aggregando i dati forniti con quelli del servizio Dove siamo nel mondo. Queste modalità di raccolta, elaborazione e scambio di informazioni si sono rilevate macchinose e poco adatte al rapido adeguamento delle attività durante la gestione di una crisi e, per questo motivo, l’uso di una piattaforma consultabile e modificabile da tutti gli addetti del MAE, sia all’estero che alla Farnesina, è stata preferita alle precedenti procedure informatiche, fin troppo simili nei tempi e negli esiti a quelle cartacee della burocrazia ministeriale. A facilitare il trattamento e l’aggiornamento dei dati è intervenuto, a livello informatico, anche l’uso di particolari rappresentazioni grafiche.
In
particolare,
attraverso
una
“cornice
grafica
multidimensionale”, indicata dal MAE come Planisfero dei dati Georiferiti (PLAN-GEO), tutti i funzionari impegnati nella gestione delle attività, sia dell’UdC che delle MD coinvolte, sono in grado di consultare una sinossi videografica di ogni elemento utile a ricalibrare un’attività o a pianificare un nuovo itinerario. L’immediato apprezzamento delle informazioni permette, da una parte, di ridurre i tempi di revisione delle attività e, dall’altra, favorisce lo scambio dei dati tra uffici centrali e sedi estere, consentendone l’importazione e la condivisione
con
altre
piattaforme
informatiche.
L’utilizzazione
grafica
o del
con
altre
applicazioni
PLAN-GEO
potrebbe
sembrare quasi banale, tuttavia l’utilizzo di uno strumento di pronta consultazione e di straordinaria efficacia costituisce un progresso rispetto alle procedure informatizzate di solo qualche anno addietro. Comunicazioni d’allerta di massa L’utilizzo delle tecnologie informatiche di cui si avvalgono gli uffici del MAE non si limitano all’ambito della programmazione e a quello operativo, ma anche a quello delle comunicazioni di emergenza. L’utilizzo di strumenti tecnologici capillarmente diffusi, come i telefoni cellulari e satellitari o la rete internet, non solo contribuisce a stimare le presenze di connazionali in una determinata area del globo, ma consente anche l’utilizzo dei terminali radiomobili e informatici come vero e proprio strumento d’allerta di massa.
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