La Sedicesima zona1

Page 1

Redazione e amministrazione:

Viale Famagosta, 4

Ronchetto - Barona

ZONA 16 del decentramento comunale milanese

La sedicesinr

RINVIATA LA DISCUSSIONE SUL PROGRAMMA DEL C.d.Z.

Il campo giochi di via Bordighera si farà

Si è conclusa in meno di due ore la seduta del C.d.Z:"ma produttiva"

Venerdì 29-9 alle ore 21 il Presidente del consiglio di Zona

- Marchetti - dichiarando aperta la seduta per la discussione dello

O.d.G., ha chiesto ai Consiglieri, ai presenti del pubblico, di osservare un minuto di raccoglimento per la morte di Giovanni Paolo I° e per l'uccisione del giovane comunista Ivo Zini.

Marchetti ha sottolineato quanto sia dolorosa la scomparsa improvvisa del Papa del sorriso, Papa che nel suo breve pontificato ha saputo trasmettere a tutti simpatia; ed ha aggiunto: se il Pontefice Giovanni Paolo I° fosse rimasto fra noi avrebbe dato sicuramente un segno alla chiesa, all'umanità. Nel condannare l'uccisione del giovane comunista ha detto: questo nuovo crimine ci lascia amareggiati, noi democratici dobbiamo isolare questi criminali fascisti, li dobbiamo combattere con l'arma della democrazia. Ha ricordato inoltre i fatti di sangue che terroristi hanno compiuto con l'intento di piegare la democrazia del nostro Paese.

Ha concluso dicendo: - Proprio perchè è necessario che ogni cittadino si senta impegnato a difendere la democrazia del nostro Paese, noi apriamo i lavori di questo consiglio di Zona. Il Presidente ha poi letto l'O.d.G. che comprendeva sei punti di discussione: 1) Presentazione del programma 2) elezione del vice Presidente 3) nomine coordinamento commissioni 4) nomina membri commissioni 5) via Bordighera (campi gioco) 6) licenze edilizie.

Il Presidente Marchetti dichiara: i punti all'O.d.G. I° 2° 3° e 4° non possono essere discussi in quanto non è stato possibile trovare intesa fra i gruppi che compongono il Consiglio; tuttavia siamo sicuri che ciò possa avvenire entro la prima settimana di Ottobre, in quanto i capi gruppo si riuniranno al più presto. Pertanto chiedo che siano discus-

si al prossimo Consiglio. Prendendo la parola la rappresentante del PLI Scarpetta, ha chiesto le dimissioni del presidente, in quanto non essendo stato in grado di presentare il programma, la sua funzione decade. Il Presidente rispondendo ha precisato: "se la consigliera Scarpetta fosse stata presente alle varie convocazioni dei capi gruppo avrebbe saputo e capito quali difficoltà tecniche e politiche vi sono state, per il rinvio della discussione". Sono intervenuti inoltre: Vigo della DC, Scevola DP e Maiorano DC; il quale dichiarandosi d'accordo con i colleghi intervenuti per il rinvio della discussione ha fatto una dichiarazione a nome del gruppo DC per i fatti avvenuti (morte del Papa, assassinio, violenza) "La dichiarazione la riportiamo in altra parte del giornale". E' intervenuto successivamente il consigliere Bertoglio PCI il quale si è dichiarato d'accordo con il Presidente nel rinviare il dibattito associandosi al Consigliere Vigo per l'argomentazione ha quindi proposto di passare alla dichiarazione del punto 5° dello 0.d.G, e ha chiesto di aggiungere nelle varie il problema "Case di via Watt".

La discussione del punto 5° ha trovato tutti i Consiglieri d'accordo. All'unanimità i Consiglieri hanno approvato il campo giochi per i bambini in via Bordighera. La manutenzione del campo è stata affidata alle persone che abitano nel circondario.

Hanno approvato inoltre l'affissione del seguente manifesto: — Si informano i cittadini che il C.d.Z. nella seduta del 29/9/78 ha deliberato di destinare l'area compresa tra il rilevato FF.SS. e i civici 7-9 di via Bordighera, già proprietà Comunale a campo giochi per i bambini ed ha inoltre richiesto all'amministrazione per un intervento urgente, nel protempo si invitano i cittadini

ad astenersi dall'utilizzo di tale area in modo difforme da quanto deliberato.

Si è poi passati a parlare delle case di via Watt: il Consigliere Barsotti (PCI) illustrando ciò che la Commissione casa ha deliberato, ha esposto le condizioni di abitabilità degli alloggi i quali risentono del peso dello stabile costruito come casa colonica nel lontano 1850 e nell'ultimo ventennio trasformato in abitazioni civili.

Erano presenti alla discussione degli abitanti dello stabile i quali hanno chiesto la parola: illustrano ai Consiglieri i gravi disagi, chiedono che sia dato l'alloggio popolare al fine di abbattere lo stabile ormai più che fatiscente. Seguono gli interventi della DC e PSI che si associano agli inquilini per l'abbattimento dello stabile e chiedono l'intervento del Comune. Interviene Bertoglio per il PCI dichiarando: - non possiamo illudere la gente, sappiamo quanto sia difficile far abbattere lo stabile, il Moncucco è di esempio. Si tratta di chiedere il permesso per la ristrutturazione ed il comune si deve sostituire alla proprietà, come prevede la legge.

Propone inoltre un ordine del giorno: La Commissione sentiti alcuni abitanti dello stabile di via Watt, 41 i quali denunciano uno stato di precarietà delle loro abitazioni, propone: a) di effettuare un sopralluogo congiunto nello stabile con il tecnico di Lona e VV.UU. b) un incontro con la Commissione casa al fine di verificare la posizione delle domande di edilizia popolare degli inquilini che ne hanno fatto richiesta c) di chiedere al Sindaco la applicazione dell'art. 40 del R.E. La seduta viene chiusa con l'impegno che i capi gruppo si ritroveranno nei primi giorni di Ottobre per fissare la prossima seduta del Consiglio di Zona.

Ultimissime dal S. Paolo!

Fin dai suoi primi numeri il nostro giornale ha dovuto prendere posizione sulla dolorosa realtà del quartiere Moncucco. In appartamenti umidi, sprovvisti di servizi, tra androni maleodoranti e muri pieni di crepe abitano poco più di trenta affittuari: alcune famiglie e numerose persone anziane, pensionati cui è stato tante volte confermato un diritto inviolabile alla casa popolare. "Moriremo qui?" ci ha chiesto una anziana signora e con ragione perché aspetta ormai da anni... Ma a luglio, finalmente, la burocrazia si è mossa. Si è pronunciato l'organo amministrativo competente, il Comune ha potuto procedere all'occupazione d'urgenza rimuovendo quelle difficoltà che secondo quanto aveva comunicato l'Assessorato erano sorte a bloccare il meccanismo delle assegnazioni che era stato messo in moto nel lontano 1975 dalla nuova Giunta di sinistra.

Quindi ora nulla più si frappone a che giustizia sia fatta. Il Consiglio della Zona 16 si è affrettato, lodevolmente, a mandare avanti le domande di assegnazione degli inquilini del Moncucco; la graduatoria, se non è stata fatta si farà in questi giorni.

E poi le case a chi risulterà averne diritto: tocca ora al Comune fare presto, badare che le pratiche non dormano. Che si arrivi prima della brutta stagione a sistemare in case di risulta almeno i casi più urgenti, angosciosi. Quindi stiamo attenti a non fare errori, non sottovalutiamo un momento così delicato: perché qui non si tratta solo di assegnare alcuni alloggi civili, ma anche di dimostrare agli inquilini del Moncucco, a tutti i cittadini della zona 16, che in questa nostra società i diritti, soprattutto quello della casa, non sono solo di chi se li prende.

Il comitato dl redazione

Il giorno 5 ottobre alle ore 16 all'interno dell'ospedale si terrà l'incontro tra la Presidenza dell'università, Facoltà di Medicina e il Consiglio di Amministrazione del S. Paolo sul tema: "Convenzione ospedaliera per il S. Paolo".

Il risultato di questo incontro sarà pubblicato sul numero del mese di novembre del giornale.

sommario

Una serata di proficuo lavoro al C.d.Z.

Ed è di nuovo scuola

Un quartiere al mese: "Il Martinelli"

Notizie sportive

IUTE
FESTIVAL DE L'UNITA' IN VIA OVADA
Li
241,A ZONA 16
FESTIVAL DE L'UNITA' ALLA COOP. FERRERA FESTA POPOLARE AL QUARTIERE LA SPEZIA
pag. 2 pag. 5 pag. 10 44‘ pagg. 6/7 0 _?;\ .5 ni` 7,9 C, o cY k53 <2• cl° 5:- \o4S-0
N. 10
Anno 1 -
Ottobre 1978
L. 300 periodico di politica,cultura,attualita' /Cm
Giustizia per il Moncucco

11 SETTEMBRE IN C.d.Z. 16

Una serata di proficuo lavoro

Mozione antifascista approvata all'unanimità. Accordo anche sul Piano Regolatore. Ospedalè S. Paolo

Se qualcuno si attendeva la ripetizione degli episodi di luglio, è rimasto deluso. Lunedì 11 settembre il neo-eletto Consiglio della Zona 16 ha funzionato nel pieno della propria capacità democratica di fronte ad un pubblico attento e partecipe.

C'era anche la consigliera missina, Anna Maccari, scura e silenziosa, ed estremamente isolata: ma la sua presenza non ha avuto alcuna conseguenza politica dopo che, in apertura di seduta, è stata letta la dichiarazione sottoscritta dai partiti antifascisti.ln sostanza PCI, PSI, DC, PSDI e DP "nel riaffermare il proprio impegno antifascista" confermano l'isolamento del MSI nel nostro quartiere dichiarando di rifiutare "qualsiasi contributo del MSI in Consiglio di Zona 16". E il pubblico sottolinea con un lungo, scrosciante applauso.

L'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

Sono quasi le dieci quando iniziano i lavori. Dapprima l'ordinaria amministrazione. Si confermano i coordinatori delle Commissioni del CdZ passato in attesa del dibattito che porterà alla nomina dei nuovi responsabili di commissione. Assenza (capogruppo DC) e Bertoglio (PCI) sono delegati a rappresentare il CdZ di fronte alla Commissione consigliare per le licenze edilizie.

Ernesto Polloni della Commissione Scuola viene confermato quale rappresentante del CdZ presso la Commissione per la refezione scolastica del Consiglio di Circolo S. Ambrogio. Infine viene comunicato il nome della nuova rappresentante dell'UDI presso il Consiglio di Gestione del Consultorio Famigliare di Via S. Paolino: è la signora Giuseppina Galli.

CULTURA IN ZONA 16

Renato Colombo, della Sotto-

commissione Cultura, svolge poi una breve relazione sui risultati dell'iniziativa "Incontrarsi in zona", una serie di spettacoli che hanno rappresentato una assoluta novità per il nostro quartiere. Dal dibattito che ne è seguito è apparsa chiara la volontà di continuare ed approfondire questa positiva esperienza, anche se non sono mancate le critiche degli stessi operatori culturali "di base" che le hanno realizzate e che hanno spesso dovuto sopperire con il loro impegno alle deficienze organizzative ed alle lungaggini burocratiche.D'altro canto, come ha fatto notare il Presidente Marchetti (PSI), era la prima volta che il CdZ 16 gestiva direttamente dei fondi (per la cronaca, 2,5 milioni). Da notare la pioposta di creare una vera e propria Commissione Cultura che agisca in maniera autonoma da quella della Scuola, cui fino ad ora la Sottocommissione Cultura è stata aggregata.

IL PIANO REGOLATORE Segue una relazione del consigliere Bertoglio sulle risposte fornite a fine luglio dal Comune alle "osservazioni" del CdZ 16 sul

Il S. Paolo slitta ancora

Se qualcuno aveva nutrito delle speranze a seguito delle voci che erano circolate in questi giorni, può benissimo mettersi il cuore in pace. L'ospedale S. Paolo non fun7ionerà nel 1978 e l'obiettivo della prima agibilità (350 posti letto, gli ambulatori e 5 reparti) può essere realisticamente rimandato agli inizi dell'anno venturo.

Quello che ci fa essere così sicuri non è purtroppo solo un'impressione. Sono i fatti, che al di là dei lavori di completamento che procedono tra mille difficoltà, vietano di farsi qualsiasi illusione: manca la pianta organica in base alla quale si potrebbe procedere alle necessarie assunzioni del personale e non s'è ancora fatta la convenzione con l'Università di Milano che rappresenta l'indispensabile serbatoio di medici, specialisti e di lavoro scientifico di ricerca.

Sul tutto pende poi la spada di Damocle del finanziamento, i famosi tre miliardi che a tutt'oggi non sono stati erogati alle imprese appaltatrici. Neppure la fantomatica "lettera d'intenti" della Regione, che servirebbe almeno a garantire le imprese, ci risulta sia pervenuta. Ed il risultato è che sia le imprese potreb-

bero interrompere i lavori da un momento all'altro, sia gli enormi ritardi nella corresponsione rischiano di far lievitare il conto totale per cui, come è già successo, alla fine invece di tre i miliardi diventeranno di più.

Poter giudicare con certezza chi sia il "cattivo" di questa amara storia non è facile. Certo che la Regione è inadempiente per questi miliardi che sono attesi da mesi oramai, e che potrebbero far precedere dalla sua "lettera d'intenti", e soprattutto per quanto riguarda la pianta organica che la FLO (Federazione Lavoratori Ospedalieri) aveva puntualmente ritornato nell'aprile di quest'anno alla Regione, dopo averla corredata delle proprie indicazioni. Un gesto di buona volontà da parte della Regione che con una propria presa di posizione garantisse le imprese e, approvando la pianta organica, desse il via alle assunzioni del personale, renderebbe molto meno incerta la situazione. Ma non va dimenticata la difficile situazione in cui la Regione Lombardia si dibatte in materia di finanziamenti per le strutture sanitarie: il conto totale delle disponibilità è di 110 miliardi e da questa cifra dovrebbero uscire,

›r:

Piano Regolatore Generale.

In sostanza il CdZ 16, pur approvando i principi ispiratori del PRG di Milano, faceva notare la necessità di alcune modifiche all'ubicazione di due nuovi quartieri popolari: il secondo Lotto 6, troppo vicino al Parco Teramo, ed il S. Ambrogio 3. Il CdZ 16 aveva invece espresso il proprio dissenso al progetto di lottizzazione della zona Cantalupa (50.000 metri cubi, corrispondenti ad una cinquantina di villette unifamigliari), in quanto un insediamento così decentrato rispetto alla zona, comporterebbe inevitabilmente la richiesta da parte dei futuri abitanti della Cantalupa di servizi, come scuole, negozi, strade, che già esistono in zona 16.

Per le modifiche ai lotti di case popolari, prosegue Bertoglio, la risposta è positiva, ma per la Cantalupa ci hanno fatto capire che non c'è niente da fare. Impossibili i ricorsi, a questo punto non rimane che far pesare il parere contrario del CdZ 16 quando verrà presentata la domanda di licenza edilizia per la lottizzazione della Cantalupa. E' a questo punto che la seduta si anima. Parla Assenza: qui

non è questione solo di aspettare gli atti amministrativi, dice, bisogna confrontarsi con la gente del quartiere, perchè le case bisogna farle dove i servizi ci sono già. Assenza ricorda anche che i precedenti CdZ sono sempre stati contrari alla lottizzazione della Cantalupa: ora bisogna verificare se tale posizione vale anche per il nuovo CdZ perchè, se così non fosse, allora il gruppo democristiano si sentirebbe libero di agire per proprio conto su questa faccenda. Il tono, come al solito, è pacato, ma c'è anche fermezza nella voce e ci viene da pensare che Assenza stia criticando il relatore comunista, forse per una sua presumibile arrendevolezza di fronte alla Giunta di sinistra. Ma non è così. Lodovichetti, a nome del gruppo comunista, non solo approva, ma richiede anche che venga indetta una assemblea popolare, a cui "avremo magari il piacere di vedere partecipare qualche Assessore". La cosa ci sembra decisa, ma non si passa ancora ai voti. II presidente Marchetti è titubante almeno per quanto riguarda la forma, "mi sembra una proposta tirata per i capelli", dice, e altri consiglieri gli fanno eco in quanto i neo-eletti non conoscono la questione della Cantalupa. Ma Assenza è irremovibile, il nuovo CdZ deve far sapere se intende fare propria la posizione di quello precedente, si deve votare.

Si finisce così per leggere il documento con cui il precedente CdZ aveva espresso il proprio parere negativo sulla lottizzazione della Cantalupa. La votazione che segue è a larghissima maggioranza per mantenere tale opposizione e per l'assemblea popolare che dovrà "tenersi entro la prima decade di ottobre".

S. PAOLO Anche l'ultimo punto in discussione riserva delle sorprese.

Questa volta ad irrigidirsi sulle proprie posizioni sono i comunisti che propongono agli altri gruppi consiglieri la stesura di un documento comune sull'ospedale S. Paolo. Si tratta di un parcheggio sotterraneo, costo altri 3 miliardi, per cui il Consiglio di Amministrazione dell'ospedale sta chiedendo licenza edilizia e soldi: i comunisti, ricordando che per i parcheggi il CdZ aveva già messo a disposizione 25.000 metri quadri, chiedono che il CdZ inviti gli amministratori dell'ospedale ad accantonare questo progetto. Anche qui, la cosa ci parrebbe molto semplice. Già mancano i soldi per aprirlo questo benedetto ospedale: lasciamo perdere i parcheggi sotterranei! Eihtiece le obiezioni sono molte. Il presidente Marchetti esprime la "preoccupazione" che si possa trattare di un progetto che più tardi si "dovrà fare"; anche Foti (PSI) non è d'accordo e Vigo (DC) fa notare che prima agibilità e parcheggi rappresentano due capitoli di spesa diversi e che quindi i soldi stanziati per i parcheggi non vengono tolti ai lavoratori di completamento dei reparti. "Ma la tasca è una sola!" obiettano i comunisti. E si va avanti per un bel pezzo con un batti e ribatti che è difficile da registrare se non come un senso di malessere: pare quasi che dietro alla questione del parcheggio sotterraneo si celino divisioni e diffidenze sui fatti ben più importanti. Ma è solo un'impressione, perchè la proposta di Assenza ("ritirare temporaneamente" anzichè ritirare soltanto la richiesta di licenza edilizia e del finanziamento) viene poi accettata da tutti.

E' mezzanotte passata e il pubblico superstite viene invitato a lasciare l'aula: il CdZ discute a porte chiuse le domande di assegnazione di case popolari.

come da un cappello da prestigiatore, i soldi per completare tre ospedali (S. Paolo, Ospedale di Monza, Ospedale di Cinisello Balsamo), ristrutturare quelli vecchi e costruirne altri quattro nuovi! Se si considera poi che lo stanziamento è distribuito nello arco di un triennio (1979-81) si capisce che neppure a medio termine possono intervenire fatti nuovi che migliorino la situazione, cioè che creino nuovi mezzi.

Ora, ci sembra che comunque, tra i tanti poveri, si debba pur stabilire una graduatoria di chi ha.maggior bisogno e di conseguenza un diritto prioritario ai finanziamenti della Regione. E, senza voler fare del campanilismo, ci risulta che sia tra tutti il S. Paolo l'ospedale che da più anni attende, che abbisogna di meno per divenire operativo.

Che sia il nostro ospedale S. Paolo a godere di una posizione prioritaria nei piani di erogazione della Regione è quindi non solo doveroso, ma anche economico e utile per tutta la comunità; mentre così com'è ora, un'inerte montagna di miliardi, il S. Paolo è solo un monumento all'utile di pochi.

Proprio al momento di andare in macchina (26/9) ci viene comunicato che la Regione ha finalmente erogato un anticipo di un miliardo alle aziende appaltatrici. Viene scongiurato così il

pericolo che i lavori di completamento siano sospesi. E' un primo, positivo risultato che premia l'impegno del Consiglio di Amministrazione e delle forze politiche e sociali della zona.

ERRATA CORRIGE

Nell'elenco dei nuovi membri del Consiglio di Zona 16 pubblicato sul numero di settembre abbiamo erroneamente indicato il Consigliere Colore come appartenente al gruppo del PSI. Il Consigliere Colore Giuseppe appartiene invece al gruppo della Democrazia Cristiana. Ci scusiamo con il signor Colore e con i nostri lettori per l'errore involontario.

pag. 2 - La sedicesima
I Consiglieri dí zona al lavoro

Lettere di licenziamento alla "S.I.F." (Società Italiana Forme)

La precaria situazione dei lavoratori della S.I.F., va avanti ormai da oltre due anni, da quando cioè l'azienda, allora sita in via Watt 13, con il nome di "Bertolaia", dichiarò fallimento.

Vi fu in quell'occasione una immediata risposta da parte dei 250 lavoratori occupati, i quali, con l'appoggio del Sindacato, diedero inizio ad una intensa e logorante occupazione della fabbrica in difesa del proprio posto di lavoro.

Del problema si fece carico anche il C. di Z. 16, appoggiato da alcune forze politiche del rione. Dopo lunghe trattative, la direzione decide di riprendere le attività produttive in maniera molto ridimensionata, sia in organico che in macchinari; trasferendosi da via Watt in via Binda 14 sotto un nuovo nome. Nasce così la "S.I.F." (Società Italiana Forme).

Il tipo di produzione, resta pressochè immutato: forme per calzature e zoccoli. Contemporaneamente, affiliata alla fabbrica di Milano, viene aperta una piccola succursale a Miradolo Terme, con 25 dipendenti.

Inizialmente le cose sembra-

vano andare per il meglio, ma con il trascorrere del tempo si cominciarono a notare dei sintomi di incertezza: si intravvedeva fin da quel momento una chiara intenzione padronale di creare i presupposti per un ridimensionamento della produzione con un conseguente calo dell'occupazione; infatti, per alcuni lavoratori che per raggiunti limiti di età o per altre ragioni lasciavano l'azienda, da parte della direzione non veniva attuato nessun meccanismo di turn-over. L'organico scende così in meno di due anni ad appena 70 unità tra operai ed impiegati.

Il primo campanello d'allarme ai lavoratori giunge nel febbraio di quest'anno, quando l'azienda decide di punto in bianco la chiusura del reparto adibito alla produzione zoccoli.

Vi fu un'immediata reazione del C. di Z., al quale la direzione rispose in maniera molto ferma e secca, esprimendo la propria volontà di procedere ad un'ennesima ristrutturazione di tutto l'apparato produttivo; e quindi di ridurre la produzione forme dalle 960 alle 500 paia al giorno; dicendo inoltre che il numero ottimale di organico per tale pro-

duzione sarebbe stato di 25 - 30 dipendenti, tra operai ed impiegati (Quindi, ferma intenzione padronale a ridurre nell'immediato futuro di altre 40 unità lavorative).

In quella seduta, la direzione minacciò anche la possibile chiusura di Miradolo, minaccia che non tardò molto a trasformarsi in cruda realtà; infatti, poco tempo dopo, cassa integrazione; e nell'agosto scorso smantellamento totale degli impianti di produzione e lettera di licenziamento a tutti i 25 dipendenti.

Ma come se non bastasse, al ritorno dalle ferie i lavoratori si trovano di fronte ad un ulteriore irrigidimento padronale; infatti, l'inesorabile macchinazione di ridimensionamento è iniziata.

La direzione mette al corrente il C.d.F. delle sue ferme intenzioni di procedere subito alla messa in cassa integrazione di tutte le maestranze produttive per trenta giorni e contemporaneamente licenziamento di venti unità.

Da qui l'incontro in Confindustria, dove la direzione giustifica la richiesta per la crisi di mercato.

Un intervento di D.P. sui fatti di luglio

Leggo sul numero di agostosettembre di "La sedicesima" un articolo sull'insediamento del nuovo Consiglio di zona, a titolo "Marchetti rieletto presidente. Inutile gazzarra di estremisti di sinistra", che mi offre lo spunto per alcune considerazioni.

Credo sia importante chiarire, prima di ogni altra nota, che ruolo debba avere una realtà come il Consiglio di zona. Noi pensiamo che il Consiglio di zona debba essere un organismo all'interno del quale i lavoratori e i cittadini abbiano modo di far sentire la propria voce. Crediamo sia indispensabile che diventi uno strumento di lavoro, anche se non unico, attraverso cui gli abitanti della zona riescono a riappropriarsi di tutta una serie di loro diritti, ora in gran parte disattesi, come servizi sociali efficienti, una casa abitabile e alla portata di tutti, una cultura che sia realmente tale.

E evidente che un"organismo che risponda a tale necessità deve essere per forza di cose un organismo in cui viga la democrazia. Democrazia non formale, ma reale, non forzosamente delegata, ma espressione di partecipazione diretta, di ricchezza di dibattito. Ed è appunto la democrazia, la battaglia che si sviluppa per la stia difesa, che noi crediamo assuma oggi un ruolo centrale nei quartieri, nelle fabbriche, nelle scuole e nelle istituzioni. Ruolo che verrebbe sminuito e snaturato se non vi associassimo la battaglia antifascista, unico strumento per rintuzzare e isolare i fascisti, con la loro ideologia di reazione e di morte, ovunque si presentino, anche in un Consiglio di zona. Noi crediamo che per tutta la sinistra questo sia un terreno di lotta qualificante, un punto che separa le forze del progresso dalle forze della reazione. Stupisce e rammarica, allora, che la giusta e decisa protesta di coloro che manifestavano il loro sdegno per la presenza di un fascista in Consiglio di zona, e tra essi militanti di tutte le forze di sinistra, venga bollata come "inutile gazzarra di estremisti di sinistra";

che nell'articolo da voi pubblicato non si faccia menzione al fatto che il "clima di tensione" era dovuto all'esser venuti a conoscenza che in altri Consigli di zona i fascisti si erano presentati armati di pistola; che venga salutato come fortunato e tempestivo, e non già come una sconfitta della democrazia, il fatto che per la prima volta la polizia irrompa nel nostro Consiglio di zona.

Noi, come Democrazia Proletaria, ci impegniamo a continuare la battaglia per la democrazia e contro il fascismo, ci impegniamo a far sì che questa battaglia venga ulteriormente estesa e veda protagonisti i cittadini e i lavoratori della nostra zona.

Su questo problema, sulla democrazia, sul ruolo delle istituzioni, invitiamo al dibattito tutte le forze di sinistra, i lavoratori e cittadini della zona, e ci auguriamo che anche questo giornale possa divenire strumento di tale dibattito.

Cristiano Scevola (consigliere dl D.P. zona 16)

Pubblicando la lettera del Consigliere di Democrazia Proletaria, Cristiano Scevola, crediamo opportuno spiegare alcuni nostri giudizi sugli avvenimenti del 14 luglio in CdZ (vedi "La Sedicesima" di settembre).

D'accordo, nessuno vuole negare che il discorso sulla democrazia nei Consigli di Zona finirebbe per essere una tragica farsa se non si saldasse alla "battaglia antifascista" per isolare qualsiasi rigurgito dl marca fascista. Con questo non si deve però credere che qualunque forma di lotta, attuata in qualunque momento, possa sprigionare automaticamente un significato antifascista ed unitario. Sia pur con le migliori intenzioni, si può finire con il provocare una "inutile gazzarra" quando in nessun conto si è tenuta la volontà ampiamente manifestata da tutti i partiti democratici di isolare il Movimento Sociale nel Consiglio di Zona 16: e anzi, si

Dall'incontro si viene a conoscenza che l'Azienda oltre le centinaia di milioni ai fornitori, non ha versato neppure i contributi assicurativi agli enti predisposti (INAM - INPS ...). A detta dell'Azienda in queste condizioni vi è anche la minaccia o la possibilità che qualsiasi creditore possa chiedere il fallimento.

Ciò che i lavoratori si chiedono è il perchè dell'atteggiamento ultimo della direzione che ha rinunciato a richiedere l'intervento della commissione proposta all'istituto della Cassa integrazione guadagni e ha mandato 18 lettere di licenziamento.

Fin qui, la storia di una delle piccole e medie aziende, le quali fanno sempre pagare il mancato

Ccolorificio barona

guadagno ai lavoratori usando la crisi come pretesto, senza far niente per riconvertire adeguatamente la produzione.

Questo fatto deve essere ancora una volta motivo di riflessione per una mobilitazione sia dei lavoratori occupati che dei lavoratori colpiti dal dramma del licenziamento, e di tutti i cittadini della zona.

Tutto ciò limiterebbe notevolmente lo strapotere di questi imprenditori senza scrupoli.

Noi della "Sedicesima Zona" dichiariamo fin d'ora di essere al fianco di questi lavoratori e di impegnarci a lottare con i nostri mezzi in difesa dei loro diritti.

TAPPEZZERIA DUCO VENEZIANI JUNGHANNS

20142 MILANO - VIALE FAMAGOSTA 20 - 819 b5

I. negozio raccomandato dall' Istituto Italiano del Colore

cerca di imporre agli altri la propria forma di lotta in base a chissà quale patente di maestri dell'antifascismo.

E non ci si scandalizzi poi se l'intervento della polizia ci è parso un fatto necessario, anche se doloroso, visto che in quel modo si è riusciti a scongiurare il rischio che l'azione dei militanti di DP trasformasse questo momento di democrazia "reale" in una rissa tra antifascisti: questa sarebbe stata una ben più grave sconfitta per la democrazia!

Quanto al fatto che nel nostro articolo non si sia evidenziato come "il clima di tensione" fosse principalmente dovuto agli episodi squadristici verificatisi in altri CdZ., è doveroso riconoscere che in quel caso la nostra informazione è stata carente e, involontariamente, poco obiettiva: pochi giorni prima, se non andiamo errati, in CdZ. 4 il Missino Staiti aveva fatto pubblico sfoggio di una rivoltella carica. Ma anche qui, non ritenete anche voi che l'espulsione "fisica" della missina Maccari, che ci pare fosse l'obiettivo di DP, avrebbe finito per innescare reazioni del genere anche nel nostro quartiere?

Se queste precisazioni ci sono parse necessarie, non meno necessario ci sembra associarci all'invito di Scevola e di DP: che si discuta, che ci si confronti su questi episodi, che le forze democratiche della zona intervengano sui temi della democrazia reale e partecipata e sul come essa possa realizzarsi attraverso gli organi del decentramento, sul come attuare una permanente vigilanza antifascista nella nostra zona.

Ma ricordiamoci: un dibattito serio su questi problemi, a cui "La Sedicesima" sarebbe ben lieta di dedicare tutto lo spazio necessario, è anche un'occasione per guadagnare altri cittadini alla vita democratica del quartiere. Non lasciamocela sfuggirei

Il comitato di redazione

I Noviello via Vallazze, 102 tel. 292882

zona città Studi v.le Famagosta, 2 tel. 819424

zona Barona

Creare dai tuoi capelli una personalità. Dare al tuo volto un "qualcosa di diverso"... quel tocco di classe.

E' il concetto di VIP, Parrucchieri Professionisti, stilisti dell'Accademia SAASMAM

Santino Calderone Gianni De Matteis via Lazzaroni, 10 via Fauchè, 37 tel. 6893934 tel. 342468

Zona Stazione Centrale zona Sempione

Franco Petrolla Mimmo Santarpia via Vitruvio, 39 via Tartini, 2 tel. 200130 tel. 3762208

zona Venezia zona Affori

Filippo Falzone Michele Laurita via Fili Campi, 2 p.zza VI Febbraio, 16 tel. 576751 tel. 381623

zona Vittoria zona Fiera

EQUIPE MODA SAASMAM

I PROFESSIONISTI DELL'ACCONCIATURA

BUONO GRATUITO

Presentando questo buono, un taglio-piega capelli GRATIS

presso SAASMAM, Scuola Accademia Acc. Signora Via S. Nicolao, 10 (Milano) - Tel. 870.708

La sedicesima - pag. 3

Avevo già preparato un intervento sulla droga che poi, per mancanza di spazio, non è stato pubblicato. E ora me ne rallegro, perchè quando si è trattato di riproporlo per "La Sedicesima" di ottobre mi è parso insufficiente, quasi me ne vergognavo.

E un prezzo che si paga quando si parla di droga: prima di esprimerci ci pare di avere le idee abbastanza chiare, ci pare che quello che si ha da dire possa essere utile ... ma poi, una volta dette, scritte, ci si rende conto che si tratta pur sempre di parole, soltanto parole, mentre migliaia sono in questo momento gli spacciatori che si arrabattano per iniettare il loro veleno, migliaia le siringhe che "bucano" e milioni sono poi quelli che girano la testa dall'altra parte per non saperne nulla.

E anche se non sono tutti a chiudere occhi e orecchie, mi pare che la guerra alla droga non si possa nemmeno pensare di condurla se a vedere e a parlare a voce alta non saranno per primi coloro che dalla droga sono stati colpiti negli affetti più profondi, genitori, fratelli, sorelle di drogati, mariti, mogli, amici di drogati ... O forse mi sto già incamminando su di una strada sbagliata, faccio un'ipotesi assurda, perchè non è forse vero che chi si droga, i casi clamorosi di giovani trovati morti accanto ad una siringa, non è vero che chi di droga si suicida lo fa soprattutto perchè non ha più nessuno che lo ami?

Non parte forse da qui la china che porta un giovane normale da un gesto infantile di ribellione, chi se ne frega! è roba leggera, che male c'è?, alla intossicazione, all'asservimento bestiale ai delinquenti che lo avvelenano? Non è forse il segno della solitudine più desolante e spaventosa in cui si può rischiare di trovarsi in piena società capitalistica e industriale, tra masse e ricchezze mai viste?

É guardando da qui che mi pare si possano intravvedere le radici di questo tumore sociale. Mai prima d'ora i giovani avevano goduto di una tale autonomia economica, né mai prima d'ora la società aveva posto a disposizione della criminalità mezzi finanziari di copertura, mezzi tecnici di attacco, così sofisticati ed abbondanti.

Da una criminalità così integrata nel sistema "di mercato" che cosa ci si poteva attendere se non lo sfruttamento metodico del mercato che oggi forse più di ogni altro "tira": quello dei sogni e delle avventure facili, del divertimento e della felicità preconfezionati. Un mercato tipico di una società "capitalistica avanzata": luci e colori che sono invece fuochi fatui, un inganno possibile solo in presenza di un gigantesco impianto per il lavaggio del cervello, per sostituire ad una immagine realistica della vita, quella di bellezza, gio-

dica trentatré L'ipertensione arteriosa

ventù, felicità disponibili a prezzi modici, sugli scaffali dei supermercati. Pensiamoci un attimo: non è forse spesso amaro il sapore di queste illusioni che già tante volte abbiamo consumato e ancora saremo costretti a consumare se vorremo condurre un'esistenza "normale", con gli altri, magari criticando, ma per restare con gli altri e non rischiare l'emarginazione? Ebbene, ci sono giovani che per ignoranza, per debolezza, non ce-la fanno ad accettare questa amarezza come una componente ineluttabile di questi nostri giorni; ci sono giovani sensibili che non sanno sopportare la vista del deserto che questa amarezza ha creato in chi amavano; e giovani già resi decrepiti dalla diseducazione di genitori inetti e, francamente, vili che di questa amarezza hanno fatto il motore della propria vita verso piaceri facili e meschini.

Ed è un circolo vizioso: il mercato è lì, bell'è pronto, i mezzi tecnici per raggiungerlo ci sono, ed ecco il prodotto, la droga. Come uscirne? Sì, certo, lo Stato deve fare la sua parte. Ci vuole una lotta più efficace agli spacciatori, occorre una informazione più ampia, attraverso i mass media pubblici, la scuola.

E ci vorrebbe che queste famose strutture aperte per la disintossicazione e la rieducazione del drogato divenissero infine una realtà.

Ma non ci pare che basterebbe. La droga è oramai un fenomeno sociale, il drogato un prodotto della sottocultura dei nostri giorni: non pensiamo che la lotta alla droga possa essere questione di qualche poliziotto o qualche medico in più!

E tra noi, nel nostro modo di comportarsi, di pensare che la droga ha affondato le sue radici ed è lì che bisogna vincerla. Ecco forse perchè all'inizio mi era sembrato giusto rivolgermi a chi di droga ha visto soffrire e morire! Perché aiutasse tutti, tutti quelli che dal problema della droga si sentono così estranei, lontani, perchè insomma ci spiegasse com'è successo, cosa stava facendo lui padre, lei madre, quando il figlio aveva cominciato a morire dl droga. Era stata forse colpa della troppa libertà? o di troppo poca libertà? della povertà, dell'abbondanza, di costumi rigidi o lassi? O è successo tutto così, mentre voi nemmeno ci pensavate, che vostro figlio si è suicidato con una siringa?

Bisognerebbe incontrarsi, si, e parlarne: fare tavole rotonde, dibattiti sul problema della droga anche qui, nella nostra zona. Ma si farebbero solo parole inutili se prima di parlare non si fosse tutti convinti che l'esempio degli adulti è ancora il libro da cui il giovane impara la prima lezione di vita.

A. E.

circolazione ed almeno un terzo di queste persone muoiono prematuramente perchè sono ipertese. Chi ha la pressione alta purtroppo è destinato a morire prima degli altri.

In proposito vi sono statistiche americane, anche se non condivise in pieno dal sottoscritto, abbastanza terrificanti: viene riportato infatti da tali statistiche che un uomo di 35 anni con pressione di 150 m/m di mercurio, muore 16 anni prima di un suo coetaneo con pressione di 120 m / m. Anche se a mio avviso la cosa non è così grave, l'ipertensione arteriosa rappresenta lo stesso una vera e propria malattia sociale; si calcola infatti che circa il 10% della popolazione adulta ne sia affetta. In Italia quattro milioni di persone sono ipertese e molti di essi non sanno di esserlo. Il fatto di non conoscere di essere ipertesi ed il fatto che l'ipertensione per molti anni non provoca nessun disturbo, porta spesso al risultato che le ottime terapie delle quali oggi si dispone, vengano spesso instaurate troppo tardi, quando già si sono creati danni irreparabili nel nostro organismo.

La DC profondamente commossa per l'improvvisa scomparsa di Papa Giovanni Paolo 1° partecipa al lutto di tutta la comunità cristiana colpita, nell'arco di breve periodo, dalla perdita di due suoi Pastori.

Non è possibile tracciare un bilancio di questo papato considerata la sua brevità. E' però certo che sin dalla sua elezione Giovanni Paolo 1° ha indicato la strada maestra da percorrere nel solco delle indicazioni e degli insegnamenti dei suoi immediati predecessori e nella continua fedeltà nello spirito del Concilio Vaticano.

Siamo convinti che quest'opera della Chiesa Cattolica, pur dovendo affrontare situazioni difficili e imprevedibili producerà i suoi effetti positivi che si riverseranno nei rapporti tra i popoli costituendo la premessa necessaria ed indispensabile per una maggiore giustizia e la garanzia della dignità di ciascuno.

Se questo è il dato che oggi maggiormente ci ha colpiti per la sua inattesa immediatezza, non possiamo non ricordare e condannare fermamente gli efferati delitti compiuti nella giornata di ieri e gli attentati che si vanno nuovamente intensificando. Di fronte alle vittime di questa nuova e assurda ondata di violenza esprimiamo tutta la nostra esacrazione per quanti, mandanti ed esecutori, si macchiano di-

Controllare la pressione arteriosa a tutta la popolazione, seguire l'evolvere dei valori pressori nel tempo, curare con farmaci 4 milioni di persone, costringere uomini in pieno stato sinvoltamente le mani mettendo a dura prova la capacità di resistenza delle istituzioni repubblicane. Nessuna giustificazione può essere espressa. Si illudono quanti pensano al venir meno di una solidarietà tra le forze politiche pur così diverse tra loro, ma unite nella coscienza della salvaguardia dei riti e dei valori faticosamente conquistati con la lotta di liberazione. t a DC, che tragicamente ha sperimentato sulla propria pelle gli effetti nefasti del terrorismo, conferma anche in questa circostanza la volontà di procedere su questa strada ritenendola l'unica in grado di sconfiggere i disegni eversivi di restaurazione autoritaria e le folli speranze di rivoluzionari incapaci a cogliere il segno dei tempi, a capire il loro completo isolamento dalla coscienza civile e la realtà di essere di fatto i tragici strumenti della reazione.

La vigilanza va intensificata in considerazione del periodo che si sta aprendo di confronto e di rinnovi contrattuali che vedono milioni di lavoratori in lotta per conquiste sempre più avanzate in un clima di accettazione delle regole e dello sviluppo iella democrazia. La nostra solidarietà alle vittime, alle loro famiglie, al PCI al quale andavano le simpatie della più giovane

di benessere a ingerire tutti i giorni un farmaco per mantenere e per curare le alterazioni dei valori pressori, costituisce un problema enorme che non può essere risolto se non con la partecipazione e la coscienza di tutti i cittadini, con una precisa volontà politica e con un impegno finanziario notevole. In molte nazioni già a livello periferico e di quartiere, sono stati realizzati centri per la misura esclusiva della pressione arteriosa che viene eseguita da personale non medico particolarmente addestrato; i casi poi che risultano con valori alterati, vengono inviati per lo studio delle cause e per la terapia o al medico curante o in particolari centri specializzati. Lo scopo di questo mio breve articolo non vuole essere affatto allarmistico in quanto oggi possediamo notevoli mezzi diagnostici, efficaci farmaci e diete da noi ben studiate ipocaloriche, povere di grassi e carenti di sodio, che possono ben controllare e portare anche a guarigione l'ipertensione, ma vuole essere soltanto un piccolo contributo che mira a creare la coscienza dell'esistenza di tale problema, ed a stimolare coloro che maggiormente si interessano di salute pubblica, sia a livello centrale che periferico, a concretizzare centri di profilassi e cura della malattia ipertensiva.

Dr. Giuseppe Calicchio delle vittime.

Siamo certi che la nostra disponibilità e volontà nella ricerca di strade unitarie non contraddice né intacca la specificità ed il ruolo che ciascuna forza politica è chiamata a svolgere Per espresso mandato popolare, ma rafforza la convinzione che la difesa delle istituzioni democratiche si colloca al di sopra delle pur legittime differenze.

Al Governo, alla Magistratura, alle Forze di Polizia chiediamo che vengano adottati tutti gli strumenti costituzionalmente previsti per assicurare alla giustizia i responsabili.

Solo così pensiamo sia possibile sconfiggere le varie brigate, siano esse nere, siano esse rosse e ristabilire un clima di fiducia di cui purtroppo sempre più intensamente costatiamo la perdita nella pubblica opinione. Fenomeno quest'ultimo che le forze politiche hanno il dovere di porre attenzione poiché contiene purtroppo in sè stesso i germi di destabilizzazione. La nostra risposta a tutte queste barbarie non può essere se non l'uso corretto degli strumenti democratici posti in termini di prevenzione e di repressione di ogni forma di violenza. dichiarazione letta in C.Z. nella seduta del 29-9-1978

ELETTRODOMESTICI -TV COLOR - LAMPADARI - ARTICOLI BAGNO Esempio prezzi in offerta speciale: TV-12 portatili a L. 75.000 Lucidatrice a L. 19.000 TV-24 colore a L. 390.000 Frigor 2 portelt.225 a L. 155.000 Cucina 4 F. a L. 50.000 Moroeklirica Magazzino seminterrato - prezzi bassi MILANO - VIA LODOVICO IL MORO, 159 - TELEFONO 4229286

pag. 4 - La sedicesima
Per un dibattito sulla droga CO
Dichiarazione in C.d.Z. di Maiorano a nome della D.C.

Ed è di nuovo scuola scuola

Il 19 settembre si sono riaperte le scuole!

Come inizio di articolo mi rendo conto che non è un gran che, ma quale giornalista dilettante non trovo di meglio.

In questo fine settembre '78 le scuole ricominciano, e per genitori, alunni, insegnanti inizia un anno carico di problemi piccoli e grandi, angosce e speranze, gioie ed interrogativi.

Ma come sarà questo nuovo anno? Vi è qualche novità rispetto agli anni passati? Per dare risposta a tali interrogativi, ci vorrebbe molto più dello spazio che la "SEDICESIMA" può mettere a disposizione, e capacità di articolista ben maggiori dello scrivente. Malgrado ciò, cercheremo di dare ai nostri lettori alcune indicazioni e spunti utili per un ulteriore approfondimento e dibattito anche attraverso le colonne di questo giornale.

Ma andiamo con ordine. Si sente dire che la scuola sta cambiando; che quest'anno ci saranno novità. Ma quali saranno le più tangibili e soprattutto, cambierà qualche cosa anche nella nostra zona?

Cominciamo dalle scuole materne.

Le novità riguardano la refezione scolastica sia per il pagamento delle quote, che per le tabelle dietetiche. Il pagamento delle quote avverrà con abbonamento mensile acquistabile presso le cartolerie più vicine alle scuole. Questo nuovo sistema, che è frutto di un'intesa tra Amministrazione Comunale e Associazione Commercianti di categoria, che ha dato larga disponibilità all'iniziativa, recepisce i suggerimenti nati da un'ampia consultazione delle scuole e dei genitori, suggerimenti che tendono ad eliminare gli inconvenienti del vecchio sistema di pagamento. Alle tabelle dietetiche sono state apportate alcune varianti, anch'esse frutto del lavoro di discussione critica portata avanti dai genitori ed esperti lo scorso anno. Il piatto unico, spaghetti tonno e piselli, piatto molto criticato dai genitori, è stato abolito, mentre nella tabella è stato inserito il budino della Centrale del Latte ed in alcune scuole, a titolo sperimentale, verrà distribuito latte fresco. Da cifre pubblicizzate dall'assessorato competente il pasto del mezzogiorno garantisce il 46% del fabbisogno quotidiano di proteine ed il 39% di calorie. E per ultimo citiamo l'accordo intervenuto tra Comune ed educatrici, dopo la ricca vertenza di giugno, accordo che affronta in positivo problemi quali la riduzione del numero di alunni per sezione che già da quest'anno saranno ridotti da un massimo di 40 a 35 ed a 30 nel '79, il completamento degli organici con la sostituzione del personale in maternità.

Ed infine da quest'anno nelle materne cominceranno ad insegnare anche educatori uomini.

Ma passiamo alle scuole elementari e medie.

Vi è da segnalare la recente legge approvata dal Parlamento che pone le basi per l'eliminazione del "precariato" (gli insegnanti non di ruolo) nelle scuole.

L'immissione nei ruoli di circa 200.000 docenti e non docenti dovrebbe infatti garantire un inizio di anno meno travagliato del solito. Saranno eliminati i famigerati "caroselli" di insegnanti nei primi mesi dell'anno, piaga tristemente nota anche in parecchie scuole dalla nostra zona? E auspicabile, le premesse legislative ci sono, ma molto dipenderà da come, genitori ed insegnanti si sapranno muovere, e premere sugli istituti, quali provveditorati, che devono applicare la legge. Recenti dichiarazioni ministeriali che eviden-

ziano ritardi ed impreparazioni negli apparati burocratici, all'applicazione della legge, non fanno ben sperire.

Cambiamenti anche per quanto riguarda la "valutazione". Sperimentata lo sorso anno, con la famosa "scheda", al centro di grossi dibattiti e battaglie, la scheda quest'anno cambia, diventando più aderente alle necessità di essere un valido mezzo di lavoro programmato per gli insegnanti, instaurando anche un più preciso collegamento tra la scuola e la famiglia degli alunni. Ciò a mio avviso costituisce un primo importante successo della battaglia per il rinnovamento della scuola, successo caratterizzato da un notevole movimento di massa sul problema in questione. Affinchè però ciò non vada vanificato, bisogna che della valutazione, come di altri importanti problemi, si continui a discutere per fare di questo non un momento distaccato dalla vita della scuola che il genitore si gestisce quasi in modo esclusivo e personale con l'insegnante, ma quel reale mezzo di lavoro programmato, sia per l'insegnante, che per il genitore, che in realtà deve essere.

Crediamo con questo di aver dato un quadro sufficientemente esauriente di ciò che "bolle in pentola" all'inizio del nuovo anno, anche se ci accorgiamo di dover tralasciare, per ragioni di spazio, problemi importanti, quali, i nuovi programmi della scuola media in fase di definizione al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, e la riforma della media superiore in discussione al Parlamento.

Ma i lettori, diranno: cosa cambierà nelle scuole della nostra zona? Domanda legittima, in effetti in quanto è con la realtà di queste scuole che abbiamo più occasione di misurarci e valutare gli effettivi cambiamenti.

In primo luogo non è da sottovalutare l'avvenuto insediamento in zona e l'inizio dei lavori del Consiglio Scolastico Distrettuale, meglio noto come "Distretto".

Il C.S.D. ha cominciato a lavorare arrivando alla definizione di un programma che sarà reso pubblico in questo mese. Per inciso, ricordo che la sede del Distretto è nella scuola elementare di via Salerno 3 e chi volesse informazioni o prendere conoscenza del programma, oltre che nelle singole scuole di appartenenza, può farlo in quella sede. Ma perchè ritengo questa novità importante?

Perchè il programma del nostro distretto è frutto di un lavoro unitario di tutte le componenti presenti nel consiglio, che pur nella diversità delle impostazioni, e delle difficoltà anche contingenti (tempi molto stretti), e al di là di momenti dialettici di confronto anche aspri, hanno saputo trovare un modo per esprimere quali sono le linee su cui impostare il lavoro nei prossimi anni. E senz'altro la prima volta che esiste un documento, certa-

mente non completo, che pone le basi per un inizio di conoscenza e programmazione dei problemi delle nostre scuole in un'ottica che non sia legata alla singola realtà scolastica, ma che abbracci le realtà della zona collegandosi anche con entità (sindacati, enti locali, gruppi sociali etc.) che possono contribuire ad aprire le nostre scuole alla realtà circostante.

Farò alcuni esempi: nel programma si è riportato un prospetto che censisce e disabili nelle varie scuole, divise per livelli di, scuola (materna. elementare, media) e con l'indicazione del tipo di handicap. E laprima fase di acquisizione di conoscenza del problema indispensabile per programmare gli interventi di sussidio e si sostegno necessario all'inserimento di questi alunni. Deve risultare chiaro che questo è un primo passo che non risolve di botto il problema, ma è un passo indispensabile per cominciare a sapere dove e come si deve agire con più incisività, chiedendo ad esempio gli insegnanti di sostegno, chiedendo l'aiuto delle equipes specializzate dei medici etc. Ciò visto, mi ripeto, in un'ottica non "dell'ognuno per se" ma della risoluzione comune del problema. Sempre nel programma del distretto, si trova un primo censimento delle strutture presenti nel territorio (biblioteche, sale teatrali e cinematografiche, gruppi teatrali e musicali, strumenti di informazione) strutture a cui le scuole devono abituarsi a fare riferimento ed a entrare in contatto. Vi si trova inoltre tutta una serie di punti

che il C.S.D. ha ritenuto essere estremamente qualificanti, per fare delle nostre scuole veri

Preoccupati i genitori

C'è una certa preoccupazione tra i genitori dei bambini che frequentano la scuola materna di Via Lope de Vega.

Il programma di ristrutturazione che il Comune stra attuando nelle materne potrebbe privarle di una direttrice e di un gruppo di educatrici "veramente valide".

Non è certo questione di contestare la decisione dell'Assessorato che intende raggruppare due o più scuole materne sotto la responsabilità di una sola Direttrice. "La nostra preoccupazione — ci ha dichiarato il signor Virgilio Vecchio del Consiglio di Scuola di Lope de Vega — è che venga messo in forse tutto il grosso lavoro che la Direttrice, la signora Bergonzi, aveva impostato."

Fin dai primi giorni del suo incarico la signora Bergonzi si era fatta apprezzare per la sua volontà di creare un rapporto positivo tra corpo insegnante e genitori. Ben coadiuvata da un grup-

centri di formazione dell'uomo. Si affrontano pertanto argo(segue a pag. 5) po di educatrici giovani e capaci, aveva elaborato insieme con i genitori un programma biennale la cui attuazione potrebbe essere messa in pericolo dalla destinazione della signora Bergonzi ad altro incarico. Il signor Vecchio ci ha detto comunque che la cosa dovrebbe essere chiarita entro breve. "Ci risulta che la Direttrice della Materna di Via Memmi vorrebbe essere spostata a un'altra scuola perchè abita in un'altra zona. Quindi speriamo che non ci siano difficoltà a lasciare alla Lope de Vega la signora Bergonzi. Contiamo di avvicinare al più presto la Commissione Scuola del Consiglio di Zona 16 con una precisa richiesta in merito. Ora che al Consiglio di Zona sono conferiti poteri in questo settore, contiamo che le nostre giuste motivazioni saranno tenute nel dovuto conto e che la signora Bergonzi resti alla Materna di Lope de Vega".

Dedicato a tutti i genitori che hanno intenzione di tornare a scuola con i loro figli!

1119 settembre si sono riaperte le scuole. In occasione di questo avvenimento, ricordiamo che la gestione democratica degli organi collegiali necessita di una vasta e concreta partecipazione di tutti i genitori.

I genitori già impegnati nella gestione della scuola si augurano che mai come quest'anno tale contributo diventi patrimonio di tutti coloro che hanno i figli a scuola. Chi si accosta per la prima volta alla vita scolastica e desiderasse informazioni più dettagliate può rivolgersi ai seguenti numeri telefonici:

Cecchi Probo - 819689 • Brega Marina - 8134031

Azzoni Cristina - 816074 • Becchio Marisa - 817811

Pastore Franco - 8131816

Coordinamento liste Genitori Democratici Zona 18

La sedicesima - pag. 5
A. E. MATERNA LOPE DE VEGA

Ed è di nuovo scuola

menti quali lo svolgimento delle attività parascolastiche, extrascolastiche ed interscolastiche, con particolare riferimento all'aggiornamento degli insegnanti ed attività di tempo pieno e sperimentazione. Ricordo per questo che in alcune scuole della zona (ad esempio nel Circolo Salerno elementare) sono in atto attività di sperimentazione e che esperienze di questo tipo sono da confrontare con le altre scuole della zona anche attraverso dibattiti di genitori ed insegnanti. Nel programma si trovano indicazioni, anche sull'orientamento professionale, estremamente utili per gli alunni che escono dalle medie superiori, nonchè indicazioni sui corsi di scuola popolare, ed istruzione degli adulti, e proposte per la scuola media superiore elaborate con il notevole contributo della componente studentesca del distretto.

Ma è da credere che anche il più bel programma se non "trova gambe per camminare" rischia di rimanere bella carta stampata e basta. Ed è per questo che il programma del distretto, pr "trovare gambe" deve, a mio avviso, trovare risonanza in tutte le scuole, dove attraverso un serrato confronto tra le varie componenti, devono scaturire critiche, integrazioni,nuovi problemi, nonchè proposte operative per la sua applicazione. Credo che per questo il lavoro non manchi, basti pensare al solo lavoro delle indagini conoscitive sulla realtà della nostra zona che dovranno essere fatte nei prossimi mesi, per rendersi conto che è estremamente importante il contributo di tutti ma soprattutto di persone disposte a lavorare e sacrificare un po' del proprio tempo libero.

Non è forse in questo modo che quella magica e tanto abusata parola "partecipazione" comincia ad assumere un significato più concreto e meno demagogico?

In merito al lavoro che ci aspetta, (i lettori non si spaventino ...) sono da sottolineare le attività che in Consiglio di Zona, nella Commissione Scuola vanno affrontate in materia di refezione e trasporto alunni, a seguito delle delibere che sono state approvate dalla Giunta comunale nell'anno in corso.

E a proposito del C.d.Z. giova sottolineare l'interessante iniziativa (ed anche questa è una novità per la zona) che si è tenuta nel mese di giugno, dal titolo "Incontrarsi in zona". Questa iniziativa studiata dalla sottocommissione Cultura del C.d.Z. con la fattiva partecipazione del gruppo teatrale "II chiodo", si è articolata in una serie di interessanti spettacoli teatrali, cinematografici, e di animazione che sono stati portati anche in alcu-

ne scuole della zona.

Pur tra alcune difficoltà, non ultima quella della notevole mole di lavoro portato avanti da poche volonterose persone, l'iniziativa "Incontrarsi in zona" ha avuto successo e dovrà, nel prossimo anno svilupparsi anche attraverso una maggior partecipazione delle Varie scuole e dei gruppi presenti in zona, per dare sempre più risposta a quel bisogno di cultura e di aggregazione che è una delle grosse esigenze del nostro tempo.

E per chiudere voglio citare un'ultima novità. Nella scuola di Via Pestalozzi verrà istituita una biblioteca per gli alunni con una dotazione di circa 500 volumi. Questa dotazione verrà realizzata in 3 anni, Sono a disposizione per questo 120 metri quadri e le strutture necessarie (scaffali e armadi) e, cosa più importante, una bibliotecaria con un orario di 40 ore dal lunedì al venerdì. La biblioteca, che è a disposizione delle attività del mattino e pomeriggio, servirà di base per l'attività di ricerca che verrà programmata dai docenti delle varie classi e sezioni. L'iniziativa è dovuta all'assessorato all'Educazione del Comune e riguarda complessivamente 4 scuole di Milano di cui 3 già definite. L'iniziativa è aperta a tutte le scuole della nostra zona. Certo di aver tralasciato molte cose, utili per i nostri lettori, rivolgo agli stessi un invito a diventare anch'essi, attraverso la segnalazione di problemi scolastici, costruttori del giornale. E mi sia permesso chiudere con un ulteriore invito. Davanti a noi stanno problemi grandi e piccoli: questi richiedono un maggior impegno di tutti ma soprattutto di chi, nell'ambito della scuola (genitore, insegnante, studente) si batte per un suo effettivo cambiamento. Penso che non sia più tempo di delegare a pochi compiti che ci attendono se non vogliamo che decisioni anche importanti vengano prese senza il coinvolgimento degli interessati. Penso che il dire o pensare — non ho tempo o voglia di occuparmi di questo problema, di partecipare alle riunioni ed alle assemblee, — sia un fuggire, il più delle volte per pigrizia o per mantenere i piccoli privilegi casalinghi (la TV, con il film o la partita di calcio) ben precise responsabilità che coinvolgono, perchè no ... anche l'avvenire dei nostri figli.

In questo genitori soprattutto devono smettere di essere soggetti passivi, ma attivi con il proprio bagaglio di esperienza da confrontare con gli altri.

E anche in questo modo che genitori devono svolgere la loro azione educativa.

Ed è in questo senso che noi genitori dobbiamo "imparare a ritornare a scuola".

Cocchi Probo

BAR ALDO

UN QUARTIERE AL MESE Il "Martinelli"

1963 "FIOCCO AZZURRO" nasce il "MARTI NELLI" un quartiere popolare inserito fra due cave: una ancora funzionante, l'altra adibita a deposito di rifiuti ... e una fabbrica, che ancora oggi non ha adeguato i propri camini.

Soltanto 15 anni fa questa parte della zona 16 era abitata da povera gente che la guerra aveva lasciato in case fatiscenti che man mano questa trovava una sistemazione migliore, venivano occupate da altri, da quanti per esempio avevano lasciato la propria terra in cerca di lavoro, quassù al Nord.

"BARACCHE" e ancora baracche, una dietro l'altra, testimoni di un'epoca che molti tentano di dimenticare, che altri, più fortunati, ricordano solo per averla sentita raccontare.

Dietro a queste baracche, terreni incolti, abbandonati, solo qualche piccolo appezzamento adibito a orto, poteva dare l'impressione che la vita continuasse, nonostante "l'industria" delle cave che man mano sfruttate venivano abbandonate e in poco tempo trasformate in deposito di rifiuti, rifugio di insetti e di zanzare.

Ma nel 1963 qualche Ministro, o qualcuno ben disposto a diventarlo decide che la "vergogna delle baracche" deve finire. Siamo su per giù in tempo di elezioni e perchè non favorire la propria candidatura con l'abbattimento delle baracche e la costruzione di un quartiere a "misura d'uomo" più umano e confortevole per questi abitanti?

Così con questi presupposti, in fretta e furia nasce il "Martinelli", fabbricato in economia (bisognava fare in fretta) risparmiando sul materiale, sui servizi e persino sugli ascensori, preventivati si, ma costruiti in tempi successivi. Il progetto poteva sembrare soddisfacente, anche il verde era previsto e non mancava neppure un campo giochi per bambini. Certo avevano dimenticato, per futuri abitanti, il mezzo di trasporto per collegarsi al centro cittadino o meglio ai rispettivi posti di lavoro, ma anche questo un giorno lo avrebbero avuto (con le future elezioni) solo un po' di pazienza.

NON E FACILE TRACCIARE OGGI UN BILANCIO di questo quartiere: basta leggere una lettera che due anni fa gli abitanti hanno inviato all'Assessorato dell'edilizia popolare e per conoscenza al Presidente dello

I.A.C.P.M., al Consiglio d'Amministrazione dello

I.A.C.P.M., alla stampa cittadina: "si denuncia, che oltre alla fatiscenza delle strutture esterne, ai

Sala da the UN MOMENTO DI TRANQUILLITA' PER:

* un Aperitivo diverso, un Gelato buono e servito con fantasia, Spuntini con tanti: Panini, Tramezzini, Tost, Focacce, Pizzette

Se ci sei, batti un colpo!

C'è una casetta piccina nascosta tra fiori ... dice una canzoncina di qualche secolo fa. Nel nostro caso ci sono pochi fiori, ma in compenso c'è una casona che potrebbe diventare uno dei punti più interessanti di tutto il quartiere, per lo svago di grandi e piccini, uomini e donne, belli e brutti (persino per i redattori de "La 16°").

disagi negli appartamenti per infiltrazioni d'acqua, ai balconi pericolanti, alle grondaie fuori uso, si verifica il continuo allagamento degli scantinati, provocando il moltiplicarsi di scarafaggi, pulci e topi che sembrano aver trovato, il loro habitat naturale".

"Qualcosa si è fatto" racconta un cittadino del "Martinelli" "e qualcosa si sta muovendo anche se con molta fatica e lentezza. Hanno appena terminato la sistemazione delle facciate e ci si augura che lavori di manutenzione non si arenino".

Ci racconta anche che con gli abitanti del nuovo quartiere il "Lotto 6", (costruito qualche anno fa e che confina appunto con il "Martinelli"), si sono intraprese insieme diverse lotte come per servizi sociali che mancano in ambedue quartieri: per un centro commerciale che dovrebbe nascere al posto della fabbrica Rioda, di cui abbiamo accennato all'inizio e che finalmente dovrebbe trasferirsi a breve scadenza. Lotte che si sono concluse con successo per esempio per plessi scolastici ora costruiti e funzionanti che ospitano anche i ragazzi del Martinelli. Parliamo del Centro Sociale, conquistato dagli abitanti del Quartiere che ora trova la necessità di trasformarsi in un ufficio postale, e anche qui con una massiccia raccolta di firme, è stato sollecitato il Consiglio di Zona perchè faccia rimuovere rapidamente ogni eventuale ostacolo burocratico, visto che l'amministrazione postale ha dato il suo parere tecnico favorevole.

Un'altra questione aperta e non ancora ben definita è il trasporto: la "47" che per andare incontro agli abitanti del Lotto 6, che ovviamente si sono trovati nelle stesse precedenti condizioni del Martinelli, ha dovuto mutare il percorso, mantenendo si gli stessi orari, ma non adeguando il numero di vetture all'aumento dei passeggeri.

Restano comunque da affrontare grosse questioni come quello delle cave, annoso e difficile: tutta la zona "Ronchetto" si è battuta e si sta battendo per risolvere la questione della cava "Tre Castelli" che ormai abbandonata da anni crea una situazione difficile soprattutto igienico - sanitaria.

Non vogliamo dimenticare giovani di questo quartiere che non hanno nessuna struttura sportiva e culturale, cui come unica alternativa resta qualche fumoso bar della zona.

L'esperienza del "Lotto 6", quartiere conosciuto per le sue battaglie, dalle case occupate abusivamente, alla conquista di strutture sociali, non lascia indifferente il "Martinelli" anzi lo coinvol-

ge tutti giorni con la lotta per la scuola, per l'ufficio postale, per il Centro Commerciale. rappresentanti dei due quartieri ce li ritroviamo ogni volta al Consiglio di zona disposti a non far si che il campetto giochi, o il mercatino del giovedì, rappresentino le sole conquiste di un vivere diverso, per un quartiere più umano.

Germana Borella

Per non lasciarvi molto sulle spine, vi dico subito che sto parlando della Cooperativa Barona

E. Satta, ma il discorso può essere esteso a un sacco di altri organismi, associazioni, gruppi, collettivi, etc...

E molto sentita, in generale, l'esigenza di dare un indirizzo serio all'utilizzo del tempo libero. Purtroppo, chi si cimenta con questa intenzione, si trova sovente di fronte a grosse difficoltà: innanzitutto il fatto inconfutabile che chi "tira il carro" è sempre una ristretta minoranza di matti ... volevo dire: volonterosi, che devono: sforzarsi di interpretare le esigenze, i gusti, gli interessi degli "altri"; elaborare dei programmi di attività coerenti con le esigenze riscontrate; trovare le fonti di finanziamento per tradurre le idee in realtà; organizzare e propagandare le iniziative; valutare risultati conseguiti e proseguire nell'attività. Tutte cose semplicissime, in teoria. In pratica, ci si riduce a:

1) stilare elenchi chilometrici di iniziative che sarebbero molto belle, utili, interessanti, e divertenti, a giudizio di chi le pensa, con conseguente esclusione di tutto ciò che non interessa, che non si sa o non si può fare;

2-3) stendere piani di lavoro degni di aziende con miliardi di capitale, migliaia di dipendenti e decine di dirigenti, col risultato di depennare il 99,9% delle iniziative per limiti economici e di "organico";

lavorare giorno e notte per preparare ogni cosa e far riuscire tutto alla perfezione, col risultato di ammazzarsi di fatica, e dimenticarsi delle cose più elementari, che nessuno ricorda; consumare decine di serate in riunioni, nella vana ricerca di dove, quando e come si è sbagliato, visto l'insuccesso delle iniziative, relativamente allo sforzo prodotto.

E un po' la storia del gatto che si morde la coda (e si fa un male boia): si è in pochi per portare avanti iniziative abbastanza importanti da ottenere il seguito desiderato, ma finchè si attuano iniziative sporadiche, a corto respiro, non si riesce a smuovere

Casa del rendaggio

DI PARENTI E MORONI

20143 Milano - Viale Famagosta, 34 - Tel. 81.31.089

Tappezziere Arredatore ambienti classici e moderni

Confezioni e posa in opera di: Tendaggi a riloga di qualsiasi genere

Copriletti Poltrone e divani

Moquette in Lana e Sintetici Preventivi

Tappezzerie murali in stoffa a richiesta

la coltre di apatia che copre I cittadini. Lo sforzo maggiore è proprio quello di spezzare questo giro vizioso, ma la ricetta non è ancora stata trovata, e due schiere di persone continuano ad inghiottire bocconi amari: la più numerosa, nella speranza di riuscire prima o poi a passare in modo più interessante e divertente il proprio tempo libero; l'altra, nel tentativo di godersi un po' del proprio tempo libero senza impiegarlo tutto ad arrabattarsi per proporre un uso più interessante e divertente del tempo libero altrui.

Tutto questo ha un senso, se si arriva al punto di utilizzare appieno spazi ed occasioni per rendere concrete le idee di tutti, in modo che ciascuno impieghi le ore libere con soddisfazione e profitto, non solo per inseguire un obiettivo sempre troppo lontano.

In pratica: l'attività e l'organizzazione devono essere ad uso collettivo e reciproco, non a senso unico, Chi produce e chi consuma devono scambiarsi i ruoli o mischiare i momenti, altrimenti si scade nell'assistenzialismo, che non ha nulla a che vedere con cultura e ricreatività.

E però giusto anche domandarsi se i propositori di idee culturali e ricreative sanno sempre sollecitare nel modo idoneo l'attenzione degli "altri". Perchè alcune idee sfondano e altre abortiscono? Perchè alcune hanno un respiro esclusivamente "interno" e altre raccolgono invece nuova linfa e consensi? La bocciofila, il gioco del calcio, la ginnastica correttiva, i

corsi di musica popolare, la mostra natalizia del giocattolo educativo, e poco altro. E cittadini, dove sono? Perchè non la "hppofila", il gruppo escursionistico himalayano, la società amici del pangolino?

Perchè non creare, assieme a nuovi centri di attività, anche non usuali, un collegamento fra tutte le associazioni culturali e ricreative del quartiere, sotto il patrocinio, che so, del Consiglio di Zona, con l'appoggio e la consulenza di tutti gli enti esistenti a livello cittadino? Si potrebbero aggregare più forze, si avrebbe un confronto più vasto di idee, e finalmente si abbatterebbe l'ipocrita (e soprattutto inutile e dannosa) mania di appioppare etichette qualificanti o squalificanti, a seconda dei punti di vista e degli integralismi vigenti. Basta con la logica della concorrenzialità; dietro e oltre gli orticelli cin-

tati ci sono migliaia di cittadini, attivi e non, interessati o amorfi. da coinvolgere su temi interessanti per tutti. Non voglio proporre un calderone che annacqui e affoghi differenze culturali, ideologiche o quant'altro, anzi: un'occasione di confronto aperto in cui le idee e le proposte vengano vagliate, discusse, attuate, nella chiarezza, col contributo di tutti e nella certezza che più numerosi sono quelli che tirano il carro, meno pesante è la fatica. Questa è la strada da seguire.

Personalmente, avrei piacere che dalla Cooperativa, organizzazione di uomini liberi e aperti, unitaria e pluralista per definizione e vocazione, venisse la prima spinta in questa direzione. E vero: se son rose fioriranno, ma ... un po' di concime, ce lo vogliamo mettere? W. C.

La "Festa del Socio"

Una tradizione che vive nel tempo alla Cooperativa "Ferrera"

Anche quest'anno si è svolta nel giardino della Cooperativa Ferrera la tradizionale "Festa del Socio", una festa che ha trasformato una domenica qualunque, in una giornata ricca di "salamella e di musica".

Una festa ben organizzata che ha visto gli stessi soci giovani e anziani, che autogestiscono ormai da un anno questa Cooperativa, girare fra i tavoli distribuendo salamelle, peperoni e fiumi di vino, tra un sorriso e una vecchia storia d'amore.

Ha intrattenuto nostalgici del ballo, un'orchestrina campagnola che ha visto sfilare giovani e anziani in vorticosi valzer viennesi, in appassionati tanghi argentini e, mentre la mazzurca di Casadei faceva mancare il fiato alle coppie della verde età, 600 salamelle (questo è il bilancio) finivano sui vecchi tavoli di pietra.

Funzionavano nel contempo le sfide alle "bocce", mentre dai tavoli si sentiva di tanto in tanto "Tri-set" "scupa".

Verso sera, mentre pian piano la gente sfollava, alcuni anziani hanno ricordato momenti duri del dopo - guerra, dove in cooperativa si riunivano clandestinamente: chi estraeva la foto di partigiano, chi si asciugava una rapida lacrima.

E intanto con un ultimo bicchiere di vino si chiudeva una domenica che doveva sembrare una domenica come tante ma che invece sarebbe rimasta come tema di discussione e di nostalgia, per tutto questo nostro lungo inverno. .

Germana Borelle

Viale Famagosta 38 Milano

Una domenica alla "Barona E. Satta'. rifornimenti
Il ballo
La sedicesima - pag. 7 pag. 6 - La sedicesima
PAG.
DA
5

"Incontrarsi in zona"

Come forse molti sapranno, il Consiglio di Zona 16 ha realizzato per il periodo Giugno - Luglio, un programma di iniziative culturali dal titolo "INCONTRARSI IN ZONA".

A questo programma, Il Collettivo Teatro dl Base "IL CHIODO" è stato presente sia per quanto riguarda la fase organizzativa, avendo molti del suoi membri inseriti nella Sottocommissione Cultura del CdZ 16, sia a quella realizzativa, partecipando con lo spettacolo teatrale "A.L.1.C.E., detta Alice, NEL BELPAESE DELLE STRAMERAVIGLIE" e con due giornate di animazione per bambini.

In questo nostro intervento vorremmo tralasciare il momento organizzativo (e perciò non parleremo del duro lavoro che la Sottocommissione Cultura ha dovuto sostenere per vedere realizzato il programma, tra intralci burocratici, scarsa attenzione ai problemi culturali, scarsa collaborazione da parte di tutte le forze politiche) ma vorremmo piuttosto parlare della nostra esperienza e di quanto abbiamo verificato come gruppo culturale di base operante in Zona, esperienza maturata sia attraverso il nostro lavoro come attori, sia attraverso il nostro lavoro come gruppo di animazione, sia come spettatori.

Abbiamo innanzitutto verificato come nella nostra Zona il teatro rappresenti un valido momento di contatto con la legge,

al punto che come analisi finale di tutto il programma "Incontrarsi in Zona", possiamo affermare che le iniziative teatrali sono state quelle di maggior successo, a testimonianza di un grosso interesse che esiste nella Zona 16 per il teatro. Ma procediamo con ordine. Allo spettacolo che abbiamo tenuto presso la sede del Consiglio di Zona 16, in via S. Paolino 18, erano presenti circa 250 persone. Tutti i posti a sedere erano stati occupati e c'era ancora parecchia gente in piedi. Il nostro lavoro ha poi riscosso un ottimo successo ma non è questo che ci preme sottolineare. L'aspetto più significativo sta proprio nell'affluenza di pubblico, affluenza che sta ad indicare due cose ben precise: la prima è che la scelta operata dalla Sottocommissione Cultura di prediligere al massimo i gruppi culturali di base esistenti in Zona, si è dimostrata giusta e vincente; la seconda è che con quella serata si sono aperte numerose prospettive per una diversa utilizzazione del Consiglio di Zona, per un CdZ cioè che non sia relegato a semplice sala di riunione ma divenga uno spazio, o meglio un punto di riferimento in cui la gente si possa incontrare, discutere, fare delle cose insieme, vivere in sostanza dei momenti di vita collettiva. La città e la nostra Zona in particolare, ha un bisogno disperato di momenti culturali a cui tutti possa-

no partecipare, a cui tutti siano in continuazione stimolati e quindi momenti pensati non solo dal punto di vista ricreativo. Proprio in questi giorni si parla della creazione da parte del Comune di Centri Culturali Polivalenti di Zona, che dovrebbero essere adibiti alle attività culturali liberamente gestite dagli abitanti delle Zone.

Bene, nella nostra Zona gli spazi ci sono, eccome! Vogliamo parlare di spazi pubblici?

Ecco la Sala del Consiglio di Zona, ecco i Campi Gioco, i Parchi, il Centro Sociale di via Coppin, le Scuole, le Cascine tipo la Monterobbio di via S. Paolino ecc.

Pertanto sarà in questo senso, sarà perchè si crei al più presto questo Centro Culturale della Zona 16 che il Collettivo Teatro di Base "IL CHIODO" si impegna a lavorare all'interno della Sottocommissione Cultura.

Un'ulteriore verifica ci è poi giunta dalle due giornate di animazione per bambini, che si sono svolte presso il Campo Giochi di via Spezia e presso il Parco Teramo.

La partecipazione entusiasta (se non ci credete, provate a chiedere a qualcuno che vi abbia assistito) dei bambini e addirittura degli stessi genitori, l'impegno messo nei giochi e nelle realizzazioni collettive, l'insistenza con cui i bambini e i genitori ci volevano far promettere di

tornare al più presto, stanno a significare come esistano una esigenza ed un bisogno incredibili e insoddisfatti in questo settore. E noi, purtroppo, non potevamo promettere di ritornare, proprio perchè non esiste per ora la possibilità di svolgere tramite il CdZ, le Ripartizioni interessate, il Comune, un lavoro continuato e impostato nel tempo. Ma la voglia di quei bambini (e, lo ripetiamo perchè è molto importante; degli stessi genitori!) ci è rimasta profondamente impressa e ci auguriamo che a tale domanda venga rivolta una attenzione adeguata, affinchè si possa permettere a noi e ad altri

UN PITTORE AL MESE

Pelizzoni: giovane e artista

Ho l'opportunità di poter parlare di Roberto Pelizzoni, entrato anche lui a far parte del gruppo "Baronarte" costituito da poco nella zona 16. E il più giovane del gruppo, ha infatti 19 anni, ma da più di dieci si cimenta, con la grande passione che ha, nella pittura. Le sue opere rispecchiano l'emotività creativa e psicologica che vuole trasmettere e vi riesce egregiamente riuscendo a trasformare sulla tela ciò che interiormente sente.

Pelizzoni è diplomato al Liceo Artistico e, ne sono sicuro farà molta, molta strada perchè è serio ed ha la ferrea volontà di dire attraverso l'espressione pittorica (sempre ben dosata) ciò che gli sgorga dall'animo.

Vive a Milano in via Ambrogio Binda N. 7

Ecco a lato un esempio di ciò che riesce a dire:

Arturo Mantovani

Servizio Merci Espresso Città e Corriere Espresso per:

BOLOGNA - TRIESTE - TORINO

BERGAMO - GORIZIA - GENOVA

BRESCIA - VICENZA - MESTRE

VERONA - PADOVA - UDINE

PRESA E CONSEGNA A DOMICILIO

SPEDIZIONI SU TUTTO IL TERRITORIO

NAZIONALE INOLTRO A CORRIERI FIDUCIARI

Via Emilio Gola, 1 20143 Milano

Tel. 83 75 809

Servizio Urgente per Milano e Provincia

come noi di poter lavorare in tal senso. E cosa chiederemmo? Le relative autorizzazioni, il rimborso per le spese di materiale (si tratta del materiale che viene impiegato per ciascuna giornata e che i bambini disintegrano letteralmente), un contributo per il lavoro del gruppo, uno spazio dove poter svolgere l'attività nel periodo invernale.

E, francamente, di fronte all'aspetto liberatorio ed educativo che le esperienze di animazione hanno dimostrato rivestire per i bambini, non ci sembra di chiedere molto.

Beppe Roccio del Coli. Teatro di Base "Il Chiodo"

Un momento dell'animazione con i bambini. F.LLI PERVERSI A. & C. MIANI STUDIO 2 di U. Sfriso QUADRI E CORNICI DI OGNI TIPO E MISURA Piazza Miani 2 Milano Tel. 817.861 ~1~~1~11~ OTTICO OPTOMETRISTA MILANO - Piazza Miani, 5 tel. 817.420 FOTO - CINE Via S. Rita da Cascia, 10 tel. 813.0546 Foto Tessere immediate Fotocopie pag. 8 - La sedicesima
programma
Alcune riflessioni sul

Una poesia di Pablo Neruda

Ci è stata richiesta da Isabella, una nostra lettrice, la pubblicazione di una poesia di Pablo Neruda.

Crediamo di aver scelto una delle poesie più significative delle tante scritte da Pablo Neruda: "I Satrapi".

Questa poesia esprime l'amara tragedia del popolo cileno dopo il colpo di stato nel settembre del '73 ad opera della Giunta militare fascista di Pinochet e la complicità dell'imperialismo americano.

"I Satrapi"

Nixon, Frei e Pinochet fino ad oggi, fino a questo amaro mese di settembre dell'anno 1973, con Bordaberry, Gazzastazu Banzer, iene voraci della nostra storia, roditori delle bandiere conquistate con tanto sangue e tanto fuoco, impantanati nei loro orticelli, predatori infernali, satrapi mille volte venduti traditori, eccitati dai lupi di New York, macchine affamate di sofferenze, macchiate dal sacrificio dei loro popoli martirizzati, mercanti prostitute del pane e dell'aria d'America, fogne, boia, branco di cacicchi di lupanare, senza altra legge che la tortura la fame frustrata del popolo.

Riflessioni di uno strillone

"No grazie!", "Non mi serve!" mi rispondono senza aprire, "Sono a posto!" un'altra signora mi chiude la porta in faccia; "Ce l'ho già!", "Non ho moneta.", "Non ho tempo.", "E già sceso a comperarlo mio marito!"

Se le inventano tutte i nostri concittadini cui andiamo a suonare la porta per offrire "La Sedicesima"! Oddio, educatissimi, eh? E ce n'è anche tanti che comprano, alcuni per curiosità, altri invece, e ne andiamo fieri, proprio perché sono nostri assidui lettori che ci aspettano, ogni mese.

Ma la maggioranza è ancora di quelli che dicono di no, che non gli "serve", che "sono a posto": quelli cioè che ci prendono per dei venditori porta a porta, parte integrante di quel mostruoso concerto di BEVI! MANGIA! COMPRA! che giornalmente li assale dalla TV, dai muri,

dalla radio....

Tutti a ripetere, compra che sarai felice, spendi e resterai giovane, bella, piacente ...e si capisce se la gente cerca di chiudere gli occhi, le orecchie e la porta, sennò, se dai retta a tutti quelli che ti vogliono convincere a comperare ci vorrebbe altro che uno stipendio, lo scatto di contingenza.

Però, che strano il mondo. Pensare che quelli che ti incitano a spendere come un matto in hamburger di sogno, fustini rettangolari e saponette antipuzza sono quegli stessi padroni che dicono che gli aumenti ai lavoratori non si debbono dare perché se no c'è l'inflazione ... sembra quasi un controsenso. O no?

Palazzinarl al S. Ambrogio

Sono quasi 600 gli inquilini del Quartiere S. Ambrogio I che hanno costruito abusivamente nei loro appartamenti. Seicento

inquilini che si sono chiusi il balcone con una veranda sia per crearsi una cantina o un ripostiglio che mancava, sia per fermare l'umidità, il freddo.

In questi giorni lo IACPM (Istituto Autonomo Case Popolari) ed il Comune hanno inviato il loro ultimatum: o le tirate giù le verande, o ci pensiamo noi e vi facciamo pure pagare le spese.

Immaginarsi gli inquilini come sono incazzati. Ma hanno torto, è vero: lo sanno anche i sassi che nelle case ad affitto non si costruisce senza permesso.

Però, pensandoci su, l'idea che presto una squadra di operai girerà tra gli appartamenti a disfare quello che è stato fatto con tanto dispendio di energia e denaro... ma moralmente, badate bene, solo moralmente vi pare giusta una decisione del genere? Solo perché sta scritto nel contratto? Ma allora tante altre cose sono scritte nel contratto: la pulizia delle scale, la manutenzione ordinaria, un certo gra-

do di calore in inverno. Tutti servizi che, mi pare, gli inquilini paghino senza che talvolta siano prestati. E poi non vi pare che chi paghi l'affitto avrebbe diritto ad una casa senza spifferi? onde, le verande.

Alberto

Dico, è un'idea buttata lì, da incompetente,ma non è che sarebbe possibile andar d'accordo? visto che gli operai già ci devono venire al quartiere, perchè non chiedere allo IACPM di completare tutti i necessari lavori di manutenzione, prima di procedere a smontare le verande incriminate?

PS. Al momento in cui scriviamo qualcuno mormora che una soluzione si sta trovando: gli inquilini costruttori abusivi accettano di lasciare di proprietà del Comune le verande una volta che lasceranno l'appartamento. Se fosse vera, sarebbe la soluzione più intelligente.

Prendete un pezzo di manzo, insteccatelo con lardo tagliato a filetto con-

dito di sale, pepe, aglio trito. Tritate una cipolla e fatela rosolare con un pezzo di burro e grassa di manzo. Infarinate il pezzo di manzo; unitelo alla cipolla, lasciategli prendere colore rivoltandolo più volte, bagnatelo con buon vino rosso, lasciatelo asciugare, aggiungete del brodo, mettetevi una foglia di lauro, un po' di basilico, un po' di maggiorana. Fate cuocere il tutto lentamente per sei ore. Servitelo con il suo fondo dopo averlo fatto passare al setaccio. e Buon appetito.

Angolino per i più piccoli a cura di A. Ferrari

Cari piccoli lettori, è da qualche settimana che avete iniziato il vostro duro anno di lavoro scolastico.

Anch'io come la televisione, la radio ed i giornali, voglio parlarvi tramite questo giornale della nostra Zona.

Parlarvi però in modo diverso.

Ho fatto una ricerca per trovare il modo migliore per augurare a tutti voi un anno scolastico proficuo.

Ho trovato un nome di un padre: ANTONIO GRAMSCI che dal carcere rispose alla lettera del figlio Giuliano il quale esprimeva le sue difficoltà nello studiare.

Di questa lettera penso che ognuno di voi possa trarre profitto e stimoli voi ed i vostri insegnanti ad una ricerca di Uomini Padri che hanno lasciato nel tempo per i propri figli e i figli di tutti l'insegnamento del sapere per capire.

Carissimo Giuliano, ti faccio tanti auguri per l'andamento del tuo anno scolastico.

Sarei molto contento se tu mi spiegassi in che consistono le difficoltà che trovi nello studiare. Mi pare che se tu stesso riconosci di avere delle difficoltà, queste non devono essere molto grandi e potrai superarle con lo studio: questo non è sufficiente per te?

Forse sei un po' disordinato, ti disperi, la memoria non funziona e tu non sai farla funzionare? Dormi bene? Quando giochi pensi a ciò che hai studiato o quando studi pensi al gioco? Ormai sei un ragazzo già formato e puoi rispondere alle mie domande con esattezza.

Alla tua età io ero molto disordinato, andavo molte ore a scorazzare nei campi, però studiavo anche molto bene perchè avevo una memoria molto forte e pronta e

OFFERTA SPECIALE

non mi sfuggiva nulla di ciò che era necessario per la scuola: per dirti tutta la verità debbo aggiungere che ero furbo e sapevo cavarmela anche nelle difficoltà pur avendo studiato poco. Ma il sistema di scuola che io ho seguito era molto arretrato; inoltre la quasi totalità dei condiscepoli non sapeva parlare l'italiano che molto male e stentatamente e ciò mi metteva in condizioni di superiorità perchè il maestro doveva tener conto della media degli allievi e il saper parlare l'italiano era già una circostanza che facilitava molte cose (la scuola era in un paese rurale e la grande maggioranza degli allievi era di origine contadina).

Carissimo, sono certo che mi scriverai senza interruzioni e mi terrai al corrente della tua vita.

Ti abbraccio

"CENTRO VENDITA PNEUMATICI" FAMAGOSTA

OFFRE

PNEUMATICI NUOVI GARANTITI

BILANCIATURA e MONTAGGIO

II personale altamente qualificato garantirà una perfetta esecuzione del lavoro

Assetto - Convergenza - Parallelismo e Bilanciatura elettronica ruote Stazione servizio MOBIL (accanto Supermercato GS)

Viale Famagosta, 12 - 2 014 2 MILANO - Tel. 819.474

non perdete questa offerta ! vi aspettiamo oggi !

CON QUESTA COPIA

DI GIORNALE

RICEVERETE ANCHE UNO SCONTO

DEL 20%

Un po' di cucina milanese Stufato alla milanese
La sedicesima - pag. 9
SALUMERIA • ROSTICCERIA GASTRONOMIA•TAVOLA CALDA rotentí Roberto Viale Faenza , 2 (ang.p.za Miami) tel. 817.568

SPORT

Polisportiva Famagosta

FATTI CONCRETI E POCHE PAROLE ...

La Polisportiva Famagosta, è nata il 25/6/ 1977 per iniziativa di un gruppo di cittadini del quartiere che, per sopperire alle carenze di strutture sportive, si associavano con sacrifici personali affinchè anche ai ragazzi del lotto 40 fosse possibile praticare dello sport a livello degli altri quartieri. Durante il primo anno di vita, molte sono state le iniziative che hanno caratterizzato l'attività della Polisportiva; sono state iscritte al campionato organiz-

zato dall'oratorio due squadre, composte da ragazzi nati dal 1964 al 1970, una squadra di allievi (1960 - 1963) ed una di giovanissimi (1964 - 1966) hanno partecipato al torneo primaverile CSI.

Molteplici sono state le iniziative a livello "tempo libero", per consentire anche ai non più giovani di partecipare alle attività agonistiche. Tra gli incontri disputati, ricordiamo le varie notturne al campo "RICHARD GI-

... E NON SOLO CALCIO INFATTI

La società rispettando il principio di Polisportiva, ha iscritto diversi atleti alle varie gare podistiche domenicali, tra cui: LA STRAMILANO, PALIO DI SANT'AMBROGIO, SU E GIO' PER I NAVILI, STRABARONA ecc. ecc. Ancora di più, si poteva realizzare, se al fianco dei pochissimi soci si sarebbero schierati gli abitanti del lotto 40, evitando così, il menefreghismo che li distingue, salvo, poi criticare Volperato della società; aggiungiamo poi la colpevole latitanza delle Autorità Comunali, le quali anzichè incoraggiare le nucive iniziative, danno sempre più "linfa" alle vecchie società, le quali creano dei propri e veri feudi, monopolizzando lo sport nel quartiere; esempio pratico di una nota società, la quale ci rifiutava il campo, adducendo come scusa il "CHIUSO PER FERIE" salvo poi lanciare sulla GAZZETTA DELLO SPORT un articolo sulla fratellanza. Da ciò, è facile intuire, la difficoltà della società; pertanto cogliamo l'occasione per ricordare alle Autorità Comunali e non, che non possono continuare ad ignorarci, trattandoci,

come dei fuorilegge della casa. Nonostante le carenze di attrezzature sportive e finanziarie, quest'anno parteciperemo con due squadre al campionato dell'oratorio,- ed una formazione con atleti nati dal 1962, ed anni precedenti al campionato U.I.S.P. serie C. Inoltre, contiamo di iscrivere una quarta squadra al campionato primaverile C.S.I., per ragazzi nati negli anni 1963-64.

A tale proposito ringraziamo gli esercenti del viale Famagosta: Arredamenti Folino, Bar Mario, Lloid Adriatico, Bar Aldo per la cortese collaborazione. Nella speranza di riuscire sempre meglio, distinti saluti.

Consiglio Direttivo Polisportiva Famagosta

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente : Bosco Domenico

V. Presid. : Settembrese Palmiro

Segretario : Pellegrino Umberto

Cassiere : Brunazzi Aldo

Consigliere: Di Palma Gennaro : Piscicelli Agostino : Cinnirella Francesco

NORI" e la simpaticissima manifestazione, che vedeva opposti scapoli ed ammogliati di tutto il lotto 40: notevole è stata la partecipazione sia di pubblico che di atleti.

Il tutto si è concluso presso il bar MARIO, di viale FAMAGOSTA, con un rinfresco. Visto il successo della manifestazione, i dirigenti hanno deciso di ripeterla annualmente ed intitolarla "TROFEO AMICIZIA".

: Tricarico Felice

: Zippilli Romano

SQUADRA ISCRITTA AL CAMPIONATO U.I.S.P.

Allenatore: Pellegrino Umberto

Portieri:

De Marco Sabino

Sinistro Maurizio

Borrelli Raffaele

Difensori:

Di Palma Pino

Palma Antonio

De Marco Luciano

Amoroso Nicola

Valentino Sabino

Dimichino Walter

Mendola Francesco

Drogo Illuminato

Centrocampisti:

Cappai !gli

Di Palma Gennaro

Acunzo Antonio

Campolongo Vincenzo

Licari Giuseppe

Esposito Gaetano

Attaccanti:

Alfano Antonio

Cardillo Nino

Sport nel quartiere

Dal 12 settembre si sono iniziate le iscrizioni (al martedì e al venerdì dalle ore 20.30 alle ore 21.30 presso la palestra della scuola elementare di via S. Paolino, 4) di tutte le attività sportive svolte dal G.S.Q.S.A.

Come ogni anno i nostri Soci, atleti e simpatizzanti aumentano sempre più, e questo sprona i nostri Dirigenti ad un maggiore sforzo nel perfezionare, potenziare ed aumentare le discipline già praticate.

Infatti oltre alle precedenti E Cioè: MINIBASKET - PALLACA-

NESTRO - JUDO - GINNASTICA

ARTISTICA - GINNASTICA

EDUCATIVA FORMATIVAPALLAVOLO - RESTARE IN FORMA e MARCIATORI, quest'anno si è aggiunto, in fase sperimentale il corso di YOGA e ci auguriamo che anche quest'ultimo ottenga il medesimo risultato delle altre discipline sportive già praticate.

Nel quadro del potenziamento prima accennato possiamo citare alcuni esempi:

- GINNASTICA ARTISTICAL'anno sportivo 78 - 79 terrà a battesimo il nostro settore agonistico; infatti le nostre giovanissime parteciperanno per la prima volta, il 22 di ottobre ad una gara Federale (IN BOCCA AL LUPO); inoltre il settore di preparazione alla. Ginnastica Artistica sarà impegnato quest'anno in gare intersociali organizzate dagli Enti Promozionali.

- MARCIATORI - ll 21 ottobre parteciperemo all'ARENA di Milano, con la Sezione Marciatori, ad una gara di grande prestigio e di livello nazionale, e cio è la "24 x 1" ovvero una staffetta di 24 atleti che corrono per un'ora ciascuno; questa manifestazione inizierà alle ore 12 di sabato 21-10 e terminerà alle ore 12 di domenica 22-10, il pubblico potrà accedere gratuitamente sugli spalti.

- PALLAVOLO - Oltre alla squadra femminile, che nello scorso anno partecipò al campionato C.S.I., quest'anno intendiamo formare anche una squadra di ragazzi.

- PALLACANESTRO - Mentre nello scorso anno abbiamo partecipato ai vari campionati con quattro squadre, quest'anno parteciperemo con sei squadre e precisamente con le categorie RAGAZZI, ALLIEVI, CADETTI, JUNIORES, 1° DIVISIONE ed ALLIEVE; l'aumento del numero delle squadre è frutto del nostro vivaio a cui dedichiamo una particolare cura.

- JUDO - La grande esperienza e dedizione dei nostri istruttori, accomunata alla grande passione dei nostri atleti, ci permettono di pronosticare che anche quest'anno potremo primeggiare negli incontri che verranno disputati nella nostra ZONA e ben figurare in quelli che verranno organizzati in sede regionale e nazionale; tutto questo

De Mattia Michele anche in Considerazione che siamo fieri di poter annoverare tra i nostri atleti il Campione Lombardo per la categoria RAGAZZI.

- GINNASTICA EDUCATIVA

FORMATIVA - Anche in questa avvitivtà, visto il risultato del saggio di fine anno ed il consenso unanime dei genitori dei ragazzi partecipanti, si è deciso di inserire uovi esercizi che possano divertire oltre che educare ed incentivare lo stesso interesse dei partecipanti al fine di migliorare il corso stesso.

Siamo riusciti, nonostante il notevole aumento del costo della vita, a contenere entro limiti ragionevoli (10%) l'importo delle quote di partecipazione e siamo certi che questo nostro sforzo verrà premiato da un aumento del numero di Soci praticanti. Ci auguriamo anche per l'anno sportivo 78-79, al fine di premiare l'impegno dei nostri Dirigenti, di poter avere dei risultati sportivi come per il passato ed auspichiamo una sempre maggiore presenza del gradito pubblico della nostra zona. Approfittiamo della presente circostanza per ringraziare tutti coloro che presenziano alle nostre manifestazioni e diciamo loro un caldo ARRIVEDERCI IN PALESTRA!!!!

II Consiglio Direttivo del Gruppo Sportivo Quartiere Sant'Ambrogio Via Moncucco 51

CONFEDERALE DI ASSISTENZA ente di diritto

A pubblico per la tutela dei diritti previdenziali dei levnratori in Milano, CORSO DI PORTA VITTORIA 43 assiste gratuitamente tutti i cittadini nel disbrigo delle pratiche per:

infortunio e malattia professionale pensione di invalidità e vecchiaia reversibilità tubercolosi e disoccupazione assegni familiari versamenti volontari e recupero contributi maternità e malattia responsabilità civile

lavoratori cittadini per qualsivoglia pratica assistenziale e previdenziale rivolgetevi al patronato INCA

servizio provinciale della Camera del Lavoro Presso la Coop. Satta il mercoledì ore 10

VI POSSIAMO OFFRIRE FIORI PER TUTTE LE OCCASIONI IN OGNI OCCASIONE ESPRIMETEVI CON I FIORI bta O'LLrt 6 sot ffOg '2,10 i‘• 53.1"
NAGC Polisportiva Famagosta il patronato ISTITUTO
N NAZIONALE
pag. 10 - La sedicesima
Campionato UISP serie C girone A

LE £57 LIA ON rFestival de l'Unità

Sezione "7 novembre"

Anche quest'anno si è svolto il tradizionale Festival dell'Unità alla Cooperativa Ferrera, una festa che ha fatto registrare una elevata partecipazione di cittadini, un festival che oltre alla tradizione nel nostro quartiere è diventata un'occasione per incontrarsi, per ritrovarsi, per discutere, per stare sempliCemente insieme giovani e anziani.

Il programma ricco di conte nuti politici, (oltre che di salamelle e barbera), ha potuto verificare uno dei tanti problemi che in questi ultimi anni, la Cooperativa Ferrera ha risentito: il problema della gestione, ruolo sociale della stessa. E la Ferrera con

tutte le difficoltà, con tanti sacrifici festeggia l'anno di autogestione. Con una relazione e pur un modesto bilancio, il Compagno Muzzana ha aperto questo dibattito che il Festival dell'Unità aveva promosso e l'intervento del compagno Veneroni, (uno dei giovani soci della Cooperativa) ha chiarito e finalizzato la premessa perchè la cooperativa riacquisti la funzione sociale che le spetta.

Ricchi premi hanno invogliato i partecipanti al Festival ad acquistare tutti i biglietti della lotteria messi in palio, mentre il compagno Ariolí, con la sua poderosa voce, faceva girare la

Sezione "I. Fantoni"

"ruota".

Il comizio di chiusura del compagno Consigliere Carlo Cuomo, ha saputo trarre l'attenzione di tutti i cittadini intervenuti, provocando subito dopo un caloroso applauso e un ampio e svariato dibattito sui temi toccati.

La cooperativa ha chiuso i battenti alle 20.30 e mentre i compagni stanchi ma soddisfatti salutavano tutti i partecipanti, un profondo ringraziamento andava al consiglio della cooperativa stessa che con il proprio apporto aveva contribuito alla realizzazione di questa importante e tradizionale manifestazione.

Festa popolare al quartiere "La Spezia"

Organizzata dal Circolo Ricreativo e Culturale, nei giorn 16 e 17 settembre si è svolta la Festa del Quartiere La Spezia. Le manifestazioni si sono concentrate durante la giornata di domenica che ha visto la presenza di parecchie centinaia di persone sullo spazio giochi del parco La Spezia dove erano sistemate la "ruota" ed il banco dei rinfreschi, oltre all'immancabile palco per l'orchestrina da dove, la sera, "Aldo e gli amici del liscio" hanno accompagnato il gran ballo popolare.

Durante il pomeriggio di domenica l'assessore Pillitteri del Comune di Milano aveva inaugurato il campo di calcio dove ha avuto luogo l'annuale torneo di calcio. Tanti i giochi per gandi e piccini, i ricchi premi ed il divertimento per tutti gli intervenuti.

Nei giorni da venerdì a domenica 22 - 24 settembre si è svolto in via Ovada il Festival de "l'Unità" organizzato dalla sezione del Partito Comunista Italiano "I. Fantoni".

Durante i tre giorni della manifestazione gli abitanti hanno partecipato numerosi ai vari momenti del festival visitando gli stand tradizionali della stampa comunista e della sottoscrizione a premi e gustando la cucina popolare, come al solito genuina e a buon mercato.

Tra le più importanti manifestazioni che hanno avuto luogo durante il festival ricorderemo quella organizzata per gli anziani che con la loro presenza hanno voluto ancora una volta ribadire II loro impegno per una rivalutazione del loro ruolo nella società.

Nella serata di chiusura si è svolta la gara di liscio e il simpatico Liuzzi ha interpretato "L'uomo piccolo" una satira improvvisata sul momento politico.

Ed ecco i biglietti estratti per la sottoscrizione a premi:

1° estratto: n. 390

2° estratto: n. 392

3° estratto: n. 3212

4° estratto: n. 121

5° estratto: n. 1985

6° estratto: n. 1905

7° estratto: n. 2025

8° estratto: n. 1500

9° estratto: n. 1317

10° estratto: n. 1146

11° estratto: n. 231

12° estratto: n. 109

13° estratto: n. 163

14° estratto: n. 1324

15° estratto: n. 1754

V. Lissoni

.41

La sedicesima - pag. 11
"Per due giorni, sul pennone della Cooperativa Ferrera, sventola la bandiera rossa"
TORREFAZME NUOVA BRASILIA "GRANDI RIBASSI" veniteci a trovare troverete le qualità migliori 20143 Milano Via Biella, 26 Tel. 81.78.56

LA SEDICESIMA -

unico

di

TUTTO PER IL BAMBINO

MILANO Negozio: Corso S. Gottardo, 6 Tel. (02) 832 68 44

Sede e laboratorio:

- Via G. Borsi, 10 Tel. (02) 835 80 55

Milano e la sua Centrale del Latte

Se il nome della Centrale del Latte di Milano è conosciuto come centro di raccolta e lavorazione del latte tra i più moderni ed efficienti in Europa, forse, sulla Centrale del Latte di Milano, molti milanesi non sanno più di tanto.

Questo articolo nasce proprio dalla esigenza di fornire notizie più dettagliate sulla Centrale del Latte di Milano, per far conoscere ai milanesi come si svolge il lavoro di questa grande Azienda, il cui solo scopo è quello di provvedere ad un servizio essenziale per la comunità e di farlo nel migliore dei modi, senza scopi di lucro.

Proprio per tale servizio, dal 1960 la Centrale è entrata nel numero delle Aziende Municipalizzate e ne è il migliore esempio.

Il lavoro della Centrale inizia in campagna, dove, oltre a garantire la sicurezza degli allevamenti da cui proviene il suo latte, offre ai produttori premi di qualità.

Infatti dal 1962 ad oggi sono stati devoluti premi per circa quattro miliardi.

Arrivato alla Centrale, il latte, già indenne e di qualità superiore, viene sottoposto a

circa 1.600 controlli durante tutto il processo di lavorazione.

Una volta pastorizzato, omogeneizzato e confezionato, il latte passa alla distribuzione. Parlando di dati precisi: ogni giorno circa 2.500 q di latte fresco sono distribuiti per le necessità dei milanesi a circa 2.200 punti vendita.

Il lavoro di distribuzione occupa 140 operai che con 65

automezzi dalle 5 del mattino entro mezzogiorno ne garantiscono il rifornimento.

Una parte di questo stesso latte fresco di giornata viene utilizzata per la produzione dei derivati altrettanto garantiti per qualità e genuinità: panna, yogurt, creme pronte, budini. Ecco la Centrale del Latte di Milano vista un po' più da vicino.

Quanto detto sopra non è che un quadro molto semplificato, se si pensa che il lavoro della Centrale si svolge in una Azienda che attualmente occupa un'area di ben 35.000 m2 e che coinvolge costantemente centinaia di uomini e di macchinari.

A cura dell'Ufficio Pubbliche Relazioni della Centrale del Latte di Milano.

Centrale del Latte di Milano

Numero in attesa autorizzazione - Comitato di Redazione: Alberto Estacchini, Antonio Fugazza, Germana Borella, Luigi Ficini, Walter Lissoni, Walter Colombo - Amministrazione: Adriano Ferrari - Stampa: Coop. "Il Guado" - 20020 Robecchetto con Induno (Milano) - Tel. 0331/881475.
174-ffiroLA
MILANO - VIA S. RITA, 74 - TEL. 816302 PER UN SERVIZIO CELERE E CURATO PRODOTTI
~cv se
0:01:04153,C, • periodico dipolitica,culturchattualitd se non \oavere cor*ffi soskeni tu\ cognun del dee ale olt non può nuità III TUTTI I MESI IN EDICOLA ABBONATI SOTTOSCRIVI MANDACI NOTIZIE TERZAGHI r, MACCHINE DA SCRIVERE E DA CALCOLO 7*
atcesit ua
pag. 12 - La sedicesima

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.