Touring 07/08 2021 italiano

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IN GIRO CON

ALAN ROURA

Inseguendo la stella della libertà È stato il più giovane navigatore a partecipare alla Vendée Globe, la famosa circumnavigazione in solitaria considerata l’Everest dei mari. Si sta preparando al prossimo appuntamento, stavolta giocando fra i grandi. Incontro con un avventuriero nato.

mentalmente, impari a conoscerti meglio». Per l’impavido marinaio la vela è proprio questo: andare oltre i propri limiti, lottare senza tregua, non arrendersi mai.

TESTO PASCALE STEHLIN | FOTO OLIVIER VOGELSANG

La vita fra parentesi

I

l ginevrino ci accoglie al club di vela di Versoix, che frequentava già da bambino, per parlarci dei suoi piani. È un volto noto e numerosi passanti si fermano per salutarlo e fargli i complimenti. Roura risponde a tutti con garbo e un sorriso gentile sulle labbra. Reduce da due Vendée Globe, il bretone d’adozione non intende riposarsi sugli allori. Lo attendono la Route du Rhum e la prossima Vendée Globe: intende vincerla, questa sfida e realizzare così un sogno accarezzato fin da piccolo. «Voglio mettere insieme un progetto vincente ed acquistare un nuovo monoscafo performante oppure trasformare una barca esistente».

Dopo la collaborazione con La Fabrique, è alla ricerca di un nuovo sponsor. Il giovane lupo di mare non resiste a lungo sulla terraferma, la voglia di salpare nuovamente è irrefrenabile. «La Vendée Globe è il Santo Graal dei velisti. Siamo appena 80 ad averla compiuta, allorché nello spazio sono andati 300 astronauti. Anche se richiede uno sforzo enorme, sia di tempo sia di denaro, affrontare l’oceano da soli dopo 4 anni d’intensa preparazione è un’esperienza per la quale viviamo e cui non rinunceremmo per nulla al mondo». Questo massacrante giro non stop intorno al mondo comporta innu80 touring | luglio / agosto 2021

merevoli pericoli ed incognite. In questi tre mesi può capitare di tutto, di ferirsi e vivere momenti di sfinimento o sconforto, avarie e addirittura naufragi. Ma cosa lo spinge a riprovarci? «Al timone sono io il capo. Tutto dipende da me. Nella vita di ogni giorno non è mai così. È proprio questa la libertà che cerco, quella di essere il capitano del mio destino». E continua, su un tono riflessivo: «Se fallisco e non ritornerò, sarà per colpa mia. Ma se taglierò il traguardo vittorioso, so che sarà merito mio, del mio impegno e della mia tenacia». Solo a bordo, lontano da tutti e senza appoggi, Alan Roura ha sperimentato bagni di emozioni sconvolgenti e sublimi: «In un batter d’occhio passi dal riso al pianto, vuoi perché hai le forze della natura contro, vuoi perché ti trovi indietro, in coda al piazzamento. A volte mi chiedo cosa ci sto facendo là fuori, con il mare impazzito fra le onde torreggianti, alte anche 10 metri». Ma poi l’istinto di sopravvivenza riprende il sopravvento. Da quando ha memoria, il 28enne si è sempre sentito attratto dal rischio: «Mi piace buttarmi, tentare l’impossibile. Le paure e i dubbi, anche se possono essere spiacevoli sul momento, sono lì per essere superati. Ne esci più forte

Da quando è diventato padre di una bambina qualche mese fa, Alan Roura affronta diversamente le lunghe assenze da casa. La vela è uno sport egoistico, ammette. «Quando prendo il largo vorrei fermare il tempo a terra, sospenderlo mentre sono via. Sento che mi sto perdendo degli attimi importanti ed irripetibili». Fortunatamente la moglie condivide la sua passione e lo sostiene. Lo skipper è consapevole che un giorno dovrà ammainare la vela: «Noi gente di mare invecchiamo precocemente e viviamo nell’incertezza costante circa il futuro. La mia vista è diminuita e dovrò portare gli occhiali, anche se faccio ancora fatica ad accettarlo». Il sole e il sale invecchiano la pelle, il fragore del vento e delle vele finisce per danneggiare l’udito. Eppure, per questo giovane il richiamo del mare aperto è più forte di tutto. ◆

«A volte mi chiedo cosa ci sto facendo là fuori, con il mare impazzito fra le onde torreggianti, alte anche 10 metri» Alan Roura vive con la sua famiglia a Lorient, in Bretagna

Il navigatore a Versoix, nel porto della sua infanzia.


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