Premio Giornalisti del Mediterraneo 2016 - Premio Mare Nostrum Awards 2022
Anno 13 - N. 107
1-15 marzo 2023
Distribuzione gratuita
MEDI@TERRANEO news - Periodico del Master di Giornalismo di Bari
Ordine Giornalisti di Puglia - Università degli Studi ‘Aldo Moro’ di Bari
Editore: Apfg - Bari Direttore Responsabile: Lino Patruno Registrazione Tribunale di Bari numero 20/07 del 12/04/2007
Redazione: Palazzo Chiaia-Napolitano via Crisanzio, 42 - Bari email: master@apfg.it
Attualità
Lucio Dalla, 80 anni dalla nascita
Lucio Dalla, 80 anni dalla nascita
Qui dove Qui dove il mare il mare lluccica uccica
Sul turismo trova l’inganno
Ventrella a pagg. 4-5
La polemica
Migranti, ma vedi sono esseri umani
Manzari a pagg. 8-9
Il fenomeno
Covid, quando il troppo storpia
Luise a pagg. 10-11
1-15 marzo 2023
1
Palma
2 e 3 Palma
2 e 3
a pagg.
a pagg.
Nella foto, un murale che celebra il cantautore Lucio Dalla, a Manfredonia
Il Gargano e Lucio Dalla Come Gesù Bambino
Manfredonia appare sulla copertina dell’album “4/3/1943”, data di nascita dell’artista. Quest’anno il cantautore avrebbe compiuto 80 anni
C’è un motivo se il mare è onnipresente nella musica di Lucio Dalla. Era nel suo Dna, nella sua storia, nei legami che aveva creato con una terra pugliese tanto affascinante quanto maledetta: il Gargano. A testimoniarlo c’è la copertina dell’album che ha reso famoso il cantautore bolognese, “4/03/1943”: nella fotografia d’epoca, infatti, c’è uno scorcio di Manfredonia, con le sue barche sul mare e le antiche palazzine che stanno ancora lì, a più di 80 anni di distanza.
UN’INFANZIA A SUD
Sotto, la copertina di “Cambio”, album del 1990. La foto ritrae il cantante da ragazzo in un locale sipontino
Perché Dalla scelse proprio Manfredonia per l’album che porta la sua data di nascita? Perché l’artista conobbe la cittadina sul mare da bambino: qui trascorse numerose estati con sua madre, Iole Melotti, una modista la cui famiglia si era trasferita nel Gargano per lavoro (in controtendenza agli esodi dal Sud al Nord).
Dopo la fine della guerra, la famiglia Melotti tornò a Bologna, ma la giovane modista, che a Manfredonia aveva un’affezionata clientela, ha continuato a tornare in Puglia portando con sé il piccolo Lucio. Mamma e figlio alloggiavano sul lungomare, vicino al castello, in un appartamento che oggi è diventato un Bed & Breakfast. Tante sono le fotografie che lo ritraggano ragazzino sulla spiaggia, sempre sorridente, sempre accanto a sua madre Iole (suo padre, Giuseppe Dalla, morì nel 1950 per un tumore).
All’epoca la casa si trovava accanto a un ristorante, il Dancing Pastore. Una foto che ritrae il Lucio poco più che bambino con sua madre e sua zia a un tavolo del locale divenne, nel 1990, la copertina di un altro
album di Dalla, “Cambio”.
Il cantautore tornò per tutta la vita a Manfredonia e nel Gargano, innamorato perso soprattutto delle Isole Tremiti, dove scrisse alcuni dei suoi testi più famosi. Del resto, l’incipit di “4/03/1943” lo racconta bene: “Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare...” Ancora, Dalla scrisse il brano “Henna”, dall’album omonimo del 1993, mentre si trovava in barca al largo della costa pugliese, il silenzio del mare interrotto dal boato degli aerei che andavano a bombardare la Jugoslavia. Anche “Gli anni non aspettano”, canzone del 2006, è dedicata alla sua adolescenza nel Sud. Infine, come non citare “Come è profondo il mare”, capolavoro del 1977 scritto sulle acque cristalline delle Tremiti.
La Puglia era il suo porto sicuro. In un bellissimo testo, Dalla scriveva: “Questa è una delle tante sere ai piedi del Gargano, a Foggia, come mille altre volte o a Manfredonia o Mattinata, benedetta dal sole e dalla luce che ti riempie gli occhi ma non li ferisce, ma anche a Monte Sant’Angelo tra il fresco delle rocce e il respiro degli ulivi, fra case medievali della bianca dignità del tempo e della memoria rinnovata tra il gotico romanico e longobardo che vuole dire soprattutto pugliese”.
In tantissimi hanno ricordi di Lucio Dalla in giro per Manfredonia, per il corso, al bar, soprattutto in spiaggia o in qualche locale. Margherita, ex proprietaria del ristorante Open, racconta che il suo piatto preferito erano fichi d’india con prosciutto crudo. Con la gente del posto parlava perfettamente dialetto, così bene che lo portò anche in tv. In uno sketch con Michele Placido durante lo show “L’angolo del cielo”, Dalla veste i panni di un paziente “malato di sogni”, che attraverso la rappresentazione di un intervento chirurgico al cervello fa sì che dalla sua testa escano ricordi, immagini e storie. Placido (il chirurgo) estrae una conchiglia, mentre i due intrattengono una conversazione tutta in dialetto. Che cosa resta di Lucio Dalla nel Gargano? La sua villa alle Isole Tremiti, ereditata da sua madre (che a sua volta la ebbe come ricompensa per vari lavori di sartoria da al-
1-15 marzo 2023
2
cuni clienti) è diventata il ristorante di uno chef stellato. A Manfredonia invece il volto di Dalla appare sui muri, nei vicoli, a impreziosire il centro storico con le frasi più simboliche della sua musica. A lui è stato intitolato anche il teatro comunale. La piazza della copertina di “4/03/1943” è stata rivalutata solo negli ultimi anni. Nata come molo d’attracco per le piccole barche, funzione che continua ad avere oggi, per lunghi decenni è stata ridotta a un grande parcheggio.
A lungo si è pensato di intitolare a lui la piazza del brano portato a Sanremo nel 1971, ma alla fine è stato scelto di omaggiare la tradizione dei maestri d’ascia, gli antichi costruttori di barche ormai estinti. C’è, comunque, il desiderio di omaggiare l’artista in quel luogo ormai immolato al tempio della musica. Da tempo si chiede di erigere lì una statua di Lucio Dalla, un po’ come ha fatto Polignano
Ci sono voci di paese, poi, che se fossero vere ridisegnerebbero completamente la biografia di Dalla: a Monte Sant’Angelo si vocifera che il cantante sia stato il frutto di una relazione extraconiugale e sia stato poi adottato da Iole Melotti. Ci sarebbe anche un presunto fratellastro, un uomo novantenne che racconta di condividere con il
Primopiano
cantante il padre.
A Manfredonia invece qualche anziano del borgo antico giura di aver visto nascere il piccolo Lucio, in una casa attigua all’Arco Boccolicchio, oggi punto di attrazione turistica della cittadina.
Ufficialmente, Dalla è nato a Bologna.
Insomma, l’artista è entrato a far parte della cultura popolare di Manfredonia, al punto tale che persino la sua nascita è diventata una leggenda. Un po’ come quel Gesù bambino del brano sanremese.
“Oggi mi ritrovo con due anime” diceva Dalla: “quella nordica (ordinata, efficiente, futuribile, perfezionista e quella meridionale (disordinata, brada, sensuale, onirica, mistica). Proprio come la sua musica.
Carmen Palma
IERI E OGGI
In alto la piazza di 4/3/1943 come appare nel presente. Sotto Dalla in un ristorante a Manfredonia, fine ‘90
1-15 marzo 2023 3
Perdi anche il turismo è “intelligenza artificiale”
Esempio di turismo di massa: la fontana di Trevi a Roma presa giornalmente d’assalto da una folla di turisti
Il turismo in Italia è uno dei settori più importanti dell'economia, ma ci sono alcuni problemi che potrebbero mettere a rischio la crescita del settore nella stagione estiva e primaverile del 2023. Uno dei problemi più importanti è rappresentato dalla mancanza di personale per far fronte alla domanda delle imprese turistiche.
Secondo i dati raccolti dal Centro Studi sul Turismo e riportati da Assoturismo Confesercenti, mancano almeno 50mila lavoratori per soddisfare le esigenze del settore. Questa carenza di personale potrebbe essere causata da una serie di fattori, tra cui la scarsità di offerte di lavoro dovuta alla pandemia e alle politiche restrittive in materia di immigrazione.
Per affrontare questo problema, sarebbe importante incentivare l'occupazione nel settore turistico, ad esempio attraverso la formazione e l'istituzione di misure fiscali agevolate per le aziende che assumono personale. Inoltre, le imprese turistiche potrebbero adottare politiche di attrazione e fidelizzazione dei lavoratori, offrendo loro condizioni di lavoro migliori e programmi di sviluppo professionale.
Un altro problema riguarda la gestione del turismo di massa. L'Italia è una delle mete più gettonate al mondo, e in alcune città, come Venezia, Firenze, Roma, la quantità di turisti che viaggiano ogni giorno può essere eccessiva, causando ingorghi, lunghe code e
una pressione insostenibile sulle strutture e i servizi locali.
Inoltre, il turismo di massa può avere un impatto negativo sulla cultura e sull'ambiente, rischiando di snaturare le tradizioni locali e provocando un aumento dell'inquinamento. Per risolvere questa situazione, l'Italia potrebbe adottare alcune soluzioni. Ad esempio, potrebbe limitare il numero di visitatori accettati ogni giorno nelle città più affollate, adottare politiche di turismo sostenibile, come l'uso di mezzi di trasporto ecologici o la promozione di attività turistiche a basso impatto ambientale, e promuovere mete meno conosciute o meno frequentate. Per quanto riguarda la qualità dell'accoglienza, sebbene l'Italia sia famosa per la sua ospitalità, negli ultimi anni si è notata una diminuzione della qualità dell'accoglienza offerta ai turisti. La mancanza di personale qualificato, la scarsa conoscenza delle lingue straniere e la mancanza di formazione sono solo alcuni degli ostacoli che i turisti Una possibile soluzione potrebbe essere quella di incentivare il turismo nazionale. Il governo potrebbe introdurre dei sussidi per le vacanze e agevolazioni fiscali per i viaggiatori italiani. In questo modo si potrebbe incoraggiare la gente a viaggiare all'interno del paese, supportando così l'economia locale.
Da non sottovalutare anche i cambiamenti climatici. Le temperature sempre più alte
1-15 marzo 2023
Aumento dei costi, mancanza di personale e cambiamenti climatici sono solo alcuni degli ostacoli che si prefissano per la stagione turistica di quest’anno
I LUOGHI
4
stanno influenzando le scelte dei turisti, che preferiscono viaggiare in periodi meno caldi dell'anno. Le condizioni meteo avverse possono anche portare a gravi danni alle infrastrutture turistiche.
Inoltre, la mancanza di infrastrutture e servizi di qualità potrebbe compromettere l'esperienza dei visitatori. Sia i turisti italiani che quelli stranieri si aspettano servizi di alta qualità, tra cui trasporti efficienti, strutture di accoglienza e ristorazione eccellenti e accesso a servizi digitali avanzati. Le aziende turistiche dovrebbero quindi investire in tecnologie e infrastrutture moderne per soddisfare le esigenze dei visitatori.
Infine, un altro problema del turismo in Italia riguarda la mancanza di investimenti nel settore. Nonostante il turismo rappresenti una delle principali fonti di reddito per l'economia italiana, le infrastrutture turistiche e le strutture ricettive sono spesso obsolete e poco efficienti.
In conclusione, il turismo italiano nel 2023 si preannuncia ricco di opportunità ma anche di sfide. L'adozione di politiche sostenibili e il coinvolgimento delle diverse comunità locali saranno fondamentali per garantire un'esperienza turistica di alta qualità, che possa contribuire alla crescita economica e alla valorizzazione del patrimonio culturale del paese.
Francesco Maria Ventrella
Il fenomeno
Come un’IA può fare un articolo
Hai notato niente di strano? Sorpresa! L’articolo che hai appena letto è stato scritto per intero da ChatGPT. Si tratta di un prototipo di chatbot (software che simula conversazioni umane) basato sull’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico. È stato sviluppato e lanciato il 30 novembre 2022 da OpenAI, una organizzazione senza scopo di lucro fondata, tra gli altri, da Elon Musk. Ad oggi, conta già più di 5 milioni di utenti registrati. Il suo utilizzo è decisamente intuitivo: basta inserire, all’interno di una sorta di barra di ricerca, gli elementi utili all’IA per realizzare il testo richiesto. In pochissimo tempo, in media tra i 5 e i 30 secondi, l’IA restituirà il compito richiesto, sia esso una ricetta, un articolo o una porzione di codice. Tra l’altro, più conversazioni sviluppa con gli utenti, più ChatGPT affinerà le sue tecniche di produzione testuale. ChatGTP è assolutamente gratuito (esiste anche una versione premium a pagamento, ChatGPT Plus) e anche per questo, rappresenta sicuramente un elemento attrattivo per gli utenti. Nonostante questo, gli eventi di cui ChatGPT è a conoscenza e che si sono verificati dopo il 2021 sono davvero pochi: la fase di sviluppo ha previsto un limite cronologico proprio nell’anno precedente rispetto al suo lancio. Non a caso, per il testo che hai letto, è stato immesso nell’input di richiesta di lavoro una base di dati verificati sul turismo in Italia nel 2023. Dal suo primo utilizzo, l’opinione degli analisti si è subito divisa tra quelli preoccupati per i suoi possibili impieghi in ambito accademico, fino a quelli che ne analizzano il potenziale nel mondo del giornalismo. Non mancano infatti errori nei testi prodotti da ChatGPT, soprattutto sulla sintassi e nella grammatica. Se per molti è la soluzione ai problemi dell’editoria, potrebbe anzi essere un ulteriore elemento che incrementa la divulgazione di contenuti non verificati o falsi. Per non parlare di come potrebbe levare presenze reali nelle redazioni. È innegabile che possa essere uno strumento utile a ottimizzare tempi e modalità di lavoro, non solo nell’editoria. Le sue potenzialità potranno solo aumentare. Il tutto sta nel giusto utilizzo. Come dicevano gli antichi, “In media stat virtus”.
Labeffa
L’IA
Schermata principale di ChatGPT, l’accesso si effettua registrandosi o tramite un account Google o Microsoft
1-15 marzo 2023 5
Puglia-turismo subito botta da 5mila posti letto
È stata un successo l’edizione 2023 della Btm (Business tourism management), la fiera B2B che quest’anno si è svolta congiuntamente al “Buy Puglia”, l’evento di business turistico della Regione. “The Big Wave”, la grande onda della ripresa del turismo, ha inondato Bari e, più precisamente, gli spazi della Fiera del Levante. Sono numeri da record quelli toccati quest’anno: oltre 25mila presenze in tre giorni, “abitando” i padiglioni fieristici del capoluogo regionale tra conferenze, workshop, ispirazione e forma-
zione sul mondo del settore turistico. Se non è abbastanza, ecco altri numeri che riguardano i due eventi in contemporanea e che certificano il successo della kermesse: oltre 120 i buyer presenti, quasi 2200 i business meeting realizzati con i 200 espositori di Btm e i 40 supplier del prodotto turistico di “Buy Puglia”, 90 i convegni e 4mila i metri quadri di superficie espositiva. Ragionando ancora con i numeri, ognuno dei buyer ha partecipato, mediamente, a 18 incontri B2B soltanto nella giornata conclu-
1-15 marzo 2023 BTM-BUY PUGLIA/1 Un settore della fiera in alto, il presidente Michele Emiliano a destra, tra gli altri, e un convegno in basso 6
Grande successo per l’edizione 2023 della Btm, congiunta con “Buy Puglia”. Oltre 25mila presenze e un business che ha riguardato 5mila posti letto
siva dell’evento, quella di venerdì 3 marzo, pari a un minimo di 1260 incontri di contrattazione per posti letto in Puglia. Un business che, in totale, ne ha riguardati ben 5mila, se si considera che le circa 100 aziende turistiche pugliesi, singole o associate ad altri, per partecipare al B2B devono rappresentare almeno 50 posti letto. Gli effetti sulla stagione turistica che sta per prendere il via e che riguarderanno tutto il resto dell’anno, sono lampanti, visto che i buyers, nei due giorni precedenti, hanno visitato l’intera regione da Nord a Sud.
Tra i panel più attrattivi e maggiormente seguiti, spiccano quelli dedicati alla tecnologia, all’innovazione e al marketing digitale per l’hospitality, grazie anche ai contributi degli albergatori del progetto “Insiders” e al programma di Btm “Off by Titanka!”, che hanno illustrato diversi casi di studio e best practice con l’obiettivo di ottenere successo con il turismo digitale.
Nell’area dedicata al wedding, coordinata da Serena Ranieri, sono state mostrate alcune tra le più belle location per la celebrazione dei matrimoni, dalle masserie agli hotel di lusso disseminati in tutta la regione, pronte ad accogliere un business che vale 599 milioni di euro in Italia nel 2022 e che ha ampie previsioni di crescita per l’anno in corso, nel quale undicimila coppie straniere hanno già deciso di celebrare il proprio matrimonio nella penisola. I futuri sposi arrivano da tutto il mondo: Stati Uniti (33,7%), Gran Bretagna (26,5%), Svizzera (7,4%), Nord Europa (7%) e Germania (5,4%). La Puglia si inserisce tra le regioni italiane scelte come meta per il wedding, insieme alla Toscana, in vetta, alla Campania, alla zona dei laghi del Nord Italia e alla città di Venezia. Tra le aree che hanno riscontrato maggior successo, anche quella dedicata al gusto, coordinata da Michele Bruno, raccontata attraverso un viaggio nell’enogastronomia pugliese, con un format che ha alternato dibattiti, storie dei protagonisti, degustazioni e show cooking, in una perfetta commistione di sapori e approfondimenti sul prodotto provenienti dalla viva voce dei produttori.
Tanta soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: «È una fiera che presenta tutta l’offerta turistica italiana, in cui la Puglia è preponderante. Abbiamo l’ambizione di diventare, per ora, la terza fiera turistica italiana. Speriamo che soprattutto il Sud noti l’importanza di questo evento – ha proseguito il governatore - Non calcolate il successo turistico della Puglia solo con i numeri, con il fatturato. La Puglia deve essere sinonimo di qualità, gentilezza, rispetto, bellezza e soprattutto valori umani, perché noi accogliamo con lo stesso spirito turisti e povera gente che scappa da guerre, fame e che vuole conquistare delle opportunità», ha concluso.
Anche secondo l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane, l’edizione della Btm 2023, per la prima volta congiunta con “Buy Puglia”, è stata un successo. «Un grande risultato, non solo per la partecipazione di questi giorni, ma anche per la possibilità di sviluppare un confronto schietto sui contenuti che riguardano l’ecosistema turistico. Dai cambiamenti climatici, all’organizzazione turistica territoriale, dalle sfide dei Gal (Gruppi di azione locali, ndr) alle criticità legate ai trasporti e alle questioni legate all’ambiente. Tanti i temi trattati – ha osservato Lopane - Li riprenderemo da subito all’interno dei tavoli per l’aggiornamento del “Piano strategico del Turismo”: questi ci daranno la possibilità di tracciare le prospettive della Puglia turistica per i prossimi anni».
Anche per il Ceo di Btm, Nevio D’Arpa, il successo dell’evento è sinonimo di quello che accadrà nei prossimi mesi: «La voglia di fare turismo è stata palpabile in questi tre giorni di trattative frenetiche – ha dichiarato - Il Sud Italia e la Puglia in particolare sono pronti ad accogliere l’ondata di ritorno del turismo internazionale attraverso tutte le declinazioni che abbiamo visto durante questa edizione di Btm: il turismo enogastronomico, il wedding tourism, il turismo delle radici, le proposte di lusso, esperienze e turismo attivo».
BTM-BUY PUGLIA/2
In alto, un diverso momento della kermesse, in un’altra area della fiera dedicata sempre al settore turistico
1-15 marzo 2023 7
Emanuele Saponieri
Attualità
Migranti: sono esseri umani? Non per l’Italia
IN FOTO
La speranza dei migrandi sui barconi in viaggio verso una nuova vita, una nuova casa, una nuova storia.
“E il naufragar m'è dolce in questo mare”: con questa frase Giacomo Leopardi, il grande letterato di Recanati, ha voluto divulgare e far capire come lo sprofondare nell'infinito possa suscitare una certa serenità. Quella stessa profondità che, nel tempo, ha inghiottito migliaia di migranti in cerca di una nuova vita. In realtà in quel mare ci hanno trovato la morte. Quel mare e quelle onde che hanno travolto le storie di migliaia di persone che erano solo in cerca di una vita migliore.
Ma per quanto possa essere facile attribuire alle violente onde del mare o alla tempesta, la colpa non è dei fenomeni naturali. Il vero epilogo della vicenda è legato alla responsabilità di un Paese nel soccorrere un’imbarcazione in difficoltà e quindi nell’accogliere migranti in cerca di dignità e di una nuova casa.
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono 26mila i morti in dieci anni. Tutti migranti annegati durante il viaggio dall’Africa e dall’Asia verso l’Europa.
Tanti gli sbarchi sulle coste europee provenienti dall’Africa e dall’Asia. Il fenomeno continua a essere al centro dei dibattiti politici italiani e continentali
8 1-15 marzo 2023
Un nuovo murale nel cuore di Bari
A Bari è stato realizzato un murale dedicato ai migranti e allo scrittore pugliese Alessandro Leogrande, scomparso nel 2017. Intitolato con una delle sue frasi “Le frontiere non rimangono mai fisse”.
Il disegno si trova sul muro di via Duca degli Abruzzi, quello del sottopasso di Sant’Antonio. A rendere omaggio allo scrittore sono stati gli studenti del Centro Provinciale per l’istruzione per adulti di Bari.
Un disegno che incarna e ricorda l’accoglienza e lo spirito di inclusione che dovrebbe essere la priorità di tutti i Paesi. Una famiglia composta da tre persone, mamma, papà e il piccolino, su una barca in mezzo al blu del mare e poi un’onda che riporta alla frase dello scrittore: “Le frontiere non rimangono mai fisse. I varchi a loro volta creano un mondo, una particolare società di confine che definisce le sue regole i ruoli al suo interno.”
Uno straziante dato che è stato aggiornato quest’anno con le 79 vittime sulle coste italiane, a Cutro, in Calabria.
La tragedia avvenuta a poche centinaia di metri dalla riva della spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese, è solo l’ultimo di questi episodi che negli anni sono stati sempre più frequenti.
Un fenomeno che divide e infuoca la politica di ogni nazione coinvolta. Individuare le responsabilità è il primo gap. Ma i governi stanno facendo i conti con le proprie?
Quello italiano aveva già risposto durante la conferenza stampa del 5 novembre 2022, con Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, con due termini inusuali che potremmo inserire nel neo vocabolario della politica: "sbarco selettivo" e "carico residuale". Secondo Piantedosi, per carico residuale, si parlerebbe di uomini che si trovano in buona salute e proprio per questo motivo non sarebbe necessario prestare loro soccorso. Sempre secondo il capo del Viminale, sarebbe giusto far sbarcare, oltre a donne e bambini, solo chi è in cattive condizioni psico-fisiche.
Una possibile soluzione sintetizzata in un’espressione che ha fatto scattare le molle dell’opposizione perché reputata inusuale e appartenente a un linguaggio inaccettabile. A questa si è aggiunta, tra l’altro, un’altra definizione, quella di “sbarco selettivo”. Ed è proprio dalla parola selettivo che si
Lapolemica
evince una sorta di classificazione e selezione innaturale messa in primo piano dal governo italiano.
Parole ed espressioni che descrivono una possibile soluzione legata al dividere i migranti tra quelli di serie A e di serie B.
Il governo italiano, quindi, sposta la priorità legata all’accoglienza dividendo, classificando e differenziando i migranti.
I termini hanno infuocato, ovviamente, l’opposizione e il segretario del Pd, Enrico Letta: “Uscire dalle acque territoriali con il carico residuale. Si sta parlando di merce?
No, si sta parlando di esseri umani: persone sfuggite ai campi di concentramento libici finanziati dall’Italia.
Parlano di diritto alla vita, ma quando poi ci si ritrovano davanti la chiamano ‘carico residuale’. Di residuale è rimasta solo l’umanità di chi ci governa”.
E se la questione ci porta a far riflettere sull’accoglienza di questi migranti, a qualcuno è venuto in mente come sia stato trattato con più delicatezza dalla comicità italiana che dalla politica con il film di Checco Zalone “Tolo tolo”.
Un film che racconta la dignità che perdono tanti migranti per scappare da situazioni di disagio e arrivare in altri in cui vengono trattati da invisibili.
Giancarla Manzari
IN FOTO
Il nuovo murale nella città di Bari che include il senso di appartenenza e la dedica allo scrittore Leogrande.
9
1-15 marzo 2023
Le frontiere
Infodemia: il troppo ai tempi del Covid-19
IMMAGINI SIMBOLO
Un infermiere che prova a fermare il Covid. Un uomo davanti al pc, l’ unica comunicazione sociale, che si dispera
Disorientamento, paura e ansia. Sono queste le emozioni che hanno contraddistinto il periodo di pandemia che ha scosso il mondo a partire dal 2019, quando un virus sconosciuto, identificato poi come Covid-19, ha destabilizzato le vite delle persone. Non sorprende, infatti, che le parole più cliccate sui motori di ricerca ed evidenziate da Google trend siano uno specchio delle paure provate in quel momento. Così Amuchina, Pandemia, congiunti, contagi e mascherine sono solo alcuni piccoli frammenti di un timore più grande: un virus di cui non si conosce nulla e che sta cambiando il mondo intero.
Ed è stata soprattutto la paura di non sapere e di voler conoscere il più possibile sul Coronavirus a fare da traino al diffondersi dell’infodemia. Un fenomeno, quest’ultimo, caratterizzato dalla circolazione di una quantità eccessiva di informazioni spesso non vagliate con accuratezza. Così invece di spiegare il fenomeno, rende ancora più difficile orientarsi su uno specifico argomento, generando ansia e frustrazione in chi legge. Ma a questo punto, a quasi un anno dal picco della pandemia, c’è da domandarsi: di fronte all’esigenza del pubblico di essere informati su una questione sanitaria e molto delicata, come si è comportato l’impianto dei mass media?
Lo abbiamo chiesto ad uno specialista del settore, il Dirigente Medico Ambulatorio
Malattie Infettive P.O. L. Bonomo di Andria, Giuseppe Mennea.
“L'attenzione rivolta dai media è stata giusta, il problema è stata la cattiva informazione. Infatti molti hanno manipolato l'informazione passando da semplici opinionisti ad esperti della materia. Di contro alcuni professionisti sanitari cavalcando l'onda euforica della notorietà si sono accreditati competenze non proprie (rianimatori ed igienisti che diventavano virologi, Infettivologi che son diventati matematici e così via)”
A fare da eco alla cattiva informazione c’è stata anche l’ignoranza, lecita, della popolazione legata alle nuove misure di prevenzione da adottare per fronteggiare la pandemia. Da un lato i media hanno ripreso la storica denominazione di “maestri” in quanto offrivano consigli e soluzioni, dall’altro lato però, c’è stato un bombardamento di notizie e aggiornamenti sull’emergenza sanitaria che non hanno fatto altro che “monopolizzare l’informazione e indirizzarla verso la corrente dominante della sanità”. Di qui nasce l’espressione di un’ overdose d’informazione sanitaria, del voler conoscere il più possibile e sempre di più. Una mania che ha reso la maggior parte del pubblico vittima della conoscenza, di un sapere che è stato però sulla bocca di tutti, esperti e no ed è stato proprio questo a creare un circolo vizioso tra paure, ansie e, in alcuni
1-15 marzo 2023
I Media hanno accompagnato la narrazione di un particolare periodo storico, 2019-2022, creando un’overdose informativa fondata sulla Sanità
10
casi, cattiva informazione. Durante la pandemia il racconto della vita e dei giorni che passano cambia radicalmente e si trasforma in una specie di narrazione “in fieri” di un tempo già vissuto che è ritornato, all’improvviso, ma in un’altra veste: quello della guerra.
In questo periodo si è assistito ad una narrazione unica e scandita ogni giorno dai bollettini sanitari con cui si annunciavano i decessi, i nuovi contagi e in generale, l’andamento della pandemia con l’indice Rt che misura la trasmissibilità del virus. Dalle testimonianze raccolte emerge il chiaro riferimento alla paura e alla disinformazione, ma non solo, c’è anche un sentimento di disagio dovuto all’ingombrante presenza delle notizie legate ai temi sanitario/scientifici che ha annullato quasi del tutto le altre informazioni, spostandole in secondo piano. Per quasi due anni c’è stato il dominio dei dati, dei contagi e della pandemia e sembrava che tutto il resto non esistesse. Il mondo si era fermato e con lui anche l’informazione sembrava puntare i riflettori solo su una fetta privilegiata di notizie, se non riguarda il Covid-19 non interessa, non fa audience.
Tutto questo fa pensare ancora di più non solo perché il racconto mediatico procede in un unico senso, quello che il pubblico vuole sapere e in tempi brevi, ma anche perché è stato avantaggiato dalla mancanza di un contraddittorio, come ci ha riferito il dottor Ignazio Floriano, specializzato in anestesia, rianimazione e terapia del dolore.
Una soluzione ci sarebbe. L’ informazione rimane fondamentale, questo è indiscutibile, ma forse andrebbe strutturata meglio come ha sottolineato, durante una nostra intervista, lo psicoterapeuta Victor Laforgia, coordinatore Regionale “AltraPsicologia”.
“Conoscere il rischio dal punto di vista psicologico è certamente rassicurante, però, venire inondati di informazioni anche allo scopo di rassicurarci rischia in modo paradossale di aumentare l’intensità della paura. In queste condizioni sarebbe stato meglio dare poche precise informazioni rassicuranti piuttosto che insistere nei tentativi di rassicurazione”.
E invece così non è stato, al contrario, i cittadini volevano sapere cosa stesse succedendo anche se le informazioni a riguardo non erano state del tutto verificate o erano ancora in fase di studio. La fretta di avere risposte certe, di avere un punto di riferimento o qualcuno che dicesse cosa fare e quando farlo ha spinto le persone a farsi mille domande e a cadere nel vortice della dipendenza dai mass media.
Ma attenzione: la pandemia unita ai social e ai riflettori delle televisioni ha anche messo in luce le storture del mondo, affidando narrazioni a persone che, senza scrupoli, per pochi minuti di notorietà hanno diffuso fake news e creato confusione.
Allora viviamo in un’epoca caratterizzata da molta informazione da cui non riusciamo a disintossicarci?
E poi c’è da chiedersi: la colpa dell’overdose d’informazioni sanitarie è davvero del sistema dei mass media oppure è legata alla nostra inesauribile sete di notizie?Non a caso si parla ancora oggi di Ansia da Covid e di “sindrome della capanna”, per cui molte persone hanno continuato a provare disagio a uscire di casa anche dopo la fine del lockdown. Oltre a questo, esiste anche una condizione non solo psicologica, ma anche fisica, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “Pandemic Fatigue”, lo stress da pandemia. La particolarità di questa condizione è che identifica uno stress, insieme individuale e comunitario, sospeso e persistente. Una situazione che non colpisce solo il presente ma dissesta anche il futuro. Non è strano trovare tra le principali cause che determinano tale stress, l’infodemia, le informazioni angoscianti e il lockdown. Tuttavia, secondo gli studi condotti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, è proprio nei periodi di maggiore incertezza e confusione che l’uomo decide se accettare o non accettare un’informazione piuttosto che un’altra, rigettando così quelle che non sono di suo gradimento. Ma il vero problema è quello di capire fino a quando l’uomo riuscirà a tollerare l’overdose informativa?
Rosanna Luise
INFLUENZA MEIDATICA
I principali social media utilizzati per propagare notizie e per tenersi informati oggi, così come durante la pandemia
1-15 marzo 2023 11
Ilproblema
Satira e risata ma davvero ogni scherzo vale?
SATIRI E SATIRA
Protagonisti dei drammi satireschi, nati nel III secolo a.C. in Grecia. In foto il “satiro danzante” (fonte: MarTa)
Tempi duri per la risata. Al posto del coro dei satiri che assistevano gli attori del dramma satiresco nell’antica Grecia del III secolo a.C., sul palco del nuovo Reale di oggi rispondono da anni le voci di chi si sente offeso dalle parole ritenute ingiuriose delle moderne composizioni. Eppure, un tempo si poteva fare ironia di tutto su tutto, o almeno così pareva. A cambiare però è stata la società sempre più attenta alle varie sensibilità, premurosa a non scontentare nessuno. E pensare che la satira ha le stesse origini orgiastico-dionisiache della tragedia greca, un crescendo di pathos incentrato su soggetti mitologici, riletti in chiave burlesca e dissacratoria. “Satura lanx”, invece, era l’espressione latina usata per indicare un piatto misto di primizie da offrire agli dei e proprio da questa immagine prende il nome la satira romana, che assume poi le forme miste del genere. Componimenti celebri, a partire dal Miles Gloriosus di Plauto con la storia dello schiavo furbo che inganna il padrone fino al Satyricon di Petronio, ritratto semiserio della società romana all’epoca dell’imperatore Nerone. È insito nella satira l’attacco ai centri del potere, da quello religioso a quello politico, con l’esaltazione dei difetti dell’uomo pubblico che vengono portati al livello dell’uomo medio. Una livella democratica che mette sullo stesso piano il potere al popolo. Sarcasmo, ironia, trasgressione e dissacrazione sono gli elementi fondanti di cui nessun comico satirico può fare a meno. Ogni satira che si rispetti ha uno o più bersagli oggetto delle invettive ironiche e taglienti. Il punto critico emerge quando a
sentirsi attaccato non è un’entità, ma i singoli individui. Ad un diritto garantito in Italia dagli articoli 21 e 33 della Costituzione corrispondono altrettante limitazioni, richieste e non sempre concesse del mancato rispetto dell’onore, del decoro. Il punto, secondo la giurisprudenza italiana, è proprio nella qualità della dimensione pubblica del personaggio bersagliato e in particolar modo se tra quest’ultima e il contenuto artistico del messaggio satirico esiste un nesso di coerenza causale.
I comici satirici di oggi forse esagerano nel prendere dall’enorme calderone delle qualità elementi un tempo non presi in considerazione, come l’orientamento sessuale o il colore della pelle, portandole all’estremo. Ma lo fanno perché è cambiata la stessa comicità, nel mondo social e poco sociale. Fa ridere più una gaffe come nelle ormai storiche imitazioni del Bagaglino o una battuta sulla voce un po’ troppo mascolina di una donna in transizione? Certo, l’obiettivo della satira non è informare, ma quello del comico è essere informato. La satira non pretende di dire sempre il vero, anzi, ma gioca proprio su un livello di verosimiglianza che fa scendere dal piedistallo il potente di turno. Andando oltre il tristemente famoso caso della vignetta satirica di Charlie Hebdo finito nel sangue del terrorismo islamico, il caso di “Felicissima sera”, programma televisivo con Pio e Amedeo andato in onda su Canale 5 nel 2021, ha messo in luce come non si possa realmente fare satira su tutto, senza travalicare il rispetto, anche nel linguaggio, per la persona, che sia donna, gay, ebrea o nera.
Le forme più taglienti di comicità satirica arrivano però dagli Stati Uniti, in particolare dalla Boston della fine dell’800 con l’apripista Lenny Bruce, raccontato in maniera eccelsa dalla serie “The Marvelous Mrs.Maisel” (Prime Video), e oggi dai famosi e tanto criticati Ricky Gervais e Louis C.K.. È la stand up comedy, una forma pseudoteatrale con un copione che viene continuamente stravolto dalle emozioni del pubblico seduto ai tavolini. In Italia, partito un po’ in sordina, si possono contare numerosi nomi, a partire da Michela Giraud con la sua for-
1-15 marzo 2023
L’ironia pungente del genere umoristico rompe gli schemi del dato per scontato, rovesciando i ruoli. Il caso pugliese del Carnevale di Putignano
12
mazione teatrale e la sua satira mordace, fino a Saverio Raimondo, con il suo modo dissacrante che sovverte i luoghi comuni. Nella stand up comedy più che essere istrionici, conta saper trasmettere sul palco la propria autenticità, il proprio marchio di fabbrica. L’obiettivo è quello di abbattere la distanza scenica tra chi si esibisce e chi ascolta, rompendo ogni forma possibile di separazione provando a scherzare con e non sulle differenze.
Tornando alle forme teatrali più tradizionali, è nel Carnevale che la satira si concreta e lo fa nel rovesciamento dei costumi e dei ruoli, con gli attacchi dei reietti verso i potenti di turno. Fin dai Saturnali dell’età romana, i Carnevali italiani hanno mischiato, nel modo più popolare possibile, l’alto e il basso, il sacro e il profano.
Ne è un esempio il caso pugliese della festa delle Propaggini a Putignano che apre il più antico Carnevale d’Europa e il più lungo d’Italia. La storia narra che alla processione rituale per la traslazione delle reliquie di Santo Stefano dall’abbazia benedettina sulla costa di Monopoli si aggiunsero contadini che stavano lavorando le propaggini delle viti e lo fecero ballando, cantando, canzonando. È una tradizione che apre da secoli l’evento con la versione moderna del rito
Cultura
propiziatorio da cui ha avuto origine. Al centro del palco viene tirato su un “cippone”, il legno della vite. Attorno si sfidano i propagginanti a colpo di versi satirici in vernacolo locale sulla vita politica pugliese e putignanese.
Un rito di purificazione, quasi di espiazione, il dramma satiresco che ritorna o che non è mai veramente morto.
Il letterato francese Jean de Santeuil nel 17° secolo dedicò al busto di Arlecchino che doveva decorare il proscenio della Comédie Italienne a Parigi la celebre citazione in latino “Castigat ridendo mores” (corregge i costumi ridendo). Una frase che in qualche modo riprende la questione sempreverde di cosa è o non è satira senza, però, fornire soluzioni. (Silvio Detoma)
MASCHERE A TEATRO
La satira è una cosa seria. Nella foto il rito satirico delle propaggini, che apre il Carnevale di Putignano
1-15 marzo 2023 13
Cutro: indagini sul naufragio Sale il numero delle vittime
Sale a 86 il numero dei morti del naufragio di Cutro, nel Crotonese, verificatosi il 26 febbraio scorso. La Procura indaga su due filoni: il ritardo dei soccorsi (per cui il governo Meloni è stato contestato) e i presunti scafisti (di cui uno 17enne). Quest’ultimo comparirà davanti al gip del Tribunale per i minorenni di Catanzaro per l'incidente probatorio. Intanto, gli avvocati di alcuni superstiti e familiari delle vittime hanno depositato una memoria difensiva alla Procura di Crotone, allegandovi l'accordo del 2005 sugli interventi legati all'immigrazione clande-
stina via mare. È quello citato dal comandante della Capitaneria di Porto per spiegare il mancato intervento della Guardia costiera la sera prima del naufragio. Il documento dispone che «i mezzi in pattugliamento devono limitarsi ad assicurare il monitoraggio (possibilmente in forma occulta) dei movimenti del natante stesso». Dunque, finché la situazione non si trasforma in un evento Sar (Search and Rescue, Ricerca e soccorso), i militari non possono intervenire.
(15 marzo)
Su-27 si schianta contro drone
Usa: “Condotta
Un aereo da combattimento russo, un Sukhoi 27, è entrato in collisione, maniera apparentemente fortuita, con un drone da ricognizione americano.
Hollywood e il conformismo di genere che conquista tutto
L’apparecchio MQ-9 (Predator) della General Atomics stava svolgendo un volo di ricognizione nello spazio aereo internazionale. Lo scontro è avvenuto nei cieli sopra il Mar Nero. Per evitare che la Russia potesse recuperare il velivolo senza pilota, gli Usa sono stati costretti a farlo affondare. Il ministero della Difesa americano ha definito l'azione del pilota russo e, conseguentemente dell’alto comando, "sconsiderata, non sicura e poco professionale”. L’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, convocato dal dipartimento di Stato, ha ribadito la versione ufficiale del governo russo: "Voglio sottolineare che i piloti russi hanno agito in modo molto professionale, non c'è stato alcun contatto e non c'è stato alcun uso di armi"
(14 marzo)
L’Accademy di Hollywood, come ogni anno, ha decretato le eccellenze cinematografiche mondiali. Tante le novità tra cui il red carpet, non più rosso, ma color champagne. Si voleva far sapere al mondo che questa volta non ci sarebbero stati spargimenti di sangue, dopo il pugno di Will Smith della scorsa edizione. Così è stato. Meno glamour, tanta inclusione all’insegna del conformismo. Premi sbilanciati: sette Oscar al film ‘Everything Everywhere all at Once’ e quattro a ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’, lasciando a mani vuote pellicole considerate dalla critica migliori quali ‘Gli spiriti dell’isola’ e ‘The Fabelmans’.di Steven Spielberg. Nessun premio come migliori interpreti a Cate Blanchett e Colin Farrell. Si premia il cinema che racchiude più generi e utilizza la tecnica del videogioco, il multiverso. Uno dei momenti più emozionanti è stata l’interpretazione di ‘Hold my hand” di Lady Gaga. (13 marzo)
1-15 marzo 2023 14
Notte degli Oscar
sconsiderata”
Guerra fredda
Il crack della Silicon Valley Bank scuote l’economia
Il secondo grande fallimento bancario americano
La Silicon Valley Bank (SVB), specializzata in investimenti nella branca delle start up innovative e del settore tech, è stata ufficialmente chiusa venerdì 10 marzo, rendendo necessario l’intervento del governo degli Stati Uniti. Il suo è il più grande fallimento bancario nel Paese dai tempi della crisi finanziaria del 2008. Fondata negli anni ‘80 a Santa Clara, con un patrimonio di circa 210 miliardi di dollari, la SVB era la sedicesima per dimensioni degli Stati Uniti. Per contrastare la perdita di denaro, la banca aveva recentemente venduto parte dei suoi titoli per 21 miliardi di dollari, e stava cercando di raccogliere capitale aggiuntivo. L’annuncio delle perdite aveva preoccupato clienti e investitori, causando una perdita di fiducia e la “corsa agli sportelli”, cioè il ritiro massiccio di gran parte dei depositi da parte dei correntisti. Tra le cause della bancarotta, fondamentale sarebbe stato l’aumento dei tassi di interesse. Ora una delle preoccupazioni è
La nuova formula
Mondiali XXL: dallla FIFA ok al modello a 48 nazionali
Champions League
che, come accaduto nel 2008, a seguito del fallimento della SVB possa crearsi un effetto domino con gravi conseguenze su tutta l’economia. I depositi entro i 250mila dollari, intanto, dovrebbero essere garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation, l’ente che offre garanzie sui conti correnti, ma la maggior parte degli investitori aveva depositate cifre ben più alte. (14 marzo)
Non più 32, ma 48 nazionali partecipanti quando, nel 2026, ci saranno i mondiali in Canada, USA e Messico. Potremmo definirlo come Mondiale “exltra-large” o addiruttura “Campionato del mondo per nazioni”, considerando il numero di partite e di partecipanti . Il via libera alla nuova formula è arrivato dal Consiglio della Fifa. Il prossimo mondiale oltre oceano, durerà dunque 39 giorni (1
PAGINA A CURA DI: Serena Nuzzaco
Emanuele Palumbo
Antonietta Pasanisi
Fabio Pengo
Luca Scattarella
Cesare Zampa
settimana in più rispetto al passato), per un totale di 104 partite che vedranno confrontarsi le migliori 48 nazionali, divise in 12 gironi da quattro squadre. Come sempre si qualificheranno le prime due squadre dei gironi, più le otto migliori terze che accederanno ai sedicesimi di finale. Tra i partecipanti, infine, 16 nazionali europee. Tre in più rispetto al passato. (14 marzo)
Tre su tre: è grande Italia. Con Napoli, Inter e Milan si può sognare?
Milan, Inter e Napoli hanno fatto tris. Per la prima volta dalla stagione 2005/06 ci saranno tre rappresentanti italiane ai quarti di finale di Champions League. Le milanesi hanno avuto la meglio, soffrendo, su Tottenham e Porto, mentre il Napoli ha strapazzato l’Eintracht Francoforte. L’Italia è così la nazione con più squadre tra le migliori otto d’Europa. Il Napoli, delle tre, sembra essere la più accreditata a dire la propria. Il Milan, dal canto suo, punta sulla tradizione europea, che l’ha visto sette volte vincitore e altre quattro finalista. L’Inter, invece, ha dimostrato di saper affrontare le partite da dentro o fuori, a partire dal girone. In generale, questa stagione può rappresentare un “Rinascimento” per il movimento italiano. D’ora in avanti può succedere di tutto, anche se, nei sorteggi, le milanesi sembrano le squadre sulla carta più deboli. Gli spauracchi saranno il solito Real Madrid, il Bayern Monaco che ha dominato il Psg e il Manchester City del cannibale dell’area di rigore, Haaland.
(15 marzo)
1-15 marzo 2023 15
15giorni
Bancarotta SVB
1-15 marzo 2023 16