IL FANTASTICO
La leggenda della grande carestia di Duilio Parietti
T
anto tempo fa, quasi alla sommità del vasto bosco di larici, c'erano due grandi formicai. Sorgevano a poche centinaia di metri uno dall'altro ed erano abitati da due colonie di formiche.
Il primo, quello più a nord, era popolato dalle formiche rosse: grosse, tozze e un poco goffe. Non erano delle abili scavatrici, per questo il loro rifugio si estendeva più in larghezza che in profondità. Il secondo era la casa delle formiche nere, più piccole, snelle e slanciate. Contrariamente alle rosse, le nere erano abilissime nell'arte dello scavo, tanto che le loro gallerie si spingevano metri e metri sottoterra. Si avvicinava l'autunno ed entrambe le colonie erano confrontate con la peggiore carestia che si ricordasse a me moria di formica. L'inverno aveva portato neve in abbondanza e temperature rigide, di molto sotto la media dei precedenti anni. La successiva primavera non era stata più clemente : le piogge e il vento di tramontana avevano sferzato la montagna quasi ininterrottamente. Le due colonie avevano dovuto lavorare senza sosta ai loro formicai, liberando le gallerie dalle piccole frane che a causa delle piogge continuavano a ostruirle, e cercando di mantenere al sicuro le riserve di cibo che, giorno dopo giorno, andavano assottigliandosi in maniera sempre più preoccupante. Dopo le piogge era poi arrivata l'estate, la più calda e secca che le due comunità ricordassero. Così, anche durante la stagione solitamente dedicata all'accumulo di cibo, le formiche erano state costrette ad attingere alle loro già scarse riserve, ormai quasi del tutto esaurite. Tra le formiche rosse e quelle nere non era mai corso buon sangue. I vecchi raccontavano di frequenti guerre sanguinose scoppiate spesso per futili motivi, per questo ai giovani formichini veniva suggerito di non avere contatti con i nemici, così le due comunità avevano imparato a convivere, cercando di star lontano quanto più possibile l'una dall'altra. Purtroppo la scarsità di cibo costringeva le affamate formiche a mettere da parte la prudenza. Le rosse e le nere si trovavano così, sempre più spesso, a contendersi qualche rara larva o resti di animali sempre più rari e gli incidenti, spesso letali, erano ormai quotidiani.
OPERA NUOVA 20 I 9/ I • 53