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Il S. Paolo slitta ancora

Se qualcuno aveva nutrito delle speranze a seguito delle voci che erano circolate in questi giorni, può benissimo mettersi il cuore in pace. L'ospedale S. Paolo non fun7ionerà nel 1978 e l'obiettivo della prima agibilità (350 posti letto, gli ambulatori e 5 reparti) può essere realisticamente rimandato agli inizi dell'anno venturo.

Quello che ci fa essere così sicuri non è purtroppo solo un'impressione. Sono i fatti, che al di là dei lavori di completamento che procedono tra mille difficoltà, vietano di farsi qualsiasi illusione: manca la pianta organica in base alla quale si potrebbe procedere alle necessarie assunzioni del personale e non s'è ancora fatta la convenzione con l'Università di Milano che rappresenta l'indispensabile serbatoio di medici, specialisti e di lavoro scientifico di ricerca.

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Sul tutto pende poi la spada di Damocle del finanziamento, i famosi tre miliardi che a tutt'oggi non sono stati erogati alle imprese appaltatrici. Neppure la fantomatica "lettera d'intenti" della Regione, che servirebbe almeno a garantire le imprese, ci risulta sia pervenuta. Ed il risultato è che sia le imprese potreb- bero interrompere i lavori da un momento all'altro, sia gli enormi ritardi nella corresponsione rischiano di far lievitare il conto totale per cui, come è già successo, alla fine invece di tre i miliardi diventeranno di più.

Poter giudicare con certezza chi sia il "cattivo" di questa amara storia non è facile. Certo che la Regione è inadempiente per questi miliardi che sono attesi da mesi oramai, e che potrebbero far precedere dalla sua "lettera d'intenti", e soprattutto per quanto riguarda la pianta organica che la FLO (Federazione Lavoratori Ospedalieri) aveva puntualmente ritornato nell'aprile di quest'anno alla Regione, dopo averla corredata delle proprie indicazioni. Un gesto di buona volontà da parte della Regione che con una propria presa di posizione garantisse le imprese e, approvando la pianta organica, desse il via alle assunzioni del personale, renderebbe molto meno incerta la situazione. Ma non va dimenticata la difficile situazione in cui la Regione Lombardia si dibatte in materia di finanziamenti per le strutture sanitarie: il conto totale delle disponibilità è di 110 miliardi e da questa cifra dovrebbero uscire,

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Piano Regolatore Generale.

In sostanza il CdZ 16, pur approvando i principi ispiratori del PRG di Milano, faceva notare la necessità di alcune modifiche all'ubicazione di due nuovi quartieri popolari: il secondo Lotto 6, troppo vicino al Parco Teramo, ed il S. Ambrogio 3. Il CdZ 16 aveva invece espresso il proprio dissenso al progetto di lottizzazione della zona Cantalupa (50.000 metri cubi, corrispondenti ad una cinquantina di villette unifamigliari), in quanto un insediamento così decentrato rispetto alla zona, comporterebbe inevitabilmente la richiesta da parte dei futuri abitanti della Cantalupa di servizi, come scuole, negozi, strade, che già esistono in zona 16.

Per le modifiche ai lotti di case popolari, prosegue Bertoglio, la risposta è positiva, ma per la Cantalupa ci hanno fatto capire che non c'è niente da fare. Impossibili i ricorsi, a questo punto non rimane che far pesare il parere contrario del CdZ 16 quando verrà presentata la domanda di licenza edilizia per la lottizzazione della Cantalupa. E' a questo punto che la seduta si anima. Parla Assenza: qui non è questione solo di aspettare gli atti amministrativi, dice, bisogna confrontarsi con la gente del quartiere, perchè le case bisogna farle dove i servizi ci sono già. Assenza ricorda anche che i precedenti CdZ sono sempre stati contrari alla lottizzazione della Cantalupa: ora bisogna verificare se tale posizione vale anche per il nuovo CdZ perchè, se così non fosse, allora il gruppo democristiano si sentirebbe libero di agire per proprio conto su questa faccenda. Il tono, come al solito, è pacato, ma c'è anche fermezza nella voce e ci viene da pensare che Assenza stia criticando il relatore comunista, forse per una sua presumibile arrendevolezza di fronte alla Giunta di sinistra. Ma non è così. Lodovichetti, a nome del gruppo comunista, non solo approva, ma richiede anche che venga indetta una assemblea popolare, a cui "avremo magari il piacere di vedere partecipare qualche Assessore". La cosa ci sembra decisa, ma non si passa ancora ai voti. II presidente Marchetti è titubante almeno per quanto riguarda la forma, "mi sembra una proposta tirata per i capelli", dice, e altri consiglieri gli fanno eco in quanto i neo-eletti non conoscono la questione della Cantalupa. Ma Assenza è irremovibile, il nuovo CdZ deve far sapere se intende fare propria la posizione di quello precedente, si deve votare.

Si finisce così per leggere il documento con cui il precedente CdZ aveva espresso il proprio parere negativo sulla lottizzazione della Cantalupa. La votazione che segue è a larghissima maggioranza per mantenere tale opposizione e per l'assemblea popolare che dovrà "tenersi entro la prima decade di ottobre".

S. PAOLO Anche l'ultimo punto in discussione riserva delle sorprese.

Questa volta ad irrigidirsi sulle proprie posizioni sono i comunisti che propongono agli altri gruppi consiglieri la stesura di un documento comune sull'ospedale S. Paolo. Si tratta di un parcheggio sotterraneo, costo altri 3 miliardi, per cui il Consiglio di Amministrazione dell'ospedale sta chiedendo licenza edilizia e soldi: i comunisti, ricordando che per i parcheggi il CdZ aveva già messo a disposizione 25.000 metri quadri, chiedono che il CdZ inviti gli amministratori dell'ospedale ad accantonare questo progetto. Anche qui, la cosa ci parrebbe molto semplice. Già mancano i soldi per aprirlo questo benedetto ospedale: lasciamo perdere i parcheggi sotterranei! Eihtiece le obiezioni sono molte. Il presidente Marchetti esprime la "preoccupazione" che si possa trattare di un progetto che più tardi si "dovrà fare"; anche Foti (PSI) non è d'accordo e Vigo (DC) fa notare che prima agibilità e parcheggi rappresentano due capitoli di spesa diversi e che quindi i soldi stanziati per i parcheggi non vengono tolti ai lavoratori di completamento dei reparti. "Ma la tasca è una sola!" obiettano i comunisti. E si va avanti per un bel pezzo con un batti e ribatti che è difficile da registrare se non come un senso di malessere: pare quasi che dietro alla questione del parcheggio sotterraneo si celino divisioni e diffidenze sui fatti ben più importanti. Ma è solo un'impressione, perchè la proposta di Assenza ("ritirare temporaneamente" anzichè ritirare soltanto la richiesta di licenza edilizia e del finanziamento) viene poi accettata da tutti.

E' mezzanotte passata e il pubblico superstite viene invitato a lasciare l'aula: il CdZ discute a porte chiuse le domande di assegnazione di case popolari.

A.E.

come da un cappello da prestigiatore, i soldi per completare tre ospedali (S. Paolo, Ospedale di Monza, Ospedale di Cinisello Balsamo), ristrutturare quelli vecchi e costruirne altri quattro nuovi! Se si considera poi che lo stanziamento è distribuito nello arco di un triennio (1979-81) si capisce che neppure a medio termine possono intervenire fatti nuovi che migliorino la situazione, cioè che creino nuovi mezzi.

Ora, ci sembra che comunque, tra i tanti poveri, si debba pur stabilire una graduatoria di chi ha.maggior bisogno e di conseguenza un diritto prioritario ai finanziamenti della Regione. E, senza voler fare del campanilismo, ci risulta che sia tra tutti il S. Paolo l'ospedale che da più anni attende, che abbisogna di meno per divenire operativo.

Che sia il nostro ospedale S. Paolo a godere di una posizione prioritaria nei piani di erogazione della Regione è quindi non solo doveroso, ma anche economico e utile per tutta la comunità; mentre così com'è ora, un'inerte montagna di miliardi, il S. Paolo è solo un monumento all'utile di pochi.

A. Fugazza

Proprio al momento di andare in macchina (26/9) ci viene comunicato che la Regione ha finalmente erogato un anticipo di un miliardo alle aziende appaltatrici. Viene scongiurato così il pericolo che i lavori di completamento siano sospesi. E' un primo, positivo risultato che premia l'impegno del Consiglio di Amministrazione e delle forze politiche e sociali della zona.

Errata Corrige

Nell'elenco dei nuovi membri del Consiglio di Zona 16 pubblicato sul numero di settembre abbiamo erroneamente indicato il Consigliere Colore come appartenente al gruppo del PSI. Il Consigliere Colore Giuseppe appartiene invece al gruppo della Democrazia Cristiana. Ci scusiamo con il signor Colore e con i nostri lettori per l'errore involontario.

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