16 minute read

Capitolo quinto: il mese di maggio

Next Article
Note

Note

In Austria continuano le trasformazioni che renderanno il paese sempre più nazista.In Italia arriva in visita Hitler per celebrare l’Asse insieme a Mussolini.La Chiesa pubblica il Sillabus.Continuano i provvedimenti antiebraici anche nell’Europa Orientale.I giornali non danno nessuna notizia dei profughi che dall’Austria tentano di entrare in Svizzera e nel Ticino prende corpo,a tutti gli effetti,la campagna antisemita dell’Idea Nazionale.

Terzo Reich

Advertisement

In Austria,i nuovi padroni si impegnano con tutte le loro forze per annullare tutto quanto non è allineato con il nazismo.La brutale persecuzione degli Ebrei procede implacabile.Il Corriere del Ticino1 descrive gli avvenimenti nel modo seguente:

L’azione contro gli ebrei continua spietata in tutta l’Austria. Sono state create due organizzazioni speciali per l’emigrazione degli Israeliti nel Messico e in Palestina. Una società di Navigazione straniera si è assunta il compito del trasporto di queste nuove migliaia di senza patria offrendo ribassi speciali. Tutti i villini sul Danubio, che sorgono nei dintorni di Vienna, e che appartengono ad ebrei sono posti sotto la sorveglianza di un commissario speciale. Tutte queste ville saranno vendute a ariani perché non si vogliono più ammettere ebrei in quella zona dove le classi agiate di Vienna vanno a passare i giorni festivi. In tutti i bagni pubblici è stato proibito l’ingresso agli ebrei. Nei bagni frequentati da molti stranieri il divieto è limitato ai soli ebrei tedeschi: questa eccezione a favore degli ebrei stranieri ha destato una certa e comprensibile sorpresa. L’ex redattore del Neues Wiener Tagblatt si è suici-

dato ieri insieme alla madre. I giornali recano quotidianamente numerosi annunci mortuari che si riferiscono a ebrei: nella massima parte dei casi si tratta di suicidi di persone alle quali è stata tolta ogni possibilità di esistenza. La Federazione nazionalsocialista dei medici ha deciso di escludere tutti i medici ebrei dalle casse-malati.

Nelle scuole superiori ha luogo una completa epurazione.Sempre sulle pagine del Corriere del Ticino si riporta la notizia che «tutti i docenti ebrei dell’Università di Vienna sono stati allontanati dall’insegnamento, e in occasione dell’apertura dei nuovi corsi al Politecnico di Innsbruck, professori e studenti si sono recati alle lezioni in uniforme delle SA e delle SS»2 e che «è stato ora introdotto nelle Università e nei Politecnici il numerus clausus per gli studenti ebrei,i quali saranno d’ora in poi ammessi nella proporzione del 2% sul totale degli studenti.Il numero degli ebrei in certe scuole superiori superava finora il 30%».3 Nel frattempo prosegue sotto varie forme l’appropriazione dei beni degli Ebrei.Il grande Caffè Herrenhof,ritrovo di scrittori e uomini politici,è stato arianizzato e ne è diventato proprietario un parente di Göring.4 La Südschweiz riferisce,a sua volta,di un ricco bottino della Gestapo.In un ex arsenale di Vienna,un grande complesso di costruzioni al limite Sud della città,sono state parcheggiate 1.500 automobili private,quasi tutte appartenute a ebrei o a ditte ebraiche,che sono state sequestrate dalla Gestapo e che verranno prossimamente messe in commercio.5 Ha inoltre luogo un massiccio accaparramento delle proprietà degli Ebrei.Questo fatto provocherà ‘effetti collaterali’non previsti,infatti «automobili,case,mobili,tappeti,oggetti d’arte e infiniti oggetti,come anche interi negozi e fabbriche vengono venduti a prezzi bassissimi dai loro proprietari israeliti.Questa improvvisa ondata di vendite rappresenta una seria concorrenza per il mercato ordinario,che è rimasto quasi paralizzato».6 Gli arresti degli oppositori e degli ebrei non si placano.Tra loro,quello di Frischmund di Wels,sospettato di essere stato il primo a sparare sui nazisti nelle tragiche giornate del luglio 1934. 7 La sua azienda è stata posta sotto il controllo di un commissario governativo,come del resto sono soggette a questa sorveglianza tutte le aziende commerciali appartenenti a ebrei o dirette da ebrei.8 La campagna antisemita non accenna a placarsi anche nel resto della Germania.La Libera Stampa9 rileva dal Freier Argauer notizie sull’applicazione nel territorio delle disposizioni naziste.Sui tavoli della redazione del giornale argoviese è arrivato un esemplare della circolare che il sindaco Boesch di Baldisch

Rheinfelden,una cittadina tedesca vicina al confine svizzero,ha inviato a tutti i locatari degli immobili comunali.In essa viene minacciato lo sfratto a ogni inquilino che continuerà ad avere rapporti con ebrei o che non esporrà la bandiera in occasione delle feste del regime. Il Popolo e Libertà10 riporta,invece,informazioni riguardanti la sorte di prigionieri cattolici in un campo di concentramento nazista.Uno dei prigionieri,ex segretario della gioventù cattolica della Renania, dopo essere riuscito a fuggire e a varcare la frontiera,ha raccontato alla polizia speciale di Muhlhouse le torture alle quali è stato sottoposto coi compagni in quel campo:condannati a veri e propri lavori forzati,i prigionieri vengono privati del necessario con ogni pretesto e,inoltre,soggiacciono a barbare torture.I guardiani li obbligano – ad esempio - a camminare su delle asse irte di punte a piedi nudi mentre li colpiscono con la famosa frusta detta gatto con nove code.In questo modo molti giovani sono periti per gli stenti e le sevizie. Per quanto riguarda notizie provenienti dai campi di concentramento,ne troviamo una che parla di una rivolta avvenuta in un campo di concentramento nel corso della quale due prigionieri sono riusciti a fuggire.11

Gli intellettuali e la cultura I rapporti del Reich con la cultura continuano a essere pessimi. Dall’America si apprende che Thomas Mann,il grande scrittore tedesco che aveva lasciato la Germania all’avvento al potere del nazismo, e che era stato privato della cittadinanza tedesca,ha chiesto di ottenere la nazionalità statunitense. A Düsseldorf è stata organizzata una mostra per dimostrare la degenerazione della musica di ascendenza ebraica:«I fenomeni di degenerazione contro i quali il nazionalsocialismo insorge sono d’origine ebraica;la musica tedesca poggia sul principio della tonalità mentre negli ultimi 20 anni in Germania ha imperato la scuola degli atonali».12

Profughi La situazione degli Ebrei in Austria è di giorno in giorno più grave. Centinaia di persone,se ne sono contate circa 2.000,cercano di ottenere informazioni su come emigrare,rivolgendosi a un particolare ufficio sito nella Seitenstättenstrasse.13 I governi europei fanno di tutto per evitare l’arrivo dei profughi nei loro paesi.Il Ministro della giustizia belga ha ordinato il rafforzamento dei servizi di controllo sui confini e

sugli stranieri.Per giustificare il suo provvedimento afferma che anche i governi francese,olandese e svizzero si stanno comportando allo stesso modo.14 Da sottolineare il titolo di quest’ultima notizia apparsa sul Giornale del Popolo,che dice:«Il Belgio non vuole indesiderabili».

Italia

La visita di Hitler in Italia

L’avvenimento più eclatante del mese è,senza dubbio,la visita di Hitler in Italia che dà adito ad aspettative politiche diverse.Il liberale Il Dovere15 spera vivamente che «Mussolini dotato di quel realismo che tanto lo individua nel novero degli uomini di Stato» sappia porgere un argine al dilagare dell’egemonia tedesca,perché «il prevalere del mondo tedesco sul resto d’Europa,costituisce una minaccia per i popoli latini e nessuno è più latino,per temperamento e per decisa elezione di colui che tiene le sorti della gente italica».L’altro giornale liberale,l’Avanguardia, 16 assai critico verso il fascismo e il Duce, vede la questione in questi termini:

La conquista tedesca in Austria ha dato l’impressione di una supremazia germanica nell’asse Berlino-Roma. Il duce ha tentato e tenta di disperdere una tale impressione sfavorevole, all’estero, per l’Italia e certo né gloriosa, né incoraggiante, per l’interno. I regimi dittatoriali hanno un bisogno assai maggiore dei regimi democratici, per durare, di prestigio.

Il Giornale del Popolo si chiede se da parte di Mussolini,le grandiose accoglienze a Hitler siano «un atto di omaggio veramente grandioso, o non piuttosto di un,come dire,monito diretto all’ospite,gradito certo,ma a volte un po’sconcertante».17 Il giornale cattolico,il Popolo e Libertà,che di Mussolini ha un’opinione decisamente meno favorevole,reputa che hanno torto sia coloro che si ripromettono un abbandono dell’asse,quanto coloro che prevedono una rottura delle trattative di avvicinamento di Roma con Londra e Parigi;e questo perché il Duce considera l’asse una carta preziosa da far valere nei confronti delle potenze democratiche e l’avvicinamento con Parigi e Londra,un’altra altrettanto preziosa carta da far valere nei confronti degli esagerati appetiti nazisti germanici.18 Il viaggio è stato organizzato senza risparmio d’energie e di mezzi.

Hitler,dopo essere stato accolto al Brennero da funzionari dello Stato e del partito,è stato scortato fino a Roma dove alla stazione Ostiense lo attendevano il Re e Mussolini.Si ricorda che lungo il percorso del treno sono state demolite,o nascoste dietro a cartelloni,bandiere,o altre bardature,tutte le costruzioni fatiscenti,e alle stazioni sono state organizzate manifestazioni di accoglienza con bande musicali,autorità locali e gente con bandiere. Sulle pagine del Dovere leggiamo il resoconto del soggiorno del Führer a Roma.19 Hitler viene accolto da una parata militar-popolare e sfilano davanti a lui i battaglioni reduci dalla guerra d’Abissinia,la gioventù in armi,«luminarie solcano i cieli fatali dell’Urbe».Il re e imperatore Vittorio Emanuele ha offerto nella serata del mercoledì,in onore del Cancelliere Hitler un grande pranzo di gala presso il Quirinale,al quale hanno preso parte le principesse Mafalda e Maria di Savoia,Mussolini e tutte le più alte personalità tedesche e italiane.Il Cancelliere prese posto alla destra della regina,mentre alla sinistra del re vi era la signora von Ribbentrop.Al termine del pranzo,il re ha pronunciato una allocuzione nella quale,dopo aver salutato il cancelliere Hitler,«capo della grande nazione amica e condottiero che ha reso alla Germania la sua grandezza e la sua missione civilizzatrice»,ha concluso dicendo:«l’entusiasmo che ha salutato il vostro passaggio dalla frontiera italiana a Roma,l’accoglienza che la nostra città vi ha fatto al vostro arrivo,provano quanto siano profondi i sentimenti dell’Italia verso la vostra persona e la vostra patria».Il viaggio di Hitler proseguirà per Napoli e successivamente per Firenze. Le conseguenze politiche di questo viaggio saranno evidenti in luglio. Solo allora diverrà chiaro il significato che ha per l’Italia,e soprattutto per gli Ebrei italiani,l’alleanza del fascismo con il nazismo tedesco.

La Chiesa cattolica

Il Papa e la visita di Hitler a Roma La chiusura delle organizzazioni e delle scuole cattoliche in Austria e in Germania,la concorrenza spietata per il monopolio di esercitare il controllo sull’educazione della gioventù e le limitazioni alla libertà di culto,vengono vissute in modo assai negativo negli ambienti cattolici di Roma.L’atteggiamento di Hitler nei confronti della Chiesa cattolica supera ciò che il Vaticano è disposto a sopportare senza palesare la

sua insoddisfazione.La visita in Italia del Führer diventa l’occasione in cui questo malcontento ha modo di manifestarsi.Per evitare l’incontro con Hitler a Roma,Pio XI si ritira a Castel Gandolfo.L’Osservatore Romano rilascia,in proposito,una nota di spiegazione:

Benché anche quest’anno, come l’anno scorso, il Santo Padre abbia cominciato il periodo della villeggiatura col primo maggio, non mancarono commenti intesi a porre la sua partenza da Roma in rapporto con gli avvenimenti di questi giorni, ricercando così ancora una volta nelle cose più ovvie particolari significati. Il Santo Padre non si è recato a Castelgandolfo per piccola diplomazia, ma semplicemente perché l’aria di Castelgandolfo gli fa bene, mentre questa gli fa male.20

Roma è invasa da bandiere con la svastica.Il Popolo e Libertà e il Giornale del Popolo pubblicano alcuni articoli21 con i quali lasciano intendere che l’assenza del Papa sia dovuta al prevalere in città della croce uncinata sulla croce di Cristo.

Il Sillabus22 Lo strapotere dell’ideologia nazista che si sta insinuando profondamente all’interno delle società,imponendo la sua egemonia,induce la Chiesa a una presa di posizione ferma e decisa contro le fondamenta sulle quali si è costituito il pensiero nazionalsocialista.Lo strumento attraverso il quale verrà espressa l’insofferenza per le azioni dei nazisti è quello che i giornali chiameranno Il Sillabus, 23 pubblicato nei giorni 12 e 13 di maggio.Questo documento,in forma di lettera,è stato stilato da S.E.Monsignor Ruffini,segretario della Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi,e indirizzato ai Rettori di tutte le Università e i Seminari cattolici.Nella lettera lamenta che le persecuzioni contro la Chiesa,in Germania,si basano su calunnie e dottrine perniciosissime suffragate da una scienza di falso nome.Il Monsignor Ruffini elenca in otto punti queste dottrine,e i destinatari della lettera sono invitati ad approfondire il loro sapere e le loro conoscenze per poterle efficacemente confutare, e distruggerne la potenza devastatrice.I primi sei punti riguardano le concezioni naziste sulla razza,mentre gli ultimi due si riferiscono alle elucubrazioni di metafisica nazista dell’Universo e dello Stato. Il Sillabus è stato presentato e celebrato come un documento contro il razzismo.Lo è senz’altro per quanto concerne la condanna delle basi teoriche sulle quali il razzismo nazista si poggia.Non si sofferma,inve-

ce,sulle realizzazioni concrete.In tutto il documento non vi è alcun accenno né all’antisemitismo né alle persecuzioni contro gli Ebrei e le altre minoranze non gradite al nazismo.In sostanza,il razzismo viene combattuto in quanto strumento ideologico utilizzato per la persecuzione della Chiesa. Il Sillabus sorvola sul fatto che esso sia un mezzo di sopraffazione e di distruzione nei confronti di centinaia di migliaia (per ora!) di persone in carne ed ossa.Questo non può non essere sottolineato e messo in evidenza,pur senza voler con ciò sminuire l’importanza dello stesso.Questa considerazione vale anche per l’Enciclica di Pio XI del 14 marzo 1937, Mit brennender Sorge24 che,per una valutazione complessiva della posizione della Chiesa,merita un’attenta lettura.

La diocesi di Vienna e i matrimoni tra ariani e non ariani Nei giorni 2 e 3 di maggio sulle colonne di tre giornali ticinesi viene pubblicata una brevissima notizia d’agenzia,di poco più di una riga, nella quale si legge:«La diocesi di Vienna ha deciso di proibire ai prelati austriaci di procedere a matrimoni tra ariani e non ariani».25 A questo punto dobbiamo aprire una parentesi.Per quanto riguarda le notizie apparse sui giornali del 1938 vi è,come per quelle che appaiono sui giornali di oggi e di sempre,un margine di errore.Per sicurezza abbiamo sempre cercato di effettuare un controllo sui libri di storia,per verificare se i fatti corrispondono al vero,in base ad accertamenti compiuti dopo la seconda guerra mondiale. Nelle numerose,e talvolta assai polemiche discussioni a proposito del comportamento dell’Arcivescovo Innitzer e dell’Episcopato austriaco subito dopo l’Anschluss,non abbiamo trovato traccia di questo fatto, che,se corrispondesse alla realtà,risulterebbe molto grave.La gravità risiede nel fatto che ciò contraddirebbe la dichiarazione rilasciata nella prima settimana di aprile dal Cardinale Innitzer a Roma,con la quale assicurava solennemente che «con l’appello del 18 marzo i vescovi austriaci non hanno inteso approvare quanto è in contraddizione con le leggi di Dio e la libertà della Chiesa».26 La proibizione ai prelati della diocesi di unire in matrimonio persone di «razza diversa» significa adottare e applicare una categoria di discriminazione razziale in contrasto con la dottrina cattolica e con il diritto canonico,e di conseguenza con le leggi di Dio e la libertà della Chiesa.Viceversa, un simile ordine impartito ai parroci si accorderebbe con il primissimo appello del Cardinal Innitzer subito dopo l’arrivo delle truppe tedesche a Vienna,che esortava i cittadini all’obbedienza:«Tutti gli

ordini delle autorità devono essere eseguiti con buona volontà».27 Concludendo,va notato che i giornali che hanno pubblicato la notizia sono di tendenza liberale e socialista.I giornali cattolici non ne fanno menzione.Ci si potrebbe chiedere se questo silenzio sia dovuto all’imbarazzo,oppure,visti i loro legami privilegiati con gli ambienti ecclesiastici,a una migliore conoscenza dei fatti.Ma in quest’ultimo caso,se la notizia fosse stata falsa o imprecisa,sarebbe stata opportunatamente smentita.

Europa orientale

Il parlamento ungherese discute,28 e alla fine del mese approva,29 la legge contro gli Ebrei.Nel corso del mese vi è una crisi di governo:a Daranyi succede Imredy,il quale dichiara «di accettare il programma del suo predecessore,compresa la legge sui (o contro) gli ebrei».30 Il Congresso Mondiale Ebraico si appella alla Società delle Nazioni31 contro questa legge e richiama di nuovo l’attenzione dell’organizzazione internazionale sulla grave situazione nella quale si trovano le popolazioni ebraiche in Germania,nella città libera di Danzica,in Romania e in Ungheria.32 In Cecoslovacchia «dopo le rivendicazioni dei tedeschi,dei polacchi e degli ungheresi,una nuova minoranza presenta a Praga i suoi desiderata.Si tratta di 350 mila ebrei abitanti in Cecoslovacchia,i quali,al termine di una grande riunione a Brno,hanno inviato un telegramma al Presidente Benes esprimendo la speranza che il nuovo statuto delle minoranze tenga conto delle necessità e delle aspirazioni ebree».33 In Jugoslavia,il principe Paolo,reggente di Jugoslavia,ha ricevuto David Albala,capo della comunità ebraica Jugoslava.Negli ambienti israeliti si avverte che il reggente non ha nascosto le sue simpatie verso gli Ebrei di Jugoslavia,assicurando che non saranno prese misure contro di essi.34

Canton Ticino

La campagna antisemita della Lega Nazionale Ticinese Dopo la «Lettera al giornale» pubblicata 16 aprile,il 6 maggio viene lanciata la campagna antisemita sul foglio della Lega, L’Idea Nazionale. Gli articoli contro gli Ebrei si trovano generalmente in prima pagina, hanno titoli vistosi e il testo è scritto con un carattere più grande e

in grassetto.Il primo articolo intitolato «Noi ticinesi e gli ebrei»35 è una sorta di proclama dell’ideologia e delle intenzioni del giornale: «Nessuno si spaventi.Non vogliamo inscenare una persecuzione antisemita nel Ticino.Non intendiamo nemmeno farci banditori di teorie razziste.Non abbiamo nessun fatto personale contro i circoncisi. Unicamente una leggera antipatia istintiva contro il naso camuso,la barba giudaica e l’odor di cipolle».Per la Lega Nazionale Ticinese «il problema ebraico esiste» ed è un «problema universale» che va affrontato a diversi livelli.Dal lato spirituale,perché gli Ebrei sono «elementi troppo eterogenei e troppo negatori per esercitare un influsso benefico sul nostro popolo»,anzi potrebbero «intorbidare la nostra anima chiara e serena e semplice di popolo lombardo».Sull’altro lato, quello economico,bisogna «reagire contro la penetrazione economica degli ebrei,basata quasi esclusivamente su sistemi di commercio scorretti» combattendo contro i loro metodi «che si riducono in sostanza allo strozzinaggio e alla concorrenza sleale».E la parola d’ordine è «che il Ticinese preferisca sostenere i nostri negozi». Sullo stesso numero segue un articolo dal titolo «Aforismi sugli ebrei» tratto da Le idee di Benrubi in Gog di Giovanni Papini36 che spiega che l’ebreo usa come armi l’intelligenza e il denaro,che a causa della decadenza morale delle società cristiane è diventato uno dei padroni del mondo,e che si vendica dei suoi nemici calpestando e sputacchiando e svilendo e insudiciando i valori della cristianità,che domina i mercati finanziari,e sgretola le fedi sacre e profane.37 La settimana successiva un articolo ribadisce le motivazioni dell’azione antisemita e chiede ai lettori di inviare al giornale «dati e fatti precisi per documentare e giustificare» la campagna antisemita.38 Il numero del 21 maggio ospita una protesta di un ‘lettore’che afferma che il Comune di Lugano acquista il materiale di cancelleria in un negozio ebreo.39 Anche sul numero del 28 maggio appaiono i soliti luoghi comuni sul denaro,lo strozzinaggio ecc.,corredati da una richiesta esplicita alla polizia di controllare le attività commerciali, evidentemente illecite,degli Ebrei.40 Come si può notare una vera e propria campagna antisemita,rivolta concretamente contro gli Ebrei che vivono nella regione.Un tentativo di suscitare o di risvegliare,per scopi prettamente politici,i sentimenti antiebraici della popolazione. La cosa si spiega se si considera che,anche nel giudizio politico,il giornale si profila chiaramente con forti simpatie e idee nazifasciste.

In un articolo che esalta l’incontro Hitler-Mussolini41 si denigrano le democrazie del liberalismo decadente e si inneggia alle cosiddette dittature impersonate da popoli giovani e poveri che hanno infranto l’impalcatura materialistica del pensiero borghese e democratico per ricostruire la nazione su nuove basi politiche e sociali. Quanto pubblicato dall’Idea Nazionale fa apparire quasi irrilevante un articolo di Sincerità42 (uno dei numeri unici dei fascisti ticinesi) che ironizza sul fatto che tra bolscevichi ed Ebrei corre buon sangue, nonostante sporadiche persecuzioni contro singoli ebrei.

Editoriali, commenti, opinioni, segnalazioni

Il Corriere del Ticino… e il razzismo43 Il Corriere del Ticino ospita con regolarità un corsivo intitolato «La Nota» firmato Gavroche.Si tratta in genere di commenti satirici in cui vengono presi di mira l’inefficienza della Società delle Nazioni,o altri aspetti politici e di costume.Del razzismo,in tutto l’anno 1938, si occupa solo un paio di volte. Nel numero del 23 maggio,parlando della civiltà e recriminando sull’imbarbarimento della società scrive,tra l’altro,che il secolo in corso è:

[…] un secolo che ha al suo attivo la persecuzione antisemitica portata al punto da considerare l’ebreo come un cane rabbioso al quale si deve dare la caccia senza esclusione di armi né di colpi, al quale si deve rendere impossibile la vita, quella vita che si concede anche alle bestie; un secolo in cui si attua la persecuzione religiosa nelle forme che erano sconosciute nei tempi più barbari, in cui, come accade in Austria, si spingono alla disperazione ed al suicidio migliaia di persone colpevoli solo di essere nati da una razza proscritta o di professare una religione.

This article is from: