
7 minute read
RINGRAZIAMENTI
Prima di tutto vorrei ringraziare il mio relatore il quale mi ha invogliato, fra le mie numerose scelte, a puntare su una tesi come questa dove ho potuto, tra l’altro, descrivere, raccontare ed ammirare da un punto di vista diverso quella fetta di videogiochi che mi ha reso personalmente un gamer. E, soprattutto, ho potuto divertirmi a realizzare un mio primo elaborato di questa tipologia, cosa non da poco e non mi sono mai tirato indietro dal dirla, nella mia fase di scrittura.
Ringrazio i miei genitori i quali sono stati materia prima ed essenziali nella più, diremmo banale, ma banale non è, possibilità di frequentare l’università, con tutti i costi che ne hanno derivato dalla mia parentesi triennale di studente fuorisede. Parentesi che mi ha saputo dare tanto e farmi crescere su vari aspetti, perché la vita è così, mentre prosegui e cerchi di raggiungere i tuoi obbiettivi, nel mezzo, dovrai crescere su tutto il resto, anche ciò che potresti pensare sia irrilevante o che pensi di poter rimandare. La crescita funziona a 360° e mai diversamente. Poi è chiaro, si può crescere in tanti modi diversi e io ho avuto anche questa fortuna di vedere qualcuno realizzarsi a modo suo, diametralmente opposto al mio, e tutto questo è un grazie che va a mia sorella che, potrebbe non crederci, è un esempio da seguire per me per una moltitudine di aspetti. A loro estendo poi un ringraziamento e un saluto a tutta la famiglia che celebra questo mio primo piccolo traguardo.
Advertisement
Non posso non ringraziare poi chi ha dovuto patirmi nella stesura di questa tesi, sebbene abbia deciso di affrontarla – e finirla - in largo anticipo rispetto alla seduta, ma, come menzionavo prima, mi son divertito alla fine. Dunque, grazie Miriam perché sei indubbiamente la collega che più mi ha sopportato e supportato e sono stato lieto di fare lo stesso. Ovviamente questa cosa non ha fine qui ma ci sarà un proseguo vista la magistrale, master, sfortune varie e i svariati drammi della vita che seguiranno. Insieme al bello, chiaro!
Devo ringraziare Alessia – alias cuore – perché i tre anni vissuti in Accademia, nel laboratorio e per le strade di Napoli li ho passati prevalentemente insieme a te ed è stato tutto bello, anche quando sono arrivati brutti giorni – ma quando mai non ci sono – a livello didattico e non. Il mio ringraziamento a te vale, aldilà della profonda amicizia, per quello che ho potuto osservare di te, dal 2017 come una ragazza un po’ spaesata (come, quasi, tutti) a donna che ricerca e lotta per la definizione di sé stessa in un mondo come questo che non dà sconti a nessuno. Sei un eccellente esempio di tutto ciò, e ti osservo ed osserverò con fierezza. Grazie per esserci sempre e comunque!
Con i ringraziamenti a due mie colleghe non voglio di certo escludere altri compagni importanti di gioie e scleri nei tre anni e non, perché, chi arrivato prima, chi arrivato dopo e chi ha fatto il percorso insieme a me, tutti a loro modo mi hanno saputo dare qualcosa o, in realtà, lasciarmi ancora più dubbi! Per questo un grande grazie lo dedico agli amici e poi colleghi Alessandra, Marika, Aurora, Angela, Manu, Teresina, Fortuna (e il book fotografico mai fatto), Vincenzo (a tutti gli effetti collega), Giovanni, Gilubreto, Rob, Matteo, Marco, Daniele, Sabrina (anche se ci hai abbandonato per fare la psicologa), Sonia e tutti coloro che si sono avvicinati a me per chiedermi un favore informatico. Praticamente su 200 studenti almeno 230, considerando gli amici esterni venuti! Per mia pubblicità, posso dire che, tutti loro, se ne sono andati via con il loro pc/smartphone/tablet soddisfatti del mio operato e qualcuno mi ha addirittura ripagato con un gran bel caffè dal carissimo Enzo di – pubblicità non occulta Barrio Alto Caffè che saluto e abbraccio in memoria di tutte le chiacchierate fatte
e che faremo ancora!
Ora vorrei tornare a ringraziare membri della mia terra madre, Telese, partendo da te, mia cara Federica. Nome che anzitutto non uso quasi mai, perché di soprannomi nel corso del tempo te ne ho affiliati forse anche troppi, o magari no. Il mio ringraziamento a te va per tutto ciò che ti ho vista fare e non fare, per tutti i pianti, le costanti paure, le incertezze, le infinite discussioni, il non sentirsi abbastanza, il futuro. Scritto così sembra tutto deprimente mi rendo conto. Però da tutto il negativo ho visto emergerti, crescere e diventare una donna con una grande
sensibilità, empatia, dedizione al lavoro, allo studio e alla premura che hai con le persone a cui dai tutta te stessa. Di primo acchito magari non si può vedere, ma hai un grande cuore ed è proprio per questo che diventa facile soffrirne, per le più svariate ragioni. Ma è qualcosa di bello che hai e non devi né dovrai mai mollare, anche quando penserai che sarebbe più facile chiudersi in una bolla. Scegli la strada peggiore, perché ti darà il risultato migliore e poi, ricordalo, non sarai sola! Praticamente mai! Oltre i miei ringraziamenti per tutto ciò che sei, ti e ci auguro un futuro radioso, che, indubbiamente, meritiamo. Volere è potere, no?
Sub-entrando di più nella mia infanzia non posso non pescare il più storico di tutti, Riccardo. Colui che da quando conosco corre così tanto che non ho mai potuto stargli dietro, se non con la bici (e neanche) e con il quale son cresciuto a suon di uscite, di cavolate fatte insieme, di momenti bizzarri visti e vissuti, di –appunto – giri incredibili con la bici che ora non farei nemmeno se mi pagassero, le giornate infinite in modalità nerd, unico vero compagno fidato su Rocket League (e questa è la cosa più bella che posso dire) e, soprattutto, colui che ho visto, nel corso degli anni, sempre arrivare in ritardo e sempre colui che, di nuovo negli anni, ha collezionato il numero più alto di sfortune, anche nelle cose più piccole e banali. Un giorno faremo un libro dove raccontarle tutte e magari lo venderemo pure!
Sempre a Telese c’è un membro ancora da ringraziare. Se volessi sapere qualcosa a livello storico la chiederei indubbiamente a lui, sebbene non voglia assecondare questa sua dote e ovviamente sto parlando di Francesco che non significa nulla se non dico Nino. Il piccino del gruppo ma anche tu compagno fidato nerd e pazzoide alla guida (però sei tranquillo lo stesso dai, nei limiti) e persona pacata con cui poterci fare qualsiasi discorso. Tranne quando ti impunti a comprare ancora Samsung ma non vorrei fare lotta di marchi in questo elaborato. Comunque sia, e scherzi a parte, sono davvero molto contento di averti conosciuto e pensando alle grosse aspirazioni che hai ti mando un grosso in bocca al lupo, conscio del fatto che sono sicuro tu possa fare tutto quello che vuoi, nonostante le varie difficoltà che incontrerai. Come quella di un prof che non ascolta la tua richiesta, a problemi più seri di un esame universitario. Quindi, son sicuro, avrai
successo come hai successo nelle campagne di Europa Universalis IV! Quando sarai qualcuno di importante ricordati che un assegno a me per il sostegno potresti anche firmarmelo!
Una dedica speciale ed un ringraziamento vanno agli amici e, ormai, ex coinquilini Romualdo ed Andrea con i quali ho condiviso innumerevoli pasti, risate, uscite, discorsi, paure e riflessioni. Grazie Romualdo per le tante volte che mi hai preparato qualche pietanza che mai avrei fatto da solo (tutt’ora) e per le birre ed i consigli pre-viaggio per il mio mini tour londinese. Grazie Andrea per essere la persona deliziosa che sei e con la quale ci si può confrontare praticamente su tutto. Sfido tutti a trovare di meglio!
Ultima, ma non certo per importanza, devo ringraziare te, mia amata Checca. Innumerevoli volte ti ho scritto e detto ci come sono stato ammaliato dal tuo
sorriso fin da subito. E tu da sempre sei stata compagna fidata di tutti i miei timori, i miei drammi infondati e paure non verificate, e mi hai sempre capito ed inquadrato in un tempo straordinariamente corto. Sei una donna che sta creando il suo futuro e, nonostante ogni mese tu mi fai un rapporto molto esteso la tua ansia per il futuro, mentre tu vedi tutto annebbiato io cerco di farti vedere quanta strada hai già fatto e quanta ne puoi fare ancora. È il nostro modo di supportarci a vicenda, vedere il meglio dell’altro e saperlo innalzare quando è necessario, quando invece che scalare la montagna, sembra di cadere giù. Sei importantissima nella mia di scalata e spero di esserlo nella tua tanto quanto lo sei tu viceversa. Grazie per tutto ciò che sei e rappresenti e che so che rappresenterai. Ti amo.
E ancora una volta colgo l’occasione di ringraziare chiunque creda anche solo un poco in me e nelle mie capacità. Mi nutrirò di questa fiducia per ripagarla in tanti successi e che questo sia solo l’inizio.
Ad Maiora!







