«Lo Spirito è armonia»

«Lo Spirito è armonia»
Come un’armoniosa sinfonia - Editoriale
Messaggio del Vescovo
«Cercare e vivere l’armonia dello Spirito» - Saluto del Rettore
La Comunità 2023-2024
Nel Solco del tempo
IN RICERCA - Fiumi d’acqua viva
Testimoni della chiamata alla gioia di Rosario Ingalisi
Ascolto e servizio un connubio necessario
La giornata mondiale della gioventù di Sebastiano Mauro
IN COMUNITÀ - in Spirito Santo e Fuoco
«Tu sei prezioso ai miei occhi» di Giuseppe Sparti
Una chiamata al servizio e alla gioia di Kevin La Guzza
Una vita rimessa in discussione di Giuseppe Trovato
Tessitori di fraternità: dialogo dei seminari di Sicilia 2024 di Sebastiano Marino
I ministeri nella Chiesa di Federico Santuari
Adorazioni mensili
Seminario e o.a.s.i.: in cammino nella Chiesa
IN DIOCESI - vieni Spirito dai quattro venti
Scelti per il servizio di don Fabiano Orfila
Restituire l'amore di Dio di don Gianluca Franco
Feritoie di speranza di don Giovanni Cannavò
Una grande missione di don Dario Impellizzeri
«Alzati, rivestiti di luce» di don Mattia Scuto
Resoconto offerte
Benvenuto don Mario!
In memoria di don Nino Franco
IL SOLCO
Periodico del Seminario Vescovile di Acireale
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Tel. 095 601779 - Fax 095 601433
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LA REDAZIONE
Direttore responsabile
Don Giovanni Mammino
Coordinatore generale
Don Raffaele Stagnitta
CONSIGLIO DI REDAZIONE
Rosario Ingalisi
Sebastiano Marino Giuseppe Trovato
Seminario Vescovile di Acireale
In copertina: Mario Caffaro-Rore, Pentecoste e Battesimo, olio su tavola, 1992, Riposto. Si ringrazia la parrocchia Immacolata di Lourdes di Risposto con il parroco don Marco Catalano. Foto di: Filippo Agostino Russo.
In tutte le annate de Il Solco vi abbiamo proposto un itinerario di riflessione e di informazione basato sul tema che, in quell’anno formativo, ha indirizzato la vita e la preghiera della nostra comunità del Seminario. Temi di volta in volta diversi, ispirati specificamente dal momento peculiare del nostro cammino e del cammino della Chiesa intera. Quest’anno abbiamo voluto andare più in profondità verso ciò che sta a fondamento di ogni ispirazione e azione ecclesiale, cioè lo Spirito Santo. È proprio vero che tutto nasce da lui: ogni carisma, ogni vocazione, la Chiesa stessa hanno origine dal lui «che è Signore e dà la vita». Così ci siamo lasciati guidare dall’idea che papa Francesco ha voluto ripresentare più volte in questi ultimi tempi, e in modo speciale riferendosi al cammino sinodale: cogliere il momento presente come l’opportunità di rendersi docili al soffio dello Spirito. Non come chi si lascia trasportare passivamente dagli eventi ma, al contrario, come chi ascolta la Sua voce e cerca la Sua presenza, per scoprire che tutto anela a un ordine, alla coesione, all’armonia. Perciò abbiamo scelto a tema di quest’anno la massima che si fa risalire a san Basilio: «Lo Spirito stesso è armonia»!
Nel camminare insieme lungo il percorso formativo sentiamo che è importante l’essere in armonia, e come il nostro vivere in comunità è motivato dalla chiamata che ci ha raggiunto, così comprendiamo che non ci potrà essere comunione, su tutti i livelli, senza l’apertura allo Spirito Santo.
La diversità dei temperamenti, delle idee e delle esperienze di ciascuno, vengono lavorati dallo Spirito per creare qualcosa di più bello. E l’azione dello Spirito è inarrestabile perché ti spinge a cercare la comunione da sperimentare nella Chiesa.
In questo numero della rivista proviamo a ripercorrere il nostro anno guardando a come lo Spirito del Signore ci ha dato diverse opportunità di cogliere l’effetto della sua presenza, cioè l’armonia che viene da lui. Nella prima parte ci ritroviamo In Ricerca di quei Fiumi d’acqua viva che sgorgano da coloro che credono (cf. Gv 7,38), facendoci istruire dal salmista che canta l’anima in ricerca di Dio: abbiamo ricercato l’armonia nell'incontro con le comunità parrocchiali e nelle grandi esperienze. Nella seconda sezione guardiamo al nostro cammino In Comunità, ambito nel quale invochiamo una Pentecoste che possa purificarci e rinnovarci In Spirito Santo e fuoco. Infine nella terza sezione guardiamo al soffio dello Spirito che ci spinge In Diocesi a condividere i doni del Signore, continuando a invocare: «Spirito, vieni dai quattro venti»! Ci auguriamo che scorrendo con affetto le pagine della nostra rivista, possiate conoscere non solo ciò che il Seminario realizza, anche grazie al vostro sostegno, ma soprattutto Colui che costantemente ci chiama in armonia!
Carissimi Fratelli e Sorelle, nonostante i venti di guerra che spirano con fare sempre più minaccioso, giunge verso di noi il soffio di un vento diverso, impetuoso e al tempo stesso leggero. È il soffio dello Spirito Santo che non smette di spingerci a vivere secondo la carità di Cristo, ricordandoci le sue parole (Gv 14,26). Questa azione permanente del Paraclito immette nel cuore dell’uomo la speranza del cambiamento, non solo come possibilità di conversione delle situazioni personali e delle dinamiche sociali, ma anche come certezza che la storia è condotta da Dio verso un fine di salvezza. Ciò non avviene come qualcosa che accade lasciandoci passivi, ma richiede la reazione pronta di una vita orientata alla presenza del Signore che viene.
La nostra esistenza, infatti, trova piena realizzazione in questo movimento di chiamata e risposta che intercetta la verità insita nel cuore di ognuno. L’esperienza chiara che Agostino d’Ippona fece rileggendo la propria vita, ci riporta a considerare che il cuore umano vive un’inquietudine che non si arresta fin tanto che si incontra con Colui che lo ha creato (cf. Le confessioni 1.1). Qui si trova pace, si trova riposo. Proprio in questi tempi ci accorgiamo quanto gli umani tentativi di pace e di riconciliazione risultino insufficienti, mentre emerge con più chiarezza che una vera concordia sarà possibile anzitutto se parte dalla conversione del cuore. Rispondere all’azione dello Spirito significa riceverne ciò che il cuore desidera e ciò di cui ha bisogno. È noto il passo dell’apostolo Paolo che troviamo nella Lettera ai Galati: «Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). Tali frutti si possono raccogliere, riprendendo l’insegnamento dell’Apostolo, avendo scelto nella fede di lasciarsi guidare non dalla carne ma dallo Spirito, riconoscendo che qui sta la verità e la bellezza: «contro queste cose non c’è legge» (Gal 5,23).
m e SS a GG io de L v e S covo
La solennità di Pentecoste ci è utile per tornare a meditare su questi aspetti fondamentali della vita cristiana, che è vita di risposta all’amore di Dio che ci chiama, e particolarmente per la nostra chiesa diocesana che celebra in questa festa la Giornata pro-Seminario. Avere a cuore la comunità del Seminario è riverbero della speranza e segno di gratitudine al Signore, perché continui a benedirci con il dono di nuove vocazioni alla vita presbiterale e di speciale consacrazione. Avvertiamo il bisogno di pastori che possano affrontare con coraggio e generosità le attuali frontiere dell’evangelizzazione, e che sappiano usare nuovi linguaggi per l’annuncio del Vangelo, saldi in quella fede che gli Apostoli, ricolmi dello Spirito, testimoniarono con la predicazione. Non manchi, dunque, il sostegno e la preghiera di tutti.
Acireale, 5 maggio 2024
+ Antonino Raspanti
In un tempo di grandi cambiamenti e di grande disorientamento emerge sempre più il desiderio di punti fermi e di centri unificatori che riportino all’unità una realtà esistenziale sempre più disordinata, frammentata e disarmonica. Di fronte al vuoto che avanza emerge, consapevolmente o inconsapevolmente, l’esigenza di qualcuno o qualcosa che possa rendere piena la vita. A conti fatti solo la vita divina in noi, la presenza dello Spirito, può donare pienezza di vita e far soffiare sulle nostre povere vite una ventata d’armonia. Occorre però vivere nella fede e camminare alla presenza di Dio Padre e del Figlio, colui che è venuto a darci “vita e vita in abbondanza”, per accogliere il dono dello Spirito datore di vita. E con lo Spirito riceviamo i doni della vita divina in noi ed in particolare la pace interiore e l’armonia. Il termine armonia richiama l’unione, la proporzione e l’accordo, la concordanza di elementi diversi, ed anche discordanti, che provoca piacere. L’armonia per sua natura è divina in quanto ordine immesso da Dio nel creato. Ne era convinto alla fine del primo secolo Clemente, vescovo di Roma: «I cieli che si muovono secondo l’ordine di Lui gli ubbidiscono nell’armonia. Il giorno e la notte compiono il giorno da Lui stabilito e non si intralciano a vicenda. Il sole e la luna e i cori delle stelle secondo la Sua direzione girano in armonia senza deviazione per le orbite ad essi assegnate». (Lettera di Clemente romano ai Corinzi, XX, 1-3). Chi cammina nella ricerca di Dio e nella fede in lui, mediante il dono dello Spirito, cerca di sintonizzarsi con Dio, che è armonia, e vive nell’armonia. E per questo motivo egli affronta la fatica quotidiana del cercare armonia e del riportare armonia lì dove è andata perduta. È questo un compito arduo che Gesù per primo ha voluto adempiere affinché noi tutti fossimo una cosa sola con Lui mediante il dono dello Spirito che costruisce l’unità nell’armonia e nella sinfonia. La comunità del Seminario vuole vivere all’interno di questa dinamica trinitaria ed è consapevole del fatto che chi si prepara a diventare sacerdote è chiamato a vivere una vita secondo lo Spirito e, dunque, ad essere artefice di armonia tessendo relazioni cariche di vita e di speranza. Celebrando la giornata per il Seminario nel giorno di Pentecoste a voi, cari amici, chiediamo di guardare con simpatia a questa “piccola Chiesa” nella Chiesa affinché, ricevendo abbondantemente il dono dello Spirito, possa essere fermento di armonia e di vita nuova in questo nostro tempo.
Don Giovanni MamminoKevin La Guzza (21 anni) Mascali
Parrocchia “S. Leonardo Abate”
Giuseppe Sparti
(24 anni) San Giovanni Montebello
Parrocchia “S. Giovanni Battista”
Giuseppe Trovato
(25 anni) Aci Trezza
Parrocchia “S. Giovanni Battista”
Rosario Ingalisi (22 anni) Aci Trezza
Parrocchia “S. Giovanni Battista”
Fr. Federico Santuari (31 anni) Linguaglossa
Comunità “Fiat! Totus tuus”
Sebastiano Marino (24 anni) Piedimonte Etneo
Parrocchia “S. Maria del Rosario”
Sebastiano Mauro (26 anni) Acireale
Parrocchia “S. Michele Arcangelo”
don Giovanni Cannavò (64 anni) San Giovanni Bosco Comunità “Madonna della Tenda”
don Gianluca Franco (27 anni) Randazzo
Parrocchia “Sacro Cuore di Gesù”
don Dario Impellizzeri (25 anni) Aci S. Filippo
Parrocchia “S. Filippo”
don Fabiano Orfila (29 anni) Giarre
Parrocchia “Gesù Lavoratore”
Formatori
don Giovanni Mammino Rettore
don Raffaele Stagnitta Vice rettore
don Gaetano Pappalardo
Padre Spirituale
don Roberto Fucile
Economo
don Mario Camera
Direttore del Propedeutico
Ci ritroviamo in Cattedrale per l’ordinazione
diaconale di Dario, Fabiano, Gianluca e Mattia: una gioia grande per tutti noi!
Viviamo la Giornata diocesana dei
Ministranti con la gioia di testimoniare la bellezza di servire il Signore!
Al Seminario Estivo di S. Maria Ammalati
viviamo la settimana di fraternità, tempo di approfondimento e svago.
A Piedimonte Etneo, Sebastiano Marino
riceve l’Ammissione agli Ordini: un passo decisivo nel cammino vocazionale.
Rientriamo in Seminario per dare avvio al nuovo anno formativo! Una nuova pagina della nostra formazione si apre davanti a noi.
Iniziando il nuovo anno formativo, un tempo di ascolto della voce dello Spirito. Ci aiuta don Giuseppe Di Corrado, che si fa eco della Scrittura attraverso i Padri della Chiesa.
Ricordiamo l’anniversario di ordinazione del nostro Vescovo nella celebrazione che apre il nuovo anno pastorale.
Siamo nella parrocchia di Pennisi per cominciare l’attività vocazionale nelle varie zone della diocesi, incontrando le parrocchie.
Ricominciano le adorazioni eucaristiche mensili aperte a tutti, quest’anno invochiamo assieme i doni dello Spirito Santo.
Con i seminaristi di Sicilia siamo a Castell’Umberto per il Dialogo dei Seminari.
Prendono avvio i ritiri mensili, anche quest’anno guidati da diversi sacerdoti della nostra diocesi. Il tempo d’Avvento vede oggi un momento di festa con le corali delle nostre parrocchie, per la rassegna musicale “Læti triumphantes”.
Tanti sacerdoti oggi tornano nel luogo della loro formazione per la Giornata Sacerdotale!
Viviamo la Vigilia di Natale facendo visita ad alcuni sacerdoti anziani. Celebriamo il Natale insieme al nostro vescovo, per poi tornare nelle nostre famiglie.
Un giorno di grande festa: viene ordinato presbitero il nostro compagno Mattia Scuto! L’indomani partecipiamo alla sua prima presidenza eucaristica.
Riprendiamo il nostro percorso comunitario, celebrando insieme l’Epifania e ricordando i 40 anni di episcopato del card. Paolo Romeo.
Con la comunità parrocchiale di S. Maria La Scala celebriamo la Via Crucis per le vie del piccolo borgo marinaro.
Dopo la sosta per gli esami, si riprende il cammino ordinario della vita comunitaria.
Una sorpresa per la nostra comunità: ad Acireale si celebra la Via Crucis cittadina, e fa sosta in mezzo a noi la croce di fratello Biagio Conte che con lui è stata annuncio di speranza in tutto il mondo.
Visita inaspettata del Reliquiario della Madonna delle Lacrime che sosta nel nostro Seminario per qualche ora. Ci affidiamo a Maria!
Serata all’insegna della cultura presso la Biblioteca Zelantea, durante la quale don Gaetano Pappalardo riceve il diploma di socio effettivo.
I sacerdoti dell’O.A.S.I. vengono a trovarci, visitando i luoghi che li hanno visti giovani seminaristi. Un momento emozionante e di vera gioia.
Celebriamo i riti della Settimana Santa e del Triduo Pasquale attorno al nostro Vescovo, culminanti con il pontificale di Pasqua. Torniamo nelle nostre famiglie per alcuni giorni di riposo.
La prima data del convegno dei Cresimandi: incontriamo i ragazzi che quest’anno riceveranno la cresima.
È festa per la nostra comunità: fratel Giovanni riceve l’ordinazione diaconale! Ringraziamo con lui il Signore.
Approfittando della festività nazionale facciamo una lunga camminata per i sentieri naturalistici di Acireale, dopo aver celebrato nella chiesa di Maria SS.ma dei Raccomandati.
Una veglia di preghiera vocazionale a S. Maria la Strada ci vede protagonisti portando la nostra testimonianza vocazionale.
Siamo a Siracusa per partecipare alla rappresentazione di una tragedia greca presso l’antico teatro, insieme agli amici del Serra Club.
PENTECOSTE – Giornata Pro-Seminario
F iumi d ’ acqua
Lo Spirito Santo è davvero l’acqua viva che, ricevuta, «zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14), cioè rimbalza e si effonde su chi sta intorno.
L’acqua scende sempre, non sale mai; va sempre a occupare il posto più basso. Così lo Spirito Santo: egli ama visitare e riempire chi sta in basso, chi è umile e vuoto di sé.
Lo Spirito Santo riempie e inonda il fondo delle nostre anime, dei nostri cuori e delle nostre menti, tutto quello che trova. Egli li ricolma di grande benessere, grazie, amore e doni indescrivibili. Riempie le valli e le profondità che gli vengono aperte. Card. Raniero Cantalamessa
Linguaglossa
Un fine settimana al mese il nostro Seminario s’impegna a portare un messaggio a tema vocazionale in varie parrocchie della nostra diocesi. Quest’anno abbiamo iniziato le nostre visite partendo dalla parrocchia Santa Maria dell’Indirizzo in Aci Bonaccorsi, e a seguire abbiamo incontrato le comunità di Santa Tecla in Acireale, Maria SS. del Rosario in Castello di Fiumefreddo, Sacro Cuore di Gesù e Santa Venera in Santa Venerina e Santi Antonio e Vito in Linguaglossa. In questo modo abbiamo voluto toccare le varie zone del territorio diocesano, secondo la suddivisione dei vicariati, per far conoscere la nostra comunità e renderci presenti in parti diverse. Infatti, quello che avviene fra noi e le varie comunità ospitanti è un momento di relazione, confronto e di preghiera. Il nostro Seminario vede in queste visite vocazionali non solo un’opportunità per far conoscere ciò che sono e fanno i seminartisi, durante le loro giornate, ma siamo convinti che nel cammino formativo abbia un posto di rilievo la testimonianza di chi si è messo all’ascolto della voce del Signore. Questo ci sembra il tema centrale delle nostre “piccole missioni” di ogni mese, ossia raccontare com’è bello indirizzare la propria vita lungo le vie del Signore. Allo stesso tempo, la permanenza prolungata nelle comunità ci dà la possibilità di entrare in contatto con le particolarità delle parrocchie, nei loro gruppi, nelle loro attività e realtà. Ci colpisce molto vedere come il parroco, insieme a tanti laici che offrono la loro disponibilità, compiono servizi spesso nascosti, in particolare nell’am-
bito della carità; oppure il vedere gruppi di giovani, adulti e famiglie che seguono con fedeltà un cammino di fede e di preghiera, senza particolare scalpore ma con il sincero desiderio di conoscere meglio il Signore. Per questo riserviamo del tempo anche all’ascolto delle loro esperienze e ci apriamo alle domande stimolanti che ci vengono rivolte.
Ciò che nasce da questi incontri è un seme di amicizia e vicinanza da parte delle singole realtà nei confronti del nostro Seminario diocesano, per sentirci Chiesa in una vera e profonda comunione nello Spirito Santo testimoniando la gioia dell’incontro con Cristo.
Rosario IngalisiPassopisciaro
Le visite domenicali sono un pilastro fondamentale della formazione al Seminario Vescovile di Acireale. Qualche domenica al mese noi seminaristi insieme ai formatori ci imbarchiamo in un viaggio di scoperta delle varie parrocchie della diocesi, per immergerci nella realtà comunitaria visitata. Quest’anno le parrocchie
visitate sono state diverse. Iniziando dalla parrocchia di Santa Caterina, per poi proseguire nelle parrocchie di Passopisciaro, Solicchiata, Trepunti, San Leonardello, San Martino in Randazzo, Presa, Carrabba, Maria Vergine, Santa Lucia in Aci Catena e Sant’Antonino di Mascali. Attraverso il servizio, il dialogo e la preghiera,
Fondachello
tra noi seminaristi e le comunità parrocchiali avviene un vero e proprio momento di comunione e confronto, in cui si va rafforzando il legame tra il Seminario e il popolo di Dio della Chiesa di Acireale.
Presa
Lo scorso anno mi è stato chiesto dai formatori di partecipare alla giornata mondiale della gioventù (GMG) a Lisbona insieme a Rosario Ingalisi e al nostro vicerettore. È stata una bella esperienza che ci ha arricchito molto e soprattutto ci ha permesso di intessere nuove relazioni con altri nostri coetanei e non solo. Ci siamo aggregati al Pastorale Giovanile Diocesana la quale ha organizzato il viaggio. Appena arrivati a Lisbona siamo andati nella parrocchia di riferimento, per poi spostarci nelle famiglie che hanno dato disponibilità per accogliere nelle proprie case noi i pellegrini. Sono state giornate dense e piene di esperienze che hanno permesso a ciascuno di noi di rapportarci con ragazzi provenienti davvero da tutto il mondo. La cosa che più mi è rimasta impressa è che, nonostante le diverse nazionalità, tutti eravamo lì per un solo obbiettivo: vivere giornate di grazia e ascoltare cosa aveva da dirci il Santo Padre. Uno dei momenti più suggestivi che abbiamo vissuto infatti
è stato il primo incontro con il Papa, nel quale, esortandoci ad essere portatori di gioia, ci invitava a farlo in maniera missionaria. Altro momento significativo è stato la via Crucis: nonostante l’elevato numero di giovani, regnava un profondo e religioso silenzio, in particolare alla dodicesima stazione dove tutti ci siamo messi in ginocchio. A conclusione di questo bel momento, la reazione di tutti, è stata quella di abbracciarci profondamente. Ricordo con piacere anche quando, il penultimo giorno, ci siamo trasferiti presso il “Parco Tejo”, dove la sera prima della messa conclusiva ha avuto luogo l’adorazione eucaristica. Al mattino dopo, con la celebra-
zione eucaristica presieduta dal Papa, si concludeva la GMG. Il Pontefice, prima della benedizione, nel salutarci, ci ha ricordato il prossimo appuntamento, ovvero il giubileo dei giovani che si terrà a Roma nel 2025. Questa esperienza ha fatto sì che non appena tornati nei nostri consueti luoghi di appartenenza, potessimo portare la freschezza del Vangelo che abbiamo sperimentato. Quello che ho potuto sperimentare è la forte speranza in un cristianesimo che mette al centro i giovani, che amano conoscere e scommettere la propria vita per Cristo.
Sebastiano Mauroi n S pirito S anto
Il fuoco di cui
Gesù parla è il fuoco dello Spirito Santo, presenza viva e operante in noi dal giorno del nostro Battesimo.
Esso – il fuoco - è una forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare.
Gesù desidera che lo Spirito Santo divampi come fuoco nel nostro cuore, perché è solo partendo dal cuore che l’incendio dell’amore divino potrà svilupparsi e far progredire il Regno di Dio. Non parte dalla testa, parte dal cuore. E per questo Gesù vuole che il fuoco entri nel nostro cuore.
Papa Francesco
alve a tutti, mi chiamo Giuseppe Sparti, ho 24 anni e provengo dalla Comunità Parrocchiale “San Giovanni Battista” in San Giovanni Montebello (Giarre). Scoprirmi figlio di Dio amato dall’eternità e per l’eternità, dono ricevuto nel Battesimo, ha dato inizio alla mia storia vocazionale. Ho sempre ammirato i racconti vocazionali perché ogni volta mi fanno sperimentare la grandezza e la delicatezza di Dio che si fa a misura nostra per farsi incontrare, per amarci e per farsi amare. La chiamata al sacerdozio, è frutto dell’incontro con una grande testimonianza vocazionale quella di Madre Teresa di Calcutta, che ha fatto scattare in me la domanda “Perché non io?”. Da quando questa domanda si è fatta spazio nel mio cuore, sono trascorsi diversi anni prima di compiere il primo passo. In questo tempo di attesa sono stato accompagnato da un versetto del profeta Isaia che dice «Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo» (Is 43,4) e dall’Azione Cattolica Italiana che, nella piccola realtà della mia Parrocchia, ha “cullato” e custodito questo mio desiderio. Mi sono “arreso al suo amore” durante l’insolito triduo Pasquale del 2020, sui generis a causa della pandemia. Ho sentito che la domanda che mi portavo dentro aveva bisogno di una risposta. Quindi mi sono messo in cammino, prima con il mio parroco e poi con il mio padre spirituale di allora, che mi ha portato a far parte della comunità del propedeutico nel 2021 e, dopo due anni, lo scorso 4 settembre, alla vigilia della memoria di Madre Teresa, nella comunità del nostro Seminario Diocesano che subito è stata per me famiglia! Grato al Signore per il dono delle vocazioni, affido alla B. V. Maria donna del Sì, e alle vostre preghiere, il cammino di noi seminaristi.
Giuseppe Sparti
Ciao a tutti! Mi chiamo Kevin, ho 21 anni e vengo dalla parrocchia San Leonardo Abate in Mascali. La “vita ideale”, che sin da bambino avevo sognato, non aveva nulla a che fare con la “volontà di Dio”. Dopo aver frequentato il liceo artistico, sognavo un futuro legato al mondo dell’arte, all’illustrazione e al disegno. Proprio in un momento molto buio e triste della mia vita che causò in me un allontanamento dalla fede e dalla Chiesa, d’improvviso sentii il desiderio di recitare il rosario, accostarmi alla Sacra Scrittura e mi accorsi che il Signore era l’unica mia fonte di gioia in quel momento così intenso, ma io non capivo a cosa mi stava chiamando. Aiutato dai formatori del Seminario e dal mio parroco, decisi di entrare nella comunità del propedeutico per far luce sulla mia vita, e dopo gli anni di discernimento sono stato ammesso alla comunità del Seminario…dove ancora mi metto in gioco per capire cosa Dio vuole effettivamente fare di me, ma di una cosa ne sono sicuro: Lui vuole che io sia felice! Mi affido come Maria SS.ma, Aiuto dei cristiani e di San Leonardo Abate alla forza dello Spirito Santo per vivere questa vita come un eterno mettersi al servizio del prossimo con tutto me stesso. Preghiamo per tutti i giovani affinché non abbiano paura di mettersi in gioco e sentire la voce del Signore che chiama nella loro vita.
Kevin La GuzzaSalve a tutti, mi chiamo Giuseppe Trovato, ho 25 anni e provengo dalla parrocchia “San Giovanni Battista” in Acitrezza. La mia fede, sempre sostenuta dalla mia famiglia, ha avuto inizio presso l’oratorio parrocchiale, dove con il suo carisma, ho avuto modo di sperimentare per la prima volta la presenza del Signore all’interno della mia vita. Più crescevo, più la mia frequenza in parrocchia aumentava, facendo parte del gruppo ministranti, giovanissimi e animatori. Nel 2012 iniziai il mio percorso di studi superiori, presso il Liceo Artistico, vista la mia passione per la storia dell’arte che mi porterà a iscrivermi all’università e a conseguire il titolo nel 2020. Durante l’ultimo anno di università, iniziai a percepire qualcosa dentro di me, qualcosa di nuovo, qualcosa che iniziò a mettere in discussione, tutto ciò che fino a quel momento erano i miei obiettivi di vita; affascinato al contempo, da un grande esempio di santità giovanile, Carlo Acutis. Dopo questa forte esperienza e dopo aver dato un nuovo ordine alla mie priorità, decisi di parlarne con il mio vice parroco e subito dopo con il mio parroco, i quali, in maniera più matura, mi introdussero in un serio cammino di discernimento, che mi portò a prendere consapevolezza che quel qualcosa dentro di me, in realtà era un Qualcuno. Tutto questo mi condusse, anche grazie all’aiuto del padre spirituale, all’esperienza del Propedeutico. Questa esperienza, vissuta per tappe ed esperienze formative, mi portarono il 4 settembre 2023 a fare il mio ingresso in seminario. Affido, fin da adesso, il mio cammino alla custodia e alla purezza di San Giuseppe, padre della provvidenza e a San Giovanni Battista precursore della vera luce.
Giuseppe Trovato
Amati, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio” (1Gv 4, 7). Così l’autore della Prima lettera di Giovanni esorta i destinatari che vivevano una condizione di divisione interna alla loro Comunità. Noi Cristiani, prima di essere chiamati a vivere da uomini di Dio, siamo uomini e le dinamiche che ci coinvolgono possono essere piene di vita o soffocanti alla vita stessa. Per entrambi i casi il desiderio di Dio di averci in sé, con sé e per sé è più forte di qualsiasi convinzione ed è più antico del cristianesimo stesso, tutto questo perché Dio è amore. Quando parliamo di comunità del seminario non sono esenti le difficoltà che compromettono il desiderio di fraternità, invito di Cristo, rivelarsi del Dio trinitario. Ancora, quando i seminaristi sono chiamati ad occuparsi dell’altro, in un tessuto sociale, soprattutto un giorno da sacerdoti, si avverte un grande senso di responsabilità nella formazione e di disponibilità nel rispondere coerentemente a chi chiede di vivere il Vangelo. Ogni anno nel mese di ottobre da quarantaquattro anni i seminari di Sicilia si incontrano in occasione del “Dialogo dei Seminari”, ospitati a turno da una delle 18 diocesi siciliane, per confrontarsi e intessere relazioni. Il tema del dialogo di quest’anno è stato, come introdotto prima, “Paternità-maternità nella relazione di cura: prendersi cura di se stessi e degli altri”. La diocesi di Patti ha ospitato 120 seminaristi con i relativi formatori presso i locali del Seminario Estivo di Castell’Umberto (Me). Qui le comunità dei Seminari hanno incontrato Mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti, Mons. Luigi Renna, vescovo di Catania, i responsabili della Pastorale Familiare di Patti, i coniugi Patrizia e Angelo Morabito, e altri testimoni di bellezza di una vita donata. Non è mancato il pellegrinaggio presso il Santuario della Madonna del Tindari, per immergerci in quella storia siciliana che ci insegna fiducia per Colei che ha donato al mondo il Salvatore. Le giornate si sono poi svolte nel confronto costruttivo e profetico, divertente e fraterno, per una Chiesa che ha bisogno di essere Madre che accoglie tutti e annuncia il Regno di Dio. Sebastiano Marino
Lo Spirito del Risorto ricolma in ogni tempo di doni la sua Chiesa e li distribuisce a ciascun membro del popolo santo di Dio, in quanto battezzato, affinché esercitati con spirito di servizio e di carità possano essere utili alla testimonianza del Vangelo e all’edificazione del suo corpo mistico. Alcuni particolari carismi, che sono chiamati “ministeri”, perché riconosciuti ed istituiti ufficialmente dalla Chiesa, vengono conferiti sia a fedeli laici con una particolare vocazione a servire, sia a coloro che si preparano alla ricezione del sacramento dell’ordine sacro, da cui i ministeri istituiti differiscono essenzialmente. Quest’anno come comunità del seminario abbiamo avuto la gioia di condividere due grandi eventi: il conferimento da parte del Vescovo dei ministeri a due seminaristi. Il trenta luglio, nella parrocchia di “santa Maria del Rosario” in Piedimonte Etneo, Sebastiano Marino ha ricevuto l’ammissione agli ordini sacri come prima tappa del cammino verso il sacerdozio; la Chiesa, in tal modo, riconoscendo l’autenticità della chiamata accoglie la richiesta di un proprio figlio, ovvero il candidato, di essere ammesso al suo servizio mediante il ministero del presbiterato, confermando così il suo cammino di formazione. Nella chiesa Cattedrale di Acireale “Maria SS.ma Annunziata”, il due dicembre è stato conferito a Sebastiano Mauro il ministero dell’accolitato, nel quale prestando servizio all’altare, si assiste il diacono e il sacerdote durante le celebrazioni, offrendo una speciale attenzione e cura al popolo di Dio. Quest’anno il conferimento dell’accolitato è avvenuto anche a due fedeli laici in cammino per il diaconato permanente. Con immensa gratitudine rivolta al Signore, preghiamo incessantemente affinché possa sempre arricchire la sua Chiesa di nuovi ministri, i quali possano servirla con dedizione e fedeltà. Federico Santuari
Un giovedì al mese le porte del nostro Seminario vengono aperte per permette agli amici della nostra comunità di partecipare a quell’ora di Adorazione che noi seminaristi svolgiamo ogni giorno. Per noi quest’ora mensile diventa motivo d’incontro con tutte quelle persone, provenienti da varie comunità, che abbiamo incontrato durante i nostri fine settimana vocazionali e non solo. Il tema su cui quest’anno abbiamo deciso di riflettere, sono i sette doni dello Spirito Santo. Questi doni preziosi che lo Spirito Santo porta ai nostri cuori, sono la vita stessa di Dio, che hanno come effetto, un nuovo sguardo verso gli altri. Che lo Spirito Santo ci accompagni ogni giorno indicandoci la strada verso la felicità del cuore e dell’anima.
La Redazione
Nel Monastero di Bose è stata scritta un'icona che si chiama “La Santa Comunione” dov’è dipinto un monaco giovane che porta sulle spalle un monaco anziano. L’impatto desta curiosità e il significato conduce l’osservatore a pensare al modo in cui rilegge la propria storia nel presente guardando al futuro; è proprio il Santo Padre Francesco a descriverla, durante un incontro presso l’Istituto Patristico Augustinianum nell’ottobre del 2018 con giovani e anziani, dicendo che nell’oggi della Storia, trovandoci nella cultura dell’usa e getta, è più facile cancellare il passato per ripartire, che prenderlo per continuare a costruire. I diversi appuntamenti che quest’anno hanno coinvolto noi seminaristi con i sacerdoti anziani, che risiedono presso l’O.a.s.i. (Opera Assistenza Sacerdotale Interdiocesana) ad Aci S. Antonio, hanno visto uno scambio di esperienze di vite, le nostre, che muovono i primi passi verso il “Sì” al Signore e vite che hanno percorso chilometri di strada nell’annuncio del Regno di Dio nella Chiesa. La sfida è imparare dal passato per costruire nel presente. L’ultimo incontro, avvenuto tra le mura del seminario, ha trasportato gli sguardi dei custodi della storia della Chiesa di Acireale alla loro formazione riconsegnando a noi un
senso di Speranza in una Chiesa che non smette di camminare. Noi seminaristi a prendere su di noi i loro sogni e portarli avanti.
La Redazione
Il Camminare o remare contro vento: che fatica! Farlo con il vento favorevole: che gioia! Fare le cose senza lo Spirito Santo: come è pesante! Farle con lui: come tutto è più leggero! Il vento feconda. Trasporta i semi dei fiori e delle piante e li depone nei calici di altri fiori, o nella terra, perché germinino. Cosi fa lo Spirito Santo con il seme che è la parola di Dio. Non si può "incanalare" rigidamente lo Spirito Santo, neppure nei cosiddetti "canali della grazia", come se egli non fosse libero di agire anche al di fuori di essi. «Spirito, vieni!» È la primordiale epiclesi. Card. Raniero Cantalamessa
Lo scorso 6 luglio la Chiesa ha riconosciuto ancora una volta il mio “Sì”. Il nostro vescovo Antonino ha posto le sue mani sul mio capo per trasmettermi il sacramento dell’Ordine: «non per il sacerdozio, ma –come spiega Lumen Gentium al n. 29 – per il servizio». La diaconia, parafrasando l’articolo della costituzione dogmatica, trova la sua espressione nella catechesi, nella liturgia e nella carità, in comunione con il vescovo e con l’intero presbiterio. Al diacono si richiede di lasciar trasparire Colui che serve: con Cristo ed in Cristo anch’io desidero essere sempre pronto ad annunziare, celebrare e testimo-
niare Cristo. «Le parole umane non potrebbero mai essere sufficienti per esprimere la gratitudine che devo al Signore»: attraverso queste parole, fin dal primo momento successivo all’ordinazione, ho cercato di commentare e condividere con gli altri la gioia del dono ricevuto. Qualcosa di difficile da raccontare, forse impossibile, ma che in un continuo ed ininterrotto grazie al Signore e nella testimonianza viva di un sincero e gratuito servizio alla Chiesa, può forse trovare una spiegazione. Da settembre, come mi è stato richiesto dal nostro vescovo, esercito il mio ministero a Roma: sono alunno dell’Almo
CCollegio Capranica, collaboro come catechista nella Parrocchia “San Gregorio Magno” e frequento il corso di licenza In utroque iure presso la Facoltà giuridica della Pontificia Università Lateranense. Esperienza di formazione, approfondimento e ricerca che vivo con gioia, responsabilità, in spirito di obbedienza e di servizio alla Chiesa. Nella consapevolezza che dal servizio di oggi dipende quello di domani, che negli sforzi personali di questo momento presente, si costruisce il ministero che verrà.
hi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
« del mio nuovo ministero sono stati accompagnati dalla semplicità dell’impartire la benedizione, in particolare ai miei cari, e dalla gioia di aver battezzato alcuni bambini della mia amata parrocchia d’origine.
Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,44-45). Questo passo evangelico, richiamato dalla preghiera di ordinazione diaconale, risuona spesso nel mio cuore dal 6 luglio 2023. In quel giorno, insieme ai tre compagni che il Signore mi ha posto accanto in questi anni, ho ricevuto il dono inestimabile dell’Ordine Sacro nel grado del Diaconato. Ricordo bene l’emozione e la commozione di quella sera, nella consapevolezza che accogliere questo dono significava consacrare la mia vita al servizio di Dio e della Chiesa, affidandomi unicamente alla Provvidenza. I primi passi
Dal 9 ottobre scorso, sono stato chiamato a vivere il mio ministero diaconale presso l’Arsenale della Pace in Torino. Questo luogo, nato quarant’anni fa dal sogno di Ernesto Olivero e dei suoi amici del Sermig (Servizio missionario giovani) di abbattere la fame nel mondo, è una profezia di speranza e di pace: una fabbrica di armi divenuta una casa a servizio di uomini e donne in difficoltà. Da quel sogno, negli anni, è nata la Fraternità della speranza: donne e uomini consacrati, sacerdoti e famiglie
Spesso scelte sbagliate, errori di valutazione ci procurano tante preoccupazioni e problemi che determinano in noi uno sconforto, uno scoraggiamento, un buio che ci fanno perdere la speranza nel futuro. Uscirne da soli è difficile, quasi impossibile, anzi il risultato di tanto sforzo ci rende esausti e facciamo fatica ad andare avanti. Ci vuole un vento impetuoso che arriva dai quattro venti a vivificare le ossa secche, così come descrive la profezia di Ezechiele 37,1-14. Questo brano ci aiuta e ci incoraggia a capire che, se Dio ha il potere di far tornare in vita delle ossa secche, di sicuro ci può dare la forza necessaria per su-
perare gli ostacoli che incontriamo, anche quelli che da un punto di vista umano ci sembrano insormontabili. Lo Spirito Santo è l’artefice di questo aiuto divino che agisce per il bene di ognuno. Opera in forma misteriosa, ma non come fantasma, bensì, come terza Persona divina della stessa sostanza del Padre e del Figlio che rimanendo nell’ombra, in silenzio penetra nel cuore di chi si apre al suo aiuto e lo accompagna e favorisce radicali trasformazioni finora impensabili e misteriosi. È come se avvenisse una seconda creazione per mezzo del profeta sotto la guida di Dio. Lo spirito che il Padre soffia per dare la vita ora
che vivono l’unico carisma della preghiera costante e del servizio. Vivendo in mezzo a loro, sperimento e imparo ogni giorno che quel dare la vita e quel servire significano soprattutto restituire l’amore che Dio ha per me ai fratelli che mi sono posti accanto. In questo contesto ho anche la gioia di condividere quest’esperienza, nell’amicizia e nella stima reciproca, con diversi giovani che hanno scelto di vivere per un periodo in Arsenale. Camminiamo, dunque, con gioiosa speranza: la Pace è possibile!
Don Gianluca Francoper mezzo del profeta viene richiamato dai quattro venti per dare nuova vita ai corpi e li fa rialzare come il Risorto. È un poco la sintesi della mia vita: ciò che è avvenuto in me grazie all’opera del Signore che attraverso lo Spirito Santo mi ha risollevato, mi ha fatto vincere tutte le battaglie, ed ora attraverso il diaconato mi chiama a trasformare le mie ferite in feritoie di speranza, trasformare il male in bene e aiutare altri, tanti quanto il Signore mi darà dono di incontrare, a rialzarsi e fare della propria vita una meravigliosa danza d’amore con il Creatore.
“UNA
Così Fratello Biagio Conte, sotto i portici della stazione centrale di Palermo scrive parlando della sua vocazione, della sua radicale scelta di vita. Così dev’essere per ognuno di noi, chiamati ad una sequela seria e concreta nelle specifiche e varie vocazioni che il Signore dona per l’edificazione della Sua Chiesa. Il tempo del diaconato che, come ci suggerisce l’etimologia del termine stesso, vuol significare mettersi al servizio nell’attenzione al prossimo, diventa sicuramente tempo opportuno per riscoprire e far fruttificare questa particolare vocazione alla vita sacerdotale; ancor di più vivendo questo tempo a contatto con quelle persone che la nostra società ha deciso di scartare e di etichettare come “ultimi”. L’esperienza qui, nella Missione di Speranza e Carità di Palermo, mi fa capire, quotidianamente, come in realtà i fratelli qui accolti (barboni, alcolisti, tossicodipendenti, immigrati) danno a noi lezione di umanità e profondo
rispetto dell’altro. La grande famiglia della Missione – perché di questo si tratta – ha come scopo ultimo quello di farsi prossimo, con l’atteggiamento del buon samaritano, a tutti quei fratelli bisognosi di qualcosa o di qualcuno. Non vuole essere una semplice assistenza materiale, non si tende solo a garantire un assistenzialismo talvolta sterile; si punta invece, nel rispetto della moltitudine e della varietà di culture, paesi e religioni dei fratelli, ad avviarli ad una vita nuova radicata in Cristo, nella cura propria e degli altri. Tutto questo può realizzarsi nel presente grazie all’instancabile operato di missionari e missionarie, religiosi e laici, che spendono l’intera loro vita a totale servizio degli ultimi e degli emarginati; esempio e modello di questa vita donata è Don Pino Vitrano, co-fondatore della Missione di Speranza e Carità con Fratello Biagio, che oggi, come ieri, porta sulle proprie spalle il grande peso e la responsabilità di tutta la Missione, es-
sendo e rimanendo per noi non solo guida sicura, forte e amorevole ma testimonianza viva di quella “Caritas” (Amore) che è propria di Cristo e che dunque dovrebbe essere propria di ogni sacerdote. Fratello Biagio sia per tutti noi di grande esempio, divenendo faro sicuro nelle notti oscure della nostra vita, sicuri che oggi e sempre dal Paradiso prega con noi.
Don Dario Impellizzeri
Lo scorso 14 novembre 2023, con una chiamata del rettore, mi veniva data una notizia: era stato fissato il giorno della mia ordinazione presbiterale!
Da quel giorno la mia vita è cambiata: molte le emozioni, le ansie e le paure che sono risuonate nel mio cuore. In questi pochi mesi di ministero sacerdotale, il Signore mi ha chiamato a vivere lontano dalla nostra Diocesi, ma al tempo stesso mi ha permesso di vivere e sperimentare la bellezza e l’universalità di una Chiesa che non si ferma alla nostra terra d’origine ma che si allarga al mondo intero. Nei giorni precedenti l’Ordinazione e nella vita di ogni giorno mi hanno accompagnano, e continuano anche ora, le parole del profeta Isaia, il quale afferma: «Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te» (Is 60,1). Queste parole che ascoltiamo nel tempo di Natale e che ho scelto come ricordo della mia Ordinazione diven-
tano un monito di vita, non solo per me, ma per ciascuno di noi; ognuno è chiamato a rivestirsi di quella luce che è venuta ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14) per testimoniarla e portarla al mondo intero. Ciascuno è chiamato, nella quotidianità, ad essere luce, ovvero, a far trasparire il volto bello di Dio che è amore, amicizia e misericordia in questo mondo pieno di oscurità. In questo cammino di crescita ringrazio anzitutto i sacerdoti che il Signore mi ha posto accanto e tutti i miei compagni di Seminario con i quali sono cresciuto, formandomi ad una vita di fraternità. Ringraziare il Seminario è doveroso, poiché esso è il cuore pulsante della nostra Diocesi e “casa” di tutti i sacerdoti; tale ringraziamento si tramuta in preghiera affinché questo cuore continui a battere per donare sante vocazioni sacerdotali. Infine, l’esperienza in terra spagnola e l’opportunità di proseguire gli studi in filosofia presso l’Università di Navarra mi ha permesso
di sperimentare e toccare con mano la bellezza di una fede che non è irrazionale ma sempre viva, anzi è luce per la ragione. Come affermava Papa Benedetto XVI: «il sacerdote non insegna proprie idee, una filosofia che lui stesso ha inventato, ha trovato o che gli piace; il sacerdote insegna in nome di Cristo presente, propone la verità che è Cristo stesso, la sua parola, il suo modo di vivere e di andare avanti». Pregate per me, per la Chiesa e per la santificazione dei sacerdoti, affinché possiamo sempre conservare la bellezza e l’amore del primo “Si” con il quale abbiamo risposto al Signore senza indugio e come la Vergine Maria ci insegna a fare ogni giorno.
Don Mattia ScutoACIREALE
Cattedrale – S. Maria dell’Itria
Cuore Immacolato di Maria
Maria SS. del Carmelo
Madonna della Fiducia
Maria SS. del Suffragio
Maria SS. di Loreto
S. Caterina
S. Cuore
S. Giovanni Evangelista
S. Giuseppe
S. Maria degli Angeli
S. Michele
S. Paolo
SS. Salvatore
ACIREALE (frazioni)
Aciplatani
Baracche
Capomulini
Fiandaca
S. Maria delle Grazie
Piano D’Api
S. Cosmo
S. Giovanni Bosco
S. Maria Ammalati
S. Maria La Scala
S. Tecla
Scillichenti
Stazzo
ACIBONACCORSI
S. Maria dell’Indirizzo
Maria SS. Ritornata (Lavina)
ACICASTELLO
S. Mauro Abate
Acitrezza
S. Maria La Nova (Acitrezza)
Cannizzaro
Ficarazzi
Stella Maris (Cannizzaro)
ACI CATENA
Matrice
S. Giacomo
S. Lucia
S. Maria della Consolazione
Aci S. Filippo
S. Nicolò
Maria La Stella
CALATABIANO
Maria SS. Annunziata
Pasteria
CASTIGLIONE
Matrice
Mitogio-Gravà
Solicchiata
Passopisciaro
GIARRE
Matrice
Camillo
Leonardello
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S. Maria La Strada
FIUMEFREDDO Matrice
LINGUAGLOSSA
e Vito
MASCALI Matrice
Puntalazzo
S. Antonino
S. Venera
Tagliaborsa
MILO
S. Andrea 135,00
Fornazzo
PIEDIMONTE Matrice
RANDAZZO
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Maria SS. del Carmelo
S. Cuore
S. Francesco di Paola
S. Martino
S. Nicolò
Montelaguardia
RIPOSTO
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Maria SS. del Carmelo
S. Giuseppe
Immacolata di Lourdes
Ss. Apostoli
Torre Archirafi
S. ALFIO
S. VENERINA
S. Venera
S. Cuore
Maria Vergine
Cosentini
Dagala
Monacella
Linera
VALVERDE Santuario
Basilica S. Sebastiano (Acireale)
Basilica S. Pietro (Acireale)
Chiesa dell'Immacolata (Linguaglossa)
Chiesa dell’Annunziata (Randazzo) 25,00
Chiesa dell'Arcangelo Raffaele (Acireale)
TOTALE
III. OFFERTE VARIE
S.E. Mons. Antonino Raspanti (presentazione libro "Bruciata dall'Amore")
S.E. Mons. Giuseppe Sciacca
Mons. Vincenzo Castiglione
Mons. Adolfo Longhitano (presentazione libro "Aci Aquilia")
Sac. Sebastiano Battiato
Sac. Andrea Cutuli (in occasione 50° di ordinazione) 500,00
Sac. Carmelo Di Costa
Sac. Sebastiano Leotta
Sac. Venerando Licciardello
Sac. N. N.
Sac. N. N.
Sacerdoti (in occasione compleanno mons. Vescovo) 930,00
Sacerdoti (in occasione Giornata Sacerdotale 2023)
Diac. Franco Sofia 50,00
Sacerdoti (in occasione del Giovedì Santo) 540,00
Parrocchia Gesù e Maria - Mascali (attività vocazionale) 62,03
Parrocchia S. Giovanni Battista - Acitrezza (in occasione della festa)
Parrocchia S. Tecla - Acireale (attività vocazionale)
Parrocchia Ss. Cosma e Damiano - Acireale (visita reliquiario Madonna delle Lacrime) 220,00
Ufficio Catechistico Diocesano (Ritiro in Seminario)
Ufficio Diocesano I.R.C.
Gruppo di preghiera "San Pio" - Acireale (pro Seminario)
Serra Club
Socio N.N. (Serra Club)
Lions Club
Dott.ssa Teresa Scaravilli 1.000,00
N.N. (Parrocchia S. Tecla)
Associazione "Ideali Giustizia e Verità" (borsa di studio "Benedetto Privitera")
Avv. Salvatore Peluso
N.N. (per restauro antico orologio a pendolo)
N.N.
Libere offerte per il ripristino sedie salone e altre manutenzioni 3.400,00
TOTALE 19.792,03
Dalle Parrocchie 13.030,00 Da altre Chiese 280,00
Altre offerte 19.792,03
TOTALE 33.102,03
IV. OFFERTE VARIE (Aumenti e fondazioni dalla Pentecoste 2019) "San Francesco d'Assisi" (Sac. Carmelo Di Costa) 500,00
Il Seminario ringrazia vivamente quanti hanno generosamente aiutato sia economicamente che con l’apporto di beni in natura. Confida ancora per il futuro su questo aiuto e su tutti implora dal Signore abbondanti grazie e benedizioni. Per sostenerci: IBAN IT78X0760116900000017108952, intestato a Seminario Vescovile di Acireale.
La comunità del propedeutico ha accolto quest’anno don Mario Camera come nuovo direttore. Sempre vicino al cammino dei giovani in formazione, don Mario è stato particolarmente attento alla educazione spirituale dei ragazzi che ha incontrato nelle parrocchie in cui ha svolto il suo ministero. Tra gli altri compiti che
è stato chiamato a svolgere vi è quello di insegnante di Religione Cattolica presso il Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, dove è stimato docente. Nella sua formazione culturale ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Facoltà Teologia di Sicilia e la Laurea Magistrale in filosofia presso l’Università di Catania. Nello scor-
Lso mese di Giugno è stato nominato direttore della Comunità del Propedeutico, succedendo a don Marcello Zappalà che ringraziamo per il ministero pastorale svolto. Accogliamo don Mario augurandogli un fruttuoso ministero a servizio delle vocazioni per la nostra chiesa diocesana.
La Redazione
a riconoscenza verso coloro che hanno svolto il ministero sacerdotale in Seminario è sempre grande, e sorge spontanea dal cuore poiché si riconosce il bene seminato nei solchi della storia di una comunità. Vogliamo riservare, per questo, uno spazio della nostra rivista alla memoria di don Nino Franco, che nel mese di marzo è tornato alla casa del Padre. Don Nino è stato un presbitero che ha offerto la propria vita ministeriale per la formazione culturale dei giovani: è stato presente nel mondo della scuola, dell’università, della teologia. Con i suoi tratti caratteristici ha cer-
cato di far comprendere a tutti coloro che lo hanno avuto come docente, e specialmente ai seminaristi nello Studio Teologico “S. Paolo”, che lo studio non è pura erudizione, o un ragionamento freddo, ma è invece l’andare in profondità con tutto il cuore dentro il grande mistero di Dio. Appassionato nell’insegnamento della filosofia medievale, ha saputo trasmettere l’importanza di una fede pensata, alla scuola dei grandi. La comunità del nostro Seminario lo ricorda con particolare affetto e gratitudine per il servizio di Direttore Spirituale che ha svolto negli anni 2004-2006.
Unendo il ricordo alla preghiera, lo affidiamo alle braccia misericordiose di Dio affinché gli doni il riposo eterno nella contemplazione di Lui.