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LE PAROLE DEL TEMPO

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L’ACCENTO

L’ACCENTO

Queste parole sono utili e importanti perché indicano quando si svolgono le azioni, i fatti, le storie. Ci accompagnano nel Tempo, nel passato, nel presente, nel futuro.

ora dopo poi infine più tardi qualche giorno fa una volta

1 Scegli la parola del tempo corretta e completa il testo.

(Una volta/Mentre/Poi) la casa si stava svuotando, Gianni era seduto per terra.

(Allora/Più tardi/Prima) erano stati caricati i mobili, mentre intanto nel frattempo durante

(intanto/poi/adesso) via via le casse con i piatti, i bicchieri, le pentole, i quadri.

Le tende non c’erano più e dai vetri sporchi si intravedeva un grande albero verde. (Dopo/Ora/Una volta) Gianni è proprio disperato: è tutto vuoto, vuoto dentro e vuoto attorno.

(Mentre/Ora/Poi) Gianni rannicchia le gambe, pensa a quello che troverà nella nuova città.

Una regina distratta

Una volta, tanti anni fa, viveva in un palazzo una regina molto distratta. Un giorno in cui era tornata a casa scalza, la regina disse: – Oggi ho perso il mio ultimo paio di scarpe.

– Così distratta, perderai anche la testa! – concluse il re. Il giorno dopo, la regina tornò a casa senza testa e disse:

– Una testa mi occorre e dovrò comprarne una nuova!

Così regina, corte e re andarono al negozio in cui vendono teste nuove. Lì la regina provò e riprovò teste di tutti i tipi: di marzapane, di cioccolato e di caramello, di plastica, di gomma, d’oro e d’argento, gialle, rosse e blu.

– Questa mi è stretta! Questa è larga! Questa mi fa brutta e vecchia!

Alla fine la regina colpì così forte lo scaffale che tutte le teste caddero a testa in giù.

– Rimarrò così, senza testa! – urlò, infuriata. Corte e re ammutolirono per mesi e mesi. Un giorno la regina distratta disse:

– Senza testa né testone si val meno di un bottone. Se cocuzza io non ho, la cocuzza mi farò. La regina mandò a comprare rasi pregiati, velluti morbidissimi e iniziò a cucire una testa di stoffa.

Al viso diede il chiarore dell’alba; alle labbra i riflessi del tramonto; agli occhi l’azzurro del cielo; ai capelli la luce delle stelle; alle gote il profumo delle rose. Quando la testa fu terminata, la regina prese un barattolo di colla e con la colla sul collo la incollò.

– Ora che la testa mi son fatta, non sarò mai più distratta!

Emanuela Nava, La zucca dei re, Mondadori

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