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Ambienti operativi della Direttiva IPPOCAMPO
Ambienti operativi della Direttiva IPPOCAMPO Tornando alla Direttiva IPPOCAMPO, questa illustra i contesti operativi nei quali può svolgersi una NEO, andando a identificare tre differenti tipologie di scenario - permissivo, incerto e ostile -, che identificano la gravità e la tipologia di rischi ai quali sono esposti i connazionali in una situazione d’emergenza. Con la precisazione che le operazioni militari si svolgono in scenari incerti ed esposti a rapidi mutamenti, anche la Direttiva come il Piano RAPIDO impone estrema flessibilità in ambito di pianificazione ed esecuzione dell’intervento. Le operazioni, infatti, possono incontrare o meno la collaborazione delle autorità locali e le emergenze possono essere causate da eventi naturali, da problemi di ordine o da scontri armati veri e propri. Inoltre, una situazione apparentemente gestibile può deteriorarsi sino a diventare estremamente critica, con gravi conseguenze per la condotta delle operazioni. In questo senso, la Direttiva definisce “permissivo” il contesto in cui emergenze sanitarie e di ordine pubblico sono contenute e la situazione è sotto il pieno controllo delle autorità locali. In questo caso i militari intervengono solo per garantire i trasporti e l’assistenza logistica e sanitaria, nella certezza che le forze di polizia locali sono in grado di offrire il supporto alle operazioni di evacuazione e non sono attive forze ostili che intendono impedire o ostacolare le attività in corso. Lo scenario si definisce “incerto”, invece, quando le autorità locali non hanno il pieno controllo del territorio e sono presenti soggetti o forze ostili che, alimentando disordini, possono ostacolare le attività. Si presuppone, tuttavia, che in uno scenario incerto le autorità locali non ostacolino le operazioni e che abbiano, comunque, prestato il loro consenso alla presenza di militari italiani nel proprio Paese. Molto differenti sono le prospettive offerte da uno scenario “ostile”. In questo caso, il contesto è completamente degradato, le autorità non sono collaborative, oppure non sono più in grado di mantenere un efficace controllo del territorio. L’ordine pubblico è completamente compromesso da violenti disordini o da veri e propri combattimenti e
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