Gioco News Magazine April 2025 - Rivista Gioco News aprile 2025

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POLITICA • Anna Maria Cisint: “Questione territoriale, problema risolvibile”

ATTUALITÀ • Derisking ingiustificato, autorità

PERSONAGGI • Nick The Nightfly - Oliver Skardy

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Gioco News rispetta l’ambiente

La carta su cui è stampata questa rivista è prodotta secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

L’ambiente è l’impegno centrale del nostro agire e influenza ognuna delle nostre decisioni e operatività.

Il futuro del gioco pubblico è già arrivato. Ma non è ancora pienamente sostenibile. Anche se, sul punto, si sta già lavorando. Alacremente pure. Su tutti i fronti. Sia su quello politico e istituzionale (si pensi al riordino del comparto che si sta provando a portare a termine a livello governativo, e non solo), ma anche e soprattutto a livello industriale, con le imprese del comparto che si preoccupano – al di là delle norme – di creare o mantenere un livello di sicurezza per i propri consumatori, garantendone la tutela e la salvaguardia, sotto tutti i punti di vista. Anche la politica, dal canto suo, sta provando a intervenire sul campo: sia pure in maniera scomposta, frammentata, disomogenea, talvolta scellerata, guardando ciò che avviene a livello locale. Andando a enfatizzare l’ormai annosa “Questione territoriale” che già affligge il comparto (e, di conseguenza, i consumatori) da ormai troppo tempo. Sta di fatto, però, che l’unico futuro possibile, per il settore, è quello orientato alla vera (piena) sostenibilità. La quale, però, si declina non solo in ottica di tutela e protezione dei giocatori (e ci mancherebbe altro), ma anche in termini di presidio della legalità e di esercizio della libertà di impresa. Sì, perché solo un settore che possa rivelarsi economicamente sostenibile sarà in grado di garantire gli investimenti necessari per la tutela dei cittadini. Ricordandoci che non siamo all’anno zero del gioco, ben sapendo – al contrario – che gli italiani amano giocare e sono storicamente degli antichi giocatori “di azzardo”.

Come fare, dunque, per (ri)creare un ambiente sostenibile per i giocatori, che sia davvero in grado di garantire adeguata sicurezza e tutela ai consumatori, oltre a quella necessaria per gli operatori e stakeholder della filiera, nonché all’Erario (che continua a essere l’azionista di maggioranza del comparto)? Eccoci – di nuovo – di fronte alla domanda da un milione di dollari: la quale, però, deve necessariamente trovare risposta: soprattutto oggi, dopo venti anni di regolamentazione (avanzata, pure) del comparto, e senza esitazioni.

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In questo numero della rivista proviamo a proporre qualche elemento di riflessione che potrà essere utile per una meditazione generale e la ricerca di qualche risposta: ma a rivelarsi ancora più utile – per mandato –sarà l’Italian Gaming Expo & Conference di Roma, in programma proprio in questi giorni, dove la stessa rivista sarà distribuita in tiratura straordinaria. Per provare a capire dove sta andando e dove potrà andare questa industria, per garantirsi un futuro, stabile, certo e necessariamente sostenibile.

di Alessio Crisantemi

Speciale Ige 2025

Politica 4/

Questione territoriale, un problema risolvibile

Secondo l’europarlamentare Anna Maria Cisint a livello nazionale ci sono indicazioni sufficienti per armonizzare le diverse norme locali

8/

6/

La scelta di Genova

Alla fine di maggio il capoluogo ligure andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco che potrebbe mettere mano al regolamento comunale per il contrasto al gioco patologico

Se la banca non fa la banca

Altre istruzioni dall’Autorità bancaria europea e dalla Banca d’Italia per prevenire e contrastare il fenomeno del derisking ingiustificato e le chiusure dei conti correnti

12/

Dialogo e innovazione al centro

La responsabile dell’evento Simona Clarizio analizza i temi trattati all’Italian Gaming Expo & Conference

14/ L’eccellenza del gioco

15/ Vr e Ai, nuove frontiere nel gaming e gambling

16/ Gli oratori: Mauro De Fabritiis, Ludovico Calvi, Francesco Rodano, Ewa Bakun, Samuele Fraternali, Ivano Asaro, Massimo Caputi, Stefano Saladino, Joerg Hofmann, Quirino Mancini e Pieter Remmers

22/ AL BAR DEGLI ESPORTS

23/ Cambiamenti e cultura per una vera uguaglianza

24/ Le aziende: Betsson, Eurobet, Novomatic, Snaitech, Dt9, Mst, Altenar, Bmm, Diecimilauno, Digital Angels, Fintexa, Giochi del Titano, Giotto, Gli, Habanero, InfoCert, OnShop, Play’n GO, Wmg e WorldMatch

Scommesse

46/ Bookmaker in gara senza “assicurazione”

A rischio il coinvolgimento delle compagnie assicurative per le garanzie fidejussorie per partecipare al riordino del gioco online: i costi per le società potrebbero lievitare

Ippica

48/ Fuori dall’orticello

Raffaele Cherchi, direttore generale dell’Asvi Sardegna, punta su riconoscimento dell’allevamento, adeguamento degli impianti, legame con i territori e una visione più ampia

Attualità

«La legge nazionale fissa già dei criteri precisi e lascia alle Regioni la facoltà di stabilire regole all’interno di questi limiti. Ritengo che queste norme debbano tener conto della tutela delle categorie fragili e vulnerabili e dei costi sociali ed economici, oltre che umani, che possono riguardare la tutela della sicurezza urbana. Per la mia esperienza di sindaco è cruciale anche la quiete della collettività. Su queste basi si possono armonizzare le diverse norme.»

Campione d’Italia è Open con PokerStars

La prima tappa del nuovo circuito della room dalla “picca rossa” era anche il primo vero evento dalla riapertura della casa da gioco italiana ed è stata un successo

54/ Il King’s Million debutta col record!

Interviste

62/

Una vita sul pentagramma

Nick The Nightfly a tutto campo sulla sua carriera scandita da tante collaborazioni eccellenti e altrettanti progetti, sempre in campo musicale

63/

Musica e gioco, mondi non così diversi

Sir Oliver Skardy, storico cantante dei Pitura Freska, racconta l’avventura della sua band e svela il suo amore per il flipper

RUBRICHE

44/ FISCO E SLOT

64/ L’ORA DEL GIOCO

66/ DAL MONDO

67/ DA NON PERDERE

68/ VISTO DA VICINO

70/ L’AVOCATO DEL TAVOLO

Amusement

50/ Un punto

di vista unico sul mondo del gioco

Primavera, si spera buona, per il mondo amusement, che con la bella stagione si rinnova e punta a seguire il trend positivo del periodo invernale

Flipper

51/ La stagione della verità

Dopo l’entusiasmo dei primi mesi dell’anno quando sono andate in scena le prime tre tappe del Circuito Ics 2025, è il momento di guardare al turno successivo e alla finale in Europa.

La grande incognita

Il Casinò de la Vallée attende di conoscere gli indirizzi che il futuro consiglio regionale darà per la sua gestione, dopo la positiva conclusione del concordato

58/ PANNO NERO

60/ LA SLOT ONLINE DEL MESE

72/ GIOCO E RETAIL

74/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ

76/ A CARTE SCOPERTE

78/ GIOCARE CON GUSTO

80/ GIOCO E PSICHE

81/ LA SLOT DEL MESE

83/ LO SFIZIO DEL GIOCO

96/ OROSCOPO

AZIENDE

42/ Psm, tecnologia, esperienza e visione per il gioco di domani

45/ L’avanguardia multichannel del Gruppo Terrabusi

82/ NEWSLETTER

ENGLISH PAGES

84/ Discussion and innovation under the spotlight

86/ The speakers: Francesco Rodano, Ewa Bakun, Ludovico Calvi, Mauro De Fabritiis, Joerg Hofmann, Quirino Mancini and Pieter Remmers

89/ Changes and culture for full equality

90/ Technology, experience and vision for the gaming of tomorrow

92/ Mixing realities

94/ Towards an international gaming regulation

Casinò

Questione territoriale un problema risolvibile

Secondo l’europarlamentare Anna Maria Cisint, con un passato da amministratore locale, a livello nazionale ci sono indicazioni sufficienti per armonizzare le diverse norme locali

iene da un’esperienza importante a livello locale come sindaco di Monfalcone (Go), l’europarlamentare Anna Maria Cisint (Lega), dalla quale non si può certamente prescindere, come lei stessa spiega all’inizio di una chiacchierata che tocca vari temi, anche legati al gioco e alla spinosa questione territoriale.

“Avere un’esperienza da sindaco in una delle realtà socialmente ed economicamente più complesse e dinamiche del Nordest consente di portare nelle istituzioni europee quei bisogni concreti e reali della gente e dei territori da cui l’Europa è stata sinora lontana. Il problema non è di poco conto perché, nel tempo, l’Ue si è trasformata in una gabbia burocratica e in uno strumento di condizionamento, spesso senza logica, delle politiche nazionali. Le scelte economiche e ambientali comunitarie hanno messo in crisi settori portanti delle economie, nell’agricoltura e nell’industria, con conseguenze rilevanti sull’occupazione. Solo promuovendo un cambiamento dal basso delle politiche europee rendendo protagoniste le comunità locali, si può recuperare il cortocircuito oggi esistente fra chi governa la commissione europea e i cittadini e recuperarne la credibilità. Non vogliamo un super-Stato europeo che cancelli le differenze e le peculiarità delle Nazioni. L’Europa deve saper rispettare la sovranità e le competenze degli Stati nazionali secondo il principio di sussidiarietà. Basta alle decisioni imposte dall’alto sulle spalle dei cittadini. Per questo ho impostato la mia azione di questi mesi soprattutto per portare nell’aula e nelle commissioni le questioni che influenzano lo sviluppo nei territori, come quella ad esempio relativa alle penalizzazioni che subiscono i nostri porti proprio per gli oneri imposti alle compagnie armatoriali, rispetto agli scali non comunitari. C’è poi un tema, sentito profondamente nelle nostre città e nelle nostre regioni del tutto trascurato dall’Europa che ri-

guarda il processo di islamizzazione che si sta estendendo in tutto il continente e che rifiuta di rispettare i nostri ordinamenti e le nostre leggi. Mi sto battendo per la difesa dei valori occidentali, in un Europa che in passato ha alimentato il multiculturalismo tollerando un’immigrazione incontrollata. È un problema, questo, che coinvolge l’Europa ma ha riflessi rilevanti per i cittadini e che ho dovuto affrontare con i necessari provvedimenti nella mia esperienza di sindaco in una città che ha una presenza di stranieri del 30 percento, in gran parte islamici.”

Come sindaco lei è mai intervenuta per limitare, in qualche modo, il gioco pubblico?

“In questo ambito, le amministrazioni comunali non hanno una competenza diretta se non quella di far rispettare le leggi in materia, ovvero i regolamenti comunali per la sicurezza e le disposizioni legislative che possono riguardare aspetti come quelli urbanistici. Non abbiamo avuto situazioni particolari sulle quali intervenire nella nostra realtà città.”

Sempre in base alla sua esperienza come primo cittadino di Monfalcone, come valuta l’impatto sociale del gioco legale e quali misure ritiene necessarie per mitigare eventuali effetti negativi?

“Gioco legale è quello autorizzato dallo Stato, che ha il monopolio in materia, che garantisce la possibilità di giocare in sicurezza in un contesto fatto di regole certe. Gli impatti sociali, com’è noto, sono quelli della dipendenza che diventa fattore rilevante quando sono coinvolte le fasce più deboli come i giovani di minore età che più facilmente possono essere coinvolti in culture e prassi che portano al condizionamento al gioco. Sotto questo aspetto ritengo che debbano sempre essere preservati da queste attività i luoghi sensibili come possono essere ad esempio le istituzioni scolastiche ed educative. Mi sembra corretto il ruolo assegnato alle aziende sanitarie, organizzato con équipe composte da figure professionali, quando eventuali patologie richie-

dano anche interventi terapeutici, così come il ruolo dell’associazionismo e del volontariato sociale per favorire i processi di reinserimento sociale. Come Comune di Monfalcone la nostra politica è stata quella, su tutte le tematiche generali che riguardano il nostro territorio, di sviluppare rapporti collaborativi con tutte queste realtà.”

Pensa ci sia una necessità di armonizzare le diverse leggi regionali italiane riguardanti il cosiddetto “distanziometro” per creare un quadro normativo più uniforme a livello nazionale, o è giusto che ogni territorio abbia la sua autonomia in base a caratteristiche ed esigenze diverse?

“La legge nazionale fissa già dei criteri precisi e lascia alle Regioni la facoltà di stabilire regole all’interno di questi limiti. Ritengo che queste norme debbano tener conto della tutela delle categorie fragili e vulnerabili e dei costi sociali ed economici, oltre che umani, che possono riguardare la tutela della sicurezza urbana. Per la mia esperienza di sindaco è cruciale anche la quiete della collettività. Su queste basi si possono armonizzare le diverse norme.”

Quali ulteriori misure pensa possano essere adottate per ridurre l’impatto del gioco d’azzardo patologico sulle comunità locali?

“Non sono né una praticante né un’esperta in questo campo per poter proporre soluzioni rispetto alle regole in vigore. Un tema da analizzare potrebbe essere quello del gioco online alla luce anche delle possibilità che continuamente ampliano il ruolo degli strumenti tecnologici, per evitare che sfruttando le potenzialità globali della rete, ai alimentino le patologie nella vita di tanti ragazzi innescando comportamenti che finiscono presto fuori controllo. L’uso incontrollato di videogiochi e il gioco online sono attività ritenute ricreative, la cui diffusione, specialmente nei giovani, è in crescita: ricerche hanno mostrato come tassi di utilizzo eccessivo possano avere ripercussioni sulla salute mentale, causando elevati livelli di ansia, depressione, scarso rendimento scolastico.”

Ritiene che dall’Ue possa arrivare un supporto agli Stati membri nella lotta contro al Gap e nella promozione di politiche di gioco responsabile?

“L’Europa ha adottato delle linee guida in materia e proprio di recente mediante lo Strumento di sostegno tecnico ha lanciato un progetto finalizzato a promuovere la salute mentale di minori e giovani affrontando i rischi posti dai videogiochi e dal gioco d’azzardo online. Le mie riserve sul modo di operare dell’Unione europea sono, però, molto profonde per le logiche burocratiche che la caratterizzano e per la mancanza di strategie di fondo sui problemi concreti dei cittadini e delle realtà imprenditoriali.”

Il programma di lavoro della Com-

missione Europea per il 2025 pone un forte accento sulla semplificazione legislativa e sulla competitività. Ci sono delle misure specifiche che lei considera prioritarie per rafforzare la competitività dell’Ue nel contesto globale attuale?

“Il modo di operare e le politiche della Ue richiedono una svolta radicale di fronte ai guasti creati dalla passata e dall’attuale linea della Commissione. Nell’economia, nel lavoro, nelle infrastrutture. Vanno difese le nostre imprese dalla concorrenza sleale dei Paesi terzi: i nuovi scenari economici richiedono una diversa negoziazione degli accordi commerciali per tutelare il sistema produttivo, quello industriale e quello agricolo. Bisogna puntare alla tutela e al riconoscimento dei nostri standard produttivi più elevati, proteggendo i produttori europei e italiani che sono vincolati al rispetto di norme che gran parte dei nostri partner commerciali non hanno e fermare il dumping sociale e ambientale che ne deriva. Si tratta di difendere il Made in Italy delle nostre produzioni e incentivare la competizione tecnologica necessaria al nostro sistema manifatturiero. Si deve rilanciare il valore strategico dei nostri porti e della nostra logistica impegnando l’Europa a sostenere e sviluppare il settore marittimo-portuale. In ambito ambientale, va rivisto il cosiddetto Green Deal, che ha già mostrato ampiamente tutti i suoi guasti e dimostra che, se non si cambia strada con misure più realistiche, si rischiano chiusure di stabilimenti con gravi perdite di posti di lavoro e delocalizzazioni di intere filiere produttive. In sostanza, serve un profondo cambiamento la cui esigenza si rispecchia anche nelle istanze che emergono in tutte le recenti consultazioni elettorali.”

La legge di bilancio 2025 italiana ha introdotto modifiche significative nel settore del gioco pubblico, tra cui la proroga delle concessioni e l’aumento dei canoni per i concessionari. Qual è la sua opinione su queste misure e sul loro impatto economico?

“Il mio è un giudizio generale sulla legge di bilancio avendo ben conoscenza, da sindaco e da tecnico, della complessità di equilibrare la visione generale e il raggiungimento degli obiettivi programmatici con i molteplici risvolti settoriali che a loro volta devono contemperare a interessi diversi. Credo che tutti abbiamo la consapevolezza del quadro della finanza pubblica, gravato dalla mole del debito pregresso e di conseguenza i limiti dei margini di manovra. Proprio per questo è importante la capacità di risposta data dal Governo con la legge di bilancio sulle questioni economiche e sociali, mentre sulle questioni specifiche come questa credo che si sia operato tenendo conto dei valori economici, ma anche di quelli sociali, ugualmente importanti, coinvolti.”

Anna Maria Cisint

La scelta di Genova

Alla fine di maggio il capoluogo ligure andrà al voto per scegliere il nuovo sindaco che, in attesa del riordino nazionale, potrebbe mettere mano al regolamento comunale per il contrasto al gioco patologico

Il 25 e 26 maggio i cittadini di Genova saranno chiamati a votare per il rinnovo del consiglio comunale e la scelta del nuovo sindaco, in anticipo rispetto alla scadenza della legislatura originariamente prevista per il 2027. Un ritorno alle urne necessario per sostituire l’ex primo cittadino Marco Bucci, eletto presidente della Regione Liguria ad ottobre 2024. In lizza, al momento in cui scriviamo, ci sono Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione; Antonella Marras, in campo per la lista Sinistra alternativa composta da Rifondazione comunista, Partito comunista italiano e Sinistra anticapitalista; Pietro Piciocchi, candidato del centrodestra e attuale facente funzioni di sindaco; Cinzia Ronzitti, per il Partito comunista dei lavoratori; Alessandro Rosson per la lista Indipendenza; Silvia Salis, in rappresentanza del centrosinistra; Francesco Toscano per Democrazia sovrana popolare. Potrebbero aggiungersi altri nomi, o arrivare nuove defezioni, come quella di Filippo Biolè, ritiratosi dall’agone elettorale a metà marzo in polemica con la sua lista Genova unita.

Comunque vada, gli esiti del voto nel capoluogo ligure sono seguiti con indubbia attenzione dal comparto del gioco pubblico, visto che è stato fra i primi in Italia a varare un regolamento specifico in materia, in vigore dal 24 maggio 2013, in applicazione della

legge regionale n. 17 del 2012. Una legge tornata più volte al centro del dibattito politico, per un possibile ritocco, e anche in occasione delle ultime elezioni regionali.

Come si ricorderà tale modifica non è mai arrivata, dopo la sospensione “sine die”- in attesa del riordino nazionale - decisa dalla Giunta Toti nel 2018, per quanto concerne la sua efficacia retroattiva, mentre l’insediamento di nuove attività continua ad essere inibito entro il raggio di 300 metri dai luoghi sensibili.

Sulla questione, e su altri temi, abbiamo interpellato diversi candidati sindaco, ecco cosa ci hanno risposto.

Crucioli: “Se non arriva il riordino nazionale faremo da soli” Sempre in rigoroso ordine alfabetico, come nostro costume, prendiamo nota del punto di vista di Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione. “C’è una questione di fondo che ci distingue dagli altri candidati: una presa di posizione netta e chiara sul riarmo, sulla guerra, e sulle ricadute che ha sulla nostra città, per motivazioni geografiche. Genova è

Mattia Crucioli

fra le prime città in Italia per la produzione di armi, visto che qui hanno sede aziende come Leonardo e Fincantieri, dove si costruiscono navi, missili, carri armati e sistemi di puntamento. Ebbene, noi siamo contrari a tali strumenti di morte, così come alla conversione di industrie dell’automotive e civili al bellico, come ventilato dalla premier Giorgia Meloni. Noi vorremmo l’opposto, cioè la riconversione delle imprese che fanno le armi, e non dimentichiamo che abbiamo un porto dove transitano la maggior parte di quelle dirette verso Israele, fatto oggetto degli scioperi di portuali e di manifestazioni (nonché di petizioni, Ndr). Insomma, cose che non possono essere tralasciate, che sono di importanza capitale per Genova, perché in pratica la guerra ce l’abbiamo in casa. E i due schieramenti principali fanno finta di non vederlo”.

Nel programma trovano posto la manutenzione delle infrastrutture esistenti “prima di farne di nuove”, la difesa delle spiagge pubbliche e libere, l’equità in generale.

Quanto al contrasto al gioco patologico, per Crucioli vanno “utilizzati tutti gli strumenti regolatori, di disciplina locale per ridurre il proliferare e anche la possibilità di esistere dei luoghi in cui si gioca”. Certo, sarebbe meglio “se ci fosse una normativa uniforme, purché sia la più restrittiva possibile. Se non arriva il riordino, e visto che la Regione Liguria non sta facendo quello che dovrebbe, intanto come Comuni dobbiamo fare da soli”.

Ronzitti: “La prevenzione comincia a casa e nelle scuole”

“È la terza volta che mi candido: l’ho fatto nel 2017, nel 2022 e ora, nel 2025.

Lo faccio per due ragioni principali: credo che sia inevitabile un cambiamento radicale del sistema politico-sociale che gestisce la città, e che la Giunta precedente abbia disatteso le promesse fatte in campagna elettorale, visto che le problematiche che affliggono la città sono sempre le stesse.

Secondo i sondaggi, per il 22 percento dei genovesi la città è peggiorata, per il 42 percento è rimasta uguale, quindi è necessario intervenire”, esordisce Cinzia Ronzitti, per il Partito comunista dei lavoratori.

“Partendo dal lavoro, visto che, non a caso, il nostro si chiama ‘Partito comunista dei lavoratori’, cercando di incentivarlo in tutti i modi, in primis per i precari, gli esodati, i disoccupati, i giovani, visto che se non si lavora, poi, a catena, non si ha più nulla.

Poi, anche se la competenza della sanità è in capo alle Regioni, credo che il sindaco come primo cittadino debba pensare alla salute dei suoi cittadini, in tutti i sensi. Dovrebbe accorgersi delle difficoltà in cui ver-

sano gli ospedali e i pronto soccorso, dell’emergenza sanitaria che è sotto gli occhi di tutti.

Bisognerebbe intervenire poi per garantire la sicurezza nelle strade, nelle piazze, prevenire il dissesto idrogeologico delle nostre colline, non pensare solo ai migranti.”

Quanto al gioco, per l’esponente del Partito comunista dei lavoratori “sarebbe bello se rimanesse tale, invece spesso è vissuto in modo esasperato, privilegia i profitti di qualcuno, o a volte finisce per sfociare nell’illegalità.

Basterebbe continuare ad avere misura, come in tutte le cose, stare attenti a non farsi trascinare. I ragazzi dovrebbero cercare di non perdere di vista la socialità, ad esempio, e non esagerare con i videogame, uscire dalle case e tornare a giocare in strada come un tempo.

Sicuramente è utile dare delle regole di base, puntare sull’educazione familiare e nelle scuole, in primis con l’educazione civica, per colmare quanto non riescono a fare i genitori”.

Rosson: “L’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini è al primo posto”

E veniamo ad Alessandro Rosson, in lizza per la lista Indipendenza: “Mi sono candidato perché molti genovesi che non si identificano con i programmi di Salis e Piciocchi mi hanno chiesto di scendere in campo. Noi siamo una forza indipendente, una forza antisistema, una forza politica che non ambisce a poltrone e poltroncine, ma ha come obiettivo unico fare l’interesse dei genovesi”. Al centro del programma elettorale figura “innanzitutto la sicurezza. Genova non è più una città sicura, e lo dimostra anche il crollo del mercato immobiliare, non può continuare ad essere un punto di sbarco per le Ong. E poi c’è la sanità, perno della nostra democrazia: Bucci ha fatto moltissime promesse ma  non ne ha mantenuta neanche una, le liste di attesa sono infinite e solo chi può permettersi di pagare, quindi di avvalersi della sanità privata, può curarsi in modo adeguato e questo non va assolutamente bene”. Poi fra le emergenze da affrontare ci sono il lavoro, la scuola e la formazione, i trasporti al collasso.

Per quello che riguarda il contrasto al gioco patologico, puntualizza Rosson, “a Genova come in tutta Italia serve una legge nazionale; quindi quando ci sarà una legge nazionale si potrà discutere nei dettagli. Quello che ritengo fondamentale è sensibilizzare i cittadini, informarli di quello che ‘è’ il gioco in tutte le sue sfaccettature. Il gioco c’è stato e ci sarà sempre, non servono divieti, ma solo informare meglio. Poi ognuno è libero di scegliere e di vivere come meglio crede”.

Cinzia
Ronzitti
Alessandro
Rosson
Se la banca non fa la banca

PER PREVENIRE E CONTRASTARE IL FENOMENO DEL DERISKING INGIUSTIFICATO E LE CHIUSURE DEI

CONTI CORRENTI

In questo articolo aggiungiamo un tassello alla ricostruzione che abbiamo fatto nel tempo del fenomeno del derisking ingiustificato. Si tratta di due provvedimenti che arricchiscono il corpus regolatorio già illustrato nel tempo: un documento dell’Eba, che fornisce altre chiare indizioni di come superare il fenomeno patologico, e l’altro della Banca d’Italia, finalizzato ad assicurare il recepimento di detti principi anche nella giurisdizione italiana. Importante, infine, che siano stati cristallizzati non solo i principi e le procedure per prevenire il fenomeno, ma che siano stati focalizzati altresì i procedimenti per gli eventuali reclami a disposizione degli operatori, finalizzati a consentire un’azione di contrasto del fenomeno stesso.

P remessa

Da tempo si segnala il comportamento di alcune banche italiane che rifiutano di aprire o mantengono rapporti bancari con operatori del gioco pubblico. In diversi casi gli istituti di credito hanno persino comunicato a operatori già titolari di conti correnti,

usati per le attività d’impresa, l’imminente chiusura del rapporto. Abbiamo da tempo rappresentato che le ragioni addotte dalle banche per giustificare tali decisioni possono essere sintetizzate in tre principali categorie. In primo luogo, vi sono ragioni etiche. Alcune banche sostengono che aprire conti a operatori del gioco contrasti con i loro codici etici interni, sebbene il settore giochi sia regolamentato e di interesse pubblico. In secondo luogo, emergono ragioni commerciali. Gli istituti, infatti, manifestano la scarsa propensione a gestire il rilevante carico operativo derivante dalla gestione delle elevate quantità di moneta contante generata dagli apparecchi da gioco. Ciò nonostante tale gestione sia cruciale per il corretto inserimento nel sistema bancario dei flussi di denaro, favorendo trasparenza e emersione fiscale. La terza motivazione riguarda invece gli adempimenti antiriciclaggio. Alcune banche attuano una prassi definita derisking ingiustificato: negano o interrompono il rapporto senza effettuare le necessarie verifiche rafforzate previste dal Decreto legislativo 231/2007, semplicemente per evitare i presunti rischi legati al settore.

a cura di Geronimo Cardia
ALTRE ISTRUZIONI DALL’AUTORITÀ BANCARIA EUROPEA E DALLA BANCA D’ITALIA

Questo comportamento risulta non corretto e ingiustificato, poiché trascura l’obbligo di un’adeguata analisi e gestione dei rischi specifici, penalizzando indiscriminatamente un intero comparto economico. Il fenomeno ha gravi implicazioni sia per gli operatori (che hanno diritto a un trattamento equo e conforme alla normativa vigente) sia per lo stesso sistema di contrasto al riciclaggio (che vede così ingiustamente estromessi soggetti che la normativa invece include tra i collaboratori di soggetti obbligati Aml).

I P recedent I P arer I dell ’ e ba e la P os I z I one del P arlamento I tal I ano

L’Autorità bancaria europea (Eba, European Banking Authority) è un’autorità indipendente dell’Ue che supervisiona e regola il settore bancario europeo. L’Eba armonizza le normative bancarie, tutela la stabilità finanziaria, promuove la trasparenza e garantisce l’applicazione coerente delle regole europee, rafforzando così il mercato unico dei servizi finanziari nell’Unione europea.

Si ricorderà che avevamo avuto modo di raccontare quanto nell’ambito delle sue funzioni L’Eba, nel documento del 5 gennaio 2022 (“Parere dell’Eba sul ‘de-risking’”), avesse denunciato il fenomeno del derisking ingiustificato che colpisce settori economici europei, tra cui il gioco pubblico, sottolineando l’importanza di applicare sempre un’adeguata verifica rafforzata, evitare decisioni discriminatorie non fondate su reali evidenze e suggerendo, per individuare soluzioni efficaci, strumenti quali il dialogo tra istituzioni e associazioni rappresentative.

Inoltre, si aveva avuto modo di dare evidenza del fatto che il 6 dicembre 2022, nel “Documento di consultazione sulla gestione efficace dei rischi di ml/tf e sull’accesso ai servizi finanziari”, l’Eba è poi ritornata sul tema, affrontando il caso si altre categorie a rischio di ingiustificata estromissione (rifugiati ed enti no-profit). Prevedendo in relazione a queste categorie principi comportamentali e procedure specifiche del sistema bancario, finalizzati a superare la patologia. Ebbene, si tratta di principi e procedure che, come dimostrato nello scritto dell’epoca, sono integralmente declinabili anche per il caso della penalizzazione inflitta agli operatori del comparto del gioco pubblico, con ciò dando indicazioni precise su come evitare chiusure ingiustificate di conti, perfettamente rapportabili ad altri casi di specie.

Come dicevamo la questione è stata affrontata in parallelo anche dal Parlamento italiano con l’interrogazione del 30 maggio 2022 alla VI commissione Finanze della Camera così come dalla commissione parlamentare d’Inchiesta sul sistema bancario istituita con legge 26 marzo 2019, n. 28 nell’ambito della Relazione conclusiva sull’attività svolta approvata nella seduta del 6 ottobre 2022 (documento XXIII n. 39), concordando sulla necessità di interventi isti-

tuzionali per evitare abusi.

Ed infine è noto che con la legge n. 136 del 9/10/2023 di conversione del cosiddetto decreto Asset il Parlamento abbia approvato l’emendamento che integra tra l’altro l’articolo 16 del Dlgs 231/2007, con la precisazione che i soggetti obbligati assicurano che le procedure adottate non escludano, in via preventiva e generalizzata, determinate categorie di soggetti esclusivamente in ragione della loro potenziale elevata esposizione al rischio di riciclaggio.

I l documento e ba e I l rece PI mento della b anca d ’I tal I a Il documento Eba (Eba/Gl/2023/04) del 31 marzo 2023 “Orientamenti sulle politiche e sui controlli per la gestione efficace dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo (Ml/Tf) nel fornire accesso ai servizi finanziari” si aggiunge a quanto sopra.

In particolare, con esso si forniscono indicazioni dettagliate per la gestione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo nell’accesso ai servizi finanziari. Questi orientamenti integrano quelli precedenti (Eba/Gl/2021/02) e definiscono le politiche, procedure e controlli che enti creditizi e istituti finanziari devono adottare per valutare efficacemente tali rischi, evitando comportamenti discriminatori di derisking ingiustificato, peraltro a prescindere dai settori di appartenenza degli operatori interessati.

In particolare, l’Eba richiede agli istituti di applicare, prima di negare o interrompere rapporti bancari, un rigoroso approccio basato sul rischio, effettuando adeguate verifiche rafforzate.

Gli istituti finanziari devono evitare chiusure immotivate e generalizzate di intere categorie di clienti considerate a rischio, garantendo valutazioni individualizzate e documentando attentamente le motivazioni delle loro decisioni.

La Nota dell’Eba propone anche modalità specifiche per mitigare il rischio, come restrizioni proporzionate e individualizzate nell’accesso a determinati prodotti o servizi finanziari.

Infine, le banche devono essere in grado di descrivere alle autorità le motivazioni di eventuali rifiuti o

interruzioni dei rapporti, e sono tenute ad informare i clienti sul diritto di presentare reclami alle autorità competenti. In definitiva l’approccio è quello di promuovere misure proporzionate e trasparenti, scoraggiando approcci indiscriminati e garantendo l’equo accesso ai servizi bancari.

La Banca d’Italia, nella Nota n. 34 del 3 ottobre 2023, ha recepito ufficialmente gli Orientamenti dell’Eba sulla gestione efficace dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Il documento a sua volta esplicita che l’obiettivo è quello di specificamente contrastare il fenomeno del derisking ingiustificato, ribadendo che gli intermediari finanziari non devono effettuare chiusure o rifiuti generalizzati di rapporti bancari esclusivamente sulla base dell’appartenenza dei clienti a settori considerati “ad alto rischio”.

Secondo la Banca d’Italia, le istituzioni finanziarie devono implementare precise politiche e procedure per identificare e valutare correttamente i fattori di rischio della clientela, evitando decisioni discriminatorie non suffragate da adeguate verifiche rafforzate. Prima di procedere alla negazione o interruzione di un rapporto o di un’operazione, è obbligatorio valutare tutte le possibili misure di mitigazione del rischio applicabili al caso specifico, garantendo una valutazione individualizzata e non arbitraria. L’adozione di tali orientamenti è finalizzata a garantire equità nell’accesso ai servizi finanziari, prevenire abusi e promuovere una gestione efficace e proporzionata dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, contrastando espressamente il fenomeno del derisking ingiustificato. Tra i punti salienti vanno quindi focalizzati i seguenti.

Finalità antidiscriminatoria. “Gli Orientamenti mirano a prevenire il fenomeno del derisking e chiariscono l’interazione tra l’accesso ai servizi finanziari e l’adempimento degli obblighi antiriciclaggio.” Importante perché stabilisce esplicitamente l’intento normativo di evitare discriminazioni nel settore bancario.

Proibizione delle esclusioni generalizzate. “Gli Orientamenti richiedono agli intermediari di integrare le proprie policy e procedure [...] in modo da evitare che l’applicazione degli obblighi Aml si traduca in un rifiuto o cessazione generalizzati di rapporti con clienti o intere categorie di clienti ritenuti a rischio elevato.” Fondamentale per prevenire esclusioni arbitrarie basate unicamente sul settore economico.

Verifica rafforzata. “Gli Orientamenti indicano altresì le misure che i destinatari dovrebbero adottare prima di rifiutare o revocare l’apertura di un rapporto o l’esecuzione di un’operazione con clienti ad alto rischio.” Garantisce che ogni decisione sia preceduta da un’accurata valutazione specifica ed eventualmente rafforzata.

Attuazione obbligatoria delle misure di mitigazione. “Prima di procedere alla negazione o interruzione di un rapporto o di un’operazione, è obbligatorio valutare tutte le possibili misure di mitigazione del rischio applicabili al caso specifico.” Fondamentale per evitare decisioni affrettate e arbitrarie.

Impegno esplicito della Banca d’Italia. “I destinatari della presente nota compiono ogni sforzo per conformarsi agli Orientamenti dell’Eba.” Rafforza la responsabilità degli intermediari nel seguire rigorosamente le indicazioni contro il derisking ingiustificato.

Applicazione proporzionata e trasparente. “L’adozione di tali orientamenti è finalizzata a garantire equità nell’accesso ai servizi finanziari, prevenire abusi e promuovere una gestione efficace e proporzionata dei rischi.” Assicura che le procedure antiriciclaggio non generino effetti discriminatori.

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Infine, il Titolo 4 del documento Eba/Gl/2023/04 è dedicato alle Informazioni sui meccanismi per il trattamento dei reclami. Esso chiarisce che gli enti creditizi e gli istituti finanziari, quando decidono di rifiutare o interrompere un rapporto con un cliente, devono necessariamente informarlo in modo trasparente sulle ragioni specifiche della decisione presa, garantendo al cliente il diritto di contestarla rivolgendosi all’autorità competente o agli organismi per la risoluzione alternativa delle controversie. La nota (4) del documento, in particolare specifica ulteriormente questo obbligo, fornendo un link al sito ufficiale dell’Eba: https://www.eba.europa.eu/consumer-corner/how-tocomplain

Detto link contiene indicazioni dettagliate per i consumatori (privati ed operatori) su come presentare reclami presso gli organismi nazionali competenti con diretto rinvio ai siti dedicati al tema di Banca d’Italia, Consob, Autorità Garante del Mercato e Arbitro Bancario Finanziario.

c onclus I on I

Geronimo Cardia

Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile

Studio Cardia

www.gclegal.It

Gli orientamenti e gli atti delle Autorità bancarie europee e nazionali, così come quelli del Parlamento italiano, si muovono dunque nella stessa direzione di limitare il fenomeno del derisking ingiustificato, considerando detta iniziativa nel solco dell’assicurare continuità al sistema di contrasto del riciclaggio. Non resta che applicarli e, ove occorra, agire affinché siano applicati.sui territori.

La responsabile dell’evento Simona Clarizio analizza i temi trattati all’Italian Gaming Expo & Conference: “Un appuntamento che si rinnova e si rafforza, offrendo un’esperienza ancora più strutturata”

C Dialogo e innovazione al centro

onsolidarsi come punto di riferimento nel mercato del gaming. È questo l’obiettivo dell’Italian Gaming Expo & Conference che torna il 9 e 10 aprile con una seconda edizione densa di appuntamenti. La prima grande novità è rappresentata dalla location con il passaggio al Salone delle Fontane di Roma ma al centro ci saranno tanti argomenti che spaziano tra normativa, tecnologia, inclusione e sostenibilità. Ne parliamo con Simona Clarizio, responsabile dell’evento.

Quali sono gli obiettivi di questa seconda edizione dell’Ige?

“L’edizione precedente di Ige ha rappresentato un punto di riferimento per il settore del gaming in Italia, offrendo un’importante opportunità di confronto. Abbiamo visto una partecipazione straordinaria, con un pubblico qualificato e interessato a tematiche fondamentali per il futuro del settore. Per questa seconda edizione, il nostro obiettivo è stato quello di rafforzare il posizionamento di Ige come piattaforma di dialogo e innovazione, ampliando le opportunità di networking e approfondimento su trend di mercato, evoluzioni normative e innovazioni tecnologiche. L’intento è quello di offrire contenuti ancora più rilevanti e strategici, coinvolgendo aziende, esperti e istituzioni in un dibattito costruttivo sul futuro del gaming in Italia e a livello internazionale.”

Cosa cambia rispetto alla precedente edizione e quali sono gli obiettivi di quest’anno?

“Rispetto alla prima edizione, Ige 2025 si rinnova e si rafforza, offrendo un’esperienza ancora più strutturata e ricca di contenuti. Una delle principali novità riguarda la location, con il passaggio al Salone delle Fontane a Roma, uno spazio più immersivo e funzionale, che ci permette di creare un’area espositiva più ampia e suddivisa per tematiche.

Il programma sarà ancora più articolato, con un’offerta potenziata di panel e conferenze tematiche che vedranno il coinvolgimento di esperti, aziende e rappresentanti istituzionali. Grande attenzione sarà dedicata all’innovazione, con il lancio di un osservatorio sulle start-up, pensato per dare spazio alle nuove realtà imprenditoriali del settore.

Un altro punto di forza sarà il potenziamento delle opportunità di networking, con eventi esclusivi studiati per creare momenti di confronto diretto tra i protagonisti dell’industria. L’obiettivo di Ige 2025 è infatti quello di consolidarsi come punto di riferimento imprescindibile per il settore del gaming.”

Intelligenza artificiale, metaverso e realtà aumentata: che spazio avranno questi temi?

“L’intelligenza artificiale, il metaverso e la realtà aumentata stanno ridefinendo l’esperienza di gioco e le strategie di engagement. Ige 2025 dedicherà ampio spazio a questi temi, con panel e tavole rotonde con esperti di Ai e nuove tecnologie, per approfondire come queste innovazioni stiano trasformando il settore gaming. Ci saranno demo e showcase di soluzioni AI-driven, esperienze immersive in Ar/Vr e case study di successo e sessioni dedicate al ruolo dell’Ai nella sicurezza e nel gioco responsabile, esplorando come questa tecnologia possa essere un alleato nella protezione degli utenti. Vogliamo creare un contesto in cui operatori, sviluppatori e regolatori possano discutere il potenziale di queste tecnologie e le sfide etiche e normative a esse associate.”

Ige può svolgere anche un ruolo di guida per il settore?

“Il settore del gaming in Italia sta attraversando un’importante fase di cambiamento normativo, con nuove regolamentazioni che avranno un impatto significativo. In un contesto così dinamico, Ige vuole essere un punto di riferimento, offrendo agli operatori un’occasione di confronto e aggiornamento per affrontare al meglio questa transizione.

Dedicheremo ampio spazio al tema attraverso panel e tavole rotonde con esperti del settore, tra cui rappresentanti istituzionali e legali, che analizzeranno nel

di Carlo Cammarella
Simona Clarizio

dettaglio le nuove normative e le loro implicazioni. Ci saranno inoltre sessioni di approfondimento su compliance, antiriciclaggio e responsabilità sociale, per fornire agli operatori gli strumenti necessari ad adeguarsi alle nuove disposizioni. Non mancheranno momenti di dialogo con le associazioni di settore, per raccogliere le esigenze degli operatori e creare un confronto costruttivo con i regolatori.”

In un’economia che sta cambiando sempre di più, Ige può diventare un evento di raccordo per il settore?

“Certamente, Ige non è solo una fiera, ma un punto di incontro strategico per il settore del gaming. In un contesto economico in continua trasformazione, l’evento ha il compito di connettere gli stakeholder chiave, creando un ponte tra operatori, istituzioni e innovatori; fornire insight di valore, aiutando le aziende a comprendere meglio i trend di mercato e a prendere decisioni strategiche; promuovere il dialogo su innovazione e sostenibilità, elementi fondamentali per il futuro del settore. L’obiettivo è rendere Ige un vero e proprio acceleratore per il settore, capace di influenzare il dibattito e tracciare un percorso di crescita sostenibile.”

Come verranno affrontati i temi dell’inclusione e della parità di genere?

“L’industria del gaming sta compiendo progressi significativi in termini di inclusione e diversità, ma il percorso verso un settore realmente equo è ancora lungo. Ige 2025 affronterà questi temi con un approccio costruttivo, creando occasioni di confronto e condivisione di best practice. Per questo verranno organizzati panel tematici dedicati alla diversity & inclusion, in cui aziende e professionisti del settore racconteranno le loro esperienze nell’implementazione di politiche in-

VALORIZZARE LE NUOVE REALTÀ IMPRENDITORIALI

Una due giorni densa che ospiterà i principali attori del mondo del gaming. Eleonora Capri, business development and project event manager, ci spiega com’è strutturata la seconda edizione dell’Ige: “L’evento si articola in tre sale parallele, nelle quali si susseguiranno dibattiti, approfondimenti e tavole rotonde su tematiche legate al mondo del gaming e non solo. Il programma sarà arricchito da un calendario di conferenze fitto con l’obiettivo di offrire ai professionisti del settore contenuti strategici, utili ad affrontare le sfide future e cogliere le nuove opportunità del mercato. Anche l’area espositiva sarà riorganizzata per garantire un’esperienza più

novative per la parità di genere e l’inclusione.

Un focus particolare sarà rivolto alla leadership femminile nel gaming, attraverso la condivisione di storie di successo e modelli di riferimento e non mancheranno tavole rotonde sulle strategie per attrarre e trattenere talenti femminili e gruppi sottorappresentati.”

Ci sarà spazio anche per un tema importante come quello della sostenibilità?

Guarda l’Agenda completa dell’evento

“La sostenibilità è un tema imprescindibile nel settore del gaming e Ige 2025 affronterà questo argomento con un approccio concreto. L’obiettivo è esplorare le strategie e le soluzioni che permettono alle aziende di ridurre il proprio impatto ambientale.

Uno degli aspetti chiave sarà il concetto di gaming sostenibile, approfondendo le modalità con cui le aziende stanno adottando pratiche eco-friendly, dalla riduzione delle emissioni alla digitalizzazione dei processi, fino all’ottimizzazione delle risorse energetiche.

Un altro tema di grande rilevanza sarà l’innovazione tecnologica a basso impatto ambientale. Verranno presentate le soluzioni più avanzate per rendere il gaming più sostenibile.

Infine, si parlerà anche di responsabilità sociale d’impresa, mettendo in evidenza il ruolo strategico delle aziende nel promuovere un gaming più etico, inclusivo e sostenibile, capace di generare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale.

Ige 2025 vuole essere un punto di riferimento per le aziende che desiderano coniugare innovazione e sostenibilità, dimostrando come il gaming possa guidare la transizione verso un futuro più responsabile, senza rinunciare alla crescita e allo sviluppo.”

efficace e mirata e gli spazi saranno suddivisi per aree tematiche, in modo da valorizzare al meglio i brand e i comparti chiave dell’industria del gaming, consentendo maggiori opportunità di networking. Un altro elemento distintivo sarà il focus sull’innovazione, con il lancio della prima edizione dell’Ige Gaming Startup Award, iniziativa dedicata a nuove realtà imprenditoriali del settore e una vetrina d’eccezione per le startup più promettenti”. Capri approfondisce anche il tema delle partnership strategiche sottolineando che Ige “coinvolge aziende leader, istituzioni e startup innovative con l’obiettivo di ampliare l’impatto dell’evento e accelerare l’evoluzione del settore gaming. Oltre alla presenza consolidata dei grandi player di mercato, quest’anno verrà data

particolare attenzione alle startup emergenti, protagoniste dell’Ige Gaming Start-up, un’iniziativa dedicata alle giovani aziende che stanno ridefinendo il settore attraverso nuove tecnologie e modelli di business innovativi. L’obiettivo è offrire loro una piattaforma di visibilità e networking privilegiata, creando connessioni con investitori, operatori di mercato e stakeholder chiave. Un focus centrale sarà dedicato anche alle tecnologie emergenti, con il coinvolgimento di aziende specializzate in intelligenza artificiale, blockchain, cloud gaming e nuove soluzioni digitali. Tutto questo rende Ige un hub di innovazione e sviluppo, capace di connettere i principali attori dell’industria del gaming a livello nazionale e internazionale, stimolando nuove opportunità di business e crescita per il settore.”

Eleonora
Capri

L’eccellenza del gioco

Gli Italian Gaming Awards 2025 pronti a premiare i rappresentanti di un settore in piena evoluzione

Oltre 110 candidature, 21 premi in palio e una serata di gala che promette di essere indimenticabile. Gli Italian Gaming Awards tornano in grande stile il prossimo 9 aprile, all’interno dell’Italian Gaming Expo & Conference, in programma al Salone delle Fontane di Roma il 9 e 10 aprile. La cerimonia di premiazione si terrà nella suggestiva cornice di Spazio Novecento, e celebrerà le migliori eccellenze del settore del gioco pubblico italiano, con una shortlist di finalisti d’altissimo profilo, nazionali e internazionali.

Tra intrattenimento, musica, buona cucina e tanto networking, gli Iga si confermano il punto d’incontro privilegiato per professionisti, operatori, autorità, Vip e stakeholder provenienti anche da settori affini. Un’occasione unica per premiare risultati concreti, ma anche per contribuire al cambiamento della percezione pubblica del gioco, attraverso il racconto delle sue best practice.

A condurre la serata sarà Alice Mattelloni, giornalista e conduttrice televisiva con oltre dieci anni di esperienza, già volto noto di programmi sportivi e specializzata nel racconto degli esport. Grazie al suo stile di comunicazione chiaro e coinvolgente, e alla sua versatilità maturata anche come presentatrice di eventi corporate e grandi manifestazioni, guiderà il pubblico in una serata ricca di emozioni e sorprese.

Le categorie in gara toccano tutte le anime del comparto, con premi per l’Affiliate of the Year (7 i candidati), il Best betting operator (3), il Best casino games operator (3), il Best marketing campaign Award (8), il Best Mobile Operator (2), il Best Retail operator (1), il Casino content provider (12), il Customer Care (3), il Diversity & Inclusion Award (4), l’Esg Compliance Award (3), l’Esports Organization Award (3), l’Hr Award: Employer of the Year (5), l’Igaming platform Provider (7), l’Operator of the

year (4), il Payment systems (5), il Product Innovation – Supplier (10), il Responsible Gaming (4), il Social Engagement Award (6), lo Sports betting provider (4), lo Startup of the Year Award (5) e il Virtual sports provider (2).

Tutti i dettagli e la shortlist completa dei finalisti sono disponibili sul sito ufficiale degli Italian Gaming Awards.

La corsa agli Awards, lo ricordiamo, era partita lo scorso 15 dicembre, con la pubblicazione del sito web dedicato e l’avvio della raccolta delle candidature spontanee da parte delle aziende. Candidature che si sono chiuse lo scorso 9 marzo con la pubblicazione, dal giorno seguente, delle short list, categoria per categoria. Da quella data è partito il conto alla rovescia, che terminerà nella serata del 9 aprile. A occuparsi del vaglio una giuria d’eccezione, nominata per l’occasione speciale da Iga, e composta da professionisti di spicco del settore e non solo, che coniuga alla perfezione i valori del settore consentendo l’espressione di un giudizio autorevole e di assoluta qualità. In ordine alfabetico citiamo: Ewa Bakun (Clarion Gaming), Michele Bragantini (Tsj Holding), Ludovico Calvi (Ulis), il giornalista Massimo Caputi, Gian Luca Comandini (Vesta Calcio), Mauro De Fabritiis (Mdf Partners), Samuele Fraternali (Politecnico Milano Osservatorio Digital Innovation), Fabio Lalli (entrepreneur, advisor, speaker), Matteo Marini (Parlay Capital), Russel Mifsud (Kpmg Malta), Pieter Remmer (Assissa Consultancy/Europe/ G4 Global), Francesco Rodano (Playtech), Stefano Saladino (Digital Innovation Days/Promofacile), Stefano Sbordoni (Sbordoni&Partners), Cesare Biasini Selvaggi (exibart), Marta Soligo (Unlv), Piermario Tedeschi (Digital Angels), Hélène Thibault, (Tonucci&Partners), Christian Tirabassi (Ficom Leisure). A loro il compito di assicurare un verdetto imparziale e accurato.

Gli Iga 2025 non sono solo una premiazione: sono l’espressione concreta di un settore in piena evoluzione, che guarda avanti con serietà, responsabilità e una dose crescente di creatività. (Dd)

Alice Mattelloni
Qui le short list nel dettaglio

Vr e Ai le nuove frontiere nel gaming e gambling

a cura di Lucio Lamberti

Professore di marketing al Politecnico di Milano e membro del Comitato scientifico Ige

egli ultimi anni il settore del gaming e del gambling hanno subìto una trasformazione significativa grazie all’innovazione tecnologica. Due delle forze più rivoluzionarie in questo ambito sono la realtà virtuale (Vr) e l’intelligenza artificiale (AI), temi ampiamente dibattuti a Ige. La Vr si promette di offrire un livello di immersività senza precedenti, e vari ambiti di applicazione hanno mostrato la capacità dell’immersività di coinvolgere profondamente l’utente, in misura maggiore delle esperienze 2D. Di converso, l’AI è proposta, tra le altre cose, come tecnologia in grado di consentire una diminuzione dei tempi e costi di sviluppo di varianti, oltre che una personalizzazione in fase di erogazione, teoricamente offrendo esperienze sempre più adattive e coinvolgenti. Al di là dell’impatto potenzialmente molto significativo di queste tecnologie sull’aspetto ludico dei giochi - tema delicato per vari motivi - è interessante osservare l’impatto potenziale sulla creazione di narrative e modelli di gioco innovativi. In questo contesto, emergono opportunità che vanno oltre il puro intrattenimento, aprendo scenari legati all’apprendimento, e anche alla consapevolezza e alla sostenibilità sociale.

Realtà virtuale: l’immersione nel gioco

La Vr rappresenta un’opportunità e una sfida per il mondo del gaming. Tradizionalmente l’interazione con il gioco avviene tramite schermi bidimensionali e interfacce statiche; la Vr permette di superare questi limiti, immergendo il giocatore in un ambiente realistico e dinamico. L’immersività indotta tende a favorire quelle che gli psicologi chiamano esperienze di “flusso”, ovvero uno stato mentale in cui il giocatore è completamente assorbito nell’attività, con un coinvolgimento che lo porta a una diminuita percezione di tempo e sforzo, anche in presenza di task articolati: una sensazione che è facile osservare guardando come i gamer di Fortnite o di altri videogiochi a forte componente 3D riescano a svolgere azioni complesse con i loro joypad (combinazioni di tasti integrate con cambi di visuale in movimenti a 360°). Un’evoluzione estetica e di realismo che ovviamente solleva riflessioni anche riguardo al gioco responsabile, vista la sua capacità di attrazione. Prescindendo da queste considerazioni (che riprenderemo poi), è evidente la possibilità di abilitare nuove chiavi narrative che, permettendo la creazione di mondi complessi e dinamici, intreccino la componente interattiva con il contesto in cui tale componente interattiva è inserita. Questo approccio

potrebbe essere utilizzato non solo per migliorare l’intrattenimento, ma anche per integrare elementi educativi o di consapevolezza nelle esperienze di gioco.

Intelligenza artificiale: la personalizzazione del gioco

Se la Vr si promette di migliorare l’immersività dell’esperienza, l’AI trasforma il modo in cui il gioco si adatta al singolo utente. L’AI oggi è in grado di analizzare i dati di gioco in tempo reale per proporre esperienze personalizzate, adattando la difficoltà, le dinamiche di gameplay e persino la narrativa in base alle preferenze e ai comportamenti del giocatore. In una prospettiva più ampia, questa capacità può essere sfruttata anche per creare percorsi di gioco più sicuri e responsabili: attraverso l’analisi dei pattern di gioco, l’AI può identificare segnali di comportamento potenzialmente problematico, avvertendo il giocatore o suggerendo pause e limiti personalizzati. Alcuni operatori stanno infatti implementando sistemi basati su AI che analizzano il tempo trascorso in gioco, la frequenza delle puntate, il livello di spesa, suggerendo interruzioni o limitazioni personalizzate.

In questo modo, le aziende del settore possono migliorare l’engagement, promuovendo al contempo un approccio etico e sostenibile al gioco.

Nuovi modelli di contenuto L’integrazione di Vr e AI apre dunque prospettive innovative per il settore del gaming. Una delle direzioni più promettenti è la creazione di esperienze di gioco che vadano oltre l’intrattenimento fine a se stesso, sviluppando modelli che integrano elementi di apprendimento e consapevolezza.

Ad esempio, un casinò virtuale potrebbe non solo divertire, ma anche educare il giocatore sui concetti matematici legati alle probabilità o sulle competenze strategiche basate sulle decisioni di gioco. Oppure, un’esperienza di gaming in cui il giocatore, attraverso la Vr, viene coinvolto in scenari storici o scientifici esplorando ambienti e concetti in modo interattivo.

Questo approccio potrebbe creare nuove opportunità di sviluppo, mostrando come gaming e gambling possano diventare strumenti di crescita personale e non solo di svago.

La combinazione di Vr e AI rappresenta quindi una rivoluzione tecnologica e un’evoluzione del concetto stesso di gioco. Queste innovazioni aprono la strada a modelli di gaming e gambling più immersivi, personalizzati e responsabili, capaci di offrire nuove esperienze di intrattenimento senza rinunciare alla sostenibilità economica e sociale. Per le aziende del settore, la sfida consiste nell’integrare queste tecnologie in modo strategico, sviluppando nuovi format narrativi e operativi che valorizzino il potenziale della Vr e dell’AI, oltre che nell’avere il coraggio di esplorare nuovi modi di interagire con i propri clienti, con modelli disruptive che traguardino obiettivi che vanno al di là del gaming e del gambling. Una sfida epocale, certo, ma mai come oggi possibile e, probabilmente, auspicabile.

Lucio Lamberti

Strategie di rilancio per un settore che cambia

Mauro De Fabritiis, founder di Mdf Partners, modera i panel su omnicanalità e riforma dell’ippica

“I

ge rappresenta una piattaforma unica per disegnare, insieme, il futuro del settore. È un momento di confronto strategico, ma anche di azione concreta.”

A dirlo è Mauro De Fabritiis, analista di riferimento per il settore del gaming e fondatore di Mdf Partners, società di advisory strategica specializzata nel comparto, che da anni affianca istituzioni e operatori in progetti di sviluppo, regolamentazione e innovazione, in Italia e all’estero. All’edizione 2025 dell’Italian Gaming Expo & Conference, De Fabritiis modererà due panel dedicati a due sfide chiave: l’evoluzione del mercato

regolato in chiave omnicanale e la riforma del comparto ippico, con la partecipazione di esponenti delle principali istituzioni e dei top player del settore.

Nel primo panel si analizzeranno i nuovi equilibri di un mercato in rapida trasformazione. Con la spesa online salita dal 9 al 24 percento in cinque anni e l’emergere del giocatore omnicanale, è il momento di ripensare modelli e strategie. “L’omnicanalità è oggi una leva strategica per creare esperienze di gioco più coerenti, fedeli e coinvolgenti. È un’opportunità concreta per innovare e valorizzare i modelli distributivi, anche dei piccoli operatori, in un contesto sempre più

Un laboratorio di idee e soluzioni

Ludovico Calvi, presidente onorario di Ulis - United lotteries for integrity in sports, evidenzia l’importanza del dialogo e della creazione di sinergie per affrontare le sfide globali

ge 2025 non è solo una vetrina, ma un laboratorio di idee e soluzioni unico per anticipare e affrontare le sfide future del settore con competenza e innovazione.”

A sintetizzare la mission dell’Italian Gaming Expo & Conference è Ludovico Calvi, presidente onorario di Ulis - United lotteries for integrity in sports, il sistema di monitoraggio mutualizzato delle lotterie statali sulle scommesse sportive, nonché uno dei massimi conoscitori a livello internazionale di betting e contrasto al match fixing

“Partecipare a Ige 2025 - spiega - significa aggiornarsi su normative e trend emergenti, alla luce delle recenti riforme regolatorie e della liberalizzazione delle licenze che

stanno ridefinendo il panorama del gaming in Italia, creando nuove opportunità di business. Poi significa esplorare l’innovazione tecnologica. L’evento approfondirà come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata, le criptovalute e il Metaverso stiano trasformando l’industria, influenzando sia l’esperienza utente che i processi di business.

Ige inoltre offre un’opportunità di confronto su come rendere l’industria più sostenibile, responsabile e competitiva, attraverso pratiche che abbracciano la responsabilità sociale e l’etica aziendale, favorirà il dialogo tra aziende, regolatori, istituzioni e altri stakeholder, facilitando la creazione di sinergie per affrontare

competitivo”, sottolinea l’analista. Il secondo panel sarà dedicato all’ippica, che, dopo anni di difficoltà, sta finalmente imboccando un percorso di rilancio strutturato: “L’allineamento del prelievo alla tassazione delle scommesse sportive è un primo passo, ma la vera svolta è la collaborazione tra Agenzia dogane e monopoli, ministero dell’Agricoltura, gli ippodromi, i concessionari, la filiera ippica e i provider tecnologici, oggi uniti attorno a una visione condivisa di riforma”, afferma De Fabritiis.

Quali sono i pilastri delle trasformazioni in atto?

“Tecnologia, nuovi format di gioco, modernizzazione degli impianti e centralità dell’esperienza del cliente. Non si tratta solo di salvare un settore storico, ma di trasformarlo in un prodotto moderno, accessibile, spettacolare ed esportabile, capace di riconquistare il pubblico italiano e di tornare competitivo a livello internazionale.” (Fm)

le sfide globali e costruire un settore più responsabile e all’avanguardia.”

Oltre che membro del Comitato scientifico di Ige, lei modera anche il panel: “Scommesse e sport: equilibrio tra passione, regole e tutela dell’integrità”. Ci illustra i temi?

“Nel panel discuteremo su: le minacce attuali all’integrità sportiva legate al betting; il ruolo delle federazioni e delle istituzioni nel monitoraggio e nella regolamentazione; l’importanza della formazione degli atleti e degli stakeholder per prevenire illeciti; l’uso delle nuove tecnologie per tracciare anomalie nel mercato delle scommesse; le best practices e le collaborazioni tra sport e industria del gaming per garantire trasparenza.

Saranno presenti autorità ed esperti di altissimo livello e rappresentanti di diverse federazioni. Il nostro obiettivo è quello di fornire risposte concrete su come il mondo dello sport stia affrontando queste sfide, promuovendo etica e fair play.” (Fm)

Gioco responsabile gli strumenti del futuro

Ewa Bakun di Clarion Gaming riflette sul ruolo dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione digitale nel tutelare il giocatore

ntelligenza artificiale e innovazione digitale possono essere davvero validi alleati nella promozione del gioco responsabile?

Non è solo uno dei temi trattati all’Ige, ma anche il quesito che poniamo alla director of industry insight and engagement di Clarion Gaming Ewa Bakun, membro del Comitato scientifico dell’evento e moderatrice di un panel dedicato.

“Senza dubbio, l’AI è diventata uno degli strumenti più promettenti nell’ambito del gioco responsabile, come confermato dall’interesse crescente nelle discussioni nella Zona del gioco sostenibile dell’Ice e nei prodotti dimostrati dagli espositori. Grazie alla sua capacità di elaborare i dati e prevedere, in base agli atteggiamenti passati, le condotte anormali o a rischio dei giocatori, l’intelligenza

artificiale già oggi assiste gli operatori nell’identificazione dei giocatori vulnerabili, reagendo automaticamente con messaggi pertinenti o intervenendo con un approccio personale, il tutto per frenare lo sviluppo del rischio nel gioco problematico.”

Quali altri strumenti possono supportare la promozione del gioco responsabile?

“Il gioco online offre avanzate opportunità tecnologiche per la tutela dei consumatori grazie al monitoraggio continuo. Sebbene il gioco terrestre si basi maggiormente su metodi tradizionali come il contatto personale ed umano, maggiore è la conoscenza del consumatore tramite programmi di fidelizzazione e lealtà, più opportunità ci sono di intervenire. Anche nelle macchine da gioco presenti negli stabilimenti terrestri

La nuova era dopo il proibizionismo

Francesco Rodano, Chief sustainable gambling officer di Playtech, evidenzia la nuova configurazione del gioco responsabile

vengono utilizzati messaggi automatici che assistono i giocatori nella gestione dei loro comportamenti. Tra le innovazioni osservate nel campo dei prodotti per il gioco sostenibile, vi sono sistemi di monitoraggio che identificano sintomi di stress legati al gioco eccessivo, nonché applicazioni mobili e programmi educativi che informano meglio i giocatori sui rischi del gioco eccessivo.”

Quali sono i Paesi più avanti nella tutela del giocatore?

“C’è una differenza tra i Paesi che avanzano per necessità regolatorie e quelli che lo fanno per scelta. La Gran Bretagna è stata pioniera nella protezione del consumatore, ma gli operatori sono stati spinti dalle pressioni normative. Anche se la tutela dei giocatori è avanzata, l’approccio di altri Paesi come l’Italia, che si impegnano oltre gli obblighi normativi, sembra più sostenibile. Il rischio degli obblighi eccessivi è che possano mancare di evidenza scientifica e portare i giocatori verso il gioco illegale privo di tutela.” (Amr)

el contesto attuale, il gioco responsabile rappresenta un paradigma evolutivo rispetto alle politiche proibizioniste che hanno dimostrato significativi limiti di efficacia, in quanto hanno paradossalmente alimentato il mercato illegale, esponendo i giocatori a rischi maggiori senza la possibilità di adottare adeguate protezioni. Il gioco responsabile si sta configurando come un framework comprensivo, che integra protezione del consumatore, sostenibilità del settore e implementazione di tecnologie avanzate. Il passaggio cruciale consiste nell’evoluzione

da strumenti tradizionali standardizzati verso un approccio personalizzato basato sull’analisi comportamentale, che consente la tempestiva identificazione di segnali specifici di rischio per ciascun individuo.”

Questo lo scenario delineato da Francesco Rodano, chief sustainable gambling officer di Playtech, presente a Ige non solo come componente del comitato scientifico, ma anche come relatore in un panel dedicato al gioco responsabile.

“Legislatori e regolatori possono stimolare l’innovazione tecnologica nell’ambito del gioco responsabile. Un esempio significativo è la recente legge italiana che menziona esplicita-

mente l’utilizzo dell’AI nel contesto della protezione dei giocatori, segnando un passo importante verso l’adozione di approcci basati su dati e tecnologia. I regolatori potrebbero inoltre incentivare la condivisione trasparente di esperienze tra operatori, creando un ecosistema collaborativo dove tanto le migliori pratiche quanto gli insuccessi contribuiscano al progresso dell’intera industria. Questo approccio consentirebbe l’individuazione delle migliori prassi da adottare collettivamente.”

Gli operatori hanno sufficiente consapevolezza dell’importanza che innovazione digitale e AI possono svolgere nella promozione del gioco responsabile?

“La consapevolezza tra gli operatori è in crescita, ma molto resta ancora da fare. Soluzioni come BetBuddy dimostrano come l’AI possa identificare efficacemente i giocatori a rischio attraverso l’analisi di molteplici indicatori.” (Amr)

Francesco
Rodano

Confronto e analisi per la sostenibilità del settore

Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio digital content del Politecnico di Milano, sottolinea il lavoro che continua nella seconda edizione di Ige e Iga

AIge 2025 nel programma delle “tavole” non poteva mancare Samuele Fraternali, direttore dell’Osservatorio digital content del Politecnico di Milano.

Alla seconda esperienza nell’evento romano dedicato al mondo del gioco pubblico, il giudice degli Italian Gaming Awards andrà in continuità con la sua prima “volta”.

Fondamentale sempre l’approccio sul tema fiscale e sui pagamenti oltre che sulla sostenibilità del settore.

“La scorsa edizione di Ige ha rappresentato un momento importante per fare il punto su alcuni temi

delicati nel settore sui quali dobbiamo continuare a lavorare. La gestione del denaro in un settore come questo è fondamentale e bisogna lavorare come sistema per trovare soluzioni sicure nel controllo e nella gestione delle transazioni.”

Anche il 2025, e a maggior ragione con le riforme in atto, sarà cruciale per ritrovarsi a Roma?

“Serve un lavoro di concerto. Per i giocatori è importante pagare e riscuotere in sicurezza così come dal lato del concessionario, le esigenze sono le stesse. Momenti come questi in cui tante realtà si incontrano e

L’importanza del digital nei pagamenti retail e online

Ivano Asaro (Politecnico di Milano) analizza il futuro del settore del payment tra sviluppo e innovazione

roprio nei giorni che hanno preceduto la seconda edizione di Italian Gaming Expo & Conference Roma, l’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano ha rivelato che, per la prima volta, in Italia i pagamenti digitali hanno superato il contante. Tema cruciale in vista del riordino del gioco online “punto it”. E chi, meglio di Ivano Asaro, head of innovative payments observatory del Polimi, potrà sviscerare questi temi a Ige nel panel “The future of innovative payment”?

Cosa è stato a spingerla a partecipare all’evento romano e qual è la sua esperienza nel settore del gioco?

“Come abbiamo rilevato dal nostro osservatorio i pagamenti digitali stanno crescendo molto e con gli organizzatori abbiamo analizzato i cambiamenti nel settore del gaming che virano proprio lungo questa direttrice. Anche se ho guardato sempre marginalmente il mondo del gioco pubblico, porterò la mia esperienza principalmente del digital in relazione al settore delle vendite classiche e del retail”.

L’European Gambling and Betting Association ha anche pubblicato il suo report dove, nelle stat dei pagamenti online, quelli mobile crescono e supereranno il desktop da qui a qualche anno: com’è la situazione dal vostro punto d’osservazione?

“Assolutamente sì, lo smartphone in particolare è la componente che sta crescendo di più. Se i

gli stakeholder si confrontano sono fondamentali. Cruciali anche i confronti con il regolatore con l’obiettivo unico di rendere equa e sostenibile l’industria.”

Il Politecnico è sempre stato un punto d’osservazione cruciale sul gioco?

“Siamo molto attenti ai settori dove la tecnologia digitale è fondamentale e nel gioco il pagamento è uno di questi. Tutte le attività che fanno parte della catena del valore sono elementi cruciali per lo sviluppo. Dopo la pandemia siamo precipitati nella storia che ci raccontavamo qualche anno. In questa fase si incrociano prospettive differenti e nuove sfide che si incrociano con modelli tradizionali. Per questo è fondamentale studiare e analizzare flussi e livelli per rendere sostenibili aziende e modelli di lavoro.” (Ca)

pagamenti digital sono cresciuti dell’8,5 percento, questo device in particolare è salito al 53 percento. Anche se lo strumento in questione partiva da volumi molto bassi la crescita è davvero enorme. Ormai nel gaming lo smartphone permette di giocare ovunque e anche i pagamenti effettuati direttamente da esso stanno sostituendo le tradizionali carte di plastica. Anche gli smartwatch avranno una crescita importante.”

Nel riordino saranno cruciali i digital wallet, qual è la situazione di questo vettore?

“È uno strumento che sta semplificando la vita dei consumatori. Addirittura si potrà passare direttamente all’utilizzo del conto corrente da parte delle banche (PayPal già lo fa) anche perché è la direzione che sta prendendo l’Europa con l’abbattimento dei costi dei bonifici istantanei ad esempio. Migliorando la sicurezza sarà sempre più facile caricare i wallet ma, come detto, utilizzare direttamente il proprio conto senza altri strumenti di pagamento”, conclude Asaro. (Ca)

Ivano
Asaro

Tecnologia e innovazione al centro

Stefano Saladino, moderatore a Ige 2025, spiega i principali temi analizzati nel suo panel assimilabili in tre parole chiave: “Purpose, process e people”

ecnologia, innovazione e marketing strategico. Sono alcuni dei temi che il marketing advisor, divulgatore e autore Stefano Saladino analizzerà a Ige 2025, dove sarà relatore nel panel “La reputazione come driver di business: strategie e strumenti di reputation marketing”.

Quali saranno i principali temi che affronterà a Ige 2025?

“Posso sintetizzare i temi principali in tre parole chiave: purpose, process e people. Il primo argomento è l’impact innovation: parliamo di un’innovazione in cui profitto e tecnologia diventano il mezzo per generare un impatto positivo a livello ambientale, economico e sociale. Il secondo tema è il Game-based learning, metodologia

che unisce edutainment e digitale che rende l’apprendimento più efficace. Passando al marketing, approfondiremo come implementare sistemi di referral efficaci, personalizzare l’esperienza utente attraverso l’intelligenza artificiale e sviluppare processi di onboarding capaci di coinvolgere nuovi utenti. Infine, parlerò della reputazione come driver di business, elemento che impatta direttamente sulle performance aziendali.”

Il marketing strategico può fare ancora la differenza?

“Il marketing strategico ha sempre fatto la differenza. In un’epoca dominata dal progresso tecnologico e dall’intelligenza artificiale, le aziende devono puntare su strategie mirate e

Alla ricerca di soluzioni costruttive

Il giornalista e conduttore Massimo Caputi analizza il tema della pubblicità nelle scommesse: “Sì alla prevenzione ma il sistema concepito fino a ora non ha funzionato”

ornerà la pubblicità nel mercato delle scommesse? Un tema cruciale di cui si parla anche all’Italian Gaming Expo & Conference che si svolge nel Salone delle Fontane di Roma dal 9 al 10 aprile. Ad approfondire l’argomento è il giornalista sportivo e conduttore, Massimo Caputi, moderatore del panel “Oltre il divieto: la ricerca di una regolamentazione sostenibile sull’Adv”.

Quali saranno i principali temi che tratterà nel suo panel a Ige 2025?

“In questa edizione tratterò il tema della pubblicità nelle scommesse, un argomento di grande attualità, che verrà analizzato con gli interlocutori e i protagonisti di questo

ecosistema. Cercheremo dunque di mettere a fuoco le dinamiche, le prospettive e le giuste iniziative da prendere perché sicuramente va cambiato qualcosa in un sistema che in questo modo non funziona.”

Con il possibile ritorno della pubblicità indiretta del gioco quali potrebbero essere i cambiamenti nella comunicazione legata al mondo delle scommesse?

“Sono convinto che si debba lottare e fare prevenzione sulla ludopatia ma non credo che il sistema concepito fino a ora abbia funzionato perché, nonostante il decreto dignità, sono stati trovati escamotage per fare pubblicità al marchio in diversi modi. Inoltre se da un lato evitiamo di avere pubblicità

non limitarsi a un approccio operativo. Serve una visione chiara per distinguersi ed evitare di cadere nel vortice del ‘tutti lo fanno’. Solo così il marketing può rafforzare l’identità aziendale e contribuire all’innovazione.”

L’intelligenza artificiale come sta cambiando il mercato?

“Osservo sempre di più la coesistenza di due tipi di mercato, quello del racconto e quello del fare, che dipendono dalla strategia e dall’identità di un’azienda.

Ci sono realtà che adottano l’AI senza una reale strategia con un approccio che porta a prodotti e soluzioni piatti e ce ne sono altre che scelgono di integrare l’AI con l’obiettivo di generare innovazione e migliorare la relazione tra impresa e territorio. Un esempio concreto è l’applicazione nella ricerca dove la capacità di calcolo apre nuove possibilità di crescita. È qui che il marketing strategico aiuta le aziende a trasformare la tecnologia in uno strumento di differenziazione.” (Cc)

sul gaming nei nostri sport e nel calcio, dall’altro la troviamo nelle partite internazionali. In sintesi possiamo individuare delle soluzioni costruttive ed efficaci soltanto comprendendo quello che non ha funzionato.”

Nella precedente edizione si è parlato di esport. Quali sono i cambiamenti necessari per rendere questo ecosistema più sostenibile?

“In Italia c’è una percezione errata su chi pratica gli esport che invece hanno un grande valore sociale e come gli sport prevedono allenamenti fisici e psicologici. Parliamo di un ecosistema che crea posti di lavoro e di un mercato come quello del gaming che vale più dell’intero comparto della musica. Tuttavia in questo settore la regolamentazione non è facile e sono i publisher ad avere un ruolo fondamentale. Bisogna confrontarsi in maniera costruttiva e individuare le figure giuste che negli anni hanno dato un’impronta professionale a questo mondo e che possono aiutare le istituzioni a capire la strada da intraprendere.” (Cc)

Stefano Saladino

Masterclass Imgl Tra restrizioni normative e libertà garantite

aranno due ex presidenti di International Masters of Gaming Law a moderare le sessioni della Masterclass all’Italian Gaming Expo & Conference. La prima sessione, intitolata European regulation: jurisdictional developments and areas for greater collaboration (in programma il 9 aprile alle 14.30), vedrà sul palco Charles Mizzi, Ceo della Malta Gaming Authority e Cristian Radu, chief of staff del Romania’s National Gambling Office, l’ente regolatore per il gioco rumeno ci saranno Jochen Biewer, Ceo della società di consulenza Chevron, e Pieter Remmers del Global gambling guidance group.

Assissa

“L’equilibrio normativo è l’obiettivo di tutti gli attori del mercato del gioco d’azzardo”, commenta Joerg Hofmann dello studio legale Melchers, moderatore di questa prima Masterclass, “ma è sempre affascinante che diversi attori non siano d’accordo su dove si trovi l’equilibrio. Vedremo come conciliare queste diverse opinioni e raggiungere gli obiettivi normativi, proteggere i consumatori e consentire al settore di prosperare”. Riprende il tema delle restrizioni pubblicitarie, invece, la seconda Masterclass targata Imgl, dal titolo Achieving Regulatory Balance in Gaming (10 aprile alle ore 12.50). L’attenzione, in tal caso, sarà molto diversa, considerando che l’Italia ha appena annunciato un allentamento

Specialisti del gioco responsabile

ssissa è una realtà di esperti nel campo del gioco responsabile e della prevenzione della dipendenza dal gioco d’azzardo attiva nei Paesi Bassi. Con oltre 25 anni di esperienza, Assissa, presente anche all’Ige 2025, supporta gli operatori del gioco terrestre e online, ma anche i decisori politici, gli studiosi e chiunque abbia interesse nello sviluppo e nell’implementazione di efficaci politiche di prevenzione. Il motto del gruppo è “l’integrità paga”, ed è puntando su questo che Assissa, nei Paesi Bassi, è da anni un nome familiare quando si tratta di fornire soluzioni nella prevenzione della dipendenza dal gioco d’azzardo.

L’obiettivo di questa realtà è dare visibilità a un ambiente di

gioco sicuro, nel quale i rischi siano individuati, riconosciuti e affrontati di conseguenza. “Dalla formazione pratica dedicata ai dipendenti alla consulenza strategica per i decisori politici”, spiega Pieter Remmers, uno dei rappresentanti di Assissa consultancy Europe, “Assissa unisce accurati approfondimenti scientifici ad anni di esperienza pratica. L’azienda offre anche strumenti e linee guida concrete per riconoscere comportamenti di gioco rischiosi, condurre conversazioni difficili e guidare i giocatori verso l’assistenza”.

Assissa è nota per la sua posizione indipendente, per l’esperienza dei suoi formatori e per le soluzioni personalizzate che riesce a proporre. “Attraverso la collaborazione,

dei suoi rigidi controlli imposti dal decreto Dignità sin dal 2018. Sul palco Francesco Carione, direttore generale de La Gazzetta dello Sport e Matthias Kirschenhofer, amministratore delegato di Sport1 Medien, Jaka Repansek, presidente del Tribunale sloveno della pubblicità e un rappresentante dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

“Questa sarà la prima occasione”, spiega il moderatore della seconda masterclass, Quirino Mancini, partner e direttore di Wh Partners Italy, “per esaminare le modifiche normative in Italia e confrontarle con altri regimi. Il marketing e la pubblicità sono importanti per il settore regolamentato che deve tenere i consumatori lontano dal mercato nero. Sono anche una fonte vitale di entrate per i media e per i club sportivi, quindi è importante che questo problema venga risolto a vantaggio di tutte le parti”. (Dd)

la consapevolezza e la condivisione delle conoscenze”, continua Remmers, “garantiamo che il gioco responsabile non sia una casella di controllo obbligatoria, ma una parte integrante di attente operazioni aziendali. Scegliere Assissa significa scegliere un approccio onesto, impegnato ed efficace nel cercare equilibrio tra libertà e protezione del consumatore. Lavorare insieme per una sana cultura del gioco: ecco cosa rappresenta Assissa”. E chiosa aggiungendo che “il gioco responsabile non è solo una casella di controllo, è parte integrante di un’attenta gestione aziendale. Attraverso la collaborazione, la consapevolezza e la condivisione delle conoscenze del settore, Assissa garantisce che il gioco responsabile diventi un dato di fatto nel settore del gioco pubblico”. (Dd)

Pieter
Remmers
Joerg
Hofmann

FARE ESPORT IN ITALIA

SFIDE, DIRITTI E OPPORTUNITÀ

Anche il senatore Roberto Marti (Lega) al panel che fa il punto sulla regolamentazione degli sport elettronici in Italia

li esport continuano a registrare una crescita esponenziale, attirando investimenti significativi, un numero crescente di appassionati e professionisti. Tuttavia, questa rapida espansione solleva anche nuove sfide legali e regolamentari che richiedono un’attenzione particolare. Per affrontare queste tematiche, l’Italian gaming expo 2025 ospiterà il 9 aprile alle 17:00 il panel “Esports e diritto: governance, contratti e responsabilità”, offrendo un’importante occasione di confronto tra istituzioni ed esperti del settore su quelli che sono alcuni dei temi più caldi per il settore. Tra gli ospiti di rilievo figura il senatore Roberto Marti, presidente della commissione Cultura, Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport di Palazzo Madama e primo firmatario di una proposta di legge volto a regolamentare le competizioni videoludiche in Italia.

A interlocuire con il senatore saranno gli avvocati Emanuela De Leo e Giorgio Sandulli, esperti di diritto sportivo ed esport, che analizzeranno gli aspetti legali e contrattuali legati alla crescita del settore, mentre il dibattito sarà moderato da Katia Arrighi, avvocato e giornalista, che guiderà la discussio-

ne sulle ultime novità normative.

L’incontro si concentrerà sulla necessità di una governance chiara e strutturata per i cosiddetti sport elettronici, sulle regole che disciplinano contratti e responsabilità all’interno del settore e sulle prospettive legislative nazionali e internazionali. L’obiettivo è fornire strumenti concreti per gestire al meglio un mercato in espansione e garantire tutele adeguate a giocatori, team e organizzatori.

Già in passato il senatore Marti ha evidenziato la necessità di colmare il vuoto normativo nel settore degli esport, sottolineando come attualmente, in Italia, si sia costretti a operare ancora “senza alcun riguardo normativo, camminavamo in un mondo libero, e quando si cammina in un mondo libero”, ha sottolineato in uno degli ultimi interventi pubblici sul tema, “ci sono tanti interessi, anche tanti rischi”.

Da qui nasce la proposta di legge presentata da Marti, all’esame della commissione Cultura del Senato, che mira a creare un quadro normativo che garantisca regole certe per gli operatori del settore e maggiore tutela per i partecipanti, specialmente per i minori.

Il testo, in estrema sintesi, parte dalle definizioni di videogioco e di competizione videoludica istituendo quindi una piattaforma nazionale di riferimento per i soggetti che intendano organizzare competizioni

videoludiche in Italia; oltre a ciò disciplina dei premi (al momento quelli in denaro non sono possibili) e propone un inquadramento dei player trattando anche il tema dei visti sportivi (importanti per gli eventi internazionali, i principali in ambito esportivo) ponendo la massima attenzione alla tutela dei minori. La Pdl chiarisce anche cosa non sarà considerato competizione videoludica, per non creare inutili sovrapposizioni (le competizioni che replicano le competizioni sportive nel mondo reale, organizzate dalle corrispondenti federazioni sportive riconosciute dal Coni, sono escluse dall’applicazione della legge).

Il panel “Esports e diritto: governance, contratti e responsabilità” proverà a fare il punto sul percorso della proposta di legge, oltre a fornire strumenti concreti per gestire al meglio un mercato in espansione e garantire tutele adeguate a giocatori, team e organizzatori.

L’Italian Gaming Expo & Conference 2025, in programma il 9 e 10 aprile al Salone delle Fontane di Roma, si conferma quindi un evento di riferimento per chiunque voglia comprendere e contribuire allo sviluppo degli esport in Italia.

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

a cura di Daniele Duso

Cambiamenti e cultura per una piena uguaglianza

Julia Weygandt, co-chair del Global Gaming Women’s International Committee, sottolinea il ruolo da pioniere che può svolgere

l’industria del gioco in materia di diversità e inclusione

Tra i temi su cui l’Italian Gaming Expo & Conference torna ad accendere i riflettori anche in questa edizione 2025 c’è l’uguaglianza di genere all’interno dell’industria del gioco e in un contesto globale. Lo fa grazie alla partecipazione in qualità di relatrice di Julia Weygandt, co-presidente del Global Gaming Women’s International Committee e molto attiva nell’organizzare eventi in materia in Europa. Una presenza che la dice lunga sull’interesse che Ggw ha nei confronti dell’Italia e delle sue specificità.

Ma partiamo da un’analisi a più ampio raggio.

“Nel contesto globale persiste la disuguaglianza di genere in molte industrie e l’industria del gioco riflette questa tendenza più ampia. Le donne sono ancora sottorappresentate nei ruoli di leadership e i pregiudizi all’interno delle strutture aziendali spesso limitano il loro avanzamento. Inoltre l’industria del gioco affronta sfide uniche, come una storia di marketing di genere e stereotipi, che possono scoraggiare le donne dall’entrare o progredire nel campo. Tuttavia l’industria ha un immenso potenziale per cambiare queste dinamiche. Dando priorità alla diversità e promuovendo pratiche più inclusive il settore del gioco può non solo colmare il divario di genere ma anche fare da pioniere nella promozione dell’uguaglianza, ispirando altre industrie a seguire l’esempio.”

Cosa può fare Global Gaming Women per promuovere la piena uguaglianza tra uomini e donne?

“L’intera missione di Ggw è di promuovere la piena uguaglianza tra uomini e donne. Lo facciamo attraverso diverse iniziative chiave, tra cui tutoraggio e networking, istruzione e formazione, programmi di alleanza e sostegno e creazione di consapevolezza sui risultati ottenuti dalle donne.”

Secondo lei, cosa manca principalmente per raggiungere la piena parità tra uomini e donne sul posto di lavoro, anche nel settore del gioco? È una questione di leggi o anche di formazione

e/o cultura?

“A mio avviso raggiungere la piena parità tra uomini e donne sul posto di lavoro, anche nel settore del gioco, richiede un cambiamento fondamentale nella cultura organizzativa. Mentre sono fondamentali leggi che garantiscano la parità di retribuzione e prevengano la discriminazione, la vera parità va oltre la legislazione - richiede un cambiamento di mentalità e la promozione di una cultura dell’inclusione. L’industria del gioco deve riconoscere che la parità di genere non è solo un imperativo morale ma anche un vantaggio aziendale. Gruppi dirigenti diversificati prendono decisioni più innovative ed efficaci, guidando la crescita e il successo. Amplificando le voci e le prospettive delle donne possiamo costruire un futuro più inclusivo e sostenibile per l’intera industria.”

Pensa che i risultati già ottenuti dalle donne nel settore professionale siano stati definitivamente raggiunti o potrebbero essere ancora a rischio?

“Il progresso non è mai garantito se non sosteniamo attivamente l’uguaglianza. Sfide come pregiudizi inconsci, diseguaglianze di opportunità e barriere culturali persistono ancora e, senza uno sforzo continuo, i risultati che abbiamo raggiunto potrebbero essere a rischio di essere annullati. Noi di Ggw ci impegniamo a supportare le donne in tutta l’industria del gioco e a evidenziare costantemente i loro risultati sul posto di lavoro per guidare un cambiamento sostenibile a lungo termine.”

Cosa pensa delle “quote rosa”? Hanno ancora ragione di esistere?

“Mentre lo scenario ideale è un posto di lavoro in cui la diversità viene raggiunta organicamente, le ‘quote rosa’ possono ancora avere uno scopo nelle organizzazioni con barriere sistemiche che limitano le opportunità di crescita delle donne. Tuttavia credo che queste quote dovrebbero far parte di una strategia più ampia che includa l’accesso ai programmi Ggw e ai cambiamenti culturali, lavorando in ultima analisi verso l’uguaglianza a lungo termine in cui le quote non sono più necessarie.” (Amr)

Julia Weygandt

L’AI, elemento chiave

Per Betsson Group partecipare all’Italian Gaming Expo & Conference rappresenta un’opportunità strategica per consolidare il nostro ruolo nel mercato, rafforzare la rete di contatti e approfondire le prospettive di crescita e innovazione. Come spiega Stefano Tino, managing director Italia di Betsson Group, “Ige è un appuntamento imprescindibile, per interagire con istituzioni, provider, affiliati e partner, esplorando sinergie e nuove opportunità di collaborazione. Inoltre, l’evento ci consente di confrontarci direttamente con sviluppatori di tecnologie e soluzioni all’avanguardia, mantenendoci costantemente aggiornati sui trend emergenti e anticipando le esigenze degli utenti. In un settore caratterizzato da una forte dinamicità e competitività, il confronto con i migliori professionisti e operatori è essenziale per innovare e garantire un’offerta sempre più evoluta. La nostra partecipazione a Ige testimonia, inoltre, l’impegno di Betsson Group nell’evoluzione del settore e nella promozione di un dialogo costruttivo sull’industria del gaming”.

L’evento di Roma capita quasi in corrispondenza con il vostro primo anno di attività in Italia, quali traguardi celebrerete a Ige 2025?

“Sì, saremo a Roma per celebrare i traguardi raggiunti nel nostro primo anno di attività. Questo evento rappresenta per noi un’importante occasione per condividere i successi ottenuti e illustrare la nostra crescita nel mercato italiano. In soli dodici mesi, abbiamo ampliato in modo significativo la nostra offerta, con il lancio di oltre 5.000 giochi e la collaborazione con più di 80 provider di livello internazionale. Inoltre, ci siamo impegnati a garantire ai nostri utenti un’esperienza di gioco sicura e fluida, offrendo i migliori metodi di pagamento disponibili. Un altro traguardo significativo è stato l’introduzione dello streaming di eventi sportivi, che ha arricchito ulterior-

Stefano Tino, Managing director Italia di Betsson Group, evidenzia l’importanza del dialogo e della creazione di sinergie per affrontare le sfide globali

mente la nostra proposta e consolidato il nostro ruolo nel settore. Partecipare a Ige sarà dunque un’opportunità per rafforzare la nostra presenza, confrontarci con i principali attori del settore e delineare le prospettive future del brand Betsson in Italia.”

Possiamo dire che la vostra partecipazione a Ige, in questo momento, ha dunque un valore aggiuntivo?

“La nostra partecipazione a Ige si inserisce pienamente nella strategia di sviluppo di Betsson Group, e rappresenta un passo fondamentale per affermare il nostro posizionamento tra i principali operatori del settore in Italia. Essere presenti a un evento di questa portata ci consente di consolidare la nostra brand awareness, rafforzare il nostro network di collaborazioni e confrontarci con i principali protagonisti del mercato.”

Il mercato dei giochi e delle scommesse è in costante evoluzione: quali trend o tecnologie state osservando e come vi state adattando per rimanere competitivi?

“Il mercato del gaming e delle scommesse è in continua evoluzione, e per rimanere competitivi stiamo investendo fortemente nell’ottimizzazione della user experience e nella velocità della nostra piattaforma. L’obiettivo è garantire un’esperienza di gioco sempre più fluida, intuitiva e coinvolgente, offrendo agli utenti un ambiente affidabile e tecnologicamente avanzato.”

In questo momento storico l’intelligenza artificiale riceve ogni giorno gli onori delle cronache, per Betsson Group che valore ha questo strumento?

“L’intelligenza artificiale è un altro elemento chiave della nostra strategia. Un elemento che sta assumendo un ruolo sempre più centrale nei nostri sistemi. L’AI viene impiegata per sviluppare modelli predittivi, migliorare il motore di comprensione del comportamento degli utenti e affinare i meccanismi di suggerimento personalizzato dei giochi. Queste tecnologie ci permettono di offrire esperienze su misura, aumentando il livello di personalizzazione e coinvolgimento”. (Dd)

Stefano Tino
EA Ige per partecipare al confronto a Iga per riconoscere il nostro lavoro

urobet Italia prenderà parte quest’anno a Italian Gaming Expo & Conference, un evento ormai divenuto punto di riferimento per le aziende del settore che rappresenta un’importante opportunità di confronto in un periodo di significativa riforma del comparto.

Il settore del gioco sta infatti vivendo un periodo di forte cambiamento, anche a causa delle procedure di selezione già emanate e in fase di preparazione. Solo attraverso un confronto aperto e approfondito sulle tematiche che lo riguardano, si potrà raggiungere l’obiettivo di rendere il gaming italiano non solo più competitivo a livello globale, ma anche un modello di innovazione sostenibile e inclusiva.

Ige rappresenta per tutti una preziosa occasione di confronto tra gli attori dell’industria e non solo. Grazie ai dibattiti che si terranno nelle tavole rotonde, sarà possibile discutere, insieme a stakeholder di rinomata esperienza e provenienti da ambiti differenti, su come far evolvere il comparto affinché la sua competitività sia sostenibile nel lungo periodo.

Eurobet prenderà parte all’evento per offrire il proprio punto di vista, non solo come operatore storico italiano nel settore delle scommesse, ma anche come parte di uno dei più grandi gruppi internazionali dell’intrattenimento, il gruppo Entain.

“Siamo entusiasti di partecipare, insieme a rinomate aziende del settore, alla discussione che si terrà il 9 aprile. Il nostro obiettivo è migliorare la collaborazione e il dialogo tra gli attori del settore, affinché l’industria venga riconosciuta come una parte attiva e fondamentale nel dibattito sul riordino, ma non solo. Per questo

Giuliano Guinci, direttore Public Affair, Sustanibility e Retail Operation di Eurobet, evidenzia l’importanza che l’industria sia riconosciuta parte attiva nel dibattito sul riordino

motivo, abbiamo deciso di candidarci ai premi Italian Gaming Awards in diverse categorie, in particolare in quelle dove riteniamo di aver investito concretamente negli anni per promuovere un cambiamento. Vogliamo migliorare l’esperienza dei nostri clienti a 360 gradi, garantendo alta qualità non solo nell’offerta, ma anche nella sicurezza, nell’affidabilità dei prodotti e nella tutela dei nostri utenti. Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo investito notevolmente in progetti sul territorio con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale attraverso lo sport. Riteniamo infatti che il nostro contributo al mondo dello sport possa arrivare da diverse direzioni, non limitandosi alla sola contribuzione erariale. L’industria è pronta ad affrontare nuove e importanti sfide” queste le parole di Giuliano Guinci, direttore Public Affair, Sustanibility e Retail Operation di Eurobet. (Ca)

Giuliano Guinci

Nuove sfide generazionali

n’occasione importante di confronto e di crescita. Tra le aziende presenti all’Italian Gaming Expo & Conference, che si svolge al Salone delle Fontane dal 9 al 10 aprile, c’è Novomatic Italia che da sempre ha come fine ultimo quello di migliorare l’esperienza dell’utente. Quali saranno le prossime sfide dell’azienda? Ne parliamo con Davide Diodato, Ceo di Hbg Online Gaming, che analizza i prossimi obiettivi.

Quanto è importante un evento come Ige per il mondo del gioco e in che modo avverrà la vostra partecipazione?

“Penso che l’Ige sia un evento fondamentale perché offre la possibilità di confrontarsi con tutte le altre aziende del settore e di capire le tendenze e le innovazioni del momento. Per Novomatic Italia è un’occasione importante per mostrare quanto sia impegnata nella ricerca di miglioramenti continui all’interno dell’azienda sia a livello tecnologico che culturale. Il nostro obiettivo è sempre quello di migliorare l’esperienza del cliente, per questo motivo saremo presenti con due stand, uno di Novomatic Italia e uno di Admiral Pay, e parteciperemo attivamente alle discussioni che riguardano il futuro del gioco in Italia.”

Quali sono le strategie che adotterà Novomatic Italia in questo periodo?

“Sicuramente la nostra strategia principale è quella di partire dall’esperienza del giocatore, cercando di creare per lui dei luoghi dove possa passare del tempo ad intrattenersi in maniera responsabile. Una sfida per il futuro sarà quella di dare ampio spazio a questa agognata omnicanalità di cui tutti parlano, dove i due principali mondi del gaming, il land based e l’online, inizieranno a comunicare fra loro. Lo dico perché la cosiddetta generazione Zeta è sempre più presente nel nostro mercato e sappiamo quanto per loro sia importante essere connessi online. La vera sfida che ci poniamo, dunque, è quella di portare una generazione sempre più tecnologica nelle sale del nostro retail, trasformandole affinché possano ospitare delle persone alla ricerca di un intrattenimento in linea con il gusto che le caratterizza. Pertanto, è fondamentale comprendere che l’offerta di gioco dovrà evolversi anche per andare incontro ai loro gusti.”

Quali sono gli ultimi prodotti su cui state puntando in

Secondo Davide Diodato, Ceo di Hbg Online Gaming, Ige 2025 rappresenta “un’importante occasione di confronto e di discussione sul futuro del gaming in Italia”

questo periodo?

“Tra i prodotti di eccellenza che stiamo portando avanti, c’è sicuramente l’APay E-Wallet che supporta il concessionario nell’offerta multicanale e aiuta le persone a gestire i propri pagamenti attraverso un portafogli digitale. Pertanto, in un luogo solo chiunque ha la possibilità di gestire tutte le proprie utenze, facendo acquisti online e avendo anche la possibilità di connettersi con il proprio conto gioco in qualsiasi momento. Sul fronte dell’online gaming, invece, abbiamo importanti novità per l’universo Quigioco. La lezione che abbiamo imparato molto bene è che la clientela è molto eterogenea e non possiamo somministrare dei prodotti uguali per tutti. Abbiamo studiato delle strategie diverse a seconda del target con delle differenze e dei prodotti ben precisi studiati da un lato per i fun player, dall’altro per professionisti high roller. Ad esempio, per i primi abbiamo studiato QuigiocoPlus, piattaforma di gioco su abbonamento fisso, un unicum nel panorama nazionale, mentre per i giocatori più assidui Slot Supreme, una nuova piattaforma pensata per offrire una selezione mirata di titoli slot, caratterizzati da parametri tecnici chiari e trasparenti, come volatilità e Rtp in linea con le esigenze del target selezionato.”

Tra le ultime novità c’è la Young Community. Ci volete parlare di questa iniziativa?

“La Young community è un progetto che ci sta molto a cuore ideato per valorizzare i giovani talenti che abbiamo nel Gruppo. uno spazio di sviluppo professionale in cui i partecipanti possono accedere a percorsi di potenziamento di soft skill di alto livello, alla presenza di professori e formatori. Il nostro obiettivo è quello di creare un ambiente stimolante in cui prepariamo i giovani a diventare i futuri protagonisti dell’azienda.”

Considerando i cambiamenti in atto, quali sono le vostre aspettative?

“Il nostro auspicio è quello di trovare una stabilità nelle nuove regole con un quadro regolatorio stabile che ci permetta di continuare ad investire per i prossimi anni a 360° nel settore.” (Cc)

Davide
Diodato

PL’app ChangeTheGame per uno sport più sicuro

rotagonista sui temi della sostenibilità e dell’impegno sociale, nei giorni scorsi, è stata Fondazione Snaitech che ha presentato la nuova app ChangeTheGame, la prima in Italia pensata per la prevenzione di ogni forma di abuso e violenza nello sport.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Fondazione, l’associazione ChangeTheGame e il Consorzio Vero Volley, realtà di riferimento della pallavolo italiana, e prosegue l’impegno intrapreso con l’apertura lo scorso settembre del primo sportello di assistenza psicologica gratuita per le vittime di violenze in ambito sportivo presso l’Università La Sapienza di Roma.

Le tre realtà hanno scelto di unire le forze per costruire un futuro in cui lo sport sia per tutti e tutte sinonimo di rispetto, sicurezza e condivisione. L’app ChangeTheGame, sviluppata da TXT Group, nasce per rispondere a un’esigenza concreta: offrire ai giovani sportivi uno strumento accessibile e immediato per riconoscere, prevenire e contrastare situazioni di abuso.

Perché la Fondazione Snaitech ha scelto di appoggiare e promuovere questo progetto?

“Lo sport deve essere un luogo di crescita, rispetto e inclusione. Quando questi valori vengono compromessi da abusi e violenze, è nostro dovere intervenire. Per questo abbiamo deciso di sostenere e promuovere questo progetto con ChangeTheGame e siamo orgogliosi di presentare uno strumento innovativo per offrire supporto e ascolto ai giovani atleti e atlete. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un cambiamento concreto, in cui la passione e il divertimento rimangano gli unici protagonisti dello sport”, spiega Fabio Schiavolin, Vicepresidente di Fondazione Snaitech e Amministratore delegato di Snaitech.

Fondazione Snaitech ha presentato un’innovativa soluzione digitale per la prevenzione di abusi e violenze nello sport

L’importanza di questa iniziativa nasce da un reale problema: il 56 percento dei minori vittime di violenze e abusi nello sport non cerca aiuto e le ragioni principali includono: per il 47 percento la percezione dell’abuso è tollerabile, il 30 percento ha paura di sembrare debole, mentre il 17 percento ha timore delle conseguenze e della mancanza di riferimenti a cui rivolgersi.

Grazie a un’interfaccia intuitiva, l’app si propone come strumento utile a identificare situazioni di disagio attraverso giochi e materiale informativo pensati da professionisti esperti per aiutare i giovani atleti a riconoscere comportamenti inappropriati e a conoscere i propri diritti.

A queste prime sezioni educative – ma anche di intrattenimento – si affianca un’ulteriore funzione dedicata alla segnalazione di comportamenti inadeguati. Identificata con il pulsante Help, rappresenta uno strumento di emergenza che consente di inoltrare una richiesta di aiuto immediata. Per gli Under 14, la segnalazione viene inviata direttamente ai genitori, mentre per i ragazzi sopra i 14 anni e gli adulti è possibile scegliere fino a cinque contatti di fiducia.

Nel corso dei mesi sono previsti alcuni aggiornamenti che permetteranno l’implementazione di ulteriori sezioni e contenuti. (Ca)

Scopri di più sulla nuova app

Tracciare nuove rotte

Azienda in crescita che negli ultimi anni ha fatto registrare numeri più che positivi, Dt9 Group è presente anch’essa all’edizione 2025 dell’Italian Gaming Expo & Conference che si svolge dal 9 al 10 aprile al Salone delle Fontane di Roma. Vincenzo Di Tota, co-founder del gruppo, dopo la partecipazione al primo evento, ci racconta le aspettative dell’azienda, analizzando anche il periodo di forti cambiamenti che l’industria del gioco sta vivendo nel corso di quest’anno.

L’Italian Gaming Expo & Conference è giunto alla seconda edizione. Quali sono le vostre aspettativa in relazione a questo evento?

“La cosa fondamentale che ci aspettiamo da questo evento, e che abbiamo già riscontrato nella precedente edizione, è l’alto livello professionale. L’Italian Gaming Expo & Conference è infatti un appuntamento fondamentale per il settore del gaming perché offre la possibilità di fare un networking di altissimo livello e si trovano al suo interno persone interessate a costruire sinergie in un settore come questo dove spesso non è facile. Noi partecipiamo per questo motivo, perché nel panorama odierno è l’unico evento che ha una tendenza di questo tipo, che va verso l’approfondimento, differenziandosi da altri importanti appuntamenti che avvengono nel corso dell’anno. Credo che con il tempo possa diventare un punto riferimento e che potrà essere utile a tracciare delle vere e proprie linee guida. Rispetto ad altri eventi del genere ha messo in ballo la politica e tante persone che possono aiutare il settore proprio perché va nel concreto, motivo per cui può dare un contributo al sistema gaming in Italia davvero importante.”

Con il bando del gioco online e i cambiamenti all’orizzonte nel mondo del gaming come sono cambiate le vostre strategie?

“Il bando del gioco online non ha avuto nessun risvolto negativo sulla nostra azienda perché abbiamo sempre avuto un approccio diverso rispetto ad altre realtà. Del resto abbiamo cominciato a investire sul programmatic prima che gli altri iniziassero a rendersi conto della

Vincenzo Di Tota, Co-founder di Dt9 Group, sottolinea il momento di forti cambiamenti che sta vivendo il settore del gioco

sua reale importanza, motivo per cui l’evoluzione che sta avendo il mercato non ci ha intaccato più di tanto. Noi come gruppo abbiamo sempre investito tantissimo nella formazione degli affiliati educandoli alle migliori pratiche etiche. Il nostro impegno infatti è stato proprio quello di insegnargli come comunicare nel mercato italiano, una strada che non è stata priva di difficoltà ma con il tempo i numeri ci hanno dato ragione. Il tema della responsabilità, del gioco responsabile e soprattutto di una crescita sostenibile sono stati da sempre alcuni dei nostri pilastri.”

Ora che siamo entrati appieno nel 2025 vogliamo fare anche un bilancio dell’anno precedente?

“Nel 2024 la nostra crescita è stata esponenziale, abbiamo moltiplicato il fatturato e abbiamo investito tantissimo. Ora abbiamo due sezioni, una parte media e una network. La metà del fatturato viene dalla prima e non è certo un caso visto che stiamo investendo nello sviluppo tecnologico e in particolar modo su prodotti nuovi per affiliati e clienti.”

C’è qualche prodotto in particolare di cui volete parlare?

“Posso dire che stiamo per uscire con un prodotto che rivoluzionerà il mercato italiano ed estero. Al momento stiamo investendo sul Seo e sull’intelligenza artificiale, stiamo ampliando la nostra presenza nei siti (attualmente un portafoglio di oltre 50mila siti solo in Italia) dove possiamo pubblicare i nostri messaggi intesi come programmatic e come banner che stanno funzionando. Siamo focalizzati sulla formazione degli affiliati nei settori sport e casinò, investendo nelle loro competenze per assicurare una comunicazione trasparente e conforme alle normative. Contribuiamo così a migliorare le best practice e l’affidabilità dell’intero mercato.”

In questo scenario quale sarà dunque il ruolo dell’intelligenza artificiale?

“L’intelligenza artificiale è un ottimo tool e al momento quando si trova la giusta linea ti offre la possibilità di accelerare. Nel nostro settore ha dato una grossa spinta e la utilizzeremo sui nostri servizi, basta pensare che i banner che pubblichiamo vengono già gestiti da un algoritmo che va a vedere come e quando posizionarli per farli vedere ai lettori.” (Cc)

Vincenzo Di Tota

T Un ruolo da protagonista

ra i temi affrontati a Ige 2025 il rilancio dell’ippica italiana occupa un posto di primo piano. Ne parliamo con Michele Rosi, Coo di Mst (Media System Technologies), che sarà presente alle tavole rotonde organizzate durante l’Italian Gaming Expo & Conference, in calendario dal 9 al 10 aprile al Salone delle Fontane, a Roma.

Prima di tutto cosa rappresenta Ige per il mondo del gaming?

“Per il settore del gaming in generale, anche sulla base dell’esperienza della prima edizione, Ige rappresenta un appuntamento importante e rilevante, unico nel suo genere in Italia, sia per modalità organizzative e sia per le tematiche affrontate, specialmente in chiave di innovazione tecnologica. Si tratta, a mio avviso, di un evento che va oltre il semplice incontro commerciale e che assume le vesti di una grande tavola rotonda allargata, dove confrontarsi con i più importanti operatori del gioco e per capire dove sta andando il mercato. Inoltre, la presenza di molti C-Level garantisce ”

Si tratta di un appuntamento importante anche per l’ippica?

“Per l’ippica è una vetrina importante perché è l’unica al momento in Italia che, all’interno di un contenitore “generalista” dedicato gioco, dà risalto a un settore in questo momento considerato come un fratello minore. In molte conferenze l’ippica viene spesso messa in disparte ma è proprio grazie a eventi con questo taglio che può tornare centrale nel dibattito pubblico del gioco. Dal punto di vista strettamente di Mst questo rinnovato incontro è fondamentale, non tanto per la promozione dei servizi e prodotti che forniamo, a cui non puntiamo in questa sede, quanto piuttosto quello

Il Coo di Mst, Michele Rosi, evidenzia le novità già in essere e in itinere per l’ippica italiana

di mettere insieme i diversi rappresentanti della filiera ippica e gli stakeholder pubblici per un confronto sullo “stato avanzamento dei lavori” per il progetto di rilancio che, giustamente, la Direzione per l’Ippica del Masaf ha indicato come “Grande Ippica Italiana”, a partire dal position paper presentato a valle della prima edizione dell’IGE da parte degli operatori di scommesse.

Alla luce dei cambiamenti in atto quali saranno le strategie future che Mst intende adottare?

“A seguito della riforma della tassazione dell’ippica a quota fissa, come avevamo ripetuto nel corso dei dibattiti precedenti e di confronto con la filiera, abbiamo varato un piano di investimento per un’evoluzione a 360 gradi dei prodotti e servizi forniti agli operatori e per un supporto, in chiave tecnologica, alla filiera ippica, a partire dal progetto di integrazione del sistema di tracciamento tracking delle performance e delle posizione dei cavalli durante le corse. Inoltre, abbiamo avviato un’opera di sensibilizzazione verso i nostri clienti per intraprendere investimenti a supporto della filiera ed in operazioni di marketing e comunicazioni e noi stessi stiamo già supportardo la filiera e la Direzione generale per l’ippica nell’organizzazione degli eventi relativi alle giornate di corsa. Tornando sul nostro core business, ci sono moltissime novità che annunceremo nei prossimi mesi, che stiamo già testando e che, siamo sicuri, traghetteranno il mondo delle corse dei cavalli in un nuovo futuro, ottenendo un riscontro positivo all’interno del mercato.” (Cc)

resente all’Italian Gaming Expo & Conference 2025 Wmg è una delle aziende leader del settore dei giochi di casinò da tempo considerata come marchio d’eccellenza. Con l’online director Manuele Mazzucato facciamo il punto della situazione sull’evento, analizzando il periodo di passaggio e i cambiamenti che sta vivendo l’industria.

“L’edizione passata è stata interessante perché ha offerto la possibilità di spaziare su tematiche sicuramente inerenti al mercato del gioco online, con soggetti diversi fra loro e con un parterre di personaggi interessanti. È un appuntamento diverso rispetto ad altri perché è meno orientato alla parte commerciale e offre un approfondimento sul mercato, sul futuro aiutando le

Diecimilauno Tra bando e realtà Wmg In attesa di nuove regole

aziende a migliorarsi e a proseguire le proprie attività in un settore complicato come quello del gaming.” Che momento sta vivendo il settore?

“Il mercato odierno negli ultimi tempi è cresciuto in maniera vertiginosa. La tecnologia inoltre, e tutto quello che supporta lo sviluppo tecnologico, ha fatto sì che il mercato sia diventato troppo inflazionato e l’offerta, esplosa negli ultimi due anni in maniera esponenziale, ha creato delle problematiche legate a una concorrenza sfrenata. Questa situazione da un lato può dare troppa forza ai concessionari che, vedendosi corteggiati da decine di operatori, assumono un ruolo fondamentale distorcendo il mercato. All’orizzonte poi c’è il rinnovo delle

concessioni che spaventa alcune realtà provenienti dall’online perché ancora non si conoscono tutte le regole tecniche e sappiamo bene che il mercato dell’online è molto diverso da quello fisico.”

Qual è la strategia di Wmg?

“Consolidare e mantenere una forte presenza in Italia, cercando di variare l’offerta del portafoglio giochi, con un’apertura sui mercati esteri. Ci saranno dei passaggi importanti in futuro, la pubblicazione delle nuove regole tecniche è fondamentale e ne abbiamo avuto riprova nei mercati fisici. Sarà dunque un periodo di attesa e bisognerà capire quali saranno le nuove regole del gioco.” (Cc)

un periodo di grande crescita e soprattutto di grandi aspettative per Diecimilauno, presente anch’essa all’edizione 2025 dell’Italian Gaming Expo & Conference. Per la società, completamente controllata dal leader nel mercato del bingo terrestre Milleuno Group, è un momento fondamentale per fare il punto della situazione. A parlarcene è Fabrizio Frenna, Coo dell’azienda, che spiega a riguardo: “Un evento del genere è sempre positivo perché rappresenta un punto di incontro, un momento per scambiare idee e fare networking tra diversi soggetti.

Inoltre sono dei giorni fondamentali

per capire a che punto stiamo con il bando, dal momento che ci troviamo vicini alla scadenza del 7 maggio quando ci sarà l’udienza per il ricorso al Tar presentato da alcuni operatori. Sarà dunque importante capire se la strada che stiamo percorrendo è quella giusta, in vista anche di una tavola rotonda con l’Agenzia delle dogane e monopoli e per chiarire anche altri punti che riguardano la nuova normativa”.

Come giudicate le prospettive del 2025?

“È un periodo di transizione che probabilmente ci porterà alla nuova regolamentazione con un nuovo bando. Per noi di Diecimilauno sarà un periodo di studio dove dovremo capire come muoverci per il prossimo futuro alla luce dei cambiamenti che ci saranno. Pertanto siamo in

attesa di capire le strategie future e ci stiamo preparando al nuovo bando con le regole tecniche che sono state proposte oggi. La necessità senza dubbio è quella di fare chiarezza.”

Qual è il vostro posizionamento sul mercato e le sale dal vivo?

“Siamo ancora leader nel settore e siamo la prima società di bingo terrestre in Italia. La nostra strategia è quella di muoverci verso un consolidamento del tutto online e terrestre. Sicuramente il mercato si sta evolvendo verso l’omnicanalità, i clienti cercano sempre di più questa connection, in tal senso stiamo riscuotendo grosso successo con il nostro bingo live e le slot prodotte in house, i cui titoli, che saranno a breve anche nelle sale, iniziano a portare i loro frutti. La strada tracciata dunque è quella dell’omnicanalità e il nostro obiettivo è quello di consolidare e far crescere questa connetcion tra terrestre e online.” (Cc)

Manuele

Gaming Laboratories International Innovazione, conformità e crescita protagoniste

ra i protagonisti dell’edizione 2025 dell’Italian Gaming Expo & Conference - sia come partecipante che come sponsor- c’è anche Gaming Laboratories International, società che fornisce i principali servizi di test e certificazione di massima qualità per l’industria dei giochi terrestri, delle lotterie e dell’iGaming.

Per Gli, Ige, è “un evento chiave nel settore del gioco d’azzardo italiano. Con l’Italia che sta attraversando importanti riforme normative e la revisione delle licenze di gioco, il mercato si sta evolvendo rapidamente, presentando nuove opportunità per le aziende. La nostra presenza sottolinea il nostro impegno a rimanere all’avanguardia di questi cambiamenti,

a interagire con gli stakeholder del comparto e a orientarci nel mutevole panorama normativo”.

Sarà possibile incontrare i vostri rappresentanti a Roma?

“Come parte della nostra partecipazione, saremo anche presenti in uno spazio dove ci collegheremo con clienti, professionisti del settore ed esperti normativi. Ciò fungerà da piattaforma per discussioni significative sugli ultimi sviluppi del mercato e sul futuro del gioco d’azzardo in Italia. Attraverso la sponsorizzazione, supportiamo anche l’obiettivo più ampio dell’evento di facilitare il dialogo sia sulle sfide che sulle opportunità all’interno del settore e di contribuire a plasmare la sua traiettoria futura.”

Bmm Testlabs La certificazione a supporto della trasformazione del settore

nche Bmm Testlabs, il laboratorio di test per giochi più consolidato e con maggiore esperienza al mondo, rinomato per la conformità eccezionale dei prodotti e i servizi di test, sarà presente all’Italian Gaming Expo & Conference di Roma.

tegico per le operazioni nella regione. Oggi, il laboratorio italiano rimane una componente chiave della rete di test globale di Bmm, supportando progetti di certificazione sia locali che internazionali con una competenza tecnica senza pari.

Simona Dutto, key account manager presso Gli, condivide i suoi pensieri su Ige 2025: “Dopo il successo dello scorso anno, sono entusiasta di partecipare alla seconda edizione. L’anno scorso, ho avuto il privilegio di partecipare a un dibattito di gruppo sull’emancipazione femminile nell’industria del gioco d’azzardo, un’opportunità e un’esperienza incredibili. Non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserva l’evento di quest’anno e le entusiasmanti opportunità che porterà. Questo è davvero l’evento a cui non si può mancare per chiunque voglia rimanere al passo con i tempi o essere connesso al futuro del mercato del gioco d’azzardo italiano”. Partecipando a Ige 2025, Gli riafferma il suo impegno nel promuovere innovazione, conformità e crescita nel settore del gioco d’azzardo italiano. (Fm)

iGaming & cybersecurity di Bmm

Testlabs, afferma: “L’Italia è sempre stata un mercato chiave per Bmm e siamo orgogliosi di far parte di questo importante evento del settore. Ige offre un’ottima piattaforma per condividere approfondimenti, interagire con partner locali e rafforzare il nostro supporto agli operatori e agli enti regolatori che stanno navigando in un periodo di trasformazione”.

Una presenza che riflette il suo impegno di lunga data nei confronti del mercato italiano. Con decenni di esperienza globale e una solida reputazione nella certificazione di prodotti di gioco terrestri, online e Vlt, Bmm mira a contribuire al dialogo su innovazione, gioco responsabile ed evoluzione normativa. Il rapporto di Bmm con la regolamentazione del gioco italiana è profondo. Bmm Italia è stata fondata oltre 13 anni fa, affermandosi come un hub storico e stra-

La vasta pratica di Bmm nel mercato italiano, abbinata a una comprovata esperienza nel supportare le più grandi reti di gioco del Paese, garantisce sia una profonda conoscenza tecnica che una comprensione sfumata dei requisiti locali. Inoltre, Bmm è attivamente impegnata nel supportare i prossimi cambiamenti normativi che interessano il settore del gioco online italiano e sta lavorando a stretto contatto con le parti interessate del comparto per garantire una transizione fluida, conforme e preparata.

Marzia Turrini, presidente di

Quale sarà il ruolo di Bmm ad Ige?

“Durante l’evento, gli esperti del mercato italiano di Bmm parteciperanno come relatori, contribuendo con le loro conoscenze ed esperienze alle discussioni chiave sulle tendenze normative e tecnologiche.

Inoltre, il team esecutivo di Bmm sarà disponibile per incontri con clienti e stakeholder per presentare l’intero portafoglio di servizi dell’azienda, tra cui la certificazione dei prodotti, le soluzioni di sicurezza informatica di Big Cyber e la formazione sul gioco responsabile tramite RG24seven.” (Fm)

Simona
Dutto

OnShop Inclusività, sicurezza e

innovazione

a mission dell’azienda è aiutare le persone a far parte dell’era digitale, rendendo i pagamenti online accessibili a tutti: OnShop, con il suo buono spesa prepagato per lo shopping online, distribuito in oltre 100.000 punti vendita in tutta Italia, ha trasformato il suo manifesto in realtà. L’azienda emette l’omonimo voucher utilizzabile per gli acquisti su web, senza necessità di utilizzare la carta di credito. Un sistema sicuro per il cliente finale, che acquista OnShop in contanti e lo spende online, per i merchant affiliati a cui è garantito il pagamento in

InfoCert

quanto il metodo è prosoluto e non prosolvendo, e per le Aagg, visto che per effettuare un pagamento, OnShop invia una Totp via Sms al numero di telefono mobile europeo dell’utilizzatore finale. Una soluzione win-win per tutte le parti coinvolte. La novità del 2025 è l’introduzione di MyOnShop, l’App proprietaria OnShop per migliorare la customer experience ed essere più green, ad esempio attraverso la smaterializzazione dello scontrino su cui viene stampato il Pin ed un pocket in cui conservare i voucher. Per l’industry del gaming MyOnShop mette a disposizione dei Merchant affiliati strumenti che contribuiscono all’identificazione digitale dell’utilizzatore. È il caso della funzione Cli Lock, che prevede l’invio della Totp

L’eccellenza della sicurezza digitale nel gaming

ll’Italian Gaming Expo & Conference si parlerà anche, e molto, di certificazioni, digital wallet e sicurezza informatica.

InfoCert, il più grande qualified trust service provider in Europa e leader nelle soluzioni di digitalizzazione a norma, sarà presente con forza e si annuncia già come uno degli assoluti protagonisti della due giorni di esposizioni e panel, il 9 e il 10 aprile, al Salone delle Fontane a Roma.

L’autorità di certificazione è presente in più di 60 Paesi e partner di fiducia di oltre 5.000 grandi realtà in tanti settori diversi. Oltre al gaming, ovvio.

Quali sono i contenuti disposizione del gioco regolamentato?

“La digitalizzazione nel settore del gaming e delle scommesse ha

trasformato radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono, acquistano e usufruiscono di videogiochi e piattaforme per giocare. Le nostre soluzioni Digital Trust contribuiscono a garantire la sicurezza delle transazioni online attraverso tecnologie di riconoscimento e verifica dell’identità avanzate e all’avanguardia”, assicurano dall’autorità di certificazione.

solo al mobile italiano +39 registrato dal cliente per il conto gioco e, più in generale, alle funzioni di identificazione forti di MyOnShop attraverso lo Spid o un Kyc digitale.

Quello del gaming è un mercato complesso: OnShop è sempre alla ricerca di innovazioni che garantiscano a tutte le parti coinvolte la migliore esperienza, responsabile e soddisfacente.

Quanto è importante, in questo scenario, la partecipazione a Ige e Iga?

“La possibilità di esprimere i nostri valori a Ige e Iga è un’occasione unica per condividere con i player del mercato le nostre idee e la nostra capacità di innovazione, oltre a poter ascoltare novità ed esigenze di partner e prospect, in un ambiente che riunisce le eccellenze del settore”, afferma Claudio Castellani, chairman di OnShop.” (Ca)

Anche in termini di digitalizzazione e parlando di Id Wallet, le soluzioni del qualified trust service provider sono perfette: “La digitalizzazione ha profondamente trasformato il modo in cui gli utenti interagiscono con le piattaforme di scommesse, rendendo imprescindibile per gli operatori garantire elevati standard di sicurezza nelle transazioni online. Tecnologie avanzate di riconoscimento e verifica dell’identità sono oggi strumenti chiave per tutelare utenti e operatori - informano - a partire dal 24 dicembre 2027, vi sarà l’obbligo di accettare l’European Digital Identity Wallet come metodo di identificazione online. È un mezzo sicuro, standardizzato e interoperabile per l’autenticazione e la verifica dell’età, facilitando un accesso responsabile e conforme ai servizi di gioco online”. (Ca)

Claudio Castellani

Giotto Better Solution L’evoluzione del gioco

al primo negozio di scommesse ippiche aperto a Lucca nel 1952, il percorso della famiglia Ughi nel mondo del gioco pubblico è stato segnato da una crescita continua, all’insegna dell’innovazione e della qualità del servizio. È su queste basi che nel 2018 nasce Giotto Better Solution, fondata da Maurizio e Luigi Ughi con l’obiettivo di mettere a disposizione l’esperienza maturata in decenni di attività per offrire soluzioni avanzate a concessionari e gestori di gioco pubblico, in Italia e all’estero.

Con una visione chiara delle esigenze del mercato, Giotto Better Solution si propone di realizzare prodotti e servizi pensati per rendere più accoglienti e funzionali i punti vendita. L’attenzione è rivolta sia all’esperienza dell’utente finale, che deve trovare ambienti confortevoli e moderni, sia al titolare del

negozio, che ha bisogno di strumenti affidabili per gestione e sicurezza.

“Affidarsi a Giotto vuol dire affidarsi a gente che se ne intende”, spiega Luigi Ughi, ricordando come l’azienda abbia già contribuito nel 2000 alla nascita della prima grande rete italiana di negozi di gioco pubblico. Oggi, Giotto progetta soluzioni innovative per agenzie di scommesse, dai terminali ai sistemi di pagamento, con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Un ambito su cui l’azienda ha investito in anticipo è quello degli esports a base sportiva, in particolare calcio e basket. “Dal 2019”, continua Luigi Ughi, “Giotto ha sviluppato una piattaforma proprietaria pensata per essere utilizzata nei negozi fisici, con eventi distribuiti tra le 10 del mattino e la mezzanotte. L’idea è quella di partire dal retail, avvicinando il cliente in

Fintexa Tracciabilità totale per ogni operazione

intexa è una start up innovativa che opera come software developer/system integrator nel settore fintech. L’azienda è nata nel 2020 con una missione ben precisa: facilitare la digitalizzazione dei pagamenti. Lo spiegano Domenico Trodella e Pasquale Luciano, founder dell’azienda: “Crediamo che il futuro dei pagamenti sia digitale, e stiamo lavorando per rendere questa transizione il più semplice ed efficiente possibile”.

Su cosa si basa il servizio che offrite?

“Il cuore tecnologico di Fintexa è la nostra piattaforma white label

Wm Operating System, progettata per essere modulare, scalabile e integrabile.”

Quali sono gli altri vostri prodotti di punta?

“Tra i nostri prodotti di punta c’è Paysystem”, spiega Luciano, “una piattaforma nazionale che offre la possibilità di scegliere come pagare tributi, imposte o rette. Per gli esercenti significa certezza dei costi e chiarezza degli importi, mentre per gli utenti significa libertà di scelta, rapidità e trasparenza. Un altro pilastro è Wmpsd (Open banking), una piattaforma completa per gestire i servizi Payment initiation service; Account information service, per aggregare in un unico punto le informazioni dei propri conti in sicurezza e il check Iban, fondamentale per verificare l’as-

presenza, per poi estendere l’offerta anche al digitale”.

La mancanza di riconoscimento da parte di federazioni sportive ha finora frenato l’autorizzazione da parte dell’Agenzia dogane e monopoli, nonostante il prodotto sia stato sviluppato nel pieno rispetto delle normative e con ottimi riscontri in termini di funzionamento e gradimento.

Quali sono gli scenari attuali?

“Ora sembra esserci una maggiore apertura. E noi siamo pronti, perché facciamo tutto secondo le regole, con l’obiettivo di portare l’innovazione anche nel settore degli esport.”

Giotto Better Solution continua così il suo impegno per trasformare il punto vendita in un luogo moderno, sicuro e all’avanguardia, in linea con le esigenze di un mercato sempre più competitivo e in evoluzione. (Dd)

sociazione tra Iban e dati fiscali. Ma senza dimenticare il Customer information management, un sistema Crm evoluto per gestire efficientemente le informazioni sui clienti.”

Avete un prodotto specifico per il mercato del gioco?

“Quella che ci lega al mondo del gaming”, aggiunge Trodella, “è la nostra Gambling solution, che permette agli operatori di gestire il ciclo di vita delle loro operazioni di gioco, dalla creazione alla gestione delle transazioni, all’analisi delle performance in un mondo esigente come quello del gaming, che negli ultimi anni ha visto un forte avvicinamento ai pagamenti digitali. La nostra soluzione, pensata per garantire la tracciabilità di tutte le operazioni nel rispetto della normativa vigente e in totale trasparenza, offre risposte immediate, facilitando attività cruciali come il check Iban, le rendicontazioni in tempo reale e la riconciliazione dei pagamenti”. (Dd)

Luigi Ughi

Habanero Plasmare l’onda del cambiamento

uove sfide in un mercato che cambia. Arcangelo Lonoce, head of business development di Habanero parla della partecipazione a Ige 2025 e analizza gli obiettivi dell’azienda.

Quali sono le vostre aspettative su Ige 2025 e in che modalità parteciperete?

“Siamo felici di avere una presenza attiva a Ige, consci del fatto che rappresenti un’opportunità di fare il punto sullo stato dell’arte del settore e, allo stesso tempo, comprendere e contribuire al delineare le tendenze evolutive dello stesso in un periodo di cambiamento cruciale. Gn Media ha una lunga storia di creazione e distribuzione di contenuti di primo livello, e riteniamo che Ige 2025 sia uno strumento puntuale ed essenziale per decifrare

le importanti trasformazioni in atto nel settore.”

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

“Mai più di ora, l’etica che contraddistingue la ragion d’essere di Habanero - ovvero lo sviluppo delle strategie aziendali tramite lo spirito di servizio al cliente prima di tutto –si rivela imprescindibile nel ritagliarsi un ruolo primario nei nuovi scenari in fase di delineamento. Habanero insisterà dunque nella creazione attiva di sinergie strategiche con i propri clienti, supportandoli nel navigare le ingenti sfide del prossimo futuro con successo, attraverso la propria agilità e velocità di esecuzione unite alla consolidata qualità di contenuti e di proposte pensate per il giocatore italiano di oggi.”

Cosa rappresenta per Habanero il mercato italiano?

Giochi del Titano Verso il futuro tra norme e tecnologia

resenti all’edizione 2025 dell’Italian Gaming Expo & Conference, in programma il 9 e 10 aprile al Salone delle Fontane a Roma, anche la Giochi del Titano (la società che gestisce il “casinò” sammarinese) e il suo nuovo amministratore delegato e storico direttore generale Salvatore Caronia.

“Credo che si tratti di un’occasione importante per l’Italia e per il mondo del gioco nelle sue diverse reti distributive”, afferma Caronia, che aveva presenziato anche all’edizione inaugurale

del 2024. “Chi vi appartiene fa bene a prendere parte all’evento romano, così da costruire una visione di insieme del mercato e soprattutto al fine di relazionarsi e interagire anche in termini di comunicazione sugli scenari futuri”.

Quali sono i più importanti, a suo giudizio?

“Innanzitutto le novità che potranno essere viste dal punto di vista tecnologico, a cominciare dall’esperienza dell’intelligenza artificiale e dalle sue ricadute in diversi segmenti del gioco. Poi, le novità normative in arrivo. È importante prendere contatto con le istituzioni e capire come esse rispondono ai fabbisogni diversi che sono presenti nel settore del gioco.”

“Il mercato italiano è sempre stato al centro delle nostre strategie di prodotto, scelta premiata dalla crescita locale e globale del marchio nel tempo. L’identificazione del mercato italiano come brodo di coltura delle tendenze in atto a livello globale ci ha premiati, ponendoci in una posizione di privilegio nell’espansione dei nostri prodotti in tutto il mondo. Più che mai dunque, continueremo a produrre giochi e soluzioni con un occhio di riguardo all’Italia, ed in particolare alle tendenze in atto da parte degli operatori nel rapportarsi alle esigenze cangianti dei propri clienti. Pur consci delle sfide davanti a noi, siamo molto eccitati di navigare e contribuire a plasmare l’onda di cambiamento in atto in Italia nel 2025, e determinati a coglierne tutte le opportunità di crescita.” (Cc)

Una propensione al confronto e all’incontro che non distoglie la Giochi del Titano dalla sua attività “quotidiana” in quel di Rovereta, dove si sta puntando molto anche sulla diversificazione dell’offerta, con un’attenzione particolare alla cultura.

Da aprile a maggio la Sala Diamond ospita infatti la nuova edizione di “Mementi – Mercoledì d’autore” diventata oramai un punto fermo nel panorama culturale non solo sammarinese e organizzata in collaborazione con la casa editrice bolognese Minerva.

Ogni mercoledì nella Sala Rubino alle 18,30, spazio a letteratura, saggistica, poesia, musica leggera e lirica, per un totale di nove incontri che offriranno l’opportunità di essere testimoni di storie straordinarie. (Amr)

Arcangelo Lonoce

Altenar L’innovazione su misura

ltenar, fondata nel 2011, è un fornitore leader di software di scommesse sportive all’avanguardia per operatori autorizzati in tutto il mondo. Rinomata per la sua stabilità e per il servizio personalizzato, l’azienda si è costruita una solida reputazione nel settore globale dell’iGaming, così come in Italia.

Prodotto di punta dell’azienda è una piattaforma di scommesse sportive completamente gestita che si integra perfettamente con i sistemi di Pam, Player account management. La soluzione di scommesse sportive di Altenar è tra le più personalizzabili del settore, con configurazioni avanzate di frontend, contenuti, quote e limiti. In Italia, Altenar offre un layout di scommesse sportive su misura che si allinea alle preferenze locali, alle normative e alla popolarità di diversi sport.

Inoltre, Altenar offre una soluzione

WorldMatch

di scommesse sportive chiavi in mano che combina il suo modulo di scommesse sportive con un Pam interno, offrendo un pacchetto completo allin-one con integrazione Crm, funzionalità Kyc e supporto multicanale, inclusi terminali di scommesse self-service e applicazioni mobili.

Nello spazio di vendita al dettaglio, il software di Altenar alimenta oltre 10mila sedi fisiche in tutto il mondo, consentendo scommesse in negozio, ricariche di account e funzionalità di cash-out. Il terminale di scommesse self-service offre un’interfaccia touchscreen intuitiva per il coinvolgimento degli utenti.

Un punto chiave per il mercato italiano è il rinnovato Italian bet builder, creato su misura per conformarsi al quadro normativo italiano. Questa innovazione attinge all’eredità calcistica italiana e consente agli scommettitori di combinare più mercati all’interno di

Anticipare le tendenze per dare risposte al mercato

artecipare a Ige 2025 per WorldMatch è un’opportunità strategica per consolidare la nostra presenza nel mercato e presentare in anteprima le nostre ultime innovazioni.

“Ige è un evento di riferimento per il gaming, un’occasione unica per incontrare operatori e partner, condividere idee e rafforzare relazioni commerciali”, afferma Andrea Boratto, Ceo di WorldMatch.

Qual è il messaggio con cui accoglierete chi vi incontrerà a Ige?

“Per noi, essere presenti significa ribadire il nostro ruolo da protagonisti nel settore, anticipando le tendenze e rispondendo alle

esigenze del mercato”.

Cosa porterete in particolare a Roma?

“Presenteremo diverse innovazioni tra cui un’importante novità per il mercato regolamentato italiano che verrà lanciata a maggio: un prodotto innovativo progettato per migliorare l’esperienza di gioco online. Una delle principali novità sarà una nuova tipologia di slot ispirata alle Vlt terrestri. È un prodotto sviluppato con un’interfaccia utente pensata per garantire la massima familiarità con i giochi retail, ma ottimizzata per l’ambiente digitale, in particolare per il mobile. La sua esperienza di gioco riprende fedelmente il modello del segmento terrestre, includendo quattro jackpot di varia entità per offrire un maggiore coinvolgimento

un singolo evento, tra cui selezioni su gol, calci d’angolo, cartellini e proposte di giocatori, e offre quote migliorate e scommesse personalizzate.

Un altro aggiornamento del prodotto include una lobby di esport con navigazione intuitiva, un lettore di streaming personalizzato, tabelloni segnapunti in tempo reale e un tracker di mappe in tempo reale. La recente partnership di Altenar con Data.Bet li renderà i primi a offrire questo prodotto in Italia.

Come si inquadra la presenza di Altenar all’Ige? La parola al direttore regionale Francesco Papallo.

“La nostra presenza all’Italian Gaming Expo & Conference riflette il nostro impegno nel fornire soluzioni innovative e su misura per il mercato italiano e non solo. Siamo entusiasti di mostrare i nostri ultimi progressi e discutere di come Altenar può supportare gli operatori nel raggiungimento di una crescita sostenibile”. (Dd)

agli utenti”.

Quale obiettivo si pone WorldMatch in questo evento?

“L’innovazione è il nostro motore e il nostro obiettivo è portare sul mercato soluzioni sempre più performanti e sicure. A Ige mostreremo il frutto del nostro lavoro, puntando su tecnologia, qualità e un’offerta di gioco sempre più coinvolgente. A livello commerciale, WorldMatch sta completando il processo di certificazione per il mercato svizzero e, nel corso dell’anno, saremo operativi con i tre principali casinò online del paese. Di recente, abbiamo ottenuto anche la certificazione per operare in Sudafrica, un passo significativo per la nostra crescita nei mercati regolamentati. Siamo entusiasti di presentare queste novità a Ige 2025 e di confrontarci con i principali attori del settore sulle nuove frontiere del gaming online”. (Dd)

Francesco Papallo

Play’n GO Ascoltare i partner per crescere

n debutto eccellente. È quello di Play’n GO, presente all’edizione 2025 di Ige e Iga.

“Abbiamo sempre avuto una forte presenza in Italia, ma partecipare a Ige e Iga quest’anno sembra l’occasione perfetta per entrare in contatto con i nostri numerosi clienti nel Paese. Siamo entusiasti di mostrare ciò che Play’n Go ha da offrire e di rafforzare le nostre collaborazioni in questo importante mercato. Offriamo intrattenimento da casinò di livello mondiale in Italia dal 2018 e siamo assolutamente impegnati a continuare ad alzare l’asticella”, spiega Michele Stefanelli, che ne è sales leader per l’Italia.

Quanto è importante il mercato del gioco italiano per un’azienda come la vostra che opera praticamente su scala globale?

“L’Italia è sempre stata una priorità per Play’n GO ed è un mercato in cui vediamo un significativo potenziale di crescita. Siamo orgogliosi di essere live con tutti i primi venti operatori del Paese e la nostra quota di mercato continua ad aumentare. Le uscite recenti, come Rich Wilde and the Tome of Insanity, hanno avuto un andamento molto positivo negli ultimi mesi. Ciò dimostra l’enorme interesse che c’è tra i giocatori di casinò italiani per i giochi che fanno uno sforzo in più. Con il nostro team dedicato e le nostre solide collaborazioni siamo convinti che il meglio debba ancora venire.”

In Italia è in corso la gara per il rinnovo delle concessioni di gioco online. Quali sono le vostre aspettative per il mercato futuro che la gara delineerà?

Digital Angels Responsabilità e sostenibilità scelte vincenti

al 2018 le aziende del settore del gioco se la sono dovuta vedere con il decreto Dignità. A tracciare un bilancio in materia è Piermario Tedeschi, founder e managing director Digital Angels, società presente a Ige.

“Paradossalmente - e lo dico da pubblicitario - la restrizione ha avuto effetti positivi: le aziende si sono focalizzate su qualità del prodotto, user experience e retention, con maggiore attenzione al gioco responsabile. Digital Angels (digitalangels.com) ha affinato le strategie di digital marketing in un settore ad alta competizione, sviluppando le migliori case history del mercato, grazie all’integrazione di creatività, media e AI utilizzando le attività lecite

quali Seo, Cro e Analytics, senza infrangere il divieto.”

Quale può essere il ruolo delle aziende nella comunicazione del gioco responsabile?

“Le aziende devono promuovere il gioco responsabile con una comunicazione chiara, per costruire una base clienti solida e sostenibile. Tuttavia, il decreto Dignità non ha ridotto la ludopatia, che è aumentata. Il problema è sistemico e la soluzione non è vietare la pubblicità: servono investimenti e regolamentazioni che tutelino ed aiutino il consumatore e la sostenibilità del settore.”

Quali sono le evoluzioni nel digital marketing del settore?

“Oltre all’uso crescente dell’AI, il trend principale è stato il lancio di siti informativi paralleli, che aggirano

“Stiamo monitorando attentamente il processo di gara per assicurarci di poter supportare i nostri clienti in ogni modo possibile. L’allentamento delle restrizioni sulla sponsorizzazione del calcio, ad esempio, rappresenta una grande opportunità per gli operatori di aumentare l’acquisizione e guidare la crescita del mercato. Play’n GO si impegna a essere lì per i nostri partner in ogni fase del percorso, aiutandoli a prosperare in questo mercato in evoluzione. Nessun altro studio di intrattenimento da casinò ha avuto un impatto così forte in Italia come il nostro, e questo perché ci siamo sempre presi il tempo di ascoltare attentamente i nostri partner. Ciò non cambierà e siamo estremamente ottimisti per il futuro.” (Amr)

il divieto pubblicitario nel rispetto delle norme Agcom, evidenziando una lacuna regolatoria che il legislatore dovrebbe colmare.

Se a questo aggiungiamo il fallimento nel contrasto alla ludopatia, è chiaro che i tempi sono maturi per una revisione normativa. Accolgo con favore la recente risoluzione sulle “Prospettive di riforma del calcio italiano” in commissione Cultura al Senato, promossa dall’onorevole Paolo Marcheschi, che riapre il dibattito sulla pubblicità nel settore, con l’endorsement del ministro dello Sport Andrea Abodi e del presidente della Figc Gabriele Gravina.

Auspico un aggiornamento normativo che combini investimenti e strumenti efficaci per combattere la ludopatia ed anche maggiori aperture per un settore che rappresenta una quota rilevante del Pil italiano, con licenze in scadenza e costi in aumento per gli operatori.” (Amr)

Michele
Stefanelli

PSM TECH TECNOLOGIA, ESPERIENZA E VISIONE PER IL GIOCO DI DOMANI

Il Ceo Lorenzo Stacchini illustra la strategia dell’azienda: consolidare la leadership come fornitore di piattaforme tecnologiche per il gaming terrestre e online, supportando i produttori di contenuti con soluzioni pronte all’uso e sempre allineate alla normativa

Nel cuore della tecnologia applicata al gaming, Psm Tech - business unit del gruppo Seco - continua il suo percorso di crescita e innovazione, posizionandosi oggi come player di riferimento a livello internazionale.

Abbiamo incontrato il Ceo Lorenzo Stacchini per fare il punto sul presente e sul futuro dell’azienda, in un settore sempre più competitivo e in continua evoluzione.

Psm Tech è un’eccellenza italiana riconosciuta anche all’estero. Quanto conta il Made in Italy nel vostro percorso?

“Il Made in Italy per noi è un punto d’orgoglio e un valore aggiunto. La nostra azienda è italiana al 100 percento, e tutta la progettazione e produzione avviene nei nostri stabilimenti ad Arezzo. Questo ci ha permesso di essere estremamente resilienti, come abbiamo dimostrato già durante la pandemia di Covid-19, quando la nostra capacità di gestione delle scorte ci ha consentito non solo di fronteggiare lo shortage globale di componenti elettronici, ma anche di acquisire nuovi clienti in Europa. Ancora oggi questo approccio ci consente rapidità, controllo e qualità totale su ogni fase della produzione.”

Quali sono i vostri principali ambiti di attività oggi?

“In Psm Tech realizziamo prodotti hardware e

software ad alto valore aggiunto, rivolti a mercati come entertainment, infotainment e soprattutto gaming. Produciamo schede elettroniche per i principali produttori di gioco, sia italiani che internazionali, e sviluppiamo direttamente giochi sotto il nostro brand consolidato, GoodStar, oggi un marchio riconosciuto sul mercato, che identifica la nostra offerta di giochi Awp, Vlt e online, con oltre 120 titoli all’attivo. È un brand che ci ha permesso di distinguerci con uno stile moderno, un forte appeal visivo e contenuti di qualità.”

La multicanalità sembra essere un punto centrale della vostra strategia. Come la interpretate?

“Per noi la multicanalità è una leva strategica fondamentale. Offrire giochi e contenuti capaci di essere fruiti tanto sulle macchine terrestri quanto online consente al giocatore un’esperienza fluida, coerente e continua. Inoltre, questo approccio rafforza la riconoscibilità e la fi-

Lorenzo Stacchini

delizzazione al nostro marchio. In questo contesto si inserisce il nostro Sdk OpenDomino, una delle nostre innovazioni più importanti.”

Ci può raccontare di OpenDomino?

“OpenDomino è una piattaforma aperta, sviluppata sia per il mercato online che per il mondo delle Awp, pensata per essere la soluzione ideale per le software house fabless. Il suo punto di forza è la semplicità: i produttori di giochi devono pensare solo al contenuto creativo, mentre tutto il restodalla compliance normativa, ai sistemi di pagamento, ai menu di servizio e al controllo remoto - è gestito dalla piattaforma. È basato sulla nostra scheda proprietaria G640S e comprende un Sdk disponibile in licenza per tutti gli operatori interessati a portare il proprio software di gioco su hardware Psm Tech. Questo rende la nostra proposta unica: mettiamo a disposizione un ecosistema completo e già pronto per il mercato, con scalabilità industriale e tutta l’affidabilità di un gruppo come Seco alle spalle.”

gna, e nel 2021 abbiamo lanciato ufficialmente GoodStar come brand unico per giochi Awp, Vlt e online. Infine, negli ultimi mesi stiamo definendo importanti partnership strategiche con partner inseriti nel mercato estero del gaming. Questo permetterà una sensibile accelerazione per il lancio dei nostri giochi sia in Italia sia nei mercati internazionali.”

Quali sono i prossimi obiettivi di Psm Tech?

Guardando al passato, quanto è stata importante la capacità di adattarsi alle evoluzioni normative e tecnologiche?

“È stata cruciale. Sin dall’inizio, quando nel 2003 il mercato del gioco legale è stato regolamentato in Italia, ci siamo posti come partner tecnologico dei produttori di contenuti, accompagnandoli nel cambiamento.

Abbiamo certificato i nostri prodotti in tempi record a ogni evoluzione normativa e costruito rapporti di lungo periodo. Questa capacità di adattamento e reazione ci ha poi permesso di espanderci all’estero, iniziando dal 2010 con collaborazioni con produttori di macchine da casinò in Sud ed Est Europa e proseguendo fino al mercato latino-americano e asiatico.

La nostra crescita non si è mai fermata: nel 2017 abbiamo realizzato un importante progetto in Spa-

“Continueremo a investire nell’innovazione tecnologica e nel rafforzamento della nostra presenza internazionale. La strategia è chiara: consolidare la leadership come fornitore di piattaforme tecnologiche per il gaming terrestre e online, supportando i produttori di contenuti con soluzioni pronte all’uso e sempre allineate alla normativa.”

In sintesi, come vede il futuro del settore?

“Il futuro del gaming è ancora tutto da scrivere, ma sarà sicuramente all’insegna di tecnologia, personalizzazione, e multicanalità. Noi ci siamo già dentro con una struttura solida, una visione chiara e un’offerta che unisce hardware, software e contenuti. Le sfide normative continueranno, ma continueremo a essere attivi nel dialogo istituzionale per favorire un quadro stabile che possa dare slancio a tutto il comparto. Con GoodStar e OpenDomino, siamo pronti a cogliere ogni opportunità, continuando a mettere l’innovazione al servizio del gioco.”

Fusione del doppio binario l’assoluzione penale nel processo tributario

Dopo la recente proroga delle concessioni per la gestione delle reti di apparecchi, il regolatore avvia i lavori per la nuova generazione di slot che sarà oggetto della nuova gara

Nel diritto tributario italiano vige tradizionalmente il principio del doppio binario, cioè un’indipendenza tra giudizio penale e giudizio tributario. In pratica, l’esito di un processo penale per reati fiscali (ad esempio un’assoluzione o una condanna) non vincola automaticamente il parallelo contenzioso tributario sugli stessi fatti, e viceversa. Questo assetto poteva portare a situazioni paradossali: un contribuente assolto in sede penale poteva comunque vedersi confermare un avviso di accertamento fiscale sugli stessi fatti (o al contrario, una condanna penale per reato tributario poteva coesistere con l’annullamento dell’atto impositivo in Commissione tributaria). Nel 2024 il legislatore è intervenuto per attenuare questa rigidità, introducendo un’importante eccezione. Con il decreto legislativo n. 87/2024 è stato inserito l’art. 21-bis nel Dlgs. n. 74/2000, proprio allo scopo di riconoscere, in determinati casi, efficacia nel processo tributario alle sentenze penali di assoluzione.

Nei mesi successivi all’entrata in vigore della norma (29 giugno 2024), la Corte di cassazione – Sezione tributaria ha emanato alcune decisioni chiave che chiariscono la portata applicativa dell’art. 21-bis. In particolare, con due ordinanze (nn. 1148 e 2388 del 2025) e una sentenza (n. 2686 del 2025), la Cassazione ha definito in modo dettagliato quando e come una sentenza penale di assoluzione può influire sul contenzioso tributario, evitando contraddizioni tra le decisioni dei due procedimenti.

Le condizioni fondamentali per l’efficacia nel processo tributario:

1. Irrevocabilità e conclusione del dibattimento: la sentenza di assoluzione deve essere irrevocabile e pronunciata al termine di un dibattimento penale, e

Francesco Scardovi

Dottore Commercialista e Revisore legale

Partner Studio Scardovi & Giordani

Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu

non in fase di indagini preliminari o udienza preliminare.

2. Formula di merito: la sentenza deve contenere una delle due formule di assoluzione previste dal codice di procedura penale, ossia “perché il fatto non sussiste” o “l’imputato non lo ha commesso”.

3. Identità di soggetti e fatti: i soggetti coinvolti e i fatti contestati nel processo tributario devono essere gli stessi del processo penale. In altre parole, l’assoluzione penale deve riguardare la stessa persona e gli stessi fatti materiali oggetto di accertamento tributario.

Applicazione retroattiva della norma

La Corte ha stabilito che l’art. 21-bis si applica retroattivamente anche alle sentenze penali di assoluzione che sono state emesse prima del 29 giugno 2024 (data di entrata in vigore della nuova normativa). Tuttavia, è necessario che il relativo procedimento tributario sia ancora pendente in Cassazione al momento dell’entrata in vigore della legge. Questo significa che anche le sentenze di assoluzione pronunciate prima di questa data, se ancora pendente

Giancarlo Marzo

Managing partner

Studio legale e Tributario Marzo Associati giancarlo.marzo@marzoassociati.it

a cura di Francesco Scardovi e Giancarlo Marzo
Studio di consulenza tributaria ITALIA GIOCO LEGALE

il giudizio tributario, avranno efficacia nel processo tributario.

Le principali pronunce della Cassazione

•  Ordinanza n. 1148/2025: la Corte ha escluso l’applicabilità dell’art. 21-bis quando la sentenza di assoluzione è stata emessa dal Gip al termine dell’udienza preliminare, perché non deriva dal dibattimento. La sentenza di assoluzione in questa fase, pur se emessa con una formula di merito, non ha l’effetto di giudicato nel processo tributario.

•  Ordinanza n. 2388/2025: la Corte ha ribadito che, anche se la sentenza penale di assoluzione è stata emessa prima dell’entrata in vigore dell’art. 21-bis, essa avrà comunque effetti nel processo tributario, a condizione che il relativo procedimento in Cassazione sia ancora pendente.

•  Sentenza n. 2686/2025: In questa sentenza, la Corte ha precisato che la sentenza penale di assoluzione deve essere depositata in Cassazione al-

Gruppo Terrabusi

L’avanguardia multichannel del

gioco

Tira aria di novità nel Gruppo Terrabusi, sia per Nazionale Elettronica che per Streetweb.

Come evidenziato nella recente Fiera Enada a Rimini, partendo dalle Awp, si conferma nei risultati la performance della Jackpot Collection, l’innovativo multigame omologato sui cabinet Lucky Cash e Mister Lucky con fantastici schermi verticali touch da 32”; questi i titoli dei cinque giochi: Gold Digger, Pharaoh, Turtles Run, Samurai e The God Mother.

Altri multigame super performanti sono la Terry Green e la Spin Choice.

Per quanto riguarda i giochi Vlt prosegue la collaborazione con i leader di mercato in Marocco, mentre sulle piattaforme italiane

meno 15 giorni prima dell’udienza o della camera di consiglio. Il mancato rispetto di tale termine impedisce che la sentenza venga utilizzata nel processo tributario.

Conclusioni

L’introduzione dell’art. 21-bis ha avuto un impatto significativo, modificando il tradizionale sistema di autonomia tra il processo penale e il processo tributario. La nuova norma mira a evitare contraddizioni nelle decisioni, impedendo che una persona venga ritenuta colpevole in un processo penale e, allo stesso tempo, soggetta a pretesa fiscale per gli stessi fatti. Alla luce delle suddette pronunce, in caso di coesistenza di procedimenti penali e tributari, è necessario che il contribuente invochi la sospensione del giudizio tributario fino all’estinzione del processo penale o che, in assenza di accordo con gli Uffici tributari, prosegua nei gradi di giudizio del contenzioso, ove soccombente, in attesa della conclusione del procedimento penale.

Next, Inspired e la nuovissima piattaforma Aresplay sono stati lanciati tanti giochi, tra cui ricordiamo Inca Treasure, Money Frog, Wild Tiger, Mummies e recentemente Super Black Link.

Le novità si estendono anche alla linea hardware con il lancio della versione aggiornata del popolare I-Change (cambia cambia con terminale per i servizi) che, oltre ad un upgrade tecnologico, integra nuove funzionalità, tra le quali le ricariche

dei wallet, strumenti fondamentali per l’evoluzione dei Pvr e dei punti vendita servizi. La gamma dei prodotti di Nazionale Elettronica si completa con i sempre affidabili self scommesse Bsst e con le Service Point per tutti i tipi di ricariche.

“Streetweb, la software house del Gruppo - sottolinea l’amministratore delegato Chiara Terrabusi - offre inoltre una libreria molto corposa di slot online per l’Italia e per l’estero (con il brand Ne Games) con in testa la best seller Stellina e le sue evoluzioni Stellina 6 e Stellina 4 Link”.

A brevissimo uscirà sul mercato anche la gamma Evolution che rappresenta il restyling dei titoli di maggior successo come Stellina, Madame Fortuna, Woman e Starlight. (Fm)

Bookmaker in gara senza “assicurazione”

A RISCHIO IL COINVOLGIMENTO DELLE COMPA-

GNIE ASSICURATIVE PER LE GARANZIE FIDEJUS-

SORIE PER PARTECIPARE AL RIORDINO DEL GIOCO

ONLINE: I COSTI PER LE SOCIETÀ POTREBBERO

LIEVITARE OLTRE I 7 MILIONI DI EURO

Il riordino del gioco online sta cambiando radicalmente il volto del settore dell’igaming d’Italia. Il costo delle concessioni ha già sconvolto l’assetto societario spingendo verso una forte concentrazione del mercato e costringendo i piccoli e medi operatori a stringersi in alleanze economiche o a vendersi a qualche gruppo o fondo internazionale prima di immergersi in acque molto profonde e burrascose, dure da navigare.

Ma c’è un particolare decisamente non trascurabile, sia a livello procedurale sia a livello economico, visto che mette in preventivo per i concessionari altri soldi da spendere o immobilizzare oltre ai famigerati 7 milioni più tutta una serie di altri costi di gestione per la partecipazione alle gare. E siccome parliamo di cifre dai 5 ai 6 zeri, crediamo di aver colto la vostra attenzione. Tutto deriva dall’aspetto assicurativo e fidejussorio legato alla gara e legato all’applicazione del codice dei contratti.

Per aiutarci a spiegare con dovizia di particolari il tema spinoso e decisamente tecnico, è Pasquale Falzarano, owner and director Gruppo Falzarano Intermediazioni, di grande esperienza che si è avvicinato al mondo del gioco collaborando, tra gli altri, anche col gruppo Kogem di Salvatore Vullo.

Prima di passare all’analisi puntuale di Falzarano ecco qualche considerazione per rendere più agevole la lettura di un argomento che, come detto, è assai tecnico: “Vi sono due garanzie che gli operatori devono presentare per partecipare alla gara, una garanzia provvisoria ed una definitiva. Su quest’ultima l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha effettuato un calcolo basato sulla media dei risultati degli ultimi tre anni di un gestore anch’esso di dimensioni medie. Valori che vanno adeguati di anno in anno. Ovviamente, prendendo a riferimento un valore di questo tipo (una raccolta di poco inferiore ai 30 milioni di euro) ad essere scontenti sono i più piccoli mentre i grandi possono tranquillamente permettersi di pagare importi di queste dimensioni. Questo sta portando gli operatori ad aggregarsi con

tutte le difficoltà che possiamo immaginare”.

Di quali cifre stiamo parlando? “Adm ha fissato una somma da assicurare nella fase di gara pari ad euro 750mila di somma garantita. A tale valore di base è possibile praticare - prosegue Falzarano – una riduzione del 30 percento se il concessionario ha una certificazione di qualità Uni En Iso 9000. Se il partecipante è qualificato come “Piccola o media impresa” la garanzia si può abbattere del 50 percento sull’importo base ma queste due possibilità non sono cumulabili tra loro. Una riduzione cumulabile con le due precedenti per un valore pari al 20 percento è possibile ottenerla se si possiedono altre certificazioni di qualità indicate nei documenti di gara.”

Questi impegni finanziari, però, potrebbero essere ridotti in modo sensibile senza immobilizzare o spendere ulteriori risorse. Come? Grazie alle compagnie assicurative: “Il mercato assicurativo italiano è stato, fino ad oggi, particolarmente asettico nel rilasciare garanzie per le obbligazioni legate alle concessioni - prosegue Falzarano – essenzialmente per il fatto che i testi delle fidejussioni chiesti dai monopoli erano tipicamente bancari per cui difficilmente sottoscrivibili dagli assicuratori. In verità esiste ancora un retaggio in tal senso che potrebbe essere superato se le garanzie provvisorie e definitive vengono ricondotte entro il perimetro delle statuizioni del Codice dei Contratti. Tuttavia, se da un lato il codice agevola il rilascio delle garanzie, dall’altro lato un’espressione inserita nel bando di gara rischia di complicare le cose. Adm, pur essendo stazione appaltante, ha compiuto una deviazione dallo schema tipo delle garanzie del codice dei contratti stravolgendo le logiche cui siamo abituati ad operare”.

Questo il passaggio isolato da Falzarano: “È chiaro che aver stabilito che la garanzia definitiva debba essere conforme allo schema tipo 1.2 ma con la precisazione di essere “… irrevocabile, autonoma

Pasquale
Falzarano

rispetto all’obbligazione principale, a prima richiesta ogni eccezione rimossa …” è un modo come un altro per rendere facilmente escutibili le fidejussioni prestate dagli aggiudicatari; peccato che tale aggravamento della definitiva esorbita da qualsiasi prerogativa di Adm quand’anche assuma la qualifica di stazione appaltante come in questo caso”.

Come si esce da questo cul de sac che potrebbe far risparmiare tanti soldi alle società di gioco che partecipano al bando? “Sebbene Adm parta da fondate ragioni giurisprudenziali, in punto di diritto va rispettato il Codice dei Contratti senza alcun potere di incidere

e/o poter modificare tali norme, anche quando si diventa stazione appaltante come nel caso di specie. La questione non è di scarso rilievo ed andrebbe affrontata in sede giudiziaria; tuttavia, una banale Faq proposta da qualche operatore potrebbe concedere ai MONOPOLI la possibilità di chiarire questo refuso, la quale cosa aprirebbe tante opportunità per rivolgersi anche alle compagnie assicurative, siano esse generaliste che specializzare nel ramo cauzioni. Nel settore ci sarebbe un discreto interesse ad offrire queste garanzie ma con la permanenza di queste condizioni la cosa potrebbe diventare difficile”.

L’analisi puntuale delle garanzie per il riordino di gioco online

Il sistema delle garanzie per la partecipazione alla gara dei giochi a distanza e per la gestione della convenzione è stato uniformato alle disposizioni del Codice dei contratti pubblici (Dlgs n. 36/2023). Si tratta di una novità rispetto all’attuale scenario che vede una situazione molto differente: infatti, le concessioni attive presso Adm sono garantite da cauzioni versate presso la Tesoreria dello Stato oppure da fidejussioni (bancarie o assicurative) che hanno delle caratteristiche contrattuali molto differenti rispetto a quelle previste dal Codice dei contratti.

Del resto, per la gara in parola, non era possibile fare diversamente dal momento in cui l’impianto normativo della contrattazione con la pubblica amministrazione è regolato da un unico corpo di norme che è costituito proprio dal Codice dei contratti.

Fatta questa doverosa premessa, per partecipare alla gara è richiesta una garanzia provvisoria che può essere costituita da cauzione presso la Tesoreria dello Stato oppure da una fidejussione (bancaria od assicurativa) secondo lo Schema Tipo 1.1 (Dm 31/2018); gli aggiudicatari delle concessioni dovranno stipulare una garanzia definitiva sempre sotto forma di Cauzione o fidejussione, in questo caso secondo lo Schema Tipo 1.2 (Dm 31/2018).

Per la garanzia provvisoria sotto forma di fidejussione, i documenti di gara hanno adottato pedissequamente le condizioni stabilite all’art. 106 del Codice dei contratti, senza alcun discostamento, come è giusto che sia in queste situazioni.

Invece, una precisazione non da poco, viene fatta, sia nei documenti di gara che nello schema di convenzione, con riguardo alla garanzia definitiva. Si tratta di una puntualizzazione che, sebbene abbia un forte fondamento giuridico, tuttavia non doveva e non poteva. A essere introdotta in questa gara senza che Adm rischi di esorbitare dai (naturali) poteri di una stazione appaltante.

Mi riferisco alla previsione fatta al comma 3 dell’art. 22 della Convenzione, la quale stabilisce che la garanzia definitiva deve essere “… irrevocabile, au-

tonoma rispetto all’obbligazione principale, a prima richiesta ogni eccezione rimossa … “. Si tratta di una precisazione non prevista e non contenuta nelle norme di cui all’art. 117 del Codice dei contratti all’interno del cui alveo deve essere mantenuta la garanzia definitiva in caso di aggiudicazione di un appalto di tipo ordinario come quello della gara dei giochi a distanza.

Introdurre queste (ulteriori) condizioni di funzionamento alla fidejussione definitiva non fanno altro che esporre la stazione appaltante (Adm) a censure per eccesso di potere.

Del resto, non si comprende come si possa prevedere che tale garanzia debba essere prestata usando lo schema standard di cui allo schema tipo 1.2 del Dm 31/2018 e poi prevedere una deroga rispetto ad esso: se è vero come è vero che le concessioni dei giochi pubblici sono ricondotte e disciplinate all’interno del Codice dei Contratti pubblici, non si capisce come mai la garanzia definitiva per la gara dei giochi debba essere differente da quella prevista per tutti gli altri contratti pubblici!

Come dicevamo prima aver stabilito che la garanzia definitiva debba essere conforme allo schema tipo 1.2 esorbita da qualsiasi prerogativa di Adm, quand’anche assuma la qualifica di stazione appaltante come in questo caso.

Si aggiunga che, questa particolare condizione, se da un lato stravolge il “naturale” contenuto dello Schema Tipo 1.2, dall’altro lato ne appesantisce il rilascio da parte del mercato assicurativo tradizionale con gravi conseguenze per il reperimento delle garanzie da parte dei partecipanti alla procedura di gara.

Si consideri che la permanenza di tale condizione potrebbe impedire a diverse compagnie assicurative di intervenire fin dalla garanzia provvisoria prima ancora che sulla definitiva, con ripercussioni indirette sulla competizione di gara.

Immaginiamo comunque che la questione non passi inosservata per i concorrenti ed è auspicabile una precisazione dell’Agenzia”.

Fuori dall’orticello

RAFFAELE CHERCHI, DIRETTORE GENERALE DELL’A-

GENZIA PER LO SVILUPPO E VALORIZZAZIONE IPPICA

DELLA REGIONE SARDEGNA, PUNTA SU RICONOSCIMENTO DELL’ALLEVAMENTO, ADEGUAMENTO DEGLI

IMPIANTI, LEGAME CON I TERRITORI E UNA VISIONE

PIÙ AMPIA PER RIFORMARE IL COMPARTO

di Francesca Mancosu

Quando si parla di ippica e di ippodromi spesso ci si concentra su quelli più grandi e blasonati, trascurando le piccole realtà del territorio che a volte costituiscono delle vere e proprie eccellenze del settore.

Per rimediare a questa errata abitudine, ecco quindi l’avvio di una serie di interviste ai protagonisti del comparto solitamente più lontani dai riflettori.

Cominciamo con la Sardegna, che vanta tre ippodromi ufficiali - Chilivani, Sassari e Villacidro, ai quali dedicheremo una puntata ad hoc -, e un faccia a faccia con Raffaele Cherchi, direttore generale della neonata Asvi - Agenzia per lo sviluppo e valorizzazione ippica della Regione (attiva da febbraio di quest’anno dopo essere rimasta a lungo in stand by per la mancanza della relativa delibera di Giunta, arrivata solo con il nuovo Esecutivo guidato da Alessandra Todde) nonché medico veterinario ed esperto in ricerche genetiche e tecnologia della riproduzione equina.

Quali sono gli obiettivi dell’Asvi e quali sono le iniziative già previste per sviluppare e promuovere l’ippica sarda?

“Asvi Sardegna è il nuovo soggetto istituzionale che è chiamato dalla Regione ad occuparsi dell’intero comparto ippico ed equestre della Sardegna con lo scopo principale della tutela e valorizzazione delle produzioni ippiche isolane ma anche dello sviluppo coordinato del settore attraverso la gestione della riproduzione equina, della selezione dei riproduttori e del miglioramento genetico.

Asvi, in sostanza, diventa l’interlocutore istituzionale dei portatori d’interesse, nel solco di una storia ultracentenaria che vede un filo conduttore univoco dalla nascita del Regio deposito stalloni di Ozieri nel 1874 alla sua trasformazione in Istituto Incremento Ippico nel 1956, senza dimenticare l’anno dell’inaugurazione dell’ippodromo di Chilivani (1921) che coincide con l’inizio della storia ufficiale dell’ippica della nostra regione.

Dalla soppressione dell’Istituto nel 2025, la Regione ha continuato ad occuparsi del comparto attraverso i servizi ippici dell’agenzia Agris Sardegna, per rendersi conto progressivamente che le peculiarità del comparto ippico, rispetto a quelli riferibili a qualunque altra produzione agricola e zootecnica, rendevano necessario un riferimento istituzionale autonomo e snello.

Per tale motivo, con la legge regionale n. 15 del 2023, è stata istituita l’agenzia Asvi Sardegna. Per quanto riguarda l’attività di Asvi a favore dell’ippica sarda, l’Agenzia intende sostenere l’attività dei tre ippodromi ufficiali dell’isola (Chilivani, Sassari e Villacidro) finanziando un consistente montepremi per corse e giornate aggiuntive rispetto al palinsesto nazionale, finanziato dal Masaf.

A tale proposito, nel 2025, Asvi mette a disposizione la somma di 1 milione di euro a favore dell’attività ippica di cui ben 890.000 euro destinati proprio al montepremi e la restante quota destinata a sostenere iniziative degli ippodromi collegate alla promozione dell’immagine della nostra regione e delle produzioni ippiche isolane.

In questo senso s’intende, dunque, stabilizzare le politiche di sostegno dell’ippica da parte della Regione, iniziate nel 2013 e che hanno consentito agli ippodromi di poter continuare la propria attività. Essa non avrebbe potuto sopravvivere con il solo finanziamento nazionale che aveva subito, nella prima decade del nuovo millennio, una riduzione drastica al punto

Raffaele Cherchi

che le risorse messe a montepremi non potevano più rappresentare un incentivo alla produzione di puledri da far debuttare in pista. Ovvio l’immediato riflesso sull’allevamento che ha subito un’analoga e sovrapponibile contrazione. Oggi la Regione, attraverso Asvi, copre finanziariamente oltre il 50 percento del montepremi totale a disposizione degli ippodromi sardi.”

Fra gli obiettivi dell’Asvi c’è anche la collaborazione con le istituzioni nazionali e internazionali del comparto. Cosa chiedete al ministero dell’Agricoltura per supportare l’ippica sarda?

“Per quanto riguarda i rapporti nazionali, Asvi interloquisce costantemente con il Masaf ed ha rappresentanza nella Consulta nazionale dell’Ippica voluta dal sottosegretario La Pietra.

In particolare, sono molto positivi i rapporti e gli scambi di informazioni tra l’agenzia e il direttore generale dell’Ippica, Remo Chiodi, e la dirigente Barbara Catizzone.

Al Ministero noi chiediamo che sia riconosciuto il grande sforzo che la nostra Regione attua da anni a favore dell’attività ippica, ritenendolo un esempio virtuoso di collaborazione delle istituzioni tra loro a favore di un comparto ma anche tra le istituzioni e i privati che vi operano contribuendo ad un anticipo d’impresa molto consistente. Ma chiediamo, soprattutto, che sia intesa e premiata, quale valore aggiunto, la reale ricaduta dell’attività ippica sull’impresa agricola, attraverso l’impiego negli ippodromi delle produzioni nazionali e regionali, come in Sardegna avviene nel caso dell’anglo arabo e dell’arabo di linea corsa perché, a nostro parere, soltanto riconoscendo e premiando il ruolo dell’allevamento l’ippica nazionale potrà avere un futuro.

Non a caso, storicamente, la parola ‘incremento’ si ritrovava nelle denominazioni degli enti tecnici chiamati alla gestione del comparto, dall’Unione nazionale incremento razze equine (Unire) agli Istituti per l’incremento ippico. In un Paese come il nostro e, ancor di più, in una regione come la Sardegna, con una grande vocazione zootecnica e allevatoriale, l’ippica nasce e ritorna alla terra e quindi all’agricoltura, altrimenti forse non ha molto senso.

A livello internazionale, Asvi intende continuare a curare i rapporti con gli organismi di governance de-

gli altri Paesi a vocazione ippica e, in questo quadro, s’inserisce nel contesto dei membri dell’Unione ippica del Mediterraneo e del Mar Nero, condividendone le politiche e la programmazione.

Anche per questo nel 2025 Asvi sosterrà finanziariamente la realizzazione di una delle tappe del Campionato delle isole del Mediterraneo, promossa proprio dall’Uim che ha lo scopo di collegare, in un circuito di eventi, la Sardegna con la Sicilia, la Corsica e Malta, favorendo anche un importante scambio culturale tra i vari partner.

Allo stesso modo Asvi collabora con iniziative di elevato profilo come quella di Final furlong (la rete di imprese italiana dedicata allo sviluppo territoriale attraverso il cavallo, Ndr) che per la realizzazione dei suoi obiettivi di valorizzazione ippica pone al centro proprio i territori, la cultura dei saperi diversi e diffusi.”

In che situazione è il comparto isolano e dove sta andando, o in che direzione potrebbe andare, con le iniziative giuste?

“Non è semplice fare previsioni a lunga scadenza, tenuto conto delle complesse dinamiche che attualmente governano l’ippica a livello internazionale, ma certamente oggi il comparto ippico isolano, se ha buona memoria ed onestà intellettuale, può guardarsi alle spalle e vedere che, rispetto al baratro ed alla recessione in cui era caduto 10-15 anni fa, è in una situazione certamente più rosea e può guardare al futuro con un certo ottimismo.

Come sempre, l’ottimismo non può essere acritico e autocompiacente e, per questo, gli operatori devono interrogare sé stessi su come adeguarsi al futuro, quali scelte fare perché l’ippica viva ancora a lungo e non sopravviva semplicemente.

Tutto ciò attiene all’incremento qualitativo e quantitativo delle produzioni, alla competitività internazionale, all’adeguamento delle strutture ed infrastrutture, alla comprensione stessa che l’ippica e gli ippodromi sono e devono essere sempre di più espressione dei territori con le proprie specificità e la propria storia da raccontare.

È, a mio avviso, fondamentale curare con grande attenzione la ‘comunicazione’ utilizzando al meglio gli strumenti che ci sono offerti e che occorre dominare perché in costante evoluzione. E, in tutto questo, la prima cosa da ricordare è che il primo protagonista di tutto ciò di cui stiamo parlando è il cavallo, nei confronti del quale noi siamo debitori e gli dobbiamo garantire benessere e rispetto. E su questo c’è ancora molto da imparare.

Detto questo, le iniziative possono essere tante ma ciò che è importante è che siano coordinate, razionali, di ampia visione perché le politiche degli ‘orticelli’ sono il limite maggiore.

Insomma, c’è molto da fare se si ha buona volontà e lungimiranza.”

Palazzo Borgia Ozieri, sede del Regio deposito stalloni, in una foto d’epoca

Un punto di vista unico sul mondo del gioco

Primavera, si spera buona, per il mondo amusement, che con la bella stagione si rinnova e punta a seguire il trend positivo del periodo invernale

di Michela Carboni

ome sta andando il settore amusement in questi primi mesi del 2025? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Lo Massaro, vicepresidente dell’associazione degli operatori di gioco Sapar, il quale afferma: “Il nostro settore è sempre condizionato dall’aspetto del clima, perché le temperature rigide possono portare i ragazzi a trascorrere più tempo nelle sale giochi. Comunque mi sembra che il trend invernale sia stato complessivamente positivo”.

Quali sono le maggiori novità che lo interessano in termini di prodotto?

“Le novità riguardano soprattutto tutto ciò che concerne il settore dei simulatori interattivi da sala ed i simulatori di esperienze, soprattutto i primi rappresentano il trait d’union col mondo degli esport e, dunque, sono una porta verso il futuro. Tra l’altro i simulatori interattivi da sale sembrano non avere problemi in termini di omologa.”

Come è cambiato il target delle sale giochi?

“Inutile nascondersi che il futuro, ma ormai anche il presente, è rappresentato dalle sale Lan (connesse tra loro, Ndr), anche se il target attuale secondo me è rappresentato da location che propongono sia gli esport che gli apparecchi comma 7e meccanici/ elettromeccanici tradizionali. In questo senso credo che anche l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sia orientata sul modello non di una sala dedicata, ma di una sala giochi che presenti entrambe le offerte, con una regolamentazione particolare degli esport sotto vari aspetti, da quello fiscale dell’Isi (imposta sugli intrattenimenti, Ndr) fino a una regolamentazione particolare per l’accesso dei minori.”

Alla politica cosa chiedete?

La politica può fare tanto, rimuovendo quelle regole a macchia di leopardo sul territorio nazionale che inibiscono, ad esempio, l’utilizzo delle ticket redemption ai minori. Ci sono anche territori in cui, per ignoranza o superficialità, si applicano le distanze dai luoghi sensibili anche agli apparecchi comma 7. Passando alla parte propositiva, come Sapar abbiamo sempre proposto l’alleggerimento

o l’eliminazione dell’obbligo di omologa per gli apparecchi nuovi, così come l’introduzione del monitor sugli apparecchi 7 A (come le gru, le pesche verticali o orizzontali di abilità Ndr), oltre all’innalzamento del valore del premio. C’è poi il grande tema del parco macchine esistente al 2021, per il quale andrebbe rimosso l’obbligo di omologa, che sia chiaro non sarebbe una sanatoria, anche per evitare le continue proroghe che non facilitano certo la certezza degli operatori. Da non dimenticare la problematica degli apparecchi ante 2003, per i quali pure andrebbe creata una categoria vintage che ne renda possibile accompagnarli alla fine naturale, senza dover essere ritirati dagli esercizi in quanto non omologabili. Sussiste, inoltre, ancora un problema, magari marginale, ma che non lo è per gli operatori che lo vivono: ci sono casi in cui i Comuni richiedono per apparecchi che sono comma 7 a tutti gli effetti (kiddie rides etc.) la licenza di spettacolo viaggiante sia alla location che li ospita che alla società che li noleggia. Ciò accade in quanto molti apparecchi comma 7 sono anche inseriti nell’elenco delle attrazioni dello spettacolo viaggiante tenuto dal ministero dei Beni Culturali, nonostante ci siano anche dei chiarimenti resi negli anni dall’Agenzia delle Dogane e dal Ministero degli Interni che chiariscono che per gli apparecchi comma 7 bastano le licenze 86 o 88 (nei locali ove è possibile) prescritte dal Tulps ai fini dell’installazione.”

Perché ha ancora un senso investire nell’amusement?

“A mio avviso ha senso investire nell’amusement in quanto rappresenta un punto di vista unico sul mondo del gioco, anche per la tipologia di utenza che attrae. Oggi, poi, gli esport possono rappresentare un traino anche per gli apparecchi comma 7 tradizionali, anche se a mio avviso la rappresentanza del settore deve essere unitaria di fronte alla politica, anche per evitare di presentarsi frammentati e quindi deboli nei confronti del decisore politico.”

Andrea Lo Massaro

La stagione della verità

DOPO L’ENTUSIASMO DEI PRIMI MESI DELL’ANNO

QUANDO SONO ANDATE IN SCENA LE PRIME TRE

TAPPE DEL CIRCUITO ICS 2025 A ENADA, È GIÀ IL

MOMENTO DI GUARDARE AL TURNO SUCCESSIVO

E ALLA FINALE IN EUROPA

La bella stagione del flipper sportivo è arrivata. In Italia e non solo. All’indomani della duplice sfida andata in scena all’Enada di Rimini con l’ormai immancabile appuntamento del Jersey Jack Pinball Fest promosso da Luxury Games e inserito all’interno del Circuito Nazionale Ics 2025 – Italian Championship Series, è già il tempo di guardare avanti e di pensare alle prossime tappe. E non solo a livello nazionale. Si, perché mentre in Italia si ragiona già sulla quarta tappa del Circuito, che andrà in scena il 12 aprile a Bologna, con il rinnovato appuntamento del Nerd Pinball Party, nello stesso momento a Middelkerke, in Belgio, si giocherà la finalissima della 9° edizione del Ifpa European Championship Series (Ecs), il Circuito europeo della disciplina al quale partecipano la maggior parte dei Paesi del vecchio continente. Italia compresa, che è stata tra i primi paesi a introdurre un proprio Circuito nazionale aderendo a quello europo. La finale Ecs 2024 si svolgerà il 12-13 aprile 2025 all’interno degli spazi del Wcpp – West Coast Pinball Place, una location interamente dedicata al flipper sportivo. Dove a partecipare saranno i due leader della classifica italiana: Daniele Acciari e Roberto Pedroni.

L’Ifpa European Championship Series è un circuito di valenza continentale che si sviluppa in parallelo al ranking globale del Wppr (World pinball player ranking) ricavando da esso i punteggi dei giocatori in

base ai risultati di ogni torneo incluso nel programma annuale Ecs. L’Ifpa European Championship Series è dunque una competizione annuale di flipper con giocatori che si qualificano durante tutto l’anno solare. Alla fine di ogni anno solare, i migliori 64 giocatori si contenderanno il titolo di Ifpa European Pinball Champion. A differenza della maggior parte dei tornei in cui il processo di qualificazione si svolge in un paio di giorni presso il sito del torneo, la qualificazione per l’Ifpa European Pinball Championship (Ifpa Ecs) si basa sui risultati di tutti i tornei approvati dall’Ifpa inclusi nell’European Championship Series (Ecs). Sarà incluso un torneo da ogni Paese, con l’European Pinball Championship (Epc) incluso anche nella classifica. Utilizzando la sua World Pinball Player Rankings, l’Ifpa monitora i risultati di questi eventi Ecs, mantenendo una classifica personalizzata composta da quei risultati filtrati. Alla fine di ogni anno solare, i primi 52 giocatori con il maggior numero di punti Wppr ottenuti da questi tornei si qualificano per il Final Match dell’Ifpa European Pinball Championship. Altri 12 posti saranno riservati ai migliori classificati di queste 12 Ifpa Country Championship Series che non si sono ancora qualificati tramite sul campo: Austria, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

Intanto però gli altri italiani puntano sul circuito nazionale, che al momento, al termine del terzo round, vede al comando il romano Gabriele Tedeschi. Il player capitolino è riuscito a mettere tutti dietro di sé anche senza bisogno di vincere il terzo turno di Rimini, accontentandosi di un terzo posto (dietro al toscano Pablo Iacoponi e al marchigiano Devis Pierantozzi), che gli vale comunque la testa della classifica di circuito. Seppure provvisoriamente, in vista della prossima tappa che si giocherà a Bologna, all’interno dello spazio Bologna Nerd.

di Vincenzo Giacometti
Per saperne di più sul Circuito ICS

Campione d’Italia è Open con PokerStars

LA PRIMA TAPPA DEL NUOVO CIRCUITO DELLA

ROOM

VERO

DALLA “PICCA ROSSA” ERA ANCHE IL PRIMO

EVENTO DALLA RIAPERTURA DELLA CASA DA

GIOCO ITALIANA ED È STATA UN SUCCESSO

Si può dire buona la prima, non c’è che dire. Il Casinò di Campione non offriva poker live da circa sei anni quando quel luglio infausto del 2018 chiuse annullando proprio un torneo importante già in programma. Ha riaperto nel 2022 e l’attesa prima di assegnare la gestione della poker room e dei tavoli è durata tre anni. Il PokerStars Open è stata la prima tappa del nuovo circuito europeo della room che si è aggiudicata la gestione del live nell’exclave italiana in Svizzera. Il torneo di riferimento era il Main Event da 1.100 euro e ha totalizzato 2.423 iscritti per un prize pool di oltre 2,3 milioni di euro. Il rumeno Adrian Sorel State ha centrato la prima moneta da 363.000 euro ed entra in qualche modo nella storia visto che sarà ricordato come il primo ad aver vinto un torneo del circuito Open e nella prima volta di un Main Event così importante al Casinò di Campione dopo la riapertura.

Complessivamente, più di 2.000 persone hanno preso parte ai 16 eventi disputati, tra tornei principali e qualifiers, per un montepremi complessivo netto di 4.508.484.

L’italia del poker si è distinta conquistando due trofei: Riccardo Bonelli ha vinto il Turbo Deep Stack Freezout e Daniele Casino (14° nel Main Event) si è imposto nel Pl Omaha 6-max.

“Siamo entusiasti del fatto che tanti giocatori si siano uniti a noi in Italia per questo fantastico primo PokerStars Open”, ha dichiarato Cédric Billot, associate director of live events operations. “Questo evento non solo segna il nostro emozionante ritorno in Italia, ma rappresenta anche un importante precedente per i nostri tornei live nel 2025. L’entusiasmo, il talento e il divertimento mostrati nel corso dell’evento rendono i tornei Open una tappa imperdibile per i giocatori di poker. Non vediamo l’ora di accogliere tutti nella prossima tappa per l’iconico Irish Open, in programma il prossimo mese.”

L’ACTION DEL FINAL DAY

La giornata iniziava con 12 italiani sui 26 superstiti per l’atto finale.

Le eliminazioni iniziano sono subito iniziate a fioccare e purtroppo sono italiani i primi tre player out: Michael Desiderio, Luca Bartolacci e Vincenzo D’Agostino.

Dopo che l’ucraino Nikitin sceglie il peggior timing della storia schiantandosi con KJ contro i KK dell’amatore tedesco Raez, perdiamo un altro dei nostri, uno dei più attesi: Alessandro Giordano, debilitato da una brutta influenza. Proprio lo stato di salute toglie al pro milanese un po’ di lucidità, così lo si vede stranamente subire l’aggressività di un Soceanu comunque in forma Champions League, per poi uscire in un colpo sfortunatissimo: JJ vs KJ dell’ucraino Demydenko, che trova un K sul turn. Giordano era sì piuttosto corto, ma questo colpo avrebbe potuto rilanciarlo.

Per un protagonista annunciato che delude, ce ne sono altri che sorprendono in positivo. Detto di Giorgio Soceanu, c’è anche Barnaba Petrone, bolognese che fino a oggi si era segnalato per una grande simpatia al tavolo, ma col passare dei livelli ha aumentato notevolmente il livello del gioco espresso. Se poi gli showdown aiutano o reggono, come nel caso del colpo contro Zoran Stojanovic (AQ vs AJ e board liscio), allora ci si può divertire.

Perone e Soceanu iniziano subito bene il final table. Un tavolo finale che invece perde presto Francesco

Daniele

Legnaro. Il calabrese, noto nell’ambiente anche come organizzatore e manager, ha mostrato grande resilienza lungo l’arco di tutto il torneo, mentre nelle ultime battute di questo final day della prevedibile stanchezza gli ha forse tolto un briciolo di lucidità in alcuni momenti, come quando si lascia bluffare da Perone che gli fa foldare JJ su A-A-2-8-2. Il bolognese aveva solo 9-7 off e incassa chips ma anche fiducia.

Legnaro invece trova un colpo imparabile, con coppia di 10 contro quella di K di Salvatore Russo ed è fuori.

Quello di Gaspare Sposato era sicuramente uno dei nomi più accreditati per la vittoria. Il giocatore elbano ha però trovato pane duro per i suoi denti in uno spot nel quale sia lui che Soceanu hanno deciso di bluffare. Il player di origini rumene ha avuto l’ultima parola, vincendo un colpo spettacolare che ha notevolmente accorciato “gasparotto1”. Sposato poi è uscito in settima posizione proprio per mano di Soceanu, in un imparabile cooler AA vs AK. L’unica buona notizia per Gaspare, in questo caso, è l’aver guadagnato uno scalino grazie all’uscita di Andreas Putz poco prima di lui, in guerra di bui contro Adrian State.

Purtroppo arriva l’ora di Salvatore Russo: in un’infuocata dinamica bottone/BB con Giorgio Soceanu, Adrian State conferma il momento molto positivo, eliminando il tedesco Putz in ottava posizione. Dopo all fold, il rumeno mette l’avversario ai resti, essendo Putz ad appena 2.975.000. Andreas fa call con AQ offsuit e si ritrova dominato dalle “dame” del rumeno. Il board ratifica l’eliminazione del tedesco in ottava posizione per 43.340 euro di premio.

IL COLPO DEL TORNEO

Il torneo prende una decisa strada verso la Romania e precisamente verso Adrian State soprattutto in un colpo, di quelli davvero imparabili. State apre da Utg a 500.000 con JJ , chiamato da Soceanu e i suoi 7 sul big blind.

Sul flop 7-9-8 la situazione si ribalta, con l’italiano che passa davanti, ma tutto cambia nuovamente con il turn, che è un J . Qui State punta 500.000 e Soceanu chiama. Al river la situazione viene ancora complicata dal 9, che trasforma entrambi i set in altrettanti full.

Si crea una situazione che rasenta l’inevitabile, per Giorgio, che punta 1,3 milioni ma si trova a fronteggiare il raise a ben 9,5 milioni del rumeno. L’italiano, alla fine, non può evitare il call e porta il rivale sopra i 30 milioni!

In questa situazione, Adrian State mostra tutto il suo surplus di esperienza ad alti livelli rispetto agli altri due. Infatti, Perone palesa un po’ di stanchezza e una mancanza di abitudine a questi livelli, con due bluff forse un po’ frettolosi che lo accorciano e forse lo innervosiscono, al punto da chiamare al buio quando State lo mette ai resti in guerra di bui, per i suoi circa 7bb. Poi è anche sfortunato, perché si ri-

trova con 92 contro K2 del rumeno e il board non gli lascia scampo. Si arriva pertanto all’heads up con una situazione di 6 a 1 per Adrian State: Adrian-Sorel State 62 milioni

Giorgio Soceanu 10 milioni

Nel colpo che potrebbe rilanciare Soceanu in ottica picca, però, arriva la beffa. State mette Soceanu ai resti con 10-8 e Giorgio chiama con A-9 per i suoi 10 milioni circa. Il board pare aiutarlo a mantenere il vantaggio, ma il river è pazzesco: Q-9-4-K-J .

IL COMMENTO DEL WINNER

“È stata un’esperienza incredibile con un field così vasto,” ha detto State dopo la sua vittoria. “Sono davvero felice perché è stato un periodo difficile per me. Ovviamente, devi runnare molto bene per vincere un torneo, con i cooler che vanno dalla tua parte, come la mano full-over-full al tavolo finale. Sono davvero grato per questa vittoria. Mi piacerebbe provare a vincere la PokerStars League ora, ma non so come reagirà mia moglie se gioco tutti i tornei,” ha sorriso State parlando con PokerStars. “Ho delle responsabilità a casa con una figlia piccola. Giocavo molti eventi live, ma ultimamente le mie presenze erano diminuite. Nessuno si aspettava numeri così grandi e lo staff di PokerStars è riuscito a finire il torneo in tempo in modo estremamente buono. È un’organizzazione incredibile con persone super professionali.”

Il prossimo evento PokerStars Open si svolgerà a Namur dal 28 maggio al 9 giugno, dopo l’Ept di Monte-Carlo (dal 30 aprile al 10 maggio).

IL PAYOUT DEL TAVOLO FINALE

Il King’s Million debutta col record!

IL NUOVISSIMO FORMAT DI POKER LIVE DEL KING’S RESORT DI ROZVADOV HA ESORDITO CON 7.558

ENTRIES SUPERANDO I NUMERI DI INIZIO 2025 DEL PARTNER EURO ROUNDERS, L’ITALIAN POKER SPORT

di Cesare Antonini

Ainizio febbraio l’Ips, Italian Poker Sport da 7.007 entries e, dopo poco più di un mese, sempre a Rozvadov (Repubblica Ceca), un brand nuovissimo, il King’s Million, organizzato sempre in collaborazione con Euro Rounders, totalizza 7.558 entries. È record europeo stavolta perché l’Estrellas Poker Tour di Barcellona si era “fermato”, si fa per dire, a quota 7.399 entries. Certo, da comparare sul buy in di appena 250 euro a partire dal King’s per passare da Ips da 380 euro e dall’Estrellas da 1.100 euro. Alla fine, comunque, in palio sono andati ben 1.587.180 euro ed è stato centrato anche il record del Flight più popolato al King’s, ben 1.687 entries. Leggeremo poi i commenti dei protagonisti.

La cronaca È stata una lunga cavalcata quella di Jan Willem Theodoor Nijmeijer che è riuscito a strappare con i denti la prima moneta del King’s Million.

La vittoria del player olandese arriva dopo un deal a tre per Icm che gli ha consentito di portare a casa un premio di 183.700 euro. I giocatori rimasti hanno infatti accettato l’accordo, lasciando circa 39.000 euro al vincitore assoluto.

Il torneo, come detto, è stato una vera e propria maratona di poker, che si è protratta dalle 2 alle 6:30 di mattina, una dura prova di resistenza per i giocatori finali. Performance degna di nota è stata quella del secondo classificato Vlad Andruska, che ha dominato come chip leader per gran parte del final day. Sul gradino più basso del podio termina invece Andrei Iustin Birgaoanu.

Alla fine dei giochi dunque è stato Nijmeijer ad alzare il trofeo al cielo: Ecco il suo racconto a caldo rilasciato ad Euro Rounders subito dopo la fine del torneo: “È incredibile, semplicemente incredibile. La mia vincita più grande in precedenza era di circa 7.000 euro, quindi potete immaginare lo shock.

Non gioco online ma solo dal vivo solo quando ho tempo. Amo venire qui al King’s Casino, ma per me è solo un

hobby. E questo rende questa vittoria ancora più dolce. È incredibile, non riesco ancora a crederci, non l’ho ancora realizzato del tutto”.

1 Jan Willem Theodoor Nijmeijer € 183.700 * (+ WSOPE ME Ticket)

2 Vlad Andrusca 104.900 * (+ WSOPE ME Ticket)

3 Andrei Iustin Birgaoanu 109.900 * (+ WSOPE ME Ticket)

4 Zewei Ding 52.000 (+ WSOPE ME Ticket)

5 Ferdinando Dalessio 41.500 (+ WSOPE ME Ticket)

6 Valter Sampaio Perei Teixeira 32.500 (+ WSOPE ME Ticket)

7 Ertan Yilmaz 24.500 (+ WSOPE ME Ticket)

8 Pavel Svach 18.500

9 Suren Saiian 14.300

* deal

È festa (ancora) per il King’s ed Euro Rounders

Federico Brunato, poker director del King’s Resort che sta portando evento dopo evento sul tetto del mondo ha commentato così l’ennesimo successo: “Onestamente a questo punto non so nemmeno cosa dire o scrivere. Solo due mesi fa, l’idea di superare le 7.000 entries sembrava inimmaginabile, eppure l’abbiamo concretizzata in quasi un mese – e anche con un marchio completamente nuovo, il King’s Million, che è già diventato leggenda. Dico a tutti 7.558 volte grazie: ai giocatori, ai nostri partner, allo staff di EuroRounders e al nostro staff King’s Resort. Sono incredibilmente orgoglioso per il loro duro ed eccellente lavoro. Sogna in grande, ottieni di più!”

Sulla stessa lunghezza d’onda il Ceo di Euro Rounders, Antony Angeloni: “A questo punto lavoreremo duro solo per capire dove sia il limite, perché ho tanta voglia di sfiorarlo e, con un team così, so che ce la possiamo fare. È passato poco più di un mese dal record di Italian Poker Sport con 7.007 entries, e ora siamo qui a celebrarne un altro. King’s Million, al suo esordio, è già una leggenda, un successo straordinario. Grazie di cuore a tutti. È un onore scrivere queste pagine di storia del poker live e lavorare con Federico Brunato e Lele Sgherza”.

La grande incognita

IL CASINÒ DE LA VALLÉE ATTENDE DI CONOSCERE GLI INDIRIZZI CHE IL FUTURO CONSIGLIO REGIONALE DARÀ PER LA SUA GESTIONE, DOPO LA POSITIVA CONCLUSIONE DEL CONCORDATO

Sono lontani i (tristi) tempi in cui la società di gestione del Casinò di Saint Vincent era in grave crisi economica e finanziaria, e la proprietà, la Regione Valle d’Aosta, si interrogava su quale fosse la strada da intraprendere per salvarla dal fallimento.

A fine dicembre 2024 si è infatti concluso (mancano ancora gli atti formali che spettano al tribunale) il periodo concordatario e si apre dunque una nuova fase, all’insegna della salute aziendale, ma anche di un grosso interrogativo: quale sarà la futura gestione del Casinò valdostano? Si proseguirà con quella pubblica o si andrà verso l’affidamento a un privato? Gli studi, affidati a Finaosta e a Ernst&Young, sono stati fatti e altri sono in itinere, ma l’ultima parola spetterà al futuro consiglio regionale che scaturità dalle imminenti elezioni.

Con Stefano Aggravi, oggi all’opposizione e capogruppo di Rassemblement Valdôtainma dal 2018 al 2020, allora in quota Lega Salvini Vallée d’Aoste, assessore alle Finanze sotto la giunta regionale guidata da Nicoletta Spelgatti, facciamo il punto sulla situazione attuale. Partendo appunto dal concordato del Casinò, di cui Aggravi era stato il fautore e primo sostenitore.

Come ne saluta l’uscita?

“Senza dubbio positivamente con la certezza che il percorso, seppur difficile e con sacrifici, ha portato i suoi risultati. Quanti hanno sostenuto nel tempo che l’azienda non potesse ‘salvarsi da sola’ oggi hanno la dimostrazione del contrario. Il percorso concordatario ha consentito alla Casinò de la Vallée di uscire dallo stato di crisi che la attanagliava da anni. Si-

curamente non senza sacrifici da parte del personale e di tanti che hanno e stanno ancora dando il loro contributo per i buoni risultati che sta conseguendo (persone a cui penso e che non smetterò mai di ringraziare). Chi però distingue la scelta del percorso concordatario con i risultati che la Casinò sta registrando mente oltre che a sé stesso anche alla stessa comunità di Saint-Vincent e all’intera Valle d’Aosta.”

Il fatto che il Casinò sia comunque stato soggetto a concordato è servito come ammonimento e/o lezione alla proprietà?

“Quanto successo dovrebbe permettere all’azionista nonché a tutti noi di capire che l’azienda Casinò, seppur diversa per tante cose da qualsiasi altra azienda privata o società partecipata pubblica, può, anzi deve, essere gestita secondo canoni di natura privatistica e secondo le giuste logiche del mercato dei casinò italiani e stranieri. Spesso qualcuno lo ha dimenticato (e su questo non voglio tornare), bene è oggi ragionare sul suo futuro a partire da questa semplice considerazione.”

La giunta regionale della Valle d’Aosta ha voluto studiare a fondo la possibilità di nuove forme di gestione. Che cosa ne pensa di questa volontà?

“Ho avuto modo di parlarne sia a Gioco News che in Consiglio Valle e credo che in realtà gli approfondimenti non siano finiti. Mi spiego. Prima di ‘sognare’ un nuovo o nostalgico futuro per questa importante azienda della nostra Regione occorrerebbe meglio approfondire la perseguibilità di certe idee o proposte. Si parla tanto di ‘privatizzazione’ o percorso similare. Io resto dell’idea che sia necessario capire i termini di sostenibilità nel medio e lungo periodo del rapporto tra la business unit Casinò e Billia, ad esempio. Così come anche le modalità che si prospettano per la gestione della ‘gara’ ovvero della definizione della possibile concessione o coinvolgimento di soci

Casinò
di Anna Maria Rengo
Stefano Aggravi

privati. Ad oggi ho sentito tante risposte in Consiglio e letto tante dichiarazioni, ma di concreto ho potuto analizzare poco e questo mi preoccupa molto.”

Un casinò gestito da privati. Ideologicamente e tecnicamente come valuti questa possibilità?

“Nei giorni difficili del 2018 ho spesso detto che a mio giudizio più la politica resta lontana dalla Casinò e viceversa e meglio è. La Regione deve giocare il suo giusto ruolo di buon azionista (non soltanto a parole

Albertinelli (Savt)

o nelle risposte alle mie interpellanze), ma è necessario capire bene cosa si intenda fare e soprattutto come lo si voglia fare. I rapporti tra proprietà, controllo e vigilanza come verranno gestiti? Come sarà individuato il potenziale partner privato? Si parla oggi di grandi investimenti (per circa 40 milioni di euro), ma che senso ha partire in tal senso senza avere chiaro il futuro che si vuole dare alla Casa da gioco? Lo ripeto, resto piuttosto preoccupato in vigile attesa.”

CONTRATTO COLLETTIVO, ELEMENTO DI SICUREZZA

Dopo il periodo concordatario, il Casinò si appresta a essere protagonista di future scelte politiche per quanto riguarda la sua gestione. Con quale stato d’animo i lavoratori vivono questo momento?

La parola a Claudio Albertinelli, segretario regionale del Savt (Syndicat autonome valdôtain des travailleurs): “Sicuramente i lavoratori guardano con grande attenzione alle scelte che verranno fatte per il futuro della gestione dell’azienda. Negli ultimi anni hanno contribuito in prima persona al risanamento dei conti e oggi è quanto mai fondamentale che le scelte sul nuovo modello aziendale non rischino di mettere a rischio i sacrifici fatti. L’aver firmato un nuovo contratto collettivo aziendale di lavoro li mette al sicuro sotto l’aspetto della disciplina del loro rapporto di lavoro e questo è sicuramente un elemento molto positivo”.

Albertinelli anticipa: “Non appena si sarà insediato il nuovo Governo regionale sarà nostra cura chiedere un incontro per capire effettivamente quale

Dondeynaz (Fisascat Cisl)

modello di gestione vorrà esser portatao avanti per il futuro. È una scelta fondamentale per l’intea comunità valdostana e i sindacati garantiranno la massima attenzione. Già durante la campagna elettorale, probabilmente, si potrà iniziare a capire verso quale direzione le diverse forze politiche vorrebbero andare.”

Come noto, la gestione privata non sarebbe una novità per il Casinò di Saint Vincent, essendoci stata negli anni Novanta. Che ricordo c’è di questa esperienza?

“Il ricordo credo che sia piuttosto positivo. Però è bene ricordare che parliamo di un’azienda e di un periodo storico completamente diversi da quelli che conosciamo oggi. Praticamente non c’era concorrenza di nessun tipo mentre la situazione attuale è completamente diversa. Fare paragoni o pensare che si possa tornare a quei tempi e a quei risultati è probabilmente illusorio”, conclude Albertinelli.

AGGIORNAMENTO E COINVOLGIMENTO IN UN PROCESSO COMPLESSO

“È necessario ricordare che a complicare la chiusura positiva della procedura concorsuale è stato anche il contesto economico internazionale particolarmente difficile dovuto alla crisi pandemica e alla successiva crisi inflazionistica dovuta allo shock dei prezzi energetici. Il contributo dei lavoratori è stato fondamentale, in un contesto così delicato, il personale dipendente ha saputo mettere da parte le conflittualità derivanti da un percorso difficile e ha messo a disposizione dell’azienda tutta la propria professionalità.”

Henri Dondeynaz, segretario regionale della Fisascat Cisl, evidenzia così il ruolo svolto dai lavoratori nell’uscita del periodo concordatario. E aggiunge:

“L’affidamento della gestione della Casa da gioco a un soggetto privato è sicuramente un’operazione complessa che necessita di approfondimenti e valutazioni attente, la forma giuridica con la quale perse-

guire questa strada richiede pareri tecnico legali, pertanto, riteniamo opportuno che una decisione di questa portata debba essere presa con estrema cautela. Fatta questa premessa, la Fisascat Cisl non è contraria a prescindere. Qualora la proprietà del Casino perseguisse questo percorso, le nostre pretese sarebbero quelle di avere garanzie sulla tutela occupazionale e sul rispetto dei contenuti del contratto di lavoro”. Infatti, spiega ulteriormente, “come abbiamo già avuto modo di dire nel recente passato, riteniamo opportuno essere aggiornati e possibilmente coinvolti in un percorso così complesso, in un contesto di questo tipo, l’azione sindacale potrebbe aiutare a tranquillizzare le possibili e comprensibili tensioni e preoccupazioni dei lavoratori”.

Casinò
Claudio Albertinelli
Henry
Dondeynaz

Grandi eventi e casinò

All’inizio della mia carriera da dipendente di un casinò mi fu affidato l’incarico di avviare contatti con un fornitore straniero di attrezzature di gioco partecipando a una fiera in terra olandese. Inutile precisare quanto la mia preparazione sullo specifico aspetto al tempo fosse lacunosa, fatto sta che, in assenza di scusanti, non potei ovviamente esimermi dall’affrontare la trasferta.

A posteriori posso affermare che fu un’esperienza assolutamente positiva e, superate le prime difficoltà con la lingua inglese, ebbi l’occasione di scoprire un mondo per me del tutto nuovo.

In particolare, mi accorsi di quanto importante fosse il nostro business a livello internazionale e di quanto poco ne sapessimo in azienda di come lo stesso business si stesse evolvendo.

In primis, la grande rivoluzione che avrebbe generato nella vecchia Europa l’introduzione dei giochi elettronici, i videopoker e le slot machine e successivamente il primo timido ingresso dell’elettronica anche nel serissimo mondo dei tavoli da gioco.

Realizzai che appuntamenti fieristici e grandi eventi legati al cosiddetto “gaming” rappresentava-

no una ghiotta occasione per avviare contatti con colleghi che lavoravano nei più disparati contesti e territori stranieri con i quali lo scambio di informazioni era di vitale importanza.

A quella prima timida esperienza ne seguirono molte altre tra cui ovviamente ho l’obbligo di citare i due appuntamenti annuali che non si potevano assolutamente perdere, la Fiera di Londra e quella di Las Vegas, che oltre alle vaste aree espositive sempre più arricchivano il proprio programma con eventi congressuali e seminari di assoluta importanza per livello dei relatori e qualità dei temi trattati.

Purtroppo il contesto in cui operavamo, in particolare in Italia, ma anche in altri stati europei, non consentiva di sfruttare al meglio le relazioni esterne e le opportunità di business che gli eventi poco sopra citati mettevano a disposizione, anche per la disomogeneità delle norme legislative alle quali i diversi operatori dovevano sottostare.

A ciò si aggiunga che il management dei casinò era poco avvezzo a sposare ogni forma di innovazione, in particolare in tema di attrezzature di gioco, salvo poi essere letteralmente travolto dal dirompente successo che i giochi elettronici

ottennero una volta entrati sullo specifico mercato. Siamo nei primi anni 80 e grazie all’introduzione dei giochi americani, roulette doppio zero, black jack, punto banco, slot machine e videopoker per i casinò italiani si presentò l’opportunità di conquistare una fascia di clientela che mai aveva messo piede in una casa da gioco.

Devo dire che grazie al fatto che il casinò per cui lavoravo fu tra i capofila nell’avvio della rivoluzione di cui sopra nella vecchia Europa, ebbi la fortuna di disporre di un punto di osservazione privilegiato anche e soprattutto per quanto poi potemmo sviluppare in termini di strategie di marketing.

Disporre di un dipartimento di information technology all’interno dell’azienda ci consentì di primeggiare per anni mutuando le best practice che altri business avevano sperimentato tempo prima e con grande successo.

Sono stati sicuramente “anni d’oro” per i casinò, oggi diventa difficile pensare ad analoghi processi di radicale rinnovamento, ma come ho più volte affermato, mai perdere di vista l’innovazione e il cambiamento, perché sono la base per realizzare nuove opportunità di business.

a cura di Marco Fiore

›› GRAFICA

Un ruglio misterioso echeggia nei boschi nebbiosi all’alba. Cosa potrebbe essere? È facile capire che si tratta di orso bruno, che ci viene mostrato nel migliore dei modi grazie all’incredibile grafica di questo gioco. Seguendo le tracce che conducono a questa misteriosa creatura, ci si può immergere nel vivo del gioco, usando l’aiuto degli animali del bosco che si incontriano lungo il cammino e scoprire i tesori nascosti sepolti nelle profondità del bosco. Per un’avventura davvero divertente ma soprattutto, graficamente coinvolgente! Con un gameplay che racchiude elementi tradizionali insieme ad altri molto più sperimentali.

››

SOUND

Se la grafica risulta accattivante, piacevole e coinvolgente, lo stesso si può dire anche per la parte audio, con delle sonorità perfettamente amalgamate a ogni fase di gioco e soprattutto sempre estremamente piacevoli. Con il meglio che viene naturalmente offerto nei momenti “caldi” del gioco e nelle modalità di vincita.

›› GIOCABILITÀ

Con un modello matematico abbastanza bilanciato e la possibilità di oscillazioni massicce, il gioco di questa slot è sempre emozionante. Nel complesso, offre un’e-

BIG BROWN

Sulle orme del successo

LA SCHEDA

NOME Big Brown

PRODUTTORE Endorphina

DISPONIBILE SU desktop, mobile

DATA DI RILASCIO aprile 2025

PAYOUT 93,07% – 96,08%

VOLATILITÀ media

sperienza di gioco forte, offrendo la via di uscita dai sentieri battuti di Big Brown con 4096 modi di pagamento fissi. Affrontando sfide inaspettate, seguendo le zampe “Scatter” che ci conducono fino alla tana di questa creatura, dove ci aspettano incredibili sorprese, per vincere fino a 24 partite gratuite con un simbolo “Wild” espanso che apparirà in modo garantito. Quando non viene attivata alcuna funzionalità, la modalità base è comunque divertente, ma non appena jolly, scatter o altri simboli o funzionalità speciali atterrano sui rulli, raggiunge un livello completamente nuovo.

›› BONUS

Quando due simboli Wild appaiono sui rulli 2, 3, 4 e 5 e si espandono verticalmente. Quando appare il raro orso spirituale, raddoppia la vincita quando lo sostituisce. Se ci sono diversi orsi di questo tipo sui rulli, i loro moltiplicatori vengono moltiplicati insieme e quindi applicati. I simboli Wild appaiono nel gioco principale e nelle partite gratuite.

Questo gioco offre un’esperienza unica e coinvolgente, con grafiche di alta qualità e bonus che entusiasmano ogni tipo di giocatore. Che sia un novizio o un giocatore esperto, le opzioni di gioco offerte da Endorphina lasceranno senza fiato. Vale in generale, e vale anche e soprattutto per questa slot selvaggia.

www.gioconews.it

IL NOSTRO GIUDIZIO
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Una vita sul pentagramma

Nick The Nightfly, ospite del primo appuntamento della rassegna “Jazz Royale” al Casinò Campione d’Italia, a tutto campo sulla sua carriera scandita da tante collaborazioni eccellenti e altrettanti progetti, sempre in campo musicale

di Anna Maria Rengo

Conduttore storico di Monte Carlo Nights, direttore del Blue Note Milano, produttore, compositore e cantante. La vita del dj, cantante e musicista britannico Nick The Nightfly (al secolo Malcolm MacDonald) è tutta all’insegna della musica.

Lo incontriamo al Casinò Campione d’Italia, protagonista del primo dei quattro concerti della rassegna Jazz Royale che il Blue Note Milano, di cui Nick è direttore artistico dal 2003, ha organizzato in sinergia con la Casa da gioco.

“È molto bello portare il Blue Note fuori dai suoi confini. Questo storico locale ha posizionato l’Italia sulla mappa internazionale jazzistica e portare la sua musica fuori è importante, perché la fa vivere anche a chi non può venire da noi a Milano. Si tratta di uno dei palchi più importanti d’Italia e d’Europa, anche grazie alla combinazione tra il suo marchio e quello di Radio Monte Carlo. È per me stato un piacere aprire il ciclo dei concerti al Casinò Campione con il mio quintetto, artisti con cui collaboro da oltre dieci anni, proponendo un omaggio a Pino Daniele, le musiche di Quincy Jones.... e poi è sempre interessante ascoltare uno scozzese che canta in napoletano!”

La musica ti piace di più raccontarla, organizzarla, ascoltarla, comporla o cantarla?

“Tutto fa parte della stessa gioia ma, se proprio devo scegliere, la radio è un continuo e straordinario

piacere, come anche il trasferire dal vivo le musiche del mio programma. Ho avuto la fortuna di potermi diversificare in tanti aspetti di questa meravigliosa arte.”

Parliamo dunque della tua trasmissione serale, Monte Carlo Nights, che va in onda da quasi quarant’anni. Come si è evoluta nel corso del tempo e come spieghi un successo così lungo?

“Sono molto orgoglioso della mia trasmissione, che è in continua evoluzione. Ma noi non facciamo altro che cercare della buona musica. Quando ha iniziato ad andare in onda, le trasmissioni radiofoniche serali erano poco considerate, si faceva più attenzione a quelle diurne. E invece la gente, anche di notte, si collega alla radio, perché ti permette di seguirla anche mentre stati facendo altre cose, a differenza della televisione, che richiede tutta la tua attenzione. Con Monte Carlo Nights abbiamo dato spazio a tanti generi, dalla world music alla new age, per proseguire con l’acid jazz. Abbiamo messo assieme tanti stili e generi, tutti accomunati dall’essere buona musica. Cerchiamo sempre nuovi autori, come pure i grandi artisti internazionali, offrendo loro una piattaforma. Non c’è una ricetta per il successo, ma cerchiamo di fare emozionare gli ascoltatori.”

Tu sei irlandese-scozzese di nascita ma vivi da tantissimo tempo in Italia. Come ti senti: irlandese, scozzese, italiano o cosmopolita?

“Negli ultimi anni mi sento italiano visto che metà della mia vita l’ho vissuta qui. Poi, è stata l’Italia che mi ha dato la possibilità di esprimermi come artista e musicista, questo non era successo in Gran Bretagna.”

Guardando al panorama musicale italiano, quali sono gli artisti emergenti da guardare con attenzione e quelli già affermati che passeranno alla storia?

“Io più che altro mi occupo di musica jazz, soul, funky. Un’artista piena di talento e dalla voce straordinaria è Serena Brancale, che ha tanto da regalare al pubblico in futuro, e poi c’è Giorgia con le sue emozioni e le sue raffinate scelte artistiche. Ancora, ho già detto di Pino Daniele, ma cito anche Lucio Dalla e Francesco De Gregori, lo straordinario artista Paolo Fresu, un musicista instancabile come Sergio Cammariere e un’autrice strepitosa e seria come Elisa. Nel mio programma ho promosso anche il pianista Dardust e seguo da anni Stefano Bollani, come pure Fabrizio Bosso e Ludovico Einaudi. Trovo poi che Joe Barbieri abbia una sensibilità artistica fuori dal comune e seguo fin dall’inizio del suo percorso Mario Biondi.”

Tra duetti, esibizioni, produzioni, conduzioni, la sua carriera è costellata di successi. C’è un sogno musicale che ti resta ancora da realizzare?

“Ce ne sono molti, ma il primo è il mio prossimo disco, che canterò in italiano, cosa mai fatta a parte un tributo a Lucio Dalla. Ora sto scrivendo il testo delle canzoni, con l’aiuto di autori che controllano il mio pessimo italiano scritto!”

Musica e gioco mondi non così diversi

SIR OLIVER SKARDY, STORICO CANTANTE DEI PITURA FRESKA, RACCONTA L’AVVENTURA DELLA SUA BAND E

SVELA

SUO AMORE PER IL FLIPPER

Sono stati un gruppo musicale reggae italiano conosciuto per le loro canzoni cantate principalmente in dialetto veneziano. Seguiti principalmente nella zona di Venezia e in Veneto, i Pitura Freska arrivarono al pubblico nazionale grazie a Sanremo, nel 1997. Chi non ricorda l’irriverente Papa nero, brano con il quale la band di Marghera si classificò 16esima nella 47esima edizione del Festival?

Il gruppo si è sciolto nel 2002, ma la sua eredità viene portata avanti dal loro frontman, sir Oliver Skardy (al secolo Gaetano Scardicchio), che oggi continua il suo percorso da solista.

Proprio con lui, che sta per fare uscire una autobiografia (“dovrebbe uscire entro giugno 2025”, dice) abbiamo ripercorso la storia di questo straordinario gruppo (che curiosamente deve il nome a una scena di un film di Stanlio e Ollio nella quale i due comici provavano ad arrampicarsi su un palo verniciato da poco) partendo dalla scelta di utilizzare il dialetto veneziano.

“È stata semplicemente intuizione. Ho notato subito che con il genere di musica che mi piaceva, cioè il reggae, il dialetto veneziano stava molto meglio della lingua italiana.”

Una scelta che non è risultata affatto una limitazione, dato che siete arrivati in tutta l’Italia?

“Esatto. Dal periodo dei Pitura ad oggi l’Italia l’ho girata tutta.”

Lei continua anche oggi la sua attività artistica, cosa le resta dei Pitura?

“Quest’anno stiamo preparando un nuovo concerto, in occasione del 35esimo anniversario della nostra prima cassetta, Ossigeno (quella con la notissima Pin Floi, Ndr). Porterò in giro per l’Italia quasi tutte le canzoni dei Pitura Freska, che a mio parere restano ancora attuali, per farle conoscere anche a chi è nato sui social.”

Guardando un attimo indietro, la partecipazione al Festival di Sanremo quanto aveva contribuito al vostro successo?

“Sanremo è stata una bellissima giostra. Personalmente sono contrario alla competizione, in ambito musicale, perché penso che la competizione vada bene per gli sportivi. Ma Sanremo dà la possibilità di farsi conoscere nel giro di dieci minuti. Dopo Sanremo noi

“Sì, gioco e musica per me sono entrambi divertimento e intrattenimento. Far musica è dare animo alle persone, quindi non è che con il gioco siamo su piani completamente differenti, anzi.” Interviste

abbiamo fatto molti più concerti di prima.”

Come si è arrivati alla fine dei Pitura?

“Scelte diverse, ma è cambiato molto, anche per scelte politiche, via via è stato più difficile realizzare eventi live.”

Ma pensa siano cambiate anche le abitudini del pubblico?

“Certamente, anche il pubblico è cambiato molto nel tempo.”

Quando ha notato il cambiamento più radicale?

“Io credo sia stato a cavallo tra il 1999 e il 2000. Con gli anni 2000 i computer e telefonini sempre più diffusi hanno cambiato molto, hanno modificato la cultura. Di conseguenza noi siamo diventati roba vecchia, musica del secolo scorso.”

La musica di oggi è così diversa dalla vostra?

“Sì, ma ai ragazzi di oggi piace, sono cresciuti con questa musica fatta al computer. Ma il divario con la musica strumentale di una volta è bello grosso.”

A proposito di ragazzi, lei ne vede tanti tutti i giorni?

“Sì, continuo a fare il bidello in un liceo artistico. Mi manca un anno e mezzo alla pensione…”

Ma come, la musica non le ha portato notorietà e ricchezza?

“Purtroppo i Pitura non mi hanno fatto diventare ricco, perché non sempre la musica diventa business, ma fortunatamente resta musica.”

Si parlava di ragazzi, lavorando in una scuola li ha visti cambiare nel tempo?

“Sì, li ho visti cambiare decennio dopo decennio. E penso che i più preoccupanti siano quelli degli anni Novanta. Negli anni Novanta ho visto le ultime scazzottate tra studenti, poi basta. C’è stato un profondo cambiamento culturale.”

È cambiato anche il modo di giocare?

“Beh, rispetto a quando ero giovane io sicuramente. Il gioco principe per me era il flipper, il gioco in assoluto che ho amato di più, e che abbandonato negli anni Ottanta, quando nelle sale e nei bar è stato soppiantato dai videogame.”

Mi lascia intendere che con i videogame non ha molto feeling...

“Il flipper è allegro, caldo, suona, ti porta a muoverti; il videogame invece non è allegro, è un gioco freddo, ed è con il videogame che è arrivata la musica di oggi.”

Come è gusto che sia chiudiamo tornando a parlare di musica.

on lo stress quotidiano della vita di tutti i giorni, non sorprende che la popolarità delle esperienze che includono elementi di realtà virtuale, aumentata e mista abbia continuato a salire alle stelle, poiché consente alle persone di uscire dalla quotidianità e di entrare in un nuovo mondo che sfida le loro aspettative.

Tutti sono attratti da queste esperienze per una serie di ragioni, alcune non troppo dissimili da quelle che portano le persone a usare i videogiochi o la lettura come forma di fuga. Chi sceglie di sedersi davanti a una tastiera o con un controller in mano potrebbe divertirsi con i giochi a cui sta giocando, ma una cosa certa è che non arrivano a sperimentare i livelli di immersione che possono fornire le esperienze di realtà virtuale basate sulla posizione. Thomas Collin, responsabile vendite di Vex Solutions, spiega ciò che rende così popolari i giochi di realtà virtuale affermando: “L’attrattiva della realtà virtuale deriva dalla sua capacità di trasportare gli ospiti in mondi completamente nuovi. A differenza dell’intrattenimento tradizionale basato su schermo, la realtà virtuale offre un’immersione totale, facendo sentire i giocatori come se fossero veramente all’interno dell’esperienza. La combinazione di immagini di alta qualità, giocabilità interattiva e movimento fisico crea un livello di coinvolgimento che semplicemente non è possibile con altri format”.

LA REALTÀ

a cura di Thomas Dodds

www.intergameonline.com

THOMAS DODDS SCOPRE

PERCHÉ LE OPZIONI DI INTRATTENIMENTO CHE

CAMBIANO LA REALTÀ SONO

COSÌ POPOLARI IN UN MONDO MODERNO STRESSANTE

sione immersiva che eleva l’esperienza da quella di un normale gioco per computer”.

Alcuni giochi per computer sono stati elogiati per le loro capacità narrative approfondite, ma può essere un caso di “già visto, già fatto”. Ben Fry, direttore marketing di Holovis, afferma: “Gli esseri umani sono sempre stati affascinati dalla ‘prossima grande novità’ e da quale sia la prossima grande tecnologia e le tendenze dell’intrattenimento a tema non sono diverse. Quindi penso che ci sarà sempre un elemento di ricerca per provare la prossima grande novità ma penso che più di ogni altra cosa gli ospiti ora siano alla ricerca di esperienze fortemente guidate dalla storia che possano godersi con i loro amici”.

di presenza e rendendo l’esperienza ancora più memorabile”.

E continua: “In Vex Adventure e Vex Arena ci spingiamo ancora oltre con effetti 4D come vento, calore e pavimenti vibranti, aumentando il senso

L’esperienza offerta dai giochi di realtà virtuale è a un altro livello e le capacità tecnologiche stanno solo aumentando, con la tecnologia che si sposta lentamente verso nuovi luoghi man mano che i prezzi diventano più accessibili. Un’azienda che fa parte di questo progresso è Spree Interactive.

“La realtà virtuale offre un’esperienza completamente immersiva che trasporta l’ospite in un mondo digitale”, sostiene Paul Collimore, direttore commerciale dell’azienda. “Man mano che aumentano le capacità grafiche questi mondi digitali di realtà virtuale diventano più realistici e offrono esperienze che l’ospite non sarebbe necessariamente in grado di provare nella vita reale. Lo vedo come una forma di eva-

Questo è il problema con la tecnologia, si tratta sempre di cosa c’è dopo, ma a volte potrebbe non essere fisicamente possibile rendere un’esperienza più emozionante. Le montagne russe sono vincolate dalle leggi della fisica, che purtroppo non consentono loro di volare nell’aria. Sebbene esista una tecnologia che può renderlo possibile, in un certo senso, come spiega Christian Martin, vicepresidente delle comunicazioni di Triotech: “Le giostre da brivido in realtà virtuale consentono agli ospiti di sperimentare mondi che altrimenti non potrebbero mai visitare. Che si tratti di volare attraverso paesaggi mistici, esplorare le profondità dell’oceano o sfrecciare attraverso inseguimenti ad alta intensità, la realtà virtuale infrange i limiti fisici. La combinazione di simulazione di movimento, effetti del vento e immagini sbalorditive inganna il cervello facendogli credere che l’azione sia reale, rendendo l’esperienza più emozionante ed emotivamente coinvolgente”.

La popolarità dei giochi che portano ospiti e giocatori in una nuova realtà non è solo legata a un visore, attività popolari come freccette, calcio, go-kart e lancio dell’ascia sono state trasformate per offrire agli ospiti una

nuova esperienza. La responsabile marketing di 501 Fun, Aleesha Jassi, spiega cosa rende la realtà aumentata così popolare: “La realtà aumentata migliora i giochi tradizionali aggiungendo elementi visivi dinamici, interattivi e feedback in tempo reale, rendendo l’esperienza più immersiva e coinvolgente. Crea un mix unico di gioco fisico e digitale che attrae tutti i livelli di abilità”.

Gli ospiti non sono attratti solo dagli elementi gamificati della tecnologia. Altri elementi, tra cui Led e schermi, aiutano a immergere gli ospiti, come ha spiegato Jassi: “I Led e gli schermi di grande formato migliorano la realtà aumentata creando un ambiente vibrante e interattivo che si estende oltre il gioco stesso. Le immagini in tempo reale aumentano il senso di immersione, facendo sì che l’intero spazio sembri parte dell’esperienza”.

“L’integrazione di tecnologie come Led, schermi, illuminazione dinamica e audio immersivo migliora l’esperienza complessiva della realtà virtuale rendendola più coinvolgente e immersiva sia per i giocatori che per gli spettatori”, spiega Leif Petersen, Ceo di Hologate, mentre descrive i vantaggi dell’utilizzo di altre tecnologie per immergere gli ospiti. “Giocabilità dal vivo, punteggi e video promozionali visualizzati su più schermi creano entusiasmo e attraggono i clienti, mentre luci e suoni sincronizzati amplificano l’intensità dell’azione. Una forte esperienza per gli spettatori significa che anche chi guarda e chi aspetta fa parte dell’azione”.

È però ondamentale che gli ospiti rimangano immersi per massimizzare l’esperienza che offre la realtà

virtuale per soddisfare le aspettative. Il tema di una corsa è importante, come spiega il direttore vendite e marketing di Rilix, Rafaela Sedlacek Cordeiro: “Il tema per le corse è ciò che dà al giocatore l’esperienza di fare cose che non potrebbe fare nel mondo reale. Come le rotaie che si rompono perché un dinosauro ci è saltato sopra e il carrello che cade, dà ai giocatori una scarica di adrenalina che nessun altro prodotto potrebbe dare.

“La tecnologia dir ealtà virtuale è in continuo miglioramento”, secondo Cordeiro. “Qualche anno fa il nostro prodotto era solo un giro sulle montagne russe, ma ora ha mani virtuali interattive che hanno trasformato il nostro prodotto da un’esperienza in un gioco con punteggi e abilità! Il futuro ci sta già dando l’opportunità di lavorare con la realtà mista, dove la realtà virtuale interagisce con il mondo reale. E il Rilix Coaster continuerà a evolversi con l’avanzare della tecnologia”.

Una sfida che tutti i fornitori e gli operatori devono affrontare è l’aumento delle aspettative degli ospiti. Martin evidenzia come ciò potrebbe apparire per i futuri giochi di realtà virtuale, affermando: “Le aspettative degli ospiti si stanno evolvendo rapidamente e la realtà virtuale deve evolversi di pari passo. Elementi più interattivi, come narrazioni ramificate in tempo reale, esperienze multigiocatore e interattività tramite gesti delle mani, mantengono gli ospiti coinvolti, incoraggiano visite ripetute e forniscono un’eccitazione continua”.

Dopo tutto, incoraggiare visite ripetute e offrire divertimento sono ciò a cui i giochi di realtà virtuale dovrebbero mirare. Sarebbe giusto dire che la realtà virtuale basata sulla posizione ha continuato a superare le sue controparti domestiche. Lester Travasso, responsabile vendite

e marketing di Sega Amusements International, descrive ciò che distingue un buon gioco da sala giochi di realtà virtuale dalla sua controparte domestica, spiegando: “La sala giochi di realtà virtuale riguarda esperienze ad alta energia, sociali e premium. Il futuro del gioco di realtà virtuale riguarda l’accessibilità e l’interattività. Cuffie wireless, tracciamento di movimento migliorato e interazioni basate sull’intelligenza artificiale renderanno le esperienze ancora più fluide e realistiche”, afferma Travasso mentre parla di come la realtà virtuale continuerà ad adattarsi all’interno delle sale giochi. “Vedremo una maggiore integrazione fisica nelle sale giochi, come basi di movimento più reattive, un miglior feedback tattile e più elementi interattivi che confondono il confine tra virtuale e reale. Stiamo anche assistendo all’ascesa dell’intrattenimento sociale competitivo, in cui classifiche e progressione basata sulle abilità fanno sì che i giocatori tornino sul luogo”.

Mentre alcuni mettono i possibili progressi tecnologici al centro del futuro della realtà virtuale, Fry offre un’opinione diversa, sostenendo: “Ci saranno sempre progressi tecnologici, una migliore risoluzione o un suono migliore, ad esempio, ma penso che il modo in cui crescerà davvero sarà abbracciando ciò che sta facendo crescere l’industria dell’intrattenimento a tema generale, ovvero trovare modi innovativi per riunire le persone per esperienze condivise che diano vita alle loro storie preferite. Trovare modi per raccontare storie in modi più interessanti e in modi che consentano loro di essere condivise da gruppi continuerà a essere al centro di questa industria”.

L’aquila del gioco

L’ESPORT VISTO DALLE

DONNE, LA STORIA DI IULIA

“YUSHIA” BOLDOR

Gli esport in Romania non sono popolari come in altri Paesi, ma c’è una stella nascente che si sta facendo notare. Ed è una donna.

Il suo nome è Iulia “Yushia” Boldor, ha 22 anni ed è una player attiva nei tornei professionistici di League of Legends, parte dell’organizzazione di sport francese Team Vitality, come racconta in un’intervista a Romania Insider. “In base alla mia esperienza, la Romania non è il posto migliore per gli esport se si punta a farne una carriera a tempo pieno. Sebbene ci siano alcuni tornei di tanto in tanto, la maggior parte di essi sono organizzati dallo stesso gruppo ogni anno o sono specificamente per studenti. Stanno facendo un lavoro incredibile con i tornei studenteschi, qualcosa che non ho visto molto in altri Paesi, o almeno non che io abbia sentito”.

In Romania il settore del gioco con vincita in denaro è stato scosso da una verifica compiuta dalla Corte dei conti nei riguardi del regolatore Onjn, che ha rivelato passività fiscali comprese tra i 630 e i 900 milioni di euro.

L’Onjn è stato accusato di grave negligenza nella sua governance del gioco fra il 2019 e il 2023, anni durante i quali non ha verificato correttamente i redditi dei licenziatari e ha trascurato di riscuotere le tasse di licenza e di applicare sanzioni per un importo di 20 milioni.

UN DISEGNO DI LEGGE PER LIMITARE LA SPESA AL 10% DEL REDDITO MENSILE

Dai ministri del partito Usr - Uniunea

Salvați România è arrivata la presentazione di un nuovo disegno di legge per imporre un tetto alla spesa per il gioco d’azzardo sia per i conti online che per quelli al dettaglio, limitandolo al 10 percento del reddito mensile dei giocatori.

Perché funzioni, si legge sul sito Focus Gaming News, i titolari di licenza dovrebbero segnalare i dati di spesa dei clienti in tempo reale. I dati verrebbero inviati all’agenzia delle imposte Anaf per il gioco al dettaglio e alla Banca nazionale per la spesa per il gioco online.

Riguardo alla sua esperienza di giocatrice, afferma: “Da quando sono entrata nella scena esport femminile, tre anni fa, ho sperimentato sia aspetti positivi che negativi. Dal lato positivo, posso sicuramente dire che il settore sta crescendo e le donne negli esport stanno ricevendo più riconoscimenti che mai. Prendi la scena femminile in Valorant, ad esempio: sta guadagnando molta popolarità ultimamente e i fan sembrano apprezzarla. Una giocatrice, Ava ‘Florescent’ Eugene, ha persino avuto l’opportunità di lasciare la scena femminile per unirsi a un team di Valorant di alto livello, anche se è un team misto”.

Potrebbe scattare un’indagine penale, ma intanto il partito Uniunea Salvați România ha chiesto alla dirigenza del regolatore di fornire una spiegazione al Parlamento, incontrando le resistenze del presidente Gheorghe-Gabriel Gheorghe, che ha respinto la richiesta mettendo in dubbio l’autorità del partito di convocare un’agenzia di regolamentazione per un’udienza.

Gheorghe ha reso noto di aver già applicato misure interne all’Onjn in seguito alla verifica della Corte dei conti, quindi ha chiesto al Parlamento di riprogrammare l’udienza e ha promesso di fornire una risposta dettagliata che spieghi le mancanze e delinei misure correttive.

Le carenze sarebbero imputabili a sistemi It obsoleti, che erano tenuti ad applicare modifiche annuali a tasse, licenze e tariffe di autorizzazione per le licenze di gioco d’azzardo rumene, ma la loro manutenzione sarebbe comunque in capo all’ente regolatore, obbligatoriamente.

Per l’Usr sono necessarie misure urgenti per imporre una “nuova responsabilità” alla governance del gioco nel Paese e affiancarle altre istituzioni.

Secondo il partito finora le autorità non hanno riconosciuto i rischi finanziari del gioco d’azzardo, suggerendo che “un milione di giocatori attivi supera il proprio reddito”.

Da qui la proposta di creare un sistema di autoesclusione semplificato per sostituire l’attuale sistema dell’Onjn. La registrazione dei clienti per tutte le offerte di gioco d’azzardo sarebbe necessaria per consentire l’elaborazione delle richieste di autoesclusione in tempo reale.

L’Usr chiede inoltre una revisione di eventuali precedenti fallimenti di autoesclusione, compresa la questione dei rimborsi a tutti i giocatori a cui è stato consentito di giocare dopo aver richiesto l’esclusione.

A cura di Francesca Mancosu

1–2

iGaming Germany 2025

Leonardo Royal Hotel Frankfurt Francoforte, Germania www.eventus-international.com/igg

2–3

Indian Gaming Tradeshow & Convention 2025

San Diego Convention Center San Diego,California, Stati Uniti www.indiangamingtradeshow.com

7–10

SiGma Americas 2025

Transamerica Expo Center, San Poalo, Brasile www.sigma.world/americas

8–10

Deal 2025 (Dubai Entertainment, Amusement & Leisure Show)

Dubai World Trade Centre, Dubai, Emirati Arabi www.dealmiddleeastshow.com

9

Italian Gaming Awards (IGA 2025)

Spazio Novecento, Roma www.sigma.world/americas

9–10

Italian Gaming Expo & Conference (IGE 2025)

Salone delle Fontane, Roma https://italiangamingexpo.com

GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI AI QUALI NON PUOI MANCARE

The international appointments that you can’t lose

APRILE | APRIL 2025

22–24

Gti Southeast Asia Expo 2025

World Trade Centre, Kuala Lumpur, Malesia www.gtisoutheastasiaexpo.com

28–30

Gat Expo Cartagena 2025

Gaming & Technology

Las Americas Convention Center Cartagena de Indias, Colombia www.iaapa.org/event/iaapa-summit-latin-america-caribbean-2025

29–30

Amusement & Retail Entertainment Expo

The Cotton Sheds, Victoria Warehouse Manchester, Regno Unito www.areexpo.co.uk

1–15

Pirates’ Poker Treasure

1.5 Mio Gtd

King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.eurorounders.com

1–2

TORNEO ESPORTS

eSerie A Goleador 2025 – Regular Season online https://skillpro.gg/brands/eseriea/overview

1–7

King’s Million Plo

King’s Resort, Rozvadov, Repubblica Ceca www.kings-resort.com

2–9

Battle of Malta Spring Edition

Casino Malta, St’Julians, Malta www.battleofmalta.com

9–14

SiGma Poker Tour Sao Paulo

Monte Carlo Poker Club, Sao Paulo, Brasile www.sigma.world

10–22

Wsopc Aix en Provence

Pasino Grand Casino, Aix en Provence, Francia www.texapoker.net

12

TORNEO FLIPPER SPORTIVO Nerd Pinball Party

Bologna Nerd, Bologna www.ifpaitalia.com/calendario-eventi

22–29

Festival Cash Game Sanremo

Casino di Sanremo, Sanremo www.texapoker.net

www.gioconews.it

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Ma cosa c’entra

la sostenibilità con gli attacchi a Merkur?

L’approccio (corretto) Esg non riguarda soltanto i temi di diversità e inclusione o quello dell’ambiente ma interessa la tutela dell’intera azienda e degli stakeholder: in vari modi

a cura di Matteo Marini

La recente violazione dei dati subita dal gruppo di gaming Merkur ha riportato sotto i riflettori un tema cruciale: la cybersecurity non è solo una questione tecnica. In un contesto in cui le imprese sono sempre più valutate per il loro impatto ambientale, sociale e di governance (Esg), la capacità di proteggere i dati personali e la sicurezza delle informazioni assume un valore strategico per la reputazione, la fiducia degli stakeholder e la continuità del business.

Nel caso di Merkur, una falla nei sistemi ha esposto i dati sensibili di oltre 800mila utenti tedeschi, compresi dati bancari, informazioni sui limiti di gioco e perfino le registrazioni nei sistemi di autoesclusione. Un evento grave, reso ancora più allarmante dal fatto che – secondo il regolatore tedesco Ggl – gli operatori coinvolti non avevano rispettato l’obbligo annuale di effettuare penetration test, ovvero i test di sicurezza informatica finalizzati a individuare vulnerabilità nei sistemi. Questa vicenda dimostra come la trascuratezza della sicurezza digitale non solo esponga l’azienda a rischi legali e sanzioni, ma generi

anche danni reputazionali e di fiducia difficilmente quantificabili. In un settore come quello del gioco online, basato sulla raccolta e gestione di dati personali, la protezione delle informazioni è parte integrante della licenza sociale a operare. Ed è qui che entra in gioco la sostenibilità. Le tematiche Esg non si limitano alla gestione delle emissioni o alla diversity aziendale: comprendono anche la tutela dei diritti digitali, la sicurezza dei dati, la trasparenza nella governance tecnologica. Un’azienda che non investe nella cybersecurity compromette uno degli asset più importanti: la fiducia degli stakeholder. Ed è proprio la fiducia il capitale reputazionale che sta alla base di una strategia di lungo termine.

Ecco perché la cybersecurity dovrebbe essere pienamente integrata nel bilancio di sostenibilità. Oggi, redigere un report Esg significa raccontare non solo ciò che l’azienda fa per l’ambiente o per la comunità, ma anche come protegge i dati dei propri clienti, come previene le minacce digitali, quali sistemi adotta per garantire continuità operativa e integrità informativa.

Inserire indicatori chiari e mi-

Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.

surabili legati alla cybersecurity – come il numero di audit interni, le ore di formazione del personale, l’adozione di standard Iso o Nist, o la frequenza dei penetration test – è un passo fondamentale per garantire trasparenza e responsabilità. Inoltre, in un mercato sempre più regolamentato, in cui le autorità di vigilanza impongono requisiti rigorosi in tema di sicurezza informatica, anticipare tali aspetti nel bilancio di sostenibilità rappresenta anche una forma di risk management strategico.

Infine, la cybersecurity ha una dimensione sociale: proteggere i dati significa tutelare i diritti fondamentali delle persone, inclusa la privacy, la libertà e la sicurezza. In questo senso, è parte integrante dell’impatto sociale dell’impresa.

In conclusione, il caso Merkur non è solo un campanello d’allarme per il settore, ma anche un’occasione per ridefinire le priorità in chiave sostenibile. Non può esserci vera sostenibilità senza sicurezza digitale. E non può esserci un bilancio di sostenibilità credibile senza una rendicontazione trasparente degli investimenti, delle policy e delle performance in materia di cybersecurity.

In Italia forse il regolatore dovrebbe adeguare i requisiti tecnici dei concessionari introducendo l’obbligo di avere il rating di sostenibilità. Ne gioverebbe nel medio termine la reputazione del settore a beneficio degli operatori e dello Stato.

oramai prossima la pubblicazione di tutti i regolamenti necessari per la attuazione della risistemazione del settore dei giochi online.

Nella Gazzetta ufficiale del 3 aprile 2024 è stato pubblicato il Dlgs n. 41 del 25 marzo 2024, che, in attuazione dell’articolo 15 della cosiddetta Delega fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), contiene disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi.

Il decreto, che è in vigore dal 4 aprile, riporta la disciplina dei giochi pubblici ammessi in Italia, e, in particolare, quelli “a distanza”.

Il suo nucleo centrale è dedicato alla disciplina del rapporto concessorio, e, in particolare, data la prossima entrata in vigore del nuovo regime quello dei termini per lo svolgimento delle nuove gare, regolato nelle disposizioni transitorie e finali del decreto stesso, con specifico riferimento a condizioni di accesso, trasformazione, decadenza e revoca della concessione.

Con particolare riferimento ai requisiti richiesti ai fini del rilascio (e del mantenimento) della concessione, il legislatore ha previsto una serie di requisiti e condizioni, tra le quali spiccano per rilevanza a parere di chi scrive:

• il possesso di una capacità tecnico-infrastrutturale non inferiore a quella richiesta dall’Agenzia con il bando di gara, che preveda, tra gli altri, requisiti minimi ambientali, sociali, di innovazione tecnologica e di cybersicurezza, il cui possesso da parte del partecipante, anche mediante ricorso all’istituto dell’avvalimento, sia comprovato da relazione tecnica asseverata da soggetto terzo indipendente;

• il possesso di adeguati requisiti di solidità patrimoniale, individuati dall’Agenzia;

L’avvocato Valentina Guzzanti, Of Counsel di Tonucci & Partners Studio Legale e Tributario - specializzata anche nel settore della consulenza in materia di gioco e tra i curatori della rubrica “L’avvocato del tavolo” - è patrocinante in Cassazione e dottore di ricerca in diritto tributario.

Riordino gioco online profili aperti e questioni critiche

a cura di avv. Valentina Guzzanti

• la presentazione di un piano degli investimenti asseverato da soggetto terzo con specifica relazione circa la relativa sostenibilità commisurata alla durata e alle condizioni che regolano il rapporto concessorio;

I requisiti in questione sembrano tendere, per un verso, alla solidità strutturale dei partecipanti, per altro verso e correlativamente, alla stabilità economica e patrimoniale degli stessi; situazione, questa, che passa, inevitabilmente, attraverso la verifica, il controllo e il monitoraggio della “variabile fiscale e contributiva”, oltre che del piano di investimenti. Un impegno importante, gravoso ma necessario per garantire stabilità al settore attraverso la “qualificazione” degli operatori, che, quindi oggi si trovano di fronte alla necessità di avvalersi di sistemi di controllo gestionale, economico e strutturale che consentano di mappare il flusso informativo e di tenerlo aggiornato, adeguato e sempre attuale.

Tali condizioni rappresentano il “contenuto minimo” per l’accesso alla procedura diretta al rilascio della concessione che, poi, ai fini del mantenimento, impone un impegno forte da parte degli interessati affinchè le descritte condizioni diventino elementi costitutivi della struttura partecipante.

Oltre alle implicazioni in materia di diritto amministrativo, che involgono il rapporto concessorio, uno dei temi più delicati connessi alla risistemazione del settore risguarda le ipotesi di trasferimento, di decadenza e di revoca delle concessioni,

situazioni, queste, previste nell’art. 9 del decreto in commento.

Per il trasferimento è previsto che debba essere preventivamente ed espressamente autorizzato dall’Agenzia pena la nullità dello stesso. La norma, tuttavia, non chiarisce se la preventiva autorizzazione sia richiesta per il caso del solo trasferimento diretto del titolo o anche nell’ipotesi del cosiddetto trasferimento “indiretto” della concessione, configurabile, ad es. nell’ipotesi di cessione della totalità del capitale società del concessionario in capo ad un differente soggetto giuridico1 Rispetto, invece, ai procedimenti di decadenza o di revoca di una concessione di gioco, il decreto ha demandato la disciplina a un regolamento dell’Agenzia, di prossima emissione, da adottarsi di concerto con il ministro dell’Interno.

Tema delicato è quello della individuazione di un termine assegnato al concessionario e di un procedimento (amministrativo) in cui lo stesso è direttamente coinvolto teso alla rimozione delle cause che, altrimenti, determinano la revoca ovvero la decadenza.

In conclusione, se da un lato c’è la consapevolezza che la risistemazione di questo settore non si prefigura semplice, e certamente non potrà risolversi in mero adattamento dei sistemi organizzativi pregressi alle nuove modalità operative, dall’altro l’intervento normativo in commento e la sua prossima integrazione rappresentano una sfida interessante, soprattutto sul piano giuridico, dati i tanti ambiti dle diritto interessati (diritto amministrativo, diritto tributario, diritto delle nuove tecnologie e privacy) che i professionisti sono pronti a raccogliere per garantire agli operatori del settore stabilità e continuità e, indirettamente, consentire al sistema gioco la crescita.

1. Attualmente le convenzioni accessive alle concessioni per l’esercizio del gioco a distanza oggi in vigore stabiliscono un generale divieto tout court di cessione, totale o parziale, della titolarità della concessione, a pena di decadenza, congiuntamente all’obbligo, in capo al concessionario, di comunicare ogni variazione della propria forma giuridica o composizione societaria eccedente il 2%.

uando entriamo in un Fec (Family entertainment center), una Gaming Hall, ma anche in una Multisala, quindi in un qualsiasi luogo deputato al divertimento, in tutti questi luoghi incontreremo comunicazioni, in forma fisica o digitale, con informazioni su quello che è permesso oppure no: per esempio se sia permesso l’ingresso ai minori, le offerte di quel sito di intrattenimento, le opportunità che abbiamo a disposizione, su come fruirne al meglio.

Abbiamo già impiegato precedentemente lo spazio a disposizione sulla rivista che ci ospita per dire come il messaggio che intendiamo veicolare ai nostri clienti debba essere chiaro e conciso. Chiaro, perché diversamente non è utile, conciso, perché altrimenti corriamo il rischio concreto che la lettura si interrompa a metà.

Impieghiamo invece il tempo di oggi per fare delle considerazioni in merito alla comunicazione del punto vendita, sotto il punto di vista dell’ efficacia, al dil à del contenuto di cui appunto abbiamo già parlato.

Qualsiasi tipo di sforzo comunicativo ha un costo, che non si limita alla produzione dei materiali, ma include anche il tempo che si dedica alla sua realizzazione creativa, grafica e di contenuto. Queste componenti determinano la capacità performante di ogni sforzo di comunicazione, in buona sostanza la capacità che questa comunicazione ha di suscutare l’interesse dei clienti e generare un impulso ad adottare una promozione, a comprare un prodotto, a provare un gioco, ad utilizzare un servizio.

Ho deciso di parlarvi di questo argomento, perché ultimamente, nell’andare a visitare sia siti legati all’azienda con cui collaboro, sia quelli della concorrenza, mi sono reso conto che centrare un messaggio sia nel contenuto che nella esposizione, è ancora un’attività che sottende una certa dose di

Quando la parola prende forma

a cura di Michele Bragantini

magia, quando invece basterebbero basici accorgimenti per migliorare di molto le performance della nostra comunicazione punto vendita.

La stessa sensazione l’ho avuta parlando con alcuni colleghi, i quali si limitano, usando parole e semplici, ad attaccare un cartello. Quindi, procedendo per punti proverò a darvi a fornirvi alcuni spunti di riflessione relativamente all’utilizzo dei materiali di comunicazione e alla loro gestione, al fine di massificarne positivamente il risultato.

Prima di tutto il solito consiglio: meno materiali fate circolare, più verranno recepiti. Sembra scontato, ma non lo è.

Poi, vanno scelti e selezionati gli strumenti di comunicazione più facili da utilizzare nel punto vendita, e più apprezzati dal vostro pubblico. Nel concreto, a seconda dell’allestimento della vostra gaming hall, possono essere utilizzati gli schermi video, se presenti in numero sufficiente e posizionati in maniera corretta, o manifesti, almeno 70x100 di dimensioni, meglio laddove siano previsti degli spazi in cui possano avere una visibilità preferenziale, o dei flyer consegnati ai clienti alla cassa o al bar.

In un pub a Roma, zona Trastevere, in bagno veniva affisso il programma degli eventi musicali della settimana, sopra la cassetta dello scarico per il

Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di TSJ Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.

bagno maschile, sulla porta lato interno della porta in quello femminile. Non serve spiegare, credo, che il posizionamento risultava strategico e la lettura non poteva essere evitata. Messaggio corto, incisivo ma decisamente efficace. Un suggerimento sulla base dell’esperienza diretta: non va sottovalutata la diffusione sonora. Grandi catene hanno creato la propria web radio a diffusione interna, via internet quindi, con il risultato di avere una play list musicale cucita su misura per il proprio target ed una serie di spot pubblicitari, creati dalla radio stessa, mirati a promuovere le attività della catena. Questo strumento, la web radio, credo che sia uno dei più efficaci, oltre ad avere un costo assolutamente accessibile. Inoltre evita che vengano diffuse all’interno della propria attività, le pubblicità di altre attività, rischio che si corre laddove la diffusione sonora è semplicemente la connessione ad una radio o ad una televisione. Ricordiamoci infine che la trasmissione a voce delle informazioni promozionali ha sempre un valore elevato. Va detto al cliente che ci saranno delle attività promozionali e quando, o l’arrivo di una nuova opportunità di gioco. Comunicare direttamente con il cliente è sempre una delle forme di promozione più efficaci, lo sanno bene nei Bingo, dove, durante la vendita delle cartelle, il banco regia promuove gli eventi. Quindi è importante che il personale, nelle occasioni di contatto con il cliente, fornisca brevemente l’informazione che si vuole veicolare. Su quest’ultimo punto vorrei di nuovo sottolineare come il tempo investito per formare in tal senso i collaboratori della gaming hall non sia mai tempo speso male, perché se è vero che il primo veicolo di promozione all’interno delle nostre strutture sono proprio gli operatori, questi debbono essere in grado di consigliare il cliente, preparati nella maniera corretta. Dimostrare competenza e conoscenza del prodotto che si propone paga sempre, Apple insegna. Vi lascio con una considerazione da retailer: dobbiamo essere accoglienti ed esperienziali come solo il retail fisico sa essere, ma chiari e fruibili come il migliore degli online!

ono già parecchi anni che osservo l’evoluzione del settore del gioco e seguo le varie tendenze, sia tecnologiche che regolatorie. Per molti anni, all’inizio del mio lavoro nel settore, dominava il tema della cooperazione tra regolatori a livello europeo, con la speranza che i mercati, che allora cominciavano ad aprirsi al concetto del gioco online regolato, avrebbero adottato un approccio uniforme e gestito a livello europeo.

Data la delicatezza politica del gioco d’azzardo, che lo rende - agli occhi dei politici e dei governi - un settore da controllare a livello nazionale, e il contributo finanziario che apporta, nonostante il canale online non rispetti le frontiere nazionali, il sistema della regolazione nazionale ha prevalso sull’opzione europea. I programmi sostenuti dalla Commissione europea sono stati smantellati e così siamo arrivati a una frammentazione dei modelli con i quali le aziende multinazionali devono operare.

Il settore ha già accettato il nuovo status quo regolatorio e ha abbandonato la battaglia per uno schema uniforme europeo. Il focus si è spostato sulle sfide regolatorie differenti, anche se l’invocazione per una forma di unificazione, almeno a livello tecnico, non ha abbandonato i programmi dei convegni internazionali né le conversazioni durante i contatti ufficiali di carattere meno pubblico. Una discussione a livello formale europeo è stata chiusa. O forse no?

I regolatori e varie agenzie statali competenti per il gioco d’azzardo continuano a dialogare attraverso gruppi formali ben stabiliti come Gref (Gambling Regulator European Forum) a livello europeo, Iagr (International Association of Gaming Regulators) a livello globale, Nclgs (National Council of Legislators from Gaming States) e Nagra (North American Gaming Regulators Association) per il continente americano e Agra (Association of Gaming Regulators in Africa) per quello africano, vista l’espansione

Verso una regolazione internazionale del gioco

IL SALTO DEL 47 PERCENTO NEL

NUMERO DELLE VISITE DA PARTE DI REGOLATORI ALL’ICE NEGLI ULTIMI DUE ANNI MOSTRA L’INTERESSE PER UNA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

a cura di Ewa Bakun

dei regolatori a

regolatori presenti a ICE Barcelona 2025

del modello online fuori dall’Europa. Il dialogo continua con lo scambio di esperienze di regolazione e con le sfide di carattere internazionale che richiedono questo tipo di cooperazione.

La fiera Ice si è già stabilita come un incontro importante non solo tra i rappresentanti del settore, ma anche tra i regolatori. Il crescente numero di agenzie regolatorie del gioco che partecipano all’Ice conferma il desiderio di scambio, dialogo e cooperazione. Infatti, negli ultimi anni abbiamo visto un aumento consistente dei regolatori partecipanti, con più di 300 regolatori che hanno visitato la fiera lo scorso gennaio, un salto del 36 percento tra il 2024 e il 2025, e del 47 percento tra il 2023 e il 2025.

Uno degli obiettivi principali e strategici per Ice è infatti l’aumento della partecipazione istituzionale, quindi continueremo a lavorare

per realizzarlo. Oltre a uno scambio sulle pratiche di regolazione nell’ambito della protezione del consumatore e modelli di tassazione che comunque rimangono nelle competenze nazionali, tra le sfide più importanti che attraggono regolatori a un dialogo al di sopra del loro ambito nazionale ci sono i temi del flusso di denaro e anzitutto del gioco illegale. Lo hanno confermato i regolatori durante il panel che ho avuto piacere di moderare durante l’Ice. Mentre il dialogo sulle esperienze di regolazione aiuta, anche se infine la regolazione in tutti i Paesi viene dettata dalle esigenze locali e politiche, la cooperazione è critica per fare qualsiasi progresso nelle aree che superano le frontiere. E forse per questa ragione è finora stato tanto difficile raggiungere dei successi, anche discreti, in questi ambiti.

Siamo consapevoli di varie cooperazioni tra i regolatori a livello bilaterale e internazionale, senza però un coinvolgimento né endorsement formali delle istituzioni o enti politiche o governative europee o globali. Con il crescente interesse, focus e pressione per trovare soluzioni efficaci al gioco illegale, che senza dubbio emerge come uno dei temi più critici, soprattutto vista l’introduzione continua di politiche più restrittive nei confronti della regolazione nazionale, la creazione di un organismo più formale di regolazione è possibile e desiderata. È possibile che gruppi di lavoro come quelli visti presso la Commissione europea dieci anni fa possano tornare? Inoltre - e chiudendo con le domande retoriche - considerando le tendenze generali verso approcci più restrittivi, è plausibile che i rischi di una maggiore cooperazione tra i regolatori siano maggiori dei vantaggi?

Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.

a allora, guardate, se c’è una frase che mi fa imbestialire è “non esistono i buoni e i cattivi.” Per fortuna, da quando ho chiuso Twitter i bot russi (umani e no) non mi possono più raggiungere, quindi la sento e mi imbestialisco di meno. In termini di aspettativa di vita credo di aver guadagnato tanto quanto smettere di fumare.

Di conseguenza è un argomento che evito altrettanto di usare: dovete proprio mettermi davanti al plotone come Aureliano Buendia per sentirmelo dire. Ma se vi dicono: “esistono i buoni e i cattivi nel gaming, perfettamente divisi dalla linea della regolamentazione nazionale” voi cosa rispondete? Chi ha una licenza nazionale è automaticamente un “Buono”? E chi se la gode da Anjouan è automaticamente un “Cattivo”?

Il problema si pone perché le strade degli operatori regolamentati e quelli “grey” si stanno divaricando. Ben pochi riescono a tenere i piedi in due scarpe come prima. I margini si stanno anche divaricando, a tutto vantaggio degli anjouani. I regolatori hanno (finalmente?) iniziato a indagare nei rapporti commerciali con i fornitori e possibilmente arriveranno a imporre una scelta agli studios: o servi i mercati regolamentati o quelli grigi (e il risultato sarà una splendida meiosi societaria). Gli organizzatori di fiere, convegni, premi & patacche dovranno anche loro decidere da che parte stare, e senza le sponsorizzazioni delle società che operano sui mercati questionabili possiamo dire addio al novanta per cento delle tartine che girano agli eventi. Ci sono ottime ragioni perché gli operatori regolamentati pretendano un cordone sanitario attorno a quelli corsari: se Philip Morris distribuisse alla luce del sole le Marlboro ai con-

I buoni e i cattivi

a cura di Marco

trabbandieri e per giunta a prezzo più basso che ai tabaccai, il sindacato dei tabaccai probabilmente avrebbe da ridire. Che le stesse slot siano disponibili sui siti legali e sugli anjouani invece è considerato normale (ed è anche considerato normale che gli anjouani paghino i giochi da 3 a 4 punti percentuale in meno che gli operatori regolamentati). Così non può andare avanti. Inoltre, l’unico motivo per cui gli operatori anjouani guadagnano quote di mercato è perché le sottraggono facilmente a quelli legali: basta non chiedere documenti, non imporre limiti di deposito, di gioco o di perdite e basta pompare bonus ai Vip. La balla che i siti crypto abbiano successo perché sono “disruptive” e abbiano assunto geni del marketing è una balla: hanno successo solo perché lavorano come gli operatori regolamentati facevano fino a cinque/dieci anni fa e ora non possono più fare. Ma stare a prender schiaffi e porger l’altra guancia è poca allegria, direbbe Pavese.

Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Immense Group (ex Videoslots).

Ora però, bisogna vedere le cose dal punto di vista di chi gli anjouani li serve. Nella maggior parte dei casi, le persone che operano questi siti lavoravano per operatori “white” fino a pochi anni- se non mesi- fa.

Sono le stesse persone a cui i fornitori hanno dato giochi, stand, traffico, sistemi di pagamento; sono le stesse persone a cui hanno offerto cene, viaggi e serate. Sono quasi amici. Si possono quasi fidare.

Non è che sono diventati criminali tutt’a un tratto. Hanno solo un sito con una carta bollata in meno e fanno esattamente quello che hanno sempre fatto: lasciano giocare i giocatori finché depositano.

La riga di demarcazione, dicono i fornitori quando servono gli anjouani, è meglio tracciarla tra le aziende oneste (e le persone oneste) e i truffatori. Non tra le aziende con una licenza nazionale e quelle senza, perché in molti casi prendere una licenza e fare come se non ci fosse non è un problema. Insomma, dicono che sì, esistono i buoni e i cattivi, ma che non stanno tutti dalla stessa parte della legge.

E devo ammettere che è vero. Conosco persone irreprensibili che lavorano per siti anjouani. Anch’io, fino a non molto tempo fa, ho sempre operato anche sui mercati grigi, andando a caccia di appigli legali abbastanza solidi per rimanere aperti, con lo stesso gusto di un Saul Goodman. Ai miei esordi, con la regolamentazione italiana in fasce ma pur già valida, ho avuto la faccia tosta di presentarmi a convegni, conferenze e dibattiti in Italia rappresentando un sito che raccoglieva gioco con la licenza del Kahnawake. Ero uno dei “cattivi” allora? E poi, cosa sono stato: un “semi-buono”? E ora, sono un “vero buono certificato” dato che ho tutte le carte bollate in regola?

Se un operatore anjouano mi offrisse una posizione e uno stipendio eccezionale, sono proprio sicuro che lo rifiuterei? Voi rifiutereste?

Sono domande che mi faccio, e spero tutti si facciano, prima di giudicare. La parte più dura del lavorare nel gaming è la gestione della moral challenge: i pii e i teoreti non sono benvenuti. Bisogna ricordarsi che quasi tutti noi abbiamo imparato il mestiere dalla parte opposta a quella delle guardie, e siamo stati corsari senza essere stati ladri.

Trucco

orridente, spigliata, curiosa, piena d’energia, come tanti romagnoli come lei, e sempre alla ricerca di nuove sfide. Sono tanti gli aggettivi che potremmo usare per descrivere la personalità di Cristina Lunardini, diventata celebre nel panorama dei programmi tv dedicati alla cucina soprattutto con “È sempre mezzogiorno”, trasmissione Rai con Antonella Clerici, ma non solo.

“Zia Cri”, la chiamano tutti, a ribadire la sensazione di familiarità che trasmette, anche grazie al suo amore per i piatti della tradizione, che, appunto, sanno sempre di “casa”.

Come ha iniziato a cucinare e com’è approdata alla ribalta della tv e dei social?

“Nella mia famiglia la cucina è stata sempre il punto d’incontro di tutti i suoi componenti e il cibo ha sempre rappresentato il passare del tempo tra ricorrenze, feste e momenti in cui ci si confrontava. Sin da piccola, con mia mamma e con mia nonna paterna ho iniziato a mettere le mani in pasta, come in un gioco, che poi è diventato una passione, un lavoro, la mia vita.”

Lei fa anche l’insegnante di cucina. Cosa cerca di trasmettere ai suoi studenti?

“Ad oggi insegno in un corso serale per adulti. Chi lo frequenta è determinato a raggiungere l’obiettivo, è il corso della seconda possibilità. Per lavorare in cucina è fondamentale riuscire a fare lavoro di squadra, cercare soluzioni in situazioni di stress. Rispetto, riconoscimento dei ruoli e una forte etica professionale sono

Cristina Lunardini

La cucina della festa

fondamentali.”

Ha mai pensato di aprire un ristorante tutto suo?

“In passato ne ho avuto uno e ho gestito attività per conto di terzi. Ma, al giorno d’oggi, la ristorazione è estremamente impegnativa e ti porta via tutto il tempo. Ad oggi preferisco gestire competenze, occupandomi di consulenze e formazione.”

Che consigli darebbe a un’aspirante cuoca, anche “casalinga”, che si avvicina a questo mondo?

“Il mondo della cucina si sta evol-

vendo, sicuramente il primo consiglio che mi viene in mente è quello di dimenticare l’immagine che la tv negli ultimi anni ha dato dell’ambiente cucina. Bisogna cercare di arrivare formate e di avere chiaro l’obiettivo, anche se spesso c’è qualcuno che cerca di ostacolarci.”

Qual è il piatto - romagnolo e non - che più ama mangiare o preparare e quale ricordo - se c’è - è legato ad esso?

“Come piatto della tradizione e della memoria: la lasagna romagnola, rigorosamente con la pasta verde. Ancora oggi la mia mamma la prepara in maniera magistrale. Ha sempre rappresentato il giorno di festa, la domenica, in cui tutta la famiglia si riuniva attorno alla tavola.”

Lei è molto “mediatica”, fra social e tv. Com’è “cucinare davanti a uno schermo” e per il pubblico?

“Quando sono davanti a uno schermo mi immagino le persone che mi seguono e cerco di usare descrizioni semplici, ma tecniche. A volte le immagini e le parole funzionano bene e chi è a casa riesce a replicare quello che ho fatto io.

Devo dire che ho un buon riscontro attraverso i social. Molte persone mi scrivono, sia per avere un consiglio in più durante la realizzazione sia per farmi i complimenti per la ricetta.”

Ha qualche altro progetto, o libro in cantiere per i prossimi mesi, o un sogno che le piacerebbe realizzare?

“In questo momento sto partecipando a più progetti, che sono come tanti semi; speriamo che qualcuno spunti e diventi un bel fiore.”

INGREDIENTI ( per 4 persone)

400 g di tagliatelle fresche all’uovo; 1 scalogno; 1 mazzo di asparagi; 8 fiori di zucca; 100 g piselli freschi sgranati; parmigiano grattugiato, sale, pepe, olio evo q.b., fiori di calendula eduli.

PREPARAZIONE

Far rosolare in una padella lo scalogno tritato, unire i piselli e gli asparagi taglia-

ti a rondelle, far rosolare qualche minuto, salare e pepare, e nel frattempo cuocere le tagliatelle in acqua bollente salata. Nella padella versare un po’ di acqua di cottura della pasta, far ridurre, unire le tagliatelle, saltare con il parmigiano e completare con i fiori di zucca puliti e tagliati. Impiattare, decorare con i fiori di calendula e servire.

La ricetta della chef/ TAGLIATELLE AL PROFUMO DI PRIMAVERA

Rischiare

per essere?

Ritornando a interrogarci sul significato del gioco e del giocare scopriamo che questo tema è pervasivo nelle narrazioni mitiche oltre che intrinsecamente collegato a quello religioso tanto che legittimo sarebbe chiamare l’homo, oltre che sapiens-faber, anche ludens-religiosus. Non compaiono infatti accanto ai primi manufatti i primi resti di riti funebri, quel disporre i corpi e le pietre in un modo non finalizzato a scopi immediatamente utilitaristici ma che, in termini generali, rappresenta la categoria portante del fenomeno giocoso secondo la definizione dello storico e linguista Johan Huizinga? Prima ancora che gratuito divertissement nato dall’esuberanza di una mente che può spaziare oltre i confini della lotta per la sopravvivenza, la manipolazione di oggetti-pensiero potrebbe nascere infatti, come acutamente suggerisce Conci (1992), dall’insostenibile angoscia di “sapere di morire”, non solo come individui ma forse anche come specie se accreditiamo l’ipotesi secondo la quale lo straordinario

sviluppo delle funzioni psichiche sia stato la condizione che ha garantito la sopravvivenza in un mondo che era mutato in modo così radicale da essere quasi invivibile per i nostri progenitori arboricoli.

Di qui l’intrinseco elemento di serietà-sacralità del gioco inteso, come era agli albori del processo di ominazione, come tentativo di rappresentazione-manipolazione simbolica di un mondo popolato di potenze sovrastanti e incontrollabili, per difendersi dalle quali fu “necessario” sviluppare capacità di premonizione-divinazione per poter incrementare fattori propiziatori e contenere (concretamente e fantasmaticamente) quelli minacciosi da esorcizzare.

Disegnare sulla sabbia il “campo” per elaborare una strategia di caccia o di scontro intertribale fu quindi la “mossa vincente” per assicurarsi la vittoria e quindi il “successo evolutivo”. Non andarono forse

a Ulisse, “tessitore di inganni”, le armi di Achille anziché al fortissimo Aiace? Il gioco ai dadi, nel quale si vedono impegnati Aiace e Achille, in una assai nota anfora attica esposta nei musei vaticani, non esprime forse soltanto un’attività di passatempo tra uno scontro e un altro sotto le mura di Ilio. Esprime quel gioco di simulazione-astrazione-simbolizzazione a cui sono legate, nelle sue potenzialità e nei suoi rischi, le sorti della nostra specie sul pianeta. Quanto al rischio, sappiamo che questo può portarci ad aprire nuovi scenari evolutivi o portarci a conseguenze drammatiche... come sanno bene coloro che amano “giocare con il rischio”. Un “gioco” che merita essere valutato con prudenza se non vogliamo pagare lo scotto dell’imprudenza.

Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

Anfora attica che raffigura Achille e Aiace che giocano a dadi, conservata nei Musei Vaticani. Opera del vasaio e pittore attico Exekias, risalente al 525-515 a.C (particolare).

a cura di Riccardo Zerbetto

TOP 7 BARCELONA

Una slot che propone una boccata d’aria fresca (anche) attraverso un viaggio nella Catalogna, ma non solo. Si, perchè oltre all’ambientazione generale, il vero valore di questa macchina sta nei singoli giochi, che catturano davvero l’attenzione degli utenti. Con gli spin che portano con sé una nuova emozione e il freespin che si trasforma in una vera sinfonia di vincite. Insomma, da provare.

GRAFICA ›› 19 /20

Top 7 Barcelona è la multi-game di Novomatic Italia che cattura l’essenza dinamica e affascinante della capitale catalana. Con ben sette titoli diversi, ognuno dei quali rappresenta invito a un’avventura unica, arricchita da grafiche straordinarie, abbinate a funzionalità coinvolgenti. Tra temi Fantasy e viaggi nel passato, tutti offerti attraverso simbologie avvincenti e di alto livello.

AUDIO ›› 18,5 /20

Una slot non solo bella ma anche piacevole da ascoltare. E molto, in tutte le sue ambientazioni. Ogni gioco è in grado di proporre delle musiche e delle sonorità accattivanti, che riescono a coinvolgere appieno il giocatore nell’esperienza proposta. Senza mai annoiarlo, anzi, stuzzicandolo nel modo migliore, sempre all’insegna del divertimento.

Scoprila qui:

GIOCABILITÀ ›› 19 /20

Quella che abbiamo di fronte è una slot multigioco 3x5 rul-

Una selezione d’eccellenza in salsa spagnola

LA SCHEDA

NOME_ Top 7 Barcelona

PRODUTTORE_ NovoElsy

DATA OMOLOGAZIONE_ marzo 2025

SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps

CICLO_ 28.000 | PAYOUT_ 65%

li che riunisce sette titoli diversi, tra i quali è difficile poter scegliere. Si tratta di: “Ramses Palace Lock’n Win”, Spin Rush Lock’n Win”, “Cops & Crime Lock’n Win”, “Ulisse Lock’n Win”, “Bloodlines”, Dragon’s Unlock” e “La Fattoria Gold”. Molto bella la slot a tema egizio, tra piramidi e misteri, dove il Bonus Pick a Prize con tre livelli di gioco consente di sbloccare punti e moltiplicatori, aggiungendo tensione ed emozioni forti a ogni partita. Ma notevole è anche Dragon’s Unlock che ci sfida a sbloccare il potere dei draghi, con un gameplay che premia ogni scatter che compare sui rulli. Il Free Spin Accumuli e la funzione Nudge One Reel offrono van-

taggi unici, mentre i Wild Unlock trasformano ogni spin in una possibilità di grandi vincite. Mentre Bloodlines immerge il giocatore in un mondo oscuro e misterioso, con la possibilità di attivare il Free Spin e il Multispin Expanding Wild. Le funzionalità extra come i simboli Wild congelati e Moving Wild assicurano che ogni giro sia ricco di sorprese. Insomma, ce n’è per tutti i gusti!

PRESTAZIONI ››

19 /20

Una slot bella, divertente, piacevole. Che è in grado di catturare il giocatore e di invitarlo a tornare a giocare, anche grazie alla varietà di ambientazioni e funzionalità che promettono ogni volta un’esperienza diversa.

Una slot che sta catturando decisamente l’attenzione. Ciò è quanto ci risulta dopo aver raccolto una serie di feedback non solo dalla casa produttrice, ma anche e soprattutto dagli operatori che l’hanno acquistata e installata nei propri locali. Del resto l’esperienza paga sempre, e in casa NovoElsy possiamo dire che la sanno lunga.

BUDGET ›› 18,5 /20

Abbiamo provato questa slot nella sua massima espressione, cioè su cabinet Novomatic con schermo 22 pollici, ma è disponibile anche in versione 19 pollici. In entrambi i casi il risultato è straordinario, ma soprattutto – in termini di budget – è offerto nel migliore dei modi visto che la slot è disponibile anche in versione rent, per andare incontro a tutte le esigenze dei gestori.

IL NOSTRO GIUDIZIO
di Vincenzo Giacometti

“Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento che testimonia il nostro impegno concreto per un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, equo e accessibile.”

Queste le parole con cui Sian Carson, chief people officer di Sisal, commenta il riconoscimento ottenuto dal Gruppo come “Leader in Diversità e Inclusione 2025” nella prima edizione dell’indagine nata dalla collaborazione tra Statista e Il Sole 24 Ore per identificare le realtà aziendali maggiormente impegnate a rendere il proprio ambiente lavorativo sempre più inclusivo.

La ricerca ha coinvolto lavoratori a

Diversità

SISAL

e inclusione al primo posto

tempo pieno e part-time, ai quali è stato chiesto, attraverso un sondaggio, di valutare su una scala da 0 a 10 quanto il proprio datore di lavoro promuovesse politiche di diversità e inclusione. I partecipanti sono stati invitati anche ad esprimere la propria opinione su una serie di affermazioni relative a tematiche di età, genere, equità, diversi-

tà etnico-culturali, disabilità e orientamento sessuale (Lgbtqia+).

Carson prosegue: “In Sisal crediamo che la crescita delle persone sia il motore del nostro successo e che l’inclusione sia una leva strategica per costruire un futuro sostenibile. Continueremo a lavorare con determinazione per garantire che ciascuno si senta valorizzato e parte di una comunità che riconosce e celebra le diversità”. Nel 2025 Sisal continuerà a rafforzare il proprio impegno su tre aree chiave: l’accessibilità, la cultura dell’ascolto e una leadership inclusiva, per promuovere inclusione e valorizzazione delle diversità.

Utiizzare strumenti innovativi per contrastare le discriminazioni e promuovere l’inclusione tra gli adolescenti: questo l’obiettivo della ricerca condotta dall’Università europea di Roma (Uer), con il contributo della Fondazione Lottomatica, che ha sperimentato un modello educativo basato su realtà virtuale e mindfulness per favorire la coesione sociale nelle scuole italiane.

“Siamo orgogliosi di aver supportato questo progetto innovativo che dimostra quanto sia fondamentale utilizzare metodologie moderne, come la realtà virtuale, per sensibilizzare le

FONDAZIONE LOTTOMATICA

In prima linea contro i pregiudizi a scuola

nuove generazioni sui temi della coesione sociale e dell’inclusione”, dichiara Riccardo Capecchi, presidente di Fondazione Lottomatica.“L’adozione di tecnologie coinvolgenti ci consente di avvicinarci al linguaggio dei più giovani, rendendo l’esperienza educativa più efficace nel trasmettere messaggi

importanti. Investire in iniziative educative che promuovono l’apertura e la valorizzazione della diversità e contrastano i pregiudizi è una delle priorità della nostra Fondazione. Crediamo fermamente che l’educazione sia uno strumento potente per costruire una società più giusta e solidale.”

Lo studio ha coinvolto gli studenti del Liceo “E. Majorana” di Latina: l’83 percento dei partecipanti ha dichiarato di aver acquisito una maggiore consapevolezza dell’impatto dei pregiudizi nelle relazioni interpersonali e di sentirsi più aperto verso diversità culturali e individuali.

Il futuro del gioco pubblico è già arrivato. E si sta rivelando, forse, sempre più temibile, proprio come tutti temevano. Tra scenari ultra-sfidanti, gara al rialzo, requisiti sempre più stringenti, e così via. Eppure c’è chi crede ancora (e molto) al futuro, anche per le imprese di gestione. Come accade in casa Get Network (il consorzio di gestori attivo da ormai da oltre dieci anni), ma anche – e soprattutto –all’interno di Nts Network, il concessionario di rete per la gestione di appa-

NTS E GET NETWORK
Il grande polo dei gestori indipendenti

recchi che nasce proprio dall’interno della filiera del gaming che da anni si impegna per garantire un futuro alle imprese di gestione. E vuole continuare a farlo anche oggi – anzi, soprattutto oggi – di fornte alla sfida enorme delle prossime concessioni. Attraverso un progetto di aggregazione di imprese presentato a Roma, di fronte a una nutrita platea di imprese del settore, spiegando come ci possa essere una via di uscita per gli imprendito-

ri del gioco anche di fronte alle grandi sfide del futuro. Nonostante l’elevata complessità normativa, la competizione sfrenata all’interno del comparto, la predominanza dei grandi concessionari e la riduzione dei margini degli apparecchi. Eppure, nonostante tutto, anche questa volta la crisi si potrà trasformare in opportunità, secondo Nts e Get Network. Del resto – va detto – anche dieci anni fa, quando la cordata in questione diventò concessionario, tutti erano molto scettici sul futuro che poteva avere la concessionaria. Eppure oggi risulta, nel suo piccolo, quella con più alto tasso di fidelizzazione da parte dei gestori.

L g Electronics (Lg) introduce sul mercato italiano il nuovo monitor gaming Lg UltraGear Oled 27GX790A, con funzionalità pensate per i gamer più esigenti. Tra le novità più interessanti del nuovo UltraGear c’è la frequenza di aggiornamento a 480Hz, raddoppiata rispetto all’attuale modello da 27 pollici Oled in gamma (27GS93QE), che garantisce un gameplay incredibilmente veloce, reattivo e fluido. Il modello 27GX790A offre inoltre un tempo di risposta di 0,03 ms (GtG) che riduce in modo significativo la sfocatura del movimento, migliora la nitidezza delle immagini e conferisce una maggiore dinamicità a tutta l’azione di gioco. Questa caratteristica, unita alle straordinarie performance dello schermo Oled con risoluzione Qhd (2560x1440) e resa dei colori contrasti perfetti, consente un coinvolgimento e una user experience davvero eccezionali. Il nuovo 27GX790A offre una qualità di immagine eccellente grazie al pannello Oled con tecnologia Mla+ (Micro Lens Array+) che regala una luminosità fino a 1300 nit, garantisce con-

trasto infinito, nero assoluto e colori vividi, e porta l’immersione nel gioco a livelli mai raggiunti prima. Oltre alle già eccezionali caratteristiche degli schermi Oled, la qualità di visione è ulteriormente migliorata. Inoltre, il monitor è certificato Ul Flicker-Free, Discomfort Glare Free e Low Blue Light perchè minimizza l’emissione della luce blu più dannosa per la vista, riducendo in questo modo l’affaticamento degli occhi durante le sessioni di gioco più intense. Un’ulteriore caratteristica del nuovo modello è rappresentata dall’introduzione della suite Oled Care, l’insieme di funzioni, già presenti sui Tv Lg Oled, che proteggono lo schermo e preservano la brillantezza e la longevità dei pixel: tra queste vi è per esempio la funzione Oled Screen Move, che esegue dei piccoli movimenti dell’immagine riprodotta, a intervalli regolari, per evitare che resti statica sul display in modo prolungato; oppure la funzione Oled Image Cleaning, che esegue la pulizia del display e dei pixel dopo più di quattro ore di utilizzo dall’ultima Image Cleaning.

IDEE REGALO STEELSERIES PER I VIDEOGAMER

Il SteelSeries Rival 3 Wireless è un mouse gaming leggero, ergonomico e dal design minimalista, ideale per lunghe sessioni di gioco. Realizzato con materiali ultraresistenti progettati con polimeri. Vanta una durata della batteria di un anno, per oltre 400 ore di utilizzo ininterrotto grazie alla rivoluzionaria tecnologia ad

alta efficienza energetica.

La tecnologia Quantum 2.0 Dual Wireless offre la flessibilità di un wireless ultrarapido di livello gaming tramite la connessione a 2,4 GHz e un comodo Bluetooth 5.0

per l’accoppiamento istantaneo su Pc, Mac, laptop e altri dispositivi. Il sensore ottico TrueMove Air garantisce le migliori prestazioni della categoria in entrambe le modalità wireless.

CON IL PROGETTO RE-PLAY PRENDE VITA IL GIOCO DELL’OCA PER TUTTI

C lementoni, in collaborazione con il team di esperti della Cooperativa e Impresa sociale Polo9, presenta una nuova versione del Gioco dell’Oca, studiato per coinvolgere in una dinamica accessibile e coinvolgente adulti e anziani in condizioni di fragilità a causa di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. L’idea di adattare il Gioco dell’Oca nasce al Granaio di Senigallia, un centro diurno Alzheimer che Polo9 gestisce da più di 20 anni. “La struttura accoglie persone malate di demenza in fase lieve moderata, soggetti che hanno ancora un buon livello di autonomia e con i quali è possibile sperimentare nuovi approcci terapeutici”, sottolinea Barbara Fontana, psicoterapeuta e coordinatrice del centro, “l’obiettivo quotidiano in strutture come questa è stimolare le abilità cognitive residuali dei pazienti, per costruire un ponte con la memoria possibile e favorire socializzazione e partecipazione condivisa, elementi fondamentali per migliorare la qualità della vita di chi si ammala.” Rispetto alla versione tradizionale, il tabellone è notevolmente più grande, con caselle e immagini di dimensioni importanti per facilitare l’accesso a chi ha difficoltà visive o motorie. Il percorso di gioco, costituito da maxi-tessere puzzle, può essere montato a varie lunghezze, corrispondenti a differenti livelli di difficoltà. La guida è costituita da un raccoglitore espandibile che ospita dei quesiti base, legati a argomenti familiari, come cantare canzoni popolari del passato o completare proverbi, che possono essere ampliati e personalizzati dagli operatori in base alle caratteristiche dei giocatori.

a cura di Michela Carboni

Discussion and innovation under the spotlight

Strenghten as a point of reference in the gaming market. This is the goal of the Italian Gaming Expo & Conference, which returns on April, 9 and 10, with a second edition full of appointments. The first big news is the location, with the move to the Salone delle Fontane in Rome, but at the center there will be many topics, ranging from regulations, technology, inclusion and sustainability. We talk about it with Simona Clarizio, manager of the Italian Gaming Expo & Conference.

What are the goals of this second edition of Ige?

“The previous edition of Ige represented a point of reference for the gaming sector in Italy, offering an important opportunity for discussion. We saw extraordinary participation, with a qualified audience interested in crucial topics for the future of the sector. For this second edition, our goal was to strengthen the positioning of Ige as a platform for discussion and innovation, expanding the opportunities for networking and analysis of market trends, regulatory developments and technological innovations. The aim is to offer even more relevant and strategic content, actively involving companies, experts and institutions in a constructive discussion on the future of gaming in Italy and internationally.”

What has changed compared to the previous year, and what are this year’s targets?

“Compared to the first edition, Ige 2025 is renewed and strengthened, offering an even more structured and rich in content experience. One of the main innovations concerns the location, with the move to the Salone delle Fontane in Rome, a more immersive and functioning space, which allows us to create a larger exhibition area divided by topics.

The program will be even more well-structured, with an enhanced offer of panels and thematic conferences, that will see the involvement of experts, companies and institu-

tional representatives. Great attention will be paid to innovation, with the launch of an observatory on startups, designed to give space to new business realities in the sector and encourage discussion with investors and consolidated operators.

Another strong point will be the enhancement of networking opportunities, with exclusive events designed to create time for discussion between the protagonists of the industry. The goal of Ige 2025 is to strenghten as an essential point of reference for the gaming sector, combining business, innovation and regulation in a single discussion platform.”

Artificial intelligence, metaverse and augmented reality: how much space will these topics have?

“Artificial intelligence, metaverse and augmented reality are redefining gaming experience and engagement strategies. For this reason, Ige 2025 will dedicate wide space to these topics, with panels and round tables with experts in Ai and new technologies, to explore how these innovations are transforming the gaming sector; demos and showcases of Ai-driven solutions, immersive experiences in Ar/Vr and successful case studies; sessions dedicated to the role of Ai in safety and responsible gaming, exploring how this technology can be an ally in protecting users. We want to create an environment where operators, developers and regulators can discuss the potential of these technologies and the ethical and regulatory challenges associated with them.”

In such a sensitive time, can Ige also play a leading role for the sector?

“The gaming sector in Italy is going through an important stage of regulatory change, with new regulations that will have a significant impact. In such a dynamic context, Ige wants to be a point of reference, offering operators an opportunity for discussion and updating, to best face this transition.

During the event, we will dedicate wide space to the topic, through panels and round tables with industry experts, including institutional and legal representatives, who will analyze in detail the new regulations

Event manager Simona Clarizio analyzes the topics covered at the Italian Gaming Expo & Conference
Simona
Clarizio

and their implications. There will also be follow-up sessions on compliance, anti-money laundering and social responsibility, to provide operators with the tools needed to adapt to the new provisions. There will also discussion with industry associations, to gather the needs of operators and create a constructive discussion with regulators.”

In an economy that is increasingly changing, can Ige become a connecting event for the sector?

“Surely, Ige is not just a fair, but a strategic meeting point for the gaming sector. In an ever-changing economic context, the event has the task of connecting key stakeholders, creating a bridge between operators, institutions and innovators; providing valuable insights, helping companies better understand market trends and make strategic decisions; promoting dialogue on innovation and sustainability, crucial elements for the future of the sector. The goal is to make Ige a real booster for the sector, able to influence the debate and trace a path of sustainable growth.”

How will the topics of inclusion and gender equality be addressed?

“Gaming industry is making significant progress in terms of inclusion and diversity, but the path towards a truly fair and representative sector is still long. Ige 2025 will address these topics with a pragmatic and productive approach, creating opportunities for discussion and sharing best practices. During the event, thematic panels dedicated to diversity & inclusion will be organized, in which companies and professionals in the sector will share their experiences in implementing innovative policies for gender equality and inclusion.

Particular focus will be on female leadership in gam-

Two busy days that will host the main players in the gaming world. Eleonora Capri, business development and project event manager, explains how the second edition of Ige is organized: “The event is divided into three parallel rooms, in which there will be debates, detailed studies and round tables on topics related to the gaming world and more. The program will be enriched by a busy conference calendar, with the aim of offering industry professionals strategic content, useful for facing future challenges and seizing new market opportunities.

The exhibition area will also be reorganized to ensure a more effective and targeted experi-

ing, through the sharing of success stories and role models, and there will be round tables on strategies to attract and retain female talent and under-represented groups.”

Will there also be room for an important topic such as sustainability?

See the full Agenda of the event

“Sustainability has become an essential topic also in the gaming sector, and Ige 2025 will address this topic with a concrete approach. The goal is to explore the strategies and solutions that allow companies to reduce their environmental impact, while promoting sustainable growth models.

One of the key aspects will be the concept of sustainable gaming, analyzing the ways in which companies are adopting eco-friendly practices, from reducing emissions to digitalizing processes, up to optimizing energy resources.

Another very important topic will be technological innovation with low environmental impact. The most advanced solutions to make gaming more sustainable will be presented, such as the use of efficient digital infrastructures, green cloud computing and tools for intelligent energy management.

Finally, corporate social responsibility will also be discussed, highlighting the strategic role of companies in promoting more ethical, inclusive and sustainable gaming, able of generating not only economic, but also social and environmental value.

Ige 2025 aims to be a point of reference for companies that wish to combine innovation and sustainability, showing how gaming can lead the transition towards a more responsible future, without sacrificing growth and development.”

ence and the spaces will be divided into thematic areas, in order to best enhance the brands and key sectors of the gaming industry, allowing for greater networking opportunities.

Another distinguishing feature will be the focus on innovation, with the launch of the first edition of the Ige Gaming Start-up Award, an initiative dedicated to new business realities in the sector and an exceptional showcase for the most promising startups”.

Capri also analyzes the topic of strategic partnerships, underlining that Ige “involves leading companies, institutions and innovative startups, with the aim of expanding the impact of the event and accelerating the evolution of the gaming sector. In addition to the consolidated presence of the main market players, this year

particular attention will be given to emerging startups, protagonists of the Ige Gaming Start-up, an initiative dedicated to young companies that are redefining the sector through new technologies and innovative business models. The aim is to offer them a special visibility and networking platform, creating connections with investors, market operators and key stakeholders. A central focus will also be dedicated to emerging technologies, with the involvement of companies skilled in artificial intelligence, blockchain, cloud gaming and new digital solutions. All this makes Ige a hub of innovation and development, able of connecting the main players in the gaming industry at a national and international level, stimulating new business and growth opportunities for the sector.”

ENHANCING NEW BUSINESS REALITIES
Eleonora
Capri

Responsible gaming the tools of the future

Ewa Bakun, Clarion Gaming, thinks about the role of artificial intelligence and digital innovation in protecting the player

an artificial intelligence and digital innovation really be valuable allies in promoting responsible gaming?

It is not only one of the topics discussed at Ige, but also the question we ask to Clarion Gaming’s director of industry insight and engagement Ewa Bakun, member of the event’s Scientific Committee and moderator of a dedicated panel.

“Without a doubt, Ai has become one of the most promising tools in the field of responsible gaming, as confirmed by the growing interest in the discussions in the Sustainable Gaming Zone at Ice and in the products showed by exhibitors. Thanks to its ability to process data and pre-

dict, based on past attitudes, abnormal or dangerous player behaviors, artificial intelligence already assists operators in identifying vulnerable players, reacting automatically with relevant messages or intervening with a personal approach to restrain the development of risk in problem gaming.”

What other tools can support the promotion of responsible gaming?

“Online gaming offers advanced technological opportunities for consumer protection, thanks to ongoing monitoring. Although land-based gaming relies more on traditional methods such as personal and human contact, the more knowledge of the consumer through loyalty and retention programs, the more opportunities there are to intervene.

The new era after prohibition

Francesco Rodano, Playtech’s chief sustainable gambling officer, highlights the new configuration of responsible gaming

n the current context, responsible gambling represents an evolutionary paradigm compared to prohibitionist policies which have demonstrated significant limitations in their effectiveness, as they have paradoxically fueled the illegal market, exposing players to greater risks without the possibility of adopting adequate protections.

Responsible gambling is emerging as a comprehensive framework that integrates consumer protection, industry sustainability and implementation of advanced technologies. The crucial shift consists in the evolution from standardised traditional tools towards a personalised approach

based on behavioural analysis, which enables the timely identification of specific risk signals for each individual.

This is the scenario outlined by Francesco Rodano, chief sustainable gambling officer at Playtech, present at Ige not only as a member of the scientific committee, but also as a speaker on a panel dedicated to responsible gaming.

“Legislators and regulators can stimulate technological innovation in the realm of responsible gambling. A significant example is the recent Italian law that explicitly mentions the use of artificial intelligence in the context of player protection,

Gaming machines in land-based establishments also use automatic messages to assist players in managing their behavior. Innovations observed in the field of sustainable gaming products include monitoring systems that identify symptoms of stress related to excessive gaming, as well as mobile applications and educational programs that better inform players about the risks of excessive gaming.”

Which countries are most advanced in player protection?

“There is a difference between countries that move forward due to regulatory needs and those that do so by choice. Great Britain was a pioneer in consumer protection, but operators have been pushed by regulatory pressure. Although player protection has advanced, the approach of other countries such as Italy, which go beyond regulatory obligations, seems more sustainable. The risk of excessive requirements is that they may lack scientific evidence and lead players towards illegal gaming without protection.” (Amr)

marking an important step towards the adoption of data and technology-based approaches.

Regulators could also incentivise the transparent sharing of experiences among operators, creating a collaborative ecosystem where both best practices and failures contribute to the progress of the entire industry. This approach would enable the identification of the best practices to be collectively adopted.”

Do operators have sufficient awareness of the importance that digital innovation and artificial intelligence can play in promoting responsible gambling?

“Awareness among operators is growing, but much remains to be done. Solutions such as BetBuddy demonstrate how Ai can effectively identify at-risk players through the analysis of multiple indicators.” (Amr)

Ewa Bakun

Relaunch strategies for a changing sector

Mauro De Fabritiis, founder of Mdf Partners, will moderate the panels on omnichannel and horse racing reform

ge represents a unique platform to shape the future of the sector together. It is a time for strategic discussion, but also of concrete action.” These are the words of Mauro De Fabritiis, a leading analyst for the gaming sector and founder of Mdf Partners, a strategic advisory firm skilled in the sector, which for years has been supporting institutions and operators in development, regulation and innovation projects, in Italy and abroad.

At the 2025 edition of the Italian Gaming Expo & Conference, De Fabritiis will moderate two panels dedicated to two key challenges: the evolution of the regulated market in an omnichannel key and the reform

of the horse racing sector, with the participation of representatives of the main institutions and top players in the sector.

The first panel will analyze the new balances of a rapidly changing market. With online expense rising from 9 to 24 percent in five years, and the appearance of the omnichannel player, it is time to reinvent models and strategies. “Omnichannel is now a strategic lever to create more consistent, faithful and engaging gaming experiences. It is a concrete opportunity to innovate and enhance distribution models, even for small operators, in an increasingly competitive context,” the analyst emphasizes. The second panel will be dedicated

A workshop of ideas and solutions

Ludovico Calvi, honorary chairman at Ulis - United lotteries for integrity in sports, highlights the importance of communication and the creation of synergy to address global challenges

“I

ge 2025 is not just a showcase, but a unique workshop of ideas and solutions to anticipate and address future challenges in the sector with expertise and innovation.”

Ludovico Calvi, honorary chairman at Ulis - United lotteries for integrity in sports, the mutualized monitoring system of state lotteries on sports betting, as well as one of the greatest international experts on betting and the fight against match fixing, summarize the mission of the Italian Gaming Expo & Conference. “Participating in Ige 2025 - he explains – means keeping up on emerging regulations and trends, in the light of recent regulatory reforms and the liberalization of

to horse racing, which, after years of problems, is finally taking a organized recovery path: “The compliance of the withdrawal with the taxation of sports betting is a first step, but the real turning point is the collaboration between the Agenzia Dogane e Monopoli, the Ministry of Agriculture, the racetracks, the concessionaires, the horse racing industry and the technology providers, now united around a shared vision of reform”, De Fabritiis says.

licenses that are reshaping the gaming landscape in Italy, creating new business opportunities. Then, it means exploring technological innovation.

The event will analyze how artificial intelligence, virtual and augmented reality, cryptocurrencies and the Metaverse are changing the industry, influencing both user experience and business processes. Ige also offers an opportunity to discuss how to make more sustainable, responsible and competitive the industry, through practices that include social responsibility and corporate ethics, will foster discussion between companies, regulators, institutions and other stakeholders, facilitating the creation of synergy to address global challenges and build a more responsible and

What are the pillars of the transformation underway?

“Technology, new gaming formats, modernization of the facilities and focus on the customer experience. It is not just a matter of saving a historic sector, but of transforming it into a modern, accessible, spectacular and exportable product, capable of regaining the Italian public and becoming competitive again at an international level.” (Fm)

cutting-edge sector.”

Calvi, who is also a member of the Ige Scientific Committee, explains the subjects of the panel he will moderate: “Betting and integrity: sport’s response to today’s challenges”, dedicated to the delicate balance between betting world and the protection of sports integrity, in an interconnected ecosystem increasingly governed by digital technologies. “In the panel we will talk about: current threats to sports integrity related to betting; the role of federations and institutions in monitoring and regulating; the importance of training athletes and stakeholders to prevent crimes; the use of new technologies to track anomalies in the betting market; best practices and collaborations between sports and the gaming industry to ensure transparency. High-level authorities and experts and representatives of various federations will be present. Our goal is to provide concrete answers on how the world of sports is addressing these challenges, promoting ethics and fair play. (Fm)

Ludovico
Calvi
Mauro De Fabritiis

Imgl Masterclass Between regulatory restrictions and guaranteed freedom

wo former presidents of the International Masters of Gaming Law will moderate the Masterclass sessions at the Italian Gaming Expo & Conference. The first session, called European regulation: jurisdictional developments and areas for greater collaboration (scheduled for April, the 9th, at 2:30 pm), will see Charles Mizzi, Ceo at the Malta Gaming Authority and Cristian Radu, chief of staff of Romania’s National Gambling Office, the Romanian gaming regulator, on stage. Jochen Biewer, Ceo of the advisory firm Chevron, and Pieter Remmers of the Global

gambling guidance group will also be there.

“Regulatory balance is the goal of all the players in the gambling market,” Joerg Hofmann of the law firm Melchers, moderator of this first Masterclass, says “but it is always fascinating that different players disagree on where the balance lies. We will see how to balance these different opinions and achieve regulatory goals, protect consumers and allow the sector to thrive.”

The second Masterclass by Imgl, called Achieving Regulatory Balance in Gaming (April, the 10th, at 12:50 am), instead, deals with the topic of advertising restrictions. The focus, in this case, will be very different, considering that Italy has just announced a relaxation of its strong controls imposed by the Dignity

Assissa Specialists in responsible gaming

Assissa is the expert in the field of Responsible Gaming and the prevention of gambling addiction in the Netherlands. With over 25 years of experience, Assissa, also present at Ige 2025, supports land-based and online operators, but also policymakers, scholars, and other stakeholders in developing and implementing effective prevention policies.

The company’s motto is “integrity pays”, and it is by focusing on this that Assissa in the Netherlands has

been a household name for years when it comes to providing solutions in the prevention of gambling addiction.

The goal is to offer visibility to safe gaming environment, in which risks are recognized, acknowledged and addressed. From practical training dedicated to employees to strategic advice for policymakers”, Pieter Remmers, one of the proponents of Assissa consultancy Europe, explains, “Assissa combines scientific insights with years of practical experience. The company also offers concrete tools and handles for recognizing risky gaming behaviour, conducting difficult conversations and guiding

decree since 2018. On stage Francesco Carione, general director at La Gazzetta dello Sport and Matthias Kirschenhofer, Ceo at Sport1 Medien, Jaka Repansek, president at the Slovenian Advertising Court and a representative of the Agenzia delle dogane e dei monopoli.

“This will be the first opportunity,” the moderator of the second masterclass, Quirino Mancini, partner and director at Wh Partners Italy explains, “to analyze the regulatory changes in Italy and compare them with other regimes. Marketing and advertising are important for the regulated sector to keep consumers away from the black market. They are also an essential source of revenue for media and sports clubs, so it is important that this issue is resolved to the benefit of all parties.” (Dd)

players towards assistance”.

Assissa is known for its independent position, expert trainers and customized solutions that it can propose. “Through collaboration, awareness and knowledge sharing”, Remmers continues, “we ensure that responsible gaming is not a mandatory checkbox, but an integrated part of careful business operations. Choosing Assissa means choosing an honest, committed and effective approach in the tension between freedom and protection. Working together on a healthy gaming culture: that is what Assissa stands for.”

And he ends adding that “responsible gaming is not just checkbox, it’s an integrated part of careful business management. Through collaboration, awareness and knowledge sharing of the sector, Assissa ensures that responsible gaming becomes a given within the gaming industry”. (Dd)

Pieter
Joerg Hofmann
Quirino
Mancini

Julia Weygandt, co-chair of the Global Gaming Women’s International Committee, highlights the pioneering role that the gaming industry can play in terms of diversity and inclusion

A Changes and culture for full equality

mong the topics enhanced by the Italian Gaming Expo & Conference once again in this 2025 edition is gender equality within the gaming industry and in a global context. It is the reason of the participation as a speaker of Julia Weygandt, co-chair of the Global Gaming Women’s International Committee and very active in organizing events on the subject in Europe. A presence that says a lot about the interest that Ggw has in Italy and its peculiarities.

But let’s start with a broader analysis.

“In the global context, gender inequality persists across many industries, and the gaming industry reflects this wider trend. Women are still underrepresented in leadership roles, and bias within corporate structures often limits their advancement. Additionally, the gaming industry faces unique challenges, such as a history of gendered marketing and stereotypes, which can discourage women from entering or progressing within the field. However, the industry has immense potential to change these dynamics. By prioritizing diversity and fostering more inclusive practices, the gaming sector can not only close the gender gap but also lead the way in promoting equality, inspiring other industries to follow suit.”

What can Global Gaming Women do to promote full equality between men and women?

“At Ggw our entire missions is to promote full equality between men and women. We do this through several key initiatives including mentorship and networking, education and training, allyship and advocacy programs and creating awareness around female driven accomplishments.”

In your opinion, to achieve full equality between men and women in the workplace, even in the gaming sector, what is mainly missing? Is it a question of laws or also of training and/or culture?

“In my view, achieving full equality between men and women in the workplace, including in the gaming

sector, requires a fundamental shift in organizational culture. While laws that guarantee equal pay and prevent discrimination are critical, true equality goes beyond legislation — it requires changing mindsets and fostering a culture of inclusion. The gaming industry must recognize that gender equality is not only a moral imperative but also a business advantage. Diverse leadership teams make more innovative and effective decisions, driving growth and success. By amplifying women’s voices and perspectives, we can build a more inclusive and sustainable future for the entire industry.”

Do you think that the achievements already achieved by women in the professional sector have now been definitively achieved or could they still be at risk?

“Progress is never guaranteed if we don’t actively advocate for equality. Challenges like unconscious bias, unequal opportunities, and cultural barriers still persist, and without continuous effort, the achievements we’ve made could be at risk of being undone. At Ggw, we are committed to supporting women across the gaming industry and consistently highlighting their accomplishments in the workplace to drive long-term, sustainable change.”

What do you think about “pink quotas”? Do they still have a reason to exist?

“While the ideal scenario is a workplace where diversity is achieved organically, “pink quotas” can still serve a purpose in organizations with systemic barriers that limit women’s growth opportunities. However, I believe these quotas should be part of a broader strategy that includes access to Ggw programs and cultural changes, ultimately working toward long-term equality where quotas are no longer necessary.” (Amr)

Julia Weygandt

PSM TECH TECHNOLOGY, EXPERIENCE AND VISION FOR THE GAMING OF TOMORROW

Psm Tech Ceo Lorenzo Stacchini explains the company’s strategy: to consolidate its leadership as a supplier of technological platforms for land-based and online gaming, supporting content producers with ready-to-use solutions that are always aligned with regulations

A

t the heart of technology applied to gaming, Psm Tech - a business unit of the Seco group - continues its path of growth and innovation, positioning itself today as a reference player at an international level.

We met the Ceo Lorenzo Stacchini to take stock of the company’s present and future, in an increasingly competitive and constantly evolving sector.

Psm Tech is an Italian excellence known also abroad. How important is Made in Italy in your path?

“Made in Italy is a point of pride and a value added for us. We are a 100 percent Italian company, and all the design and production takes place in our factories in Arezzo. This has allowed us to be extremely resilient, as we demonstrated during Covid-19 pandemic, when our inventory management skills allowed us not only to deal with the global shortage of electronic components, but also to acquire new customers in Europe. Even today, this approach allows us speed, control and total quality at every stage of production.”

What are your main areas of activity today?

“At Psm Tech we create high added value hardware and software products, aimed at markets such as entertainment, infotainment and above all gaming. We produce electronic boards for the main Italian and international gaming manufacturers, and we directly develop games under our consolidated brand, GoodStar, today a recognized brand on the market, which identifies our offer of Awp, Vlt and online games, with over 120 titles. It is a brand that has allowed us to stand out with a modern style, a strong visual appeal and quality content.”

Multi-channel seems to be a central point of your strategy. How do you explain it?

“For us, multi-channel is a fundamental strategic tool. Offering games and content that can be

Lorenzo Stacchini

enjoyed both on land-based and online machines allows the player a flowing, coherent and continuous experience. Furthermore, this approach strengthens the recognition and loyalty to our brand. Our OpenDomino Sdk fits into this context, one of our most important innovations.”

Can you tell us about OpenDomino?

“OpenDomino is an open platform, developed for both the online market and the Awp world, designed to be the ideal solution for fabless software houses. Its strength is simplicity: game producers only have to think about the creative content, while everything else - from regulatory compliance, to payment systems, service menus and remote control - is managed by the platform. It is based on our G640S proprietary board, and includes an Sdk available for licensing for all operators interested in bringing their gaming software to Psm Tech hardware. This makes our proposal unique: we provide a complete ecosystem ready for the market, with industrial scalability and all the reliability of a group like Seco behind it.”

we officially launched GoodStar as a single brand for Awp, Vlt and online games. Finally, in recent months we have been defining important strategic partnerships with partners in the foreign gaming market. This will allow a significant acceleration for the launch of our games both in Italy and in international markets.”

What are Psm Tech’s next goals?

Looking back, how important was the ability to adapt to regulatory and technological developments?

“It was crucial. From the beginning, when the legal gaming market was regulated in Italy in 2003, we set ourselves as a technological partner for content producers, accompanying them in the change.

We have certified our products in record time to every regulatory evolution and built long-term relationships. This ability to adapt and react has then allowed us to expand abroad, starting in 2010 with collaborations with casino machine manufacturers in Southern and Eastern Europe, and continuing to the Latin American and Asian markets.

Our growth has never stopped: in 2017, we carried out an important project in Spain, and in 2021

“We will continue to invest in technological innovation and in strengthening our international presence. We have a clear strategy: to consolidate our leadership as a supplier of technological platforms for land-based and online gaming, supporting content producers with ready-to-use solutions that are always aligned with regulations.”

In short, how do you see the future of the sector?

“The future of gaming is still to be written, but it will certainly be characterized by technology, customization, and multi-channel. We are already in it with a strong structure, a clear vision, and an offer that combines hardware, software, and content. Regulatory challenges will continue, but we will continue to be active in institutional discussion to promote a stable framework that can give impetus to the entire sector. With GoodStar and OpenDomino, we are ready to seize every opportunity, continuing to put innovation at the service of gaming.”

ith the day-to-day stresses of everyday life, it is no surprise that the popularity of experiences that include elements of virtual, augmented and mixed reality have continued to soar, as it allows people to step out of the everyday and into a new world that challenges their expectations. People are drawn to these experiences for a whole variety of reasons, some not too dissimilar to those that lead people to use video games or reading as a form of escape. Those who choose to sit at a keyboard or with a controller in hand might enjoy the games they are playing, but one thing for certain is that they don’t get to experience the levels of immersion that location-based Vr experiences can provide.

Thomas Collin, sales manager at Vex Solutions, shared his thoughts on what makes Vr games so popular, as he said: “Vr’s appeal comes from its ability to transport guests into entirely new worlds. Unlike traditional screen-based entertainment, Vr offers full immersion, making players feel like they are truly inside the experience. The combination of high-quality visuals, interactive gameplay and physical movement creates a level of engagement that simply isn’t possible with other formats.”

He continued: “In the Vex Adventure and Vex Arena, we take this even further with 4D effects such as wind, heat and vibrating floors, heightening the sense of presence and making the experience even more memorable.”

The experience that Vr games provide is on another level and the technological capabilities are only increasing, with the technology slowly

MIXING REALITIES

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THOMAS DODDS DISCOVERS WHY REALITY-SHIFTING ENTERTAINMENT OPTIONS ARE SO POPULAR IN A STRESSFUL MODERN WORLD

moving to new venues as the prices become more affordable. One company that is a part of that advancement is Spree Interactive.

“Vr provides a completely immersive experience transporting the guest into a digital world,” described Paul Collimore, the company’s commercial director. “As graphics capabilities increase, these Vr digital worlds become more realistic and provide experiences that the guest wouldn’t necessarily be able to experience in real life. I see it as a form of immersive escapism which raises the experience from that of a regular computer game.”

Some computer games have been lauded for their in-depth story capabilities, but it can be a case of ‘been there, done that.’ Ben Fry, marketing director at Holovis, said: “Humans have always been fascinated with the ‘next big thing’ and what the next big technology is, and themed entertainment trends are no different. So, I think there’s always going to be an

element of looking to try that next big thing, but I think more than anything, guests are now looking for very story-driven experiences that they can enjoy with their friends.”

That’s the thing with technology, it is always about what is next, yet sometimes it might not be physically possible to make an experience more thrilling. Roller coasters are bound by the laws of physics, which unfortunately doesn’t allow them to fly through the air. Although there is technology that can make it possible, in a way, as Christian Martin, vice president of communications at Triotech, explained: “Vr thrill rides let guests experience worlds they could never visit otherwise. Whether flying through mystical landscapes, exploring the ocean depths or speeding through high-intensity chases, Vr breaks physical limitations. The combination of motion simulation, wind effects and stunning visuals tricks the brain into feeling like the action is real, making the experience more thrilling and emotionally engaging.”

The popularity of games that take guests and players to a new reality isn’t just tied to a headset, popular activities like darts, football, go-karting and axe throwing have been transformed to give guests a new experience. 501 Fun’s head of marketing, Aleesha Jassi, explained what makes Ar so popular as she said: “AR enhances traditional games by adding dynamic visuals, interactive elements and real-time feedback, making the experience more immersive and engaging. It creates a unique blend of physical and digital play that appeals to all skill levels.”

Guests aren’t only attracted to the gamified elements of the technology. Other elements, including Leds and screens, help to immerse guests, as Jassi explained: “Leds and large-format screens enhance Ar by creating a vibrant, interactive environment that extends beyond the game itself. Real-time visuals heighten the sense of immersion, making the entire space feel like part of the experience.”

“Integrating technology such as Leds, screens, dynamic lighting and

immersive audio enhances the overall experience of Vr, making it more engaging and immersive for both players and spectators,” Leif Petersen, Ceo of Hologate, explained as he described the benefits of using other technology to immerse guests. “Live gameplay, scores and promotional videos displayed across multiple screens create excitement and draw in customers, while synchronised lighting and sound amplify the intensity of the action. A strong spectator experience means that those watching and waiting are part of the action too.”

While Vr has been around for some time in one form or another, it has still proved somewhat challenging to market. Especially when there isn’t any assistance from having a themed area surrounding it, as Collimore explained: “It can be extremely hard to promote a Vr experience to spectators as all the action happens inside the Vr headsets. Having a themed space adds to the kerb appeal and acts to attract guests to the experience. In my opinion, this is the most important feature of a Vr attraction, as without it its interest is low.

“One area that Vr attractions tend to lack in is the guest’s journey from entering an attraction, to wearing the Vr headset and starting a game or experience. Other digital technology can be used to theme areas and extend the immersive experience into other areas such as the queue line, or during the on and off-boarding stages.”

It’s critical that guests remain immersed to maximise the experience that Vr provides to keep up with expectations. How a ride is themed is important as Rilix’s director of sales and marketing, Rafaela Sedlacek

Cordeiro, explained: “The theme for the rides is what gives the player the experience of doing things that they could not do in the real world. Like the rails breaking because a dinosaur jumped on it and the cart falling down, it gives the players an adrenaline rush that no other product could give.

“The Vr technology is always improving,” Cordeiro explained. “A few years ago, our product was only a roller coaster ride, but now it has interactive virtual hands that turned our product from an experience into a game with scores and skills! The future is already giving us the opportunity to work with mixed reality, where the Vr interacts with the real word. And the Rilix Coaster will continue evolving as the technology advances.”

One challenge that all suppliers and operators must contend with is rising guest expectations. Martin explained how this could look for future Vr games, as he said: “Guest expectations are evolving rapidly, and Vr must evolve alongside them. More interactive elements, such as real-time branching narratives, multiplayer experiences and hand-gesture interactivity, keep guests engaged, encourage repeat visits and provide continued excitement.”

Encouraging repeat visits and providing fun are what Vr games should be aiming to do after all. It would be fair to say that location-based Vr has continued to outperform its at home counterparts. Lester Travasso, sales and marketing executive at Sega Amusements International, described what set a good arcade Vr game apart from its at home counterpart, as he explained: “Arcade Vr is all about high-energy, social and premium experiences”.

“The future of Vr gaming is about accessibility and interactivity. Wireless headsets, improved motion tracking and AI-driven interactions will make experiences even smoother and more lifelike,” Travasso said as he spoke about how

the Vr will continue to adapt within the arcade. “We’ll see more physical integration in arcades such as more responsive motion bases, better tactile feedback and more interactive elements that blur the line between virtual and real. We’re also seeing the rise of competitive social entertainment, where leaderboards and skill-based progression keep players coming back to the venue.”

At the end of the day, that’s what all of this is for. Games allow friends to have fun and relax by taking them to a different world where their dayto-day problems are absent and only fun is present. Richter explained: “Multiplayer is at the heart of what makes Vr so powerful. It’s not just about gaming, but about real-time social connection. The ability to interact with others in a shared virtual space makes the experiences more immersive, engaging and emotionally impactful. Whether teaming up in co-operative adventures or facing off in competitive challenges, multiplayer Vr transforms gameplay into unforgettable memories with family and friends.”

While some put the possible technological advancements at the centre of Vr’s future, Fry offered a differing opinion, as he said: “There will always be technological advancements, better resolution or better sound for example, but I think the way it will truly grow is by embracing what is making the general themed entertainment industry grow, and that is finding innovative ways to bring people together for shared experiences that bring their favourite stories to life. Finding ways to tell stories in more interesting ways and in ways that allow them to be shared by groups will continue to be at the heart of this industry.”

have been observing the evolution of the gaming sector and following the various technological and regulatory trends for several years now. For many years, at the beginning of my work in the sector, the topic of cooperation between regulators at the European level prevailed, hoping that the markets, which were then starting to open up to the concept of regulated online gaming, would adopt a uniform approach, managed at the European level.

Given the political sensitivity of gambling, which makes it - in the eyes of politicians and governments - a sector to be controlled at the national level, and the financial contribution it brings, despite the fact that the online channel does not respect national borders, the system of national regulation has prevailed over the European option. The programs supported by the European Commission have been dismantled and so we arrived at a fragmentation of the models with which multinational companies must operate.

The industry has already accepted the new regulatory status quo and abandoned the fight for a standard European pattern. The focus has shifted to different regulatory challenges, although the call for a standardization, at least at a technical level, has not abandoned the programs of international conferences or the conversations during official contacts of a less public nature. A discussion at a formal European level has been ended. Or perhaps not?

Regulators and various state agencies responsible for gambling continue to talk through well-established formal groups, such as Gref (Gambling Regulator European Forum) at the European level, Iagr (International Association of Gaming Regulators) at the global level, Nclgs (National Council of Legislators from Gaming States) and Nagra (North American Gaming Regulators Association) for the American continent and Agra (Association of Gaming Regulators in Africa) for the African

Towards an international gaming regulation

THE INCREASE OF 47 PERCENT IN THE NUMBER OF VISITS BY REGULATORS TO ICE IN THE LAST TWO YEARS SHOWS THE INTEREST IN INTERNATIONAL COOPERATION

present at Ice Barcelona 2025 between 2024 and 2025 between 2023 and 2025

One of the main and strategic targets for Ice is in fact the increase of institutional participation, so we will continue to work to achieve it. In addition to an exchange on regulatory practices in the area of consumer protection and taxation models that remain in national responsibility, among the most important challenges that attract regulators to a discussion above their national scope are the topics of the flow of money and above all illegal gaming. Regulators confirmed this during the panel that I had the pleasure of moderating at Ice. While dialogue on regulatory experiences helps, even if ultimately regulation in all countries is dictated by local and political needs, cooperation is critical to make any progress in areas that cross borders. And perhaps for this reason it has been so difficult to achieve success, even moderated one, in these areas so far.

one, given the expansion of the online pattern outside Europe. The discussion continues with the exchange of regulatory experiences and with the international challenges, that require this kind of cooperation.

The Ice fair has already positioned itself as an important meeting, not only between industry representatives, but also between regulators. The growing number of gaming regulatory agencies participating at Ice confirms the desire for exchange, discussion and cooperation. In fact, in recent years we have seen a considerable increase in participating regulators, with more than 300 regulators visiting the fair last January, an increase of 36 percent between 2024 and 2025, and 47 percent between 2023 and 2025.

We are aware of various cooperations between regulators at bilateral and international level, but without formal involvement or endorsement from European or global political or governmental institutions or bodies. With the growing interest, focus and pressure to find effective solutions to illegal gaming, which undoubtedly arises as one of the most critical topics, especially given the continuous introduction of more restrictive policies towards national regulation, the creation of a more formal regulatory body is possible and desired. Is it possible that working groups like those seen at the European Commission ten years ago could return? Furthermore - and stopping with rhetorical questions - considering the general trends towards more restrictive approaches, is it possible that the risks of greater cooperation between regulators are greater than the benefits?

Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.

Ariete

Un amico molto caro vi chiederà di supportarlo in un’impresa curiosa quanto avventurosa. Vincete il vostro scetticismo e per una volta lasciatevi andare, scoprirete delle emozioni impreviste e rafforzerete la vostra amicizia. Prudenza invece al gioco.

Toro

Smettetela di lamentarvi in quanto non ne avete il minimo motivo. Siete voi la causa dei vostri mali ma tranquilli, aprile porterà una ventata di positività nella vostra acciaccata vita e potrete uscire dal tunnel che avete voi stessi imboccato. Gioco fortunato, specie dal 20 in poi.

Gemelli

Un cambiamento inaspettato nelle vostre abitudini quotidiane vi causerà un po’ d’ansia, ma tutte le novità sono anche delle opportunità e spetta a voi scoprire il lato positivo. La vostra famiglia vi darà la comprensione di cui avete bisogno. Giocate poco, se potete.

Cancro

Siete doppi, ma in questo soleggiato mese siate sinceri! Soprattutto con voi stessi: ammettete i vostri limiti e, già che ci siete, date un’occhiata ammirata anche alle vostre meravigliose potenzialità. Ci sarà da lavorare e i risultati non mancheranno. Benino al gioco.

PER TENTARE LA FORTUNA

LOTTO

12, 14, 50 ambo, terno e su tutte, Milano e Torino

SUPERENALOTTO

13/36/46/49/52/80 2/20/40/45/60/83

a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}

GIORGIA (TRODANI) cantautrice, produttrice discografica e conduttrice televisiva Roma, 26 aprile 1971

Leone

Pro e contro vanno attentamente soppesati, prima di prendere delle decisioni che potranno incidere fortemente sulla qualità della vostra vita. Vi invitiamo anche a una maggiore accortezza nelle spese voluttuarie! Al gioco il momento non è dei migliori, aspettate maggio.

Vergine

Smettetela di sorprendervi per un qualsiasi nonnulla e scendete sulla terra, dove vi aspettano problemi concreti e che richiedono un sano pragmatismo. Gli astri sono dalla vostra parte, ma lasciatevi aiutare. Per giocare il momento è invece buono.

Bilancia

Sarà il mese del dolce dormire e del dolce sognare, in attesa di un principe azzurro (o principessa rosa) che potrebbe suonare presto alla vostra porta. A voi il compito di far diventare realtà quello che è il vostro desiderio più sentito: gli astri vi saranno vicini. Giocate sino a metà mese.

Scorpione

Siete il segno più fortunato del mese e gli astri renderanno oro tutto quello che toccherete. In senso materiale ma anche metaforico, visto che il mese è propizio pure per interessere nuove relazioni interpersonali e amorose. Però non esagerate al gioco!

Sagittario

Che ne direste di svegliarvi e di rendervi conto che quella situazione che si sta trascinando stancamente da troppo tempo necessita di soluzioni urgenti? Amici e parenti ve lo dicono da tempo, ora ve lo ribadiscono anche gli astri. E garantiscono fortuna, come pure al gioco.

Capricorno

Sognate a occhi aperti ma stavolta non vi si può dare colpa di ciò, perché finalmente avete tutti i motivi per farlo. Un pizzico di coraggio, da parte vostra e del partner, e tutto ciò che desiderate diventerà realtà. È il momento di tentare la fortuna anche al gioco.

Acquario

Siete un po’ spaesati dal mutato atteggiamento di una persona a voi cara, ma che forse non conoscete così bene, almeno a giudicare dalle sue ultime esternazioni. Un po’ di autocritica vi aiuterà a comprendere meglio che cosa è capitato. Gioco: momento ottimo.

Pesci

La miglior difesa è l’attacco, ma in certi casi, come il vostro, la diplomazia raggiunge risultati più duraturi e soddisfacenti. Fatene uso industriale specie sul luogo di lavoro, dove dovete fronteggiare un collega che di fair play sa ben poco. Al gioco la dea bendata è vostra amica.

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