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Lapolemica

evince una sorta di classificazione e selezione innaturale messa in primo piano dal governo italiano.

Parole ed espressioni che descrivono una possibile soluzione legata al dividere i migranti tra quelli di serie A e di serie B.

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Il governo italiano, quindi, sposta la priorità legata all’accoglienza dividendo, classificando e differenziando i migranti.

I termini hanno infuocato, ovviamente, l’opposizione e il segretario del Pd, Enrico Letta: “Uscire dalle acque territoriali con il carico residuale. Si sta parlando di merce?

No, si sta parlando di esseri umani: persone sfuggite ai campi di concentramento libici finanziati dall’Italia.

Parlano di diritto alla vita, ma quando poi ci si ritrovano davanti la chiamano ‘carico residuale’. Di residuale è rimasta solo l’umanità di chi ci governa”.

E se la questione ci porta a far riflettere sull’accoglienza di questi migranti, a qualcuno è venuto in mente come sia stato trattato con più delicatezza dalla comicità italiana che dalla politica con il film di Checco Zalone “Tolo tolo”.

Un film che racconta la dignità che perdono tanti migranti per scappare da situazioni di disagio e arrivare in altri in cui vengono trattati da invisibili.

Giancarla Manzari

IN FOTO

Il nuovo murale nella città di Bari che include il senso di appartenenza e la dedica allo scrittore Leogrande.

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