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VISITARE IL FRATELLO E CUSTODIRLO NELLA PREGHIERA
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arissimi lettori, Dio sia benedetto! Siamo le Suore della Visitazione Santa Maria. Ci è stato chiesto di raccontarvi
come viviamo noi contemplative la custodia dei fratelli. All’inizio del nostro Direttorio spirituale per le azioni giornaliere il nostro Santo Fondatore, Francesco di Sales, pone questa Intenzione generale: Tutta la loro vita e i loro esercizi siano per unirsi con Dio, per aiutare con preghiere e buoni esempi la santa Chiesa e la salvezza del prossimo. Per questo (le sorelle) nulla devono tanto desiderare quanto di essere talmente virtuose che il loro buon odore, salendo gradito a Dio, si spanda nel cuore dei fedeli. Con un linguaggio più moderno parleremmo di intercessione e testimonianza. L’intercessione è la forma di custodia principale che noi esercitiamo: pregare chiedendo grazia per tutti gli uomini, principalmente per la Chiesa. Come afferma l’Istruzione Verbi Sponsa (C.I.V.C.S. V.A. 1999), “al cuore amante e alle mani giunte delle claustrali è affidato il cammino della Chiesa”. Cosa facciamo? Come una mamma custodisce il proprio figlio, non tenendolo chiuso in casa, ma seguendolo con tutto l’affetto del proprio cuore, con il pensiero, con la premura di conoscere le persone che frequenta, così le “madri nello spirito” seguono con l’amore, la preghiera e l’offerta dei propri sacrifici tutti i figli di Dio e in
sono discordie, solitudine, incomprensioni; siamo in ospedale
maniera particolare i Sacerdoti, che sono chiamati a promuo-
accanto ai malati, ai moribondi, in ogni luogo dove ci sono
vere la fede e la vita religiosa dei fedeli, e il Seminario, che è
sofferenze e lutti. Chiediamo al Signore di consolare, di dare
il cuore della Diocesi e il luogo dove si formano i futuri sacer-
forza, di tirare fuori dall’abisso del peccato, di riversare la
doti. A Suor Maria Margherita Bogner, visitandina ungherese
sua grazia particolarmente sui moribondi che si trovano in
di cui è in corso il processo di beatificazione, un giorno venne
situazioni spirituali difficili. Anche a noi viene chiesto: “Dov’è
chiesto perché pregasse e offrisse tutto per le anime dei con-
tuo fratello?” In quale abisso di miseria? Non possiamo e non
sacrati e non invece per quelli che erano lontani da Dio. Ed
dobbiamo rispondere: “Sono forse io il custode di mio fratel-
ella rispose: “perché un’anima accesa d’amore porta con sé
lo?” La clausura non è un rifugio dai problemi o la ricerca di
migliaia di anime”. È l’amore che nutre il desiderio e spinge a
un godimento intimistico ma è un martirio d’amore […] per
fare tutto per l’Amato; è l’amore che custodisce, perché chi si
fare e patire tutto ciò che piacerà all’Amore (Santa Giovanna
sente amato difficilmente si allontana dalla sorgente dell’Amo-
Francesca de Chantal), è farsi carico dei pesi di tutti i fratelli
re. Il comandamento di Gesù di amarci gli uni gli altri orienta
anche con la riparazione per i torti fatti a Dio, accogliendo
la nostra vita, ci fa pensare agli altri per cercare il loro bene
il grido del Sacro Cuore alla nostra Santa sorella Margherita
senza guardare noi stesse cioè con dedizione totale. Secon-
Maria Alacoque: Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini
do il significato del nostro nome “Visitazione”, cerchiamo di
da non risparmiare nulla […] per testimoniare loro il suo amo-
visitare tutti spiritualmente con la preghiera e l’offerta del no-
re; e come riconoscenza non ricevo dalla maggior parte che
stro lavoro, fatiche, sofferenze, mortificazioni per la salvezza
ingratitudini, almeno tu amami.
delle anime e in suffragio delle anime del Purgatorio. Una sorella anziana, andata in cielo qualche anno fa, diceva di non addormentarsi mai la sera senza aver prima visitato tutto il mondo e averlo raccomandato al Signore. Accompagniamo l’umanità al lavoro, a scuola; entriamo nelle famiglie dove ci
Suor Maria Elisabetta Monastero della Visitazione di Santa Maria – Acireale