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IT A L IA N O N O N IT A L IA N O IL G R A N D E D IL E M M A G IU L IA B U R IG O T T O , 5 b b
“Gl’Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina; perché pensano a riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro.” Così scrive Massimo d’Azeglio ne “I miei ricordi” (1867), quando il nostro Stato era nato da appena sei anni e la sua identità nazionale si trovava ancora ad uno stato embrionale. Nonostante sia ormai passato oltre un secolo, se consideriamo la proposta sollevata da Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, di riformare il sistema tradizionale che regola la concessione della cittadinanza da ius sanguiE t C e t e r a M a jo r a n a
nis a ius soli, egli sembra rivolgersi agli Italiani di oggi. La legge odierna prevede infatti l’ottenimento della cittadinanza italiana fin dal concepimento per i figli naturali o adottati da cittadini italiani, a 18 anni per tutti coloro nati da genitori stranieri e dopo 10 anni di residenza per tutti gli altri che non siano apolidi (a questo punto la durata minima richiesta è di 5 anni) o sposati con cittadini italiani, sottolineando tuttavia che le tempistiche possono allungarsi anche di due/tre anni per l’ intricata burocrazia in cui è avvinghiato il nostro Paese. Fino ad allora, l’Italiano non italiano deve circolare obbligatoriamente con il permesso di soggiorno.
hanno definito l’iniziativa di Letta “una stupidata”, sottolineando inoltre l’inadeguatezza del momento in cui è stata lanciata, come se esistesse davvero l’occasione giusta per parlare di diritti. Difatti, come alcuni si ricorderanno, già più di un anno fa nel nostro Paese si è aperta una discussione poi sfociata nel nulla riguardante l’approvazione della ius culturae, una felice soluzione tra le istanze più progressiste della sinistra e quelle più conservative della destra, che vedono nella difesa della presunta italianità un principio cardine invalicabile. Essa prevede l’attribuzione della cittadinanza a tutti coloro che abbiano completato la scuola primaria o un ciclo di Alcuni esponenti politici studi di almeno 5 anni, ga12
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