Sottosopra 3 Riflessione linguistica

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LIBRO DIGITALE 3 Riflessione linguistica • Percorso Leggere è come volare • Comunicazione • Etimologia e lessico • Ortografia • Morfologia • Sintassi Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi MIRA BIANCHI EMANUELA COLOMBO

• Comunicazione • Etimologia e lessico

• Ortografia

• Sintassi

LIBRO DIGITALE 3
è
volare
Riflessione linguistica • Percorso Leggere
come
• Morfologia
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi MIRA BIANCHI EMANUELA COLOMBO
INDICE segni, suoni... parole COMUNICARE Parlare senza voce 3 Comunicare senza parole 4 Cartelli, semafori... matite e pennelli 5 Comunicare con le parole 6 C’è chi parla e c’é chi ascolta 8 Facciamo il punto . 9 La virgola , 10 I due punti : 11 Il discorso diretto 12 Il discorso indiretto 13 Punto interrogativo ? e punto esclamativo ! 14 ERIFICA Il discorso diretto e indiretto 15 PAROLE IN VIAGGIO ETIMOLOGIA La fabbrica delle parole 16 L’origine delle parole 17 Perché si chiamano così? 18 Le parole che... 19 IL COLORE DELLE PAROLE LESSICO Amacem 20 Una famiglia di parole 21 Nomi generici e nomi specifici 22 I sinonimi 23 I contrari 24 Gli omonimi 25 ERIFICA Nomi generici e nomi specifici 26 ERIFICA Sinonimi, contrari, omonimi 27 UNA FORESTA DI PAROLE MORFOLOGIA Albero azzurro 28 Il nome 29 Nomi concreti e nomi astratti 30 Nomi comuni e nomi propri 31 Il genere del nome 32 Il numero del nome 33 Un grande albero, una radice 34 Nomi primitivi e nomi derivati .....35 Nomi alterati 36 Nomi collettivi 37 Nomi composti 38 Gli articoli determinativi 39 Gli articoli indeterminativi 40 ERIFICA Nomi e articoli 41 L’aggettivo qualificativo 42 L’aggettivo possessivo 43 ERIFICA Aggettivi qualificativi e possessivi 44 I verbi 45 La radice e la desinenza del verbo 46 Le coniugazioni 47 Le persone del verbo 48 Il pronome ...................................... 49 Modo indicativo e tempi semplici 50 La linea del tempo del passato 51 Il verbo essere 52 Il verbo avere 54 La tabella del verbo essere 56 La tabella del verbo avere 57 La tabella del verbo lavare 58 La tabella del verbo credere 59 La tabella del verbo servire 60 ERIFICA I verbi 61 LEGAMI DI PAROLE SINTASSI Questa è la storia 62 Il predicato verbale 63 Il soggetto 64 La frase minima 65 La frase si espande, diventa larga e diventa grande 66 ERIFICA La frase 67 Le preposizioni semplici 68 Le preposizioni articolate 69 Le parole che uniscono: i connettivi logici 70 Le parole del tempo 71 PAROLE IN PUNTA DI PENNA ORTOGRAFIA Una regina distratta 72 Suoni simili e suoni diversi 73 I suoni della C 74 CU • QUA, QUE, QUI, QUO ......... 75 CQU... l’acqua scende e fa glu glu 76 I suoni SCE, SCI 77 I suoni della G 78 GNA, GNE, GNI, GNO, GNU 79 Le doppie... lettere che si abbracciano 80 Sillabando 81 ERIFICA Le doppie e la divisione in sillabe 82 L’apostrofo 83 Apostrofo sì, apostrofo no 84 C’ero, c’era, c’erano, c’è, ci sono 85 L’accento 86 L’accento 87 A, AH, HA • AI, AHI, HAI • O, OH, HO L’acca ci vuole oppure no? 88 LEGGERE È COME... VOLARE ........ 89

Parlare senza voce

La piccola Selene viveva su una stella. Là non esistevano parole né rumori. Correva scalza, danzava sulle punte dei piedi e parlava con le mani. Ogni gesto significava qualcosa. Quei giochi di mani che si muovevano svelte erano le parole del vento e delle stelle. In quel suo mondo, Selene imparava la lingua delle nuvole, del giorno e delle stagioni. Dormiva sul petto soffice di una stella la piccola Selene.

Una notte si abbandonò al vento caldo e, quando si risvegliò, si ritrovò su un letto di foglie e spighe. Era la Terra, un mondo bello quanto il suo. E anche gli scoiattoli, le farfalle e le lucciole parlavano a gesti. Proprio come lei.

– Anche noi vogliamo parlare con gli alberi della foresta e con le farfalle! – esclamarono a una sola voce i bambini.

Uno di loro si avvicinò alla piccola Selene.

Lei gli prese le mani e insieme cominciarono a parlare con la notte. Subito un altro si aggiunse, e poi un altro e altri ancora. Formarono un cerchio e furono felici di aver trovato una nuova amica.

Senza voce e con le loro piccole dita, cominciavano a parlare con le nuvole, i fiori e le lucciole.

Mentre le loro mani sembravano sfiorare le stelle.

3 SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
Concetta Rundo, La bambina che parlava con le mani, Città Aperta

COMUNICARE SENZA PAROLE

Leggendo il testo della pagina precedente, hai conosciuto la piccola Selene. Prova anche tu a raccontare qualcosa senza usare le parole. Utilizza il linguaggio dei mimi, cioè usa alcuni gesti che sostituiscono il linguaggio orale.

1 Secondo te, ci sono altri modi per raccontare agli altri chi sei tu? Prova a raccontare chi sei tu senza utilizzare le parole. Pensa e confronta le tue risposte con quelle dei compagni e delle compagne.

2 Gioca a fare indovinare i compagni e le compagne. Mima queste azioni. Non usare la voce.

volare • nuotare • arrampicarsi • giocare a palla • leggere • sciare • annaffiare • andare in monopattino • tagliare la pizza • sparecchiare

3 Disegna negli spazi un simbolo per rappresentare alcune delle azioni che hai mimato.

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
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CARTELLI, SEMAFORI… MATITE E PENNELLI

• Che cosa comunica questo cartello? Scrivilo.

• Dove lo puoi trovare?

• A chi è rivolto?

• Come si chiama questo segnale luminoso?

• Ogni colore ha un significato. Scrivilo.

Rosso:

Giallo:

Verde:

• Dove lo puoi trovare?

• A chi è rivolto?

Se una persona non può vedere la segnaletica luminosa, c’è un segnale acustico che la avvisa!

1 Ricordi se nella tua scuola, al parco, al cinema, in città, ci sono cartelli con dei simboli? Disegnane tre.

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
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COMUNICARE CON LE PAROLE

Mi presento, sono Ark.

Mi chiamo Arkè, per gli amici Ark. Frequento la classe terza della Scuola Primaria in una grande città. A volte vado a scuola con il pedibus, altre volte mi accompagna mia mamma Tilde, che sistema me e i miei fratelli gemelli nei seggiolini sui sedili posteriori dell’automobile.

Il viaggio mi cattura e cerco di cogliere le voci e le immagini della mia grande città.

Oggi è venerdì 23 settembre.

– Ark, hai preso il quaderno per gli appunti? Hai preso la borraccia con l’acqua? E l’ombrellino tascabile? Ark, controlla! Non continuare a fantasticare.

Oggi, 23 settembre, la prima gita del nuovo anno scolastico: tutti insieme in autobus per raggiungere il Bosco dei Larici.

Obiettivo delle maestre: scoprire un nuovo ecosistema e lasciarci del tempo libero per riallacciare l’amicizia con i compagni e le compagne di scuola.

Obiettivo di noi bambini e bambine: fare una passeggiata nel bosco, raccontarci l’estate appena trascorsa, progettare il dopo scuola al parco giochi e, perché no?, fare uno scatto insieme a testa in giù.

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE 6

1 Immagina le situazioni comunicative che hai appena letto. Completa i fumetti scrivendo lo stato d’animo dei protagonisti.

1 Che cosa pensa Ark mentre è seduta in automobile?

2 Che cosa potrebbe dire Ark alla mamma?

3 Che cosa pensa la mamma mentre guida?

4 Che cosa dicono le maestre?

5 Che cosa pensano i bambini e le bambine sull’autobus?

2 Completa i fumetti. Con quali parole comunichi che… ti stai annoiando sei felice ti stai divertendo non ti senti bene

COMUNICARE 7
SEGNI, SUONI... PAROLE

C’È CHI PARLA E C’È CHI ASCOLTA

Chi parla è l’emittente, cioè la persona che emette per prima il messaggio. Chi ascolta è il destinatario, cioè la persona alla quale è rivolto il messaggio.

1 Leggi o ascolta il messaggio. Completa la tabella e confronta le tue risposte con quelle dei compagni e delle compagne.

messaggio chi parla? chi ASCOLTA?

Ciao bambini! Sono Ark. Ark, una bambina di classe terza.

Andrea, mettiti subito il pigiama!

Lisa tira il calcio di rigore. In carrozza… si parte!

Ecco il suo caffè.

Bambini, fermatevi! Il semaforo è rosso!

Ed ecco il numero degli acrobati.

Buttate l’ancora. Siamo in porto.

Ecco il suo resto.

Leggete a pagina 56 e sottolineate i nomi.

Mi presti il righello? Grazie!

2 Dopo aver completato la tabella, leggi a voce alta i messaggi, utilizzando il tono adeguato all’intenzione comunicativa.

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
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FACCIAMO IL PUNTO

Sono il punto.

Sono nero, sono tondo, sono uguale in tutto il mondo. Se mi incontri non continuare, un pochino ti devi fermare.

Prendi fiato, fai un respiro, fai una pausa lunga un giro.

1 Nel testo sono spariti i punti. Leggi e completa con il punto quando è necessario. Poi metti la lettera maiuscola alla parola che viene dopo il punto.

L’automobile a trombetta

C’era una volta un’auto come tutte le altre, non troppo grande, non troppo piccola, di colore azzurrino di strano aveva solo il tubo di scappamento: finiva a forma di tromba e suonava, invece di fumo puzzolente mandava fuori un fresco odore di menta e invece di scoppi sprigionava motivetti musicali, canzonette e sinfonie in città l’auto segnalava ai passanti il suo arrivo suonando con la tromba le note di una sinfonia di Beethoven davanti alle scuole mandava squilli di allarme per avvertire gli scolari che attraversavano negli ingorghi suonava motivetti dolci che distendevano i nervi quando passava davanti a un vigile, lo salutava con una samba così allegra che quello non poteva fare a meno di ballare era proprio un’auto gentile aveva solo un piccolo difetto: quando si addormentava nel parcheggio russava un po’ e così il suono della tromba diventava quello d’un trombone.

Marcello Argilli, Cento storie fantastiche, Editori Riuniti

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
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LA VIRGOLA ,

Sono la virgola, sono nera, sono allungata, come una ciglia un po ’ curvata. Se mi incontri fai una sosta breve

O respira in modo lieve.

1 Nel testo sono sparite le virgole. Leggi e completa con la virgola quando è necessaria.

Un bosco fitto fitto

C’era una volta un bosco fitto fitto e verde verde e nel bosco c’era uno stagno e sulla riva dello stagno c’era un canneto di dieci canne che quando c’era il vento dondolavano si muovevano frusciavano. Una mattina venne in volo un picchio rosso e con le zampe si attaccò a una canna perché gli piaceva dondolare muoversi e sentir frusciare.

Ma a un certo punto il picchio sentì un suono diverso leggero. Mise il capino di qua mise il capino di là finché capì che quel suono diverso leggero veniva dalla cima di una delle canne. Era la canna che cantava.

Riccardo Piumini, Il picchio e la canna

2 Leggi le frasi e aggiungi le virgole.

1 Il bosco era fitto di alberi diversi: castani betulle faggi ciliegi selvatici.

2 Nel bosco vivevano diverse specie di animali selvatici: volpi scoiattoli ghiri tassi.

3 Lo stagno era popolato da rane rospi girini qualche salamandra.

4 Nel canneto le canne dondolavano si muovevano frusciavano.

5 Nel canneto vivevano i germani reali gli aironi i picchi le folaghe.

6 Nel canneto c’erano canne alte ciuffi di erba qualche salice.

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
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I DUE PUNTI :

Siamo i due punti , ognuno è nero, ognuno è rotondo, ma siamo sempre insieme: uno sopra, il primo, l ’ altro sotto, il secondo.

Se ci incontri, c ’ è una frase che ti spiega, un elenco, un discorso… fermati, aspetta, stai in attesa!

C’È UNA FRASE CHE TI SPIEGA

Giochiamo a bandiera

Un pezzo di stoffa o un fazzoletto sarà la bandiera. I giocatori si dividono in due squadre: hanno lo stesso numero e si dispongono su due righe. All’inizio del gioco il portabandiera chiama un numero: i due giocatori avversari che hanno quel numero devono correre verso di lui per cercare di prendere la bandiera. Vince la squadra che ha il punteggio maggiore alla fine della partita.

1 In questo testo c’è una frase che ti spiega. Sottolinea le frasi che contengono i due punti.

C’È UN ELENCO

Il picnic delle tartarughe

Tre tartarughe andarono a fare un picnic. Il cesto conteneva: tre cespi di lattuga fresca, tre gambi di fagiolini, tre zucchine tenere, tre bottiglie di succo di mela e ananas, tre prugne e un’anguria. Cammina cammina, arrivarono nel prato scelto per fare il picnic.

2 In questo testo c’è un elenco. Riscrivilo sui puntini.

• Nel cesto delle tre tartarughe ci sono

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
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IL DISCORSO DIRETTO

Quando esprimi il tuo pensiero, parlando, si dice che fai un discorso

Quando parli con altre “persone” e c’è uno scambio di parole, pensieri, opinioni, si dice che c’è un dialogo.

Il discorso e il dialogo sono introdotti dai due punti ( : ) e le virgolette alte (“ ” ) o basse (« » ) oppure dal Spesso i due punti accompagnano i verbi rispondere, esclamare.

1 Leggi attentamente il racconto e sottolinea i dialoghi dei personaggi.

Il cedro

In un giardino, insieme a tante piante, cresceva un bel cedro. A ogni stagione la sua statura aumentava, la sua cima si alzava nel cielo sopra tutti gli altri alberi.

Un giorno il cedro, insuperbito dalla propria bellezza, disse:

– Toglietemi quel noce.

Il noce urlò: – Nooo! Lasciatemi qui!

Ma il noce fu tolto.

– Portate via quel fico – disse ancora il cedro, – mi dà noia.

Il fico, seccato, esclamò: – Non abbattetemi! Non do fastidio a nessuno!

Ma il fico fu abbattuto.

Così, uno alla volta, il cedro fece eliminare tutte le piante per restare solo e padrone del grande giardino.

Ma un giorno arrivò una grande bufera di vento.

Il bellissimo cedro resisté con tutte le forze, aggrappandosi alla terra con le radici, ma il vento, non trovando la resistenza di altre piante, si abbatté con forza su di lui, lo piegò e lo stese a terra.

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE 12
Leonardo Da Vinci, Favole e leggende, Giunti

IL DISCORSO INDIRETTO

A volte il discorso viene riportato come se ci fosse un narratore: non si usano più i due punti e la lineetta o le virgolette. Questo discorso si chiama indiretto

1 Leggi come diventa il dialogo del cedro utilizzando il discorso indiretto e continua tu.

Un giorno il cedro, insuperbito dalla propria bellezza, disse che dovevano togliergli quel noce.

Il noce urlò di lasciarlo lì.

Il cedro disse ancora di perché

Il fico, seccato, esclamò di perché

2 Trasforma un dialogo nel discorso indiretto e viceversa.

• La betulla disse: – Che freddo! È arrivato il vento del Nord! La betulla disse che

• L’abete rispose che i suoi rami si muovevano felici al vento. L’abete rispose: –

• La vecchia quercia disse: – Le mie foglie sono tutte cadute a terra e ora rabbrividisco.

• La vecchia quercia disse che

• Il larice rispose che i suoi aghi ingialliti d’autunno sembravano oro.

• Il larice rispose: –.

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE 13

PUNTO INTERROGATIVO ? E PUNTO ESCLAMATIVO

Sono il punto esclamativo, un punto tondo e un ’ asta nera, sono in fondo a un comando o a un ’ emozione vera!

Osserva! Scopri! Guarda e ammira!

rabbia, meraviglia, noia, attesa!

E se invece vuoi domandare, il punto interrogativo devi utilizzare. come stai? quanti anni hai?

Piove? C ’ è il sole? Non si sa mai!

1 Sottolinea le frasi che si concludono con il punto interrogativo e il punto esclamativo. Leggi il testo, modulando la voce e rispettando la punteggiatura.

Coraggio e paura

Un mattino le lepri si radunarono e si lagnarono della loro triste sorte: avere paura di tutti! Di chi avevano paura le lepri? Degli uomini, dei cani e di tutti gli altri animali! Intanto, le rane che stavano vicino a uno stagno decisero di buttarsi in acqua per rinfrescarsi.

Le lepri, invece, si misero a discutere. Era ormai mezzogiorno. Allo stagno, le rane cominciavano ad aver fame e perciò catturarono e mangiarono molti insetti e poi, soddisfatte, si misero a gracidare.

E le lepri? Le lepri corsero verso lo stagno. Ma le ranocchie, non appena avvertirono lo scalpiccio delle lepri, schizzarono in acqua. Allora una lepre più saggia delle altre disse: – Avete visto, compagne? Ci sono animali che hanno paura di noi! La favola insegna che tutti gli animali, come le persone, hanno le proprie paure.

Pietro Pancrazi, L’Esopo moderno, Vallecchi

SEGNI, SUONI... PAROLE COMUNICARE
14

IL DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO

1 Completa le frasi con i punti esclamativi o interrogativi, poi leggi a voce alta.

1 Come si chiama l’amica di Greta

2 Alzati, è tardi

3 Ma dove si trova il castello, ci siamo persi

4 Buon compleanno, Martina

2 Con quale tono di voce hai pronunciato le frasi dell’esercizio precedente?

Colora la risposta giusta.

Frase 1

Frase 2 Frase 3

Frase 4

allegro

fermo

educato

indeciso

curioso

educato

preoccupato

gioioso

3 Riscrivi le frasi trasformando il discorso indiretto in discorso diretto o viceversa.

• Ho incontrato Filippo e gli ho chiesto di venire a giocare al parco.

• Giulia mi ha chiesto se voglio andare con lei al museo.

• Elena propose a Paolo: – Andiamo a mangiare una pizza?

• Giada urlò a Marco: – Sbrigati, sta arrivando l’autobus!

Com’è andata? Circonda.

15
ERIFICA

La fabbrica delle parole

C’è un paese dove le persone non parlano quasi mai. È il paese della grande fabbrica delle parole. In questo strano paese per pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. La grande fabbrica delle parole lavora giorno e notte: dai suoi macchinari escono tutte le parole di tutte le lingue del mondo. Nel paese della grande fabbrica parlare costa molto. Chi non ha soldi, fruga, a volte, nei cassonetti della spazzatura, ma le parole che vengono buttate via non sono molto interessanti: ci sono un mucchio di carabattole e fichi secchi. In primavera si possono comprare parole in offerta speciale: si portano via un sacco di parole a prezzi convenienti. Ma spesso sono parole che non servono granché: che cosa puoi fare di parole come ventriloquo o filodendro? A volte ci sono parole che volteggiano nell’aria. Allora i bambini si precipitano fuori con i retini acchiappafarfalle. Di sera, a cena, sono fieri di poter dire qualcosa ai propri genitori. Oggi Filet ha catturato tre parole con il suo retino. Non le pronuncerà questa sera perché vuole conservarle per una persona preziosa. Domani è il compleanno di Cybelle.

Filet è innamorato di lei. Le piacerebbe molto dirle “ti voglio bene”, ma non ha abbastanza soldi nel suo salvadanaio. Allora le offrirà le parole che ha trovato: ARIA, CILIEGIA, CUORE.

Filet suona alla sua porta e pensa a tutto l’amore che ha nel cuore. Poi pronuncia le parole che ha catturato con il retino.

Agnès de Lestrade - Valeria Docampo, La grande fabbrica delle parole, Terre di Mezzo

16 PAROLE IN VIAGGIO ETIMOLOGIA

L’ORIGINE DELLE PAROLE

Le parole nascono, muoiono, si trasformano, viaggiano nel tempo e nello spazio

All’origine della parola c’è stato il gesto, c’è stato lo sguardo e poi c’è stato il suono. Una miriade di suoni che i nostri antenati emettevano con il corpo, con le mani, con i piedi e con la bocca. Tanti suoni per esprimere dei bisogni, per dire che si era in guerra o in pace, per aiutare qualcuno, per festeggiare la caccia e il buon cibo. Con questi suoni si sono chiamate le cose, gli animali, i vegetali, le persone. Da questi suoni, poi, hanno avuto origine le parole Alcune parole della nostra lingua derivano dal latino e dal greco antico; altre derivano da parole straniere che viaggiavano insieme ai viaggiatori e sono diventate, con il passare del tempo, “italiane”. Come scoprire l’origine delle parole? Dal vocabolario o dizionario, che è la “casa” del nostro linguaggio.

La casa delle parole è spaziosa, ordinata, accogliente e sempre al passo con i tempi. Se possiedi la “chiave”, puoi entrarci quando vuoi. La “chiave” per entrare è l’ordine alfabetico

Le lettere dell’alfabeto sono:

Se cerchi un nome, nel vocabolario lo trovi:

• al singolare, come sedia, banana, scimmia

• al maschile singolare, come maestro, sarto, gatto… se esiste anche il femminile.

Se cerchi un aggettivo qualificativo, nel vocabolario lo trovi:

• al maschile singolare, come buono, allegro, affamato

Se cerchi un verbo, nel vocabolario lo trovi:

• nel modo infinito presente, come abbracciare, scoprire, sognare…

PAROLE IN VIAGGIO ETIMOLOGIA
17 A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

PERCHÉ SI CHIAMANO COSÌ?

1 Vuoi sapere perché alcune cose, persone o animali si chiamano così?

Iniziamo da…

• Maestro deriva dal latino magis, “di più”, e indica colui che è superiore agli altri e richiede rispetto.

• Compagno deriva dal latino cum panis, cioè il compagno è la persona con cui si divide il pane, cioè il cibo!

• Merenda deriva dal latino merere, cioè una cosa che si merita.

• Ippopotamo deriva dal greco e significa “cavallo del fiume”.

• Semaforo deriva dal greco e significa “oggetto che porta dei segnali”.

Anche i nostri nomi hanno un’origine e un significato.

2 Conosci il significato del tuo nome proprio?

Il mio nome significa:

Ecco il significato di alcuni nomi.

• Gabriele: deriva da GABRIEL, nome ebraico che significa “essere forte”.

• Irene: in latino significa “pace”.

• Jasmine: deriva dal persiano e significa “gelsomino”.

• Riccardo: nome di origine germanica composto da RIKIA, che significa “potente”, e da HART, che vuol dire “valoroso”.

• Stefano: deriva dalla forma latina STEPHANUS e significa “corona”.

PAROLE IN VIAGGIO ETIMOLOGIA
18

LE PAROLE CHE…

1 Completa con le parole adatte.

Parole che abbracciano come coperta,

Parole che dondolano come altalena,

Parole che dividono come litigio,

Parole che esprimono gentilezza come

Parole che uniscono come

Parole che pungono come

Ci sono parole che stanno in silenzio e parole che fanno rumore come tic-tac, toc-toc, sbam, oppure cip-cip, roar, miao,

Queste parole si chiamano onomatopee, cioè sono parole che imitano i suoni e i rumori

2 Leggi il colore di alcune parole e continua l’elenco.

Il colore delle parole

Ci sono parole grigie come fumo, nebbia, tristezza,

Ci sono parole nere come buio, paura, formica,

Ci sono parole verdi come prato, speranza,

Ci sono parole blu come jeans, calze, cielo,

Ci sono parole rosse come tulipano, rosa,

Ci sono parole gialle come

E ci sono parole bianche come

PAROLE IN VIAGGIO ETIMOLOGIA
19

Amacem

C’è un mondo, lassù, che si chiama Amacem.

Non è più grande o più piccolo del nostro Pianeta: è diverso.

Su Amacem le sorgenti sono in basso, i fiumi salgono, le montagne sono di mare, e nelle montagne nuotano pesci che possono uscire dall’acqua e volare nel cielo, perché le loro pinne sono anche ali.

Tra i fiumi che salgono a formare le montagne, si stendono boschi e prati. Gli alberi, grandi e senza tronco, volano e non perdono mai le foglie. I pesci uccello si posano spesso sui rami a riposare.

Non ci stanno solo pesci uccello, fra i rami: gli Amacemi, gente quieta e leggera, vivono su quegli alberi in movimento.

Gli Amacemi non hanno capelli, ma una piccola nuvola mobile e rossa, che è la loro mente.

Quando due di loro vogliono parlare, o giocare, si avvicinano fino a mescolare le nuvole in una sola, più grande, rossa e mobile. Gli Amacemi possono parlare, ma per le cose importanti preferiscono mescolare le menti.

Sanno anche volare, ma stanno volentieri tra i rami del loro albero. Quando uno di loro si sente solo, comincia a pensare: pensa un nuovo Amacemo…

Seme nacque vicino a un Amacemo di nome Aioppe.

Aioppe lo guardava e sorrideva.

Seme era grazioso e svelto e attorno alla testa aveva una grande nuvola rossa, più grande di tutte quelle che Aioppe aveva visto nella sua vita. Senza troppe parole cominciarono a giocare volando fra i rami, e poi nel cielo, mescolando le nuvole rosse fino a farne una così grande e gioiosa che Aioppe ne rimase stordito. La nuvola di Seme era tanto piena di musiche, sapori, odori, colori, immagini, pensieri, da togliergli il fiato. Aioppe non aveva mai provato niente di simile, mescolando la sua nuvola con quella di altri Amacemi. Aioppe continuava a guardare il nuovo amico. Vide che la nuvola rossa di Seme era ancora più grande e vivace di prima, e gli copriva le spalle come un’enorme parrucca trasparente.

20 IL COLORE DELLE PAROLE LESSICO

UNA FAMIGLIA DI PAROLE

La nuvola di Seme è tanto piena di musiche, sapori, odori, colori, emozioni, pensieri… Un mondo. Un mondo di parole!

1 Osserva la nuvola di Seme.

Meraviglia

2 Le parole nella nuvola possono essere raggruppate: inseriscile nella tabella, riconoscendo a quale famiglia appartengono.

Il colore delle parole LESSICO
Fiducia
EMOZIONI COLORI SAPORI ODORI
Rosso
Curiosità Profumo Giallo Serenità Salato Gioia Violetto Amaro Dolce
Azzurro 21
Puzza Essenza Verde

NOMI GENERICI E NOMI SPECIFICI

Il Mondo di Amacem è abitato da animali…

Il Mondo di Amacem è abitato da pesci

1 Trova e scrivi due nomi specifici.

pesci

anfibi

rettili

Sogliola

Trota

uccelli

mammiferi

La parola animale è una parola con significato generico e può indicare altre numerose parole. La parola pesce è una parola con significato più specifico. Ma potresti usarne una ancor più specifica, come sogliola, trota…

2 Trova e scrivi i nomi generici.

crostata

budino

biscotti

bignè

rosa

Il colore delle parole LESSICO
22
ANIMALI
margherita viola tulipano

I SINONIMI

Seme era grazioso e svelto e attorno alla testa aveva

una grande nuvola rossa.

Seme era grazioso e svelto e attorno alla testa aveva

una grande nube rossa.

Nuvola e nube sono parole che hanno lo stesso significato. Sono sinonimi

I sinonimi sono parole che si scrivono in modo diverso ma che hanno un significato simile o uguale

Il colore delle parole LESSICO
23
1 Collega ciascuna parola al sinonimo corrispondente.

1 Completa. Osserva gli esempi.

• Se è alto, non è

basso

• Se è bianco, non è

• Se è falso, non è

• Se è forte, non è

• Se è chiassoso, non è

• Se è freddo, non è

I contrari sono parole che hanno significato opposto. Per esempio, le parole salire e scendere esprimono un significato opposto e quindi sono contrari.

2 Trova e scrivi il contrario dei seguenti verbi.

andare moltiplicare rompere uscire ricordare ridere

3 Scegli una coppia di verbi dell’esercizio 2 e forma delle frasi. 1 2

4 Scrivi il contrario delle parole sottolineate e indovina quale animale è.

È un roditore di enormi dimensioni.

Ha il pelo lungo e grigio, il muso grande e appuntito. Si muove a passi lenti e rumorosi

Il suo verso si chiama squittio. Il gatto è il suo miglior amico.

Questo animale è il

Il colore delle parole LESSICO
I CONTRARI
24

GLI OMONIMI

1

Coda

2

I nomi che hai letto sono omonimi, cioè parole che si scrivono allo stesso modo ma hanno significati diversi.

Il colore delle parole LESSICO
Pianta
25
Squadra Leggi e osserva.
1 2 3
Scegli tre parole dell’esercizio 1 e forma delle frasi con gli omonimi.

ERIFICA

NOMI GENERICI E NOMI SPECIFICI

1 Trova almeno tre nomi specifici per ogni gruppo.

2 Cancella l’intruso e scrivi il nome specifico di ogni gruppo.

rondine • aquila • fenicottero • castoro • usignolo • cicogna

caffè • acqua • aranciata • betulla • limonata • tè

nave • auto • treno • casa • elicottero • moto

Com’è andata? Circonda.

26
Città fiabe
Alberi mestieri Insetti
SPORT

SINONIMI, CONTRARI, OMONIMI

1 Trova due sinonimi per ogni nome.

Il sinonimo è...

caverna alimento fanciulla

vestito bottega

Oppure è...

2 Trova un sinonimo e un contrario per ogni aggettivo.

calmo

feroce

distratto

gustoso

vecchio

grasso

felice

3 Che cos’è? Scrivi la parola giusta.

strumento musicale a corde un fiore

Com’è andata? Circonda.

27
sinonimo
Contrario
casa
ERIFICA

Albero azzurro

C’era una volta un gigantesco albero azzurro al centro di una città. Era bellissimo e altissimo e più forte di qualsiasi altro. I suoi rami infiniti attraversavano le finestre e le porte delle case.

L’albero era testimone della vita delle persone. Tutti vivevano con lui e lo amavano tantissimo. Solo uno lo odiava: il re, perché capiva che la fama e la bellezza dell’albero erano maggiori di quelle del palazzo reale.

Così ogni anno ordinava ai suoi soldati di alzare le mura di cinta e di tagliare tutti i rami dell’albero che si avvicinavano troppo al palazzo. Ma ce n’era sempre qualcuno che riusciva a valicare le mura.

Ogni volta che il re voleva andare tra la gente, i suoi soldati dovevano scegliere le strade più sgombre dai rami.

Ma non era facile trovarle e così, una volta, per passare, il re fu costretto a inchinarsi all’albero. Questo fece ridere la gente. Il re, furioso, ordinò ai suoi soldati di abbattere l’albero. La gente cercò di fermarli, senza riuscirci.

Così l’albero azzurro fu abbattuto e rimpiazzato con una statua del re. Ma i rami tagliati rimasti nelle case piano piano crebbero e ciascuno divenne a sua volta un albero azzurro.

Oggi l’intera città è una bellissima foresta.

Amin Hassanzadeh Sharif, L’albero azzurro, Kite Edizioni

28

IL NOME

Ti ricordi? In classe seconda, abbiamo conosciuto l’albero del nome. Ogni ramo ci raccontava un’informazione. Proviamo insieme a ricordare per imparare

1 Leggi il testo e completa inserendo i nomi al posto giusto.

case

bellezza albero

L’albero azzurro

C’era una volta un gigantesco azzurro al centro di una

rami persone

Era bellissimo e altissimo e più forte di qualsiasi altro.

I suoi infiniti attraversavano le e le porte delle

L’albero era testimone della vita delle

Tutti vivevano con lui e lo amavano tantissimo. Solo uno lo odiava: il , perché capiva che la fama e la dell’albero erano maggiori di quelle del reale. Così ogni anno ordinava ai suoi soldati di alzare le di cinta e di tagliare tutti i rami dell’albero che si avvicinavano troppo al palazzo…

2 Colora solo i quadratini accanto alle parole-nome.

lepre foresta infatti canzone allora

suonare cancello ma aprile tutto di giornale anche colibrì papà

lontano girasole suoi Luca libretto

mura città 29

re palazzo

Una foresta di parole MORFOLOGIA
finestre

NOMI CONCRETI E NOMI ASTRATTI

Un nome concreto indica una persona, un animale, una cosa che si può vedere, ascoltare, annusare, toccare, gustare, cioè percepire con i sensi

1 Nomi concreti come… Trova e scrivi i nomi nella tabella. Osserva gli esempi.

Ci sono però nomi che non possiamo percepire con i sensi: sono i nomi astratti, come felicità, gioia, rabbia, amicizia…

I nomi astratti indicano emozioni, stati d’animo, idee, sensazioni.

2 Cerchia solo i nomi astratti.

cuore

bontà

amicizia

scienza

pittura

medico

scienziata

pazienza

matita

simpatia

amica

fratello

medicina

zuppa

pittrice

fratellanza

3 Scrivi una frase con un nome concreto e una con un nome astratto.

Una foresta di parole MORFOLOGIA
PERSONE ANIMALI COSE
30
Cugino Giraffa Ombrello
1 2

NOMI COMUNI E NOMI PROPRI

1 Per ogni ramo, trova tre nomi comuni

persona

cosa animale

2 Per ogni nome comune, trova un nome proprio.

città fiume gatto bambino lago monte cane maestra cantante pittore

3 Per ogni ramo, trova tre nomi propri.

persona animale

4 Per ogni nome proprio, trova un nome comune.

Inter Italia

Ligure Po

Roma Giove

Sara Fido

Oz Cenerentola

cosa

Una foresta di parole MORFOLOGIA
31

IL GENERE DEL NOME

I nomi hanno un genere, cioè possono essere: maschili o femminili

• Ci sono nomi che possono essere sia maschili sia femminili: cuoco/cuoca, sarto/sarta

• Ci sono nomi che possono essere solo maschili: mestolo, cappotto, pantalone, salice...

• Ci sono nomi che possono essere solo femminili: poltrona, matita, fiaba, maglia, vita, gioia

• Ci sono nomi ambigenere che si usano sia per il femminile sia per il maschile: cantante, artista, equilibrista, pianista, insegnante

• Ci sono nomi di genere promiscuo: zebra, tigre, leopardo, delfino...

Sono nomi di animali che hanno una sola forma: maschile o femminile.

Per precisare il genere di questi animali si deve aggiungere maschio/femmina: tigre maschio/tigre femmina; delfino maschio/delfino femmina.

1 Trova il nome che manca e completa la tabella.

nome maschile nome femminile

violinista

pittrice

poetessa

regina

fratello

mucca

elefante

leone

2 Osserva: che cosa succede se trasformi al maschile o al femminile i seguenti nomi di cosa? Completa e spiega a voce.

porto banca

busto foglia

Una foresta di parole MORFOLOGIA
32

IL NUMERO DEL NOME

I nomi hanno un numero, cioè possono essere al:

• singolare (uno): il nonno, la maestra, il criceto, il piatto

1 Trasforma i nomi dal singolare al plurale o viceversa. Osserva gli esempi.

la balena i mostri

• plurale (tanti): i nonni, le maestre, i criceti, i piatti il mostro le balene

lo gnomo le auto

il pianista le trombe

l’ape gli insetti

l’orso gli animali

la sorgente le scale

lo scavo i pennarelli

PER ALLENARMI UN PO’

1 Trasforma tutta la frase dal singolare al plurale o viceversa.

• Il nonno ha trovato un fungo nel bosco.

• La cameriera aveva rotto un piatto.

• Stasera il bambino preparerà lo zaino per la scuola.

• Le nipotine stanno gustando le fette di torta preparate dalle zie.

• Le rane saltavano allegramente sulle foglie di loto.

• Lo stambecco si avvicinava alla baita.

• I dinosauri erbivori si nutrivano di erbe.

Una foresta di parole MORFOLOGIA 33

UN GRANDE ALBERO, UNA RADICE

Una foresta di parole MORFOLOGIA
34 1
gattone • cartolina • acquazzone • pennello • panetteria • ventaglio libreria • scarpone • ombrello • giornale • leoncino • reggia amico amica amicizia amichetto amicone amici amiche amicè la RADICE del nome
Trova la radice dei seguenti nomi e cerchiala in rosso.

NOMI PRIMITIVI E NOMI DERIVATI

I nomi possono generare altri nomi, cioè dare vita ad altri nomi che formano delle famiglie

Un nome è primitivo quando non deriva da nessun’altra parola, per esempio carta.

Un nome è derivato quando deriva da un nome primitivo, per esempio cartoleria.

• carta oleria one ina ella iera

• mano ica iglia ico opola ette

• porta iera inaio ico one ineria

• fiore

• pane

• occhio

• mare

• formica

• pasta

erbivoro

cartolaio

marinaio

pescatore

maniglia fioriera

boccaglio

occhiali

• Nome derivato da libro:

• Nome primitivo di giornalaio:

• Nome primitivo di oliera:

sognatore

pollaio

orecchino

cavernicolo

Una foresta di parole MORFOLOGIA 35
1 Proviamo insieme a formare le famiglie di questi tre nomi. 2 Ora prova tu. Trova i nomi derivati da: 3 Trova il nome-radice dei seguenti nomi derivati. 4 Scrivi il nome corretto.

NOMI ALTERATI

I nomi possono diventare piccoli, piccoli, piccoli, grandi, grandi, grandi, graziosi, brutti o minacciosi perché rappresentano l’aspetto delle persone, degli animali e delle cose. Sono nomi alterati.

omino omone ometto omaccione

È un uomo piccolino.

È un diminutivo

È un uomo piccolo e ben curato.

È un vezzeggiativo

UOMO

È un uomo grande e robusto. È un accrescitivo

1 Scegli il nome alterato corretto per completare le frasi.

• Il giocava nel cestino con un gomitolino di lana rosa.

• Il venditore di gelati era un gigantesco.

È un uomo grande, robusto e anche un po’ minaccioso. È un dispregiativo

• Che nero! Sta arrivando il temporale! Apriamo l’ombrellino.

• Il topolino si è infilato in un buchetto del muro e il è rimasto fuori.

• Il nonno ha raccolto tanti piccoli sotto l’albero.

• Sulla spiaggia abbiamo giocato all’ombra di un colorato.

• Le saltavano da un ramo all’altro per raggiungere mamma scimmia.

Nelle frasi ci sono altri nomi alterati. Quali?

Una foresta di parole MORFOLOGIA
36

NOMI COLLETTIVI

• Ascoltiamo l’orchestra

Il nome orchestra è un nome collettivo perché indica un insieme di musicisti/e.

• Entriamo in una foresta

Il nome foresta è un nome collettivo perché indica un insieme di alberi.

Un nome collettivo indica un insieme di persone, animali, cose.

1 Definisci i seguenti nomi collettivi.

insieme di

pineta stormo

mandria branco

flotta gregge

frutteto cucciolata

scolaresca squadra

2 Scrivi il nome collettivo corrispondente a ogni definizione.

• un insieme di rose

• un insieme di isole

• un insieme di stelle

• un insieme di api

• un insieme di giocatori

• un insieme di navi

• un insieme di lupi

• un insieme di dodici uova

• un insieme di marinai

• un insieme di alberi da frutto

• un insieme di libri

Una foresta di parole MORFOLOGIA
37

NOMI COMPOSTI

Il centro commerciale di Torottola, ai piedi di un grattacielo, era identico a tutti i centri commerciali del mondo: una gigantesca spianata di cemento in cui parcheggiare le automobili, marciapiedi per camminare in sicurezza, gelaterie, pizzerie, tintorie, fiorai… Ma quello che lo rendeva differente dagli altri era la gelomacchina. La gelomacchina era un gigantesco pannello fitto di pulsanti, frutta, creme e decorazioni. Si infilava un gettone e si costruiva il proprio gelato schiacciando i pulsanti. E dopo qualche istante usciva una vaschetta cubica che racchiudeva il gelato. Meraviglioso!

Grattacielo, automobili, marciapiedi e gelomacchina sono nomi composti I nomi composti sono formati dall’unione di due parole (nome, aggettivo, verbo), come “gratta” + “cielo”.

1 Completa la tabella. Osserva gli esempi.

nome composto da cioè pescecane pesce + cane nome + nome

porcospino + spino +

schiaccianoci schiaccia + verbo +

battipanni + + nome

arco stoviglie

gratta notte

scaccia baleno

piano pensieri

gira forte 38

lava cielo

Una foresta di parole MORFOLOGIA
Guido Quarzo - Anna Vivarelli, Magic merenda, Notes Edizioni
mezza sole
2 Forma i nomi composti unendo le due parti con una freccia.

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI

Gli articoli accompagnano il nome e possono essere determinativi o indeterminativi

Gli articoli determinativi accompagnano il nome di una persona, di un animale o di una cosa “conosciuta”, precisa.

Sono: il, lo, la per il singolare.

Sono: i, gli, le per il plurale.

telefono maglia pigiami gnomo

api scienziati fiori zoo

xilofono pneumatico yogurt zaini

jolly spremuta stregone sci

Ricorda!

Lo e gli si usano davanti ai nomi maschili che iniziano con x, y, z, s + consonante (come scienziato, strumento…), gn, pn, ps

Lo e la si apostrofano davanti ai nomi che iniziano per vocale: l’albero, l’ape

oca uovo matite giardino

orto carota ruota animali

bambini anatra scoiattolo insegnante arancia spinaci aria re anatre spiaggia scienziati sentiero

Una foresta di parole MORFOLOGIA
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1 Inserisci l’articolo determinativo adatto. 2 Nell’esercizio precedente, cerchia i nomi preceduti da lo e gli. 3 Inserisci gli articoli il, lo, la, i, gli, le oppure l’.

GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI

Gli articoli indeterminativi accompagnano il nome di una persona, di un animale o di una cosa “non conosciuta”, generica. Sono un, uno, una per il singolare.

L’articolo un, davanti a un nome maschile che inizia per vocale, non vuole mai l’apostrofo: un orso, un albero, un aereo...

L’articolo uno si usa davanti ai nomi maschili che iniziano con x, y, z, s + consonante, gn, pn, ps: uno zaino, uno gnocco, uno spettatore, uno squillo

L’articolo una, davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale, diventa un’ con l’apostrofo: un’aiuola, un’amaca, un’amica

muro fiaba orco ammonite

rondine alce zampillo isola

errore statua orma insetto

zoccolo amicizia alga storico

elefante scimmia strega orso

scarpone zebra uscio elica

onda indiano ape acquario mago farfalla abito zaino una un uno un’ uno

una un un’ uno una

3

uno un’ un una un

sul quaderno una frase con ognuno dei seguenti articoli indeterminativi: un’, un, uno, una.

Una foresta di parole MORFOLOGIA
40
1 Inserisci l’articolo indeterminativo adatto. 2 Completa con un nome adatto all’articolo. Scrivi

ERIFICA NOMI E ARTICOLI

1 Scrivi:

• un nome proprio di persona maschile

• un nome comune di persona maschile

• due nomi comuni di animale femminili

• un nome derivato da “giorno”

• il nome primitivo di “autista”

2 Completa.

• Un brutto tempo è un

• Un piccolo anello è un

• Una grande finestra è un

• Un insieme di cantanti è un

• Un insieme di insetti è uno

• Appare in un baleno, è l’

• Spaventa gli uccelli, è lo

• Lava i piatti e le pentole, è la

3 Inserisci gli articoli determinativi e indeterminativi adatti.

• turisti avvistarono orso tra i cespugli e si spaventarono ma guardaparco disse loro di stare tranquilli.

• archeologi scavarono fossa nel terreno vicino al parco e trovarono antica spada.

• gnomo Betullo abitava in casetta ai margini di bosco incantato.

Com’è andata? Circonda.

41

L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Aggettivo significa aggiunto, appoggiato al nome

Qualificativo deriva da qualità

Gli aggettivi qualificativi sono tutte le parole che descrivono, raccontano, dipingono un nome di persona, di animale o di cosa.

1 Leggi il testo e cerchia gli aggettivi qualificativi.

Uno spinone dolce

Un giorno, mentre camminavo per strada, mi si è affiancato un cane, uno spinone dai baffi folti e dagli occhi grandi. Aveva al collo un ciondolo ovale d’argento in forma di lettera P. Certamente si trattava di un cane perso e per una settimana ho continuato a mettere annunci sui giornali. Ma nessuno si è fatto sentire, così ho finito per tenerlo con me. L’ho chiamato Pinolo, per far fede a quella P. Pinolo era un cane dolce e festoso.

Dacia Maraini, Storie di cani per una bambina, Bompiani

2 Ora copia gli aggettivi dell’esercizio 1 nella tabella e fai l’analisi. Scrivi anche il nome collegato all’aggettivo.

nome agg. qualific. maschile femminile singolare plurale

• Completa.

L’aggettivo qualificativo si adatta al che descrive. Se il nome

è maschile, diventa ; se il nome è plurale, diventa .

Una foresta di parole MORFOLOGIA
42

L’AGGETTIVO POSSESSIVO

Mio nonno

Mio nonno era molto alto ma non molto largo. Era piuttosto magro. Soltanto tutt’intorno, nel mezzo, era un po’ grasso perché aveva una pancetta rotonda.

Mio nonno aveva occhi blu elettrico e i suoi riccioli bianchi erano pettinati con la riga nel mezzo. Aveva baffi bianchi e anche le sue sopracciglia erano bianche. La sua pelle era rugosa come la carta crespata, soltanto un po’ più morbida e molto calda. Le sue mani erano belle, scarne e ossute, con lunghe dita sottili. Il nonno aveva anche dei piedi enormi. Non si trovavano nemmeno scarpe grandi come quelle di cui aveva bisogno il nonno per i suoi piedi.

Christine Nöstlinger, Il nonno segreto, Einaudi

In questo testo alcuni nomi sono accompagnati da aggettivi possessivi, cioè parole che indicano a chi appartiene una persona, un animale, una cosa.

Aggettivo possessivo maschile singolare

Aggettivo possessivo maschile plurale

Aggettivo possessivo femminile singolare

Aggettivo possessivo femminile plurale

Una foresta di parole MORFOLOGIA
mia mie tuoi tue nostra nostre loro loro 43
1 Cerca gli aggettivi possessivi nel testo e scrivili al posto giusto nella tabella. Poi completa con le forme che mancano.

ERIFICA AGGETTIVI QUALIFICATIVI E POSSESSIVI

1 Cerchia gli aggettivi possessivi nelle seguenti frasi.

• I miei uccellini vivono nella loro grande gabbia.

• Ognuno ha il proprio nome. Ti piace il tuo nome?

• Il nonno ha perso le sue lenti e ora sta leggendo con i miei occhiali.

• Sto cercando il mio libro da alcuni giorni, ma non lo trovo più.

• I vostri cuccioli sono più vivaci dei nostri cagnolini.

• Il mio gatto è bianco e nero.

• Le vostre biciclette sono nuove?

• Oggi la maestra ha portato a scuola il suo computer.

• Il nonno ha cucinato il nostro piatto preferito.

• Anna e Sara mi hanno prestato il loro monopattino.

2 Inserisci gli aggettivi qualificativi e possessivi adatti.

• Ho portato il cane da un veterinario.

• A causa del tempo abbiamo ritirato le sdraio e i ombrelloni.

• Il compagno di banco non mi conosce ancora.

• Sara ha preparato anche le valigie dei fratelli: Riccardo e Sonia erano al lavoro.

• Per la gita ognuno dovrà portare il zaino.

• Stiamo leggendo una fiaba !

• Ho terminato la colla stick. Mi puoi prestare il attaccatutto?

• Avete raggiunto la meta: ora riposatevi sotto il albero!

Com’è andata? Circonda.

44

1 Leggi il testo e cerchia le azioni che compie Lindiva.

Lindiva

Lindiva dondola sulla sua stuoia d’erba. Ha ancora sonno mentre ascolta la musica del mattino: il bestiame muggisce, i secchi tintinnano, le capre belano. Lindiva sbadiglia, poi spalanca gli occhi. Accanto a lei, sul pavimento freddo e liscio, vede un flauto, un flauto africano!

Lindiva sorride felice, prende il flauto e salta in piedi. Appoggia le sue labbra al flauto, fa un respiro e soffia. Che rumore assordante! Il cane abbaia, le galline starnazzano e il fratellino urla terrorizzato.

Lindiva scruta nella buia canna del suo flauto e cerca la musica… Poi esce e cammina verso lo stagno: chiede aiuto ai suoi amici animali.

Rene Deetlef-Lyn Gilbert, Il canto dei sei uccelli, AER edizioni

2 Dopo aver letto la storia, cerchia le azioni corrette.

• Lindiva dondola / dorme sulla sua stuoia d’erba.

• Il bestiame muggisce / pascola

• I secchi cadono / tintinnano

• Le capre brucano / belano

• Lindiva sorride / canta felice.

• Lindiva appoggia / prende il flauto.

• Lindiva balza / salta in piedi.

• Il cane abbaia / ulula

• Le galline covano/ starnazzano

• Il fratellino piange / urla terrorizzato.

• Lindiva corre / cammina verso lo stagno.

Il verbo indica un’azione che viene fatta da una persona, un animale o una cosa.

Verbo deriva dal latino verbum, che significa parola

Il verbo è la parola più importante e significativa di una frase.

Senza il verbo, la frase non esiste.

Quando leggi un verbo, immagini con la mente quello che il verbo

vuole dire.

Una foresta di parole MORFOLOGIA
45
I VERBI

LA RADICE E LA DESINENZA DEL VERBO

Sul vocabolario, i verbi si trovano al modo infinito. Per esempio, non si trova “dondola”, ma “dondolare”.

La radice di un verbo è la parte che non cambia; si trova all’inizio della parola e ci fa capire il suo significato.

La parte finale, invece, cambia e si chiama desinenza La desinenza ci informa su chi o che cosa compie l’azione e sul tempo in cui l’azione avviene.

1 Trova il modo infinito dei seguenti verbi e scrivi la loro radice. Osserva l’esempio.

dondola dondol a dondolare

sorride

suona apre

sbadiglia

abbaia

scrivo

tintinnano

spalanca

vede

2 Leggi e trasforma la desinenza. Osserva l’esempio.

• Emanuela ride, le sue amiche ridono

• I treni viaggiavano veloci, il treno veloce.

• Lo stormo si posò sulla riva dello stagno, gli stormi sulla riva dello stagno.

• I ciliegi fiorirono a maggio, il ciliegio a maggio.

Una foresta di parole MORFOLOGIA
VERBO RADICE Desinenza Modo infinito
46

1

LE CONIUGAZIONI

I verbi al modo infinito finiscono in -are, -ere, -ire -are, -ere, -ire sono le desinenze del verbo al modo infinito.

Il modo infinito ci fa capire a quale coniugazione appartiene il verbo.

I verbi si dividono in tre coniugazioni.

I verbi che terminano in -are appartengono alla prima coniugazione.

I verbi che terminano in -ere appartengono alla seconda coniugazione.

I verbi che terminano in -ire appartengono alla terza coniugazione

il verbo, scrivilo al modo infinito e indica la desinenza e a quale coniugazione appartiene. Osserva l’esempio.

capivo capire -ire terza

ride

nuotano

ascolto

apriamo

dormite

leggono

sognerò

giochi

conosci

saltavi

fiorivano

ritorneranno

scrivono

partirete

Una foresta di parole MORFOLOGIA
VERBI Modo infinito Desinenza Coniugazione
47
Leggi

LE PERSONE DEL VERBO

Quando leggi una frase, una storia o un testo c’è sempre qualcuno o qualcosa che compie delle azioni

Un’azione può essere compiuta:

• da persone… L’insegnante spiega.

• da animali… L’ippopotamo nuota.

• da cose… Il vento soffia.

1 Colora il riquadro con la forma verbale corretta.

Matilde

I cavalli

Io

La pioggia

Loro

Voi

Il fiore

La gomma

Le api

La cuoca

Il fiore

Le renne

La pattinatrice

leggono

galoppiamo galoppano galoppate

partiremo partirai partirò

scrosciava scrosciavi scrosciavo

corro corrono corriamo

cantate cantiamo cantano

sbocciai sbocciò sbocciammo

cancelli cancelliamo cancella

ronzava ronzavano ronzavamo

cucino cuciniamo cucina

profuma profumano profumeranno

tira tirano tiravate

scivoliamo scivolo scivola

Una foresta di parole MORFOLOGIA
48
leggo legge

Se il soggetto NON è espresso, si può scrivere un pronome “Pronome“ significa “al posto del nome“.

I pronomi che accompagnano le forme verbali sono femminili, maschili, singolari, plurali o riferiti alle cose e agli animali.

Pronomi singolari io tu

egli (lui) ella (lei) esso essa

Pronomi plurali noi voi loro essi esse

cammino

mangiavano

leggeremo

sono andate

avevano capito

parlate

scoprì

hai scritto

dormite

nuotava

stiriamo

bevo

Una foresta di parole MORFOLOGIA
49
IL PRONOME
1 Scrivi il pronome adatto a ogni forma verbale.
Voi Essa Tu Noi Esso Io Lui Loro Lei Essi
2 Scrivi una forma verbale per ogni pronome.

MODO INDICATIVO E TEMPI SEMPLICI

Il modo è un contenitore che ci dà informazioni sul tempo e sulle persone che compiono le azioni. Conosciamo il modo indicativo, cioè il modo che dà indicazioni e informazioni sicure, certe sulle azioni che si compiono nel tempo presente, passato e futuro.

1 Riscrivi le frasi nelle caselle corrette, in corrispondenza della linea del tempo.

• Lucia viaggiava.

• Leggo molto.

• Marta e Moira studieranno insieme.

• L’aereo atterrò in orario.

• Filippo studia.

• I leoni correvano veloci.

• Noi giochiamo in giardino.

• Tu canterai con l’orchestra.

• La mamma accompagnò Lorenzo a scuola.

• Ogni giorno pranzate in mensa.

• In estate nuotavamo al lago.

• Ti regalerò un braccialetto.

• Dipingeremo il muro con i gessetti.

Una foresta di parole MORFOLOGIA
50
PASSATO PRESENTE FUTURO

LA LINEA DEL TEMPO DEL PASSATO

1 In queste frasi vengono utilizzati due tipi di passato Leggi e completa con una x.

Tanto tanto tempo fa il leone, re della foresta, ogni giorno e terrorizzava tutti gli animali.

Andava e terrorizzava sono azioni che: sono successe nel passato e si sono ripetute per un po’ di tempo. sono successe nel passato e non si sono più ripetute.

Hai scoperto il tempo passato imperfetto, che si usa quando le azioni si sono ripetute nel passato.

Il re, allora, chiamò la scimmia e le ordinò di radunare tutti gli animali del regno.

Chiamò e ordinò sono azioni che: sono successe nel passato e si sono ripetute per un po’ di tempo. sono successe nel passato e non si sono più ripetute.

Hai scoperto il tempo passato remoto, che si usa quando un’azione si svolge nel passato e si conclude subito

2 Osserva: sotto la linea del tempo dei verbi trovi un verbo per ogni coniugazione.

Continua tu, sul quaderno, a coniugare il verbo mettendo i pronomi.

Una foresta di parole MORFOLOGIA
51
io studiai io studi
io studio io
io
io credo io
io
io scopro
avo
credetti
credevo
scoprii
scoprivo
Passato remoto Passato imperfetto Presente

IL VERBO ESSERE

La scuola foresta

Io sono il bimbo elefante. Io sono seduto in classe per quasi tutto il tempo. Quando mi muovo, posso rovesciare tre compagni, quattro sedie e due banchi.

Io sono calmo, tranquillo e sono pesante…

Io sono la bimba giraffa e a scuola sono sempre con la testa fra le nuvole. Io sono in grado di copiare le verifiche dai miei compagni. Sono alta e il mio collo è lungo; le mie gambe sono agili.

Stefano Bordiglioni, La scuola foresta, Einaudi Ragazzi chi

1 Dopo aver letto il testo, scrivi le informazioni nella tabella.

Nel testo e nella tabella hai incontrato alcune forme verbali del verbo essere

Il verbo essere è un verbo particolare perché ha una coniugazione propria, può avere diversi significati e può diventare un aiutante per gli altri verbi.

• Essere significa descrivere chi siamo e come siamo: sono una bambina; sono un bambino; sono alto; sono timido; sono felice; sono arrabbiata...

• Essere significa stare: sono a scuola; sono a letto...

• Essere significa appartenere: l’auto è dello zio; i pesci sono di Nadia

• Essere aiuta gli altri verbi a formare i tempi composti: Laura è andata a Parigi; i nonni erano usciti a cena

Una foresta di parole MORFOLOGIA
È È È 52
È? com’È? dov’È?

2 Cerchia in verde le forme verbali del verbo essere quando ha significato proprio; in marrone quando il verbo essere aiuta gli altri verbi.

• I nostri cugini sono partiti per andare al mare.

• Quando sono nella mia cameretta ascolto la musica.

• Martino è il bambino più appassionato di Storia.

• Nel 1969 l’uomo è andato sulla Luna.

• Il delfino è un mammifero e vive in acqua.

• Quando sono triste mi rifugio nel mio nascondiglio.

• Il temporale è cessato ed è apparso l’arcobaleno.

• Le tartarughe sono animali che vivono per tanti anni.

• Eleonora è felice perché ha superato gli esami.

• Leonardo è un bambino educato e gentile.

• Alcuni animali si sono estinti a causa del clima.

• Angela è un’amica sincera.

• In biblioteca alcuni libri sono stati regalati agli alunni di terza.

• Il cristallo è un materiale fragile.

3 Completa le frasi con le voci del verbo essere.

• Giovedì andati tutti a teatro.

• Greta Thunberg una ragazza amica dell’ambiente.

• Se ricicli in modo corretto i rifiuti, un bambino responsabile.

• Tu e Riccardo entrati a scuola in ritardo come al solito.

• Io un bambino ordinato e preciso.

• Le piante del parco state potate in autunno.

• Il krill l’alimento delle balene.

• Io e te due veri amici.

• Il Mangiasogni un personaggio fantastico.

• Le favole racconti che insegnano qualcosa.

• Mirco e Liam i miei migliori amici.

Una foresta di parole MORFOLOGIA 53

IL VERBO AVERE

Bimba cicala, bimbo criceto

Io sono la bimba cicala. Io ho una voce melodiosa e gradevole. Quando ho sonno, mi canto una dolce ninna nanna!

Io sono il bimbo criceto e ho una fame spaventosa. Ho grossi denti incisivi che mi permettono di rosicchiare la merenda consumandola briciola dopo briciola.

Stefano Bordiglioni, La scuola foresta, Einaudi Ragazzi chi È? Che cos’ha? Che cosa possiede? Quale sensazione prova?

1 Dopo aver letto il testo, scrivi le informazioni nella tabella.

Ha Ha È Ha Ha

Nel testo e nella tabella hai incontrato alcune forme verbali del verbo avere

Il verbo avere è un verbo particolare perché ha una coniugazione propria, può avere diversi significati e può diventare un aiutante per gli altri verbi.

• Avere significa possedere o non possedere una caratteristica: ho i capelli ricci; non ha gli occhi azzurri

• Avere significa possedere: Ludovica ha un’auto nuova; il maestro ha il registro

• Avere significa provare una sensazione: avere fame; avere sete; avere sonno

• Avere significa provare uno stato d’animo: avere fretta; avere fiducia; avere paura; avere nostalgia...

• Avere aiuta gli altri verbi a formare i tempi composti: i ragazzi hanno pranzato in giardino; gli escursionisti hanno raggiunto il rifugio...

Una foresta di parole MORFOLOGIA
54
È

2 Cerchia in verde le forme verbali del verbo avere quando ha proprio; in marrone quando il verbo avere aiuta gli altri verbi

• Alcuni bambini di terza A hanno i capelli ricci.

• Quando ho sonno ascolto la musica nella mia cameretta.

• Greta Thunberg ha creato un movimento mondiale per difendere il pianeta.

• I nonni hanno acquistato una nuova casa.

• Francesco ha una sciarpa nuova.

• Quando di sera ho paura vado nel lettone con i miei genitori.

• Abbiamo preparato insieme le maschere da indossare a Carnevale.

• Se hai fame, chiedi una merenda sana!

• Un giorno ho visto uno scoiattolo che saltava tra i rami.

• Angela ha uno zaino di pelle molto capiente.

3 Completa le frasi con le voci del verbo avere

• Rebecca e Vittoria uno zaino nuovo.

• I bambini di terza cantato nella piazza principale.

• Noi ricevuto un premio per la gentilezza.

• Non sonno: voglio vedere la televisione.

• Klimt dipinto l’Albero della Vita.

• Nella notte di Halloween voi paura dei fantasmi?

• Dalia una bicicletta rossa e nera.

• Simone e Jacopo visitato il Museo di Scienze Naturali.

PER ALLENARMI UN PO’

1 Leggi le frasi e inserisci essere o avere.

• L’australopiteco il primo ominide.

• L’australopiteco il pollice opponibile.

• Gli ominidi bassi di statura e simili alle scimmie.

• Gli ominidi denti forti e robusti anche se si nutrivano di vegetali.

• Il rifugio degli ominidi in una caverna o sulla cima degli alberi.

• I paleontologi ritrovato i resti di Lucy in Africa.

Una foresta di parole 55

LA TABELLA DEL VERBO ESSERE

Coniugazione propria

IL MODO INDICATIVO

tempi semplici (1 parola)

Presente io sono tu sei

egli è noi siamo

voi siete

essi sono

Imperfetto

io ero tu eri

egli era

noi eravamo

voi eravate

essi erano

Passato remoto

io fui

tu fosti

egli fu noi fummo

voi foste

essi furono

Futuro semplice

io sarò

tu sarai

egli sarà

noi saremo

voi sarete

essi saranno

tempi composti (2 parole)

Passato prossimo

io sono stato

tu sei stato

egli è stato

noi siamo stati

voi siete stati

essi sono stati

Trapassato prossimo

io ero stato

tu eri stato

egli era stato

noi eravamo stati

voi eravate stati

essi erano stati

Trapassato remoto

io fui stato

tu fosti stato

egli fu stato

noi fummo stati

voi foste stati

essi furono stati

Futuro anteriore

io sarò stato

tu sarai stato

egli sarà stato

noi saremo stati

voi sarete stati

essi saranno stati

Una foresta di parole MORFOLOGIA
56

LA TABELLA DEL VERBO AVERE

Coniugazione propria

IL MODO INDICATIVO

tempi semplici (1 parola)

Presente io ho tu hai

egli ha noi abbiamo

voi avete

essi hanno

Imperfetto

io avevo

tu avevi

egli aveva

noi avevamo

voi avevate

essi avevano

Passato remoto

io ebbi

tu avesti

egli ebbe

noi avemmo

voi aveste

essi ebbero

Futuro semplice

io avrò

tu avrai

egli avrà

noi avremo

voi avrete

essi avranno

tempi composti (2 parole)

Passato prossimo

io ho avuto tu hai avuto

egli ha avuto

noi abbiamo avuto

voi avete avuto

essi hanno avuto

Trapassato prossimo

io avevo avuto

tu avevi avuto

egli aveva avuto

noi avevamo avuto

voi avevate avuto

essi avevano avuto

Trapassato remoto

io ebbi avuto

tu avesti avuto

egli ebbe avuto

noi avemmo avuto

voi aveste avuto

essi ebbero avuto

Futuro anteriore

io avrò avuto

tu avrai avuto

egli avrà avuto

noi avremo avuto

voi avrete avuto

essi avranno avuto

Una foresta di parole MORFOLOGIA
57

LA TABELLA DEL VERBO LAVARE

Prima coniugazione

IL MODO INDICATIVO

tempi semplici (1 parola)

Presente

io lav-o

tu lav-i

egli lav-a

noi lav-iamo

voi lav-ate

essi lav-ano

Imperfetto

io lav-avo

tu lav-avi

egli lav-ava

noi lav-avamo

voi lav-avate

essi lav-avano

Passato remoto

io lav-ai

tu lav-asti

egli lav-ò

noi lav-ammo

voi lav-aste

essi lav-arono

Futuro semplice

io lav-erò

tu lav-erai

egli lav-erà

noi lav-eremo

voi lav-erete

essi lav-eranno

tempi composti (2 parole)

Passato prossimo

io ho lavato

tu hai lavato

egli ha lavato

noi abbiamo lavato

voi avete lavato

essi hanno lavato

Trapassato prossimo

io avevo lavato

tu avevi lavato

egli aveva lavato

noi avevamo lavato

voi avevate lavato

essi avevano lavato

Trapassato remoto

io ebbi lavato

tu avesti lavato

egli ebbe lavato

noi avemmo lavato

voi aveste lavato

essi ebbero lavato

Futuro anteriore

io avrò lavato

tu avrai lavato

egli avrà lavato

noi avremo lavato

voi avrete lavato

essi avranno lavato

Una foresta di parole MORFOLOGIA
58

LA TABELLA DEL VERBO CREDERE

Seconda coniugazione

IL MODO INDICATIVO

tempi semplici (1 parola)

Presente

io cred-o

tu cred-i

egli cred-e

noi cred-iamo

voi cred-ete

essi cred-ono

Imperfetto

io cred-evo

tu cred-evi

egli cred-eva

noi cred-evamo

voi cred-evate

essi cred-evano

Passato remoto

io cred-etti/cred-ei

tu cred-esti

egli cred-ette/cred-é

noi cred-emmo

voi cred-este

essi cred-ettero/ cred-erono

Futuro semplice

io cred-erò

tu cred-erai

egli cred-erà

noi cred-eremo

voi cred-erete

essi cred-eranno

tempi composti (2 parole)

Passato prossimo

io ho creduto

tu hai creduto

egli ha creduto

noi abbiamo creduto

voi avete creduto

essi hanno creduto

Trapassato prossimo

io avevo creduto

tu avevi creduto

egli aveva creduto

noi avevamo creduto

voi avevate creduto

essi avevano creduto

Trapassato remoto

io ebbi creduto

tu avesti creduto

egli ebbe creduto

noi avemmo creduto

voi aveste creduto

essi ebbero creduto

Futuro anteriore

io avrò creduto

tu avrai creduto

egli avrà creduto

noi avremo creduto

voi avrete creduto

essi avranno creduto

Una foresta di parole MORFOLOGIA
59

LA TABELLA DEL VERBO SERVIRE

Terza coniugazione

IL MODO INDICATIVO

tempi semplici (1 parola)

Presente

io serv-o

tu serv-i

egli serv-e

noi serv-iamo

voi serv-ite

essi serv-ono

Imperfetto

io serv-ivo

tu serv-ivi

egli serv-iva

noi serv-ivamo

voi serv-ivate

essi serv-ivano

Passato remoto

io serv-ii

tu serv-isti

egli serv-ì

noi serv-immo

voi serv-iste

essi serv-irono

Futuro semplice

io serv-irò

tu serv-irai

egli serv-irà

noi serv-iremo

voi serv-irete

essi serv-iranno

tempi composti (2 parole)

Passato Prossimo

io ho servito

tu hai servito

egli ha servito

noi abbiamo servito

voi avete servito

essi hanno servito

Trapassato prossimo

io avevo servito

tu avevi servito

egli aveva servito

noi avevamo servito

voi avevate servito

essi avevano servito

Trapassato remoto

io ebbi servito

tu avesti servito

egli ebbe servito

noi avemmo servito

voi aveste servito

essi ebbero servito

Futuro anteriore

io avrò servito

tu avrai servito

egli avrà servito

noi avremo servito

voi avrete servito

essi avranno servito

Una foresta di parole MORFOLOGIA
60

ERIFICA I VERBI

1 Analizza le forme verbali con delle x.

Forma verbale conIUGAZ. modo tempo persona numero

telefona

cantammo

sarete

usciamo

viaggiate

leggevano

ha

prendono

eravamo

2 Leggi l’analisi e scopri il verbo. Osserva l’esempio.

• Verbo volare, 1a coniug., modo ind., tempo imperf., 2a pers. plur.: volavate

• Verbo raccogliere, 2a coniug., modo ind., tempo fut. sempl., 3a pers. sing.:

• Verbo avere: coniug. prop., modo ind., tempo imperf., 2a pers. sing.:

• Verbo sentire, 3a coniug., modo ind., tempo pass. rem., 1a pers. sing.:

• Verbo sognare, 1a coniug., modo ind., tempo pass. rem., 3a pers. plur.:

• Verbo essere, coniug. prop., modo ind., tempo fut. sempl., 2a pers. plur.:

• Verbo leggere: 2a coniug., modo ind., tempo pres., 1a pers. plur.:

Com’è andata? Circonda.

61

Questa è la storia

Questa è la storia del pesce che, in cambio di quattro gambe, vendette le sue branchie per sgranchirsi un po’...

Ma è anche la storia del centopiedi che dette un po’ delle sue zampe per una coda di elefante per scodinzolare un po’...

Ed è la storia dell’elefante che in cambio di un paio d’ali diede la propria coda per svolazzare un po’...

Poi è la storia dell’uccello che scambiò le sue due ali per altrettante braccia per salutare un po’...

Infine è la storia del mostro che in cambio di un cuore buono... ridiede le scaglie al pesce

le ali all’uccello riprese le sue braccia

la coda all’elefante

le zampe al centopiedi...

Ognuno fu contento di nuovo nei suoi panni, anche se poi in fondo pensava ad altri scambi perché gli uni agli altri ci si avvicini un po’...

Tiziana Romanin, Questa è la storia, Jaca Book

62 LEGAMI DI PAROLE SINTASSI

IL PREDICATO VERBALE

Il verbo si chiama predicato verbale proprio perché predica, racconta che cosa fa la persona, l’animale o la cosa. La frase è un insieme di parole scelte, appropriate e ordinate per comunicare qualcosa.

1 In queste frasi sono stati mischiati i predicati verbali e le frasi sono senza senso. Riscrivile con il predicato verbale adatto.

• Il giardiniere lucida le rose del giardino.

• Il cuoco scrive la pizza sul tavolo.

• Il papà taglia le scarpe nuove.

• Anna sventola in piscina.

• La bandiera nuota nell’aria.

• Luca impasta un libro.

2 Trova tre predicati verbali adatti a completare ogni frase.

• Il nonno , , il giornale.

• Il gatto , , sulla poltrona.

• La maestra , , gli alunni.

• Il cane , , l’osso.

• Il giardiniere , , gli alberi.

• Lea , , il gelato.

• Il vigile , , i pedoni.

• La giraffa , , le foglie.

• La fontana , , i giardini.

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
63

IL SOGGETTO

1 Sottolinea chi compie l’azione espressa dal predicato verbale.

• Il pesce vende le sue branchie.

• Il centopiedi dona le sue zampe.

• L’elefante dà la sua coda.

• L’uccello regala le sue ali.

Chi compie l’azione è il soggetto. Il soggetto può essere:

• una o più persone; • uno o più animali;

• una o più cose; • un pronome, come io, essi, loro

2 Trova altri soggetti adatti.

• vende le sue branchie.

• dona le sue zampe.

• dà la sua coda.

• regala le sue ali.

3 Trova un soggetto adatto a ogni frase.

• collega le città più importanti.

• ha raccolto il grano maturo.

• sono andati al cinema.

• respirano con le branchie.

• migrano verso Sud.

• si sono estinti.

4 Trova uno o più soggetti adatti a ogni predicato verbale

• , gioca.

• , cantano.

• , corrono.

• , nuotano.

• , mangiano.

• , lavora.

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
64

LA FRASE MINIMA

Hai imparato a completare con uno o più soggetti ogni frase. Hai scritto delle frasi minime, cioè formate dall’azione (predicato) e da chi compie l’azione (soggetto).

1 Trova le frasi minime e cerchiale in azzurro. Osserva l’esempio.

• Biancaneve viveva nel bosco in una casetta di legno, in mezzo ai fiori, insieme ai Sette Nani.

• Ogni mattina, Cenerentola serviva un’abbondante colazione alle due sorellastre e alla matrigna.

• Hänsel e Gretel camminavano impauriti lungo un sentiero nel bosco incantato.

• La mamma di Cappuccetto Rosso preparò un cestino di fragole fresche.

• Il lupo soffiava affamato contro la casa di paglia dei tre porcellini.

• Charlie aveva trovato il biglietto d’oro del signor Wonka nella tavoletta di cioccolato.

• La volpe aveva visto un bel pezzo di formaggio nella bocca del corvo sull’albero.

2 Leggi il testo e cerchia in verde il predicato verbale e in rosso il soggetto di ogni frase.

Il mio papà ama la tranquillità in casa; alla sera il mio papà legge dei libri. Alla domenica noi usciamo dalla porta di dietro; noi andiamo nella savana. Noi lasciamo i vestiti sotto a un baobab. Il sole africano scalda la nostra pelle.

Noi prendiamo i nostri ornamenti da guerrieri Masai dal tronco. Noi diventiamo guerrieri Masai; noi corriamo veloci nella savana. Il sole tramonta dietro le montagne.

La luna appare nel cielo grande e bianca. Di notte il cielo diventa nero. Le stelle splendono nel buio.

Noi camminiamo sui sentieri degli antenati. Noi rientriamo a casa: io tengo la mano nella sua. Il mio papà ama la tranquillità. Lui gusta i ravioli con la ricotta. Dopo cena, il mio papà dorme sul divano davanti alla televisione.

Cecco Mariniello, Il mio papà è un tipo tranquillo, Giunti

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
65

LA FRASE SI ESPANDE, DIVENTA LARGA E DIVENTA GRANDE

1 Rileggi il testo dell’esercizio 2 a pagina 65 e completa la tabella con i soggetti e i predicati verbali che hai trovato. Prova a rispondere alle domande: nel testo troverai le risposte.

soggetto verbo che cosa? quando? dove?

Il mio papà ama la tranquillità in casa

Noi andiamo

Noi lasciamo prendiamo

Il sole africano

alla sera

La luna splendono sul divano

Ogni frase si può arricchire aggiungendo altre informazioni che la completano.

Esempio: Noi corriamo.

• Noi corriamo (come?) veloci.

• Noi corriamo veloci (dove?) nella savana

• Noi corriamo veloci nella savana (quando?) di notte

• Noi corriamo veloci nella savana di notte (con chi?) con gli altri guerrieri

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
66

ERIFICA LA FRASE

1 Analizza i soggetti nella tabella e fai l’analisi con delle x.

Il papà

La luna

Noi

Gli scudi

Io Le giraffe

2 Sottolinea in verde il predicato verbale e in rosso il soggetto. Osserva l’esempio.

• L’anno scorso nell’orto del nonno dimorava una vecchia tartaruga.

• Ogni martedì Giacomo e Martina nuotano in piscina.

• Noi in estate andiamo al mare con i nostri nonni.

• Le giraffe spaventate correvano nella savana con le gazzelle.

3 Completa le frasi minime aggiungendo le informazioni richieste tra parentesi.

• (Quando?) sono andata al luna park.

• Sono andata al luna park (con chi?)

• Sono andata al luna park (dove?)

• Il pesce rosso nuota (dove?)

• Il pesce rosso nuota (con chi?)

Com’è andata? Circonda.

67
Nome
sogg. Nome di persona Nome di animale
di cosa pronome singol. plurale femmin. maschile

LE PREPOSIZIONI SEMPLICI

Le preposizioni sono parole che ci aiutano ad aggiungere informazioni alle frasi e aiutano a creare i legami tra le parole o tra più frasi.

Osserva l’esempio:

Mara legge il libro di Elisabetta a Leo da sua nonna in camera con sua cugina su una poltrona per rilassarsi tra i cuscini fra i due divani

Hai conosciuto le preposizioni semplici: di a da in con su per tra fra

1 Cerchia le preposizioni semplici nel testo.

La fata Smemorina con la sua bacchetta magica aiutò Cenerentola a prepararsi per il ballo. Trasformò una zucca in una carrozza e i topini in cavalli bianchi. Il vecchio cavallo fu trasformato in un cocchiere elegante. Cenerentola si sedette su un cuscino di velluto e volò via da casa verso il castello del principe. A mezzanotte la magia finì e Cenerentola scappò via tra lo stupore degli invitati.

PER ALLENARMI UN PO’

1 Continua tu la storia: inserisci le preposizioni che mancano.

Ma il principe non si rassegnò e chiamò corte il ciambellano affidargli il compito ritrovare la bellissima fanciulla che calzava la scarpina cristallo. Il ciambellano viaggiò paesi e città, ma non trovò la fanciulla.

Il principe disperato partì il suo cavallo bianco, bussò tutte le porte finché non trovò la sua amata Cenerentola. Cenerentola era cucina, pentole e padelle.

Il principe entrò e la prese le braccia.

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
68

LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE

A volte le preposizioni incontrano gli articoli e diventano preposizioni articolate.

Nella (= in + la) casa della (= di + la) nonna ci sono oggetti del (= di + il) passato.

I ragazzini sull’ (= su + l’) isola giocavano ai (= a + i) pirati e lanciavano sassolini dagli (= da + gli) scogli ai (= a + i) nemici nascosti nell’ (= in + l’) acqua. il di a da in su

lo l’ la i gli le del dello dell’ della dei degli delle al allo all’ alla ai agli alle dal dallo dall’ dalla dai dagli dalle nel nello nell’ nella nei negli nelle sul sullo sull’ sulla sui sugli sulle

1 Cerchia le preposizioni semplici o articolate nel testo.

In un punto solitario della costa d’Irlanda, c’era un faro bianco e rosso. Il guardiano si chiamava Stack. Ogni sera usciva dalla sua casa e saliva i gradini della scala a chiocciola per andare ad accendere la lampada sulla cima del faro. Un giorno, mentre camminava sulla scogliera per raccogliere radici dal terreno arido, sentì dei pigolii rochi che venivano dal ciglio della scarpata.

Vide un nido con una dozzina di piccoli gabbiani.

Andò sugli scogli e pescò con la rete molti pesciolini e imboccò i piccoli gabbiani con un pesce per volta. Un pomeriggio, quando arrivò al nido, lo trovò vuoto: i dodici gabbiani si erano lanciati in volo, nel cielo, e si procuravano il cibo in mare, da soli.

Roberto Piumini, Poco prima della notte, Einaudi Ragazzi

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
69

LE PAROLE CHE UNISCONO: I CONNETTIVI LOGICI

Queste parole sono utili e importanti perché uniscono le frasi e ci fanno capire le cause e le conseguenze.

1 Scegli la parola che unisce corretta e completa le frasi.

• In primavera i bambini corrono nei prati (però/e) acchiappano le farfalle.

• Cybelle sorride (quindi/ma) Phileas non sa a chi.

• Phileas non ha acquistato parole, (infatti/poiché) pronuncia quelle catturate con il retino.

• Phileas ha acquistato una parola speciale (perché/infatti) vuole donarla a Cybelle.

Agnès de Lestrade, La grande fabbrica delle parole, Terre di Mezzo

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
70
e ma anche quindi infatti perché poiché perciò tuttavia invece però

LE PAROLE DEL TEMPO

Queste parole sono utili e importanti perché indicano quando si svolgono le azioni, i fatti, le storie. Ci accompagnano nel Tempo, nel passato, nel presente, nel futuro.

ora dopo poi infine più tardi

qualche

giorno fa una volta

1 Scegli la parola del tempo corretta e completa il testo.

(Una volta/Mentre/Poi) la casa si stava svuotando, Gianni era seduto per terra.

(Allora/Più tardi/Prima) erano stati caricati i mobili,

(intanto/poi/adesso) via via le casse con i piatti, i bicchieri, le pentole, i quadri.

Le tende non c’erano più e dai vetri sporchi si intravedeva un grande albero verde. (Dopo/Ora/Una volta) Gianni è proprio disperato: è tutto vuoto, vuoto dentro e vuoto attorno.

(Mentre/Ora/Poi) Gianni rannicchia le gambe, pensa a quello che troverà nella nuova città.

mentre intanto nel frattempo durante

LEGAMI DI PAROLE SINTASSI
Lucia Tumiati, Il mio amico invisibile, Giunti Junior prima

Una regina distratta

Una volta, tanti anni fa, viveva in un palazzo una regina molto distratta. Un giorno in cui era tornata a casa scalza, la regina disse: – Oggi ho perso il mio ultimo paio di scarpe.

– Così distratta, perderai anche la testa! – concluse il re. Il giorno dopo, la regina tornò a casa senza testa e disse:

– Una testa mi occorre e dovrò comprarne una nuova!

Così regina, corte e re andarono al negozio in cui vendono teste nuove. Lì la regina provò e riprovò teste di tutti i tipi: di marzapane, di cioccolato e di caramello, di plastica, di gomma, d’oro e d’argento, gialle, rosse e blu.

– Questa mi è stretta! Questa è larga! Questa mi fa brutta e vecchia!

Alla fine la regina colpì così forte lo scaffale che tutte le teste caddero a testa in giù.

– Rimarrò così, senza testa! – urlò, infuriata. Corte e re ammutolirono per mesi e mesi. Un giorno la regina distratta disse:

– Senza testa né testone si val meno di un bottone. Se cocuzza io non ho, la cocuzza mi farò. La regina mandò a comprare rasi pregiati, velluti morbidissimi e iniziò a cucire una testa di stoffa.

Al viso diede il chiarore dell’alba; alle labbra i riflessi del tramonto; agli occhi l’azzurro del cielo; ai capelli la luce delle stelle; alle gote il profumo delle rose. Quando la testa fu terminata, la regina prese un barattolo di colla e con la colla sul collo la incollò.

– Ora che la testa mi son fatta, non sarò mai più distratta!

Emanuela Nava, La zucca dei re, Mondadori

72 Parole in punta di penna ORTOGRAFIA

SUONI SIMILI E SUONI DIVERSI

1 La regina distratta ha perso la testa e non sa più scrivere correttamente le parole. Aiutala tu. Sottolinea le parole sbagliate e riscrivile sui puntini in modo corretto.

Giro del mondo

Cera una volta una principesa che credeva di essere perfetta e non aveva amici, perche secondo lei nessuno era perfetto abbastanza per starle vicino.

La regina le diceva sempre, preoqqupata, che sarebbe rimasta sola e le propose di fare il giro del mondo.

La principessa accettò. Prese una saccha con del cibo e partì. Vide molti paesi, ma in alcuni le persone erano troppo alte, troppo basse, con il naso troppo grande, o con i piedi troppo piccoli.

Quando stava per finire il giro del mondo, ed era ancora sola e molto molto triste, andò da un saggio che viveva in una piccola foresta.

Quando arrivò nella foresta, vide la cassa del sagio: era molto piccola, con le finestrelle azzurre e il camino fumante, le pareti erano biance e il tetto rosso.

La principessa gli racconto di aver girato il mondo, ma di non aver trovato nessuna persona perfetta. Il saggio pensò per molto tempo e le rispose che sono le imperfezioni a renderci unici e perfetti agli occi delle persone che ci amano.

La principessa rifletté e capì che nessuno era perfetto, nemmeno lei, e visse felice di essere una principessa inperfetta.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA 73

I SUONI DELLA C

1 Collega la parola scritta correttamente alla relativa immagine.

cambella

chastello ciambella

castello

chollo

collo coccolato

cuscino ciuffo

guscino

ciesto

cesto

chiuffo

chele

cioccolato cele

2 Completa le tabelle inserendo le parole al posto giusto.

occhi • camoscio • colibrì • cervo • lucciola • arancia • ciurma

cipolla • coraggio • canguro • lumache • chiodo • cugino • celeste

coniglio • cuscino • ciuffo • acciuga • mucche • chitarra • ciabatta

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
CE CI 74
CA CO CU CHE CHI CIA CIO CIU

CU • QUA, QUE, QUI, QUO

1 Risolvi gli indovinelli scegliendo le parole giuste.

cuscino • taccuino • scuola • cuoco • cucina • cuore • cuccia • cuffia

• Batte sempre, a tutte le ore, non si ferma e si chiama

• Lavoro con il fuoco, cucino e sono il

• Ogni cane ha la sua

• Se c’è la maestra vuol dire che siamo a

• Fa rima con lucina, si preparano i pranzi, è la

• Non è un diario, sta nel taschino, puoi prendere appunti, è il

• Quando vai a nanna o fai un pisolino, metti la testa sul tuo

• In piscina o quando c’è vento, la metti in testa e sei contento, è la

2 Completa lo schema inserendo il nome di ogni disegno.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
75
1 4 7 2 5 8 3 6 9 10 1 9 7 5 3 2 10 8 6 4

CQU… L’ACQUA SCENDE

1 Risolvi gli indovinelli inserendo i nomi nello schema.

1 Prendi l’ombrello, c’è un nuvolone, ecco che arriva un grande…

2 I tuoi disegni son sempre belli perché dipingi con gli…

3 Ma che fame stamattina, mi sta venendo l’…

4 Sono andata a casa di Dario e mi ha mostrato tanti pesci nell’…

5 Sono lungo, sono sotto, porto acqua, son l’…

6 Nel negozio io ti ho visto che facevi un …

7 Sono uno stagno piccolino e mi chiamo …

8 Io mi tuffo nel mare blu, sono un … e ritorno su.

9 Sono fresca e trasparente e disseto tutta la gente.

10 Lavo il piatto, forchetta e cucchiaio, in cucina nell’…

2 Scegli cinque parole tra quelle dell’esercizio 1 e scrivi cinque frasi lunghe.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
FA GLU GLU 76
E
1 9 7 5 3 2 10 8 6 4 1 2 3 4 5

I SUONI SCE, SCI

1 Tutte le parole che fanno rima devono contenere sce o sci. Completa. Osserva l’esempio.

arpa fa rima con uscio fa rima con liscia fa rima con anello fa rima con imperatore fa rima con cascina fa rima con reame fa rima con galoppo fa rima con canarino fa rima con

sciarpa

Tutte le parole che derivano da scienza vogliono la vocale i, come scienziato, scientifico, fantascienza, scienze, coscienza

2 Forma una frase con ognuna delle parole che derivano da scienza.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
77
• • • • •

I SUONI DELLA G

1 Leggi le parole ed elimina con una X l’intruso.

giallo gallo gatto

geco gelato gheriglio

gufo giullare paguro

alghe maghe faggeto

2 Ora inserisci le parole dell’esercizio 1 al posto giusto.

giungla guscio giugno

pagina giraffa ghiro

gomito lago fagiolo

regina aghi ghirlanda

Gl come gladiatore, gli come paglia, li come olio.

Se fai attenzione non sbagli!

3 Sottolinea in rosso gl come glicine, in azzurro gl come aglio e in verde li come ciliegia.

tovaglia

• glicine

veliero

• oliera

• trifoglio

sigla

• aliante

• saliera

• migliaia

• aglio

• giglio

• coniglio

• sveglia

• glaciazione

• ciliegia

• cavaliere

• conchiglia

• glassa

• sogliola

• foglia

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
GA GO GU GHE GHI
78
GIA GIO GIU GE GI

GNA, GNE, GNI, GNO, GNU

1 Gna, gne, gni, gno, gnu: unisci le sillabe come vuoi tu! Osserva l’esempio. Poi scrivi sul quaderno le parole che hai formato.

2 Colora le parole che NON contengono il suono gn. Poi ricopiale sotto.

condominio

matrimonio agnello

giugno

legno gnomo genio segnale

lasagne sogno criniera cagnolino

giardiniere paniere spugna geranio

niente pigne arnia

falegname

PER ALLENARMI UN PO’

1 Leggi, scopri e dividi le parole cancellando quelle scritte in modo errato, come nell’esempio. Poi scrivile in maniera corretta sul quaderno.

OLIOAGLIOCASTANIAGEGNOLEGNAMEARGNAPANIERELULIOGIUGNO

ITAGLIAMILIONECIGLIEGIANIENTEGIARDINIEREGILIOCICOGNA

CANDELIEREMACEDONIAVENTALIO

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
CI GNI GNA VA PRU LA GNE GNO MON GNA TA 79
RA

LE DOPPIE… LETTERE CHE SI ABBRACCIANO

1 Leggi il testo, scegli e inserisci le parole corrette.

Un colore per sopravvivere

Una volta, molto tempo fa, i camaleonti erano (rosi/rossi)

Siccome gli alberi, i cespugli e i (pratti/prati) erano verdi, era facilissimo distinguere un (camaleonte/cammaleonte) fra le foglie anche a un chilometro di distanza. I dinosauri e gli (ucellaci/uccellacci)

neri li vedevano benissimo anche loro e, visto che ne erano (ghiotti/ghioti) , ne mangiavano più che potevano.

Francesco Altan, La vera storia di Kamillo Kromo, EL

2 Aggiungi la letterina doppia e scopri una parola nuova.

• casetta diventa

• cane diventa

• note diventa

• caro diventa

• pala diventa

• sera diventa

3 Togli la letterina doppia e scopri una parola nuova.

• pollo diventa

• tonno diventa

• sette diventa

• torri diventa

• canne diventa

• pelli diventa

4 Scrivi in modo corretto la parola corrispondente a ogni disegno.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
80

SILLABANDO

1 Dividi con una barretta le parole con…

• le doppie, come gat / to

farfalla • giraffa • puzzola

• la lettera ponte, come tar / ta / ru /ga

delfino • bisonte • falco • elefante • formica

• c e g, come luc / cio / la

giaguaro • cinciallegra • ciuffolotto • procione • maggiolino

• ch, gh, gl, gn, come a / gnel / lo

tacchino • cicogna • cinghiale • granchio • ghiro

ghepardo • picchio • lumache • sogliola • coniglio

• s, come ro / spo

istrice • squalo • spigola • struzzo • sgombro

• sc, come scim / mia

scoiattolo • camosci • mosca • biscia • moscerino

• mp, mb, come tam / bu / ro

timpani • tromba • campana • cembalo • trombone

• q, come a / qui / lo / ne

quaderno • soqquadro • quercia • quattro • liquore

• cq, come ac / qua

acquario • acquerelli • acquedotto • acquitrino • subacqueo

2 Dividi in sillabe le seguenti parole.

tamburo

pappagallo

maggio

montagna

rospo

scatola

moscerino

acquazzone

ombrello

cioccolato

razzo

ciambella

margherita

scimpanzè

spazzola

tovagliolo

canguro

tortellino

farfalla

torta

candela

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
81

ERIFICA

LE DOPPIE E LA DIVISIONE IN SILLABE

1 Scrivi tre frasi. Ognuna deve contenere almeno una parola con la doppia.

1 2 3

2 Dividi in sillabe le seguenti parole. Osserva l’esempio.

• gufo

• acqua

• città

• alghe

gu / fo

• ombrello

• quaderno

• acquitrino

• lavastoviglie

3 Dividi in sillabe le seguenti parole e indica il numero di sillabe. Osserva l’esempio.

sillabe sillabe

cuo / re 2

• cuore

• farina

• sera

• paguro

• topolina

• pasticcino

4 Osserva i disegni, unisci le sillabe e forma le parole.

pe co ac sce qua ni ne glio rio ca

Com’è andata? Circonda.

82

L’APOSTROFO

1 Leggi la filastrocca. Che cosa c’è che non va?

La ape vola, lo orso ronfa, la erba cresce, la acqua tonfa, lo albero fiorisce, lo anemone profuma, la aria soffia leggera come una piuma, la oca, lo asino, una arpa, una amica per giocare lo apostrofo devi usare se la vocale vuoi far saltare. vola, ronfa, cresce, tonfa, fiorisce, profuma, soffia leggera come una piuma, , , , per giocare devi usare se la vocale vuoi far saltare.

2 Ora riscrivi le parole sottolineate, mettendo l’apostrofo dove occorre.

3 Metti l’apostrofo dove occorre.

• La aquila è ritornata al nido perché un aquilotto era caduto.

• Lo armadio di Sara è sempre in disordine.

• Lo amico di Diego lo ha aiutato a potare le rose.

• Lea ha realizzato un anello per una amica della sua nipotina.

• Cinzia ha acquistato una automobile nuova.

• Lo orologio di Greta era indietro di una ora.

• Anna in primavera semina lo orto e durante la estate raccoglie gli ortaggi.

• Il giardiniere ha tagliato la erba: adesso la aiuola è ordinata.

Hai conosciuto gli articoli con l’apostrofo anche nella sezione Una foresta di parole a pagina 39. Ora puoi scoprire altri usi dell’apostrofo a pagina 84.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
83

APOSTROFO SÌ, APOSTROFO NO

1 Leggi e osserva le parole in verde.

Quanti chilometri all’ora per andare sulla luna se partiamo oggi all’una? Metti il filo dentro l’ago e attraversa a piedi il lago. Prepara l’etto di cioccolata, lascia a casa la marmellata, non esser pigro, non stare a letto. Riponi l’ascia dentro il cassetto e allora parti con un razzetto.

2 Inserisci la parola corretta nella frase. Fai attenzione al significato. allora • all’ora • luna • l’una

• Il ghepardo raggiunge i 130 chilometri

• Il ghepardo è veloce e nessuno lo può prendere.

• La è il satellite della Terra.

• di notte è l’ora in cui possiamo ascoltare il canto dei rapaci notturni.

Un poco… un po’

3 Leggi attentamente la filastrocca.

Gioco ancora per un poco, gioco ancora per un po’. Corro, salto, ballo, giro e tra un po’ mi fermerò, leggerò, studierò e tra un poco dormirò.

4 Completa le frasi inserendo un po’ al posto di un poco.

• Il treno arriverà tra un poco .

• Manca ancora un poco di tempo all’intervallo.

• Bisogna sempre avere un poco di pazienza con i cuccioli.

• Quando cuoci la pasta, devi aggiungere un poco di sale grosso.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
84

C’ERO, C’ERA, C’ERANO, C’È, CI SONO

1 Completa il testo con c’ero, c’era, c’erano, c’è, ci sono.

Io non durante l’Era Mesozoica, quando i dinosauri.

In biblioteca un libro molto interessante e ricco di illustrazioni. Infatti nel libro tante immagini dei dinosauri e degli ambienti in cui vivevano. Essi avevano colonizzato tutto il pianeta e per tanto tempo non animali antagonisti.

I paleontologi e le paleontologhe hanno studiato i fossili dei dinosauri. In Italia, a Benevento, il fossile di Ciro, un piccolo dinosauro predatore. Invece a Besano, vicino a Varese, un mare tropicale e si sono ritrovati i resti di un Ittiosauro, chiamato in seguito Besanosauro.

Ho visitato il piccolo museo dove numerosi fossili di vegetali, ammoniti e trilobiti: la guida mi ha spiegato che ancora oggi una cava nascosta tra gli alberi di un bosco dove si scava per cercare i reperti.

2 Completa le frasi con c’ero, c’era, c’erano, c’è, ci sono.

• Nell’ovile un piccolo agnellino e una decina di pecore.

• Sul tavolo tanta frutta gustosa, ma non dolci.

• Allo stadio tanti tifosi della squadra di casa, mentre pochi tifosi ospiti.

• Tu alla festa di Marco un mese fa? Io non

• Una volta due fratellini che si chiamavano Hänsel e Gretel.

• Un tempo case costruite con materiali naturali, adesso i grattacieli.

• Nello stagno molti girini e su una foglia di ninfea una rana.

• L’anno scorso non libri nuovi in biblioteca.

• Al compleanno di Elisa la sua migliore amica, ma non i suoi fratelli.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
85

L’ACCENTO

Lunedì Cenerentola andò al ballo e martedì ballò, martedì il gabbiano prese il volo e tra le nuvole volò, mercoledì l’orco portò il conto e giovedì Mignolina contò Venerdì la principessa sul pero li invitò ma il principe disse sì, la regina disse no… sabato però… il re senza accento si volse e si arrabbiò e senza il casco in testa la domenica… cascò.

Nella filastrocca tutte le parole scritte in verde sono nomi. Le stesse parole con l’accento, scritte in rosso, sono voci verbali al tempo passato remoto.

1 Trasforma i verbi dal tempo passato remoto al tempo futuro semplice. Osserva l’esempio.

Tempo passato remoto Tempo futuro semplice ballò ballerà volò contò invitò si arrabbiò cascò

2 Che cosa puoi osservare?

3 Leggi e metti l’accento dove manca e il suono cade più forte, sull’ultima sillaba.

mamma

sorella zio

papa

nonno

paese

citta

villaggio

quartiere

localita caffe latte

cioccolata spremuta te sedici

trentatre

sessantuno

tre novantatre ragu baccala bigne pesce

tiramisu

bonta liberta pace

generosita

tranquillita

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
86

L’ACCENTO

1 Leggi le frasi, comprendi il significato e inserisci la parola corretta.

• La farfalla leggera silenziosa.

la • là

• farfalla vola di qua e di

da • dà

• La farfalla vola un prato all’altro e piccoli tocchi ai fiori.

li • lì

• La farfalla porta con il polline e, tocca altri fiori, li impollina.

• , in mezzo al prato, la farfalla si ferma sui petali di colore viola e accarezza per raccogliere il polline. si

• Rispondi di se sai già come comportano le farfalle.

2 Scrivi una frase con: è, là, lì, sì, dà.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
e • è
• sì se
87
1 2 3 4 5

L’ACCA CI VUOLE OPPURE NO?

1 Leggi la filastrocca facendo attenzione ai monosillabi colorati.

Nel paniere cosa metti?

Torta, fragole o confetti?

Oh, direi una crostata…

Ho le uova di giornata.

Ai mirtilli o alla marmellata?

La tortiera hai già imburrata?

2 Completa con o, oh, ho.

Ahi, che male, mi son scottata

E la torta mi è cascata.

Vai a casa della nonna

Con la cuffia e la gonna

Ah, ricordati, il paniere

Ha dentro la torta e anche le pere.

• , che meraviglia! Finalmente abbiamo visto la nostra città dall’alto.

• Io visitato il museo archeologico il mese scorso.

• Non so se acquistare un libro un poster per il regalo di compleanno di mio fratello.

3 Completa con ai, ahi, hai.

• Abbiamo incontrato Mara giardini pubblici.

• Anche tu giocato con lei?

• ! Sono caduto dall’altalena e mi sono fatto male!

4 Completa con a, ah, ha.

• È inverno. Grump freddo e non il fuoco nella sua grotta.

• , che bella scoperta! Ecco il fuoco portato da un fulmine.

• Grump preso il fuoco con un ramoscello e lo portato nella sua caverna e poi da una caverna un’altra.

5 Completa con anno, hanno.

• L’ scorso siamo andati in gita a Torino.

• Tutti i bambini portato dei semi da piantare nell’orto della scuola.

• Le balene compiono una migrazione lunga un . Insieme a loro i cuccioli che non paura del lungo viaggio.

Parole in punta di penna ORTOGRAFIA
A, AH, HA
AI, AHI, HAI • O, OH, HO
88

Ark ti accompagna nel mondo della lettura. La incontrerai prima di ogni proposta. Ecco la legenda.

Ark nella foresta di libri

Leggere è entrare in una foresta di libri per volare, viaggiare, navigare, imparare nel mondo delle emozioni e della fantasia.

Ark sopra i sassi fa tanti passi

Leggere è camminare lentamente, inciampare, cadere, fermarsi… e continuare a camminare, tanti passi, piano piano sopra i sassi.

Puoi leggere in tante posizioni: a testa in giù, sul divano, in auto, sulla spiaggia, nella casa sull’albero… Puoi leggere in tanti modi diversi.

Noi ne abbiamo trovati tre.

LETTURA VELOCE e A COLPO

D’OCCHIO per comprendere

l’argomento e la trama in generale;

il simbolo è V.

LETTURA A SALTI per TROVARE

le informazioni che ti servono;

il simbolo è S

LETTURA LENTA e APPROFONDITA per cercare di capire

e ricordare tutte le informazioni che dà un testo; il simbolo è L.

89
LEGGERE È COME. . . volare
1 3 2

Impariamo a leggere un problema, per comprendere e saper rispondere alla domanda.

1 Indica il tipo di lettura che useresti per leggere un problema e per rispondere alla domanda.

• Luca è più alto di Marco e Matteo è più alto di Luca. Chi è il più alto?

• Mara ha 8 anni. Diego, il suo fratellino, ha 3 anni meno di Mara. Lea, invece ha 12 anni più di Diego.

Quanti anni hanno Diego e Lea?

Quanti anni hanno in tutto i tre fratellini?

2 Indica il tipo di lettura che useresti per cercare sulla mappa la posizione delle case di:

• nonno Ferdy e nonna Gina

• zia Concetta

• zio Marco

• Laura, la libraia

• il gelataio

90 LEGGERE È COME. . . volare Ark sopra i sassi fa tanti passi
V S L V S L V S L C, 7 G, 1 B, 4 A, 5 D, 2 F, 3 E, 6
• la cartoleria di Cinzia
il parco
scuola A B C D E F G H 7 6 5 4 3 2 1 H, 7
• la

1 Indica il tipo di lettura che useresti per cercare nel calendario un giorno particolare.

• Il 9 maggio è il compleanno di Elisa. Quale giorno della settimana è?

V S L

2 Cancella con una X la parola che NON appartiene alla serie e poi scrivi tutte le altre nell’ordine che secondo te è corretto.

martedì domenica aprile lunedì mercoledì venerdì giovedì sabato

estate inverno Carnevale autunno primavera

dicembre ottobre febbraio novembre inverno gennaio

giallo blu rosso bianco arancione cinque

pallone pasta pane pesce paura paguro

91 LEGGERE È COME. . . volare Ark sopra i sassi fa tanti passi
20 50 33 70 40 60 30

1 Per ogni riga, colora la parola che NON appartiene alla stessa categoria delle altre parole.

divano fiore poltrona sedia

panino cappello pantaloni maglietta

dolcetti caramelle spinaci cioccolatini

pianoforte lettera violino tamburo

giornale ananas ciliegia mela

garofano giallo rosa tulipano

yogurt

torta latte

formaggio

2 Cerchia l’istruzione che NON appartiene alla serie, poi numera le altre istruzioni nell’ordine in cui le svolgeresti e scopri il titolo.

A infornare la teglia coccolare il gatto versare la farina impastare preparare una torta

B fare il portiere andare al campetto di calcio tuffarsi in piscina giocare una partita di pallone indossare la divisa

Il titolo è

3 Indica il tipo di lettura che hai usato per comprendere qual è il titolo.

Il titolo è

92 LEGGERE È COME. . . volare Ark sopra i sassi fa tanti passi
V S L

1 In ciascuna frase, prova a capire qual è l’argomento di cui si parla.

• Il mio coniglietto si nasconde quando mi vede.

• Il gatto di Sara si arrampica sugli alberi.

• I cani di Dario amano correre nei prati.

• Il pappagallo di Meggy sta appollaiato vicino alla finestra.

L’argomento è

• Quando è domenica, la nonna prepara una torta alla crema.

• Al compleanno di Eleonora abbiamo mangiato la pizza.

• Sono ghiotta di tiramisù.

• A Giulia piace tantissimo il gelato al cioccolato fondente. L’argomento è

• Ogni sera leggo una favola prima di addormentarmi.

• Io e mio fratello amiamo i libri di Harry Potter.

• In biblioteca ci sono tanti libri di avventura.

• I libri di Roal Dahl sono divertenti.

L’argomento è

2 Copia i nomi corretti e cancella l’intruso con una x.

balena • gatto

cane • criceto

leone • pecora

pantera • tigre •

farfalla • tartaruga •

ape • rondine

93 LEGGERE È COME. . . volare Ark sopra i sassi fa tanti passi
domestici animali
animali
animali
feroci
che volano
• • •
• •
• •

Sei capace di ricavare informazioni da un testo?

1 Leggi il testo, evidenzia le informazioni richieste con due colori diversi. Ricopia le informazioni che hai trovato.

IL MERLO

Il merlo è un uccello che corre e saltella, scava nel terreno umido per cercare i vermi. In primavera i merli costruiscono il nido sui cespugli e sugli alberelli, non lontano da terra. Il nido è costruito con muschio, terra e fili d’erba.

• Che cosa fa il merlo?

• Come costruisce il nido?

LA COLLINA

La collina è un rilievo alto non più di 600 metri. Sulla sommità della collina puoi vedere il borgo e lungo i fianchi i terrazzamenti. I terrazzamenti sono ripiani di terreno costruiti dall’uomo per coltivare viti, ulivi, alberi da frutto, cereali.

• Che cos’è la collina?

L’HOMO HABILIS

• Che cosa sono i terrazzamenti?

L’Homo Habilis era un ominide che viveva in Africa; era bipede e sapeva utilizzare le mani. Aveva imparato a usare il chopper, una pietra scheggiata da un lato che serviva per difendersi, per cacciare e per tagliare la carne.

• Chi era l’Homo Habilis?

• Che cos’era il chopper?

94 Ark nella foresta di libri LEGGERE È COME. . . volare

1 Leggi il testo, poi completa con le informazioni richieste.

IL COCOBAR

Il cocobar è fatto così: ha il muso davanti, e la coda pure davanti. Gli occhi, le orecchie e i baffi, ispidi, sono davanti. Il pelo, sempre arruffato, perché il cocobar non si pettina mai, è sempre davanti. Le zampe davanti sono davanti, e le zampe di dietro sono davanti. La schiena del cocobar, naturalmente, è davanti. Perciò quando il cocobar si volta, non lo vedi più. Il cocobar lo vedi quando si avvicina, quando ti viene incontro con quella lingua larga, un po’ rasposa, sempre pronta a leccarti, perché è un animale molto affettuoso e farebbe qualunque cosa pur di ricevere una carezza.

si

Indica il tipo di lettura che hai usato per ricavare le informazioni dal testo.

95 LEGGERE È COME. . . volare Ark sopra i sassi fa tanti passi
Andrea Sottile, Urbuq, Rizzoli
V S L
è
così: 1 2 3 4
2 Trova almeno due sinonimi di: • ispido • arruffato • affettuoso • Il cocobar
fatto
1 2
Dove
trova la schiena del cocobar? • La lingua del cocobar è:

1 Leggi e scrivi le parole che mancano.

IL MERLO IN CLASSE

Fa ancora caldo e la maestra apre la . In quel momento qualcosa che sembra una nuvoletta entra dalla finestra della . È un uccello tutto nero con il becco . Vola in alto, tocca il . Si butta a in giù e sfiora la treccia di Eleonora. Dopo il primo attimo di i bambini ridono. Finalmente il merlo si ferma. Appollaiato in cima alla lavagna, alza il e parla. La maestra dice ai di disegnare il Tutti disegnano il merlo con il giallo.

Erminia Dell’Oro, Un merlo parlante in classe, Emme Edizioni

2 Leggi e scrivi le parole che mancano.

MERAVIGLIOSE PIETRE SCOLPITE: I FOSSILI

Esistono meravigliose pietre dalle forme fantastiche, che non sono mai state lavorate dall’ Sono i , ossia i resti di antichissimi e piante che sono rimasti talmente tanto sottoterra, da diventare pietre. Può accadere, però, che l’ o il vento corrodano il materiale dentro il quale il fossile è racchiuso: e allora esso ritorna alla luce. Possiamo così ritrovare e conservare le forme degli animali e delle che vivevano un tempo sulla terra e nell’acqua.

Il libro della storia, Utet

Indica il tipo di lettura che hai usato per trovare le parole che mancano nei due testi. V

96 Ark nella foresta di libri LEGGERE È COME. . . volare
S L

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Consulenza didattica: Luciana Ventriglia, formatrice AID, specialista in pedagogia clinica

Coordinamento redazionale: Nicoletta Baldini

Redazione: Nicoletta Baldini, Camilla Di Majo

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: A come Ape di Alessia Zucchi

Illustrazioni: Gabriel Cortina, Daisy Ingrosso

Copertina: Fabrizio Filipponi, Carmen Fragnelli

Ricerca iconografica: Nicoletta Baldini

Referenze iconografiche: Shutterstock

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division

Loreto – Trevi 23.83.183.0

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.

Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

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© 2023 La Spiga, Gruppo Editoriale ELi info@gruppoeli.it

EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.

Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

2 Classe

• Lettura e scrittura

• Riflessione linguistica

• Matematica

• Scienze, Geografia, Storia, STEAM

ISBN per l’adozione: 978-88-468-4354-8

3 Classe

• Lettura e scrittura

• Riflessione linguistica

• Matematica

• Storia, Geografia, Scienze, STEAM

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RiflessioneSOTTOSOPRAlinguistica3978-88-468-4355-5 SSP123-15
ISBN 978-88-468-4355-5

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Articles inside

L’ACCENTO

7min
pages 89-99

L’ACCENTO

1min
page 88

C’ERO, C’ERA, C’ERANO, C’È, CI SONO

1min
page 87

APOSTROFO SÌ, APOSTROFO NO

1min
page 86

L’APOSTROFO

1min
page 85

SILLABANDO

1min
page 83

CQU… L’ACQUA SCENDE

1min
page 78

CU • QUA, QUE, QUI, QUO

1min
page 77

SUONI SIMILI E SUONI DIVERSI

1min
page 75

LE PAROLE DEL TEMPO

1min
pages 73-74

LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE

1min
page 71

LE PREPOSIZIONI SEMPLICI

1min
page 70

LA FRASE MINIMA

1min
page 67

ERIFICA I VERBI

1min
pages 63-64

LA TABELLA DEL VERBO SERVIRE

1min
page 62

LA TABELLA DEL VERBO CREDERE

1min
page 61

LA TABELLA DEL VERBO LAVARE

1min
page 60

LA TABELLA DEL VERBO AVERE

1min
page 59

LA TABELLA DEL VERBO ESSERE

1min
page 58

IL VERBO AVERE

1min
pages 56-57

IL VERBO ESSERE

1min
pages 54-55

LA LINEA DEL TEMPO DEL PASSATO

1min
page 53

LE CONIUGAZIONI

1min
page 49

LA RADICE E LA DESINENZA DEL VERBO

1min
pages 48-49

ERIFICA AGGETTIVI QUALIFICATIVI E POSSESSIVI

1min
pages 46-47

L’AGGETTIVO POSSESSIVO

1min
page 45

L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

1min
page 44

GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI

1min
page 42

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI

1min
page 41

NOMI COMPOSTI

1min
page 40

IL NUMERO DEL NOME

1min
page 35

IL GENERE DEL NOME

1min
page 34

NOMI CONCRETI E NOMI ASTRATTI

1min
page 32

IL NOME

1min
page 31

SINONIMI, CONTRARI, OMONIMI

1min
pages 29-30

I SINONIMI

1min
pages 25-26

LE PAROLE CHE…

1min
pages 21-22

PERCHÉ SI CHIAMANO COSÌ?

1min
page 20

L’ORIGINE DELLE PAROLE

1min
page 19

IL DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO

1min
pages 17-18

PUNTO INTERROGATIVO ? E PUNTO ESCLAMATIVO

1min
page 16

IL DISCORSO INDIRETTO

1min
page 15

IL DISCORSO DIRETTO

1min
page 14

I DUE PUNTI :

1min
page 13

LA VIRGOLA ,

1min
page 12

FACCIAMO IL PUNTO

1min
page 11

COMUNICARE CON LE PAROLE

1min
pages 8-9

COMUNICARE SENZA PAROLE

1min
page 6
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