Premio Giornalisti del Mediterraneo 2016 - Premio Mare Nostrum Awards 2022
Anno 13 - N. 106
16-28 febbraio 2023
Distribuzione gratuita
MEDI@TERRANEO news - Periodico del Master di Giornalismo di Bari
Ordine Giornalisti di Puglia - Università degli Studi ‘Aldo Moro’ di Bari
Editore: Apfg - Bari Direttore Responsabile: Lino Patruno Registrazione Tribunale di Bari numero 20/07 del 12/04/2007
o l i t a L o l i t a s i ’ b e l l s i ’ b e l l a s s à a s s à
Redazione: Palazzo Chiaia-Napolitano via Crisanzio, 42 - Bari email: master@apfg.it
Schlein-Meloni donne
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contro Nuzzaco a pagg. 4 e 5 Pengo a pagg. 8 e 9 Zampa a pagg. 10 e 11 1 Tutti in sella aria è pulita Controcopertina
Scattarella
a pagg. 2 e 3 Scattarella a pagg. 2 e 3
Ecco Gabriella Genisi, la penna di Lolita che ha dato luce a Bari
LE ORIGINI
Nasce a Mola di Bari, laureata in giurisprudenza, ha spesso ambientato i suoi scritti nella sua terra d’origine
Nella fiction andata in onda sulla Rai ‘Le indagini di Lolita Lobosco’ ci sono tantissime location di Bari che sono state valorizzate. Ce n’è qualcuna che lei ha voluto espressamente che venisse utilizzata come set?
<<Ci sono posti che ho raccontato nei miei libri. CI sono luoghi come quello che nel libro chiamo ‘nderr alla lanz’, un luogo chiamato così soprattutto dai baresi di una certa età e che adesso i giovani di solito chiamano ‘Ciringuito’. È uno dei luoghi presenti anche perché è molto vicino a casa di Lolita, che
nei miei libri, a differenza della fiction, non abita a Bari Vecchia ma a Largo Adua, proprio a due passi dal Ciringuito. E poi nelle mie Bari c’è un po’ tutta Bari, e quelle zone della città che racconto sono state trasposte in televisione>>
A Bari è iniziato un vero e proprio turismo alla ricerca dei luoghi di Lolita, con turisti e curiosi che chiedono alle guide di essere accompagnati nelle location più belle della fiction. La inorgoglisce aver contribuito alla valorizzazione del territorio pugliese?
<<È una cosa che mi fa molto piacere. Questa serie è stata un atto di amore verso Bari che io considero la mia città. Perché è la citta dove sono nata, dove ho vissuto da bambina e quindi aver contribuito a questo riscontro positivo è un motivo di tanta, tanta felicità>>
Come è cambiata la sua vita da quando i suoi libri hanno avuto anche una rappresentazione televisiva?
<<Sicuramente ho molti più impegni. Solo a febbraio ho in programma 22 presentazioni su 28 giorni e contemporaneamente devo scrivere, viaggiare e anche occuparmi della mia famiglia. Insomma tenere tutto insieme non è semplicissimo, ma mi sto attrezzando>>
C’è qualcosa del personaggio di Lolita che magari non viene rappresentato al meglio durante la fiction e che invece nei libri viene descritto con maggior cura?
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L’intervista alla scrittrice che ha dato vita al personaggio della vice questore, Lolita Lobosco:
“La serie è un atto d’amore per la città in cui sono cresciuta”
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<<Il personaggio di Lolita l’ho trovato prodotto fedelmente in televisione. E questo mi ha fatto molto piacere. Le storie sono cambiate e si è persa la parte investigativa e gialla che è stata ridotta considerevolmente rispetto ai libri dove invece c’è un approfondimento dei casi più corposo. Però ai telespettatori è piaciuta la fiction così, e di questo bisogna dar merito e quindi va bene così>>
Guardando Lolita vediamo una donna moderna, che mette al primo posto il lavoro senza però mai rinunciare alla sua femminilità. Quando ha creato questo personaggio ha messo molto di lei o si è ispirata ad altre figure femminili?
<<Mi sono ispirata a figure femminili già presenti alla polizia di Stato. Era un modello che volevo ripercorrere, ovvero una donna che non rinunciasse alla sua femminilità anche sul posto di lavoro. Perché comunque uomini e donne sono diversi fisicamente e negare quelle differenze lo trovavo sbagliato. Quindi Lolita parte come una costruzione tra realtà e fantasia>>
Qual è il suo rapporto con l’attrice Luisa Ranieri? Le ha dato dei consigli? Ci racconti qualche aneddotto..
<<Luisa è bravissima di suo. Io ovviamente le ho raccontato la mia Lolita e lei l’ha conosciuta anche leggendo i libri. Credo che il successo della rappresenzazione di
Primopiano
Lolita sia nato dalla perfetta sovrapposizione tra il personaggio televisivo e quello letterario. E questo è successo in quanto Luisa ha riconosciuto in Lolita dei tratti che le appartenevano. L’essere una donna del sud, ma anche il saper camminare sui tacchi, che è una cosa che la rappresenta e che sa fare benissimo in quanto ha un passato da “mannequin”, e quindi i passi di Lolita le sono riusciti perfettamente>>
Quando ha scritto i suoi libri si è ispirata anche ad alcuni grandi classici come per esempio i gialli di Andrea Camilleri con i racconti del Commissario Montalbano?
<<Sicuramente io considero Andrea Camilleri il mio maestro. L’ispirazione di Montalbano però mi è servita per ottenere un effetto contrario. Ovvero per creare una figura femminile con ruoli dirigenziali che era assente. C’era la figura di Montalbano che metteva in luce questo vuoto. C’erano le poliziotte ma avevano al massimo il ruolo di ispettore. Quindi erano sempre sottoposte a una squadra di maschi. E allora io ho voluto invertire le cose, ho messo Lolita a fare la commissaria o la vice questore e gli uomini li ho posizionati in un ruolo subalterno>>
A proposito di Camilleri, durante la fiction ci sarà mai un incontro tra Lolita e il commissario Montalbano?
<<Può accadere nel mondo fantastico dei libri. Nella fiction è molto più difficile>>
Luca Scattarella
I SUOI LIBRI
In totale sono dieci i libri di Gabriella Genisi che raccontano le vicende di Lolita, scritti tra il 2010 e il 2022
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Mobilità e sharing Ora Bari ci riprova e pensa all’ambiente
Biciclette elettriche, scooter e monopattini: il capoluogo
SERVIZI SHARING
In alto, le biciclette a noleggio fornite dalla società Vaimoo; in basso, i monopattini elettrici BIT Mobility
Bari ci riprova dopo 16 anni e va verso un futuro sempre più green e attento alla mobilità sostenibile. Nel 2007 il primo tentativo, fallimentare, con il bikesharing. Ora, a un mese dall’arrivo in città del nuovo servizio di noleggio bici affidato a Vaimoo, azienda barese attiva in molte città europee, sono cinquanta le stazioni attualmente presenti nel capoluogo pugliese. Ma come sta andando il progetto?
Stando ai dati diffusi dai gestori del servizio, a fronte dei 15.665 km percorsi dalle biciclette a noleggio sulle strade cittadine, sono
state risparmiate oltre due tonnellate di anidride carbonica (CO2), quantità calcolate sui dati elaborati dall’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) in merito all’emissione media di CO2 di una city car ad alimentazione benzina Euro 6 (150,24 gr/km totale). Nel complesso gli utenti registrati sono quasi 7 mila, mentre sono 1.953 gli abbonamenti acquistati, di cui 1.335 bike pass da 24 ore, 152 bike pass settimanali, 157 bike pass mensili e 309 bike pass annuali. I noleggi totali, invece, sono stati a 5.697 in appena un mese.
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pugliese strizza un’occhio alla sostenibilità. I primi dati sui mezzi a noleggio sono positivi
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Quest’iniziativa nasce, inoltre, interamente da menti del territorio: le componenti del servizio, dalle bici utilizzate al software, sono infatti prodotte e sviluppate in Italia da ingegneri pugliesi. In passato il servizio era stato affidato all’azienda di trasporto pubblico urbano, ma le carenze nella manutenzione ne hanno portato alla sospensione. «La scelta di utilizzare bici a noleggio per gli spostamenti nel territorio urbanocommenta l’assessore alla Mobilità sostenibile Giuseppe Galasso - determina una serie di indubbi benefici sia in termini di salute degli utenti sia per quanto riguarda la qualità dell’aria». Sul fronte della sicurezza, Vaimoo ha messo a punto un sistema per recuperare le biciclette in caso di furto. Attraverso sensori che ne rilevano eventuali movimenti anomali, il mezzo può essere rintracciato grazie al gps installato su ogni mezzo.
A Bari negli ultimi mesi sono stati in realtà diversi i grandi cambiamenti in termini di mobilità sostenibile: oltre al bikesharing, ai monopattini e alle auto elettriche a noleggio, ai primi di febbraio sono arrivati anche 55 scooter Pikyrent. Un avvio un po’ lento, però, quello di questi ultimi: sono stati 136 i motorini noleggiati in poco meno di una settimana, probabilmente anche a causa del maltempo degli scorsi giorni. «Con questa nuova offerta sugli scooter completiamo
Ecologia
PIKYRENT
In basso, gli scooter elettrici che da inizio febbraio sono a disposizione di cittadini e turisti a Bari
la gamma di servizi di sharing in città, un traguardo impensabile fino a poco tempo fa – aveva commentato il sindaco Antonio Decaro - È importante ricordare che tutti i mezzi in condivisione sono elettrici, il che significa che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 derivanti dai singoli spostamenti».
E se anni fa la città aveva dimostrato di non essere ancora pronta a sostenere un esperimento del genere, ora la situazione sembra essere cambiata.
Serena Nuzzaco
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UniBa? UniFg? No Il rettore Bronzini punta sull’uni-one
Università di Bari, Università di Foggia e Università del Salento? Meglio un’unica università pugliese. Parola e obiettivo del rettore dell’Ateneo del capoluogo, Stefano Bronzini, nel corso del tredicesimo congresso di Legacoop Puglia.
Il motivo è prettamente di natura economica. Il ministero dell’Università e della Ricerca destina ogni anno risorse alle università pugliesi; i soldi, però, non sono uguali per tutti. Dei 900 milioni ricevuti nel 2022, circa 380 confluiscono nel Fondo per il finanziamento ordinario, ovvero sono i soldi che servono per farle funzionare. 197 sono finiti nelle casse dell’ateneo barese, 80 in quelle leccesi e 51 per le foggiane. Altri 41 sono stati destinati al Politecnico di Bari e ancor meno per la Lum e per il distaccamento di Taranto. A questi vanno aggiunti 523 tra finanziamenti vari, scuole di specializzazione, la progettualità esercitata a vario titolo e le borse di studio. Una situazione poco egualitaria, ma forse più equa, poiché l’università di Bari accoglie ogni anno molti più studenti delle sue sorelle di Foggia e Lecce.
Bronzini spinge per la creazione di una federazione di atenei pugliesi. Il vantaggio consisterebbe in investimenti che non siano in concorrenza ma in coesione. Le risorse sarebbero distribuite in modo equo e non ci sarebbe una contesa degli studenti fra atenei. “L’idea – ha spiegato Bronzini – è met-
tere intorno a un tavolo tutte le università pubbliche della regione per trasformarle in una federazione in grado di svilupparsi attraverso poli di ricerca sui singoli territori”. Per evitare la concorrenza, la proposta del rettore di Uniba è quella di dislocare sul territorio i vari ambiti di istruzione: l’energia a Brindisi, l’archeologia e l’ambiente a Taranto, a Lecce le nanotecnologie, a Foggia l’agroalimentare e a Bari sanità, fisica, calcolo e chimica. Al contrario, le facoltà più richieste, come Giurisprudenza ed Economia, rimarrebbero presenti in tutto il territorio, ma legate a un singolo ateneo. Il tutto per rendere l’Università pugliese la più grande in Italia. Una possibilità concessa dall’articolo 3 della legge 240, la cosiddetta “legge Gelmini” del 2010, su cui Bronzini ha ammesso di pensare da un anno. Infine ha anche lanciato una provocazione: “Sono disposto a dimettermi anche domani se si costituisse una federazione degli atenei pugliesi votando un nuovo rettore”. La proposta è anche figlia del possibile passaggio del disegno di legge sull’autonomia differenziata. La proposta del ministro per gli Affari regionali, Calderoli, ha avuto il via libera da parte del Consiglio dei ministri e ora attende la risposta del Parlamento, con il traguardo fissato a fine anno. In tal senso, la proposta di Bronzini vuole fronteggiare i pericoli che ricadrebbero su istruzione, formazione, diritto allo studio e ricerca, deri-
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IL RETTORE DI BARI Stefano Bronzini: una proposta che ha creato polemiche. Il suo incarico terminerà nel 2025 6
Il “Magnifico” dell’Università di Bari spinge per la creazione di una federazione di atenei pugliesi. Da Lecce rispondono “picche”: conviene davvero?
vanti dal probabile impoverimento delle casse delle singole università. La riforma che porterebbe all’ateneo unico regionale accentrerebbe la gestione amministrativa, incontrando il favore di Bronzini, ma meno quello degli studenti, e si preparerebbe all’impatto della denatalità previsto nei prossimi anni. Questo aspetto, secondo il Miur, porterebbe al dimezzamento delle immatricolazioni nell’anno accademico 2024/2025. Ma cosa accadrebbe se il sistema universitario fosse rivoluzionato? Gli atenei con un basso numero di studenti, con una soglia che si aggirerebbe a quota 15mila, sarebbero accorpati a quelli più grandi. In Puglia si salverebbero dall’annessione a UniBa solo l’UniSalento, che raggiunge, secondo i dati del Miur 2021/22, quota 18mila iscritti, e gli atenei specialistici come il Politecnico di Bari. Rischiano, quindi, Foggia, ferma a 14mila, e Lum, a duemila. Un accorpamento che non sarebbe identitario, ma gestionale. In sintesi permarrebbe il nome dell’ateneo, ma le quote del Fondo per il finanziamento ordinario confluirebbero all’università centrale, il quale avrebbe il compito di ripartirle.
Una situazione che trova contrario il presidente della Regione, Michele Emiliano, oltre che il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice. Già nel 2020, Emiliano considerava l’ospedale Riuniti di Foggia un polo accademico di riferimento per la Puglia, al
Laproposta
pari di quello barese. Anche Pollice si è immediatamente detto contrario all’ipotesi. È anche vero, però, che l’UniSalento non è mai riuscita a togliersi di dosso la polvere del provincialismo. L’Università di Foggia, invece, non è riuscita ad avere l’impatto sociale che si aspettava. La federazione di atenei non sembra, quindi, il peggiore dei mali.
ATENEO DI BARI Diventerebbe la struttura di riferimento in Puglia dal punto di vista amministrativo e gestionale
È arrivata immediata la risposta scettica del rettore dell’Università del Salento, Pollice, in merito alla nascita di una federazione di atenei pugliesi. “Rappresenta il rischio di una ulteriore perdita di dinamismo e vitalità in un territorio che da anni si polverizza demograficamente prima ancora che socialmente. In questo scenario, la centralità dell'UniSalento in un percorso di rilancio della crescita e dello sviluppo non può essere messa in discussione”. Al suo fianco sono intervenuti i partiti Azione e Italia Viva: “Abbiamo atteso, invano, qualche giorno per ascoltare comunicazioni dell’Amministrazione Comunale della Città di Lecce a difesa dell’Università del Salento. Lecce e la sua Università costituiscono un inscindibile binomio che va rafforzato ed accresciuto. La proposta di unificazione delle Università di Puglia, come illustrato e ben argomentato dal Magnifico Rettore di UniSalentoProf. Fabio Pollice che ha definito la proposta impossibile da accogliere”. (E.P.)
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Emanuele Palumbo
“Il Salento ne sarebbe polverizzato”
Ma Pollice dice “No”
Tu studente hai problemi? Adesso c’è lo psicologo
I NUMERI
Nel 2022 in 653 hanno compilato la richiesta sul sistema informatico del servizio. In 288 hanno iniziato la terapia
Il passaggio dall’istruzione obbligatoria delle medie superiori a quella universitaria continua a essere il vero rito di iniziazione all’età adulta per molto giovani di tutto il mondo. La conquista della laurea può contribuire a costruire la nostra futura carriera e un singolo foglia di carta di pochi grammi, nella nostra testa arriva a pesare chili di ‘sangue, sudore, lacrime e tribolazioni’. Rimanere ingabbiati tra esami impossibili e i propri demoni è piuttosto facile, soprattutto se dall’altro lato si hanno le aspettative della
famiglia, a cui è difficile raccontare il proprio disagio. Per questo motivo l’Università ‘Aldo Moro’ di Bari, seguita da altri atenei di tutta Italia, ha potenziato nel dicembre 2021 il servizio di counseling psicologico che prova a sciogliere dubbi e paure che rischiano di bloccare lo studente ancor prima del vero ‘boss di fine livello’ della sua vita. I dati sono incoraggianti: nel primo anno di attività gli accessi registrati sono sei volte maggiori rispetto al passato.
Nel 2022 sono state 653 le richieste fatte te-
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Il rinnovato servizio di counseling universitario aiuta ogni anno centinaia di studenti che devono affrontare ansia, depressione e panico
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lematicamente, mentre gli utenti giunti in accoglienza sono stati 288.
Per chi non ha la fortuna di essere un pendolare, è la prima vera occasione per essere indipendenti: niente più “Questa casa non è un albergo per fare quello che vuoi” perché, oltre a dover imparare a pulire, cucinare, lavare e stirare, bisogna saper gestire gli impegni accademici che ci portano a stare fuori dalla nuova casa. Allo stress da ambientamento, si aggiunge quello dei nuovi ritmi, del nuovo metodo di studio e del sentirsi isolato, lontano da quegli amici che possono aiutare a ‘decomprimere’ un pochino. È proprio qui che possono, e devono, intervenire gli psicologi e gli psicoterapeuti in forza al servizio, attivo non solo al terzo piano dell’ateneo (che funge da quartier generale), ma anche nei locali del Campus, di Medicina, Giurisprudenza, Economia, Veterinaria, oltre alle sedi distaccate di Taranto e Brindisi.
Nove sportelli che rendono il campus barese il primo del centro-sud del Paese ad aver dedicato tanto tempo e denaro al benessere psicologico dei propri utenti. Provando a chiedere agli studenti delle sedi baresi se conoscessero il servizio, la metà di loro ha risposto in maniera positiva. Un buon risultato rispetto a qualche anno fa: se negli ultimi anni la figura dello psicologo è stata quasi totalmente sdoganata e sollevata dal classico cliché dello ‘strizzacervelli’ di film e serie tv, bisogna ‘ringraziare’ la bolla dei due anni di Covid, in grado di farci accettare come il nemico più subdolo sia quello che a poco a poco avvelena la mente. Tra gli esperti che prestano servizio all’Ateneo di Bari, abbiamo intervistato la responsabile dell’Unità Operativa del Counseling Psicologico, la dottoressa Maria Cristina Epifani. “Il counseling psicologico sta riscuotendo un ottimo successo, tant’è che a volte le richieste si accumulano e ci troviamo a dover mettere ‘in coda’ i ragazzi – esordisce la psicologa e psicoterapeuta – Il trend è stato confermato nel primo trimestre del 2023 (dicembre 2022-febbraio 2023) con un incremento degli accessi del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. L’attivazione del percorso di counseling è facile e intuitivo. Per avviare la procedura di accettazione basta accedere al sito dell’università, procedere nella sezione studenti e cliccare sulla voce ‘Servizio di counseling psicologico’.
Dopo aver compilato il form, allo studente viene dato un appuntamento per un primo colloquio che serve allo specialista per inquadrare le necessità il tipo di intervento. “Da qui si apre un ventaglio di tre percorsi diversi – prosegue la dott.ssa Epifani - tutti comprendenti cinque incontri, ai quali segue un meeting di follow up a distanza di un mese”. Il primo mira ad aiutare lo studente a superare la propria fragilità emotiva; il secondo è un ‘percorso clinico’ finalizzato al-
l’esplorazione del proprio io e alla gestione dei conflitti interni. I dati raccolti hanno dimostrato che le principali motivazioni che spinge gli studenti a rivolgersi agli specialisti sono ansia, depressione e panico, seguiti dai conflitti interiori legati alle incertezze del proprio futuro.
Infine una sorta di training di gruppo focalizzato sul rivitalizzare la motivazione allo studio e cercare un metodo. “Dove non è possibile arrivare con il nostro intervento –conclude la responsabile dell’Unità Operativa del counseling – abbiamo stretto accordi con strutture specializzate del territorio (come Pta e Cel) dove lo studente può affrontare il proprio malessere con serenità, insieme alla famiglia. Negli ultimi mesi sono state aperte anche alcune ‘resting room’, ambienti concepiti per allontanarsi dalla frenesia della vita universitaria e trovare la possibilità di decomprimere. Infine particolare rilievo al percorso dedicato alle sensiblità sull’orientamento sessuale e alle identità di genere.
Una università sempre più a misura di studente che, tra una sessione di esami e l’altra, deve essere in grado di vivere serenamente la propria vita universitaria tra alti e bassi. Le sfide sono sempre all’ordine del giorno ma bisogna imparare ad affrontarle con gli strumenti giusti
DOVE RIVOLGERSI
Psicologi e psicoterapeuti hanno un proprio sportello in diverse sedi decentrate, anche a Taranto e Brindisi
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Fabio Antonio Pengo
L’iniziativa
Primarie in Puglia, Capone su Schlein: «Parla ai cittadini»
L’intervista alla presidente del Consiglio regionale: «Adesso recuperiamo la fiducia di chi si è sentito tradito dal Pd».
Soddisfatta per l’esito in Puglia
LOREDANA CAPONE
Dal 2020 è la presidente del Consiglio regionale della Puglia. È la prima donna a capo dell’assemblea di via Gentile
La scheda
Lavoro, disuguaglianze, ambiente e diritti (civili e sociali). Queste le proposte della mozione di Elly Schlein che hanno convinto la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone.
Il capo dell’assemblea di via Gentile ha così deciso di sostenere la ex numero due di Stefano Bonaccini alla Regione Emilia-Romagna, in occasione delle primarie di domenica 27 febbraio.
Si ritrova nel modo di fare politica di Elly Schlein, convinta che la neosegretaria pensi «non al potere, ma ai cittadini».
Elena Ethel Schlein ha 37 anni ed è nata a Lugano, nel Canton Ticino, Svizzera. Nel corso della sua carriera politica ha aderito a diverse formazioni di centro-sinistra e di sinistra, ricoprendo l’incarico di europarlamentare dal 2014 al 2019 per il Pd. Nel 2020, si è candidata alle regionali dell’Emilia Romagna, venendo eletta nel Consiglio regionale. È stata vicepresidente della giunta guidata da Stefano Bonaccini fino al 24 ottobre 2022, quando è stata eletta alla Camera dei Deputati come indipendente nella lista Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista. Dopo le dimissioni di Enrico Letta, si è candidata alla segreteria nazionale, tornando nel partito dopo sette anni di assenza. È la prima donna a guidare il Pd, di cui rappresenta la guida più giovane. Il suo mandato inizierà ufficialmente il 12 marzo, con la votazione dell’assemblea del partito. Nella mozione ha puntato molto su ambiente, lavoro, immigrazione e diritti civili. (C. Z.)
Come cambia il volto del Pd?
“È la prima volta che una donna guiderà il Pd e questa è già una profonda novità nel panorama politico italiano. Si tratta di una donna giovane, competente, che ha dimostrato di saper interloquire con la gente sui temi fondamentali del Partito democratico”. Ora, con la guida Elly Schlein, l’asse ideologico del Pd potrebbe spostarsi più a sinistra?
“Questa mi sembra un’affermazione estremamente astratta. Il Pd parte dalle persone in difficoltà per risolvere i loro problemi. I soggetti che hanno più difficoltà a emergere, oggi, nel nostro Paese sono i giovani e le donne. Se tutelarli significa essere di sinistra, è evidente che il Pd si mette a sinistra. Da donna e militante cattolico-democratica, credo invece che siano semplicemente i temi importanti da affrontare”.
Secondo lei, la neosegretaria riuscirà a tenere unite le varie correnti del partito?
“Sono certa che ci proverà. Occorre il sacrificio di lavorare per l’unità e serve la fiducia nel valore dell’unità. In questa agibilità politica si ritroverà la possibilità di lavorare tutti insieme”.
Per lei, ora si fa più concreta la possibilità di creare un campo largo a sinistra, magari iniziando a dialogare con il Movimento 5 Stelle?
“Il Pd deve dialogare con tutti, anche perché il tema delle alleanze è un problema succes-
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La “vice” che superò il presidente
sivo. Oggi dobbiamo recuperare la fiducia dei tanti che si sono sentiti traditi dalle scelte del Pd, che non hanno rispecchiato i valori per cui il partito è nato. E mi riferisco alle politiche che hanno portato al Jobs Act, alla mancata difesa dell’ambiente e del paesaggio”.
Si riferisce a quelle attuate durante l’epoca renziana?
“Sì, molte di quelle politiche non hanno corrisposto a un sentire comune non solo del Pd, ma di tutti i cittadini. Per questo dico che prima bisogna riconnettersi con quei valori e poi le alleanze verranno da sé”. Alleanze con chi?
“Ci si ritroverà con chi vorrà condividere questo percorso, sposando le nostre idee”. Appena eletta, Elly Schlein ha chiesto le dimissioni del ministro Piantedosi, dopo la vicenda di Crotone. Come giudica questa prima mossa della neosegretaria?
“In qualsiasi altro Stato, dopo quelle dichiarazioni, un ministro si sarebbe dimesso. È giusto chiedere a questo Governo di tenere la barra dritta rispetto alle disposizioni della Costituzione e dei trattati. La stessa cosa vale anche per il ministro Valditara, per le dichiarazioni contro la preside senza prendere posizione su un’aggressione avvenuta all’esterno di un liceo”.
Come giudica il risultato delle primarie in Puglia?
“Penso che la proposta di Schlein sia stata molto apprezzata. Bonaccini aveva dalla sua la forza del sostegno di molti amministratori. Nonostante ciò, con Elly e con tanti militanti e simpatizzanti abbiamo ottenuto un grande risultato”.
Nella nuova assemblea nazionale, i 33 delegati pugliesi che spazio riserveranno al tema dell’autonomia differenziata?
“Continueremo a contrastare la proposta del ministro Calderoli, poiché la riteniamo inidonea per la risoluzione dei problemi del Paese. Anzi, continuerà ad aggravarli, a partire dal rapporto tra Nord e Sud per arrivare all’economia, al lavoro e ai diritti sociali di
Dati in Puglia
Lapolitica
giovani e donne in primis. Questa proposta ci fa fare passi indietro. Sembra di tornare ai tempi di Cavour, quando nel Nord si facevano le infrastrutture, mentre al Sud si difendevano i feudatari”.
Che rapporto ha Elly Schlein con la Puglia?
“Elly ama la Puglia. Ha ricevuto e restituito tanto calore nelle manifestazioni in cui ha partecipato. Il risultato la dice lunga e parlano i fatti. Ci siamo scambiate un grande abbraccio affettuoso”.
STRETTA DI MANO
Stafano Bonaccini e la sua ex vice alla Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, in occasione del confronto a Sky
La Puglia sceglie Bonaccini. Schlein vince a Brindisi e Taranto
La Puglia non ha seguito l’orientamento nazionale e alle primarie del Partito democratico ha premiato il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Nel tacco d’Italia, infatti, ha vinto con il 55,9% (45.680 voti), mentre la sua avversaria Elly Schlein ha raccolto il 44,1% delle preferenze (36.043 voti). Nelle province di Bari e Foggia non c’è stata partita: Bonaccini si è imposto con oltre il 60%, percentuale sfiorata nella Bat. A Brindisi e Taranto, invece, è stata la Schlein a rastrellare maggior consenso, superando il 50%. Nel Salento, è stato testa a testa all’ultimo voto tra i due candidati alla segreteria del Nazareeno, ma alla fine l’ha spuntata Bonaccini per soli 284 voti. Nella regione sono stati 82.125 gli elettori arrivati sotto i gazebo del Pd. Un dato che supera di poco l’asticella fissata dal neosegretario regionale Domenico De Santis - a quota 80mila - per potersi ritenere soddisfatto. Poche centinaia in più rispetto alle primarie del 2019, quando votarono 81.756 persone. Per quanto riguarda l’affluenza nelle singole province, Bari è quella in cui si è votato di più con 24.471 iscritti e simpatizzanti alle urne. Brindisi è invece il territorio in cui la base democratica ha risposto di meno con soli 5.069 votanti. «Questo risultato premia anzitutto il partito, che riabbraccia i suoi sostenitori e simpatizzanti con una partecipazione che ha superato le aspettative – ha commentato De Santis – È stato un grande successo di partecipazione. Ne esce un Pd più forte. Spero che i due candidati alla segreteria possano lavorare insieme per riportare il PD al governo del Paese». (C. Z.)
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Cesare Zampa
Adiós Carlo Saura regista del silenzio
I FESTIVAL
Una vita tra set e red carpet. Al festival di Cannes del 1976 con Geraldine Chaplin e una piccola Ana Torrent
È scomparso a Madrid il regista del silenzio, Carlos Saura, uno dei piu noti e importanti cineasti del cinema spagnolo del Novecento.
A darne notizia è stata l’Accademia cinematografica spagnola. Aveva 91 anni, è morto a causa di un’insufficienza respiratoria.
Curioso della bellezza delle persone, dei momenti e collezionista di macchine fotografiche. Durante il regime franchista ha lottato contro la censura mentre raccontava i mali della Spagna.
Il giorno seguente alla sua morte, avrebbe
dovuto ricevere a Siviglia il premio Goya d’onore 2023, il piu importante premio del cinema spagnolo. Non ha fatto in tempo. Aveva espresso la sua gratitudine e si sentiva onorato dell’invito: "Sono stato fortunato nella vita facendo ciò che mi attraeva di più: ho diretto cinema, teatro, opera e ho disegnato e dipinto per tutta la vita".
Una lunga carriera la sua, segnata da numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Candidato piu volte agli Oscar nella categoria miglior film straniero. Mamà
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Si è spento il cineasta spagnolo che ha sfidato la censura del dittatore Francisco Franco e a raccontanto la passione di una terra in cambiamento
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compie 100 anni nel 1979, Carmen Story nel 1983 e Tango nel 1998. Non è mai riuscito però a portare in Spagna l’ambita statuetta hollywoodiana.
Carlos Saura Atarés è nato a Huesca, nel nord-est della Spagna, nel 1932. Da giovane si appassionò alla fotografia, fino a che non si iscrisse nel 1952 a una scuola sperimentale di cinematografia, spinto dal fratello, dove si diplomò in regia. Il suo primo film I monelli fu presentato al Festival del cinema di Cannes nel 1960. L’opera si ispirava al Neorealismo italiano e al Cinema verità francese. La conoscenza con il regista Luis Buñuel gli cambiò la linea autoriale tanto da dedicargli nel 1967 il suo film di successo Frappé alla menta che vinse l’anno dopo l’Orso d’argento al Festival del cinema di Berlino. Fu uno dei suoi tanti film che vede come protagonista l’attrice statunitense Geraldine Chaplin, figlia di Charlie, con cui ebbe anche una relazione e un figlio. Un altro successo fu il film Elisa che gli fece vincere il premio speciale della giuria al Festival di Cannes nel 1977 e un altro Orso d’oro nel 1981 con In fretta in fretta. La sua produzione cinematografica è proseguita fino agli ultimi anni, anche con diversi documentari. Dopo l’adolescenza vessata dal conflitto civile, si ritrovò a vivere in un Paese sottomesso alla dittatura franchista. Con La Caza (1965) e Peppermint frappé (1967) il regista espose delle argute analisi sulla situazione sociale che attraversava la Spagna. Eludendo le censure, e senza lasciare la nazione, Saura fece della sua opera un perno di dissidenza. Negli anni ‘70 videro la luce La prima Angélica (1973) e Cría cuervos (1975), affreschi di quella guerra e quel regime vissuti dal regista e da tanta gente.
Dal suo maestro Buñuel invece ha ereditato la sua marcata vena di surrealismo pervasivo, anche se meno estremista. Celebre il ciclo di film dedicati alla danza tra gli anni Ottanta e Novanta, come Bodas de sangre - Nozze di sangue, Carmen Story, L'amore stregone, Flamenco e Tango. Non erano dei musical o documentari, ma veri trattati cinematografici sulla danza, la musica, l’amore e la tragedia. Saura prima di Almodòvar ha diffuso la cultura spagnola nel mondo con la passione e la conoscenza di chi è dentro quella storia, quella cultura. I suoi personaggi declinano tutte le sfumature e le contraddizioni di un Paese in trasformazione.
La sua partecipazione attiva al Paese è espressa anche nel documentario ’92 Marathon, realizzato per omaggiare le Olimpiadi di Barcellona.
Saura ha ricevuto apprezzamenti internazionali, com'è il caso di Stanley Kubrick che nel 1980, in una intervista al quotidiano spagnolo El Pais, lo definì "un regista di grande splendore che usa meravigliosamente i suoi attori".
Antonietta Pasanisi
Spettacolo
BARI
Premiato al Bif&st
Il regista ha ritirato nel 2021 il Federico Fellini Platinum Award insieme a Vittorio Storaro
La Chaplin protagonista di vita
Ogni regista ha la sua musa, per Saura è stata l’attrice Geraldine Chaplin, figlia del grande Charlie. Sono stati una coppia per anni anche nella vita privata. Protagonista di tanti suoi successivi come La Madriguera del 1969. Film critici e feroci nonostante la loro apparente linearità, dove l’infanzia occupa un ruolo preminente insieme alla sensazione di una fine quella del franchismo che non arriva mai. Un altro è Anna e i lupi del 1972 dove i lupi sono tre uomini che tengono in pugno la società attraverso le istituzioni della religione, dell’esercito e della famiglia, ma anche Cria cuervos del 1976 premio speciale della giuria a Cannes, dove il tema dell’infanzia e della morte è centrale, girato quando ancora il dittatore Francisco Franco era in vita (morirà nel novembre 1975). I film di questo periodo sono tanto sottilmente evocativi da rendere ancora oggi con grande evidenza tutte le problematiche dell’epoca.
16 - 28 Febbraio 2023 13
(A.P.)
La Musa
All’Iran manca solo il 6% per produrre una atomica
L'Iran avrebbe arricchito uranio all'84% di purezza, un valore solo del 6% al di sotto di quanto richiesto per realizzare un'arma nucleare. Lo hanno reso noto due alti diplomatici a Bloomberg News. È il livello più alto trovato in Iran fino ad oggi. Toccherà agli ispettori della Iaea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, stabilire se l'iper produzione è stata intenzionale o se è il risultato di un involontario accumulo. Sarebbe già la seconda volta nel corso di questo mese che i monitor degli ispettori rilevano attività sospette legate all'arricchimento
dell'uranio negli impanti iraniani. Finora Teheran aveva sempre dichiarato agli ispettori che le sue centrifughe sono configurate per arricchire l'uranio a un livello di purezza di appena il 60%. Per il Wall street Journal l’arricchimento sino a tale soglia di purezza confermerebbe le ambizioni nucleari del Paese.A fine gennaio, Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea hanno imposto nuove sanzioni a funzionari ed entità in Iran, sperando di aumentare la pressione su Teheran. Ma la diplomazia deve fare ancora il suo corso. (19 febbraio)
Putignano
Quasi in 20mila per le sfilate del Carnevale di Putignano
Grande successo per la 629esima edizione del Carnevale di Putignano. Il più antico d’Italia e il più lungo d’Europa si è concluso domenica 26 febbraio. Una festa meravigliosa, che dopo due anni di stop è ritornata a coinvolgere e far divertire migliaia di persone. Numeri da capogiro per le sfilate, in particolare per quella del martedi grasso, in quasi 20mila. Mara Venier è stata la madrina dell'evento tra balli, divertimento e carri. A vincere il premio di miglior carro “C'era una volta un re” di Paolo e Vito Mastrangelo. Al secondo posto “Tutta un’altra fiaba”di Deni Bianco e terzo posto per “La rotta dei merli”. La sfilata ha visto anche la presenza di numerosi ospiti istituzionali guidati dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha lodato la bellezza dei carri e la maestria degli artigiani oltre all’organizzazione della Fondazione del Carnevale e il suo presidente Giuseppe Vinella. (21 febbraio)
Il mondo del calcio piange la scomparsa di Ilario Castagner. Si è spento a 82 anni l’allenatore della “Squadra dei miracoli”, quel Perugia che sorprese l’Italia. Prima calciatore e poi allenatore, ha legato indissolubilmente il suo nome al “Grifone”, guidandolo per sei stagioni consecutive e ottenendo risultati straordinari per una cosiddetta “provinciale”, fino al secondo posto, alle spalle del Milan, nella stagione 1978/79, quando gli umbri si arresero nonostante non avessero mai perso una partita di campionato. Poi viene chiamato alla guida della Lazio, in Serie B, fallendo l’obiettivo di tornare in massima serie. Traguardo che invece ottiene con il Milan, che lo chiamò in panchina per lo stesso motivo. Allenò anche l’Inter, ottenendo un terzo posto, e altre squadre, tra cui l’Ascoli, con cui vinse una “Mitropa Cup”, prima dell’ennesimo ritorno a Perugia. Si è spento «il sorriso più bello del calcio italiano». (18 febbraio)
16-28 febbraio 2023 14
Addio allo storico allenatore della “Squadra dei miracoli”
Ilario Castagner
“La primavera della mia vita”
Da Bari a Sanremo, Colapesce e Dimartino attori e sceneggiatori
Colapesce e Dimartino, freschi di avventura sanremese, debuttano al cinema in veste di sceneggiatori e attori. Il 21 febbraio hanno presentato al Multicinema Galleria di Bari “La primavera della mia vita”, diretto da Zavvo Nicolosi (all’esordio al lungometraggio).
Questo road movie porta i due artisti sulle strade più remote della Sicilia, in un viaggio di riconciliazione e sulla scoperta di sé, per imparare ad ascoltare gli altri e comprendere gli orizzonti di vita diversi dal nostro. Nel film, Colapesce e Dimartino sono un ex duo musicale, i Metafisici appunto, produttori di hit leggere ma soprattutto vecchi amici, le cui strade si sono separate per divergenze creative e di vita. I due si ritrovano quando Antonio (Dimartino), entrato a far parte di una sorta di setta, ricontatta Lorenzo (Colapesce) per un misterioso progetto…Tra teiere giganti, creature mitologiche, suore sommozzatrici e pirati, “La primavera della mia vita” è una pellicola che fa del surrealismo il suo
La verità storica
Bufera Netflix prima avvocata è la tranese
Giustina Rocca
tratto distintivo, con tanta ironia interrotta, qui e là, da momenti di introspezione che arrivano lapidari sotto forma di aforisma (“La vita è un susseguirsi di tasse, rapporti sessuali deludenti e poi muori”, e tanti altri...)
In sala è stato il sold out: i due cantautori, prima della proiezione, si sono intrattenuti con i fan baresi in una lunga sessione di selfie e autografi. (21 febbraio)
La serie Netflix, Lidia Poët, non si fonda sulla verità storica. Questa l’accusa mossa dall’Ordine degli avvocati che sostengono l’accusa dell’assessora alla Legalità del Comune di Trani, Cecilia Di Lernia. Secondo l’assessora, la prima vera avvocata della storia italiana è la tranese Giustina Rocca, vissuta nella seconda metà del 1400. Mentre la protagonista della serie in sei episodi
Luoghi del cuore
Puglia in vetta alla speciale classifica dei “Luoghi del Cuore” del Fai, Fondo Ambiente Italiano. Alla chiesetta di Samari, collocata nel parco regionale litorale di Punta Pizzo di Gallipoli, andranno 50mila euro per i lavori di restauro. Un enorme patrimonio per un altrettanto patrimonio storico, artistico e culturale. Abbandonato negli anni, datato tra il XII e il XIII secolo, è l’unico esempio salentino di chiesa con cupola in asse, testimonianza mirabile della presenza bizantina sul territorio. Al secondo posto si è classificato il museo dei Misteri di Campobasso, a cui andranno 40mila euro, mentre la medaglia di bronzo, oltre a 30mila euro, sono andati alla chiesa di San Giacomo della Vittoria, ad Alessandria. “Il censimento di quest’anno premia un luogo che era destinato a sparire, fino ad oggi un ultimo. Ma ora il primo”, ha detto il presidente del Fai, Marco Magnifico. Dal 2003 il Fondo Ambiente ha sostenuto interventi per 138 luoghi abbandonati e poco valizzati sparsi in 19 regioni. (20 febbraio)
PAGINA A CURA DI: Silvio Detoma
Rosanna Luise
Giancarla Manzari
Carmen Palma
Emanuele Saponieri
Francesco Ventrella
trasmessa lo scorso 15 febbraio e interpretata da Matilde De Angelis, Lidia Poët, rappresenterebbe la prima donna iscritta all’Ordine degli avvocati di Torino, ma non la prima donna a ricoprire il ruolo di avvocatura d’Italia. L’assessora ha denunciato l’inesattezza storica scrivendo al colosso dello streaming, ma senza ricevere alcuna risposta. (21 febbraio)
16-28 febbraio 2023 15
15giorni
La chiesa dei Samari di Gallipoli al primo posto della classifica Fai
16-28 febbraio 2023 16