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CATENE ALBERGHIERE

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RISK ASSESSMENT

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I budget hotels I budget hotels ripartono senza ripartono senza aumenti tariffari aumenti ta riffari

Negli ultimi anni gli alberghi economici hanno assunto un ruolo importante nelle travel policy aziendali grazie al buon rapporto qualità-prezzo. Ma sarà così anche nella fase 2? Lo abbiamo chiesto ai principali brand che sono alle prese con la riapertura

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di Arianna De Nittis

Sara Digiesi, chief marketing officer di Best Western Italia. Sotto, l'Hotel Logge del Perugino, Sure Hotel Collection by Best Western, uno dei budget hotel della catena situato a Città della Pieve (PG)

6 aperture per BW

Il lockdown non ha fermato l’espansione di Best Western Italia, che ha ampliato il portfolio con sei nuove strutture per un totale di 500 camere. Tra queste il Sure Hotel Collection Regency, a Lissone (MB), con 69 stanze. Riguardo alla ripresa Sara Digiesi ci dice: «Stiamo portando avanti un piano di rilancio commerciale che tocca tutti i segmenti di mercato e riguarda soprattutto le mete domestiche». F ino ad oggi business travel e budget hotel sono sempre andati d’accordo, complice da un lato la necessità delle aziende di ridurre i costi di viaggio e, dall’altro, l’adeguamento dell’offerta da parte di questa tipologia di alberghi. Ormai, infatti, le strutture a basso costo offrono spazi comodi per lavorare, wi-fi e tariffe non solo convenienti, ma anche flessibili. Ma sarà ancora così quando, finalm ente, le aziende torneranno a far v iaggiare i dipendenti e tutelarne la salute diventerà una priorità? Oppure il costo dei protocolli necessari per garantire la sicurezza dei pernottamenti inciderà negativamente sui prezzi? Abbiamo chiesto ad alcune tra le principali catene economiche come si stanno attrezzando in vista della tanto auspicata ripartenza e quali scenari prevedono per il post Covid-19 .

Ta riffe convenienti sì, purché ci siano i servizi

«Prima del coronavirus la maggioranza dei nostri ospiti erano busi

ness traveller: il 60-65%, contro il 35-40%% di clienti leisure, anche se ovviamente nelle mete più turistiche la proporzione passava a 50 e 50» ci dice Valerio Duchini, presidente e AD di B&B Hotels. La catena conta oltre 500 hotel in Europa. In Italia, dove nel 2019 il gruppo ha c hiuso l’esercizio con un fatturato di 63 milioni di euro, le strutture sono 41, molte delle quali in

località di business come Milano, Monza, Torino, Malpensa, Treviso. «Basso costo non deve significare bassa qualità: la caratteristica di tutte le nostre strutture è offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo, con servizi che a volte non si trovano neanche in hotel di fascia più alta: ad esempio la c onnessione wi-fi a 200 mega o la smart Tv da 43-50 p ollici».

Anche Cristina Ramos, Svp Operations Spain, Portugal, Italy, Greece & Malta di Accor, conferma che «la clientela aziendale è sempre stata importante per gli hotel nel segmento economy». Dei tre marchi budget del gruppo francese, due sono presenti anche in Italia: Ibis, con 8 strutture su un totale di 1218 nel mondo, e Ibys Style, con 16 hotel su un portfolio di 534. Il terzo brand, Ibis Budget, conta 56 hotel nel mondo di cui 19 in Europa, ma ancora non è arrivato nella Penisola. «Le caratteristiche di questi marchi – spiega Ramos – li rendono adatti sia per il tempo libero che per i clienti business, in particolare per l’offerta di spazi di lavoro e servizi come la connessione a Internet». La qualità dei servizi è un fattore d eterminante anche p er Sara Digiesi, chief marketing officer di Best Western Italia. A proposito di SureStay Hotel Group, il marchio economy del gruppo che nel nostro Paese è presente con il nome Sure Hotel Collection by Best Western (e con 18 hotel di cui diversi in mete business come Milano, Malpensa, Roma Fiumicino), la manager sottolinea: «I marchi Sure sono una minoranza sul totale del nostro portfolio, m a si difendono bene in term ini di risultati. La convenienza da sola però non è un driver sufficiente: contano moltissimo anche la location e la qualità dei servizi. Noi siamo stati inseriti in molti hotel program aziendali perché garantiamo tutti i confort indispensabili per chi viaggia per lavoro».

Si riparte in sicurezza

Una ripartenza sicura è la priorità dei nostri intervistati, anche perché, sotto linea S ara Digiesi, «l’adozione di efficienti protocolli di sicurezza in questo momento è il fattore chiave perché le aziende approvino un fornitore. Risponde infatti all’obbligo di legge che il datore di lavoro ha di tutelare il benessere del dipendente in trasferta». Senza contare che per le catene attente ai protocolli nei prossimi mesi potrebbero presentarsi nuove opportunità di crescita. «In questo momento lei soggiornerebbe in un appartamento di privati?» domanda provocatoriamente Valerio Duchini, lasciando intendere che le catene, garantendo pernottamenti sicuri, potrebbero anche sottrarre clientela a un mercato che in passato ha dato del filo da torcere agli ho tel ( soprattutto economici), quello dell’home sharing. E allora, vediamo in dettaglio quali procedure sono state messe a punto, cominciando con Accor. «Stiamo lavorando proattivamente in vista della fase di riapertura post lockdown, collaborando con le autorità sanitarie e governative nazionali» spiega Cristina Ramos. «Accor ha stabilito standard di sicurezza e pulizia adeguati ai protocolli per garant ire che gli hotel possano essere riaperti in totale sicurezza e gli o spiti si sentano rassicurati e protetti durante il soggiorno. I team inoltre stanno lavorando per sviluppare una guida alla sicurezza con l’obiettivo di assicurare efficienza,

coerenza e misurazione delle nostre norme igieniche, che sono dettagliate e di ampia portata: includono ad esempio la revisione delle condutture di condiziona mento, moq uette igienizzata con vapore tra un soggiorno e l’altro, barriere in plexiglass alla reception e la disponibilità di salviette antibatteriche in tutte le aree dell’hotel. Saranno adot

I progetti di Accor

Dichiara Cristina Ramos: «Accor ha annunciato diverse iniziative, alcune prima della pandemia, come la collaborazione con Sabre e Visa, altre durante la fase di emergenza (ad esempio la collaborazione con Bureau Veritas e la creazione del fondo All Heartist). Sicuramente ci saranno altre iniziative in futuro».

Cristina Ramos, Svp Operations Spain, Portugal, Italy, Greece & Malta di Accor, e l'Ibis Styles Roma Vintage, nella capitale

Un po’ camera, un po’ ufficio

Per venire incontro alle esigenze dei business traveller, ma anche dei lavoratori “agili”, alcune catene alberghiere metteranno a disposizione camere confortevoli a prezzi agevolati da usare come ufficio. È questa la proposta di B&B Hotels, ma anche di Best Western con le sue SmartWorkingRoom.

Gli alberghi italiani

Secondo i dati di Federalberghi, in Italia ci sono oltre 3 3mila h otel, di cui quasi la metà sono 3 stelle (46,3%).

tate molte altre misure, al momento in fase di definizione». Anche Best Western ha introdotto in tutti i suoi hotel lo “Special Protection Bwh”, programma di protezione dedicato a ospiti e staff. Cinque gli elementi chiave del programma, a cominciare dalla sanificazione e igiene delle strutture. «Già prima della pandemia eravamo abituati a con trollare attentamente gli standard di pulizia dei nostri hotel. Abbiamo approfondito e ampliato queste procedure, stabilendo rigidi protocolli per tutte le aree e le fasi del soggiorno e ponendo grande attenzione al social distancing». Tra gli altri punti compare l’utilizzo di dispositivi (mascherine sanitarie e guanti) per il personale, che sarà anche dotato di salviettine per superfici e gel disinfet tante a base alcolica. Non mancheranno poi i suggerimenti al cliente attraverso paline segnaletiche, adesivi sui pavimenti, monitor nelle hall, tv in camera, messaggi sui tavoli della colazione. In più, agli ospiti sarà offerta una soluzione a ssicurativa sviluppata da una task force composta da esperti di risk management. Infine, il gruppo punta sulla tecnologia: «Abbiamo introdotto un servizio di digi tal concierge che fornisce alla clientela tutte le informazioni essenziali sull’albergo,

Gli hotel program ai tempi del Coronavirus

Il Covid-19 impatterà sull’intero customer journey in hotel, dalla fase di prenotazione fino al raggiungimento della destinazione finale. In che modo? Lo abbiamo chiesto a Fulvio Origo, global sourcing solutions and Emea Sr. marketing manager presso Hrs Group. 1. In fase di prenotazione le aziende saranno più attente al rispetto della travel policy. Aumenterà anche il c ontrollo dei canali di prenotazione, con una propensione verso la digitalizzazione. Questa tendenza si rifletterà sugli hotel che, per essere prenotati, dovranno necessariamente essere inseriti negli hotel program aziendali. 2. In fase di check-in si preferirà il touchless. Le pratiche potranno essere svolte più tardi nel corso della giornata per consentire i tempi tecnici di sanificazione. 3. Durante il soggiorno l’attenzione verso il duty of care comporterà l’offerta di maggiori servizi in camera e una più spiccata attenzione alla comunicazione verso i clienti. Si assisterà, in particolare, a maggiori standard di pulizia, a un approccio digital, alla riduzione al minimo delle interazioni con lo staff dell’albergo, all’utilizzo di meeting room private e a un incremento del room service. Specie nei primi tem pi, i nfatti, in alcune policy aziendali potrà essere imposto il consumo del food and beverage in camera. 4. Al check-out, per ridurre le interazioni tra il personale e gli ospiti, faranno la differenza gli strumenti di pagamento come Vcc e paperless. 5. Si preferirà l’uso di mezzi di trasporto privati la destinazione finale. per raggiungere 6. Le aziende, in fase di negoziazione, richiederanno servizi di duty of care i nclusi nelle tariffe.

eliminando totalmente i documenti cartacei. E ancora, gli ospiti possono entrare in contatto con la reception tramite il chatbot Best Friende la registrazione è affidata a un servizio di web check-in. Infine la novità più recente è rappresentata da Hotel Payment Studio per il pagamento online. La sera precede nte il check-out, il cliente riceve una comunicazione via email con un preconto e l’indicazione di un link per procedere al pagamento in tutta sicurezza dal proprio device». La sicurezza è fondamentale anche per B&B Hotels, che durante il lockdown non ha sospeso del tutto l’attività. Dieci strutture sono rimaste a disposizione per le situazioni di emergenza: l’hotel di Cremona, ad esempio, ha accolto i membri dell’Esercito, quello di Modena il personale ospedaliero, mentre a Roma Fiumicino hanno alloggiato persone che non potevano ritornare a casa. «Il nostro protocollo si basa su tre pilastri: pulizia e sanificazione, sicurezza e flessibilità. La sanificazione avviene attraverso un dettagliato processo operativo garantito dal Safety Label High Quality Anti Covid-19 elaborato in collaborazione con B.C.O Consu lting. Abbiamo inoltre individuato 8 Golden Rules “Help us Helping You” che il personale in hotel e i clienti sono invitati a seguire, tra cui: l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale certificati (mascherine, guanti, calzari e soluzioni igienizzanti e disinfettanti), plexiglass protettivi presso i

desk di accoglienza, linee di distanziamento sul pavimento, la restrizione dell’utilizzo delle aree comuni, l’invito all’utilizzo dell’ascensore una persona alla volta e il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno 1 metro». Il processo di sanificazione viene applicato nei corridoi, nelle aree comuni e nelle camere quotidia namente grazie anche all’utilizzo di macchine ionizzatrici per purificare l’aria. Per obbedire alle normative sanitarie nazionali, B&B Hotels propone delle breakfast box in tre versioni (dolce, salata e gluten free) in sostituzione della colazione a buffet. Il B&B Shop, infine, offre una vasta selezione di prodotti food & beverage, tra cui piatti pronti riscaldabili al microonde e prodotti per la cura della persona (ad esempio, un safety kit composto da mascherina, gel igienizzante e guanti).

P rezzi invariati

Il terzo punto del programma di B&B Hotels riguarda le tariffe.

Chiediamo a Valerio Duchini se l’introduzione dei nuovi protocolli anti Covid-19 ne causerà l’aumento. «Assolutamente no, i costi dei nuovi protocolli non devono ricadere sul cliente. Continueremo a offrire il miglior rapport o qualità-prezzo». In più (ed è questo il terzo punto del programma di B&B Hot els) la catena ha puntato sulla flessibilità introducendo le nuove tariffe Stay Flexi, che consentono di modificare le prenotazioni fino a 24 ore prima del giorno dell’arrivo. I clienti potranno riprenotare nella stessa struttura entro 12 mesi dalla data di prenotazione, con un eventuale adeguamento tariffario. Anche Crist ina Ramos di Accor dichiara: « Al momento non prevediamo alcun impatto sulle nostre tariffe», mentre Sara Digiesi di Best Western torna sull’importanza della flessibilità: «Per venire incontro ai clienti in questa fase in cui gli spostamenti possono essere più complessi abbiamo reso tutte le nostre tariffe flessibili, cioè modi

ficabili a ridosso della data di arrivo». E riguardo ai prezzi, Digiesi sottolinea che «i costi di erogazione del servizio, con i nuovi protocolli, inevitabilmente aumenteranno. Gli albergatori, però, non devono cedere all’impulso di aumentare troppo le tariffe o, al contrario, di proporre prezzi stracciati per attirare clienti». l

B&B Hotels, 78 nuovi hotel nel 2020

Il lockdown non interferirà sui piani di crescita di B&B Hotels per quest’anno. «Confermiamo l’inaugurazione di 78 nuove strutture» ci dice Valerio Duchini. Di recente la catena ha annunciato l’ingresso sul suo sito globale hotelbb.com delle sue 128 strutture tedesche, che oggi quindi sono prenotabili online insieme a quelle di Italia, Francia e Spagna.

Valerio Duchini, presidente e AD di B&B Hotels, e una camera del B&B Hotel Milano Central Station, nel capoluogo lombardo

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