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IN DIOCESI - "VA E ANCHE TU FA COSÌ

LA GRATITUDINE È PIÙ GRANDE DI OGNI OSTACOLO

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«SENZA DI TE NON HO ALCUN BENE»

Lo scorso 6 luglio, mentre mi trovavo nella cucina del seminario il Rettore, chiamandomi a colloquio mi chiese: “Rosario, il 14 settembre hai impegni?”, “No, don Marco”, “Ecco, non ne prendere, sarai ordinato presbitero”. Il Signore si è sempre servito della cucina per chiamarmi e adesso per inviarmi!

Da quel giorno sono state tante le emozioni che mi hanno coinvolto: la gioia e l’entusiasmo della missione, l’ansia e l’inadeguatezza di essere chiamato “padre” a 26 anni.

Mettere in ordine le idee su questi mesi di sacerdozio, così brevi ma intensi, è davvero diffi cile, ma sicuramente i momenti più signifi cativi sono: Il giorno dell’ordinazione. “Abbracciato” dal presbiterio e dall’assemblea in preghiera ho sperimentato che in questi anni di cammino non sono stato solo, ma sono stato amato e continuo ad essere amato e sostenuto da tante persone. È da quell’abbraccio che ha senso il celibato, una vita piena e donata agli altri… senza riserve.

L’inizio del ministero a Macchia e a Tagliaborsa. Dal giorno della nomina ho immaginato come poter amare la “Sposa”. In questi mesi ho sperimentato che il ministero è vivo e vissuto nella preghiera nel dialogo e nel dono di se agli altri. Ogni giorno nella Celebrazione Eucaristica si rinnova il sacrifi cio della Croce, il dono di un Amore infi nito che non si sdegna di passare tra le mie mani… mani che benedicono e che fanno passare la luce della Misericordia di Dio.

Sono passati pochi mesi dall’ordinazione presbiterale. Ogni tanto si fa compagna la stanchezza e la diffi coltà del donarsi in modo totale e gratuito, ma la gratitudine è sempre più grande di ogni ostacolo. Ogni giorno non posso fare altro che ringraziare il Signore perché mi concede la sua grazia, perché mi fa incontrare persone che mi aiutano a crescere nel ministero e attraverso queste relazioni mi fa comprendere cosa vuol dire amare per amore.

Ogni giovedì in Parrocchia preghiamo per le Vocazioni e per il seminario, e ogni volta che si prega tante sono le immagini che scorrono nella mia mente… dinanzi a tutto questo non posso fare altro che ringraziare il Signore per il dono del seminario.

Anche oggi vi chiedo di pregare per il cuore della diocesi affi nché continui a battere per donare sante vocazioni per il bene della Santa Madre Chiesa.

Don Rosario Di Bartolo

Salve a tutti, sono padre Sebastiano Guarrera giovane presbitero della Diocesi di Acireale. Già sono passati diversi mesi dalla data che ha segnato la mia vita, in quel lontano/vicino 17 settembre 2020 in cui diventavo sacerdote per sempre, nella Basilica Cattedrale di Acireale. Sono diverse le emozioni che porto nel cuore a distanza di questo tempo che è passato in modo rapido, sicuramente perché vissuto bene. Nei giorni precedenti all’ordinazione presbiterale erano tante o forse infi nite le domande che albergavano dentro di me, tra cui quella più semplice e forse anche profonda: "Ma è veramente arrivato questo momento, l’attimo del Sì defi nitivo, come quello di Maria?". Il Signore ha collocato nella mia vita quel germe di vocazione sacerdotale, che io inizialmente non capivo e che se capivo, cercavo di evitarlo, ma alla fi ne ho compreso, che quando il Signore chiama, è impensabile dire di no. Dopo tutti questi pensieri che circolavano nella mia mente, mi sono ritrovato con la pace nel cuore nel grande giorno, in cui tra i momenti più belli ricordo: la litania dei Santi, momento in cui mi trovavo a stretto contatto con il freddo pavimento, segno della mia pochezza dinnanzi alla grandezza e maestosità di Dio; l’imposizione delle mani, attimo in cui prima il vescovo Sua Ecc.za Mons. Antonino Raspanti e poi dopo tutti i sacerdoti presenti, hanno invocato lo Spirito Santo su di me; così come il momento dell’unzione delle mani con il Sacro Crisma e infi ne la conclusione con i riti esplicativi dove sono stato rivestito con le vesti liturgiche sacerdotali.

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