Billi & Cocco

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che abitando a Borzonasca già starà sotto una frasca e nel fresco del giardino ci faremo un bello spino. “Ma i chilometri son trenta! questo viaggio mi spaventa. Preferisco qui alla foce già levarmi questa croce.” Ed estratta una velina si rullò la svaporina. Così, verso mezzogiorno, arrivarono a Spotorno e seduti in riva al mare si rimisero a fumare. Or diciam che Billi e Cocco eran stati nel Marocco e tornando da quel viaggio (difettandogli il coraggio di passare la frontiera) si fumaron di carriera oltre un etto di pongoso in un giorno molto afoso. Lo fumarono a Meknés tutti chiusi dentro un cess e poi anche a Tetouan sopra il tetto di un pullmàn e, finito quel pezzetto, se ne andaron sul traghetto. Da quel giorno quei due fessi più non furono gli stessi perchè quel tiaccacì li sminchiava tutto il dì ed ancor per molti mesi scemi poi li avrebbe resi. Ma gli ignari cannabisti si dicevano: “Resisti!”

CANTO PRIMO

Qui parliam di Billi e Cocco grandi amici da un bel tocco che intrapresero un bel viaggio proprio il ventitre di maggio. Agitato era il buon Billi tutto salti e tutto strilli mentre Cocco assai depresso era cupo come un cesso. Ma il buon Billi calmo stava se le canne si rollava mentre Cocco migliorava se le canne si fumava. Così fu che Billi e Cocco acquistarono un bel tocco e partendo quel mattino si rollarono un cannino ma già dopo colazione si rollarono un cannone e pertanto, in pochi metri, eran verdi come vetri. “Non fa niente” disse Billi arriviamo fin da Milli

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