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I Centri di raccolta (CdR

contatti con le autorità locali. Presso la MD è particolarmente importante la figura dell’esperto di informatica e telecomunicazioni, sul quale ricade la vitale necessità di garantire il funzionamento dei collegamenti della MD con l’UdC e, soprattutto, quello dei sistemi di comunicazioni radio e satellitari in dotazione alla rete dei referenti per Zone e Maglie.

PdE: Centri di Raccolta (CdR), Punti d’Imbarco (PdI) e Itinerari

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Come accennato, la redazione dei PdE presuppone la piena collaborazione tra Sedi estere e UdC. La gestione delle situazioni di emergenza, a ogni livello di allarme, non ammette improvvisazioni ed è fondamentale ottenere e scambiare i dati disponibili più aggiornati sulla consistenza delle presenze italiane, sulle specificità e criticità dei territori, sulle infrastrutture dove le presenze si concentrano e, ovviamente, sull’evoluzione dello stato di crisi. La valutazione delle soluzioni di intervento più opportune, in relazione alle situazione di rischio e alla gravità delle emergenze, dipende essenzialmente da questo. Per la tutela dell’incolumità dei connazionali in un’area critica è assolutamente indispensabile che, alla raccolta e all’analisi dei dati, segua un’attenta pianificazione delle attività. Queste consistono, essenzialmente, nella selezione e nell’allestimento di infrastrutture per accogliere i connazionali, i cosiddetti Centri di Raccolta, nell’individuazione dei luoghi più idonei per l’evacuazione, i cosiddetti Punti d’Imbarco, e nel tracciamento degli itinerari da seguire per spostarsi da un punto all’altro.

I Centri di raccolta (CdR) Per quanto riguarda i luoghi dove accogliere i connazionali, i Centri di Raccolta (CdR) sono realizzati presso infrastrutture facilmente raggiungibili e con determinate caratteristiche di sicurezza. Deve trattarsi di edifici di dimensioni tali da poter ospitare i connazionali presenti nella zona, lontani da palazzi governativi, ministeri e caserme. Il CdR deve essere dotato di recinzione perimetrale, sistemi antintrusione e di un parcheggio per i mezzi. L’edificio deve essere idoneo dal punto di vista igienico-sanitario, munito di

generatore di corrente e trovarsi in prossimità di un’area dove sia possibile l’atterraggio di elicotteri. Le infrastrutture, inoltre, devono essere dotate di riserve d’acqua, di scorte di viveri, di medicinali, di carburante, di sistemi di comunicazione d’emergenza e di autoveicoli equipaggiati per lo spostamento verso il Punto d’Imbarco (PdI) più idoneo all’evacuazione. È stato rilevato che, in caso di gravi emergenze all’estero, tutti gli stranieri presenti in un Paese interessato da una crisi cercano di raggiungere la sede della propria ambasciata per ottenere assistenza. Le sedi diplomatiche non sono costruite per ospitare un numero cospicuo di addetti e, in genere, non sono dotate di servizi e scorte in grado di soddisfare un alto numero di persone. Oltre all’incapienza delle infrastrutture e alla scarsità di risorse, il personale addetto potrebbe non essere in grado di garantire incolumità dei rifugiati, se, per la natura stessa dell’emergenza, l’ambasciata fosse oggetto di atti ostili oppure se le strutture fossero state danneggiate da una calamità naturale. Conseguentemente, le sedi delle MD non possono essere considerati idonei Centri di Raccolta e il PdE deve, invece, individuare altre tipologie di struttura, facilmente riconoscibili dai connazionali e sufficientemente distanti da punti critici. Ad assolvere queste esigenze, spesso, sono i cantieri delle ditte italiane, installati all’estero per la costruzione di grandi infrastrutture. In genere, questi cantieri di opere edilizie sono dotati di alte recinzioni e di sistemi di sicurezza, di generatori d’energia elettrica e di automezzi, quindi sono in grado di garantire sia l’incolumità che la capacità di movimento a consistenti gruppi di connazionali. Altre strutture ritenute idonee sono le scuole e gli ospedali italiani e, in particolare, le missioni gestite da religiosi italiani, anche se difficilmente gli edifici che li ospitano soddisfano le esigenze di sicurezza e di autonomia. In ogni caso, è opportuno precisarlo, il Centro di Raccolta assolve esclusivamente ad esigenze temporanee, essendo un luogo di transito negli itinerari di evacuazione e non una struttura di sosta.

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