l’uso della comicità non è sistematico nella sua narrativa. La scrittrice non è in realtà del tutto estranea a tracce di ironia nelle sue opere, ma sembra sfruttarne la forza espressiva apposta per raccontare gli atteggiamenti di alcune donne durante il conflitto. Sia Drigo che Guglielminetti non iscrivono quindi i loro racconti di guerra nel flusso dei temi e degli stilemi riconoscibili e costanti nelle loro opere, semplicemente adattando l’evento catastrofico alla loro scrittura, ma sembrano al contrario esplorare una modalità diversa di racconto. Nel caso di Amalia Guglielminetti il discorso assume un contorno più interessante che merita una trattazione a parte, perché proprio l’umorismo e l’ironia le permettono di uscire dalla gabbia del ruolo imposto alle donne e di possedere un mezzo espressivo per segnare questa differenza. Dalla lettura dei suoi due racconti emerge una progressiva scomposizione del mito dell’unità e della solidarietà delle donne italiane durante gli anni del conflitto, idea mistificante diffusa all’epoca e smentita dalla realtà storica. In tal modo la scrittrice enfatizza la propria convinzione di essere «colei che va sola», come scrive in un verso della raccolta poetica Le seduzioni (1909), frase a cui rimane legata fino al suo testamento tanto da voler incidere quelle stesse parole nella sua lapide. Questa assoluta fede nella propria unicità e nella propria diversità rispetto ai caratteri dominanti della società femminile dell’epoca costituisce il tratto decisivo della personalità e dell’opera di questa scrittrice. Ma prima di approfondire questi temi, alla luce dell’analisi dei due racconti, è utile fare delle premesse su alcuni punti. Innanzitutto cercare di comprendere alcune caratteristiche storiche della mobilitazione femminile in guerra e quale fosse il modello di donna richiesta dalla società. In secondo luogo passare in breve rassegna la scrittura femminile nella narrativa della Grande Guerra. Infine interrogarsi sulla possibilità di un incontro tra elemento comico e autorialità femminile in questo corpus di scritture.
4.2 Donne e propaganda nel primo conflitto mondiale Procediamo quindi con ordine e osserviamo la posizione occupata dalla donna nella cornice storica della Prima guerra mondiale. Su questo tema rimane fondamentale lo studio di Françoise Thébaud nel volume dedicato al Novecento della monografia Storia delle donne in Occidente248. 248
Storia delle donne in Occidente. Il Novecento, a cura di F. Thébaud, Roma-Bari, Laterza, 1992.
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