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Capitolo sesto: il mese di giugno

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Note

Note

In Germania e in Austria si assiste a un aumento delle persecuzioni contro la popolazione ebraica.Dall’Italia,dopo le abbondanti informazioni relative alla visita di Hitler,non giungono ulteriori notizie di rilievo.In Ungheria la legge antiebraica diventa operativa.A Évian avrà luogo la preannunciata conferenza a favore dei profughi e la Svizzera vi parteciperà.La stampa palesa i propri giudizi sull’antisemitismo nel Reich.

Il terzo Reich

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Si inasprisce la persecuzione degli ebrei Mentre le autorità del Reich sono impegnate nello studio della gestione e dell’investimento dei sei o sette miliardi di marchi appartenenti agli Ebrei che vivono ancora in Germania,1 l’accanimento nazista contro le sue vittime diventa sempre più grave.Sulla stampa ticinese vengono pubblicati ampi resoconti sulla situazione in Austria e in Germania:

Nei giorni scorsi la Polizia ha proceduto a nuove azioni in grande stile contro gli ebrei operando arresti su vasta scala. Si parla di circa duemila persone imprigionate in pochi giorni, secondo altre informazione provenienti da sfere del partito gli arrestati sarebbero addirittura quattromila. Non si hanno particolari sugli scopi che i dirigenti si propongono di raggiungere con quest’azione. Secondo dichiarazioni di membri delle SA si tratterebbe di una semplice dimostrazione di forza del regime, fatta unicamente per ricordare agli ebrei la loro situazione.2

A Berlino,riferisce il Corriere del Ticino, 3

nuove dimostrazioni antisemite hanno avuto luogo la sera di sabato. Colonne di nazisti hanno percorso le principali vie del centro e dipinto grandi segni di riconoscimento o frasi ingiuriose sulle vetrine e sulle porte dei negozi appartenenti ad ebrei. In qualche caso, in cui il proprietario ha mostrato una parvenza di resistenza, i vetri del negozio sono andati in frantumi. Durante queste manifestazioni la polizia era scomparsa dalle strade. Ieri era tornata la calma quasi completa. La maggior parte dei negozi di ebrei mostravano lo spettacolo di commessi intenti a cancellare con la trementina le enormi iscrizioni o i disegni fatti dalle squadre naziste. Altri proprietari di negozi hanno addirittura rinunciato a questo lavoro, immaginando che le stesse scene si ripeteranno.

Particolare impressione suscita un resoconto di un articolo pubblicato sul giornale conservatore The Times4 (ripreso dalla stampa della Svizzera italiana) che descrive le sevizie compiute sugli Ebrei in Austria:

Si ricorse dapprima a metodi di violenza fisica, d’umiliazione pubblica e di furto autorizzato. Migliaia d’ebrei e di ebree furono costretti a scopare le vie e a pulire le prigioni naziste. Le case degli ebrei facoltosi furono messe a sacco. Poi le alte autorità naziste si resero conto che i furti contro particolari [categorie di persone come gli ebrei, per esempio N.d.A], se demoralizzavano i derubati, rischiavano di creare abitudini perniciose nei ladri, e si dice anche che Bürckel fece imprigionare parecchie centinaia di saccheggiatori. Si passò a sistemi di distruzione sistematica dei beni di ebrei e a una politica non meno sistematica di terrore continuo. Decine di migliaia di ebrei furono ridotti alla disoccupazione. I beni furono confiscati con non importa quale pretesto. Gli arresti furono proseguiti giorno e notte: uomini e donne, giovani e vecchi erano inviati in certi casi al carcere e in altri ai campi di concentramento come quello di Dachau.

Il giornale londinese termina sottolineando la contraddizione insita nella politica del Reich che,se da un lato tende a liberarsi degli Ebrei, dall’altro ostacola in tutti i modi possibili l’emigrazione,rifiutandosi di rilasciare passaporti,confiscando i beni degli emigrati ecc.. Tra le contraddizioni riscontrate vi è anche quella che «ebrei che si trovano in prigione vengono rilasciati se si impegnano per iscritto a lasciare il paese entro sei settimane».5 La campagna antisemita si è estesa alle scuole,6 nelle quali gli allievi ebrei sono stati banditi,dove si insegna ai ragazzi che non devono comprare in negozi di ebrei,neppure se glielo ordinano i genitori,non devono giocare con ragazzi ebrei e tutte le altre norme dell’odio di razza.7 Per le vessazioni contro gli Ebrei non vi sono limiti alla fantasia:in Austria è vietato loro l’accesso ai giardini pubblici e ai parchi,men-

tre sulle panchine pubbliche berlinesi vengono affissi cartelli con su scritto «solo per ariani» o «non per ebrei».Le autorità dichiarano che l’inasprimento delle misure antisemite è stato reso necessario dalla condotta tenuta dagli Ebrei,condotta che aveva allarmato la popolazione autoctona.Il direttore della polizia di Salisburgo ha promulgato un’ordinanza con la quale si proibisce agli Ebrei di indossare in pubblico il costume tirolese.8 Ma i provvedimenti non subiscono arresti,e ne saranno promulgati di nuovi:prima delle vacanze,il governo tedesco,si riunirà ancora una volta per approntare la nuova legge contro gli Ebrei.9 Nel frattempo,riferisce il Popolo e Libertà, 10 in Germania il panico regna sovrano tra la popolazione ebraica che,spaventata dagli arresti, il cui numero non sarà forse mai conosciuto,chiede ai consolati esteri di poter emigrare.Le difficoltà contro le quali si scontra sono molteplici e di difficile superamento,per diversi motivi.Le autorità non restituiscono i passaporti confiscati,e,inoltre:

parecchie persone hanno raccontato ai consolati che le loro famiglie sono state risvegliate in piena notte e fatte vestire in fretta perché le vetture carcerarie attendevano nella strada. Diversi ebrei hanno detto che hanno preferito passeggiare tutta la notte invece di rimanere al loro domicilio. Ma non sembra che questo metodo sia infallibile, in quando United Press ha appreso che un ebreo venne arrestato mentre si trovava nella propria macchina. In diverse sezioni di Berlino gli ebrei hanno fondato gruppi di protezione, i cui membri si chiamano al telefono diverse volte al giorno per accertarsi che sono ancora in libertà.11

Lo stesso giornale,12 raccontando la situazione sempre più tetra in cui versa Vienna comunica che:

scacciati dai nazisti dal commercio o chiusi in prigione (sappiamo che in carcere si trova persino il barone di Rothschild) [gli ebrei] hanno dovuto chiudere i loro esercizi. Dal momento che buona parte dei caffè, delle sale di concerto, dei conservatori ecc., che davano a Vienna il suo aspetto gaio, erano in mano degli ebrei, si capisce come la persecuzione contro di loro abbia contribuito a dare a Vienna quel volto lugubre del quale abbiamo parlato.

Le deportazioni e i campi di concentramento Una notizia breve ma di assoluto rilievo la troviamo pubblicata il 7 giugno sul Corriere del Ticino.L’articolo parla di «un treno speciale con 600 confinati,per la gran parte ebrei» che è «partito per il campo di concentramento di Dachau» seguito da un secondo treno

«con oltre un centinaio di deportati».13 Così,già nel 1938,si è a conoscenza di deportazioni dirette verso i campi di concentramento.Il nome di Dachau lo troviamo per ben quattro volte negli articoli pubblicati dalla stampa ticinese nel mese di giugno.Oltre all’accenno nell’articolo del Times di Londra14 e in quello appena evidenziato,15 esso appare in una comunicazione dei nazisti di cui parla il Corriere del Ticino nella quale leggiamo che «secondo le dichiarazioni ufficiali,gli ebrei arrestati vengono concentrati nel XX distretto cittadino di Vienna e da qui mandati in massa nel campo di concentramento di Dachau».16 A sua volta,la Libera Stampa informa che «il numero degli ebrei trasportati dall’Austria nel campo di concentramento di Dachau solamente dopo l’Anschluss è di 7.190».17 Sulle colonne del Popolo e Libertà si cita il campo di concentramento di Buchenwald quale destinazione degli arrestati di Berlino.18 Dachau e Buchenwald non saranno,dunque,delle novità quando se ne parlerà nei decenni successivi.

Condannati a morte e oppositori La DNB (agenzia d’informazione ufficiale germanica) annuncia che nella giornata del 20 giugno,«tre uomini ed una donna condannati per alto tradimento sono stati giustiziati stamane».19 Il regime ha chiesto ai prelati di firmare fedeltà al Reich: 100 Pastori protestanti si sono rifiutati di firmare.È stato loro concesso un ulteriore lasso di tempo per decidersi a ubbidire.Il pastore Niemöller è sempre in prigione.20

Propaganda nazista: notizie false e tendenziose L’Avanguardia21 mette sull’attenti i suoi lettori di fronte a notizie provenienti da Berlino che sono in realtà false e tendenziose. Alcuni giornali22 hanno pubblicato la notizia,diffusa dalla DNB, che vi era stata una grande retata della Polizia in due grandi ristoranti della Kurfürsterndamm a Berlino.Erano state arrestate 339 persone,in gran parte ebrei.La polizia dichiarava di essere intervenuta perché gli arrestati erano sospettati di traffico clandestino di stupefacenti e di divise estere.Una settantina di arrestati sarebbero stati anche ricercati per reati comuni e di attività illecita contro lo Stato nazista. L’Avanguardia spiega che di fronte al grandissimo numero di arresti arbitrari «l’autorità tedesca,nell’impossibilità di smentire e,ormai,di

essere creduta,ricorre all’abituale procedimento delle dichiarazioni ufficiali parziali» diffondendo la notizia degli arresti in due noti ristoranti di Berlino.L’articolo così commenta:

Qualche rilievo sull’ipocrita comunicato ufficiale: in primo luogo esso non accenna alle esplicite denunce di arresti compiuti a domicilio, ai saccheggi e alle distruzioni. Un tale silenzio tende a far ritenere, all’interno, trattarsi di due operazioni soltanto, e ancora esse compiute dalla polizia e non dall’organizzazione politica hitleriana, e a rimpicciolire, di fronte all’estero, la ripresa barbara della lotta antisemita. Non è tutto: a rendere, non pure inverosimile, ma assolutamente falsa l’informazione ufficiale, basta questa considerazione: Il Kürfürstendamm, cioè il grande viale elegante di Berlino, è tra i più frequentati dagli stranieri, dai nazisti anche, ma è di quelli che in seguito alla politica antisemita instaurata da Hitler gli ebrei hanno dovuto abbandonare all’infuori che per il loro commercio. Venirci a dire che in due soli caffè di questa arteria elegante si sono trovati la sera del 31 maggio scorso oltre trecento ebrei è un’evidentissima panzana, perché nessuno ignora che gli ebrei sono respinti, se identificati, dagli esercizi pubblici in Germania, massime a Berlino: e in quartieri così battuti dalla polizia e dai gerarchi ariani nazisti meno che in tutti gli altri si produrranno nei caffè assembramenti semiti tali da consentire arresti a centinaia. Chi segue le informazioni della stampa libera sulla tragedia degli ebrei costretti a restare in Germania a esercitare professioni e commercio ed ha occasione di informarsi presso familiari o conoscenti di questi disgraziati sa che, fuori dai loro negozi o dai loro uffici, sono costretti a una vita di clausura per non incorrere in umiliazioni morali e peggio. A chi si farà credere quindi la goffa storiella dei caffè berlinesi zeppi di ebrei? Siffatte grossolane mistificazioni, semmai, aggiungono vergogna alle inumane persecuzioni ordinate dal regime e difese spudoratamente con pretesti e narrazioni inverosimili. Barbarie, menzogna e viltà, come sempre, si intrecciano. Si deve essere impressionati e nauseati di simili sistemi di caccia alla minoranza ebrea che non ha potuto abbandonare la Germania perché respinta da quasi tutti i confini o, nell’impossibilità di lasciare il paese, causa le leggi di spoliazione imposte dal Reich nazista agli ebrei, per cui disfarsi delle sostanze vuol dire accontentarsi d’un quarto o magari meno del loro valore. Si deve bollare tanta selvaggia furia razzista, che riporta a secoli di distanza, a ritroso, sul cammino della civiltà. Ma deve anche spaventare l’Europa tutta – ebrei e non ebrei – per la minaccia che simili sistemi fan presagire nel caso di una guerra del nazismo barbaro contro altri paesi e, peggio, d’una vittoria. I briganti della Sila, al cospetto, fan pensare a grande mitezza.

I nazisti, la scienza, la cultura e l’arte L’atteggiamento dei nazisti nei confronti delle espressioni alte dell’intelletto umano non accenna a migliorare.Scienziati di fama mondiale, letterati e artisti vengono scacciati o imprigionati.La Libera Stampa, 23

prendendo spunto dalla vicenda di Sigmund Freud,affronta la questione come segue:

Il celebre professore viennese, Dr. Freud, il fondatore della psicoanalisi e celebre in tutto il mondo ha lasciato Vienna, la sua città natale, ed è partito in esilio volontario per l’Inghilterra dove continuerà i suoi studi, le ricerche e il suo insegnamento, sebbene già in età e provato dalle persecuzioni di Hitler. Nonostante umiliazioni, fermi e perquisizioni, pure è riuscito a salvare la sua biblioteca e il suo patrimonio scientifico, ma i nuovi barbari confiscarono il suo patrimonio, immobili e valori. Così come è avvenuto ad altri pionieri della scienza, della musica, dell’arte e del pensiero, solo perché israeliti o non allineati al regime. È Göring il grande beccaio (come fu definito) che giudica e avvinghia l’intelligenza, la scienza, l’arte, il sapere e che proclama che tutto il vecchiume della scienza dell’arte attuale dev’essere annichilito per far posto al sapere, alla scienza e all’arte dell’intelligenza nazista. Heine, Goethe, Schiller sono impuri e vengono depurati ad uso delle nuovissime generazioni naziste; Kant, Hegel, Schelling e Leibnitz sono relegati in solaio. Mentre d’altra parte Einstein, i due fratelli Heinrich e Thomas Mann, Max Reinhard, Erich Maria Remarque, Leon Feuchtwanger, Franz Werfel e altri ancora, o furono cacciati o dovettero lasciare il loro paese per salvare la vita. L’Austria è assorbita da poco tempo, ed hanno già dovuto lasciare Vienna alcuni dei suoi prediletti compositori, artisti, scienziati quali Bruno Walter, Oskar Strauss, Stefan Zweig, il Prof. Neumann e recentemente il prof. Freud come sopra rilevato. Altri, che rappresentano il fior fiore del pensiero scientifico ed artistico sono in prigione o fermati. Su tutto domina la confisca dei beni accanto a quella dell’attività intellettuale. Così a poco a poco la più grande Germania dà la caccia al pensiero, lo distrugge per diventare un colosso di creta sul quale trionfano le mediocrità e la forza brutale.

Sulle pagine del Corriere del Ticino,Gavroche,nel suo corsivo «La nota»,affronta il tema dell’arte moderna,ma sorprendentemente condivide le opinioni espresse dai nazisti sostenendo che «l’arte degenerata è arte che non è arte».24

Profughi Sulle colonne del quotidiano Popolo e Libertà viene comunicato che: «Per iniziativa del governo degli Stati Uniti d’America,avrà luogo il 6 luglio a Évian,in Francia,una conferenza per esaminare le questioni concernenti l’emigrazione austriaca ed,eventualmente,anche il problema dei profughi politici germanici».Anche le organizzazioni ebraiche si attivano:«Stephen Wise,presidente del Congresso ebreo americano ha dichiarato alla United Press che il congresso disporrà dei fondi per l’aiuto ai rifugiati tedeschi ed austriaci che arrivano negli Stati Uniti,onde possano crearsi una nuova esistenza».25

84 Europa Orientale

In Ungheria si passa all’applicazione concreta della legge contro gli Ebrei.Il Corriere del Ticino riporta la seguente notizia:

Il Giornale Ufficiale Ungherese pubblica la prima ordinanza sugli ebrei, in base alla quale il Consiglio dei medici, degli avvocati e degli ingegneri devono comunicare entro il 20 luglio tutti i dati personali concernenti i loro membri. Lo stesso obbligo vige per tutte le imprese private, che devono comunicare i dati personali dei loro impiegati entro il 31 luglio. Comincia in tal modo l’introduzione del numerus clausus per gli ebrei. La loro proporzione nei vari rami di attività è stata stabilita, come è noto, al 20%; essa dovrà essere realizzata entro il 1943. La legge esclude da questo trattamento gli israeliti che hanno preso parte alla guerra mondiale.26

In Polonia,l’insofferenza verso la popolazione ebraica è in ascesa.Il ritorno in patria di molti ebrei polacchi che soggiornavano in Austria e in Germania non risulta gradito ai loro compatrioti.A Varsavia ha luogo,nella prima settimana del mese,una grande manifestazione di contadini che si oppongono al rientro di questi loro concittadini.27 Anche il Ministero della Giustizia si adegua e introduce norme che complicano l’accesso al Foro dei giuristi ebrei,i quali rispondono con uno sciopero della fame al quale aderiscono 300 giovani avvocati.28 Si ha notizia anche di una manifestazione di ebrei a Varsavia,in risposta alla conferma della condanna a morte di un ebreo di origine polacca, pronunciata dal Tribunale militare di Gerusalemme. Suppliche sono state inviate al re d’Inghilterra Giorgio VI,alla sua consorte,regina Elisabetta,e all’arcivescovo di Canterbury.29 Il Popolo e Libertà pubblica una notizia secondo la quale 17 persone (tra cui 7 ebrei),condannate per spionaggio e alto tradimento nella provincia ebraica sovietica di Birobidchan,sono state giustiziate.30 Un’ultima notizia arriva dalla Polonia:

L’avvocato ebreo Guglielmo Rippel sta organizzando una legione ebraica di 10 mila persone con la quale intende compiere una marcia attraverso la Polonia, la Rumenia, la Bulgaria e la Turchia, sino in Palestina. Il reclutamento dei legionari è volontario. Ogni ebreo, abile, dall’età di 19 ai 35 anni è accettato e riceverà una uniforme. Rippel ha già organizzato or sono due anni, una analoga marcia, ma non aveva potuto realizzarla, poiché le autorità di Varsavia gli avevano fermato i legionari ad appena pochi chilometri dalla città.31

Non ci è dato sapere come si sia concluso questo tentativo.

La Conferenza di Évian,che inizierà il 6 luglio e avrà lo scopo di risolvere il problema dei profughi dalla Germania e dall’Austria,vedrà anche la partecipazione della Svizzera,rappresentata anche stavolta dal dottor Rothmund,capo della divisione politica del Dipartimento federale di giustizia e polizia,e dal dr.Werner,funzionario della divisione di polizia.32 Nel paese c’è chi incomincia a preoccuparsi per l’insistente e aggressiva propaganda nazista pilotata dalla Germania con l’ausilio degli studenti tedeschi che frequentano corsi in Svizzera, e con la collaborazione di spie.La Libera Stampa33 afferma che il problema investe anche il Canton Ticino dove:

il ricatto e lo spionaggio nazista sono pure intensi. La polizia lo sa. Ma si accontenta di perseguitare qualche emigrato ebreo e facendo finta di dargli una carezza, gli appioppa dei solenni calci seguiti dall’espulsione. Si colpiscono gli innocenti e si difendono i delinquenti, le spie. Proprio come in Austria. E non si venga a dire che la Svizzera non è l’Austria. Dopo le patetiche solenni dichiarazioni del 21 marzo 1938,34 le cose marciano così come lo vogliono… i signori di Berlino.

Anche la propaganda fascista lavora a pieno regime.Sempre sulle colonne della Libera Stampa,denuncia:

Propaganda fascista. La Squilla italica, organo dei fascisti italiani in Svizzera, informa, sotto il titolo «Il viaggio del Führer in Italia – Il successo del documentario nei cinema svizzeri» che il film sul viaggio trionfale di Hitler in Italia è stato proiettato il giorno dell’ascensione nel più grande cinema di Berna. Tra il pubblico si rimarcava l’on. Motta, Cons. Federale, con la sua famiglia, delle personalità di palazzo federale, tutto il corpo diplomatico e i rappresentanti eminenti del mondo politico e intellettuale e giornalistico e mondano, così come i rappresentanti delle colonie italiane e tedesche. I passaggi della pellicola sulle manovre navali e aeree sono stati frequentemente applauditi. Alla loro prima apparizione l’imperatore italiano e i due capi sono stati vivamente applauditi.35

Canton Ticino

La campagna antisemita della Lega Nazionale Ticinese La campagna antisemita procede imperterrita sul quotidiano L’Idea Nazionale.Il 18 giugno,il solito articolo in grassetto «Noi Ticinesi e

gli ebrei»36 esordisce in questo modo:«Qualcuno,visto il nostro silenzio di due numeri,ha già sospettato male.Che anche L’Idea Nazionale entri nella congiura del silenzio per non attirarsi le ire dei vari ‘magazzini’,che ormai riempiono le colonne degli altri quotidiani di incontrastata pubblicità? Si tranquillizzino i nostri lettori.Non abbiamo abbandonato il problema degli Ebrei.Nessuna pressione,nessuna protesta,nessun accomodamento possono farci mutare atteggiamento».L’articolo continua poi accusando gli Ebrei di fare prezzi bassi sfruttando le lavoranti a domicilio,e accusa di complicità nello sfruttamento coloro che si recano a fare acquisti nei negozi ebrei.Alla fine conclude:«Per questo non ci stancheremo di richiamare al pubblico dei nostri lettori un dovere preciso:sostenete il commercio ticinese onesto e leale contro ogni forma larvata e palese di sistemi ebraici».

Editoriali, commenti, opinioni, segnalazioni

Sulla stampa compaiono numerose descrizioni esaurienti sulle persecuzioni degli Ebrei in Germania e in Austria.Traspare,in generale, un’implicita disapprovazione a volte mitigata da una certa ammirazione per l’efficienza tedesca.Vi sono comunque tre editoriali che esprimono in modo chiaro valutazioni e giudizi.Uno è dell’Avanguardia, 37 e la sua sintesi è stata precedentemente riportata in questo capitolo nel paragrafo Il terzo Reich – Propaganda nazista:notizie false e tendenziose, gli altri due li presentiamo di seguito.

La Libera Stampa… e il problema semita come problema europeo38 Riportiamo integralmente l’editoriale pubblicato sulla Libera Stampa:

Da Berlino si annuncia una nuova gravissima ondata di antisemitismo: arresti perquisizioni, sequestri di capitali e divieto di svolgere qualsiasi attività economica. A Francoforte sono avvenute delle grandi manifestazioni antisemite e tutti i negozi ebrei sono chiusi. Scopo confessato di quest’agitazione è di impedire agli ebrei di assicurarsi i mezzi di esistenza. L’Europa rivive dunque una delle più fosche ore medievali quando intere popolazioni venivano condannate alla fame ed all’esilio per ragioni di coscienza. Ed il problema è gravissimo in quanto esso investe masse di centinaia e centinaia di migliaia di esseri umani giovani e vecchi, uomini e donne e bambini. Già anche nel passato il nostro continente avrebbe resistito difficilmente al contraccolpo che avrebbe cagionato una emigrazione in massa del genere di quella che si vorrebbe provocare dalla Germania dove pure sino a ieri gli ebrei assolsero a

tutti i doveri di cittadini, da quello di pagare le tasse a quello di versare il proprio sangue sui campi di battaglia. Oggi il problema si complica. I paesi si sono chiusi in una disperata difesa contro le immigrazioni, anche di individui isolati, e la prospettiva è che presto o tardi gli ebrei siano costretti, per non morire, nel senso letterale della parola, a lasciare la Germania –dove si parla persino di non registrare più i nascituri di razza ebrea come cittadini del Reich–l’Austria, l’Ungheria, la Polonia ecc., dove delle misure in odio alla loro razza vengono prese in misura sempre più grave. La Società delle Nazioni ha tentato anche di fronte a questo problema di fare il suo dovere, ma è giunta solo sino ad un certo punto e non ha saputo andare più in là. La tragedia di questa caccia agli ebrei che oggi si manifesta in modo meno rumoroso ma non meno abominevole del massacro di altri popoli, il tutto fatto in nome dei principi fascisti e nazionalisti, che esasperati dovrebbero incarnare la ‘civiltà’ europea, è una piaga che si aggiunge alle altre di cui soffre l’Europa. Più avanti si andrà e più il male diventerà acuto. I paesi liberi come la Francia, l‘Inghilterra, la Svizzera, la Cecoslovacchia, il Belgio ecc., non conoscono nella loro vita interna inconvenienti sensibili dalla presenza di ebrei. Ma il numero di tali paesi si va ogni giorno restringendo. Ancora ultimamente è stata l’Austria che ha visto le prigioni ed i campi di concentramento popolarsi di migliaia e migliaia di cattolici e di ebrei. Cadono in un paese le libertà politiche e subito vi si scatena una guerra religiosa più o meno aperta. È la marcia al regresso che continua logicamente. Non si dimentichi infatti che se l’Europa ha potuto passare dall’oscuro medioevo al rinascimento, se dal concetto dell’imperio personale per investitura divina ha potuto passare a quello di paese e di nazione, tutto questo è dovuto ai fermenti di libertà che hanno portato seco i grandi scismi religiosi apportatori di lotte sanguinose prima e di tolleranza poi. Ma fatta questa constatazione non si è che precisato un atteggiamento critico. Quello che necessita si è che oggi questa Europa democratica che vuole e deve sopravvivere agli attacchi concentrati dei violenti liberticidi conduca a fianco all’azione per la salvaguardia della pace anche l’azione per impedire la distruzione e la cacciata in massa delle popolazioni ebree.

Il Corriere del Ticino… e l’Austria dopo l’Anschluss39 In un’ampia panoramica sulla situazione in Austria seguita all’invasione nazista,il Corriere del Ticino ritiene che gli austriaci possano aspettarsi tempi migliori in campo economico perché «l’energia e la capacità organizzativa germaniche conducono a risultati che gli austriaci non erano capaci di ottenere».Secondo l’opinione del redattore dell’articolo solo una minoranza ha motivi per lamentarsi:si tratta dei «non ariani,esclusi dalla comunità nazionale».Infatti «la lotta contro gli ebrei prende il carattere di una campagna di estirpazione». Pur scandalizzandosi di fronte agli «atti arbitrari commessi verso gli ebrei di alto rango»,che feriscono il senso di giustizia,il redattore del-

l’articolo afferma di compiangere «piuttosto coloro che,ariani,non hanno potuto fuggire» in tempo dall’Austria. L’articolo termina con l’amara constatazione che,sebbene la «la felicità materiale sarà infatti assicurata dai nuovi padroni»,i cittadini austriaci adulti avranno dei rimpianti per il passato,mentre per la gioventù le cose stanno in modo diverso e «Ahimè! L’ideale che essa imparerà a amare e a difendere non sarà più quello di un'Austria cristiana e europea,ma il culto della razza nordica e della germanità divinizzata».

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