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Per un ospedale dal volto umano

PROJECT

OSPEDALE UMANO

L’architettura sanitaria evolve in linea con le esigenze del paziente La pandemia ha accelerato la metamorfosi del concetto di cura

Il paziente al centro della progettazione architettonica. Fujifilm e l’architetto Filippo Taidelli hanno messo a punto “Breath”, un nuovo modo di concepire le strutture ospedaliere in modo da ridurre le situazioni di stress per i malati attraverso l’innalzamento della qualità ambientale percepita. L’iniziativa, presentata all’ultimo Fuorisalone di Milano, è frutto delle riflessioni fatte alla luce dell’esperienza pandemica e del forte impulso alla digitalizzazione che hanno accelerato il processo di metamorfosi dell’ospedale moderno evidenziando più che nel passato l’importanza di mettere al centro i pazienti a partire dalle fasi progettuali delle strutture. In particolare, nei reparti di diagnostica e radiologia i vincoli strutturali che impongono un ambiente privo di luce naturale e impiantistici, con macchinari complessi che riducono la flessibilità distributiva, lo stato emotivo determinato da fragilità, depressione e ansia vengono alimentati

dall’assenza di contatto con il mondo esterno. Da qui l’idea di un ospedale che fonde esterno e interno per portare

l’ambiente naturale nelle stanze

della cura. Il progetto è in linea con i lavori di Fujifilm per umanizzare strumentazioni e spazi, dai mammografi “Harmony” studiati per trasformare gli ospedali alle “Breast Unit”, luoghi accoglienti dove le donne possano sentirsi a proprio agio, in attesa e durante lo screening mammografico, fino al progetto “Piccola Lucy” che si avvicina ai piccoli pazienti attraverso la personalizzazione delle aree pediatriche delle strutture ospedaliere.

DAVIDE CAMPARI

General Manager divisione Medical Systems Fujifilm Italia: “L’approccio alla progettazione degli ambienti sanitari non va più inteso soltanto in funzione della cura delle malattie, ma deve essere contraddistinto dall’interesse per il miglioramento delle condizioni dei pazienti e del personale attraverso il design degli ambienti di cura”.

FILIPPO TAIDELLI

“Ci siamo mossi con l’obiettivo di realizzare un progetto concreto e semplice che consenta di portare l’esterno dentro gli spazi della cura, l’ambiente naturale e la vita dentro di noi riattivando la memoria sensoriale”.

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