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Immaginare i viaggi dopo il Coronavirus Scenari Risk Assessment
Sulla base di come i Paesi hanno risposto alla pandemia è possibile tracciare uno scenario: lo facciamo con Riskline, azienda globale di calcolo dei rischi di viaggio. La raccolta di informazioni tra i viaggiatori è la via per elaborare misure di contenimento che non paralizzino gli spostamenti
di Paola Baldacci
L’
Chi è Riskline Riskline è una società specializzata nel monitoraggio della travel security. Il suo team di esperti valuta il rischio per centinaia di destinazioni in tutto il mondo.
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epidemia globale di Coronavirus è stata dirompente in ogni aspetto della nostra vita e sono stati tracciati parallelismi con l’11 settembre, la Grande recessione americana e l’influenza del 1918-1919 (o Spagnola). Con l’aiuto di un rapporto di Riskline, azienda globale di calcolo dei rischi di viaggio, proviamo a immaginare un mondo post Covid–19 nella prospettiva delle trasferte di lavoro. È evidente ormai che questa emergenza sanitaria cambierà in maniera permanente il modo in cui viaggia-
mo, anche se i governi cercheranno di impedirne la ripetizione. E sulla base di come i Paesi hanno risposto al primo ciclo è possibile tentare uno scenario. Le ondate di ritorno «Le ondate di ritorno dell’epidemia attiveranno probabilmente le restrizioni di viaggio con breve preavviso – spiega un report di Riskline – e i governi non vorranno essere visti agire troppo lentamente, ma nemmeno sostenere i costi di ripristino dei blocchi dei viaggi per altri mesi.
Il caso Taiwan 128 chilometri dalla Cina continentale, 441 casi di Covid-19 (al 26 maggio) e 7 deceduti: come è possibile che la provincia ribelle di Taiwan sia riuscita a preservarsi dalla diffusione del Coronavirus? Un po’ di esperienza e di diffidenza verso la patria sono stati gli elementi vincenti. Avendo imparato dal precedente focolaio di Sars, il governo è entrato in azione non appena si è sparsa la voce su una malattia simile alla polmonite a Wuhan nel dicembre 2019. Taiwan ha attuato il controllo di un’ampia selezione dei viaggiatori dalla regione cinese epicentro del virus già dal 31 dicembre. Ha istituito un sistema per rintracciare coloro che si mettevano in auto isolamento e ha intensificato la produzione di attrezzature mediche per uso domestico da gennaio. I voli da e per il continente sono stati vietati dal 26 gennaio. Il successo è anche merito dell’utilizzo di big data per il monitoraggio intensivo della salute della popolazione e l’eccellente sistema sanitario pubblico di Taiwan.
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Perciò nel medio termine, quando il virus riemergerà in un luogo, le autorità sanitarie pubbliche dovranno raccogliere molti più dati sui viaggiatori e condividerli con i funzionari dei trasporti per rispondere con controlli meno disruptive e mirati selettivamente a controlli sui movimenti personali». Prima la salute pubblica, poi la privacy Secondo gli esperti di valutazione dei rischi di viaggio, esattamente come per la sicurezza nazionale nel mondo post 11 settembre, la salute pubblica sta diventando prioritaria rispetto alla privacy e ai diritti civili. Ecco che in Corea del Sud – il Paese oggetto di apprezzamenti dai governi occidentali per la strategia