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È SUPER IPO SIA LIVE CHE ONLINE! Alla ripresa dopo i vari lockdown e le numerose restrizioni che avevano reso impossibile l’organizzazione di tornei di poker live, l’Italian Poker Open c’è sempre di Cesare Antonini
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San Marino, dal 15 al 20 luglio con 888poker per l’organizzazione PkLive360, è andata in scena un Ipo da 1.497 entries per cinque giorni di gara durissimi in cui ha prevalso un certo Andrea Ricci. Un’altra consacrazione, sia per l’evento che si conferma di grande successo, che per il winner che si conferma per l’ennesima volta uno dei più forti in circolazione. E andiamo subito a vedere com’è andata perché, i numeri, come si vede, parlano da soli. Il 30enne pesarese e poker player professionista con 367mila dollari vinti in carriera è riuscito a mettere in riga tutti dopo cinque giorni di gara e un torneo difficilissimo per i saliscendi che ha dovuto vivere durante l’evento. Soprattutto perché c’era un monster field che da 30 left metteva davvero paura. A fargli da runner up è stato Gabriele di Salvo mentre in terza piazza è finito Vincenzo Scognamiglio. Fa rumore, invece, l’out in quarta piazza del chip leader del final day, Mario Perati. Per Ricci arriva un premio da oltre 125mila euro che portano le sue vittorie in carriera a oltre mezzo milione di bi-
ANDREA RICCI
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GIOCONEWS #09 SETTEMBRE 2021
gliettoni verdi e che lo lanciano verso la strada della triple crown di titoli italiani dopo il successo di qualche anno fa al Million di Nova Gorica. Quindi dopo Ipo potrebbe arrivare l’Ips o l’Euro Poker Million di Euro Rounders. Ma Andrea è ormai consacrato come uno dei migliori player in circolazione nel circuito italiano. E per lui è stata una vittoria sofferta ma cercata, voluta e conquistata con grande sicurezza e qualità nel late stage del torneo:“Se me la sentivo calda? Fino al Day1 in cui ho chiuso chip leader sì, poi c’è stato un momento di défaillance al Day2 inoltrato e anche quando ci siamo avvicinati ai premi - raconta Ricci - ho poi deciso di aggrare la bolla ma non ha funzionato molto. Quindi ho ripreso confidenza ma ho avuto un problema con le pause: tornavo e impiegavo una mezz’ora per riprendere il ritmo. Forse dipendeva dal fatto che sono stato molto fermo per il lockdown e, non a caso, era il secondo torneo che giocavo dal vivo dopo tanti mesi. Avevo giocato anche lo SharkBay ma era andato male”. Il late stage è stato difficilissimo? “Devo dire che dai 30 left in poi il field era complicatissimo. Al final table riconosco di aver visto tantissime carte e questo mi ha aiutato anche perché non avevo iniziato giocando il mio miglior poker. In più avevo due big stack alla mia destra e alla mia sinistra con Olivieri e Scognamiglio. Più in la c’era anche Mario Perati, lo squalo vero del tavolo che temevo ma è stato molto sfortunato in tante situazioni di gioco anche contro di me e il fatto che sia uscito quarto mi ha aiutato molto per chiudere il torneo”. In effetti Perati ha mosso tantissimo il gioco e era riuscito subito a volare ancora più in alto. Poi in tantissimi spot apriva l’action e trovava Ricci o Scognamiglio con ottime mani di partenza o con buone combinazioni centrate sul board. Ha saputo foldare tantissimo poi in un colpo con 55 contro Scognamiglio
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