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Ecco Gabriella Genisi, la penna di Lolita che ha dato luce a Bari

LE ORIGINI

Nasce a Mola di Bari, laureata in giurisprudenza, ha spesso ambientato i suoi scritti nella sua terra d’origine

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Nella fiction andata in onda sulla Rai ‘Le indagini di Lolita Lobosco’ ci sono tantissime location di Bari che sono state valorizzate. Ce n’è qualcuna che lei ha voluto espressamente che venisse utilizzata come set?

<<Ci sono posti che ho raccontato nei miei libri. CI sono luoghi come quello che nel libro chiamo ‘nderr alla lanz’, un luogo chiamato così soprattutto dai baresi di una certa età e che adesso i giovani di solito chiamano ‘Ciringuito’. È uno dei luoghi presenti anche perché è molto vicino a casa di Lolita, che nei miei libri, a differenza della fiction, non abita a Bari Vecchia ma a Largo Adua, proprio a due passi dal Ciringuito. E poi nelle mie Bari c’è un po’ tutta Bari, e quelle zone della città che racconto sono state trasposte in televisione>>

A Bari è iniziato un vero e proprio turismo alla ricerca dei luoghi di Lolita, con turisti e curiosi che chiedono alle guide di essere accompagnati nelle location più belle della fiction. La inorgoglisce aver contribuito alla valorizzazione del territorio pugliese?

<<È una cosa che mi fa molto piacere. Questa serie è stata un atto di amore verso Bari che io considero la mia città. Perché è la citta dove sono nata, dove ho vissuto da bambina e quindi aver contribuito a questo riscontro positivo è un motivo di tanta, tanta felicità>>

Come è cambiata la sua vita da quando i suoi libri hanno avuto anche una rappresentazione televisiva?

<<Sicuramente ho molti più impegni. Solo a febbraio ho in programma 22 presentazioni su 28 giorni e contemporaneamente devo scrivere, viaggiare e anche occuparmi della mia famiglia. Insomma tenere tutto insieme non è semplicissimo, ma mi sto attrezzando>>

C’è qualcosa del personaggio di Lolita che magari non viene rappresentato al meglio durante la fiction e che invece nei libri viene descritto con maggior cura?

<<Il personaggio di Lolita l’ho trovato prodotto fedelmente in televisione. E questo mi ha fatto molto piacere. Le storie sono cambiate e si è persa la parte investigativa e gialla che è stata ridotta considerevolmente rispetto ai libri dove invece c’è un approfondimento dei casi più corposo. Però ai telespettatori è piaciuta la fiction così, e di questo bisogna dar merito e quindi va bene così>>

Guardando Lolita vediamo una donna moderna, che mette al primo posto il lavoro senza però mai rinunciare alla sua femminilità. Quando ha creato questo personaggio ha messo molto di lei o si è ispirata ad altre figure femminili?

<<Mi sono ispirata a figure femminili già presenti alla polizia di Stato. Era un modello che volevo ripercorrere, ovvero una donna che non rinunciasse alla sua femminilità anche sul posto di lavoro. Perché comunque uomini e donne sono diversi fisicamente e negare quelle differenze lo trovavo sbagliato. Quindi Lolita parte come una costruzione tra realtà e fantasia>>

Qual è il suo rapporto con l’attrice Luisa Ranieri? Le ha dato dei consigli? Ci racconti qualche aneddotto..

<<Luisa è bravissima di suo. Io ovviamente le ho raccontato la mia Lolita e lei l’ha conosciuta anche leggendo i libri. Credo che il successo della rappresenzazione di

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