Billi & Cocco

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ci sta un mucchio di persone e una gran coltivazione di quell’erba favorita da fumar tutta la vita. Con la terra che ci abbiamo in duecento ci mangiamo se ci avessimo due lire (ma si fa così per dire) a sto posto cambio viso e ne faccio un paradiso”. Nel frattempo Cocco e Billi e i restanti amici frilli della cifra che hanno preso di quel fum venduto a peso stan pensando cosa fare: “ci compriamo un casolare, con l’aiuto di Maria ci facciamo un’osteria dove poi verranno in molti: scemi, tossici, sconvolti deficienti cannabisti ma anche semplici turisti poi vicino alla casetta coltiviamo dell’erbetta e integriamo col ricavo di quel nettare. Son bravo?” disse Billi convincente arringando la sua gente. “Su facciamoci una canna e chiamiamo Tito e Anna ci daranno informazioni sulle case dei coloni” Disse Cocco in tutta fretta arrullando una trombetta. Quel che accadde, miei figlioli, lo capite già da soli

CANTO TERZO

Tito ed Anna stavan quieti a passare giorni lieti nell’ allegra lor campagna dove l’erba ci guadagna nell’amena cascinetta con quell’erba prediletta. Cinguettavan gli uccellini tra quei faggi, tra quei pini da quel fumo avviluppati cinguettavano beati “cip, cip, cip, che due coglioni! son passate tre stagioni non succede mai un cazzo stando qui divento pazzo” Così Tito mugugnava mentre Anna, un po’ più brava: “in ‘sto posto me la meno voglio viver senza freno!” “Ritornare giù in città?” “Vaffancul, per carità!!! Ci vorrebbero gli amici per passar giorni felici Porterebbero allegria Billi, Cocco e compagnia. Se volessero abitare giù nel vecchio casolare

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