intervento di
STEFANO SCAGLIA APPROFONDISCI
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Sono molto lieto di esprimere le considerazioni e il punto di vista sull’argomento sia da parte dell’Imprenditore che dal punto di vista dell’Associazione che io rappresento. Nel nostro sistema economico locale noi viviamo quotidianamente una grande contraddizione: le imprese cercano disperatamente figure professionali che non trovano e ciononostante, assistiamo al preoccupante fenomeno di una elevata disoccupazione giovanile. Non abbiamo solo il problema della disoccupazione giovanile ma anche quello dei neet, che a Bergamo sono stimati in circa 30mila giovani. ‘Non si trovano operai, non solo ingegneri’, come ha recentemente titolato un quotidiano locale. Alcuni dei nostri imprenditori rinunciano a commesse perché non hanno risorse umane. Ciò sta diventando un freno importante allo sviluppo delle nostre imprese. Il tema su cui vorrei ragionare oggi è allora non tanto come gestire le attività di orientamento, nel tentativo di contenere l’aumento del numero di giovani disoccupati, ma piuttosto di come gestire i casi di coloro che oggi si trovano senza lavoro, anche a seguito di scelte di percorsi scolastici con scarsi sbocchi lavorativi, e che ammontano a circa 1 milione di giovani. Interrogarci su questo è doveroso per trovare una soluzione alla ricerca delle imprese, ma soprattutto per dare una opportunità di realizzazione a questi giovani e contenere le situazioni di disagio sociale.
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