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dica trentatré L'ipertensione arteriosa
ventù, felicità disponibili a prezzi modici, sugli scaffali dei supermercati. Pensiamoci un attimo: non è forse spesso amaro il sapore di queste illusioni che già tante volte abbiamo consumato e ancora saremo costretti a consumare se vorremo condurre un'esistenza "normale", con gli altri, magari criticando, ma per restare con gli altri e non rischiare l'emarginazione? Ebbene, ci sono giovani che per ignoranza, per debolezza, non ce-la fanno ad accettare questa amarezza come una componente ineluttabile di questi nostri giorni; ci sono giovani sensibili che non sanno sopportare la vista del deserto che questa amarezza ha creato in chi amavano; e giovani già resi decrepiti dalla diseducazione di genitori inetti e, francamente, vili che di questa amarezza hanno fatto il motore della propria vita verso piaceri facili e meschini.
Ed è un circolo vizioso: il mercato è lì, bell'è pronto, i mezzi tecnici per raggiungerlo ci sono, ed ecco il prodotto, la droga. Come uscirne? Sì, certo, lo Stato deve fare la sua parte. Ci vuole una lotta più efficace agli spacciatori, occorre una informazione più ampia, attraverso i mass media pubblici, la scuola.
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E ci vorrebbe che queste famose strutture aperte per la disintossicazione e la rieducazione del drogato divenissero infine una realtà.
Ma non ci pare che basterebbe. La droga è oramai un fenomeno sociale, il drogato un prodotto della sottocultura dei nostri giorni: non pensiamo che la lotta alla droga possa essere questione di qualche poliziotto o qualche medico in più!
E tra noi, nel nostro modo di comportarsi, di pensare che la droga ha affondato le sue radici ed è lì che bisogna vincerla. Ecco forse perchè all'inizio mi era sembrato giusto rivolgermi a chi di droga ha visto soffrire e morire! Perché aiutasse tutti, tutti quelli che dal problema della droga si sentono così estranei, lontani, perchè insomma ci spiegasse com'è successo, cosa stava facendo lui padre, lei madre, quando il figlio aveva cominciato a morire dl droga. Era stata forse colpa della troppa libertà? o di troppo poca libertà? della povertà, dell'abbondanza, di costumi rigidi o lassi? O è successo tutto così, mentre voi nemmeno ci pensavate, che vostro figlio si è suicidato con una siringa?
Bisognerebbe incontrarsi, si, e parlarne: fare tavole rotonde, dibattiti sul problema della droga anche qui, nella nostra zona. Ma si farebbero solo parole inutili se prima di parlare non si fosse tutti convinti che l'esempio degli adulti è ancora il libro da cui il giovane impara la prima lezione di vita.
A. E.
La pressione arteriosa normale dipende da vari fattori: innanzitutto dalla forma che la pompa cuore imprime al sangue durante la sistole, dal volume di sangue che viene sospinto ad ogni contrazione cardiaca nell'arteria aorta, dalla viscosità più o meno elevata del sangue stesso, dalle resistenze periferiche che dipendono direttamente dalla maggiore o minore elasticità dei vasi. La pressione arteriosa dipende altresì, ed è regolata, da complessi meccanismi nervosi, ormonali ed umorali che in diversi modi tendono a mantenere la pressione in limiti più o meno costanti e fisiologici che vanno da 90 a 140 m/m di mercurio. La malattia ipertensiva è un'alterazione di questi valori pressori dovuta a varie cause: per esempio un aumento della gettata cardiaca, un vaso costrizione periferica arteriolare diffusa, un rene che secerne aldosterone in eccesso, un sistema nervoso simpatico più eccitato, un aumento delle catecolamine, una lesione del parenchima renale diffusa, una malattia aterosclerotica generalizzata, anomalie del metabolismo degli zuccheri, ecc. L'ipertensione resta ancora oggi il fattore che influisce maggiormente sulla malattia più mortale dei nostri tempi che è quella cardiovascolare. Infatti nel nostro paese muoiono ogni anno circa 250 mila persone per malattie del cuore o della
circolazione ed almeno un terzo di queste persone muoiono prematuramente perchè sono ipertese. Chi ha la pressione alta purtroppo è destinato a morire prima degli altri.
In proposito vi sono statistiche americane, anche se non condivise in pieno dal sottoscritto, abbastanza terrificanti: viene riportato infatti da tali statistiche che un uomo di 35 anni con pressione di 150 m/m di mercurio, muore 16 anni prima di un suo coetaneo con pressione di 120 m / m. Anche se a mio avviso la cosa non è così grave, l'ipertensione arteriosa rappresenta lo stesso una vera e propria malattia sociale; si calcola infatti che circa il 10% della popolazione adulta ne sia affetta. In Italia quattro milioni di persone sono ipertese e molti di essi non sanno di esserlo. Il fatto di non conoscere di essere ipertesi ed il fatto che l'ipertensione per molti anni non provoca nessun disturbo, porta spesso al risultato che le ottime terapie delle quali oggi si dispone, vengano spesso instaurate troppo tardi, quando già si sono creati danni irreparabili nel nostro organismo.
La DC profondamente commossa per l'improvvisa scomparsa di Papa Giovanni Paolo 1° partecipa al lutto di tutta la comunità cristiana colpita, nell'arco di breve periodo, dalla perdita di due suoi Pastori.
Non è possibile tracciare un bilancio di questo papato considerata la sua brevità. E' però certo che sin dalla sua elezione Giovanni Paolo 1° ha indicato la strada maestra da percorrere nel solco delle indicazioni e degli insegnamenti dei suoi immediati predecessori e nella continua fedeltà nello spirito del Concilio Vaticano.
Siamo convinti che quest'opera della Chiesa Cattolica, pur dovendo affrontare situazioni difficili e imprevedibili producerà i suoi effetti positivi che si riverseranno nei rapporti tra i popoli costituendo la premessa necessaria ed indispensabile per una maggiore giustizia e la garanzia della dignità di ciascuno.
Se questo è il dato che oggi maggiormente ci ha colpiti per la sua inattesa immediatezza, non possiamo non ricordare e condannare fermamente gli efferati delitti compiuti nella giornata di ieri e gli attentati che si vanno nuovamente intensificando. Di fronte alle vittime di questa nuova e assurda ondata di violenza esprimiamo tutta la nostra esacrazione per quanti, mandanti ed esecutori, si macchiano di-
Controllare la pressione arteriosa a tutta la popolazione, seguire l'evolvere dei valori pressori nel tempo, curare con farmaci 4 milioni di persone, costringere uomini in pieno stato sinvoltamente le mani mettendo a dura prova la capacità di resistenza delle istituzioni repubblicane. Nessuna giustificazione può essere espressa. Si illudono quanti pensano al venir meno di una solidarietà tra le forze politiche pur così diverse tra loro, ma unite nella coscienza della salvaguardia dei riti e dei valori faticosamente conquistati con la lotta di liberazione. t a DC, che tragicamente ha sperimentato sulla propria pelle gli effetti nefasti del terrorismo, conferma anche in questa circostanza la volontà di procedere su questa strada ritenendola l'unica in grado di sconfiggere i disegni eversivi di restaurazione autoritaria e le folli speranze di rivoluzionari incapaci a cogliere il segno dei tempi, a capire il loro completo isolamento dalla coscienza civile e la realtà di essere di fatto i tragici strumenti della reazione.
La vigilanza va intensificata in considerazione del periodo che si sta aprendo di confronto e di rinnovi contrattuali che vedono milioni di lavoratori in lotta per conquiste sempre più avanzate in un clima di accettazione delle regole e dello sviluppo iella democrazia. La nostra solidarietà alle vittime, alle loro famiglie, al PCI al quale andavano le simpatie della più giovane di benessere a ingerire tutti i giorni un farmaco per mantenere e per curare le alterazioni dei valori pressori, costituisce un problema enorme che non può essere risolto se non con la partecipazione e la coscienza di tutti i cittadini, con una precisa volontà politica e con un impegno finanziario notevole. In molte nazioni già a livello periferico e di quartiere, sono stati realizzati centri per la misura esclusiva della pressione arteriosa che viene eseguita da personale non medico particolarmente addestrato; i casi poi che risultano con valori alterati, vengono inviati per lo studio delle cause e per la terapia o al medico curante o in particolari centri specializzati. Lo scopo di questo mio breve articolo non vuole essere affatto allarmistico in quanto oggi possediamo notevoli mezzi diagnostici, efficaci farmaci e diete da noi ben studiate ipocaloriche, povere di grassi e carenti di sodio, che possono ben controllare e portare anche a guarigione l'ipertensione, ma vuole essere soltanto un piccolo contributo che mira a creare la coscienza dell'esistenza di tale problema, ed a stimolare coloro che maggiormente si interessano di salute pubblica, sia a livello centrale che periferico, a concretizzare centri di profilassi e cura della malattia ipertensiva.
Dr. Giuseppe Calicchio delle vittime.
Siamo certi che la nostra disponibilità e volontà nella ricerca di strade unitarie non contraddice né intacca la specificità ed il ruolo che ciascuna forza politica è chiamata a svolgere Per espresso mandato popolare, ma rafforza la convinzione che la difesa delle istituzioni democratiche si colloca al di sopra delle pur legittime differenze.
Al Governo, alla Magistratura, alle Forze di Polizia chiediamo che vengano adottati tutti gli strumenti costituzionalmente previsti per assicurare alla giustizia i responsabili.
Solo così pensiamo sia possibile sconfiggere le varie brigate, siano esse nere, siano esse rosse e ristabilire un clima di fiducia di cui purtroppo sempre più intensamente costatiamo la perdita nella pubblica opinione. Fenomeno quest'ultimo che le forze politiche hanno il dovere di porre attenzione poiché contiene purtroppo in sè stesso i germi di destabilizzazione. La nostra risposta a tutte queste barbarie non può essere se non l'uso corretto degli strumenti democratici posti in termini di prevenzione e di repressione di ogni forma di violenza. dichiarazione letta in C.Z. nella seduta del 29-9-1978
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