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Non si gioca sul lavoro
di Anna Maria Rengo
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Il lavoro legale nobilita l’uomo. Ci piace ammodernare così questa celebre frase, attribuita a Charles Darwin, per introdurre il tema portante della rivista che, se state leggendo questo editoriale, avete tra le mani.
Non a caso, è il tema del numero di maggio di Gioco News, mese che si apre con la festa internazionale del lavoro e con tutte le rivendicazioni, analisi e prospettive che essa comporta. Anche e soprattutto per il settore del gioco appunto “legale”, troppo spesso vittima di pregiudizi e critiche, questo dal lato della percezione sociale, per proseguire con l’essere vittima di scelte politiche, a livello nazionale e locale, punitive.
Una situazione che si riverbera in primis sugli operatori di gioco, ma anche sui loro addetti.
Ecco dunque che ci occupiamo stavolta di gioco pubblico e di casinò sotto il profilo occupazionale, per evidenziarne innanzitutto il peso e la sua evoluzione nel tempo, ma anche la professionalità degli addetti che, come più volte ripetuto da diversi intervistati che conoscerete nelle pagine a seguire, sono il primo punto di contatto con la clientela, e dunque i primi a potersi accorgere di eventuali problemi di dipendenza da gioco e a muoversi di conseguenza.
Un ruolo dunque fondamentale, che richiede una formazione apposita e che è in costante e necessario mutamento, così da sfruttare le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, ma anche da adattarsi a una sempre più pressante esigenza e richiesta di sostenibilità, nella sua accezione più ampia.
Un ruolo, anche, che chiede con forza di essere riconosciuto, specie ora che, tra mille ritardi e difficoltà, si sta portando avanti il riordino del gioco fisico, così da completare quell’opera complessiva in fase decisamente più avanzata per quanto riguarda il suo corrispettivo online.
Nell’auspicio che la piena attuazione della Delega fiscale riesca a restituire al gioco legale e ai suoi dipendenti quella “nobilità” che già hanno, e che non sempre viene riconosciuta.
IL GIOCO SALE IN CATTEDRA
Speciale Occupazione
10/
Questione territoriale, un ostacolo per lo sviluppo
Il vicepresidente Agic, Giovanni Emilio Maggi, parla del ruolo del comparto del gioco pubblico e delle sue prospettive
12/ I pericoli del derisking
14/ Riordino, numero addetti a rischio contrazione
18/ Il gioco che verrà
20/ Verso una visione globale
22/ Il pilastro del successo
Politica
4/
Sostenibilità è innovazione
Secondo la deputata Luana Zanella (Avs) in materia di gioco è fondamentale un confronto parlamentare che ne affronti i diversi aspetti
6/ Dove tutto ebbe inizio
È tempo di voto per eleggere i nuovi sindaci a Bolzano, “culla” della questione territoriale e delle prime norme restrittive sul gioco, e a Trento, che ne ha seguito le orme
Esteri
24/ La corsa della Scandinavia verso il digitale
Svezia e Danimarca, due mercati orientati verso l’online, in dieci anni hanno cambiato drasticamente la loro prospettiva in materia di gioco
25/ Alla scoperta della Norvegia
Eventi
26/ Mapic, l’eccellenza del retail
27/ Gli appuntamenti internazionali in Florida e Lituania
Attualità
30/ Prendere le distanze dalle distanze
Riordino della distribuzione degli apparecchi sui territori: i cortocircuiti che penalizzano lo Stato e gli interessi pubblici
Normativa 32/ Videogiochi in cerca di autore
La riforma delle opere digitali online interessa anche il mondo videoludico: ecco quali tutele prevede
Slot/ Vlt
36/ Il presente del futuro remoto
La nuova generazione di apparecchi da intrattenimento inizia a prendere forma. Vediamo come.
38/ FISCO E SLOT
Scommesse
40/
Betting tra riforme e innovazione bottom up
Dalle gare all’innovazione, il settore delle scommesse d’Italia è sul ciglio di due anni decisivi, a patto che si ascolti il giocatore e si coltivino le sue esigenze: parola di Maurizio Ughi
«Ritengo che il riordino
debba riguardare il settore nel suo insieme e il confronto parlamentare è essenziale sia in relazione al riordino fiscale che alle concessioni. La crescita importante del gioco italiano e del relativo prelievo erariale richiede l’intervento urgente del legislatore, che oltre ad occuparsi delle nuove regole, deve occuparsi delle insidie rappresentate dal gioco online e della tutela del giocatore.»
Luana Zanella
Battle of Malta, Ziemchod vince la guerra
In leggero calo ma solita kermesse pazzesca, la Spring Edition dell’evento giocato nell’Eden Arena con 1.542 entries e tanti tornei avvincenti
50/ Il cielo d’Irlanda è azzurro con Ruggeri, Bendinelli e Dedoni
Interviste
60/
Ritorno alle origini!
Tony Esposito ospite al Casino de la Vallée: proprio nella Casa da gioco valdostana, nel 1984, aveva vinto Un disco per l’estate con Kalimba de luna
61/
Un videogame come rilassante
Matthew Lee, l’artista che accende il palco con i suoi virtuosismi al pianoforte, si racconta spaziando tra rock’n’roll e videogiochi
RUBRICHE
26/ NUOVE TENDENZE
Ippica
42/ L’isola dell’ippica
I piani dei gestori degli ippodromi sardi di Chilivani, Sassari e Villacidro, fra valorizzazione della tradizione, polifunzionalità e formazione professionale degli operatori della filiera strutturale
Amusement
46/ Voglia di stare insieme
Marco Raganini, presidente di Anbi, sottolinea la necessità di avviare interventi concreti per tutelare e valorizzare il settore
Flipper
47/ Il mese decisivo
A maggio vanno in scena alcune competizioni decisive per popolo del flipper sportivo, tra la quinta del Circuito nazionale Italian Championship Series e il Campionato Europeo
Il presidente dell’Eca Erwin van Lambaart illustra le strategie e i progetti dell’associazione europea che rappresenta circa 700 case da gioco
58/ PANNO NERO
59/ LA SLOT ONLINE DEL MESE
62/ L’ORA DEL GIOCO
66/ DAL MONDO
67/ DA NON PERDERE
68/ VISTO DA VICINO
70/ L’AVVOCATO DEL TAVOLO
72/ GIOCO E RETAIL
74/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ
76/ A CARTE SCOPERTE
78/ GIOCARE CON GUSTO
80 / AL BAR DEGLI ESPORTS
81/ GIOCO E PSICHE
82/ LA SLOT DEL MESE
85/ LO SFIZIO DEL GIOCO
96/ OROSCOPO
AZIENDE
34/ Esperienze su misura per l’Italia
37/ GoodStar, strategia e nuove tecnologie per l’online
84/ NEWSLETTER
ENGLISH PAGES
86/ The pillar of success
88/ Experiences tailored for Italy
90/ Space savers
93/ Responsible gaming in prime time
93/ Innovation in the spotlight
94/ International events in Florida and Lithuania
52/ Vivere il poker a 360 gradi
Casinò
LUANA ZANELLA
Sostenibilità
è innovazione
Secondo la deputata Luana Zanella (Avs) in materia di gioco è fondamentale un confronto parlamentare che ne affronti i diversi aspetti
di Daniele Duso
Aimbientalista di lungo corso, docente, già assessora del Comune di Venezia e oggi parlamentare per Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella porta in Aula alla Camera una visione integrata che unisce giustizia ambientale, diritti civili e sostenibilità sociale. La sua storia politica è saldamente ancorata alla tutela del territorio e alla difesa di un modello di sviluppo più equo, fondato sulla partecipazione, sull’equilibrio tra le esigenze dell’economia e quelle della collettività, sull’urgenza di riforme che guardino al futuro con responsabilità.
La riflessione sulla sostenibilità, del resto, attraversa ormai tutti i settori produttivi, compreso quello del gioco pubblico, che in Italia rappresenta una componente rilevante dell’economia nazionale, contribuendo in modo significativo al bilancio dello Stato. Un comparto produttivo che dà lavoro a oltre 150mila addetti, tra dipendenti diretti e indotto.
Tuttavia il gioco, con la sua natura ambivalente, impone alla politica uno sguardo ancora più attento e articolato. In un momento storico in cui il settore è interessato da un importante processo di riordino normativo, diventa cruciale interrogarsi sul ruolo delle istituzioni, sull’efficacia delle misure esistenti e su quelle da implementare, per garantire un equilibrio tra le esigenze economiche, la tutela della salute pubblica
e la legalità.
Luana Zanella, che durante la sua esperienza amministrativa ha seguito da vicino le vicende del Casinò di Venezia, conosce bene le criticità di un comparto che necessita non solo di nuove regole, ma anche di una regia pubblica consapevole, capace di tenere insieme lotta al gioco illegale, contrasto alla ludopatia e salvaguardia dei lavoratori. In questa intervista, la deputata condivide alcune riflessioni su come coniugare transizione ecologica e sostenibilità sociale, anche in settori dove queste sfide sembrano meno visibili, ma non per questo meno urgenti.
Ma il discorso, con lei, giusto che parta dalla sostenibilità, in un’epoca in cui le parole “green” e “sostenibile” rischiano di diventare etichette prive di sostanza.
Onorevole Zanella, lei si occupa da sempre di ambiente e tutela del territorio. Quali politiche ritiene più efficaci per incentivare le aziende italiane a integrare pratiche sostenibili nei loro modelli di business?
“Non c’è un’unica ricetta, dipende dalla singola azienda, da quanto energivora e tecnologicamente innovativa o meno sia. Integrare pratiche di sostenibilità è una definizione vaga e ambigua se non accompagnata da un progetto di sostenibilità preciso. Potrebbe addirittura configurarsi come green washing!”
Tutte le aziende, anche quelle del settore del gioco, sono chiamate da tempo a evidenziare il loro impegno nell’in-
novazione sostenibile. A suo parere quello del gioco pubblico è un settore nel quale le scelte della politica possono ancora incidere?
“Penso non esista settore in cui la politica non possa incidere, quindi sì, direi. E il termine di sostenibilità si dovrebbe intendere anche nel senso di sostenibilità sociale ed economica.”
Quali misure legislative potrebbero essere adottate per garantire che la sostenibilità aziendale non avvenga a scapito dei diritti dei lavoratori?
“In generale ritengo necessaria la compatibilità tra sostenibilità ambientale e quella sociale. La concertazione con le rappresentanze dei lavoratori in relazione alle scelte che potrebbero incidere sulle condizioni di lavoro o sull’occupazione è indispensabile e utile.”
Parliamo di gioco pubblico e casinò. Il settore del gioco pubblico è interessato da un percorso di riordino che dovrebbe concludersi verso fine anno, ritiene che anche il settore dei casinò necessiti di un riordino normativo? Se sì, quali aspetti regolamentari andrebbero prioritariamente rivisti?
“Ritengo che il riordino debba riguardare il settore nel suo insieme e il confronto parlamentare è essenziale sia in relazione al riordino fiscale che alle concessioni. La crescita importante del gioco italiano e del relativo prelievo erariale richiede l’intervento urgente del legislatore, che oltre ad occuparsi delle nuove regole, deve occuparsi delle insidie rappresentate dal gioco online e della tutela del giocatore. Importante il contrasto dell’accesso al gioco delle e dei minorenni e l’organizzazione dei servizi psico sociali per la prevenzione, contrasto e cura delle dipendenze.”
Nel percorso di riordino del gioco pubblico, online e terrestre, il governo ha messo in primo piano il tema della tutela del giocatore. Quali strategie legislative potrebbero essere implementate, a suo parere, per contrastare la ludopatia?
“In qualità di assessora del Comune di Venezia, ho seguito per anni le vicende legate al nostro Casinò, alle sue trasformazioni e complesse problematiche. Il fatto che fosse pubblico e rappresentasse un’entrata decisiva per il bilancio del Comune ne facilitava la governance, il controllo. Per esempio l’attività di contrasto alla ludopatia, in collaborazione con l’Usl veneziana, è stata importante e costantemente monitorata. Per quanto riguarda la situazione al presente dell’insieme del settore, francamente trovo molto più difficile l’azione e l’intervento pubblico. Per questo l’accordo tra Stato, Regioni e Comuni è fondamentale.”
la dipendenza da gioco rispetto al porre limiti di orari o fissare distanze da luoghi sensibili?
“La formazione del personale è importantissima e il Comune deve assumere una funzione centrale in questa direzione, attraverso l’apprestamento di politiche sociali ad hoc in collaborazione con le altre istituzioni coinvolte e ovviamente le aziende.”
In generale a suo parere è possibile porre altri limiti al settore mantenendo al contempo un equilibrio con il contrasto al gioco illegale, con le esigenze economiche del settore e con le esigenze dell’Erario?
“Il tema del gioco illegale è cruciale, fondamentale l’azione di contrasto e repressione dell’attività criminale connessa. Su questo ritengo che sarebbe necessario un lungo approfondimento che non mi sento di accennare in poche battute.”
Lei si è occupata anche di reati contro gli animali: come valuta l’efficacia delle attuali normative contro i reati sugli animali, compresi quelli impiegati all’interno degli ippodromi? Ritiene che ci siano ulteriori passi da compiere in questa direzione?
“Sicuramente il dibattito pubblico relativo alla normativa penale che sanziona i reati perpetrati contro gli animali ha prodotto dei mutamenti prima di tutto di carattere culturale e nella sensibilità diffusa. Questo non significa che gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine siano sufficienti a garantire la tutela degli animali limitata spesso a quella degli animali d’affezione. Quindi la strada da fare è ancora molto lunga, nonostante la riforma dell’articolo 9 della Costituzione e l’introduzione di norme importanti. Va anche detto che i tentativi di smantellare per esempio la L. 157 del 1992 che tutela la fauna selvatica (legge sulla caccia) sono sempre più accaniti, e le crudeltà nelle pratiche in particolare degli allevamenti intensivi sono ancora troppo diffuse.”
A livello locale (Comuni, Regioni) incentivare la formazione del personale del settore anche nel riconoscere affrontare problematiche come quelle del gioco patologico potrebbe essere una scelta più efficace per contrastare
Luana Zanella, impegnata nel movimento delle donne e nell’associazionismo ambientalista, approda all’inizio degli anni Novanta alla politica istituzionale. Assume nel corso degli anni vari incarichi nell’amministrazione comunale di Venezia: presidente circoscrizionale (1994/1997), presidente del consiglio comunale (1997/2000), assessora alle Politiche sociali e alla Cittadinanza delle donne (2000/2001), assessora alla Produzione culturale, Relazioni comunitarie e internazionali, Politiche giovanili e Centro pace (2006/2010). Promuove la costituzione della Fondazione musei civici veneziani, e favorisce la collaborazione e il coordinamento tra le Istituzioni culturali veneziane. Collabora con la Fondazione di Venezia al progetto M9, il nuovo Museo della città dedicato al Novecento, e stabilizza presso il centro culturale Candiani di Mestre il “Laboratorio Novecento”, curato dall’architetto Giorgio Sarto. Eletta nel 2001 alla Camera dei ceputati, ha coordinato la componente Verdi – L’Ulivo del gruppo misto. Rieletta nel 2006, è stata vicepresidente del gruppo Verdi fino alla fine della legislatura. Ha fatto parte della commissione Bicamerale per l’infanzia (2001/2008), è stata capogruppo nella commissione Bilancio, tesoro e programmazione (2006/2008). È stata membro della delegazione del Parlamento italiano presso l’Unione interparlamentare.
Dove tutto ebbe inizio
È tempo di voto per eleggere i nuovi sindaci a Bolzano, “culla” della questione territoriale e delle prime norme restrittive sul gioco, e a Trento, che ne ha seguito le orme
è un fil rouge che accomuna le città di Bolzano e Trento, chiamate nel mese di maggio - il 4 e, in caso di ballottaggio, il 18 - a scegliere i rispettivi sindaci e a rinnovare i propri consigli comunali.
Entrambe, in quanto capoluogo delle due province autonome omonime, hanno applicato una stringente regolamentazione che negli anni ha portato all’espulsione del gioco legale ed entrambe presentano sei candidati a sindaco per le elezioni.
Alcuni di loro hanno risposto alle domande di Gioco News ed enunciato le proprie posizioni in materia, oltre che sul futuro delle proprie città.
BOLZANO, IL GIOCO NON È PIÙ UN CAVALLO DI BATTAGLIA
Come nostro costume, presentiamo i candidati in un democratico ordine alfabetico, partendo quindi da Juri Andriollo, assessore comunale uscente alle Politiche sociali, al tempo libero e allo sport, sostenuto da Partito democratico, Verdi, Socialisti, Lista Caramaschi, Restart, Rifondazione comunista e Sinistra Italiana. Con un programma di coalizione all’insegna di “coraggio, visione, responsabilità ambientale”, iniziando una “fase due” per la città. Di professione avvocato, Andriollo, come tale, nel 2013 si trovò a difendere alcuni esercenti che avevano
fatto ricorso proprio contro la legge provinciale altoatesina per il contrasto al gioco patologico che li obbligava a eliminare gli apparecchi da intrattenimento dai propri bar. Da allora in poi, sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno confermato la legittimità della normativa, che, come noto, fin dal 2010 ha introdotto un distanziometro che vieta l’apertura di attività del settore a meno di 300 metri dai “luoghi sensibili”, ricordando che con la legge provinciale n. 18 del 2017 è stata trasferita ai Comuni la competenza per l’autorizzazione delle sale giochi.
Bolzano
Matthias Cologna
di Francesca Mancosu
Suo diretto rivale “in casa” sarà Matthias Cologna, ispettore amministrativo in Provincia e consigliere comunale uscente, candidato sindaco del Team K, scelto dopo la rottura delle trattative con il centrosinistra, che sembra non essersi mai espresso direttamente in materia di gioco, ma mette fra i pilastri del suo programma elettorale “accessibilità e sostenibilità, sicurezza, amministrazione trasparente e Bolzano città di cultura, innovazione e inclusione”.
Bolzano per la prima volta nella sua storia, a parte un mese nel 2005, quando venne eletto Giovanni Benussi (rimasto in carica solo un mese perché privo della maggioranza in consiglio comunale), potrebbe incoronare un sindaco di centrodestra: l’imprenditore Claudio Corrarati, supportato da Fratelli d’Italia, Lega, FI, Civica per Bolzano-Corrarati sindaco. Il suo obiettivo? “Cambiare Bolzano”, lavorando in primis su snellimento della burocrazia, progettualità a lungo termine per le grandi opere, impegno nel sociale, mobilità, attenzione ai giovani e lotta contro l’abbandono dei rifiuti.
Angelo Gennaccaro, in lizza con la lista civica “Io sto con Bolzano” è stato assessore comunale dal 2016 al 2020, con deleghe in materia di giovani, sport, partecipazione ed edilizia abitativa, e poi nella legislatura successiva con competenze legate a innovazione digitale, smart city, giovani, personale e organizzazione. Il suo motto? “Tra destra e sinistra scegli Bolzano”.
Le priorità enunciate sono il contrasto al caro casa e caro vita, e alla crisi abitativa, nonché la ricerca di soluzioni per arginare i problemi legati al traffico e alla sicurezza, non dimenticando la cura dell’ambiente e dei giovani.
Invece, sicurezza, misure contro il caro casa, ambiente e decoro, mobilità e scuola in lingua tedesca sono i cinque punti chiave del “Piano per Bolzano” presentato da Stephan Konder, vicesindaco uscente, con deleghe in Pianificazione e sviluppo del territorio, Urbanistica ed edilizia, fra l’altro, sceso in campo con Svp, il Partito popolare sudtirolese.
La sesta della lista è Simonetta Lucchi, docente, scrittrice e saggista, in corsa per il Movimento 5 Stelle e per Rifondazione comunista. Nel suo caso i capisaldi del suo programma elettorale per Bolzano sono distribuzione, dignità, diritti, come sottolinea alla nostra testata. “Per distribuzione intendo che gli inevitabili oneri di gestione delle risorse, del traffico, del problema abitativo, dei rifiuti, non siano più ge-
stiti prevalentemente dal capoluogo: occorrono più collaborazione e apertura, sia culturale che sugli aspetti pratici, più convenzioni con gli altri Comuni, più equità e giustizia.
Tutti i quartieri devono rivivere, in un concetto di valorizzazione sia culturale sia storico artistica, cosa che aiuterebbe anche lo sviluppo del commercio e diminuirebbe il senso di insicurezza nella popolazione, che ha bisogno di sentirsi giustamente protetta anche tramite un maggiore controllo sulle strade e una migliore illuminazione.
La crescita culturale è importante, così come lo sviluppo di un concetto di scuola europea, che potrebbe anche essere un impegno dell’amministrazione comunale. Più musica e sport, più arte e aperture per i giovani, più tutele per anziani e disabili, e le donne con maggiori opportunità di crescita professionale e personale. Diritti quindi per tutti indistintamente e al di là di qualsiasi appartenenza etnica, linguistica, religiosa o sociale per un vivere più solidale, intergenerazionale, creativo e rivolto al futuro. Per garantire più rispetto e dialogo, comprensione e educazione nel senso più ampio del termine.”
Ed ecco la sua posizione sul gioco: “La legge provinciale del 16.11.2017, n. 18, ha trasferito ai Comuni la competenza per l’autorizzazione di locali delle sale giochi. Nel nostro territorio l’attenzione alla prevenzione di questo fenomeno di dipendenza è stata a mio parere adeguata, attenzionando per tempo la diffusione di un fenomeno importante, in un contesto già fragile e potenzialmente a rischio riguardo alle dipendenze di altro genere o natura.
Tuttavia, è probabilmente necessario, anche a fronte dell’attuale crisi del sistema sanitario e dell’assistenza sociale e di base, rilevare prontamente qualsiasi criticità e intervenire con la massima tempestività, in modalità integrata e sinergica tra strutture e comunità. È proprio là dove la rete della solidarietà e del sostegno comincia a mostrare delle lacune che possono nascere nuovi e più gravi problemi. Sia le cure che la prevenzione dei rischi del fenomeno del gioco patologico devono essere fruibili ai soggetti interessati e loro famigliari, e occorre intervenire con progetti e sensibilizzazione già nelle scuole e nei contesti educativi. I sindaci, nel loro ruolo di prime autorità sanitarie locali, hanno senz’altro un impegno particolare in questo senso, di fronte alle cittadine e ai cittadini tutti.
Personalmente, vivendo in contesti educativi ed essendo quotidianamente a contatto con giovanissimi e famiglie, presterei la massima attenzione al contrasto delle dipendenze, di cui quella nei confronti del gioco è forse non ancora sufficientemente portata all’attenzione generale come invece sarebbe necessario e utile”. >
Simonetta
Lucchi
TRENTO, OLTRE ALLA LEGGE PROVINCIALE SERVONO NUOVI STRUMENTI
Passando a Trento, è bene innanzitutto ricordare che la legge provinciale n. 13/2015 stabilisce il divieto di collocazione di apparecchi da gioco con vincita in denaro a una distanza inferiore a 300 metri dai luoghi sensibili. La sua entrata in vigore è avvenuta nel 2020 per le attività generaliste ed è slittata al 12 agosto 2022 per le sale dedicate dopo la proroga approvata dal Consiglio della Provincia autonoma di Trento nell’ambito dell’assestamento di Bilancio, e successivamente sono proseguiti i contenziosi al Tar e al Consiglio di Stato, che recentemente ha sospeso i provvedimenti di chiusura delle sale gioco e chiesto la verificazione dell’effetto espulsivo della normativa. Una questione ancora in divenire quindi, sulla quale abbiamo interpellato anche i sei candidati per la carica di primo cittadino.
Giulia Bortolotti, insegnante, in campo per la coalizione composta da Onda, Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle, dichiara: “L’aver allontanato dalle scuole le slot machine come prevede la legge è senza dubbio un fatto positivo, ma non basta; serve acquisire consapevolezza dell’entità del fenomeno e soprattutto prendere una posizione forte per contrastarlo sia attraverso azioni di prevenzione nelle scuole e sia di sostegno alla genitorialità. Sicuramente a livello nazionale servono regole chiare. Se da un lato probabilmente impedire completamente il fenomeno è utopia, si deve almeno evitare il proliferare del gioco: pubblicità ingannevoli del passato come quelle sul gratta e vinci sono devastanti come messaggio. Lo Stato non può farsi promotore di gioco ai livelli attuali: lotterie, lotto, gratta e vinci eccetera sono pervasivi nella nostra società. Si deve iniziare a trattare la cosa come si fa con il fumo, come un problema di sanità pubblica, e non come un modo per fare cassa.” I capisaldi del suo programma elettorale invece sono “l’attenzione all’ambiente, a una mobilità sostenibile che sia realizzabile, al tema della casa, che sta diventando un problema per via del caro affitti e del problema degli affitti brevi ad uso turistico. Infine, il tema della sicurezza, in quanto la città ha visto un sensibile peggioramento in termini di microcriminalità”.
Dopo di lei, in ordine alfabetico, c’è Andrea Demarchi, aspirante sindaco per la lista Prima Trento con il supporto anche di La Civica e Noi Trento (Lista Fugatti, leghista e attuale presidente della Provincia). Impiegato e pompiere volontario, presenta “un progetto autonomista, civico e territoriale
per una città protagonista del proprio futuro”, in cui non si citano né la ludopatia né l’azzardo, ma si programma “un comune vicino ai cittadini, verde e responsabile, che investe sulle energie rinnovabili, con infrastrutture moderne, e dove si persegue uno sviluppo turistico sostenibile, integrato con natura, cultura e comunità. Con politiche sociali forti per anziani, famiglie, disabili e senzatetto, per la casa, la cultura e l’università, nuovi impianti sportivi, parchi urbani e un miglioramento della qualità della vita”.
Simonetta Gabrielli, impiegata in pensione, è la candidata di Democrazia sovrana popolare, movimento di Marco Rizzo.
Per lei “distanziare di 300 metri le sale da luoghi sensibili è come mettere un pannicello caldo su una ferita molto profonda. Noi non crediamo in un moralismo che si limita a predicare astinenza senza offrire alternative. Serve una visione radicalmente diversa, che riparta dai fondamenti del sovranismo popolare: la lotta al gioco d’azzardo va inserita in una battaglia culturale contro l’individualismo. Servono spazi di aggregazione (sedi di incontro, circoli, eventi) che offrano svago autentico, non mercificato; la risposta non è il proibizionismo, ma un nuovo umanesimo che riaffermi la dignità del lavoro e della comunità”. Per contrastarlo efficacemente quindi secondo Gabrielli servono “una tassazione fortemente progressiva sui profitti
Andrea Demarchi
Giulia Bortolotti
Simonetta Gabrielli
Trento
del gambling, con reinvestimento in servizi sociali; divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni; promozione di attività culturali e cooperative come alternativa al vuoto esistenziale sfruttato dalle slot. Insomma, lo Stato deve smettere di essere complice dello sfruttamento e tornare a fare l’interesse pubblico. Sovranità è anche liberare la gente dalla schiavitù del gioco”.
Più in generale, nel programma di Democrazia sovrana popolare per Trento ci sono una gestione di “buon senso della politica ambientale, connessa con la salute dell’uomo, il sostegno alla famiglia, un approccio equilibrato e lungimirante sulla questione della sicurezza e dell’immigrazione, che eviti sia la creazione di sacche di emarginazione sia l’inasprimento dei controlli sui cittadini”. E, sui trasporti, Gabrielli rimarca l’urgenza di “abbandonare le logiche attuali e ripensare la mobilità in modo radicale, restituendo alla città il suo ruolo di luogo vissuto e abitato”.
Ingegnere idraulico e consigliere di circoscrizione, Claudio Geat dopo aver lasciato il Partito democratico scende in campo alle elezioni comunali per Generazione Trento, lista da lui stesso fondata. “I capisaldi del nostro programma elettorale possono essere riassunti, per sommi capi, nei seguenti temi: sicurezza, politiche sociali, mobilità, cultura e sport, ambiente.
Con sicurezza intendiamo sicuri a casa e in strada; riguardo alle politiche sociali l’obiettivo è avere a cuore la propria gente, i propri concittadini; la mobilità comporta la possibilità di spostarsi senza stress, dando la precedenza alla mobilità pubblica, quindi alla mobilità dolce ed alla rimozione delle barriere architettoniche. Cultura e sport riguarda la nostra identità e il benessere. Vogliamo promuovere eventi che lasciano un segno, senza limitarsi al turismo stagionale, incrementare l’offerta sportiva ed eventi diffusi per tutto l’anno. L’ambiente infine viene declinato come un sì a tutte le opere sostenibili, ma vogliamo una città capace di affrontare le sfide climatiche. Proteggere la città, puntando alla volontà di realizzare le opere pubbliche solo se rispettose dell’uomo e dell’ambiente”.
Una parte del programma elettorale è dedicata proprio al gioco e alle dipendenze tecnologiche tout court, da affrontare attraverso un piano basato su “educazione, sensibilizzazione e strumenti concreti per promuovere un uso responsabile della tecnologia”. Con iniziative quali “campagne di sensibilizzazione, educazione digitale nelle scuole, laboratori per genitori e ragazzi, zone digital detox nei parchi e negli spazi pubblici, monitoraggio del tempo online, supporto psicologico. Senza demonizzare gli
strumenti digitali, ma promuovendone un utilizzo equilibrato e responsabile”.
Per contrastare la ludopatia, Generazione Trento propone “iniziative pubbliche per informare i cittadini sui rischi del gioco, limiti orari e distanze minime tra sale gioco e luoghi sensibili, sportelli dedicati e gruppi di sostegno per chi è affetto da ludopatia e per le loro famiglie, attività che insegnino ai giovani i pericoli del gioco, collaborazione con i commercianti, l’utilizzo di strumenti digitali che aiutino a monitorare le abitudini di gioco”.
“La Trento che meriti” invece è lo slogan di Ilaria Goio, imprenditrice, con una formazione in economia montana e forestale, aspirante sindaca per la coalizione di centrodestra autonomista, composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Ecco le sue parole: “Mi candido a sindaco perché credo fermamente che Trento meriti di più: un’amministrazione vicina ai cittadini, capace di ascoltarli e di migliorare la qualità della loro vita.
Voglio una Trento più sicura, più accogliente, più vivibile e innovativa, che valorizzi il suo patrimonio storico, culturale e ambientale e che guardi al futuro con coraggio.
Sono convinta che il Comune debba essere un alleato dei cittadini, un punto di riferimento che sappia rispondere alle esigenze di tutti: dai giovani alle famiglie, dagli anziani alle imprese.
Il programma della coalizione di centrodestra autonomista si basa su cinque pilastri fondamentali: sicurezza, welfare, ambiente, sviluppo locale e semplificazione.
Credo in una Trento orgogliosa delle sue radici ma aperta al mondo: un ponte tra tradizione e innovazione, tra centro e periferia, tra contesto urbano e montano, tra Italia ed Europa”. Nel suo programma non compare nessun espresso riferimento al gioco.
Chiudiamo la nostra carrellata con Franco Ianeselli, primo cittadino uscente, che punta al secondo mandato con il supporto di Partito democratico Campobase, Verdi e Sinistra e le civiche Sì Trento, Insieme per Trento e Intesa per Trento. Ad aprire il suo programma è la frase “Impegnarci per Trento ci fa stare bene”, a delineare lo spirito di un piano d’azione in 16 capitoli, in cui si parla di una città per i bambini e per i giovani, nuovi spazi per l’abitare, protezione e valorizzazione dell’ambiente, cultura come lievito per la città, innovazione e pari opportunità, fra l’altro. Anche in questo caso senza citare il gioco, dopo che alla tornata elettorale del 2020 Ianeselli aveva sostenuto “con convinzione” l’attuale legge provinciale in materia e la necessità di limitarlo.
Claudio
Geat
Ilaria Goio
Gioco pubblico Evoluzione, sfide e prospettive future
di Daniele Duso
Il comparto del gioco pubblico rappresenta un importante settore produttivo nel panorama economico italiano, con impatti significativi sia dal punto di vista finanziario che sociale. Nato come strumento regolamentato per contrastare l’illegalità nel gioco d’azzardo e offrire opzioni sicure e controllate ai giocatori, questo settore ha visto un’evoluzione complessa e dinamica negli ultimi anni.
La pandemia da Covid-19 ha segnato una svolta epocale per il gioco pubblico, accelerando cambiamenti già in corso e introducendo nuove dinamiche di mercato. Durante il lockdown e le restrizioni imposte per contenere il coronavirus il gioco fisico ha subito una brusca battuta d’arresto: sale chiuse, eventi cancellati e una riduzione significativa dell’interazione diretta con i luoghi dedicati. Parallelamente, il gioco online, che già era in forte crescita negli anni precedenti, ha registrato un vero e proprio boom. Le piattaforme digitali, da quelle dedicate alle scommesse sportive al poker e ai casinò virtuali, hanno attratto un numero sempre crescente di utenti, determinando una trasformazione delle abitudini dei giocatori.
Oggi, con la graduale ripresa economica e sociale, il comparto si trova a un bivio cruciale. Mentre il gioco online continua a consolidare la propria posizione, il settore fisico attende con ansia il completamento del proprio riordino, una revisione normativa fondamentale per garantire una ripartenza solida e sostenibile. Questo processo, che mira a riorganizzare le regole e le modalità di gestione del gioco fisico, rappresenta una priorità per le istituzioni e gli operatori, i quali riconoscono il bisogno di un quadro regolamentare chiaro e aggiornato.
Di questa evoluzione del gioco, e delle sue ricadute su chi nel settore ci lavora o vorrebbe lavorarci, abbiamo parlato con alcuni tra i principali rappresentanti di quest’industria, e con chi è riconosciuto, in Italia, per l’eccellenza delle sue indagini e la profondità della sua capacità di analisi. Ne abbiamo ottenuto letture diverse della situazione attuale del gioco pubblico, inteso come settore produttivo, e prospettive complementari sul suo futuro. Il vicepresidente di Agic, Giovanni Emilio Maggi, il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, e Andrea Vavolo, dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, ai quali abbiamo chiesto il loro punto di vista su temi fondamentali come l’evoluzione del mercato, le sfide affrontate negli ultimi anni e le opportunità derivanti dal riordino normativo.
Con un focus particolare sulla netta dualità tra fisico e online proviamo a esplorare il ruolo del gioco pubblico come industria produttiva, mettendo in luce le sue potenzialità e i suoi rischi. Un dialogo necessario per comprendere non solo il presente, ma anche il futuro di un comparto che continua ad avere un peso significativo nell’economia nazionale e sull’occupazione.
Questione territoriale un ostacolo per lo sviluppo
Il vicepresidente Agic, Giovanni Emilio Maggi, parla del ruolo del comparto del gioco pubblico e delle sue prospettive
Il gioco pubblico è un comparto dalle grandi potenzialità, capace di generare innovazione, occupazione e importanti entrate per lo Stato. Da mesi, anzi anni, il settore attende l’attuazione di una riforma attesa da tempo, vista come leva per garantire stabilità e sviluppo, soprattutto nelle aree periferiche. Ne abbiamo discusso con Giovanni Emilio Maggi, vicepresidente di Agic, Associazione gioco e intrattenimento in concessione (alla quale aderiscono cinque dei principali con-
cessionari italiani: Eurobet, Igt, Lottomatica, Sisal e Snaitech), che ha recentemente ribadito come quella del gioco sia un’industria regolata, fondata su dinamiche economiche precise.
Ma quale impatto potrebbe avere la riforma allo studio del governo sul futuro dell’intero comparto?
“Qualsiasi industry ha necessità di un contesto normativo chiaro e definito per poter progettare il proprio futuro e pianificare investimenti di medio-lungo periodo che certamente porteranno an-
che ad una crescita occupazionale. Sappiamo che il riordino del settore fisico è un esercizio molto delicato, sicuramente più complesso di quello compiuto per l’online. Per affrontare e superare al meglio i punti più critici abbiamo dato, come associazione, la nostra disponibilità a collaborare, mettendo la nostra esperienza a disposizione delle istituzioni.
Q uesta riforma, ormai attesa da anni, è indispensabile per programmare lo sviluppo delle nostre aziende in un’ottica economica, organizzativa e, ovviamente, anche occupazionale. Per rispondere alle esigenze del mercato che si sta spostando verso nuove forme di intrattenimento, con un utilizzo sempre più elevato rilevanti della tecnologia, dobbiamo essere in grado di attrarre nuove competenze e nuovi talenti. Reputazione, certezza e stabilità, in presenza di una concessione solida e duratura, sono elementi assolutamente fondamentali per garantire un’occupazione stabile e qualificata.”
nale addetto, assistenza ai giocatori problematici, nonché nella vigilanza e nel controllo per scongiurare l’accesso dei minori. Per ottenere questi risultati si renderà necessario uno specifico protocollo operativo, soprattutto per garantire comportamenti e azioni omogenee, nonché azioni di verifica e controllo in corso d’opera. Siamo convinti che l’adozione di questo principio, per gli operatori che intenderanno recepirlo, porterà benefici a tutti e consentirà di migliorare la percezione del settore. Non si tratta di tenere a distanza il gioco, ma di creare ambienti sicuri e qualificati che consentano di escludere comportamenti rischiosi, garantendo un gioco responsabile e controllato.”
Il settore del gioco è impegnato concretamente a sostegno della legalità e della prevenzione delle problematiche legate al Gap. Come si coniuga questo approccio con la formazione professionale degli operatori e la creazione di profili sempre più qualificati nel mondo del gioco pubblico?
Uno dei temi centrali riguarda la necessità di nuove concessioni per poter pianificare investimenti. Quanto incide oggi l’incertezza normativa, in termini di occupazione e possibilità di creare nuovi posti di lavoro nel comparto retail?
“L’incertezza di cui parliamo ha due facce: una è determinata dalla mancanza di una riforma complessiva del settore - in assenza della quale si continua a prorogare le concessioni - e l’altra dalle grandi differenze normative livello locale. Le aziende associate ad Agic operano su tutto il territorio nazionale con oltre 60mila punti vendita: è facile capire che, nel momento in cui le regioni hanno iniziato a legiferare autonomamente, per gli operatori è stato impossibile avviare un percorso di sviluppo omogeneo e sostenibile. Anzi, in molti casi c’è stata o l’impossibilità di sviluppare nuove iniziative, o, ancora peggio, l’obbligo a chiudere punti vendita produttivi.”
La frammentazione delle leggi regionali, in particolare quelle legate alle distanze dai luoghi sensibili, è un ostacolo evidente allo sviluppo del settore. Quanto pesa questa situazione sull’occupazione attuale e potenziale del comparto, e quali correttivi auspica che vengano introdotti nella riforma?
“Come Agic proponiamo l’introduzione di un approccio unico per tutto il territorio nazionale, fondato non più solo sul concetto di 'distanza fisica', ma integrato con il nuovo concetto di 'distanza giuridica' che si fonda su criteri di certificazione dei punti di vendita. Tali criteri risiedono nella capacità di assicurare un’elevata qualità dell’offerta di gioco espressa in termini di caratteristiche degli ambienti, dotazioni tecnologiche, formazione e qualificazione del perso-
“La lotta al gioco illegale è uno dei punti centrali e qualificanti della nostra politica associativa. L'illegalità non solo sottrae risorse al comparto e, conseguentemente, anche all’erario ma contribuisce ad alimentare un dibattito pubblico pregiudizialmente negativo, quindi non obiettivo, sull’intero settore del gioco.
Le attività rappresentate da Agic e, più in generale, dagli operatori di gioco legali, si sono dimostrate nel corso del tempo lo strumento più efficace per contrastare l’illegalità, pratica che molto spesso di configura in maniera speculare alle attività lecite senza offrire alcuna tutela per i giocatori, ma anzi rischiando di portarli a casi limite, come abbiamo appreso, anche recentemente, dagli organi di informazione.
Un corollario dell’attività svolta dai concessionari sotto il controllo dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli lo si riscontra poi nella prevenzione del gioco compulsivo. Da anni siamo impegnati nell’introduzione di strumenti sofisticati di prevenzione, sia per i giocatori online che per quelli che frequentano i punti vendita. Abbiamo implementato, tra l’altro, anche i percorsi di formazione realizzati ad hoc destinati sia al personale interno, al fine di aumentare consapevolezza e condivisione sul tema, che al personale di sala per poter consentire loro di comprendere e prevenire gli eccessi e gestire così eventuali situazioni complesse. L’obiettivo che perseguiamo, e che con la riforma del settore dovrà diventare un punto fermo per tutti, è duplice: creare una cultura diffusa della prevenzione degli eccessi e assumere l’impegno di adottare efficaci strumenti di tutela dei giocatori per una reale mitigazione dei rischi.” (Dd)
Giovanni Emilio Maggi
I pericoli del derisking
Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, sottolinea le sfide che il settore del gioco deve affrontare e che mettono a repentaglio la stabilità occupazionale dei loro addetti
el panorama economico italiano, il settore del gioco pubblico rappresenta una realtà di grande impatto anche in termini di occupazione e sviluppo. Concessionari, operatori e lavoratori, soprattutto nel nel settore del gioco fisico, contribuiscono ogni giorno a garantire un’offerta regolamentata, sicura e trasparente, oltre a costituire, come spesso viene sottolineato, un argine concreto contro il dilagare del gioco illegale, generando posti di lavoro e risorse per l’economia nazionale.
Per approfondire il ruolo del comparto e le prospettive future abbiamo parlato con l’avvocato Geronimo Cardia, presidente di Acadi, l’associazione che rappresenta i concessionari di giochi pubblici aderenti a Confcommercio.
Lei ha spesso sottolineato come gli operatori del gioco siano considerati “incaricati di pubblico servizio”, con responsabilità analoghe a quelle di chi maneggia risorse pubbliche. Alla luce di questo status, secondo lei possono esserci delle ricadute in termini di tutela, formazione e riconoscimento professionale per i lavoratori della filiera del gioco pubblico?
“La qualifica di incaricato di pubblico servizio pone gli operatori del gioco in un contesto normativo di persone specializzate e sulle quali l’ordinamento giuridico fa particolare affidamento per raggiungere numerosi interessi di natura pubblica. Di tale circostanza sarebbe opportuno che si tenga conto soprattutto in queste settimane cruciali per il riordino del comparto del gioco fisico. Al riguardo si pensi che la verticale distributiva degli apparecchi cuba circa 110.000 occupati Fte (full time equivalent ossia equivalente a tempo pieno in italiano Ndr) sui 140.000 dell’intero territorio (nell’intero comparto se ne contano 150.000).”
La pressione normativa e fiscale unita ai limiti orari e territoriali ha contribuito a una contrazione dell’occupazione nel gioco fisico. Nell’ottica del riordino in corso, quali leve normative andrebbero attivate per tutelare l’occupazione senza rinunciare alla legalità e alla sostenibilità del comparto?
“Si deve partire dal chiarire il fatto che le limitazioni di orari si applicano solo agli apparecchi del territorio (non agli altri 30 prodotti ed all’altro canale distributivo), e che con questo non vi è stata una tutela della salute, ma solo lo spostamento del problema. Le limitazioni di orari sono arrivate a vietare l’uso anche per 17 ore al giorno rendendo, di fatto, impossibile
qualsiasi attività economica. Anche queste limitazioni stanno concorrendo all’inesorabile riduzione del gettito erariale dell’intero comparto del gioco visto che la quota di apporto degli apparecchi è di gran lunga la più consistente.”
Parliamo di derisking bancario, che obbliga gli operatori a chiudere o spostare attività per l’impossibilità di aprire o mantenere un conto corrente. In che misura questa pratica danneggia l’ecosistema occupazionale del settore?
“Chiudere un conto corrente a chi per legge deve usare un conto corrente dedicato previsto dalla normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari e che, per lavoro, deve drenare denaro contante e riversarlo nel circuito bancario significa in sostanza non solo firmare un provvedimento di licenziamento in tronco per il destinatario della chiusura del conto, con ciò determinando perdita di posti di lavoro. Ma significa anche indirettamente intralciare il sistema di contrasto al riciclaggio, come ormai chiarito da tempo sia dall’Eba che dalla Banca d’Italia.”
Nel quadro attuale di compliance e vigilanza antiriciclaggio, spesso si scaricano oneri stringenti sugli operatori e indirettamente anche sui lavoratori. Ritiene che ci sia oggi un equilibrio sufficiente tra gli obblighi imposti e la capacità, soprattutto delle piccole realtà, di farvi fronte senza ricorrere a tagli di personale o esternalizzazioni?
“La compliance e la trasparenza sono leve di legalità e democrazia. Il concetto di proporzionalità è già previsto nelle norme che regolano gli adempimenti previsti dai sistemi di conformità aziendali per esempio nel diritto bancario. Andrebbe certamente implementato e declinato anche nell’ambito dell’ordinamento del gioco pubblico. Ma senza comprometterne il funzionamento o limitarne gli effetti benefici. Inoltre la tecnologia può fare moltissimo anche sotto questo profilo. Ma per fare investimenti, occorre stabilità. E per avere stabilità occorre che si esca del regime delle proroghe, peraltro eccessivamente onerose, attraverso l’eliminazione di distanze ed orari espulsivi e non idonei a curare o prevenire il Gap.” (Dd)
Geronimo Cardia
Riordino Numero addetti a rischio contrazione
Andrea Vavolo, ricercatore della Cgia di Mestre, analizza gli effetti delle nuove norme nazionali sulle imprese del settore del gioco
e i loro lavoratori
Negli ultimi anni il comparto ha affrontato sfide significative, tra cui l’impatto della pandemia e le modifiche normative, che hanno influenzato profondamente l’occupazione e il futuro delle imprese.
Per approfondire questi temi, abbiamo incontrato Andrea Vavolo, ricercatore della Cgia di Mestre, che ci offre una panoramica sui dati, le tendenze e le prospettive del settore.
La riforma del gioco online prevede, tra il resto, l’applicazione di una tantum significativa e una conseguente riduzione dei concessionari. A suo parere questa dinamica influenzerà l’occupazione nella filiera del gioco, tra operatori e gestori di punti vendita tradizionali?
“Nell’ultimo rapporto sul settore dei giochi in Italia a cura degli Uffici studi della Cgia e di As.tro, si è ipotizzato uno scenario in cui si assisterà ad un ridimensionamento della filiera: la riduzione del numero dei concessionari, l’eliminazione delle ‘skin’, il calo dei Punti di ricarica (questi ultimi in seguito alla loro regolamentazione). In particolare, sebbene il bando non preveda un numero massimo di concessioni rilasciabili è innegabile che l’elevata ‘una tantum’ rappresenti una importante barriera di ingresso; soprattutto alla luce del fatto che il 94 percento del mercato del gioco online è ‘detenuto’ da 30 concessionari, mentre il restante 6 percento è in capo ai rimanenti 56. Questi ultimi potrebbero quindi non disporre di mezzi finanziari sufficienti per soddisfare le richieste del bando. Di fronte a questa situazione, è ipotizzabile una riduzione dell’occupazione.”
Considerando l’incremento della raccolta e della spesa nel gioco online, quali sono le principali opportunità e sfide che il settore deve affrontare, in particolare in termini di contrattualizzazione e stabilità dei posti di lavoro?
“Il mercato del gioco online è in costante crescita e nei prossimi anni, molto probabilmente verrà gestito da un numero più ridotto di concessionari a cui verranno richieste maggiori prestazioni: il punto di accesso al gioco da parte dei giocatori sarà gestito dai concessionari stessi e sarà nella propria rete, inoltre viene richiesto un maggiore impegno nel contrasto alla ludopatia e alla tutela del giocatore. Pertanto, si può ritenere che gli assegnatari delle nuove conces-
sioni avranno una maggiore quota di mercato come pure maggiori compiti; quindi sarà loro necessaria una maggiore forza lavoro. Tuttavia, non credo che assorbiranno totalmente la quota di lavoratori attualmente impiegata dai concessionari che usciranno dal mercato.”
Le aziende stanno investendo per differenziare la loro offerta e adottare nuove tecnologie, quanto pensa che questi processi di innovazione possano contribuire a ridefinire il modello occupazionale del settore, sia dal punto di vista delle realtà consolidate che nell’emergere di nuovi profili professionali?
“Sicuramente la strategia di investire, differenziare e acquisire nuove conoscenze è necessaria per la sopravvivenza delle imprese, tanto più per il settore del gioco lecito. Tuttavia, normalmente i piani strategici dovrebbero richiedere una stabilità di orizzonte temporale, nel caso del settore del gioco lecito penso che questa stabilità sia alla portata unicamente dal comparto del gioco online. La riforma del gioco online sembra porre un punto fermo anche se molto probabilmente per un ridotto numero di concessionari che di fronte a un orizzonte temporale più ampio saranno in grado di effettuare delle programmazioni per il futuro e investire in nuove competenze. Al contrario, il comparto fisico sembra ancora vivere una situazione di limbo in attesa di una riforma che dovrebbe poggiare su una intesa tra Stato, regioni ed enti locali che sembra lungi a venire, in questa situazione è difficile programmare per il futuro e impegnare capitali.”
Durante la pandemia si è accentuato e consolidato il riferimento al digitale. Ritiene che questa trasformazione abbia favorito la nascita di nuove figure professionali nel settore o che ci sia stato solo un riadattamento delle competenze esistenti?
“Sicuramente la pandemia ha dato una grossa spinta alla crescita del gioco online, la chiusura degli esercizi dediti al gioco fisico ha comportato anche uno spostamento dei giocatori verso il canale virtuale. Tuttavia il gioco online si era instradato su un deciso percorso di crescita sin dal 2015 con tassi di incremento a due cifre, situazione che è continuata anche con il ritorno alla normalità (2022 e 2023). Situazione coerente con l’aumento del grado di digitalizzazione della popolazione abituata ormai a utilizzare le moderne tecnologie quotidianamente. In base a questo ritengo che l’evoluzione delle competenze professionali non siano tanto legate alla pandemia ma a un percorso di crescita ed evoluzione del contesto iniziato molto prima e che l’emergenza pandemica ha semmai consolidato.” (Dd)
Andrea Vavolo
In prima linea nel contrasto al gioco patologico
Il funzionario nazionale della Filcams Cgil Danilo Lelli sottolinea il ruolo dei lavoratori del settore e la conseguente necessità di una formazione adeguata
uando si parla di dipendenti del settore gioco spesso si pensa a una categoria che svolge un lavoro non particolarmente edificante o qualificato. È davvero così?
Lo chiediamo a Danilo Lelli, funzionario nazionale della Filcams Cgil che segue appunto il settore del gioco pubblico.
“Assolutamente no. Si tratta di lavoratori che hanno una loro professionalità e che svolgono la propria attività in un settore molto delicato viste le sue implicazioni di tipo sociale, che vanno considerate. Per gestire meglio le problematiche anche legate alla ludopatia è opportuno e necessario avere lavoratori sempre più formati e attenti. Da parte nostra, cerchiamo nella rappresentanza sindacale e nella contrattazione di valorizzare questa professionalità. Per contrastare le degenerazioni che
possano accadere serve mettere al centro della contrattazione la valorizzazione della loro professionalità e formazione.”
Il settore del gioco è stato uno tra i più colpiti dalla pandemia e soprattutto dalle misure che sono state adottata per fronteggiarla. Si è tornati ai livelli occupazionali pre pandemici e in generale com’è il trend nel settore?
“La situazione è stata recuperata e si è tornati ai livelli precedenti ma c’è da sottolineare come siano stati importantissimi gli ammortizzatori sociali che hanno tutelato l’occupazione e sostenuto il reddito. Durante la pandemia c’è stato un fenomeno molto pesante e preoccupante: abbiamo assistito a una maggiore recrudescenza del gioco illegale. Le persone non avevano mica smesso di giocare e questo aveva portato a iniziative da parte delle organizzazioni malavitose. Ma ora possiamo dire che siamo tornati ai livelli prepandemia.”
Governare la transizione per un lavoro di qualità
Stefania Chicca, operatrice sindacale Fisascat Cisl con delega al settore, evidenzia il “peso” dei cambiamenti tecnologici e normativi per gli addetti
l punto di vista del sindacato parte da un dato di realtà troppo spesso trascurato nel dibattito pubblico: il comparto del gioco pubblico legale in Italia rappresenta una filiera industriale che genera valore e occupazione. Con oltre 150.000 addetti tra occupazione diretta e indotto e un contributo al Pil nazionale di circa 10 miliardi
di euro, è evidente che si tratta di un settore strategico anche dal punto di vista occupazionale.” Con queste parole Stefania Chicca, operatrice sindacale Fisascat Cisl con delega al settore del gioco pubblico, delinea la realtà dello stesso dal punto di vista occupazionale.
“Tuttavia, il nostro sguardo è sempre orientato alla qualità del lavoro.
Tuttavia, ci sono altri fattori che hanno pesato e che pesano ancora sulla vita dei lavoratori: le varie normative locali e regionali in materia di gioco. Mentre si attende il riordino del gioco fisico, che dovrebbe essere ormai alle porte.
Lelli sottolinea in proposito: “Alcune normative locali hanno avuto un riflesso sui lavoratori e le abbiamo affrontate con forme di mobilitazione nei confronti delle prefetture e delle istituzioni. Alcuni territori ne sono stati impattati in maniera considerevole ma l’impressione è che le imprese stiano gestendo bene questa situazione... e noi siamo sempre pronti a intervenire in caso di necessità!”.
Guardando al futuro riordino “le aspettative sono molto alte. C’è bisogno di un riordino complessivo del settore e da troppo tempo attendiamo questa legge unificante che dia priorità e indicazioni alle aziende che vogliono svolgere questa attività di gioco nel rispetto delle regole”. In questo contesto “chiediamo che si tenga conto anche degli interessi e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, in considerazione anche dell’importante ruolo che svolgono nel contrastare ogni forma di ludopatia”, conclude Lelli. (Amr)
In un contesto in cui l’innovazione digitale e l’intelligenza artificiale stanno trasformando rapidamente l’intero comparto, è fondamentale governare questa transizione con strumenti adeguati: la contrattazione collettiva, la partecipazione dei lavoratori, la formazione continua. Il trend occupazionale risente inevitabilmente dei cambiamenti tecnologici e normativi, ma può restare positivo se accompagnato da politiche industriali responsabili, che mettano al centro le persone, non solo i numeri.”
Altra tematica da non trascurare è il
Danilo
Lelli
Stefania Chicca
pregiudizio nei confronti del gioco pubblico legale, che è “ancora oggi una realtà con cui dobbiamo confrontarci. Spesso si tende a confondere il gioco legale con il gioco patologico o con le attività illegali, generando stigma verso chi lavora onestamente nel settore. Questo clima di diffidenza pesa sui lavoratori e sulle lavoratrici, che si sentono ingiustamente marginalizzati e poco riconosciuti nel loro valore sociale ed economico”.
Come sindacato, la Fisascat Cisl “crede fermamente che sia necessario superare questa narrazione parziale e distorta, valorizzando invece il contributo positivo del gioco regolamentato: in termini di occupazione, di gettito fiscale, di presidio di legalità. Difendere il gioco legale significa anche difendere la dignità e i diritti di chi lavora in
questo comparto. Significa garantire trasparenza, legalità, sicurezza e qualità nei luoghi di lavoro”.
Ma ci sono altre difficoltà da superare, e che riguardano direttamente le condizioni di lavoro: “Le difficoltà sono molteplici e spesso collegate alla natura stessa del lavoro nel settore: turnazioni notturne e festive, stress lavoro-correlato, esposizione a rischi psicosociali, scarsa valorizzazione professionale. A questo si aggiungono fenomeni di lavoro grigio o sottotutelato, soprattutto in alcune aree del settore meno sindacalizzate o più esposte alla concorrenza sleale.
L’evoluzione digitale, se non accompagnata da formazione e coinvolgimento attivo delle organizzazioni sindacali, rischia di aumentare queste fragilità. È per questo che chiediamo un rafforzamento del
Precariamente in sella
Franco Marziale, della Uilcom Roma e del Lazio, illustra le numerose difficoltà di coloro che lavorano nel settore dell’ippica
ifficile avere dei dati complessivi sul numero totale degli occupati, a vario titolo, nel settore dell’ippica. Ma degli indicatori ci sono, e sono negativi. Ce li spiega
Franco Marziale, sindacalista della Uilcom Roma e del Lazio, che segue il settore con delega di coordinatore nazionale.
“Rispetto al passato l’occupazione degli ippodromi italiani è calata, come del resto sono scese, credo addirittura dell’60 percento, pure le scommesse sull’ippica e anche i proventi che arrivano dal ministero ridotti al minimo e con continui ribassi rispetto al passato rendendo spesso impossibile la sopravvivenza degli stessi ippodromi Italiani e quindi dell’occupazione stessa”.
Da questa premessa, una speranza arriva dalla riforma
dell’ippica, così a lungo attesa?
“Abbiamo provato per anni a fare la riforma dell’ippica ma l’unico a impegnarsi in tal senso era stato Luca Zaia quando era ministro dell’Agricoltura (dal 2008 al 2010 Ndr). Dopo di lui non si è più riusciti a governare l’ippica in termini di riforma anche a seguito dei vari enti che si sono succeduti nell’occuparsene: prima l’Unire (Unione nazionale incremento razze equine) sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, poi l’Assi (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico) e, successivamente, tutto è di nuovo passato alla gestione diretta del ministero dell’Agricoltura. In questo contesto, un paio di anni fa è stato disdetto il contratto collettivo nazionale dell’ippica e dunque parte dei lavoratori del settore sono passati a quello del commercio, mentre altri, quelli che si occupano della raccolta di scommesse e servizi vari, sono stati trasferiti
dialogo sociale e una contrattazione collettiva capace di anticipare il cambiamento, non di subirlo. Le nuove tecnologie, se ben gestite, possono diventare alleate per migliorare le condizioni di lavoro, ad esempio attraverso sistemi di monitoraggio trasparente, strumenti di autoesclusione, piattaforme digitali più sicure. Ma la chiave resta l’intervento umano, consapevole e formato.
Ecco perché continuiamo a insistere sulla necessità di politiche pubbliche che riconoscano e valorizzino il lavoro responsabile. Solo così sarà possibile costruire un settore del gioco legale realmente sostenibile, innovativo e giusto, per le imprese, per gli utenti e per chi ci lavora ogni giorno con dedizione e responsabilità”, conclude Chicca (Amr)
al contratto nazionale dello sport. Dunque come Uilcom non gestiamo più quello che prima, con il contratto dell’ippica, faceva capo a noi”.
Anche con questo distacco, l’attenzione resta massima. E il rispetto del contratto, qualunque esso sia, resta comunque la prima garanzia per i lavoratori: “Nelle strutture che applicano realmente i contratti del commercio o dello sport i dipendenti sono tutelati, ma quanti imprenditori del settore li applicano realmente? Quanti sono i lavoratori regolari e quelli irregolari?”, sono le domande di Marziale, che sottolinea anche un altro elemento: “All’interno degli ippodromi, oltre a chi gestisce l’ippica e le scommesse, ci sono anche gli artieri del trotto e del galoppo. I relativi contratti non sono più stati rinnovati alla naturale scadenza, e ci sono dunque lavoratori che gestiscono, addestrano e preparano i cavalli considerati unici atleti del settore e che grazie a questa importante categoria e unica al mondo come professione, conducono poi i cavalli in pista per dare corso a questa tradizionale e irrinunciabile professione sportiva”. (Amr)
Il gioco che verrà
Nuove figure lavorative, più specializzate, e ulteriori stimoli all’innovazione e alla formazione. Secondo gli esperti, saranno queste le conseguenze dell’impiego dell’intelligenza artificiale e dell’ondata di fusioni e acquisizioni che stanno cambiando il volto del settore.
Quando pensiamo al futuro dell’industria del gioco, alla sua inevitabile evoluzione, oltre ai cambiamenti normativi che da sempre lo “condizionano”, dobbiamo necessariamente valutare anche ciò che lo circonda. Lo scenario generale in cui si muove, le nuove tecnologie con cui è chiamato a dialogare e a intrecciarsi, le conseguenze della trasformazione del mercato, dove dominano sempre di più le concentrazioni di aziende.
Abbiamo provato a delineare le tendenze già in atto e in arrivo con due esperti: Emanuela Girardi, presidente di Adra, founder & president di Pop AI e membro del consiglio direttivo della Fondazione Fair, e l’avvocato Fabio Maggesi, specializzato in diritto societario e internazionale, managing partner dello studio legale associato Meplaw.
Dall’intelligenza artificiale nessuna minaccia per l’occupazione, ma opportunità
In più occasioni Girardi ha sottolineato che l’intelligenza artificiale può aiutarci a creare ambienti di gioco più etici e sicuri, tutelare i giocatori e favorire il gioco responsabile.
Ma questo aspetto ha delle ricadute in termini occupazionali nell’industria del gioco?
Ecco cosa risponde l’esperta di intelligenza artificiale: “Credo che oggi abbiamo la fortuna di vivere in un’epoca davvero eccezionale dove le tecnologie di AI, in continuo e rapido sviluppo, offrono opportunità enormi e stanno trasformando tutta la nostra società e tutti i settori, compreso quello del gioco dove l’AI rappresenta una straordinaria opportunità per creare ambienti di gioco più sicuri ed etici, un obiettivo richiesto anche dal recente decreto sul riordino del gioco online.
L’AI non sostituirà il lavoro umano, ma cambierà profondamente il modo in cui professionisti e aziende operano anche nel settore del gioco. Alcu-
ni compiti verranno certamente automatizzati, ma spesso si tratterà di compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, che libereranno tempo e risorse per attività che richiedono creatività, empatia e pensiero strategico, qualità intrinsecamente umane che l’AI non può replicare.
Con l’AI si potranno sviluppare nuove applicazioni per rendere i giochi più sicuri: con l’analisi predittiva si possono identificare potenziali situazioni di rischio, permettendo interventi preventivi mirati; con i sistemi di raccomandazione si può modellare l’esperienza di gioco secondo le caratteristiche individuali, creando limiti e avvisi personalizzati che rispettano le vulnerabilità specifiche di ciascun giocatore.
Questo passaggio da un approccio reattivo a uno proattivo rappresenta una vera rivoluzione nel settore, allineandosi perfettamente con la definizione di ‘gioco responsabile’ contenuta nel decreto sul riordino”.
Ma per Girardi le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale non finiscono qui: “Vedo anche tante opportunità per nuovi ruoli professionali specializzati, soprattutto quelli che combinano varie discipline come etica e AI, o psicologia e AI, insieme alle competenze specifiche del settore del gioco.
Alcuni nuovi lavori saranno gli eticisti dell’AI, degli esperti che integrano principi di etica e responsabilità sociale con l’AI e che dovranno essere inclusi già nella fase di progettazione dei giochi, rendendoli sicuri ed etici by design.
Un’altra professione sarà quella dei data scientist specializzati nel gioco: professionisti capaci di analizzare grandi volumi di dati, identificare pattern di gioco problematici e sviluppare algoritmi predittivi per intervenire preventivamente prima che si verifichino situazioni critiche.
A questo punto si potrebbero inserire gli specialisti in intervento preventivo: figure che combinano conoscenze psicologiche e tecnologiche per progettare interventi personalizzati basati sui dati raccolti dai sistemi di AI.
Un’ultima area di grande interesse nei prossimi
di Francesca Mancosu
Emanuela
Girardi
anni riguarda gli esperti di Physical AI per ambienti di gioco: nuovi professionisti che progettano spazi fisici intelligenti dove sensori e sistemi IoT (oggetti connessi provvisti di sensori, software e altre tecnologie che consentono loro di trasmettere e ricevere dati allo scopo di informare gli utenti o di automatizzare un’azione, Ndr) creano esperienze di gioco sicure e coinvolgenti.
Questa evoluzione tecnologica non rappresenta quindi una minaccia per l’occupazione, ma un’opportunità, l’AI può trasformare positivamente il settore, contrastando efficacemente situazioni anomale e apportando maggiore trasparenza che permette di conciliare intrattenimento e responsabilità sociale richiesta a gran voce sia dalla società che dalle istituzioni.
La Fondazione Fair è impegnata in questo processo di innovazione responsabile, promuovendo l’adozione di tecnologie avanzate che sostengano il gioco come forma di intrattenimento positivo e sicuro”.
Concentrazioni, tecnologie e nuove sfide occupazionali per l’industria del gioco “Il settore del gioco pubblico e, in particolare quello del gioco online, sta vivendo una fase di profonda trasformazione, spinta da una combinazione di fattori normativi, tecnologici e strategici.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un progressivo irrigidimento delle normative, sia a livello nazionale che europeo. I requisiti per l’ottenimento o il rinnovo delle concessioni si sono fatti più stringenti, mentre sono aumentati gli obblighi legati alla tutela dei consumatori, alla prevenzione del gioco patologico e al contrasto al riciclaggio”, esordisce l’avvocato Maggesi. “Queste evoluzioni, se da un lato mirano a garantire maggiore trasparenza e sicurezza, dall’altro hanno inciso in maniera significativa sulla struttura dei costi e sulla sostenibilità operativa, soprattutto per i piccoli operatori.
Parallelamente, l’adozione di tecnologie avanzate, dall’intelligenza artificiale all’analisi predittiva dei dati, sta ridefinendo l’esperienza di gioco, alzando ulteriormente l’asticella degli investimenti necessari per restare competitivi.
In questo contesto complesso, sono aumentate le operazioni straordinarie di fusione, acquisizione e concentrazione, con l’obiettivo di ottenere economie di scala, accrescere il potere negoziale e affrontare più agevolmente i vincoli normativi. Il settore sta assistendo alla nascita di grandi poli industriali del gioco, con strutture sempre più articolate e una vocazione marcatamente internazionale.
un lato, all’integrazione verticale (con l’acquisizione di software house, provider tecnologici e piattaforme) e, dall’altro lato, all’integrazione orizzontale, attraverso l’assorbimento di concorrenti diretti o piccoli e medi operatori specializzati in nicchie emergenti.
Questa tendenza al consolidamento solleva anche questioni di natura giuridica ed economica. Superate determinate soglie di fatturato e quota di mercato, le operazioni ricadono nel campo d’azione del regolamento Ue 139/2004, rendendo necessario l’intervento delle autorità antitrust, come l’Agcm – Autorità garante della concorrenza e del mercato in Italia e la Commissione europea a livello comunitario. L’obiettivo è prevenire situazioni di eccessivo squilibrio competitivo e la messa in atto di pratiche anticoncorrenziali.”
L’esperto in diritto societario quindi puntualizza: “Dal punto di vista occupazionale, il fenomeno presenta luci e ombre. Tra i principali rischi vi è l’utilizzo in maniera razionale delle risorse: funzioni duplicate come il customer care, l’amministrazione o la gestione operativa tendono a essere accorpate o esternalizzate, con conseguenze potenzialmente negative sull’occupazione. Inoltre, l’automazione dei processi, resa possibile dall’utilizzo crescente di chatbot, software gestionali e sistemi intelligenti, riduce altresì la domanda di personale per attività a basso valore aggiunto.
Tuttavia, lo scenario offre anche importanti opportunità, specialmente per quelle realtà capaci di adattarsi e innovare. La domanda di nuove figure professionali in ambito tecnologico e regolatorio è in crescita costante: sviluppatori, esperti di data science, cybersecurity e compliance sono e saranno sempre più richiesti. L’ingresso di grandi gruppi multinazionali contribuisce inoltre alla professionalizzazione del settore, favorendo l’adozione di standard elevati in materia di gestione del rischio, responsabilità sociale e governance.
In questo quadro, il tema della formazione diventa cruciale. Per accompagnare efficacemente il cambiamento, è necessario investire in percorsi di riqualificazione e aggiornamento professionale, capaci di fornire competenze ibride, giuridiche, informatiche e regolatorie.
Le aziende più strutturate potranno promuovere partenariati con università ed enti formativi, rafforzando la propria capacità di attrarre e valorizzare i talenti.
Le operazioni di M&A (Mergers and Acquisitions, fusioni ed acquisizioni, Ndr), per esperienza personale, sono spesso orientate, da
In conclusione, perché questo cambiamento generi effetti positivi duraturi, è indispensabile un monitoraggio giuridico attento delle operazioni di concentrazione aziendale, accompagnato da politiche del lavoro mirate e un forte impegno in ricerca e innovazione. In un settore sempre più globale e tecnologico, saranno le imprese capaci di integrare competenze multidisciplinari e visione sostenibile a guidare lo sviluppo competitivo e a contribuire alla creazione di occupazione qualificata”.
Fabio Maggesi
Verso una visione globale
Christian Tirabassi, senior partner Ficom
Leisure, analizza il mercato e le professioni più richieste in un contesto sempre più omnicanale
In un mercato come quello del gioco, che cambia continuamente grazie alla tecnologia, immaginare il futuro è un’impresa ardua. Tuttavia il presente ci dice che le professioni e il modo di lavorare stanno andando verso una specializzazione sempre più evidente, che vede nascere nuove figure con qualifiche nuove. Come sappiamo, a dominare le riflessioni di questo periodo è il concetto di omnichannel con le aziende sempre più impegnate nel tentativo di far comunicare il canale fisico con quello online. Uno scenario molto particolare, dunque, che chiaramente produce novità e che necessita di nuove figure professionali che riescano ad adattarsi al cambiamento e alle novità sempre più all’ordine del giorno. A parlarci di questa congiuntura è Christian Tirabassi, senior partner Ficom Leisure, che analizza la situazione attuale.
Nel periodo che stiamo vivendo, caratterizzato da grandi cambiamenti, quali sono le figure più importanti e più richieste nel comparto del gaming?
“Se parliamo di profili professionali prima di tutto dobbiamo sottolineare che in questo periodo stiamo assistendo a un consolidamento dei due principali canali, ovvero l’online e il fisico. Di conseguenza le figure più richieste sono quelle che hanno una visione generale dell’industria e che capiscono bene le dinamiche di interazione tra la parte digitale e quella fisica. Parliamo dunque di quelle professioni, che forse ancora adesso non hanno una definizione vera e propria, che riescono a rappresentare un trend univoco. In altre parole sono quelle che hanno la capacità di capire che il giocatore ha bisogno di essere sollecitato sia dalla parte digitale per andare verso il mercato fisico, sia dal fisico per volgere lo sguardo all’online. È quel concetto che gli inglesi chiamano omnichannel e che in italiano traduciamo con il termine omnicanalità.”
In questo periodo quello delle acquisizioni è un tema di grande attualità. Questo contesto che stiamo vivendo quanto ha cambiato il mercato del lavoro all’interno del comparto gioco?
“Chiaramente facendo gli advisor sulla parte M&A, che riguarda acquisizione e fusioni, vediamo una grande dinamica di consolidamento nel mercato. In questo contesto le piccole e medie imprese sono assorbite dai grandi brand per creare dei gruppi che siano presenti in tutti i segmenti del gioco e su tutti i canali di distribuzione. Alla luce di questo possiamo dire che il mercato sta cambiando perché si sta professionalizzando sempre di più. Le aziende stanno diventando sempre più simili a delle corporation con diversi livelli di gestione manageriale rispetto alle piccole imprese che venivano gestite quasi a carattere familiare.”
Se guardiamo il futuro prossimo e soprattutto i prossimi dieci anni quali saranno o quali potrebbero essere le figure sempre più richieste?
”Sicuramente l’omnicanalità giocherà un ruolo importante. Il fatto che le aziende diventano sempre più grandi e integrate, creerà diversi livelli di professionalità e anche diversi livelli di gestione. Per questo motivo le società stesse saranno portate ad avere dei dipartimenti dedicati al fisico, all’online e poi ci saranno delle funzioni comuni che possiamo definire “corporate” che saranno integrate. Ad avere un ruolo fondamentale saranno la parte legal, tutta la parte finance e soprattutto la parte compliance che è chiaramente fondamentale in questo settore. In una parola direi che si va verso la specializzazione in quelle che sono le varie aree di un’azienda applicate a un concessionario di gioco.” (Cc)
Christian Tirabassi
Il pilastro del successo
Secondo Scott Morrow, gaming lecturer dell’Harrah College of Hospitality dell’University of Nevada, Las Vegas, la formazione è fondamentale a tutti i livelli dell’industria dei casinò
di Anna Maria Rengo
Parlando di lavoro nel settore il pensiero va immediatamente in Nevada, dove l’industria del gioco e dei casinò è storica e svolge un ruolo fondamentale dal punto di vista occupazionale.
Quanto è importante la formazione per le persone che, a diversi livelli della scala gerarchica, si occupano di gioco?
È il primo quesito che poniamo a Scott Morrow, gaming lecturer dell’Harrah College of Hospitality dell’University of Nevada, Las Vegas.
“L’industria del gioco e dei casinò del Nevada non è solo un pilastro dell’economia dello stato, ma anche un’icona globale, con Las Vegas rinomata come epicentro dell’intrattenimento da casinò. Questo settore storico genera significativi ricavi e opportunità di lavoro ma deve affrontare continue sfide nel reclutamento di nuovi talenti. In questo contesto la formazione emerge come un pilastro fondamentale per il successo a tutti i livelli della gerarchia organizzativa.
Per gli operatori di casinò offrire esperienze di livello mondiale agli ospiti dipende da una forza lavoro ben preparata, una responsabilità che ricade in gran parte sulle Risorse umane e su team di formazione dedicati. Aziende leader come Wynn Resorts, Mgm International, Caesars Entertainment e l’eccezionale Station Casinos locale dimostrano questo impegno dando priorità a programmi di formazione completi. Il personale in prima linea - coloro che interagiscono direttamente con gli ospiti - riceve istruzioni su aree essenziali come un servizio clienti eccezionale, la conformità al Titolo 31 (normative antiriciclaggio di denaro contenute nell’Usa Patriot Act - la legge federale del 2001 varata in reazione agli attentati dell’11 settembre Ndr), pratiche di gioco responsabile e la consapevolezza del consumo di alcol. Allo stesso tempo la formazione specifica per il casinò, che include regolamenti, regole e procedure di gioco, fornisce ai membri del team di casinò le competenze tecniche necessarie per eccellere nella sala da gioco.
Ai livelli più alti i supervisori e la dirigenza del casinò seguono una formazione ancora più approfondita, che unisce conoscenze operative a capacità di leadership per
garantire operazioni fluide e conformità normativa. Questo approccio a più livelli evidenzia che, sia a livello iniziale che in ruoli dirigenziali, la formazione è indispensabile per mantenere la reputazione del Nevada come leader globale di gioco, creando al contempo esperienze memorabili per i nostri ospiti.”
È facile o complicato per i casinò di Las Vegas trovare croupier disposti e in grado di lavorare?
“Dall’inizio della pandemia di Covid-19 nel 2020 Las Vegas, insieme a numerose giurisdizioni di gioco negli Stati Uniti, i casinò hanno dovuto affrontare significativi ostacoli nel reclutamento e nel mantenimento di croupier di giochi da tavolo per mantenere livelli operativi ottimali. La pandemia ha imposto una chiusura obbligatoria di 78 giorni dei casinò di Las Vegas, un’interruzione che ha spinto molti croupier esperti ad andare in pensione o a intraprendere carriere alternative, lasciando un vuoto duraturo nella forza lavoro.
Questa carenza ha rimodellato il panorama delle assunzioni. I casinò più piccoli e di fascia media, in difficoltà a coprire le posizioni, si sono sempre più rivolti all’offerta di programmi di formazione gratuiti per croupier per attrarre candidati inesperti. Per i nuovi croupier che escono dalle scuole professionali, le opportunità si sono ampliate, ora possono bypassare il percorso tradizionale di iniziare in piccole sale ‘di rodaggio’ e passare direttamente a strutture di fascia media. Nel frattempo i croupier esperti di questi casinò di fascia media, insieme ai manager di livello inferiore, stanno cogliendo l’opportunità di passare a operatori di alto livello come Wynn Resorts o Mgm International, attratti da compensi migliori, mance più elevate e prestigio. Questa fluidità ha creato una dinamica complessa in cui trovare croupier disponibili e capaci rimane una sfida persistente, in particolare per i casinò al di fuori della fascia d’élite, mentre l’industria si adatta alla realtà post-pandemica.”
Per quanto riguarda i livelli dirigenziali e di vertice, c’è difficoltà nel trovare figure adatte?
“Le sfide di reclutamento emerse dopo il Covid-19 si estendono oltre i ruoli di croupier e quelli dirigenziali nei casinò di Las Vegas. Durante la pandemia molti supervisori di sala e personale di sala esperti dei casinò si sono ritirati o hanno scelto di non tornare nell’industria, creando un vuoto significativo a questi livelli cruciali di leadership. Questo esodo ha reso sempre più difficile per i casinò trovare professionisti esperti in grado di supervisionare efficacemente le operazioni.
Come docente di gioco all’Harrah College of Hospitality dell’Università del Nevada, Las Vegas (Unlv), ampiamente considerato il principale programma di ospitalità d’America - vedo un immenso potenziale nei nostri laureati per colmare questa lacuna. Gli studenti Unlv entrano nell’industria con un netto vantaggio, forti di una formazione di alto livello che unisce conoscenze teoriche e competenze pratiche. Incoraggio i miei studenti di gioco a padroneggiare sia il blackjack che il baccarat prima di laurearsi, esortandoli a ‘sporcarsi le mani’ ai tavoli. Questa esperienza pratica permette loro di comprendere i fondamenti dei principali giochi e di comprendere le sfide che i croupier affrontano quotidianamente - una base preziosa per i futuri leader.
Attraverso tirocini nei casinò e programmi di formazione manageriale strutturati, i nostri laureati vengono rapidamente avviati verso ruoli di supervisione e gestione. Queste opportunità non solo accelerano la loro progressione da croupier a manager, ma li posizionano anche come la prossima generazione di leader di ospitalità e dei casinò. Grazie alla loro solida preparazione i laureati Unlv sono ben preparati a colmare il vuoto lasciato dai professionisti in pensione, apportando nuovi talenti e prospettive innovative ai ruoli di leadership dell’industria.”
In Italia chi lavora nel settore dei casinò è considerato molto fortunato. Qual è la situazione in Nevada?
“In Nevada la retribuzione dei dipendenti dei casinò varia significativamente a seconda del resort casino specifico, con una chiara gerarchia di potenziali guadagni tra i diversi livelli. A Las Vegas il panorama è suddiviso in mercati distinti. I casinò locali, come Station Casinos e Boyd Gaming, servono principalmente i residenti e offrono ai membri del personale un competitivo pacchetto di vantaggi. Tuttavia stipendi e mance in queste strutture tendono a essere modesti rispetto all’iconica Las Vegas Strip.
All’interno della Strip stessa emerge una certa varietà. I casinò di fascia media della Strip offrono una remunerazione migliore rispetto alla maggior parte delle strutture locali, attirando croupier in cerca di salari migliori e opportunità di mance. Tuttavia l’apice dell’occupazione nei casinò risiede in strutture di lusso come Wynn, Encore, Aria, Cosmopolitan e Bellagio. In questi resort d’élite i croupier a tempo pieno possono raggiungere guadagni annuali superiori a 100.000 dollari, una cifra determinata da una combinazione di stipendio base e mance consistenti da parte di giocatori con puntate elevate e visitatori facoltosi. Questa retribuzione di alto livello riflette il prestigio e la domanda di professionisti qualificati in queste strutture di fama mondiale, rendendole le posizioni più ambite nell’industria dei casinò del Nevada. Sebbene non tutti i lavoratori raggiungano questo livello il potenziale per ricompense redditizie rispecchia la percezione che l’Ita-
lia ha dei lavori nei casinò come fortunati, sebbene con maggiori variazioni nel mercato del Nevada.”
Il gioco online e l’intelligenza artificiale stanno cambiando la professionalità dei lavoratori di gioco e rischiano di mettere a repentaglio gli attuali livelli occupazionali?
“L’ascesa del gioco online ha trasformato l’industria dei casinò negli Stati Uniti, in particolare con l’aumento delle scommesse sportive online. In centri di gioco come Atlantic City, nel New Jersey, le piattaforme online sono diventate un’ancora di salvezza vitale per le entrate, incrementando significativamente i ricavi complessivi di gioco. Tuttavia questo cambiamento ha avuto un costo per le tradizionali attività fisiche, dove i ricavi dei giochi da tavolo sono diminuiti notevolmente a causa della crescente preferenza dei giocatori per le alternative digitali. Questa evoluzione richiede un nuovo livello di professionalità dei lavoratori del gioco da casinò, che ora devono adattarsi a un panorama ibrido che fonde ambienti fisici e virtuali, richiedendo spesso competenze tecniche avanzate oltre alle tradizionali competenze nell’ospitalità.
Allo stesso tempo, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle operazioni di casinò, seppur graduale, è destinata a ridefinire la forza lavoro. Soluzioni all’avanguardia di innovatori come EagleSight.ai e Walker Digital Table Solutions sono destinate a guidare questa trasformazione. Ad esempio, la tecnologia Pit-Assist di EagleSight.ai funge da supervisore virtuale di sala per ogni tavolo da gioco, monitorando accuratamente parametri come le puntate medie e le mani giocate all’ora, allertando istantaneamente la sorveglianza in caso di errori del croupier o potenziale collusione. Questi strumenti di AI risolvono la carenza di gestori di giochi da tavolo esperti nell’industria, automatizzando la supervisione e migliorando l’accuratezza, compiti un tempo affidati all’esperienza umana. Lungi dal sostituire semplicemente i lavoratori, questi progressi elevano la professionalità consentendo al personale di concentrarsi su interazioni di maggior valore con gli ospiti, migliorando la qualità del servizio e l’efficienza operativa.
Tuttavia, questo cambiamento tecnologico solleva preoccupazioni riguardo i livelli occupazionali. Mentre l’intelligenza artificiale colma le lacune nelle competenze gestionali e arricchisce l’esperienza degli ospiti, potrebbe ridurre la domanda di alcuni ruoli tradizionali, in particolare nella supervisione e nel monitoraggio di routine. La sfida sta nel riqualificare la forza lavoro affinché prosperi insieme a questi strumenti, padroneggiando le informazioni basate sui dati e la collaborazione con l’intelligenza artificiale, anziché esserne soppiantati. A mio avviso il futuro dell’occupazione nei casinò dipende da questa adattabilità. Le aziende che investono nella formazione per integrare queste innovazioni non solo salvaguarderanno l’occupazione, ma posizioneranno anche i lavoratori del gioco come essenziali per il successo di un’esperienza di gioco modernizzata.”
La corsa della Scandinavia verso il digitale
Svezia e Danimarca, due mercati orientati verso l’online, in dieci anni hanno cambiato drasticamente la loro prospettiva in materia di gioco
di Carlo Cammarella
Fontane dorate che mozzano il fiato, tavoli scintillanti e un ingresso sontuoso entrato nell’immaginario collettivo grazie a pellicole cult come Ocean’s Eleven. È una breve istantanea di Las Vegas raffigurante un mondo che in alcuni Paesi del vecchio continente sta scomparendo e che sembra appartenere a passato un po’ sbiadito, fumoso, che tuttavia è lì, proprio dietro l’angolo. Se ci spostiamo con la lente d’ingrandimento dalla Strip al Nord Europa, nella fredda penisola scandinava, scopriamo che la realtà è ben diversa e a comandare non sono più le sale da gioco eleganti e splendenti ma i casinò online e tutto quello che si è spostato verso il digitale. Un grosso mutamento che ha portato con sé anche un cambio occupazionale evidente favorendo la nascita di figure professionali che si dedicano sempre di più all’aspetto tecnologico di un comparto così variegato come quello del gioco. La Svezia e la Danimarca, due nazioni dove c’è un regime multi-licenza aperto al libero mercato, si sono spostate entrambe verso il digitale.
I numeri del resto ci confermano che i nuovi utenti preferiscono la poltrona di casa, lo smartphone a testimonianza del fatto che il mercato si
è davvero spostato. Il caso più emblematico è quello della Svezia dove il Parlamento (Riksdag) ha stabilito che entro il 1° gennaio del 2026 i casinò fisici non saranno più consentiti. Ultimo a chiudere i battenti sarà infatti, per motivi di redditività, il casinò Cosmopol di Stoccolma, che rimarrà aperto ancora per poco tempo.
Emblematico il commento del Ceo Ola Enquist che ha sintetizzato lo stato d’animo di un settore come quello dei casinò fisici che rappresenta ormai il passato: “Condividiamo la valutazione del Governo e siamo stati preparati alla decisione del Parlamento. Tuttavia, è emotivamente impegnativo, poiché la chiusura del casinò di Stoccolma segna la fine di un’era. La nostra priorità attuale è supportare i nostri dipendenti mantenendo aperto il casinò e continuando a prenderci cura dei nostri ospiti”.
Fine della storia per un mercato fiorente? Niente più giocatori sulla faccia della terra? In realtà, come dicevamo le cose non stanno proprio così e ad aiutarci ci pensano ancora una volta i numeri. Basta pensare che nel terzo trimestre del 2024 le società svedesi con una licenza regolare in territorio nazionale hanno fatturato un totale di 6.656 milioni di corone (circa 574.580 euro). E guarda caso in questo periodo sono stati proprio i casinò online a giocare la parte del leone con una spesa complessiva di 4.331 milioni di corone. Un’ulteriore testimonianza che a fallire non è la rou-
Ola Enquist
lette, il blackjack o il baccarat ma il supporto o per essere precisi il luogo fisico.
Discorso analogo anche per i cugini danesi dove la crescita dell’online è stata più che mai evidente confermando che in dieci anni l’ago della bilancia si è spostato verso l’industria digitale. Basta fare un semplice paragone tra il 2024 e quello che accadeva dieci anni fa ben prima che potessimo immaginare l’arrivo della pandemia. Nel novembre del 2014 infatti la spesa totale era di 387 milioni di corone danesi e i casinò online rappresentavano il 24,47 percento del mercato
dei giochi con una quota di 95 milioni, mentre il primato era diviso tra le games machine e il betting. Tuttavia a distanza di dieci anni, esattamente nel novembre del 2024, la situazione è cambiata drasticamente a partire proprio dalla spesa che ha raggiunto i 654 milioni di corone con i casinò online che a questo punto sono diventati i sovrani incontrastati grazie a un fatturato totale di 295 milioni. A comandare dunque è l’online che ora rappresenta più del 45 percento dell’intero comparto mentre le games machine sono scese a poco più del 14,5 percento.
Alla scoperta della Norvegia
Un focus sul mercato norvegese da parte di Atle Hamar, general director della Norwegian gambling and foundation authority
Sebbene la Svezia e la Danimarca abbiano aperto la strada a un regime multi licenza, c’è un altro Paese in Scandinavia che adotta un quadro normativo completamente diverso. Parliamo della Norvegia in cui vige ancora il modello di monopolio, che è gestito dalla Norsk Tipping, società di proprietà del governo norvegese e amministrata dal Ministero della Cultura. Tuttavia anche in questo Paese c’è stato un passaggio significativo verso l’online e ne parliamo con Atle Hamar, general director della Norwegian gambling and foundation authority.
In Norvegia ci sono stati cambiamenti significativi con la crescita del mercato del gioco online?
“Per quello che riguarda il mercato regolamentato norvegese la risposta è sì. Una parte maggiore del gioco online è ora gestita dal monopolista Norsk Tipping che segnala un aumento dei ricavi sia per le scommesse online che per i casinò online. Stimiamo un calo dei ricavi per le società straniere. Nel nostro ultimo rapporto pubblicato sulla canalizzazione (per l’anno 2023) e guardando i giochi in diretta concorrenza con il mercato offshore, stimiamo che la quota di mercato dei giochi regolamentati norvegesi sia del 68 percento. In termini di mercato totale, includendo ad esempio lotterie e gioco d’azzardo terrestre, la quota di mercato norvegese regolamentata è stata stimata all’88 percento (2023).”
La tutela del gioco legale è un aspetto fondamentale per l’intero settore. Quali sono le figure principali che si occupano di questo aspetto?
“L’Autorità norvegese per il gioco ha un ruolo centrale. Il divieto di pagamento è stato attuato nel 2010 ed è stato reso più efficace dal 2019. Le banche non sono autorizzate a trasferire denaro da e
verso le società di gioco senza una licenza norvegese. Il divieto può essere aggirato, ma non tutti i player lo fanno. Attraverso sondaggi regolari vediamo una riduzione della quota di giocatori su siti web stranieri. Alcune società straniere hanno menzionato il divieto nei loro bilanci finanziari. Il divieto di pubblicità televisiva è entrato in vigore nel 2022 e ci sono state modifiche alla legge sulla radiodiffusione (la legge è soggetta all’autorità norvegese per i media).
In Norvegia non è legale distribuire segnali televisivi contenenti pubblicità di società di gioco senza un’autorizzazione norvegese. Tutte le pubblicità di società straniere sono scomparse dalla Tv norvegese. Prima erano oltre mille al giorno. Nell’ultimo studio sulla prevalenza, in cui si è vista una riduzione del livello di gioco problematico dal 2019 al 2022, queste due misure normative sono state menzionate dai ricercatori come due delle spiegazioni di tale riduzione.
Dal 1° gennaio 2025 è in vigore il blocco Dns. Si prevedono effetti e ne vediamo già alcuni: dopo aver ricevuto lettere dall’autorità per il gioco oltre venti aziende hanno bloccato l’accesso dalla Norvegia prima dell’attuazione del blocco Dns. Abbiamo anche visto che i nostri colleghi danesi segnalano una significativa riduzione del traffico web verso i siti web che hanno bloccato e pertanto ci aspettiamo lo stesso.”
Per quanto riguarda il gioco online in Norvegia vige ancora un regime di monopolio. Ci saranno cambiamenti all’orizzonte nei prossimi anni?
“Non a quanto ci risulta. Tuttavia Norsk Tipping sta valutando la possibilità di offrire il poker online, che al momento è reso disponibile solo da operatori stranieri.”
Atle Hamar
L’eccellenza del retail
Attesi oltre 700 operatori globali per l’edizione 2025 di Mapic Italy, il principale appuntamento annuale del settore
Il retail italiano è in ascesa, con brand e investitori internazionali che puntano sull’Italia e un aumento dell’800 percento rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. A confermare un mercato immobiliare retail italiano che si conferma in forte ripresa, posizionando l’Italia come uno dei mercati più dinamici d’Europa, è Niccolò Suardi, head of High Street Retail, Italy & co-head Retail Practice Group, Emea, che si terrà i prossimi 14 e 15 maggio presso il Super Studio Maxi di Milano.
“Nel primo trimestre dell’anno”, spiega Suardi, “i volumi di investimento nel settore real estate hanno raggiunto i 2,7 miliardi di euro, registrando un incremento del 46 percento rispetto allo stesso periodo del 2024. Il comparto retail ha rappresentato il 21 percento del totale, con circa 550 milioni di euro investiti, pari a un aumento dell’800 percento rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, confermando il forte interesse da parte degli investitori”.
Questi risultati trovano ulteriore conferma nell’andamento del segmento high street, che si distingue come uno dei driver principali della ripresa del comparto retail, trainato dall’interesse per le location più iconiche e performanti del Paese.
Mapic Italy, la principale piattaforma di business dedicata ai protagonisti del mercato immobiliare commerciale e retail, vuole aiutare gli operatori del settore a fare sistema. L’evento vedrà la partecipazione di oltre 2.100 delegati, tra cui più di 700 retailer, catene di ristorazione e operatori del tempo libero, consolidando il suo ruolo di appuntamento di riferimento per il settore in Italia.
L’evento affronterà il tema della creazione del valore attraverso quattro dimensioni fondamentali mettendo in luce i fattori che stanno ridefinendo il futuro del retail e dell’immobiliare commerciale.
L’investimento rappresenta un’altra dimensione cruciale nell’equazione di creazione del valore. In un momento in cui i capitali tornano a dirigersi verso il mercato immobiliare commerciale, Mapic Italy analizzerà, in occasione di una sessione del programma di conferenze, la maniera in cui oggi le proprietà investono per mantenere attrattive le destinazioni commerciali per i clienti e per gli investitori.
La sostenibilità avrà un una posizione centrale nel programma di conferenze. Con oltre 80 dei 100 principali Reit a livello globale (Real Estate Investment Trust) che possiedono esclusivamente asset certificati green, il tema Esg verrà analizzato per capire in che maniera le scelte di investimento siano oggi influenzate da tali fattori e di come esse incidano sulle scelte di acquisto dei consumatori.
Infine, l’innovazione tecnologica sarà analizzata come strumento per migliorare la produttività e ottimizzare l’esperienza del cliente attraverso la personalizzazione dell’esperienza di acquisto. Si discuterà di come i negozi fisici siano oggi hub strategici per la costruzione dell’identità di marca e di come tecnologie come il retail media stiano aprendo nuove opportunità di crescita per proprietà e gestori di siti retail.
In ambito food & beverage Mapic approfondirà la conoscenza di un contesto aziendale sempre più mutevole e complesso: l’evoluzione moderna della tecnologia, il comportamento dei consumatori e lo stile di vita delle persone stanno aprendo nuove opportunità di crescita per gli operatori del settore dell’ospitalità, mentre le turbolenze geopolitiche in tutto il mondo rendono difficile la scelta di nuove espansioni di mercato. In questi tempi, una profonda comprensione di ogni elemento dell’intera filiera, dalle tendenze alimentari e dagli aspetti operativi, al marketing, al branding, alla scelta della location e agli investimenti, è fondamentale.
L’esperienza del cliente sarà al centro dei dibattiti, con una serie di approfondimenti su come le destinazioni retail e i siti a destinazione mista possano creare valore attraverso, una proposta di servizi che rispondano alle esigenze di socializzazione dei consumatori, un’offerta retail e leisure completa, e il giusto equilibrio tra convenienza ed esperienza.
Tra le novità più significative dell’edizione 2025, il 13 maggio Mapic Italy introdurrà un esclusivo Retail Tour riservato a una selezione di brand retail internazionali e di investitori globali interessati ad entrare nel mercato italiano, e un momento di incontro dedicato tra questi operatori internazionali e i principali player del mercato italiano.” (Dd)
Sbc Summit Americas 2025 Punto di riferimento per il gaming nelle Americhe
al 13 al 15 maggio 2025, il Broward County Convention Center di Fort Lauderdale, Florida, ospita l’Sbc Summit Americas, evento di punta per l’industria del gaming e delle scommesse sportive in Nord, Centro e Sud America. Con oltre 10.000 professionisti del settore attesi e più di 400 espositori e sponsor, il Summit, realizzato da Sbc Events, organizzatore di eventi con sede a Londra, si conferma come un’opportunità unica per networking, scambio di conoscenze e crescita professionale.
Questo evento rappresenta una piattaforma di primaria importanza per operatori, regolatori, fornitori e affiliati, offrendo un’ampia gamma di opportunità per esplorare le tendenze emergenti e affrontare le sfide del settore. Tra i temi principali figurano l’analisi delle normative di mercato, l’innovazione nei prodotti, la protezione dell’integrità sportiva e dei diritti sui dati, nonché l’esplorazione di tecnologie all’avanguardia come la criptovaluta, l’intelligenza artificiale e la cybersicurezza. Inoltre, il Summit si concentrerà
sulle opportunità offerte dalle licenze sportive, un settore in rapida espansione.
Il programma prevede sessioni dedicate a temi cruciali per il futuro del gaming, con interventi di esperti di spicco e leader del settore. Tra i momenti salienti, i panel sulle strategie omnicanale, l’integrazione tra tecnologie tradizionali e innovative, e il bilanciamento della crescita nei mercati latinoamericani, con un focus particolare sul Brasile e sugli altri paesi della regione.
“L’Sbc Summit Americas”, spiegano gli organizzatori, “non è solo un evento di formazione e aggiornamento, ma anche un’occasione per stringere relazioni significative con i principali attori del settore. La disposizione degli spazi espositivi e il piano degli eventi sono stati progettati per massimizzare le interazioni tra i partecipanti, creando un ambiente ideale per avviare collaborazioni e sviluppare nuove opportunità di business.” (Dd)
Mare Balticum Gaming & Tech Summit 2025 A Vilnius la sinfonia dell’innovazione
l 27 e 28 maggio 2025, Vilnius, capitale della Lituania, diventa il fulcro dell’innovazione e del networking strategico con il Mare Balticum Gaming & Tech Summit. Questo evento, realizzato da Hipther, l’organizzatore di conferenze rinomate nei settori del Gaming e della Tecnologia e il marchio principale di GameTech media, giunto alla sua settima edizione, si è affermato come il principale incontro boutique-style per i leader del settore tecnologico e del gaming nella regione baltica e nordica. Con il tema di quest’anno, “La Sinfonia dell’Innovazione”, il Summit celebra l’armoniosa fusione tra tradizione e pensiero orientato al futuro.
virtuale e aumentata. L’edizione 2025 promette di essere un terreno fertile per lo scambio di idee, la creazione di collaborazioni e l’approfondimento delle tendenze che stanno plasmando il futuro di queste industrie.
“Il Summit”, aggiungono da Hipther, “offre un ambiente curato nei minimi dettagli per favorire il dialogo tra i partecipanti. Sessioni di keynote e panel approfondiranno le sfide e le opportunità del settore, mentre momenti dedicati al networking permetteranno di stringere relazioni significative con i principali attori del mercato. La disposizione boutique-style garantisce un’atmosfera intima e produttiva, ideale per discutere di innovazione e strategie.”
Dal suo debutto nel 2018, il Mare Balticum Summit si è costruito una reputazione di eccellenza, attirando decision-makers, esperti di conformità e rappresentanti governativi per esplorare le infinite possibilità offerte da settori come iGaming, fintech, blockchain, intelligenza artificiale e tecnologie immersive come la realtà
Vilnius, con la sua combinazione unica di storia e modernità, offre una cornice ideale per un evento che celebra l’interazione tra tradizione e innovazione. Mentre la primavera sboccia in Lituania, i partecipanti avranno l’opportunità di immergersi in un’esperienza che va oltre il semplice conferimento di conoscenze, diventando parte di una comunità che guida il cambiamento. (Dd)
TECNOLOGIA FLESSIBILE E ALL’AVANGUARDIA PER ESSERE PROTAGONISTI IN ITALIA
Microgame ha preso parte anche quest’anno all’Italian Gaming Expo & Conference di Roma con uno stand dedicato per condividere le strategie per affrontare le sfide future e le opportunità nel contesto regolamentato, oltre a proporre i propri servizi per gli operatori. A partire dalla nuova piattafor-
LOTTOMATICA METTE IN MOSTRA INNOVAZIONE TECNOLOGICA E SOSTENIBILITÀ
Lottomatica conferma il suo ruolo di leader nel settore del gaming, partecipando alla seconda edizione di Ige, per “sfruttare le due giornate di confronto, innovazione e visione strategica, attraverso un importante programma di panel dedicati ai temi cruciali che stanno ridise-
STRUMENTI DIGITALI A SUPPORTO DEL GAMING
Quando parliamo di soluzioni di digital trust l’obiettivo è quello di fare una panoramica degli strumenti innovativi che si possono utilizzare per svolgere servizi. Ad oggi lo Spid e la carta d’identità elettronica sono due strumenti fondamentali di facile
IL MARKETING DIGITAL AL CENTRO DELLE STRATEGIE DELLE IMPRESE DEL GIOCO
La seconda edizione di Ige - Italian Gaming Expo & Conference ha rappresentanto un ritorno per Digital Angels, l’agenzia di marketing con sedi a Roma e Milano che, a partire dal 2011, si dedica alla trasformazione della visione dei brand in risultati concreti. Con una forte attenzione
ma modulare che sta ridefinendo le opportunità di business per gli operatori italiani. Si tratta di NewBos, progettata per rispondere alle esigenze di flessibilità, modularità e omnicanalità, consentendo agli operatori di costruire soluzioni tecnologiche su misura, ottimizzando l’efficienza operativa e il coinvolgimento della rete commerciale. Parte integrante dell’offerta Microgame anche l’aggregatore casinò e il modulo betting, due soluzioni che conti-
gnando il futuro del settore”. Ma oltre alla presenza “fisica” nell’Area Expo, l’azienda ha partecipato anche intellettualmente all’evento con i manager del Gruppo intervenuti come speaker per condividere esperienze, best practice e riflessioni su sostenibilità, omnicanalità, marke-
utilizzo per cittadini che hanno imparato a usarli. A offrire soluzioni concrete e affidabili è Infocert, che le ha mostrate al settore del gioco in occasione dell’Ige di Roma. Attraverso un proprio stand e una presenza anche sul Main Stage, analizzando il tema di “Age Verification e Wallet”. InfoCert è il più grande qualified trust service provider in Europa e leader nelle soluzioni di digitalizzazione a norma, forte della sua presenza in più di 60 Paesi e partner di fidu-
per la creatività, il media planning e il digitale, che la vede operare come partner strategico per aziende di vari settori. Compreso quello del gaming, dove le aziende hanno sempre più bisogno di comunicare le loro attività, soprattutto a livello istituzionale e di gioco responsabile, anche se diventa sempre più difficili alla luce del decreto Dignità. In questo caso Digital Angels ha affinato le strategie
nuano a conquistare grazie alla loro capacità di rispondere a un mercato sempre più competitivo. Con oltre 70 provider di contenuti e più di 4mila giochi disponibili, l’aggregatore casinò di Microgame è il più completo e aggiornato sul mercato, mentre il modulo betting offre un ampio set di strumenti promozionali e una Ux migliorata.
ting, innovazione tecnologica, responsabilità sociale e valorizzazione dei talenti. Con Ida De Sena, Regulatory Evolution & Responsible Gaming Manager, Benedetta Bricchetti, Hr Senior Manager, Samuele Feci, Head of Retail Product Revenue & Distribution, Simone Occhiuzzi, Digital Director, e Alessandro Liti, Digital Marketing & Brand Management Director Insomma, una presenza di spicco, per un’azienda di spicco.
cia di oltre 5.000 grandi realtà in tanti settori diversi. Tecnologie avanzate di riconoscimento e verifica dell’identità sono oggi strumenti chiave per tutelare utenti e operatori a partire dal 24 dicembre 2027, vi sarà l’obbligo di accettare l’European Digital Identity Wallet come metodo di identificazione online. È un mezzo sicuro, standardizzato e interoperabile per l’autenticazione e la verifica dell’età, facilitando un accesso responsabile e conforme ai servizi di gioco online.
di digital marketing in un settore ad alta competizione, sviluppando le migliori case history del mercato, grazie all’integrazione di creatività, media e AI utilizzando le attività lecite quali Seo, Cro e Analytics, senza infrangere il divieto.
AIUTARE IMPRESE E GIOCATORI NELL’ERA DIGITALE
Ci sono tre pilastri che abilitano l’evoluzione verso l’omnicanalità: la disponibilità, l’inclusività e la sicurezza. Sono proprio quelli che è in grado di garantire OnShop, la società leader nel settore dei pagamenti, nel gaming e non solo. Secondo l’azienda, infatti, la distribuzione in tempo rea-
UNA PRESENZA DI SUCCESSO PER ADMIRAL PAY
Admiral Pay ha partecipato da protagonista all’edizione 2025 dell’Ige – Italian Gaming Expo & Conference, vi-
GROUP E LA NUOVA FORMA DEL MARKETING
Dopo aver registrato un 2024 ad alto tassa di crescita, il gruppo Dt9 è tornato all’Ige di Roma con una presenza di spicco, per presentare i suoi servizi e soluzioni all’intera industria del gaming. Dopo aver creato e consolidato la propria posizione nel tempo come network di affiliazioni, la società si è strutturata rapidamente evolvendo in una vera e propria società di performance mar-
Nel settore del gioco online il marchio Wmg non ha più bisogno di presentazioni, essendo ormai presente in tutti i siti web dei concessionari attivi sul mercato italiano. Ma in realtà l’esperienza del gruppo va ben oltre il segmen-
le di prodotti di pagamento, 24 ore al giorno, sette giorni su sette, che portano in gioco il punto vendita e le gaming machine è il primo fattore chiare da garantire: mentre l’inclusività dal punto di vista del cliente, che sceglie lo strumento più idoneo per entrare nel mondo sia fisico che digitale e la sicurezza, per cui il cliente può rinunciare all’anonimato ma se gli è garantita la privacy nel gioco, com-
vendo un’esperienza unica in una doppia veste speciale: sponsor ufficiale dell’evento e premiata agli Italian Gaming Awards. Durante la due giorni dell’Ige, Adamiral Pay ha accolto i visitatori nel proprio stand dedicato, presentando le più recenti soluzioni innovative per il mondo dei pagamenti digitali. Un momento importante anche a livello istituzionale,
keting che oggi include due macro-sezioni, una parte media e una di network. Con la prima metà che è quella che genera gran parte del fatturato che viene poi investito nello sviluppo tecnologico e in particolar modo su prodotti nuovi per affiliati e clienti. Dopo l’esplosione registrata negli ultimi anni e mesi grazie all’avvento del programmatic advertising introdotto in anteprima sul mercato italiano del gaming proprio da Dt9. Al momento il gruppo sta per lanciare un nuovo prodotto che si prepa-
to del gioco digitale, grazie alla forte esperienza maturata prima sul mercato degli apparecchi, con Awp e (soprattutto) Vlt.
Conoscere la parte di certificazione e della gestione del prodotto, in un settore così complesso come quello italiano, rappresenta forse l’asset più importante di oggi: soprattutto se si pensa alla grande complessità del settore Vlt, rispetto al quale anche l’online appare semplice. Ed ecco
pletano il quadro. La mission dell’azienda è rendere i pagamenti online accessibili a tutti: e ci sta riuscendo, con il suo buono spesa prepagato per lo shopping online, distribuito in oltre 100mila punti vendita in tutta Italia, che ha trasformato il suo manifesto in realtà. Come ha mostrato chiaramente in occasione dell’Ige di Roma.
grazie all’intervento dell’Ad Raffaele Gnazzi, che ha partecipato come relatore a uno dei panel in programma, portando sul palco la visione e l’esperienza nel settore dei pagamenti per il gaming e non solo. A coronare questa edizione già ricca di soddisfazioni, è stato il premio ricevuto agli Iga –Italian Gaming Awards come Migliore soluzione di pagamenti.
ra a rivoluzionare ulteriormente il mercato italiano ed estero. Continuando a investire su Seo e intelligenza artificiale, ampliando la presenza sui siti con banner e contenuti e puntando sempre di più a qualità e trasparenza. E non è forse un caso se anche quest’anno il gruppo è tornato a casa da Roma con un premio come “Affiliato dell’anno” agli Italian Gaming Awards
spiegata la forza di Wmg, che non è dunque basata soltanto sulla qualità dei suoi giochi, che comunque c’è ed è tangibile. E per chi non la conosceva prima, ha potuto ammirarla in occasione dell’Ige di Roma, dove l’azienda ha replicato la sua presenza dopo il debutto dello scorso anno, ottenendo un nuovo successo. In un momento così importante come quello attuale, di grande transizione, e non solo sul digitale.
DT9
RIVEDI
TUTTO IL GIOCO PASSA PER WMG
Prendere le distanze dalle distanze
Alla seduta di apertura dell’Italian Gaming Expo & Conference 2025 moderata dal giornalista Nicola Porro sono emersi alcuni concetti di rilievo. La distribuzione di Awp e Vlt sui territori è ancora determinante nei numeri dell’intero comparto per estensione di presidio di legalità, per livelli di gettito erariale, per numero di occupati e di imprese. Tuttavia i parametri di gioco come la percentuale di restituzione in vincita e la fiscalità sono penalizzanti rispetto a quelli dell’intero comparto. Le distanze e gli orari sono applicati principalmente a questi prodotti e per questo non hanno dato risposte in termini di tutela della salute. Inoltre, le distanze e gli orari sono espulsivi e per questo sono anni che impediscono di fare le gare, impediscono di dare stabilità agli operatori, con ciò eliminando la possibilità di fare investimenti in tecnologia per rinovare i prodotti come per apportare sistemi automatici innovativi di sicurezza, di protezione dei minori e di tutela della salute. Non si può attendere oltre.
L a distribuzione di a wp e V Lt sui territori è ancora determinante nei numeri de L comparto
Se andiamo a vedere il numero dei comuni presso cui la rete generalista di bar e tabacchi degli apparecchi svolge la propria attività scopriamo che questi sono più di 6mila dei circa 8mila comuni italiani, con ciò andando a disegnare la percentuale più elevata di presidio di legalità statale dei territori. Se si vuole fare una verifica del gettito erariale apportato dagli apparecchi si scopre che nel 2023 l’apporto è stato oltre il 50 percento del gettito dell’intero comparto del territorio che a sua volta rappresenta il oltre il 90 percento dell’intero comparto.
Se si guarda al numero degli occupati, i dati parlano di 110mila persone rispetto ai 150 dell’intero comparto. A stesse conclusioni si giunge se si pone l’attenzione al numero delle imprese coinvolte nella filiera, tenendo conto di bar, tabacchi, imprese di gestione e concessionari coinvolti. Il valore strategico degli apparecchi del territorio per il perseguimento degli interessi pubblici del comparto è sotto gli occhi di tutti.
a cura di Geronimo Cardia
RIORDINO DELLA DISTRIBUZIONE DEGLI APPARECCHI SUI TERRITORI: I CORTOCIRCUITI CHE PENALIZZANO LO STATO E GLI INTERESSI PUBBLICI
t utta V ia percentua L e di restituzione in V incita e fisca L ità continuano a essere pena L izzanti
Da tempo gli operatori del comparto denunziano che payout e livello di tassazione sono stati cambiati nel corso della durata delle concessioni (il primo abbassato eccessivamente ed il secondo elevato eccessivamente) giungendo a diminuire eccessivamente la durata dell’intrattenimento degli utenti, in un modo certamente non proporzionato rispetto ad altri prodotti, e ad assottigliare sempre più i margini per una delle più grandi filiere del comparto, fatta di migliaia di imprese e da decine di migliaia di lavoratori. A denunciare il fatto è anche l’Ufficio Parlamentare di Bilancio che nel 2018, ben prima di tanti altri aumenti di tassazione poi registrati nel tempo, ha rilevato la minaccia della tenuta del sistema causata dai continui aumenti di tassazione inflitti al settore. Peraltro, la modifica non proporzionata e non calibrata del pay out, e dunque della durata dell’intrattenimento, possono avere effetti anche sul piano della tutela della salute. Così come gli aumenti di tassazione imposti non stanno più riuscendo a compensare il calo di domanda del prodotto andando ad incidere, negativamente, sul volume complessivo del gettito.
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Dal 2010 distanze e orari di Regioni e Comuni sono applicate fondamentalmente agli apparecchi del territorio, siano essi impiegati nella rete generalista che specializzata. I numeri ufficiali dicono che la spesa degli utenti per tutto il comparto sia negli anni complessivamente aumentata, nonostante si registri una continua ed importante diminuzione della domanda per gli apparecchi. Questo significa che distanze e orari, poste con l’obiettivo di tutelare la salute, abbiano invece di fatto solo spostato e certamente non risolto, né smussato il problema.
d istanze e orari deg L i apparecchi sono espu L si V i e impediscono di fare L e gare Inoltre, le distanze registrate negli anni hanno generato divieti per la distribuzione di apparecchi sui territori del 98/99 percento (c’è ancora un’offerta sui territori solo perché la maggior parte delle Regioni, rendendosi conto dell’effetto espulsivo dei distanziometri, ha di volta in volta fatto dei revirement facendo salve le realtà preesistenti). Le limitazioni di orari arrivano ad impedire la distribuzione degli apparecchi (e non di altri prodotti) per anche 17 ore al giorno (come ad esempio Varese e Busto Arsizio), rendendo di fatto impossibile l’attività di qualunque tipo di esercizio specializzato con gli apparecchi e vanificando la presenza di apparecchi in esercizi generalisti. Il tutto come detto con l’unico effetto di spostare l’attenzione dell’utente su
altri prodotti, su altri canali distributivi, legali e non legali, o fuori dei confini nazionali per le zone transfrontaliere. Di fronte a tali parametri così proibitivi, rectius proibizionistici, le gare per le assegnazioni delle concessioni scadute sono prorogate da anni (con indicazione anche del Consiglio di Stato nel 2018) con misure legislative onerosissime inflitte agli operatori e che solo di recente cominciano ad essere criticate in sede giudiziale (come la sentenza unionale sull’onerosità delle continue proroghe del bingo).
L a mancanza di stabi L ità , i L ra LL entamento de LL ’ inno Vazione di prodotto e L a perdita di gettito eraria L e
Per gli operatori delle filiere degli apparecchi i continui rinvii e le continue proroghe rappresentano anche una causa di cronica instabilità che impedisce da tempo ogni forma di investimenti in innovazione di prodotto. La mancanza di innovazione di prodotto a sua volta è idonea ad incidere sulle scelte degli utenti orientandoli su prodotti più sofisticati e quindi è in grado di contribuire al calo di gettito erariale laddove la domanda si sposti su prodotti a più bassa fiscalità.
L a mancanza di stabi L ità e i L rin V io deg L i in V estimenti in tecno L ogia per presidio di L ega L ità , tute L a dei minori e tute L a de LL a sa L ute
Ma la mancanza di stabilità impedisce anche l’effettuazione di investimenti in tecnologia quando la tecnologia è ormai in grado di mettere a terra apparecchi che assicurano garanzia di presidio di legalità, di tutela dei minori e di tutela della salute. I sistemi oggi, nel pieno rispetto della privacy e dell’anonimato degli utenti, possono essere in grado di riconosce tratti somatici di soggetti non maggiorenni eventualmente sfuggiti ai controlli materiali, lanciando segnali di allerta, così come possono riconoscere sessioni di gioco non compatibili con un approccio razionale al prodotto, inviando nel caso messaggistiche dissuasive concertate e previste dagli esperti in psichiatria.
c onc L usioni
Questi cortocircuiti meritano tutta l’attenzione del caso. Ogni settimana che passa senza la giusta riforma, ogni strascico di distanze ed orari monodirezionali rappresentano tempo perso per la tutela della salute, livelli di gettito erariale che si abbassano e posti di lavoro che si perdono. Non si spostano.
Geronimo Cardia
Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile
Studio Cardia www.gclegal.It
Attualità
L’AUTORE
Videogiochi in cerca di autore
Negli anni ‘80 e ‘90 il concetto di videogioco era legato per lo più ai classici cabinati che affollavano le sale giochi, mentre oggi quando si parla di essi si fa riferimento più che altro ai giochi online a cui si gioca utilizzando dispositivi elettronici individuali come lo smartphone o il tablet, oppure le più varie consolle. Il settore infatti è molto sensibile e pronto a recepire le innovazioni tecnologiche: il settore videoludico si sta trasformando tenendo perfettamente il passo con il progresso, e infatti le nuove invenzioni stanno trasformando il mondo dei videogiochi rendendoli più immersivi, coinvolgenti e accessibili.
Il legislatore non dà una definizione vera e propria di videogioco, ma la legge sul diritto d’autore ne fa riferimento all’art. 171-ter l.a. per quanto riguarda l’illecito penale di uso non autorizzato e all’art. 181-bis, che prevede l’obbligo del bollino Siae sia per i software che per le opere multime-
diali al fine di garantire la loro originalità. In generale il videogioco si può definire come un’opera digitale che può essere composta da una pluralità di contributi creativi: un titolo dell’opera, uno o più personaggio di fantasia, suoni, musiche ed immagini in movimento, oltre a un software che ne consente il funzionamento. Esso cioè può essere ricondotto all’opera multimediale, ovvero l’opera composta di una pluralità di contenuti digitali tra cui in particolare un software che ne consente l’interoperabilità, oppure all’opera cinematografica, in quanto composto normalmente da una pluralità di immagini in movimento. Certamente il videogioco viene tutelato dalla legge sul diritto d’autore in quanto abbia le caratteristiche di un’opera creativa: in particolare sono tutelati i singoli elementi che lo compongono. La giurisprudenza ha infatti più volte riconosciuto il copyright sui videogiochi e sulle singole parti degli stessi e il legislatore italiano e comunitario ne sanzionano la riproduzione abusiva, cioè non autorizzata da parte del legittimo titolare dei diritti.
La tutela d’autore non si estende al tema di un’opera multimediale, cui pertanto ci si può liberamente
a cura di Serena Corbellini
LA RIFORMA DELLE OPERE DIGITALI ONLINE INTERESSA ANCHE IL MONDO VIDEOLUDICO: ECCO QUALI TUTELE PREVEDE
ispirare, e così anche la scelta dei singoli contenuti, bensì all’opera nel suo complesso, così come alle singole parti autonomamente considerabili come opere creative come per esempio le musiche, oppure il personaggio di fantasia.
Il settore dei videogiochi ha subito un’impennata notevole durante il periodo della pandemia, ma tale sviluppo non si è mai arrestato. Secondo una nota dell’agenzia Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) che analizza il mercato globale dei videogiochi, nell’industria dell’intrattenimento essi rappresentano oggi il settore più grande, destinato a superare i 240 miliardi di dollari nel 2025, grazie alla loro crescente popolarità tra le varie fasce d’età e alla continua innovazione delle tecnologie su più dispositivi e formati. Nel 2024, il mercato dei videogiochi è stimato a 272,86 miliardi di Usd e si prevede che raggiungerà i 426,02 miliardi di Usd entro il 2029, con un tasso di crescita annuo (Cagr) del 9,32 percento durante il periodo (2024-2029). Lo stesso studio evidenzia l’aumento dei giocatori e della spesa annua spinta oltre che dall’evoluzione demografica anche dai grandi investimenti nell’innovazione. L’evoluzione del mercato dei videogiochi è certamente spinta dalle evoluzioni delle opere digitali online e dalle sempre crescenti innovazioni del settore.
Un esempio molto noto di videogioco di avanguardia in relazione all’anno della sua uscita sul mercato è certamente rappresentato dal gioco Pokemon Go che ha un avuto una diffusione globale perché oltre a sfruttare le nuove tecnologie si ispirava ad un mondo già ampiamente conosciuto, e quindi in grado di attirare molti seguaci originari sfruttando quello che viene chiamato marketing nostalgico. L’idea del gioco Pokemom Go nacque quasi per caso nel 2014, come uno scherzo del primo aprile di Google, denominato Pokémon Challenge che permetteva agli utenti di cercare Pokémon su Google Maps. Questa iniziativa ispirò ai produttori la realizzazione di un gioco reale: esso utilizzava il Gps e la fotocamera degli smartphone per permettere ai giocatori di catturare Pokémon nel mondo reale esplorando l’ambiente circostante. Il successo fu immediato: in poche settimane l’app superò i 100 milioni di download e generò oltre 600 milioni di dollari di entrate nei primi 90 giorni, diventando il gioco mobile con la crescita più rapida nella storia fino a quel momento. A partire dal 2016, ovvero l’anno in cui è stato introdotto sul mercato, il gioco è stato progressivamente aggiornato inserendo nuovi personaggi, ed una parte social che consente un’interazione tra i vari giocatori: Pokemon Go continua a essere uno dei giochi mobile più redditizi. Nel febbraio del 2025 è stata data la notizia relativa alla vendita da parte di Niantic di Pokémon Go e altre applicazioni a Scopely per 3,5
miliardi di dollari.
Il mondo videoludico è stato recentemente interessato dalla riforma del diritto d’autore sulle opere digitali online: è stato disciplinato l’utilizzo di contenuti protetti da parte dei prestatori di servizi di condivisioni di informazioni on line, ovvero per esempio piattaforme di streaming e condivisione di video come Twitch che consente agli utenti di trasmettere in diretta o condividere registrazioni delle loro sessioni di gioco, oppure YouTube Gaming in cui gli utenti possono caricare video gameplay, recensioni, walkthrough, ecc.. Si tratta cioè di piattaforme che ospitano contenuti caricati direttamente dagli utenti relativi a sessioni di gioco o mod che contengono spesso contenuti protetti da copyright.
La legge d’autore definisce oggi cosa debba intendersi per prestatori di servizi di condivisione di contenuti on line (ad esempio, YouTube, Twitch, Meta), imponendo ad essi l’obbligo di ottenere l’autorizzazione dai titolari dei diritti d’autore (compositori, interpreti, produttori ecc.) per le opere caricate dagli utenti e rese accessibili al pubblico. Tale autorizzazione può essere ottenuta dai titolari dei diritti, oppure da società di gestione collettiva dei diritti, come per es. la Siae. La Siae ha peraltro recentemente introdotto una licenza specifica per l’uso di musica protetta in ambienti immersivi digitali come videogiochi, realtà virtuale/aumentata e metaverso, con ciò riconoscendo che questi contesti configurano atti di comunicazione al pubblico al pari delle piattaforme di streaming o social.
I prestatori di servizi di condivisione di contenuti online, in mancanza delle richieste autorizzazione per l’utilizzo di materiali protetti, sono responsabili per gli atti non autorizzati di comunicazione e messa a disposizione del pubblico di opere e di altri materiali protetti dal diritto d’autore, salvo che dimostrino di aver compiuto i massimi sforzi per ottenere un’autorizzazione, per assicurarsi che non siano rese disponibili opere o altri materiali specifici per i quali hanno ricevuto le informazioni pertinenti e necessarie dai titolari dei diritti e se, dopo la ricezione di una segnalazione sufficientemente motivata da parte dei titolari dei diritti, non abbiano tempestivamente disabilitato l’accesso o rimosso dai propri siti web le opere e gli altri materiali oggetto di segnalazione, e aver compiuto i massimi sforzi per impedire caricamenti futuri. Queste nuove previsioni cercano di evitare, come accadeva troppo spesso in passato, che gli autori non ricevano adeguata remunerazione a causa dello scarso controllo cui era sottoposto l’utilizzo nel mondo digitale delle loro opere.
Pragmatic Play potenzia esperienze localizzate ed esclusive per gli operatori e i giocatori italiani
U
na scelta che Luca Mantegazza, head of region at Arrise powering Pragmatic Play, motiva così: “L’Italia è un’importante risorsa per Pragmatic Play. Infatti, dallo sviluppo di giochi esclusivi per il Paese alla creazione di partnership di alto profilo, l’attenzione è sempre rivolta alla creazione di esperienze che parlino direttamente ai giocatori e nel 2025, questo approccio local-first ha avuto una forte accelerazione”.
Mega Roulette Italia
Mega Roulette Italia di Pragmatic Play è un esempio perfetto di questo approccio. L’emozionante gioco di casinò dal vivo è stato sviluppato interamente per il mercato italiano. Si tratta di una versione completamente localizzata del popolare titolo globale, Mega Roulette, ed è condotto da presentatori madrelingua e incorpora nel design dello studio luoghi iconici italiani.
Dotata di moltiplicatori che
vanno da 50x a 500x su ogni giro, Mega Roulette Italia combina una meccanica di gioco emozionante con un grande potenziale di vincita. I giocatori hanno anche la possibilità di piazzare più scommesse con un solo, migliorando cosi l’engagement e l’esperienza di gioco. Pragmatic Play offre anche la sua popolare serie Tricolore, che comprende Roulette Italia Tricolore, Blackjack Italia Tricolore e Punto Banco Italia Tricolore. Anche in questo caso, l’attenzione si è concentrata sull’arricchimento del gioco per i giocatori italiani, con dealer madrelingua e ambienti di gioco moderni e coinvolgenti: l’intera esperienza è autenticamente italiana.
Aprilia Racing
È proprio questo impegno a creare esperienze locali indimenticabili che ha portato Pragmatic Play a sponsorizzare l’iconico team italiano di MotoGp Aprilia Racing.
Questa partnership unisce due forze guidate da risultati,
Luca Mantegazza
innovazione e divertimento. Con Marco Bezzechi e Lorenzo Savadori al fianco del campione del mondo Jorge Martín, Aprilia è un brand ricco di storia e di ambizioni.
Pragmatic Play si unisce ad Aprilia Racing non solo come sponsor principale che appare sulle moto e sull’equipaggiamento del team, ma anche come partner prezioso e di supporto che contribuisce a creare nuove ed entusiasmanti esperienze per i fan della MotoGp in tutto il mondo.
La partnership con un brand nazionale di grande prestigio nel campo del motorsport offre a Pragmatic Play ulteriori opportunità di creare legami ancora più profondi con il pubblico italiano, non da ultimo con il Gran Premio d’Italia in programma a giugno. Come sta dimostrando Pragmatic Play, la localizzazione non riguarda solo il prodotto, ma anche l’identità del brand.
Smart Studio
È per questo che Pragmatic Play ha introdotto Smart Studio lo scorso anno. La pluripremiata tecnologia sta rivoluzionando il modo in cui gli operatori personalizzano e brandizzano gli ambienti dei casinò live.
Vincitore del premio Innovazione di prodotto agli Italian Gaming Awards 2025 celebratisi a Roma il mese scorso, Smart Studio consente agli operatori di creare rapidamente ambienti live brandizzati di altissima qualitá, senza i costi elevati e lunghi tempi di installazione associati in genere agli studi dedicati. È una soluzione agile, facile da usare per gli operatori e di grande impatto sui giocatori, soprattutto in Italia, dove la fiducia nel brand e la familiarizzazione con gli ambienti di gioco sono fattori importanti di fidelizzazione.
Con Smart Studio, i partner di Pragmatic Play come LeoVegas, StarCasino 888, Entain e Betflag
sono in grado di fornire in modo semplice ed efficace ambienti brandizzati ai loro giocatori.
Slot esclusive
L’approccio local-first non si limita al casinò dal vivo. Infatti, Pragmatic Play ha fatto passi da gigante anche nell’offrire contenuti di slot creati ad hoc ed esclusivamente per il mercato italiano. Per esempio, John Hunter nell’antica Roma è una rivisitazione italiana della popolare serie di John Hunter in cui il famoso protagonista si avventura fra le antiche rovine Romane.
Un altro esempio è Gates of AdmiralBet, un titolo creato ad hoc per uno dei principali operatori italiani in cui si può constatare l’abilità di Pragmatic Play a unire armonicamente l’identità del brand del cliente con le meccaniche e caratteristiche di grande affidabilità e successo.
Possiamo dunque affermare che i giocatori italiani stanno assaporando esperienze di gioco più ricche e connesse.
Tuttavia, la dedizione di Pragmatic Play ad offrire un valore aggiunto ai propri partner e giocatori mediante un’esperienza local-first va oltre il prodotto e possiamo vederla anche nei famosi circuiti di MotoGp.
Pragmatic Play crede che la localizzazione e la personalizzazione siano necessità per i brand che vogliono distinguersi e prosperare in mezzo a una concorrenza sempre più agguerrita.
Gazzetta
Pragmatic Play collabora anche con i media italiani per garantire ai giocatori l’accesso alle ultime notizie e aggiornamenti. Una di queste collaborazioni è quella con Gazzetta.it Rcs Media Group, la principale testata sportiva del Paese, il che sottolinea ancora una volta l’impegno del fornitore nel portare contenuti unici al pubblico locale.”
Il presente del futuro remoto
La nuova generazione di apparecchi da intrattenimento inizia a prendere forma. Vediamo come.
di
Alessio Crisantemi
Il futuro delle Awp è scritto. Ma solo in parte. Anzi, a dire il vero, la parte più importante è forse proprio quella che rimane da scrivere, contenente le regole tecniche che daranno vita alla nuova generazione di slot. Sta di fatto però che il primo passo è stato mosso dal legislatore nazionale stabilendo che le prossime concessioni dovranno obbligatoriamente riguardare una nuova tipologia di slot e che dovrà essere “da remoto”. Lasciando al regolatore – ovvero l’Agenzia delle dogane e dei monopoli – il compito di disciplinare questa definizione. Ma fino a un certo punto, visto che i parametri di base, per ora, rimangono inalterati rispetto all’attuale generazione di giochi. Ma già dietro a quella definizione di “remoto” si nasconde un mondo, visto che ci possono essere (almeno) due interpretazioni distinte (e distanti) tra loro, il cui impatto sul mercato è destinato ad essere più o meno forte. La prima, più temuta, vedrebbe transitare i giochi via server ed era già stata ribattezzata come “mini-Vlt”. L’altra, invece, potrebbe far evolvere l’infrastruttura di rete che caratterizza già oggi le Awp, trasferendo alcune funzionalità a un sistema centrale, ma non il gioco, che continuerebbe a risiedere delle singole macchine. Lasciando quindi inalterati gli attuali equilibri di filiera, come molti vorrebbero, soprattutto tra i gestori. Ma anche tra i produttori, visto che il passaggio a una tecnologia simile a quella delle Vlt rischierebbe di veder cannibalizzare il mercato dai colossi internazionali. In questo senso, dunque, la prima buona notizia fuoriuscita dalle stanze del regolatore è la volontà di procedere con la seconda soluzione, supportata da una base normativa non banale: ovvero il fatto che le legge che introduce le nuova slot parla anche di certificazione di ogni singolo apparecchio. E tanto basta a lasciare intendere (o interpretare) che si vuole mantenere il gioco in ogni macchina, altrimenti non ci sarebbe nulla da dover certificare all’interno di un terminale.
Ma non è questa l’unica decisione che dovrà prendere il regolatore sul tema, anzi, si tratta soltanto del punto di partenza: ragion per cui è importante conoscere il parere di chi dovrà scrivere le nuove regole tecniche. Al punto da rendere fondamentale l’incontro andata in scena il mese scorso all’interno dell’Italian Gaming Expo & Conference
dove la direttrice dell’Ufficio Apparecchi di Adm, Elisabetta Poso, è intervenuta in un panel dedicato alla materia (che vogliamo qui ri-esplorare) spiegando che “oggi i lavori sono in corso ma possiamo già affermare i principi che stiamo seguendo nella nostra attività di supporto al Governo nell’attuazione alla legge delega. Dopodichè ci sarà l’attività di redazione vera e propria delle regole tecniche di produzione e funzionamento che stiamo definendo insieme al partner tecnologico Sogei. I principi sono infatti già chiari, a partire da quelli di maggiore sicurezza e di inalterabilità delle macchine”. Secondo la dirigente, “le soluzioni possibili sono molteplici, ma la tecnologia ci supporta per riuscire a intervenire in modo concreto a una revisione generale, che andremo a ricercare attraverso il confronto con il comparto e la filiera. La sicurezza mira anche alla protezione dei consumatori e alla prevenzione dei possibili disturbi da gioco patologico e qui ci sono moltissime soluzioni realizzabili, ma la volontà è quella di non appesantire troppo il prodotto perché il rischio sappiamo potrebbe essere quello di una perdita di appeal per i giocatori che a quel punto potrebbero virare verso le offerte illecite”. Un punto, quest’ultimo, particolarmente importante, per tutti.
Altrettanto importante, tuttavia, è il punto di vista dei produttori. E, in particolare, quello di Roberto Mazzucato, che con la sua Mag Elettronica, oltre ad aver fatto la storia delle slot comma 6a, ha riscritto anche quella delle Vlt, riuscendo a stare in piedi accanto ai grandi gruppi internazionali. “Sappiamo che le Awp rappresentano il 50 percento dell’interno mercato del gioco e sono la base fondante del mercato regolamentato del settore in Italia. Oggi però è necessario aggiornare la tecnologia soprattutto dal punto di vista della sicurezza visto che quella che abbiamo è sicura da un lato ma non al passo con i tempi dall’altro. Peraltro sia per la manutenzione che per la logistica tutti gli operatori nonché i produttori hanno oneri impliciti che sono a oggi sostanzialmente inutili. Si potrebbero dunque avviare, con le nuove regole tecniche, dei miglioramenti nei processi sia di produzione e in sicurezza e soprattutto di distribuzione. Quindi la tecnologia che oggi abbiamo è sì un’ottima tecnologia però fatica a includere quei necessari interventi di informazione al giocatore per la limitazione o l’informazione del pericolo del gioco ad azzardo patologico”.
Quindi i produttori accolgono il rinnovamento della tecnologia e anzi lo caldeggiano perché è un settore
che purtroppo è ormai quasi completamente fermo. Da parte di Mazzucato la richiesta e la preghiera è di “tener conto della pluralità degli operatori, nella scrittura delle regole tecniche con le relative linee guida, attuazioni, meccanismi, procedure ovviamente impatta nei modelli di business e negli attori coinvolti. Tenendo conto di tutte le figure, della pluralità del mercato che aiuta inevitabilmente il mercato stesso”. E aggiunge: “L’Italia è oggi il primo o il secondo mercato a livello europeo per quanto riguarda il gioco fisico e questo proprio grazie alle sue caratteristiche di base, che sono da preservare, migliorandole dove serve”.
Un punto, questo, rimarcato anche dal presidente dell’Acmi, l’associazione nazionale dei costruttori, Gennaro Parlati, che spiega: “Ben venga la sicurezza, senza entrare nel merito degli interventi da fare, che possono essere anche tanti da immaginare, ma eravamo pronti a farli anche 5-6 anni fa. In termini di tecnologia noi siamo preparati, lo siamo da anni, noi siamo stati un esempio a livello europeo e mondiale in termini di distribuzione e controllo degli apparecchi del territorio, non ci manca la volontà e la capacità di innovare, ci manca la sicurezza che questo sforzo poi abbia un riscontro. Perché se permangono i problemi e le incertezze di oggi per la distribuzione sul territorio allora il
GoodStar Strategia, partnership e nuove tecnologie per l’online
oodStar, brand digitale di Psm Tech, accelera la sua espansione nel comparto dei giochi online, consolidando il percorso intrapreso negli ultimi mesi attraverso una serie di mosse strategiche. Nato con l’obiettivo di traghettare nel digitale la solidità e il valore maturati nel canale Awp, il marchio sta rapidamente rafforzando la propria presenza sul mercato. Il debutto ufficiale con il primo operatore italiano è avvenuto lo scorso aprile, con il go-live dei titoli GoodStar sulla piattaforma Domusbet. Si tratta di un passaggio chiave che testimonia la crescente credibilità tecnologica e
rischio è il futuro del settore”.
E siccome gli apparecchi non basta soltanto produrli ma bisogno anche venderli, quindi acquistarli e installarli nei locali, è interessante avere anche il parere degli esercenti, offerto in questo caso da Emmanuele Cangianelli, presidente della federazione Egp di Fipe Confcommercio. “Oggi ci sono ancora dei volumi alti di gioco sulle slot, ma la rapidità del loro decremento è un indice piuttosto certo dell’urgenza. Dal punto di vista degli esercenti c’è però bisogno di avere più certezza se continuare a investire in questo settore. Ricordando tuttavia che stiamo parlando di una tecnologia di rete che è stata pensata vent’anni fa e nessuno di noi ha in tasca un cellulare di vent’anni, giusto per ragionare sulle conseguenze che questo può portare. Tutto ciò per inquadrare la complessità del tema, che richiede una pianificazione e una programmazione che permetta a tutti gli attori, a partire da quelli istituzionali fino all’ultimo più piccolo degli esercenti coinvolti, di poter fare le scelte per continuare, per uscire se vuole, ma per non restare in mezzo a un fenomeno del quale non si conosce il percorso evolutivo”. Quindi c’è bisogno non solo di programmare l’intero percorso, ma anche il breve medio termine, dunque un percorso di avvicinamento alle nuove tecnologie e alle nuove concessioni.
commerciale del marchio, oltre alla volontà di posizionarsi stabilmente tra i protagonisti del panorama online. La collaborazione con Domusbet ha rappresentato anche l’opportunità per validare la qualità dell’offerta e avviare un percorso di crescita che non si ferma qui.
Nel corso del 2025, infatti, è previsto l’ingresso progressivo di ulteriori operatori italiani, che andranno ad arricchire il network di distribuzione GoodStar, estendendo la visibilità e l’accessibilità dei contenuti digitali su scala nazionale. Una strategia chiara, mirata a rafforzare la competitività attraverso una diffusione più capillare e una presenza costante sulle principali piattaforme di gioco regolamentate.
Sul fronte tecnolo-
gico, GoodStar ha dato impulso a un piano di investimenti mirato al potenziamento della progettazione e produzione dei giochi. Il 2025 segna infatti un incremento importante nella produttività, accompagnato da un deciso salto di qualità, grazie allo sviluppo di un nuovo client di gioco. Pensato per garantire performance elevate, maggiore fluidità e un’interfaccia utente più moderna e coinvolgente, il nuovo client sarà disponibile a partire dall’estate, rappresentando un tassello fondamentale nella roadmap di evoluzione del brand. GoodStar si propone quindi come una realtà in forte crescita, capace di unire know-how tecnico, visione strategica e un’offerta di contenuti sempre più in linea con le aspettative del mercato. Una proposta che punta a fare del gioco online un’esperienza sicura, coinvolgente e pienamente integrata nello scenario del gaming Made in Italy. (Fm)
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Iva slot Basta accertamenti
I proventi degli apparecchi comma 6A sono esenti, ma alcune Direzioni provinciali dell’Agenzia delle entrate continuano ad acce rtare l’imposta. E le Corti di giustizia le condannano.
a cura di Francesco Scardovi
L’ULTIMA SENTENZA
“La Corte di Giustizia Tributaria, in composizione monocratica, in accoglimento del ricorso annulla l’atto impugnato e condanna L’Agenzia delle Entrate al rimborso delle spese di giudizio (….) oltre ad accessori”.
Questo il testo finale del dispositivo n. 116/2025 depositato il 17 aprile 2025 dalla Corte di giustizia di Ravenna che rappresenta l’ennesima sentenza di accoglimento del diritto all’esenzione da Iva di un esercente a cui l’Ufficio aveva accertato l’imponibilità dei compensi percepiti dalla collaborazione alla raccolta di awp installate nel proprio locale.
IL QUADRO NORMATIVO
Dopo vent’anni di contenziosi, risulta dunque definitivamente sancito, da norme e giurisprudenza, il diritto all’esenzione da iva dei proventi percepiti da gestori, esercenti e collaboratori a vario titolo dei concessionari del comparto di gioco terrestre. Le condizioni per beneficiare dell’esenzione sono le seguenti:
- Il contratto dell’operatore con
il concessionario (sia esso gestore di apparecchi, esercente di bar o sala, o il cosiddetto “service”) unitamente all’iscrizione al Ries, ovvero il Registro (futuro Ruog, Registro unico operatori di gioco);
- la remunerazione in quota fissa o percentuale sulla raccolta;
- una prestazione definibile come necessaria e indispensabile per le attività del concessionario, come nel caso evidente degli esercenti di pubblici esercizi, senza i quali non si realizzerebbe alcuna raccolta.
Sul punto, nulla osta l’esistenza di un accordo commerciale tra gestori ed esercenti, che, come ampiamente relazionato anche dalla Polizia tributaria di Roma, nell’ambito di un contraddittorio sul tema, regola le rispettive attività da svolgere nei confronti del concessionario.
L’ACCANIMENTO
DELL’AGENZIA
Purtroppo, in spregio anche ai dettami della stessa Amministrazione che invita gli Uffici a non avviare o ritirarsi
dai contenziosi con esito incerto (fra tutte si veda Circolare 22/E del 26 maggio 2011), diverse Direzioni stanno continuando nelle infondate pretese dell’Iva riferendosi ancora ad alcune sentenze di Cassazione sull’imponibilità dei presunti “altri rapporti” richiamati dalla Circolare 21/E del 2005 senza prendere definitivamente atto che le stesse sono riferite a periodi antecedenti il 2014, ove non vigevano i principi ed i modelli contrattuali obbligatori poi previsti dalle nuove convenzioni e dai chiarimenti nel frattempo intervenuti nel settore.
Si invoca pertanto, ancora una volta, un provvedimento definitivo della Direzione Centrale che illustri alle Direzioni periferiche il quadro normativo e inviti a cessare definitivamente questo stillicidio di tempi e risorse a carico delle imprese e dell’Erario.
Francesco Scardovi
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani
Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu
Betting tra riforme e innovazione bottom up
DALLE GARE ALL’INNOVAZIONE IL SETTORE DELLE SCOMMESSE D’ITALIA È SUL CIGLIO DI DUE ANNI DECISIVI, A PATTO CHE SI ASCOLTI IL GIOCATORE E SI COLTIVINO LE SUE ESIGENZE: PAROLA DI MAURIZIO UGHI
di Cesare Antonini
Riordino online, fisico, ennesimi tentativi di tassare (ancora) il betting e il gioco pubblico passando per l’innovazione e il futuro del settore analizzando anche i contenuti dell’edizione 2025 dell’Italian gaming expo and conference. Ad analizzare tutti questi temi con la consueta puntualità ed originalità è Maurizio Ughi, presidente e co-founder di Giotto Better Solutions.
Ogni tanto spunta fuori una qualche percentuale da applicare al prelievo erariale sul gioco online o sulle scommesse: “Il discorso dell’1 percento lanciato dal presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina è un dibattito che va impostato col Governo. In effetti che l’imposta sul gioco sia in alcuni casi a tema e che abbia una finalità di questo tipo potrebbe anche essere giusta. Once (Organización nacional des ciegos españoles) in Spagna riceve i profitti per i non vedenti dal gioco. Un fine sociale sarebbe utile, e lo diciamo da tempo, anche per togliere le discussioni e le polemiche sui giochi
e sulle scommesse. Aams all’epoca voleva avviare un discorso del genere e io proposi delle giocate a tema. Non se ne fece nulla e forse ci sarebbero state meno discussioni”.
Anche perché le ripercussioni rischiano di essere pesanti: “Non si può proprio fare di più di così con le imposte sul gioco. Le Awp e le Vlt a terra pagano molto meno e sono ormai a livelli massimi di prelievo. I giocatori più preparati si spostano sul web, ovvio. E per il betting è lo stesso: esiste una linea di demarcazione entro la quale non sono più convenienti né per il bookmaker e poi per i giocatori. Se servono 150 milioni all’anno per il calcio il Governo può prenderli dalla raccolta generale sui giochi ma senza aumentare le imposte ulteriormente.”
La storia Maurizio Ughi la ricorda bene e vale la pena ripeterla: “Fino agli anni 2003-2004 il concedente del betting era il Coni. Sulle imposte una parte del prelievo andava alla filiera che poi la investiva come voleva nei soggetti ed enti promotori degli sport disciplinati mentre un’altra porzione andava
all’imposta unica. Da quell’anno diedero al presidente Gianni Petrucci ben 450 milioni rispetto ai 150 milioni che le tasse per lo sport cubavano prima insieme al Totocalcio. Nel tempo la distribuzione delle risorse è stata aggiornata e ora la parte più ampia va a Sport e Salute detenuta dal Mef. Che decidano che una parte di quelle risorse siano da destinare al calcio e alla Serie A mi sta bene ma lo facciano tra di loro, non devono tirare in ballo le scommesse. Siamo contenti se dovesse arrivare una tassa di scopo ma non risorse aggiuntive”.
Tutto questo si ripete ormai in maniera ciclica: “Se non si riesce a tenere netta e distinta questa famosa linea di demarcazione, allora che qualcuno si ingegni a fare qualcos’altro altrimenti la storia si ripeterà. Ora l’equilibrio c’è e la crescita pure ma se si tira il freno si rischia di rovinare tutto. Il problema è la gestione del calcio e anche di altri sport. Quando abbiamo gestito società sportive con le nostre aziende abbiamo capito che si aprono tante porte per il business. Tutti lo fanno con interesse e per business e ci sono tanti ritorni collaterali che col gaming, ovviamente, non esistono”.
E intanto si attendono ancora le regole: “Per il riordino del gioco online credo che non ci siano grossi problemi per fare la gara - spiega Ughi - anche per i Punti vendita ricarica Adm potrebbe risolvere tutto. Ad esempio ritirando quella delibera e non aspettare l’11 dicembre per la prossima pronuncia. Basterebbe seguire le indicazioni di Tar Lazio e Consiglio di Stato e poi applicare dopo l’assegnazione della gara. Ci sono cose da rivedere e non tutto è perfetto ma non credo vi siano problemi tali da effettuare la sospensione. Alcuni accorgimenti si possono fare e se ci sarà qualche ritardo entro la fine del 2025 la gara partirà anche perché l’Agenzia cercherà sempre di mantenere quella scadenza”.
riforma: tra accordo in conferenza unificata e pubblicazione decreto entro il 2026 il riordino potrebbe essere pronto. I primi diritti potrebbero essere assegnati entro il 2027.”
Tanti i temi emersi dai dibattiti dell’Italian Gaming Expo and Conference a Roma, lo scorso 9-10 aprile: “Adm con Antonio Giuliani, dirigente dell’Ufficio Gioco a distanza e scommesse, ha descritto come sarà il nuovo bando del retail con i diritti ricompresi in un’unica licenza che avrà un costo - ricorda Ughi - poi bisognerà scegliere se sfruttarlo in un negozio esclusivo o vicino ad altre attività prevalenti. Se entro la fine dell’anno avremo il decreto delegato le gare potranno piano piano prendere il via”.
Si è parlato tanto di innovazione: “Sì, se ne vedono tante, soprattutto in tema di wallet evoluti anche se ancora non sono messi in pratica. Sono tante le soluzioni mutuate dalla fintech per il betting ma nel gioco in sé per sé non c’è molta innovazione. Come sapete, con Giotto Solution abbiamo molto a cuore il tema eSports e crediamo che non possa tardare ulteriormente e debba arrivare per forza. Quando c’è un gradimento molto alto dell’utenza un prodotto o un gioco va per forza preso in considerazione e regolamentato. Poi vi sarà un momento di rodaggio ma le scommesse doppieranno le virtuali perché è qualcosa di diverso che mette in primo piano l’abilità. Dietro a una console c’è chi ha delle skill e in generale questi giochi crescono molto e rappresentano una grande possibilità per la agenzie e per il betting in generale”.
Ma perché si tarda spesso a varare alcuni prodotti o verticali? “Adm e i grandi concessionari parlano la stessa lingua che non è quella del bottegaio delle scommesse: sono fogli excel, come li chiamo io, e risolvono le problematiche al vertice e sono bravi a farlo ma sotto c’è l’utente che deve avere benefici. Qualcuno si è chiesto come muterà la richiesta del cliente nei prossimi 10-15 anni? Dovrebbero essere i vertici ad adattarsi in base alla soddisfazione e alle esigenze del cliente e non il contrario. Adm e concessionari con la spinta dei negozi devono trasmettere ai vertici le esigenze del giocatore così da mantenerlo all’interno di negozi e siti legali e regolati dallo Stato”.
E il riordino terrestre? “Mi sembra di capire che le Regioni più passa il tempo e più provano ad aumentare le richieste. Il Governo dovrebbe mettere fine al discorso e operare di autorità e lo deve fare per forza perché questo riordino è necessario. I problemi con le amministrazioni locali sono concreti ma a breve saranno molto più gravi quelli con la comunità europea: non si può proseguire ad operare sempre in regime di prorogatio. Gli stessi concessionari hanno necessità di avere certezza e anche se i tempi si sono allungati di ulteriori tre mesi rimango ottimista anche su questa
Si è parlato anche tanto di retail in senso stretto all’Italian Gaming Expo & Conference: “Le attività di gioco terrestri vi saranno sempre. Magari si aumenterà sempre di più la qualità ma l’attività del punto vendita è diversa e c’è socialità, confronto, divertimento e svago. I social io li definisco ‘individual’ ed è come comprarsi una birra al supermercato o online e pagarla un quarto. Ma se tutto dovesse funzionare così allora pub, birrerie e ristoranti avrebbero chiuso da decenni. Si diceva lo stesso per le Pay tv che avrebbero ucciso gli stadi ma così non è stato. Le persone hanno bisogno di uscire e vivere in un numero minore di attività in cui la qualità, però, dovrà essere sempre più alta”, conclude Ughi.
L’isola dell’ippica
SECONDA PUNTATA DEL NOSTRO SPECIALE DEDICA-
TO ALLA SARDEGNA: ECCO I PIANI DEI GESTORI DEGLI IPPODROMI DI CHILIVANI, SASSARI E VILLACIDRO, FRA VALORIZZAZIONE DELLA TRADIZIONE, POLIFUNZIONALITÀ E FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI
OPERATORI DELLA FILIERA
di Francesca Mancosu
“Oggi la Regione, attraverso Asvi, copre finanziariamente oltre il 50 percento del montepremi totale a disposizione degli ippodromi sardi”. Partiamo da questo dato, fornito da Raffaele Cherchi, direttore generale della neonata Agenzia per lo sviluppo e valorizzazione ippica, nell’intervista pubblicata sul numero di aprile della nostra rivista, per conoscere più da vicino gli ippodromi sardi di Chilivani (Ss), Sassari e Villacidro (Vs), attraverso le parole dei suoi gestori.
Ippodromo di Chilivani, un’academy per formare i professionisti dell’ippica
A delineare la situazione e le prospettive dell’ippodromo di Chilivani è Alessandro Beccu, amministratore unico della Prometeo Srl, società in house del Comune di Ozieri titolare dell’impianto.
Inaugurato nel 1921 alla presenza del re d’Italia Vittorio Emanuele III, ed emblema della vocazione e della tradizione economica della città di Ozieri e del Logudoro, nella parte agonistica l’impianto “si compone di una pista ellittica in erba (lunga 1.477 metri) e di un’altra pista in sabbia, separate da un ‘pistino’ di allenamento, ospita box per cavalli (stanziali circa 200), ampi spazi per l’addestramento e l’allenamento (giostre e tondini) e tutti i servizi necessari. Vantando anche un sistema di telecamere di videosorveglianza h24, un moderno maxi schermo posto di fronte alle tribune, un sistema di audio diffusione di ultima ge-
nerazione, parcheggi, parco giochi per bambini e famiglie, punti ristoro”, sottolinea Beccu.
A Chilivani quest’anno la programmazione prevede 16 giornate di corse, in crescita costante rispetto agli anni precedenti, affiancate dalla presentazione delle eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio e da numerosi eventi musicali e artistici collegati al cavallo. Una location “da vivere 365 giorni l’anno”, come rimarca il suo amministratore, “integrata nel territorio, nel suo passato e proiettata nel futuro”, aperta “alle nuove esigenze di socialità che la contemporaneità va sempre più ricercando”.
L’ippodromo, poi, ha inteso assumere anche “un ruolo determinante nella formazione delle figure che orbitano attorno al cavallo, per recuperare e aggiornare le competenze necessarie alla sua cura, alla sua preparazione e alla sua salubrità, ancora di più oggi che il mercato del lavoro risulta carente nelle figure classiche; per creare abilità sull’impiego del cavallo nelle molteplici discipline in cui viene utilizzato, anche in relazione alle dinamiche genetiche che ne hanno caratterizzato l’evoluzione”, rimarca Beccu. “Con questo spirito abbiamo delineato un percorso e uno strumento formativo che intendiamo realizzare con l’avviamento di un’Academy e l’abbiamo intrapreso a partire dall’effettuazione di un breve ciclo di preparazione e di addestramento di 35 bambini di età compresa tra i 8 ed i 16 anni, ai quali è stato consegnato il brevetto di corse per pony.
Inoltre, è già partito un corso di formazione, ormai alle fasi conclusive, per ‘Tecnico addetto alla cura del cavallo’.
Per tale intervento formativo si è proceduto preventivamente con interlocuzioni con l’assessorato al lavoro e formazione della Regione Sardegna al fine di creare nella declaratoria regionale la figura specifica. Il programma prevede anche la realizzazione di corsi per figure tecnico/amministrative dedicate alla gestione burocratica delle corse e delle attività presenti nell’impianto.
L’obiettivo più alto della proposta formativa dell’Academy è, tuttavia, riposto nella effettuazione del corso per fantini: vorremmo consentire ai giovani talentuosi l’opportunità di conseguire titoli formativi e professionali di alto livello, senza che debbano sottoporsi a dispendiosi e sacrificati soggiorni lontano dalla Sardegna.
In questo impegno siamo accompagnati da primarie agenzie formative, accreditate in Regione e a livello nazionale, ed in partnership con enti pubblici economici che, gratuitamente, offrono locali e arredi per la formazione didattica”.
Parlando di rilancio dell’ippica, e di collaborazione con l’Asvi e con il ministero dell’Agricoltura, l’amministratore unico della Prometeo Srl, ricorda: “La legge regionale istitutiva dell’Asvi, così come la ridefinizione dei programmi ministeriali per il rilancio dell’ippica, ha registrato anche una nostra modesta, ma efficace, partecipazione.
Abbiamo partecipato all’istruttoria della L.R. 15/23 effettuando numerosi confronti con i diversi gruppi partitici e attraverso la scrittura di alcuni articoli dell’impianto normativo; ciò al fine di inserire elementi fondamentali del comparto (allevamento, ippodromi) che l’originario disegno di legge non contemplava.
Abbiamo sostenuto la linea strategica del Masaf per il rilancio dell’ippica abbinato alla valorizzazione delle produzioni e delle tradizioni locali legate al cavallo (vedi tappa del ‘Palio delle Regioni’ a Chilivani il 14 settembre 2024, Ndr), nonché l’attenzione rivolta all’allevamento e a una più efficace azione sulla salubrità animale ha trovato la nostra piena condivisione”.
Ippodromo di Sassari, 300mila euro per valorizzare l’impianto e tanti eventi collaterali
“Già da qualche anno la Regione si mostra piuttosto sensibile alla tematica del rilancio dell’ippica sarda, garantendo finanziamenti importanti per sostenere il comparto e nello specifico la razza del cavallo anglo-arabo. Da poco è stata istituita l’Asvi e questo è molto importante, visto che alla sua guida è stata messa la persona più competente in Sardegna: Raffaele Cherchi.
Al Ministero, come ho già fatto in altre sedi, chiederei di avere un occhio di riguardo in più per la Sardegna e di darci una mano, a iniziare dall’incremento delle giornate di corse, perché sono sempre poche e risicate. Direi che la Sardegna avrebbe bisogno di venti giornate di corse in più, fra Sassari e Chilivani, che sono i principali ippodromi dell’isola, e Villacidro.”
Questa la richiesta avanzata da Giancarlo Scarpa, presidente della Società ippica sassarese, che gestisce l’ippodromo principe della provincia.
Ricordando la destinazione data ai 300mila euro recentemente stanziati per l’impianto dall’assessorato all’Agricoltura, “per una serie di piccoli interventi da realizzare nella struttura: diamo la priorità al reparto scuderie, che necessitano di manutenzione da un po’ di tempo, di una ristrutturazione completa. Poi faremo anche una terrazza per le autorità, perché l’ippodromo ne è sprovvisto. Ben vengano questi fondi, e, vista la sensibilità dell’assessore e di questa giunta regionale, speriamo di poterne avere altri per il 20252026”.
Quanto al calendario di corse, Scarpa rimarca la collocazione dell’ippodromo in una città turistica, fatto che determina la programmazione “nel periodo estivo, nella fascia serale e pre-serale, essendo l’impianto dotato di illuminazione, attirando molto pubblico e molti turisti, grazie anche a diversi eventi.
L’inizio della stagione è fissato per il 18 maggio con la festa della Cavalcata sarda, una delle principali rievocazioni equestri della Sardegna: dal mattino accoglieremo oltre 200 cavalli, che poi andranno a sfilare; successivamente nel pomeriggio proporremo le pariglie dei cavalieri più bravi della Sardegna. L’anno scorso abbiamo accolto 10mila persone.
Abbiamo anche piccola parentesi di stagione autunnale, ad ottobre, con una serie di corse pomeridiane, interamente finanziate dalla Regione Sardegna”.
Fra le attività collaterali ospitate dall’impianto poi c’è una scuola di equitazione, riaperta nel gennaio del 2024 dopo 15 anni di stop. A tal proposito Scarpa precisa: “Stiamo facendo un investimento per il suo rilancio, ci vorrà del tempo, ma siamo contenti di dire che abbiamo registrato circa venti allievi in un anno. È un luogo fondamentale in un ippodromo situato all’interno della città come il nostro”.
Abbiamo approfittato per chiedere al presidente della Società ippica sassarese un parere sulla classi-
ficazione – dinamica - degli ippodromi pubblicata dal Masaf sulla base dei parametri tecnici forniti dai gestori, che nei prossimi mesi cambierà in base agli esiti della valutazione dei servizi offerti a pubblico e operatori: “Vedendo la classificazione, noi ora siamo al 13esimo posto, quindi abbiamo guadagnato una posizione rispetto allo scorso anno, ma è ancora provvisoria: ben vengano le ispezioni per accertare le condizioni e la realtà dei fatti di ogni singolo ippodromo, quindi aspetterei per dare un mio parere”.
Ippodromo di Villacidro, una visione strategica condivisa per far crescere il comparto
A gestire direttamente l’ippodromo di Villacidro è il Comune, quindi in questo caso a rispondere alle nostre domande è il sindaco Federico Sollai, che lo presenta così: “Inaugurato nel 2008, l’ippodromo si estende su una superficie complessiva di oltre 70.000 mq, con strutture moderne, ampi spazi dedicati all’allenamento e una scuderia attrezzata con 120 box per cavalli, già predisposta per un futuro ampliamento fino a 240. Ogni box è corredato da sellerie, ambulatorio veterinario, zona maniscalco e un’area di quarantena.
Dal punto di vista tecnico, l’ippodromo è specializzato nelle corse al galoppo, con una pista in erba di 2.160 metri, che include una pista dritta 1.000 metri; una pista in sabbia interna di 1.350 metri, un ampio parterre da 8.000 metri quadri e una tribuna con 1.000 posti a sedere; un impianto tv full Hd per le riprese professionali delle gare; parcheggi in grado di accogliere fino a 1.500 auto.
Per la stagione 2025, l’ippodromo ospiterà nove giornate di corse, come da tradizione concentrate nei mesi di novembre e dicembre, offrendo uno spettacolo unico tra cavalli di razza, adrenalina e la bellezza del paesaggio autunnale sardo”.
L’ippodromo di Villacidro si distingue non solo per l’organizzazione di corse al galoppo, ma anche per la sua vocazione a essere uno spazio polifunzionale, aperto a una vasta gamma di attività sportive, culturali e sociali, ed attrezzato per ospitare anche altre discipline equestri, tra cui, salto ostacoli, dressage, cross country e trotto.
Tra le manifestazioni già ospitate, rammenta il sindaco, “spicca il Festival del Cross 2025, evento inserito nel Campionato sardo di corsa campestre, che ha richiamato oltre 1.000 atleti suddivisi in varie categorie. A questo si affiancano le gare di Endurance equestre, con affascinanti percorsi tracciati tra le campagne villacidresi, eventi originali e inclusivi come serate di osservazione astronomica e competizioni di metal detecting.
Infine, grazie all’elevata accessibilità dell’ippodromo – situato a pochi minuti dalle principali vie di comunicazione e dotato di ampie aree parcheggio – è tra gli obiettivi dell’Amministrazione utilizzare lo spazio
anche per l’organizzazione di grandi concerti ed eventi musicali, ampliando così la sua funzione di luogo di aggregazione e spettacolo a livello regionale”.
Guardando al contesto regionale, oggi secondo Sollai ci sono “condizioni favorevoli per costruire un vero rilancio dell’ippica. In quest’ottica, mi permetto di rivolgere alcune proposte concrete sia al Ministero che all’Asvi.
Chiederei un sostegno più deciso all’organizzazione di concorsi e giornate di gara, aumentando il numero delle date in calendario, non solo nei mesi invernali, ma anche in primavera, quando le condizioni climatiche e ambientali sono ideali e la struttura è in grado di accogliere eventi di altissimo livello tecnico e sportivo.
Poi, propongo di investire sulla formazione professionale legata al mondo dell’ippica. A Villacidro è presente un Istituto tecnico agrario situato a poca distanza dall’ippodromo, con il quale sarebbe possibile attivare percorsi formativi dedicati alle professioni ippiche, quali tecnici di scuderia, allevatori, maniscalchi, veterinari sportivi e addetti alla gestione degli impianti ippici”. E, non ultima, “una Scuola per fantini, sfruttando i grandi spazi disponibili e le attrezzature già presenti presso l’ippodromo. Credo fermamente che, con una visione strategica condivisa tra enti locali, Asvi e Ministero, si possa far crescere il comparto ippico regionale e trasformare l’ippodromo di Villacidro in un polo multifunzionale per lo sport, la formazione e lo sviluppo del territorio”.
Voglia
di stare insieme
Michela Carboni
“I
Marco Raganini, presidente di Anbi (Associazione nazionale bowling e intrattenimento), sottolinea la necessità di avviare interventi concreti per tutelare e valorizzare il settore l primo trimestre di questo 2025 si è concluso con un leggerissimo calo rispetto al 2024, previsto dopo il rimbalzo positivo post covid. Quindi al momento non preoccupa minimamente la filiera che continua sempre di più all’innovazione e al costante investimento di nuove apparecchiature.” Parola di Marco Raganini, presidente di Anbi (Associazione nazionale bowling e intrattenimento), che traccia un primo bilancio del settore per il 2025.
Com’è cambiato il target delle sale?
“Dopo il periodo difficile della pandemia, abbiamo osservato un cambiamento significativo nel target delle sale, sia in termini quantitativi che qualitativi. Il numero generale di frequentatori è aumentato in modo costante, segno che le persone avevano voglia di tornare a vivere momenti di svago e socialità. Una delle tendenze più evidenti è l’aumento della presenza di famiglie giovani anche nei giorni feriali . Questo pubblico cerca esperienze di intrattenimento accessibili, inclusive e adatte a tutte le età, e le sale bowling – anche grazie all’ampliamento dell’offerta con giochi virtuali – rispondono perfettamente a queste esigenze. Stiamo assistendo a un’evoluzione del concetto di sala, che non è più solo luogo di gioco, ma punto di riferimento per il tempo libero, dove convivono generazioni diverse e dove la componente relazionale è sempre più centrale.”
Alla politica cosa chiedete?
“Alla politica chiediamo attenzione, ascolto e interventi concreti per tutelare e valorizzare il nostro settore, nel quale hanno sede numerose associazioni sportive dilettantistica che svolgono attività sportiva di bowling e biliardo, un valore aggiunto a livello sociale legato all’intrattenimento e al tempo libero. La dimostrazione sta nel fatto che non solo le famiglie ci scelgono sempre di più, ma anche gli istituti scolastici che svolgono attività ricreative/ sportive nei nostri centri. Lo scorso anno
siamo giunti molto vicini ad un importante svolta che avrebbe agevolato non poco le nostre imprese. Grazie al lavoro che dal 2020 portiamo avanti insieme agli Stati Generali Amusement e l’Agenzia delle entrate; proprio quest’ultima ha proposto al Mef modifiche della nostra regolamentazione, ad esempio l’aumento del costo partita sulle 7A con conseguente aumento del valore del premio. Nella proposta vi era anche il risanamento dei giochi autocertificati, di cui la scadenza viene prorogata di anno in anno fino ad arrivare ad oggi e quindi al 31 dicembre 2025 rischiamo di dover togliere nelle nostre sale tanti giochi, più o meno recenti. La nostra filiera verrebbe messa a dura prova, soprattutto gli associati più deboli. Speriamo quindi di riuscire quest’anno a raggiungere tali obiettivi. Senza un’adeguata tutela, rischiamo non solo di perdere attrattività, ma anche posti di lavoro e presidi importanti di aggregazione sul territorio.”
Perché ha ancora un senso investire nell’amusement?
“Investire nell’amusement oggi ha più senso che mai. Probabilmente la pandemia ha contribuito a peggiorare l’isolamento dell’essere umano in generale attraverso l’utilizzo sempre più costante di smartphone e Pc. Crediamo che questo fattore abbia alimentato un ritorno forte e spontaneo delle persone nei nostri centri: non solo per giocare, ma per ritrovarsi. I centri di amusement sono stati riscoperti come luoghi di aggregazione, in particolare dai giovani, ma anche da famiglie e adulti. C’è una voglia diffusa di stare insieme, di vivere esperienze condivise, e il nostro settore risponde perfettamente a questo bisogno. Proprio questa ritrovata centralità ha spinto molti operatori a rinnovare i locali, migliorando gli ambienti, ampliando l’offerta e puntando su qualità e innovazione.”
di
Il mese decisivo
A MAGGIO VANNO IN SCENA ALCUNE
COMPETIZIONI DECISIVE PER POPOLO DEL FLIPPER SPORTIVO, TRA LA QUINTA DEL CIRCUITO NAZIONALE ITALIAN CHAMPIONSHIP
SERIES E IL CAMPIONATO EUROPEO
La stagione del flipper sportivo è entrata pienamente nel vivo, sia in Italia che nel resto del mondo. Dopo le prime, importanti competizioni andate in scena nelle scorse settimane che hanno già offerto importanti conferme e anche qualche cambiamento. Su tutti i fronti. Con lo statunitense Zach McCarthy, attuale numero 3 del ranking mondiale, che si è aggiudicato il prestigioso torneo The Open – Ifpa World Championship, andato in scena al Convention Center di Riverside, in California, davanti a Jason Zahler attuale leader mondiale del ranking – e ad Escher Lefkoff, ovvero il numero due al mondo. Mentre a livello europeo nei giorni scorsi si è giocata a Middelkerke, in Belgio, la finalissima della 9° edizione dell’European Championship Series (Ecs), al quale partecipano la maggior parte dei Paesi del vecchio continente. Italia compresa, con i suoi due campioni nazionali Daniele Acciari e Roberto Pedroni, accompagnati dall’altoatesino Wolfgang Haid. Solo che nessuno dei “nostri” atleti è riuscito a salire sul podio, con il successo che è andato al giovane talento di casa, Timber Engelbeen, davanti al connazionale Paul Englert. Mentre a chiudere in terza posizione è stato il britannico Craig Pullen, che ha superato il tedesco Johannes Ostermeier (quarto), già campione del Mondo 2019 della disciplina. Con Acciari che stavolta si è dovuto accontentare di un quinto posto e Pedroni scivolato invece nel fondo della classifica finale, dopo aver ottenuto la qualificazione alla fase
di Play Offs, chiudendo così soltanto in 24esima posizione.
Mentre a livello nazionale, le novità con la quarta tappa dell’edizione 2025 del Circuito nazionale di flipper sportivo Ics - Italian Championship Series, che ha cambiato nuovamente la classifica provvisoria con il player lucano Giuseppe Violante che ha spodestato dal trono il romano Gabriele Tedeschi, il quale è slittato quindi in seconda posizione, davanti all’attuale terzo classificato, il veneto Paolo Luise, davanti al bolognese Luca Fredella. Mentre in quinta posizione si trova oggi il lombardo Francesco Sacco, il quale aveva chiuso davanti a tutti la scorsa stagione del circuito Ics 2024.
Il primo posto - seppure provvisorio - di Violante rappresenta un premio alla continuità di risultati e alla tenacia, essendo uno dei pochi player ad aver disputato tutte e quattro le tappe di circuito andate in scena fino ad oggi, come in pochi hanno fatto quest’anno. A seguirlo è stato invece il player romagnolo Fabio Squadrani, che si trova attualmente al settimo posto dietro al pavese Fabio Francescato, che sale al sesto posto grazie alla vittoria ottenuta a Bologna. A completare la top ten di circuito provvisoria il toscano Pablo Iacoponi (ottavo), il romano Giorgio Santarcangelo (nono) e l’altro veneto Matteo Filippin (decimo).
Mentre adesso i riflettori del circuito Ics 2025 sono puntati sulla prossima tappa che andrà in scena a Milano il 10 maggio, con la nuova edizione del Mad4Pinball, che sarà anche valida per il circuito europeo Ecs - European Championship series 2025.
Subito dopo però i riflettori generali saranno puntati dall’edizione di quest’anno del Campionato europeo di flipper, che andrà in scena in Austria, a Vöcklabruck, dal 28 maggio al 1 giugno 2025, con oltre 300 partecipanti. Ne vedremo delle belle!
Zach McCarthy
di Vincenzo Giacometti
Per saperne di più sul Circuito ICS
Battle of Malta Ziemchod vince la guerra
IN LEGGERO CALO MA SOLITA KERMESSE
PAZZESCA, LA SPRING EDITION DELL’EVENTO
GIOCATO NELL’EDEN ARENA CON 1.542 ENTRIES
E TANTI TORNEI AVVINCENTI
di Cesare Antonini
Ben 1.542 entries ed un prize pool da 776.397 euro per 233 posizioni pagate e una prima moneta da 120.000 euro. Sono questi i numeri dell’edizione Spring 2025 del Battle of Malta che fa da preludio all’anniversario delle dieci edizioni con un garantito superato agilmente.
Non è stata un’edizione da record ma vista l’offerta di poker live in giro per tutta Europa è davvero difficile superare i propri numeri.
Soddisfazione, però, soprattutto in vista della decima volta della battaglia pokeristica che si giocherà dal 28 ottobre al 5 novembre con ben 2 milioni di euro garantiti.
Si gioca sempre in primavera e in autunno ed ecco che l’edizione di aprile 2025 giocata dal 2 al 9 dello stesso mese, è stata vinta dal polacco Adrian Ziemchod, che si è aggiudicato la prima moneta di 120mila euro. Il trentenne residente a Cracovia ha raggiunto molti final table nei due anni trascorsi da quando ha iniziato a giocare Mtt live. Gioca a cash game da diverso tempo, ma nel 2023 ha iniziato a interessarsi alla strategia dei tornei.
La vittoria di Ziemchod in questo evento su 1.542 avversari (tra player unici e rientri), è la più importante della sua carriera che fino ad oggi lo ha visto incassare circa 300mila euro. Nelle prime fasi del tavolo finale ha giocato con costanza, con una strategia aggressiva laddove necessario. Non è mai apparso a disagio e fin da subito ha dato l’impressione di poter vincere il Battle of Malta tanto ambito da tutti i giocatori d’Europa.
Quando Ziemichod ha eliminato Giovanni Caggia, che ha chiuso al terzo posto, aveva un vantaggio di 9-1 in chip su Rob Perelman prima dell’heads up. Sarebbe stata
un’impresa ardua per Perelman recuperare, soprattutto contro un avversario così abile come Adrian, che non aveva praticamente commesso alcun errore negli ultimi due giorni di gioco.
Un heads up cortissimo, dunque, durato meno di venti mani. I due infatti sono finiti ai resti quando Rob aveva 3,4 milioni di chips. Adrian è andato all-in con Q♣9♥ e Perelman ha chiamato girando J♦9♦. Il flop di J♠4♣Q♠ ha permesso di chiudere una coppia a entrambi i giocatori, ma ha lasciato l’americano con pochissimi progetti e con solo due out rimasti nel mazzo.
L’A♣ al turn non ha certamente aiutato a dare a Rob più out e quando è uscito un 3♠ sul river, i giochi si sono chiusi con il runner up che non ha potuto far altro che andare a incassare il secondo premio da 70mila euro.
Tornando alla cronaca, Ziemichod era arrivato all’ultimo atto del torneo con quasi un terzo delle chips in gioco e, sebbene ci fossero volute quasi due ore per arrivare alla prima eliminazione della giornata, il futuro campione stava già aumentando silenziosamente il suo stack.
Il giocatore più attivo fin dai primi scambi del tavolo finale è stato Rasmus Lundström. Il venticinquenne finlandese è stato protagonista di diversi sali e scendi per tutto il torneo e la sua esperienza al tavolo finale è stata pressoché identica.
È stato lui a eliminare i primi due player Luca Tonarelli superando le QQ dell’avversario con una coppia di KK. Poco dopo ha eliminato un altro italiano, Oscar Arezzo. Tuttavia, le montagne russe di Lundström non si sono fermate e non ha mantenuto a lungo le sue nuove chips, perdendone una parte a favore di un Giovanni Caggia in ripresa.
Attila Szucs era lo short stack all’inizio della giornata e ha raddoppiato subito, ma è uscito al sesto posto per mano di Flaviano Cammisuli. Per lui un premio di 22.500 euro, che è di gran lunga il più alto premio della sua vita, sarà una consolazione.
Capitolo a parte lo merita Flaviano Cammisuli uscito in quinta piazza.
Questa la sua eliminazione: Rasmus ha aperto 600.000 dallo small blind con QQ e Flaviano ha mandato tutto per 3.425.000 con KJ suited a picche. Si apre un flush draw al flop con due picche sul flop 7-5-2 ma due 10 sul turn e sul river non migliorano la sua mano e deve lasciare il torneo.
Peccato ma Cammisuli conferma la sua immensa qualità che in questo caso è correlata agli oltre 400mila dollari vinti in carriera nei tornei dal vivo. Era anche l’unico ad aver centrato un tavolo finale nel lontano 2016 al Battle of Malta quando finì sesto per 37.500 euro (i numeri erano un po’ diversi in quell’evento). Il suo best live cash rimane comunque il suo secondo posto dietro al cipriota Georgios Tsouloftas al Main Event 2023 del Wsop Circuit Sanremo quando vinse 76mila euro.
Il Battle gli ha portato anche tanti altri cash e vittorie in side event.
La curiosità è stato anche l’approdo al Day3 con la mamma, Giovanna Di Martino, anche lei arrivata al Day4 ma uscita 14esima per ben 6.430 euro di premio. Anche lei reg nei tornei maltesi e con poco meno di 50mila bigliettoni vinti come registra TheHendonMob.
Per lui un Day2 trionfale. Era salito a 2.5M un paio di mani prima della chiusura di giornata e del colpo decisivo 3bettando un open a 80.000 ed un call a 185.000. Oppo si inventa un jam diretto da 1 milione con coppia di 10 e Flaviano chiama felice con AA. Pot a casa e monster stack.
Poi arriva il colpo della giornata. Apre da hijack Jordon 50.000, gioca Flaviano da cutoff e difende BB.
Flop: 8♥ 8♠ 4♦, check to check
Turn: Q♥, check, 50.000 Jordon, call Cammisuli e il BB raise a 190.000. Passa Jordon e gioca Flaviano.
River: 6♦, 410.000 Procner con dietro poco meno di 1 milione e Cammisuli non ci pensa tanto a muovere 3 pile dentro dichiarando All in. Tank infinito
e comprensibile dell’oppo. Tutti i tavoli hanno imbustato e cala il gelo in sala. Call! Flaviano gira 4♦ 4♥ per il full house che batte il trips di Procner che aveva A♦ 8♦ in mano. Cammisuli aveva chiuso il Day2 da super chip leader con 4,4 milioni. Poi un Day3 da super card dead e “senza prendere neanche una mano”, come aveva commentato lui stesso.
Torniamo ancora alla cronaca con l’out del finlandese che si è trovato dalla parte sbagliata quando la sua coppia di sette è stata superata dagli assi di Caggia anche in questo nel corso di un all-in. Questo ha lasciato Lundström con meno di 2 milioni di chips e Caggia ha completato l’esecuzione poche mani dopo, rispedendo Rasmus in Finlandia per un premio di 35mila euro.
Ma l’ultimo italiano rimasto non è andato oltre la terza posizione ed è stato eliminato quando il suo
2. Robert Perelman
3. Giovanni Caggia
4. Rasmus Lundstroem
5. Flaviano Cammisuli
6. Attila Szucs 22.500
7 Oscar Arezzo
8 Luca Tonarelli
9♦8♦ è rimasto dominato dal J♣9♠ di Ziemichod. Il terzo posto di Caggia gli è valso una bella somma di 50mila euro.
COMPLEANNO D’AUTUNNO PER LA DECIMA EDIZIONE!
Il Battle of Malta nel 2025 segna un traguardo speciale: la decima edizione del torneo ospitato e organizzato dal Casino Malta. Ci sono già le date dell’iconico festival di poker che torna più grande e migliore che mai, promettendo un’esperienza indimenticabile per i giocatori di tutto il mondo.
Ecco i giorni da segnare in agenda, dal 28 ottobre al 5 novembre 2025. In programma un montepremi garantito di 2.000.000 di euro per un evento che si preannuncia come uno degli eventi di poker più emozionanti d’Europa.
Il Main dovrebbe essere da 1,5 milioni più altro mezzo milione di euro in palio per i tanti eventi che definire “side” è davvero eufemistico.
“Dalla cerimonia di apertura al tavolo finale, il festival di quest’anno sarà una celebrazione di tutto ciò che ha reso il Battle of Malta un evento imperdibile nel calendario internazionale del poker”, spiegano dall’organizzazione. E vista la capacità vulcanica del manager dell’evento, Telly Bartolo, c’è da crederci!
BATTLE OF MALTA
Adrian Ziemchod
1. Adrian Ziemichod
IL PAYOUT DEL FINAL TABLE
Il cielo d’Irlanda è azzurro con Ruggeri
e Dedoni
Cesare Antonini
a 3.233 per 3.1 milioni di prize pool a 4.562 entries a circa 4,5 milioni di euro di montepremi. Se qualcuno dovesse chiedervi com’è andato l’Irish Open 2025 a Dublino potreste rispondergli così. Nel grande libro della storia del poker finiranno anche i successi di Umberto Ruggeri, Giuliano Bendinelli e Giuseppe Dedoni con due picche e una se-
conda piazza per Spadino che vale 316mila euro. Pochi giri di parole e andiamo a raccontarvi un evento che aveva nel suo schedule di 69 eventi e 4,5 milioni di dollari garantiti giocati fino al 22 aprile. In quella data è stato eletto campione della 45esima volta dell’Ipo, un “ingiocabile” Simon Wilson che ha alzato il trofeo nelle splendide sale dell Royal Dublin Society, nella capitale irlandese appunto.
Ben 316mila euro e 1 milione e mezzo di dollari superato nella sua All Time Money List, quindi, per Umberto: ora in un circuito PokerStars manca solo la picca, altrimenti i premi riscossi sono incredibili e la sua regolarità è davvero sorprendente. Simon Wilson, purtroppo, è sembrato il classico player dalla run imbattibile. Poi, il finale che poteva riaprire i giochi A10 vs 56s a quadri, ma un 6 sul flop manda avanti l’avversario e turn e river non aiutano.
Chiede l’Asso, Spadino, che partiva da chip leader al final day. Tuttavia, il late stage è stato tutto appannaggio dell’irlandese, che ha eliminato Ignotas Kirsis con K9 vs 55, prendendo un 9 sul flop. Il suo stack era arrivato a 170 milioni e per fortuna Umberto aveva raddoppiato AK vs Q7, centrando un Asso al river e portandosi a 60 milioni, proprio contro Wilson, che, come detto, è partito con una proporzione di 3 a 1 in heads up.
In attesa del report finale, per lui è ancora un grande risultato. Manca la vittoria? Beh, Spadino sa vincere e l’ha dimostrato a Cipro, dove a gennaio ha vinto il Merit Poker Western per 377mila dollari. Risultati da metterci la firma, ovviamente, anche se il player quando è in gioco vuole vincere. Poi, col premio importante, crediamo
che a mente fredda la delusione passi.
Alla fine, 4.562 entries per oltre 4,4 milioni di dollari stanno a significare l’ennesimo risultato dell’Irish Open e del poker live in generale. Ovviamente, la prima moneta da 600mila euro è quasi il doppio, ma il risultato rimane pazzesco, visti i numeri e il field.
di
Umberto
Ruggeri
Simon Wilson
Date le chips a Dedoni
La prima “picca” della kermesse era stata stata centrata grazie a Giuseppe Dedoni che ha vinto l’evento 8-Handed da €1.150 di buy-in.
Tra i tanti azzurri, molti di loro titolati e di assoluto livello, che sono volati a Dublino c’era anche un golden boy del poker sia live che online, come “D4MM1L3CH1P5”. Nickname invitante ovviamente per il suo bankoll.
L’evento #31 del calendario Irish Poker Open era un €1.150 8-Handed che ha totalizzato 441 entries per un prizepool da €451.474.
Tra i 63 In The Money non mancano nomi italiani, tra cui Giuliano Bendinelli, Gabriele Lepore, Matteo Zanardi e Angelo Marrone, questi ultimi due che si sono fermati a ridosso del final table in nona e decima posizione.
I riflettori, come anticipato, sono però puntati su Giuseppe Dedoni, che in seguito a un deal a tre è riuscito a posizionare il suo nome sul primo gradino del payout per una prima moneta da 66.500 euro.
Al secondo posto giocava in casa l’irlandese James Wynne, vincitore di 60.000 euro tondi, terzo il canadese Taran Parmar e i suoi €55.274. Da segnalare in quinta piazza il recente winner dell’edizione Spring
della Battle of Malta Adrien Ziemchod che avrete trovato una pagina fa nel report del torneo che Gioco News ha seguito per voi.
Proprio nel finale di torneo è arrivata la seconda picca per l’Italia e la terza in carriera per Giuliano Bendinelli che centra un altro trofeo importante nel circuito Pokerstars. Il torneo era un €1.150 Mystery Bounty (Evento n. 63) e Bendi ha battuto 441 players di cui 326 unici con un montepremi totale di 451.600 euro. Come al solito, il prize pool è stato spaccato in due per creare il montepremi “normale” e quello dei Bounty misteriosi, appunto. L’azzurro, già vincitore di un Main Ept, si è portato a casa 53.500 euro, di cui 44.000 euro di prima moneta. Ha sconfitto in heads up l’inglese Jack Moore, mentre in terza posizione ha chiuso il turco Baris Topuz per 30.600 euro e Bounty per oltre 10mila euro centrati.
In quarta posizione l’inglese Jamie Dwan che ha centrato 70mila euro in taglie, chiudendo a 76.700 euro di premio, superando di gran lunga il premio centrato dal nostro Bendi.
Super Bounty anche per Aleksandras Nagreckis, che ha conquistato 32.000 euro in 12esima posizione. Per l’Italia a premio anche Marko Conte, ma senza taglie per 2.400 euro in 16esima posizione. Cash minimo per Simone Demasi, 41esimo per 1.000 euro. Per Bendinelli ennesima conferma anche se il premio stavolta è a 5 cifre contro il successo epico del 2022 da circa 1,5 milioni di euro nel Main Event Ept Barcellona e l’altro a sei cifre, per 100mila euro nel-
la Monaco Cup da 1.100 euro dell’Ept Monte Carlo del lontano 2013. Successi davvero molto importanti e continuano ad arrivare anche se Giuliano non sta giocando con una frequenza pazzesca. Quando si schiera nei top eventi, però, difficile che non centri neanche un colpo ed ecco la conferma in quel di Dublino.
Bendi la alza di nuovo
Giuseppe Dedoni
Giuliano Bendinelli
Vivere il poker a 360 gradi
LA STORIA E IL MOMENTO DI FRANCESCO LEGNARO, ORGANIZZATORE, BRAND AMBASSADOR, MANAGER
DI EVENTI E, ADESSO, ANCHE POKER PLAYER CON RISULTATI IMPORTANTI SEPPUR “RECREATIONAL”, COME TIENE A SPECIFICARE LUI!
di Cesare Antonini
Da organizzatore a brand ambassador di uno degli eventi più importanti d’Europa fino a poker player, recreational come ci tiene a ribadire, ma che ha centrato un risultato importantissimo nel primo evento dalla riapertura della poker room del Casinò di Campione d’Italia. Lui si chiama Francesco Legnaro e chi bazzica gli eventi di poker in Italia e in Europa non può non conoscerlo.
A fare notizia è stato il risultato centrato nel PokerStars Open a Campione d’Italia giocato a fine marzo. Per lui una nona piazza, al tavolo finale, per 33mila euro. Notizia mica tanto visto che tutti quelli che lavorano in questo settore conoscono più o meno sa giocare: “Ribadisco, sono un amatore, un player da vacanza ma l’ottimo risultato a Campione è stata un’emozione bellissima visto che al Day1 ero sempre molto short e non mi aspettavo mai di passare al Day2. Poi, passo dopo passo, sono arrivato fin lì ed è stata una soddisfazione a parte il tavolo finale che è durato troppo poco anche se tutti hanno speso belle parole per me e li ringrazio fortemente - commenta Francesco Legnaro che poi corregge il tiro - recreational sì ma non su un field da 1.423 entries non si arriva solo con la fortuna. Mi hanno convinto a iscrivermi e mi sono schierato anche per stare un po’ coi giocatori per una volta dall’altra parte della barricata e non solo come organizzatore. Il fatto curioso è che la mia carriera nel poker è iniziata proprio sulle rive del lago di Lugano: proprio in quella room giocavo le mie prime partite cash game, era il 2007. Poi scelsi di lavorare in questo settore”.
Tra l’altro per Legnaro primi punti nella PokerStars Live League appena iniziata proprio dalla tappa di Campione d’Italia: “A questo punto, essendo 16esimo in classifica, cercherò di continuare a giocare e divertirmi e sarò già all’’Ept Monte Carlo (mentre la rivista è in stampa Francesco starà già giocando, Ndr) e credo anche a Namur e in altre location sempre per divertirmi e viaggiare ma con un’occhio alla leaderboard”.
Ma torniamo al main game di Legnaro, quello dell’organizzazione eventi. Qual è il bilancio del tuo momento professionale in relazione anche al boom che il poker live sta vivendo? “Decisamente positivo, ci sono tanti eventi in giro per l’’Europa e da un evento a settimana siamo passati a continue sovrapposizioni. In Italia ormai conosciamo praticamente tutto il field ed è impossibile che gli stessi players partano tutte le settimane in trasferta. In più anche l’offerta nelle sale locali è ricchissima e anche se i giocatori che crescono sono tanti l’offerta rimane ricca, forse troppo in questa fase.”
Come dicevamo in attacco del pezzo, non solo organizzatore e player: “Il mio ruolo è poliedricospiega Legnaro - oltre ad organizzare eventi curo spesso anche il booking degli stessi e sono stato per tanti anni brand ambassador per il Battle of Malta, uno degli eventi di riferimento del poker live europeo, col quale continuo a collaborare su tutto il territorio italiano dal 2010 anche se iniziai nel 2009 come Poker Maps”.
A proposito di eventi dal 26 al 30 giugno non bisogna prendere impegni: “In programma c’è il mio evento Full Tilt by Italia Play che è anche portale proprio per il gioco live - invita tutti Francesco Legnaro - il Main Event è un 200.000 euro expected (buy in 400 euro per il Main, Ndr) ed è organizzato in collaborazione con Salvatore Motta dell’omonima room di Catania. L’appuntamento si rinnova e in questa tappa si rinnoverà l’appuntamento con l’’high roller da 1.100 euro che la scorsa edizione deve molto bene e che stavolta avrà anche dei satelliti live dedicati”.
Non solo live, però, anche online ci sono grosse novità: “Il poker è sia dal vivo che sul web e da sempre collaboriamo con realtà importanti - spiega Legnaro - la collaborazione importante è quella con Betwin360 di Luca Caporaletti e con l’amico Max Centola. Credono molto nel poker e stanno investendo tantissimo. In programma ci sono nuovi progetti così come sat online per l’evento di fine giugno al Perla. Ma la collaborazione sulle qualifiche vanno avanti da tempo e siamo molto contenti delle opportunità che si stanno aprendo con questa importante concessionaria di gioco punto it”.
Francesco Legnaro
IL
Supporto, protezione e promozione per i casinò
PRESIDENTE DELL’ECA ERWIN VAN LAMBAART ILLUSTRA LE STRATEGIE E I PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA CHE RAPPRESENTA CIRCA 700 CASE DA GIOCO
di Anna Maria Rengo
In prima e comune linea. In rappresentanza degli interessi e delle problematiche di circa 700 casinò europei, compresi quelli di Paesi che non appartengono all’Unione europea, dalla Svizzera al Regno Unito, per proseguire con San Marino. È quanto fa da anni l’European Casino Association, il cui presidente Erwin van Lambaart illustra a Gioco News le priorità che l’associazione da lui guidata si è data per i prossimi mesi.
“L’European Casino Association ha definito priorità chiare per i prossimi mesi, concentrandosi su tre pilastri cruciali: supporto, protezione e promozione. Il nostro manifesto 2025-2029 recentemente presentato e intitolato ‘Vincere insieme: un impegno per combattere la criminalità, proteggere i consumatori e sostenere la competitività dell’Ue’, delinea questi impegni in dettaglio.
La nostra priorità principale è affrontare la preoccupante crescita del gioco d’azzardo illegale in Europa. Studi recenti rivelano che nel 2024 gli operatori illegali hanno generato circa 80 miliardi di euro di entrate dal gioco online nei 27 Stati membri dell’Unione europea e circa 10 miliardi di euro di entrate dal gioco terrestre, privando i governi europei di oltre 20 miliardi di euro di entrate fiscali all’anno. Ciò crea un
terreno di gioco irregolare che svantaggia gli operatori autorizzati che aderiscono a normative rigorose.
Oltre all’impatto fiscale il gioco d’azzardo illegale mette a rischio i consumatori vulnerabili operando senza le tutele essenziali o standard di gioco responsabile. I costi sociali sono ingenti, con piattaforme illegali che contribuiscono alla dipendenza, al disagio finanziario e ai problemi di salute mentale nelle comunità. Queste attività illegali spesso facilitano anche il riciclaggio di denaro e la criminalità organizzata, mentre l’assenza di verifica dell’età espone potenzialmente i minori al gioco d’azzardo, creando percorsi precoci verso problemi di dipendenza che durano tutta la vita.
Stiamo inoltre intensificando la nostra attenzione al rafforzamento delle misure antiriciclaggio. L’Eca sostiene attivamente la neonata Authority for Anti-Money Laundering and Countering the Financing of Terrorism dell’Unione europea (Amla) e si batte per il mantenimento di appropriate classificazioni di basso rischio per i casinò terrestri nei quadri normativi.
Inoltre ci impegniamo a promuovere pratiche di gioco responsabile e a migliorare il contributo economico del nostro settore. Con circa 700 casinò che impiegano oltre 70.000 persone in tutta Europa la nostra industria genera una significativa crescita economica
attraverso il turismo, l’occupazione e i contributi fiscali.”
La lotta al gioco d’azzardo illegale e patologico rimane una priorità per i casinò europei. Come si possono e si devono raggiungere questi due obiettivi e quale supporto fornisce l’Eca in tal senso?
“La lotta al gioco d’azzardo illegale e la prevenzione della dipendenza dal gioco d’azzardo sono di sicuro priorità complementari che richiedono un approccio coordinato. Il gioco d’azzardo illegale non solo indebolisce gli operatori regolamentati ma elude anche tutte le tutele che abbiamo istituito per proteggere i consumatori.
Per combattere efficacemente il gioco d’azzardo illegale dobbiamo rafforzare l’applicazione delle normative esistenti e accrescere la cooperazione transfrontaliera. L’Eca sostiene attivamente l’attuazione della Normativa sui Servizi Digitali dell’Ue per prevenire la pubblicità di giochi d’azzardo illegali sulle piattaforme digitali. Stiamo inoltre promuovendo il rafforzamento del ruolo di Europol nella lotta ai reati finanziari legati alle reti di gioco d’azzardo illegale.
Per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico l’Eca promuove un approccio completo che include strumenti di individuazione precoce, programmi di esclusione e formazione dei giocatori. Incoraggiamo i nostri membri ad attuare sistemi di monitoraggio avanzati che possano identificare modelli di gioco problematico e intervenire in modo appropriato.
L’Eca facilita lo scambio di conoscenze tra i membri, condividendo le migliori pratiche in materia di gioco responsabile. Organizziamo workshop, sessioni di formazione e conferenze in cui gli esperti condividono le più recenti ricerche e gli approcci alla prevenzione del gioco d’azzardo problematico.”
Come state sviluppando l’annunciata collaborazione con Aga e Bgc?
“La nostra collaborazione con l’American Gaming Association (Aga) e il Betting and Gaming Council (Bgc) rappresenta un significativo passo avanti nell’affrontare le sfide globali del gioco d’azzardo attraverso la cooperazione internazionale. Questa alleanza strategica, formalizzata attraverso un Memorandum d’Intesa lo scorso ottobre, si concentra sui nostri valori e priorità comuni dell’industria.
La collaborazione si sta sviluppando in diverse aree chiave. In primo luogo stiamo creando una piattaforma per progetti di ricerca congiunti in cui il personale e i membri di ciascuna organizzazione possano condividere le proprie esperienze e competenze. Questo scam-
bio di conoscenze è prezioso, poiché affrontiamo sfide simili in diverse giurisdizioni.
La nostra prima iniziativa concreta nell’ambito del Memorandum d’Intesa sarà una tavola rotonda con le forze dell’ordine incentrata sulla lotta al gioco d’azzardo illegale, in programma il 10 giugno a Berlino durante la conferenza Iaga. Questo evento riunirà leader dell’industria, funzionari delle forze dell’ordine e regolatori per discutere l’impatto del gioco d’azzardo illegale sugli operatori legali, sulla sicurezza dei consumatori e sulla società. Esploreremo strategie per migliorare la comunicazione intergiurisdizionale e svilupperemo soluzioni concrete per affrontare la crescente minaccia del mercato nero.
Oltre alla cooperazione normativa siamo entusiasti di promuovere l’innovazione nell’intero ecosistema dei casinò e del gioco. L’industria sta vivendo notevoli progressi nell’ospitalità, nella tecnologia e nell’eccellenza del servizio, con i nostri membri pionieri di trasformazioni dell’esperienza degli ospiti che fondono il tradizionale servizio di alto livello con soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Dalle offerte di intrattenimento personalizzate ai concetti di ristorazione rivisitati, stiamo assistendo a un’industria dei casinò autorizzata che supera i limiti nella creazione di destinazioni di intrattenimento complete.”
Quali sono i prossimi eventi che organizzerete o ai quali parteciperete?
“L’Eca ha in programma un entusiasmante calendario di eventi per i prossimi mesi che riflette il nostro impegno per l’eccellenza nell’industria, lo scambio di conoscenze e lo sviluppo professionale.
Uno dei nostri eventi più attesi è l’European Dealer Championship 2025, che si terrà a Bregenz, in Austria, dal 16 al 18 giugno. Questo campionato mette in mostra le eccezionali competenze dei croupier dei casinò di tutta Europa e rappresenta un’importante piattaforma per il riconoscimento dell’eccellenza professionale nella nostra industria.
Organizzeremo anche il nostro annuale Casino Industry Forum al Genting Resort di Brimingham, nel Regno Unito, dal 31 agosto al 2 settembre. Questo Forum riunirà di nuovo interessanti concetti chiave e sessioni di networking per affrontare le sfide in continua evoluzione della sicurezza nei casinò. Il programma include presentazioni di esperti su argomenti che spaziano dalle nuove esigenze dei consumatori, alle soluzioni di intelligenza artificiale nella gestione dei casinò, alla psicologia dell’inganno e alle tecnologie
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Casinò
Erwin Van Lambaart
di sorveglianza avanzate. Inoltre i nostri partner fornitori presenteranno i loro ultimi prodotti e parleranno degli sviluppi su cui stanno lavorando.
Inoltre parteciperemo a diverse discussioni normative con istituzioni europee come Europol, con membri del Parlamento europeo e della Commissione durante tutto l’anno, in particolare per quanto riguarda l’attuazione delle normative antiriciclaggio e delle misure per combattere il gioco d’azzardo illegale.
Tutti gli eventi menzionati rappresentano preziose opportunità di networking, condivisione di conoscenze e risoluzione collaborativa dei problemi. Esemplificano i vantaggi dell’adesione all’Eca e la forza che deriva dalla cooperazione nell’industria.”
Il mondo nel suo complesso e l’Europa stanno vivendo un periodo di grande incertezza e sfide significative. Ritiene che questo possa avere un impatto sui casinò?
“Certamente, l’attuale panorama di incertezza a livello globale ed europeo presenta sia sfide che opportunità per l’industria dei casinò. L’instabilità economica, le tensioni geopolitiche e gli effetti persistenti della pandemia influenzano profondamente il nostro settore.
L’incertezza economica è forse la preoccupazione più immediata. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che la crescita economica globale rimarrà modesta, il che solleva preoccupazioni sulla spesa discrezionale dei consumatori per attività di intrattenimento e tempo libero come il gioco d’azzardo. Storicamente la nostra industria è stata sensibile alle crisi economiche - ad esempio durante la recessione del 2008-2009, le entrate dei casinò della Strip di Las Vegas sono diminuite del 9,3 percento. Quando le
famiglie affrontano difficoltà finanziarie i budget per l’intrattenimento sono spesso i primi a essere ridotti. Inoltre l’inflazione e i costi energetici in Europa hanno presentato sfide operative per i casinò terrestri. L’aumento dei costi di elettricità, riscaldamento e raffreddamento ha un impatto diretto sui profitti dei nostri membri, incidendo anche sul reddito disponibile dei nostri clienti. Ciò richiede ai casinò di essere più innovativi ed efficienti nelle loro attività.
Stiamo anche assistendo a un’accelerazione della trasformazione digitale in tutta l’industria. La pandemia ha spinto molti clienti verso le piattaforme di gioco d’azzardo online e questo cambiamento nelle preferenze dei consumatori continua a evolversi. I casinò terrestri devono adattarsi sviluppando strategie digitali integrate, enfatizzando al contempo gli aspetti sociali ed esperienziali unici offerti dalle sedi fisiche.
I cambiamenti normativi presentano un ulteriore livello di complessità. Molti paesi europei stanno rivedendo le proprie normative sul gioco d’azzardo in risposta alle pressioni economiche e alle preoccupazioni sociali. Ciò può creare sia opportunità di espansione del mercato sia sfide dovute a requisiti operativi più severi e potenziali aumenti delle tasse sul gioco.
Nonostante queste sfide ci sono segnali positivi. Il settore dei casinò ha dimostrato una notevole resilienza nel corso della storia. La nostra industria continua a innovare, adattarsi e offrire preziose esperienze di intrattenimento e contributi economici in Europa.
In questo clima di incertezza la cooperazione industriale diventa ancora più vitale. È proprio per questo che crediamo che un approccio unificato attraverso organizzazioni come l’Eca sia così importante.”
L’UNIONE FA LA FORZA, ASPETTANDO L’ITALIA
“L’adesione all’Eca offre vantaggi sostanziali e tangibili sia per i singoli casinò che per i settori del gioco d’azzardo nazionali. Nell’attuale complesso panorama normativo e competitivo far parte di questa voce collettiva è più prezioso che mai.”
Lo sottolinea van Lambaart, prima di elencare i tanti punti di forza dell’associazione europea: “Innanzitutto l’Eca offre una rappresentanza senza pari a livello europeo. Collaboriamo attivamente con le istituzioni, i responsabili politici e le parti interessate dell’Ue per garantire che il punto di vista dell’industria dei casinò venga ascoltato nelle discussioni che riguardano le nostre attività. Questa attività di sostegno si è dimostrata cruciale nella definizione delle normative in materia di antiriciclaggio, gioco responsabile e politiche pubblicitarie. Anziché affrontare queste sfide da soli i nostri membri beneficiano dell’influenza collettiva di circa 700 casinò in tutta Europa”.
Inoltre, prosegue, “lo scambio di conoscenze rappresenta un altro vantaggio significativo. Attraverso
le nostre conferenze, workshop e gruppi di lavoro i membri condividono le migliori pratiche in materia di eccellenza operativa, protocolli di sicurezza, iniziative di gioco responsabile e innovazioni tecnologiche. Tutti questi vantaggi sottolineano perché la partecipazione dell’Italia ci manca davvero. L’esperienza dei casinò italiani arricchirebbe le nostre conoscenze collettive mentre gli operatori italiani trarrebbero beneficio dalle esperienze condivise con le loro controparti europee”. A tal proposito, aggiunge, “ci rammarichiamo profondamente per l’uscita dell’Italia dall’Eca durante la pandemia. Il settore dei casinò italiani è sempre stato un membro prezioso della nostra famiglia europea e auspichiamo sinceramente il suo ritorno. Molte delle sfide che affrontiamo - dalle restrizioni pubblicitarie alle normative antiriciclaggio - sono comuni e crediamo che affrontarle collettivamente andrebbe a vantaggio di tutti gli operatori di casinò europei. Rimane aperta la porta al ritorno dell’Italia nella nostra associazione”, conclude.
Gioco e lavoro i tanti mestieri nei casinò
a cura di Marco Fiore
Sono state molteplici le occasioni in cui ho avuto l’opportunità di raccontare il mondo del gioco d’azzardo visto da dietro le quinte. D’altronde, avendo lavorato per oltre 38 anni all’interno di uno dei casinò italiani, ho potuto godere di un punto di osservazione privilegiato che mi ha permesso di comprendere le non facili dinamiche organizzative aziendali.
Proprio con riferimento alle succitate dinamiche organizzative, mi pare quanto mai opportuno sottolineare quanto ampia e diversificata sia la varietà delle figure professionali che operano all’interno di una casa da gioco.
La figura più conosciuta, e anche la più visibile, è sicuramente quella del croupier che ha un ruolo centrale nella gestione della partita ai tavoli da gioco, siano essi di tradizione francese oppure americana. Si tratta di una figura che, oltre alla manualità, deve avere anche una spiccata capacità di relazione perché a lei è affidato l’onere di accogliere il cliente, di gestire le sue puntate e, molto spesso, anche di fungere da “tutor” per chi si avvicina per la prima volta al gioco d’azzardo. Per formare un “tecnico di gioco” occorre un lasso di tempo che può durare da un minimo di tre mesi a un massimo di un anno a cui deve
inevitabilmente seguire un tirocinio pratico che serve per acquisire progressivamente la necessaria esperienza al tavolo da gioco.
Non bisogna dimenticare che il giocatore è cliente alquanto difficile da trattare perché rischia il proprio denaro, anche se nella maggior parte dei casi per divertimento, e pertanto, oltre alla cortesia nell’accoglienza, egli si aspetta la massima competenza nella gestione della partita. In Italia, inoltre, si effettuano per abitudine molte giocate per “annuncio”, quindi puntate che vengono declamate dal cliente e che il croupier deve memorizzare seduta stante per piazzarle sul tappeto verde in tempo utile. Alla roulette francese spesso questo “tempo utile” è decisamente ridotto perché il giocatore adora aspettare l’ispirazione dell’ultimo momento…
L’attività di gioco è supervisionata dai capi tavolo, dagli ispettori e dagli assistenti di direzione, tre figure professionali che vantano lunga esperienza e che si occupano anche di coordinare al meglio le aperture e le chiusure dei tavoli nel rispetto dei flussi di clientela che animano le sale da gioco.
Anche i clienti dei giochi elettronici sono assistiti al meglio da figure professionali dedicate e che hanno
una specifica formazione tecnica che è quanto mai utile utile per dare informazioni sulle sempre più variegate modalità di gioco possibili sulle slot, sui minimi e sui massimi di puntata oltre che sui jackpot.
È opportuno non dimenticare l’occhio attento degli addetti alla video sorveglianza che controllano l’attività di gioco e le aree comuni del casinò. Un sistema complesso, ma assolutamente ben congegnato al fine di garantire la massima sicurezza e la migliore tranquillità a chiunque frequenti il casinò.
Il casinò è un’azienda e come tale rappresenta un volano occupazionale di cui fanno parte diverse direzioni che vanno dal personale all’amministrazione, dal marketing agli affari legali nonché ai giochi per altrettanti uffici in cui sono impegnate numerose risorse umane.
E poi, l’attività non si ferma mai, si apre tutti i giorni, con tutto ciò che ne consegue in termini di organizzazione del lavoro. D’altronde alla voglia di divertimento non si comanda! Unica eccezione, al Casinò di Saint-Vincent, la vigilia di Natale, giorno in cui non si lavora: una tradizione che sin dal 1947 viene rispettata e che per il momento non è stata travolta dalla frenesia dei tempi “moderni”.
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GRAFICA
Questa slot permette di immergersi in un universo ispirato all’arte marziale e alla natura, grazie a un’estetica accattivante che trasporta i giocatori in un’affascinante avventura orientale. La grafica generale di “Panda Fury” è progettata per catturare l’essenza della cultura asiatica, con colori vivaci e simboli di grande impatto visivo. La griglia di gioco è circondata da paesaggi incantevoli, con montagne verdi, templi antichi e simboli iconici come i panda guerrieri, simboli di prosperità e forza.
›› SOUND
Se la grafica risulta particolarmente ricercata e suggestiva, lo stesso si può dire per la parte audio, con un sottofondo musicale marcatamente asiatico e rilassante, piacevole ma anche molto coinvolgente nelle fasi principali del gioco. Anche i singoli effetti, dal giro di rulli alla pressione dei pulsanti, sono di altissima qualità e offrono un effetto “avvolgente”, che permette di immedesimarsi al massimo nell’esperienza proposta. La colonna sonora è perfettamente integrata con il gioco, con melodie che evocano il momento del combattimento e l’armonia della natura, contribuendo a creare un’atmosfera davvero immersiva.
›› GIOCABILITÀ
La struttura del gioco è basata su un gameplay
PANDA FURY
Una slot al naturale dal sapore orientale
LA SCHEDA
NOME Panda Fury
PRODUTTORE World Match
DISPONIBILE SU omnichannel
DATA DI RILASCIO marzo 2025
PAYOUT 94%
VOLATILITÀ alta
5x3 con 10 linee di pagamento fisse, che consente ai giocatori di fare puntate che spaziano tra livelli accessibili e puntate maggiori per chi cerca vincite straordinarie. Le combinazioni vincenti si formano da sinistra a destra, incoraggiando i giocatori a strategizzare le loro puntate per massimizzare i ritorni. Divertenti le funzioni speciali come Wild Expand Attack che si manifesta alla comparsa di simboli Wild sulla griglia. Quando un Wild entra in gioco, si espande per coprire l’in-
tera colonna su cui si trova, generando opportunità di vincita massimizzate. In aggiunta, i simboli Wild possono sostituire qualsiasi simbolo normale, escludendo i simboli bonus e gli scatter, per formare combinazioni vincenti.
L’altra funzione casuale è Symbol
Expand Attack, la quale seleziona casualmente un simbolo che si espande per coprire i rulli, permettendo che il pagamento sia attivo su tutte le 10 linee, indipendentemente dalla loro posizione.
Queste funzioni non solo aumentano le possibilità di vincita, ma rendono il gioco più emozionante, poiché i giocatori possono sperare in colpi di fortuna ogni volta che girano i rulli.
›› BONUS
Questa slot presenta un bonus e un superbonus. Nel primo caso si tratta del Gold Gong: quando esso appare durante il gioco, espande il suo potere, accumulando vincite e apportando un moltiplicatore alle vincite ottenute da quel simbolo. Ciò significa che non solo i giocatori possono beneficiare di maggiori vincite, ma ogni volta che un Gold Gong si attiva, crea una palla di energia che aumenta l’eccitazione del gioco. Mentre il superbonus è sempre rappresentanto dal Gold Bonus, ma in altra veste: si tratta infatti di un simbolo speciale che può essere attivato solo durante i giri bonus. Quando appare, offre una potenza straordinaria senza un moltiplicatore fisso, ma ogni vittoria generata da esso viene moltiplicata da un moltiplicatore applicato dinamicamente, che si basa sulle vincite accumulate durante il bonus.
Il lancio di Panda Fury, la nuova slot machine online creata in collaborazione tra Worldmatch e XPower Gaming, rappresenta un vero e proprio passo avanti nel panorama del gioco online. Anche se di panda ne avevamo già visti molti, questo è quello destinato a lasciare il segno.
IL NOSTRO GIUDIZIO
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Ritorno alle origini!
Tony Esposito ospite al Casino de la Vallée: proprio nella Casa da gioco valdostana, nel 1984, aveva vinto Un disco per l’estate con Kalimba de luna
di
Anna Maria Rengo
i sono luoghi cui ciascuno di noi deve qualcosa, o molto, in quanto legati magari alla nascita di un amore, o di una grande amicizia. Per Tony Esposito, il “luogo” del cuore è certamente il Casino de la Vallée, dove è stato ospite nel periodo pasquale e protagonista di un evento musicale presentato da Barbara Castellani.
E ci racconta lui stesso il perché.
“L’inizio del mio grande successo commerciale è stato proprio al Casinò di Saint Vincent, con il quale continuo ad avere un rapporto bellissimo. Infatti, è lì che nel 1984 ho vinto Un disco per l’estate con Kalimba de Luna. E l’anno dopo ho fatto il bis, vincendo sempre Un disco per l’estate, e sempre al Casinò valdostano, con As to as.”
Oltre quarant’anni dopo, le sue canzoni si cantano e ballano ancora, a cominciare appunto da Kalimba de luna. Come spiega un successo così duraturo?
“Molto semplicemente. Kalimba de luna è un evergreen, una canzone particolare che si rinnova di anno in anno e sempre moderna. È nata con un forte potere evocativo in quanto ricorda l’estate, dei posti esotici, il suo colore non è degli anni Ottanta o Novanta, è fortemente basata sul ritmo e ha una grande forza. Io poi la riarrangio di anno in anno, con nuovi suoni e tecnologie, per renderla ancora più moderna alle orecchie più giovani.”
Lei non è rimasto “fermo” a un successo, come capita ad altri artisti che restano ancorati al passato, ma ha continuato a fare musica. Come si è evoluta?
“Io nasco musicista e appassionato di jazz, perciò per me è molto importante il rapporto con altre culture e musicisti. Non sono come un cantautore tipico che ha il suo mondo: le mie collaborazioni sono tante e penso che sia lo stile del musicista, quello di incontrare e dialogare con altri artisti.”
Parliamo allora un po’ di alcuni de-
gli artisti con i quali ha collaborato. Partendo da Franco Battiato: che ricordo professionale e soprattutto umano ha di lui?
“Con Franco ho portato avanti un’ottima collaborazione e un rapporto di amicizia già alla fine degli anni Settanta. Il suo percorso è stato importantissimo in quanto Franco ha saputo miscelare il grande successo commerciale con la ricerca mistica della cultura della musica. Umanamente, era una tra le persone più delicate e perbene che io abbia mai conosciuto e professionalmente era un artista a largo spettro che si è dedicato sia alla ricerca musicale orientale che al recupero di canzoni degli anni Sessanta che erano andate perse. È riuscito a spaziare tra tanti generi, mai adagiandosi sul successo ottenuto.”
Vogliamo proseguire con Lucio Battisti e Pino Daniele? Che cosa ci può dire di loro?
“Posso dire che erano dei veri musicisti e che non possono essere definiti solo come cantautori: anche estrapolando i testi, le loro musiche sono molto belle e non si limitano a pochi accordi descrittivi.
Il rapporto con Pino è durato trent’anni, è stato un vero sodalizio. Lui era un musicista valido, complesso ed erudito. Pure Battisti era un fine compositore, molto sensibile, le sue melodie fantastiche si sono adattate ai testi, anch’essi molto belli, di Mogol.”
Si dice spesso che i napoletani hanno il ritmo nel sangue e in effetti, vedendo quanti artisti ha sfornato la città partenopea, c’è da concordare. Lei che cosa ne pensa?
“Napoli ha subìto tante dominazioni esotiche, dai turchi agli spagnoli, per proseguire con gli arabi. Il senso del ritmo è tipico di tutte queste culture e Napoli l’ha assorbito. Poi. È una città di mare che ha avuto la possibilità di incontrare tante culture musicali. Questi sono i motivi perchè a Napoli c’è tanto colore esotico.”
Tony Esposito con Barbara Castellani
Tony Esposito con il direttore marketing del Casino de la Vallée Cristiano Sblendorio
Un videogame come rilassante
MATTHEW LEE, L’ARTISTA CHE ACCENDE IL PALCO CON I SUOI VIRTUOSISMI AL PIANOFORTE, SI RACCONTA
SPAZIANDO TRA ROCK’N’ROLL E VIDEOGIOCHI
di Daniele Duso
Virtuoso del pianoforte, performer instancabile, artista poliedrico capace di unire la tradizione del rock’n’roll con uno stile personale e modernissimo, Matthew Lee (al secolo Matteo Orizi) è uno dei talenti più eclettici della scena musicale italiana e internazionale. Nato a Pesaro nel 1982, ha iniziato a suonare il pianoforte a soli sei anni, per poi diplomarsi al Conservatorio Rossini. Ma il rigore accademico non ha mai imbrigliato il suo spirito ribelle: è con l’energia travolgente delle sue esibizioni dal vivo che Matthew si è fatto conoscere e amare dal grande pubblico.Con alle spalle oltre 1.000 concerti in tutto il mondo, da Londra a Parigi, da Tokyo a New York, Lee ha calcato palchi prestigiosi come quello del Blue Note di Milano e del Montreux Jazz Festival, affiancando artisti del calibro di Zucchero, Paolo Belli e Jeff Beck. Il suo album “Pianoman”, così come il più recente “Rock & Love”, hanno conquistato critica e pubblico, confermando la sua capacità di rinnovare con gusto e carisma un genere classico come il rock’n’roll. Chi si aspettava che Matthew Lee fosse anche un grande appassionato di videogame, un mondo che dimostra di conoscere davvero molto bene?
Ma andiamo con ordine, compiendo assieme a Matthew Lee un viaggio tra musica e gioco, tra note e pixel, sempre all’insegna della passione autentica e del divertimento senza filtri.
La sua energia sul palco è contagiosa e unica, e far subito nascere spontanea la prima domanda: da dove trae ispirazione per le sue performance, così energiche, così vivaci?
“Diciamo che sul palco ho davvero pochi filtri e mi diverto veramente, non prendo ispirazione da qualcuno in particolare, semplicemente mi diverto, spesso improvviso... sono veramente fatto così.”
Come è il suo rapporto con il pubblico durante un concerto?
“Molto stretto, mi piace che le persone mi siano vicine il più possibile e che escano dallo show sapendo di avermi conosciuto personalmente, perché durante i miei concerti racconto la mia vita, le dif-
ficoltà e i successi, questo mestiere è una montagna russa continua.”
Il suo stile musicale è un mix affascinante di tanti generi diversi. Ci sono artisti o periodi musicali che hanno influenzato particolarmente il suo modo di suonare e di interpretare i brani?
“Di sicuro amo i giganti del rock’n’roll come Little Richard, Elvis, Jerry Lee Lewis ma mi piacciono anche personaggi trasversali e stravaganti come Liberace, poi per un periodo ho ascoltato tutto di Richard Clayderman, Morricone e molti altri insieme alla musica classica...”
Vivendo spesso in tour e viaggiando molto, c’è un luogo o un’esperienza particolare che l’ha particolarmente segnata o ispirata a livello personale o artistico?
“Amo viaggiare, in generale (solo in questo mese di maggio Matthew Lee sarà in scena dal Qatar a Piacenza, da Lugano a Roma, più avanti lo aspettano in Lettonia e in Finlandia, Ndr). Mi piace la vita da tour, conoscere gente, gli orari sballati, stare con la crew e tutto quello che ruota intorno agli show. Non ho un posto preferito onestamente, tutti i paesi dove sono stato hanno lasciato qualcosa dentro di me, qualcosa che mi ha formato e mi ha fatto arrivare a essere il Matthew di oggi.”
Musica e gioco sono ambiti molto vicini, parlando di quest’ultimo che esperienza ha lei con il mondo del divertimento ludico?
“Mi sono sempre piaciuti i videogiochi, non c’era Natale senza una console o un videogioco quando ero piccolo, ancora oggi devo dire che non me la cavo male, mi rilassa.”
C’è qualche gioco che l’ha colpita o a cui è particolarmente legato e magari qualche aneddoto legato a questo?
“Ho sempre giocato a videogame, tanti anni fa c’erano giochi come Monkey Island, poi il tutto si è evoluto e sono arrivati a casa mia giochi con grafiche pazzesche come Hitman, Hogwarts Legacy, Sniper Elite, Days Gone. Sono un grande fan della saga di Assassin’s Creed, quando ne esce uno nuovo sono il primo ad averlo. Mi piacciono le ambientazioni e le grafiche perfette: sicuramente è arte anche quella del videogame.”
RISPARMIARE SPAZIO
n questa industria l’intrattenimento è spesso offerto su larga scala. I luoghi con un elevato sostegno finanziario incorporano una miriade di attrazioni in un unico spazio. Questo è più comunemente associato a grandi franchising o catene che a volte possono disporre di oltre 5mila metri quadrati di superficie con cui giocare. Tuttavia ciò non significa che debbano divertirsi solo loro. Lo spazio è un bene prezioso per molti luoghi di intrattenimento in tutto il mondo e ogni luogo più piccolo presenta le proprie sfide. Itsy-bit, una micro sala giochi in Texas, negli Stati Uniti, ha lo spazio necessario per uno o due giochi per ogni tipo, ma non avrebbe mai lo spazio necessario per installare i più recenti giochi di realtà virtuale, ad esempio. Matt Bland, responsabile creativo
a cura di Thomas Dodds
e It di Udc, descrive come a volte i luoghi debbano scegliere tra una o due macchine monolitiche o più giochi più piccoli, affermando: “Per molte attività lo spazio disponibile è prezioso. In molti casi ogni centimetro quadrato è prezioso e deve essere sfruttato in modo redditizio. Che si tratti di un piccolo luogo o di un locale all’interno di una struttura più ampia, i giochi spesso devono competere per lo spazio con altre attrazioni”. E aggiunge: “Le dimensioni di un gioco possono spesso essere l’elemento fondamentale che gli consente di trovare posto in una sala giochi. I giochi di grande impatto che dominano la scena sono rari e di solito richiedono un investimento considerevole che deve essere recuperato nei tempi previsti per rimanere operativi.
“Fortunatamente per noi molti
www.intergameonline.com
dei nostri clienti sono bambini. Ad esempio abbiamo una gamma di gru a due piani o a due livelli, come i giochi Toy Tower, Toy Stack e Clip or Grab. Per i bambini piccoli è molto più facile giocare con la parte inferiore di questi giochi poiché non hanno bisogno di stare in punta di piedi per vedere tutti i premi in offerta e tutta l’azione, mentre c’è una gru in più nella parte superiore per far giocare gli adulti.
La nostra gru Space Catcher è progettata anche per essere a un’altezza che sia accessibile agli adulti ma molto più adatta ai bambini, che possono premere il viso contro il vetro per vedere tutto ciò che c’è all’interno, occupando all’incirca
lo stesso spazio di un kiddie ride medio. “Per l’operatore è molto più facile rischiare con un prodotto dal prezzo più modesto, e spesso più piccolo, quando il budget è limitato. Per il prezzo di un gioco grande spesso è possibile acquistare alcuni giochi più piccoli e recuperare un profitto molto più rapidamente.”
La decisione su quali giochi installare di solito si riduce a due motivi, secondo John A. Stergides, responsabile vendite e marketing di Electrocoin, che afferma: “La quantità di spazio disponibile nel luogo e anche il target demografico, poiché di solito i giochi di dimensioni ridotte sono rivolti a un pubblico più giovane, ma poi dipende da dove si traccia il confine per ciò che si qualifica come un gioco di dimen sioni ridotte. Il Rocket Launch ha un ingombro inferiore rispetto a molti giochi importanti e ha un enorme successo per lo spazio che occupa”.
John Kolliniatis, Ceo di Player One Amusement Group, condivi de un’opinione simile sul motivo per cui una struttura dovrebbe installare giochi con un ingombro ridotto. Descrivendo lo spazio come una delle ragioni più importanti, oltre ad aver ag giunto che la massimizzazione dell’esperienza del cliente e dei ricavi è un’altra. Spiega inoltre: “Per una struttura che ha un’area di sala giochi più piccola o con limitazioni di spazio fisico, i giochi con ingombro ridotto sono la soluzione ideale. Questo permette al gestore di massimizzare i ricavi dallo spazio a disposizio ne. I giochi con ingombro ridotto consentono al gestore di instal lare il maggior numero di giochi, il che consente ai clienti di giocare contemporaneamente a più giochi, e più partite si traducono in maggiori ricavi.
gettati pensando al minimo ingombro. Inoltre un espositore compatto consente di risparmiare spazio eliminando la necessità di un banco di premi redemption completamente attrezzato. Avere diversi tipi di giochi mantiene vivo l’interesse dei clienti, che vorranno provarli tutti, il che, naturalmente, porta a un aumento della spesa e dei profitti.”
Ridurre l’ingombro di alcuni giochi può consentire la loro installazione in luoghi che potrebbero non rientrare nel mercato previsto. Fornitori e produttori hanno spiegato che luoghi come dentisti, aziende agricole, concessionarie di automobili e persino dispensari di marijuana sono ora alcune delle destinazioni in cui
“Un altro motivo principale è offrire un’ampia gamma di esperienze da sala giochi offrendo una varietà di giochi da sala giochi. Molti dei giochi più recenti, come gru, giochi redemption e sparatutto, sono pro-
Steve Lamoreaux, direttore vendite regionale per gli stati nordoccidentali e montani di Betson Enterprises, dichiara: “L’esperienza degli ospiti è fondamentale quando ci si adatta a giochi più piccoli. Sebbene ridurre l’ingombro di un gioco possa renderlo più efficiente in termini di spazio, non dovrebbe
compromettere la qualità della giocabilità, il comfort o il coinvolgimento. Le dimensioni dello schermo sono importanti per aiutare i propri ospiti a vedere immagini nitide. Se lo schermo è troppo piccolo può causare affaticamento degli occhi, riducendo il divertimento. Anche lo spazio è importante. Se un gioco è progettato per più giocatori, ci si dovrebbe assicurare che ci sia abbastanza spazio per consentire loro di stare in piedi o seduti comodamente. Anche in un formato più piccolo i giochi dovrebbero essere vistosi con una buona grafica, luci e audio”. Tuttavia avvisa che i giochi che sono troppo piccoli potrebbero perdersi in mezzo ad altre apparecchiature più grandi che li circondano: “Avere giochi più piccoli può offrire una varietà di giochi più ampia per attrarre più persone con preferenze diverse e può aumentare il flusso di traffico attraverso le sale giochi. Anche l’installazione, la configurazione e il futuro spostamento diventano un po’ più semplici con le dimensioni ridotte dei giochi. La maggior parte dei giochi può passare attraverso una porta standard, quindi farli entrare e uscire da un luogo sarà un processo molto più semplice.”
Attrazioni più piccole possono contribuire ad aumentare i ricavi, spiega Christian Martin, vicepresidente delle comunicazioni e delle alleanze di Triotech: “Per i luoghi il ritorno sull’investimento è fondamentale. Quanto fatturato viene generato per metro quadrato? Non è l’unico criterio, poiché anche il tipo di gioco, l’estetica e altri elementi sono importanti, ma il guadagno per spazio utilizzato è fondamentale. Gli operatori possono installare più attrazioni. In altre parole, può esserci più ampia offerta per gli ospiti, oppure possono offrire più giochi dello stesso tipo se sono molto popolari. A volte le attrazioni più piccole possono anche essere utilizzate per testare la risposta del mercato a una nuova idea.” Martin afferma che è impor- >
tante trovare un equilibrio tra giochi più grandi e, a volte, più popolari, come ha detto: “È estremamente importante avere un mix equilibrato. Questo è importante in termini di tipi di esperienze, costo per gli ospiti per giocare a ogni gioco, durata del gioco e volume di produzione di ogni attrazione”.
Benjamin Odetola-Benjamin, responsabile vendite europee di Elaut, esprime un’opinione simile sull’importanza di trovare un equilibrio tra i giochi più piccoli, spiegando: “Direi che la selezione dei giochi determina il successo del luogo e quindi selezionare un buon mix di giochi è fondamentale. È importante condurre un’accurata ricerca di mercato per sapere com’è il proprio pubblico di riferimento e tenere conto dei giochi che preferiscono, indipendentemente dalla popolarità.
“Uno dei vantaggi di avere giochi più piccoli è che aumenta il numero totale di giochi presentati al cliente. Se fatto correttamente, questo può migliorare il viaggio e l’esperienza del cliente, il che aumenterà le probabilità che trascorra più tempo in un’attività.”
Non sono solo le sale giochi che cercano di ridimensionarsi per adattarsi a spazi più piccoli. Il bowling a dieci birilli, un classico nell’industria dell’intrattenimento, ha piste regolamentari che misurano 60 piedi. Tuttavia non tutti i luoghi hanno i quasi 20 metri di spazio disponibili per installare una pista, figuriamoci 10.
Un numero crescente di luoghi si sta rivol-
gendo al bowling con birilli canadesi per riempire lo spazio disponibile. Cynthia Winterhalter, membro del consiglio di amministrazione di Switch International Bowling, spiega: “I luoghi tendono a optare per giochi con un ingombro ridotto per massimizzare l’efficienza dello spazio e diversificare la loro offerta di intrattenimento, offrendo agli ospiti una varietà di esperienze in un’area limitata. Installare un gioco più piccolo non solo consente di risparmiare spazio ma migliora anche la versatilità, l’accessibilità e il coinvolgimento degli ospiti. Le dimensioni compatte di giochi come The Duck di Switch consentono una maggiore attrattiva per il pubblico ed esperienze di intrattenimento uniche”.
Winterhalter continua spiegando come anche i luoghi più grandi traggano vantaggio dall’installazione di attrazioni più piccole, affermando: “Giochi più piccoli in luoghi più grandi offrono opzioni di intratteni-
mento più ampie, soddisfano preferenze diverse e contribuiscono a un’esperienza completa per gli ospiti che attrae una fascia demografica più ampia.
“Gli operatori beneficiano di costi di manutenzione ridotti, maggiori ricavi per metro quadro e una migliore produttività installando giochi più piccoli come The Duck, usando in modo efficiente lo spazio e le risorse”.
I vantaggi di un’esperienza di bowling più ridotta si possono vedere in molti luoghi, che includono navi da crociera, edifici storici e persino uffici aziendali. Jen Waldo, responsabile marketing globale di Brunswick Bowling, descrive alcuni degli spazi esclusivi in cui è stato installato il marchio Duckpin Social. “Un esempio lampante è uno spazio di co-working di lusso che ha utilizzato Duckpin Social come strumento di coinvolgimento e networking per i soci”. Ma descrive come può essere installato anche in strutture più grandi: “In strutture più grandi attrazioni di dimensioni ridotte come Duckpin Social migliorano il mix complessivo. Riempiono i tempi morti degli ospiti, prolungano la permanenza e offrono aree premium per eventi privati. Questo equilibrio crea un’esperienza più completa per gli ospiti con più punti di contatto per il coinvolgimento e le entrate, senza richiedere lo spazio o gli investimenti di attrazioni a grandezza naturale”.
L’isola risplendente del gioco
ESPORT, LE MIGLIORI
GIOCATRICI AI POND’S
WOMEN’S CYBER GAMES
Lo Sri Lanka può contare anche su una ricca scena di esport al femminile. Lo testimonia il successo dei Pond’s Women’s Cyber Games 2025 tenutisi recentemente al One Galle Face Mall di Colombo, che hanno riunito le migliori giocatrici del Paese. Rooman “Blackfyre” Doole ha conquistato la vittoria in Fc 25, mentre Shanuli “Cakeplays” Withanarachchi il primo posto in Beat Saber.
Dulhani “Pnx Dulhani” Madusha di Phoenix Gaming è la campionessa di Clash Royale e Savini “Midnight Cookie” Peiris di Lvg Esports quella di Forza Simulator Racing.
Oshini “X3 Buttercup” Magammulla di Xiphos Esports ha trionfato in Mortal Kombat 1, Ayothma “Lvg Zinky” Sadani di Lvg Esports in Call of Duty Mobile Solo Battle Royale, mentre Raneeshani “Ies Alita” Senarath di Immortal Esports si è aggiudicata il titolo di Free Fire Solo Battle Royale.
Dhushmanthi “Bot Dhushi” Saubhagya e Thakshila “Eze Tashi” Nayomi si sono classificate al primo posto nella competizione Free Fire Clash Squad (2v2).
ENTRO LA FINE DELL’ANNO
APRE CITY OF DREAMS, IL CASINÒ DA 1 MILIARDO
Dovrebbe tenersi entro la conclusione del 2025 l’apertura completa del casinò-resort
City of Dreams Sri Lanka, realizzato dall’operatore Melco nella città di Colombo. L’hotel Cinnamon Life, i ristoranti e il centro benessere sono già in funzione, ma mancano all’appello le sale da gioco, un altro hotel e un centro commerciale.
Un progetto del valore di quasi 1 miliardo di euro, concretizzato grazie alla partnership con lo sviluppatore immobiliare John Keells Holdings Plc.
NASCE L’AUTORITÀ DI REGOLAMENTAZIONE DEL GIOCO
Alla fine di aprile sulla Gazzetta ufficiale dello Sri Lanka è stata pubblicata la legge approvata dal Consiglio dei ministri per la creazione di un’autorità di regolamentazione del settore del gioco.
Secondo l’avviso, l’autorità “funzionerebbe come unico ente regolatore nazionale indipendente con un ampio e completo ambito operativo” in Sri Lanka. Includendo il gioco online e offshore, comprese le scommesse sportive, i casinò galleggianti e le operazioni terrestri.
Sajitha “Purplecat” Samarakoon ha fatto suo il titolo di League of Legends. Quello di Mobile Legends lo ha vinto il team composto da Kavindhya “Clementine” Madhubhashini, Gimhani “Tiana” Thashmila, Hiruni “Hiru” De Silva, Sithmini “Lunatic” Vishma, Yasara “Yasara” Samarathunga, Shanaz “Midnight” Dilum e Sandami “Crystal” Dankoluwa di Xiphos Esports. Senumi “Senu” Ekanayake ha trionfato in Valorant.
La licenza per la gestione del casinò è valida per un “periodo di 20 anni a partire dal 1° aprile 2024” e sarà a nome di Bluehaven Services (Private) Ltd, una consociata interamente controllata da Melco Resorts. Nell’ambito dell’accordo, il marchio Melco ha rilevato un’attività immateriale di 5 miliardi di Lkr (rupie dello Sri Lanka), pari a circa 15 milioni di euro, “rappresentativa del canone di licenza per casinò” per la concessione.
Il canone di licenza, fa sapere Melco International, “sarà ammortizzato a quote costanti dalla data di inizio dell’attività del casinò fino alla data di scadenza della licenza”.
La società ha dichiarato di voler espandere “la propria presenza globale con lo sviluppo della casa da gioco”, continuando ad “adottare un approccio strategico, con un basso impiego di risorse, per l’espansione globale, esplorando attivamente nuove opportunità nei mercati emergenti”.
L’autorità di regolamentazione supervisionerà le licenze, la tassazione e le misure di salvaguardia antiriciclaggio, e standardizzerà le misure per affrontare il gioco problematico. Con particolare attenzione alle attività nella città portuale di Colombo, visto che proprio lì si concentrano progetti infrastrutturali su larga scala, inclusi casinò di nuova costruzione.
La creazione dell’ente regolatore si è resa necessaria per supervisionare la crescente industria del gioco ed è stata chiesta più volte dalla commissione Finanze pubbliche del Paese, in parallelo con la definizione del quadro normativo entro cui il comparto potrà operare.
Ma l’ultima parola spetta al Parlamento e c’è già chi non si mostra d’accordo, come il parlamentare Harsha de Silva, che ha espresso particolare preoccupazione per il fatto che i fornitori di giochi online possano aggirare i propri obblighi.
A cura di Francesca Mancosu
7–8
iGaming Next Valletta
Mediterranean Conference Centre
Valletta, Malta www.igamingnext.com/summits/valletta/
7–9
G2E Asia + Asian Ir Expo 2025
The Venetian Macao, Macao www.g2easia.com
10–12
Gbe 2025 - Guangzhou International Billiards Exhibition
China Import & Export Fair Complex Guangzhou, Cina www.gbechina.com
10–12
Aaa 2025 – Asia Amusement & Attractions Expo
China Import & Export Fair Complex Guangzhou, Cina www.aaaexpos.com
12–13
Future Landscape & Playspaces Uae
Summit 2025
Dusit Thani, Dubai, Emirati Arabi Uniti www.futurelandscapedubai
13–15
Sbc Summit Americas 2025
Broward County Convention Center, Fort Lauderdale, Florida, Stati Uniti www.sbcevents.com/sbc-summit-americas
Morlacchi Showroom, Milano www.ifpaitalia.com/calendario-eventi
19–26
France Poker Festival
King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com
28–1 giugno
FLIPPER SPORTIVO
Epc – European Pinball Championship 2025
FlippArena, Vöcklabruck, Austria www.epc2025.at www.ifpaitalia.com/calendario-eventi/
www.gioconews.it
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Scopri tuttigli eventi business qui:
Recentemente abbiamo avuto accesso a un’intercettazione telefonica* tra un rappresentante di un Fondo statunitense globale che vorrebbe investire in Italia, Mark Phillips, e un funzionario di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che indichiamo solo con le iniziali, M.M..
La conversazione riguarda anche il settore del gioco in quanto viene citata la recente sentenza (pubblicata il 18 aprile 2025) della quarta sezione Consiglio di Stato sulla cosiddetta “Tassa dei 500 milioni” (Legge di Stabilità 2015), a cura dei presidente Lopilato (a volte i nomi non sembrano casuali).
P.: “Caro dottor M., il fondo che rappresento sta analizzando una serie di opportunità di investimenti in Italia e, al fine di poter pianificare in sicurezza l’evoluzione degli investimenti, vorrebbe avere qualche rassicurazione riguardo i tempi della burocrazia, la stabilità politica e la certezza dell’assetto normativo e fiscale. L’Oecd (Organization for Economic Co-operation and Development, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in inglese, Ndr) stima che la lentezza e l’incertezza del sistema italiano abbattano fino al 10-15 percento il valore atteso degli investimenti diretti esteri, rispetto a paesi concorrenti. Mi può dire qualcosa in proposito?”
M.M.: “Caro Phillips, ma certo: il Governo attuale è tra i governi più stabili nella storia del nostro Paese ed è pienamente impegnato nel garantire un quadro normativo e fiscale stabile e prevedibile per gli investitori. Inoltre, l’Italia è parte di numerosi trattati internazionali che tutelano gli investimenti contro modifiche retroattive discriminatorie.”
Un’intercettazione interessante
L’insostenibile leggerezza del legislatore italiano, che continua a mietere vittime e ad allontanare gli investitori. Anche nel gioco.
a cura di Matteo Marini
P.: “Quindi il nostro investimento sarà protetto dai trattati bilaterali di protezione degli investimenti?”
M.M.: “Ma certo, l’Italia è firmataria di oltre 90 trattati bilaterali di protezione degli investimenti (Bit) che prevedono standard di protezione quali il trattamento equo e imparziale, la protezione contro espropri illegittimi e l’accesso a procedimenti arbitrali internazionali. Inoltre, il sistema di diritto dell’Unione Europea garantisce ulteriori livelli di tutela per gli investitori intra-Ue.”
P.: “Un altro tema riguarda i tempi di risoluzione delle controversie, anche su questo aspetto il Governo sta lavorando?”
M.M.: “Si, certo, è uno degli impegni previsti nel Pnrr per cui l’Italia riceve dall’Unione europea 30,6 miliardi di euro in 5 anni.”
P.: “I nostri analisti si sono imbattuti in una recente sentenza del Consiglio di Stato relativa a una vicenda di dieci anni fa relativa alla contestazione di una legge con cui lo Stato ha prelevato ricavi dalla filiera del gioco per 500 milioni in modo ‘non prevedibile, arbitrario e selettivo’ (testuale) al di fuori dei limiti stabiliti dalle concessioni, statuendo che si è trattato di un prov-
Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.
vedimento legittimo. Non capisco.”
M.M.: “Beh si, il Consiglio di Stato ha stabilito che l’incidenza del prelievo era pari al 12 percento dei ricavi della filiera e questo avrebbe consentito agli operatori di guadagnare comunque.”
P.: “Quindi mi sta dicendo che in qualsiasi momento lo Stato può decidere di eseguire un esproprio dei ricavi nei confronti di un soggetto con cui ha sottoscritto un contratto, cambiando le regole del gioco quando il contratto è in corso di esecuzione?”
M.M.: “Beh sì, però non succede sempre. Solo se ci sono esigenze di finanza pubblica, come in questo caso.”
P.: “Scusi, ma quindi mi sta dicendo che se lo Stato ha bisogno di soldi può mettere le mani nelle tasche dei propri partner e questo viene considerato legittimo dal più alto organo per la tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica?”
M.M.: “Beh si, sembra sia così”
P.: “Ci hanno spiegato che in Italia un principio fondamentale è il legittimo affidamento, principio secondo cui un soggetto può confidare nella stabilità e nella coerenza dell’azione della pubblica amministrazione, sulla base di comportamenti, atti o normative che abbiano generato una sua aspettativa ragionevole e tutelabile. Che dice a proposito di questa vicenda il Consiglio di Stato?”
M.M.: “Beh, in realtà dice che qualora un operatore economico prudente e avveduto sia in grado di prevedere l’adozione di un provvedimento idoneo a ledere i suoi interessi, esso non può invocare detto principio”.
P.: “Mi scusi ma forse non capisco bene. Mi sta dicendo che i Concessionari avrebbero dovuto prevedere, al momento della partecipazione alla gara che tre anni dopo lo Stato avrebbe prelevato 500 milioni dai loro ricavi? E per questo motivo non possono invocare il legittimo affidamento?”
M.M.: “Beh, si, è così”.
P.:” La ringrazio molto, credo che verremo in Italia in vacanza, c’è un bel clima e si mangia anche bene…”
*(Il testo è frutto di fantasia dell’autore, non trattandosi di un’intercettazione reale. Ma tremendamente verosimile, basandosi su fatti – quelli sì – perfettamente reali)
Criptovalute il crescente interesse del fisco
I
Crypto Gaming Token sono legati a giochi che utilizzano blockchain e criptovalute per integrare nuove modalità di gioco e, in molti casi, anche di guadagno tramite il Play to Earn
Una realtà recente che però già offre spunti interessanti sui protocolli di gioco sia per i semplici videogiocatori, sia, inevitabilmente, per i più grandi produttori di videogiochi, sia, infine, per coloro che, oltre a cimentarsi nel gioco, hanno interesse a speculare sulle criptovalute.
Esistono diverse forme di Crypto Gaming che hanno diversi sistemi di funzionamento e altrettanto diversi sistemi di possibile guadagno sia per gli investitori sia per i giocatori.
L’avvocato Valentina Guzzanti, Of Counsel di Tonucci & Partners Studio Legale e Tributario - specializzata anche nel settore della consulenza in materia di gioco e tra i curatori della rubrica “L’avvocato del tavolo” - è patrocinante in Cassazione e dottore di ricerca in diritto tributario.
Il punto è proprio questo: il mondo delle cripto può generare e muovere ricchezza e, oltre alla novità e al divertimento, richiama l’attenzione del fisco.
Non è un caso, infatti, che il legislatore tributario, nel tempo, abbia mostrato un crescente – e pericoloso perché incontrollato – interesse per le criptovalute, più comunemente note come “cripto-attività”.
Gli interventi normativi che si sono succeduti nel tempo sia con la legge di Bilancio 2023 sia con la più recente legge di Bilancio 2025 sono del resto chiaramente accomunati dalla percezione che questi strumenti, essendo lo specchio di una nuova forma di ricchezza, ossia di “capacità economica”, debbano essere disciplinati fiscalmente.
Ad attirare l’attenzione del fisco, in particolare, è lo scambio di criptovalute che avviene sulle piattaforme elettroniche.
Le “transazioni” realizzate con le cripto, che consentono pagamenti attraverso la rete internet, infatti, generano risultati (economici) che,
a loro volta, sono manifestazioni di ricchezza, e dunque di “capacità contributiva”.
Le situazioni sostanziali (emergenti e crescenti) di maggiore interesse sul piano fiscale sono: a) la realizzazione di plusvalenze su cripto-attività, che poi è, di fatto, proprio il motivo per il quale si “opera” in cripto; b) la detenzione di cripto-attività.
E poiché queste “situazioni”, come detto, generano ricchezza e la ricchezza influenza la variabile fiscale in ogni Paese, non è un caso che anche con il nuovo redditometro, in vigore dal 6 agosto 2024, l’Agenzia delle entrate abbia iniziato i controlli sugli acquisti di criptovalute, che hanno formato oggetto di emersione, che non hanno trovato però capienza nel reddito dichiarato per ciascun anno, e regolarizzazione. Questa situazione, però, non deve generare sfiducia nell’utilizzo (oculato) delle cripto-attività in ogni campo, perché, si sa, la novità rappresenta sempre una opportunità.
a cura di avv. Valentina Guzzanti
F Il futuro logora chi non ce l’ha
acciamo un punto. Nell’ultimo mio intervento su questa rivista, ho espresso un concetto di cui sono fermamente convinto: il nuovo futuro è il presente. Con questo ho inteso dire che tutto si evolve e cambia talmente velocemente, che è importante, se non fondamentale, essere in grado di cogliere i cambiamenti e gestirli al meglio, cucendoli in maniera sartoriale sulle nostre attività. E quando parlo di stile sartoriale intendo non solo per il settore, ma guardando soprattutto al nostro punto retail, al nostro cliente, al reale e contingente. In altre parole, ci sono dei parametri generali che vanno bene per tutti, che vanno declinati rispetto al contesto socio-economico del territorio.
Però altrettanto vero è che porsi la domanda “quale sarà il futuro della nostra attività?”, sia lecito e naturale.
Questa è la domanda che a Roma, nell’ambito dell’evento Ige – Italian Gaming Expo & Conference, hanno fatto a me e agli altri relatori di uno dei panel in programma, che seppur più specificatamente legata al futuro del Bingo, ha comportato, nelle risposte, uno sguardo più ampio al futuro del gioco in generale. Vorrei riprendere, in maniera sintetica e per titoli, il tema del panel, aggiungendo qualche considerazione, sia in ambito gambling che gaming, attraverso la consueta lente retail.
Aggiornamento delle normative: è argomento molto ampio, mi soffermerei soprattutto sull’aspetto economico. Oggi le marginalità sono diventate negativamente sproporzionate rispetto all’aumento dei costi. La revisione degli aggi è una necessità, legata alla sopravvivenza stessa delle attività. Il futuro del nostro comparto dipende anche dalla capacità che avremo di dialogare con le istituzioni e con gli enti per arrivare a rimodulare le regole, in questo caso
SAPERE COME SARÀ NON È POSSIBILE, MA PREVEDERE GLI SCENARI È UN DOVERE
a cura di Michele Bragantini
economiche.
Location: intesa come una sempre maggiore capacità di valutare quelle valide, dove investire per posizionare un punto vendita. L’imprenditore dovrà essere in grado di gestire strumenti che interpretino il territorio, forniscano informazioni sulle capacità di spesa dell’area, sulla concorrenza, che permettano di modulare l’offerta migliore. Anche su questo la normativa non aiuta, sia per quanto riguarda tanto il gambling che il gaming, assimilato spesso quest’ultimo al primo, con penalizzanti regolamenti regionali o comunali, anacronistici. Due promemoria nella valutazione di una location: spostarsi costa e il divertimento comincia dal parcheggio! Ma approfondiremo.
Digitalizzazione: non potremo prescindere dal modernizzare ogni aspetto delle nostre attività, con strumenti digitali di ultima generazione, che permettano di dialogare con i nostri clienti in maniera moderna, quindi rapida ed efficace. Dai sistemi di gioco ai pagamenti.
Strategia omnichannel: indubbiamente, le attività online saranno destinate ad avere una quota sempre più significativa del nostro mercato, quindi il futuro credo debba prevedere uno sviluppo importante delle strategie omnichannel, cioè della capacità del punto vendita fisico di
Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di TSJ Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.
06 2022
interfacciarsi con l’online, promuovendolo nel punto vendita fisico e fidelizzando il cliente. Abbiamo già visto come chi segue questa strada, stia tracciando un percorso di successo, quindi in futuro si dovrà continuare su questa linea, migliorandola ed implementandola.
Customer care: in ragione di quanto abbiamo appena detto, l’attenzione al cliente sarà una delle leve commerciali del futuro, per creare un rapporto speciale con il cliente dal forte contenuto esperienziale, valore di contrasto con l’online. In particolare, questo aspetto è di particolare importanza per l’amusement, ove i concetti di accoglienza, attenzione al cliente, sicurezza, diventano il vero vantaggio competitivo di ogni attività fisica.
Personale: il futuro è fatto di investimenti nella formazione del personale che lavora nei punto vendita. La formazione sarà sempre più lo strumento che permetterà di raggiungere alte performance. Lavorare nel nostro settore non è facile, far crescere giovani che facciano la differenza meno ancora. Le incentivazioni economiche sono importanti, ma non sono motivanti. La partecipazione, il coinvolgimento, la crescita professionale possono determinare la qualità dello staff e quindi della nostra offerta.
Varietà dell’offerta: quelle che attualmente chiamiamo gaming hall o Fec, dovranno in futuro diventare entertainment hall, dei veri e propri destination point in grado di proporre, nelle more delle specifiche normative, la massima offerta disponibile.
I Bingo quindi dovranno diventare sempre di più luoghi di aggregazione, con anche aree destinate alla visione di eventi sportivi, sala scommesse, sale di casinò elettronico, sviluppare una ristorazione di qualità. Ugualmente per quanto riguarda le attività ludico ricreative, con investimenti nella ristorazione, attività di gioco anche per fasce di età più elevate, intrattenimento sportivo e virtuale. L’augurio per tutti noi è che i nostri clienti vengano spesso e rimangano a lungo. Buon lavoro a tutti!
i è concluso ad aprile l’evento Italian Gaming Expo & Conference, al quale ho avuto l’onore di partecipare per la seconda volta, nel magnifico ambiente del Salone delle Fontane all’Eur di Roma. Anche questa volta ho moderato due tavole rotonde, entrambe focalizzate sul tema del gioco responsabile.
Il focus dell’evento è stato infatti il futuro sostenibile del gioco, considerando le tendenze, sia quelle immediate legate soprattutto, come ho saputo, a tanti cambi normativi, che quelle tecnologiche che analizzano vari impatti a lungo termine.
Ma si è parlato anche molto della sostenibilità del settore nel suo significato più diretto, del gioco responsabile soprattutto e della sua relazione con le pratiche, e le normative, dell’Esg. E forse senza sorprenderci, vista l’importanza del gioco responsabile nel processo normativo che si sta svolgendo in questi giorni, questi temi sono addirittura stati trattati nel prime-time del palcoscenico centrale. Un upgrade rispetto agli anni precedenti, non tanto per la volontà degli organizzatori (e come organizzatrice io stessa lo dico per esperienza), ma semplicemente per l’interesse e il focus del settore stesso.
Quindi eccoci a godere di questo prime-time con i rappresentanti del Senato italiano (Elena Murelli), Sisal (Serena di Vita), Novomatic (Mara di Lecce) e Playtech (Francesco Rodano), che hanno anche ammesso che gli investimenti nell’AI nel gioco responsabile forse non siano pari a quelli in altri ambiti. Hanno inoltre chiamato per una certezza regolatoria, che manca ancora visto il processo in corso, per poter fare tali investimenti e quindi usufruire dei benefici che l’AI potrebbe offrire per salvaguardare i giocatori.
E ce ne sono parecchi, di questi benefici dell’AI, nel gioco responsabile. Pochi vengono ancora usati, oltre all’analisi comportamentale per identificare i giocatori a rischio, come ormai richiesto dalle regolamentazioni in più di 20 Paesi. Gli usi
Il gioco responsabile nel prime-time
a cura di Ewa Bakun
futuri, per ora ricercati, sperimentati e concettualizzati, soprattutto nell’ambito di interventi, dell’uso dei chatbot nel supporto dei giocatori e nell’analisi degli scambi tra i giocatori e il servizio clienti per indicare le probabili aree di aiuto e di miglioramento, sono delle aree promettenti indicate dagli esperti della tavola rotonda.
Ma l’area particolarmente interessante – e pure il tema prevalente durante tutto il congresso - è quella offerta dall’omnicanalità, in cui si possono utilizzare i vari canali per ottimizzare il sistema di nudging e influenzare positivamente i comportamenti dei giocatori. Infatti, il panel ha sottolineato l’importanza di integrare le esperienze di gioco tra il settore fisico e quello online, utilizzando la teoria del nudging e l’AI per garantire la continuità di un’esperienza di gioco sana senza osservazione diretta.
Si è parlato molto in altri panel del futuro omnicanale del gioco, an-
che se questo futuro richiederebbe l’abbandono dell’anonimato, al quale forse non tutti i partecipanti del settore sono ancora pronti. Poi, come ha approfondito il nostro panel, approfittando della presenza della senatrice Murelli tra gli speaker, per usufruire delle opportunità delle innovazioni tecnologiche, come quelle dell’AI, bisogna prima chiarire le sfide nell’ambito delle leggi sulla privacy e della protezione dei dati che per adesso bloccano l’implementazione di tanti strumenti della tutela del consumatore.
L’innovazione digitale, accelerata ora dall’intelligenza artificiale, crea un nuovo paradigma per il settore del gioco rendendolo più preventivo e personalizzato. Si sposta il focus dalla semplice limitazione del gioco problematico a un’esperienza più sicura e sostenibile, proattivamente promossa e incoraggiata. Gli strumenti sempre più disponibili aiutano gli operatori a educare i consumatori a sviluppare atteggiamenti di gioco sicuri fin dall’inizio, creando uno standard di tutela atteso e richiesto (come nell’esempio delle cinture di sicurezza offerto da Francesco Rodano, a cui non rinunceremmo anche se non fossero più indispensabili). E questo nuovo paradigma quindi merita assolutamente il suo posto centrale nello spazio fisico dell’evento stesso. E merita il suo focus centrale anche nelle strategie e pratiche dell’Esg, che con la nuova direttiva di Csrd (Corporate Sustainability Reporting Directive) creano nuovi obblighi per le aziende, come ha concluso l’altro panel che ho moderato (questa volta in uno dei palcoscenici laterali) e che è partito dalla preoccupazione che questi nuovi obblighi possano agire come diversione da quello che dovrebbe essere il focus centrale: il gioco responsabile.
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
Il nostro nemico è la chiesa
Su Avvenire, il giornale dell’organizzazione che si è arricchita nei millenni spacciando la scommessa di Pascal a quote truccate, commentando le indagini sulle scommesse dei calciatori, venerdì 11 aprile 2025 il signor Massimiliano Castellani scrive che “per noi le piattaforme che istigano al gioco d’azzardo sono tutte illegali. Il gioco lecito o illecito è una pandemia”. Quindi noi, che forniamo “giochi perversi” andremmo tutti aboliti e castigati, perché il gioco legale non esiste, non deve esistere e uno Stato non dovrebbe offrire la libertà di giocare ai propri cittadini e guadagnare dai loro “vizi”. Vorrà dire che bisogna ricordare i buoni esempi.
Ad esempio papa Clemente XII, che nel 1731 reintroduce il lotto nello Stato ecclesiastico, crea l’antenato di Adm, l’“Impresa generale de’ lotti” e nei cinque anni successivi incassa 1,1 milioni di scudi di profitti grazie ai quali finanzia la fontana di Trevi, 3.5 milioni tra il 1770 e il 1793, e ben 10 milioni di scudi tra il 1826 e il 1868, ossia il 10 percento del saldo negativo del bilancio della Camera Apostolica1. Nel 1859, ai tempi gai di papa Pio IX, la lotteria pontificia generava un milione di
scudi di profitti l’anno2, equivalenti a circa 14 miliardi di euro attuali, di cui una certa fetta si dice rimanesse abilmente attaccata alle dita del proministro delle Finanze Angelo Galli. La tassa sulle vincite era del 10 percento (onesta) ma l’Rtp del terno era del 43 percento – un payout che persino Geronimo Cardia farebbe fatica a considerare virtuoso.
Fino a tempi molto recenti la chiesa non ha contrastato il gioco con la litania del “per proteggere i poveri”, ma per il motivo opposto: per evitare che i nobili si giocassero i patrimoni a carte con la plebe invece che farseli estorcere sul letto di morte da uno sciacallo vestito di nero impiegato dal Vaticano.
più ignobile è quell’ordine perentorio al plurale: “chiediamo” - ma chiediamo chi? Io chiedo chi siete per chiedere di vietare qualcosa perché “eticamente squalificante”. Vietategli quello che vi pare tra le vostra mura. Vietategli di sposarsi in chiesa, negategli il cannibalismo immaginario come fate ai divorziati, vietategli l’uso dei preservativi come avete imposto ai credenti durante una (vera) pandemia.
Io chiedo chi siete per diagnosticare random che “scommettere, per il calciatore milionario, non è un vezzo ma un vizio difficilmente estirpabile, perché trattasi di dipendenza da gioco d’azzardo acclarata.”
George Peter Alexander Healy, Papa Pio IX (particolare), 1871, olio su tela, 156×112 cm, Museo Pio IX.
Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Immense Group (ex Videoslots).
Tornando all’inchiesta, sostiene il Castellani che anche se i calciatori avessero giocato su siti legali, le scommesse sono “eticamente squalificanti in quanto coinvolgono professionisti strapagati che non hanno bisogno di rimpinguare lo stipendio mensile con l’ipotetica vincita” per cui “chiediamo alla Giustizia Sportiva, alla Figc di porre fine allo stillicidio delle giocate online da parte del professionismo calcistico italiano.” Qui la cosa più deprimente, oltre al brutto italiano, è che l’autore non sia in grado di concepire che giocare sia divertente. Non arrivare a pensare che i calciatori potessero essere motivati dalla competizione e dalla soddisfazione oltre che dalla vincita. La cosa
Questo dimostra solo una cosa: la chiesa (di oggi) non vuole il gioco legale e responsabile. La chiesa non fa differenza con quello illegale e patologico. La chiesa se ne frega di qualunque sforzo del settore per proteggere i giocatori. La chiesa avvelena i pozzi se necessario. La chiesa avvelena la politica se necessario. A Nicola Porro, che al panel di Ige chiede ai politici: “Ma com’è che venite qua e siete tutti concilianti? Dove sono i nemici del gioco legale?” posso rispondere io. Anche se oggi c’è la fila a baciare il vecchio e il nuovo anello, per me onestà richiede di non nascondersi, e riconoscere che è la chiesa il nostro nemico.
1. F. Colzi, “ La fortuna dei papi. Il gioco del lotto nello Stato pontificio tra Sette e Ottocento ”, Editoriale Scientifica, Napoli 2004
2. V. Antonelli, S.Coronella, C.Cordery, R.Verona, “ Fraud and incompetence: Accounting in the Papal States (1831-1859) ” Accounting History, 2021.
a cura di Marco Trucco
n una rivista come questa, che si occupa anche di ippica, e in una rubrica come questa, che mette al centro i grandi personaggi del mondo della cucina e le loro storie di vita e di lavoro, doveva capitare prima o poi di vedere intrecciarsi questi due aspetti.
L’occasione è offerta dall’intervista a Sergio Barzetti, “cuciniere esperto”, come lui stesso ama definirsi, che da diversi anni partecipa stabilmente alla trasmissione Rai “È sempre mezzogiorno” e prima ancora a “La prova del cuoco”, al fianco di Antonella Clerici, nonché erede di una famiglia legata strettamente ai cavalli: suo padre Luciano ha seguito e curato alcuni grandi campioni, la madre è una Besana, cognome storico dell’ippodromo milanese di San Siro, e il fratello lavora in un allevamento di puledri a Deauville, in Normandia.
“Anche io, per un po’, ho frequentato quel mondo, a 13-14 anni andavo da mio padre in scuderia, ho imparato a rifare perfettamente le lettiere
Sergio Barzetti
Lo chef che sussurrava ai cavalli
dei cavalli, e ho fatto anche delle prove in pista, con Edy Gubellini; poi volevo conseguire un diploma professionale per prendere la patente di guida come driver, e ho scelto l’istituto alberghiero perché non c’era la matematica. Da lì sono stato preso dal vortice della cucina, ma l’ippica mi è rimasta sempre nel cuore.”
Dopo aver avuto come insegnanti alcuni chef cresciuti alla corte di Gualtiero Marchesi, Claudio Sadler in testa, Barzetti percorre le consuete strade della gavetta e alla fine apre due locali: il ristorante Cucina Barzetti, a Malnate (Va), dove prepara le ricette a cui è più affezionato e offre un menu che cambia ogni settimana, e la Bottega Riso al Mercato centrale di Milano, fregiandosi del soprannome di “re del risotto” per la grande maestria nel preparare questo piatto prelibato, in primis con lo zafferano o l’ossobuco, ma anche supplì e dolci, tutti a base di riso.
In questa vita frenetica però l’ippica – a cui è dedicata anche la ricetta che campeggia alla fine di questa intervista - ogni tanto fa capolino: “Di
recente mi hanno chiesto di aprire un locale in Francia, all’ippodromo collocato nel parco del Castello di Chantilly, per i proprietari dei cavalli che corrono lì, un luogo magico. Torno spesso negli ippodromi, da Varese a Vinovo, per le risottate benefiche che vengono organizzate un paio di volte l’anno, insieme con il gruppo Chicco duro, fondato 10 anni fa con 10 amici, per sostenere associazioni che operano nel sociale. Quest’anno supportiamo ‘La casa del giocattolo solidale odv’, nata con l’obiettivo di raccogliere e donare giocattoli, materiale scolastico e articoli per l’infanzia da destinare a bambini e famiglie in difficoltà economica e sociale ma anche per offrire esperienze di gioco, sport e condivisione.
Poi mi hanno contattato per tornare in pista, dovrei solo trovare il tempo e il coraggio di ripartire e di allenarmi al mattino, ma in fondo quel fuoco è sempre dentro di me.”
INGREDIENTI ( per 4 persone)
320 g riso Carnaroli, 8 carote, 150 g toma blu, carrube q.b., burro q.b., mezza cipolla, 1 limone, 1 mazzo di alloro, olio extravergine d’oliva, sale e brodo vegetale q.b.
PREPARAZIONE
In una padella far dorare mezza cipolla tritata con un pezzo di burro, aggiungere il riso e farlo tostare poi sfumarlo con il brodo “di frutta”, realizzato con acqua e
alloro, mele e carote. Lavare e sbucciare le carote; con queste preparare un estratto in modo da ricavarne tutto il succo e poi versarlo in padella per sformare il risotto. Far cuocere, mescolando, fino a cottura. Regolare con del succo di limone e aggiungere del brodo caldo.
Infine mantecare il risotto con il formaggio in pezzi, dell’olio leggermente scaldato con le foglie di alloro e carrube.
a cura di Francesca Mancosu
La ricetta della chef/ RISOTTO CON ESTRATTO DI CAROTA E TOMA BLU
l gioco, come l’impresa, richiede visione, coraggio e capacità di evolversi. Dare voce a queste esperienze significa anche ispirare nuove generazioni di imprenditori a partire da ciò che li appassiona di più.”
È così che Giuseppe Scellato, presidente di I3P, l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino (da qui il nome abbreviato, I3P, Ndr), presenta l’evento Startup Your Game!, in programma nel pomeriggio di mercoledì 7 maggio 2025, un’iniziativa realizzata con il sostegno della Regione Piemonte attraverso il Fondo sociale europeo Plus (Fse+).
Nel corso dell’evento verranno presentati quattro esempi concreti di come il settore del gaming possa essere un motore di innovazione tecnologica e sociale, trasformando la passione per i videogiochi in soluzioni imprenditoriali con impatti significativi in diversi ambiti, dalla salute all’educazione, fino all’intrattenimento immersivo.
Nel 2024, l’industria globale del gaming ha generato ricavi per 187,7 miliardi di dollari, segnando una crescita del 2,1 percento rispetto all’anno precedente, con il mobile gaming che ha rappresentato il 49 percento del mercato. Secondo un rapporto di Bain & Company, si prevede che i ricavi globali del mondo dei videogiochi raggiungeranno i 257 miliardi di dollari entro il 2028, con una crescita annuale del 6 percento. In Italia, nel 2023, il settore ha generato ricavi per 2,83 miliardi di dollari, confermandosi come il principale segmento dei media digitali. Dati che confermano come il mondo dei videogiochi non sia più solo intrattenimento, ma un settore dinamico, in rapida espansione che fonde creatività, tecnologia e spirito imprenditoriale.
LA PASSIONE PER I VIDEOGIOCHI DIVENTA IMPRESA INNOVATIVA
che già si è fatta notare con Dino (Dynamic interface for neurodevelopmental observation), un videogioco che consente di effettuare uno screening rapido e coinvolgente per la dislessia nei bambini; Triality Studio, specializzata nella creazione di esperienze immersive in realtà virtuale e mista, utilizzando tecnologie all’avanguardia come il tracciamento delle mani e l’intelligenza artificiale, sviluppando mondi virtuali completamente immersivi, applicati anche al mondo dell’architettura e del design, oltre che dei videogame.
Sono quattro imprese cresciute all’interno dell’ecosistema I3P e che condivideranno le loro esperienze. Durante l’evento le quattro startup presenteranno le loro realtà, parlando delle sfide affrontate, delle tecnologie utilizzate e delle prospettive future nel settore videoludico.
In questo contesto si
inseriscono le quattro nuove startup protagoniste grazie al Politecnico: Tiny Bull Studios, fondata nel 2013 da Matteo Lana e Rocco Luigi Tartaglia, una software house specializzata nello sviluppo di videogiochi narrativi e immersivi che ha tra i suoi titoli di maggior rilievo Blind, un’avventura in realtà virtuale che simula la percezione di una persona non vedente; Proxy42, che si propone di colmare il divario tra mondo fisico e digitale attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata, che presenta il primo sparatutto in prima persona in realtà aumentata al mondo, che trasforma ambienti reali in campi di battaglia virtuali; Paperbox Health, fondata nel 2022 all’interno del venture builder Vento, opera nel campo della salute digitale, focalizzandosi sull’identificazione precoce dei disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa),
L’incontro sarà introdotto da Paola Mogliotti, direttore di I3P, e moderato da Ludovico Del Carretto, business consultant dell’incubatore. Sarà presente anche Davide Mancini, developer relations manager di Iidea, l’associazione di categoria dell’industria videoludica italiana, che offrirà una panoramica sull’industria videoludica in Italia.
Il gaming, come dimostrano questi quattro esempi, non è solo un fenomeno economico, ma anche culturale e sociale. La sua capacità di unire persone attraverso esperienze interattive e di creare nuove opportunità imprenditoriali lo rende un settore strategico per il futuro, e eventi come Startup Your Game! servono proprio a dimostrare come la passione per i videogiochi possa trasformarsi in un motore di innovazione e sviluppo.
Gli organizzatori ricordano che la partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione su Eventbrite fino a esaurimento posti.
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
a cura di Daniele Duso
Il Politecnico di Torino
Lascia o raddoppia?
on c’è scarto evolutivo, in realtà, che non proponga il tema del “lascia o raddoppia” (che non a caso, pur nelle sue infinite varianti, dilaga in modo così ossessivo sui nostri programmi televisivi) il che, tradotto, può ridefinirsi come “fai un salto o rischi di restarci… secco”.
Solo due esempi: quello del topo sperimentatore e dell’esploratore. Nel primo caso si dà una situazione di mancanza di cibo per la quale un topo (non si conoscono, per quanto ne sappia, i criteri di scelta) si espone ad assaggiare un cibo sconosciuto. È il farmacos, colui che si immola (o viene immolato) nella sperimentazione del nuovo da cui può derivare la morte o la sopravvivenza del singolo o del gruppo (in taluni casi della specie) divenendo farmacon, la cura-salvezza del gruppo di appartenenza (non casuale la quasi-sovrapposizione dei termini nella lingua greca). Nell’altro si ha una situazione di sovrappopolazione, ad esempio in un’isola, che produce forti tensioni nel gruppo sociale sino a che un individuo (o sottogruppo) decide (liberamente e/o venendo a questo indotto) di assumere il rischio di migrare verso nuovi orizzonti. In tali casi si tratta, come ad esempio nella colonizzazione delle isole del Pacifico, di affrontare le onde dell’oceano su fragili piro-
ghe. Ancora una volta il bivio tra la morte o la conquista di una nuova patria. Gran parte dei miti di fondazione narrano di questo tema che si ripropone puntualmente in tutti i settori dell’umana esplorazione del mondo non solo a livello geografico, ma anche politico-economico e scientifico-culturale.
Da qui, verosimilmente, la proiezione immaginifica sul mito a sostegno dell’ardimento nell’affrontare il rischio spesso necessario per garantire la sopravvivenza e l’evoluzione. L’eccessivo ardimento, specie se incauto e motivato da spinte “anancastiche” e irragionevoli, porta tuttavia a tragiche conseguenze. Di qui anche una “proiezione teologica” all’insegna dei valori della cautela e della salvaguardia dell’esistente (con conseguente demonizzazione, in taluni casi, del nuovo e del diverso). Se, ad esempio, la dimensione eroica proposta da Omero enfatizza la scelta di Achille per una vita breve e gloriosa rispetto a una lunga e ingloriosa, Platone, nel mito di Er, ci presenta un Ulisse che, dovendo rinascere, opta per una vita tranquilla e anonima rinunciando a essere l’eroe “bello di fama e di sventura”.
Si può legittimamente dire
che su tale spartiacque – quasi una “pietra angolare” – si sono divise le due impostazioni fondamentali nella storia dell’uomo. Una improntata ai “valori” del rischio evolutivo e una su quelli della conservazione dell’ordine esistente. Emblematica, come vedremo anche più avanti, la scelta (ma qual è lo spazio della reale possibilità di scelta?) di Elena: accettare il rischio della passione per lo straniero o tutelare le sicurezze di una condizione pur privilegiata di partenza? Su tale scelta l’umanità si divide da millenni e per millenni continuerà a dividersi.
A sostegno della diversa inclinazione non giocherebbero, secondo recenti acquisizioni, anche dotazioni genetiche più o meno inclini al novelty seeking behavior (Zuckerman, 1979). A meno che anche l’attribuzione alla nuova necessità-genetica delle sorti del nostro destino individuale non rappresenti una versione moderna di una inesausta attitudine mitopoietica come tentativo di iscrivere i comportamenti umani in una griglia concettuale cui attribuire un significato plausibile.
Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
a cura di Riccardo Zerbetto
MEGA WIN VIP MAGIC 5 DELUXE
Questa slot è molto di più di una semplice multigioco, ma rappresenta il nuovo modo di giocare di Cristaltec. Proponendo un mix di cinque giochi, pensati per la nuova modalità verticale con monitor ricurvo che sta conquistando sempre di più i giocatori. Assolutamente da provare, come abbiamo fatto noi, qui.
GRAFICA ›› 19 /20
L’estetica di questa nuova slot è sicuramente uno dei suoi punti di forza. Oltre alla bellezza del cabinet e del gioco nel suo insieme (hardware più software), che offre un impatto di alto profilo grazie alla nuova soluzione verticale di spicco, c’è anche una grafica di alto livello che completa ed esalta ulteriormente l’effetto complessivo. Che trova ulteriore slancio quando si entra nel vivo del gioco, grazie a una serie di ambientazioni divertenti e piacevoli, attraverso una felice scelta di simboli e a delle animazioni molto fluide ed estremamente coinvolgenti.
AUDIO ›› 18,5 /20
Anche l’orecchio vuole la sua parte, ed eccolo accontentato! Non si tratta soltanto di una slot bella, ma anche piacevole da ascoltare. Con una serie di musiche ed effetti sonori accattivanti e sempre gradevoli da ascoltare, in tutte le fasi della partita. Con il plus che arriva naturalmente nei momenti delle vincite, quando la macchina suona il meglio di sé.
Un nuovo modo
di giocare alle slot
LA SCHEDA
NOME_ Mega Win Vip Magic 5 Deluxe
PRODUTTORE_ Cristaltec
DATA OMOLOGAZIONE_ maggio 2025
SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps
CICLO_ 30.000 | PAYOUT_ 65%
GIOCABILITÀ
›› 19 /20
Come abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti, Mega Win Vip Magic 5 Deluxe è una slot multigioco che contiene cinque tipologie diversi. Nello specifico si tratta di: “Sfinge”, “Il Vampiro”, “Diamond Connection (Win Connection®)”, “Chicken Factory” e “3 Queens Oriental Wild”, ognuno dei quali presenta delle differenza. In Sfinge, per esempio, il massimo “bt” è di 200 mentre negli altri si arriva fino a 300; mentre 3 Queens differisce utilizzando 15 linee di vincita contro le 10 degli altri. In generale, come in tutti i giochi di Cristaltec, l’esperienza complessiva è arricchita da una lunghissima lista di giochi bonus, wild symbol, scatter e free spins. E il risultato finale è una slot
Mega Win Vip Magic 5 Deluxe segue i grandi successi dei multigames verticali come Megawin Triple Magic e Megawin Mythology, in distribuzione da dicembre 2024. Si tratta quindi di una slot estremamente interessante, che rimette in prima linea lo storico produttore italiano, grazie a un prodotto innovativo coinvolgente che saprà ricavarsi uno spazio importante in tutto il paese.
molto divertente e per tutti i gusti.
PRESTAZIONI ››
18,5 /20
Ancora presto per giudicare il prodotto “sul campo” avendo testato questa slot quando stava uscendo sul mercato. Stando però al primo impatto suscitato in noi al momento della prova, possiamo sicuramente esprimere un giudizio ampiamente positivo, avendo a che fare con una macchina in grado di catturare l’attenzione. Vedendo anche che questa nuova esperienza di gioco sta gradualmente sostituendo le vecchie slot da intrattenimento, lasciando i giocatori a bocca aperta.
BUDGET ›› 19 /20
Dotato di uno schermo interattivo touch curvo da 32 pollici, Cristaltec prosegue la saga vincente dei giochi con monitor verticale avviata a fine 2024 lanciando ora il multigame con cinque titoli, attualmente distribuito esclusivamente sul cabinet Mirage, prodotto in house e corredato della scheda gioco Pico5-V, che offrono grande affidabilità e robustezza e uno straordinario rapporto tra qualità e prezzo.
IL NOSTRO GIUDIZIO
di Vincenzo Giacometti
Scoprila qui:
Promuovere e gestire una cultura dell’inclusione e dell’accessibilità, con l’obiettivo di rendere l’organizzazione più inclusiva, non solo per le proprie persone, ma anche per tutte e tutti coloro che interagiscono con i suoi servizi. Questa la prassi di riferimento dell’attestato Uni/ PdR 159:2024 ottenuto, tra le prime aziende dopo la pubblicazione della norma, da Sisal, che ribadisce così l’impegno nel contribuire a costruire un futuro più inclusivo. Sisal ha sviluppato un piano strategico pluriennale che integra politiche di inclusione e azioni specifiche per favorire l’integrazione lavorativa delle
Un’occasione di scambio prezioso con studentesse e studenti sui fondamenti delle attività commerciali in un contesto dinamico, digitale e sostenibile. Questo, è quanto ha dato vita la direzione commerciale Yoursales di Igt Italia, che pure nel 2015 ha tenuto una lecture per il prestigioso corso di Personal Selling dell’Università Bocconi.
Durante l’incontro, Cinzia Tocci, Giada Callea, Mariantonia Langella, Sabrina Granata e Cristina Peruzzi hanno illustrato l’architettura del successo commerciale di Igt Italia: un perfetto equilibrio tra le competenze sul cam-
Inaugurata la nuova area tornei dell’Admiral Poker Room del Casinò di Mendrisio, che si presenta come una zona moderna e funzionale, pensata per soddisfare le esigenze dei giocatori. Nei suoi primi tre anni di vita la Poker Room è stata un’importante risorsa per la casa da gioco del mendrisiotto e così il Casinò ha deciso di “puntare” ancora una volta sul poker,
SISAL
Inclusione lavorativa e accessibilità, obiettivi certificati
persone con disabilità, valorizzando la diversità e garantendo l’accessibilità ai propri spazi e servizi. La Uni/PdR 159 comprende anche azioni mirate per la creazione di una governance che promuova questi valori e stabili-
IGT ITALIA
Yoursales protagonista
Bocconi
po degli agenti e la strategia della sede, potenziate da strumenti digitali all’avanguardia, nel pieno rispetto di compliance, sicurezza e sostenibilità aziendale. Il vantaggio competitivo di Ige Italia nasce da questo dialogo costante tra territorio e sede, supportato da un Crm evoluto. Inoltre, è stato spiegato all’università milanese, Igt Italia investe continuamente nello scambio sede-territorio, nella forma-
CASINÒ MENDRISIO All-in per l’Admiral Poker Room
rinnovando l’area tornei e ampliando l’offerta di gioco. Gli elementi che caratterizzano la nuova sala sono una cassa riservata esclusivamente al poker, che rende più fluide e veloci le operazioni di iscrizione al torneo, la presenza di 22 tavoli da gioco e l’accesso diretto alle aree ristorazione e al cortile esterno.
L’inaugurazione della nuova sala è avvenuta il 1° maggio con un torneo one-day dal montepremi garantito di
sca percorsi formativi per sensibilizzare tutti gli stakeholder aziendali. “Questi risultati, cui è stata data evidenza in una verifica di terza parte indipendente condotta da Bsi Group - spiegano da Sisal - riflettono il continuo impegno di Sisal nel promuovere pratiche aziendali sostenibili e inclusive. A conferma dell’impegno costante per costruire un futuro più responsabile, Sisal ha recentemente adottato anche le linee guida Iso 26000, un importante standard internazionale che fornisce un quadro di riferimento per le pratiche aziendali responsabili in ambito sociale, ambientale ed etico.”
zione e in una comunicazione fluida, per trasformare le sfide di mercato in opportunità di crescita.
Lo scambio è stato evidentemente reciproco, come sottolinea Igt Italia nel ringraziare i professori Paola Caiozzo e Paolo Guenzi “per questa preziosa collaborazione che arricchisce sia i futuri professionisti che il nostro approccio al mercato”.
30.000 euro. Questa data segna anche l’inizio ufficiale dei tornei settimanali proposti dal Casinò, ogni lunedì e giovedì alle ore 20. Questi appuntamenti accompagneranno i giocatori fino alla prima settimana di settembre, quando l’Admiral Poker Room ospiterà il torneo di poker con il garantito più alto mai visto in Svizzera, ovvero La Notte degli Assi 300.000€ Gtd.
La nuova Admiral Poker Room aspetta tutti gli appassionati del bacino della Svizzera, della Lombardia, del Piemonte e per quanto riguarda i grandi eventi i pokeristi provenienti da tutta Italia, anche grazie alla convenzione con l’Hotel Coronado che si trova a soli 300 metri dal Casinò.
EDUGAME, ARRIVA IL NUOVO DREAMPARK
AnotheReality, leader nello sviluppo di soluzioni immersive Xr (eXtended Reality), presenta Dreampark, il nuovo edugame immersivo per scoprire ed esplorare il Parco del Valentino di Torino attraverso attività che ne valorizzano il patrimonio culturale e naturale. Grazie alla realtà virtuale, turisti, studenti e cittadini possono, infatti, visitare il Parco del Valentino di Torino in modo innovativo, affrontando quattro grandi sfide. Guidati da una narrazione dinamica e coinvolgente, i giocatori esploreranno i luoghi iconici del parco, risolvendo enigmi e superando prove che sveleranno segreti nascosti e curiosità sul patrimonio storico e culturale del luogo. L’esperienza culmina in un’ultima sfida, una challenge collaborativa in cui tutti i giocatori dovranno unire le forze per affrontare il mago Fosco, e liberare gli spiriti del Parco dal suo
incantesimo. Questo finale avvincente non soltanto rende il gioco ancora più emozionante, ma rafforza il senso di collaborazione e condivisione, trasformando l’avventura in un’esperienza unica.
UN ASSO NEL... DITO
Ace è un anello pensato per tutti coloro che sono appassionati di gioco. Un gioiello da uomo, color argento, realizzato in acciaio inossidabile lucidato. Grazie alle sue caratteristiche, è resistente ai graffi e all’appannamento ed è molto più difficile che si possa deformare. Il profilo piatto dell’anello massimizza il contatto con la pelle. I bordi leggermente arrotondati rendono con-
fortevole l’uso a lungo termine. I simboli, che riproducono i semi delle carte da gioco, sono colorati con resina epossidica che è tra i materiali coloranti più resistenti sul mercato.
Progettato in Danimarca, viene forni-
CRUCIANI PORTAFORTUNA
Anche il noto marchio di accessori Cruciani si è lasciato tentare dal mondo del gioco, e del poker in particolare. Un bracciale, costruito in pizzo di macramè, direttamente ispirato al mondo delle carte che, manco a dirlo, si chiama Poker e si rifà al famoso gioco: picche, quadri, fiori e cuori vanno a impreziosire il tutto. Un articolo pensato per gli appassionati del gioco e del rischio, che amano tentare la fortuna. Tra un bluff e una mano vincente, è anche un simbolo di buon auspicio. Il pezzo è disponibile nei colori bianco-oro, nero, argento e sandalo.
to dal negozio Trendhim in una scatola con firma ed è possibile richiedere un’incisione personalizzata all’interno dell’anello. Un ottimo regalo per chi vuole indossare qualcosa di originale.
In abbinamento, si può scegliere di indossare il braccialetto Lucky Garden, in puro argento 925. Impreziosito dai simboli portafortuna per eccellenza: quadrifoglio, ferro di cavallo e peperoncino per sentirsi speciali e fortunati tutti i giorni.
The pillar of success
According to Scott Morrow, gaming lecturer at the Harrah College of Hospitality at the University of Nevada, Las Vegas, training is essential at all levels of the casino industry
by Anna Maria Rengo
When we talk about work in the sector, thoughts immediately go to Nevada, where there is a historic gaming and casino industry which plays a crucial role in terms of employment.
How important is training for people who, at different levels of the hierarchical ladder, deal with gaming?
This is the first question we ask Scott Morrow, gaming lecturer at the Harrah College of Hospitality at the University of Nevada, Las Vegas.
“Nevada’s casino gaming industry is not only a cornerstone of the state’s economy but also a global icon, with Las Vegas renowned as the epicenter of casino entertainment. This historic sector drives significant revenue and employment opportunities, yet it faces ongoing challenges in recruiting new talent. In this context, training emerges as a critical pillar for success across all levels of the organizational hierarchy.
For casino operators, delivering world-class guest experiences hinges on a well-prepared workforce, a responsibility that falls largely to Human Resources and dedicated training teams. Leading companies such as Wynn Resorts, Mgm International, Caesars Entertainment, and local standout Station Casinos illustrate this commitment by prioritizing comprehensive training programs. Frontline staff, those interacting directly with guests, receive instruction in essential areas like exceptional guest service, Title 31 compliance (anti-money laundering regulations contained in the Usa Patriot Act - the 2001 federal law launched after the September 11 attacks. Editor’s note), responsible gaming practices, and alcohol awareness. Meanwhile, casino-specific training, including gaming regulations, game rules, and dealing procedures, prepares casino team members with the technical expertise needed to excel on the gaming floor.
At higher levels, casino supervisors and management undergo even more extensive training, blending operational knowledge with leadership skills to ensure seamless operations and regulatory compliance. This tiered
approach highlights that, whether at the entry level or in executive roles, training is indispensable for maintaining Nevada’s reputation as a global gaming leader while creating memorable experiences for our guests.” Is it easy or complicated for Las Vegas casinos to find dealers willing and able to work?
“Since the onset of the Covid-19 pandemic in 2020, Las Vegas, along with numerous gaming jurisdictions across the United States, has faced significant hurdles in recruiting and retaining casino table game dealers to maintain optimal operational levels. The pandemic forced a mandatory 78-day shutdown of Las Vegas casinos, a disruption that prompted many experienced dealers to retire or pursue alternative careers, leaving a lasting gap in the workforce. This shortage has reshaped the hiring landscape. Smaller and mid-tier casinos, struggling to fill positions, have increasingly turned to offering free dealer training programs to attract inexperienced candidates. For new dealers emerging from professional dealer schools, opportunities have expanded and they can now bypass the traditional path of starting at smaller “break-in” houses and move directly into mid-tier properties. Meanwhile, seasoned dealers from these mid-tier casinos, along with lower-level managers, are seizing opportunities to transition to top-tier operators like Wynn Resorts or MGM International, drawn by better compensation, higher gratuities and prestige. This fluidity has created a complex dynamic, where finding willing and capable dealers remains a persistent challenge, particularly for casinos outside the elite tier, as the industry adapts to a post-pandemic reality.”
As for the top and managerial levels, is there difficulty in finding suitable figures?
“The recruitment challenges that emerged post-Covid-19 extend beyond dealers to managerial roles in Las Vegas casinos. During the pandemic, many seasoned casino floor supervisors and pit personnel either retired or chose not to return to the industry, creating a significant void at these critical leadership levels. This exodus has made it increasingly difficult for casinos to find experienced professionals capable of overseeing operations effectively.
As a gaming lecturer at the Harrah College of Hospitality at the University of Nevada, Las Vegas (Unlv) widely regarded as America’s premier hospitality program, I see immense potential in our
Scott Morrow
graduates to address this gap. Unlv students enter the industry with a distinct advantage, armed with a top-tier education that blends theoretical knowledge with practical skills. I encourage my gaming students to master dealing both blackjack and baccarat before graduating, urging them to “get their hands dirty” on the tables. This hands-on experience allows them to grasp the fundamentals of major games and appreciate the challenges dealers face daily, an invaluable foundation for future leaders.
Through casino-related internships and structured management training programs, our graduates are fast-tracked toward supervisory and managerial roles. These opportunities not only accelerate their progression from dealer to management but also position them as the next generation of hospitality and casino leaders. With their vigorous preparation, Unlv graduates are well-equipped to fill the void left by retiring professionals, bringing fresh talent and innovative perspectives to the industry’s leadership roles.”
In Italy, those who work in the casino sector are considered very lucky. What is the situation in Nevada?
“In Nevada, compensation for casino workers varies significantly depending on the specific casino resort, with a clear hierarchy of earnings potential across different tiers. In Las Vegas, the landscape is divided into distinct markets. Local casinos, such as Station Casinos and Boyd Gaming, primarily serve residents and offer team members a competitive benefits package. However, salaries and tips at these properties tend to be modest compared to the iconic Las Vegas Strip. Within the Strip itself, a variety emerges. Midtier Strip casinos provide better remuneration than most local venues, attracting dealers seeking improved wages and tipping opportunities. Yet, the pinnacle of casino employment lies with premier properties like Wynn, Encore, Aria, Cosmopolitan, and Bellagio. At these elite resorts, full-time dealers can achieve annual earnings exceeding $100.000 Usd, a figure driven by a combination of base pay and substantial tips from high-stakes players and affluent visitors. This top-tier compensation reflects the prestige and demand for skilled professionals in these world-renowned establishments, making them the most coveted positions
in Nevada’s casino industry. While not every worker reaches this level, the potential for lucrative rewards mirrors Italy’s perception of casino jobs as fortunate, although with greater variation across the Nevada market.”
How are the advent of online gaming and artificial intelligence changing the professionalism of gaming workers and risking endangering current employment levels?
“The rise of online gaming has transformed the casino industry across the United States, particularly with the surge in online sports wagering. In gaming hubs like Atlantic City, New Jersey, online platforms have become a vital revenue lifeline, significantly boosting overall gaming revenue. Yet, this shift has come at a cost to traditional brick-and-mortar operations, where table game revenue has noticeably declined as players increasingly favor digital alternatives. This evolution demands a new level of professionalism from casino gaming workers, who must now adapt to a hybrid landscape blending physical and virtual environments, often requiring enhanced technical skills alongside traditional hospitality expertise.
Simultaneously, the integration of artificial intelligence into casino operations, though gradual, is poised to redefine the workforce. Cutting-edge solutions from innovators like EagleSight.ai and Walker Digital Table Solutions are set to lead this transformation. For instance, EagleSight.ai’s ‘Pit-Assist’ technology acts as a virtual floor supervisor for every table game, accurately tracking metrics such as average bets and hands played per hour while instantly alerting surveillance to dealer errors or potential collusion. These AI tools address the industry’s shortage of seasoned table game managers by automating oversight and enhancing accuracy, tasks once reliant on human experience. Far from simply replacing workers, such advancements elevate professionalism by enabling staff to focus on higher-value guest interactions, improving service quality and operational efficiency.
However, this technological shift does raise concerns about employment levels. While AI bridges gaps in management expertise and enriches the guest experience, it may reduce the demand for certain traditional roles, particularly in oversight and routine monitoring. The challenge lies in reskilling the workforce to thrive alongside these tools, mastering data-driven insights and AI collaboration rather than being displaced by them. In my view, the future of casino employment hinges on this adaptability. Companies investing in training to complement these innovations will not only safeguard employment but also position casino gaming workers as essential to the success of a modernized casino experience.”
Pragmatic Play powering up localised and exclusive experiences for italian operators and players
A EXPERIENCES TAILORED FOR ITALY
choice that Luca Mantegazza, head of region at Arrise powering Pragmatic Play, explains in this way: “Italy has long been a priority for Pragmatic Play. From developing country-exclusive games to forging high-profile partnerships, there is strong a focus on crafting experiences that speak directly to players. In 2025, this local-first approach accelerated dramatically”.
Mega Roulette Italia
Pragmatic Play’s Mega Roulette Italia provides a perfect example. The thrilling live casino game show was developed entirely for the Italian market. It’s a fully localised version of the popular global title, Mega Roulette, and is hosted by native language-speaking presenters and incorporates familiar sights of Italy in the studio design.
Featuring multipliers ranging from 50x to 500x on every spin, Mega Roulette Italia combines exciting gameplay with huge win potential. Players also have the option to place multiple straight-up bets with a single click to increase their chances of landing a big win.
Pragmatic Play also offers its popular Tricolore series, comprising Roulette Italia Tricolore, Blackjack Italia Tricolore, and Punto Banco Italia Tricolore. Again, the focus has been on enriching the gameplay for players in Italy with native language hosts and culturally rich studio environments – the entire experience is authentically Italian.
Aprilia Racing
And it’s this commitment to creating unforgettable local experiences that underpinned
Luca Mantegazza
Pragmatic Play’s landmark sponsorship of iconic Italian MotoGP team Aprilia Racing.
This partnership brings together two forces driven by performance, innovation, and entertainment. With Marco Bezzecchi and Lorenzo Savadori lining up alongside World Champion Jorge Martín, Aprilia is a brand steeped in legacy and ambition.
Pragmatic Play joins Aprilia Racing not only as a main sponsor appearing on the team’s bikes and gear, but also as a valued and supportive partner to create exciting new experiences for MotoGP fans across the world.
The partnership with a treasured national motorsport brand provides additional opportunities for the supplier to build even deeper connections with Italian audiences, not least with the Grand Prix of Italy coming up in June. As Pragmatic Play is demonstrating, localisation isn’t just about the product – it is also about brand identity.
Smart Studio
This is why Pragmatic Play introduced Smart Studio last year. The award-winning technology is revolutionising how operators customise and brand live casino environments.
Winner of Product Innovation of the Year at the Italian Gaming Awards 2025 held in Rome last month, Smart Studio allows operators to quickly and cost-effectively create branded live environments without the high costs and lengthy setup times typically associated with dedicated studios. It’s agile, operator-friendly, and deeply resonant with players, especially in Italy, where trust in the brand and familiarity with game hosts are important engagement factors.
With Smart Studio, Pragmatic Play partners such
as LeoVegas, StarCasino, 888, Entain and Betflag are able to provide their players with more cohesive and seamless branded environments.
Exclusive Slots
The local treatment isn’t limited to live casino. Pragmatic Play has also made strides in offering tailored slots content exclusively to operators in markets such as Italy. For example, John Hunter nell’antica Roma, a uniquely Italian revamp in the popular John Hunter series, puts the globetrotting adventurer in a setting inspired by the rich heritage of Rome. Also, with Gates of AdmiralBet, an exclusive branded title created for one of Italy’s leading operators, Pragmatic Play demonstrated its ability to seamlessly merge a customer’s brand identity with proven game mechanics and features.
In a nutshell, players in Italy are enjoying richer and more connected entertainment experiences, not only in slots and live casino, but also beyond iGaming. Pragmatic Play is driving this hyper focus on localisation to deliver even more value to its partners, whether in stunning live studio settings or alongside the race track.
At Pragmatic Play, localisation and customisation are considered necessities for brands to stand out and thrive among ever-growing competition.
Gazzetta
Pragmatic Play also collaborates with Italian media to ensure players have access to the latest news and updates. One of these partnerships is with Gazzetta. it Rcs Media group, the country’s leading sports publication, which once again underlines the provider’s commitment to bringing unique content to local audiences.
SPACE SAVERS
by Thomas Dodds
Entertainment often comes on a large scale in this industry. Venues with large financial backing incorporate a plethora of attractions into one space. This is most commonly associated with large franchises or chains that can sometimes have upwards of 50,000sq.ft of floor space to play with. However, that doesn’t mean that they should have all the fun.
Space comes at a premium for many entertainment locations across the world, with each smaller venue having its own set of challenges. Itsy-bit arcade, a micro arcade in Texas, US, has the floor space for one or two of each kind of game, but would never have the space required to install the latest Vr games, for example.
Matt Bland, head of creative and
It at Udc, described how venues sometimes have to choose between one or two monolithic machines or multiple smaller games, as he said: “For many businesses, floor space is at a premium. In many cases, every square inch is precious and needs to be put to profitable use. Whether it’s a small venue or a concession within a larger premises, games often have to compete for space against other attractions.”
He continued: “The size of a game can often be the vital element that allows it to take a place in an arcade. Huge centrepiece games that dominate are few and far between and usually require a hefty investment and need to recoup that investment on schedule to remain in place.
“Luckily for us, many of our customers are children. For example, we have a range of double-decker
www.intergameonline.com
or two-tier cranes in the form of the Toy Tower, Toy Stack and Clip or Grab games. The lower portion of these games is much easier for young children to play as they don’t need to stand on their tip-toes to see all the prizes on offer and all the action, while squeezing in a whole extra crane above for grown-ups to play.
“Our Space Catcher crane is also designed to be at a height that is still accessible to adults but is still at a much more suitable height for kids, who can press their faces up against the glass to see absolutely everything inside, while only taking up about the same footprint as an average kiddie ride.
“For the operator, it’s much easier
THOMAS DODDS DISCOVERS HOW SMALLER ATTRACTIONS ARE HELPING TO SCALE UP THE FUN IN SIZELIMITED VENUES
to take a chance on a more modestly priced, and often smaller, product when there’s little room in the budget. For the price of a big game, you can often buy a few smaller games and earn back a profit much more quickly.”
The decision on which games to install usually comes down to two reasons, in the opinion of John A. Stergides, sales and marketing manager at Electrocoin, who said: “The amount of space available in the venue and also the target demographic, as usually smaller footprint games are aimed at a younger audience, but then again it depends on where you draw the line as what qualifies as a smaller sized game. The Rocket Launch has a smaller footprint than many major games and is hugely successful for the space it occupies.”
John Kolliniatis, Ceo at Player One Amusement Group, shared a similar opinion as to why a venue might install games with a smaller footprint. He described floor space as one of the most important reasons as well as saying that maximising the customer experience and revenue was another. He explained: “For a location that has a smaller arcade area or physical space limitations, smaller footprint games are the way to go. This allows the operator to maxim ise revenue from the space they have. Smaller footprint games let the operator put in the most games, which allows more games to be played simultane ously by customers, and more plays mean more revenue.
“Another primary reason is to provide a wide range of arcade experiences by having a range of arcade games. Many of the latest games, such as cranes, redemption games and shooters, are made with a small footprint in mind. Plus, a compact merchandiser also saves space by eliminating the need for a fully staffed prize redemption counter. Having different types of games
keeps guests interested as they will want to try them all, which, of course, leads to increased spending and increased profits.”
Reducing the footprint of some games can allow them to be installed in venues that might not fit into the expected market. Suppliers and manufacturers explained that venues like dentists, farms, car dealerships and even marijuana dispensaries are now some of the destinations you might stumble across an arcade machine.
Steve Lamoreaux, regional sales director of the northwest and mountain states at Betson Enterprises, said: “Guest Experience is crucial
multiple players, you should ensure there is enough space for them to stand or sit comfortably. Even in a smaller form, games should be flashy with nice artwork, lighting and sound.”
However, he did warn that games that are too small could get lost in the middle of other larger equipment surrounding them. He explained: “Having smaller games can provide a wider game variety to attract more people with different preferences and it can increase traffic flow through the arcades. Installation, setup and future relocation all become a little easier with the reduced size of games as well. Most of the games can fit through a standard door, so getting them in and out of a location will be a much simpler process.”
can make it more space-efficient, it should not compromise the gameplay quality, comfort or engagement. Screen sizes are important for helping your guests be able to see clear visuals. If the screen is too small, it can cause eye strain, reducing enjoyment. Space is also important. If a game is designed for
Smaller attractions can help to increase revenue, Christian Martin, vice president of communications and alliances at Triotech, explained: “For venues it’s mainly about return on investment. How much revenue is generated per square metre? It is not the only criteria as game type, aesthetics and other elements are also important, but revenue per space used is key.
“Operators can install more attractions. In other words, there can be a wider offer for the guests, or they can offer several of the same game if it is very popular. Sometimes, smaller attractions can also be used to test the market response to a new concept.”
Martin said that it is important to find a balance between larger and sometimes more popular games, as he said: “It is extremely important to have a balanced mix. This is important in terms of the types of experiences, the cost to the guest to play each game, the game duration as well as the throughput of each attraction.”
Benjamin Odetola-Benjamin, European sales at Elaut, shared a similar opinion on the importance of finding a balance between >
smaller games, as he explained: “I’d argue that the selection of games determines the success of the location and therefore selecting a good mix of games is crucial. Conducting thorough market research to know what your target audiences is like and taking into account what games they like, regardless of popularity, is important.
“One of the benefits of having smaller games is it increases the total number of games you present to the customer. When done correctly, this can enhance the customer journey and experience, which will increase the chances of the customer spending more time at an operation.”
It isn’t only arcade games that are attempting to downsize to fit into smaller areas. Tenpin bowling, a classic amusement in the entertainment industry, has regulation lanes that measure 60ft. However, not every venue has the almost 20m of space available to install one lane, let alone 10.
An increasing number of venues are turning towards duckpin bowling to fill the space in their venues. Cynthia Winterhalter, a member of the board of directors at Switch International Bowling, explained: “Venues tend to opt for games with a smaller footprint to maximise space efficiency and diversify their entertainment offerings,
providing guests with a variety of experiences in a limited area.
“Installing a smaller game not only conserves space but also enhances versatility, accessibility and guest engagement. The compact size of games like Switch’s The Duck allows for broader audience appeal and unique entertainment experiences.”
Winterhalter continued by explaining how larger venues also benefit from the installation smaller attractions, as she said: “Smaller games in larger venues offer expanded entertainment options, cater to diverse preferences and contribute to a well-rounded guest experience that attracts a broader demographic.
“Operators benefit from reduced maintenance costs, increased revenue per square foot and improved throughput by installing smaller games like The Duck, making effi-
cient use of space and resources.”
The benefits of a smaller bowling experience can be seen in many places, that includes on cruise ships, within historic buildings and even corporate offices. Jen Waldo, global marketing manager at Brunswick Bowling, described some of the unique spots that the brands Duckpin Social had been installed. “One standout example is a highend co-working space that used Duckpin Social as a member engagement and networking amenity.”
But she also describe how it can be installed in larger venues as well. She said: “In larger venues, smaller-format attractions like Duckpin Social enhance the overall mix. They fill in guest downtime, extend stays and offer premium private event zones. This balance creates a fuller guest journey with more touchpoints for engagement and revenue, without requiring the space or investment of full-scale attractions.”
She went on to describe the importance of having smaller bowling attractions, saying: “While largescale attractions can create strong first impressions, it’s often the compact, high-engagement experiences that drive dwell time, repeat play and revenue. Duckpin Social offers all the fun of bowling in a smaller footprint, making it a versatile attraction that fits where full-size lanes or other large-format options may not.”
The Italian Gaming Expo & Conference event, where I was honoured to participate for the second time, ended in April, in the magnificent location of the Salone delle Fontane at the Eur district, in Rome. This time too, I moderated two round tables, both focused on the topic of responsible gaming.
In fact, the focus of the event was the sustainable future of gaming, considering trends, both immediate ones linked above all, as I learned, to many regulatory changes, and technological ones, that analyze various long-term impacts.
But much has been said about the sustainability of the sector in its most direct meaning, of responsible gaming above all and of its relationship with Esg practices and regulations. And these topics were even discussed in the prime time of the central stage, perhaps without surprise, given the importance of responsible gaming in the regulatory process that is taking place these days. An upgrade compared to previous years, not so much due to the will of the organizers (and being an organizer myself, I’m talking from experience), but simply due to the interest and focus of the sector.
So, we are enjoying this primetime with representatives of the Italian Senate (Elena Murelli), Sisal (Serena di Vita), Novomatic (Mara Di Lecce) and Playtech (Francesco Rodano), who also admitted that investments in Ai for responsible gaming are perhaps not equal to those in other areas. They also called for regulatory guarantee, which is still lacking given the ongoing process, to be able to make such investments and therefore enjoy the benefits that Ai could offer to safeguard players.
And there are many benefits of Ai in responsible gaming. Few are still used, in addition to behavioral analysis to identify players at risk, as now required by regulations in more than 20 countries. Future uses, so far studied, tested and conceptu-
Responsible gaming in prime time
by Ewa Bakun
alized, especially in the scope of action, of the use of chatbots in player support and in the analysis of exchanges between players and customer service, to indicate possible areas of help and improvement, are promising areas indicated by the experts at the round table.
But the particularly interesting area – and also the prevailing subject throughout the conference – is that offered by omnichannel, in which various channels can be used to optimize the nudging system and positively influence player behavior. In fact, the panel emphasized the importance of integrating gaming experiences between the physical and online sectors, using nudging theory and Ai to ensure the continuity of a healthy gaming experience without direct observation.
Much has been said in
other panels about the omnichannel future of gaming, even if this future would require abandoning anonymity, which perhaps not all participants in the sector are ready for yet. Then, as our panel analysed, taking advantage of the presence of Senator Murelli among the speakers, to take advantage of the opportunities of technological innovations, such as those of Ai, we must first explain the challenges in the field of privacy and data protection laws, that for now are blocking the implementation of many consumer protection tools.
Digital innovation, now accelerated by artificial intelligence, creates a new standard for the gaming sector, making it more precautionary and customized. The focus is shifting from simply limiting problem gaming to a safer and more sustainable experience, proactively promoted and encouraged. The increasingly available tools help operators educate consumers to develop safe gaming attitudes from the beginning, creating an expected and required standard of protection (as in the example of seat belts offered by Francesco Rodano, which we would not give up even if they were no longer essential). And therefore this new standard absolutely deserves its central place in the physical space of the event. And it also deserves its central focus in the Esg strategies and practices, which with the new Csrd directive (Corporate Sustainability Reporting Directive) create new requirements for companies, as the other panel I moderated ended (this time on one of the side stages) and which started from the concern that these new requirement could act as a diversion from what should be the central focus: responsible gaming.
Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.
Sbc Summit Americas 2025 Point of reference for gaming in the Americas
From May, 13-15, 2025, the Broward County Convention Center in Fort Lauderdale, Florida, hosts the Sbc Summit Americas, flagship event for gaming and sports betting industry in North, Central and South America. With over 10,000 industry professionals expected and more than 400 exhibitors and sponsors, the Summit, produced by London-based event organizer Sbc Events, is a unique opportunity for networking, knowledge exchange and professional growth.
The event represents a platform of the utmost importance for operators, regulators, suppliers and affiliates, offering a wide range of opportunities to explore emerging trends and address industry challenges. Key topics include market regulation analysis, product innovation, sports integrity and data rights protection, as well as exploration of cutting-edge technologies such as cryptocurrency, artificial intelligence and cybersecurity. The Summit will also focus on the opportunities offered by sports
licensing, a rapidly expanding sector.
The program includes sessions dedicated to crucial topics to the future of gaming, with speeches by leading experts and industry leaders. Highlights include panels on omnichannel strategies, integration of traditional and innovative technologies, and balancing growth in Latin American markets, with a particular focus on Brazil and other countries in the region.
“The Sbc Summit Americas,” the organizers explain, “is not only an event for training and updating, but also an opportunity to build meaningful relationships with the main players in the sector. The layout of the exhibition spaces and the event plan have been designed to maximize interactions between participants, creating an ideal environment to start cooperations and develop new business opportunities.” (Dd)
Mare Balticum Gaming & Tech Summit 2025 The symphony of Innovation in Vilnius
On May 27-28, 2025, Vilnius, the capital of Lithuania, becomes the hub of innovation and strategic networking with the Mare Balticum Gaming & Tech Summit. This event, made by Hipther, the organizer of renowned conferences in the Gaming and Technology sectors and flagship brand of GameTech media, now in its seventh year, has established itself as the leading boutique-style meeting for gaming and technology leaders in the Baltic and Nordic region. With this year’s subject, “Symphony of Innovation”, the Summit celebrates the harmonious fusion of tradition and future-oriented thinking.
Since its debut in 2018, the Mare Balticum Summit has built a reputation for excellence, attracting decision-makers, compliance experts and government representatives to explore the endless possibilities offered by sectors such as iGaming, fintech,
blockchain, artificial intelligence and immersive technologies, such as virtual and augmented reality. The 2025 edition promises to be a fertile ground for exchanging ideas, creating collaborations and indepth study of the trends that are shaping the future of these industries.
“The Summit,” Hipther adds, “offers an environment studied in detail to foster dialogue among attendees. Keynote and panel sessions will analyze sector challenges and opportunities, while networking opportunities will enable meaningful connections with key market players. The boutique-style layout ensures an intimate and productive environment, ideal for discussing innovation and strategy.”
Vilnius, with its unique combination of history and modernity, provides an ideal setting for an event that celebrates the interaction between tradition and innovation. As spring blossoms in Lithuania, attendees will have the opportunity to immerse themselves in an experience that goes beyond the simple distribution of knowledge, becoming part of a community that drives change. (Dd)
Ariete
Un maggio da dedicare al relax e alle gioie della famiglia, dopo le fatiche dell’inverno che vi hanno lasciato stanchi e stressati. Novità in arrivo soprattutto per coloro che sono nati nella prima decade, ma per tutti è arrivato il momento di chiudere alcune pagine. Benissimo al gioco.
Toro
Un mese da lasciar trascorrere senza prendere decisioni fondamentali, specie sotto il profilo affettivo. Se volete dare una svolta alla vita sarà bene prima valutare se le nuove conoscenze che avete fatto in questi ultimi tempi sono davvero così importanti. Molto fortunati al gioco.
Gemelli È il momento di lasciare alle spalle la malinconia e il rimorso per qualche mancanza passata. Avete provato a rimediare e se non ci siete riusciti, forse è inutile tentare ancora. Concentratevi piuttosto sul lavoro, il capo si aspetta molto da voi e non potete deluderlo. Gioco: benino, ma non esagerate.
Cancro
Il momento è delicato, senza dubbio, e dovete capire bene non solo cosa volete fare nella vita ma anche di chi potete fidarvi. Ciò detto, solo il vostro intuito saprà indicarvi le giuste direzioni, ma gli astri vi sosterranno. Per giocare aspettate giugno, non siete particolarmente fortunati in questo mese.
LOTTO 4, 16, 27 ambo, terno e su
Tutte, Milano e Genova
SUPERENALOTTO
12/28/40/60/77/81 6/34/55/62/80/83
a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}
DIEGO ABATANTUONO
attore e comico
Milano, 20 maggio 1955
Leone
Siete un po’ pensierosi, in questo gioioso maggio che invece vi riserva un fiorire di iniziative e di sentimenti. Siate pronti ad accogliere la nuova vita che sboccia intorno a voi, perché non è occasione che capita sempre. La dea bendata vi è vicina: osate!
Vergine
Maggio si apre con una grande novità che vi porterà a rivedere tutti i vostri programmi per il prossimo futuro. Non temete! Le stelle vi sono amiche e già a partire da giugno vi mostreranno tutto il loro favore. È anche un periodo molto fortunato per quanto riguarda il gioco.
Bilancia
Cercate di essere seri e non prendete in giro innanzitutto voi stessi, ma anche chi vi sta accanto. In particolare, alcune vicende famigliari vanno affrontate con la massima attenzione e con senso di responsabilità, soprattutto se avete bambini piccoli. Benino il gioco, niente di più.
Scorpione
Le nuove responsabilità professionali vi pesano e non poco, ma vi danno anche una grossa soddisfazione. Però non trascurate di fare progetti con il vostro partner, il periodo è quello più indicato per decidere il vostro futuro sentimentale. Tentate la fortuna al gioco dal 20 in poi.
Sagittario
Ma voi pensate solo a lavorare? Beh, nel caso date retta agli astri e concedetevi uno spazio tutto per voi, mentale o fisico che sia. Ne avete bisogno per ricaricare le batterie e presentarvi al meglio sia nella vita privata che in quella professionale. Baciati dalla fortuna al gioco.
Capricorno
Infaticabili nel lavoro, avete un po’ trascurato la sana alimentazione, che ora vi presenta il conto con qualche chilo in più. Basterà ritagliarsi un po’ di tempo libero per rilassarsi e divertirsi, oltre che per ritrovare la forma perduta. Magari in compagnia del partner! Periodo fortunatissimo per il gioco.
Acquario
Un nuovo amore appena nato è sempre il miglior modo per scaldare i sensi e sciogliere il cuore. State dunque vivendo un momento assai bello, da godere appieno. Cercate tuttavia di restare con i piedi per terra e in contatto con la quotidianità. Al gioco lasciare stare, in attesa di giugno.
Pesci
Questo maggio bello e soleggiato invita a sane passeggiate all’aria aperta, coltivando soprattutto vecchie e nuove amicizie. Non trascurate questo aspetto della vita, che può riservare grossissime soddisfazioni, anche più del gettonato “amore”. Prudenza al gioco sino a metà mese.