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Assicurati per l’outdoor
Sono appeso ad un albero, e adesso?

A volte lo sport d’avventura, anche se non estremo, può giocare brutti scherzi. Chi paga in caso di incidente? Quali regole devono rispettare le agenzie e come è la situazione all’estero? Ecco le risposte.

TESTO DOMINIC GRAF
Gli sport d’avventura nella loro declinazione più soft sono considerati innocui, eppure possono capitare degli incidenti. Secondo l’Ufficio prevenzione infortuni (upi), ogni anno l’attività con il parapendio causa circa 860 incidenti in Svizzera. Per la propria sicurezza si può già fare molto scegliendo l’agenzia, la guida nonché l’istruttore. Si dovrebbe quindi considerare solo aziende o persone qualificate. In Svizzera l’offerta commerciale delle cosiddette «attività a rischio» – che comprendono anche le avventure soft – è chiaramente regolata dalla legge e deve essere certificata dall’Ufficio federale dello sport (UFSPO). Chi vuole avere informazioni su misura, può contattare direttamente l’UFSPO, per esempio, o la Swiss Outdoor Association (SOA), un’associazione di organizzatori di eventi specializzati nel settore dell’outdoor e dell’avventura.

Anche se la maggior parte degli incidenti si concludono senza problemi, si pone la questione dell’assicurazione. Chi, per esempio, copre i costi dopo l’atterraggio su un albero? In questo caso, l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni copre il salvataggio e il recupero del pilota, ma non il recupero del velivolo. Se non avete l’assicurazione complementare appropriata, dovete sostenere voi stessi i costi. E può costarvi caro. Secondo la Federazione Svizzera di Volo Libero (FSVL), il recupero del materiale può costare fino a 2500 franchi o di più se, per esempio, il parapendio deve essere recuperato in elicottero.
Inoltre l’assicuratore può ridurre la prestazione in denaro della metà o addirittura rifiutarla del tutto, nel caso seguente: «se l’assicurato si espone ad un pericolo particolarmente grave senza prendere o poter prendere le precauzioni per limitare il rischio a proporzioni ragionevoli». Si tratta dell’articolo 50 dell’Ordinanza sull’assicurazione contro gli infortuni (OAINF) sugli «atti temerari». Per esempio, chi inizia a fare parapendio nonostante le condizioni meteorologiche molto sfavorevoli, in caso di incidente riceverà solo il 50 percento delle prestazioni. Lo stesso vale per gli sport sulla neve al di fuori delle piste segnalate o per l’alpinismo e l’arrampicata con attrezzature inadeguate, mancanza di esperienza o in caso di maltempo.
All’estero si raccomanda un’assicurazione viaggi
Se ci si trova coinvolti in un incidente all’estero, nei paesi dell’UE e dell’AELS dalla propria assicurazione si ricevono le stesse presta-
Circa 860 incidenti di parapendio avvengono ogni anno in Svizzera.
zioni contro gli infortuni come se si fosse assicurati nel paese in questione. In tutti gli altri paesi, l’importo massimo pagato è il doppio delle spese che sarebbero state sostenute se ci si fosse curati in Svizzera. Tuttavia, soprattutto nei paesi con costi sanitari molto elevati, come ad esempio gli Stati Uniti, il Canada, gli Emirati Arabi Uniti e il Giappone, spesso questo importo non risulta essere sufficiente. Se le vittime di incidenti sono assicurate in modo inadeguato, le conseguenze finanziarie possono essere dunque molto pesanti. La Suva raccomanda quindi di «stipulare un’assicurazione per le vacanze e i viaggi prima di partire all’estero». La piattaforma online Comparis raccomanda un’assicurazione di viaggio anche per un’altra ragione: «In genere il rimpatrio in Svizzera non è coperto dall’assicurazione di base. Le buone assicurazioni complementari si fanno carico della copertura completa in caso di necessità di rimpatrio». A questo punto, vale la pena menzionare la protezione viaggi del TCS: il Libretto ETI. Con questa copertura di viaggio, i soci del TCS, quando sono all’estero, possono contare sull’esperienza e sulla competenza di un team di professionisti e di medici oltre che di traduttori, sia dopo un incidente di rafting che dopo una malattia dovuta al coronavirus. •
FOTO ISTOCK POLIZIA CANTONALE SVITTO Il recupero di pilota e attrezzatura di volo dopo un atterraggio su un albero può essere complesso e costoso.