SORRIDOIMPARO

Page 1

SORRIDOIMPARO inclasse

Le emozioni al centro dell’apprendimento, per accogliere tutte e tutti In classe con te, per stare bene in classe e imparare con il sorriso Obiettivo Parità, progetto per la parità di genere, di Irene Biemmi, a cura di Erickson

I grandi casi dell’Ispettore Ortografoni, di Silvia Baldi e Susi Cazzaniga, a cura di Erickson Capire è più facile, di Barbara Carretti e Luisa Carretti, a cura di Erickson Formazione per l’insegnante, a cura di Daniela Lucangeli

2
LETTURE
DIREZIONE SCIENTIFICA DANIELA LUCANGELI • PARITÀ D I GENER E • M ULTIC U LTURA • R I G ENERAZIONESCUO L A • SOSTENIBILITÀ

48

SI TORNA A SCUOLA

6 Una vacanza in una bolla 7 Messaggi dalle vacanze 8 La buca della scuola 10 Di nuovo in ritardo 11 Lo zaino di Spiderman 12 La scuola 13 La nuova scuola 14 Tu ce l’hai un amico del cuore? 15 La mia scuola

52

NEL

REGNO DELLA FANTASIA

18 Matilde e Renata 19 In viaggio 20 Liam e il giardino 22 Un lavoro importante 24 Sul treno 25 Il posto più bello 26 La volpe e la bambina 27 Cane puzzone 28 ASCOLTO E COMPRENDO Una casa nel grattacielo EDUCAZIONE CIVICA E SOSTENIBILITÀ 30 Dividiamo i rifiuti! 32 Il gioco del riciclo

34

36

74 ASCOLTO E COMPRENDO Due ali EDUCAZIONE CIVICA E SOSTENIBILITÀ 76 Un ponte per Nonsodove 78 Barnababus 79 Disegno allo specchio 80 LEGGO E COMPRENDO Due attaccabrighe formidabili 82 HO IMPARATO La città dei lupi blu

L’ARCOBALENO DELLE

EMOZIONI

STARE BENE INSIEME

40 Io sono così 42 Avventure con il nonno

43

44

46

INDICE
IL MONDO INTORNO A ME 2
LEGGO E COMPRENDO L’albero e il bambino
HO IMPARATO Papavero con sorpresa 86 Chi sono? 87 Un giorno speciale 88 Il pesciolino sottosopra 89 Gatto brutto 90 Allegria 91 Odio 92 Il buco
il segreto dei papà
Ritrovarsi
Occhi neri
Leo è solo? 50 L’attesa
ASCOLTO E COMPRENDO Bea e il ballo 54 Un’amica di lettura 56 Una nuova amica 58 LEGGO E COMPRENDO Vera amicizia 60 HO IMPARATO Un elefante per amico 64 Animali che nessuno ha mai visto 66 Un rimedio calma vulcano 68 La Principersa 70 Il titolo lo scegli tu… 72 Lilla la pirata

94 ASCOLTO E COMPRENDO

Essere me 96 Emozioni in barattolo

EDUCAZIONE CIVICA E SOSTENIBILITÀ 98 Non è necessario essere uguali 100 L’orologio delle emozioni 101 Scarabocchiamo con le emozioni 102 HO IMPARATO

INVERNO 125

Una sorpresa inaspettata 126 La luce di Natale 127 Anno nuovo 121 Inverno nell’orto… 128

ARTE E MUSICA

Dare voce alle linee 130 ARTE E MUSICA Musica d’acqua 131 ARTE E MUSICA Il Pesce Mirtillo 132 ARTE E MUSICA Concerto d’acqua

CAPIRE È PIÙ FACILE!

La rabbia di Anna 104 Prima di leggere 105 Un rospo in gola 106 Strategia 1 • Come un esploratore 108 L’inizio o introduzione 110 Lo svolgimento 112 La conclusione 114 Strategia 2 • Come un artista 116 Adesso prova tu!

PRIMAVERA 133 È arrivata la primavera 134 È Pasqua 135 Primavera nell’orto… 136

ARTE E MUSICA Segni e suoni 138 ARTE E MUSICA Un concerto di carta

E STAAGIONI TRRA ARTE E M MUSICA CA

AUTUNNO 118

Autunno 119 Il bandito delle foglie secche 120 Autunno nell’orto… 121 ARTE E MUSICA

Linee per tutti i gusti 122 ARTE E MUSICA

Disegnare con una linea 123 ARTE E MUSICA

Ascoltare la pioggia 124 ARTE E MUSICA

Disegnare la pioggia

ESTATE 140 Scoppia la vita 141 Estate nell’orto… 142

ARTE E MUSICA Forme e colori in musica 144 ARTE E MUSICA Forme e contorni con i fiori

In Hub Kids e Hub Kit: testi facilitati e semplificati. I testi facilitati e semplificati sono raccolti nel volume CheFacile!–Sorridoimparo inclasse1-2-3, disponibile su richiesta dell’insegnante.

Nella Guida insegnante: strategie e dettagli operativi per la didattica inclusiva.

3

SI TORNA A SCUOLA

Inizia la scuola si ride e si canta, si torna già in classe per un anno che incanta. Ritrovi compagni e compagne nel cortile di scuola, le aule son pronte. Il profumo di scuola a inizio dell’anno, odora di astucci e foderine nuove. Le vacanze sono finite ma, niente paura, hanno ricaricato le pile a bambini e bambine per una nuova fantastica avventura!

Gek Tessaro, Il museo immaginario, Carthusia Edizioni Ricaricato le pile: ridato forza.

PAROLE

IN CLASSE CON TE

Se ti capita di fare qualche errore nella lettura, non ti preoccupare stai imparando! Esercitati e vedrai che migliorerai.

4

SCRIVO

E tu, quali emozioni hai provato ritornando a scuola? Scrivi. Quando sono tornato/a a scuola mi sono sentito/a

Rispondi alle domande con un compagno o una compagna.

• Che cosa vorreste imparare quest’anno?

• Che cosa vi piacerebbe andare a visitare con la classe?

5 DDI

UNA VACANZA

IN UNA BOLLA

Domani inizia la scuola. Luca vorrebbe uscire in bicicletta, ma tutti a casa sono indaffarati. La mamma è impegnata a scrivere sull’agenda gli orari del lavoro e della scuola. La sorellina Mia è agitatissima perché andrà alla scuola dell’infanzia, così continua a indossare i suoi grembiulini nuovi. – Vai a giocare con le bolle – grida la mamma a Luca dal salotto. All’inizio Luca pensa sia noioso, poi prende il tubetto delle bolle ed esce sul balcone. Soffia con cura ogni bolla, osserva i colori dell’arcobaleno sulla sua superficie e immagina di vedere un momento delle vacanze.

Nella prima, quella grande, vede il mare e la spiaggia... lui che costruisce i castelli e gioca sulla sabbia con le biglie. In un’altra bolla, vede il bosco dove ha fatto molte passeggiate. In un’altra ancora, Luca rivede la biblioteca e il nonno che legge le storie a lui e a Mia. È proprio bello ripensare alle vacanze estive.

Disegna nella bolla vuota un bel ricordo delle tue vacanze. Poi, sul quaderno, scrivi due pensieri che raccontino la tua estate.

SI TORNA A SCUOLA 6
DISEGNA

MESSAGGI DALLE VACANZE

Completa i messaggi con le parole mancanti. Scegli tra quelle date. Poi collega ogni fotografia al suo messaggio. compagni • vampiri • campeggio • conchiglie • russe • settembre

22 giugno

Cari e compagne, mi mancate, anche se qui mi diverto un mondo: faccio il bagno e colleziono . Ci vediamo a scuola, Davide

26 luglio

Ciao a tutti! Vi scrivo dalla tenda del mio tra i monti. Un saluto, ci vediamo a . Sabrina

7 agosto

Cara classe, oggi è una giornata speciale: sono salita sulle montagne ed entrata nel castello dei . A presto, Miriam

SI TORNA A SCUOLA 7

LA BUCA DELLA SCUOLA

Nel cortile della nostra scuola, dietro la palestra, c’è una buca. Noi la chiamiamo la Buca. Nella Buca crescono arbusti, cespugli e ceppi e ci si può giocare. È piena di salite e di discese, di rami e di sassi, e in un punto c’è del fango giallo che non finisce mai! Il mio posto preferito di tutta la Buca è la Grande Radice. Lì si può giocare a qualsiasi cosa. Appena suona la campanella corriamo ll .

S LA 8

Alcuni fanno gara di salti, altri si rotolano, mentre noi giochiamo alla famiglia dei caprioli.

I grandi stanno sul bordo col muso lungo.

– Perché non giocate a calcio o non andate sull’altalena? – gridano.

– Perché non vogliamo! – gridiamo noi.

È semplice: a noi basta la Buca.

Adattato da: Emma AdBåge, La Buca, Editore CameloZampa, 2020

DISEGNA

Tu hai un posto speciale a scuola? Disegnalo e spiega a voce come lo usi insieme ai tuoi compagni e compagne.

IN CLASSE CON TE

Per non perdere di vista la riga in cui sei usa il dito quando leggi!

S 9

DI NUOVO IN RITARDO

– Valeria, perché sei di nuovo in ritardo?

– La mia mamma...

– Ehi! – l’interrompe la maestra. – Non mi verrai di nuovo a raccontare...

– No, stavolta no! Stavolta è differente... Infatti stamattina mia mamma si è alzata prestissimo grazie a una sveglia elettronica che ha comprato apposta. E così sono arrivata a scuola con mezz ’ ora di anticipo, però...

– Però? – chiede la maestra con un’espressione nient’altro che conciliante.

– Però quando sono arrivata vicino al portone della nostra scuola c’era un principe che batteva la testa contro il muro, ma così forte, così forte che faceva tremare i vetri delle finestre. A me dispiaceva per la sua testa, ma anche per la nostra scuola che è già messa un po’ maluccio per i fatti suoi. Così mi sono avvicinata al principe e...

Adattato da: Anna Lavatelli, Valeria sei in ritardo, Giunti Junior

COMPRENDO

PAROLE

Nient’altro che conciliante: per niente comprensiva.

Che cos’è una sveglia elettronica?

Scrivi sul quaderno come vorresti finisse la storia.

S LA 10

LO ZAINO DI SPIDERMAN

Oggi è venuta la zia e ha detto: – Vieni con me dal parrucchiere?

E io: – Sì. Mentre eravamo fuori siamo passate dal cartolaio e lei mi ha detto: – Hai già comprato la cartella? E io: – No. E allora lei ha detto: – Sceglila, che te la compro io. Io le ho viste tutte, le cartelle, e ho scelto quella di Spiderman. – La cartella dell’uomo ragno ti piace? – ha detto la zia – Ma è da maschi!

E io: – Ma a me piace Spiderman. La zia però non era convinta e ha telefonato al papà. Il papà ha detto che sì, a me piaceva Spiderman, e che me la poteva comprare. Mia zia non era ancora convinta e ha telefonato anche alla mamma. La mamma ha detto che se mi piaceva poteva comprarmela e la zia allora si è convinta.

Adattato da: Giorgia Vezzoli e Massimiliano Di Lauro, Mi piace Spiderman… e allora?, Editrice Settenove, 2014

SCRIVO COMPRENDO

Chi sta raccontando la storia? un bambino una bambina un cane parlante Che tipo di zaino vuole per iniziare la scuola? Segnalo con una X nel disegno.

RIFLETTO

Secondo te, esistono zaini che possono avere solo i maschi e zaini solo per le femmine? Spiega il perché.

SI TORNA A SCUOLA 11

LA SCUOLA

La scuola è un edificio con le pareti dove si appendono i cartelloni, con banchi dove si appoggiano i gomiti, e le sedie dove si appoggiano i sederi.

La scuola è uno spazio aperto anche quando è al chiuso.

Cambia sempre perché ogni giorno c’è qualcosa di nuovo.

Nella scuola ci sono le bambine e i bambini. Sono di tanti tipi e di tante forme. Con i propri gusti e i propri interessi. La somma di tutte le differenze compone la scuola. Le maestre e i maestri aiutano a imparare. Insegnano cos’è la bellezza e quella meraviglia che si chiama immaginare. Insegnano anche a sbagliare: perché più si sbaglia più s’impara.

Adattato da: Luca Tortolini e Marco Somà, Che cos’è la scuola?, Terre di mezzo Editore, 2021

SCRIVO COMPRENDO

Che cosa vuol dire l’ultima frase “più si sbaglia e più s’impara”?

È bene cercare di non fare mai errori. Dagli errori si può imparare. Bravi alunni e brave alunne non sbagliano mai.

SI TORNA A SCUOLA 12

LA NUOVA SCUOLA

Viola viene da un Paese molto lontano, un Paese colorato, con il mare, gli animali e tanti fiori, ma anche un Paese dove la vita non è affatto facile. La città è tutta una novità: le case, i vestiti, le facce che incontra sono tutte cose insolite per Viola.

E le persone parlano, parlano, parlano, ma lei capisce solo: “Bla... Bla... Bla...”.

Il primo giorno di scuola la maestra Lauretta la presenta alla classe.

I bambini salutano in coro. Ma Viola capisce solo: “Bla... bla... bla...”.

I compagni di classe la osservano con attenzione e Viola si fa piccina piccina.

Al suono della ricreazione i compagni di classe giocano fra loro e Viola rimane a guardare. Ma che noia!

Il giorno dopo, tornata a scuola, Viola trova sul banco un foglio con una scritta che dice più o meno così: ECCO QUALCHE PENSIERO PER LA NOSTRA VIOLA!

In effetti il banco è tutto ricoperto di sorprese e regalini! Viola ringrazia tanto e pensa: “Ecco una bella novità”.

Adattato da: Silvia Serelli e Allegra Agliardi, Viola cambia scuola, EDT - Giralangolo

RIFLETTO tranquillità gioia entusiasmo sicurezza imbarazzo paura nostalgia incertezza

Hai mai provato a “metterti nei panni” di un compagno o una compagna che arriva per la prima volta in classe e magari, come Viola, proviene da un Paese dove tutto è diverso compresa la lingua? Prova a pensarci: quali emozioni proveresti? Colora le emozioni che tu proveresti in questa situazione e confrontati in classe.

SI TORNA A SCUOLA 13

TU CE L’HAI UN AMICO DEL CUORE?

Io ho un amico del cuore e gli voglio un sacco di bene. Si chiama William, ma io lo chiamo Willy. Mi piace giocare con lui, andiamo molto d’accordo. Qualche volta litighiamo, poi però facciamo subito pace. Allora ci stringiamo i mignoli, li dondoliamo e recitiamo insieme la promessa dell’amicizia: “Bimbirimbù, il mio amico sei tu!”. Ogni tanto lo facciamo anche se non bisticciamo, perché ci piace un sacco dirlo in coro. In coppia facciamo un sacco di cose bellissime: le corse con le macchinine, le costruzioni, i disegni e i giochi di mostri. Oppure i viaggi spaziali, quando costruiamo le astronavi con le sedie, le coperte e i cuscini.

Adattato da: Roberto Morgese, Per il mio amico del cuore, Giunti Editore, 2022

SCRIVO

Scrivi nel riquadro il nome di un tuo amico o di una tua amica. Quali colori ti vengono in mente pensando a lui o lei? Utilizzali per scrivere.

SI TORNA A SCUOLA 14

LA MIA SCUOLA

La mia scuola è di quelle normali, con un cancello e disegni appesi. La scuola però può essere diversa: a volte è un albero e basta, o una strada, un muretto. Per imparare le cose grandi va bene anche una scuola piccola. Fuori dalla scuola ci sono le cose che a scuola si imparano. Le puoi guardare dalla finestra, ma se non basta si esce tutti insieme a vederle da vicino. A scuola ci sono le ore, che passano e non si vedono, ma sai lo stesso come sono. Alcune sono brutte, altre così così, ma certe sono bellissime anche la mattina presto. Vanno avanti lente o corrono troppo veloci, ma tutte si fermano un attimo a fare merenda. A scuola stiamo tutti insieme. Parliamo, ascoltiamo, dividiamo il banco e la pizza. Ogni tanto ci mettiamo in gruppi per fare il cartellone. Così, vicini vicini, ci scambiamo le idee e i segreti. Susanna Mattiangeli, La mia scuola ha un nome da maschio, Lapis Editore

SCRIVO

Ti è mai capitato di uscire dalla scuola con la tua classe per osservare le cose che state imparando? Che cosa hai visto? Scrivi.

Testo facilitato e semplificato

SI TORNA A SCUOLA 15

IL MONDO INTORNO A ME

Le cose preziose il più delle volte le teniamo raccolte. Ma quello che è vero altrettanto è che spesso i gioielli ci passano accanto. Non li vediamo per noia, forse per distrazione, senza farci attenzione.

Basterebbe fermarci ogni tanto per scoprire che il mondo è bello e anche tanto!

Gek Tessaro, Il museo immaginario, Carthusia Edizioni

IN CLASSE CON TE

Leggere ad alta voce è una buona strategia per diventare dei lettori e delle lettrici esperti.

16

DISEGNO

Insieme a una compagna o a un compagno, scegliete almeno due cose preziose del mondo e scrivete perché le avete scelte. Poi disegnatele e appendetele in classe.

17 DDI

CHI?

Leggi. Chi è il personaggio più importante del racconto?

MATILDE E RENATA

“Malissimo!” esclamò Matilde aprendo la porticina di una casa minuscola che si trova in fondo a una salita. Era molto seccata perché per tutta la strada aveva avuto il vento contrario; inoltre da un po’ di tempo tutto le andava storto e Renata, una bambina che da poco abitava lì a fianco e che ora si trovava per caso alla finestra, le stava facendo le boccacce. Matilde era una vecchina minuta; secondo alcuni i suoi capelli rossi erano tinti, secondo altri lei era addirittura una strega. In ogni caso quando si arrabbiava i capelli rossi le si arricciavano più del solito e cominciavano a sibilare. Matilde girò la chiave nella toppa ed entrò in una stanzetta tanto piccola e piena di cose che non si capiva come facesse a starci anche lei. Poi chiuse la porta e Renata non vide altro. Adattato da: Bianca Tarozzi, Storie di Matilde, I sassolini, Mondadori, 2001

COMPRENDO

Chi è il protagonista del racconto?

IL MONDO INTORNO A ME 18

DOVE?

Leggi. Cerchia le parole che rispondono alla domanda Dove?

IN VIAGGIO

All’inizio non è che un luccichio fiacco e lontano, che poi aumenta e cresce e diventa un treno che viaggia pigro sulle rotaie. Prima di lui arriva il vento fresco che poi si ferma quando comincia lo stridio del ferro sulle rotaie. Le porte si aprono e Milo sale su un vagone. Il treno si rimette in marcia. Milo e sua sorella si siedono. Ogni mese i viaggi della domenica in metropolitana non finiscono mai e come al solito Milo è agitato come una bibita gasata. Per evitare di esplodere studia i volti intorno a lui e cerca di immaginare le loro vite. Alla prima fermata in centro un uomo con i baffi chiude le parole crociate e scende di corsa. Milo lo immagina mentre scala cumuli di fanghiglia marrone per arrivare al suo appartamento disordinato dove deve arrampicarsi per cinque piani. Chissà chi incontrerà ancora Milo nel suo viaggio in metropolitana?

Adattato da: Matt de La Peña e Christian Robinson, Milo immagina il mondo, Ape Junior, 2022

COMPRENDO

Dove si svolge la storia? Segna con una X. in un ascensore su una metropolitana in un appartamento

RIFLETTO

PAROLE

Stridio: rumore acuto e fastidioso.

Rifletti con un compagno/a. Secondo te la metropolitana è un posto dove si possono conoscere le persone? Perché?

IL MONDO INTORNO A ME
19

QUANDO?

Leggi. Sottolinea tutte le parole che rispondono alla domanda Quando?

LIAM E IL GIARDINO

C’era una volta una città senza giardini né alberi né prati. Nemmeno un ciuffo d’erba. La maggior parte delle persone passava il tempo al chiuso. C’era però un bambino che amava stare all’aperto, perfino nei giorni di pioggia. In una di quelle mattine, Liam fece alcune scoperte. Stava gironzolando dalle parti della vecchia ferrovia, che aveva smesso di funzionare da molti anni, quando s’imbatté in una scalinata che portava ai binari. La prima cosa che vide fu una solitaria macchia di colore. Capì che le piante stavano morendo.

IL MONDO INTORNO A ME 20

Così il giorno dopo tornò e si mise al lavoro. Innaffiò i fiori fin quasi ad affogarli ed ebbe problemi con la potatura. Ma con il passare delle settimane Liam cominciò a sentirsi un vero giardiniere, e le piante cominciarono a sentirsi un vero giardino.

La maggior parte dei giardini resta sempre nello stesso posto. Ma quello non era un giardino qualsiasi.

Con chilometri di ferrovia sgombra davanti a sé, stava diventando impaziente. Voleva esplorare. Erbe selvatiche e muschi furono i primi a muoversi. Spuntavano sempre più lontano, lungo i binari, e presto vennero seguiti dalle piante più delicate.

Nei mesi successivi Liam e il giardino curioso esplorarono ogni angolo e nelle primavere seguenti si spinsero a esplorare tutta la città.

La cosa più sorprendente fu che spuntarono anche nuovi giardinieri.

PAROLE

Sgombra: vuota.

COMPRENDO

Scrivi sul quaderno tutte le parole del tempo che hai sottolineato. Secondo te, quanto tempo è passato dall’inizio alla fine del racconto?

un giorno alcune settimane alcuni mesi

IL MONDO INTORNO A ME 21
Peter Brown, Il giardino curioso, EDT - Giralangolo

CHE COSA SUCCEDE?

Leggi il racconto e scopri quello che succede.

UN LAVORO IMPORTANTE

SHHH! Che cos’è? Lo senti?

Sta arrivando, è un fruscio, un ronzio è... un’ape! BZZZ BZZZ BZZZ, FRRR FRRR FRRR...

Quattro piccole ali fremono e sbattono, frullano; l’ape indaffarata vola tutt’intorno. FRRR FRRR... Cerca... si posa... – Eccolo! – È un fiore ricco di polline, dai colori vivaci. Con il suo dolce profumo richiama l’ape a sé. L’ape si tuffa, succhia, beve, si abbuffa, si sazia e poi si riposa.

COMPRENDO

Osserva le fotografie: ti aiutano a capire il significato delle parole.

polline favo

IL MONDO INTORNO A ME 22

Prepara il suo carico, riprende il volo...

BZZZ BZZZ!

Ecco che entra nel suo nido ronzante di vita.

E insieme alle altre api del favo mastica mastica, succhiano il nèttare che si fa appiccicoso...

Mettono l’impasto dentro alle celle, poi battono le ali sempre più forte... WHOOSH!

Sono piccole ma potenti.

SSSSHHHH! Il nettare si raffredda e si asciuga, diventa più denso.

Le ali frullano ancora più in fretta... Abbondante e colloso: ecco il miele finalmente!

Kirsten Hall e Isabelle Arsenault, Vita da ape, Terre di mezzo Editore

IN CLASSE CON TE

Se non sai rispondere alle domande, rileggi il testo e riprova! Alcuni testi devono essere letti più volte per essere compresi bene.

PAROLE

Fremono: si agitano facendo rumore. Nettare: liquido dolce di alcune piante, cibo per insetti e uccelli.

Che cosa succede? Scrivi sotto ogni disegno.

IL MONDO INTORNO A ME
23

SUL TRENO

Oggi per Marco è un giorno speciale. Il giorno del suo primo viaggio in treno. È seduto accanto al finestrino e guarda fuori. Marco vede... i palazzi di vetro. “Chissà in quanti ci lavorano... Non si sentiranno chiusi, là dentro? No, il vetro è trasparente come l’aria, e allora deve essere un po’ come stare nel cielo”. Pensa. Marco vede... le colline. “Chissà che cosa pensa l’erba quando le mucche se la mangiano. Magari vorrebbe solo star lì e farsi annusare”.

Marinella Barigazzi e Ursula Bucher, Chissà, Kite Edizioni

COMPRENDO

Chi è il personaggio più importante del racconto?

SCRIVO

Trova nello schema i nomi delle cose che potresti vedere dal finestrino di un treno e scrivili.

IL MONDO INTORNO A ME 24
• • • • • • • • • • • • ALBERIDKHOOCJS MHEKYPONTE W ONT ASC HCASE LUA MFSAZZRRTOILVZ AQPMXSTRADEIOI RZPPKFIUMEHNLO E TIYERBA W EEN XPAPAVERIXE W E

IL POSTO PIÙ BELLO

In un luogo lontano vivevano due amici: Diego, un pappagallino, e Fernando, un pesce pagliaccio. Il pappagallo svolazzava tutto il giorno, mentre il pesce passava il tempo tra coralli, alghe e pesci colorati. Un giorno i due amici si ritrovarono a parlare di quale fosse il posto più bello del mondo. – È il mare! Quaggiù c’è la barriera corallina, con i mille colori dei coralli, delle spugne e delle conchiglie. Una cosa così colorata in cielo non c’è – disse Fernando. Il pappagallino non sapeva come rispondere. Poi notò uno scivolo di sette colori che brillava in mezzo al cielo azzurro. – L’arcobaleno! – esclamò Diego. – È bello! – ammise Fernando. – Il mio mare e il tuo cielo sono posti ugualmente belli. Stefano Bordiglioni, Qual è il posto più bello?, Emme Edizioni

COMPRENDO

Segna con una X il disegno che rappresenta lo “scivolo di sette colori”.

Cerchia nel brano le parole che rispondono alla domanda Dove?

IL MONDO INTORNO A ME 25

LA VOLPE E LA BAMBINA

Tutto iniziò per caso. Stavo tornando da scuola e non avevo mai visto una volpe così da vicino. Non mi aveva sentita. E non si mosse mentre io la guardavo.

Mi avvicinai e sussurrai: – Non aver paura, volpe... non aver paura! – Lei scappò via. Il cuore mi batteva all’impazzata. Era così bella!

Per un attimo mi ero illusa di toccarla. – Ma come, vai già via? Tornerai, vero? – le dissi. Si avvicinava l’autunno e della volpe nessuna traccia.

Le mie passeggiate erano diventate emozionanti, trovavo la foresta più misteriosa sapendo che vi si nascondeva la mia volpe. Mi sentivo minuscola tra l’immensità della natura. Sapevo leggere, scrivere e contare, ma non sapevo individuare le tracce di una volpe. Eppure ero sicura di averla sotto il naso.

Passò l’inverno e arrivò la primavera. Ritornai a cercare la mia volpe. Trovai finalmente la sua tana. Dunque era lì che abitava... ma ora che l’avevo sentita, la volevo vedere.

La mia volpe era femmina e aveva fatto i cuccioli. Aveva fiutato la mia presenza e li aveva portati in un luogo più sicuro, avrei dovuto fare più attenzione.

Dopo giorni di avvicinamento una grande conquista: mi permetteva di seguirla. Chissà dove mi avrebbe portato.

COMPRENDO

Sottolinea nel testo tutte le parole del tempo. Poi rispondi con una X.

• I fatti narrati nel testo si svolgono in: qualche giorno. un anno. qualche mese.

IL MONDO INTORNO A ME 26

CANE PUZZONE

Cane Puzzone è nato in un bidone dell’immondizia e ne girano tante di storie sul suo conto: che è stato abbandonato, che puzza di sardine e che confonde la destra con la sinistra. Sotto il pelo di questo sfortunato animale si nasconde una creatura dolce e affettuosa, che qualche volta crede di essere un labrador. Peccato che a vederlo sembri una vecchia moquette spelacchiata e che persino i bambini più coraggiosi lo evitino. Cane Puzzone divide il suo bidone con Spiaccigatto, finito sotto le ruote di un camion quando aveva tre mesi. Un giorno, Cane Puzzone trova nell’immondizia un vecchio guinzaglio e fa una domanda intelligente: – Dì un po’, Spiaccigatto, perché i cani hanno un guinzaglio? – Perché hanno un padrone, Cane Puzzone! Le lacrime incominciano a rigargli il muso. Ha capito che un padrone è una cosa importante. Per tirarsi su trangugia una buccia di banana annerita. Dopo aver scambiato una corda per saltare con un guinzaglio, Cane Puzzone trova finalmente un possibile padrone. Si sfrega contro l’uomo, che però dice: – Vattene brutto sacco di pulci! Ma poi l’uomo si avvicina a Cane Puzzone e lo guarda strano: – Dì un po’, vecchio strofinaccio, che ci fai tutto solo per strada? Sei stato abbandonato? Ammesso che tu sia un cane... E scoppia a ridere. “Credo di piacergli!”, pensa Cane Puzzone. Colas Gutman e Marc Boutavant, Cane Puzzone, Terre di mezzo Editore

COMPRENDO

Chi è il personaggio principale? Che cosa gli succede di straordinario?

IL MONDO INTORNO A ME
27

UNA CASA NEL GRANGRATTACIELO

PRIMA DELL’ASCOLTO

Leggi il titolo e osserva il disegno. Poi rispondi con una X. Il brano racconterà di: una casa sull’albero. una casa in città. la casa dei nonni in campagna.

DURANTE L’ASCOLTO

Mettiti in posizione comoda e ascolta il racconto. Fai attenzione a: chi sono i personaggi, dove si svolge il racconto e quando.

ASCOLTO E COMPRENDO
Annie Maria G. Schmidt e Fiep Westendorp, Pluk e il Grangrattacielo, LupoGuido, Guido Tommasi Editore
28

DOPO L’ASCOLTO

Rispondi con una X e spiega.

• Chi è il personaggio più importante? un bambino un pompiere una colomba

• Con che cosa si sposta Pluk per andare a cercare una casa? con un autobus con una bicicletta rossa con un carro attrezzi

• Qual è la colomba amica di Pluk?

• Che cos’è il Grangrattacielo?

• Dove si incontrano Pluk e la colomba? a un semaforo in un parco nel Grangrattacielo

• Che cosa fa Pluk nella stanza del Grangrattacielo? Prepara da mangiare perché ha fame. Guarda la città dalle finestre tutt’intorno. Dorme sul letto perché è stanco.

• Secondo te, quando succedono i fatti del racconto? Confrontati con i compagni e le compagne.

• Secondo te, i fatti che succedono in questa storia potrebbero accadere nella realtà? SÌ NO Perché?

IL MONDO INTORNO A ME 29

DIVIDIAMO I RIFIUTI!

Ada non riesce a giocare. Oggi a casa sua c’è troppo rumore e che confusione! Ma che cosa succede?

Il papà e la mamma corrono da una stanza all’altra con dei grandi scatoloni. Vogliono buttare via tutte le cose che non servono più. Che fine faranno?

La sera, davanti alla porta di casa ci sono due scatole: una è piena di bottiglie di plastica, l’altra di vecchi fogli di carta. – I rifiuti devono essere divisi – dice la mamma. – Così si trasformano e diventano altri oggetti – le spiega il papà. Si trasformano? In che cosa? La mattina Ada si alza dal letto. Una sorpresa!

Vicino allo scatolone c’è un quaderno, fatto con la carta rinata da vecchi fogli. Ora Ada capisce perché mamma e papà dividono i rifiuti. Lo farà anche lei. Adonella Comazzetto, Marianna Turchi e Marissa Morelli, Ada e i rifiuti, Carthusia Edizioni

COMPRENDO

Completa la frase.

La mamma spiega ad Ada che i rifiuti devono essere divisi, cioè le insegna a fare la raccolta

D
A
FFERENZI
EDUCAZIONE CIVICA E SOSTENIBILITÀ

TOCCA A TE!

Metti con una freccia ogni rifiuto nel giusto contenitore.

Ogni paese e città segue regole precise per la raccolta differenziata. Fai una ricerca con la tua classe sulle regole del luogo dove abitate.

E voi, che cosa fate a scuola per la raccolta differenziata? Realizzate un cartellone con le indicazioni su dove gettare i vostri rifuti.

GIOCO La raccolta differenziata

rifiuti speciali plastica vetro organico ferro
carta
SOSTENIBILITÀ
e alluminio
EDUCAZIONE CIVICA E
31

IL GIOCO DEL RICICLO

Un vecchio quotidiano è caduto di mano. Lo vuole Nina, lo vuole Nello, faranno un gioco proprio bello... È il gioco dell’origami che con la carta fa ricami. Piega sopra, piega sotto, in quattro e poi in otto. La carta prende vita sotto il tocco delle dita. Cigni, gru, tanti gabbiani, fior di loto, gatti e cani. Taglia e piega Nina ed ecco una casina, un braccialetto di stelline e molte rane salterine. Nello con la carta fa barchette, grandi piccole, larghe strette. È tutta carta scritta, che nell’acqua fila dritta, ma onda dopo onda, s’inzuppa e affonda. Raccoglie Nina le barchette e sul tavolo le mette, Nello colla e carta unisce e la carta pesta costruisce.

Laura Novello, Nina e Nello. La carta di giornale, Sassi Junior

COSTRUISCO

Con l’aiuto dell’insegnante, che ti fornirà le istruzioni necessarie, realizza animaletti e fiori in carta riciclata con la tecnica dell’origami. Lavora con un compagno o una compagna.

32

SCRIVO

Completa.

La lattina è di metallo, lo rilavori ed è un robot _ _ _ _ _ _.

È di legno la _ _ _ _ _ _ _ _, si può fare una scaletta. E la _ _ _ _ _ _ _ _ _ di plastica? Una felpa da ginnastica.

Le bucce di patate e gli avanzi del pasticcio diventano un terriccio. Separando i materiali, ai rifiuti metti le _ _ _ e dai loro nuova vita, così la natura resta pulita.

Laura Novello, Nina e Nello. Evviva il riciclo!, Sassi Junior

MATERIALI DA RICICLARE

• 30 tappi di plastica di un colore e 30 di un altro colore

• un barattolo grande

COME SI GIOCA

1 Formate due squadre, ognuna con 30 tappi. Suddividete i tappi di ogni squadra in parti uguali (per esempio, 3 tappi a testa). Mettete il barattolo su una sedia o un banco a circa 2 metri da voi.

2 A turno, cercate di centrare il barattolo con i tappi a disposizione. Vince la squadra che fa più “canestri”.

33

Cerca nel brano Chi, Dove e Quando. Sottolinea nei colori indicati, come negli esempi.

L’ALBERO E IL BAMBINO

C’era una volta un albero e c’era un bambino. Ogni anno il bambino faceva il giro delle stagioni con gli occhi che scrutavano le cose che nascevano e morivano. Nascevano le foglie, i fiori, i frutti sui rami dell’albero. Poi appassivano e morivano per lasciare il posto alle foglie, ai fiori, ai frutti che sarebbero nati dopo di loro. Intanto gli anni passavano e il bambino diventava grande. Una sera uscì in giardino e l’albero lo aspettava. – Fra un mese partirò. Mi imbarco su una nave come marinaio. – Andrai lontano – sussurrò l’albero. Faceva freddo. La chioma dell’albero fu scossa da una ventata improvvisa. Il ragazzo sentì i brividi sulla pelle.

Rispondi sul quaderno.

• Chi sono i personaggi principali? • Dove si svolgono i fatti?

• Quando si svolge la storia?

• Che cosa succede nella storia?

Testo facilitato e semplificato

LEGGO E COMPRENDO 34

– Io sono un albero. Quando tornerai, mi troverai qui ad aspettarti. Un albero, soprattutto quando ha larghe fronde, lunghi rami e un forte tronco, può darti grande tranquillità. – Lo so – rispose il ragazzo. – Ogni volta che mi sentirò solo penserò a te.

Emanuela Nava, L’albero e il bambino, Piemme Edizioni

Fronde: insieme di foglie e rami. PAROLE

Nei racconti ci sono alcuni “ingredienti speciali” che ti aiutano a capire il testo, sono i personaggi, i luoghi, il tempo e i fatti.

Personaggi Tempo Fatti

Luoghi

Possono essere persone, animali o cose. Il personaggio più importante è il protagonista. Lo capisci rispondendo alla domanda Chi?

Quello che succede nelle storie avviene in un luogo o ambiente. Lo capisci rispondendo alla domanda Dove?

In molte storie ti viene detto in quale tempo avvengono i fatti. Lo capisci rispondendo alla domanda Quando?

Nella storia i personaggi compiono delle azioni o succede qualcosa. Questi sono i fatti. Li capisci rispondendo alla domanda: Che cosa succede?

GLI INGREDIENTI DEL RACCONTO GLI INGREDIENTI 35

PAPAVERO CON SORPRESA

Marta oggi ha un euro e vuole comprare un fiore per il compleanno della mamma.

– Per un euro puoi avere tre semi di petunia –dice la fioraia.

– No, no! Io voglio un fiore – insiste Marta.

– Costano molto i fiori – insiste la fioraia.

– Non costano niente. Crescono da soli nei prati – borbotta Marta mentre si allontana. “Ma i fiori dei prati, quando li raccogli, appassiscono subito. Peccato! Sono belli. Però un papavero, preso con le radici e un po’ di terra, forse non appassisce...” pensa.

– Tanti auguri! – grida Marta alla mamma tornando a casa e porgendole un papavero dentro il suo cappellino.

– Oh! Grazie! – Si vede che la mamma è contenta. Nel suo giardino ormai circondato da case troppo alte e stretto tra le vie, non riesce più a far crescere fiori:

– Perché non arriva più il Sole – ripete sempre. – Ma posso riprovare – dice oggi trapiantando il papavero in un piccolo vaso. Più tardi, nel cuore della notte, un rumore strano, sempre più forte, insistente, penetra nelle stanze: Cri-cri-cri. Cri-cri-cri. Cri-cri-cri.

– Un grillo! Un grillo! – dicono insieme Marta e la mamma. – Deve avere la tana nel vaso del papavero.

Testo facilitato e semplificato

HO IMPARATO 36

“Bisogna che lo riporti nel suo prato”, riflette Marta. Sospira perché domani è il compleanno del papà, e le sarebbe piaciuto offrire anche a lui un bel papavero. Vuol dire che, con il suo euro, gli offrirà tre semi di petunia...

Alessia Garilli e Anna Laura Cantone, Papavero con sorpresa, Edizioni Arka

COMPRENDO

Che cos’è una petunia, secondo te? Rileggi la parte di testo in cui trovi la parola e rispondi con una X. un tipo di animale un tipo di pianta un tipo di frutto Sottolinea un altro modo per dire nel cuore della notte. all’inizio della notte • nel mezzo della notte • verso il mattino Chi è il o la protagonista? Cerchia tra i seguenti personaggi. la fioraia • la mamma • Marta • una petunia • il papà • un grillo • un papavero

Metti in ordine i fatti del racconto. Usa i numeri da 1 a 4.

Scrivi tutti i luoghi dove avvengono i fatti raccontati.

IL MONDO INTORNO A ME 37

STARE BENE INSIEME

Giro, girotondo di amici mi circondo. Cascasse giù la terra venisse una guerra. Gira, gira ancora il mondo si colora di gioia e di allegria, che sia stretta forte la tua mano alla mia. Raro come un diamante ti è vicino ogni istante. Un amico è... raro come me e te.

Giro, girotondo nel cuore mi nascondo. Un amico troverai se cercarmi tu vorrai... Prezioso, pregiato un seme germogliato. Leale, sincero questo è l’amico vero. Vicino, presente l’amico ti comprende. Nel riso, nel pianto l’amico resta accanto.

Stefano Rigamonti, Raro come un diamante, 59a Edizione dello Zecchino d’Oro, 2016

38

RIFLETTO

Quella che hai letto è solo una parte di una canzone che parla di amicizia. A che cosa viene paragonata l’amicizia? Secondo te, perché l’amicizia è importante? Confrontati con un compagno o una compagna. Siete d’accordo?

SCRIVO

Scrivi nelle nuvolette del disegno le parole che ti vengono in mente quando pensi all’amicizia. Confrontati in classe, poi colora le parole che sono state dette anche dalle compagne e dai compagni.

IN CLASSE CON TE

Leggere e scrivere su un argomento che ti interessa, ti aiuta a formarti delle tue idee e a comunicarle agli altri.

39 DDI

IO SONO COSÌ

Mi piace quando... Mi piace quando corro nel parco inseguendo un pallone, e poi miro alla porta, calcio forte forte e grido: “Goal!”

Mi piace quando sfido Andrea con il mio mazzo di carte dei supereroi e vinco io, anche se le sue carte sono più forti.

Mi piace quando mi azzuffo con mio fratello, e ci rotoliamo sul lettone come per fare la lotta ma senza farci male.

COMPRENDO

Che cosa significa, secondo te, l’espressione mi azzuffo nel testo che hai appena letto? Rileggi, poi cerchia la risposta corretta. litigo • gioco alla lotta • faccio confusione

SCRIVO

Scrivi sul quaderno o racconta quella volta in cui ti sei azzuffato con qualcuno.

STARE BENE INSIEME 40

Mi piace quando faccio sparire una patatina dopo l’altra e poi mi lecco le dita spolverate di sale.

Non mi piace quando... mi chiamano maschiaccio.

Non mi piace perché io sono una bambina. Una bambina e basta.

Fulvia Degl’Innocenti e Antonio Ferrara, Io sono così, Editrice Settenove

RIFLETTO

Per te è stata una sorpresa scoprire che chi racconta la storia è una bambina? Perché? Secondo te, ci sono giochi per bambini e giochi per bambine? Parlane in classe.

Mi piace quando mi arrampico sugli scogli e fingo di essere un pirata sull’isola del tesoro.

CONSIGLI DI LETTURA

Se ti piace l’argomento del brano che hai letto, cerca Sono una ragazza! di Yasmeen Ismail, Edizioni Giralangolo.

STARE BENE INSIEME 41

COMPRENDO

Prima di leggere il brano osserva il titolo e l’immagine. Secondo te, di che cosa parla questo racconto?

AVVENTURE CON IL NONNO

Oggi pomeriggio Mauro e Sonia sono arrivati alla casa dei nonni, nel paese sulla collina. Resteranno in vacanza per tutto il fine settimana. È proprio il giorno della festa del paese, e di sera ci saranno i fuochi artificiali.

– Nonno – dice Mauro – li vediamo i fuochi?

– Sì e per vederli meglio andiamo in terrazza. – Che cosa sono i fuochi? – chiede Sonia.

– Sono come delle stelle che scoppiano.

Glicine PAROLE

Sono di tanti colori, vedrai! Dopo cena vanno tutti in terrazza. Lì c’è una lampada accesa, ma intorno è buio. Si vedono le cime nere degli alberi e, lontano, le luci del paese. Ecco che dopo una breve attesa scoppia nel cielo il primo fuoco, è come una grande margherita arancione che si allarga. E subito dopo un altro, giallo e rosso, come una grande corona di fuoco sopra gli alberi neri. E poi un terzo, una cascata di luce azzurra che sembra un grappolo di glicine. E i colpi: bum, bum, bu-bum, tà-tà-tà-tatà… I due bambini sono intimoriti dal rumore, ma tra le braccia dei nonni si godono più sereni quel meraviglioso spettacolo. Adattato da: Guido Petter, Nel prato del nonno Perché, Giunti-Marzocco, 1991

SCRIVO

Che cosa fai quando stai con i nonni? Disegna e racconta.

IN CLASSE CON TE

Un piccolo trucco prima di iniziare la lettura:il titolo e le immagini di un racconto ti aiutano a capire di che cosa si parla.

VAI A CAPIRE È PIÙ FACILE PAGG. 104-105 STARE BENE INSIEME 42

IL SEGRETO DEI PAPÀ

I papà non sono tutti uguali. Certi sono alti quasi come una porta e altri sono più bassi. Dei papà fanno tanti sport, dei papà preferiscono libri e poltrone con una tazza di caffè. Alcuni non sono mai stanchi, e la notte si addormentano tardi, altri non riescono neanche a finire la storia che crollano sul letto. Qualcuno è un cuoco perfetto e adora cucinare, qualcuno adora solo mangiare. Possono abitare anche in un’altra casa i papà, possono essere malati o non esserci più.

I papà non sono tutti uguali. Però tutti sono stati bambini. Perché questo è il loro segreto: dentro a ogni uomo si nasconde un bambino, e dentro a ogni padre si nasconde un figlio.

Adattato da: Luigi Ballerini e Paola Formica, Il segreto di tutti i papà, San Paolo Edizioni, 2019

DISEGNA

Pensa al tuo papà o a un adulto che per te è come un papà, immagina come poteva essere da piccolo e disegnalo.

STARE BENE INSIEME 43

QUANDO?

RITROVARSI

Papà stende la pasta della pizza. Posa sopra la salsiccia, fetta dopo fetta.

STARE BENE INSIEME 44
Leggi. Che cosa succede prima? Che cosa succede dopo? Il telefono sta squillando giù nell’ingresso.
Che
Papà accende il forno. La mamma sta tornando a casa. I clacson suonano senza sosta. Il treno si muove lentamente lungo il binario. Che cosa fa il papà
cosa fa la mamma
TIC TAC

Papà dà il latte al piccolo. Rimprovera i più grandi, il cane e il gatto.

La gente scende dal treno.

I bambini hanno apparecchiato.

Piedi ansiosi si affrettano.

Piccoli visi raggianti risplendono alla finestra.

Volano baci. Niente più strilli. La mamma è alla porta.

COMPRENDO

Perché i visi dei bambini risplendono alla finestra? La storia si svolge nello stesso tempo in due luoghi diversi. Scrivi sul quaderno la storia. Usa le parole: prima, dopo, poi, mentre, infine.

STARE BENE INSIEME 45
Kate Banks, Tomek Bogacki, a cura di Irene Biemmi, Arriva la mamma, EDT - Giralangolo

OCCHI NERI

Mi chiamo Matteo. Non somiglio a nessuno. Ho i capelli ricci come un agnellino, un piccolo naso da topolino e gli occhi neri come il carbone. I miei occhi sono belli, ma non ci vedono… Sono cieco dalla nascita.

Non ho paura del buio, perché io ci sto sempre, al buio.

Al posto dei miei due occhi che non ci vedono, ne ho altri che vedono tutto. Ho degli occhi nascosti nelle orecchie per ammirare il canto degli uccelli.

STARE BENE INSIEME 46

Degli occhi sulla punta delle dita per toccare l’invisibile. Degli occhi nelle narici per riconoscere il profumo delle persone e dei biscotti. Degli occhi nella bocca per sentire il gusto delle cose.

In tutto fanno ventisei occhi per attraversare la notte. A scuola imparo il braille. Sono tanti puntini allineati che io cerco di leggere con gli occhi che ho nascosti sulla punta delle dita. Faccio molta fatica a concentrarmi.

I puntini si trasformano in coccinelle, corrono sul mio banco, aprono le ali e volano per l’aula.

RACCONTO

Matteo non può vedere il mondo attraverso gli occhi, ma usa gli altri sensi e l’immaginazione. Per leggere usa il braille, un alfabeto fatto di puntini diversi. Prova a sperimentare per qualche minuto che cosa vuol dire “vedere con gli occhi delle narici, delle dita o della lingua” con una benda in situazione protetta dalla presenza di una persona adulta e racconta le emozioni e sensazioni provate.

STARE BENE INSIEME 47
Adattato da: Gilles Tibo Zaü, trad. Enrica Frescobaldi, Gli occhi neri, Nord Sud Edizioni, 2005

COMPRENDO

Prima di leggere il brano osserva il titolo e l’immagine. Secondo te, di che cosa parla questo racconto?

LEO È SOLO?

Leo va in bici con la mamma. Tutti conoscono Leo.

– Ciao, Leo – lo saluta il fruttivendolo dove vanno a comperare la frutta.

La mamma si ferma a chiacchierare con un’amica.

– Con questi due non ho un momento di riposo! – si lamenta la signora. – E tu, non vuoi dei fratellini? – chiede a Leo.

“No, non vuole fratellini”.

– Preferisco un gatto.

– Ma come, non ti senti solo? – insiste la signora.

“Solo? Solo vuol dire ‘senza nessuno’?

Lui non ha fratellini ma non è solo. Lui ha il suo cane Poldo per andare a caccia di orsi.

E poi ha nonno Giovanni che lo porta a pescare.

E poi ha nonna Elena che lo porta nella giungla.

E poi ha 3 zii per andare in vacanza. E poi ha 20 amici a scuola.

E poi ha 4 cugini per giocare a calcetto”.

– Io non sono solo! Io sono unico.

– È vero – lo bacia la mamma.

Janna Carioli, Sono unico, Edizioni Lapis

STARE BENE INSIEME 48

COMPRENDO

STARE BENE INSIEME 49
Scrivi sotto ogni disegno le persone con le quali Leo compie le azioni illustrate. VAI A CAPIRE È PIÙ FACILE PAGG. 104-105

L’ATTESA

Era Gennaio.

A volte mi sentivo solo. Avevo coltivato un dolce desiderio. Così mi sono fatto coraggio e ho chiesto a mamma e papà con tono supplichevole:

– Potrei avere un cane?

– Vedremo... – hanno mugolato in segno di risposta. Lo avevo sognato tutto bianco, con una grossa macchia nera.

– Potrei averlo?

– Vedremo... – hanno squittito a Febbraio. Mi ero esercitato tutto il mese a fare gli occhi dolci.

– Lo chiamerò Macchia!

– Vedremo! hanno ruminato a Marzo.

– Dieci in scienze! – ero entrato trionfante in soggiorno. – Non potete dirmi di no!

– Vedremo! – hanno balbettato ad Aprile.

Continuavo a ricevere sempre la stessa risposta.

– Vedremo... – hanno sbuffato a Maggio. Il giorno del mio compleanno sul mio letto c’era un grande cane. Era solo un peluche.

– Potrei averne uno vero?

– Vedremo! – hanno ruggito a Giugno.

– Gli insegnerò a non abbaiare!

– Vedremo... – hanno bisbigliato a Luglio.

Sfogliavo un grande albo di figurine. – Eccolo! –avevo puntato il dito sull’immagine di un minuscolo cane con larghe orecchie simili ad ali.

– Vedremo! – hanno farfugliato ad Agosto.

STARE BENE INSIEME 50

IN CLASSE CON TE

Quando leggi e incontri una parola che non conosci, cerca sempre di scoprirne il significato e di usarla in futuro quando parli. Conoscerai sempre piu’ parole!

– Imparerà a fare presto pipì e pupù.

– Vedremo! – hanno mormorato a Settembre.

Ero strisciato a quattro zampe fino al divano dove erano intenti a leggere. La domanda la conoscevano già.

– Vedremo! – hanno sibilato a Ottobre. Ormai era passato quasi un anno. Sembrava che mamma e papà conoscessero solo una parola.

– Vedremo! – hanno chiocciato a Novembre. I fiocchi di neve di quel freddo Dicembre parevano non volersi sciogliere, neanche al tepore della mia lingua.

Una mattina, quando i miei occhi ancora sbadigliavano con la mano penzoloni sul pavimento, ho sentito un tepore umidiccio ansimare lento e dei piccoli, piccolissimi guaiti. Allora ho capito che proprio sotto il mio letto gli inverni a venire non sarebbero mai più stati così freddi.

Adattato da: Daniela Iride Murgia, L’attesa, Edizioni Corsare, 2015 SCRIVO

COMPRENDO

Colora nel testo tutte le parole del tempo. Quanto tempo passa prima di realizzare il desiderio?

un mese due anni un anno

Insieme alla classe e all’insegnante prova a capire bene il significato delle azioni scritte in viola.

SCRIVO

SCRIVO

Secondo te, chi sta raccontando la storia?

STARE BENE INSIEME 51

BEA E IL BALLO

PRIMA DELL’ASCOLTO

Osserva il disegno in questa pagina per farti un’idea di che cosa parlerà la storia. Poi leggi le domande alla pagina seguente, così quando ascolterai il racconto farai più attenzione alle informazioni che ti serviranno per rispondere.

DURA TE L’ASCOLTO

Mettiti in posizione comoda e ascolta il racconto. Fai attenzione alle caratteristiche della protagonista, ai fatti (che cosa succede) e quando succedono.

ASCOLTO E COMPRENDO
Luciano Lozano, Che cosa ti succede, Bea?, La Margherita Edizioni
52

DOPO L’ASCOLTO Rispondi.

• Hai capito tutte le parole del brano che hai ascoltato? Sì No

• Quali non hai capito?

• Chi è la protagonista della storia?

• Qual è il problema di Bea?

Fa fatica a concentrarsi durante le lezioni. Adora ballare. Ama la maestra di matematica.

• Quanto tempo dura, secondo te, la vicenda? qualche minuto qualche settimana qualche ora

Osserva i disegni e scrivi prima, dopo, infine sui puntini al posto giusto.

Bea fa fatica a concentrarsi a scuola e ha difficoltà in matematica.

Bea scopre che attraverso la danza impara meglio la matematica.

la mamma porta Bea dal pediatra e dalla psicologa.

la psicologa scopre che Bea è felice quando balla.

Scrivi l’attività che più ti piace e che ti fa sentire bene.

STARE BENE INSIEME
53

UN’AMICA DI LETTURA

NON mi piace leggere!

Né libri. Né giornali. Nemmeno l’elenco dei gusti sul furgoncino dei gelati. Soprattutto non mi piace leggere AD ALTA VOCE.

– Prova di nuovo, Madeline – dice la maestra. Ma a volte non riesco a pronunciare le parole. A volte le frasi rimangono appiccicate al mio palato come caramello. A volte gli altri ridacchiano, quando sbaglio. Sabato, la mamma mi porta in biblioteca.

– Ciao, Madeline – mi saluta la bibliotecaria. – Non mi piace leggere – le ricordo. – Oh, lo so – dice. – Ma oggi abbiamo qualcosa di speciale che forse ti piacerà. – Madeline, ti piacerebbe leggere un libro a un cane?

La bibliotecaria mi accompagna davanti a un cane bianco.

– Questa è Bonnie. Perché non prendi un libro e le leggi qualcosa? Le piace ascoltare. “Bonnie è stupenda”. Sembra un grosso candido orso polare. All’inizio sono nervosa. Le lettere danzano sulla pagina e si mescolano. Non riesco a pronunciare bene una parola. Ma quando guardo Bonnie, e lei mi restituisce lo sguardo, non ridacchia. Prendo coraggio e ci riprovo. A metà frase, inciampo in un’altra parola.

STARE BENE INSIEME 54

A Bonnie non importa.

Posa le zampe sul mio grembo e si lascia accarezzare finché non riesco a leggerla nel modo giusto.

Da quel giorno, Bonnie e io leggiamo insieme ogni sabato. Leggere è divertente, quando non hai il timore di sbagliare.

Bonnie mi ha insegnato che va bene andare piano, fermarsi e riprovare, proprio come è scritto sugli stickers della maestra.

Adattato da: Lisa Paap, Madeline e il cane che le insegnò ad amare i libri, Giunti Editore, 2019

STARE BENE INSIEME 55
Perché Madeline odiava leggere? Che cosa le ha insegnato Bonnie? SCRIVO
te
lettura?
A
è mai capitato di vedere un tuo compagno e compagna in difficoltà con la
Che cosa potresti fare per aiutarlo o aiutarla? RIFLETTO

UNA NUOVA AMICA

Quando Malaika entrò in classe, tutti si voltarono a guardarla.

– Malaika arriva dalla Tanzania, – disse la maestra, presentandola. – Vai a sederti vicino a Chiara. – E le indicò un banco vuoto vicino a una bambina con i capelli color delle pannocchie legati in due grosse trecce. Chiara spostò l’astuccio e il diario per farle posto.

– Che belle treccine, – disse Chiara, e aveva una vocina sottile, piccola. Tutta diversa dalla sua faccia spavalda, pallida e un po’ appuntita, con il mento deciso e una spruzzata di macchioline a cavallo del naso.

– Sono venti e otto, – disse Malaika, che aveva capito come si conta nella lingua nuova, ma non sapeva ancora farlo benissimo.

– Ventotto, – disse Chiara.

– Ventotto, – ripeté Malaika, assaporando la parola nuova, una al posto di tre.

– Ventotto, – disse ancora, rigirandosela nella bocca.

Nei racconti puoi trovare delle descrizioni, parti di testo che raccontano come sono le persone, gli animali, le cose o i luoghi. Delle persone o degli animali si descrivono spesso comportamenti, emozioni e sentimenti.

56
Beatrice Masini, Amici per sempre, Einaudi Ragazzi
APPROFONDIMENTO Le descrizioni

SCRIVO COSTRUISCO

Prepara qualche foglietto a righe o a quadretti e pinzali assieme. Ora scegli un compagno o una compagna. Sul primo foglio scrivi

“Descrizione di...“ e completa il titolo con il nome del compagno o della compagna che hai scelto. Disegna il suo viso.

SCRIVO

Ora rivolgi le seguenti domande al compagno o alla compagna e scrivi le risposte. Se vuoi, aggiungi altre domande. Poi trascrivi queste informazioni in ordine sul libretto che hai costruito.

• Quando e dove sei nato/a?

• Hai sempre vissuto qui?

• Qual era il tuo gioco preferito da piccolo/a?

• Come sei? capelli occhi naso bocca carattere

• Com’è composta la tua famiglia?

• Chi è il tuo amico o la tua amica del cuore?

IN CLASSE CON TE

COME SI GIOCA

Quando scrivi una descrizione cerca sempre di usare delle parole interessanti per descrivere la persona o la cosa di cui stai scrivendo.

1 Pensa a un compagno o a una compagna e scrivi il suo nome su un foglietto.

2 A turno, ti verrà rivolta una domanda, e tu potrai rispondere Sì o No. Per esempio: È un maschio? Ha i capelli biondi?

3 Vince chi indovina il nome prima degli altri. Chi dice un nome sbagliato perde la partita.

57

COMPRENDO

Leggi e fai attenzione a quello che succede prima, dopo e infine.

VERA AMICIZIA

Ogni mattina Pieretto Galletto dà la sveglia alla fattoria. I suoi amici, Beppe Rosicchia e Tonio, che è grande e grosso ma tanto buono, gli danno una mano: tra veri amici ci si aiuta sempre. Poi i tre vanno a prendere la bicicletta. Niente può fermarli: non il sentiero sassoso, non la ripida discesa, non la curva troppo stretta. Quanto alle buche, sono un divertimento! Soprattutto se sono piene d’acqua. Un bel giorno Beppe Rosicchia scopre un vecchio battello tra le canne. I tre decidono di diventare pirati: tra veri amici ci si mette d’accordo subito. Beppe va al timone, Pieretto si occupa delle vele, mentre Tonio, che è grande e grosso, ma tanto buono, si occupa della sicurezza: seduto sul fondo del battello tappa con la sua ciccia le fessure. Solo la fame li costringe a tornare a riva. Raccolgono ciliegie: una per Beppe, una per Pieretto, due per Tonio, che è tanto buono, ma anche tanto grande e grosso. È tempo di tornare. Quella sera, dietro al pollaio, si giurano eterna amicizia. E decidono di non separarsi mai.

Testo facilitato e semplificato

LEGGO E COMPRENDO 58

Segna con una X le due immagini che non appartengono alla storia. Poi, riordina le immagini rimaste con i numeri da 1 a 4 e scrivi sul quaderno la storia in modo corretto.

I fatti di una storia sono di solito in ordine di tempo.

Ordine di tempo

Per capire quando succedono i fatti, devi rispondere alle domande:

• Che cosa succede prima?

• Che cosa succede dopo? E poi?

• Che cosa accade alla fine?

INFINE 59
PRIMA, DOPO,
Scriverai una bellissima
IN CLASSE CON TE
storia!

UN ELEFANTE PER AMICO

Il problema di avere un elefantino come animale domestico è che stare con gli altri non è per niente facile. Nessuno ha un elefante. Ogni giorno porto il mio elefante a fare una passeggiata. È un cucciolo molto gentile. Ma ha paura delle fessure nel marciapiede. Allora torno indietro ad aiutarlo.

È ciò che fa un amico: ti solleva quando sei in difficoltà. Oggi porterò il mio elefantino al Club degli Amici Animali. Ci andranno tutti.

– Dai, vieni – ho dovuto trasportarlo all’ingresso.

– Andrà tutto bene, vedrai. Ma quando ho alzato gli occhi, ho visto il cartello sulla porta:

Il mio elefantino mi ha portato via, lungo il marciapiede, senza far caso alle fessure. È ciò che fa un amico: supera le sue paure per venire in tuo aiuto.

– Hai provato anche tu ad andare al Club degli Amici Animali? – mi ha chiesto una bambina seduta su una panchina. – Sì – ho risposto. – Ma gli elefanti non possono entrare.

– Perché non fondiamo un club tutto nostro? Io ho una puzzola.

– Andiamo – ho detto, assicurandomi che il mio elefantino mi seguisse.

Testo facilitato e semplificato

HO IMPARATO 60

È ciò che fa un amico: non si dimentica mai di te.

Così abbiamo sistemato il nostro cartello:

Perché è ciò che fanno gli amici.

Lisa Mantchev, Vietato agli elefanti, Giunti Editore

COMPRENDO

Rispondi con una X.

• Quali non sono animali domestici?

Rileggi il testo e cerca la risposta alle seguenti domande.

• Che cosa succede ogni giorno?

• Che cosa dovrebbe succedere oggi?

• Invece, che cosa è successo?

SCRIVO

Secondo te, che cosa succederà alla fine? Scrivi sul quaderno.

RACCONTO

Hai anche tu o vorresti avere un animale amico? Quale? Perché?

STARE BENE INSIEME 61

NEL REGNO DELLA FANTASIA

C’è sempre un furbo consigliere quello che la sa lunga più di te che dice che le fiabe non son vere e che ciò che immagini... non c’è. Non essere triste, perché ciò che tu ami esiste. Tutti i maghi del mondo, i draghi e i re, finché li chiami, verranno con te. Tu ora crescerai, dovrai capire, dividere dai sogni la realtà. È vero, però questo non vuol dire che il tuo mondo segreto sparirà. La fantasia può avere mille anni e la magia, vedrai, cresce con te, resiste e si trasforma, cambia solo forma.

Bruno Tognolini

62

RIFLETTO

Quali personaggi di fantasia conosci dai libri o dalle storie viste in televisione? Scrivili sul tuo quaderno, poi confrontati con un tuo compagno o una tua compagna.

Leggi le seguenti frasi e colora quelle con cui sei d’accordo. Poi scrivi sul quaderno quelle che hai scelto e confrontati con il compagno o la compagna.

Le fiabe raccontano storie vere.

Quando si diventa grandi non bisogna più leggere le fiabe.

Tutti possono avere fantasia.

La fantasia dei grandi è diversa dalla fantasia dei bambini e delle bambine.

Tutto quello che immagini può esistere veramente.

IN CLASSE CON TE

Leggere ti permetterà di conoscere mondi fantastici, imparare tante curiosità sul mondo, vincere la noia!

63 DDI

ANIMALI CHE NESSUNO HA MAI VISTO

Il pesce GUAGUÀ non sembra ma è un pesce, vuole guardare però non ci riesce e allora le zampe si fa spuntare e poi impara a camminare.

All’inizio fa qualche salto, poi sale in cima a un albero alto.

“Ma gua-ga-guarda”, si stupisce, “come è grande il mondo, come è corta la vita in fondo. E dopo come finisce?”

Bè, vola via e sparisce. Lo GNOCCANTROPO, grosso e pesante, avanza a stento su tre gambe stanche. Mangia a caso un po’ di tutto, beve lacrime (piange di brutto) e alla fine fa un bel rutto.

Ma poi in sogno vaga sospeso come farfalla priva di peso E svolazza dappertutto.

Adattato da: Ulf Starke, Linda Bondestam, trad. Laura Cangemi, Animali che nessuno ha mai visto tranne noi, Editrice Iperborea, 2021

NEL REGNO DELLA FANTASIA 64

Nei racconti di fantasia puoi trovare personaggi immaginari descritti con parole inventate messe per far ridere. Quando leggi questi personaggi prendono vita nella tua mente.

DISEGNA

Leggi le descrizioni degli animali immaginari e disegnali come la tua fantasia li ha creati dentro di te. Poi confrontali con quelli della tua classe: sarà divertente vedere come con la stessa descrizione appariranno animali molto diversi.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 65
APPROFONDIMENTO Personaggi fantastici

UN RIMEDIO CALMA VULCANO

Nocedicocco, draghetto sputafuoco, entra nel cratere di un vulcano e atterra accanto a una donna dai capelli scuri e corti che tiene tra le mani un computer.

– Uh! E tu che animale saresti? – domanda lei.

– Io s-sono un dr-drago – farfuglia Nocedicocco.

– E non sono solo. Anche i miei amici sono qui!

In quel momento l’istrice Leopoldo e Oscar il draghetto mangione arrivano giù nel cratere del vulcano.

– E tu chi s-sei, un’extraterrestre? – domanda Leopoldo alla donna.

– Proprio così, vengo dal pianeta Oxi e studio i vulcani. Questo vulcano, per esempio, è molto piccolo e sembra un panettone.

La studiosa versa una polverina nel cratere. Nocedicocco si mette al riparo: – Il vulcano sta eruttando! Dobbiamo evitare che succeda! – esclama.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 66

– Per preparare un rimedio mi servirebbero un po’ di ingredienti: un pezzettino di zenzero, cinque litri di brodo vegetale, una ciocca di peli puzzolenti, duecento millilitri di pipì di bue sbattuta, trenta grammi di mortadella bio frullata, due chili di caccole di barboncino e una scoreggia di animale grande, grosso e pericoloso. È tutto – concluse la scienziata.

Ingo Siegner, Nocedicocco. Allarme vulcano sull’isola dei draghi, Einaudi Ragazzi Leggi e sottolinea in arancione dove capisci chi è Nocedicocco.

COMPRENDO

Rispondi alle seguenti domande sul quaderno. Poi sottolinea nel testo dove hai trovato le risposte.

• Dove si trova Nocedicocco?

• Chi incontra?

NEL REGNO DELLA FANTASIA 67

CHE COSA SUCCEDE?

Leggi il titolo: secondo te, che cosa succede in questa storia?

LA PRINCIPERSA

C’era una volta una princiPERSA. “Una principessa!” direte voi. No, no: era proprio una principersa! Infatti non appena si affacciò a questa storia ed entrò nel libro, trovò un bosco. Ci si addentrò, come spesso fanno le principesse per svariati motivi, e... si perse. Ed ecco la nostra principersa che vaga nel bosco senza più ritrovare la strada di casa, anzi, la strada per il castello perché è lì, si sa, che vivono tutte le principesse delle fiabe. Cammina, cammina... non arrivò da nessuna parte! Anzi, le pareva spesso di essere nella stessa radura da cui era passata ore prima, di graffiarsi in cespugli di rovi che già l’avevano ferita, di attraversare ruscelli già attraversati. La principersa incominciò a disperarsi.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 68

Avrebbe ancora potuto farsi servire e riverire dalle sue cameriere che la vestivano, pettinavano e profumavano da quando era nata? Avrebbe rivisto il suo principe Cicisbeo, il suo promesso sposo? Cicisbeo aveva sempre la candela al naso e gli lacrimavano gli occhi: soffriva di raffreddore da fieno, tuttavia era giovane e di sangue blu, e ora non l’avrebbe rivisto mai più.

Adattato da: Silvia Roncaglia, La PRINCIPERSA, Giunti Editore, 2018

COMPRENDO RACCONTO

Che cos’ha di divertente il principe Cicisbeo? Sottolinea le frasi dove viene indicato e confrontati con il compagno o la compagna vicina.

Secondo te, come può finire questa storia? Inventa tu un finale e racconta.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 69

IL TITOLO LO SCEGLI TU...

Leggi bene il testo e poi cerca un titolo adatto. Le attività alla pagina seguente possono aiutarti.

C’è, nel mondo, un paese dove tutto funziona al contrario: i topi fanno le fusa in braccio alle persone mentre i gattini stanno nascosti nelle fogne; i cani pascolano nei prati brucando l’erba mentre le mucche stanno a casa a fare la guardia. Quelle poche volte che le case si fermano. Perché le case spesso hanno le ruote e servono per spostarsi di qua e di là.

Per stare fermi, invece, si prende il treno, l’autobus o la macchina e ci si vive dentro comodi comodi perché non si muovono.

Questo paese si chiama Eseap e si trova su un’isola che sta sempre al di là dell’orizzonte, così non lo puoi raggiungere mai, perché quando tu ti sposti, anche lui si sposta.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 70

Gli abitanti di Eseap sono contenti di abitare al di là dell’orizzonte perché così nessuno li va a trovare e possono fare tutto a modo loro: cioè tutto al contrario di quando Eseap si chiamava Paese.

Adattato da: Lidia Ravera, Il paese all’incontrario, Giunti Editore, 2020

Quali di queste immagini corrispondono al paese descritto? Segna con una X.

Hai scelto il titolo da dare a questo testo? Prova a vedere assieme a un compagno o una compagna tra queste proposte la più adatta.

Cani e gatti Elorap

Il paese all’incontrario

NEL REGNO DELLA FANTASIA 71

CHE COSA SUCCEDE?

Leggi. Che cosa succede a Lilla un giorno in spiaggia? Sottolinea in verde la parte di testo dove puoi leggere la risposta.

LILLA LA PIRATA

Di solito i pirati sono fatti a forma di pirata. Alcuni indossano cappelli con le piume, ti agitano sotto il naso le loro spade affilatissime e vanno per mare a caccia di sirene e tesori nascosti. Altri hanno i baffi neri, arricciati all’insù. E poi c’è Lilla... Lilla è fatta a forma di bambina, a scuola ululava cose tipo: – PER TUTTE LE BALENE IMBIZZARRITE!

Potevi incontrarla in spiaggia, mentre cercava un tesoro scomparso. – Quando l’avrò trovato – borbottava – la mia ciurma verrà a prendermi e mi porterà via, fino agli oceani lontani. Un giorno in spiaggia c’era una puzza così PUZZORRIBIVOMITOSA che anche le mosche se la davano a gambe. Su un cartello qualcuno aveva scritto:

SPIAGGIA INQUINATAGIRARE AL LARGO

– CHI OSA DARE ORDINI A UN PIRATA?

E così ha iniziato a scavare e a raccogliere schifezze... sacchetti e bottiglie, giocattoli vecchi e mille milioni di mozziconi.

Ciurma: equipaggio. PAROLE

NEL REGNO DELLA FANTASIA 72

Poi all’improvviso... – L’HO TROVATO! – strillava. È allora che cinque sciabole affilatissime, tre cappelli piumati, quattro barbe e un paio di baffi sono saltati fuori dagli scogli ululando: – URRÀ PER LA NOSTRA CAPITANA, URRÀ PER IL SUO BOTTINO!

Francesca Bossini e Agnese Baruzzi, Chi trova un tesoro trova un pirata, EDT - Giralangolo, 2015

COMPRENDO

Collega le parole inventate al loro significato e poi confrontati con un compagno o una compagna.

Con una puzza disgustosa.

PUZZORRIBIVOMITOSA

SPENNELLO

BRONTOLITE

STEMPORALE

Cattivo umore che fa brontolare tutto il giorno.

Fine del temporale, quando spunta l’arcobaleno.

Strumento che disfa un quadro se non è venuto bene.

Nei racconti puoi incontrare parole inventate messe per far ridere. Per capire il significato devi leggere la storia.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 73

DUE ALI

PRIMA DELL’ASCOLTO

Leggi il titolo e osserva il disegno, rifletti e rispondi con una X. Secondo te, di che cosa racconterà il brano? di un uccellino di un signore che ha imparato a volare di uno strano ritrovamento: delle ali

ASCOLTO E COMPRENDO
Cristina Bellemo e Mariachiara Di Giorgio, Due ali, Topopittori, 2016
74

IN CLASSE CON TE

Se hai fatto fatica a risponde alle domande, non ti preoccupare. Chiedi un consiglio alla tua maestra o al tuo maestro. La prossima volta andra’ meglio!

DURANTE L’ASCOLTO

Mettiti in posizione comoda e concentrati sulla voce di chi narra, immergiti nella storia fantastica che stai per ascoltare. Fai attenzione a ciò che succede… ti servirà per rispondere alle domande.

DOPO L’ASCOLTO

Ripensa alla storia e rispondi alle domande.

• Chi è il personaggio principale della storia?

• Che cosa pensa il signor Guglielmo quando trova le ali? che sono sue e non le condivide con nessuno che probabilmente qualcuno le ha perse e prova a cercare il proprietario non fa caso alla presenza delle ali

• Che cosa scopre Guglielmo guardando bene le ali? che hanno delle radici che sono finte che sotto le ali c’è un tesoro

• Che cosa pensano gli altri del signor Guglielmo? Scrivi.

• Quanto tempo passa tra quando Guglielmo trova le ali a quando le indossa e prende il volo? un minuto alcune settimane dei mesi un anno

NEL REGNO DELLA FANTASIA 75

UN PONTE PER NONSODOVE

Eugenia vive sull’Isola dei Nascondoni, in mezzo al mare, dove non arriva mai nessuno e nessuno va mai via.

Un bel giorno d’estate, Eugenia e Nicola, suo fratello, scorgono l’Isola di Nonsodove. Ma all’improvviso, come era apparsa, l’Isola sparisce. A casa, i due bambini raccontano ai genitori quello che hanno visto.

– Nonsodove esiste, noi l’abbiamo vista! Non volete crederci? E allora è una ragione in più per andarci! – protesta Eugenia. – Passeremo sopra il mare. Basta collegare tutti gli scogli che vanno da qui fino a Nonsodove. Ho già disegnato il progetto del ponte. Non ci resta che costruirlo – dice sicura.

Il giorno dopo, in gran segreto, Eugenia e Nicola raccolgono quel che serve e posano la prima tavola del ponte. L’avventura comincia!

Ben presto però le viti si ribellano, i chiodi si piegano e le tavole si spaccano. Eugenia si accorge che lo scoglio che sembrava vicino è impossibile da raggiungere. Nicola si mette a piangere: – Voglio tornare a casa!

– Quando c’è un problema, non ci si mette a piangere: bisogna riflettere – dice Eugenia che si siede e inizia a pensare a una possibile soluzione.

– Ci sono! Ho un’idea! – grida al fratello.

Anne Wilsdorf, Eugenia l’ingegnosa, Sinnos editrice

EDUCAZIONE CIVICA E SOSTENIBILITÀ

Ti piacerebbe scoprire se Eugenia alla fine ha trovato l’Isola di Nonsodove e che cosa c’era in quel posto speciale? Cerca in biblioteca il libro che ti svelerà il mistero! Trovi il titolo in fondo al brano.

COMPRENDO

Rispondi assieme a un compagno o a una compagna.

• Dove è ambientato il racconto?

• Che cosa vuole fare Eugenia per raggiungere l’Isola di Nonsodove?

DISEGNA

Hai anche tu un grande sogno? Ti piacerebbe fare una grande scoperta o progettare un’invenzione per risolvere un problema dell’umanità? Disegna e custodisci il tuo progetto nel cuore!

EDUCAZIONE CIVICA E SOSTENIBILITÀ 77
CONSIGLI DI LETTURA

BARNABUS

Barnabus era per metà topo e per metà elefante. Viveva in un laboratorio segreto fin da quando riusciva a ricordare. Il laboratorio si trovava sotto una strada nascosto sotto al negozio di Perfect Pets.

Era lì che fabbricavano gli animaletti perfetti. Barnabus, però, tanto perfetto non era. Per questo l’avevano depositato nella sezione dei Progetti Scartati. La sua casa era molto piccola e facile da tenere pulita. I giganti verdi gli davano da mangiare i suoi cibi preferiti: formaggio e noccioline. Eppure, a volte Barnabus fantasticava sul mondo fuori dalla campana di vetro. Lo scarafaggio Pip raccontava storie incredibili del mondo di sopra. Descriveva un lago luccicante, alberi verdi e montagne stellate che arrivavano fino al cielo.

– Che bello sedersi su un prato a guardare le stelle – disse Barnabus. Chiuse gli occhi e gli sembrò quasi di riuscirci.

– Impossibile! – disse Pip.

– Niente è impossibile – ribatté Barnabus. Ma sotto sotto temeva che l’amico avesse ragione. Adattato da: The Fan Brothers, Barnabus , Gallucci Editore, 2020

CONSIGLI DI LETTURA

Sarà riuscito a vedere “il mondo di sopra?” Se vuoi scoprirlo leggi il libro:

RIFLETTO

Rispondi a voce.

• Perché Barnabus non si trovava nel negozio PERFECT PETS?

• Dove viveva Barnabus?

• Quali erano i suoi sogni?

DISEGNA

Prova a disegnare Barnabus come te lo immagini e confrontalo con quello di un tuo compagno o di una tua compagna.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 78

DISEGNO ALLO SPECCHIO

COME SI GIOCA

1 Cerca un compagno o una compagna con cui fare questo gioco. Serve un foglio e dei colori per ogni coppia.

2 L’insegnante assegna a ogni coppia il compito di realizzare un disegno a scelta tra i seguenti temi: la casa dei miei sogni, la scuola dei miei sogni, il parco giochi dei miei sogni, un animale fantastico, un personaggio fantastico.

3 Nella coppia ci si accorda chi ha per primo il ruolo del disegnatore o della disegnatrice e chi invece dovrà indicare all’altro come fare il disegno guidandolo con indicazioni precise Ci si mette uno di fronte all’altro e si comincia. Dopo 10 minuti i ruoli si invertono e il disegno prosegue.

4 Il disegno sarà il risultato delle idee della coppia. Una volta terminato si mostra alla classe il risultato e si commenta insieme.

Desirèe Rossi e Anna Marinelli, Ripartire… alla grande. Laboratori e attività. Guida per l’insegnante, Erickson, 2019

79

COMPRENDO

Leggi e osserva i colori della barra accanto al testo.

DUE ATTACCABRIGHE FORMIDABILI

Questa è la storia di una principessa... a cui piace attaccar briga. È anche una storia di un cavaliere... a cui piace attaccar briga.

– Te lo dico subito: non mi voglio sposare con te! – dice.

– No, sono io che non mi voglio sposare con te! – dice lui. E volano parole grosse. Che non si possono ripetere!

PAROLE

Attaccar briga: litigare.

Dopo le parole, i due cominciano a combattere.

– Combatti bene, per essere una principessa!

– E tu, per essere una scatola di latta, non sei male!

– Ehm... non è che vorresti un bacio? – dice lui. – Mmm... d’accordo!

Sdeng!

– Ops, scusa... ho dimenticato di togliermi l’elmo!

Jean Leroy e Béatrice Rodriguez, La principessa, il lupo, il cavaliere e il drago, Terre di mezzo Editore

Rispondi con una X.

• Dalla frase che la principessa dice al cavaliere “E tu, per essere una scatola di latta, non sei male!” capisci che il cavaliere: è un testardo. indossa un’armatura. ha uno scudo molto grande.

Testo facilitato e semplificato

LEGGO E COMPRENDO 80

Ogni racconto è come una casa: ha una struttura che dà forma alla storia ed è fatta di tre parti: introduzione, svolgimento, c l i e.

Introduzione o inizio

È la prima parte, quella iniziale, dove vengono presentati i p i e, talvolta, anche il l o e tempo.

Svolgimento

Di solito, è la parte più lunga del racconto. Qui trovi quello che succede nella storia, cioè i fatti.

C l e

APPROFONDIMENTO

LA STRUTTURA 81
È la parte finale di un racconto, dove si capisce come finisce la i VAI A CAPIRE È FACILE PAGG. 106-113
Inizio, sviluppo, conclusione

LA CITTÀ DEI LUPI BLU

Nella città dei lupi blu vivevano solo lupi blu. I lupi blu erano ordinatissimi e non amavano le sorprese: volevano sapere il lunedì che cosa avrebbero mangiato la domenica.

I lupi blu scrivevano con penne blu, bevevano il tè in tazze blu e per disegnare l’arcobaleno usavano solo il blu. Anche la pipì era blu e andava fatta esclusivamente nell’ora della pipì.

Ogni mattina, che piovesse, nevicasse o tirasse vento, tutti i lupi blu percorrevano ordinatamente la stessa strada alla stessa velocità e andavano al lavoro.

Una mattina, apparentemente uguale a tutte le altre, un lupo tutto rosso, in sella a una bicicletta rossa, fece la sua comparsa nella città dei lupi blu. Si guardò intorno, poi fece un fischio. Tutta la città si fermò, di colpo. Il lupo rosso nella città dei lupi blu sembrava felice e divertito, questo non era proibito, ma un po’ strano sì. I lupi blu infatti non sorridevano mai e spesso avevano mal di stomaco.

Quella mattina non fu per niente uguale a tutte le altre mattine e cambiò la vita nella città dei lupi blu.

Marco Viale, La città dei lupi blu, Giralangolo

Testo facilitato e semplificato

HO IMPARATO 82

COMPRENDO

Che cosa vuol dire “una mattina, apparentemente uguale a tutte le altre“? Segna con una X il significato giusto. sarebbe successo qualcosa di strano. sarebbe stata uguale a tutti gli altri giorni. arrivasse un lupo rosso su una bicicletta rossa.

Colora in arancione la barra che introduce la storia, in verde lo svolgimento e infine in blu la conclusione.

Rileggi l’introduzione. Come sono i lupi? Scegli le parole più adatte tra le seguenti per descriverli e racconta. divertenti • ordinati • precisi • con il mal di stomaco • tristi lavoratori • disordinati • allegri

Perché la città si fermò di colpo? Rileggi lo svolgimento del racconto e scrivi.

SCRIVO

Perché cambia la vita nella città dei lupi? Scrivi tu la conclusione.

NEL REGNO DELLA FANTASIA 83

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI

Le emozioni sono l’arcobaleno che colora il cielo dentro di noi, sono nuvole, sono il sereno.

Certe volte il viso cambia colore e il cuore prende velocità, nella pancia c’è qualcosa di strano, non è fame, ma chissà cosa sarà. Cose che ti fanno rabbrividire o ti mettono una fifa blu, un saluto che ti fa balbettare, risatine che non smettono più. Prendi un’emozione, chiamala per nome, trova il suo colore e che suono fa. Prendila per mano, seguila pian piano, senti come nasce, guarda dove va. Prendi un’emozione e non mandarla via, se ci vuoi giocare, fai cambio con la mia.

Testo della canzone Prendi un’emozione di Lodovico Saccol, 58° Zecchino d’Oro

RIFLETTO

Rispondi e confrontati con compagni e compagne.

Quali sono le emozioni che provi più spesso? In quali situazioni ti capita di provarle?

84

DISEGNA

Scegli un colore per ogni emozione, quello che più la rappresenta secondo te, e riempi il quadratino.

GIOIA SORPRESA VERGOGNA TRISTEZZA PAURA RABBIA

Quando provi un’emozione in quale parte del corpo la senti? Fai un disegno che rappresenti un’emozione.

85 DDI

Le filastrocche e le poesie sono testi speciali scritti per emozionare, raccontare e far riflettere. Filastrocche e poesie sono scritte in rima d i versi (ogni riga) finiscono con gli stessi suoni.

CHI SONO?

PAROLE

Solleone: gran caldo tipico delle giornate di luglio e agosto.

RIFLETTO

Secondo te, che cosa ha voluto dire l’autore con questo testo? Segna con una X.

Possiamo provare emozioni diverse a seconda di quello che ci capita.

Dopo un’emozione che ci fa stare bene arriva sempre qualcosa che ci fa stare male.

Possiamo decidere ogni giorno chi essere e come ci sentiamo indipendentemente da quello che ci succede.

Confrontati con un compagno o una compagna sul significato degli ultimi due versi.

PARLO DI ME

Oggi come ti senti? Sottolinea con un colore i versi che dicono come stai oggi a scuola.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 86
APPROFONDIMENTO Le filastrocche

UN GIORNO SPECIALE

– Domani è il mio compleanno – dice Fabio ai suoi compagni. – Chissà che super festa organizzerai! Io ho ricevuto un sacco di regali –dice Marco.

– Io non ho fatto una festa, ma ho chiesto in regalo la PlayStation... ho passato tutto il giorno a provarla – racconta Nicola. Fabio incomincia ad avvertire una strana sensazione allo stomaco, non sa che cosa aspettarsi nella giornata successiva e va a dormire un po’ agitato. Al risveglio si alza e trova la mamma che gli sorride e lo bacia sulla testa. Sul tavolo trova un biglietto disegnato dal fratello, dove è scritto:

Mamma e papà tornano prima dal lavoro. Abbiamo pensato di festeggiare insieme il tuo compleanno con un picnic su un prato, dove potremo provare il tuo nuovo pallone!

COMPRENDO SCRIVO

Rispondi con una X.

• Come si sente Fabio dopo il racconto dei compagni? incoraggiato agitato tranquillo

• Come si sente quando scopre la sorpresa? sollevato e felice deluso triste Fabio si sente sollevato. Che gioia! Proprio il programma ideale per un giorno così importante!

Qual è, per te, il programma ideale per il giorno del tuo compleanno? Racconta sul quaderno.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 87

IL PESCIOLINO SOTTOSOPRA

Un giorno in fondo al mare un pesciolino si sentiva triste. Decise di fare una bella nuotata per tirarsi su il morale. Incontrò una medusa, ma era decisamente giù di corda. Proseguì allora la sua nuotata e incappò in un banco di sardine ma erano tutte affrante, dalla prima all’ultima. Si trovò di fronte a un pesce palla che era abbattuto. Incontrò quindi: una sogliola afflitta, una triglia abbacchiata e, quasi alla fine della sua traversata, un gruppo di pesci pagliaccio davvero desolati.

– Ma perché sono tutti tristi in questo mare? – domandò il pesciolino a una tartaruga che se ne stava capovolta.

– Nessuno è triste qui! – rispose la tartaruga. – Sei tu che sei sottosopra!

Adattato da: Anna Iudica, Chiara Vignocchi e Silvia Borando, Un mare di tristezza, Minibombo

COMPRENDO

Ogni emozione si esprime con varie sfumature e intensità. Rileggi il testo e collega ogni personaggio all’emozione precisa.

giù di corda desolati

abbacchiata

affrante triste

abbattuto afflitta

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 88

GATTOBRUTTO

IN CLASSE CON TE

Scrivere un testo e’ un compito che richiede tanto allenamento. Non ti scoraggiare! Continua ad allenarti e diventerai un bravissimo scrittore/ scrittrice!

È domenica mattina, GattaMamma e i suoi quattro gattini stanno nel lettone. Furibonda ha il pelo a strisce rosse, il portamento fiero; sembra una tigre. Lillo ha il pelo morbido e offre la pancia soffice alle coccole. Pito è il più piccolo ed è tanto carino. Il quarto cucciolo, invece, ha il pelo ispido e aggrovigliato, disordinato. È di colore nero... anzi grigiastro. Lui si sente davvero brutto... GattoBrutto! GattoBrutto guarda i suoi fratellini (quelli belli) e pensa anche lui che vorrebbe farsi lisciare il pelo e farsi fare le coccole da GattaMamma. Ma pensa anche che a nessuno possa piacere accarezzare quel suo pelo grigiastro e ingarbugliato. Così esce fuori un po’ triste e tutto solo, senza farsi vedere da nessuno. Quando ritorna a casa, GattaMamma lo accoglie con gioia: – Ma dov’eri andato? Guarda come ti sei conciato... fatti pulire il tuo bel manto nero.

Silvia Oriana Colombo, GattoBrutto, VerbaVolant Edizioni

RACCONTO

GattoBrutto diventa triste. Perché? Racconta.

SCRIVO

Scrivi sul tuo quaderno in quale occasione ti sei sentito triste.

Testo facilitato e semplificato

PAROLE

Ispido: pungente.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 89

ALLEGRIA

L’allegria è leggerezza, non è vento, ma una brezza, non è crosta, ma mollica, è sorridere alla vita. Giallo intenso è il suo colore, come un fiore. Se ti prende all’improvviso, te la leggono sul viso, l’allegria ti fa cantare, alle volte anche ballare, ti fa ridere senza freno.

Quando ti prende, incominci a volare, ti senti leggero tra i monti e sul mare, la stringi forte e non la lasci più andare.

Rita Poggioli ed Elena Pensiero, L’alfabeto delle emozioni, Gribaudo Edizioni

RACCONTO

Quali sono i momenti in cui provi più allegria?

PAROLE

Brezza: venticello leggero.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 90

O IO

Odio le felpe senza cappuccio.

Odio chi mi scarabocchia l’astuccio.

Odio i bottoni nelle magliette.

Odio le maniche troppo strette.

Odio le scarpe con i lacci uguali.

Odio che devo portare gli occhiali.

Odio gli zaini senza le scritte.

Odio i disegni con le righe dritte.

Odio il pesce senza patate … e le zanzare in estate!

SCRIVO

Anche a te capita di provare odio verso qualcosa o qualcuno? Scrivilo nei riquadri, poi confrontati con compagni e compagne. Per conoscervi meglio, fate il cartellone delle cose che detestate.

Il cibo che detesto è Non sopporto quando Mi dà fastidio il rumore C’è una parte di me che non mi piace per niente: Non mi piace proprio Odio giocare

Janna Carioli, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac Edizioni
L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 91

COMPRENDO

Sottolinea tutte le parole che si riferiscono alle emozioni.

IL BUCO

In una piccola casa, sopra una grande collina viveva Giulia con la sua famiglia. Giulia era una bambina come ogni altra, la sua vita era felice e serena. Ma un giorno all’improvviso... tutto questo finì e lei si ritrovò con un grande buco nella pancia. Un buco enoooOooorme!

Il freddo ci passava attraverso... Da lì dentro uscivano mostri, che ingoiavano ogni cosa. Lei provò a riempirlo, a chiuderlo, a cancellarlo, per far scomparire quel vuoto... ... che invece diventava sempre più grande. Poi un giorno pensò che doveva solo trovare il tappo adatto.

C’erano tappi buoni... e altri apparentemente buoni. Lei cercava e cercava... ma non riusciva a trovare il tappo giusto... finché... Che vertigine!

Vacillò un po’ e poi cadde a terra. Si sentiva tristissima e iniziò a piangere, prima timidamente... poi urlando e strillando. Poi di nuovo piano, fino al silenzio. E in questo silenzio, udì una voce che proveniva da terra e che diceva: “Smettila di cercare fuori, cerca dentro di te!” “Dentro di me?” pensò.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 92

Cominciarono a uscire parole. E poi colori e melodie. Apparvero mondi meravigliosi che non aveva mai immaginato, erano mondi magici che le restituivano la sensazione di appartenere a qualcosa. Felice della scoperta incominciò ad avvicinarsi agli altri in un modo diverso. Vide che anche gli altri avevano dei mondi magici in cui viaggiavano spesso e da dove tornavano con dei meravigliosi regali che condividevano insieme. Ed ecco che piano piano il buco divenne sempre più piccolo.

Ma non scomparve mai. Così lei poteva tornare di tanto in tanto in quel mondo colmo di sorprese.

Adattato da: Anna Llenas, Il Buco, Gribaudo Editore, 2016

COMPRENDO

Che cosa rappresenta l’immagine del buco in Giulia? Leggi le parole suggerite e scrivi dentro al buco quelle che secondo te sono più giuste.

amore l d e tristezza allegria

IN CLASSE CON TE

Quando ti senti triste o c’è qualcosa che non va condividi i tuoi pensieri con un compagno o una compagna. Ti sentirai meglio.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 93

ESSERE ME

PRIMA DELL’ASCOLTO

Leggi il titolo e osserva i disegni. Poi rispondi a voce. Secondo te, la storia che stai per ascoltare, è una storia di fantasia o può essere qualcosa che succede veramente? Ricontrolla la tua risposta dopo l’ascolto.

ASCOLTO E COMPRENDO
Luca Tortolini e Marco Somà, Essere me, Kite edizioni, 2020
94

DURANTE L’ASCOLTO

Mettiti in posizione comoda e concentrati sulla voce di chi narra, immergiti nella storia e prova a pensare alle emozioni vissute dal protagonista.

DOPO L’ASCOLTO

Rispondi.

• Chi è il protagonista e narratore di questa storia? un attore un gorilla attore un gorilla

• Qual è il problema del protagonista?

• Quali sono le emozioni che ha provato il protagonista quando è stato lontano da casa per il suo lavoro? Colorale e poi confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne.

soddisfazione disprezzo sorpresa solitudine noia paura gioia

• Osserva le sequenze che raccontano la storia e racconta brevemente che cosa è successo.

• Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere o false.

– Per essere felici basta avere successo e essere voluti da tutti. V F

– Non basta essere in mezzo a tante persone per non sentirsi soli. V F

– Essere se stessi non è sempre facile/possibile. V F

– Anche le cose semplici possono farci stare bene. V F

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI
95

EMOZIONI IN BARATTOLO

A Louis piacevano le storie paurose, le barzellette paurose e anche i cartoni animati paurosi. Ma a Louis non piaceva avere paura. Cercava di nasconderla sotto il letto, sotto il tavolo... eppure, anche se le aveva provate tutte, la paura continuava a tornare.

Allora Louis la infilò in un barattolo e cercò un posto dove rinchiuderla.

Da quel momento Louis non ebbe più paura e la cosa finì lì.

Louis mise anche la tristezza nel barattolo e cercò un posto dove rinchiuderla.

Da quel momento Louis non fu più triste e la cosa finì lì. Rabbia, solitudine, gioia, delusione… le mise tutte dentro a dei barattoli e la cosa finì lì. Ben presto Louis riempì così tanti barattoli con così tante emozioni… che se ne andava in giro senza provare quasi nulla.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 96

Un giorno Louis provò vergogna e provò a chiuderla in un barattolo. Però c’era un problema… il ripostiglio era pieno.

Louis provò a spingere e a pigiare e a rinchiudere le sue emozioni. Lacrime di frustrazione iniziarono a sgorgargli dagli occhi e qualcosa si mise a rimbombare dentro di lui.

E all’improvviso CRRRAAACK ! Tutti quei barattoli, che contenevano tutte quelle emozioni, andarono in mille pezzi. Adattato da Deborah Macero, Un barattolo di emozioni, Terre di mezzo Edizioni, 2022

SCRIVO

Secondo te, cosa può essere successo dopo che tutte le emozioni di Louis si sono liberate dai barattoli? Prova a inventare un finale di questa storia e scrivilo sul quaderno.

Scegli un barattolo adatto a ogni emozione che hai provato e di cui conosci il nome, poi metti il colore adatto per te dentro.

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 97
RIFLETTO

NON È NECESSARIO ESSERE UGUALI

Chi l’ha detto che noi siamo uguali? Io quasi nero tu quasi bianco.

A renderci uguali non basta che siamo compagni di banco. Parliamo due lingue diverse, mangiamo diverse minestre. Ci addormentano fiabe diverse. Son diverse le conte del gioco la distanza si accorcia e si allunga e ogni tanto sparisce per poco.

Però tutti e due abbiamo un cuore, un cervello, due piedi, due mani, sangue rosso che ci rende uguali a miliardi di esseri umani.

Janna Carioli, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac Edizioni

Tutti siamo diversi per aspetto, per carattere, perché abbiamo tradizioni e modi di vivere differenti. Una cosa però ci accomuna: le emozioni! Possiamo capire la tristezza o la gioia di una persona anche se non parla la nostra lingua. Basta provare a metterci nei suoi panni: che emozione proverei io al suo posto?

EDUCAZIONE CIVICA E SOSTENIBILITÀ

TOCCA A TE!

Che cosa potresti fare per metterti nei panni di compagni e compagne? Colora le tue scelte.

Divido la merenda con chi non ne ha.

Faccio amicizia solo con chi porta giochi nuovi.

Ascolto e parlo con chi sembra triste.

Si gioca solo a quello che voglio io.

Faccio osservazioni sul modo di vestire degli altri.

Faccio il primo passo per smettere di litigare.

Recita le vignette assieme ai compagni e alle compagne, poi scambiatevi il ruolo. Fai attenzione alle emozioni che provi.

Mara ha un calzino rotto!

Mara ha le scarpe con il tacco consumato!

Mara ha le orecchie a sventola!

Ho solo un dito curioso.

No! Sono scarpe che hanno molto viaggiato.

No! Sono solo orecchie grandi!

Luisa Aguilar e André Neves, Orecchie di farfalla, Kalandraka Edizioni

CIVICA E SOSTENIBILITÀ
EDUCAZIONE
99

L’OROLOGIO DELLE EMOZIONI

Realizza con i compagni e le compagne un grande orologio delle emozioni da appendere in classe, per comunicare e controllare le vostre emozioni.

MATERIALI

• 1 cartoncino rotondo grande (una base per torte)

COME SI GIOCA

• 1 cartoncino rotondo piccolo (un sottobicchiere) per ciascuno

• forbici, righello

1 Con l’aiuto di un adulto, dividete il cartoncino grande in 8 spicchi uguali: ogni spicchio corrisponde a un’emozione (rabbia, paura, gioia, disgusto, tristezza, sorpresa, vergogna, ansia).

2 Scegliete un colore per ogni emozione e colorate gli spicchi, poi scrivete il nome delle emozioni corrispondenti.

• matite, pennarelli

• 1 cestino di mollette in legno

• nastro

3 Disegnate sul cartoncino piccolo il vostro volto (capelli, occhi, bocca, occhiali...) e attaccatelo a ll .

4 Appendete l’orologio con un nastro Ogni alunno attaccherà la propria molletta sull’orologio, nello spicchio dell’emozione che vuole esprimere.

100

SCARABOCCHIAMO CON LE EMOZIONI

Libera le tue emozioni attraverso uno scarabocchio. Prendi le matite colorate e incomincia…

Magari senti la leggerezza di una farfalla, la rabbia di un fulmine, la calma di una nuvola. Scarabocchia!

Questo è un buco. Scrivi una tua emozione qui, in mezzo alle montagne. Poi riempi il buco di colore e completa il paesaggio.

101
Attività tratta da: Elena Baboni, Scarabocchio con le emozioni, Erickson, 2022

LA RABBIA DI ANNA

C’era una volta una bambina che si chiamava Anna. Anna s’infuriava sempre. Quando si arrabbiava, le sue guance diventavano rosse come pomodori, i capelli si rizzavano, frusciavano e lanciavano scintille, e i suoi occhi grigio chiaro brillavano, neri come corvi. Quando Anna era furiosa, doveva gridare e strillare, doveva pestare i piedi per terra e tirare pugni. Doveva mordere, sputare e calciare. A volte si buttava per terra e dava colpi tutt’intorno. Anna non poteva fare nulla per quelle arrabbiature. Ma nessuno ci credeva. Né sua madre, né suo padre e neppure gli altri bambini. I compagni ridevano e dicevano: – È impossibile giocare con Anna! E il peggio era che, quando Anna s’infuriava, se la prendeva con tutti quelli che le stavano vicino. – Non si può andare avanti così! Devi imparare a mandare giù le tue arrabbiature! – le disse sua madre.

Anna ce la mise tutta. Ogni volta che sentiva la furia impossessarsi di lei, la mandava giù. Bevve litri e litri d’acqua. Ma riuscì solo a farsi venire il singhiozzo e la pancia gonfia.

Christine Nöstlinger, Anna è furiosa, Piemme Edizioni

Testo facilitato e semplificato

Testo facilitato e semplificato

HO IMPARATO 102

COMPRENDO

Cerchia le parole con cui puoi spiegare il significato di furia. ira • rabbia violenta • leggera agitazione • collera • forte arrabbiatura Rispondi.

• Quale emozione prova Anna quando è furiosa?

• Con chi se la prende Anna quando s’infuria?

• Che cosa significa la frase “Devi (…) mandare giù le tue arrabbiature”? Devi trattenere la rabbia. Devi mangiare qualcosa. Colora quello che succede al corpo di Anna quando è furiosa.

i capelli lanciano scintille gli occhi brillano grida e strilla gli occhi diventano rosso fuoco tira pugni e calci dalle orecchie esce del fumo grigio le guance si arrossano salta come una cavalletta

Segna con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

• Anna riesce a controllare la propria rabbia. V F

• I compagni e le compagne aiutano Anna e la chiamano a giocare. V F

• La mamma di Anna le suggerisce il rimedio alla sua rabbia. V F

• Bere litri e litri di acqua provoca il singhiozzo ad Anna. V F

L’ARCOBALENO DELLE EMOZIONI 103

LEGGERE E CAPIRE UN TESTO

di Barbara Carretti e Luisa Carretti

PRIMA DI LEGGERE

Sai che puoi iniziare a capire un testo anche prima di leggerlo tutto? Osserva il testo a pagina 105.

Leggi il titolo. Secondo te, che cosa significa avere “un rospo in gola”?

Hai mai sentito questa espressione?

Hai un rospo in gola dopo averlo mangiato.

Hai un rospo in gola quando non riesci a dire una cosa a qualcuno.

Ora osserva l’immagine che illustra il testo a pagina 105. Che cosa ti fa capire?

Infine guarda se nel testo ci sono parole evidenziate. A che cosa ti fanno pensare? Scrivi la tua ipotesi.

Ora leggi il testo e controlla se le tue ipotesi sono corrette!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 104
DDI

Un rospo in gola

Da giorni Martina sentiva qualcosa in gola e non riusciva a parlare. Ogni volta che ci provava, dalla sua bocca usciva solo: “CRA CRA”. Sua madre e suo padre, preoccupati, la portarono dal dottore.

– La gola è sana – li rassicurò il dottor Bernardi.

Un giorno, però, successe qualcosa di molto strano. Martina era al parco, quando vide arrivare Giulia, sua compagna di banco e migliore amica fino a quando… aveva deciso di non invitarla alla sua festa di compleanno.

– Me lo ha chiesto Sveva e sai che voglio starle simpatica –aveva detto Giulia. Martina ci era rimasta così male che aveva smesso di parlare e aveva cominciato a emettere solo CRA. Quando vide la sua ex-amica al parco, Martina cominciò a saltare di qua e di là e quella cosa che sentiva in gola iniziò a gonfiarsi. Allora prese coraggio, andò dritta da Giulia con il dito puntato e aprì la bocca come a voler dire qualcosa.

L’amica la guardò: – Sputa il rospo! – disse.

Dalla bocca di Martina uscì prima un sonoro CRA, poi un rospo vero, che saltellando scappò via, e infine un fiume di parole senza fine. Martina disse a Giulia tutto quello che si era tenuta dentro per più di una settimana. – Scusa, ho sbagliato a dare retta a Sveva – le rispose l’amica pentita. – Sei tu la mia migliore amica!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 105

COME UN ESPLORATORE

Per capire un testo, puoi leggerlo come se fossi un’esploratrice o un esploratore.

Immagina di fare un viaggio, procedi con attenzione e fai delle tappe. A ogni tappa trovi informazioni importanti per capire ciò che leggi.

L’INIZIO o INTRODUZIONE

Qui di solito trovi le prime informazioni sul personaggio principale e su che cosa è successo. A volte ci sono anche informazioni sul luogo e il tempo.

CAPIRE È PIÙ FACILE! 106
Strategia 1

LO SVOLGIMENTO

Qui si raccontano i fatti, cioè che cosa succede nella storia.

Per esempio che cosa fa il personaggio principale per affrontare un problema o superare un ostacolo.

LA CONCLUSIONE

È la fine del viaggio, dove si conclude la storia.

Per esempio si risolve il problema del personaggio principale.

CAPIRE È PIÙ FACILE! 107

L’INIZIO O INTRODUZIONE

Leggi il testo e osserva l’inizio nel riquadro arancione.

Un rospo in gola

Da giorni Martina sentiva qualcosa in gola e non riusciva a parlare. Ogni volta che ci provava, dalla sua bocca usciva solo: “CRA CRA”. Sua madre e suo padre, preoccupati, la portarono dal dottore.

– La gola è sana – li rassicurò il dottor Bernardi.

Un giorno, però, successe qualcosa di molto strano. Martina era al parco, quando vide arrivare Giulia, sua compagna di banco e migliore amica fino a quando… aveva deciso di non invitarla alla sua festa di compleanno. – Me lo ha chiesto Sveva e sai che voglio starle simpatica –aveva detto Giulia.

Martina ci era rimasta così male che aveva smesso di parlare e aveva cominciato a emettere solo CRA. Quando vide la sua ex-amica al parco, Martina cominciò a saltare di qua e di là e quella cosa che sentiva in gola iniziò a gonfiarsi. Allora prese coraggio, andò dritta da Giulia con il dito puntato e aprì la bocca come a voler dire qualcosa. L’amica la guardò: – Sputa il rospo! – disse. Dalla bocca di Martina uscì prima un sonoro CRA, poi un rospo vero, che saltellando scappò via, e infine un fiume di parole senza fine. Martina disse a Giulia tutto quello che si era tenuta dentro per più di una settimana. – Scusa, ho sbagliato a dare retta a Sveva – le rispose l’amica pentita. – Sei tu la mia migliore amica!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 108

Rispondi alle domande.

• Dove inizia l’introduzione? Scrivi le parole.

• Dove finisce l’introduzione? Scrivi le parole.

Quali informazioni hai trovato nell’introduzione? Segna con una X.

• Chi è il personaggio principale?

• Che cosa è successo?

Nell’introduzione:

• si presentano i personaggi della storia;

• trovi informazioni su che cosa è successo;

• puoi trovare informazioni sul luogo e sul tempo.

CAPIRE È PIÙ FACILE! 109

LO SVOLGIMENTO

Leggi il testo e osserva lo svolgimento nel riquadro verde.

Un rospo in gola

Da giorni Martina sentiva qualcosa in gola e non riusciva a parlare. Ogni volta che ci provava, dalla sua bocca usciva solo: “CRA CRA”. Sua madre e suo padre, preoccupati, la portarono dal dottore.

– La gola è sana – li rassicurò il dottor Bernardi.

Un giorno, però, successe qualcosa di molto strano. Martina era al parco, quando vide arrivare Giulia, sua compagna di banco e migliore amica fino a quando… aveva deciso di non invitarla alla sua festa di compleanno. – Me lo ha chiesto Sveva e sai che voglio starle simpatica –aveva detto Giulia.

Martina ci era rimasta così male che aveva smesso di parlare e aveva cominciato a emettere solo CRA. Quando vide la sua ex-amica al parco, Martina cominciò a saltare di qua e di là e quella cosa che sentiva in gola iniziò a gonfiarsi. Allora prese coraggio, andò dritta da Giulia con il dito puntato e aprì la bocca come a voler dire qualcosa. L’amica la guardò: – Sputa il rospo! – disse.

Dalla bocca di Martina uscì prima un sonoro CRA, poi un rospo vero, che saltellando scappò via, e infine un fiume di parole senza fine. Martina disse a Giulia tutto quello che si era tenuta dentro per più di una settimana. – Scusa, ho sbagliato a dare retta a Sveva – le rispose l’amica pentita. – Sei tu la mia migliore amica!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 110

Rispondi alle domande.

• Dove inizia lo svolgimento? Scrivi le parole.

• Dove finisce lo svolgimento? Scrivi le parole.

Quali informazioni hai trovato nello svolgimento? Segna con una X.

• Hai capito perché è accaduto l’evento raccontato all’inizio?

• Che cosa succede ora?

Nello svolgimento

:

• c’è un evento che riguarda il personaggio o i personaggi e li spinge a fare qualcosa;

• ci può essere uno scontro o un confronto fra i personaggi.

CAPIRE È PIÙ FACILE! 111

LA CONCLUSIONE

Leggi il testo e osserva la conclusione nel riquadro azzurro.

Un rospo in gola

Da giorni Martina sentiva qualcosa in gola e non riusciva a parlare. Ogni volta che ci provava, dalla sua bocca usciva solo: “CRA CRA”. Sua madre e suo padre, preoccupati, la portarono dal dottore. – La gola è sana – li rassicurò il dottor Bernardi.

Un giorno, però, successe qualcosa di molto strano. Martina era al parco, quando vide arrivare Giulia, sua compagna di banco e migliore amica fino a quando… aveva deciso di non invitarla alla sua festa di compleanno. – Me lo ha chiesto Sveva e sai che voglio starle simpatica –aveva detto Giulia.

Martina ci era rimasta così male che aveva smesso di parlare e aveva cominciato a emettere solo CRA. Quando vide la sua ex-amica al parco, Martina cominciò a saltare di qua e di là e quella cosa che sentiva in gola iniziò a gonfiarsi. Allora prese coraggio, andò dritta da Giulia con il dito puntato e aprì la bocca come a voler dire qualcosa. L’amica la guardò: – Sputa il rospo! – disse. Dalla bocca di Martina uscì prima un sonoro CRA, poi un rospo vero, che saltellando scappò via, e infine un fiume di parole senza fine. Martina disse a Giulia tutto quello che si era tenuta dentro per più di una settimana. – Scusa, ho sbagliato a dare retta a Sveva – le rispose l’amica pentita. – Sei tu la mia migliore amica!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 112

Rispondi alle domande.

• Dove inizia la conclusione? Scrivi le parole

• Dove finisce la conclusione? Scrivi le parole.

Quali informazioni hai trovato nella conclusione? Segna con una X.

• Hai capito come finisce la storia?

Nella conclusione:

• la storia si conclude;

• se c’è un problema, viene risolto.

Che cosa ne dici di metterti alla prova? Continua a usare la strategia dell’esploratore e dell’esploratrice che hai appena imparato con un testo del tuo libro di letture, per esempio La principersa alle pagine 68-69!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 113

COME UN ARTISTA

Trasforma la storia in immagini

Per capire e ricordare meglio le informazioni di una storia, può essere utile trasformare in immagini quello che hai letto, come farebbero artiste e artisti.

Un artista lavora proprio così!

Il primo passo di questa strategia è creare un’immagine nella tua mente.

Puoi partire dalle cose che sai già, dalle figure che illustrano il testo oppure usare le informazioni che leggi.

Facciamo un esempio.

Prova a immaginare la mela descritta nella storia di Biancaneve.

Immagina la sua buccia rossa e lucida, il picciolo e la sua foglia verde brillante. Immagina anche Biancaneve che prende in mano la mela, la osserva e poi la morde.

CAPIRE È PIÙ FACILE! 114
Strategia 2

Facciamo un altro esempio.

Leggi questa descrizione e prova a immaginare nella tua mente l’aspetto del personaggio descritto in questo testo. Caterina era una bambina con capelli corti e nerissimi. I suoi occhi erano dello stesso colore dei capelli, portava occhiali rossi di forma quadrata. Il rosso infatti era il suo colore preferito, e spesso indossava una tuta rossa, regalo di sua zia Lidia, abbinata a scarpe bianchissime con lacci... rossi!

Se chiudi gli occhi, le immagini nella tua mente sono più vivide.

Quale delle tre immagini corrisponde alla descrizione di Caterina? Segna con una X.

Creare delle immagini ti aiuta a capire e a ricordare meglio le informazioni importanti di un testo o di una storia, oppure a conoscere meglio i personaggi.

CAPIRE È PIÙ FACILE! 115

ADESSO PROVA TU!

Leggi ancora una volta la storia.

Un rospo in gola

Da giorni Martina sentiva qualcosa in gola e non riusciva a parlare. Ogni volta che ci provava, dalla sua bocca usciva solo: “CRA CRA”. Sua madre e suo padre, preoccupati, la portarono dal dottore. – La gola è sana – li rassicurò il dottor Bernardi.

Un giorno, però, successe qualcosa di molto strano. Martina era al parco, quando vide arrivare Giulia, sua compagna di banco e migliore amica fino a quando… aveva deciso di non invitarla alla sua festa di compleanno. – Me lo ha chiesto Sveva e sai che voglio starle simpatica –aveva detto Giulia.

Martina ci era rimasta così male che aveva smesso di parlare e aveva cominciato a emettere solo CRA. Quando vide la sua ex-amica al parco, Martina cominciò a saltare di qua e di là e quella cosa che sentiva in gola iniziò a gonfiarsi. Allora prese coraggio, andò dritta da Giulia con il dito puntato e aprì la bocca come a voler dire qualcosa. L’amica la guardò: – Sputa il rospo! – disse. Dalla bocca di Martina uscì prima un sonoro CRA, poi un rospo vero, che saltellando scappò via, e infine un fiume di parole senza fine. Martina disse a Giulia tutto quello che si era tenuta dentro per più di una settimana.

– Scusa, ho sbagliato a dare retta a Sveva – le rispose l’amica pentita. – Sei tu la mia migliore amica!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 116

Ora usa la strategia dell’artista che hai appena imparato. Pensa a personaggi, oggetti, luoghi e fatti di Un rospo in gola e crea nella tua mente immagini della storia.

Se ti piace disegnare, prendi una matita, pastelli o pennarelli colorati e trasforma la storia in disegni… proprio come fanno gli illustratori e le illustratrici di albi illustrati o di fumetti!

Ora che hai imparato due nuove strategie per capire bene i testi, continua a esercitarti con gli altri brani del tuo libro di Letture!

CAPIRE È PIÙ FACILE! 117

LE STAGIONI TRA ARTE E MUSICA

AUTUNNO

Quando la terra comincia a dormire sotto una coperta di foglie leggere, quando gli uccelli non cantano niente. Quando di ombrelli fiorisce la gente, quando si sente tossire qualcuno, quando un bambino diventa un alunno. Ecco l’autunno!

Osserva le immagini e riordinale con i numeri da 1 a 4. Poi, racconta una storia inventata a un compagno o una compagna.

Se ti piace guardare le immagini, divertiti con i silent book, libri senza parole perché la storia la inventi tu! (Rotraut Susanne Berner, Autunno, Topipittori).

DDI
118
Roberto Piumini CONSIGLI DI LETTURA RACCONTO

IL BANDITO DELLE FOGLIE SECCHE

Il mio nome è Lucilla Scintilla. Oggi con il mio nonnino guardiamo il film di un cowboy che viene adottato dagli indiani. – Basta ora! – urla lo sceriffo. Lo sceriffo è mia nonna Alberta quando fa la sua vociona da sceriffo. – È una bella giornata – brontola. La nonna mette un rastrello tra le mani del nonno e poi ci spinge fuori. – Bisogna spazzare le foglie secche dal cortile! – ordina lo sceriffo. Le foglie secche si ammassano attorno al vecchio trattore arrugginito. Sono tutte là a tenersi il caldo, contro il freddo dell’autunno, come se il motore girasse ancora. Nel frattempo io ho deciso di trasformarlo in una capanna con dei rami e dei tendoni di plastica. È un grosso lavoro! Ed ecco fatto! Con una capanna e una piuma in testa... mi sono trasformata in indiana!

– Bang! Bang! – Il mio nonnino ha indossato il suo cappello da cowboy e in un turbinio di foglie secche mi punta contro il suo rastrello. – Mani in alto! – È lui, il terribile bandito delle foglie secche!

Alex Cousseau, Lucilla Scintilla contro il bandito delle foglie secche, Sinnos Edizioni Completa. COMPRENDO

• • •
AUTUNNO 119
A casa dei di Oggi In (stagione)
Dove? Quando? • Tempo Chi? • Personaggi

AUTUNNO NELL’ORTO…

L’estate cede poco a poco il posto all’autunno. Giorno dopo giorno la luce si affievolisce e se ne va più velocemente. È tempo di raccogliere le zucche e di piantare i bulbi che fioriranno la prossima primavera.

Adattato da: Emma Giuliani, Nell’orto, Timpetill Edizioni, 2018 SCRIVO

Quali altri frutti puoi gustare in autunno? Scrivili nel cruciverba illustrato.

N C LA P R N

L’alchechengi è un frutto acidulo protetto da un delicato rivestimento: il calice. Bisogna fare particolare attenzione perché alcune specie ornamentali, chiamate “amore in gabbia” somigliano molto a questo frutto.

AUTUNNO 120
UV
CURIOSANDO

LINEE PER TUTTI I GUSTI

Lo sai che con le linee puoi disegnare in tantissimi modi e per tanto tempo? Noi, ad esempio, abbiamo riempito questi riquadri.

Ora tocca a te! Completa la pagina e riempi tu i riquadri vuoti. Segui le indicazioni e poi... usa la fantasia.

Fai passare tutte le linee da uno stesso punto.

Disegna linee che non si incontrano mai.

ARTE E MUSICA 121

DISEGNARE CON UNA LINEA

Il pittore Paul Klee spesso usava solo una linea per disegnare.

Paul Klee, More bird, 1939

Disegna anche tu come Paul Klee. Quale buffo personaggio o animale puoi disegnare con una sola linea?

ARTE E MUSICA 122

ASCOLTARE LA PIOGGIA

Quanti suoni può fare la pioggia? Pensaci un po’...

Ascolta con attenzione questi quattro suoni della pioggia: sono stati creati da alcuni musicisti con oggetti diversi.

Suono 1 Suono 2 Suono 3 Suono 4

Ascolta di nuovo i quattro suoni e completa i riquadri con le informazioni richieste.

A quale suono corrisponde?

Con che cosa è stato fatto, secondo te?

Una pioggia leggera Una pioggia forte Una pioggia con grandine Una pioggia temporalesca

Suono n°

Suono n°

Suono n°

Suono n°

Insieme alla tua classe crea ora nuovi suoni della pioggia. Puoi usare sacchetti, pennarelli...

ARTE E MUSICA 123

DISEGNARE LA PIOGGIA

Ci sono tanti modi per disegnare la pioggia: in questa pagina puoi osservare alcune idee che arrivano dal Giappone.

Usa la fantasia e trova altri modi di disegnare la pioggia.

ARTE E MUSICA 124

UNA SORPRESA INASPETTATA

Il cielo è grigio. I tetti sono grigi.

Tutta quanta la città è grigia.

Poi un fiocco di neve.

– Nevica! – dice il bambino con il cane.

– Ma è solo un fiocco – dice il nonno con la barba.

Poi due fiocchi di neve.

– Nevica! – dice il bambino con il cane.

– Non vuol dire nulla! – dice l’uomo col cappello.

Poi, tre fiocchi di neve.

– Nevica! – dice il bambino con il cane.

– Si scioglierà – dice la donna con l’ombrello.

– Non nevica – dice la televisione.

Ma i fiocchi, loro, non guardano la televisione.

I fiocchi continuano a scendere, in cerchio, con giravolte, danzando e giocando, qua e là, galleggiando nell’aria, e cadendo dappertutto.

I tetti sono tutti bianchi. Tutta la città è bianca.

– Neve! – dice il bambino.

Uri Shulevitz, Neve, Fabbri Editori

COMPRENDO

Collega ogni frase all’immagine di chi la dice.

Non vuol dire nulla! S l . N i .

Ma è solo un fiocco. N i .

125 INVERNO

LA LUCE DI NATALE

Piccola Renna, appena nata, aveva qualcosa di strano: il suo naso era una specie di palla rossa. Appena la videro le altre renne del branco la derisero: – Naso rosso! Naso rosso!

Passarono i mesi, finché venne l’inverno. In una giornata scura la renna si accorse che il suo naso brillava nel buio e per questo venne derisa ancor di più.

La vigilia di Natale, la neve turbinava così vorticosamente che non si vedeva nulla e la renna, ormai cresciuta, si alzò in volo verso il Polo Nord per raggiungere la casa di Babbo Natale. – Mi stavo appunto chiedendo come consegnare i doni con questa tempesta! – disse Babbo Natale appena la vide. – Con il tuo naso mi illuminerai la via!

Così la renna si trovò a capo delle Renne di Babbo Natale e tutti videro la piccola luce rossa che brillava nel cielo.

COMPRENDO

Rispondi con una x.

• Perché Piccola Renna viene derisa dal branco?

Era piccola. Non sapeva volare. Aveva qualcosa di diverso.

RIFLETTO

Quale messaggio vuole darti questa storia? Rifletti in classe.

L INVERNO 126

ANNO NUOVO

Indovinami, Indovino, tu che leggi nel destino: l’Anno Nuovo come sarà? Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni che avrà di certo quattro stagioni, dodici mesi, ciascuno al suo posto, un Carnevale e un Ferragosto e il giorno dopo del lunedì sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo nel destino dell’Anno Nuovo: per il resto anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno!

Gianni Rodari

SCRIVO

L’autore dice che l’Anno Nuovo sarà come le persone decidono di farlo. Scrivi un tuo proposito per l’anno che verrà.

CAPODANNO INVERNO 127

INVERNO NELL’ORTO…

Un vento freddo soffia sul giardino. I bambini hanno indossato i loro vestiti più caldi e sono usciti per rastrellare le foglie morte. Alcune andranno ad alimentare il compost, altre faranno da strato protettivo per le piante che soffrono il freddo. Ne lasceranno anche un po’ per i nidi dei ricci. Con qualche asse di legno, qualche pigna, rotelle di tronco forate, rami, vecchie piastrelle e vasi di terracotta riempiti di paglia, i bambini hanno fabbicato un hotel a cinque stelle per gli insetti. Coccinelle, api, bombi e farfalle potranno passare di lì le loro vacanze invernali.

Adattato da Emma Giuliani, Nell’orto, Timpetill Edizioni, 2018

DISEGNA

Disegna come ti immagini il nido di un riccio.

128 INVERNO

DARE VOCE ALLE LINEE

Le linee possono ballare e muoversi grazie alla voce. Vuoi sapere come?

Fai con la voce un suono breve e improvviso, che linea ti viene da disegnare? Come si muove?

Canta una ninna nanna, che linea ti viene da disegnare? Come si muove?

Ora fai il contrario: canta le tre linee disegnate qui sotto. Che suoni farà la tua voce?

ARTE E MUSICA 129

MUSICA D’ACQUA

Anche l’acqua può suonare come uno strumento musicale. Per “suonare” l’acqua, ti bastano pochi oggetti e un po’ di fantasia...

Prendi una bacinella, una schiumaiola e una cannuccia. Quanti suoni e rumori puoi fare con questi oggetti e un po’ d’acqua?

Riempi una bacinella d’acqua fino a metà. Poi soffia con una cannuccia nell’acqua e crea tante bolle diverse: grosse, piccole, veloci, lente...

Riempi d’acqua tre bottiglie di plastica, come nel disegno, e chiudile bene. Ora gira le bottiglie sottosopra, muovile velocemente... Inventa tu altri modi per “suonare” l’acqua con le bottiglie.

ARTE E MUSICA 130

IL PESCE MIRTILLO

Con bacinelle e bottiglie hai imparato tanti modi per far suonare l’acqua, ora suona una canzone come un vero musicista.

Ascolta la canzone del Pesce Mirtillo: secondo te, come sono stati fatti i suoni d’acqua? Accompagna tu la canzone facendo gli stessi suoni.

La canzone del Pesce Mirtillo

Mentre suonavi la canzone, come hai immaginato il Pesce Mirtillo? Disegna qui sotto.

ARTE E MUSICA 131

CONCERTO D’ACQUA

Fai il tuo primo concerto con gli strumenti d’acqua. Osserva attentamente i quadri: quali rumori ti suggeriscono? Suonali con i tuoi strumenti d’acqua davanti alla classe.

Quali oggetti hai usato per suonare? Disegnali nei riquadri.

ARTE E MUSICA 132
Claude Monet, La gazza, 1868-69 David Hockney, La pioggia, 1973

È ARRIVATA

LA PRIMAVERA

Buongiorno, svegliati dai il freddo inverno è finito ormai.

Coi suoi raggi spunta il Sole, fa il solletico alle viole e le bianche margherite tra l’erbetta son fiorite. Ogni insetto è indaffarato, il concerto ha preparato per la danza dei colori che del prato fanno i fiori.

Si è svegliato l’orsacchiotto, cerca il miele che ne è ghiotto. Lo scoiattolo e il castoro tu li vedi già al lavoro. Tutti quanti indaffarati sono pronti e preparati per la danza e per i canti che nel bosco fanno in tanti.

E tra i sassi del ruscello si disseta anche l’agnello, mentre qui sta il pesciolino, canta gaio l’uccellino. E ognuno indaffarato il concerto ha preparato grande festa fino a sera per la bella primavera. Livia Sabatti e Annarosa Preti, Cantiamo la Primavera

SCRIVO

Scrivi nello schema i nomi di alcuni animali del brano: nello spazio giallo leggerai il nome di insetti che in primavera sono molto attivi.

133 PRIMAVERA
C
ST ES SC TO

È PASQUA

Arriva la festa della Pasqua metto un sogno nella tasca con tante uova di cioccolata una pizza dolce e una salata con un coniglio pieno d’amore che semina uova di ogni colore con un colombo bianco e giulivo che ha nel becco un ramo d’ulivo con tutto il mondo pieno di pace è questo il sogno che più mi piace.

COMPRENDO

Rispondi con una x.

• Che cosa significa che il colombo è giulivo? È arrabbiato. È felice e in pace. Non sa dove andare.

Completa.

La festa della Pasqua si svolge in Paesi e date diversI, ma ha un messaggio comune, quello della .

FESTE NEL MONDO

La mattina di Pasqua, in Moldavia, bambine e bambini escono a suonare i campanelli e, quando si apre la porta, dicono con allegria: – Pace a voi! In cambio ricevono dolci, che mangeranno a casa insieme a un uovo colorato di rosso.

PASQUA PRIMAVERA 134

PRIMAVERA NELL’ORTO…

Il Sole riscalda dolcemente la terra. La linfa sale nei tronchi degli alberi fino ai germogli che si aprono e mostrano le nuove foglie. Le margherite rivestono il prato e le giunchiglie fanno spuntare il loro capo. Finalmente la primavera è arrivata: i ciliegi sono ricoperti di fiori. Se il suolo è abbastanza caldo possono essere piantati i fagioli. Quando le gelate sono passate si può lavorare il suolo indurito durante l’inverno, per smuoverlo e arearlo. Si usa il forcone stando attenti a non distruggere i percorsi che gli animali hanno costruito. Tali percorsi sono indispensabili per la salute dell’orto. Adattato da Emma Giuliani, Nell’orto, Timpetill Edizioni, 2018

Che cosa fanno le api al risveglio in primavera? Prova a raccontare confrontandoti con un compagno o una compagna.

PRIMAVERA 135
COMPRENDO Giunchiglie PAROLE Forcone

SEGNI E SUONI

Osserva il quadro del pittore russo Kandinskij: che cosa vedi? Vedi tanti segni, linee, punti e colori tutti insieme. In un quadro, infatti, gli elementi sono presenti insieme sulla tela e li puoi guardare per tutto il tempo che vuoi.

Immagina ora di ascoltare una musica: che cosa sentirai? Sentirai tanti suoni, ma non tutti quanti insieme. Una musica, infatti, non è come un quadro in cui vedi tutti gli elementi davanti a te contemporaneamente: una musica ha bisogno di un tempo per essere eseguita e ascoltata.

ARTE E MUSICA 136
Vasilij Kandinskij, Composizione B, 1923

Osserva questi segni e queste forme: sono ripresi dal quadro di Kandinskij. Dai un suono diverso a ogni segno o forma.

Leggi i segni e le forme di Kandinskij uno dopo l’altro, usando i suoni che hai inventato. Sarà come leggere le parole di un libro...

Ora disegna i segni e le forme di Kandinskij nello spazio qui sotto, da soli o in gruppi. Poi leggili e crea così una “musica” tutta tua.

ARTE E MUSICA 137

UN CONCERTO DI CARTA

Impara a suonare la carta e organizza un concerto con i tuoi compagni e le tue compagne. Seguite questi semplici passi.

1 Procuratevi 4 tipi di carta e ascoltate come suonano: saranno i vostri strumenti.

Foglio di giornale Cartoncino rigido Carta velina Carta ondulata

2 Con l’aiuto dell’insegnante, dividetevi in 4 gruppi. Ogni gruppo sceglie un tipo di carta da suonare.

3 Guardate le immagini per scoprire come potete suonare la vostra carta.

ARTE E MUSICA 138
SCIAF FRUAC CRAC FFFFFFFF FRU CLUAC

Ora tocca a voi! Ascoltate questi ritmi e poi suonateli insieme.

SCIAF SCIAF SCIAF SCIAF SCIAF FRUAC

SCIAF SCIAF SCIAF SCIAF SCIAF CRAC

Inventate nuovi movimenti per suonare la carta e create nuovi ritmi da provare in classe.

ARTE E MUSICA 139
SCIAF SCIAF SCIAF SCIAF SCIAF CLUAC SCIAF FRU FRU SCIAF FFFFFFFF FFFFFFFF

SCOPPIA LA VITA

Il Sole è salito al colmo del cielo, trema nell’aria un luminoso velo. Scoppia la vita nei semi il mare desidera i tuffi, i remi. A volte nel caldo così afoso il mondo si fa silenzioso. Puoi sentire uno che fischietta per le scale, o lontano, nell’oro del grano, le cicale. Davide Rondoni, Le parole accese. Poesie per bambini e non, Rizzoli

Al colmo: nel punto più alto. PAROLE

CONSIGLI DI LETTURA

Divertiti con il silent book di Suzy Lee, L’onda, Corraini.

FESTE NEL MONDO

Il 15 agosto (Ferragosto) è una festa antichissima legata ai raccolti nei campi. Si usa fare gite e pranzare all’aperto, o ammirare di sera i fuochi d’artificio. Ogni paese o città ha sue usanze e anche gustose ricette!

RACCONTO

E tu, da che cosa ti accorgi che è arrivata l’estate? Racconta. Se durante l’estate ti capita di vivere un momento speciale o di festa, fai qualche disegno, così a settembre potrai raccontare la tua esperienza.

140
ESTATE

ESTATE NELL’ORTO…

Che felicità poter stare nell’orto nel mese di giugno!

La dolcezza dell’aria, l’odore dell’erba tagliata, il sapore aspro delle fragole e delle ciliegie donano sorriso ai giardinieri. Le piante hanno sete in questa stagione. Bisogna innaffiarle, preferibilmente il mattino col fresco o la sera. Di giorno il sole diventa ardente. Sotto il suo calore le piante diffondono il loro profumo e i frutti maturano.

Davide Rondoni, Le parole accese. Poesie per bambini e non, Rizzoli

COMPRENDO

Pensa all’estate e segna con una X i frutti della stagione estiva.

ESTATE 141

FORME E COLORI IN MUSICA

In questa pagina ci sono due storie fatte con i punti, le linee e i colori. Sai che puoi raccontarle con la tua voce, senza usare le parole?

Fai un suono diverso per ogni forma e colore che vedi e racconta questa storia.

Prova ancora! Fai con la tua voce altri suoni e narra anche questa storia.

ARTE E MUSICA 142

Ti va una nuova sfida? Usa lo spazio qui sotto e crea una storia con le linee, i colori e i segni che ti piacciono di più. Poi chiedi ai tuoi compagni e alle tue compagne di raccontarla con la loro voce.

ARTE E MUSICA 143
ARTE E MUSICA 144
le foto e gli
Incolla il tuo fiore FORME E CONTORNI CON I FIORI Ritaglia e incolla la sagoma del tuo fiore
Dalle forme e dai colori dei fiori puoi imparare tante cose. Osserva
esempi, poi completa i riquadri.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.