2.4. LA TECNICA DELLO STOP-MOTION Lo stop-motion (in italiano chiamato passo-uno) è una tecnica di animazione che usa, in alternativa al disegno eseguito a mano, oggetti inanimati mossi progressivamente, spostati e fotografati a ogni cambio di posizione. La proiezione in sequenza delle immagini dà l’illusione di movimento: esattamente come accade nel cinema con gli esseri umani. Last Day of June, nella sua interezza, è una grande opera di stop-motion. Ma cosa comporta a livello lavorativo questa tecnica? Principalmente, un grande dispendio di energie, essendo una pratica molto laboriosa: per far sì che un oggetto inanimato si muova, infatti, è necessario scattare ben 24 fotografie per creare un secondo di video. In termini videoludici, quelle 24 foto sono note come fotogrammi che, insieme, danno vita ai personaggi e l’ambiente circostante. Una peculiarità di quest’ultimo la si trova già nella nomenclatura, sicché, in base alla tipologia di oggetto utilizzato, cambia il nome adattandosi ad esso, come, ad esempio, i pupazzi di plastilina saranno “Claymation” (dove il suffisso mation viene da animation) e invece, i gli oggetti generici – come i mattoncini Lego prenderanno il nome di “Object Animation”. Inoltre abbiamo una tecnica di stopmotion che viene chiamata “cut-out” e prevede l’utilizzo di giornali e vestiti, ripresi dall’alto verso il basso. Un esempio pratico è pensare che la creazione della fortunata serie animata South Park è stata creata tramite questa tecnica. Ce ne sono altre di tipiche che sono le seguenti: •
Puppet Animation è l’animazione dei pupazzi che grazie alla struttura rigida interna di cui sono composti, è possibile far muovere solo le giunture per far assumere le posizioni desiderate;
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Puppetoons: variante creata sulla base dei metodi impiegati da George Pal; questa tecnica impiega numerosi pupazzi identici fra loro, che si differenziano soltanto nella struttura interna, in modo da usare il pupazzo più adatto per l'azione del momento.
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