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07/08 LUG/AGO 2022 Mensile - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 LO/MI GIAN MARIA MOSSA Costruire il futuro Così Banca Generali amplia l’offerta oltre la protezione Italia 5,00 euro Anno 8 - N° 07/08 - Lug/Ago 2022 Periodicità: mensile Prima immissione: 27/07/2022

EDITORIAL

Appropriata appropriatezza

Gli ultimi “Orientamenti su alcuni aspetti dei requisiti di appropriatezza e di mera esecuzione o ricezione di ordini ai sensi della Mifid 2” pubblicati dall’Esma forniscono alcune linee-guida che l’industria del wealth management dovrebbe far proprie per instaurare un corretto rapporto con la clientela. A partire dai questionari per svolgere la valutazione dell’appropriatezza in relazione alle categorie specifiche di prodotti offerti o richiesti. In questi, dice l’Esma, le imprese dovrebbero far sì che le domande poste ai propri clienti siano “sufficientemente specifiche e correttamente comprensibili”. Nell’elaborazione dei questionari volti a raccogliere informazioni sui propri clienti ai fini di una valutazione dell’appropriatezza, le imprese dovrebbero conoscere e valutare i motivi più comuni per cui gli investitori potrebbero non rispondere correttamente ai questionari.

In particolare:

•si dovrebbe prestare attenzione alla chiarezza, all’esaustività e alla comprensibilità del questionario, evitando di utilizzare un linguaggio fuorviante, confuso, impreciso ed eccessivamente tecnico (per esempio le abbreviazioni);

•le imprese dovrebbero prendere in attenta considerazione la struttura e il formato dei questionari ed evitare di orientare le scelte degli investitori (ad esempio carattere, interlinea);

•dovrebbe essere evitata la raccolta di informazioni su una serie di punti mediante un’unica domanda;

•le imprese dovrebbero considerare attentamente l’ordine in cui pongono le

domande per raccogliere le informazioni in modo efficace; •al fine di impedire a un cliente di rispondere casualmente e quindi di fornire informazioni inaffidabili, al cliente dovrebbe essere data la possibilità di dichiarare che non sa come rispondere alla domanda. Inoltre nel valutare la conoscenza del cliente, le imprese dovrebbero mettere in atto meccanismi per assicurare che ai clienti non venga chiesto di completare un’autovalutazione. Affrontare il rischio dei clienti che tendono a sopravvalutare le proprie conoscenze e garantire la coerenza delle risposte fornite dagli stessi sono aspetti particolarmente importanti per una corretta valutazione delle loro conoscenze. L’autovalutazione dovrebbe essere controbilanciata da criteri oggettivi, ad esempio:

•anziché chiedere a un cliente se comprende i concetti di trade off rischio-rendimento in relazione a categorie specifiche di prodotti di investimento, l’impresa dovrebbe ad esempio chiedere alcuni esempi pratici di situazioni che possono concretizzarsi, ad esempio mediante grafici o tramite scenari positivi e negativi basati su ipotesi ragionevoli; •anziché chiedere a un cliente se conosce a sufficienza le principali caratteristiche e i rischi di categorie specifiche di prodotti di investimento, l’impresa dovrebbe, ad esempio, porre domande volte a valutare la reale conoscenza del cliente sulle categorie specifiche di prodotti di investimento, ad esempio ponendo al cliente domande a scelta multipla, alle quali il cliente dovrebbe fornire la risposta esatta.

ANDREA GIACOBINO
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anno 8 - numero 07/08

mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

Editore

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Opinioni

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Hanno collaborato

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UBS GWM, Khan solo al comando

A partire dal 3 ottobre prossimo, Iqbal Khan (nella foto) sarà presidente unico del global wealth management di UBS. Da quando nel 2019 è entrato a far parte del gruppo elvetico, Iqbal è stato co-presidente di GWM insieme a Tom Naratil, che si è dimesso dall’incarico. “La rete globale di Iqbal, il suo background come revisore e la sua esperienza nella gestione del rischiospiega la banca in una nota - lo rendono la persona ideale per guidare GWM e garantire continuità alla nostra strategia di crescita globale”.

CONTENTS

MARKETS

08Banca Generali proiettata verso il futuro

16Digital bond sotto la lente

18Le città più costose al mondo

20Mirabaud, tradizione che si rinnova

32I cambi di poltrone

52La dinastia del Pinguino

OPINIONS

28L’importanza di prevenire i rischi

30Cliente al centro

34L’inflazione fa male a tutti

36Riciclaggio, registro al via

82Il potere è nel presente

92Criptovalute, l’ora delle regole

104Innovare per crescere

105Reshape private banking

INVESTMENTS

14Il profilo di Chase Coleman

26Generale Fiduciaria e Cfn uniscono le forze

42Searching for alternatives

48Il valore dei prodotti strutturati

58Al fianco del made in Italy globalizzato

80Portafogli sotto chiave

84Aste per gli arredi casa

88Calendario all’insegna dell’arte

LIFESTYLE

38Miele nel bicchiere

40Realizzo controllato

50Allenarsi con il caldo

62Per un ospedale dal volto umano 65Note di rosè

68Vacanze elleniche

72Scossa Mercedes

74Poste celebra Lorenzi

78Vespa solidale

94Un’estate da bere

96I guadagni delle calciatrici 98Irina Shayk per Gaultier

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OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

FEDERICO LE DIVELEC LEMMI

Avvocato dello studio Castiglioni Marchetti Le Divelec Baratta, è specializzato in consulenza ed assistenza alle aziende, alle quali fornisce supporto nella attività di pianificazione generale e gestione di criticità straordinarie. pag. 28

ANGELO DEIANA Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione Nazionale Private & Investment Bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza. pag. 30

MARCELLO GUALTIERI

Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia Politica all’Università di Torino. pag. 34

LUCA ZITIELLO

Fondatore e managing partner di Zitiello Associati, avvocato cassazionista, esperto di diritto finanziario, bancario e assicurativo, opera con i principali intermediari fornendo consulenza e assistendoli nel contenzioso. È autore di libri e di numerose pubblicazioni. pag. 36

NICCOLÒ DI BELLA

Laureato all’Alma Mater di Bologna, commercialista e revisore legale, è amministratore delegato di Nest, società di consulenza patrimoniale multidisciplinare. pag. 80

MARIA GRAZIA RINALDI

Laureata in Psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione efficace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti finanziari e dei private banker. pag. 82

ALESSIA ZORLONI

Direttore del Master in Art Market Management all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’offerta di servizi di art advisory e nella formazione executive. pag. 88

ADRIANO MARCONETTO

Co-founder e managing partner di Anubi Digital, piattaforma italiana per custodire le principali criptovalute nella DeFi istituzionale. pag. 92

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INTERVIEW 8 PRIVATE

Costruiamo il futuro

Banca Generali amplia l’offerta per superare i confini della protezione Mossa (ad): “Bg Oltre per puntare sui grandi trend del cambiamento”

Dall’insicurezza per la pandemia alla paura per la guerra, passando dall’ottimismo per una solida ripresa che sembrava consolidata su binari di stimoli e politiche accomodanti, ad uno scenario sempre più complesso fatto di inflazione e inversione di rotta dalle banche centrali. In questo contesto salgono le preoccupazioni per le famiglie, che dimostrano però una crescente cognizione dell’importanza della pianificazione finanziaria e del supporto di un professionista al proprio fianco per affrontare le rinnovate sfide dei mercati. I dati Assoreti della prima parte dell’anno mostrano, infatti, una crescita della consulenza e della raccolta, sebbene a un ritmo meno forte del 2021, ma con importanti conferme nella qualità del servizio. È il caso di Banca Generali che sta confermando la propria leaderhip come portafoglio pro-capite e capacità di crescere a un ritmo superiore alla media del settore, contando sul rinnovato impegno per le persone, con la vicinanza del proprio lavoro e con una serie di novità nel proprio ecosistema per la protezione del patrimonio.

“Affrontiamo un contesto molto difficile in cui purtroppo stiamo assistendo al venire meno di paradigmi che ci hanno accompagnato da alcuni decenni con ripercussioni significative in ambito di politica economica e mercati finanziari. Sarebbe riduttivo ricondurre tutto agli strascichi e persistenze della pandemia, o alle conseguenze di una guerra sempre più logorante. Globalizzazione e produttività stavano già soffrendo ed i giusti sforzi di politica economica a supporto del sistema hanno mostrato anche gli inevitabili effetti distorsivi, in primis, la spinta sui prezzi”, commenta Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali, che sottolinea come sia importante ora più che mai la massima professionalità e l’impegno al fianco delle persone.

“La vicinanza ai nostri banker e ai clienti è il nostro focus principale; siamo una squadra di persone unite nella condivisione non solo di obiettivi ma soprattutto nella responsabilità del nostro ruolo per la tutela del risparmio che è una stampella sociale fondamentale per il Paese”.

Affrontiamo un contesto nel quale vengono meno paradigmi che ci hanno accompagnato per decenni con ripercussioni significative in ambito di politica economica e mercati finanziari

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INTERVIEW GIAN MARIA MOSSA

Considerato che siete tra le reti che più hanno costruito sulla relazione di fiducia la forza del vostro modello di business, come state vivendo le difficoltà del momento? Che atteggiamento trovate nei clienti di fronte a questi picchi di volatilità e visioni caute sul prossimo futuro? Rispetto alle crisi del passato che innescavano meccanismi di forte emotività e conseguenti

rischi di decisioni prese senza la giusta oggettività, questa volta riscontriamo crescente maturità e coscienza delle problematiche da parte dei nostri clienti che ci chiedono check-up dei portafogli e consigli su cosa fare. D’altronde la situazione attuale trova eco in molteplici variabili, come la guerra, le dinamiche inflattive ed energetiche, le mosse delle banche centrali, che coinvolgono

direttamente tutti noi. Certamente c’è preoccupazione per le pressioni sui mercati su tutte le asset class e per i rischi di rallentamento della congiuntura e questo si traduce in una maggiore liquidità sui conti e un certo attendismo verso nuovi investimenti, ma oltre a questo notiamo anche un crescente interesse per i nostri servizi patrimoniali e attenzione alla professionalità che sappiamo esprimere. Continuiamo

Il top management in visita agli uffici di Banca Generali: dalla sinistra Andrea Ragaini (vice dg), Marco Bernardi (vice dg) e Gian Maria Mossa (ad).
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a crescere, infatti, nella consulenza evoluta, sia per la parte finanziaria sull’amministrato e il gestito, sia per l’advisory per l’impresa, per il real estate e gli equilibri patrimoniali familiari. È vero che abbiamo un posizionamento connotato al private e quindi la clientela dimostra maggiori sensibilità a queste tematiche, ma l’elemento che emerge con forza è proprio la qualità delle nostre persone e la capacità di

cogliere i bisogni di protezione delle famiglie.

Il gestito però rallenta e sembra più difficile trovare soluzioni in grado di fronteggiare l’assenza di decorrelazione dal mercato… Una pausa è quasi fisiologica, dopo anni di grandi flussi di raccolta nel mondo del risparmio gestito. Oggi, la raccolta dei fondi risente della volatilità e delle criticità

all’orizzonte sui mercati. A livello di sistema, una parte consistente dei deflussi riguarda la componente obbligazionaria del portafoglio, mentre la parte azionaria continua a tenere bene grazie alle diverse forme di risparmio progressivo. Oggi è quanto mai fondamentale accelerare in questo percorso costruttivo, utile nel medio-lungo periodo: pensiamo a certi mega-trend che prescindono dalle speculazioni di breve e riguardano ad esempio segmenti di innovazione dall’energia al digitale che caratterizzano il nostro futuro. Pensiamo alle infrastrutture nell’energia o alla blockchain, per non parlare delle novità che sprigiona la nuova frontiera del web 3.0. Da un punto di vista gestionale, la parola d’ordine è flessibilità. Abbiamo mantenuto i portafogli molto scarichi di duration e spread per buona parte del 2021 e l’inizio del 2022, oggi si iniziano ad intravedere delle buone opportunità. La parte azionaria ha visto forti rotazioni settoriali e geografiche, con la componente value e i mercati azionari cinesi che hanno sovraperformato soprattutto nella seconda parte dello scorso anno. Attivismo gestionale nella componente rischio e trend di lungo periodo per cogliere la crescita, ricetta difficile ma necessaria se si vuole trarre beneficio nel medio periodo da questa incertezza. Per quanto ci riguarda, noi continuiamo ad innovare e infatti nelle scorse settimane abbiamo presentato una nuova soluzione

La Torre Generali a Citylife, Milano.
PRIVATE 11 INTERVIEW GIAN MARIA MOSSA 2000 ANNO DI FONDAZIONE DELLA SOCIETÀ 84 MILIARDI GLI ASSET IN GESTIONE A FINE MARZO 6,3 MILIARDI GLI AUM CLASSIFICATI COME ESG A FINE MARZO 2.190 I PRIVATE BANKER IN ORGANICO 3 MILIARDI LA RACCOLTA NETTA NEL PRIMO SEMESTRE DI QUEST’ANNO

assicurativa denominata Bg Oltre, che unisce alla protezione della gestione separata un nuovo approccio gestito ai principali trend del futuro, garantendo un avvicinamento progressivo alla clientela dalle esigenze meno complesse. Allo stesso modo abbiamo ampliato ulteriormente la nostra gamma Lux im allargando l’offerta di grandi competenze gestionali. Anche sulle gestioni patrimoniali non ci siamo fermati e proprio in questi giorni abbiamo lanciato linee con entrata progressiva

Sfilza di novità nell’estate di Bg

per la componente equity e per la componente bond, con l’idea che il mercato nel secondo semestre possa trovare un minimo da cui ripartire. I flussi di raccolta confortano il nostro impegno. Con circa 3 miliardi di euro di raccolta netta

nel semestre stiamo dimostrando la solidità del nostro modello di business con il binomio bankercliente che possono contare su un ecosistema molto amplio di soluzioni per costruirsi la propria pianificazione su misura.

Banca Generali accelera nel lancio di nuove soluzioni per affrontare la volatilità dei mercati. Da primo luglio si è aggiunto alla squadra della banca del Leone il nuovo responsabile prodotti: Gianluca Vallosio. Il 48enne manager torinese ha lasciato ING Bank per guidare la direzione a riporto del Vice DG Ragaini con responsabilità sullo sviluppo dei prodotti bancari, assicurativi e di risparmio gestito. Col suo arrivo si alza il sipario anche su una nuova soluzione multiramo dai tratti fortemente innovativi e orientata alla sostenibilità.

BG OLTRE: Da inizio giugno, i private banker di Banca Generali hanno a disposizione BG Oltre, strumento pensato per proteggere i patrimoni nel lungo periodo con una quota di ramo I che si affianca a una componente gestita la cui allocazione è a discrezione del cliente secondo tre macrocategorie di fondi Esg che indagano i principali trend futuri. La soglia d’ingresso a 2500 euro anticipa inoltre l’obiettivo della Banca annunciato nel piano industriale 2022-24 per allargare l’offerta alla clientela affluent.

LUX IM AMPLIA LA GAMMA: Restyling poi per la sicav Lux Im che da luglio si è arricchita di 6 nuovi comparti (Fidelity Technology Opportunities, Robeco Global Consumer Trends, Lux Im Global Equity Value, Banor Catholic values, Nordea European Covered Bond e Pictet Conservative Allocation) che investono in trend di lungo periodo come la tecnologia e i consumi di nuova generazione, ma anche in ottica value che cerca di massimare i benefici della rotazione dei mercati dai titoli growth verso quelli value. Il tutto con il minimo comune denominatore della sostenibilità come mantra che Banca Generali persegue in tutte le sue nuove soluzioni.

Nell’ultimo biennio si è parlato tanto di sostenibilità e innovazione, temi che però escono ridimensionati da questa prima parte del 2022. Ci aspetta un cambio di direzione? Assolutamente no. Innovazione e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia ormai intrinseche alla nostra industria. Non si tratta di propaganda ma di elementi sostanziali che garantiranno distintività nel futuro. Pensiamo al ruolo del digitale nell’interazione tra banker e cliente e alle opportunità dalle analisi sempre più accurate e finalizzate dei dati. L’innovazione è un pilastro del nostro piano triennale e stiamo lavorando con grande impegno sulle piattaforme di servizi, dal trading alla tecnologia del wallet di Conio che potrebbe rappresentare l’anticamera delle future monete digitali istituzionali, e ripensando le modalità di client experience forti del nostro modello

La lotta al greenwashing e l’impegno dei regulator contro gli abusi nella definizione e nell’inquadramento della tassonomia garantiranno nuovo slancio alle preposizioni
INTERVIEW 12 PRIVATE

di consulenza. Non per niente il Financial Times ci ha premiato per il secondo anno di fila come “Best Private bank in Europa” per l’uso della tecnologia. Sulla sostenibilità invece sono convinto che la lotta al greenwashing e l’impegno dei regulator contro gli abusi nella definizione e nell’inquadramento della tassonomia, garantiranno nuovo slancio alle preposizioni. Banca Generali è stata la prima ad avvicinare le sensibilità dei clienti agli obiettivi Sdg’s dell’Onu tracciando concretamente l’impatto degli investimenti. Credo fermamente in questo percorso.

Noi tutti in Banca Generali siamo uniti dalla determinazione e obiettivo di creare qualcosa di duraturo che aiuti a migliorare la vita delle persone. Nella pianificazione ma anche nell’impatto che vogliamo creare sulla comunità. Questo è il nostro modo di intendere il percorso di crescita sostenibile. La raccolta mensile ci dimostra la sintonia con i clienti visto che ad oggi su queste soluzioni siamo a 6,3 miliardi di masse Esg in gestione, pari a quasi il 15% dei nostri fondi gestiti. E oltre ai numeri un avallo al nostro viaggio arriva anche qua dagli osservatori internazionali

con la testata americana World Economic Magazine che ci ha da poco nominati la private bank più sostenibile nel 2022 a livello globale.

Avete da poco presentato un ambizioso piano triennale e la guerra rischia di scombussolare i progetti di tutti. Vede la necessità di un tagliando per Banca Generali prima del traguardo al 2024? Tra i colleghi c’è orgoglio e passione per quello che abbiamo e stiamo costruendo, consci della rilevanza del nostro compito al fianco delle famiglie. La strada davanti a noi non sarà facile, come non è stata in passato. Ma negli ultimi otto anni siamo stati in grado di moltiplicare per tre la dimensione della banca e le nostre persone hanno trovato il miglior ambito di crescita e realizzazione in un ambiente di ascolto e vicinanza. La guerra e la volatilità sono variabili indipendenti da noi, ma l’impegno per superare le difficoltà e uscirne sempre più forti sono nel nostro Dna. Siamo stati i primi anche quest’anno a ripartire con gli eventi in presenza in sicurezza e abbiamo ridato slancio all’importante road map di iniziative sul territorio. Per risponderle, non ci sarà bisogno di tagliando. I target a fine triennio sono confermati perché la forza del nostro piano non si basa sull’arbitrarietà dei mercati, ma sulla determinazione delle persone di Banca Generali di continuare a costruire qualcosa di unico nel nostro settore.

In foto da sinistra Gian Maria Mossa, Mario Beccaria (responsabile asset management) e Andrea Ragaini.
PRIVATE 13 INTERVIEW GIAN MARIA MOSSA

È UN ESPONENTE DI SPICCO DEI “TIGER CUBS” COME VENGONO IDENTIFICATI GLI HEDGE FUND MANAGER CHE SI SONO FORMATI SOTTO LA GUIDA DI JULIAN ROBERTSON, PIONIERE DEL SETTORE CON TIGER MANAGEMENT. DOPO LA CHIUSURA DI QUEST’ULTIMA, ROBERTSON HA FINANZIATO DIVERSI FONDI RIBATTEZZATI “TIGER SEEDS”. DELLA “CUCCIOLATA” FANNO PARTE ALTRI NOMI NOTI COME BILL HWANG, ANDREAS HALVORSEN E PHILIPPE LAFFONT. “L’INVESTITORE MIGLIORE È QUELLO CHE HA IL PULSANTE DEL PANICO PIÙ DISTANTE DALLA PROPRIA POSTAZIONE”, È UNA RICORRENTI, A INDICARE L’IMPORTANZA SEGUENDO L’ONDA EMOTIVA.

Il peggior inizio di anno che si ricordi per gli hedge fund costa caro a Coleman, fondatore di Tiger Global Management, che secondo alcune fonti avrebbe visto dimezzare il valore delle sue partecipazioni. Infatti, nelle fasi più dure di mercato, la società di gestione alternativa ha dovuto liquidare molte posizioni per fronteggiare la pioggia di riscatti. Coleman ha provato a reagire tagliando drasticamente le commissioni.

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DI LUIGI DELL’OLIO LEGEND

Le origini

Nato nel 1975 da una famiglia di noti avvocati, è cresciuto nel Long Island (New York)

e si è laureato al Williams College in Arti liberali.

I primi passi

Ha iniziato la sua carriera in ambito finance nel 1997, lavorando per Robertson.

La svolta

Nel 2000 Robertson ha chiuso il suo fondo e ha affidato a Coleman oltre 25 milioni di dollari da gestire.

Scommesse hi-tech

Tiger Global è stato tra i primi investitori istituzionali di Facebook e di LinkedIn, sui quali ha scommesso quando le aziende muovevano i primi passi.

Vita personale

L’ultima iniziativa

A marzo scorso ha raccolto 12,7 miliardi di dollari per un nuovo fondo specializzato negli investimenti in startup tecnologiche ad alto potenziale di crescita.

Il patrimonio

Secondo l’ultimo aggiornamento di Forbes, relativo allo scorso autunno, avrebbe un patrimonio personale di 10,3 miliardi di dollari.

Donazioni politiche

Fin qui ha avuto un orientamento politico bipartisan: tra le altre cose ha finanziato la campagna presidenziale del repubblicano Mitt Romney e dell’ex governatore democratico di New York Andrew Cuomo.

Coleman ha sposato Stephanie Ercklentz, di origini estoni e anche lei nel mondo della finanza, presso Merrill Lynch. La coppia risiede a New York City con i 4 figli.

LEGEND CHASE COLEMAN PRIVATE 15

Le caratteristiche

Queste emissioni sono basate su un registro distribuito, nel quale tutti i nodi di una rete blockchain hanno la stessa copia di un database che può essere consultato e modificato da ogni nodo.

Architravi

I bond digitali poggiano la loro funzionalità su 3 aspetti: la tipologia di rete, il meccanismo di consenso degli aderenti alla stessa e la struttura del registro.

Tecnologia

La blockchain, ovvero la tecnologia a blocchi divenuta famosa come base per alcune criptovalute, è l’architrave su cui si fondano le emissioni obbligazionarie digitali.

Esperimento italiano

Mezzo milione di euro sono un granello di sabbia per Generali, ma conta l’effetto novità. A tanto ammonta la prima transazione del gruppo assicurativo realizzata con blockchain, l’acquisto sul secondario del bond digitale emesso dalla Bei.

DIGITAL BOND

I vantaggi

Tra i vantaggi di queste soluzioni figurano la trasparenza nella composizione del libro ordini, nonché la possibilità di clearing e settlement istantanei.

Verso il decollo

Il primo lancio ha riguardato l’obbligazione di Six Group, società che fornisce infrastrutture al mercato finanziario svizzero. L’obiettivo è arrivare a 5-6 emissioni entro fine anno.

Apripista

La Borsa svizzera e il listino del Lussemburgo hanno collocato i primi bond utilizzando la blockchain, dopo aver testato le infrastrutture nei primi mesi della pandemia.

DI LUIGI DELL’OLIO WORD 16 PRIVATE
DOMINANO I CENTRI DELL’ASIA, CON SHANGHAI IN TESTA LONDRA È SECONDA E TAIPEI TERZA, MILANO SI CONFERMA 13ESIMA MARKETS 18 PRIVATE FONTE: GLOBAL WEALTH AND LIFESTYLE REPORT 2022JULIUS BAER IN SALITA IN DISCESA STABILE POSIZIONE IN CLASSIFICA LE CITTÀ PIÙ COSTOSE 20 VANCOUVER 11 NEW YORK 18 MIAMI CITTÀ DEL MESSICO 22 12 SAN PAOLO JOHANNESBURG 23 DUBAI14 24 MUMBAI ZURIGO MILANO MONACO 2 10 16 17 7 13 6 9 SYDNEY 8 TOKIO SHANGHAI 1 TAIPEI 3 4HONG KONG MANILA 21 SINGAPORE 5 JAKARTA19 LONDRA PARIGI BARCELLONA FRANCOFORTE 1
MARKETS MAP PRIVATE 19 BICICLETTE 30,4 % AUTO 9,5 % GIOIELLI 1,6% BORSAE DA DONNA 1,8 % SCARPE DA DONNA 3,6 % ABITI DA UOMO 3,8 % IMMOBILE RESIDENZIALE 9,6 % DISPOSITIVI TECNOLOGICI 41 % TAPIS ROULANT 12 % OROLOGI 2,4 % WHISKY 27,4 % VINO 26,1 % VOLO IN BUSINESS CLASS 24 % CENA DI DEGUSTAZIONE 26 % MBA 11,7 % ASSICURAZIONE MALATTIE 24,4 % SUITE HOTEL 19,3 % INTERVENTO DI CHIRURGIA PLASTICA 0,6 % CONSULENZA LEGALE 32,6 % INDICE DELLO STILE DI VITA: VARIAZIONI GLOBALI DEI PREZZI VARIAZIONE DEL PREZZO GLOBALE MEDIO SU BASE ANNUA IN MILIONI DI DOLLA RI. EVOLUZIONE DEI PREZZI PER SETTORE

Veleggiando in tempi incerti

Tradizione e innovazione si contaminano nell’offerta globale del gruppo bancario Mirabaud

Una realtà con 200 anni di storia che punta su personalizzazione e allineamento degli interessi

Il recente ingresso tra “Les Hénokiens”, associazione di imprese familiari attive sul mercato da non meno di due secoli, è il suggello di una storia di business che ha saputo rinnovarsi nel tempo senza mai perdere i suoi tratti caratteristici. Fondato nel 1819, il gruppo bancario Mirabaud ha ottenuto il disco verde dall’organizzazione internazionale dopo che quest’ultima ha analizzato tre fattori: la presenza maggioritaria nel capitale da parte della famiglia fondatrici, la stabilità finanziaria e un business orientato alla modernità. Del resto, nel momento in cui ha spento le 200 candeline, il gruppo ha adottato il motto “Prepared for Now” a evidenziare proprio la proiezione all’innovazione, in termini di prodotti, servizi e proposizione alla clientela, non sempre presente tra le private bank di più lunga tradizione.

I filoni di business

Il gruppo ginevrino è attivo in tre filoni del business: wealth management (gestione di portafogli, servizi di consulenza in materia di investimenti e

servizi per i consulenti finanziari indipendenti), asset management (gestione di patrimoni istituzionali, servizi di gestione e distribuzione di fondi) e corporate finance (ricerca azionaria, consulenza aziendale, mercati dei capitali ed esecuzione). Mirabaud offre soluzioni su misura, privilegiando relazioni personalizzate con una visione di lungo termine. L’approccio da family office viene applicato a tutti i profili di clienti. “Puntiamo su un modello imprenditoriale a conduzione familiare e basato sulla collegialità, così da assicurare ai nostri clienti che il loro patrimonio privato o professionale verrà gestito con la stessa cura con cui è gestito quello della famiglia Mirabaud”, è la sintesi del managing partner Nicolas Mirabaud. Che ricorda come spesso il gruppo bancario elvetico partecipi agli investimenti proposti alla propria clientela. Con un organico di circa 700 persone, ha uffici in Svizzera (Ginevra, Basilea e Zurigo), Londra, Lussemburgo Parigi, Madrid, Barcellona e Valencia. Il mercato internazionale, quasi del tutto assente fino alla fine dello scorso secolo,

vale all’incirca la metà della propria attività. Il 2021 si è chiuso con un patrimonio gestito di 38,9 miliardi di franchi svizzeri, con una raccolta netta nell’ultimo esercizio di 652 milioni, ricavi per 312,7 milioni e un utile netto consolidato di 40,5 milioni. Il gruppo ha un Common Equity Tier 1 ratio del 21,3%, un livello di patrimonializzazione che lo mette al sicuro anche dai cicli negativi del mercato.

Radicamento in patria Fondata a Ginevra dal private banker David-Marc Paccard con il nome di Paccard, Ador & Cie, la società partecipò allo sviluppo della città che aveva da poco aderito alla Confederazione (nel 1815), dopo essere stata occupata per lunghi anni dall’esercito napoleonico (1792–1813). Da quel momento prese il via un lungo periodo di crescita economica quasi ininterrotta che avrebbe portato la cittadina affacciata sul Lago Lemano a diventare quella che è oggi: la seconda città più popolosa della Svizzera, con circa 200mila abitanti. La società conobbe una prima fase di sviluppo sul finire del

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Sopra i Managing Partner di Mirabaud (da sinistra a destra: Lionel Aeschlimann, Managing Partner, Yves Mirabaud, Senior Managing Partner, Camille Vial, Managing Partner e Nicolas Mirabaud, Managing Partner). Copyright: Loris von Siebenthal. A sinistra: un’immagine della regata Bol D’or Mirabaud e sopra la sailing Squad.
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Diciannovesimo secolo con l’arrivo al vertice di Ivan Mirabaud, che mantenne il timone per 60 anni, allargando la squadra di vertice a figli e nipoti (cinque alla fine della sua gestione). Mirabaud offrì un contributo decisivo per fondare - nel 1857 - il primo mercato borsistico svizzero a Ginevra. Oltre a “forgiare” la cultura e la tradizione dell’attività bancaria elvetica, la società fu pioniera nello sviluppo in Svizzera delle strategie di

gestione alternative e, nel 1973, collaborò con altri investitori europei per il lancio del primo fondo di investimento specializzato nel mercato americano.

La proiezione internazionale L’espansione internazionale di Mirabaud iniziò nel 1985 con uno sguardo particolare ai mercati vicini, dalla Germania alla Francia, dalla Gran Bretagna all’Italia. Oggi la struttura di vertice è composta

da quattro membri. 3 su 4 sono discendenti della famiglia: oltre al già citato Nicolas, ci sono Yves Mirabaud (senior managing partner), Lionel Aeschlimann e Camille Vial. Nicolas è responsabile del settore private banking: “Un segmento in grande evoluzione, tra nuove tecnologie ed esigenze dei clienti che mutano, nel quale tuttavia la relazione personale resta fondamentale. Partire dai bisogni del singolo cliente resta l’ingrediente

La sede di Mirabaud illuminata da un’installazione di arte contemporanea dell’artista Emilie Ding in occasione del Ginevra Lux Festival e con l’opera “Luna, 2019” dell’artista svizzero Not Vital che è stata offerta alla città di Ginevra nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario di Mirabaud nel 2019. In situ Not Vital - Moon, 2019 / Emilie Ding - How High You Can Count, 2017 (© Lucien Fortunati)
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Esposizione a fattori azionari Value, Momentum e Quality

1819 Anno di fondazione della società

38,9

Il patrimonio gestito in miliardi di franchi svizzeri

40,5

Utile netto 2021 in milioni di franchi svizzeri

principale per garantire relazioni che durano nel tempo e si tramandano tra le generazioni”, racconta.

“L’espansione internazionale è una scelta sulla quale vogliamo insistere senza rinunciare a declinazioni territoriali dell’offerta. Riteniamo fondamentale adeguarsi al mercato locale, ma mantenendo sempre i propri valori e il proprio Dna”.

Modello boutique

Un approccio, ricorda Nicolas, che è tipico di una boutique: “Questo ci consente di essere flessibili e garantire un servizio davvero personalizzato, evitando quelle standardizzazioni tipiche dei grandi gruppi bancari, che rischiano di far perdere di vista la centralità del cliente. “Allo stesso tempo, a differenza dei player piccoli abbiamo uffici in 10 Paesi diversi. Abbiamo una rete forte e le risorse necessarie per poterci sviluppare”, aggiunge.

Parallelismi con lo sport

“La vela e la finanza hanno un tratto comune: sono entrambi molto

esposti agli elementi e ai fattori esterni, come il vento, e richiedono una guida sicura per poter avere successo anche nelle fasi difficili”.

Così Yves Mirabaud risponde alla sollecitazione nata dalla scelta del gruppo elvetico di sponsorizzazione la più lunga gara di vela in acque chiuse a livello mondiale, con ben 123 chilometri da percorrere.

Non a caso ridenominata Bol d’or Mirabaud, ogni anno accoglie a Ginevra più di 500 partecipanti, tra monoscafi e multiscafi, professionisti di grande esperienza e giovani. In occasione della competizione, Mirabaud promuove da due anni la Sailing Squad, “imbarcazione volante” (sull’esempio di quelle viste all’ultima Coppa America), con un team internazionale di quattro skipper, tutto al femminile. Un’équipe televisiva segue tutta la preparazione delle quattro ragazze e il loro coach per raccontarne l’avventura in quattro puntate, trasmesse su vari canali digitali. “Sono cresciuta allo Yacht Club Adriaco di Trieste e negli ultimi due anni ho gareggiato con il Costa Smeralda, come membro del team Young Azzurra, programma nato per partecipare alla Youth America’s

Cup, poi saltata per la pandemia”, racconta la 25enne Francesca Bergamo, selezionata con un’atleta svedese, una statunitense e un’olandese, intervistata proprio in occasione della competizione.

Ottica di lunghissimo termine In questa prospettiva rientra anche la partnership con Anaëlle Pattusch, velista svizzera di 19 anni. Pattusch tenterà di attraversare l’Atlantico in solitaria e senza assistenza nella competizione “Mini Transat”, la cui prima tappa partirà nel settembre 2023. Tornando al business, Yves spiega: “In termini di risultati dipendiamo molto dal comportamento del mercato, dall’economia, dai numeri, dai risultati delle aziende, ma questo non cambia il nostro approccio al business. Sono cose che dobbiamo analizzare per andare nella direzione giusta, proprio come un marinaio che deve capire dove soffia il vento e quale direzione prende la marea. Il nostro è davvero un approccio di lungo termine. Mi piace dire che, contrariamente a chi pensa in termini di un trimestre, noi pensiamo in termini di generazioni”.

La società conobbe una prima fase di sviluppo sul finire del Diciannovesimo secolo con l’arrivo al vertice di Ivan Mirabaud, che mantenne il timone per 60 anni
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Con un approccio flessibile e diversificato, puntiamo a trarre vantaggio dalle mutevoli condizioni di mercato e dalle opportunità di investimento sostenibile e a impatto positivo, investendo in diverse asset class tra cui azioni, obbligazioni societarie, governative e green, infrastrutture e liquidità. Il fondo è classificato come Art.9 del Regolamento SFDR.

Capitale a rischio

in Queste sul Prospetto Informativo corrente. Copie sono presso S.A. Tali informativo e il Documento di Informazioni Chiave per gli indipendente in
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ratuite g g gde li Atti Costitutivi, dei Prospetti Informativi, dei Documenti di Informazione Chiave per gli Investitori (KIID) e delle Relazioni annuali e semestrali
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documenti sono gdisponibili anche sul sito: www.mand .com/investments/professional-investor/it-it. Prima della sottoscrizione gli investitori devono leggere il Prospetto
I Investitori, che illustrano i rischi di investimento associati a questi fondi e che descrivono i diritti degli investitori. Le informazioni qui contenute non sostituiscono una consulenza
materia di investimenti.fondi e che descrivono i diritti investitori. Le informazioni qui contenute M&G Luxembourg S.A. può decidere di terminare gli accordi presi per la commercializzazione in base al nuovo processo di revoca della notifica della direttiva sulla distribuzione transfrontaliera. Informazioni sulla gestione gggggdei reclami sono disponibili in italiano presso www.mandg.com/investments/professional-investor/it-it/complaints-dealing-process. Questa attività di marketing è pubblicata da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L L 2449, Luxembourg. MAY 22 / 729902
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Semaforo verde

Ok di Bankitalia all’integrazione tra Generale Fiduciaria e Cfn

La nuova realtà punta sul tradizionale radicamento sui territori

Le fiduciarie non sfuggono al consolidamento del mercato. In questo segmento, caratterizzato da una spiccata personalizzazione del servizio e dalla rilevanza dei rapporti personali tra clienti e professionisti, per lungo tempo ha dominato il modello boutique, che tuttavia fatica a mantenere il passo dell’evoluzione di mercato. Perché l’evoluzione tecnologica e quella regolamentare impongono investimenti che le piccole realtà faticano a mettere in campo. È in questa cornice che si inquadra l’integrazione tra Generale Fiduciaria e Compagnia Fiduciaria Nazionale (Cfn). Dopo il via libera da parte della Banca d’Italia, il 1° luglio ha preso corpo Cfn Generale Fiduciaria.

Storie parallele Generale Fiduciaria è stata costituita nel 2006 da Andrea Tavecchio e nel corso degli anni si è rafforzata prima con l’arrivo di nuovi professionisti, poi con l’ingresso nel capitale da parte del gruppo MutuiOnline. Compagnia Fiduciaria Nazionale è stata costituita nel 1925 (è la realtà italiana con più tradizione), con

un nucleo di soci storici che fanno riferimento alle famiglie Aldrighetti, Falk e Pesenti. Nel contesto di questa operazione, i soci di Cfn diventano soci anche di generale servizi amministrativi (Gsa) che è operativa in vari servizi al wealth planning, su masse complessive che eccedono i 7 miliardi di euro, tra cui l’assistenza rivolta alle società holding e ai family office.

Cosa cambia Cfn Generale Fiduciaria parte con oltre 3,5 miliardi di euro di patrimoni amministrati ed è operativa in tutti gli ambiti di specializzazione fiduciaria, dall’amministrazione di beni e diritti per conto terzi con vincolo

di destinazione, all’intestazione fiduciaria di partecipazioni, all’organizzazione e/o partecipazione a patti societari, ai mandati e incarichi speciali legati a charities e fondazioni, passaggi generazionali, escrow agreement e di compravendita di partecipazioni. La carica di amministratore delegato è ricoperta da Angelo Aldrighetti, che opera nel settore fiduciario da oltre 30 anni, mentre la poltrona di presidente è appannaggio di Andrea Tavecchio. Tutti i servizi di Gsa sono erogati grazie ad una soluzione tecnologica all’avanguardia, sviluppata secondo la logica del workflow, che acquisisce e aggrega flussi di dati eterogenei, li normalizza e li rende fruibili per i molteplici servizi ai clienti.

Andrea Tavecchio e Angelo Aldrighetti.
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Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il KIID disponibili su www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informazioni importanti. Predisposto da BlackRock (Netherlands) B.V.. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e regolamentata dall’Autorità olandese per i mercati finanziari. Sede legale Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam, Tel: 020 – 549 5200, Tel: 31-20-549-5200. Numero di registro commerciale 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. La politica di gestione dei reclami di BlackRock è disponibile in italiano e consultabile al sito www.blackrock.com/it/investitori-privati/literature/investor-education/politica-gestione-reclami-sito-retail-italiamaggio2022.pdf. © 2022 BlackRock, Inc. Tutti I diritti riservati. 2184767 Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possono crescere così come diminuire, e non sono garantiti. Gli investitori potrebbero non rientrare in possesso dell’importo inizialmente investito. NULLA DI GRANDE ACCADE SE SI PENSA IN PICCOLO Le sfide dei tuoi investimenti non si fermano mai, quindi nemmeno noi lo faremo. iShares. Aspettati di più.

Meglio prevenire

Adottare una strategia per proteggere le idee è cruciale

I diritti di privativa proteggono le nuove iniziative di business

Il momento cruciale di ogni nuova iniziativa imprenditoriale è da ricercare nella preventiva tutela della proprietà intellettuale di impresa, sia per finalità di profitto ma anche quale asset intangibile di impresa e con valore patrimoniale. Viviamo del resto in un mondo ormai globalizzato ed in cui le imprese delocalizzano o sono comunque presenti, anche a distanza, sui vari mercati. Essendo le opportunità di business da ricercare non più nei ristretti contesti nazionali e assistendo oggi ad un quotidiano confronto tra imprenditori che si informano on-line, osservano, prendono spunto dalle altrui realtà per migliorare sempre più la competitività, la proprietà intellettuale di impresa diviene allora patrimonio da preservare sin dall’inizio di ogni nuovo slancio ed iniziativa.

Tutela dell’ingegno

L’esperienza in anni di consulenza fornita alle imprese, sui temi della proprietà intellettuale e del diritto industriale, ha portato sempre più spesso, purtroppo, a dover alzare ‘alert’ e ‘warning’ per la constatata mancanza di messa in atto di preventive forme di tutela su marchi, idee brevettabili,

design, know-how, a fronte del lancio di nuove iniziative imprenditoriali.

L’occasione di questa riflessione viene offerta allorché i temi di discussione arrivano da spunti e iniziative imprenditoriali che nascono dagli ambiti della piccola/media impresa. In questi casi, infatti, fattori dipendenti dalla mancanza di adeguate risorse interne aziendali sui temi specialistici della materia in discorso o la minore disponibilità di budget di azienda da dedicare alla consulenza specialistica preventiva, sono normalmente elementi che possono avere un impatto condizionante ed una incidenza, in negativo, sul successo di ciascuna progettualità.

Caratteristiche peculiari

Ci riferiamo, in particolare, ad aspetti che dovrebbero essere tutelati sin dagli albori di ogni progettualità, e quindi a tutto ciò che è rappresentato dagli sforzi profusi in termini di studio, ricerca, sviluppo, analisi, know how e così via, che rende ciascuna nuova avventura di impresa un ‘unicum’ nel suo genere. Va detto infatti che gli elementi di novità su cui si basa ciascuna privativa (ad esempio marchio, brevetto,

design), che sono uno dei requisiti necessari per procedersi all’attività di relativa registrazione, se divulgati pubblicamente e in un momento anteriore al deposito della privativa stessa, possono vanificarne la successiva relativa possibilità di registrazione e ogni conseguente effetto di tutela, inclusa la possibilità di relativa esclusione dei vari soggetti terzi. La divulgazione preventiva delle privative aziendali è situazione che deriva spesso dalle trattative che intercorrono con varie parti per le valutazioni e analisi di fattibilità di progetti di impresa, dal coinvolgimento di possibili soggetti terzisti, strumentali alla futura attività di produzione o anche solo a fronte da situazioni di una leggera messa online di dati ed informazioni, che può comportare che gli stessi vangano carpiti e mutuati con impressionante rapidità dal mondo dei voraci concorrenti.

I rischi da non sottovalutare È noto come con il marchio sia possibile tutelare il nome o la denominazione dell’impresa, il nome di un prodotto commerciale o di un servizio, anche dal punto di

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vista della qualità del prodotto stesso; il brevetto rende possibile tutelare un’invenzione avente applicazione industriale e con il design diviene tutelabile tutto ciò che attiene alle forme distintive di prodotti. Ne consegue come scelte inappropriate e non debitamente soppesate con preliminari valutazioni e iniziative svolte con l’adeguato supporto di consulenti e esperti della materia del Diritto Industriale, possano tradursi in un vero e proprio ‘naufragio’ di pur brillanti idee e iniziative e sulle quali intere progettualità di impresa si basano. Per ciò stesso non dovrebbe decorrere troppo tempo tra lo sviluppo dell’idea e la relativa messa in atto della stessa in termini di domanda di marchio, di brevetto o design e, soprattutto, andrebbe tenuto sin da subito come del tutto ‘confidenziale e non divulgabile’ il contenuto di quanto oggetto di tali idee, dati ed informazioni, per evitare che, nelle more dei tempi tecnici necessari per procedersi con le attività di presentazione delle domande di diritti di privativa e, dal dialogo preliminare e che normalmente si instaura con soggetti da coinvolgere, a vario titolo, in attività di discussione, analisi, valutazione e negoziazione, possa derivarne un insinuarsi dei terzi ed un conseguente illegittimo accaparramento, da parte degli stessi, di porzioni significative di un futuro patrimonio di impresa.

*Castiglioni Marchetti Le Divelec Baratta Studio legale associato

Federico Le Divelec Lemmi
Scelte non debitamente soppesate con preliminari valutazioni possono tradursi in un vero e proprio ‘naufragio’ di pur brillanti iniziative
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Cliente al centro

La tecnologia è un abilitatore della trasformazione nel pb Seguire l’evoluzione della domanda deve essere il mantra

Lo diciamo ormai da molto tempo: la financial technology rappresenta una delle più importanti conseguenze apportate al sistema economico dalla digital transformation.

Innovazioni a vasto raggio Nell’ambito dell’orizzonte fintech si contano alcune tra le principali innovazioni che investono alcuni settori dell’intermediazione bancaria e finanziaria: crowdfunding, roboadvisors, valute virtuali, lending platforms e blockchain sono una parte importante dell’orizzonte del business finanziario prossimo venturo. Sappiamo anche che l’ingresso di nuovi operatori stimola enormemente la competitività nel settore finanziario obbligando gli intermediari già esistenti a investire in innovazione, ad automatizzare i processi e rivedere i propri modelli di business. Senza poi dimenticare che circa 3 miliardi di persone nel mondo ad oggi non dispongono di un conto in banca e, oggi, grazie al fintech, l’unica cosa di cui è necessario disporre è un telefono cellulare per stipulare un contratto assicurativo, chiedere un prestito o fare un pagamento.

Tutto ciò dimostra come queste nuove tecnologie non sono solo uno strumento di ipotetica disintermediazione, ma anche ipotetica di inclusione finanziaria.

Tuttavia, proprio per la sua diffusione a rete e dalle conseguenti logiche, il settore del Fintech non è privo di rischi.

Ecco perché le autorità di vigilanza e di normazione stanno cercando di rimanere al passo con l’innovazione con l’obiettivo di tutelare situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose rispetto a transazioni concluse tra soggetti non regolamentati. Basti pensare ai prestiti peer-to-peer, dove i privati si scambiano denaro senza alcuna intermediazione oppure alle crypto-attività.

Spinta al cambiamento

Un mondo che vede in azione, oltretutto, una serie di ulteriori fattori di accelerazione:

• Normativa rigida e pesante per il sistema bancario - A seguito della crisi del 2008, le banche devono sottostare a rigidi vincoli e seguire un set di norme volte a garantire massima trasparenza per i consumatori;

• apertura e liberalizzazione del settore finanziario – Con i Fintech scompaiono le barriere di entrata del settore finanziario dando la possibilità a numerose piattaforme e società di posizionarsi sul mercato, offrendo una gamma di servizi in grado di superare le inefficienze dei player tradizionali (procedure lente, costi elevati, bassi rendimenti, difficoltà nell’ottenere un prestito);

• cambiamento strategico delle abitudini dei consumatori - In primo luogo, la crescente diffusione

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del digitale, ha diminuito in maniera sensibile i vantaggi che le banche potevano ottenere attraverso la distribuzione fisica dei servizi.

In secondo luogo, l’avvento di tecnologie digitali ha radicalmente cambiato le nostre abitudini perché lo smartphone e altri strumenti digitali ne prediligono l’utilizzo nell’ottica dell’anytime/anywhere.

Relazione da ripensare Nel periodo precedente, infatti, il rapporto tra banca e cliente era

totalmente improntato e basato sulla relazione “face to face”, nella quale il cliente quasi passivamente si affidava all’istituto, ritenuto l’unico esperto in grado di indirizzare le scelte. Nel nuovo mondo phygital le banche si trovano a fare i conti con un cliente attivo e capace di prendere decisioni grazie alle nuove tecnologie. Queste ultime gli permettono quindi di essere relativamente consapevole in merito alle proprie azioni sui temi del risparmio, degli investiomenti e anche dei pagamenti.

Facendo sentire le persone parte di qualcosa, facendole sentire comprese attraverso l’offerta di soluzioni ad hoc, rapide e facilmente comprensibili, il fintech si presenta pertanto come una rivoluzione non solo tecnologica, ma soprattutto di carattere sociale. La sua essenza è nella relazione con il cliente che viene messo al centro del palcoscenico dopo molti anni nei quali ha prevalso il cosiddetto “consumer washing”. Un trend da non sottovalutare anche per il mondo del private banking.

L’ingresso di nuovi operatori stimola enormemente la competitività nel settore finanziario obbligando gli intermediari già esistenti a investire per automatizzare i processi
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CAREERS

Riorganizzazione per Julius Baer

Riorganizzazione in casa Julius Baer, con la business unit Mercati che è diventata una divisione separata sotto la guida dell’attuale capo Luigi Vignola (nella foto), nel gruppo dal 2020. Di conseguenza, quest’ultimo è entrato a far parte board esecutivo di Julius Baer Group e Banca Julius Baer & Co.

La scelta, spiegano dalla società elvetica, nasce dalla volontà di rafforzare l’offerta di gestioni patrimoniali.

Infornata di nomine in casa Edmond de Rotschild. Hervé Ordioni (nella foto) è il nuovo ceo della divisione international private banking. Nel nuovo ruolo ha la responsabilità delle attività in Svizzera, a Monte Carlo, Dubai, israeliane e britanniche, nonché delle attività di wealth solutions e wealth planning. Inoltre Edmond de Rothschild Asset Management ha annunciato l’ingresso di due nuovi gestori di portafoglio per il team equity. Si tratta di Alexis Bossard, 36 anni, e Guillaume Laconi, 43 anni.

Deutsche Bank rafforza il pb Claudio Detti (nella foto) è stato nominato nuovo head of bank for entrepreneurs Italy e responsabile del private banking & wealth management della banca in Italia. Il suo precedente incarico a capo del team ultra high net individuals pb&wm sarà ricoperto da Andrea Tortoroglio. Nel suo nuovo ruolo, Detti riporterà a Roberto

Coletta, di recente nominato head of international private bank Italy. La bank for entrepreneurs riunisce in un’unica struttura il pb&wm e il business banking di Deutsche Bank.

Tobagi passa a Mediobanca Mediobanca Private Banking ha nominato Luca Tobagi (nella foto) head of investment strategy. Il manager affiancherà i team di private banker di Piazzetta Cuccia fornendo analisi di mercato coerenti con le view di gruppo, finalizzate ad individuare le strategie di costruzione di portafoglio sulla base dei diversi obiettivi della clientela. Con circa 25 anni di esperienza nell’asset management, Tobagi proviene da Invesco, dove dal 2016 è stato responsabile delle attività di investimento in Italia e ha ricoperto ruoli di responsabilità progressivamente più ampia, da ultimo quello di investment strategist.

Nomina in casa Indosuez WM Bonaventura Canino (nella foto) è stato nominato direttore generale di Indosuez Wealth Management in Italia, nonché responsabile del coordinamento dello sviluppo della clientela italiana per tutte le entità del gruppo Indosuez. Succede a Marco Migliore, che resta nel gruppo.

Edmond de Rothschild rinnova il management
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Esistono aziende innovative che stanno creando le tecnologie necessarie per combattere con successo il cambiamento climatico. Si chiama Rivoluzione Ambientale, e rappresenta una concreta opportunità per investire nei settori in grado di creare un impatto positivo sia sul tuo portafoglio che sull’ambiente.

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intermediari collocatori. Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio è comparto della SICAV di diritto lussemburghese Goldman Sachs Funds. Il Riservatezza: destinatario. Goldman Sachs & Co., © 2022 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. 253743-OTU-1478729

RIVOLUZIONE
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Così ci perdono tutti

L’inflazione continua a erodere il valore della liquidità degli italiani giacente sui conti correnti. Ma qual è l’impatto sulla principale grandezza economica della nostra economia, ovverosia il debito pubblico? Si sostiene comunemente che l’inflazione giova al debitore poiché riduce il valore reale del debito. Questo è certamente vero nel caso in cui il debito sia, per così dire “statico” e contratto a un tasso di interesse fisso. Il debito pubblico italiano è invece tutt’altro che statico e per valutare l’impatto dell’inflazione occorre pertanto fare dei ragionamenti più approfonditi.

Lo studio L’Osservatorio Conti Pubblici dell’Università Cattolica ha recentemente pubblicato uno studio intitolato “L’impatto dell’inflazione sui conti pubblici: lo Stato ci

guadagna (per ora)”. Vediamo perché. In primo luogo, il 10,9% del debito pubblico italiano (vale a dire circa 300 miliardi) è indicizzato all’inflazione e pertanto non vi è alcun effetto reale. Sulla rimanente parte, l’Osservatorio calcola un beneficio iniziale pari a 35 miliardi. Tutto bene, dunque? Decisamente no perché il problema si pone relativamente al rinnovo dei titoli in scadenza, che in media ammontano a circa 380 miliardi annui, per i prossimi 7 anni.

Le nuove emissioni incorporeranno quindi le aspettative inflazionistiche degli investitori e pertanto sarà necessario emettere titoli di debito a tassi di interesse più alti, che eroderanno progressivamente il vantaggio iniziale. Inoltre, nell’ipotesi in cui l’inflazione si protragga nel tempo, si arriverà a una inversione per cui il maggior

costo del debito sarà superiore alla riduzione del valore reale.

Il ruolo della Bce

Alle aspettative inflazionistiche degli investitori occorrerà poi anche ovviamente sommare l’aumento dei tassi di interesse decisi dalla Bce, la cui durata e intensità al momento non può essere quantificata. A ciò si aggiunga l’effetto sui valori dei titoli in circolazione, che ovviamente subiranno una riduzione, con conseguente riduzione dell’attivo di imprese e famiglie e istituzioni finanziarie. Queste due componenti avranno a loro volta un impatto negativo sulla dinamica del rapporto debito-Pil.

Esaminato da ogni punto di vista non vi è veramente alcun motivo per poter essere minimamente ottimisti sull’impatto dell’inflazione sui i nostri conti pubblici.

L’impennata dell’inflazione penalizza i consumi e i risparmi degli italiani Ci sono benefici per i conti dello stato, ma solo nel breve periodo DI MARCELLO GUALTIERI
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OPINION

Global Brands Fund

L’importanza della qualità

Perché investire in Global Brands Fund?

1

Aziende di alta qualità

Focalizzandosi su aziende di alta qualità – ossia società in grado di accrescere regolarmente il patrimonio degli azionisti nel lungo periodo – e sulla gestione dei rischi di ribasso, il comparto ha offerto per più di vent’anni interessanti caratteristiche di rischio e rendimento.

2

Marchi di punta

Il team cerca di individuare società di qualità elevata, il cui vantaggio competitivo è legato ad attività immateriali difficili da replicare come marchi, licenze o reti. Tali società si distinguono spesso per la capacità di generare ricavi ricorrenti, che promuovono sostenibilità e resilienza, nonché per gli ottimi team manageriali che riescono ad allocare il capitale in modo efficiente.

3

Caratteristiche difensive

Il Fondo ha una storia di partecipazione ridotta ai ribassi durante i periodi di debolezza dei mercati, riuscendo a generare risultati nei momenti di maggior bisogno, ad esempio durante la crisi finanziaria globale o il primo trimestre 2020.

Per ulteriori informazioni, visitare

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Morgan Stanley. Tutti i diritti riservati.

Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.

Il modo migliore per accrescere il patrimonio degli azionisti nel corso del tempo è investire al giusto prezzo in società di alta qualità gestite da team manageriali di altrettanta qualità.
Il valore degli investimenti e i proventi da essi derivanti possono aumentare come diminuire e un investitore può non recuperare l’importo investito. 1 Rating al 30 apr. 2022. Su 3740 fondi. In base al rendimento corretto per il rischio. Azioni di classe A: rating a 3 anni pari a 4 stelle; rating a 5 anni pari a 5 stelle; rating a 10 anni pari a 5 stelle. La presente comunicazione ha carattere promozionale. Prima dell’adesione al Comparto, gli investitori sono invitati a prendere visione dell’ultima versione dei Key Facts Statement, disponibile in inglese e nella lingua ufficiale della propria giurisdizione sul sito morganstanleyinvestmentfunds.com. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua inglese sullo stesso sito web. Se la società di gestione del Fondo in questione decide di porre fine al suo accordo per la commercializzazione di tale fondo in qualsiasi paese del SEE in cui è registrato per la vendita, lo farà in conformità delle pertinenti norme OICVM. NOTA INFORMATIVA EMEA – La presente comunicazione di marketing è stata pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è autorizzata e regolamentata dalla Banca Centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è una private company limited by shares di diritto irlandese, registrata con il numero 616661 e con sede legale in The Observatory, 7-11
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Riciclaggio, registro al via

Con l’identificazione dei titolari effettivi si stringono le maglie dei controlli Restano ancora alcuni dubbi interpretativi, che potranno essere sciolti dal Mise

Con il decreto dell’economia e delle finanze dell’11 marzo 2022, n. 55, pubblicato in GU il 25 maggio, ha preso finalmente il via la tanto attesa istituzione del registro dei titolari effettivi in attuazione della quarta della quinta direttiva antiriciclaggio. L’individuazione della nozione di titolare effettivo è infatti centrale nella normativa per la repressione del fenomeno del riciclaggio e del terrorismo perché è lo strumento insostituibile per ricostruire chi sia il beneficiario ultimo del rapporto continuativo e dell’operazione rilevante.

Le caratteristiche

Il registro si pone quindi come efficace strumento per il raggiungimento del fine. Il decreto ministeriale prevede l’istituzione di un registro presso una sezione autonoma del registro delle imprese dove gli amministratori delle imprese dotate di personalità giuridica (come le s.r.l., le s.pa., le s.a.p.a, o le cooperative), oppure il fondatore o i rappresentati delle imprese giuridiche private (come le associazioni e le fondazioni) comunichino i dati e le informazioni

sulla titolarità effettiva acquisite sulla scorta delle loro conoscenze. L’obiettivo è creare una banca dati accessibile al pubblico affinché sia trasparente quale sia la titolarità effettiva dei soggetti economici che operano in Italia e di interconnettere i registri italiani con quelli degli altri Stati membri al fine di creare una base dati comune estremamente efficiente.

Informazioni disponibili

I dati che popoleranno il registro saranno disponibili per le autorità inquirenti per il compimento delle loro indagini e per gli intermediari abilitati come ausilio al compimento del processo di adeguata verifica dei clienti. Ma la scelta comunitaria, in ragione dei superiori interessi di repressione del riciclaggio del denaro

e del finanziamento del terrorismo, è stata ancora più radicale rendendolo accessibile al pubblico previo pagamento dei diritti di segreteria, fatta salva la protezione dei dati dei soggetti cosiddetti controinteressati la cui diffusione potrebbe mettere a serio rischio la loro incolumità. Quali i punti di criticità del sistema? Il primo è rappresentato dal fatto che tutta la responsabilità circa l’individuazione del titolare effettivo e della rispettiva comunicazione al registro è addossata sul rappresentante legale della società o dell’ente, ivi compresa la ricerca dei soggetti controinteressati a cui va inviata specifica comunicazione affinché gli stessi possano esercitare i propri diritti volti alla non menzione. A fronte di questo fondamentale obbligo di condotta

I dati saranno accessibili al pubblico e disponibili per le autorità inquirenti per il compimento delle loro indagini e per gli intermediari abilitati come ausilio al compimento del processo di adeguata verifica dei clienti
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le sanzioni previste dal nostro ordinamento sono di modestissima entità e ciò in palese violazione del disposto comunitario che aveva richiesto misure rilevanti e dissuasive di condotte omissive o infedeli.

La cornice comunitaria Il secondo consiste nella tuttora presente difformità interpretativa dei criteri per la determinazione della titolarità effettiva a livello comunitario e nei vari Stati membri sui concetti di proprietà diretta o indiretta dell’ente e, in via alternativa, di quello del controllo. In ragione del non chiaro ed esaustivo tenore letterale delle norme si sono sviluppate almeno tre ricostruzioni interpretative. A ciò si aggiunge che La Commissione europea ha recentemente messo in pubblica consultazione il cosiddetto single rulebook ove si prevedono due criteri: quello del controllo

diretto od indiretto attraverso una partecipazione e quello del controllo con altri mezzi, ma con la previsione di due importanti novità. Su tutto ciò il decreto non fornisce, né potrebbe farlo, indicazioni chiarificatrici che semplifichino il complito dei soggetti responsabili delle comunicazioni, con il serio rischio che le stesse vengano effettuate utilizzando modalità non conformi.

Regime differenziato per i trust Il terzo continua ad essere la circostanza, derivante dal portato delle direttive e dal decreto legislativo di recepimento, secondo cui per i registri dei trust e degli istituti giuridici affini, che per le loro particolarità e opacità necessiterebbero di maggiore trasparenza, al contrario si prevede un regime di accesso selettivo, non aperto al pubblico, ma filtrato

dalla valutazione dell’interesse legittimo. Da ultimo va rilevato che i tempi di effettiva funzionalità del registro non sono immediati. Sarà necessario infatti attendere che dopo sessanta giorni o comunque dalla pubblicazione del disciplinare tecnico, sia pubblicato in GU il provvedimento del Mise di attestazione del sistema di comunicazione. A partire dai successivi sessanta giorni cominceranno ad essere effettuate le comunicazioni da parte degli amministratori e dei rappresentanti che inizieranno a popolare i rispettivi registri.

*Managing partner di Zitiello Associati, avvocato cassazionista esperto di diritto finanziario, bancario e assicurativo

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MIELE NEL BICCHIERE

Alcune tipologie di whisky e liquori ne esaltano il gusto raffinato

Il lavoro compiuto dalle api è fondamentale per gli equilibri naturali

Perché le api sono importanti per l’ecosistema? Oltre al loro ruolo di impollinatori e a essere responsabili della produzione di miele, cera d’api, propoli e pappa reale, sono in grado di ripristinare terreni prossimi alla desertificazione e ci “avvertono” se il livello di inquinamento di un determinato luogo è eccessivo. Preservano inoltre la biodiversità permettendo la riproduzione di numerose specie di fiori e piante, fondamentali all’uomo per la produzione di ossigeno e di numerose fonti di nutrimento, e materie prime utili per la produzione di medicinali.

Piante a rischio

Migliaia di specie di piante si sono adattate a riprodursi tramite l’impollinazione, sviluppando anche attributi appositi (come colori o profumi particolari) per attirare gli insetti. Ciò ha generato un’incredibile interdipendenza tra piante ed insetti. Per questo motivo se le api, così come gli altri impollinatori, dovessero venire a mancare, anche le piante

scomparirebbero rapidamente. Un azienda particolarmente attenta al tema è la Jack Daniel’s. Infatti grazie all’operosità delle api che prende vita uno dei whiskey più amati della famiglia Jack Daniel’s: Tennessee Honey, un prodotto delizioso e sofisticato la cui ricetta si sviluppa grazie all’aggiunta di un liquore al miele finemente lavorato al classico Old N°7. Per conoscere al meglio l’incredibile lavoro di questi piccoli insetti, Jack Daniel’s Tennessee Honey ha organizzato quest’anno un pomeriggio speciale coinvolgendo alcuni influencer nell’attività di “Apicoltore per un giorno” presso l’Apicoltura Di Domenico (PV).

Radici nella storia Restando, in tema di miele e whisky, non possiamo dimenticare Drambuie. Il suo nome proviene

Luca Coslovich, bartender, consulente e formatore, Casinò di Montecarlo.

dalla frase in gaelico scozzese An Dram Buidheach, che significa “la bevanda che soddisfa”. Fu coniata nel 1893 alla locanda di Broadford, sull’isola di Skye. Curiosa la storia di questo liquore: si narra che dopo la battaglia di Culloden (1746), il principe Charles Edward Stuart fuggì sull’isola di Skye dove fu accolto da John MacKinnon del clan omonino. Secondo la leggenda, il principe lo ricompensò con la preziosa ricetta della bevanda, inventata anni prima dal suo farmacista personale. Questa storia tocca anche l’Italia perché Charles Edwards nacque a Palazzo Muti, a Roma, il 31 dicembre 1720, dove a suo padre era stata concessa una residenza da Papa Clemente XI. Trascorse quasi tutta la sua infanzia a Roma e Bologna.

Tirando le fila, è fondamentale prestare attenzione ai comportamenti quotidiani che danneggiano lo stato di salute del nostro ambiente ostacolando il lavoro (e la vita) delle api.

SHAKER 38 PRIVATE

Comunicazione di marketing

AVVERTENZA: prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (“KIID”), i quali sono stati debitamente pubblicati, in lingua italiana, presso la Consob e sono disponibili presso i soggetti collocatori, nonché sul sito fidelity-italia.it. Se non altrimenti specificato, i commenti sono quelli di Fidelity. Queste informazioni non devono essere riprodotte o circolarizzate senza autorizzazione preventiva. Fidelity fornisce esclusivamente informazioni sui suoi prodotti e non offre consulenza sugli investimenti basata su circostanze individuali, salvi i casi in cui ciò stato specificamente concordato da una società autorizzata in una comunicazione formale con il cliente. Fidelity International si riferisce al gruppo di società che compone l‘organizzazione globale di gestione di investimenti che fornisce informazioni su prodotti e servizi in determinate giurisdizioni, ad eccezione dell‘America settentrionale.  Questa comunicazione non è diretta e non deve essere diretta a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in paesi dove i fondi non sono autorizzati alla distribuzione o dove non è richiesta alcuna autorizzazione. Salva espressa indicazione in senso contrario, tutti i prodotti sono forniti da Fidelity International e tutte le opinioni espresse sono di Fidelity International. Fidelity, Fidelity International, il logo di Fidelity International e il simbolo „“F““ sono marchi registrati da FIL Limited. Vi invitiamo ad ottenere informazioni dettagliate prima di prendere decisioni di investimento. Tali decisioni devono basarsi sul Prospetto in vigore e sul documento contenente informazioni chiave
per gli investitori (KIID) , disponibili assieme alla relazione annuale e semestrale senza costi presso i nostri distributori, presso il nostro Centro Europeo di Servizi in Lussemburgo , FIL (Luxembourg) S.A. 2a, rue Albert Borschette BP 2174 L-1021 Lussemburgo. Fidelity Funds „“FF““ è una società di investimento a capitale variabile (OICVM) di diritto Lussemburghese multicomparto e con più classi di azioni. Il presente materiale è pubblicato da FIL Luxembourg) S.A., autorizzata e regolamentata dalla CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier). CL21112103-2205 Capitale a Rischio. Ogni investimento comporta dei rischi e l’investitore può anche non riottenere la somma investita. Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento contatta il tuo consulente. È ora di cogliere il potenziale dei trend di domani con il fondo FF - Global Thematic Opportunities Fund. Scopri la soluzione di investimento multi-tematica e flessibile, pensata per consentire ad ogni investitore accesso ai trend più promettenti ed esclusivi del settore. Scopri di più su fidelity-italia.it/GTO

Realizzo controllato

L’Agenzia delle entrate è intervenuta sul conferimento delle partecipazioni È stato stabilito il principio dell’irrilevanza dei diritti parziali

Tramite la risposta n. 203/2022 l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito al conferimento di partecipazioni in regime di ‘realizzo controllato’ in caso di operazioni riguardanti holding di famiglia.

Regole di funzionamento Il regime in oggetto, disciplinato dall’art. 177, comma 2, TUIR, prevede che le azioni o quote ricevute a seguito di conferimenti in società, mediante i quali la società conferitaria acquisisce il controllo di una società ai sensi dell’art. 2359, comma primo, n.1) c.c., sono valutate, ai fini della determinazione del reddito del conferente, in base alla corrispondente quota delle voci di patrimonio netto formato dalla società conferitaria per effetto del conferimento stesso. Pertanto, la plusvalenza realizzata dal conferente sarà determinata considerando la differenza tra il valore di iscrizione in contabilità delle partecipazioni ricevute e l’aumento di capitale eseguito dalla conferitaria. Qualora questi due valori corrispondano, non vi sarà plusvalenza imponibile per il

La plusvalenza registrata viene determinata considerando la differenza tra il valore di iscrizione in contabilità delle quote ricevute e l’aumento di capitale eseguito dalla conferitaria

conferente che potrà così beneficiare di una ‘neutralità indotta’.

La questione analizzata Nella risposta in oggetto l’Agenzia delle entrate analizza un’operazione di riorganizzazione aziendale strutturata in due fasi:

(i) conferimento della totalità delle partecipazioni detenute da un padre e dai suoi quattro figli in una Newco, comprese le partecipazioni detenute in nuda proprietà e l’usufrutto, e successivamente; (ii) (ii) conferimento, da parte dei quattro figli, della quota posseduta nella newco in quattro diverse holding unipersonali.

Requisiti rilevanti L’Agenzia delle entrate conferma l’applicazione del regime in

oggetto nella prima fase, poiché è soddisfatto il requisito che i conferenti ricevano partecipazioni della conferitaria, e che la conferitaria riceva una quantità di partecipazioni che le garantiscano il controllo. Inoltre, non rileva il fatto che vengano attribuiti diritti parziali, quali l’usufrutto o la nuda proprietà sulle partecipazioni, purché in fase di conferimento la conferitaria possa ottenere la maggioranza di voto in assemblea (controllo di diritto) e il soggetto conferente riceva partecipazioni della conferitaria.

Il ruolo delle holding Nella seconda fase dell’operazione si prevede invece la costituzione di quattro holding in capo ad ognuno dei quattro soci e l’applicazione

OPINION 40 PRIVATE

del regime di realizzo controllato di cui all’art. 177, comma 2-bisdel TUIR, in base al quale il beneficio rappresentato dalla neutralità indotta dell’operazione è riconosciuto al verificarsi delle seguenti condizioni: (i) le partecipazioni conferite rappresentano partecipazioni qualificate(1), e (ii) sono conferite in società, esistenti o di nuova costituzione, interamente partecipate dal conferente.

A tale proposito l’Agenzia delle entrate ha confermato che le condizioni richieste dalla norma sono rispettate. In particolare, poiché tutti e quattro i soci conferiscono una partecipazione detenuta nella holding di nuova costituzione, la verifica circa lo status di partecipazione ‘qualificata’ verrà eseguito sulle società indirettamente partecipate, tenendo altresì conto dell’effetto demoltiplicativo previsto dalla struttura di controllo.

L’Agenzia delle entrate ha chiarito che il conferimento nella società unipersonale di una quota della newco che attribuisce diritti di voto superiori al 20%, attribuirà alla società unipersonale la stessa percentuale di partecipazione al capitale sociale verificata in capo al soggetto conferente.

*Tratto dalla newsletter dello studio

OPINION PRIVATE 41
BY UBS (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.) PRIVATE 42 PRIVATE Searching for alternatives Inflation and interest rates rising are leading family offices to review their strategy They are reducing fixed income allocations and increasing investments in private markets

Our 2022 report focuses on 221 of the world’s largest single family offices, up from 191 in 2021. It covers a total net worth of USD 493.0 billion (USD 225.7 billion in 2021), with the individual families’ net worth averaging USD 2.2 billion (USD 1.2 billion in 2021). The family offices manage a total of USD 258.8 billion of assets (USD 148.2 billion in 2021), or an average of USD 1.2 billion each (USD 0.8 billion in 2021).

With inflation high, central bank liquidity flagging and interest rates rising, family offices are reviewing their strategic asset allocation. They’re reducing fixed income allocations and sacrificing liquidity for returns, as they increase investments in private equity, real estate and private debt.

Topping their list of concerns are high and possibly persistent inflation, alongside unstable global geopolitics – all at a time when the valuations of many financial assets remain elevated. Against this backdrop, most believe uncorrelated returns will be harder to find. As they explore new possibilities, they’re looking for alternative diversifiers including active strategies, alongside illiquid assets and derivatives.

Mixed signals

We’re worried about the mixed signals on the economy,” notes one US family office manager. “The administration is clearly overspending at the fiscal level. Are we going into recession?

REPORT NEW FRONTIERS PRIVATE 43

STRATEGIC ASSET

ALLOCATION

What’s consumer spending signaling?

I don’t know. The data is all over the map.

So, we’re not making dramatic changes.”

Looking to the future, some family offices are exploring incremental shifts in SAA, venturing further into the private markets they’ve been investing in during recent years. Notably, with inflation rising and bond yields close to record lows,

they’re continuing to review the role of fixed income and cash.

Over five years, 19% plan to further decrease investment into cash and developed market fixed income. Some family offices interviewed have been cutting back on fixed income for several years, reflecting a long-term approach.

“Fixed income used to be a cashgenerating part of our portfolio,” explains a Middle Eastern family

office manager. “But with yield compression it’s no longer as attractive as it used to be. We stopped allocating and kept existing assets to maturity. It used to account for about 30% of the portfolio but now is less than 10%.”

As family offices review their options, they’re foregoing liquidity for return. Some 42% plan to increase direct private equity investments, while 38% intend to raise investments in

44 PRIVATE PRIVATE
2021 24% DEVELOPED MARKETS 8% DEVELOPING MARKETS 11% DEVELOPED MARKETS 4% DEVELOPING MARKETS 13% DIRECT INVESTMENTS 8% FUNDS / FUNDS OF FUNDS 32% EQUITIES 15% FIXED INCOME10% CASH 21% PRIVATE EQUITY 2% PRIVATE DEBT 12% REAL ESTATE 4% HEDGE FUNDS 1% GOLD/ PRECIOUS METALS 1% COMMODITIES 1% ART AND ANTIQUES < 1% INFRASTRUCTURE 43% ALTERNATIVE ASSET CLASSES 57% TRADITIONAL ASSET CLASSES

DEL CAPITALE AL 100%

nel mondo. Specializzata nella creazione di soluzioni di investimento su diverse asset-class, per investitori sia istituzionali sia retail, Leonteq nel 2021 ha emesso oltre 40’000 prodotti a livello globale. Leonteq ha rating investment grade ed è operativa dal 2016 in Italia, dove la sua offerta si articola in oltre 1’000 certificati quotati su SeDeX, EuroTLX e Hi-Cert.

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I nostri certificati con capitale protetto al 100% e partecipazione a scadenza sono pensati per profili di rischio conservativi e per far fronte all‘attuale contesto di mercato di grande incertezza. Alla scadenza l‘investitore riceverà EUR 1‘000 a certificato ed inoltre parteciperà all‘eventuale performance positiva del sottostante (o del portafoglio equi-pesato dei sottostanti), fino al livello di cap. In caso di andamento negativo del sottostante, il capitale nominale sarà interamente protetto.

Possibili scenari a scadenza:

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• Se il livello di chiusura del sottostante (o del portafoglio equi-pesato di sottostanti) è superiore al livello di strike, l’investitore riceve EUR 1‘000 a certificato più la partecipazione alla performance positiva del sottostante (o del portafoglio equi-pesato di sottostanti), dal valore di strike e fino al livello di cap.

(CSSF)

e notificato alla Commissione Nazionale per

Società e

Borsa (CONSOB) in Italia. Per i prodotti emessi da EFG International Finance

Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/prospectuses-notices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi

CONSOB

(Europe) GmbH, Milan

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LEONTEQ SECURITIES (EUROPE) GMBH Sede di Milano Via Pietro Paleocapa, 5 20121 Milano (MI) SOTTOSTANTIPROTEZIONE DEL CAPITALE LIVELLO DI STRIKELIVELLO CAPSCADENZAISIN EURO STOXX Select Dividend® 30 Index 100%100%170%03/06/2027CH1186548629 FTSE MIB 100%100%135%03/06/2027CH1186548652 Euro Stoxx 50® 100%100%130%03/06/2027CH1186548645 Swiss Market Index 100%100%129%03/06/2027CH1186548678 Euro Stoxx 50®, Gold, iShares US Real Estate, Nikkei 225®, S&P 500®, WTI Crude Oil 100%100%140%10/06/2027CH1186551276 PUBBLICITÀ CERTIFICATI CON CAPITALE PROTETTO E PARTECIPAZIONE PROTEZIONE
Leonteq è un emittente svizzero di certificati di investimento. La società è stata fondata nel 2007 ed è attiva nei settori finanziario e tecnologico, con sede centrale a Zurigo e 13 uffici
PUBBLICITÀ Il presente documento ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) del prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier
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le
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(Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla
in
di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti sono prodotti non semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Questo documento è fornito da Leonteq Securities
branch,
è autorizzata da BaFin in Germania e soggetta a supervisione limitata da parte della CONSOB in Italia. Dati societari: Numero di iscrizione alla CCIAA di Milano, C.F. e P.IVA: 11405000966; REA: MI – 2599953; SDI: USAL8PV; PEC: leonteq@legalmail.it. © Leonteq Securities AG 2022. Tutti diritti riservati. certificati.leonteq.com infoitaly@leonteq.com SCOPRI DI PIÙ Emittente Leonteq Securities AG Rating emittente Fitch BBB- (Outlook positivo) Denominazione EUR 1’000 Mercato di quotazione EuroTLX

private equity funds and funds of funds. Real estate is favored by 37%, while 27% are turning to private debt.

Tactical switches

Commodities play a small part, but 10% of family offices state that they plan to raise allocations.

Commodities typically offer a hedge against underlying supply/demand constraints, as well as inflation more broadly.

When adjusting to today’s mercurial markets, some family offices overlay their SAA with tactical asset allocation. Approximately four out of five (79%) family offices make tactical switches, with just under half (49%) of them doing so for up to 9% of portfolios in a year and most of the rest (45%) switching up to a quarter. Turning to Asia’s growth economies, fewer family offices plan to increase their allocations to China over the next five years than before. More than a third (39%) intend to raise allocations, compared with almost two thirds (61%) in 2021: it appears that the country’s regulatory measures and signs of stress in the real estate sector have blunted last year’s high levels of enthusiasm.

A home bias

“In China, we’re worried about the way the government has handled the technology sector and real estate,” explains a Singapore-based family office manager. “Historically, the government has stepped in to help

Asia-Pacific excluding Greater China remains as attractive as ever: half of respondents plan to increase investments there

sectors that are having difficulties but there’s little sign of that as yet.”

For one US family office manager, there are simply too many practical difficulties. “I struggle allocating capital into China when I can’t visit the managers,” he explains.

“So, we have stopped investing until we can physically go there.”

Asia-Pacific excluding Greater China remains as attractive as ever: half (50%) plan to increase investments there, almost in line with 2021 (54%). There’s a clear home bias, with Asia-Pacific family offices already allocating 40% of portfolios to Greater China and 15% in the rest of Asia. By contrast, US investors have 79% in North America, while Swiss and Western Europeans respectively allocate 60% and 46% to Western Europe

Digital transformation is the theme that resonates most, according to 84%. This spans e-commerce, data, AI, the cloud and blockchain. Regionally, Western European family offices favor a different theme: medical devices and health tech.

Beyond diversification

While greatest in the US and Latin America, this concern is high globally. Reflecting low bond yields, almost two thirds (63%) say they

no longer think high-quality fixed income helps diversification. That helps explain some pessimism about the outlook: only a fifth (22%) think they can invest as they did in the past and expect the same returns.

Beyond diversification, family offices are also looking for fresh forms of yield. While it’s illiquid, real estate is the preferred replacement, according to just over a fifth (21%) of family offices. But this varies somewhat depending on regional investment cultures. In the US and Western Europe, private debt is the most popular source of unconventional yield, as loans’ relatively high floating rates and low correlations with public markets appeal in today’s market environment.

Faced with the end of several decades of disinflation and the weakening of tail winds that lift all assets, there’s a hunt for effective active strategies to enhance portfolio construction.

In fact, half (50%) of family offices is either relying more on active strategies and manager selection or considering doing so. They’re also looking to illiquid assets, according to 41%.

Indeed, more US family offices are increasing illiquid assets (50%) than looking to active strategies (29%).

PRIVATE 46 PRIVATE

Clara ha compiuto cento anni. Ecco perché dovresti festeggiare anche tu.

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AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID/KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente.

Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito

* con “Fondi Megatrend di ANIMA” si intendono i fondi Anima Bilanciato Megatrend People e Anima Megatrend People.

Ingegneria finanziaria

I prodotti strutturati sono un efficace strumento di ingegneria finanziaria: sul mercato è disponibile un’ampia gamma di soluzioni ideate per esporsi a differenti classi di attivi, come azioni, obbligazioni e valute, configurando così un profilo di rischio e rendimento personalizzato, sulla base delle esigenze dell’investitore.

I contratti, che possono includere differenti livelli e modalità di protezione del capitale, sono ancorati all’andamento di un paniere di asset, partecipandone alla performance, al rialzo o al ribasso,

oppure garantendo un rendimento fisso a scadenza, vincolato a una serie di condizioni.

Barrier Reverse Convertible Nello scenario attuale, in cui l’incertezza rimane elevata ma molte classi di attivi hanno già subito forti ribassi, ci focalizziamo sui cosiddetti “Barrier Reverse Convertible”, ovvero certificati che garantiscono, a una determinata scadenza, il pagamento di un rendimento fisso (coupon), ancorato a un paniere di asset sottostanti: se questi ultimi rimangono al di sopra

di uno specifico livello barriera (ad esempio il 70% del prezzo attuale), si riceverà il coupon rimanendo tutelati da eventuali perdite; in caso contrario, si subirà la performance negativa. Un elemento di particolare vantaggio risiede nella possibilità di mantenere, a differenza che per le obbligazioni, un’esposizione ridotta alle fluttuazioni dei tassi di interesse, dato che i certificati sono tipicamente emessi su orizzonti brevi (9-12 mesi); inoltre, beneficiano di un aumento della volatilità, che comporta il pagamento di coupon più attrattivi. Per aumentare i rendimenti

I prodotti strutturati permettono di navigare con profitto anche nelle fasi difficili Possibilità di diversificare le classi di attivi, puntando su soluzioni personalizzate DI ROBERTO FALZONI
HEDGE 48 PRIVATE

è possibile aggiungere delle condizioni speciali nella struttura del prodotto.

I certificati “Autocallable” possono essere chiusi anticipatamente dall’emittente nel caso in cui il sottostante si apprezzi, invece di deprezzarsi; si tratta di un’opzione interessante, in quanto, a fronte di una remunerazione più alta, il solo rischio supplementare risiede nell’eventualità di dover liberare il capitale prima della scadenza, ricevendo la remunerazione prevista per un periodo più breve.

I certificati “Worst Of” sono ancorati, ai fini dello scatto della barriera, al peggior sottostante, invece che al valore del paniere, una configurazione da adottare quando

l’investitore ha forti convinzioni su tutti gli asset a cui è ancorato il prodotto. Infine, la barriera può essere Europea, ovvero osservata solo a scadenza, oppure Americana, ovvero osservata continuamente durante la vita del prodotto: un certificato con barriera Americana offre un rendimento superiore, ma comporta una maggiore probabilità di realizzare una perdita. Sotto il profilo del rischio, è importante evidenziare che i prodotti strutturati sono soggetti a una valutazione di mercato giornaliera, che riflette eventuali svalutazioni del sottostante, esponendo a perdite qualora si liquidi la posizione prima della scadenza. Gli investitori

devono considerare questi strumenti in ottica di un posizionamento tattico di medio termine, piuttosto che per il trading.

ESEMPIO

Le prospettive per gli investitori I prodotti “Reverse Convertible” permettono di ottenere una rendita dal capitale non dipendente da un trend positivo sui mercati, ma dall’ipotesi più prudente che non vi sia un calo superiore al livello barriera. Nell’attuale scenario si può beneficiare di un maggiore margine di sicurezza, dato che sia le azioni, le obbligazioni hanno già subito profonde svalutazioni; ad esempio, nel caso di una barriera al 70% sul Nasdaq, se consideriamo che vi è già stata da inizio anno una correzione del 20%, l’investitore subirebbe perdite soltanto del 50% inferiori ai valori di dicembre 2021: si tratterebbe di uno dei peggiori crash, paragonabile solo alla crisi del 1929, a quella petrolifera degli anni ’70, allo scoppio della bolla Dotcom e alla grande crisi finanziaria. Gli investitori possono costruire dei portafogli di 4-5 certificati, ottenendo il profilo di rischio e rendimento desiderato mediante la calibrazione delle differenti clausole contrattuali (Barriere, Worst Of, Autocall e così via) e il bilanciamento di posizioni più difensive, su indici azionari, obbligazioni e valute, con soluzioni più aggressive su panieri di titoli individuali, in quest’ultimo caso preferendo settori sottovalutati, come banche, automotive e assicurazioni, che trattano a sconto.

HEDGE PRIVATE 49 PRODOTTOBARRIER REVERSE CONVERTIBLE SU INDICI (WORST OF) EMITTENTEBANCA XXC INVESTIMENTO MINIMO2.000 PREZZO UNITARIO1,00 VALUTAEUR SCADENZA12 MESI PANIERE SOTTOSTANTENASDAQ S&P 500 EURO STOXX 50 LIVELLO AUTOCALL 100%, A PARTIRE DAL SECONDO TRIMESTRE OSSERVAZIONE(*)TRIMESTRALE BARRIERA EUROPA (**)60%70% COUPON GARANTITO1% TRIMESTRALE 1,75% TRIMESTRALE 4% ANNUALE7% ANNUALE CONSEGNA (***) CASH (*) OSSERVAZIONE: FREQUENZA CON CUI SI VERIFICANO LE CONDIZIONI PER LO SCATTO DI AUTOCALL E IL BARRIERA (**) BARRIERA EUROPEA: SCATTO DELLA BARRIERA SOLO ALLA FINE DEL PERIODO DI OSSERVAZIONE. UNA BARRIERA PIU ELEVATA (70% CONTRO 60%) GARANTISCE UN COUPON MAGGIORE. (***) IN CASO DI SCATTO DELLA BARRIERA, L’INVESTITORE RICEVERÀ LA PERFORMANCE NEGATIVA IN FORMA MONETARIA (CASH), OPPURE IN FORMA FISICA, RICEVENDO UN DETERMINATO AMMONTARE DEGLI ASSET SOTTOSTANTI

Allenarsi con il caldo

Durante il periodo estivo è opportuno aumentare le ripetizioni con carichi inferiori L’alimentazione resta un aspetto cruciale se si punta a dimagrire

Il bel tempo incentiva l’attività all’aria aperta, anche in vista della prova costume. Ecco allora alcuni consigli per farlo nel modo migliore.

Cosa cambia

Anche i nostri allenamenti devono cambiare: diventa necessario adeguare l’intensità tenendo in considerazione il minor introito calorico e la difficoltà data anche dal caldo. Cosa fare quindi? Tecnicamente viene utilizzato il termine volume di allenamento per definire il quanto, inteso in termini di ripetizioni e serie, rispetto all’intensità, che definisce il carico. Ebbene dovremo aumentare il volume riducendo l’intensità Diminuiamo quindi i carichi di lavoro e aumentiamo le ripetizioni, portiamo a sfinimento il muscolo ma con carichi più bassi. Generalmente consiglio tre allenamenti alla settimana con i pesi. Tra gli esercizi consigliati: flessioni a terra (pushup), trazioni facilitate con

elastico o alla lat machine, affondi, alzate laterali e curl per i bicipiti. Normalmente a fine allenamento faccio eseguire 30 minuti di attività aerobica che può essere anche una camminata di buon passo.

Bere è importante Ricordiamoci sempre di idratarci a dovere: la disidratazione è nemica del dimagrimento e dell’allenamento in genere. Cerchiamo senza esagerare, di anticipare la sensazione di sete. Molti continuano a ritenere che, per dimagrire, occorra allenarsi a digiuno, ma questa scelta provoca spossatezza. In realtà se la quantità calorica è inferiore al nostro fabbisogno calorico, noi dimagriremo, che ci alleniamo a digiuno o no. Quello che cambierà sarà la produttività del nostro allenamento: meglio quindi mangiare qualcosa e allenarci intensamente. Sudare non è sinonimo di dimagrimento, bensì un meccanismo di termoregolazione

del corpo necessario al raffreddamento quando si scioglie il grasso. Il sudore è un composto di acqua e sali, prevalentemente preso dal sangue; da qui la necessità di bere. Il grasso invece viene prelevato dagli adipociti (cellule) e riversato nel sangue per essere utilizzato a fini energetici. Pensare di disperderlo dalla pelle è un errore. Molto spesso mi è capitato di vedere runner che anche con questo caldo corrono con giacche indossate appositamente per sudare pensando di dimagrire: attenzione, questa pratica può essere molto pericolosa portando a shock da ipertermia.

Quanto al cibo, una parte delle calorie dovrà derivare da fonti proteiche e da grassi, il resto potrà anche derivare da frutta e verdure.

*Sports trainer e massoterapista www.universofitness.it alex@universofitness.it

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OPINION

Multinazionale del pinguino

La De’ Longhi è da decenni un gioiello dell’industria made in Italy Oggi il gruppo è alle prese con un passaggio di testimone ai vertici

Non è l’atmosfera dei giorni migliori quella che si respira in queste settimane ai piani alti della De’ Longhi, a Treviso. Prima il conflitto in Ucraina, che ha costretto l’azienda a rivedere la guidance 2022 con la previsione di ricavi organici in linea con il 2021 (rispetto a una crescita attorno al 5% preventivata a gennaio). Poi, a fine giugno, le dimissioni dell’amministratore delegato Massimo Garavaglia, che lascerà il gruppo il 31 agosto per “motivi personali”. Un doppio colpo accusato a Piazza Affari, dove il titolo De’ Longhi ha perso il 18% del suo valore in tre mesi. E che ha riportato bruscamente nelle mani di Giuseppe De’ Longhi e del figlio Fabio, rispettivamente presidente e vicepresidente, i destini di uno dei simboli del nordest industriale. Non una novità per un’azienda che, in 120 anni di storia, si è affidata a manager esterni solo in poche e circostanziate fasi. Come fra il 2000 e il 2005, quando il compito di portare il gruppo in Borsa (nel 2001) e di guidare una delicata fase di riorganizzazione aziendale, con tanto di delocalizzazione in Cina di

parte della produzione, fu affidato a Stefano Beraldo. E come nel 2020, quando appunto Fabio De’ Longhi decise di lasciare la gestione operativa a Garavaglia.

La fabbrica dell’innovazione Certo, la De’ Longhi di oggi è tutt’altra cosa rispetto all’officina avviata nel 1902 dal nonno Danilo per la produzione artigianale di stufe a legna. E portata avanti per sessant’anni così come tante anonime microimprese nate come funghi in Veneto nel corso del Novecento: l’officina diventò un laboratorio, passando alla realizzazione di componenti per stufe a kerosene e cucine a legna, fino alle pompe per spruzzare il solfato di rame sulle viti. La vera svolta coincise con l’ingresso del figlio di Danilo De’ Longhi, Giuseppe detto Bepi: classe 1939, laureatosi in Economia e Commercio all’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 1962, dopo il servizio militare rilevò nel 1964 anche le quote dello zio. In testa, tante idee e un obiettivo ambizioso: trasformare il laboratorio di componenti per conto terzi in

una fabbrica di prodotti finiti da commercializzare con il proprio marchio. Così, nel 1974 arrivò sul mercato il primo radiatore a olio “firmato” De’ Longhi. Non un punto d’arrivo, anzi. Affiancato da un manipolo di amici e compagni di studi – fra cui il cognato Silvio Sartori, marito della sorella Marisa, che sarà amministratore delegato di De’ Longhi nei primi anni ’90 - Bepi intuì le potenzialità della diversificazione e negli anni successivi punta sugli elettrodomestici “pop” e spesso innovativi. Dopo il riscaldatore portatile Caldobagno, nel 1985 viene lanciato il forno elettrico Sfornatutto, seguito l’anno successivo dal celeberrimo condizionatore portatile Pinguino e, nel 1987, dalla Friggimeglio, l’unica friggitrice a immersione con cestello rotante per friggere con metà olio. Prodotti perfetti per cavalcare il boom degli anni ’80 nelle case di mezza Europa, supportati da importanti strategie di marketing – compresa la sponsorizzazione del Team Lotus di Formula 1 per un biennio - e

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DINASTY PRIVATE 53 Instancabile sul lavoro, Giuseppe condivide con molti imprenditori veneti la scarsa propensione per i riflettori: niente vita mondana, pochissime le interviste rilasciate ai media Dall’alto Giuseppe, Fabio e Silvia De’ Longhi.

martellanti campagne pubblicitarie. Il successo è travolgente, consolidato nel decennio successivo dal sistema stirante Stiromeglio e dalla scopa elettrica Colombina. E mentre la produzione di radiatori, non più core business, è da tempo scorporata sotto la controllata DL Radiators, inizia la stagione delle acquisizioni: nel 1994 Climaveneta, con cui il gruppo entra nel settore delle grandi unità per la refrigerazione

e il condizionamento industriale e civile, l’anno successivo MicromaxSimac, all’inizio del nuovo secolo la britannica Kenwood e la toscana Ariete, che rafforzano la presenza sul mercato dei piccoli elettrodomestici.

Nuova generazione al comando Instancabile sul lavoro, Giuseppe condivide con molti imprenditori veneti la scarsa propensione per i riflettori: niente vita mondana,

pochissime le interviste rilasciate ai media. Anche se ogni tanto, suo malgrado, deve fare qualche eccezione. Come quando, nel 1997, è costretto a scrollarsi di dosso l’immagine di “padrone di stampo ottocentesco” affibbiatagli da qualche giornale dopo che l’azienda è finita al centro delle cronache per la “vertenza pipì”: alcuni operai denunciano decurtazioni dello stipendio per ogni minuto in cui

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si sono assentati dalla linea di produzione per andare in bagno. I sindacati insorgono, puntano il dito su una gestione impostata sull’iperproduttività al limite dello sfruttamento, sui ritmi imposti dal ciclo continuo e lui, alla fine, non riesce a trattenersi: “Guarda cosa mi capita tra capo e collo – sbotta con un giornalista - spendiamo 50 miliardi l’anno in pubblicità e ora mi ritrovo con questa immagine addosso, anche se non neghiamo a nessuno di andare in bagno... Qualche capetto forse ha esagerato, alla fine qualcuno l’ha fatta controvento e ha bagnato tutti”. Nel 2005, quando Beraldo lascia l’azienda di famiglia per andare a occuparsi di Coin, la gestione torna familiare. È il momento del passaggio generazionale: Bepi mantiene saldamente la presidenza e il figlio Fabio, nato nel 1967, si siede sulla poltrona di amministratore delegato, oltre che su quella di vicepresidente. Portando avanti la razionalizzazione avviata dal suo predecessore: alcune linee di prodotto meno remunerative furono abbandonate, altre vennero rafforzate, a partire dalle macchine per il caffè, sempre più centrali nel business. Nel 2012 sono state scorporate le attività nel settore del riscaldamento e della climatizzazione con la nascita di DeLclima, ceduta tre anni più tardi al colosso giapponese Mitsubishi Electric. E sono proseguite di pari passo le acquisizioni: sempre nel 2012 De’ Longhi ha acquistato

da Procter & Gamble i diritti per gli elettrodomestici sullo storico marchio tedesco Braun, fra il 2017 e il 2021 viene rilevata in due tranche la svizzera Eversys, specializzata nelle macchine professionali per caffè espresso. E nel 2020, per 420 milioni di dollari, è entrata a far parte del gruppo la statunitense Capital Brands Holdings, nota per i blender Magic Bullet e Nutribullet. Ma a Treviso il nome De’ Longhi è anche ricordato per avere reso possibile dal 2012, in qualità di sponsor, la rinascita e il ritorno nella massima serie di una squadra di basket cittadina, dopo il ritiro della Benetton dai campionati professionistici.

Il peso della Russia Sono lontanissimi i tempi del laboratorio di stufe: secondo Forbes, oggi Giuseppe è al sesto posto nella classifica degli uomini più ricchi d’Italia con un patrimonio familiare

stimato in 4,4 miliardi. Termometro di cinquant’anni di successi, sia pure punteggiati qua e là da qualche grana. Non solo per la pausa bagno. È il 18 aprile 2007 quando un incendio si sviluppa nello stabilimento trevigiano, provocando una nuvola nera che ricopre la città e scatenando l’allarme diossina: qualcuno parla di origine dolosa ma l’inchiesta esclude questa ipotesi e ogni responsabilità per la famiglia De’ Longhi. Nel 2019, poi, il patron Giuseppe finisce indagato per insider trading nell’ambito della cessione di DeLclima: è assolto nel 2021 nel processo per rito abbreviato. Intanto, nel 2020, il passo indietro di Fabio De’ Longhi che, come il padre vent’anni prima, chiama un manager d’esperienza alla guida operativa proprio per poter affiancare Bepi, ormai 81enne, nello sviluppo delle strategie future del gruppo. Nel top management c’è anche la sorella Silvia, che dal

3,2 miliardi

I

I dipendenti, di cui due-terzi all’estero

Gli anni

storia dell’azienda

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ricavi in euro del 2021 120
di
10mila

2016 è chief corporate services officer con responsabilità su affari legali e societari, risorse umane e organizzazione, qualità e IT di un’impresa che è oggi il perfetto esempio di “multinazionale tascabile” all’italiana: 10mila dipendenti, oltre due terzi dei quali all’estero dopo la stagione delle delocalizzazioni (“È stato necessario, i nostri concorrenti lo hanno fatto prima di noi e non

abbiamo licenziato nessuno”, tenne a sottolineare Fabio De’ Longhi qualche anno fa), ricavi record nel 2021 oltre i 3,2 miliardi di euro (+36,8% sull’anno precedente), una presenza commerciale in oltre 50 Paesi. Anche se pesa inevitabilmente l’esposizione in Russia e Ucraina, su cui De’ Longhi ha puntato sin dai primi anni ’90 e che nell’ultimo esercizio hanno generato quasi il 5% degli introiti. Il che,

unitamente all’annunciato addio di Massimo Garavaglia, ha indotto alcuni analisti a tagliare il rating sul titolo e a rivedere al ribasso le previsioni sul 2022. Sta di fatto che il management che lavora con l’ad uscente è pressoché lo stesso di quando al suo posto c’era Fabio De’ Longhi. E sono in molti a credere che la famiglia saprà garantire ancora una volta la continuità, in attesa della scelta del nuovo ceo.

La squadra di basket De Longhi Treviso in una partita a Bologna.
A Treviso De’ Longhi ha anche reso possibile, in qualità di sponsor, il ritorno nella massima serie della squadra di basket cittadina
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Dall’Italia al mondo

Mindful Capital Partners affianca le Pmi nazionali che guardano all’estero Forchielli (fondatore): “Nuove rotte per i commerci internazionali”

Investire in aziende italiane che avevano potenzialità di crescita in Cina. Con lo scopo di affiancarle con risorse adeguate e sostenerne i piani di internalizzazione. Nasce con questo scopo, a metà del 2007, Mindful Capital Partners (all’epoca Mandarin Capital Partners), che oggi vanta una presenza internazionale, da Shangai al Lussumbergo, passando per la Germania e gli Stati Uniti. Con un focus incentrato soprattutto verso il mercato mid to small italiano, la società negli ultimi anni si sta sempre più concentrando sulle tematiche Esg, ormai traino fondamentale delle aziende e della società, come raccontano in questa intervista Lorenzo Stanca, managing partner, e Alberto Forchielli, founding partner di Mindful Capital Partners.

Partendo dal principio, quale era l’obiettivo fondamentale di Mindful Capital Partners?

Lorenzo Stanca

Sicuramente affiancare le aziende del nostro paese non solo con risorse adeguate a sostenerne i piani di internazionalizzazione,

ma anche con una conoscenza del mercato cinese che consentisse loro di generare una crescita in loco in modo veloce ed efficace.

Alla luce di questi obiettivi, e considerando le complessità del mercato, la società decise di dotarsi da subito di una sede a Shanghai e un team integrato con membri di nazionalità cinese.

Una scelta che si rivelò particolarmente centrata, dal momento che negli anni ci ha permesso di superare una serie di barriere, anche culturali.

E i primi risultati quali sono stati?

Fin da subito ci siamo accorti di trovarci difronte a una casistica abbastanza differenziata, in termini di approccio, delle aziende italiane.

A volte il mercato cinese era davvero il perno centrale dello sviluppo delle strategie di espansione all’estero.

È stato il caso dell’Ima di Bologna che finalizzò con il nostro supporto una importante acquisizione in Cina. In altri casi, il focus delle società era invece rivolto ad altre aree geografiche che, per gli specifici settori o per altre dinamiche di mercato, presentavano un maggiore

potenziale di sviluppo. Ad esempio, un’azienda farmaceutica in cui avevamo investito, Euticals, si è sviluppata moltissimo in Europa e ha portato avanti alcune acquisizioni negli Stati Uniti, mentre in Cina non aveva trovato una domanda adeguata alle proprie ambizioni commerciali.

Da qui il vostro cambiamento, giusto?

Sì, seguendo questi trend, la nostra missione è diventata sempre di più puntare su aziende con un potenziale di crescita non limitato al mercato cinese ma rivolto ai mercati internazionali. Una svolta nella nostra strategia che abbiamo scelto di rappresentare anche con il recente cambio di nome (da Mandarin Capital Partners a Mindful Capital Partners), per evidenziare da un lato il nostro approccio di investimento ponderato, dall’altro la nostra crescente attenzione nei confronti delle tematiche Esg, allo scopo di rendere le aziende in cui investiamo sempre più sostenibili e adattabili ai cambiamenti economici e produttivi, che caratterizzeranno i prossimi anni. Tra l’altro, oggi, oltre

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DI

al primo fondo raccolto nel 2007, ne abbiamo chiuso un secondo nel 2013 e un terzo a fine 2021.

Qual è il quindi il vostro ruolo nel private equity e cosa vi contraddistingue rispetto ai vostri competitor?

Siamo focalizzati sul mercato mid to small italiano, uno dei più interessanti al mondo, se consideriamo il track record di eccellenze che il nostro sistema imprenditoriale è stato in grado di generare nel tempo. Inoltre, si tratta di un segmento poco battuto

dai fondi di private equity, con il risultato che, come investitori, possiamo concederci il lusso di valutare attentamente le nostre scelte, non subendo la pressione dei competitor. Questo accade perché in media i grandi fondi internazionali sono poco interessati a questo tipo di dimensioni, mentre i fondi più piccoli tendono a focalizzarsi maggiormente sul mercato domestico. In Italia, noi possediamo inoltre un asset fondamentale: un team e una presenza internazionale. Possiamo infatti contare su una presenza,

in Lussemburgo, in Germania, a Shanghai e negli Stati Uniti tramite Alberto Forchielli. Un aspetto non usuale per un fondo della nostra dimensione e taglio. Questo è un valore aggiunto che ci consente di dare molto più agilmente rispetto ai nostri competitor un boost alla crescita internazionale delle società in cui investiamo.

E in termini di target, di settori di riferimento e di ticket di investimento?

Investiamo in aziende caratterizzate da un’ebitda fino ai 10 milioni di

Da sinistra: Lorenzo Stanca e Alberto Forchielli
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euro, e ci concentriamo soprattutto su operazioni di crescita per linee esterne, attraverso aggregazioni. Il nostro focus è più geografico che settoriale, dal momento che investiamo in aziende italiane. Tuttavia, guardando agli investimenti passati, la quasi totalità delle aziende appartiene al manufacturing, che, rispetto al terziario, ha un’alta potenzialità di crescita cross border.

Recentemente, invece, quali sono le operazioni più importanti che avete e quelle di maggior rilevanza?

Tra i più recenti, possiamo indicare Italcer, che ha previsto un’importante operazione di aggregazione nel settore della ceramica; l’investimento in IFFH, leader nella produzione di alimenti

surgelati e l’aggregazione di tre aziende del vicentino impegnate nella produzione di macchinari per panettieri e pasticceri, a cui stiamo aggiungendo altre aziende, al fine di creare un leader di riferimento del settore. Infine, sulla scia dell’esplosione del settore della pet economy, abbiamo finalizzato un investimento in Croci, leader made in Italy nella produzione di accessori per animali.

Cosa significa quindi operare nel private equity e come sta cambiando questo settore, anche in considerazione di quanto accaduto con la pandemia e con l’attuale conflitto in Ucraina?

Alberto Forchielli

Il contesto attuale sta cambiando in molti modi l’attività di private

equity. Alcuni trend profondi stanno riplasmando le griglie decisionali per le scelte d’investimento. Penso ad esempio alle spinte verso la deglobalizzazione e alla conseguente necessità di evitare supply chain molto lunghe.

Questo sta portando a una rinascita dell’interesse verso settori che in passato sono stati trascurati in Italia, come la componentistica meccanica o elettronica. Inoltre, il contesto attuale sta naturalmente penalizzando i settori maggiormente esposti all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. In generale, il contesto inflattivo sta dando più importanza ad aziende con maggiore potere decisionali sui prezzi – quindi dotati di brand e tecnologie importanti.

Guardando ai prossimi mesi, quali sono i settori da tenere sott’occhio e gli obiettivi che si è prefissata la società?

Stiamo assistendo ad un forte interesse per l’Italia, testimoniato da una crescente presenza di operatori italiani ed internazionali.

LE SOCIETÀ IN PORTAFOGLIO

Questo sta portando a una maggiore e positiva competizione, che si sta riflettendo su multipli di valutazione più elevati, determinando una maggiore vitalità dell’industria del private equity rispetto ad altre fonti di funding, come la Borsa. Inoltre, si stanno sempre più affacciando sul mercato i cosiddetti continuity fund, che hanno orizzonti temporali di investimento più lunghi della media.

NASCITA SOCIETÀ FONDI DI INVESTIMENT QUI LANCIATI DI EURO QUI INVESTITI
PRIVATE 60 PRIVATE 2007 ANNO DI
DELLA
3 I
FIN
537 I MILIONI
FIN

CONTINUIAMO A SCRIVERE LA STORIA.

L’Espresso, nella sua lunga tradizione, ha sostenuto le più importanti battaglie politiche e sociali per contribuire alla crescita del nostro Paese. Continuerà a farlo con gli approfondimenti giornalistici, sui temi della politica, dell’economia, della cronaca e della cultura, attraverso tutti gli strumenti della comunicazione di oggi e di domani, per costruire il sistema editoriale di riferimento di un’Italia che guarda al futuro.

L’ESPRESSO TUTTO CIÒ CHE ERA E TUTTO IL NUOVO

VERRÀ.

2022
CHE
lespresso.it

OSPEDALE UMANO

Il paziente al centro della progettazione architettonica. Fujifilm e l’architetto Filippo Taidelli hanno messo a punto “Breath”, un nuovo modo di concepire le strutture ospedaliere in modo da ridurre le situazioni di stress per i malati attraverso l’innalzamento della qualità ambientale percepita.

L’iniziativa, presentata all’ultimo Fuorisalone di Milano, è frutto delle riflessioni fatte alla luce dell’esperienza pandemica e del forte impulso alla digitalizzazione che hanno accelerato il processo di metamorfosi dell’ospedale moderno evidenziando più che nel passato l’importanza di mettere al centro i pazienti a partire dalle fasi

progettuali delle strutture. In particolare, nei reparti di diagnostica e radiologia i vincoli strutturali che impongono un ambiente privo di luce naturale e impiantistici, con macchinari complessi che riducono la flessibilità distributiva, lo stato emotivo determinato da fragilità, depressione e ansia vengono alimentati

L’architettura sanitaria evolve in linea con le esigenze del paziente La pandemia ha accelerato la metamorfosi del concetto di cura
PROJECT 62 PRIVATE

dall’assenza di contatto con il mondo esterno. Da qui l’idea di un ospedale che fonde esterno e interno per portare l’ambiente naturale nelle stanze della cura.

Il progetto è in linea con i lavori di Fujifilm per umanizzare strumentazioni e spazi, dai mammografi “Harmony” studiati

per trasformare gli ospedali alle “Breast Unit”, luoghi accoglienti dove le donne possano sentirsi a proprio agio, in attesa e durante lo screening mammografico, fino al progetto “Piccola Lucy” che si avvicina ai piccoli pazienti attraverso la personalizzazione delle aree pediatriche delle strutture ospedaliere.

DAVIDE CAMPARI General Manager divisione Medical Systems Fujifilm Italia: “L’approccio alla progettazione degli ambienti sanitari non va più inteso soltanto in funzione della cura delle malattie, ma deve essere contraddistinto dall’interesse per il miglioramento delle condizioni dei pazienti e del personale attraverso il design degli ambienti di cura”.

FILIPPO TAIDELLI

“Ci siamo mossi con l’obiettivo di realizzare un progetto concreto e semplice che consenta di portare l’esterno dentro gli spazi della cura, l’ambiente naturale e la vita dentro di noi riattivando la memoria sensoriale”.

PRIVATE 63
BRAND FOR COMMUNITY MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

NOTE DI ROSÈ

Mateus festeggia i suoi 80 anni con tre linee di bottiglie in edizione limitata Fado, rock e dance sono i tre filoni scelti dalla casa vinicola portoghese

Tre bottiglie in edizione limitata, ispirate alla musica. Così il Mateus Rosé, storico marchio del gruppo Sogrape, celebra i suoi 80 anni.

La prima bottiglia è Fado: The soul of Portugal (Saudade), ispirata ad Amália Rodrigues, la più famosa cantante di fado dell’intero Portogallo.

La seconda è Rock: The spirit of being young e

rappresenta il legame tra il brand e artisti del calibro di Jimi Hendrix, Ace Frehley ed Elton John. Infine, il terzo design è Dance music:The feeling of being free, un fedele ritratto della natura rilassata e amichevole di Mateus e dei vini rosé, in linea con la nuova generazione di consumatori.

Mateusrose.comPrezzo: 3,99 euro

EMBARGO MATEUS ROSÉ ANNIVERSARIO
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IL RITO DEL CAFFÈ

BONANZA COFFEE

BERLINO

Fino a qualche anno fa sarebbe stata un’impresa trovare caffè di qualità a Berlino. Oggi non è più così e Bonanza, che si rifornisce da piccole fattorie in Africa e America Latina, è l’esempio più lampante. Bonanzacoffee.de

COFFEEWERK PRESS

GALWAY

Galway, una città portuale sulla costa occidentale dell’Irlanda, ospita questo caffè dallo stile minimal che spesso ospita mostre curate da artisti locali. Coffeewerkandpress.com

DROPCOFFEE

STOCCOLMA

Collocato nel quartiere alla moda di Södermalm, ha riscontato grande successo sin dall’apertura nel 2009, grazie soprattutto a una proposta di caffè biologico certificato. Dropcoffee.com

FORTY HANDS

SINGAPORE

Accanto a una vasta selezione di cibi e bevande da ogni parte del globo è possibile assaporare caffè realizzato con chicchi selezionatissimi. 40handscoffee.com

Un rapido giro del globo per segnalare alcuni dei bar più esclusivi
I tratti comuni sono la cura della materia prima e l’attenzione agli arredi
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IDEAL CAFFE STAGNITTA PALERMO

Si tratta di una delle torrefazioni più note dell’intera Sicilia, caratterizzata da una cura dei dettagli nella scelta degli arredi e nel design che ha pochi pari al mondo. idealcaffe.it/it/

LOS ANGELES

Non solo per cultori della bevanda, ma anche per semplici appassionati che amano sorseggiare il caffè mentre lavorano con il pc. Da segnalare il cortile ricco di verde.

Muddypawla.com

ONIBUS COFFEE TOKYO

Sorseggiare un buon caffè con vista sulla sempre affollata stazione della metropolitana di Nakameguro. È la caratteristica di questo locale, che cura con attenzione i rifornimenti.

Onibuscoffee.com

PARAMOUNT COFFEE PROJECT

SYDNEY

Chicchi provenienti da tutto il mondo rendono complicata la scelta giornaliera del caffè da parte di chi ama sperimentare. Il locale è realizzato nella vecchia sede della Paramount.

Paramountcoffeeproject.com.au

Realizzato in perfetto stile nordico, questo locale è noto per l'ampiezza dell'offerta, tra cui il caratteristico cappuccino freddo preparato nel frullatore.

Timwendelboe.no

LIFESTYLE COFFE SHOPS PRIVATE 67

VACANZE ELLENICHE

La Grecia è un evergreen per tutti coloro che amano la natura incontaminata L’offerta è molto ampia tra residenze esclusive, mare cristallino e storia

Appena fuori dalla baia di Lindos si incontra Casita Casita, un complesso costituito da sette suite. Per chi ama l’eleganza e vuole immergersi in un territorio ricco di storia.

Prezzo: da 220 euro

Casitacasitalindos.com

Situato nel porto di Elounda, piccola città sulla costa settentrionale dell'isola di Creta, il Blue Palace ha riaperto dopo una profonda ristrutturazione delle sue ville e suite, molte delle quali hanno verande e/o piscine private.

Prezzo: a partire da 412 euro

Bluepalaceresort.gr

GREECE 68 PRIVATE

La catena Kanava Hotels ha aperto da poco il Cosme, luxury hotel di Paros, composto da 40 ampie suite, un beach club privato con ristorante sull’acqua e un centro benessere con palestra all’aperto.

Prezzo: a partire da 450 euro

Kanavahotels.com

A circa 3 km. dalla città di Zante, il Lesante Cape propone diverse piscine, oltre a bar, taverne e ristoranti, una spiaggia appartata, una spa e una palestra, oltre a numerose attrazioni per i più piccoli.

Prezzo: da 427 euro

Lesantecape.gr

PRIVATE 69

Una selezione di tavole vintage per cuori forti Equibrio decisivo per primeggiare in acqua SULL’ONDA

Nato grazie al popolo polinesiano, il surf ha assunto una diffusione crescente anche negli Stati e in Europa a partire dal Secondo dopoguerra, fino ad assurgere a vera e propria pratica sportiva, con tanto di debutto olimpico lo scorso anno a Tokyo. Il sito Surfbord Hoard propone diversi modelli vintage, con tanto di scheda e contatti per informarsi sul prezzo e tempistiche della spedizione.

Surfboardhoard.com

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IL FILM

Da Blue Crash a Un mercoledì da leone, il cinema è ricco di pellicole ambientate tra i surfisti. Merita una citazione anche Point break, con la partecipazione di Keanu Revees.

IL LIBRO

Tra i libri a tema, da segnalare Giorni selvaggi. Una vita sulle onde, diario personale di William Finnegan, acclamato reporter di guerra del New Yorker.

PHIL ROBERTS MURAL MASTERPIECE ON MTB TWINFIN SURFBOARD (1981)

OCEAN PACIFIC (OP) SURFBOARD JACK MEYER ARTWORK (1970)

TOM BLAKE HOLLOW HAWAIIAN SURFBOARD (METÀ 1930) GERRY LOPEZ TIGER STRIPED SURFBOARD (METÀ 1990)
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SCOSSA MERCEDES

Sul mercato arriva Eqe, berlina che abbina gusto e prestazioni Lunga 495 cm, è dotata di soluzioni hi-tech di primissimo livello

La tecnologia e il design dominano la nuova Eqe 100% elettrica di casa Mercedes, che tra le altre cose propone un display oled centrale sospeso con touchscreen da 12,8” e il Surround Sound System Burmester per una qualità d’ascolto eccellente.

Un po’ più grande della Classe E e poco meno della Cls, questa berlina elettrica lunga 495 cm e con un passo di 312, promette un comfort di prim’ordine. Oltre alle prestazioni di un motore da 285 CV. Mercedes-Benz.it Da 93.100 euro

INNOVATION 72 PRIVATE
LA CASA AUTOMOBILISTICA SEGNALA UN ’AUTONOMIA DELLA SOLA ALIMENTAZIONE ELETTRICA SUPERIORE A 650 KM, CON CIRCA MEZZ’ORA PER LA RICARICA.
LIFESTYLE INNOVATION PRIVATE 73

POSTE CELEBRA LORENZI

Uno speciale annullo filatelico per celebrare la coltelleria storica di Milano Nel tempo la famiglia ha ampliato l’offerta alla barberia e agli articoli per fumatori

Poste Italiane celebra i 103 anni della F.lli Lorenzi con uno speciale annullo filatelico. Il bozzetto realizzato nel formato rotondo riproduce una “Mola”, attrezzatura usata anticamente dagli arrotini per affilare coltelli e forbici, con la dicitura: “F.lli Lorenzi da 103 anni coltellinai a Milano 1919-2022”. Nel 1919 nonno Olimpio, assieme a due suoi fratelli, ha aperto a Milano in Corso Magenta 1, il primo negozio di coltelleria Lorenzi ancora oggi gestito dalla famiglia omonima. Nel 2015 l’attività è stata ampliata con il negozio di Corso di Porta Romana 1. Lorenzi-fratelli-milano.com

“SONO 103 ANNI CHE LA FAMIGLIA LORENZI OPERA A MILANO NEL SETTORE DELLA COLTELLERIA, DELLA BARBERIA, DEGLI ARTICOLI PER FUMATORI E DA REGALO”, RICORDA IL TITOLARE MARCELLO LORENZI.

HISTORICAL SHOPS 74 PRIVATE
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OLTRE LE REGOLE

La collezione Crazy Hours di Franck Muller stravolge l’ordine dei numeri sul quadrante Due modelli in oro disponibili, con prezzi a partire da 34mila euro

CRAZY HOURS

3O ANNI

Franck Muller festeggia il suo 30esimo anniversario con la collezione Crazy Hours. Un nuovo segnatempo in edizione limitata che si caratterizza per i colori vivaci, abbinati agli iconici simboli del marchio, ma soprattutto per l’ordine non

tradizionale che caratterizza i numeri sul quadrante.

Due i modelli disponibili, uno in oro bianco, l’altro in oro rosa.

It.franckmuller.com

Prezzo: da 34mila a 67mila euro

ANNIVERSARY 76 PRIVATE

GREEN E SOLIDALE

La Vespa a zero emissioni sceglie il rosso per una causa nobile Così il gruppo Piaggio celebra la nuova partnership siglata con (Red)

NIENTE RUMORI

IL MODELLO ELETTRICO CONSENTE UNA GUIDA

NATURALE NELL’HABITAT URBANO IN CUI SI MUOVE

SILENZIOSAMENTE SIA IN MODALITÀ ECO

A RISPARMIO ENERGETICO, SIA IN QUELLA POWER CHE

UTILIZZA IL MOTORE ALLA SUA MASSIMA POTENZA

Una Vespa elettrica vestita interamente di rosso al posto del tradizionale grigio. È l’ultima novità del gruppo Piaggio che in questo modo ha voluto celebrare la partnership con (Red), organizzazione no profit fondata da Bono e Bobby Shriver. Per ogni acquisto di questo modello, la casa costruttrice effettuerà una donazione a supporto del Global Fund, ideato da (Red) per sostenere la lotta alle pandemie, che fino a questo momento ha raccolto 700 milioni di dollari. Piaggio.com Prezzo: 7.199 euro

SHOOTER 78 PRIVATE
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Portafogli sotto chiave

La società semplice consente di detenere patrimoni per mero godimento Tra i vantaggi offerti, la possibilità di segregare i risparmi di una vita

La società semplice rappresenta un tipico istituto di pianificazione patrimoniale venuto alla ribalta e diffusosi anche grazie all’utilizzo che ne hanno fatto importanti famiglie del mondo industriale e, insieme a loro, un’autorevole platea di professionisti che hanno fatto di

questo tipo di società il loro cavallo di battaglia

Complicazioni crescenti È bene tuttavia sfatare un falso mito, probabilmente dettato dall’aggettivo qualificativo inserito nel suo nome proprio: utilizzare al meglio le

potenzialità di questo strumento significa imbattersi in una serie di aspetti che di semplice hanno ben poco! A partire da quelli civilistici connessi alla redazione di clausole statutarie con le quali ottenere una efficace ed efficiente pianificazione successoria-patrimoniale, agli aspetti

DI
OPINION 80 PRIVATE

fiscali, molto differenti in base alle varie fasi di vita della società stessa: dalla costituzione, alla dotazione, alla gestione (ergo produzione o meno di redditi) e, infine, alla sua estinzione.

Le peculiarità

La società semplice oggi è l’unico strumento societario con il quale è possibile detenere patrimoni, anche cospicui, per mero godimento: la sua caratteristica principale è infatti quella di non consentire di esercitare direttamente attività d’impresa così come definitiva all’art. 2195 del Codice Civile, (mentre è possibile esercitarvi attività agricola), con importanti risvolti in termini fiscali, non essendo assoggettabile alla normativa in materia di società non operative (o “di comodo”) ai sensi dell’art. 30, Legge n. 724/1994, e civilistici, essendo esclusa dal fallimento.

Come accaduto in varie fasi della sua storia, anche di recente, con l’introduzione dell’art. 32 quater del D.L. n. 124/2019, che ha previsto l’applicazione del principio di trasparenza nella tassazione dei dividendi anche ai soci di società

semplice (principio esteso anche ai dividendi di fonte estera con il Decreto liquidità collegato alla Legge di Bilancio 2020 - DL n. 23/2020), questa sta ritrovando un rinnovato interesse sia da parte delle famiglie desiderose di gestire al meglio –anche in chiave successoria – il proprio patrimonio, che da parte dei professionisti chiamati a soddisfare esigenze patrimoniali e familiari sempre più articolate e complesse.

Gli ambiti di applicazione

La società semplice rappresenta altresì un valido strumento di – pur parziale – segregazione patrimoniale.

Le quote di società semplici infatti, pur con alcune doverose precisazioni che non saranno oggetto di trattazione in questa sede, non possono essere oggetto di pignoramento e sequestro. Basti comunque ricordarsi che, diversamente da quanto avviene in una società di persone “commerciale”, come la Società in nome collettivo e la Società in accomandita semplice, nelle quali l’art. 2305 Codice Civile dispone espressamente l’impossibilità del creditore particolare del socio di richiedere la liquidazione della quota fintanto che dura la società, nella semplice l’art. 2270 Codice Civile rappresenta un limite alla segregazione patrimoniale della quota del socio.

Niente redditi d’impresa Ricordato come l’art. 2249 del Codice Civile sottolinea il concetto

che la società semplice non possa svolgere attività commerciale, la diretta conseguenza fiscale che ne discende è che la stessa non può conseguire reddito d’impresa. La società semplice, diversamente dalle altre società di persone per le quali tutti i redditi sono attratti nell’alveo del reddito d’impresa, può produrre redditi di lavoro autonomo, fondiari, di capitali e redditi diversi. Ecco che allora la società semplice detenuta i cui soci siano persone fisiche si presta particolarmente bene alla detenzione e gestione di patrimoni finanziari, essendo l’unica società attraverso la quale i proventi conseguiti potranno essere tassati secondo i regimi del risparmio amministrato o del risparmio gestito, con innumerevoli vantaggi in termini di compensazione di plusvalenze e minusvalenze, nel primo caso, o addirittura di tutte le componenti positive (redditi di capitale, plusvalenze e altri redditi diversi) e negative (minusvalenze e spese) nell’ambito della gestione, nel secondo caso. Il tutto, combinato dalla possibilità di regolamentare in maniera particolarmente efficace l’amministrazione della società stessa, diversamente da quanto avverrebbe nell’ambito della comunione legale/ ereditaria.

*Amministratore delegato di Nest, società di consulenza patrimoniale multidisciplinare.Tratto dalla newsletter di Assoreti Formazione

Niccolò Di Bella
OPINION PRIVATE 81

Il potere è nel presente

Concentrarci su quello che stiamo facendo aiuta a centrare gli obiettivi Meglio non restare prigionieri dei pensieri relativi al passato, né al futuro

Per raggiungere qualunque obiettivo ci siamo prefissati dobbiamo saper mantenere alta la concentrazione.

Quanto più viviamo in un stato di “presenza mentale”, tanto più e non lasceremo campo alla nostra mente di divagare. Solo se siamo consapevoli che la nostra mente tende a divagare possiamo governarla. Non siamo la nostra mente e quando ci rendiamo conto quest’ultima divaga, possiamo domarla decidendo dove spostare la nostra attenzione in maniera consapevole.

Consapevolezza decisiva Vivere nel presente, nel qui e ora, significa affrontare il tempo attuale nel pieno della consapevolezza. Tutto ciò che accade, tutto ciò che viviamo accade nel tempo presente. Questo significa che il potere è nel presente e che solamente nel presente possiamo definire il nostro futuro. Il tempo presente è l’unico sul quale possiamo incidere. Vi siete mai chiesti perché spesso non viviamo il momento

presente? Uno degli ostacoli è pensare troppo al futuro o ritornare con la mente al passato con nostalgia. Viaggiare continuamente con la mente tra passato e futuro, quanto incide sul nostro futuro?

Godere ogni attimo Che relazione invece c’è tra tempo presente e business? Quando non siamo completamente presenti, rallentiamo il procedimento e questo fa sì che spesso dobbiamo ripetere le cose perché le facciamo male o non come vorremmo, o in maniera approssimativa. Vivere il “qui ed ora” invece ci permette di godere di ogni attimo. In questo stato di presenza non si è più identificati con la mente, e non si divaga più nel passato o nel futuro ma l’attenzione è presente solo nel qui e ora.

Come migliorare Ecco alcune strategie che possono aiutarci ad acquisire lo stato di presenza:

•Accettiamo i nostri pensieri ed al tempo stesso scegliamo quali tenere e quali lasciar andare;

•Lasciamo andare il passato ed il futuro diventando consapevoli e partecipi del presente;

•Diventiamo consapevoli che l’immagine che abbiamo di noi stessi spesso non corrisponde a chi realmente siamo;

•Utilizziamo i nostri sensi, fermiamoci a percepire attraverso vista, udite, tatto, olfatto e gusto il momento presente;

•Diventiamo consapevoli del nostro respiro per vivere l’adesso;

•Guardiamoci dall’esterno;

•Spostiamo l’attenzione sulle azioni e non sui pensieri.

Un po’ di allenamento e di pratica faranno in modo che questo processo diventi automatico.

*Selezionatrice di private banker, psicologa e coach abilitata

OPINION 82 PRIVATE
*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2021, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2020. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KIID prima di prendere una decisione nale di investimento. CPR Invest - Hydrogen (di seguito anche “Fondo”) è un Comparto della SICAV CPR Invest, gestito da CPR Asset Management, una società del gruppo Amundi. CPR Asset Management è autorizzata in Francia e regolamentata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Il Comparto è autorizzato in Lussemburgo e sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Fondo siano appropriati alla loro situazione, e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente nanziario. Il valore dell’investimento potrebbe I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. a nessuna “U.S. Person” come de nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto sono disponibili gratuitamente presso le sedi dei soggetti collocatori nonché sul sito internet www.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degIi investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. L a società di gestione può decidere di ritirare la noti ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva | Il leader europeo del risparmio gestito* Idrogeno Un grande passo per i tuoi investimenti e per la transizione energetica. CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno: dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale; si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**; l’idrogeno potrebbe contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra a livello globale**. amundi.it

Investire nell’arredo di casa

Dalla pandemia sono in crescita le aste dedicate agli oggetti di design e alle arti decorative Gli appassionati puntano sull’equilibrio fra soluzioni di epoche e stili differenti

La casa è diventata il baricentro della vita delle persone. Non soltanto un luogo per accudire gli affetti e crescere una famiglia, uno spazio di riposo e relax, ma anche un ambito da vivere nel lavoro quotidiano.

Lo smart working e le ore domestiche in aumento hanno fatto aumentare il desiderio di arredare la propria casa con stile e, perché no, anche portare a termine qualche investimento. Da una decina d’anni il design d’autore ha raggiunto cifre molto interessanti alle aste internazionali, anche nelle vendite più di nicchia è possibile incontrare chicche senza tempo. Dietro ogni pezzo c’è una continua ricerca. Il gusto è in continuo cambiamento, le mode si accavallano stagione dopo stagione e non resta che provare a restare aggiornati per cogliere le opportunità migliori. L’antico sembra vivere un momento di costante disinteresse da parte dei collezionisti, mentre si è accesa la passione per la decorazione. Private ha voluto intervistare Giacomo Abate e Andrea Schito, gli esperti di dipartimento della casa d’aste Wannenes che si occupano di design

d’autore, per cercare di intuire le ultime tendenze.

La casa è diventata luogo ancor più importante per le persone durante la pandemia e così il suo arredo. Il gusto sta cambiando? In che direzione?

G.A: Il gusto nei confronti dell’arredo sta senza dubbio cambiando. Dopo anni di preferenza per le forme essenziali e il minimalismo si registra un ritorno all’eclettismo, all’uso dei colori e alla predilezione per gli ambienti caldi. Probabilmente l’aumento delle ore trascorse tra le mura domestiche a seguito delle restrizioni dovute alla pandemia ha contribuito a incrementare una tendenza che aveva preso piede già da qualche anno e che oggi è arrivata a maturazione. Oggetti e contesti che evocano per i fruitori un senso di appartenenza verso una cultura perduta, una comunità o una famiglia allargata. Per gli architetti e i designer si tratta, invece, di una rivisitazione della petite madeleine proustiana. La sfida nei confronti delle tendenze più innovative, come era stato a suo tempo per il mondo

dell’antiquariato, è quella di creare il giusto equilibrio e un’armonia condivisa tra arredi, oggetti e opere d’arte di epoche, contesti e stili differenti o addirittura antitetici.

Quali sono gli autori più richiesti? È vero che gli anni ‘50 e ‘60 italiani stanno andando a ruba anche all’estero?

A.S: In realtà l’onda lunga degli anni ’50 è pressoché conclusa. Quello che nel passato veniva definito modernariato - termine di per sé riduttivo rispetto l’ampiezza del contesto - sta esaurendo la sua fama. Al contrario, rafforzano la loro desiderabilità i grandi nomi della ricostruzione come: Carlo Mollino, Gio Ponti, Ettore Sottsass, Franco Albini, BBPR, Paolo Buffa, i lavori di Carlo Scarpa degli anni ’50, Gino Sarfatti, Ico Parisi, Angelo Lelii, Luigi Caccia Dominioni, Ignazio Gardella, Osvaldo Borsani. Per citare i più noti. Di converso però il mercato è sempre più sensibile alla qualità dei pezzi anche se non di paternità certa. Di fatto molti collezionisti sono alla ricerca dell’originalità e di ciò che esce dall’ordinario.

ART 84 PRIVATE
DI GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI
INTERIOR Ettore Sottsass, credenza mod. MS 120 - Poltronova anni ’50. Carlo Mollino, sedia in legno - Ettore Canali, 1953 circa. Aldo Tura, scrivania a penisola, anni ‘70. Max Ingrand, Dalia - lampada a sospensione mod. 1563 Fontana Arte, anni ’50. Carlo De Carli, sedie mod. 63 produzione Cassina,1950. Dall’alto: Giacomo Abate e Andrea Schito.
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DESIGN PRIVATE 85

Quali sono i parametri da tenere sempre bene a mente prima di operare un acquisto di design?

Quali i fattori fondamentali il collezionista non può trascurare?

G.A: I fattori imprescindibili da valutare per i collezionisti sono molteplici ed accessibili: partendo dalla consultazione degli archivi storici riconosciuti, approfondendo le pubblicazioni della letteratura dell’epoca coeva all’oggetto, passando per gli esperti del settore e i cataloghi delle mostre, fino al parere di periti specializzati sulle singole componenti costruttive.

In seconda battuta è fondamentale condurre un’approfondita analisi sulle caratteristiche fisiche del bene: forma, misure, dettagli costruttivi, materiali e lavorazione per determinare l’autenticità, lo stato di conservazione e la presenza di restauri che devono essere sempre dichiarati.

L’ultimo consiglio, il più ovvio ma non così scontato, è comunque quello di comprare anche dando credito al gusto personale prediligendo ciò che ci affascina e ci entusiasma.

È vero che alle aste si è ormai imposto il modello ibrido, in bilico tra evento in presenza e aggiudicazioni online? In che modo il digitale vi ha consentito di raggiungere nuovi mercati?

A.S: Per il dipartimento di Arti Decorative e Design del XX Secolo le aste in presenza sono ormai secondarie. Lo stile italiano è noto al

grande pubblico, soprattutto estero, da parecchio tempo e ben prima che nel nostro paese. Infatti, da parecchi anni e ben prima della rivoluzione legata alla pandemia, le sale hanno iniziato a registrare una diminuzione di partecipazione mentre l’intervento telefonico in prima battuta e quello online a seguire sono aumentati esponenzialmente.

È capitato, per esempio, di avere anche 20 persone al telefono su un unico lotto. Mentre le iscrizioni sulla nostra piattaforma o su piattaforme esterne per seguire l’asta dal vivo sono in continua crescita, come pure la percentuale di aggiudicazioni online. Questo perché il 31% di compratori del 2021 erano americani, il 14% italiani, il 12% francesi, il 9% inglesi e a seguire acquirenti da tutto il mondo.

Quali sono stati i Top Lot più rilevanti del passato recente?

G.A: La lista sarebbe troppo lunga per sintetizzarla in una risposta. Riferendoci solo ad alcuni risultati delle aste del 2021 ricordiamo: la console del 1933 di Gio Ponti, superba rivisitazione di una tradizione classicista tipicamente italiana, battuta a 117.000 euro, la

Gio Ponti, lampada a plafone o da parete Arredoluce, anni ‘60.

credenza mod. MS.120 di Ettore Sottsass prodotta da Poltronova negli anni ‘50, che ha totalizzato 50.100 euro, la scrivania a penisola di Aldo Tura, arredo italiano degli anni ‘70, aggiudicata a 18.850 euro e ancora “Galassia” di Lucio Fontana, tessuto serigrafato del 1950, esitato a 16.900 euro. Passando alle sedute citiamo le due sedie in legno disegnate da Carlo Mollino realizzate da Ettore Canali a Brescia nel 1953 circa vendute rispettivamente a 32.600 euro e le otto sedie mod. 634 in legno di noce e velluto imbottito di Carlo De Carli, prodotte da Cassina nel 1950 circa, che hanno raggiunto 15.100 euro. Per l’illuminazione possiamo menzionare: “Dalia”, splendida lampada a sospensione mod. 1563° di Max Ingrand, una produzione degli anni ’50 di Fontana Arte, acquistata per 27.600 euro e le due lampade a plafone o da parete sempre di Gio Ponti concepite a Monza da Arredoluce negli anni ‘60, esitate rispettivamente a 16.350 euro. Questi risultati sono testimoni della crescita del dipartimento che lo scorso anno ha totalizzato quasi 4 milioni di euro, il 15% del fatturato totale della casa d’aste.

ART 86 PRIVATE

Estate all’insegna dell’arte

Il Louisiana Museum of Modern Art dedica un’esposizione a Iannone L’amore e la libertà individuale vengono sublimati in una produzione originale

Si chiama Louisiana Museum of Modern Art ed è la meta perfetta per un city break estivo all’insegna dell’arte. A differenza di quanto il nome potrebbe indurre a pensare, non si trova negli Stati Uniti, bensì a Humlebæk, sulla costa danese, a mezz’ora di treno da Copenaghen.

Il museo

Il Louisiana Museum of Modern Art è stato fondato nel 1958 dal collezionista danese Knud W. Jensen in un affascinante casa di campagna. La proprietà era stata chiamata “Louisiana” dal primo proprietario, Alexander Brun, il quale aveva avuto tre mogli, tutte di nome Louise. Inizialmente il museo ospitava una collezione di arte moderna prevalentemente danese, ma solo pochi anni dopo la sua nascita ha cambiato rotta diventando un museo dal respiro internazionale. Nel tempo poi è stato ampliato e rinnovato: alla struttura originale della casa sono stati aggiunti, in sette occasioni, nuovi e moderni padiglioni progettati dagli architetti danesi Jørgen Bo e Wilhlem Wohlert, i quali hanno saputo creare un

La mostra attinge a riferimenti che vanno dall’antichità alle saghe islandesi, dal cristianesimo al barocco, dalla storia del cinema fino al tantra indiano

itinerario dinamico che mette in dialogo le opere esposte all’interno del museo con il panorama esterno dello Sculpture Park che circonda l’edificio. Il vasto parco ospita ben sessanta sculture, più o meno nascoste tra gli alberi. Probabilmente la più impattante di tutte è l’opera di Calder, che si staglia di fronte al mare.

La collezione Il Louisiana Museum vanta una collezione permanente di oltre 4mila lavori, in continua espansione. Sebbene comprenda tutti i generi artistici, la collezione si concentra principalmente su opere pittoriche e scultoree di artisti americani ed europei, realizzate dal 1945 ad oggi. Tra i capolavori presenti, anche opere di Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Jean Dubuffet, Yves Klein, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Roy Lichenstein, Henry Moore, Anselm Kiefer, Donald Judd, Dan Flavin, e Pipilotti Rist. Troppo ampia per essere mostrata nella sua interezza, la maggior parte della collezione viene esposta a rotazione. Ciò consente al museo di ospitare anche mostre

Dorothy Iannone, The Heroic Performance of Pastor Erik Bock, 1980. Courtesy the artist, Air de Paris, Romainville and Peres Projects, Berlin. © Dorothy Iannone.
ART 88 PRIVATE
DI ALESSIA ZORLONI E ERIKA VISTOLI
EUROPE Louisiana Sculpture Park. Photo: Kim Hansen. Courtesy the Louisiana Museum of Modern Art.
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temporanee e offre ai visitatori l’opportunità di vedere ogni volta qualcosa di nuovo.

La mostra Quest’estate il Louisiana Museum dedica una mostra all’artista americana Dorothy Iannone, che dagli anni Sessanta celebra l’amore e la libertà in uno stile narrativo ornamentale. La mostra – visitabile fino all’11 settembre – presenta le opere chiave dell’artista: oltre a

disegni e stampe, anche dipinti, opere audio e alcune videosculture. Dorothy Iannone nasce a Boston nel 1933 ma fin dagli anni Settanta vive e lavora in Europa. Impara a dipingere da autodidatta per descrivere con la sua arte una sessualità senza censure. Libertà e amore libero sono i temi centrali delle opere autobiografiche ed esplicite dell’artista. Fin dagli anni Sessanta, Iannone ha sviluppato un immaginario colorato e ornamentale

Si intitola “L’arte di svelare l’arte” il nuovo libro di Pompeo Locatelli, con la prefazione di Fedele Confalonieri (Mursia editore). Impostato come un diario personale, il libro di Locatelli sottolinea le ragioni per un cambio di paradigma nel sistema arte, oggi alimentato per lo più da pratiche che non ne favoriscono uno sviluppo sano. Oggi è il tempo di un nuovo rinascimento, spiega l’autore, economista e appassionato d’arte, da oltre cinquant’anni consulente in materia economico-finanziaria di grandi gruppi privati e pubblici.

che ricorre in dipinti, disegni, libri, video-sculture e molto altro. Parole e immagini lavorano insieme per raccontare, senza mezzi termini, la storia personale dell’artista. Le rappresentazioni autobiografiche si basano però su solide fondamenta mitologiche e storiche. Iannone attinge infatti a riferimenti che vanno dall’antichità alle saghe islandesi, dal cristianesimo al barocco, dalla storia del cinema fino ad arrivare al tantra indiano.

Arte svelata Louisiana Museum of Modern Art. The Giacometti Gallery. Photo: Jeremy Jachym. Courtesy the Louisiana Museum of Modern Art.
ART 90 PRIVATE

12 PREMI FISSI MEMORY CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI

I Certificate 12 Premi Fissi Memory Cash Collect su Panieri di azioni consentono di ottenere un premio fisso per i primi dodici mesi. Inoltre, dal tredicesimo mese di vita, i Certificate pagano po tenziali premi mensili con Effetto Memoria nelle date di valutazione mensili purché le azioni che compongono il paniere quotino tutte a un valore pari o superiore al Livello Barriera (fino al 50% del rispettivo valore iniziale). A partire dal dodicesimo mese di vita, i Certificate possono scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazio ne mensili tutte le azioni che compongono il paniere quotino a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile, il Valore Nominale oltre gli eventuali premi non pagati precedentemente (c.d. Effetto Memoria).

se la quotazione

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate leggere attentamente il BaseProspectusfortheissuanceofCertificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2021, come aggiornato da successivi supplementi, la Nota di Sintesi e le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID) ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate L’investimento nei Certificate comporta il rischio di perdita totale o parziale del capitale inizialmente investito, fermo restando il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante allo strumento del bail-in. Ove Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui Certificate siano acquistati o venduti nel corso della sua durata, il rendimento potrà variare. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. Le informazioni e i grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it. Gli importi espressi in percentuale (esempio 0,75%) ovvero espressi in euro (esempio 0,75 €) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge * Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune dall’oscillazione del cambio tra euro e la valuta del sottostante
di tutte le azioni che compongono il paniere è pari o superiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate rimborsa il Valore Nominale più il premio con Effetto Memoria; se la quotazione di almeno una delle azioni che compongono il paniere è inferiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate paga un importo commisurato alla performance della peggiore tra le azioni che compongono il paniere (conconseguenteperdita,parzialeototale,delcapitaleinvestito). A scadenza, se il Certificate non è scaduto anticipatamente, sono due gli scenari possibili: Dodicipremifissimensilinoncondizionatidall’andamentodeiSottostantieBarrierafinoal50% ISINAZIONI SOTTOSTANTILIVELLO BARRIERAPREMI MENSILI, FISSI E CONDIZIONATI NLBNPIT1AIZ1EniSpA,Enel,TenarisSA60%0,75% NLBNPIT1AJ01Unicredit,Mediobanca,BancoBPM50%0,85% NLBNPIT1AJ35StellantisNV,PorscheAutomobilHoldingSE,MercedesBenzGroupAG60%1,00% NLBNPIT1AJ43*StellantisNV,TeslaInc,Lucid50%1,85% NLBNPIT1AJ68*Leonardo,Safran,BaeSystem60%0,85% NLBNPIT1AJ92*AdvancedMicroDevicesInc,Zoom,Uber50%1,20% NLBNPIT1AJB0*AirFrance,Easyjet,Airbus50%1,10% MESSAGGIOPUBBLICITARIO Premifissimensiliperiprimidodicimesicompresitralo0,75%el’1,85%delValoreNominale Premimensilipotenzialidaltredicesimomesecompresitralo0,75%el’1,85%delValoreNominale conEffettoMemoria,finoascadenza BarrieraPremioeaScadenzafinoal50%delvaloreinizialedeisottostanti Scadenzaatreanni(14aprile2025) Rimborsocondizionatodelcapitaleascadenza Sededinegoziazione:SeDeX(MTF),mercatogestitodaBorsaItaliana CARATTERISTICHE PRINCIPALI: SCOPRILI TUTTI SU investimenti.bnpparibas.itIl Certificate è uno strumento finanziario complesso

Regole benvenute

L’Unione europea lavora a una cornice normativa per le criptovalute Una prospettiva che può favorire uno sviluppo sano del settore

Mi costa di più starne fuori o mettere un piede dentro e iniziare a capire? E nel caso, come posso evitare passi falsi? Si può riassumere in questo modo il dilemma, di milioni di clienti del private banking in tutto il mondo relativamente a quella che stava diventando a tutti gli effetti una nuova asset class, le cripto.

Strategie per Hnwi Bitcoin, nato per fare la rivoluzione, negli ultimi anni è diventato mainstream. Certo, è ancora una goccia nel mare e il suo valore fluttua come tante small cap quotate in Borsa, un fenomeno che

riguarda tutte le criptovalute. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un passaggio per molti versi epocale: da fenomeno underground le criptovalute si sono via via diffuse. Così cresce l’interesse da parte degli HNWI che però, abituati dai loro consulenti di finanza classica, difficilmente accettano le logiche “fai da te” dei primi dieci anni del mercato cripto. Questo mercato, dunque, per crescere davvero necessita di un significativo cambio di marcia a livello tecnologico, di tipologia di servizi e di approccio in generale. Nello specifico ci sono

cinque bisogni che devono essere soddisfatti. Vediamoli.

Il primo e fondamentale è quello di poter disporre di solide strutture di custodia e di facile utilizzo, così da evitare ciò che è successo nei primi dieci anni di questa industria nata da zero, nel corso dei quali ben il 20% di tutti i Bitcoin sono andati persi per sempre grazie a sistemi rudimentali di custodia.

Obiettivo diversificazione

Il secondo importante bisogno consiste nel poter aumentare la quantità del proprio patrimonio cripto giorno dopo giorno. Tra le

OPINION 92 PRIVATE

tante soluzioni oggi disponibili le più interessanti sono lo staking, un modo per validare i nodi di determinate blockchain ricevendo in cambio un certo numero di monete digitali, oppure ancora la fornitura di liquidità cripto agli exchange decentralizzati, di fatto diventando tutti dei piccoli money maker remunerati dalle commissioni sugli scambi. Il terzo, tipico di un mercato costituito da un pubblico adulto, è legato alla necessità di avere un supporto puntuale per quanto riguarda sia gli aspetti fiscali che quelli relativi a eventuali passaggi di proprietà o successioni. Il quarto, fondamentale, è la trasparenza. I clienti devono sempre avere il pieno controllo dei loro asset e la consapevolezza di dove essi, eventualmente, “lavorano” per generare compensi, cosa che non è avvenuta in tante imprese centralizzate, il cui modello sostanzialmente opaco è crollato di fronte alla crisi di questi ultimi mesi. Il quinto è la separazione netta degli asset dei clienti da quelli aziendali, così da scongiurare qualsiasi tipo di intoppo legato al funzionamento dell’impresa: separazione che non avviene solitamente negli exchange centralizzati, dove le

cripto dei clienti, in base ai Terms & Conditions sottoscritti, entrano a pieno titolo nel P&L aziendale. Questi ingredienti dovrebbero essere alla base di ogni impresa che operi nella catena del valore del mercato cripto. In Italia lo sono certamente per quanto riguarda Anubi Digital, la piattaforma che ho contribuito a creare a fine 2020 con l’obiettivo di rendere più sicuro, trasparente e remunerativo il possesso di criptovalute ed NFT e che è stata lanciata con una soluzione del tutto nuova e in esclusiva per il nostro Paese: la DeFi istituzionale, riservata a soggetti che abbiano superato le verifiche KYC/KYB e antiriciclaggio e dunque utilizzabile da family office e soggetti regolati.

Lavori in corso a Bruxelles Ma per crescere veramente, il mercato deve soddisfare un bisogno ineludibile: una buona regolamentazione, che sta per arrivare. Il Parlamento Europeo la voterà entro l’estate e poco dopo sarà pienamente operativa in tutto il continente. Diventeremo il primo luogo multi-nazione al mondo dotato di una regolamentazione per il possesso e la gestione dei cripto asset. Le norme che entreranno in

vigore saranno piuttosto severetroppo, secondo i più.

Ma consentiranno finalmente a tutti i soggetti regolati di offrire ai propri clienti varie tipologie di prodotti cripto nel pieno rispetto della compliance.

Non è un caso che banche, Sim e molti soggetti regolati da qualche tempo vogliano capirci di più, mentre più d’uno sta già lavorando alla messa a punto di una propria strategia al riguardo: perché se buona parte dei clienti anziani non dimostra alcun interesse per Bitcoin e le sue sorelle, al contrario più l’età scende più il desiderio di essere esposti a cripto sale e diventa consapevole.

Dopo una decina di anni in cui finanza classica e cripto hanno viaggiato su linee parallele, spesso ignorandosi e talvolta polemizzando, da poco è iniziata una nuova fase: quella della convergenza. Qualcuno pensa che decentralizzazione e soggetti centralizzati non possano realmente funzionare insieme.

Altri, tra cui chi scrive, ritengono che solo l’avvento dei capitali istituzionali possano realmente far crescere il mercato dei digital asset e portarlo a una prima, significativa maturità.

*Co-founder e managing partner di Anubi Digital, piattaforma italiana per custodire le principali criptovalute nella DeFi istituzionale

Il primo bisogno è poter disporre di solide strutture di custodia, così da evitare ciò che è successo nei primi dieci anni di questa industria nata da zero
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Un’estate da bere

Il tè è una tra le bevande più consumate al mondo e in maniera praticamente indipendente dalle stagioni visto che in inverno si beve caldo, mente in questo periodo è graditissima la versione fredda.

Le origini

La specie botanica che dà luogo al thè è la camelia sinensis originaria dell’Asia, in particolare dalla Cina. I reperti più datati della bevanda ottenuta dall’infusione delle foglie (essiccate e a volte fermentate; da qui le varie tipologie di colore come giallo, nero, verde e oolong) in acqua calda risalgono a 200-300 anni prima di Cristo. Già all’epoca veniva utilizzata sia come bevanda, sia all’interno della medicina tradizionale. È noto come in Cina e in Giappone il consumo e la preparazione del thè seguano un vero e proprio rituale.

Il tè ha delle caratteristiche peculiari: contiene varie xantine, ovvero la classe di sostanze chimiche con potere stimolante della quale fa parte la caffeina, ma sono presenti anche teobromina e teofillina; i quantitativi sono fortemente variabili in base al tipo ed alla preparazione della miscela e poi della bevanda. Si stima un quantitativo di caffeina che può variare da 15 a 45 mg per 100ml di bevanda. Per fare un paragone, il caffè espresso ne contiene circa il triplo. Non è un caso se le quantità bevute di thè sono di gran lunga superiori, tanto che una lattina contiene 330ml. Una caratteristica unica del thè, in particolare nella versione non appassita, né ossidata, ovvero il thè verde, è l’epi-gallo-catechinagallato (Egcg) un polifenolo (come la curcumina o il resveratrolo) con potenzialità antiossidanti e

antiinfiammatorie, quindi benefico per la salute.

Attenzione agli zuccheri Dunque una bevanda sicuramente da consigliare. Attenzione però a quelle già pronte perché possono contenere fino a 15g di zucchero per 100 ml. Quindi mezzo litro equivale a un piatto di pasta. Funziona anche l’infusione a freddo anche se richiede più tempo, dosando lo zucchero o utilizzando del dolcificante. A causa della caffeina presente non bisogna esagerare oppure optare per versioni decaffeinate. Ultimo particolare: se si lascia molto in infusione, si concentra in tannini che danno un retrogusto amaro. Eventualmente usare il limone che non cambia le caratteristiche.

www.nutrics.it

DI ROBERTO CANNATARO / roberto-cannataro-rd-79a70938
Il tè non è solo gustoso, ma anche ricco di sostanza nutrienti Utilizzato già nel 300 a.C., ha un elevato potere dissetante 94 PRIVATE OPINION

I guadagni delle calciatrici

Negli Stati Uniti hanno stilato la classifica delle più pagate In testa la Kerr con oltre mezzo milione, seguita da Morgan e Rapinoe

DI SARA MORTARINI

RANKING

SPORT

Il mondo del calcio sta cambiando. È notizia recente la storica decisione della Federazione Usa di equiparare gli stipendi dei giocatori e delle giocatrici della selezione, che ora divideranno anche i bonus della Fifa in parti uguali. La svolta era attesa da tempo, specialmente negli Stati Uniti, dove il calcio è ormai uno sport popolare anche tra le ragazze e dove finora le giocatrici della nazionale guadagnavano circa il 40% in meno dei loro colleghi maschi. Quella del divario tra i guadagni di atlete e atleti, del resto, è una questione che si combatte da anni in molti sport (e non solo). Pioniere della battaglia sono state le tenniste negli Stati Uniti, che nel 1973 ottennero l’equiparazione del premio finale agli Us Open. Ci vollero 28 anni perché un altro torneo del Grand Slam, l’Australian Open, prendesse la stessa decisione nel 2001. Nel 2007 fu la volta di Wimbledon e qualche settimana dopo del Roland Garros. Ma torniamo al calcio femminile: chi sono le atlete più pagate del momento in questo sport? Il Corriere della Sera ha stilato una classifica che riportiamo di seguito (i dati si riferiscono agli ingaggi con le rispettive squadre per il 2021/22 e non tengono conto dei contratti di sponsorizzazione, che aumentano di parecchio le entrate effettive).

01.SAMANTHA KERR SQUADRA: CHELSEA (USA) INCASSO A STAGIONE: 513.000 EURO

02.ALEX MORGAN SQUADRA: SAN DIEGO WAVE (USA) INCASSO A STAGIONE: 420.000 EURO

03.MEGAN RAPINOE SQUADRA: OL REIGN (USA) INCASSO A STAGIONE: 417.000 EURO

04.ADA HEGERBERG SQUADRA: OLYMPIQUE LYONNAIS (FRANCIA) INCASSO A STAGIONE: 396.000 EURO

05.MARTA VIEIRA DA SILVA SQUADRA: ORLANDO PRIDE (BRASILE) INCASSO A STAGIONE: 373.000 EURO

Alex Morgan
TOP LIFE
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NUOVA VILLA IN CALIFORNIA PER CAMERON DIAZ

L’attrice Cameron Diaz e il marito - il musicista Benji Madden - sono diventati proprietari di una villa di oltre 1.000 metri quadri a Montecito, California. E l’hanno pagata la bellezza di 12,67 milioni di dollari – comunque meno dei 15,75 milioni richiesti inizialmente per la dimora, sul mercato da marzo. Situata su un terreno di 1,7 acri nel quartiere di Ennisbrook, la casa conta 6 camere da letto e vanta viste mozzafiato sia sull’oceano sia sulle montagne. È tutta progettata per favorire la continuità tra gli spazi interni e quelli esterni, dove si trovano, tra le altre cose, piscina, spa e barbecue. All’interno trovano spazio invece una cucina professionale con isola, sala cinema, zona pranzo e diverse stanze che l’annuncio definisce “molto versatili”. Oltre naturalmente alle già citate sei camere da letto, tra cui una suite con doppio bagno, grande cabina armadio, bar e balcone privato.

BIRTH

UN BEBÈ MILIARDARIO

Ha visto la luce il 13 maggio del 2022 ed è già il bambino più ricco nel mondo dello showbiz. Stiamo parlando del figlio di Rihanna e del rapper A$AP Rocky: il suo nome non è ancora stato rivelato al mondo del gossip, ma c’è già chi ha calcolato il suo patrimonio che, sommando quello della mamma (1,7 miliardi di dollari, secondo Forbes) e quello del papà (circa 9 milioni di dollari) ammonta a ben 2,6 miliardi di dollari. Insomma, a nemmeno due mesi di vita, il figlio di Rihanna – per ora unico beneficiario di tanta ricchezza - ha già spodestato dal gradino più alto del podio i figli di Kim Kardashian e Kanye West i quali – scrive il Daily Mail - pur avendo genitori più ricchi, si devono spartire il patrimonio da due miliardi e ottocento milioni in quattro (North, 8 anni, Saint, 6, Chicago, 4 e Psalm, 3).

REAL ESTATE Cameron Diaz A$AP Rocky e Rihanna.
TOP LIFE PRIVATE 97

Jean Paul Gaultier sceglie la supermodella russa Irina Shayk per la campagna per la sua collezione beachwear Évidemment 2022. Oltre ai suoi costumi da bagno, il marchio francese presenta capi che ripropongono le sue stampe d’archivio degli anni ’90. La campagna è stata realizzata dalla fotografa Charlotte Wales sulle spiagge della Costa Azzurra. Lo styling, che presenta costumi da bagno con dettagli stringati, jeans tinti e la firma sartoriale di Gaultier, è affidato a Georgia Pendlebury. In una delle immagini, Irina Shayk si toglie i jeans per rivelare un costume intero nero. Come accessori indossa una fascia per capelli verde fluo e un paio di occhiali da sole. La collezione beachwear Évidemment 2022 oltre ai costumi da bagno, mette in risalto le iconiche stampe d’archivio della maison ispirate agli anni ’90. fashion.jeanpaulgaultier.com

CAMPAIGN JEAN PAUL GAULTIER: IRINA SHAYK È IL VOLTO DELLA CAMPAGNA BEACHWEAR ESTATE 2022
DI FRANCESCA VERCESI PRIVATE 98 PRIVATE

STAR

GUCCI HORTUS DELICIARUM, JESSICA CHASTAIN TESTIMONIAL DELLA TERZA COLLEZIONE DI GIOIELLERIA DELLA MAISON

È Jessica Chastain, con i suoi lineamenti eleganti e senza tempo, la testimonial scelta da Gucci per la collezione di Alta Gioielleria Hortus Deliciarum (Giardino delle Delizie). La maison ha presentato a Villa Albani a Roma la terza collezione di alta gioielleria disegnata da Alessandro Michele. L’attrice premio Oscar è il volto della campagna scattata dal duo di fotografi Mert e Marcus, con la direzione artistica di Ezra Petronio. La collezione è composta da pezzi unici suddivisi in cinque temi. Un inno creativo a specifiche epoche storiche e architettoniche sospese nel tempo e nello spazio. Il viaggio, ispirato al Grand Tour, svela gioielli animati dall’ethos romantico e massimalista che richiama la narrativa della maison. Come un appassionato collezionista, Alessandro Michele scrive un’allegoria che racchiude sogni, esperienze, storie. E questo compone i cinque capitoli di un diario di viaggio, raccontati tramite ‘souvenir a forma di gioiello’. gucci.com

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PRIVATE VIP

BEAUTY LONGEVITÀ ALL’AVANGUARDIA

Clinique La Prairie è un luogo da sogno sulle rive del lago di Ginevra, a Montreux. Qui è custodito il segreto della longevità. A cominciare da una vita più sana. Fondata nel 1931 dal professor Niehans, pioniere nello sviluppo della terapia cellulare, questo health luxury retreat offre programmi di wellness e di beauty all’avanguardia, della durata di 1-2 settimane, con il supporto di oltre 50 medici/specialisti. Un esclusivo concept di Longevity Medispa.

Vero tempio della bellezza, Clinique La Prairie offre anche trattamenti beauty e di medicina estetica, tra i più avanzati al mondo per portare indietro le lancette del tempo. Sviluppato per la medicina rigenerativa, il programma Beauty Stem Cells di Clinique La Prairie è il trattamento estetico antietà per il viso più efficace ed esclusivo. Con il programma Beauty Stem Cells le cellule staminali vengono raccolte clinicamente e successivamente reiniettate per rivitalizzare il viso e ridonare un aspetto più giovane. Per questo trattamento Clinique La Prairie collabora con la fondazione Swiss Stem Cell. 4 giorni e 3 notti con luxury full board. Prezzo su richiesta. cliniquelaprairie.com

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ARTE E OSPITALITÀ A VENEZIA

La Résidence Bonvicini è una delle quattro Résidences Valmont: luoghi del bello dove il gruppo elvetico del beauty Valmont invita amici della maison a scoprire l’incontro fra l’arte, la bellezza e l’ospitalità. Nel cuore di Venezia, la Résidence Bonvicini vanta un eclettico mix di opere d’arte moderna selezionate da Didier Guillon, presidente del Gruppo Valmont ed anima della Fondation Valmont, con l’obiettivo di creare un ponte tra il patrimonio storico dell’edificio e la contemporaneità degli arredi e sostenere gli artigiani ed artisti locali. Quadri di Sophie Westerlind, Silvano Rubino, Vangelis e Anatoli si mescolano ai sontuosi lampadari di Aristide Najean, alle maschere di Leonardo Cimolin, ai mosaici veneziani di Orsoni e ai disegni dello stesso Guillon raffiguranti Ivo il Gorilla su pagine del New York Times. Gli ospiti potranno fare shopping al Fondaco, visitare la mostra Peter Pan a Palazzo Bonvicini, sperimentare un lussuoso trattamento di bellezza Valmont o una cooking experience con Silvia Tiburzi di Casa Cappellari. fondationvalmont.com

BOUTIQUE ERES

DI DUBAI

Con lo sbocciare della stagione estiva, è tempo di aggiornare il guardaroba estivo e questo è uno dei luoghi interessanti dove andare a rifarsi gli occhi. Il marchio francese Eres ha appena aperto la sua prima boutique negli Emirati Arabi Uniti, presso il Mall of the Emirates, a Dubai, dove è possibile acquistare l’intera nuova collezione di costumi da bagno e beachwear SS22 del marchio, caratterizzata da tonalità mediterranee che si adattano a ogni carnagione, nonché da una varietà di forme e livelli di copertura che celebrano e valorizzano tutti i tipi di corpo. eresparis.com

WONDERS SHOPPING LA NUOVA
PRIVATE 102 PRIVATE

Big bang del mattone

Il proptech è una delle frontiere più promettenti dell’economia

La chiave della digitalizzazione per superare i limiti del settore

L’avvento della pandemia ha portato alla riscoperta del mattone, che si è riappropriato della natura tradizionale di asset rifugio. Basti pensare che nel 2021 in Italia si sono registrate oltre 700mila compravendite residenziali con oltre 6 miliardi di euro di provvigioni pagate alle agenzie e la sensazione è che quest’anno si andrà verso la conferma di questo livello.

Evoluzione in corso Il real estate non è immune alla rivoluzione digitale che sta interessando l’economia e la società, come evidente dalle tante iniziative che fanno leva sul potenziale delle nuove tecnologie per innovare il rapporto con i consumatori e gli investitori, oltre che i processi interni alle aziende di settore. Gli spazi di crescita sono importanti a fronte di un’offerta molto frammentata e del ritardo di molti operatori sul fronte della digitalizzazione.

È in questo scenario che si inquadra la scelta di ClubDealOnline di aprire una campagna di raccolta di capitali per Homepanda, agenzia immobiliare proptech di ultima generazione che, attraverso avanzate

tecnologie digitali, di marketing e una rete di esperti immobiliari locali, consente di gestire compravendite immobiliari residenziali in modo semplice ed efficace. L’acquisizione degli immobili avviene con tecniche tradizionali, spesso inefficienti e non scalabili e la scarsa digitalizzazione ha conseguenze su tutta l’esperienza utente.

Modello ibrido Homepanda offre in digitale servizi come la valutazione

dell’immobile, il monitoraggio del mercato tramite appositi tool proprietari, la consulenza tecnicolegale e le campagne di marketing. Fondamentale per l’azienda resta anche lo “human touch” della rete di agenti per affiancare al meglio il cliente durante un momento di potenziale stress come la compravendita immobiliare. I fondatori sono due nomi di spicco del settore: Andrea Conte, founder e chairman, è un imprenditore in aziende innovative con alle spalle tre exit di successo per un valore di oltre 4 miliardi di euro; Alessandro Alberta, founder e ceo, a 24 anni ha fondato la sua prima startup in ambito digital ed è stato head of operations di Supermoney. Homepanda apre il suo capitale con l’obiettivo di potenziare la piattaforma digitale e creare un’academy per gli agenti immobiliari, in modo da occupare una posizione di leadership del mercato. Per ricevere tutta la documentazione e accedere all’opportunità di investimento è possibile visitare il sito Clubdealonline.com o scrivere a info@clubdealonline.com.

Alessandro Alberta
ASSET PRIVATE 103
DI VITO ANDREOLA

Innovare per crescere

È nelle fasi di difficoltà che si può davvero fare la differenza Argirò (Bliss): “La transizione in atto apre nuovi scenari di mercato”

Viviamo in un mondo che avanza e progredisce alla velocità della luce: mode, usi, costumi che cambiano dall’oggi al domani, tecnologie innovative pronte a cambiarci la vita e processi evolutivi che richiedono di essere affrontati sempre più velocemente. La modernità ci impone di affinare le nostre capacità di adattamento al cambiamento. Oggi parlare di business a “basso rischio” è un’affermazione concettualmente generica poiché il valore di riferimento per il “basso rischio” è variabile e connesso alla situazione economica e sociale di ciascuno.

Analizzare il mercato La prima cosa da fare come imprenditore di una realtà aziendale orientata al progresso e alla crescita è analizzare il mercato di riferimento sul quale si ha intenzione di consolidare la propria impresa, scegliere un team di collaboratori altamente qualificato in grado di generare valore per i propri clienti e studiare attentamente come possa essere utilizzato per pianificare tutta una serie di strategie vincenti sul lungo e medio periodo. Le difficoltà che ho affrontato nel tempo sono

molteplici, i primi anni sono stati durissimi. Il cashflow in rosso, le tante spese e l’autofinanziamento come necessità. Le strategie di un’azienda possono cambiare nel tempo e occorre essere pronti a modificare il proprio modello di business per allinearlo agli obiettivi pianificati. Un ottimo imprenditore sa anche che la qualità dei contatti che stringe influisce sulla sua vita e sul suo lavoro.

Sviluppo sostenibile Nessuna azienda può prescindere dall’evidenza del valore di mercato che si ricava assumendo un atteggiamento etico e proattivo per la salvaguardia e la tutela del nostro ambiente. Un’impresa sostenibile gode di numerosi vantaggi che alimentano la fiducia che gli stakeholder interni ed esterni nutrono verso l’azienda, oltre che avere una ricaduta più positiva sui costi, attraverso l’utilizzo di pratiche a basso impatto, verificabili nel lungo periodo. Il nostro gruppo è l’esempio di una moderna realtà che si impegna ogni giorno per portare a casa un valore e un impatto sociale e ambientale positivo per tutti gli stakeholder. Puntiamo a rendere la creazione di valore per gli stakeholder

un must a tutti i livelli della nostra organizzazione. La filosofia dell’azienda continua a premiare la collettività oltre che il singolo, privilegiando aspetti di stabilità e di crescita del personale. I numerosi cambiamenti che il sistema economico assorbirà andranno verso una progressiva stabilizzazione, ma da questo momento in poi non si potrà più tornare indietro.

*Founder & president di Bliss Corporation, azienda leader nella global mobility francescoargiro.com blisscorp.it blissmoving.it blisspets.eu blissrelocation.it

Francesco Argirò
ASSET 104 PRIVATE

Reshape private banking

The expectations of the youngs are different from those of their elders Gen Z would like use only digital tools to manage their personal finance

Almost 80% of millennials would like to use digital tools to manage their assets in the future, versus only a third of baby boomers, according to research by Ernst & Young. This analysis stems from studies led by fifteen or so groups of students from ESCP Paris and IAE Nice in 2021 in the framework of a Capstone Millennials project, launched by Lombard Odier. The objective of this collaboration was not to conduct a survey or list trends, but rather to work with these students to develop concrete solutions. We aim to implement these solutions into our services and the way in which we interact with clients. This insightful experience enabled us to delve into the financial hopes and concerns of new generations.

Millennials are accustomed to

commenting, sharing, recommending and looking for information by themselves. They are demanding and sometimes suspicious when it comes to big brand communications.

Private banks today must offer them real, online and offline investment experiences and above all respond to their desire to be involved and to align their investments with their values.

Discover five key trends and expectations of millennials:

1. INVOLVEMENT: I want to decide my own investments and challenge the financial analyses Millennials want to be key players in their wealth management and the majority of them want to be actively involved in decision-making. They often obtain information of their own accord and don’t hesitate

to challenge their banker on their analyses and proposals. They want a degree of autonomy as well as access to their assets at all times, mainly via digital channels.

2. COMMUNICATION: my bank must adjust to my pace Communication methods are crucial to millennials They expect a high degree of transparency and access to information at any time. This does not mean they are looking for a digital-only relationship. They appreciate face-to-face contact for matters that require careful thought and discussion, but for everyday matters they prefer email or instant messaging. In their eyes, it’s the institution that must adapt to their preferred channels and habits, and not the other way round. They expect a high degree of reactivity,

BY EDOUARD DE SAINT PIERRE*  BENOÎT DUBAULT** (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)
OPINION PRIVATE 105

but they also want to make contact through less formal channels.

3. KNOWLEDGE: I want to understand what I am investing in A strong desire to learn emerged from all the surveys. Millennials don’t just want to invest in opportunities; they want to understand what makes them opportunities. Their age, their lack of financial awareness – which they themselves admit to – and their habits as consumers of content, mean they expect clear, educational explanations and prefer short, digital formats.

4. NETWORK: I prefer a banker I can identify with Even though they expect a high level of experience and professionalism, the next generation want to detach themselves from certain formalities and aren’t impressed by the “decorum” of private banks. Also, they want a banker they can identify with, whether it’s in terms of age, mindset, or shared interests. In short, someone who could be part of their personal and professional ecosystem, with whom they expect a mutual development of their network.

5. SUSTAINABILITY: measuring the investment impact is key Sustainability is a major aspect. It goes far beyond awareness. The next generation want specific, innovative investment solutions, designed thematically, in order to deal with the issues that concern them the most and align their investments to their values. Investing via a sustainable strategy is not enough for them. They want to be able to gauge the concrete

effects and the impact, understand the mechanisms and their footprint and avoid greenwashing. To them, sustainable investing does not mean relinquishing returns. Millennials want financial performance, sustainability and they favour clear reporting on impact – through digital and interactive tools.

Millennials are cost sensitive. They value personalised, differentiated services if they

In these fast-changing times with rapid digitalisation, sustainability and ever-changing models, our clients can teach us a lot. They inspire us and challenge us every day. Their needs are constantly changing, but their initial expectations remain much the same: they want to protect and grow their wealth. And it is up to us to strike the right balance between heritage and innovation.

The Capstone in a nutshell Launched as an initiative of Lombard Odier’s French speaking teams

in Europe, Capstone Millennials belongs to Lombard Odier’s projects that are aimed at anticipating and gaining a better understanding of the needs of their future clients. The groups of students from the Master’s in Wealth Management at ESCP Paris and IAE Nice who have worked on this project have based their work on market data, quantitative and qualitative studies, and some thirty individual interviews with millennials with a wide range of profiles (entrepreneurs, influencers, heirs, etc.). The project is therefore resolutely part of a more qualitative approach, based on personalised exchanges, rather than a quantitative or exhaustive ones.

*Local managing director

**Head of strategy & business Development – Europe francophone market.

Tratto dal sito di Lombard Odier

Millennials are accustomed to commenting, sharing, recommending and looking for information by themselves
They are demanding and sometimes suspicious when it comes to big brand communications
Da sinistra: Edouard de Saint Pierre Benoît Dubault
OPINION 106 PRIVATE

Insieme verso il futuro

I migliori risultati sono possibili grazie all’unione: un passato collaudato con un occhio al futuro, prospettive diverse che scoprono tutte le opportunità, la tecnologia che si fonde con l’ingegnosità umana. Con lo sguardo da sempre proiettato al futuro, offriamo più di 3.000 soluzioni a livello globale. Lavorando insieme, possiamo ottenere risultati migliori. Scopri di più su inves.co/insiemeversoilfuturo

Pubblicato da Invesco Management S.A., President Building, 37A Avenue JF Kennedy, L-1855 Luxembourg, regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier, Luxembourg.

10 ANNI DI

PERFORMANCE

La flessibilità si fa resilienza

Flessibilità, elevata diversificazione del portafoglio e una lunga storia di successo sono i punti di forza di KIS BOND PLUS, la soluzione di Kairos che evolve i tradizionali canoni dell’investimento obbligazionario e sfida il contesto di mercato contemporaneo.

I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE. Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione. Le informazioni e i dati sono ritenuti corretti, completi e accurati. Tuttavia, Kairos non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, sull’accuratezza, completezza o correttezza dei dati e delle informazioni e, laddove questi siano stati elaborati o derivino da terzi, non si assume alcuna responsabilità per l’accuratezza, completezza, correttezza o adeguatezza di tali dati e informazioni, sebbene utilizzi fonti che ritiene affidabili. I dati, le informazioni e le opinioni, se non altrimenti indicato, sono da intendersi aggiornati alla data di redazione, e possono essere soggetti a variazione senza preavviso né successiva comunicazione. Eventuali citazioni, riassunti o riproduzioni di informazioni, dati e opinioni qui fornite da Kairos non devono alterarne il significato originario, non possono essere utilizzati per fini commerciali e devono citare la fonte (Kairos Partners SGR S.p.A.) e il sito web www.kairospartners.com. La citazione, riproduzione e comunque l’utilizzo di dati e informazioni di fonti terze deve avvenire, se consentito, nel pieno rispetto dei diritti dei relativi titolari. (*) Dati dal 30/12/2016 al 30/12/2021, Classe P-EUR. (**) Dati dal 30/12/2011 al 30/12/2021, Classe P-EUR.

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UCITS Hedge Awards 2022 Long/Short Best International
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