di assistenza al fronte. Oppure la fedeltà di Teresina nel suo carteggio con l’amato soldato Baldoria. Le donne tedesche e austriche assumono invece tutti vizi di quelle popolazioni e sono raffigurate in modo caricaturale con un accento sulla loro presunta bruttezza fisica. L’uso della comicità condotto nel giornale di trincea è quindi rivolto alla trasmissione di un messaggio ufficiale, senza alcuna istanza di individualità e di ribellione. Per quanto concerne le novelle invece, le presenze femminili ci sono ma rimangono molto sullo sfondo. In Berecche e la guerra la moglie e le figlie del protagonista sono figure instabili, che al tempo stesso fanno da coro e da ostacolo ai pensieri di Berecche. Il ruolo è comunque abbastanza marginale per lo sviluppo della vicenda e non hanno un impatto tangibile nell’umorismo che compone il racconto. Diverso il discorso per Paola Drigo, perché ci troviamo dinanzi ad un’autrice, che appunto usa la comicità per il proprio racconto. Tuttavia, ne Il volontariato di Torquemada, la protagonista non è una donna. L’unica figura femminile è Zenobia, madre del protagonista, figura assente dal racconto, poiché già defunta nel momento in cui prende forma il tempo narrativo. Ma è un’ombra incombente, perché il ricordo di lei riesce a commentare e influenzare il corso delle azioni. È una figura costruita da Paola Drigo con poca indulgenza, come abbiamo visto nel terzo capitolo. Qui però vogliamo concentrarci sui racconti di Guglielminetti per due motivi. Innanzitutto le donne sono assolute protagoniste di questi scritti e ci mostrano diverse situazioni da loro vissute negli anni del conflitto. In seconda istanza l’umorismo da lei utilizzato sottolinea in modo limpido le potenzialità di questo genere per mettere in luce l’ipocrisia di ruoli già prescelti, che cercano di piegare la singolarità dell’individuo.
4.4 Amalia Guglielminetti tra mito e biografia Amalia Guglielminetti non si adegua alla ‘chiamata alle armi’ richiesta alla popolazione femminile. La sua presenza pubblica è ingombrante ed eccentrica, spesso incorsa nell’incomprensione e nel pregiudizio dei letterati, come cercheremo di dimostrare nelle prossime righe. Guglielminetti è conosciuta soprattutto come poetessa, in particolare per le raccolte Le Vergini folli (1907) e Le Seduzioni (1909), che ricevono numerose segnalazioni e recensioni nella stampa. Negli anni Dieci si dedica sempre più alla prosa, in particolare nella
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