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Scrivi a: abbonamenti@gioconews.it ANNO XVII | NUMERO 7/8 | LUGLIO/AGOSTO 2025
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Destinazione intrattenimento: il viaggio continua
di Cesare Antonini
Un bel viaggio nei luoghi dove gioco e turismo si intrecciano esaltando al massimo il concetto che tanto abbiamo amato e sostenuto in questi 16 anni: l’intrattenimento. Senza perdere di vista l’attualità del gioco pubblico, il nostro settore, che seguiamo ormai da tanto tempo sia giornalisticamente che tramite gli eventi di approfondimento ed esposizione (non dimenticatevi mai di IGE - Italian Gaming Expo & Conference che diventa anche appuntamento fisso durante tutto l’anno solare), facciamo un viaggio nei luoghi dove il gaming si esalta proprio nei mesi estivi.
Per chi ci segue ci dirà forse che è la solita inchiesta banale visto che siamo in estate? Beh vi invitiamo prima a leggere e quindi a scommetterci contro un bel thè fresco sulla spiaggia o un bel bicchiere d’acqua in montagna se i nostri giornalisti, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile, non hanno fatto un viaggio bello e affascinante e magari, finita la lettura, saranno anche in grado darvi qualche spunto per una vacanza futura.
Dalle nostre case da gioco, quindi, siamo volati a San Marino, poi a Riad e, ancora, a Malta.
Dicevamo dell’attualità. Alla fine la nostra Authority, Adm, aveva ragione: le concessioni richieste per il riordino del gioco online hanno superato quota 50, al netto del vaglio della commissione esaminatrice, ovvio. Ma il mercato ha risposto presente e analizziamo anche i tempi e vi diciamo cosa succederà da qui ai prossimi mesi fino al “go” online delle nuove licenze.
Tutti i verticali avranno il loro solito spazio e, a proposito di viaggi, vi portiamo anche alle World Series of Poker di Las Vegas dove gli Azzurri non hanno ancora vinto un titolo ma confermano la loro abilità ma siamo stati anche a Sanremo e in Albania dove sono volati milioni di premi. Non resta che augurarvi una buona lettura e una splendida estate. Che sarà una stagione di vacanza, ma anche di grandi cambiamenti. Non solo per l’industria, ma anche per chi la vive ogni giorni e per chi la racconta. Ma non è certo il primo cambiamento che ci si trova ad affrontare in questi anni, quindi non può affatto spaventarci. Soprattutto se cambiare vuol dire evolvere, innovare, come abbiamo sempre fatto in questi anni, con il nostro gruppo editoriale. Per adesso, però, godiamoci l’estate: e che sia all’insegna del divertimento.
07/08 2025
Speciale gioco e turismo
14/ Oltre i luoghi comuni
Oggi più che mai viaggiare vuol dire “fare esperienze”, anche nel campo dell’intrattenimento. Ecco le tendenze del momento delineate dai sociologi del turismo.
16/ Promuovere il territorio, un’idea alternativa
18/ Nuove comunità di riferimento
20/ Un resort per tutte le stagioni
21/ Il valore Casinò
22/ Gioco e Pil, matrimonio vincente anche d’estate
24/ La nuova età del divertimento
26/ Pronti a riscrivere la storia del gaming mondiale
4/
Formazione, un pilastro imprescindibile
Secondo il senatore Guido Quintino Liris (Fratelli d’Italia) il gioco responsabile “è lo strumento più efficace per coniugare legalità, tutela sociale e sostenibilità economica”
6/
L’eterno ritorno della questione territoriale
Sui territori continuano a proliferare le istanze per inasprire le norme vigenti e tutelare di più i cittadini
Attualità 12/ Il nuovo
contratto fa chiudere il punto
Anche la visione della giurisprudenza contribuisce a impedire allo Stato di fare le nuove gare del territorio per le concessioni da tempo scadute e per questo in continua proroga tecnica e onerosa
28/
Betting al bivio tra vecchie e nuove sfide
Charles Mizzi, amministratore delegato della Malta Gaming Authority, analizza le evoluzioni nel settore delle scommesse sportive
30/ Esport, Malta mette il turbo
Scommesse
42/
Scommesse e gioco online, tempi e scenario del nuovo mercato
Il processo di riordino dell’iGaming d’Italia è partito con la presentazione delle domande degli operatori: l’analisi del futuro con Salvatore Vullo di Kogem
Ippica 44/ Lo sguardo dritto e aperto nel futuro
A Padova e Treviso due impianti ippici con un piede nella storia ma molto attenti all’innovazione
Esteri
«Le nuove tecnologie, e soprattutto l’intelligenza artificiale, stanno trasformando il nostro approccio al gioco legale in modo decisivo. Un fattore chiave di questa trasformazione è la capacità di monitorare e analizzare in tempo reale i dati dei giocatori, che, se gestiti correttamente, possono davvero fare la differenza. »
50/ Perati ingiocabile a Sanremo, dopo le Wsop arriva l’Ips
Mario Supermet vince in anticipo,a 5 left, il final table dell’Italian Poker Sport giocato nel casinò matuziano: a dicembre aveva trionfato in un altro Main Event
52/ Braccialetto Wsop miraggio d’Italia
Interviste
62/
La buona scuola della storia e della cultura
Mauro Mazza, ospite del Casinò di Sanremo in occasione del Premio Semeria, analizza gli attuali scenari di guerra e il ruolo dell’Italia
63/
Anche nel gioco ci vuole saggezza
Diego Cugia, scrittore e regista, “padre” di Jack Folla, parla della sua passione per l’azzardo e della mancanza, in Italia, di una politica che educhi alla gestione dei vizi
RUBRICHE
Amusement
46/ Un’estate all’insegna di innovazione e divertimento condiviso
Il presidente della New Asgi Italia, Vanni Ferro, fa il punto sul mondo amusement segnalando una fase di ripresa, dopo anni di crisi
Flipper
48/ La nuova era del flipper sportivo
A Vöcklabruck, in Austria, viene eletto il nuovo campione europeo di flipper sportivo e ancora una volta si tratta di un giovanissimo
54/ La Notte degli Assi conquista Tirana
Il direttore della Federazione svizzera dei casinò, Marc Friedrich, sottolinea la crescente importanza del gioco a distanza anche in terra elvetica
57/ Poker da record e altre sorprese nell’estate del Casinò Admiral
58/ PANNO NERO
60/ LA SLOT ONLINE DEL MESE
32/ NUOVE TENDENZE
40/ FISCO E SLOT
64/ L’ORA DEL GIOCO
68/ DAL MONDO
69/ DA NON PERDERE
70/ ROAD TO IGE
72/ VISTO DA VICINO
73/ L’AVVOCATO DEL TAVOLO
74/ GIOCO E RETAIL
76/ GIOCO E SOSTENIBILITÀ
77/ A CARTE SCOPERTE
78/ GIOCARE CON GUSTO
79/ AL BAR DEGLI ESPORTS
80/ LA SLOT DEL MESE
82/ GIOCO E PSICHE
84/ LO SFIZIO DEL GIOCO
96/ OROSCOPO
AZIENDE
34/ Endorphina, l’intrattenimento su misura
36/ Octavian Gaming, il divertimento raddoppia
38/ MbsNet, il futuro dei pagamenti è arrivato
41/ G930 Habanero, la soluzione per il gaming di nuova generazione
83/ NEWSLETTER
ENGLISH PAGES
86/ Betting at the crossroads between old and new challenges
88/ Endorphina, tailor-made entertainment
90/ What’s in a name?
94/ Normalising gaming
Casinò
Guido Quintino Liris
Formazione un pilastro imprescindibile
Secondo il senatore Guido Quintino Liris (Fratelli d’Italia) il gioco responsabile “è lo strumento più efficace per coniugare legalità, tutela sociale e sostenibilità economica”
he cos’è il gioco responsabile? E soprattutto quali sono le migliori strategie per poterlo attuare? Sono argomenti di grande attualità di cui si parla da diverso tempo e che sono imprescindibili in un mercato che si evolve di giorno in giorno. Al centro c’è il tema della formazione, fondamentale per gli utenti e per gli operatori, senza trascurare il ruolo che le Aziende sanitarie locali, sparse sul territorio, possono avere in un’ottica di prevenzione e tutela della salute. Questi temi sono stati discussi durante l’evento organizzato da Novomatic dal titolo “Strategie e innovazione per il gioco responsabile” che si è recentemente svolto a Roma. In questa occasione Gioco News ha incontrato il senatore Guido Quintino Liris, attualmente capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio, che ha approfondito alcuni concetti fondamentali per il settore del gaming.
Nel corso dell’evento organizzato da Novomatic si è parlato soprattutto di gioco responsabile. Quanto è importante secondo lei la formazione e dove è necessario colmare delle lacune?
“La formazione rappresenta oggi uno dei pilastri imprescindibili per garantire un approccio serio e re-
sponsabile al tema del gioco. E proprio in occasione dell’evento organizzato da Novomatic, il focus sul gioco responsabile ci ha offerto lo spunto per riflettere su quanto ancora ci sia da fare in questa direzione.
Le lacune che oggi riscontriamo sono il frutto di una mancata attenzione strutturale nel passato, dove il tema della formazione non è stato mai affrontato in modo sufficientemente incisivo. Eppure stiamo parlando di un comparto, quello del gioco legale, che ogni anno genera oltre 10 miliardi di euro di introiti per lo Stato. Questo dato impone una riflessione seria e una strategia chiara, che parta proprio dalla responsabilizzazione degli operatori e dalla tutela degli utenti.
È necessario colmare il gap culturale e operativo, a partire dal coinvolgimento delle Asl e dei dipartimenti di prevenzione, che possono rappresentare un’avanguardia concreta sul territorio. Attraverso strumenti di monitoraggio costante, grazie anche all’utilizzo delle tecnologie già disponibili, possiamo misurare e comprendere i flussi di denaro e i comportamenti di consumo, per poi intervenire in maniera mirata.
Un sistema normativo moderno e funzionale deve saper tenere insieme due esigenze: da un lato quella di chi investe nel settore, dall’altro quella – imprescindi-
di Carlo Cammarella
bile – di chi fruisce del gioco, in particolare le fasce più fragili. I minori, che per motivi anagrafici sono in una condizione di vulnerabilità, e chi rischia di sviluppare una dipendenza, devono essere al centro della nostra attenzione.
Il concetto di gioco responsabile, inserito all’interno di un’offerta legale e regolamentata, è lo strumento più efficace per coniugare legalità, tutela sociale e sostenibilità economica. E lo Stato ha il dovere di governare questo fenomeno, non solo per garantirne le entrate, ma soprattutto per salvaguardare il benessere collettivo.”
Si parla sempre di più di intelligenza artificiale e di tante innovazioni. Quale contributo possono portare queste nuove tecnologie in relazione a un gioco più responsabile da parte degli utenti?
“Le nuove tecnologie, e soprattutto l’intelligenza artificiale, stanno trasformando il nostro approccio al gioco legale in modo decisivo. Un fattore chiave di questa trasformazione è la capacità di monitorare e analizzare in tempo reale i dati dei giocatori, che, se gestiti correttamente, possono davvero fare la differenza. L’intelligenza artificiale, in particolare, permette di intervenire in modo mirato grazie alla precisione dei dati che raccoglie, come nel caso dell’identificazione tramite carta di identità o attraverso sistemi biometrici che monitorano il comportamento degli utenti.
Questo tipo di tecnologia consente, ad esempio, di identificare quando un minore si avvicina a una macchina da gioco, o di intercettare segnali di dipendenza, avviando processi di autoesclusione nei casi in cui il giocatore non è più in grado di gestire in maniera lucida l’attività. In questo senso, l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento di monitoraggio, ma un vero e proprio alleato nella prevenzione. Le macchine, infatti, possono essere programmate per escludere automaticamente i giocatori che presentano comportamenti problematici, agendo quindi in modo autonomo all’interno di un sistema normativo che, se impostato correttamente, può garantire il rispetto delle regole e la
protezione degli utenti.
Tutto ciò è reso possibile dalla spinta tecnologica che oggi riceviamo anche grazie agli investimenti previsti dal Pnrr, che ci consentono di implementare sistemi di controllo e monitoraggio sempre più sofisticati. Ma è fondamentale che questi strumenti siano accompagnati da un adeguato sistema normativo, che sappia bilanciare l’innovazione con la protezione sociale.”
In questo settore gli attori coinvolti sono tanti, a partire dagli operatori passando dagli utenti, fino a raggiungere le aule della politica. Qual è secondo lei il giusto bilanciamento?
“Il giusto equilibrio si costruisce sul dialogo, sulla responsabilità e sul coordinamento istituzionale. Non possiamo pensare di affrontare un tema così complesso senza ascoltare chi ogni giorno è sul campo: gli operatori, le associazioni di categoria, ma anche i territori e gli enti locali. Il primo passo è garantire un confronto costante e strutturato, che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti.
A livello centrale, l’Agenzia delle dogane e monopoli e la Guardia di finanza hanno il compito fondamentale di raccogliere dati e garantire trasparenza. È grazie a questi strumenti che possiamo compiere analisi puntuali e mettere in campo politiche efficaci, fondate su numeri e non su impressioni.
Ma il punto centrale resta la responsabilità del legislatore. Serve un approccio integrato, che metta in rete più ministeri: Economia e Finanze, Salute, Innovazione tecnologica. La sicurezza e la privacy sono temi non negoziabili, così come non lo è la prevenzione del disagio sociale. In quest’ottica, le Asl e i dipartimenti di prevenzione devono diventare alleati strategici. Solo così possiamo intercettare i segnali di allarme e intervenire con tempestività.
Dobbiamo valorizzare la conferenza Stato-Regioni e il ruolo dei Comuni. È lì che si può costruire una cultura del gioco sano, legale, consapevole. Ma attenzione: regolamentare non significa soffocare. Non possiamo penalizzare gli operatori virtuosi, né lasciare indietro chi è più fragile.
Se lo Stato non presidia questo settore, il rischio è che prenda il sopravvento l’illegalità, con tutte le conseguenze che ne derivano sul piano economico, sociale e sanitario. Oggi ci sono tutte le condizioni per intervenire con equilibrio e responsabilità, mettendo in sinergia istituzioni centrali, enti territoriali e operatori del settore. Serve solo la volontà politica di farlo.”
Nato a L’Aquila nel 1979 Guido Quintino Liris si la laurea in medicina e chirurgia all’Università degli Studi dell’Aquila nel 2006. Nel 2019 aderisce a Fratelli d’Italia e con le elezioni regionali in Abruzzo del 2019 viene eletto in consiglio, dove è nominato assessore con deleghe al Bilancio, aree interne e sport. Alle elezioni anticipate del 2022 viene eletto senatore e attualmente è capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio.
Guido
Quintino
Liris
L’eterno ritorno della questione territoriale
Se il riordino nazionale del gioco fisico ormai non si concretizzerà prima dell’agosto 2026, sui territori continuano a proliferare le istanze per inasprire le norme vigenti e tutelare di più i cittadini
Il Governo e il Parlamento hanno già scelto: i tempi per l’attuazione della Delega fiscale verranno prorogati “almeno ad agosto 2026”, come previsto da un emendamento della relatrice, Mariangela Matera (Fratelli d’Italia), al disegno di legge che modifica la legge delega al Governo per la riforma fiscale, approvato dalla commissione Finanze della Camera a metà giugno.
Uno slittamento che incide anche sul riordino del gioco fisico, previsto proprio dalla Delega fiscale, e che va incontro alle richieste in tal senso presentate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, “per permettere, nel frattempo, con la legge di bilancio 2026, ai sensi dell’articolo 22, comma 3 della legge 111/2023 ‘Riforma fiscale’, di far fronte a eventuali necessità finanziarie da inserire nel delegato di riordino della rete fisica dei giochi, per istituire a favore delle Regioni una compartecipazione percentuale al gettito da gioco mediante apparecchi riferibile a ciascun territorio regionale”.
In soldoni, quindi, nel frattempo, tutto continuerà come prima, fra leggi regionali o provinciali applicate o rimesse in discussione, regolamenti comunali e ordinanze sindacali da rispettare, o contestare.
Lo stiamo vedendo proprio nei giorni in cui scriviamo, con vari casi saliti alla ribalta.
A livello regionale a far tornare l’argomento in auge ci ha pensato il Piemonte, dove il richiamo nell’aula del Consiglio del disegno di legge n. 73 “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2025” ha riportato l’opposizione sulle barricate, in primis il Movimento cinque stelle e il Partito democratico, che attraverso alcuni emendamenti hanno chiesto di modificare la normativa vigente sul gioco dal 2021, approvata dalla maggioranza di centrodestra nel luglio di quell’anno.
A livello provinciale e comunale invece diversi consiglieri hanno presentato degli atti specifici in materia. Abbiamo quindi pensato di intervistarli, per saperne qualcosa di più.
PROVINCIA DI TRENTO, UNA MOZIONE PER CHIEDERE INTERVENTI MIRATI CONTRO IL DGA
A maggio ad esempio i consiglieri Michele Malfer, Francesco Valduga, Chiara Maule e Roberto Stanchina del gruppo Campobase Trentino in una mozione presentata al presidente del consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini, hanno chiesto alla giunta di prendere impegni precisi per la cura e il contrasto del gioco patologico.
A dirci quali sono è Malfer: “Servono azioni coordinate e strutturate, capaci di rispondere alle nuove sfide che questo fenomeno pone, in particolare sul piano educativo, sanitario e sociale.
Negli ultimi anni, molti istituti scolastici ci hanno contattati chiedendo strumenti per affrontare il tema del gioco d’azzardo tra gli studenti. Per questo, chiediamo alla Provincia di investire in maniera stabile in progetti di prevenzione da attuare nelle scuole secondarie di secondo grado, coinvolgendo equipe specializzate con competenze specifiche su questo tipo di dipendenza. È importante valorizzare e rafforzare ciò che già esiste, come i percorsi basati sulle life skill e sulla peer education, ma è altrettanto necessario aggiornare gli interventi, perché oggi assistiamo a un preoc-
di Francesca Mancosu
cupante abbassamento dell’età di accesso al gioco.
Sul piano dei servizi sanitari, riteniamo strategico potenziare la rete territoriale. In particolare, pensiamo che una riorganizzazione dei centri di alcologia possa garantire una presenza più capillare sul territorio e un accesso più semplice rispetto ai SerD, che spesso sono percepiti come più stigmatizzanti. Proponiamo anche di differenziare i percorsi di cura in base all’età – ad esempio distinguendo tra under e over 25 – per rendere più efficaci gli interventi e facilitare la presa in carico.
Infine, riteniamo importante non dimenticare chi esce da percorsi residenziali e comunitari: il reinserimento nella vita quotidiana è una fase delicata e troppo spesso trascurata. Per questo, chiediamo che venga favorita una stretta collaborazione tra i servizi pubblici (come le alcologie o i SerD dell’Apss) e le realtà del terzo settore, così da garantire accompagnamenti integrati, personalizzati e rispettosi della complessità delle situazioni.
procedere in questa direzione”.
Non potevamo non chiedere a Malfer un bilancio dell’applicazione della legge provinciale sul gioco: “Tale legge ha introdotto alcuni strumenti utili per limitare l’offerta fisica di gioco d’azzardo sul territorio, e questi sforzi vanno valorizzati. Tuttavia, nel contesto attuale, la sola riduzione dell’offerta fisica non è più sufficiente.
Per rendere tutto questo possibile, è necessario creare occasioni di confronto tra le diverse equipe coinvolte, curare attentamente la fase di transizione post-comunitaria e costruire strumenti di monitoraggio condivisi delle situazioni prese in carico.”
Quanto alle tempistiche di attuazione degli interventi richiesti, secondo il consigliere di Campobase Trentino “per il potenziamento dei progetti scolastici o la programmazione di percorsi formativi si possono attivare azioni concrete già entro 6-12 mesi, anche grazie alla rete di collaborazioni esistenti e all’interesse già dimostrato dagli istituti scolastici.
Per altri interventi più strutturali – come la riorganizzazione dei servizi territoriali, la definizione di percorsi differenziati per fasce d’età o la costruzione di un sistema di monitoraggio condiviso – potrebbe essere necessario un orizzonte di 12-24 mesi, a seconda delle risorse messe in campo e della volontà politica di
L’enorme crescita del gioco online – che rappresenta ormai oltre la metà del volume complessivo – rende necessario un ripensamento complessivo delle politiche di contrasto, che tenga conto dei nuovi canali di accesso e dell’abbassamento dell’età di inizio. È dunque urgente integrare la legge con misure specifiche di prevenzione, educazione e presa in carico delle nuove forme di dipendenza, soprattutto fra i più giovani”.
Sì anche a un riordino nazionale del gioco, ma “a condizione che esso non riduca le tutele previste a livello locale e non sia in contrasto con quanto disciplinato dalla nostra Provincia, ma al contrario valorizzi le buone pratiche territoriali e garantisca strumenti efficaci per la prevenzione e la cura delle dipendenze. Visto che la Provincia di Trento, forte della propria autonomia, ha possibilità di intervenire in modo efficace in tempi ragionevolmente più brevi rispetto alla macchina burocratica nazionale. Quanto alla proposta di compartecipazione al gettito fiscale chiesta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, riteniamo positivo che una parte delle risorse derivanti dal gioco venga destinata a finalità sanitarie e sociali, a patto che vi sia trasparenza nell’impiego di questi fondi e che non si crei un conflitto di interessi tra l’aumento delle entrate da gioco e la tutela della salute pubblica. I fondi dovrebbero essere vincolati esclusivamente a progetti di prevenzione, cura e reinserimento”.
COMUNE DI FIRENZE, UN IMPEGNO BIPARTISAN PER FAVORIRE COMPORTAMENTI CORRETTI
Alla fine di maggio nella seduta congiunta delle commissioni Politiche sociali e Sport del consiglio comunale di Firenze è stata approvata all’unanimità una risoluzione per il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo e il rafforzamento delle politiche di prevenzione, con particolare attenzione sul crescente fenomeno del gioco online, proposta dal consigliere Dmitrij Palagi (Sinistra progetto comune).
“Nella consiliatura in corso abbiamo depositato una risoluzione relativa alla discussione parlamentare sulla pubblicità del gioco d’azzardo durante le partite di calcio (per
esprimere contrarietà al ritiro del divieto in essere)”, rimarca il consigliere. “Da questo testo è partito un lavoro delle commissioni Politiche sociali e Sport del consiglio comunale di Firenze, con una serie di audizioni che hanno portato a un ulteriore atto, condiviso con tutti i gruppi presenti, sul contrasto al disturbo da gioco d’azzardo e le politiche di prevenzione. Come Sinistra progetto comune abbiamo in questi anni principalmente seguito l’impegno di chi ci ha preceduto (Firenze riparte a sinistra), che è stato particolarmente attento alle politiche locali su
Michele Malfer
Dmitrij Palagi
queste tematiche. Visto il lavoro degli scorsi mesi crediamo che sia giunto il momento di rilanciare, soprattutto sulla creazione di un coordinamento cittadino che coinvolga la Società della salute e tutti i soggetti attivi nel comparto del gioco.
Il nostro obiettivo è quello di favorire comportamenti corretti, in tempi di forte crisi della società (economica, ma non solo).
Grande attenzione la porremo anche sul tema degli spazi, perché sia possibile che si sviluppino forme di socialità che accompagnino quelle in cui legittimamente si fa profitto con pratiche consapevoli che possano anche affiancarsi al mercato, senza stare al suo interno.
In generale non crediamo che le azioni repressive o punitive di per sé possano risolvere i problemi che nascono spesso come conseguenze di problemi che la politica a fatica accetta di riconoscere.
Attendiamo il voto in consiglio comunale della nostra risoluzione e di quella che è nata successivamente, per poi attivarci ulteriormente con proposte più specifiche.”
Ma per contrastare efficacemente il gioco patologico forse le norme locali non bastano, quindi sì al riordino anche se con un paletto preciso. “Sono convinto che un quadro nazionale chiaro e aggiornato possa essere utile, purché si riconosca la possibilità agli Enti locali di agire in modo specifico sulla base delle diverse esigenze territoriali.
Dal Parlamento deve quindi arrivare la capacità di dare un’indicazione unitaria, ma senza togliere poteri alle assemblee elettive di maggiore prossimità.”
Per Palagi però la compartecipazione degli enti territoriali al gettito fiscale derivante dal gioco proposta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome va in “una direzione pericolosa. La proposta della compartecipazione mi pare vada nella direzione errata seguita negli ultimi decenni, in cui le finanze pubbliche sono diventate sempre più fragili, con gli Enti locali sempre meno capaci di avere bilanci autonomi rispetto a trasferimenti e finanziamenti specifici”.
COMUNE DI PERUGIA, AL VAGLIO LIMITI ORARI PIÙ STRINGENTI,
Sempre alla fine di maggio, la commissione Cultura del consiglio comunale di Perugia ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dai consiglieri Marko Hromis del gruppo Partito democratico e Laura Tanci e Federico De Salvo del gruppo Anima Perugia, che chiede, fra l’altro, una nuova ordinanza sindacale che anticipi l’orario di chiusura delle sale gioco e, in generale, “azioni di verifica, sensibilizzazione pubblica, l’utilizzo di strumenti dedicati al controllo e alla prevenzione” del gioco patologico. Per saperne di più in questo caso abbiamo interpellato Marko Hromis, più volte in prima linea su questi temi. “Sto portando periodicamente all’attenzione del consiglio comunale di Perugia atti, interrogazioni e punti all’ordine del giorno per sensibilizzare l’amministrazione su quelli che sono gli effetti, che personalmente considero nefasti, che le dipendenze da gioco d’azzardo producono nella popolazione.
seguenti dati sulle patologie ad esso collegate, nel modo più dettagliato possibile vengano resi pubblici, fruibili in tempi rapidi e consultabili. L’obiettivo è quello di mettere in campo ogni possibile strumento a disposizione dell’amministrazione per coadiuvare Asl, fondazioni, associazioni e soggetti di varia natura giuridica, impegnati a prevenire e curare l’ampio spettro di disturbi patologici legati al gioco d’azzardo. Intervenire infine sul regolamento comunale prendendo ad esempio realtà cittadine virtuose che, incidendo su orari di apertura e chiusura, e ‘spazi liberi dal gioco’ hanno arginato la piaga sociale della ludopatia e della dipendenza da gioco d’azzardo che miete vittime ogni giorno e in maniera sempre più diffusa e trasversale”.
Interventi non solo finalizzati a creare una coscienza e una consapevolezza sul tema, ma volti a produrre pure un impegno fattivo e concreto nel far rispettare la normativa vigente, nell’incentivare la dismissione di slot machine, nel finanziare campagne di sensibilizzazione che informino la cittadinanza sui rischi legati al gioco d’azzardo (soprattutto per le fasce giovani e anziane della popolazione) e verifichino che all’interno di ogni luogo fisico in cui si scommette e si gioca ci sia un rispetto delle regole in essere.
Chiedo altresì che i dati sul gioco d’azzardo, e i con-
Anche Hromis non si sottrae a una domanda sul riordino nazionale del gioco fisico: “È una discussione che si protrae da anni e che sembra non vedere mai la luce perché, secondo evidenza oggettiva, è un tema delicato che influisce sul gettito erariale e sugli interessi economici di molti.
Sono assolutamente favorevole al varo di una legge nazionale, a patto che sia molto più ‘stringente’ dell’attuale che, stando ad altrettante evidenze oggettive, non è stata in grado di arginare la piaga sociale della ludopatia e della dipendenza da gioco d’azzardo.
Le mie personali aspettative sono basse, sostanziate dalla presa d’atto che proprio nell’ultima tornata di legge finanziaria non solo non si sono fatti passi in avanti ma si sia fermata l’attività dell’Osservatorio nazio-
Marko Hromis
nale sul gioco; fatto che ritengo gravissimo e che imputo a una colpevole volontà di depotenziare i pochi strumenti presenti. Ritengo altresì che questo riordino vada fatto coinvolgendo tutte le autorità competenti in materia, come ad esempio le Asl, Anci e gli Enti locali, solo per citarne alcuni, provando ad osare maggiormente, beneficiando, perché no, anche dell’utilizzo della moderna tecnologia per normare e controllare l’accesso al gioco, non guardando ad esempio solo all’età ma anche alla disponibilità economica del giocatore”.
E, sulla compartecipazione degli enti territoriali al gettito fiscale derivante dal gioco, il consigliere dem ha le idee chiare: “Partiamo da una considerazione che già rappresenta una risposta: buonissima parte dei soldi ‘guadagnati dallo Stato’ grazie al gioco d’azzardo, sono spesi per curare le persone vittime del gioco d’azzardo. Un paradosso.
Detto ciò, la proposta di compartecipazione potrebbe essere fattore virtuoso di redistribuzione sul territorio di fondi che poi lo stesso territorio è richiamato ad investire nella spesa sociale e sanitaria; una sorta di compensazione del danno, ma sempre di danno parliamo. Questa proposta può anche sensibilizzare maggiormente le amministrazioni locali al controllo e alla responsabilità diretta. Ma ci sono anche rischi e opacità: un conflitto di interesse dovuto al fatto che se comincio a ricavare fondi aggiuntivi dal flusso del gioco, avrò meno interesse a limitarne il fenomeno. Inoltre si potrebbero creare una disomogeneità territoriale e una logica regressiva di autofinanziamento dei propri servizi ‘sulle spalle dei più fragili’ e un finanziamento di spese, penso a quelle legate alla sanità, che dipende da flussi di finanziamento che per definizione sarebbero incerte e irregolari nel tempo. Dunque, bene provare a capire se si può ma con criteri rigorosi, trasparenza e vincoli chiarissimi ex ante”.
Sul tema interviene anche l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Perugia, Costanza Spera, che parte dalla limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco: “La proposta di anticipare la chiusura alle ore 20 nasce dalla volontà di ridurre l’esposizione prolungata ai dispositivi di gioco, soprattutto nelle fasce serali in cui possono acuirsi comportamenti compulsivi. È una misura che va valutata tenendo in considerazione l’impatto sociale che può avere sulla cittadinanza. Sul fronte dei luoghi sensibili, visto il repentino e costante mutamento delle condizioni sociali delle nostre città, il Comune è aperto a un aggiornamento fondato su dati oggettivi e valutazioni condivise delle aree tutelate, al fine di estendere il proprio monitoraggio e, per quanto previsto dalla legge, la limitazione dei luoghi dove si verificano tendenze di gioco compulsive e lesive per singoli e comunità.”
In materia di prevenzione e cura del gioco patologico, Spera ricorda che “nel 2020, la Zona Sociale 2 ha adottato un Piano attuativo locale (attualmente in fase di aggiornamento) che definisce interventi integrati con i servizi socio-sanitari del territorio. Nel 2022 è stato istituito un tavolo interistituzionale, stabile e multidisciplinare, con l’obiettivo di coordinare le azioni di prevenzione, cura e inclusione sociale rivolte ai cittadini. Tra le azioni attualmente in corso, segnalo il progetto ‘Scommetto su di me’, realizzato con l’associazione Arcat, e un lavoro attivo per coinvolgere stabilmente realtà associative e soggetti del Terzo settore nella programmazione e realizzazione degli interventi, attraverso accordi di collaborazione in fase di definizione. Il nuovo Piano attuativo permetterà di dare piena attuazione alle risorse a disposizione, che non sono state adeguatamente impegnate negli ultimi anni, e di pianificare azioni concrete e misurabili.
La nuova programmazione prevede un ampio ventaglio di azioni articolate su due ambiti principali: da un lato la promozione e prevenzione, dall’altro l’inclusione sociale. In particolare, si punta a realizzare incontri formativi e informativi rivolti a educatori, operatori sociali e associazioni del territorio, per aumentare la consapevolezza sulle dipendenze comportamentali, incluso il gioco d’azzardo. Verranno inoltre promossi laboratori creativi, spettacoli teatrali e interventi nei luoghi di aggregazione giovanile, con l’obiettivo di intercettare precocemente situazioni a rischio e valorizzare il protagonismo dei ragazzi.
Per quanto riguarda l’inclusione sociale, sono previsti interventi di sostegno socio-economico, soprattutto nell’ambito dell’abitare e dell’autonomia, e percorsi personalizzati di accompagnamento al reinserimento sociale per le persone già in carico ai servizi specialistici, con il supporto di operatori esperti e case manager. Sul piano delle risorse, il Comune ha attualmente a disposizione circa 247mila euro erogati dalla Regione per il triennio 2017–2019, di cui 96mila euro sono stati finora impegnati. Restano circa 300mila euro complessivi (in parte già trasferiti e in parte non ancora erogati) che l’Amministrazione intende utilizzare pienamente con l’approvazione del nuovo Piano attuativo e dei piani che verranno approvati nelle annualità successive in continuità con la attuale programmazione”. Per il riordino nazionale, Spera auspica “un quadro regolatorio uniforme e coerente su tutto il territorio italiano. Il decentramento normativo ha prodotto, negli anni, situazioni molto diverse tra regioni e comuni, generando confusione e difficoltà applicative, divisioni e disuguaglianze, in vari settori. Una legge nazionale può rappresentare una buona base, a patto che rispetti le peculiarità locali e lasci spazi di autonomia per le politiche di prevenzione e tutela della salute pubblica”.
Costanza Spera
Il nuovo contratto fa chiudere il punto
LA GIURISPRUDENZA IMPONE LA CHIUSURA DEL PUNTO CHE ABBIA SOTTOSCRITTO UN NUOVO CONTRATTO SUCCESSIVAMENTE ALLA DATA DI ENTRATA IN VIGORE DELLA NORMA SUL DISTANZIOMETRO CHE ALMENO ALL’INIZIO AVEVA FATTO SALVE LE REALTÀ PREESISTENTI. ANCHE QUESTA VISIONE CONTRIBUISCE A IMPEDIRE ALLO STATO DI FARE LE NUOVE GARE DEL TERRITORIO PER LE CONCESSIONI DA TEMPO SCADUTE E PER QUESTO IN CONTINUA PROROGA TECNICA E ONEROSA. PER I GIUDICI OCCORRE SUPERARE IL DATO LETTERALE DELLA NORMA: QUESTO TEMA RIGUARDEREBBE NON SOLO GLI APPARECCHI MA ANCHE LE SCOMMESSE. MA È VERAMENTE COSÌ?
a cura di Geronimo Cardia
Con un’ordinanza cautelare dettagliata anche nel merito, la numero 118/2025 del 28/5/2025 relativa al procedimento numero 297/2025, il Tar Sardegna ha confermato la chiusura di una sala scommesse perché troppo vicina ad un luogo sensibile imposto dal distanziometro di 500 metri disciplinato dalla Legge Regione Sardegna sul gioco numero 2/2019.
L e rea Ltà preesistenti possono rimanere aperte quando cambiano i L contratto ?
Come si è avuto modo di anticipare più volte, le leggi regionali sui distanziometri sono concepite per le nuove istallazioni, prevedendo per le realtà preesistenti un periodo di grazia di applicazione del distanziometro (normalmente un quinquennio) al termine
del quale è richiesto il confronto con la misura (di fatto sempre sostanzialmente espulsiva). In aggiunta a ciò, molte di queste leggi regionali prevedono delle regole specifiche per individuare in quali casi una realtà preesistente debba anticipatamente confrontarsi con il distanziometro, laddove nel frattempo realizzi un’operazione qualificabile come nuova installazione. Sebbene la legge di riferimento presenti entrambe le problematiche, questo caso giurisprudenziale riguarda un’ipotesi di passaggio di contratto di un punto preesistente.
L e rea Ltà preesistenti che sottoscrivono un nuovo contratto sono a rischio espu L sione
Un esempio concreto è il contenzioso in esame che vede un’ordinanza cautelare da subito entrare nel merito della vicenda sollevata dal ricorrente espulso, af-
fermando quanto il ricorso non si presenti assistito da sufficienti profili di “fumus boni iuris”. Nell’ordinanza si legge, infatti, che “il ricorrente ha stipulato un contratto qualificabile come nuovo contratto (…) in epoca successiva all’entrata in vigore della (…) legge regionale; (…) ai sensi dell’art. 12, comma 3, lett. a) e b) (…) la stipula di un nuovo contratto - anche con un diverso concessionario – a seguito della risoluzione o rescissione di quello preesistente, o il rinnovo del rapporto contrattuale tra esercente e concessionario, è equiparata a una nuova installazione e, come tale, soggetta al rispetto delle distanze minime”. Nella motivazione, le parole che colpiscono sono quelle che lasciano intendere che sia un nuovo contratto con lo stesso concessionario (rinnovi inclusi), sia un nuovo contratto con uno nuovo concessionario possano rappresentare per l’esercente una “nuova installazione”, con ciò imponendo una nuova richiesta di verifica di ubicazione rispetto al distanziometro regionale che, come detto, è sostanzialmente espulsivo.
Tra l’altro l’ordinanza si spinge a ritenere non rilevante la circostanza di fatto della continuità di azione aziendale delle medesime persone, affermando che “non risulta che l’attività fosse già autorizzata in capo al ricorrente anteriormente all’entrata in vigore della legge regionale, né che vi sia stato un semplice subentro privo di discontinuità contrattuale. Appare peraltro irrilevante, sempre a un primo esame, che, nella nota di accompagnamento, il titolo AdM rilasciato al ricorrente faccia riferimento ad una “voltura”, atteso che nel dispositivo del medesimo titolo l’efficacia è espressamente condizionata al rilascio della licenza di pubblica sicurezza di cui all’articolo 88 del Tulps; (…) l’aricolo. 8 dello stesso testo stabilisce poi che “le autorizzazioni di polizia sono personali” e, come tali, non possono essere trasmesse né dar luogo a rapporti di rappresentanza, salvo i casi espressamente previsti dalla legge, e tale previsione si applica anche alla licenza di cui al citato articolo 88”.
p er i giudici questo va L e anche per L e scommesse
L’ordinanza si spinge anche a cristallizzare che, nonostante il dato letterale, la normativa del distanziometro regionale debba ritenersi applicabile anche alle scommesse, precisando in particolare che “la giurisprudenza prevalente riconosce la legittimità dell’estensione dei limiti distanziometrici anche ai punti scommesse, equiparati alle sale da gioco in ragione della medesima incidenza sul fenomeno della ludopatia e, conseguentemente, della rilevanza ai fini della tutela della salute pubblica (Consiglio di Stato, sezione III, n.10474/2024, in particolare pp. 7.1. e 7.2)”.
Sul punto si è già avuto modo di rilevare: (i) da un lato, che il dato letterale della norma (che si riferisce agli apparecchi) in realtà non dovrebbe essere superato (lo dice anche una parte della giurisprudenza); e (ii) dall’altro, che la presa d’atto da parte dei Giudici
della monodirezionalità del distanziometro sostanzialmente espulsivo non dovrebbe affatto portare ad estendere la misura indiscriminatamente a tutte le tipologie di gioco, anzitutto perché impossibile (l’on line non è affatto distanziabile) e poi perché l’effetto spostamento ed aumento del Dga sin oggi registrato si riverberebbe palesemente non su altri giochi di Stato ma nell’offerta illegale, peraltro non misurabile. Sono altre le misure efficaci da mettere a terra (a partire dalla tecnologia del prodotto safe e dal registro di auto-esclusione). Preso atto dell’incongruenza della lettera della norma come efficacemente descritta nella nelle sentenze richiamate, i giudici avrebbero potuto invece rilevare, anzitutto, la non manifesta infondatezza della violazione della tutela della salute ex articolo 32 della Costituzione di una siffatta misura, cosi come di conseguenza degli altri interessi costituzionali pure compromessi (dall’ordine pubblico, al gettito, al lavoro ed all’impresa).
c onc L usioni
E dunque, per i giudici quando si parla delle realtà preesistenti si parla in questo caso dell’intera offerta pubblica degli apparecchi e delle scommesse del territorio. Il punto è rilevante perché anche questa visione contribuisce a bloccare le gare per le concessioni in scadenza, in attesa del riordino del territorio che occorre non presenti gli stessi difetti di monodirezionalità. E l’urgenza di tale previsione normativa si palesa per gli utenti (salute), per lo Stato (legalità e gettito) ma anche per gli operatori (impresa e occupazione), specialmente in relazione a territori in cui si pone sì il tema delle nuove aperture e delle nuove installazioni ma anche quello di adeguamento post primo quinquennio di distanziometro anche in capo agli esercizi esistenti.
Geronimo Cardia
Avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore contabile
Studio Cardia www.gclegal.It
Attualità
L’AUTORE
Tar Sardegna
Oltre i luoghi comuni
Oggi più che mai viaggiare vuol dire “fare esperienze”, anche nel campo dell’intrattenimento. Ecco le tendenze del momento delineate dai sociologi del turismo.
di Fracesca Mancosu
“V
iaggio e turismo sono sempre più esperienziali. I turisti cercano, prima di tutto, emozioni ed esperienze. Certo, musei e aree archeologiche continuano ad assolvere una funzione fondamentale e restano centrali nelle pratiche turistiche, ma chi viaggia ormai cerca qualcosa in più.” Sono le parole di Marxiano Melotti, professore associato di Sociologia urbana, turismo e patrimonio culturale dell’Università Niccolò Cusano, ad aprire lo speciale legato al gioco e al turismo di questo numero della nostra rivista.
Fra le emozioni cercate dai turisti non ci sono solo quelle legate alle esperienze - imparare a fare le tagliatelle, magari ascoltando i racconti di una “nonnina” che rivela i segreti della sua cucina, o visitare i mercati popolari – ma anche quelle legate all’intrattenimento.
A tal proposito Melotti rimarca: “Noi italiani siamo un popolo strano: amiamo il divertimento e abbiamo in generale un rapporto giocoso con la vita, un aspetto della nostra cultura che molti Paesi ci invidiano. Però ci ver-
gogniamo di ammetterlo: la dimensione del gioco è quasi un tabù, tanto nella nostra vita quotidiana quanto nella ricerca scientifica. È un retaggio del pensiero crociano, che tendeva a relegare nella sfera dell’inutile, del pericoloso e del volgare tutto ciò che è legato alla dimensione disimpegnata del divertimento e del benessere.
Paradossalmente, anche nel campo della sociologia del turismo (che inevitabilmente si occupa di benessere) il gioco è considerato un tabù. Eppure turismo e divertimento sono intimamente legati. Pensate a Las Vegas: per decenni una delle capitali mondiali del turismo, è un luogo fondamentale per capire (nel bene e nel male) l’immaginario della nostra società.
A Las Vegas, tra l’altro, prende forma un fenomeno molto particolare che è quello della ‘tematizzazione’, ossia la tendenza di associare spazi ed esperienze di consumo (come hotel, casinò e centri commerciali) a certi temi o a certi periodi storici, come l’antica Roma o l’Egitto dei faraoni. La tematizzazione è un fenomeno che ha trasformato la nostra società, associando il consumismo alla di-
Marxiano Melotti
mensione alta della storia e della cultura e contribuendo ad unire dimensione turistica, ludica e culturale”.
Nel suo corso di Sociologia del turismo il professore associato dell’Università Niccolò Cusano ha sottolineato che “I parchi a tema e l’archeologia sono una questione calda nelle politiche urbane e turistiche”. Sotto quali punti di vista e perché? “I parchi a tema sono luoghi interessanti, molto meno banali e quindi molto più complessi di quanto molta letteratura scientifica vuole far credere. Sono spazi che sono in grado di creare dei ponti tra epoche storiche e culture diverse. In un’epoca come la nostra, dove spesso la vita quotidiana è faticosa, frustrante e schiacciata dall’omologazione indotta dalla globalizzazione, i parchi a tema (proprio come le aree archeologiche) ci permettono di entrare in un mondo altro e magari assumere temporaneamente identità altre.
Da questo punto di vista, invito tutti i lettori a cercare online il parco a tema francese Puy du Fou: cultura romana, vichinga e medievale convivono senza problemi tra spettacoli e attività didattiche per grandi e piccini, spesso condotte con la tecnica della cosiddetta living history. I parchi a tema insomma non sono necessariamente solo luoghi di divertimento, ma possono diventare spazi educativi ed identitari. Molti siti archeologici (soprattutto in Paesi più ‘avanzati’ e dinamici dell’Italia) hanno adottato tecniche comunicative ed educative proprie dei parchi a tema”.
Restando sempre nell’ambito della sociologia legata al tempo libero, abbiamo chiesto un parere a Fabio Massimo Lo Verde, professore ordinario di Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze economiche, aziendali e statistiche dell’Università degli studi di Palermo, autore del saggio saggio “Libero, liberato, liberatorio, liberticida. I mutamenti del leisure time tra modernità e postmodernità”. In esso si legge che “sono sempre di più le persone che preferiscono consumare il tempo libero a disposizione – in attività, ad esempio, poco impegnative - che investirlo in attività anche più gratificanti a medio-lungo termine che però sono più impegnative”.
libero, si registra una riduzione del numero di iscritti alle associazioni per il serious leisure, che presuppone un impegno, la costruzione di una carriera, il coinvolgimento di amatori, nello sport come nel teatro.
Il serious leisure quindi sembra coinvolgere una percentuale sempre più bassa di popolazione.
L’unico elemento in controtendenza è la fruizione culturale, che però non può essere considerata a tutti gli effetti una forma di casual o serious leisure”.
Parlando di turismo, dalla nostra chiaccherata con Lo Verde poi emergono delle tendenze interessanti e delle tipologie ben precise alle quali fare riferimento, e in cui ognuno di noi potrà giocare a riconoscersi.
Nel libro “Sociologia dei consumi turistici” il professore dell’Università di Palermo ha analizzato i trend più consolidati dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, individuando quattro modalità. “Il modello alla Mc Donald, ‘chiavi in mano’, con l’agenzia turistica che organizza tutto, pur restando una parte importante, soprattutto per le fasce più anziane della popolazione, è in decremento. Poi c’è il ‘turismo alla Ikea’, dove siamo noi stessi ad assemblare il viaggio, compriamo delle singole ‘parti’ e le mettiamo insieme, che è significativamente in crescita. Un altro ancora è il ‘turismo alla Apple’, che mescola reale e online nel vivere l’esperienza turistica, la quale diventa una pratica digitalizzata: consultiamo le recensioni, condividiamo la nostra vacanza sui social, ma come promosso dall’azienda di Cupertino, in fondo, è per molti ma non per tutti. In parallelo c’è il ‘turismo alla Wikipedia’, il più recente, interessante, attraente per il turista ricercato, di chi intende partecipare direttamente agli eventi per i quali si muove: ad esempio andare in Tanzania a fare volontariato per costruire un ospedale da campo, oppure al Carnevale di Rio e cercare di entrare nel team di chi organizza i carri che sfilano.
Qualche esempio? “Io ho preso in considerazione alcuni dati per confermare questa tendenza, già registrata da Robert A. Stebbins tra il 2018 e il 2020, che vedono le persone preferire mediamente attività di time out, di casual leisure, non impegnative: una passeggiata, un drink, la socialità senza impegno. Il tutto in ragione di due condizioni: la velocizzazione dei ritmi della vita quotidiana e la privatizzazione degli spazi, specie per alcune fasce d’età.
In parallelo al costante aumento di attività, e all’aumento dell’offerta di luoghi che consentono la fruizione di questo tipo di modalità di consumo del tempo
Il turista colto della classe medio alta, quello che muove le tendenze, vuole un’esperienza turistica caratterizzata da una polisensorialità a tutti gli effetti, che vada oltre il gusto del viaggio ma cerchi l’autenticità. Non a caso, l’ultimo paragrafo del mio libro si chiama ‘La fine del turista’, che è contento quando ‘non fa il turista’. Non è un caso che cominci ad avere successo come destinazione turistica la provincia italiana, da Comacchio alla Sardegna meno nota, le Cinque terre, ma nelle parti meno affollate, e così via. Con la voglia di fare esperienze lontane dal quotidiano, ma con ritmi che richiamino la quotidianità, in una sorta di gioco delle parti fra popolazione ospitante e ospitata, in cui sono centrali l’accoglienza, il rispetto della specificità dei luoghi, andare oltre i luoghi comuni”.
Fabio Massimo Lo Verde
GIOCO E TUEISMO
Promuovere il territorio un’idea alternativa
La consigliera Paola Demagri racconta il progetto di istituzione di una Trentino game commission presentato al consiglio provinciale di Trento
di Carlo Cammarella
Obiettivo, far conoscere il territorio attraverso un’esperienza ludica che coinvolge soprattutto le nuove generazioni. L’idea di una Trentino game commission parte proprio da qui e cioè dall’avvicinare i giovani alla conoscenza di una regione affascinante, ricca di verde e cultura. A presentare la mozione nel consiglio provinciale di Trento è stata Paola Demagri, consigliera del gruppo Movimento Casa Autonomia. Nel testo si legge che c’è l’impegno a “incentivare la collaborazione con Ivipro all’interno di enti, fondazioni, musei e società partecipate della Provincia autonoma di Trento per la cura e la costruzione di un database volto a valorizzare il potenziale videoludico del territorio provinciale; a valutare l’istituzione di una Trentino game commission con l’obiettivo di favorire e sostenere la produzione videoludica, promuovendo il patrimonio culturale, ambientale e storico trentino e incoraggiando il turismo videoludico; a promuovere uno studio multidisciplinare sulle potenzialità del territorio in questo ambito, analizzando i possibili impatti economici e culturali di investimenti mirati e strategie di promozione del Trentino attraverso esperienze interattive e di gameplay”. Un progetto ambizioso, dunque, che ci viene raccontato direttamente da Paola Demagri e che parte da un concetto semplice
quanto fondamentale, ossia che la comunicazione e i modi di comunicare stanno cambiando drasticamente.
Con una mozione presentata in consiglio provinciale lei ha proposto l’istituzione di una Trentino Game Commission. Ci vuole parlare nel dettaglio di questo progetto?
“Ho voluto sollecitare la giunta a valutarne l’istituzione perché, in una società sempre più dinamica, globale e connessa al mondo virtuale, i modi di comunicare stanno cambiando. Dalla radio al cinema, fino alla televisione, nel tempo sono mutati anche i modi di ‘viaggiare’ con il pensiero e di immergersi, anche emotivamente, in altri contesti. Allo stesso modo, stanno evolvendo le forme di svago.
Come decisori politici e amministratori, abbiamo il dovere di guardare alla promozione territoriale con una visione di medio-lungo periodo, tenendo conto dell’evoluzione dei mezzi d’intrattenimento. L’idea di una Trentino Game Commission nasce proprio con l’obiettivo principale di far conoscere il territorio attraverso esperienze in cui l’utente vive, gioca e si mantiene attivo all’interno di un contesto ludico, interagendo in un mondo virtuale, ma saldamente ancorato a uno scenario reale, ben definito e localizzato: il nostro Trentino.
Dopo la presentazione della mozione, sono stata contattata da diversi soggetti interessati e soddisfatti,
che mi hanno fornito numerosi feedback. Se inizialmente l’impostazione puntava alla sola promozione turistica, questi contributi mi hanno spinta a evidenziarne anche le potenzialità in ambito culturale. Ad esempio, mi è stato citato il videogioco Rasna, dedicato agli Etruschi e ambientato nella Tuscia. Un progetto simile, incentrato sulla popolazione dei Reti, potrebbe valorizzare anche il polo museale provinciale di Sanzeno.
Altri suggerimenti hanno evidenziato come la futura Game Commission potrebbe occuparsi, oltre che del turismo videoludico, anche dello sviluppo di giochi da tavolo e di società ispirati alla Storia, alle leggende e alle attività antropiche tipiche del territorio. Si tratterebbe di serious games, capaci di proporre anche un’alternativa ludica offline, sempre con finalità promozionali.
I numerosi riscontri ricevuti dal territorio mi hanno profondamente gratificata e mi spingono a proseguire con ancora maggiore entusiasmo in questo percorso.”
Turismo e videogiochi, un binomio che in alcuni casi ha funzionato perfettamente. Quando è importante secondo lei questa industria al fine di promuovere il territorio?
“Immaginate un videogiocatore che rivive, grazie a grafiche ed effetti sonori sempre più realistici, gli scenari bellici della prima guerra mondiale. Sarebbe naturalmente portato a scoprire i camminamenti, i forti e gli ambienti storici del nostro territorio, approfondendo al contempo la storia locale.
Immaginate ora un gioco ambientato nella Trento medievale, nella corte del principe vescovo Cristoforo Madruzzo: il giocatore si muoverebbe tra dinamiche politiche e sociali dell’epoca, apprezzando ricostruzioni storiche accurate del Castello del Buonconsiglio e del Duomo, realizzate sulla base delle più recenti conoscenze archeologiche.
marginale – in questo ambito potrebbe dare al Trentino una forte visibilità, sia sul piano turistico.”
Il settore dei videogiochi può essere fondamentale per far conoscere il territorio alle nuove generazioni?
“La conoscenza e la valorizzazione del nostro territorio e del patrimonio culturale devono essere promosse attraverso modalità diversificate, in grado di intercettare le sensibilità, gli interessi e le abitudini di un pubblico eterogeneo. Si afferma spesso che i giovani siano poco attratti dai luoghi della cultura tradizionale, come musei, biblioteche e gallerie d’arte. In realtà, questa convinzione non è del tutto fondata: piuttosto, esiste un ampio margine di crescita per stimolare il loro coinvolgimento, anche attraverso strumenti innovativi e vicini al loro vissuto quotidiano, come i giochi e i videogiochi.
Il gioco, infatti, trasforma l’utente in protagonista, rendendo l’esperienza attiva, coinvolgente e spesso anche formativa. Non a caso, da anni la didattica scolastica impiega approcci ludici per favorire l’apprendimento e la partecipazione. Perché, allora, non valorizzare uno strumento tanto apprezzato, soprattutto dalle nuove generazioni, che in altri contesti ha già dimostrato di poter produrre risultati eccellenti?
Si potrebbe immaginare anche un gameplay ambientato durante il periodo napoleonico, in cui l’utente incontra Andreas Hofer e prende parte alla resistenza contro l’invasione francese. Oppure una spy story immersiva ambientata nella ‘Base Tuono’ di Folgaria, durante la guerra fredda.
In sostanza, si tratta di vivere con la fantasia mondi artificiali, per poi rivedere la realtà con occhi nuovi, ripensando alle emozioni e agli stimoli vissuti durante il gameplay. Un binomio potente, se ben strutturato, che può produrre risultati eccellenti. Questo richiede un approccio fortemente multidisciplinare: storici, archeologi, psicologi, informatici, esperti di turismo ed economisti dovrebbero collaborare in sinergia.
Secondo i dati e le proiezioni del mercato internazionale, nei prossimi anni il settore videoludico vedrà una crescita significativa, sia in termini di utenti che di spesa. Avere un ente territoriale specializzato – e non
Integrare il gioco come veicolo di cultura significa riconoscere il suo potenziale comunicativo ed educativo. Significa anche superare vecchi pregiudizi e avvicinarsi a un linguaggio condiviso, capace di aprire nuove strade alla promozione del territorio e alla trasmissione del sapere.”
Tornando alla Trentino Game commission, e per concludere, quali sono gli obiettivi che volete raggiungere attraverso questo nuovo progetto?
“L’obiettivo del progetto è sviluppare un approccio trasversale e multidisciplinare per promuovere il territorio trentino nella sua dimensione storica, artistica, culturale e naturalistica, rendendo l’intrattenimento più accessibile anche ai residenti. Nato come strumento di promozione, grazie al lavoro con il mio staff e ai feedback ricevuti, è emerso il potenziale per obiettivi più ampi.
Un ulteriore spunto è offerto dall’esperienza di Assassin’s Creed, i cui rilievi digitali della cattedrale di Notre-Dame si sono rivelati fondamentali per il restauro post-incendio. Con l’intermediazione di una Game Commission, si potrebbero stipulare accordi simili per la conservazione digitale di beni come la cattedrale di Trento o il santuario di San Romedio. Infine, estendere il concetto anche a giochi da tavolo ispirati alle tradizioni locali aprirebbe nuovi scenari sia turistici che culturali. Naturalmente, resta imprescindibile che il contenuto culturale resti centrale e rispettato: è il gioco a dover servire la cultura e il territorio, non il contrario.”
Paola Demagri
GIOCO
Nuove comunità di riferimento
Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games, analizza l’apporto che i videogiochi hanno avuto sull’evento e sul turismo locale
di Carlo Cammarella
È
un mercato, quello dei videogiochi, che sta dando un contributo notevole facendo leva su un pubblico nuovo anche in relazione ai grandi eventi. Su tutti c’è Lucca Comics & Games, festival di grande rilievo che nel corso del tempo ha contribuito alla notorietà del comune toscano. Ne parliamo con Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics & Games.
Per una città d’arte come Lucca quanto è stato ed è importante a livello turistico ospitare un evento come Lucca Comics?
“Per una città medievale come Lucca, situata nel cuore del nord della Toscana, in generale gli eventi di spettacolo e culturali sono fondamentali per rafforzare l’immagine turistica della città e anche la qualità della frequentazione. Credo però che in questo senso Lucca Comics & Games, con un’architettura e una grammatica di festival consapevoli, sia andata oltre la tradizionale simmetria fra azione culturale e promozione turistica. Lucca Comics & Games è in assoluto il festival che più ha connotato la città di Lucca nella storia della Repubblica nel secondo dopoguerra. È una manifestazione che ha lasciato tracce di verità perché in primis è un grande evento di comunità che negli ultimi venti anni ha elaborato una grammatica festivaliera che, consapevolmente, porta nella città rinascimentale le industrie creative, tra le più influenti del mondo nella creazione delle coscienze: i ragazzi giocano agli stessi videogiochi da Manila a Seattle, leggono gli stessi fumetti e guardano le stesse serie tv da Buenos Aires a Tokyo passando per Londra e Parigi. Le attività che vengono proposte in una città come Lucca, permettono un design dell’evento che coscientemente mixa il patrimonio monumentale della città con grandi storie senza tempo capaci di inquadrare valori universali. Ecco, è questo che rende unico Lucca Comics &Games.”
Sempre in relazione al turismo che crescita è arrivata dal versante dei videogiochi e sport elettronici che ora sono parte integrante dell’evento?
“In generale, bisogna dire che a Lucca dal 1993 con la grande rivoluzione, ovvero l’arrivo dei giochi di
ruolo nella manifestazione, è cambiata la prospettiva dell’evento che non ha visto più al centro l’autore da celebrare, ma il suo sogno, non più l’azione dell’editore, ma quella del suo pubblico. Noi siamo il più grande show community-driven, cioè un appuntamento orientato al protagonismo attivo dei suoi spettatori, che vogliamo trasformare in partecipanti. Il pubblico è componente attiva dell’evento, non più spettatore ma visitAutore protagonista e parte della grande community che rende Lucca Comics & Games un’esperienza unica a livello mondiale.
In questo senso l’arrivo degli esport ha dimostrato come i videogiochi siano un momento collettivo e non individuale. Aver realizzato quell’esempio unico in Italia e nel mondo della eSports Cathedral, ovvero l’Auditorium di San Romano - la chiesa barocca con gli affreschi del XVII secolo - diventato un grande luogo per pro-gamer, insieme alla Postdam Arena e allo stadio di Francoforte, è un’esperienza unica di connubio tra innovazione e tradizione, che è esattamente quello che cerca Lucca Comics & Games.
L’arrivo dei videogiochi a Lucca porta al crearsi di nuove comunità di riferimento che si legano permanentemente alla nostra città e la eleggono luogo d’elezione. Così come i grandi raduni di gioco di ruolo dal vivo in Italia sono stati fatti a Santallago nel comune di Lucca, il territorio intorno a Lucca, da Viareggio a Montecatini, ospiterà i grandi eventi di videogiochi.
L’arrivo del videogioco cambia e connota ulteriormente la vita del festival, ma è un mondo che non è a sé, fa parte piuttosto di un grande concentrato dedicato al sogno d’autore, messo a disposizione del pubblico. Il videogioco dà la possibilità al nostro pubblico di manipolare nuove storie, quindi non importa se Game of Thrones è una serie Tv, un videogioco, un gioco di carte o un romanzo: questa è tutta materia in più, per dire alla Rodari, che i nostri visitatori hanno a disposizione per dichiarare la propria indipendenza, e hanno modo di farlo in una città che ha un contesto naturale,
un playground per dirla alla Kopinski, un palcoscenico, che rende tutto questo un’esperienza fondamentale per chi la vive. I nostri visitatori ormai VisitAutori hanno seguito l’indicazione e l’insegnamento che all’inizio degli anni Ottanta ci lasciava il maestro di Omegna: si sono impadroniti del materiale fantastico che compone Lucca Comics & Games e lo adoperano per dire quello che vogliono. Hanno semplicemente una materia prima in più per giocare. Ed è così che i baluardi, le mura, le piazze, le chiese, i palazzi storici, i vicoli medievali e i sotterranei accolgono i partecipanti di ogni età, tutte le forme di artigianato umanistico, le grandi saghe. Il patrimonio monumentale della città si coniuga quindi con le mitologie contemporanee e le nuove forme di storytelling: un’opportunità incredibile per irrobustire la awareness a livello turistico della nostra città.
Oltre alle strutture ricettive come ad esempio gli alberghi quali sono stati secondo lei i settori che hanno risentito in maniera positiva dell’evento?
“Una manifestazione come Lucca Comics & Games, che ha una produzione di circa 14 milioni per un impatto economico di circa 10 volte tanto (si stimano 140 - 150 milioni, è in corso un grosso studio in merito all’impatto economico), porta nel centro storico di Lucca oltre 149.000 persone che rimangono più giorni nella manifestazione e più di 247.000 persone che vengono un giorno solo, per un totale di 396.479 diversi individui che vivono in quei giorni Lucca Comics & Games come visitatori con biglietto o professionisti e professioniste. Senza contare che nei cinque giorni sono circa 750.000 le presenze totali in città. Ovviamente non c’è solo il ritorno economico diretto dell’attività di questi 400mila visitatori: sono infatti 680 gli espositori, 150 di questi sono major company. Grandi aziende e distributori, come i grandi editori italiani: Rcs, Mondadori, Feltrinelli, Castoro, Amazon, oltre alle major company Nintendo, Netflix, Prime Video, Pokémon e molte altre.
Tutte le grandi aziende che sono a Lucca Comics & Games, gli editori internazionali come Sergio Bonelli, Panini, Star Comics, J-Pop ma anche le multinazionali del gioco da tavolo come Asmodee, intervengono in primis sulle maestranze che si sono sviluppate. C’è un lavoro social molto importante e uno economico, che riguarda evidentemente tutta la parte tecnica, di presentazione, allestimenti, attività di talent trending. Oltre alle attività legate alla persona, dunque i servizi, ma anche moltissima comunicazione e marketing. Quest’ultimo da non sottovalutare: perché non va dimenticato che si parla di un grande festival che rappresenta un momento di lancio unico di novità. Sono inoltre tanti i giornalisti che vengono da tutto il mondo, grandi agenzie come Reuters, France Press, Efe:
presenti perché evidentemente l’appuntamento porta a qualificare molto anche le professioni. Tutto il territorio ne risente in maniera positiva, si parla di oltre 18 milioni di euro di media evaluation. Oltre 600 milioni sono le opportunity to see (Ots) rilevate dalla media evaluation, 171.000 le conversazioni social sviluppate al di fuori dei canali della manifestazione che generano 130 milioni di interazioni, con un engagement positivo in oltre l’80% dei casi. Una manifestazione che va oltre essere un touchpoint brand ma diventa un community event che crea coscienza oltre che conoscenza.”
Cosa vi aspettate dalla prossima edizione? Un turismo composto maggiormente da italiani oppure una più grande presenza di stranieri?
“Il trend della presenza di stranieri è sicuramente in crescita e inoltre il format di Lucca Comics & Games comincia a essere sempre più ripreso all’estero come esempio per creare delle manifestazioni che uniscano cultura e turismo. C’è una bellissima isola in Croazia che sta sposando il modello Lucca. Così come c’è una fortissima community dei Paesi Bassi che si ispira al nostro festival. Molto grande è anche la comunità ispano-portoghese, visto che una grande agenzia come Efe segue in modo molto puntuale e preciso l’organizzazione del Lucca Comics & Games, specialmente dal post-pandemia. In particolare seguirono la grande operazione di Tim Burton da una parte e dei Royo - Luis e Romulo - dall’altra, che oltre alla loro mostra - un’esposizione dedicata anche a Goya - e alle celebrazioni a loro dedicate, hanno fatto parte di un momento storico: l’autoritratto di Luis Royo è infatti stato consegnato al direttore della Galleria degli Uffizi ed è entrato nella collezione museale dedicata proprio agli autoritratti.”
Trasversalità vincente a Modena Nerd
Tra gli eventi fondamentali che valorizzano il territorio e che offrono molto spazio ai videogiochi un occhio di riguardo va senza dubbio a Modena Nerd che è uno dei festival che contribuisce ad attirare nuovo pubblico nella bella città dell’Emilia Romagna. L’edizione del 2024 è stata un grande successo e ha visto radunarsi a Modenafiere ben 28mila appassionati. Ma quali sono gli ingredienti di questo successo? Difficile trovarne uno, ma su tutti possiamo dire la trasversalità perché si tratta di un evento che mette d’accordo grandi e piccini. Questo perché offre vaste aree dedicate al retrogaming e oltre 200 postazioni free to play con tutti i classici che hanno fatto la storia. E poi ci sono le console più amate, dall’Atari 2600 al Super Nintendo, dalla Playstation al Dreamcast. Il prossimo appuntamento si svolgerà dal 6 al 7 settembre del 2025 e tutti gli amanti dei videogiochi sono avvisati: questo il posto giusto per loro!”
Emanuele Vietina
Un resort per tutte le stagioni
Il Casino de la Vallée beneficia della concomitante presenza della parte alberghiera, per un’offerta turistica a tutto tondo caratterizzata dall’alta qualità dei servizi. Come spiega l’amministratore unico della società di gestione, Rodolfo Buat.
di Anna Maria Rengo
Quando si parla di legame tra gioco e turismo viene naturale, in Italia, pensare al resort valdostano. Unico nel Bel Paese, il Casino de la Vallée di Saint-Vincent fa capo a una proprietà, la Regione Valle d’Aosta, e a una società di gestione (di cui fanno parte Regione e, per una quota inferiore all’1 percento, il Comune di Saint-Vincent) che hanno anche una parte alberghiera, il Grand Hôtel Billia (a cinque stelle, esistente già dal 1908 e che ha inizialmente ospitato il Casinò al momento della sua nascita nel 1947) e il Parc Hôtel Billia (a quattro stelle e nato dalla vecchia ala del Ghb).
Quanto è importante e distintivo avere questa caratteristica? Lo chiediamo all’amministratore unico della Casino de la Vallée Spa, Rodolfo Buat.
“È importantissima. Saint-Vincent ha le caratteristiche di un luogo di destinazione distante dalle aree metropolitane. Per questo il casinò deve poter offrire servizi di alto livello di accoglienza e di ristorazione. Svolgere questa attività in proprio consente certamente un notevole contenimento dei costi e permette altresì di avere il controllo della qualità dell’offerta. Naturalmente i nostri servizi non sono sufficienti e una ricaduta importante dell’ospitalità del casinò avviene sul territorio. Resta comunque il fatto che i nostri clienti apprezzano enormemente potersi muovere agevolmente fra albergo e sale giochi collegati da un tunnel elegante e quindi parti di un unico ambiente.”
non così evidente. Piuttosto quello che fa la differenza sono ancora i fine settimana (soprattutto il sabato) e le feste ‘comandate’ (soprattutto le vigilie), giorni in cui il Casinò diventa un luogo elettivo di divertimenti.”
In un contesto di “resort”, quanto è importante per la sua gestione pensare ad attività, servizi e strutture che non si rivolgano soltanto ai giocatori?
“Il resort deve dare il suo contributo al risultato economico della società e lo può fare sviluppando mercati alternativi a quello dei giocatori: congressi, passaggio turistico, villeggiature. Ma oltre un profilo economico vi è anche un problema di qualità dei servizi che si ottiene solo con una continuità operativa nel corso dell’anno. L’afflusso di giocatori, come dicevamo, si concentra invece solo in alcuni momenti dell’anno e della settimana. Quindi, è necessario ampliare certamente l’offerta in servizi da rivolgere a clienti non giocatori.”
Cosa è cambiato nella vostra normale operatività dopo la felice conclusione del periodo concordatario, alla fine del 2024?
L’appeal turistico del Casinò è maggiore nel periodo estivo o ci sono altre stagioni “buone”?
“Potremmo dire che il Casinò va bene per tutte le stagioni. Non riscontriamo una così importante variazione di ingressi e di introiti nei mesi estivi. Quello di agosto forse manifesta un appeal particolare, ma
“Abbiamo la possibilità di investire per il futuro. Lo stiamo già facendo. Nelle sale da gioco dovrebbero a breve partire i lavori per il rifacimento della Sala Privée e del bar dei giochi lavorati che dovrà diventare un bistrot all’interno del Casinò. Per quanto riguarda l’albergo stiamo riorganizzando il parco realizzando un elegante bar all’esterno e ridaremo vita all’antico salone manifestazioni realizzato già nel 1908 in un elegantissimo stile liberty. Naturalmente molto faremo per la manutenzione straordinaria a partire dalle esigenze delle sicurezza e dell’efficientamento energetico.”
Rodolfo Buat
Il valore Casinò
Giuseppe Di Meco, presidente e amministratore delegato della Casa da gioco di Sanremo, evidenzia il ruolo più che secolare svolto dalla stessa nella promozione economica e turistica della città
di Anna Maria Rengo
Pensare a Sanremo significa pensare alla città dei fiori, a quella del Festival della canzone italiana. Ma anche alla città del Casinò e dello splendido edificio in stile Liberty che lo ospita. Ma qual è il contributo del Casinò all’attrattività complessiva di Sanremo?
Lo chiediamo a Giuseppe Di Meco, presidente e amministratore delegato della Casa da gioco matuziana. “È un contributo che si esprime da 120 anni in termini di promozione turistica ma anche di partecipazione allo sviluppo sociale, culturale e urbanistico. La Casa da gioco è il volano economico turistico del territorio e rappresenta un valore aggiunto per la città. Ha collaborato alla creazione e alla promozione degli eventi, come il Festival della Canzone italiana, divenuti caratterizzanti a livello internazionale contribuendo al consolidamento dell’immagine del comprensorio. Ha costituito il brand Casinò di Sanremo di forte riconoscibilità, un valore aggiunto a livello turistico. Credo fortemente nella sinergia città e Casinò un legame costituito da iniziative imprenditoriali, strutturali, di intrattenimento e di cultura che hanno permesso e permettono di ottimizzare le potenzialità della nostra Riviera.”
Una precisa scelta del Casinò e della sua proprietà è di non offrire “solo” gioco, ma di avere una ricca programmazione di eventi culturali e di intrattenimento. Qual è la ricaduta di questa politica sui cittadini e sui turisti?
“Lo statuto costitutivo della nostra azienda evidenzia la funzione culturale e ludica che è divenuta parte integrante delle scelte aziendali. La programmazione degli eventi è finalizzata alla soddisfazione della nostra clientela, dei turisti ma anche dei residenti. Il nostro teatro è la struttura aperta alle realtà cittadine, capace di ospitare grandi manifestazioni musicali e teatrali e al tempo stesso le tante iniziative dell’ambito scolastico e delle realtà associative provinciali. Questa continua iterazione tra Casinò e città è una componente vincente che lega l’azienda al suo territorio e potenzia il suo appeal verso i visitatori che possono trovare al suo interno intrattenimento di grande qualità che si integra con il calendario eventi cittadino.
Per il Casinò di Sanremo l’estate è un periodo più movimentato di altri o il suo appeal turistico è destagionalizzato?
“L’estate è sempre un momento dell’anno in cui registriamo un flusso continuo di visitatori che raggiunge la riviera per il periodo di ferie al mare e quindi vive tutte le possibilità di svago che il territorio offre. Riscontriamo, altresì, l’interesse di diversificate fasce di visitatori nell’arco dell’anno che provengono dal bacino italiano ma anche europeo, provenienti in gran parte dalla vicina Francia. Sono anche appassionati di poker e quindi attratti dai molteplici tornei che offriamo a cadenza settimanale, sia interessati dai grandi eventi: dal Festival della Canzone, ai Carri Fioriti alle iniziative musicali sportive che caratterizzano il comprensorio. È decisamente importante la correlazione tra manifestazioni di grande qualità e flussi turistici, il cui aumento incide in maniera diretta sulle nostre presenze e quindi sul risultato economico. Perciò è determinante organizzare e sostenere un calendario eventi cittadino di valenza internazionale e spalmato nelle diverse stagioni per le ricadute ricettive e in termine di visite che assicura.”
Cosa dobbiamo aspettarci dal Casinò di Sanremo nel periodo estivo?
“Eventi d’intrattenimento per i nostri clienti, interessanti e divertenti tornei di poker e una stagione culturale creata per la città e per i suoi turisti.
Nomi prestigiosi per il calendario eventi estivi del Casinò di Sanremo che ha preparato quattro sere di galà su invito per i suoi migliori clienti. Sabato 28 giugno c’è stata l’inaugurazione del Roof Garden il ristorante sotto le stelle affidata alla verve comica di Giovanni Vernia, attore, mattatore che con il suo show ‘Live’ ha saputo assicurare due ore di pura allegria”.
Giuseppe Di Meco
Consulta il calendario degli eventi estivi del Casinò
Gioco e Pil matrimonio
vincente anche d’estate
Salvatore Caronia, direttore generale della Sala Diamond di San Marino, evidenzia quella che ritiene essere la vera molla dei flussi turistici anche nei casinò
di Anna Maria Rengo
Un parere tanto controcorrente quanto argomentato. È quello che fornisce Salvatore Caronia, amministratore delegato e direttore generale della Giochi del Titano, la società interamente pubblica che nella zona industriale di Rovereta gestisce la Sala Diamond, da molti conosciuta come il “casinò” di San Marino. Un parere, ovviamente, che si riferisce all’esistenza di un legame a filo doppio tra location di gioco, ovviamente di una certa grandezza e/o numerosità, e il turismo, soprattutto nel periodo estivo.
“Forse sembrerò un bastian contrario o una persona che canta fuori dal coro, ma penso di avere sufficiente esperienza per esprimere il mio punto di vista, che ritengo confermato da dati economici e scientifici. Se analizziamo gli studi settoriali del mondo del gioco, i dati ci mostrano che le sue curve di crescita vanno di pari passo con il prodotto interno lordo di ogni singolo Paese. Quindi credo che il dato macroeconomico ci faccia capire che la crescita del gioco non è influenzata dai flussi turistici ma dal Pil.”
Altre evidenze di questa convinzione?
“Esperienze più dirette e vicine, anche personali, mi inducono a evidenziare che ci sono città note a livello mondiale, ma che hanno scelto, in termini di prospettiva di crescita delle loro location di gioco, di non posizionarle in luoghi turisticamente ameni. E la scelta di non intercettare i flussi turistici, ma bacini di
utenza stabili, ha portato i suoi frutti.”
Resta il fatto che molti casinò hanno sviluppato anche una qualificata offerta di eventi, intrattenimento, ristorazione...
“Le case da gioco che oltre a disporre di attività di gioco ne sviluppano di collaterali molto importanti sono una risorsa per il territorio dal punto di vista turistico, offrono un valore aggiunto e costituiscono motivo di notorietà e di arricchimento. Questo non significa però che da sole possano costituire un motivo di richiamo turistico.”
Ovviamente questo vale per il moodello europeo di casinò, che non si basa sul concetto di distretto turistico, come per esempio avviene a Macao o a Las Vegas. Secondo lei un modello del genere potrebbe essere pensabile in Europa?
“Non credo. Basti pensare che qualche anno fa grandi operatori di Las Vegas avevano presentato in Spagna il progetto Eurovegas e si era iniziato a legiferare (prima in Catalogna e poi nella Comunità di Madrid Ndr) in maniera tale da renderne possibile la realizzazione. Poi tale progetto è naufragato, questo perchè gli stessi americani ritengono che in Europa questo modello non possa esistere. I comportamenti europei sono diversi da quelli americani o asiatici, e il distretto turistico non penso che possa avere una logica di sviluppo.”
Anche alla luce di queste considerazioni, che aspettative avete per il periodo estivo e che cosa offrirà ai suoi ospiti la Sala Diamond?
“Agosto è un mese che va bene ovunque, è come Natale: la gente ha più tempo libero, come nei ponti e durante le festività, e lo impiega anche intrattenendosi al gioco. È solo questo che ci fa fare risultati. Ci stiamo preparando al meglio per luglio e agosto, con la terza edizione di ‘Falling stars – Summer party 2025’. Si tratta di tre appuntamenti serali tra cockail, dinner e dj set, nella nostra terrazza, che quest’anno abbiamo arricchito con la presenza di tre artiste: il 24 luglio ci sarà Silvia Mezzanotte, il 31 luglio Fiordaliso e il 7 agosto Luisa Corna.”
Salvatore Caronia
La nuova età del divertimento
A tu per tu con Massimiliano Freddi, neo presidente del consiglio di amministrazione di Iaapa, il primo italiano in 107 anni di storia dell’associazione, che ricorda: “L’intrattenimento non è solo svago: è cultura, emozione, memoria. Soprattutto in un Paese come l’Italia”
“È
stato un momento di profonda umiltà ed emozione, non solo come professionista, ma anche come italiano che ha dedicato la sua vita all’industria delle attrazioni e del turismo. Essere eletto primo presidente italiano di Iaapa nei suoi 107 anni di storia è sia un onore che una responsabilità. Questo ruolo non è solo un traguardo personale, ma anche un riconoscimento della passione e del talento che contraddistinguono il nostro settore in tutta Europa e, in particolare, in Italia. Lo considero un’opportunità per rappresentare e valorizzare le nostre diverse voci su un palcoscenico globale e per rafforzare il ponte tra le competenze locali e le opportunità internazionali.”
Comincia così la nostra intervista a Massimiliano Freddi, fresco di nomina a nuovo presidente del consiglio di amministrazione di Iaapa - International association of amusement parks and attractions, organismo che rappresenta oltre 6.000 membri del settore dei divertimenti in più di 100 Paesi in tutto il mondo
e gestisce numerose fiere commerciali del settore delle attrazioni a livello globale.
Freddi è un professionista di spicco nel settore dei parchi divertimento e della formazione accademica che porta con sé una solida esperienza maturata in contesti internazionali e imprenditoriali. Dirigente affermato e docente universitario di Marketing ed experience design, ha costruito una carriera all’insegna della visione strategica e dell’innovazione. Ha ricoperto il ruolo di responsabile marketing e comunicazione per il mercato italiano di Disneyland Paris e nel 2019 ha intrapreso la sfida imprenditoriale fondando Wonderwood, parco avventura sul lago Maggiore di cui è tuttora amministratore delegato, cui ha fatto seguito nel 2025 Wonderwood Spina Verde, un secondo parco avventura situato nell’omonima area naturale protetta affacciata sul lago di Como.
Lei ha sempre detto che l’intrattenimento rappresenta uno dei motori vitali dell’economia turistica e culturale, anche in Italia, e che è chiamato a rinnovarsi. Come?
“L’intrattenimento non è solo svago: è cultura,
di Francesca Mancosu
Veduta panoramica di Gardaland
emozione, memoria. Soprattutto in un Paese come l’Italia, dove la narrazione e l’ospitalità sono radicate nel Dna, le attrazioni possono fungere sia da ambasciatrici culturali che da motore economico. Ma il rinnovamento è essenziale. Dobbiamo concentrarci sull’innovazione, investendo nell’esperienza degli ospiti, sfruttando gli strumenti digitali per la personalizzazione e abbracciando la sostenibilità come valore fondamentale. Allo stesso tempo, dobbiamo continuare a professionalizzare il nostro settore, con formazione e sviluppo che alzino gli standard in termini di sicurezza, operatività e coinvolgimento degli ospiti.”
Può fornirci alcune stime sul settore dei parchi di divertimento in Italia, inclusi la situazione attuale, le prospettive di sviluppo e i possibili casi di studio?
“Il settore italiano delle attrazioni è resiliente e si sta riprendendo bene dopo la pandemia. Nel 2023, abbiamo visto i numeri dei visitatori tornare quasi ai livelli pre-Covid e molti parchi stanno ora investendo in nuove esperienze. Ci sono casi eccezionali: Gardaland celebra il 50° anniversario con una ricca offerta di nuove esperienze, mentre Mirabilandia ha appena inaugurato una nuova, straordinaria area dedicata a Nickelodeon. I parchi regionali, come Etnaland o Magicland, stanno perfezionando la loro offerta e continuano a ricoprire un ruolo di rilievo nel mercato.
alcuni problemi sul fronte della produzione, dell’omologazione delle macchine e della regolamentazione)?
«Dobbiamo concentrarci sull’innovazione, investendo nell’esperienza degli ospiti, sfruttando gli strumenti digitali per la personalizzazione e abbracciando la sostenibilità come valore fondamentale»
“Credo nell’ispirazione, non nell’imitazione. Pensiamo alla filosofia di design incentrata sull’ospite dei Paesi nordici, o allo storytelling immersivo dell’Asia, in particolare del Giappone, dove i dettagli e il servizio sono fondamentali. Negli Stati Uniti, si riscontra una forte attenzione all’efficienza operativa e all’attrattiva multigenerazionale. Questi non sono modelli da copiare, ma idee da adattare. In Italia, possiamo valorizzare il nostro patrimonio – arte, architettura, paesaggio – e integrarlo più pienamente nell’intrattenimento a tema. Dovremmo anche semplificare le normative, ove possibile, per favorire l’innovazione, soprattutto nei formati di intrattenimento non legati al gioco d’azzardo, dove l’Italia può essere all’avanguardia con la sua creatività.”
Naturalmente, anche i parchi acquatici, i centri gioco al coperto e le attrazioni naturali fanno parte del Dna del tempo libero italiano e contribuiscono in modo significativo a rendere il settore ancora più accessibile e vicino alle persone. Il futuro è promettente se si rimane concentrati sulla qualità, sulla soddisfazione degli ospiti e sull’integrazione regionale con le strategie turistiche.”
Può fornirci anche alcuni esempi di strutture di intrattenimento/parchi divertimento esteri, ma anche di approcci “da imitare” per il nostro Paese e dare nuovo impulso al divertimento in generale (il gioco senza premi in denaro tout court, dato che siamo un Paese con una lunga tradizione ma che presenta
Nel suo curriculum figura il ruolo di responsabile marketing e comunicazione per il mercato italiano di Disneyland Paris, nonché la creazione di Wonderwood e Wonderwood Spina Verde. Cosa ha imparato da queste esperienze e cosa porta con sé nel suo mandato di presidente di Iaapa? “Queste esperienze mi hanno insegnato due cose: il potere dello storytelling e l’importanza dell’esecuzione. A Disneyland Paris, ho imparato come una narrazione chiara possa guidare il marketing, la fidelizzazione degli ospiti e il legame emotivo. A Wonderwood, che abbiamo creato in un ambiente naturale, ho imparato il valore di costruire attrazioni che risuonino con le comunità locali e rispettino l’ambiente circostante. Come presidente di Iaapa, offro sia una visione globale che un approccio concreto e umano. Il mio obiettivo è supportare gli operatori di ogni dimensione nell’offrire esperienze sicure, memorabili e significative, con eccellenza e creatività.”
E quali sono le riforme che vorrebbe attuare o almeno avviare nel suo nuovo ruolo?
“Piuttosto che di fare riforme, vedo il mio ruolo come quello di continuare a evolvere e rafforzare il supporto di Iaapa al settore globale delle attrazioni. Ciò significa tre obiettivi chiave: in primo luogo, ampliare l’accesso alla conoscenza e alle migliori pratiche, soprattutto per gli operatori di piccole e medie dimensioni. In secondo luogo, approfondire il nostro impegno per la sicurezza, la sostenibilità e lo sviluppo dei talenti. E in terzo luogo, garantire che Iaapa continui a essere un ponte, che collega regioni, settori e generazioni. Voglio che Iaapa rimanga una comunità vivace, inclusiva e lungimirante che rifletta la diversità e il dinamismo del nostro settore.”
Massimiliano Freddi
Pronti a riscrivere la storia del gaming mondiale
Campionati mondiali esport al taglio del nastro a Riyad, un riflettore internazionale sull’Arabia Saudita proprio al culmine dell’estate
di Daniele Duso
La scena mondiale degli esport è prontavivere un capitolo senza precedenti con l’imminente lancio dell’Esports World Cup (Ewc) a Riyad, in Arabia Saudita, un evento che si preannuncia come il massimo mai raggiunto dall’eccellenza competitiva nel mondo dei videogiochi, o almeno così lo presentano gli organizzatori. Attraverso una struttura ambiziosa e un’organizzazione meticolosa, l’Ewc mira a consolidarsi come il palcoscenico definitivo per i migliori talenti globali, promettendo, senza timori reverenziali, di fare la storia nel panorama degli sport elettronici. Un obiettivo ambizioso per l’evento organizzato dalla Esports World Cup Foundation, organizzazione no-profit nata da Gamers Without Borders (Gwb), un torneo benefico di esport, e formalmente istituita dal principe ereditario Mohammed bin Salman.
L’evento si svolgerà dal 7 luglio al 24 agosto, e prevede ben 25 tornei nell’arco di sette settimane. Ai partecipanti verrà distribuito un impressionante montepremi, pari a 70 milioni di dollari. Queste cifre, che si collocano tra le più alte mai viste nel panorama degli esports, sottolineano l’intento dell’Ewc di attrarre non solo i migliori team e giocatori del mondo ma anche un vastissimo pubblico globale. L’obiettivo dichiarato, come suggerito dal motto “Only the best make history”, è creare un ambiente dove solo l’eccel-
lenza prevale, contribuendo alla nascita di leggende e ispirando la prossima generazione di campioni.
Già il percorso preparatorio all’evento, il “Road to Ewc”, è stato particolarmente intrigante, quasi un evento nell’evento, con un complesso sistema di qualificazioni e tappe intermedie che conducono a quello principale. L’idea è stata quella di partire sin dall’inizio con un approccio strutturato e meritocratico, garantendo che solo i team e i giocatori più performanti abbiano l’opportunità di competere per l’ambito titolo mondiale. Le sezioni del sito ufficiale Competitions e Schedule, costantemente aggiornate,
Riyad
offrono già un’idea di quello che sarà questa competizione, all’interno della quale si svolgeranno tornei specifici, per ognuno dei giochi coinvolti.
Un aspetto innovativo, che prenderà ancora più piede in questa edizione, è l’aspetto relativo alla narrazione dell’esperienza degli esports. La presentazione che ne fanno gli organizzatori è quasi cinematografica, puntando su docufilm che raccontano i percorsi dei giocatori e offrono approfondimenti sulle strategie dei team. Una sezione che presenterà tante storie dal dietro le quinte, cercando di umanizzare gli atleti (al momento in cui scriviamo le qualificazioni non sono ancora concluse, ma ci sono buone probabilità che tra i partecipanti vi sia una nutrita rappresentanza di italiani, viste almeno le quasi certe partecipazioni su Warzone, Starcraft e Tekken che in ogni caso racconteremo puntualmente su Esportsmag.it) che in questo tipo di competizione, senza un costante contatto il pubblico, può sembrare un po’ eterea agli occhi di chi è abituato a spettacoli sportivi più tradizionali. Lo stesso riguarda la narrazione e l’analisi delle dinamiche competitive. Tutto verrà offerto, a livello mondiale, in collaborazione con la piattaforma Prime Video.
Anche grazie a questa partnership, infatti, la Level Up dell’Ewc vuol essere il mondo in cui la competizione viene presentata al grande pubblico, elevando la comprensione e l’apprezzamento degli esports anche oltre la mera competizione, offrendo al pubblico una visione più completa e coinvolgente del mondo che circonda l’Esports World Cup. Questo approccio multimediale, spiegano gli organizzatori, “è fondamentale per attrarre un pubblico più ampio e fidelizzare gli spettatori, trasformando l’evento da una serie di tornei a, come detto in precedenza, un’esperienza narrativa complessiva”.
Ronaldo come Global Ambassador
L’ambizione e la visibilità globale dell’Ewc sono ulteriormente amplificate da una notizia di risonanza internazionale: Cristiano Ronaldo è stato nominato “Global Ambassador” dell’Ewc 25. L’endorsement che arriva da una delle figure sportive più riconoscibili e influenti a livello mondiale, aggiungono gli organizzatori, “non è un semplice gesto di marketing, ma rappresenta un ponte significativo tra il mondo dello sport tradizionale e quello degli esport. La presenza di Cristiano Ronaldo come ambasciatore può attrarre l’attenzione di milioni di fan che potrebbero non avere familiarità con i videogiochi competitivi, conferendo all’Ewc un’aura di legittimità e grandezza che pochi altri eventi esports possono vantare”. La capacità di Cr7 di raggiungere un pubblico globale, unita alla sua reputazione di eccellenza sportiva e dedizione al duro lavoro e alla preparazione delle competizioni, aggiungono dalla Ewc Foundation, “si allinea perfettamente con il messaggio ‘Only the
best make history’ che è il motto dell’Ewc 2025”. La figura di Ronaldo non solo aumenterà la portata mediatica, ma potrà anche fungere da ispirazione per i giovani atleti degli esport, dimostrando che la disciplina e la professionalità sono valori universali che trascendono il campo di gioco.
Ma non è tutto, perché l’organizzazione dell’Esports World Cup ci tiene a evidenziare anche la sua grande attenzione per gli aspetti legali, etici e di governance, fondamentali per un evento di tale portata internazionale. “Basti vede la sezione ‘Rules and Regulation’, cruciale per garantire la correttezza delle competizioni”, aggiungono ancora dalla Ewc, oltre all’integrità dei risultati e la protezione dei diritti dei partecipanti, fornendo un quadro normativo chiaro e trasparente”.
Con il “Club Program”, poi, l’organizzazione intende suggerire inoltre un’iniziativa volta a coinvolgere attivamente le organizzazioni esportive e i team professionistici, creando una base solida per la crescita e la sostenibilità dell’ecosistema competitivo. “Questo programma”, spiegano dalla Ewc, “potrebbe offrire benefici, supporto o un framework di collaborazione che incentiva la partecipazione e la stabilità dei team, elementi essenziali per costruire un evento di lunga durata”.
Quest’anno più che mai, dunque, l’Ewc si pone come evento di caratura mondiale, con l’intenzione di posizionarsi come un appuntamento annuale fisso e imperdibile nel calendario globale degli esports, ma soprattutto con l’idea di base di lasciare un’impronta indelebile nella storia delle competizioni videoludiche e continuare a evolversi. “L’Esports World Cup si presenta come un progetto di portata colossale e ambizione senza pari”, chiosano gli organizzatori, “destinato a ridefinire gli standard degli eventi esports. Attraverso una combinazione di competizioni ad alto livello, un’offerta di contenuti multimediali innovativa, un’organizzazione robusta, un montepremi senza precedenti e il sostegno di figure iconiche (come Cristiano Ronaldo, appunto), l’Ewc non è solo un torneo, ma una vera e propria dichiarazione di intenti. La comunità globale degli esport attende con trepidazione l’inizio di questo evento che si preannuncia leggendario e destinato a scrivere nuove pagine nella storia del gaming competitivo.”
PRONTI
Betting al bivio tra vecchie e nuove sfide
Charles Mizzi, amministratore delegato
della Malta Gaming Authority, analizza le evoluzioni nel settore delle scommesse sportive
di Carlo Cammarella
Come sta cambiando il mondo delle scommesse sportive? Quali sono le nuove frontiere e soprattutto le differenze comportamentali tra vecchie e nuove generazioni di scommettitori?
Oggigiorno è impossibile parlare di questo tema senza considerare le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e senza riflettere su nuovi settori come quello degli sport elettronici. Come si sta evolvendo il mercato e soprattutto che direzione sta intraprendendo? Ne parliamo con Charles Mizzi, amministratore delegato della Malta Gaming Authority, l’ente regolatore del gioco nell’isola del Mediterraneo.
Nell’ultima edizione di Sbc a Malta si è svolto il NextGen Sports Betting, dove si è parlato di scommesse sportive. Quanto è stato importante questo evento per fare il punto della situazione?
“Riconosciamo il valore di tali discussioni nell’esplorazione delle dinamiche in evoluzione del settore delle scommesse sportive. Eventi dell’industria come Sbc svolgono un ruolo importante nel riunire le parti interessate per scambiare idee, esaminare le tendenze emergenti e affrontare le sfide che plasmano il futuro delle scommesse. In qualità di Malta Gaming Authority (Mga) rimaniamo impegnati a mantenere un dialogo costante con l’industria e a garantire che il nostro approccio normativo continui a riflettere il panorama in evoluzione.”
Negli ultimi tempi come è cambiato il comportamento degli scommettitori a Malta e quanto hanno influito le nuove tecnologie?
“Abbiamo osservato un notevole cambiamento nel comportamento degli scommettitori che utilizzano la licenza maltese, uno sviluppo legato al rapido progresso tecnologico e alle aspettative degli utenti in evoluzione. Oggi gli scommettitori sono più orientati ai dati e sono più esperti nel digitale. Si notano preferenze sulla praticità, la personalizzazione e l’accesso immediato, che hanno portato a un aumento significativo delle scommesse su dispositivi mobili e all’uso dei mercati in-play
L’uso diffuso degli smartphone, insieme agli algorit-
mi basati sull’intelligenza artificiale e all’analisi predittiva, ha cambiato il modo in cui le persone interagiscono con le piattaforme. Gli scommettitori ora si aspettano dati in tempo reale, prelievi più rapidi e un’esperienza fluida. Anche i social media sono emersi come un’influenza chiave, con approfondimenti dal crowdsourcing e influencer che condizionano più che mai il processo decisionale.
Dal nostro punto di vista questo cambiamento ha alzato l’asticella per gli operatori che devono offrire piattaforme più intelligenti e reattive, aumentando l’importanza di solidi quadri di integrità e conformità per stare al passo con la velocità e la complessità di questi cambiamenti.”
Le nuove tecnologie stanno ridisegnando il panorama delle scommesse sportive. Quale ruolo gioca l’intelligenza artificiale in questo?
“L’intelligenza artificiale sta svolgendo un ruolo fondamentale nella lotta contro le partite truccate. I sistemi di intelligenza artificiale possono analizzare enormi volumi di dati sulle scommesse in tempo reale per rilevare anomalie nel comportamento dei titolari di conto, come importi di puntata insoliti, tempi di scommessa o scommesse su mercati diversi, che potrebbero segnalare tentativi di manipolare i risultati.
Inoltre l’intelligenza artificiale può monitorare i movimenti irregolari delle quote su più operatori. Se le quote cambiano in modo non allineato con la naturale progressione di un evento sportivo ciò potrebbe indicare che si stanno sfruttando informazioni riservate. Queste conoscenze possono aiutare i team a identificare tempestivamente schemi sospetti, collegandoli a individui o reti coinvolti in tentativi di manipolazione.
Sebbene l’intelligenza artificiale contribuisca a un’esperienza utente più snella il suo ruolo più significativo risiede nel migliorare i sistemi di monitoraggio per la salvaguardia e l’integrità nello sport.”
Cosa stanno facendo gli operatori per attrarre le nuove generazioni degli scommettitori?
“La nuova generazione di scommettitori porta con sé aspettative decisamente diverse - esperti di tecnologia, socialmente connessi e attratti da esperienze coinvolgenti e dinamiche. Per attrarre e fidelizzare
La Valletta, Malta
questo pubblico gli operatori stanno modificando le loro strategie.
Molti stanno investendo in piattaforme mobile-first con interfacce eleganti e intuitive che riflettono le abitudini degli utenti che scommettono tramite smartphone. C’è anche una forte attenzione alle scommesse in-play, ai prelievi istantanei e alla disponibilità di una varietà di mercati che soddisfino la domanda di risultati rapidi e azione costante.
Inoltre gli operatori stanno incorporando elementi più ludicizzati come sfide, classifiche e premi fedeltà per aumentare il coinvolgimento. Anche i contenuti svolgono un ruolo centrale. Le piattaforme offrono sempre più statistiche, momenti salienti e contenuti basati sugli influencer per costruire community
Anche la responsabilità sociale gioca un ruolo importante. Gli scommettitori più giovani sono più consapevoli delle problematiche etiche, quindi gli operatori stanno ponendo maggiore enfasi su strumenti di gioco responsabile e pratiche trasparenti per costruire un rapporto di fiducia con questa generazione.”
Quali sono le differenze tra vecchie e nuove generazioni?
“Le differenze tra le generazioni di scommettitori più vecchie e quelle più nuove sono piuttosto marcate, soprattutto in termini di comportamento, preferenze e aspettative. Le generazioni più vecchie erano più abituate a scommettere in negozi fisici o tramite piattaforme desktop. Al contrario la nuova generazione preferisce soluzioni mobile-first, piazzando scommesse tramite app e interagendo con piattaforme che offrono velocità, praticità e risultati immediati.
Gli scommettitori tradizionali tendevano a concentrarsi sui mercati pre-partita e sui principali eventi sportivi. La generazione odierna propende per le scommesse live, la varietà di mercati e risultati rapidi. Sono attratti dall’emozione dell’azione in tempo reale e dalle quote dinamiche che cambiano durante la partita.
Gli scommettitori di una volta si affidavano spesso alle conoscenze personali o ai media stampati. La nuova generazione utilizza conoscenze basate su dati, social media e contenuti di influencer per orientare le proprie decisioni, diventando più coinvolta e influenzata dalle comunità digitali.
Oggigiorno gli scommettitori più giovani adottano spesso un approccio più informale alle scommesse, considerandole una forma di intrattenimento. Tuttavia sono anche più consapevoli dei messaggi sul gioco responsabile e si aspettano dagli operatori trasparenza, strumenti di autolimitazione e standard etici. In generale la nuova generazione richiede velocità, personalizzazione e interattività, spingendo l’industria a evolversi rapidamente.”
scommesse legate agli sport elettronici. Si tratta di una nuova frontiera?
“Sì, gli esport stanno sicuramente emergendo come una nuova frontiera nell’industria del gioco. Abbiamo osservato una chiara tendenza al rialzo nel numero di scommesse piazzate sugli eventi di esport, a dimostrazione della crescente popolarità del gioco competitivo, in particolare tra i giovani.
Tuttavia questa rapida crescita ha anche introdotto una nuova serie di sfide di integrità. Gli esport differiscono dagli sport tradizionali per struttura, regolamentazione e accessibilità, il che può creare vulnerabilità. Problematiche come il governo incoerente tra i giochi e la facilità con cui è possibile accedere e influenzare le partite online aumentano il rischio.
Di conseguenza l’Autorità riconosce la necessità di adattare le proprie strategie di monitoraggio alle dinamiche uniche degli esport. Individuare schemi sospetti di scommesse, identificare giocabilità irregolari e collaborare con gli editori di giochi e gli organismi di esport sono tutti elementi essenziali per prevenire le partite truccate in questo spazio in evoluzione.”
Quale potrebbe essere il quadro normativo ideale, a livello europeo, per consentire l’ottimale prestazione delle scommesse sportive?
“Un quadro normativo ideale per le scommesse sportive a livello europeo dovrebbe trovare un equilibrio tra l’armonizzazione degli standard e il mantenimento dell’autonomia dei regimi di licenza nazionali. Anziché imporre un modello univoco l’attenzione dovrebbe concentrarsi sulla definizione di una serie di standard normativi minimi per tutti gli Stati membri dell’Ue, in particolare nei settori dell’integrità sportiva, del gioco responsabile e della protezione dei dati.
Si parla molto di esport e di
Questi standard dovrebbero essere riconosciuti, consentendo a ciascun regolatore di mantenere il proprio modello di licenza, facilitando al contempo la cooperazione e la coerenza transfrontaliera. Protocolli di cooperazione formalizzati rafforzerebbero ulteriormente questa struttura. Questi richiederebbero ai regolatori nazionali, alle forze dell’ordine, agli organi di governo sportivo e agli operatori autorizzati di stipulare accordi sicuri per la condivisione dei dati e di stabilire procedure comuni per la segnalazione e l’indagine di attività di scommesse sospette. Tali protocolli promuoverebbero la trasparenza e la fiducia tra tutte le parti interessate, creando un fronte unito contro le partite truccate e la corruzione.
Le condizioni di licenza in tutta l’Ue dovrebbero includere anche requisiti obbligatori di integrità, come l’uso di sistemi di monitoraggio, l’obbligo di segnalare le scommesse sospette e la profilazione del rischio del comportamento dei clienti. Dal punto di vista di Mga, un quadro normativo di questo tipo rafforzerebbe il panorama europeo delle scommesse, promuovendo un ambiente collaborativo che supporti l’innovazione e protegga al contempo i giocatori e l’integrità sportiva.”
Charles Mizzi
Esport Malta mette il turbo
Blast e GamingMalta siglano un accordo pluriennale che include la realizzazione di uno studio all’avanguardia e di un centro di attività sui videogiochi elettronici nell’isola
“Q
uesta partnership con Blast, un’azienda leader a livello mondiale nell’intrattenimento esport, si allinea perfettamente con la Vision 2050 del Governo di Malta, che pone l’innovazione digitale, il coinvolgimento dei giovani e l’economia creativa al centro della nostra strategia nazionale. Riflette il nostro impegno costante nel posizionare Malta come un polo per le industrie orientate al futuro, creando al contempo concrete opportunità per i nostri giovani attraverso l’istruzione, la carriera e la visibilità internazionale. Investendo in collaborazioni strategiche come questa, continuiamo a costruire un’economia innovativa, resiliente e di rilevanza globale.”
Con queste parole Silvio Schembri, Il ministro dell’Economia, delle Imprese e dei Progetti strategici di Malta, commenta la firma di un accordo triennale tra Blast, società di intrattenimento competitivo, e GamingMalta, una fondazione indipendente no-profit istituita dal governo dell’isola. Una partnership rivoluzionaria, che vedrà Malta diventare una destinazione di prim’ordine per eventi esport di livello mondiale e innovazione. Il debutto di Blast a Malta è fissato ad agosto con il Blast Premier Bounty S2 nell’agosto 2025.
La partnership ospiterà inizialmente nove importanti tornei internazionali di esport a Malta, con alcune delle competizioni più prestigiose del calendario globale di Blast, tra cui i circuiti Blast Premier e Blast Slam. Oltre a questi eventi principali, Blast creerà una struttura di trasmissione esport permanente dotata di tecnologie all’avanguardia che si estenderà su oltre 1.000 metri quadrati, ospitando tornei esport di livello 1 e una sede operativa sull’isola, creando un team e un’infrastruttura dedicati a supportare la produzione di contenuti, le operazioni e il coinvolgimento a lungo termine nella regione.
Nell’ambito della collaborazione, GamingMalta beneficerà anche di una visibilità globale su tutte le trasmissioni di Blast Premier e Blast Slam, con milioni di fan sintonizzati in tutto il mondo. Oltre ai tornei e alla visibilità, la partnership sottolinea anche
un impegno condiviso per lo sviluppo e la formazione della comunità.
Blast sosterrà la missione di GamingMalta investendo in iniziative locali di esport, creando legami con università e organizzazioni di base e contribuendo a creare opportunità di carriera significative per giocatori, creatori di contenuti e aspiranti professionisti maltesi nel settore del gaming. Insieme, Blast e GamingMalta posizioneranno Malta come destinazione esport globale, sfruttando eventi di alto profilo per attrarre team, fan e copertura mediatica internazionali. Si prevede inoltre che l’iniziativa genererà significativi benefici economici attraverso l’aumento del turismo, della domanda di ospitalità e del commercio internazionale.
Robbie Douek, Ceo di Blast, dichiara: “La nostra partnership con GamingMalta rappresenta un traguardo importante per Blast, che ha siglato una partnership pluriennale per elevare gli esport e il gaming a Malta. Siamo entusiasti di portare sull’isola eventi dal vivo, un nuovo studio e intrattenimento competitivo. Siamo entusiasti della visione del governo su tutti i fronti del gaming e la nostra partnership continuerà ad alimentare questa ambizione”.
Da parte sua, Ivan Filletti, Ceo di GamingMalta, aggiunge: “Noi di GamingMalta ci impegniamo a coltivare ogni livello dell’ecosistema del gaming, da quello di base a quello globale. Questa partnership pluriennale con Blast rappresenta un coraggioso passo avanti nel nostro instancabile percorso per continuare a consolidare Malta come un hub di esport di livello mondiale. Continueremo a sostenere la nostra visione di ‘Home of Gaming Excellence’ offrendo eventi di alto livello e creando nuove opportunità per la prossima generazione di talenti degli esport”.
Il Blast Premier Bounty S2 vede 32 squadre provenienti da tutta la scena di Counter-Strike sfidarsi per un posto alle finali Lan e una parte del montepremi di 500.000 dollari. L’innovativo formato Bounty permette alle squadre di selezionare i propri avversari e utilizzare meccanismi di scommessa per aumentare la posta in gioco e inseguire ricchezze.” (Dd)
UN’ESTATE DI SUCCESSI PER TADA GAMING
Se gli ultimi messi si sono accesi i riflettori sul fornitore di giochi TaDa Gaming, anche (e soprattutto) in Italia, questo inizio estate è stato plasmato ancor di più dall’azienda, che è stata tra i protagonisti dei due eventi Sbc Summit di Malta e Igb Live di Londra, partecipando con propri stand e una serie di
SOFTSWISS PUNTA SULL’ESPERIENZA E GUARDA ALL’ITALIA
Competenza, innovazione e sicurezza sono i valori cardine alla base dei prodotti e servizi offerti da SoftSwiss. Azienda leader nello sviluppo di soluzioni software per l’iGaming, con oltre dieci anni di esperienza nel settore, che dopo aver fatto un passaggio con il proprio team alla recente Sbc Summit Malta, ha rilanciato subito dopo con la partecipazione
PYAZA LIVE, IL VERO PROTAGONISTA DI MALTA
Se l’evento Sbc Summit Malta è stato un successo, a risultare un autentico protagonista dello show è stata la nuova realtà di Pyaza, la società fondata da Mark Grech, che si è fatta notare grazie a un divertente Party a margine della kermesse, intitolato Pyaza Live. Un evento dedicato ai membri della sua community e una serata esclusiva che ha riunito leader del settore iGaming, Fintech e tecnologie emergenti. Ma al di là del party, a convincere è proprio la nuova realtà di Pyaza: una piattaforma B2B di nuova generazione pensata per professionisti e aziende come iGaming, fintech, esport e qualsiasi settore della tecnologia digitale, comprese le tecnologie emergenti. Invece di feed o cronologie perso-
novità. Mostrando tutta la tecnologia raffinata dei suoi giochi e le progressive evoluzioni messe in atto dall’azienda: dalla grafica migliorata all’aggiunta di round bonus in-game esclusivi insieme a nuovi temi e una localizzazione eccellente. E molto altro ancora. Tutte novità che hanno potuto ammirare i visitatori delle due fiere di settore. Con quasi 200 titoli e una roadmap completa per il 2025 annunciata dall’azienda, inclu-
all’Igb Live di Londra, in questo caso con uno stand. Per mostrare il proprio portfolio che “offre tutto ciò di
si gli strumenti di gamification, che merita senz’altro una visita. Soprattutto a Londra, visto che la società festeggia anche il conseguimento della licenza di gioco dalla Uk Gambling Commission, che apre la porta verso ulteriori mercati regolamentati.
nali, Pyaza offre spazi specifici per settore in cui gli utenti si connettono, collaborano e condividono approfondimenti in un ambiente più intenzionale e orientato al business. Grazie a strumenti di social networking integrati e a un marketplace integrato, consente a fornitori di servizi, creatori e aziende di presentare la propria offerta, scoprire opportunità e interagire direttamente con le community di settore pertinenti, il tutto all’interno di un unico ecosistema unificato.
cui ha bisogno l’operatore per avere successo nel settore dell’iGaming”, come dicono dall’azienda: piattaforma per casinò, piattaforma di scommesse sportive con servizi gestiti, aggregatore di giochi, aggregatore di jackpot, soluzione per casinò con criptovalute, e la piattaforma proprietaria “Affilka” (piattaforma di marketing di affiliazione). L’azienda è composta da un team internazionale, ha una presenza ufficiale in diversi paesi e ora punta forte sull’Italia.
“Nell’attuale panorama digitale, aziende e organizzazioni si affidano a una vasta gamma di app e prodotti per promuovere i propri brand o servizi personali. Dalle piattaforme di social media tradizionali come Facebook, LinkedIn e Instagram alla diffusione di app di messaggisti-
ca come Slack, Teams e Discord, le opzioni per connettersi, collaborare e interagire con dipendenti, colleghi o membri della community sono vaste”, spiega Grech. “È qui che entra in gioco Pyaza, ridefinendo il concetto di Spazi Social e offrendo una soluzione completa e completa, pensata su misura per soddisfare le esigenze specifiche di ogni utente”. Una piattaforma ideale per un’interazione e una connettività fluide, con un focus sulla formazione.
Nella foto: al centro, Mark Grech durante l’evento
IMMAGINE DI ARCHIVIO
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MALTA: PASSATO, PRESENTE E FUTURO DEL GAMING
Se Malta è diventata il punto di riferimento a livello europeo e globale per quanto riguarda l’industria del gaming e se questo settore rappresenta un asset strategico per il Paese e per la sua economia, non è un effetto casuale. Anzi, al contrario, è il frutto di una chiara strategia, di un duro lavoro e di una serie di investimenti strategici. Ma è anche frutto di una chiara visione, illustrata nei dettagli da Ivan Filletti, numero uno di GamingMalta Foundation, in occasione di Sbc Summit, nel suo intervento intitolato proprio “Vision2050: Così lontano, eppure così vicino”. Evidenziando i punti di forza di questo ecosistema e presentando la visione strategica di Malta per il settore dell’iGaming nell’ambito della sua strategia nazionale per il 2050. Spie-
gando le iniziative che stanno guidando l’innovazione, la sostenibilità e la crescita, consolidando la posizione di Malta come principale hub globale per il gaming e l’intrattenimento interattivo anche nel futuro.
“Il mondo sta cambiando. La nostra vita è cambiata. E dobbiamo continuare a cambiare noi stessi”, spiega, “e a Malta lo stiamo facendo”. E ancora una volta, GamingMalta è stata assoluta protagonista.
LONDRA CHIAMA ITALIA:
CON IGE - ITALIAN GAMING EXPO & CONFERENCE
L’Italia vanta uno dei mercati delle scommesse più dominanti e in più rapida crescita d’Europa, un tasso di crescita annuo previsto del 5,52 percento dal 2024 al 2029.
Qui tutti i dettagli dell’evento
Va da sè, quindi, che un mercato come questo finica al cen-
tro dell’attenzione anche a un evento come Igb Live di Londra. Soprattutto adesso, con 50 nuove licenze online appena rilasciate, nonostante uno dei quadri normativi più restrittivi per raggiungere nuovi operatori. Ecco perchè c’è molto di cui parlare e di cui occuparsi. Per tutte queste ragioni, nella nuova fiera di Clarion, il nostro paese è stato protagonista, grazie alla partecipazione del team di IGE - Italian Gaming Expo & Conference, che oltre a presenziare l’evento con uno stand dedicato e il lancio della nuova grafica dell’evento, ha organizzato anche un panel di primo piano e alto livello, dal titolo “Market Growth & Affiliation Strategy in Italy”, che ha catturato l’attenzione generale, per un duplice successo.
ENDORPHINA L’INTRATTENIMENTO SU MISURA
Dopo aver rafforzato la sua presenza in Europa, America Latina e oltre, il provider di slot online ora punta molto sull’Italia, dopo aver ottenuto, lo scorso febbraio, la certificazione Isms
F
ondata oltre dodici anni fa a Praga, Endorphina è un fornitore di software per casinò rispettato e ampiamente riconosciuto nel settore globale dell’iGaming. Con un portfolio diversificato di oltre 200 slot machine, oltre 5.000 partner in tutto il mondo e 16 premi di settore in bacheca, a testimonianza della sua continua innovazione e posizione di fiducia sul mercato.
Dopo aver rafforzato la sua presenza in Europa, America Latina e oltre – i suoi giochi sono concessi in licenza in 31 giurisdizioni regolamentate – il provider ora punta molto sull’Italia, dopo aver ottenuto, lo scorso febbraio, la certificazione Isms per il nostro Paese, rafforzando la leadership in materia di sicurezza, dopo aver superato l’audit del Gli Information security management system, laboratorio di test indipendente autorizzato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Un traguardo commentato con entusiasmo dal responsabile della conformità di Endorphina, Dzangar Jesenov: “Endorphina è stata molto attiva sul mercato italiano quest’anno, oltre a presentare nuovi giochi certificati con un Rtp molto interessante, e ha adempiuto ai suoi obblighi normativi in materia di sicurezza informatica.
collaudati, impostazioni Rtp flessibili e profili di volatilità avanzati. Le slot di Endorphina sono progettate per soddisfare le esigenze dei moderni casinò online, offrendo un’integrazione perfetta, un solido supporto backend e funzionalità di fidelizzazione dei giocatori, come strumenti bonus e giri gratuiti. Queste caratteristiche hanno reso Endorphina un fornitore di contenuti affidabile per gli operatori che mirano a ottimizzare il coinvolgimento dei giocatori e massimizzare i ricavi.
L’Europa rappresenta il mercato principale di Endorphina, dove i giochi classici dell’azienda dimostrano costantemente un forte appeal e ottime prestazioni. Titoli come Crown Coins, 2025 Hit Slot e Lucky Streak 1000 sono ottimi esempi di questa popolarità duratura, che riscuote un successo continuo tra i giocatori europei. Endorphina ha anche recentemente lanciato Burning Coins 20, che ha rapidamente guadagnato popolarità nei mercati europei.
L’impegno di Endorphina per l’espansione strategica nei principali mercati europei regolamentati è costante. L’Italia, in particolare, rappresenta un territorio cruciale per Endorphina, dove l’azienda sta attivamente rafforzando la propria presenza attraverso collaborazioni mirate e contenuti esclusivi.
Abbiamo ottenuto la certificazione Isms per il mercato italiano e siamo tra i pochi fornitori a essere stati tra i primi a rispettare questo obbligo quest’anno. Stiamo costantemente migliorando il livello dei nostri prodotti e servizi, grazie al nostro team di professionisti dedicati. Quest’anno abbiamo pianificato molti nuovi prodotti per i giocatori italiani, che già conoscono molto bene i nostri titoli.”
Il punto di forza di Endorphina risiede nel suo approccio allo sviluppo dei giochi incentrato sul giocatore e in una profonda comprensione delle dinamiche di mercato. L’azienda si è costruita una solida reputazione nel corso degli anni per la fornitura di slot ad alte prestazioni che combinano modelli matematici
Per il mercato italiano, in particolare, Endorphina ha annunciato la recente certificazione di due nuovi giochi, Fortune Snake e Wild Love, che saranno presto disponibili. Inoltre, Burning Coins 20 e 2025 Hit Slot sono attualmente in fase di certificazione, promettendo contenuti ancora più entusiasmanti per i giocatori italiani nel prossimo futuro.
A giugno intanto sono state lanciate nel nostro mercato le esclusive slot StarVegas Ra, per i giocatori di StarVegas in Italia, e Admiral of the Seas, creata per l’operatore italiano AdmiralBet.
PROSPETTIVE FUTURE E NUOVI GIOCHI ALL’ORIZZONTE
Nell’ultimo decennio, Endorphina si è distinta nel settore dell’iGaming offrendo un portfolio diversificato di slot machine, note per le loro mec-
caniche di gioco coinvolgenti, la grafica all’avanguardia e le narrazioni avvincenti. Grazie alla sua dedizione all’innovazione e all’approccio incentrato sul giocatore nello sviluppo dei giochi, l’azienda si è posizionata come un partner prezioso per gli operatori che desiderano arricchire la propria offerta di casinò. La crescita di Endorphina è continua, alimentata dall’impegno per l’innovazione e da solide collaborazioni a lungo termine. L’azienda ha espresso il suo entusia-
smo per i mercati in più rapida crescita, in particolare Brasile e Sudafrica, dove sta attivamente personalizzando i contenuti, incluse slot brandizzate e collaborazioni locali, per entrare in contatto con il pubblico regionale. Guardando al futuro, Endorphina si concentra principalmente su meccaniche orientate alla fidelizzazione, dando priorità a funzionalità che aumentano la fidelizzazione dei giocatori, come meccaniche bonus avanzate ed elementi di gamification.
STARVEGAS RA, VIAGGIO FRA I TESORI DELL’ANTICO EGITTO
Fra le ultime novità di Endorphina per il mercato italiano si segnala l’esclusiva slot personalizzata StarVegas Ra, sviluppata appositamente per l’operatore di casinò online italiano StarVegas e disponibile solo per i giocatori della sua piattaforma, che segna una collaborazione unica tra le due aziende.
StarVegas Ra è un’affascinante slot a 6 rulli e 5 righe che utilizza rulli dinamici a cascata, invitando i giocatori alla ricerca di tesori nascosti all’interno di un tempio dorato. Il gioco introduce meccaniche entusiasmanti, tra cui pagamenti scatter in cui i simboli contano da qualsiasi posizione sui rulli. Dalle emozionanti partite gratuite con moltiplicatori alla coinvolgente funzione Bonus Pop, dalla
sua grafica di alta qualità al design audio, StarVegas Ra è progettata per conquistare il pubblico di StarVegas e migliorare la sua esperienza di gioco. Matteo Poli, account manager Endorphina, commenta: “Con StarVegas Ra abbiamo voluto creare un’esperienza unica per gli utenti di StarVegas, un operatore che condivide la nostra passione per l’innovazione e la qualità. Questa slot è progettata per offrire un’esperienza altamente immersiva, grazie al design accattivante che richiama i tesori dell’antico Egitto. La collaborazione con StarVegas ci ha permesso di sviluppare un gioco su misura che non solo attirerà nuovi giocatori, ma fidelizzerà anche quelli esistenti con un’offerta davvero unica nel suo genere”.
Paolo Marchi, amministratore delegato di StarVegas, aggiunge: “Siamo orgogliosi di presentare StarVegas Ra come slot esclusiva per i nostri gio-
ADMIRAL OF THE SEAS, UN’AVVENTURA DA PIRATI
Il catalogo di Endorphina si è recentemente ampliato con la slot online Admiral of the Seas, creata in esclusiva per l’operatore italiano AdmiralBet, offrendo un’esperienza di gioco unica in esclusiva.
Admiral of the Seas è una slot a 5 rulli e 3 righe con 20 linee di pagamento fisse, progettata per trasportare i giocatori in un’indimenticabile avventura piratesca. Catturando il brivido della vita da pirata, Admiral of the Seas offre un’esperienza di gioco dinamica, ricca di meccaniche coinvolgenti come i Respin gratuiti con simboli Wild extra per un potenziale di vincita maggiore.
Dal tema e dalle funzionalità del gioco alla grafica e al sound design all’avanguardia, Admiral of the Seas è stato progettato per parlare direttamente al pubblico di AdmiralBet e aumentare il coinvolgimento sulla piattaforma. Matteo Poli, account manager di Endorphina, dichiara: “Siamo orgogliosi di presentare ‘Admiral of the Seas’, un titolo esclusivo creato in collaborazione con AdmiralBet per il mercato italiano. Questo gioco incarna perfettamente la nostra filosofia: combinare meccaniche di gioco avvincenti con una narrazione coinvolgente che trasporterà i giocatori in un’autentica avventura piratesca. La partnership con AdmiralBet rappresenta un passo importante nella nostra strategia di localizzazione, offrendo un’esperienza su misura per gli utenti italiani. Crediamo che questa slot, disponibile solo su AdmiralBet, diventerà presto un punto di riferimento per gli
catori in Italia. Questa collaborazione con Endorphina evidenzia il nostro impegno nel fornire non solo contenuti di alta qualità, ma anche esperienze personalizzate che riflettano i gusti del nostro pubblico. Lavorare con Endorphina è stata un’esperienza entusiasmante e stimolante: la loro creatività, flessibilità e attenzione ai dettagli si sono sposate perfettamente con la nostra visione. Siamo fiduciosi che questo gioco diventerà uno dei preferiti dai nostri utenti e rafforzerà ulteriormente la nostra posizione di casinò online leader sul mercato”.
appassionati del settore”. Paolo Marchi, amministratore delegato di AdmiralBet, dal canto suo afferma: “Questa collaborazione con Endorphina ci ha permesso di dare vita a una slot che riflette l’identità del nostro brand e risponde ai gusti dei nostri utenti italiani. Admiral of the Seas arricchisce la nostra offerta con un’esperienza tematica di alta qualità che unisce narrazione, design e funzionalità innovative. Siamo davvero entusiasti di collaborare con un partner come Endorphina, il cui approccio creativo e la cui affidabilità hanno reso l’intero processo estremamente gratificante. Siamo certi che sarà apprezzato dalla nostra community e contribuirà a rafforzare ulteriormente la nostra posizione sul mercato”.
Dopo l’ottimo riscontro ottenuto dalle recenti release Megamix Cosmic e Gigamix Falcon, l’azienda conferma la solidità della propria visione di prodotto con due proposte capaci di unire design d’impatto, varietà di gameplay e meccaniche ad alto coinvolgimento, pensate per massimizzare interesse e fidelizzazione dell’utenza.
SUPER JAMBO
È un multigioco dal forte effetto visivo e dall’impostazione dinamica, progettato per garantire coinvolgimento immediato e continuità d’intrattenimento. Composto da sette titoli che spaziano tra mitologia, ambientazioni esotiche e personaggi iconici, Super Jambo rappresenta una proposta versatile e ad alto rendimento.
H ungry B uddy
Attesissima novità, Hungry Buddy è un mostriciattolo goloso e imprevedibile che divora simboli ed evolve nel corso il gioco. Durante le sessioni può attivare free spin bevendo speciali energy drink, espandendosi fino ad occupare 3x3 caselle. I peperoncini innescano invece diverse dinamiche: possono incenerire simboli aprendo a combinazioni vincenti o attivare i power spin generando simboli mistery
L ucky A rc H er
Lucky Archer è una slot a tema medievale con una forte componente visiva e sonora ispirata al folklore celtico. Il cuore del gioco è nel bonus game che trasforma lo schermo in un vero e proprio poligono di tiro con 5 manichini in legno come bersaglio. Il giocatore ha tre tentativi per scegliere dove scoccare le frecce:
IL DIVERTIMENTO RADDOPPIA CON DUE NUOVE SUITE
MULTIGIOCO
IN LINEA CON LA PROPRIA
STRATEGIA DI ESPANSIONE
E INNOVAZIONE, OCTAVIAN
GAMING PRESENTA SUPER
JAMBO E MASTER CLUB
KUXOR, DUE NUOVE SUITE
MULTIGIOCO PROGETTATE
PER ARRICCHIRE E
DIFFERENZIARE L’OFFERTA
AWP PER QUESTA ESTATE 2025.
ogni colpo a segno assegna premi con vincite crescenti. All’interno dei free spin, l’ambientazione si sposta dalla foresta al villaggio, dove tre bersagli speciali possono attivare wild verticali, moltiplicatori fino a x7 o vincite immediate.
Completano la suite Animal Kingdom, Gold of Ra, Fortune God, King from the Jungle e Joker Twins: una selezione studiata per offrire massima varietà e costante rinnovamento del gameplay, elementi chiave per garantire l’interesse prolungato del giocatore e la redditività nel tempo.
MASTER CLUB LUXOR
Mistero e intrigo sono il fil rouge di questa raccolta. Cinque giochi, tre dei quali inediti, costruiti su una base visiva sofisticata, con ambien-
tazioni evocative e un’interfaccia progettata per esaltare l’esperienza di gioco.
H A unting H ote L
Un’ avvincente slot horror che mescola atmosfere suggestive e gameplay multilivello. La wild feature si attiva quando uno sciame di pipistrelli invade lo schermo, generando wild extra in modo imprevedibile. Il ghost bonus trasforma una ragnatela in una ruota della fortuna, evidenziando le caselle vincenti. Cuore del gioco è l’hotel bonus, un percorso articolato su otto piani, in cui il giocatore dispone di tre vite per selezionare le finestre dell’edificio: alcune celano premi, altre permettono di salire di livello, in una scalata strategica verso l’attico, dove si celano le ricompense più ambite.
P HA r A o H d e L uxe
Rilettura del tema egizio in chiave elegante e moderna. Tra geroglifici dorati e misteriose piramidi lo scarabeo sacro agisce da scatter, attivando vincite speciali. Nel tomb bonus il giocatore sceglie tra cinque sarcofagi, con la possibilità di accedere a una stanza del tesoro piena di monete d’oro e pietre preziose. Una progressione a più livelli che incrementa engagement e potenziali premi.
g H ost B rot H ers
Ambientazione urban originale che trasporta il giocatore in una New York infestata da gangster fantasma. Nel card bonus la schermata si trasforma in una bisca clandestina con un teschio croupier; il giocatore può selezionare fino a sei carte, ognuna legata ad un personaggio del gioco. Durante i free spin le monete diventano protagoniste di una modalità evolutiva in cui la griglia si espande progressivamente fino a raggiungere un layout 10x10, amplificando le possibilità di vincita e l’impatto scenico. Completano la suite Re Mida Gold e Helly Hot che aggiungono solidità e riconoscibilità commerciale all’offerta.
Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons.)
Quest’anno ricorre un traguardo significativo per MbsNet: il decennale dalla sua fondazione. Dieci anni di evoluzione, innovazione e un contributo incisivo al panorama fintech, al settore Platform as a Service (PaaS) e alla fornitura di servizi a valore aggiunto (Vas) intelligenti. In questa occasione speciale, MbsNet annuncia il lancio del suo nuovo sito web, www.mbsnet.it, che riflette il percorso compiuto e la visione futura dell’azienda.
IL FUTURO DEI PAGAMENTI È ARRIVATO
DIECI ANNI DI MBSNET: UN DECENNIO DI INNOVAZIONE NEL FINTECH
erogare servizi, ma di farlo con un’intelligenza intrinseca che garantisce efficienza, personalizzazione e valore aggiunto per l’utente finale. Che si tratti di soluzioni per la gestione dei dati, di strumenti di marketing automatizzato o di piattaforme per l’ottimizzazione dei processi, MbsNet ha sempre mirato a superare le aspettative, fornendo servizi che generano un impatto tangibile.
Per saperne di più
Dalle origini ai grandi successi: la traiettoria di crescita di MbsNet Nata dieci anni fa, MbsNet ha mosso i suoi primi passi con un obiettivo chiaro: creare una piattaforma di servizi da mettere a disposizione di una rete diretta di punti vendita fisici. Tabaccai, poste private, edicole, bar e negozi multiservizi sono stati i primi a beneficiare delle soluzioni MbsNet, che semplificavano e ottimizzavano i processi di erogazione dei servizi. Questa esperienza sul campo ha permesso all’azienda di comprendere a fondo le esigenze del mercato e di costruire una base solida per la sua evoluzione. Solo due anni dopo la sua fondazione, MbsNet ha ricevuto un incarico che ha segnato una svolta cruciale: Novomatic Spa, colosso nel settore del gaming, ha commissionato la realizzazione della piattaforma per il loro istituto di pagamento, Admirapay. Questo progetto ha rappresentato il primo grande lavoro di MbsNet, un banco di prova che ha confermato le capacità e l’affidabilità dell’azienda. Da quel momento in poi, la crescita di MbsNet è stata continua e costante, alimentata dalla capacità di innovare e di rispondere alle sfide di un mercato in rapida evoluzione. Un posizionamento di mercato distintivo e l’impatto sul fintech Oggi MbsNet si posiziona come attore chiave nel settore fintech e PaaS, distinguendosi per la sua affidabilità, la flessibilità delle sue soluzioni e l’elevato livello di personalizzazione offerto. L’azienda
ha saputo costruire una solida reputazione basata sulla sua competenza tecnica, sulla capacità di interpretare le dinamiche di mercato e sulla visione orientata al futuro. La sua offerta spazia dalla gestione di pagamenti digitali complessi alla fornitura di infrastrutture cloud scalabili, essenziali per le aziende che puntano alla digitalizzazione completa dei propri processi.
L’apporto di MbsNet al mondo fintech è stato significativo. Attraverso le sue piattaforme innovative, ha contribuito a democratizzare l’accesso a servizi finanziari avanzati, rendendoli più accessibili, veloci e sicuri. L’integrazione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e la blockchain ha permesso a MbsNet di sviluppare soluzioni altamente performanti, capaci di ottimizzare l’efficienza operativa e ridurre i costi per i propri clienti.
Platform as a Service e Smart Provider di Servizi Vas
Nel contesto del Platform as a Service (PaaS), MbsNet ha fornito un’infrastruttura robusta e modulare, permettendo alle aziende di concentrarsi sul proprio core business senza doversi preoccupare della gestione complessa dell’infrastruttura tecnologica sottostante. Questo approccio ha accelerato lo sviluppo di nuovi servizi e prodotti, favorendo l’innovazione in diversi settori.
MbsNet si è affermata anche come smart provider di servizi a valore aggiunto (Vas). Non si tratta solo di
Gaming Solution: un brevetto all’avanguardia nel settore del gaming online
Un fiore all’occhiello di MbsNet è indubbiamente il suo sistema Gaming Solution, un brevetto innovativo per la gestione dei Punti vendita ricarica (Pvr) nel mondo del gioco online regolamentato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Questa soluzione rappresenta un salto di qualità nella gestione e nel controllo delle transazioni legate al gaming online, garantendo trasparenza, sicurezza e conformità alle normative vigenti. Gaming Solution testimonia la capacità di MbsNet di sviluppare tecnologie proprietarie che rispondono a esigenze specifiche di settori altamente regolamentati, offrendo un vantaggio competitivo significativo ai suoi partner.
Il nuovo sito mbsnet.it: una finestra sul futuro
Il lancio del nuovo sito web www.mbsnet.it non è solo un restyling estetico, ma una riaffermazione della vision e della missione di MbsNet. Il nuovo portale è stato progettato per offrire un’esperienza utente intuitiva e completa, presentando in modo chiaro e accessibile l’ampia gamma di servizi e soluzioni offerti dall’azienda. È una vetrina che riflette l’identità di MbsNet: innovazione, affidabilità e orientamento al cliente.
In questo decennale, MbsNet non si limita a celebrare i successi passati, ma guarda con entusiasmo al futuro, pronta a continuare il suo percorso di crescita e innovazione, confermando il suo ruolo di pioniere nel panorama tecnologico italiano e internazionale.
Iva slot le contraddizioni del sistema tributario
Mentre la maggior parte delle Direzioni provinciali ha rinunciato alla pretesa dell’imposta sui proventi da Awp percepiti dagli esercenti, si susseguono le sentenze di accoglimento dei ricorsi contro gli Uffici, pur con qualche eccezione. Ed è il caos.
Proseguiamo nel tema dell’esenzione da Iva sui proventi da slot, perché purtroppo continuano a persistere contraddizioni e incomprensioni non solo da parte degli uffici accertatori ma anche dalle stesse Corti di giustizia chiamate a giudicare sulla vertenza.
LO STATO DEL CONTENZIOSO
Si susseguono, come richiamato nello scorso numero della rubrica, le sentenze di accoglimento dei ricorsi avviati da quei (fortunatamente) pochi uffici che, dopo le sentenze di Cassazione degli ultimi anni, hanno ritenuto di riproporre su larga parte del territorio nazionale, la presunzione di imponibilità Iva dei proventi percepiti dagli esercenti che collocano
Francesco Scardovi
Dottore Commercialista e Revisore legale
Partner Studio Scardovi & Giordani
Consulente Commissione Gioco Illegale 18^ Legislatura fscardovi@scardovigiordani.eu
Awp nei propri locali.
Si ricorda che la maggior parte delle Direzioni aveva invece deciso di desistere dalla pretesa, archiviando i rilievi, dopo le prime sentenze di accoglimento pronunciate dalle Corti di merito nel decorso biennio e, in particolare, dopo i chiarimenti forniti dalla Polizia tributaria di Roma che, sempre in un caso analogo, aveva espressamente ribadito il diritto all’esenzione per gli esercenti in possesso di un contratto sottoscritto dal concessionario; ciò, pur in presenza di un accordo commerciale siglato tra lo stesso esercente e il gestore, fornitore degli apparecchi, a sua volta incaricato dal concessionario di definire con l’esercente le rispettive quote di compenso e di bonificare all’esercente le quote di competenza, sempre in nome del concessionario, unico soggetto
Giancarlo Marzo
Managing partner
Studio legale e Tributario Marzo Associati giancarlo.marzo@marzoassociati.it
a cura di Francesco Scardovi e Giancarlo Marzo
Studio di consulenza tributaria ITALIA GIOCO LEGALE
titolato dall’Amministrazione a condurre la rete di raccolta.
Svariate le sentenze di accoglimento dei ricorsi degli esercenti, che nella maggior parte dei casi hanno anche condannato gli uffici alla refusione delle spese. Decisiva, nell’espressione del giudizio, la consapevolezza che, le “ormai famose” sentenze di Cassazione all’origine della ripresa delle ostilità, riguardavano il periodo di prima convenzione (2004-2013), ove la maggior parte dei pubblici esercizi era sprovvista di contratto con i concessionari, che preferivano regolare i rapporti esclusivamente con il gestore, senza entrare nel merito dei compensi degli esercenti. Ma, come ampiamente trattato in questa sede, con l’avvio della seconda convenzione, le precisazioni fornite dalla Circolare “Sale Giochi e Biliardi” del 2014, e gli ulteriori chiarimenti pronunciati dall’Amministrazione, il quadro dell’esenzione è stato definitivamente acclarato: l’esercente, per operare, deve essere iscritto all’albo degli operatori (Ries, futuro Ruog) e deve sottoscrivere un contratto con il concessionario, contratto che deve disciplinare contenuti e funzioni previste dalla stessa convenzione e iscrivere i compensi percepiti (per tramite del gestore) sulla base dei rendiconti emessi sempre dal concessionario di riferimento.
In un siffatto quadro, la pretesa dell’Iva genererebbe solo ingiustificati oneri a carico delle imprese e dello stesso Erario.
LE ULTIME SENTENZE
Tra le più recenti si richiamano la sentenza n. 116/2025, depositata il 17 aprile 2025 dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Ravenna e la n. 145/2024 del 7 ottobre 2024 dalla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Piacenza. Incredibilmente apprendiamo che, sempre di recente, la Corte di giustizia tributaria di primo grado di Caserta, chiamata a giudicare sullo stesso identico impianto contrattuale che aveva determinato gli accoglimenti sopra citati, ha emesso una sentenza di rigetto (Cfr sentenza n. 2890/2025 depositata dalla sezione 11 il 20 giugno 2025).
È evidente ancora una volta come la complessità e la particolarità dell’attività di raccolta di gioco generi “figli e figliastri”, interpretazioni opposte della stessa identica situazione, creando trattamenti differenziati sul territorio e perdite ingiustificate per gli operatori, quadro che solo la Direzione centrale potrà risolvere in via definitiva.
G930
Habanero
La soluzione per il gaming di nuova generazione
el mondo delle gaming machine professionali, la tecnologia è la vera leva competitiva.
Le piattaforme embedded di nuova generazione permettono di sviluppare prodotti più attraenti, sicuri e performanti, rispondendo alle aspettative di un pubblico sempre più esigente.
Tra queste, la G930 Habanero di Psm Tech si distingue come una delle soluzioni boxate più complete per il settore. Progettata per l’impiego su Vlt, Awp, cabinet multigioco e sistemi di intrattenimento, abbina alte prestazioni, grande affidabilità e facilità di integrazione.
Cuore della G930 è la flessibilità architetturale: la piattaforma supporta configurazioni sia con processori Amd Ryzen Embedded sia con Cpu Intel di
ultima generazione, offrendo così ai produttori la massima libertà nella scelta della componentistica in funzione delle esigenze di progetto. Sul fronte grafico, la presenza di Gpu integrate consente la gestione di contenuti in 4K su più display, aprendo nuove possibilità creative per i designer di gioco e permettendo esperienze di gioco ancora più coinvolgenti.
Dal punto di vista pratico, il formato boxato semplifica la vita a produttori e integratori: il sistema è pronto all’uso, facilmente certificabile e dotato di ampia connettività
per gestire periferiche, touchscreen, sistemi di pagamento e stampa.
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Gaming ad alta risoluzione senza compromessi
Il comparto grafico del G930, basato su Gpm Radeon integrata, consente la gestione di contenuti in 4K su più display. Perfetto per gaming machine di nuova generazione, sistemi di realtà aumentata e interfacce utente avanzate.
Scommesse e gioco online tempi e scenario del nuovo mercato
IL PROCESSO DI RIORDINO DELL’IGAMING D’ITALIA È PARTITO CON LA PRESENTAZIONE DELLE
DOMANDE DEGLI OPERATORI: L’ANALISI DEL FUTURO CON SALVATORE VULLO DI KOGEM
di Cesare Antonini
Alla fine sono state 46 le domande per singolo operatore che hanno consegnato la documentazione alla scadenza fissata al 30 maggio scorso. Ben 46 plichi, sì, ma le concessioni, poi, saranno 54 anche se da fonti vicine all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, c’è chi dice che saranno 52 o 53.
Tutto fatto, quindi? E che mercato sarà? Qual è il primo bilancio del riordino del gioco online per scommesse, casino, poker e tutti gli altri verticali virtuali che offre l’iGaming “punto it”?
Per rispondere a queste domande complesse, tenendo presente che solo una volta partita la raccolta dei primi mesi vedremo come il mercato saprà reagire, ci siamo avvalsi di un consulente legale e burocratico di molte concessionarie di gioco pubblico e founder della Kogem, Salvatore Vullo.
Partiamo dai tempi, ovviamente. Il processo è ancora molto lungo: “Va subito premesso che la prima tempistica che era stata fissata, e cioè che Adm avrebbe aperto le buste e fatto un primo esame per comunicare gli operatori partecipanti al riordino, 15 giorni dopo la presentazione delle stesse negli uffici romani, è stata rispettata. Addirittura il tutto è avvenuto tre giorni prima della scadenza. Dopo la presentazione della documentazione ci saranno molti passaggi che la commissione di valutazione dovrà seguire - prosegue Vullo - prima verranno consultate tutte le pratiche per le 54 richieste di concessioni circa che sono
state presentate. I Monopoli si sono dati 60 giorni per dare l’ok a tutti ma se gli uffici riusciranno ad esaminare almeno una pratica al giorno, considerando il periodo, i giorni festivi e le ferie estive, è possibile che il secondo termine non venga rispettato”.
E cosa accadrebbe? “La scadenza delle vecchie concessioni e di chi non ha partecipato al bando è stata fissata al 17 settembre. Tuttavia era stata già paventata la possibilità di una proroga tecnica al 17 dicembre ma chi non ha presentato domanda per il riordino dell’iGaming verrà staccato dalla rete e non potrà più raccogliere gioco. Alla fine si arriverà al 31 dicembre se i tempi del passaggio precedente non verranno rispettati. Dobbiamo anche considerare che, una volta esaminati i plichi, Adm potrebbe chiedere ulteriori chiarimenti e integrazione alla documentazione: in questo caso ci sono 10 giorni a disposizione per due possibilità. Quindi 20 giorni ma in mezzo c’è l’esame della documentazione ulteriore che i Monopoli dovranno fare.”
E quando vedremo online il nuovo sistema di gioco pubblico tanto voluto dal Governo? “La nostra idea è che il nuovo sistema partirà a gennaio 2026 e sarà molto complicato che l’erario possa mettere mano sugli oltre 350 milioni di euro del costo delle licenze entro il 2025 - prosegue Salvatore Vullo - il processo di erogazione dei 7 milioni di euro parte quando c’è la sottoscrizione della convenzione di concessione e quindi solo alla fine dell’esame della documentazione prodotta dagli operatori. Prima va versata una quota da 4 milioni e va presentata una garanzia da 3,7 che può essere fideiussoria, bancaria o della Ragioneria dello Stato. Solo quest’ultima per esaminare la richiesta può prendersi anche fino a 40 giorni. Poi ci sarà l’ok di Adm e visti i tempi che abbiamo già elencato sarà davvero difficile che tutti gli operatori possano lanciare le proprie piattaforme prima dell’inizio dell’anno prossimo.”
Ci sono altre problematiche da affrontare per gli operatori: “Intanto continuano a non uscire le linee guida per la parte tecnica che sono propedeutiche alla conclusione del processo di erogazione del costo tota-
Segui tutte le notizie sul riordino del gioco online
le di concessione. E va anche verificato l’impatto con la nuova piattaforma gioco e i collaudi dei sistemi con nuove integrazioni e gestioni diverse da prima. Oltretutto sembra esistere un problema di disponibilità degli enti certificatori che dovranno rifare tutto daccapo e si troveranno di fronte una mole di lavoro non indifferente. Ce la faranno le società adesso abilitate e accreditate alla certificazione dei sistemi di gioco ad esaudire il lavoro in tempi rapidi o serviranno altre settimane in aggiunta alle altre tempistiche che abbiamo elencato?”. Che immagine ci restituisce e quale futuro ci lascia questa prima lista di operatori che hanno fatto richiesta di concessioni per raccogliere gioco in Italia?
“La notizia sono le 46 richieste per 52-53 concessioni che alla fine verranno attivate ma anche che 30 concessionari non hanno partecipato a un bando molto pesante a livello di costi. Rispetto a chi ha partecipato c’è chi ci aspettavamo ma anche molti operatori con quote di mercato, i cosiddetti ‘piccoli’, che ci hanno sorpreso. Il mercato nuovo che si apre è ricco di incertezze e se prima con una licenza da 250.000 euro il break even si raggiungeva con 1.2 milioni di raccolta nello sport più il triplo o il quadruplo nei casino games oltre agli altri verticali di gioco, adesso solo l’investimento di 7 milioni di euro sui 9 anni triplica i costi annuali di prima e ogni anno ripropone la stessa asticella da superare. Poi ci sono le certificazioni da rifare, come abbiamo già esaminato, e tra garanzie e costi vari la start up delle nuove licenze si aggiorna sui 2 milioni di euro”, prosegue Vullo.
Parlavamo di incertezze e ulteriori complicazioni: “Il mercato parte limitato per la fascia dai 18 ai 24 anni per non parlare dei limiti di deposito e tutta la
TEMPISTICHE E PROCESSO DI CONCESSIONE
1. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
• Data: Fino al 30 maggio
• Numero di domande: 46 plichi per 54 concessioni (possibilità di 52-53)
2. PRIMA FASE: ESAME DELLE DOMANDE
• Tempistica: 15 giorni dalla consegna
• Fatto: Adm ha aperto le buste 3 giorni prima della scadenza
questione dei Punti vendita e ricarica. Oltre alle problematiche dei limiti al contante e alle nuove regole che sono molto limitanti soprattutto per la sussistenza e la sopravvivenza dei ‘piccoli’, gli operatori hanno avviato le procedure per il bando di gara dovendo attendere l’11 dicembre quando si saprà la verità definitiva proprio sul futuro dei Pvr. A questo possiamo aggiungere l’udienza del Consiglio di Stato del 24 luglio sul ricorso dei concessionari (quasi tutti intanto hanno chiesto la concessione, Ndr) al quale si possono aggiungere motivazioni e ulteriori argomentazioni ma non ci attendiamo sospensive. Questa doppia situazione giuridica doveva finire in primavera, molto prima della scadenza del 30 maggio, per consentire agli operatori di avere uno scenario più chiaro per sostenere questi pesanti investimenti”.
E rimane in vigore il decreto Dignità: “Anche su quello c’è da capire quali saranno le aperture e se vi saranno. Ovviamente senza pubblicità è difficile attrarre nuovi giocatori coi brand più grandi che agiranno molto più facilmente sul nuovo mercato rispetto ai nuovi e ai minori con la possibilità anche di spingere sulle quote e sulla lavagna di bettingspiega il fondatore e titolare di Kogem - oltretutto notiamo un ritorno di una guerra mediatica sul gioco specie da parte di Striscia la Notizia: per attaccare un format di una rete concorrente sta mescolando argomenti e dati per dipingere la solita immagine negativa del gioco pubblico. Ovviamente manca il solito passaggio: meno gioco non fa altro che accrescere la raccolta illegale. Anche questa è una condizione che nello scenario totale del gaming non aiuta di certo mercato, regolatore e operatori”.
3. VALUTAZIONE DELLE PRATICHE
• Durata stimata: circa 60 giorni
• Metodo di esame: circa 1 pratica al giorno
4. SCADENZE PER LE CONCESSIONI
• Data limite: 17 settembre (scadenza vecchie concessioni e operatori non partecipanti)
• Proroga tecnica possibile: fino al 31 dicembre
5. EVENTUALI CHIARIMENTI E INTEGRAZIONI
• Tempi: 10 giorni per rispondere, fino a 20 giorni totali considerando accertamenti supplementari
6. EROGAZIONE DELLE LICENZE E PRIME PIATTAFORME ONLINE
• Ideale: gennaio 2026
• Costi: oltre 350 milioni di euro all’erario, con concessioni da 7 milioni di euro
• Prima erogazione: solo a fine esame e firma della convenzione
Salvatore Vullo
Lo sguardo dritto e aperto nel futuro
NUOVA PUNTATA DELLO SPECIALE DI GIOCO NEWS DEDICATO
AGLI IPPODROMI ITALIANI. APPRODIAMO NEL VENETO, E
PRECISAMENTE A PADOVA E A TREVISO, DUE IMPIANTI CON UN PIEDE NELLA STORIA MA MOLTO ATTENTI ALL’INNOVAZIONE.
di Francesca Mancosu
ella classificazione degli ippodromi in attività alla data del 16 dicembre 2024 pubblicata dal ministero dell’Agricoltura ne figurano due riconducibili al Veneto: le Padovanelle di Padova e il Sant’Artemio di Treviso. Per delinearne la sagoma nel titolo di questo articolo abbiamo ripescato qualche verso da una vecchia e bellissima canzone di Pierangelo Bertoli, ma per sapere che caratteristiche hanno, quali iniziative promuovono e quali progetti hanno in campo per il loro ammodernamento abbiamo parlato con i loro gestori.
Ippodromo di Padova: un omaggio alla città, con tanta voglia di crescere
Raccontare la storia recente dell’ippodromo di Padova significa raccontare quella legata a Giuseppe Stefanelli, ex cestista, allenatore di pallacanestro e imprenditore che l’ha rilevato nel 2022. Un po’ per caso, o quasi. “Forse per un debito di riconoscenza verso la mia città, per un fatto di malinconia nel vedere come era ridotto, e nel ricordare quanto è stato importante per Padova: un dono di Vincenzo Stefano Breda, senatore e fondatore delle acciaierie di Terni, che l’aveva aperto nel 1901.
Una gestione politica deludente poi lo ha portato al fallimento e a un progressivo degrado al quale era necessario porre rimedio come possibile. Io non ho le forze né di Breda né di Nani Grassetto, che nel 1962 lo inaugurò nuovamente dopo averlo acquistato e ristrutturato. Purtroppo le gestioni successive lo hanno molto trascurato, e noi lo abbiamo trovato in condizioni pessime; abbiamo cercato di rimediare, di riportare in sicurezza gli impianti, il miglioramento è stato riconosciuto da tutti, dai politici, dal Ministero, da tutte le persone che ci lavorano.
Il bilancio economico invece purtroppo è negativo: nel primo anno di gestione abbiamo riscontrato un taglio delle sovvenzioni del 10 percento, nel 2025 rispetto al 2024 abbiamo registrato una diminuzione del 30 percento, perdendo 200mila euro. Ne prendiamo atto, ma ci batteremo fino all’ultimo: non taglieremo nessuno dei nostri servizi e forniremo comunque il nostro ippodromo del necessario. Riteniamo di dover completare l’ammodernamento in atto, poi se non ce la faremo getteremo la spugna.
Il Masaf ha detto che il contributo potrà essere modificato, una volta valutata la qualità dei servizi offerti, nell’aggiornamento della classificazione. Noi contiamo su questo, se ciò non avvenisse peserebbe molto.
Anche per questo abbiamo partecipato al bando mi-
nisteriale promosso per gli investimenti sugli ippodromi. Utilizzeremo i sostegni previsti per mettere a posto lo stallatico prodotto dai cavalli, ora fatto in modo troppo artigianale. Casomai qualcuno non usufruisse delle somme stanziate, se ci fossero dei residui, ci piacerebbe fare delle ulteriori migliorie alle strutture.
In parallelo, vogliamo trovare altri introiti, e stiamo completando uno studio con dei professionisti qualificati per definire la capienza dell’impianto; poi saremo in grado di capire quali iniziative organizzare nei prossimi mesi. Pensiamo a concerti e altre manifestazioni per attrarre pubblico anche al di fuori dall’ippica, come suggerito anche dal Masaf”.
Ma quali sono le caratteristiche tecniche delle Padovanelle, che ad oggi risulta al 20esimo posto per la specialità del trotto? A rispondere è ancora Stefanelli: “L’impianto si trova a Ponte di Brenta, ha una pista di mezzo miglio - come si usava ai tempi in cui è stato costruito – ma si caratterizza per la grande visibilità che offre, fatto per il quale tutti ci fanno i complimenti. È molto ben collegato - è raggiungibile in pochi minuti dal centro città e si trova all’uscita dell’autostrada Padova est – e ha una giusta dotazione di parcheggi. La qualità dei servizi offerti è molto migliorata rispetto agli anni scorsi, offriamo la possibilità di riprendere le corse in Hd, un impianto di illuminazione per le corse notturne, terminali di gioco di ultima generazione installati con i finanziamenti del Masaf, con un contributo del 50 percento delle somme impegnate.
Il calendario del 2025 prevede 29 corse, di cui tre Gran premi, il più importante dei quali si è tenuto il 13 giugno, per tradizione una giornata di festa per tutta la città”.
Lo scorso 22 febbraio a Padova - per la prima volta
in Italia – si è tenuto un convegno in cui tutte le corse si sono disputate senza l’uso della frusta. “È un tema al quale siamo molto sensibili. C’è da dire che dopo l’adozione del regolamento europeo in materia l’uso è comunque diminuito. Per noi è la strada giusta e la porteremo avanti”, assicura Stefanelli.
Spostando lo sguardo alle iniziative da mettere in campo per rilanciare l’ippica il patron della Padovanelle punta sulla riforma delle scommesse come modo
per “compensare le gravi riduzioni delle sovvenzioni. Il progetto messo appunto da alcuni soggetti della filiera (già presentato anche al Masaf, Ndr) va studiato senza preclusioni per arrivare a una gestione più ‘normale’ degli ippodromi.
Credo che questa sia l’unica idea, fra quelle che ho sentito finora, per rimettere le cose su un binario di serietà ed equità, e trovare una soluzione strutturale ragionevole”.
Ippodromo di Treviso: fra tradizione e innovazione, sognando la ribalta nazionale
Passiamo quindi al Sant’Artemio di Treviso, gestito da Nordest Ippodromi, società presieduta da Stefano Bovio. “È un ippodromo a doppia attività, trotto e galoppo, per il 2025 sono programmate 28 giornate di trotto e 6 di galoppo ostacoli. Per il trotto dispone di una pista da 1000 metri, per il galoppo di un percorso circolare di 1400 metri più un percorso di cross country che riempie tutto lo spazio centrale dell’ippodromo.
Al Sant’Artemio risiedono permanentemente 80 trottatori e una decina di purosangue, quindi l’impianto è aperto tutti i giorni per gli allenamenti, anche a disposizione di frequentatori esterni. L’ippodromo poi dispone di una moderna tribuna su tre piani in cui si trovano i saloni del gioco, il bar, un’area riservata attualmente frequentata dal club del bridge cittadino, nonché un ristorante panoramico e una club house.”
Nel 2024 è arrivata la firma sulla gestione dell’impianto da parte di Nordest Ippodromi per 8 anni, più un ulteriore uguale periodo, salvo disdetta da una delle parti, prevedendo un canone annuale di circa 80mila euro oltre Iva per la gestione e una serie di lavori di miglioria che interesseranno nel tempo l’intera struttura. “L’affitto è senz’altro oneroso, tuttavia la trasformazione del puro canone in possibilità di investimenti di miglioria deve diventare un vantaggio per la crescita dell’impianto”, sottolinea Bovio. “Poiché una parte dell’ippodromo è soggetto a vincolo della Soprintendenza beni culturali e ambientali una serie di lavori riguardano il restauro di questa parte storicamente importante dell’impianto. Quindi le scuderie storiche, la casetta del peso e le due tribune originarie saranno oggetto di restauro, metteremo mano alla torretta della giuria che sarà completamente rinnovata.
Cura particolare sarà poi data al verde, sia per quanto riguarda il parco che le piste in erba e gli ostacoli del cross che nel recente periodo sono stati per buona parte completamente rinnovati. Infine stiamo rifacendo totalmente gli impianti di ripresa televisiva, la regia e la distribuzione interna del segnale video per adeguarci allo standard full Hd”.
La classificazione degli ippodromi varata dal Masaf ad oggi vede l’ippodromo trevigiano al 10° posto per il galoppo e al 16° per il trotto, e il pre-
sidente della Nordest Ippodromi la commenta così: “La nuova classificazione ha visto una risalita del galoppo, che ovviamente ci lascia soddisfatti perché la precedente non dava il giusto riconoscimento alla specialità degli ostacoli, che sostanzialmente era una passività a carico del trotto mantenuta solo nel rispetto della tradizione. Ora il galoppo ha una sua dotazione consona ed una nuova dignità che è stimolo a migliorare.
Il trotto invece io lo vedo molto sacrificato, non riesco a concepire Treviso, con il suo impianto, i cavalli residenti, la qualità delle corse che vi si disputano, come un ippodromo regionale. L’obiettivo è di portarlo come minimo ad impianto di valenza nazionale anche e soprattutto per il territorio in cui sorge, ricco di allevamenti, proprietari ed allenatori di primissimo livello.
Non vorrei sembrare presuntuoso ma la collocazione giusta sarebbe quello di impianto istituzionale nel territorio del Nordest come lo è Torino per il Nordovest”.
Intanto l’ippodromo si sta facendo conoscere anche tra il grande pubblico come location di eventi, fra i quali spicca il concerto dei Pinguini tattici nucleari tenutosi a giugno, registrando circa 40.000 presenze. “È stato un evento singolo per il 2025 per tarare le potenzialità dell’impianto e studiarne eventuali criticità. Posso dire che tutto è andato bene, con grande soddisfazione di tutte le componenti che hanno reso possibile questo evento, e pertanto l’obiettivo è di poterne pianificare altri a partire dal 2026. Nell’immediato ci dedicheremo a parte delle opere sopra elencate, che sarebbero invasive in costanza di giornate di corse, per presentarci con un bel maquillage il 3 settembre alla ripresa dell’attività del trotto, e a seguire in autunno del galoppo, e che continuerà senza soluzione di continuità fino alla tarda primavera del 2026”.
Da ultimo, ma non per importanza, Bovio dice la sua sul rilancio dell’ippica: “Lo sforzo che sta operando il Ministero per il rilancio del settore dopo anni di scarso impulso va senz’altro riconosciuto, tuttavia ritengo che senza il reperimento di nuove risorse sia difficile risalire la china, e tali risorse non possono che essere cercate nell’ambito del gioco. Conosco il progetto di riforma con l’istituzione di nuove scommesse in sostituzione delle attuali quartè/quintè che così come sono non hanno mercato e ritengo che il perseguimento di questo obiettivo sia la strada maestra per la ripresa del comparto”.
Ippica
Un’estate
all’insegna
di innovazione e divertimento condiviso
Il presidente della New Asgi Italia, Vanni Ferro, fa il punto sul mondo amusement segnalando una fase di ripresa, dopo anni di crisi
Andamento positivo per il mondo del puro intrattenimento, con il periodo estivo che si preannuncia con il segno più. A sostenerlo è anche il presidente New Asgi Italia (associazione solo gioco d’intrattenimento per le famiglie), Vanni Ferro, il quale sottolinea: “Il settore dell’amusement sta attraversando una fase di cauta ripresa, dopo anni complessi segnati dalla pandemia e da un contesto normativo instabile. I dati indicano una crescita graduale, trainata soprattutto dal rinnovato interesse del pubblico per l’intrattenimento fuori casa, in particolare nelle località turistiche e nei centri commerciali. Tuttavia, permangono criticità legate a normative ancora poco chiare e definite, che continuano a frenare gli investimenti”.
Quali sono le maggiori novità che lo interessano in vista dell’estate?
“In vista della stagione estiva, molte strutture stanno puntando su soluzioni innovative, con particolare attenzione alle tecnologie immersive, come le attrazioni interattive in realtà virtuale, per offrire esperienze sempre più coinvolgenti e moderne.”
In che modo le sale giochi si stanno preparando per la bella stagione?
“Le sale giochi si stanno preparando con iniziative promozionali stagionali, l’estensione degli orari di apertura e il rinnovo del parco macchine. L’offerta viene spesso arricchita con giochi rivolti a famiglie e bambini, per attrarre un pubblico più ampio e diversificato.”
A livello politico, quali sono le iniziative che dovrebbero essere messe in campo per riformare il comparto?
“È necessaria una riforma organica che distingua in modo chiaro tra gioco di puro intrattenimento e il gioco con vincita in denaro, valorizzando l’amusement come forma di intrattenimento sana, sociale e non speculativa. Occorre alleggerire la pressione normativa, semplificare i processi autorizzativi e pro-
muovere una regolamentazione uniforme a livello nazionale. È altrettanto fondamentale che il settore venga riconosciuto istituzionalmente come parte integrante dell’offerta culturale e turistica del Paese.”
Perché ha ancora senso investire nell’amusement?
“Perché si tratta di un segmento con ampi margini di sviluppo, soprattutto se integrato con il turismo, la cultura e il tempo libero. L’amusement propone esperienze positive, socializzanti e sempre più intergenerazionali. In un contesto in cui cresce la domanda di alternative attive all’intrattenimento digitale passivo, il settore può tornare ad avere un ruolo centrale.”
Quali sono, in termini associativi, le prossime iniziative che intendete compiere?
“In un momento di profonda trasformazione del comparto, anche alla luce del riordino del gioco fisico — il processo normativo e regolamentare attualmente in corso volto a riformare il settore del gioco lecito — la nostra associazione intende rafforzare ulteriormente il proprio impegno a tutela degli operatori e dei lavoratori del settore. Sono in fase di organizzazione diversi tavoli tecnici con le autorità competenti, che vedranno il coinvolgimento di esperti, rappresentanti delle imprese e stakeholder istituzionali. L’obiettivo è contribuire alla definizione di una riforma condivisa, efficace e sostenibile. Il nostro impegno è volto a promuovere un sistema regolato, responsabile e trasparente, capace di coniugare il divertimento con la tutela della salute pubblica, garantendo al contempo la salvaguardia delle imprese e dei posti di lavoro.”
di Michela Carboni
Vanni Ferro
La nuova era del flipper sportivo
A VÖCKLABRUCK, IN AUSTRIA, VIENE ELETTO
IL NUOVO
CAMPIONE
EUROPEO E ANCORA UNA
VOLTA SI TRATTA DI UN GIOVANISSIMO. PER UN VERO CAMBIO EPOCALE.
di Vincenzo Giacometti
Basta pensare al flipper come un “oggetto” di modernariato e un gioco vintage in grado di appassionare le vecchie generazioni. Adesso la scena è di nuovo cambiata e il “Re” dei giochi a moneta, come è stato sempre considerato, è diventato un oggetto di intrattenimento e desiderio anche per i più giovani. Soprattutto sotto il profilo competitivo. Basta guardare ciò che sta accadendo, già da qualche anno, sulla scena del flipper sportivo globale per farsi un’idea più chiara. Scorrendo la classifica mondiale del Wppr (World pinball player rankings) è già evidente come sia cambiato lo scenario: ad oggi, mentre questa rivista va in stampa, a guidare il ranking globale è lo statunitense – appena naturalizzato austrialiano - Jason Zahler, di appena 20 anni, seguito dal coetaneo (e connazionale) Zach McCarthy. Mentre in quarta posizione, oltre a trovare un player europeo, ne incontriamo uno ancora più giovane dei precedenti: si tratta dell’astro nascente della disciplina, lo svedese Arvid Flygare, di soli 17 anni. In quinta posizione troviamo ancora uno svedese, e ancora un giovanissimo: Viggo Löwgren di 19 anni. Insommma, è del tutto evidente che il mondo del flipper e dell’intrattenimento ha compiuto un salto generazionale e cioè è avvenuto proprio grazie alle competizioni: come del resto sta accadendo nel resto del mondo e in particolare proprio nel panorama del gaming. Lo abbiamo visto nel settore dei videogame, dove si è assistito a una svolta con l’avvento degli esport, e lo vediamo anche nel cosiddetto Amusement, cioè il mondo dei bowling o dei Fec (Family entertainment center) dove abbiamo oggi a che fare con una vera e propria rivitalizzazione dei locali di gioco proprio grazie
alle nuove tecnologie e alle modalità di competizione offerte ormai a più livelli. In perfetta coerenza con i valori alla base del gaming, che continuano ad essere la socializzazione e il divertimento, che sono comunque alla base di queste competizioni.
Ecco quindi una vera, buona notizia, sia per gli amanti del flipper che per gli addetti ai lavori, che possono toccare con mano il fatto che il flipper è tornato tra noi per restarci a lungo.
1 Escher Lefkoff 2949,21
2 Jason Zahler 2911,06
3 Zach McCarthy 2858,15
4 Arvid Flygare 2422,94
5 Viggo Löwgren 2342,53
6 Raymond Davidson 2213,46
7 Timber Engelbeen 2095,89
8 Jared August 2051,14 9 Daniele Celestino Acciari 1897,00 10 Paul Englert 1892,23 11 Gregory Kennedy 1875,50
12 Johannes Ostemeir 1872,46
13 Derek Thomson 1839,63
14 Luke Nahorniak 1763,70
15 Jack Slovacek 1717,39
16 Eric Stone 1699,55
17 Neil Graf 1690,93
18 Dalton Ely 1644,95
19 Peter Andersen 1574,21
20 Bowen Kerins 1568,59
21 Tim Hansen 1504,45
22 Carlos Delaserda 1499,06
23 Germain Mariolle 1491,48
24 Julio Vicario Soriano 1481,48
25 Josh Sharpe 1471,17
Ma tornando a guardare il ranking e i giovani talenti, non possiamo non citare il tedesco Paul Englert, attuale numero 10 al mondo, che si è appena laureato Campione europeo di flipper sportivo, mettendo dietro di sé oltre trecento contendenti tra i quali si annoverano alcuni tra i giocatori più forti a livello internazionale. E il successo è stato ancora più importante tenendo conto che la vittoria è arrivata al termine di una finalissima formato derby contro il connazionale Johannes Ostermeier, già due volte campione del Mondo (peraltro, anche lui, tutt’altro che “anziano” contando appena 23 primavere). Nell’ultima edizione del Campionato europeo andata in scena in Austria, tuttavia, c’erano anche diversi italiani, anche se non hanno avuto grande fortuna, con il migliore dei “nostri” che si è rivelato Mirko Plumari, unico a chiudere tra i primi sedici il Main Tournament come pure il Classic. Mentre in uno dei tornei laterali l’unico ad arrivare più in fondo è stato Giuseppe Violante, uscito al secondo turno dopo aver ottenuto la qualificazione alle fasi finali insieme al bolognese Luca Fredella. Ed è proprio Fredella, attuale numero tre della classifica tricolore, che oltre a rappresentare uno dei più giovani talenti del nostro Paese (26 anni), su cui si basano le speranze per il futuro, soprattutto quest’anno che partecipa per la prima volta in assoluto alla Coppa del Mondo della disciplina, Ifpa19, insieme ai due “soliti noti” Daniele Acciari e Roberto Pedroni.
Perati ingiocabile a Sanremo dopo le Wsop arriva l’Ips
MARIO SUPERMET VINCE IN ANTICIPO, A 5 LEFT,
IL FINAL TABLE DELL’ITALIAN POKER SPORT GIOCATO
NEL CASINÒ MATUZIANO: A DICEMBRE AVEVA
TRIONFATO IN UN ALTRO MAIN EVENT
Udi Cesare Antonini
n back to back pazzesco in due eventi in cui ha partecipato al Casinò di Sanremo: Mario Perati ha vinto su 1.047 entries, il primo Ips, Italian Poker Sport della storia giocato al casinò matuziano con l’organizzazione Texapoker, Euro Rounders che detiene il brand e PkLive360 dal 28 maggio al 3 giugno. In palio 500.000 euro con la prima moneta conquistata dal player che aveva trionfato nel Main Wsop Circuit di dicembre per 123.000 euro e il Ring più importante di quella kermesse. Ma se quella volta il torneo fu molto più duro da vincere, stavolta Perati ha messo alle corde gli avversari che, rimasti in 5, si sono guardati in faccia proponendo un deal molto particolare: Mario avrebbe rinunciato a 9.000 euro dalla prima moneta distribuendola agli altri quattro che, a loro volta, si aggiustavano per 36.455 euro a testa e chiudendo il torneo senza giocare riconoscendo “l’onore delle armi” a Perati. In effetti partita la fase 5 handed con l’uscita da iper short del genovese Marco Linari, Mario aveva il 45% dei gettoni e per poco non superava la somma degli altri quattro. Prima del dinner break da 83BB era salito oltre i 90BB sempre giocando il suo poker, la sua linea, senza strafare e “sbrodola-
Zitti tutti parla Perati
re”. A quel punto con l’arrivo del livello 200.000/400.000, gli stack degli avversari sarebbero diventati ancora più corti per un torneo che avrebbe dato qualche rischio i più anche al futuro winner e aumentando notevolmente la varianza. Alla fine Perati accetta e a 5 left senza giocare è tanta roba. Oltre ad una grossa manifestazione di forza.
Non che gli avversari non abbiano giocato bene e non avessero le capacità di andare a vincere. Tuttavia sia Chiriliuc che Saraniero e un altro player forte come Gulaš e l’esperto Iannei, non sono riusciti a mettersi sul livello di Perati finendo tutti con proporzione di 4 a 1 quando hanno deciso di fare deal.
Eppure, come detto, un po’ di concorrenza c’era con Chiriliuc che aveva dimostrato un ottimo gioco dominando il final day, Riccardo Saraniero giocatore dalle indubbie qualità e che con questo premio vola verso i 300mila dollari vinti in carriera, Josef Gulaš vincitore di un main Wsop Circuit (anche lui) a Rozvadov e papà del figlio omonimo campione mondiale formato Europe oltre ad Antonio Iannei, reg dei tornei Euro Rounders, specie a Rozvadov, che ora sfiora i 100mila bigliettoni vinti nei live.
Finale ottimo per tutti, quindi, con Perati che ha comunque dimostrato di avere una sua linea e un gioco ben definito e sempre più maturo e oculato: “Si sono arresi alla fine e abbiamo deciso di chiudere così l’evento ed è andata bene per tutti. Io ho fatto solo il mio gioco, sicuramente un po’ aggressivo ma avevo la sensazione di poter agire senza rischiare troppo e ho cercato di erodere lo stack di tutti gli avversari senza però distruggere il mio”.
Ha saputo scalare la marcia quando è servito, senza forzare e come ha detto lui, “sbrodolare troppo”: “Il fold con K10 quando Saraniero ha aperto alla mia de-
Mario Perati
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stra? L’ho scelto perché avevo aperto light due mani prima perdendo due pot senza rischiare troppo ma lasciando troppe chip sul piatto. E ho voluto rallentare un po’ per poi riprendere la linea”.
È andata proprio così. Ma non è l’unico fattore che ha spianato la strada a Perati: “Ha contato l’esperienza forse e mi ha aiutato anche la composizione del tavolo. Nel final day al comando c’era Andrei (Chiriliuc, il moldavo, Ndr) poi sono riuscito a mettermi sullo stesso livello allo start del tv table e poi a erodergli lo stack fino a superarlo”.
Al Day2 qualche momento duro c’è stato ed è servito qualche colpo importante, forse anche in bluff?
“Sì diversi momenti sono stati difficili anche perché c’erano tante persone dentro al Day2 e senti meno la pressione Icm, se esci ad inizio o metà giornata cambia davvero poco e magari rischi di più.”
A Sanremo tornerai per le Wsop Circuit ma ora c’è Las Vegas: “Se gli altri giocatori vogliono venire per conquistare il secondo posto sono ben accetti - se la
ride Mario Perati - tornerò a novembre per il Wsop Circuit ma andrò anche Las Vegas (è partito quando stavamo chiudendo la rivista in tipografia, Ndr) per rincorrere braccialetti e ho schedulato 30.000 dollari di tornei, praticamente non avrò pausa. Questo premio arriva a puntino anche se venivo dall’ottima prima moneta di dicembre 2024 sempre qui a Sanremo e la trasferta era già programmata!”, ha concluso.
Vince sempre lui! Claudio Di Giacomo trionfa all’High Roller dell’Italian Poker Sport al Casinò di Sanremo, battendo un field da 65 entries e in heads up contro Luca Delrio, che esce con un premio di 9.010 euro.
Al primo classificato, il premio era di 12.902 euro su un prize pool di 43.992.
Poca cosa forse per un giocatore che ha vinto in carriera oltre 2.2 milioni di dollari, e che continua a ottenere risultati, mantenendo sempre la zona in the money, spesso tavolo finale e nelle prime posizioni. Questo fa di Di Giacomo uno dei player più regolari e vincenti del circuito.
Come è andata? Lo chiediamo direttamente a lui che ha trionfato quando il Main era a 12 left a pochi metri da lui: “Mi sono divertito tantissimo — dice — ed è importante anche quello.
Al Day 1, però, non è stato facile, visto che ho perso due 70-30, e un colpo anche con le dame.
Poi ho preso il ritmo e i francesi giocano in modo aperto, molto aperto — sorride Claudio — e non è stato facile.
Anche il giocatore ucraino che ho eliminato in terza piazza (Jakub Szumski, Ndr) con A8 vs A7 su un board bassissimo, doveva essere fuori già ieri, ma è sempre riuscito a risollevarsi, fino a chiudere terzo”.
Per l’ucraniano, 6.310 euro alla fine.
L’heads up contro Delrio è partito con una proporzione di 4 a 1 in chips, molto abbondante.
Ha provato a risalire, e un raddoppio l’ha anche trovato: 44 > Q5, e addirittura un 4 al river per il set del connazionale.
Poi il colpo decisivo: 88 > K10 su board A33AX
6. Marco Linari
7. Mario Dossetto
8. Andrei Cristian
con la doppia coppia che batte Delrio e manda Di Giacomo a fare la fotografia di rito con le carte vincenti!
Un ottimo 2025 per Di Giacomo, ma la sua regolarità prosegue da anni, grazie a tanta qualità, un mindset solido, e un poker di altissimo livello.
Ricordiamo anche che Di Giacomo si era iscritto all’High Roller dopo aver centrato un premio al Main Event, anche se non è stato fortunatissimo al Day 2.
E adesso? “Tornerò a Sanremo a novembre, dove ho vinto un altro torneo, conquistando il Ring Wsop Circuit Deepstack di dicembre 2023 per 27.000 euro di premio — spiega — prima giocherò altri eventi, ovviamente. Per adesso ho deciso di andare a Malaga e poi all’Ept di Barcellona”. With compliments.
Anche Di Giacomo fa doppietta con le Wsop
I PREMI DELL’HIGH ROLLER
Claudio Di Giaconmo
I PREMI DEL TV TABLE
Braccialetto Wsop miraggio d’Italia
IQUALCHE DEEP RUN E TANTI PREMI CENTRATI MA MANCA IL TITOLO E QUEL RISULTATO DA SOGNO, NON SOLO ECONOMICO, NELLA 56ESIMA EDIZIONE DEI CAMPIONATI DEL MONDO DI POKER
di Cesare Antonini
talia deludente, finora, alle World Series of Poker di Las Vegas. La 56esima edizione non ci regala grossi sogni e risultati da lasciare sui libri di storia ma c’è un “ma”, appunto. Grande qualità dei nostri, al netto di un Dario Sammartino piuttosto in ombra e un Mustapha Kanit produttivo ma, come ha rimarcato lui stesso, ancora in deficit. Il problema sembrano essere i numeri della nostra rappresentanza.
Partiamo con Dario Alioto che è quello che si è avvicinato di più al braccialetto d’oro che sarebbe stato il suo secondo dopo quello formato Europe. Per lui cinque cash e quella quarta piazza nell’Event #18: $10,000 Dealers Choice 6-Handed Championship per un premio da 106mila euro.
Purtroppo nel penultimo giorno di gara “Ryu” è rimasto short-stacked dopo uno scontro nello Stud HiLo con Hoenig, ha raddoppiato una volta, ma poi ha puntato le sue ultime 375.000 chip contro Sternheimer al Big O. Sternheimer ha centrato una doppia coppia al flop, mentre Alioto non è riuscito a recuperare, e il vincitore del braccialetto Wsop Europe ha chiuso il quarto posto.
Poco prima, Alioto aveva vinto un piatto al ri-
In tornei con migliaia di entries la maggiore presenza statistica dei “nostri” è determinante. La qualità c’è ma evidentemente in molti sono rimasti in Europa per giocare i tantissimi eventi evitando il palcoscenico del Nevada di sicuro più dispendioso e, forse, con maggiore expected value.
Fino alla metà di giugno abbiamo fermato il clock e abbiamo cercato di fare un bilancio ed ecco i giocatori che si sono messi in evidenza.
ver con il Big O, sempre contro l’inglese. Nel dettaglio, ha perso 660.000 gettoni contro Hoenig nello Stud Hi-Lo Regular: con X X/ 5♦K
/X per Alioto, mentre Hoenig chiudeva con una scala grazie alle carte scoperte 7
sul board 10
Per Alioto, diversi piatti vinti come quello al Razz contro Brandon Cantu, che poi uscirà sesto, ma dall’inizio della giornata non è mai salito oltre 1.5 milioni di chip, pur battendosi e vincendo molti colpi, come detto.
Per il campione palermitano anche due deep run in altri due championship aggirandosi attorno alla top 20.
Più lontano dal titolo ma con un premio più ricco è stato Mario Colavita che ha chiuso all’ottava piazza per 161.656 dollari nell’Event #37 $1.500 Monster Stack, torneo da 9.920 iscritti e un montepremi da sogno. In pratica una “bolla” nell’atipico tavolo finale da sette per super Mario.
Nel colpo decisivo Colavita aveva 16,5 big blind quando ha deciso di andare all-in in risposta all’apertura di David Uvaydov, che aveva puntato poco più di due big blind. Dopo aver chiesto il count, l’avversario ha giocato:
Colavita: K♣ Q♠
Uvaydov: 10♣ 10♥
Purtroppo, il board non ha offerto speranze all’azzurro: 3♥ 6♠ 7♥ 6♥ 8♣.
È un peccato, perché nello stesso livello, il suo stack era salito a 87,4 milioni. Aveva aperto con Ashish Gupta per 2 big blind. Il flop era: K♠ 10♥ 8♠. Colavita ha c-bettato 4,5 milioni e l’australiano ha chiamato. Turn: 4♣, seconda puntata da 10 milioni, e Gupta ha passato.
Al final table da 10 giocatori, Colavita aveva 38 mi-
Dario Alioto
Super Mario Colavita
lioni (19 big blind).
Nell’Evento n. 35: $3.000 Freezeout No-Limit Hold’em, invece, si sono distinti tre azzurri arrivati al Day3. Si partiva da 1.027 entries selezionati a 156 giocatori per il secondo giorno di gara e la bolla sarebbe scoppiata quasi subito. Alla fine i tre italiani si sono piazzati praticamente per lo stack che
ok
Legandoci a questo risultato raccontiamo anche la storia proprio di Francolini autore di un’altra mega deep run che, però, anche questa volta, non si è tramutata in un braccialetto e in un premio ancora più importante. E, infatti, finisce in decima posizione, ad inizio final table l’avventura di Mauro nel Day 3 dell’Evento #52
$1.500 No-Limit Hold’em Freezeout. Per l’azzurro, un’altra speranza nelle notti magiche delle Wsop di Las Vegas una moneta da 29.923 dollari. Per Francolini il killer è stato Eric German. Apre l’avversario per 450.000 chips dal cutoff e Mauro
I tre “mostri sacri”
Partiamo da Mustapha Kanit che ha squillato il 5 giugno piazzandosi ottavo nell’evento numero 22 da 25mila dollari 6 Handed No Limit Hold’em per una moneta da 142.581 dollari. Poi tanti Day2 e altri due cash più due piazzamenti in tornei fuori dalle World Series. Il suo bilancio, però, è stato chiarissimo: “Venti giorni,
avevano imbustato al Day2. Dario Marinelli, il più short, è riuscito a rosicchiare tante posizioni ma il money jump era davvero molto lungo e il premio per la 11esima posizione è stato di 6mila dollari.
Poi è uscito Mauro Francolini 50 posizioni più avanti e, in effetti, per lui sono arrivati 8.510 bigliettoni. Simone Andrian, il migliore dei nostri e Wsope Main Champion 2024, si è piazzato 27esimo per 12.920 dollari.
manda tutto per 3.1 milioni di gettoni, 16BB. Flippone JJ vs AQ e un Asso sul flop fa vincere il colpo a Bergman. Francolini copriva l’avversario di 35.000 gettoni ed è in all in obbligato con J9 offsuited. Bergman pesca ancora AQ ma il board regala più di una speranza all’italiano. Al flop scendono 9KQ rainbow. C’è il 9 ma anche la possibile scala. Al turn un Jack che regala la doppia ma l’Asso al river chiude la two pair superiore per l’avversario.
19 tornei, 5 cash (come dicevamo, Ndr) e anche due eliminazioni in bolla soft. In totale ho speso 189mila dollari di buy in per 172mila di cash.” In perdita, quindi, almeno finora al netto delle quote che i top player devono dare e ricevere dalla loro pool. È possibile che qualcuno gli abbia portato qualche decina di migliaia di dollari e il suo bilancio sarà senz’altro più complesso.
Super Dario non ha ingranato ancora e mancano ancora una ventina di giorni per impressionare. Del resto lui negli ultimi anni è stato quello che c’ha fatto sognare con una mega deep run nel Main Event, una
Dulcis in fundo il quattro volte campione del mondo Max Pescatori che era partito fortissimo con tre cash nel giro di una settimana. Peccato, però, che, a parte
seconda posizione da 6 milioni di dollari e il braccialetto tanto agognato e arrivato nella scorsa edizione.
un 14esimo posto nl 7 Card Stud da 1.500 dollari di buy in, non abbia inciso nei Championship, al netto degli altri due cash centrati.
Francolini
La Notte degli Assi sbanca Tirana
LA PRIMA VOLTA IN ALBANIA PER L’EVENTO DI IMPERIUM EVENTS NELLA FORMULA ONE PLUS ONE
2 MILIONI GARANTITI È UN SUCCESSO CON 2.319
di Cesare Antonini
on era facile cedere alla tentazione di non dividersi quel milione in palio per il primo e garantito da inizio torneo. Alla fine a rimetterci sono proprio i due italiani seduti al tavolo finale della Notte degli Assi One Plus One conclusosi lo scorso 24 giugno al Casino Arena di Tirana dopo una settimana di grande action. E a deludere è stato anche il tedesco Florian Bock che partiva con un monster stack da 44 milioni e che copriva i suoi tre più diretti inseguitori e si è dovuto “accontentare” di 280.000 euro uscendo sul gradino più basso del podio.
Prima di andare a rivedere com’è andato il tavolo finale, questa sfida di Imperium Events in Albania si può dire assolutamente riuscita con 2.319 entries da 1.150 euro che hanno generato un prize pool da 2.192.220 euro di cui 1 milione sarebbe comunque andato al primo classificato.
QUEL MILIONE E LA TENTAZIONE DEL DEAL
A prendersi una prima moneta da 700.000 euro assolutamente da record, è stato il player Jo che è voluto rimanere anonimo dopo aver battuto in un heads up piuttosto rapido il player svizzero di origini vietnamite, Phil Hung Nguyen. Per il runner up un premio da 240.000 euro deciso quando i giocatori erano rimasti in quattro e si sono divisi così i premi: a JO 350.000 euro, a Bock 280.000, al secondo la moneta che ha conquistato e a Lama Sokol 140.000. Il money jump dal quinto al quarto è schizzato da circa 17mila euro a 76mila euro.
Va detto bravi ai giocatori che hanno giocato con grande onore senza cedere a quella tentazione a sette cifre che, però, poi, andava affrontata per evitare oscillazioni pazzesche in Icm e affidare a qualche show down dei money jump a da 100.000, 200.000 fino a 800.000 euro tra il primo e il secondo.
Premio da record per Jo, quindi, ma andiamo a vedere come è andato il tavolo finale.
L’ACTION DEL TAVOLO FINALE
Partiamo dall’ottava posizione del polacco Brzezinski: per lui AK vs QQ di Lama con un runout pazzesco. Al flop scende un K e anche uno al turn. Tuttavia al flop Queen bellissima ed enorme regala il set dell’albanese, che diventa full e nulla da aggiungere. 32.000 la moneta per il polacco.
Non dura molto la festa per l’italo albanese che lascia il Final Table e le speranze per il milione in settima piazza. Stavolta va a lui AK e Sasa Maksic chiama con coppia di 10. I “capitani” reggono e si trasformano anche in full house proprio dei 10 coi 2 sul board. Per Dauti oltre 40mila euro.
L’altro azzurro, Sebastiano Bagatin, esce ad un passo dal deal in sesta posizione. Per lui un poker di 7 contro un certo Bock che non ha runnato malissimo, va detto. Per Sebastiano c’erano due “donne” nelle sue hole cards ma non sono bastate per un flop che sembrava potesse anche blockerare due Re tra le carte private del tedesco. Non era così, però, e l’azzurro ricorderà comunque un ottimo torneo dai 51.000 euro di premio.
A “rosicare” di più del deal, come detto, sarà Maksic che è uscito in quinta piazza proprio per mano di JO che ha vinto un coin flip decisivo AK vs coppia di 10 e pescando un K provvidenziale nell’ultima strada. Per lui 64.000 euro.
Decisiva la pausa cena dove i players devono essersi schiarite le idee e hanno definito il deal per come lo abbiamo già descritto. A rimetterci le penne è stato Lama Sokol in quarta piazza e esaurendo le possibilità per il paese ospitante di far rimanere il trofeo in patria. L’aveva eliminato proprio Bock che sembrava ancora più lanciato verso il successo.
Tuttavia l’inerzia del torneo è andata verso JO che lo ha eliminato in un cooler AA vs AK del tedesco. Un monster pot ovviamente che porterà quest’ultimo ad un heads up contro Nguyen con un vantaggio di 4 a 1 concluso in maniera piuttosto rapida.
Online, avanti tutta
IL DIRETTORE DELLA FEDERAZIONE
SVIZZERA DEI CASINÒ, MARC FRIEDRICH, SOTTOLINEA LA CRESCENTE IMPORTANZA
DEL GIOCO A DISTANZA ANCHE IN TERRA ELVETICA, MA C’È ANCORA MOLTO DA FARE
PER COMBATTERE QUELLO ILLEGALE
di Anna Maria Rengo
Così vicini, così lontani. I casinò svizzeri sorgono, specie nel caso di quelli ticinesi, a pochi chilometri di distanza dal confine con l’Italia, ma il contesto normativo di riferimento è piuttosto distante da quello tricolore. Ben ventuno casinò terrestri (rispetto ai nostri soli quattro, ma che devono vedersela con la presenza di sale slot e Vlt, oltre a locali generalisti) e altri dieci casinò online, tenendo presente che solo le case da gioco che detengono una concessione terrestre possono esercitare l’attività a distanza, ovviamente chiedendo un’apposita concessione.
Tutti e trentuno fanno parte della Federazione svizzera dei casinò, associazione che ne tutela gli interessi e che promuove lo scambio tra di essi.
Forte di questa rappresentanza unitaria, chiediamo a Marc Friedrich, direttore della Federazione, di evidenziare lo stato di salute del mercato complessivo del casinò, tenendo presente che nel 2024 le entrate lorde di gioco di quelli terrestri sono diminuite del 5,8 percento (e sono state pari a 587,6 milioni di franchi svizzeri), un calo solo in parte compensato dalla crescita che invece hanno registrato quelli online (309,9 milioni di franchi le entrate 2024, l’8,5 percento in più rispetto al 2023).
“I casinò terrestri registrano un calo del prodotto lordo di gioco da anni. Non raggiungono più i livelli pre-pandemia. Le ragioni di ciò includono le rigide normative per la tutela dei giocatori e l’elevato numero di divieti di gioco d’azzardo, ma anche lo spostamento delle entrate dal settore terrestre a quello online, come in altre industrie. I casinò online svizzeri sono in costante crescita.”
in Svizzera sono escluse dal mercato legale (non solo in terra elvetica, ma anche, dal 7 gennaio scorso, nel Liechtestein Ndr) e quindi dalla protezione dei giocatori svizzeri. Possono giocare solo nei casinò online illegali o nei casinò terrestri nei paesi limitrofi (tranne il Liechtenstein, appunto Ndr). Secondo uno studio di Kpmg i casinò online illegali hanno una quota di mercato del 40 percento in Svizzera.”
In che modo le autorità federali e cantonali potrebbero e dovrebbero supportare le attività dei fornitori autorizzati?
“L’autorità federale competente, la Commissione federale case da gioco, deve contrastare la pubblicità e le offerte dei fornitori illegali in modo coerente, mirato e rapido.
In Italia dal 2018, a seguito del decreto Dignità, c’è il divieto assoluto di pubblicità dei casinò. Come verrebbe accolta una misura del genere in Svizzera e quali iniziative alternative avete introdotto per tutelare i giocatori?
“I casinò svizzeri sono attualmente soggetti a rigide normative pubblicitarie. Limitare la pubblicità porterebbe a uno spostamento verso il settore illegale dove i giocatori non sono protetti dalla dipendenza dal gioco d’azzardo.”
I casinò italiani hanno la possibilità di offrire i loro giochi online ma ne hanno fatto sinora un uso limitato, e solo due su quattro hanno partecipato al bando per il rilascio delle nuove concessioni. Come considerano i casinò svizzeri il gioco online in generale?
Quanto è forte la concorrenza del gioco online illegale in Svizzera e quella del gioco legale dei nei paesi limitrofi?
“La concorrenza è intensa. Tutte le persone bandite
“Il comportamento e le abitudini delle persone stanno cambiando. In molti ambiti della vita nuove offerte stanno integrando quelle esistenti. I casinò terrestri continueranno a esistere e nuovi casinò online si aggiungeranno a loro.”
Come commenta la chiusura del casinò a St. Moritz? Teme che altri casinò chiudano e quali scenari prevede?
“Il casinò di St. Moritz registrava perdite da tempo. Il proprietario ha quindi deciso di chiuderlo. Non si prevede che altri casinò chiuderanno. Potrebbe ancora verificarsi un certo consolidamento del mercato tra i casinò online.”
Poker da record e altre sorprese nell’estate del
Casinò Admiral
LA CASA DA GIOCO DI MENDRISIO PROSEGUE
NEL SUO ANNO ALL’INSEGNA DELLE NOVITÀ
E DEGLI INVESTIMENTI: ECCO COSA HA IN SERBO PER IL PERIODO ESTIVO, IN ATTESA DELL’EVENTO DI SETTEMBRE
Il 2025 è sempre più ricco di novità per il Casinò Admiral di Mendrisio. Infatti il primo anno della nuova concessione ventennale della casa da gioco di proprietà della Ace Swiss Holding di Zurigo è cominciato con l’inaugurazione della nuova area slot fumatori interamente occupata da prodotti Novomatic, per la prima volta installati a Mendrisio, e con il terzo riconoscimento consecutivo come “Excellent” nell’ambito dello Swiss Location Award 2025.
Oltre a questi, nei primi mesi dell’anno, il parco slot è stato ulteriormente rinnovato, con l’aggiunta di alcuni giochi leader del mercato, tipo le Clover Link, e l’introduzione di nuove roulette automatiche. A febbraio è stato interamente riqualificato l’Admiral Restaurant con l’aggiunta di un’area panoramica proprio nel cuore della casa da gioco. Poi, il 1 maggio, è stata inaugurata la nuova area eventi multifunzionale, dove hanno ritrovato stabilmente spazio i tornei di Poker dell’Admiral Poker Room. Dopo il grande successo de La Prima Notte di Mendrisio con 250 iscritti e un montepremi di oltre 40.000 euro, sono ripartiti gli appuntamenti “daily” due volte alla settimana: tornei con buy-in accessibili a tutti, a partire addirittura da soli 25 euro e montepremi garantiti mai inferiori a 5.000 euro. Si tratta di un percorso che ha permesso ai giocatori dell’Admiral Poker Room di vincere anche dei ticket del valore di 550 euro per partecipare all’appuntamento clou dell’anno: la Notte degli Assi 300.000 euro garantiti in programma proprio al termine di questa “calda” estate, ossia dall’8 al 21 settembre. 300.000 euro costituiranno il montepremi più elevato mai garantito per un torneo di poker in Svizzera e richiameranno giocatori di Poker da tutta la Svizzera, dall’Italia e non solo.
La kermesse pokeristica de La Notte degli Assi 300.000 euro garantito inizierà con due Super Sat da 20 ticket garantiti ciascuno, rispettivamente lunedì 8 e martedì 9, che saranno validi esclusivamente per il Day1A dell’11 settembre o il day1B del 12 settembre. Lo start ufficiale del Main Event de La Notte degli
Assi sarà giovedì 11 settembre alle 18 con il Day1A, seguito poi dagli altri due flight, il Day1B e Day1C, del 12 e 13 settembre. I ticket vinti nel corso dei tornei La Notte di Mendrisio che si sono giocati a partire dal 1 maggio, così ccome i ticket vinti durante i Super Sat del’8 e 9 settembre, potranno essere giocati esclusivamente nel Day1A dell’11 settembre e Day1B del 12 settembre, senza possibilità di deroga.
Tutti coloro che riusciranno a resistere fino al termine dei 13 livelli di gioco dei primi tre flight si ritroveranno ai tavoli della Poker Room il 14 settembre per il Day2A e coloro che riusciranno a “sopravvivere” al Day2A andranno automaticamente “in the money” per un premio minimo di 1500 euro e faranno ritorno al Casinò per il Final Day di domenica 21 settembre.
Anche la seconda settimana di kermesse prevede una struttura simile a quella proposta per la prima parte dell’evento, infatti lunedì 15 settembre e martedì 16 settembre si giocheranno altri due Super Sat con 20 ticket garantiti ciascuno, validi esclusivamente per il Day1D e Day1E del 17 e 18 settembre. Gli ultimi 3 flight di qualificazione saranno rispettivamente il 17, 18 e 19 e il day2B sabato 20 settembre. Lo starting stack sarà di 50’000 gettoni e i livelli passeranno dai 30 minuti dei Day1 ai 40 minuti dei Day2 e Final Day.
Ma le novità di questi mesi al Casinò Admiral non finiscono qui. Infatti proprio in quest’estate viene portato a termine anche un restyling soft dell’area Live Game con lo spostamento in una zona più “riservata” dell’area Admiral Exclusive con i tavoli di Roulette, Black Jack e Ultimate Texas Hold’em dai “minimi” più elevati. Inoltre non mancano i classici eventi promozionali. A grande richiesta, dal 30 giugno al 6 luglio è andata in scena l’amatissima Money Shower, la doccia di banconote da prendere al volo. Tutte le banconote prese al volo e imbucate nel box nei 30 secondi concessi dal regolamento consentivano di vincere buoni da giocare alle slot fino al valore di 200 franchi.
Nella seconda settimana di ottobre ci saranno infine due eventi da non perdere: il 6 ottobre il Casinò di Mendrisio celebrerà la Festa della Luna, una delle festività cinesi più sentite, mentre il 9 ottobre la casa da gioco compirà 23 anni di storia e per l’occasione sono previsti omaggi e sorprese per gli ospiti.” (Amr)
Turismo e casinò un gioco di squadra
estate è da sempre la stagione prediletta dagli italiani per godere di un lungo periodo di ferie. Un’abitudine che non condividiamo con gli abitanti di altri stati europei, che preferiscono regalarsi pause brevi più volte nel corso dell’anno.
Un comportamento, quello di cui sopra, che ovviamente genera ripercussioni sulla filiera produttiva che si occupa di accoglienza e di intrattenimento in Italia, tra cui dobbiamo sicuramente annoverare le case da gioco. In particolare quelle che tra i propri asset vantano strutture ricettive che sono quanto mai gradite dai giocatori per trascorrere le vacanze estive con la famiglia senza rinunciare al divertimento e alle emozioni che regala il tappeto verde.
Ne consegue che, rispetto alla consueta accoglienza offerta alla clientela ospite del casinò nel weekend, in presenza della stessa per soggiorni di una o due settimane occorre prevedere un più articolato programma di intrattenimenti.
Il periodo preferito è sicuramente quello a cavallo del Ferragosto che diventa strategico anche per i risultati che il casinò può mettere a segno per quanto riguarda i proventi di gioco approfittando della prolungata presenza di clienti di rilievo nelle sale.
Al Casinò di Saint-Vincent eravamo soliti allestire uno specifico calendario di eventi che copriva una quindicina di giorni. Nello stesso periodo era assicurato anche un servizio di mini club riservato a bimbe e bimbi con orario prolungato sino alla tarda serata. Anche i “grandi” erano coccolati quotidianamente da un team di animatori ai quali era affidato il “gravoso” compito di intrattenere i clienti negli orari in cui il casinò era chiuso.
Rivestiva un ruolo centrale, sotto tutti i punti di vista, la giornata del Ferragosto che era occasione per organizzare una grande festa a tema di cui erano elementi essenziali un ricco aperitivo, una cena gourmet, uno spettacolo e l’intrattenimento musicale.
Un appuntamento impegnativo al quale dedicavamo la massima attenzione, per ogni dettaglio, anche il più banale, e che doveva sempre creare l’effetto wow da parte degli invitati che raggiungevano numeri importanti, anche 300 persone. Un evento che creava apprensione in noi organizzatori perché era programmato in esterno, ai bordi della piscina del Grand Hôtel Billia, in un periodo in cui il meteo in Valle d’Aosta era, ed è tuttora, abbastanza capriccioso.
Sul fronte della località, quindi
della cittadina termale di Saint-Vincent, una stretta collaborazione da parte del Casinò con l’amministrazione comunale e con le strutture ricettive, bar, ristoranti e alberghi, produceva un ulteriore e ricco calendario di appuntamenti organizzati nel centro storico, con cadenza praticamente giornaliera, dall’ultimo weekend di luglio sino alla fine di mese di agosto, il cui obiettivo era quello di intrattenere il turista includendo ovviamente anche l’ospite della casa da gioco.
Si trattava nel complesso di una strategia che si poneva più obiettivi, quello primario di rendere speciale un soggiorno nella località, allo stesso tempo di promuovere, per il tramite di spettacoli con gli artisti più importanti del momento ed eventi di prestigio, un’immagine che negli anni ha reso celebre e appetita la destinazione valdostana.
Un modus operandi che non caratterizzava solo il Casinò di Saint-Vincent, anzi, di massima era adottato da quasi tutte le più importanti case da gioco d’Italia e d’Europa.
E poi c’era Las Vegas dove l’estate durava e dura tutto l’anno, senza soluzione di continuità. Una realtà che ha fatto scuola e dalla quale ancora oggi abbiamo tanto da imparare in tema di marketing.
a cura di Marco Fiore
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DISPONIBILE SU desktop, mobile
DATA DI RILASCIO giugno 2025
PAYOUT 93,05%
VOLATILITÀ media
to 3x3 e 5 linee di pagamento.
Oltre i simboli base illustrati in precedenza, il gioco è caratterizzato anche da alcune icone speciali: i simboli Wild, sono rappresentanti dai Lucky 7 che sostituiscono i simboli standard. Mentre le Monete d’oro assegnano i jackpot e attivano il bonus Royal Treasury, che descriviamo nel seguito. Il tocco finale lo danno però proprio i jackpot, con quello Ultra che assegna un premio da 1.000x la puntata.
›› BONUS
Il gioco bonus si attiva quando tre o più monete appaiono contemporaneamente sui rulli. Quando le monete appaiono solo su uno o due rulli, il giocatore ha ancora la possibilità di
vincere il gioco bonus se viene attivato il bonus Money Rain Durante il gioco bonus, i rulli principali si trasformano in una griglia di posizioni 3x3 con un rullo contenente simboli speciali: le monete d’oro e le monete reali, e celle vuote. Ogni moneta appare solo sui rulli selezionati e ha un valore speciale, inclusi premi regolari e quattro diversi Jackpot, fino a 1000 volte la puntata totale! Le monete d’oro appaiono solo sui rulli 1 e 3, mentre le monete reali appaiono solo sul rullo 2. I premi mostrati sui simboli speciali possono essere vinti solo durante la partita bonus.
Una slot bella, divertente e all’insegna della tradizione. Che molto spesso è proprio quello che cercano i giocatori, soprattutto quelli più esperti. Ma il fatto che si tratti di una slot classica, non significa che sia qualcosa di “vecchio” o già visto. Anzi, il tocco fresco di un provider moderno come Endorphina si vede forte e chiaro.
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La buona scuola della storia e della cultura
Mauro Mazza, ospite del Casinò di Sanremo in occasione del Premio Semeria, analizza gli attuali scenari di guerra e il ruolo dell’Italia di Anna Maria Rengo
Giornalista e scrittore, una lunga esperienza professionale in casa Rai, che l’ha portato anche a essere direttore della rete “ammiraglia”. Mauro Mazza non ha certamente bisogno di presentazioni ma ha altrettanto certamente avuto bisogno di distacco e forza d’animo nel raccontare una storia scomoda e sgradevole, quella che dà vita a “Mostruosa mente” (Fazi editore). Lo incontriamo in occasione della cerimonia di giugno del Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria, prestigioso e storico riconoscimento di cui è stato giurato, moderatore e anche vincitore. Partendo, nel nostro colloquio, proprio dal suo ultimo libro, che vede come protagonista Magda Goebbels.
Con quale stato d’animo e finalità ha affrontato questa prova di scrittura ed è possibile in qualche modo empatizzare con vicende del genere?
“Non ho empatizzato, non le ho fatto nessuno sconto e non attenuo le sue responsabilità. Scrivere questo romanzo è stata una scommessa anche con me stesso. Mi sono imbattuto non tanto nel nazismo, ma nella figura del gerarca Joseph Goebbels e in questo percorso più volte ho incontrato la figura di sua moglie, capendo che poteva essere più utile alla comprensione di questa tragedia vederla con un occhio femminile, più disincantato per quanto lei fosse più interna alla stessa di qualsiasi altra donna, persino di Eva Braun. Il personaggio di Magda è quello che il titolo sintetizza: mostruoso, con un’ambizione illimitata e con una fede tale nel nazionalsocialismo e in Hitler che la porta a fare strage dei suoi figli ‘pur di non farli vivere in un mondo senza il führer”.
Il suo libro, imperniato sulle ultime giornate del nazismo, arriva in un momento in cui in troppe parti del mondo ci sono sanguinosi e pericolosi conflitti in corso. Davvero la storia si ripete, o comunque è stato fatto un passo in avanti rispetto alla seconda guerra mondiale?
“L’antico detto historia magistra vitae è stato troppo spesso trascurato senza capirne bene il senso. Purtroppo la storia non ci ha insegnato
nulla. Fino a dieci, quindici anni fa, le classi dirigenti si vantavano del fatto che dopo la fine della seconda guerra mondiale i Paesi non si erano più fatti la guerra tra di loro. Ricordo che una volta l’allora presidente Azeglio Ciampi a Berlino, c’ero anche io, aveva detto: ‘Dobbiamo essere orgogliosi che non ci combattiamo e che ci rispettiamo e costruiamo l’Europa del domani’. Ora il panorama è radicalmente cambiato. Le guerre, non sto parlando di focolai, sono tante. Continuiamo a considerare gli altri come nemici e non come avversari con cui interloquire senza il desiderio di annullare le diversità e nel rispetto reciproco.”
In questo contesto internazionale a dire poco difficile, secondo lei quale è il ruolo che può e deve svolgere l’Italia?
“L’Italia ha una politica estera che sta cominciando a essere coerente con i propri convincimenti, al di là delle appartenenze politiche dei singoli governi. In tal senso, la politica estera di Giorgia Meloni non si discosta da quella di Mario Draghi e si basa su un saldo ancoraggio all’Europa e al fronte occidentale che comprende anche gli Usa. La premier tiene a non allontanare le due sponde dell’Atlantico, impresa non facile con lo tsunami Trump, ma sa che se il fronte occidentale si sfalda siamo più deboli noi, ma anche gli Stati Uniti. Ma a differenza di altre nazioni più mature democraticamente, il Governo italiano incarna una linea contestata da parte delle opposizioni che antepongono i loro interessi interni a quello nazionale, senza tenere conto del fatto che il Paese è più credibile se la politica estera non cambia.”
La sua carriera in Rai è stata lunga e scandita da scelte spesso vincenti, altre divisive. Che bilancio ne traccia e come giudica la Tv pubblica attuale?
“Sono soddisfatto della mia presenza in Rai. Prima di diventare direttore del Tg2 avevo fatto una gavetta di dieci anni, dunque l’ho attraversata dal suo interno e chi si sente professionista del servizio pubblico prova un senso di appartenenza indelebile, gioisce dei successi e si intristisce degli insuccessi. Un tempo esisteva un duopolio tra Rai e Mediaset, ora ci sono più competitor, come Discovery che arruola star a suon di milioni e la politicizzata La7. Il quadro è cambiato e a questo dovrebbe corrispondere una risposta adeguata del servizio pubblico che, come in passato, dovrebbe accettare la sfida e rilanciare. Ma non sempre vedo una risposta adeguata.”
Lei è spesso ospite del Casinò di Sanremo, dove ha presentato il suo ultimo libro e tra i protagonisti del Premio Semeria. Come vede l’accoppiata gioco cultura, peraltro da sempre fortemente caratterizzante il Casinò di Sanremo?
“Spesso si pensa che le iniziative culturali dei casinò siano una specie di autopenitenza. Non è il caso di Sanremo! La vocazione culturale del Casinò è lunga decenni ed è un fiore all’occhiello. L’eccellenza si vede nella capacità di scegliere come investire gli utili, in un investimento in cultura fatto con passione non con una coscienza da pulire.”
DIEGO CUGIA
Anche nel gioco ci vuole saggezza
DIEGO
CUGIA, SCRITTORE
E REGISTA, “PADRE” DI JACK FOLLA, PARLA DELLA SUA PASSIONE PER L’AZZARDO
E DELLA MANCANZA, IN ITALIA, DI UNA POLITICA CHE
EDUCHI ALLA GESTIONE DEI VIZI
di Daniele Duso
Autore Rai, sia per la radio che per la televisione, scrittore, regista, giornalista, Diego Cugia è un autore eclettico, noto per il suo stile narrativo incisivo e originale, capace di mescolare denuncia sociale, introspezione e ironia, parlando di politica, economia, di storia e di futuro. Nel corso della sua carriera ha dato vita a personaggi indimenticabili come il celebre Jack Folla, il Dj clandestino, condannato a morte negli Stati Uniti, ma al quale venne concesso di trasmettere su una radio italiana (Rai Radio 2) le sue ultime parole (la voce era quella di Roberto Pedicini) e “la musica della sua vita”. E proprio dalla figura di Giacomo “Jack” Folla iniziamo la nostra chiacchierata con lui.
Jack Folla è un personaggio che, quando è apparso in radio, una trentina di anni fa, ha rappresentato un vero punto di rottura rispetto al conformismo mediatico. Quali difficoltà ha incontrato nel proporre una voce controcorrente, sia in radio che in televisione?
“Tutte le volte che ho presentato un progetto che poi si sarebbe rivelato un successo la reazione del dirigente di turno è stata negativa, del tipo ‘Non potrà mai funzionare’. Al punto che, oggi, se la risposta è:
‘Mi sembra bello’, ritiro il progetto. I mediocri riconoscono solo i prodotti mediocri. Ma quando il successo è conclamato ti dicono ‘L’ho sempre saputo!’ È così che va.”
Negli ultimi anni i canali di comunicazione sono cambiati radicalmente, dapprima con l’avvento dei social media e dei podcast, poi con le piattaforme di streaming, per citare solo alcuni dei nuovi strumenti. Se oggi dovesse reinventare Jack Folla, quale formato sceglierebbe per raggiungere il pubblico e mantenere viva la sua voce fuori dagli schemi?
“Jack Folla in radio funzionerebbe oggi come ieri. Un uomo in punto di morte che dice le sue ultime parole è un format millenario. L’ha inventato Gesù. E i Vangeli li puoi ascoltare anche in podcast.”
Nel suo romanzo “24 Nero”, il gioco d’azzardo emerge come una forza oscura, capace di travolgere il protagonista e condizionare la sua vita. Cosa l’ha spinta a esplorare questo tema?
“Sono un giocatore d’azzardo, adoro gettare dadi fra le stelle o puntare alla roulette, ma detesto tutte le dipendenze. Non credo alla illusione del ‘gioco consapevole’. Sì, è vero, anche per le sigarette c’è chi, come mia nonna, ne fumava due al giorno. Ma nel 90 percento dei casi funziona come per le altre droghe: per ottenere la stessa scarica di adrenalina hai bisogno di dosi più forti. Con il gioco è lo stesso. Cominci col puntare 5 euro poi vuoi provare l’ebbrezza di giocartene 500 in una botta sola. Da lì in poi, sei fritto.”
Nel recente passato la politica ha adottato misure restrittive verso il gioco in denaro, vietandone la pubblicità e imponendo limiti alle aperture di sale. Cosa pensa di queste limitazioni, dal settore viste come vero e proprio proibizionismo, attuate peraltro in un periodo nel quale la sala da gioco, talvolta illegale, è dentro le nostre tasche?
“Nel nostro paese manca una politica culturale e ‘spirituale’ che educhi, sin da bambini, a maneggiare con cura piccoli e grandi vizi. Non sono un proibizionista (tra l’altro basta un clic su internet per giocare d’azzardo su piattaforme clandestine) ma ci vuole tanta saggezza. Non lasceresti in mano un’arma da fuoco a un ragazzino. Be’, col mouse in pugno un ragazzino può farsi molto male.”
Di recente lei è tornato in libreria con “Il principe azzurro”, un personaggio storico, di 800 anni fa, capace di sfidare il mondo per difendere i suoi ideali. Una storia bellissima, che un tempo si sarebbe potuto definire edificante. Ma ora, in un mondo di news e fake news che si susseguono e si mescolano soffocandosi a vicenda, in mondo che pare sempre meno capace di distinguere tra bene e male, c’è ancora spazio per modelli di questo tipo?
“Sì, uno spazio infinito proprio perché c’è poca offerta di eroi. Corradino è un eroe dell’anima. La gente ha un bisogno smisurato d’immortalità, di anima, e non lo trova più nelle religioni preconfezionate. Ho offerto un esempio di un sedicenne luminoso valido per ogni epoca.”
Cosa c’è in un nome?
Ecco perché i prodotti su licenza continuano a essere elementi di spicco dell’industria dell’intrattenimento
a cura di Thomas Dodds
Associare un qualsiasi vecchio personaggio, film, programma televisivo, artista o gruppo musicale con licenza a un gioco o a un giocattolo non sarà l’unica ragione per cui un prodotto diventerà un grande successo. Tuttavia avere quel volto riconoscibile o quel design familiare inciso sul lato del mobile o presente nel materiale promozionale del prodotto potrebbe dargli un vantaggio decisivo rispetto alla concorrenza non autorizzata. Messa cosi, è ovvio che ogni nuovo videogame da sala giochi o peluche dovrebbe essere decorato con il nome su licenza più popolare che un’azienda riesca a trovare. Se fosse così facile, lo farebbero tutti.
La proprietà intellettuale di un’azienda è spesso strenuamente protetta, e giustamente.
I rapporti tra produttori e titolari dei diritti si formano spesso nel corso di lunghi periodi per garantire che qualsiasi gioco prodotto sia adatto a tutte le parti coinvolte. Sarebbe di cattivo gusto che personaggi classici per
bambini, come Noddy o il Postino Pat, comparissero in un gioco di combattimento o sparatutto, ad esempio.
Per Unis Technology il processo di acquisizione di una licenza inizia con una valutazione per garantire che i valori del marchio delle due aziende siano allineati, pur rimanendo attraenti per il loro pubblico di riferimento, secondo il direttore generale dell’azienda, Steven Tan. “Una volta stabilita una collaborazione, collaboriamo a stretto contatto con il concessionario di licenza per garantire l’integrità del marchio in ogni elemento del gioco. Con titoli come Emoji abbiamo lavorato a stretto contatto con il detentore della proprietà intellettuale per riflettere l’essenza di ciascun marchio, pur infondendo lo stile di giocabilità distintivo di Unis.”
Secondo Antony Maniscalco, vicepresidente esecutivo vendite e marketing di Elaut, la popolarità dei giochi con personaggi d’azione tende ad attrarre un vasto pubblico, poiché creano un senso di riconoscimento immediato che attrae potenziali gio-
catori verso le macchine. Sebbene l’acquisizione di una licenza dipenda da una sola cosa, secondo lui: “Denaro”. Il processo di licenza non è scolpito nella pietra, ma è flessibile e varia a seconda delle dimensioni o della scala di un progetto. Andrew Neerdaels, responsabile licenze di Dimensional Branding Group, la società di licenze interna di Bay Tek, spiega che la prima cosa da considerare è se il gioco si basa interamente sulla licenza o se il marchio ne migliora la giocabilità o l’estetica.
“Oltre alle considerazioni finanziarie ci sono diversi fattori critici da considerare quando si richiede una licenza. Garantire l’autenticità del marchio, proteggere i diritti di immagine e somiglianza e mantenere la conformità del marchio sono tutti essenziali.
Quando si sviluppa un gioco su licenza deve esserci una forte sinergia www.intergameonline.com
tra la voce o l’immagine del marchio e l’esperienza della giocabilità. Format più semplici come i tradizionali giochi pusher o con la gru tendono a essere più universalmente adattabili ai prodotti su licenza. Tuttavia per i giochi con meccaniche complesse o uniche, il legame con il marchio deve essere autentico per entrare in sintonia con i fan. Senza questo allineamento il gioco rischia di apparire disconnesso, allontanando potenzialmente sia i giocatori abituali che i fedeli fan del marchio.”
Neerdaels osserva: “Un altro fattore critico è l’adattamento demografico. Il mercato dei giochi Fec spesso si orienta verso i giovani maschi adulti. Anche la fascia d’età è un fattore importante da considerare; scegliere un marchio con un fascino intergenerazionale può ampliare significativamente la base di giocatori, rispetto a sceglierne uno con un seguito ristretto o di nicchia.” Alcuni marchi sono più grandi e più riconoscibili. Questa è semplicemente la natura del business, ma non significa sempre che sarà un gioco migliore. Tutto dipende dai progettisti di gioco e da come scelgono di integrare la proprietà intellettuale nella giocabilità. Brand popolari come Star Wars, Godzilla e Dungeons & Dragons sono alcuni di quelli con cui Stern Pinball ha collaborato negli ultimi anni e sono stati tutti dei successi, secondo Zach Sharpe, direttore marketing di Stern Pinball, poiché “sfruttano la
nostalgia di queste enormi basi di fan, il che rende più facile per le persone entrare in contatto con loro”.
Sebbene l’azienda rifletta attentamente quali licenze scegliere di acquisire, Sharpe ha rivelato che “uno dei fattori principali è valutare quanto bene la licenza si tradurrà in un’esperienza di flipper”.
Il processo di selezione di una licenza o di un marchio con cui lavorare è molto complesso. Vendiamo giochi a un pubblico multiculturale globale che è molto eterogeneo in termini di età, etnia, demografia e genere. Una licenza deve soddisfare molti parametri oltre alla semplice grafica accattivante. Deve adattarsi alla strategia di vendita e marketing dell’azienda per il periodo di tempo specificato, nonché al periodo di tempo del concessionario.” Sharpe continua: “Pensiamo alla storia, ai personaggi e ai momenti e a come possiamo sviluppare una giocabilità, una grafica e un suono coinvolgenti che siano fedeli al flipper e al concessionario.
quindi a volte non ci sono slot disponibili per un titolo specifico e altre volte ci sono proprietà che sono semplicemente più adatte a noi.”
Hologate, una rete di realtà virtuale esterna con oltre 450 installazioni in più di 50 paesi, ha utilizzato giochi su licenza per arricchire il suo vasto catalogo di giochi. Le sue esperienze, che includono Ghostbusters e Angry Birds, permettono agli ospiti di immergersi in un’esperienza di realtà virtuale immersiva che mira a creare “momenti indimenticabili per amici e familiari”.
“Un esempio perfetto è la nostra Ghostbusters Vr Academy”, afferma Leif Peterson, Ceo e fondatore dell’azienda. “Siamo lieti di aver collaborato con Sony Pictures Vr a questa esperienza. Ambientata in uno dei franchise più amati al mondo, Ghostbusters Vr Academy offre ai giocatori una straordinaria esperienza social condivisa.
“Vogliamo anche che i team siano appassionati del lavoro che fanno; è importante che un team sia entusiasta e dedito al tema. In genere pianifichiamo con diversi anni di anticipo,
La consideriamo una collaborazione in cui entrambe le parti portano i propri punti di forza - il possessore di licenza fornisce un universo amato e noi diamo vita a questi mondi, consentendo ai giocatori di immergersi completamente e viverli in prima persona attraverso la nostra tecnologia di realtà virtuale.”
Se realizzate correttamente, proprietà intellettuali riconoscibili offrono un senso di familiarità agli ospiti delle sale giochi e dei Fec che scelgono di installarle, secondo il Ceo di Player One Amusement Group, John Kolliniatis.
“Un vantaggio è che le persone vogliono giocare a giochi che sono associati a ciò che amano, poiché ciò dà un senso di connessione con quel franchise e, per un breve periodo, permette ai fan di entrare in quel mondo.
Uno dei maggiori vantaggi delle sedi sono le entrate. I giochi su licenza tendono a essere quelli >
con cui si gioca di piu’ in una sala giochi e più partite equivalgono a maggiori profitti. È importante per le sale giochi avere giochi su licenza che attraggano diversi fan”, osserva.
Sebbene non tutti i giochi su licenza siano adatti a ciascun mercato, spiega Kolliniatis: “Ci sono alcuni mercati dove i prodotti su licenza hanno prestazioni migliori, il che è generalmente determinato dalla demografia dei clienti del luogo.”
Giochi come Hot Wheels Ultimate Speedway, Icee Slush Rush o Popeye Dizzy Divers sono più adatti a un luogo con un pubblico più giovane, secondo Kolliniatis, mentre un mercato più orientato agli adulti sarebbe più adatto a giochi come Hulkamania e Marvel Adventure Lab, poiché “presentano personaggi con cui sono cresciuti da bambini”.
Kolliniatis osserva anche che i giochi su licenza presentano delle limitazioni: “Alcuni giochi su licenza potrebbero avere una durata inferiore rispetto ad altri. Questo include giochi il cui fascino può svanire dopo diversi anni. Lo stesso vale per alcuni giochi basati su app. Mentre alcuni hanno una lunga durata, come Angry Birds, ce ne sono stati altri che sono stati popolari solo per pochi anni prima di svanire dalla memoria dei consumatori.”
Il responsabile vendite e marketing di Electrocoin, John A. Stergides, condivide riflessioni simili a Kolliniatis, parlando di come alcuni giochi si siano rivelati evergreen.
“Dance Dance Revolution ha superato la prova del tempo. Se si guarda Ddr A20 Plus, i giocatori possono
ballare sulle note di canzoni popolari di artisti del calibro di Ariana Grande, David Guetta e Marshmello.” Stergides spiega che anche se i giocatori non conoscono la canzone l’avranno sentita alla radio o in Tv, il che dà al prodotto un ulteriore vantaggio rispetto alla concorrenza. Sottolinea l’importanza della giocabilità, aggiungendo: “Il gioco deve comunque essere buono per avere successo. Una licenza non genererà sempre molte più entrate per un gioco, quindi non dovrebbe essere aggiunta solo per il gusto di farlo”. Un’area in cui una licenza può rivelarsi utile è quella delle giostre per bambini, aggiunge Stergides. “Una di queste è stata la giostra del Postino Pat, che è stata molto popolare. Tuttavia dubito che avrebbe avuto lo stesso successo con un postino e un gatto generici in una giostra standard a tema Royal Mail. Da piccoli tende a essere importante avere una licenza riconosciuta poiché i bambini preferiscono salire su giostre con un personaggio che riconoscono.”
I marchi noti e i Fec sono sempre in grado di integrare prodotti su licenza nel loro marketing, spiega Ryan Coppola, rappresentante vendite di Ice. Cita Dave & Buster’s come esempio di successo di un’azienda che ha utilizzato giochi su licenza per aumentare il traffico verso le proprie sedi.
Ryan Davies, amministratore delegato di Teddy Mountain, concorda sul fatto che i prodotti su licenza possano offrire un “vantaggio di marketing immediato”.
“Personaggi riconoscibili possono attirare l’attenzione, aumentare il valore percepito e incoraggiare più acquisti d’impulso. Aggiungono anche un elemento emotivo e pratico alle visite - i bambini ricordano il luogo dove hanno acquistato il loro peluche di Minon o Peppa Pig. Questa associazione crea affinità con il marchio e incoraggia visite di ritorno, che è prezioso
per qualsiasi attività commerciale o di vendita retail”.
Teddy Mountain ha recentemente stretto una collaborazione con gli Orsetti del Cuore di Cloudco e Gromit di Ardman per la produzione di peluche. Davies spiega: “Per i bambini, in particolare, c’è un legame emotivo con i loro personaggi preferiti che eleva l’esperienza dal semplice acquisto di un prodotto al possesso di un pezzo di qualcosa che amano. Per i luoghi questo si traduce spesso in maggiori vendite e maggiore soddisfazione del cliente”.
Le licenze di maggior successo hanno spesso avuto un impatto culturale duraturo e un fascino multigenerazionale, secondo Mark Richardson, responsabile vendite internazionali e per il Regno Unito di Bandai Namco Amusement Europe. Spiegando che la riconoscibilità di Pac-Man gli da spazio per realizzare una vasta gamma di prodotti di supporto, inclusi Pixel Bash e una serie di prodotti redemption.
Allo stesso tempo franchise di film di successo come Top Gun dimostrano un’immensa attrattiva contemporanea, suscitando un notevole interesse per l’esperienza di combattimento aereo Raw Thrills, lanciata di recente e basata sul sequel di Top Gun: Maverick.
Darrell Simmonds, responsabile vendite Emea per la divisione premi di Bandai Namco Amusement Europe, concorda con Richardson sul fatto che le licenze di maggior successo derivino dall’impatto culturale e da franchise di film. E descrive come i prodotti su licenza nel mercato dei peluche e dei premi siano “probabilmente più diffusi rispetto al mercato delle macchine”, con l’azienda che ha lanciato nuovi prodotti Waka Waka per il 45° anniversario del marchio Pac-Man. Osservando però che i prodotti su licenza possono avere delle limitazioni. “Una limitazione è il costo di acquisizione e mantenimento di una licenza, che può influire sulla redditività del prodotto. Inoltre la libertà creativa nello sviluppo di un prodotto su licenza potrebbe essere in qualche modo limitata per alline-
arsi alle linee guida e alla visione del marchio del licenziante.”
Allison Timberlake, direttrice marketing di Lai Games, condivide riflessioni simili su cosa renda popolare una licenza. “Le licenze più popolari sono quelle con una solida base di fan e una rilevanza culturale”, ha esordito. “Cyberpunk 2077: Turf Wars si è rapidamente distinto a Lai Games, attirando giocatori con la sua estetica audace e una base di fan globale. Il nuovo Nascar Pit Stop attinge alla passione degli appassionati di sport motoristici in un format di redemption semi-competitivo a due giocatori basato sull’abilità. “È importante che una licenza sia percepita come parte integrante del gioco, non solo come un’etichetta. In Cyberpunk 2077: Turf Wars le immagini distopiche, l’interfaccia utente e la colonna sonora riflettono il materiale di origine del gioco.”
I giochi su licenza non sono solo elementi di spicco in una sala giochi; sono anche un elemento chiave di luoghi di intrattenimento basati sulla posizione come Immersive Gamebox e Zero Latency Vr. Immersive Gamebox, che ha recentemente pubblicato il suo nuovo gioco su Batman, ha già collaborato con Netflix per creare un’esperienza di Squid Game che l’azienda ha descritto come una proprietà intellettuale che era “troppo iconica da ignorare”.
rimentale e non si tratta solo di film e Tv. Che si tratti di studi cinematografici, club sportivi o artisti musicali e band che ci contattano proattivamente. Vedono Immersive Gamebox come un nuovo e potente modo per entrare in contatto con i fan, di persona, interattivo e davvero memorabile. “Detto questo non aspettiamo solo che arrivino le spiegazioni. Pensiamo sempre al futuro: quale proprietà intellettuale sarebbe perfetta per il nostro format? A quali storie o mondi potremmo dare vita in un modo che nessun altro può fare? Una volta in-
migliori collaborazioni nascono quando entrambe le parti sono impegnate creativamente, lavorando insieme per costruire qualcosa di unico che sfrutti i punti di forza della proprietà intellettuale e della piattaforma Gamebox. Non stiamo solo cercando di concedere in licenza un marchio; vogliamo creare insieme qualcosa di straordinario che migliori l’esperienza di tutti quelli coinvolti.”
Proprio come le controparti da sala giochi, l’intrattenimento basato sulla posizione può utilizzare prodotti su licenza per offrire una potente scorciatoia alla connessione. Una licenza solida può anche contribuire a dare un vantaggio nello sviluppo grazie alla profondità narrativa e alla costruzione del mondo già esistenti, secondo il Ceo di Zero Latency Vr, Tim Ruse.
“In Zero Latency Vr abbiamo scoperto che lavorare con marchi riconosciuti a livello mondiale come Far Cry di Ubisoft o 40K: Space Marine di Games Workshop offre alle nostre esperienze un ulteriore livello di immersione. I fan non si limitano a guardare i loro mondi preferiti dispiegarsi; vi entrano dentro.
Avere giochi su licenza ha aiutato Immersive Gamebox a creare familiarità e interesse in un mercato affollato che si contende il tempo libero delle persone. Il vicepresidente senior commerciale dell’azienda, Louis Angel Scott, spiega: “Un prodotto su licenza può creare chiare aspettative per l’esperienza. Prendiamo la nostra esperienza con Squid Game. Non appena si dichiara questo concetto i clienti capiscono cosa comporta, mentre un gioco a marchio proprio può richiedere un livello di spiegazione maggiore.
Abbiamo visto un vero cambiamento nel modo in cui i principali proprietari di proprietà intellettuale si approcciano all’intrattenimento spe-
dividuata la soluzione giusta presentiamo una proposta chiara e creativa al detentore dei diritti, mostrando esattamente come funzionerebbe il gioco, come il pubblico interagirebbe con esso e come apparirebbe appositamente progettato per Gamebox.” Scott offre alcuni spunti sulla natura complessa del lavorare con una proprietà intellettuale su licenza, affermando che può comportare tempi più lunghi e un processo di approvazione più dettagliato. “Tuttavia apre anche incredibili opportunità creative. Questi marchi stanno sviluppando i loro mondi da anni, a volte decenni, e questo ci offre ricche storie di personaggi e momenti iconici da cui partire. Siamo in grado di attingere a quella profondità e reinventarla attraverso una nuova lente. Una cosa che è davvero importante per noi è scegliere i partner giusti. Le
Assicurarsi che una licenza sia integrata è fondamentale. Se la licenza sembra un’interfaccia piuttosto che l’anima dell’esperienza i giocatori lo capiranno all’istante. I fan sono incredibilmente esperti - vogliono che la tradizione venga rispettata, i personaggi ritratti in modo autentico e la giocabilità profondamente radicata nel mondo che amano. Ecco perché non consideriamo la proprietà intellettuale come un’aggiunta. Fin dal primo giorno i nostri giochi su licenza sono costruiti attorno alla storia, ai temi e al tono del marchio. Che si stia irrompendo nella giungla in Far Cry Vr o indossando l’armatura di un Ultramarine in Space Marine Vr, tutto ciò che si vede, si ascolta e si fa è progettato per onorare la proprietà intellettuale e valorizzarla attraverso una giocabilità immersiva. Se fatta bene, i giocatori se ne vanno non solo divertiti, ma trasformati.”
50 sfumature di gioco
GIOCO RESPONSABILE, L’AGA LANCIA IL PLAY SMART CONSUMER HUB
Si chiama Play Smart Consumer Hub, la nuova risorsa online lanciata dall’American gaming association per aiutare i consumatori a giocare in modo responsabile. L’iniziativa si basa su Play Smart from the Start, una piattaforma di messaggistica che incoraggia i giocatori a fare scelte consapevoli e a sviluppare abitudini che mantengano il gioco divertente.
“L’Aga si impegna a rendere il gioco responsabile parte integrante dell’esperienza di gioco”, dichiara Bill Miller, presidente e Ceo dell’associazione. “Parte del divertimento del gioco è che ognuno gioca in modo diverso, ma indipendentemente da come o dove si gioca, mantenere il controllo inizia con abitudini che funzionano per sé. Il Play Smart Consumer Hub offre ai giocatori strumenti semplici e pratici per aiutarli a mantenere il controllo e a continuare a divertirsi.”
Basato sulla ricerca sui giocatori, Play Smart from the Start si fonda su tre principi chiave: giusto stato d’animo, inizia ogni partita con la giusta mentalità; sii presente, conosci i tuoi limiti e gioca alle tue condizioni; conoscere il gioco, comprendere le regole, le quote e scommettere consapevolmente; agire intenzionalmente, stabilire un budget, fare pause e rimanere consapevoli, che si vinca o si perda. Il Play Smart Consumer Hub offre strumenti pratici, tra cui una checklist pre-gioco per aiutare i giocatori a valutare il proprio atteggiamento, e un Industry Toolkit per gli operatori.
A cura di Francesca Mancosu
SOUTH DAKOTA, PODIO
PER IL MAGGIOR NUMERO DI CASINÒ
Quando si pensa alle case da gioco americane viene subito alla mente il Nevada, con la Strip di Las Vegas, un territorio in cui si trovano oltre sette casinò ogni 100.000 residenti.
Ma, secondo una nuova ricerca di Gambling.com, c’è un altro Stato da tenere d’occhio quanto a numeri: il South Dakota, dove ci sono 3,80 casinò ogni 100.000 residenti, il tasso pro capite più alto del Paese al di fuori del Nevada.
Difatti, a fronte di una popolazione complessiva di circa 920.000 abitanti, nel South Dakota ci sono 35 casinò, 20 dei quali si trovano a Deadwood, cittadina fondata nel 1876 durante la corsa all’oro e rimasto un insediamento illegale fino a quando il Dakota del Sud è diventato formalmente uno Stato, nel 1889. Il gioco d’azzardo venne dichiarato fuorilegge nel 1905 e rimase tale fino al 1989, quando divenne lecito, per diversificare l’economia cittadina.
In questa speciale classifica si distingue l’Oklahoma con 143 casinò, ma con una media di 3,49 casinò ogni 100.000 residenti, visto che gli abitanti sono 4,1 milioni.
Il resto della lista comprende: il North Dakota, con 1,38 case da gioco ogni 100.000 residenti; il Montana, dove il rapporto è di 1,23 ogni 100.000 abitanti; il New Mexico, con un casinò 1,22 ogni 100.000 abitanti.
La California, con 86 casinò, si piazza al 23° posto, con 0,22 casinò ogni 100.000 residenti, mentre New York si colloca al 27° posto, con appena 0,17 ogni 100.000 abitanti.
UNA SUITE DI ESPORT PER SUPPORTARE LA SALUTE MENTALE DEI VETERANI
I veterani del Texas settentrionale hanno a disposizione una nuova struttura di gioco per aiutarli a costruire un senso di cameratismo e a migliorare la loro salute mentale.
Il Phil Miller Vfw Post 2205 (Vfw - Veterans of foreign wars, Ndr) a Denton, in Texas, ha recentemente presentato “una suite di esport innovativa progettata per supportare la salute mentale e il benessere dei veterani locali. Questa struttura unica è il culmine di un percorso durato due anni e mezzo, iniziato in risposta a uno studio del Dipartimento della Difesa del 2022 che ha identificato il gioco online come una delle attività più efficaci per ridurre il rischio di suicidio tra i militari”, si legge sul sito del Dipartimento per gli Affari dei veterani degli Stati Uniti. Ispirati da questi risultati, i membri del Phil Miller Vfw Post 2205, molti dei
quali veterani del Vietnam, hanno votato per creare la suite di sport elettronici. Nei due anni successivi, hanno condotto una campagna di raccolta fondi e sensibilizzazione, con volontari della comunità che hanno contribuito alla trasformazione del sito. La suite è dotata di isolamento acustico e cablaggio integrato, creando un ambiente immersivo. Funge da santuario digitale dove i veterani possono vivere esperienze di gioco condivise, combattere l’isolamento e trovare uno scopo. La realtà virtuale potrebbe aiutare i militari a reinserirsi nella vita civile.
• LUGLIO / JULY
1
AffPapa iGaming Club London Suites, Londra, Regno Unito https://igaming.club/
fino al 3
International Bowl Expo 2025 Gaylord Rockies Resort & Convention Center Aurora, Colorado, Stati Uniti www.bpaa.com/bowlexpo
1–3
Iaapa Expo Asia 2025 Shanghai New International Expo Centre (SNIEC), Shanghai, Cina www.iaapa.org/expos/iaapa-expo-asia
2–3
iGBLive! e iGBAffiliate 2025
London ExCel, Londra, Regno Unito www.igblive.com
22–23
Foundations Entertainment University Florida 2025 Fort Myers, Florida, Stati Uniti www.foundationsuniversity.com
24–25
iGaming MarTech Amsterdam Novotel Amsterdam City Amsterdam, Paesi Bassi www.eventus-international.com/igaming-martech
• AGOSTO / AUGUST 6–7
iGaming Studio Summit Riga, Lettonia www.eventus-international.com/igaming-studi
12–14
Age 2025 - Australasian Gaming Expo Icc Sydney, Darling Harbour, Sydney, Australia www.austgamingexpo.com
GLI APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI
AI QUALI NON PUOI MANCARE
The international appointments that you can’t lose
13–15
LUGLIO–AGOSTO JULY–AUGUST 2025
Spice Southest Asia 2025 Bangkok, Thailandia www.spiceseries.com/spice-philippines
20–24
Gamecom 2025
Fiera di Colonia, Germania www.gamescom-cologne.com
27–28
GAT Expo Mexico
Centro de Convenciones EXPO Santa Fe Messimo www.gatevents.net/cdmx
27–28
Theme Park Vietnam Expo 2025 The Adora Center, Ho Chi Minh City, Vietnam www.themeparkvietnam.com
Un debutto intenso e partecipato quello dell’IGE Executive Gaming Club, che inaugura il suo primo appuntamento martedì 9 luglio presso il MoMeC di Roma. Un evento a porte chiuse, accessibile solo su invito, nato con l’obiettivo di stimolare un confronto di alto profilo sui temi strategici che stanno ridefinendo il contesto economico, politico e regolatorio su scala globale.
Al centro del dibattito: la “geopolitica del caos” e i nuovi equilibri internazionali che impongono una riflessione profonda sulla leadership, sul ruolo delle istituzioni e sulla capacità dei settori strategici – come quello del gaming – di restare ancorati a principi di sostenibilità, compliance e competitività.
UNO SGUARDO LUCIDO E ANTICIPATORIO
Protagonista dell’incontro è Andrew Spannaus, analista politico e giornalista statunitense, noto per aver anticipato fenomeni di rottura sistemica come la rivolta populista americana
executive gaming club
ed europea. Con uno stile diretto e privo di retorica, Spannaus delinea uno scenario in cui l’instabilità non è più un’eccezione, ma la nuova costante. Dalla crisi dell’ordine multilaterale ai conflitti regionali, dalla pressione delle economie emergenti alla ridefinizione dei modelli energetici e tecnologici, la mappa del potere globale richiede oggi una lettura radicalmente nuova. “In un contesto dominato dall’incertezza, chi guida un’impresa ha il dovere strategico di anticipare i rischi e trasformare la volatilità in vantaggio competitivo. Oggi leadership significa visione geopolitica, capacità di interpretare le dinamiche internazionali e agire con lucidità, bilanciando apertura al mercato e protezione del core business”, afferma Spannaus.
UN CLUB PER ANTICIPARE, NON PER INSEGUIRE
L’iniziativa, promossa da Italian Gaming Expo & Conference (IGE), si pone come luogo riservato di ascolto e confronto continuo tra i principali executive del comparto. Non un convegno, ma una community pensata per “mettere a fuoco ciò che accade prima che accada” – come sottolinea
Simona Clarizio, curatrice del progetto e responsabile contenuti di IGE. “Vogliamo inaugurare questo club con uno sguardo strategico e disincantato sul presente – dichiarato Clarizio – perché il settore del gaming, oggi più che mai, non può essere spettatore. Le sfide regolatorie, la pressione geopolitica, la trasformazione digitale, l’inflazione normativa: tutto impone un cambio di passo culturale. E questo spazio nasce proprio per coltivare una visione collettiva, pragmatica e anticipatoria”.
VERSO UN’AGENDA CONDIVISA
L’adesione al primo appuntamento da parte degli executive conferma l’interesse per un format informale ma strutturato, capace di stimolare dialoghi ad alto contenuto tra esperti di settore, rappresentanti istituzionali, accademici e innovatori.
L’incontro del 9 luglio vuole porre le basi per la definizione di una roadmap di incontri periodici che toccheranno, di volta in volta, temi come: intelligenza artificiale e regolazione, fiscalità e gioco legale, nuovi modelli di governance del rischio e sostenibilità sistemica, e molto altro ancora.
LA VOCE DEGLI EXECUTIVE PER RISCRIVERE LE REGOLE DEL GIOCO
Occhio a Libratus!
L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando in profondità i modelli di business delle imprese, offrendo strumenti potenti per analizzare dati, automatizzare processi e personalizzare in modo sempre più sofisticato l’esperienza utente
a cura di Matteo Marini
Nel settore del gioco pubblico, l’AI rappresenta una leva strategica di innovazione –ma anche una sfida cruciale in termini di equilibrio e sostenibilità. Per le aziende del gioco, è già oggi uno strumento essenziale: consente di ottimizzare le dinamiche di ingaggio, prevedere i comportamenti dei giocatori, segmentare l’offerta, rilevare frodi e comportamenti anomali. Un potenziale enorme, che può aumentare l’efficienza operativa e la competitività. Tuttavia, un uso eccessivamente orientato alla massimizzazione di gioco e spesa può minare la sostenibilità dell’intero sistema, compromettendo nel tempo la fiducia degli utenti e l’equilibrio economico-sociale del comparto. Un caso emblematico? Libratus: l’AI sviluppata dalla Carnegie Mellon University, ha partecipato a un torneo di venti giorni di Texas Hold’em contro quattro giocatori professionisti. Dopo circa 120mila mani, Libratus aveva “vinto” l’equivalente di 1,7 milioni di dollari in fiches virtuali, grazie a una strategia in continua evoluzione e a una sorprendente capacità di bluff. I partecipanti hanno raccontato che “sembrava vedere le nostre carte”. Una dimostrazione impressionante, ma anche un campanello d’allarme: senza bilanciamento, l’AI può trasformare il gioco da esperienza competitiva a semplice simulazione di superiorità
algoritmica.
La sostenibilità, in questo contesto, non è solo ambientale o economica, ma relazionale e reputazionale: riguarda la capacità di costruire rapporti solidi e duraturi con gli utenti, evitando derive compulsive o manipolative. Un utilizzo responsabile dell’AI può diventare il fondamento di un sistema di gioco sano, protetto e trasparente, in cui la tutela del giocatore non è un vincolo, ma una risorsa. È quindi auspicabile che le aziende integrino nei propri sistemi di AI logiche che favoriscano il benessere dell’utente nel lungo periodo: strumenti di auto-limitazione, notifiche intelligenti, rilevamento precoce del gioco problematico, meccanismi di pausa attiva e interazioni che promuovano la consapevolezza. Ecco perché è fondamentale adottare un approccio basato sulla sostenibilità dell’esperienza utente e della relazione con il cliente. L’AI dovrebbe essere trasparente, controllabile e progettata per tutelare l’utente in modo duraturo, non solo nell’immediato. In pratica: l’AI deve sapere quando è
il momento di far comparire un popup che dice “Hey, forse è ora di una pausa!”. Perché un’esperienza sana oggi è l’unico modo per garantire una relazione sostenibile domani. Dal punto di vista normativo, i regolatori possono svolgere un ruolo strategico, includendo criteri di sostenibilità tra i requisiti minimi per l’autorizzazione o il mantenimento delle concessioni. Requisiti che potrebbero riguardare, ad esempio, la trasparenza dei modelli algoritmici, la capacità di identificare situazioni di rischio e la presenza di sistemi proattivi di protezione del giocatore. Un’integrazione di questo tipo sarebbe coerente con la funzione pubblica del gioco legale: offrire intrattenimento in un contesto sicuro, controllato e responsabile.
In sintesi, l’intelligenza artificiale può essere il motore di una nuova generazione di imprese del gioco: innovative, competitive, ma anche consapevoli. Perché nel lungo periodo, la vera intelligenza – non artificiale – è quella che sa prendersi cura dell’ecosistema in cui opera.
Matteo Marini si è occupato del settore del gioco legale negli ultimi 20 anni. Tra i fondatori del concessionario G.Matica – oggi Admiral Gaming Network - nel 2003, ne è stato presidente dal 2010 al 2013. Dal 2013 fino a dicembre 2022 ne è stato amministratore delegato. Nel periodo 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione dei concessionari Acadi, aderente a Confindustria SIT.
L’AUTORE
Intelligenza artificiale le nuove Muse dei videogiochi
a cura di Francesca Perri
Secondo uno studio del 2024 della Bain & Company, società di consulenza a livello globale in materia di Information Technology, “l’AI generativa sta guidando l’attuale ondata di innovazione”. L’espansione dell’AI generativa e, in particolare, i cosiddetti AI generated-contents, risultano essere il motore evolutivo dell’intero mercato dell’Information Technology e, più che mai, anche della complessa industry del videogame. Queste tecnologie trasformative se utilizzaste strategicamente, potrebbero consentire agli investitori e produttori privati un’accelerazione della loro efficienza operativa/ produttiva, in modo tale da render plausibili ipotesi di aumento di ricavi anche a breve periodo. Infatti, il Report Bain & Company evidenzia una previsione incrementale del 30 percento relativamente all’efficienza operativa e un margine di ricavi del 25 percento entro il 2027. Come abbiamo detto, il settore del videogame risulta essere uno degli ambiti in cui gli AI generated-contents possono offrire i loro migliori frutti sin da oggi. E in questa scia s’inserisce Muse, modello di AI generativa di ultima generazione,
L’avvocato Francesca Perri, partner di Tonucci & Partners, collabora con lo studio dal 2003. È specializzata in proprietà intellettuale e industriale, contrattualistica commerciale, media, spettacolo, giochi e scommesse, sport.
destinato ai videogiochi e realizzato dai progettisti della Microsoft Research Game Intelligence. Presentato come il primo World and Human Action Model (Wham), Muse è stato progettato per supportare i ricercatori e gli sviluppatori nella creazione di esperienze di gioco, generando ambienti e dinamiche basate su dati reali. Il prototipo Muse è stato lanciato lo scorso febbraio 2025, consente uno sviluppo di mondi virtuali estremamente complessi, con diverse tipologie di interattività nonché realizza sequenze di gameplay e azioni implementate da parte del controller.
Il modello Muse è ancora in fase prototipale e ha l’obiettivo di implementare l’espansione delle esperienze di gioco, nel pieno rispetto dei principi di Responsible AI, tra cui equità, affidabilità, sicurezza, inclusività e trasparenza. In un’ottica di ricerca, al fine di garantire la massima trasparenza, Microsoft ha consentito inoltre la distribuzione in open source di tutti i dati utilizzati per l’autoapprendimento in machine learning di Muse, come pure è stato messo a disposizione degli sviluppatori il codice realizzato per programmare il sistema di intelligenza artificiale.
Muse sarebbe dunque capace di rispondere adeguatamente a prompt dove le dinamiche del gioco, le interazioni tra il giocatore e ambiente virtuale, si combinano in maniera potente e rivoluzionaria.
Microsoft ha infatti sottolineato: “Ciò che distingue Muse è la sua comprensione dettagliata del mondo di gioco in 3D, incluse le dinamiche fisiche e le reazioni alle azioni dei giocatori. Questo permette al modello di generare un gameplay coerente e diversificato basato sull’AI, rappresentando un passo significativo verso modelli generativi che possano supportare i creatori di videogiochi”.
Un’altra peculiarità di Muse è la preservazione dei giochi classici, garantendo l’accessibilità di titoli su qualsiasi dispositivo. Considerata l’obsolescenza di hardware di una stragrande quantità di giochi classici, con AI generativa di Muse è possibile procedere ad un refresh dell’hardware rendendo nuovamente compatibili su qualsiasi dispositivo i giochi classici.
La portata rivoluzionaria del modello Muse è innegabile, verrebbe da dire che siamo in presenza di un videogame quasi interamente generato da AI ma, come la stessa Microsoft tiene a evidenziare nel suo video introduttivo, Muse è uno strumento di ultima generazione dell’industry del gaming a sostegno della creatività degli sviluppatori, esprime una creatività degradata e fondata sulla perimetrazione che gli stessi sviluppatori imprimono. Tale rassicurazione ha un impatto rilevante in termini di imputazione delle titolarità della proprietà intellettuale, laddove vi fossero.
l gioco è un’attività che ha sempre affascinato l’essere umano, sia come forma di svago che come occasione di competizione, o con speranza di vincite in denaro e guadagni inaspettati. Oggi, l’incontro tra il gioco, nelle varie forme, e il pubblico, è sicuramente agevolato e reso più fruibile grazie a una nuova e più moderna organizzazione delle strutture, sia nella parte più tradizionale, parliamo della classica “sala giochi”, con videogame, bowling e spazi dedicati a feste e compleanni, giochi virtuali e dinamici, sia per le significative ristrutturazioni della maggior parte delle sale bingo e la realizzazione, grazie alle recenti normative, delle sale dedicate, che hanno creato delle vere e proprie gaming hall, strutturate anche con ristorazione, area scommesse e spazi per seguire eventi sportivi.
Gira ormai aria di vacanza e tenendo conto della premessa di cui sopra, oggi proviamo a capire se gioco e turismo esprimano una reale interazione e se le persone giochino di più o di meno durante le vacanze.
Il primo pensiero va ovviamente alle sale giochi tradizionali, le sale “al mare” come da gergo di settore, che per esperienza anche diretta, sappiamo essere decisamente performanti e molto frequentate, soprattutto nella fascia serale.
Per quanto riguarda questa tipologia di offerta, siamo perfettamente in linea con lo spirito allegro e rumoroso delle vacanze, quindi va da sé che una scappata in sala giochi possa diventare quella cosa che normalmente non si farebbe, ma che, in questo contesto, rappresenta una tappa obbligata della serata.
Mettiamo sul piatto anche una predisposizione a spendere che normalmente non avremmo, in una logica di premio che ci si concede dopo
Tra gioco e turismo il business non va in vacanza
IL GIOCO È UN’ATTIVITÀ CHE
HA SEMPRE AFFASCINATO
L’ESSERE UMANO, SIA COME
FORMA DI SVAGO CHE COME
OCCASIONE DI COMPETIZIONE, O CON SPERANZA DI VINCITE IN DENARO E GUADAGNI INASPETTATI
a cura di Michele Bragantini
un anno di fatica: il gelato in più, una cena fuori dagli schemi e, perché no, il gioco.
Una considerazione diversa va fatta per le sale dedicate (slot e Vlt) e per i bingo, cioè per il gambling, evidentemente. In questo caso, è più rara la figura del giocatore occasionale, ma si può essere un punto di riferimento locale per il giocatore abituale, che si sposta dalla città, e che ha il desiderio di farsi una serata per esempio al bingo, secondo un’abitudine consolidata durante l’anno e magari per ritrovarsi con amici che si vedono durante il periodo delle ferie, da anni nello stesso posto.
Coerentemente con quanto abbiamo appena visto, possiamo individuare alcune attività, valide sia per la parte amusement che per il gambling, che strategicamente aumentino le possibilità di attrarre i clienti stagionali, premesso che va prima di tutto identificato bene il target, in modo da tarare le nostre azioni in maniera tale che vengano recepite ed abbiamo effetto. Ogni contesto geografico è diverso, determinando clienti diversi con aspettative, abitudini e capacità di spesa differenti.
Michele Bragantini si forma in marketing e business administration. Già Ad di un concessionario per la parte retail (bingo) e presidente di Optima Gaming Service, attualmente è uno degli amministratori di TSJ Holding . È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei centri commerciali in qualità di vicepresidente di due consorzi. Svolge attività di advisor sia per il gambling che per l’amusement, oltre che per brand del retail in generale.
Quindi, che fare?
Dedicare attenzione a promozioni come pranzi e cene, offerti nelle sale bingo, o alle promozioni sull’acquisto dei crediti di gioco (gettoni o card) a seconda del valore acquistato.
Curare la gestione dell’ambiente: più creiamo un ambiente accogliente e piacevole, più i nostri clienti ci visiteranno e si fermeranno nei nostri locali, incrementando ovviamente la spesa. Frequenza e permanenza, ricordate?
L’offerta di gioco sia completa e variata. Soprattutto nell’amusement, offrire giochi innovativi e in “anteprima” fa sicuramente la differenza.
Sempre per le sale Amusement: organizzare dei mini tornei utilizzando simulatori di guida o tradizionali giochi quali flipper, calcetti o piastre ad aria. Basta un premio scenografico come un mega peluche. Inoltre aiuta a raccogliere nominativi utilizzabili per attività di promozione future.
Per il gambling: dalla cena speciale offerta al Bingo all’aperitivo rinforzato con musica nelle sale dedicate, laddove possibile in uno spazio aperto, almeno due giorni alla settimana, promozionati nella sala durante la settimana stessa. Regalare cibo, anche nazional popolare, lascia sempre un ricordo positivo con un valore percepito alto. Un consiglio: studiare un sistema di distribuzione che non crei code, attese o confusione, rischio effetto boomerang.
Potremmo dire dunque che il gioco non va mai in vacanza, anzi ci va e continua a far giocare le persone, svolgendo la sua funzione primaria: farci scordare per un po’ le spiacevolezze e trasportandoci in nuove dimensioni. Per chi fa il nostro lavoro, in particolare durante l’estate e in località turistiche, questa dinamica non va dimenticata e la “mossa strategica” più importante è fare in modo che, soprattutto nei nostri locali, i nostri clienti si sentano quanto mai in vacanza e che il tempo che passano con noi sia la punta del divertimento della giornata.
Dimenticavo: buon lavoro, buone vacanze ce le augureremo a settembre!
a quando mi sono trasferita a Barcellona per concentrarmi di più sul mercato spagnolo e per gestire un soft landing della fiera nel suo nuovo ambiente locale, mi sono anche distanziata un po’ dagli eventi della riforma britannica e del Libro bianco. La riforma comunque avanza e me ne sono resa conto recentemente scoprendo della lettera aperta diretta a una parlamentare britannica in risposta a un’audizione dedicata alle risorse offerte ai giocatori vulnerabili e al finanziamento del terzo settore che offre servizi critici di supporto e terapia.
La lettera aperta, sottoscritta dai rappresentanti di varie organizzazioni senza scopo di lucro che conosciamo bene anche come espositori nella Zona del gioco sostenibile dell’Ice, protesta contro il linguaggio avverso usato dai principali testimoni durante la sessione parlamentare, che avevano criticato i contatti tra queste organizzazioni benefiche e il settore stesso che spesso contribuisce con un supporto finanziario, mettendo in dubbio l’integrità del lavoro svolto da loro.
Normalizzare il gioco
LA SFIDA PER LA SOSTENIBILITÀ
RICHIEDE DI ELEVARE IL LIVELLO DEL DIBATTITO ATTORNO A QUESTA INDUSTRIA, ATTRAVERSO LO STUDIO E LA RICERCA
nella Zona del gioco sostenibile, con domande se la nostra comunicazione fosse adeguata o se avremmo dovuto cambiare come si parla del gioco, dei rischi, delle condotte sane e di quelle meno sane, e dei possibili danni. Nel mio articolo precedente ho accennato a questo tema, considerando come la pubblicità fra poco ammessa in Italia possa contribuire a un nuovo, più creativo, modo di promuovere il gioco sano.
Le critiche si inseriscono in un clima più ampio e avverso che accompagna la riforma in genere e quella del finanziamento delle organizzazioni benefiche, che finora erano finanziate dai contributi volontari del settore stesso e adesso, come proposto dalla riforma, saranno finanziate dai contributi mandatori, stimati come una percentuale del ricavo lordo di gioco (Ggy, Gross Gaming Yield). La decisione però su chi riceve il finanziamento passerà probabilmente dall’istituzione indipendente che gestiva i fondi finora, Gambleaware, al Servizio Sanitario Nazionale (Nhs), considerato meno indipendente dal settore e sicuramente più opposto a qualsiasi contatto con il settore stesso.
Parte della critica espressa nella
lettera aperta si rivolge al carattere stigmatizzante sia del linguaggio che dei contenuti dei contributi dei tre accademici invitati a testimoniare, che hanno allertato contro “la normalizzazione” del gioco. Questo punto è interessante, perché è proprio attraverso questa normalizzazione, rispondono i firmatari della lettera, che si può educare il pubblico sui rischi del gioco e sui sintomi di un disturbo, promuovere le condotte sane e l’adozione degli strumenti di gestione e di supporto. La demonizzazione del gioco d’azzardo amplifica invece lo stigma, danneggiando il settore, prevenendo la cooperazione tra i suoi vari attori e ostacolando l’auto-identificazione dei rischi da parte dei giocatori stessi e la loro volontà di cercare aiuto.
Un paio di anni fa, il tema del linguaggio del gioco responsabile era emerso durante le discussioni svolte all’Ice
Abbiamo scelto questo tema come uno dei soggetti della ricerca scientifica fondata dall’Ice Research Institute e svolta da un gruppo di accademici associati con l’Università Autonoma di Barcellona. Analizzando le rappresentazioni culturali e mediatiche, la ricerca proporrà azioni concrete che permettano di mitigare lo stigma e i miti negativi legati al gioco, normalizzando l’uso degli strumenti di auto-controllo e delle risorse d’aiuto, come gli strumenti di prevenzione o auto-identificazione anticipata del problema del gioco prima che diventi grave e costoso da trattare. Questa ricerca è una delle tre già selezionate per usufruire dei fondi messi a disposizione annualmente dall’Ice, con i contributi di Fira Barcellona, per costruire un’eredità della fiera al di fuori del suo impatto puramente economico, crescendo la conoscenza degli impatti più ampi del settore nella società e tra i consumatori.
Per più informazioni su tutte le ricerche finanziate, invito tutti a visitare il sito web: https://www. icegaming.com/ice-research-institute.
Ewa Bakun | Direttore delle strategie sui contenuti per Clarion Gaming dal 2018, è nel gruppo da oltre 13 anni, dove ha ricoperto i ruoli precedenti di head of content, event director focalizzati sul gaming e di programme manager.
a cura di Ewa Bakun
li Oxford debate sono una goduria. All’Igx di Londra hanno messo in campo questa tesi: “Le aziende del gaming devono investire ora in Ar, Vr e AI design per raccogliere i frutti in futuro”. Chi potevano trovare di talmente incosciente da dibattere in favore del no? Il sottoscritto, ovviamente. Ecco il mio opening statement
“Signore e signori, e lo spirito di Christopher Hitchens. Eccomi qui per convincervi di due cose molto semplici. 1. Il design guidato da Vr, Ar e AI non è affatto ‘grande’ oggi. 2. Indipendentemente da ciò che porterà il futuro, non dovreste investirci seriamente adesso. Cominciamo da Ar e Vr. Il mondo, semplicemente, le ha rifiutate. Inseguire il Metaverso ha quasi ucciso Meta. Apple Vision Pro? Probabilmente il più grande flop della storia di Apple. Google Glass? Il momento più imbarazzante di Google. Mentre i giganti della tecnologia spendevano miliardi per ridefinire la comunicazione, il mondo reale sceglieva altro. I messaggi vocali. Semplici, stupidi, asincroni. È questo il mondo in cui viviamo. I vostri figli, i vostri colleghi, ne mandano a centinaia ogni giorno, mentre i visori Oculus prendono polvere. E allora, prima di preoccuparvi della Vr, una domanda: i vostri clienti possono inviare un messaggio vocale al vostro supporto? Quella sì che sarebbe una miglioria Ux concreta. Anche se credete che Vr e Ar avranno un ruolo un giorno… cosa dovreste fare ora? La mia risposta è: niente. Finché Apple, Meta, Sony o Google non sanno dove stanno andando, come potete saperlo voi? Non c’è direzione. Non c’è standard. Non c’è piattaforma vincente. Non
Meglio tardi che m.ai
c’è adozione di massa. Immaginate di essere negli anni ’20 del Novecento. L’alba dell’aviazione. Qualcuno costruiva aerei con le ali. Altri disegnavano dirigibili. Certo aveva ragione chi diceva che il trasporto aereo era il futuro, ma un sacco di loro hanno investito sui dirigibili.
Vi racconto una storia. Quando Zuckerberg presentò la prima ‘demo’ del Metaverso… vi ricordate cosa facevano gli avatar? Giocavano a poker. Meta ha speso 46 miliardi per una visione di un poker in realtà virtuale. PokerStars ha lanciato PokerStars Vr nel 2018 su Steam, Meta Quest, Playstation. E cinque anni dopo? È ancora là, in free-toplay. Intanto Stars ha perso l’80 percento del suo mercato a soldi veri a favore di GgPoker. È colpa della Vr? No, ma vi assicuro: in tanti pensavano che la realtà virtuale fosse ‘il futuro’. È stata una delle distrazioni fatali.
Marco Trucco | Nato a Torino nel 1974, è uno dei pionieri del poker online. Dal 2010 a oggi ha guidato le operazioni online di diversi gruppi, tra cui Everest Poker, Eurobet, PokerStars e fino a giugno 2023 GGPoker. Ora è chief marketing officer del gruppo Immense Group (ex Videoslots).
nare un cliente francese che vuole piazzare con Siri una scommessa vocale su una squadra turca dal nome impronunciabile. Il risultato? Le comiche. E un incubo di compliance Quindi: conviene alle aziende del gaming investire ora in AI speculativa per l’Ux? Anche se credete che un giorno sarà utile… è il momento giusto? Risposta: ancora no. Perché avete tempo. LeoVegas è stata la prima a puntare sul mobile. Se nel gaming davvero contasse essere i primi sul mercato con innovazioni rilevanti, dovrebbero essere leader assoluti. Non lo sono. Sono un operatore rilevante, certo. Ma non dominano il mercato neppure nella loro Svezia. Tutti gli altri li hanno raggiunti. Nessun operatore è fallito per non aver adottato il mobile abbastanza presto. Bet365 non ha inventato il live betting, né il cash out, né il build-a-bet. Eppure sono i numeri uno nello sportsbook globale.
Inoltre, la retorica del ‘testare, fallire, imparare, testare di nuovo’ nel nostro settore non funziona. Lanci una feature sbagliata? Multa. Una nuova release ti incasina i trigger del Rg? Sospensione più un audit che ti blocca la roadmap per sei mesi.
I marketing Mba sono dei lavaggi del cervello in cui vi raccontano la storia dei fallimenti di Kodak e di Blockbuster almeno una dozzina di volte. C’è il Ceo ottuso, il nemico dell’innovazione, e c’è il Cmo visionario e incompreso. Ma per ogni Blockbuster, ci sono cento aziende morte di innovazione prematura. Aziende che inseguivano ideali invece che clienti.
Passiamo all’AI applicata all’Ux. Cortana. Siri. Alexa. Provate a immagi-
Nessuna azienda del gaming ha la capacità di sviluppare tecnologia fondamentale e innovativa. Il gaming usa la tecnologia, non la crea. Il cliente del gaming vuole l’innovazione solo a parole (fidatevi). Quindi non abbiate né fretta né paura di restare indietro.
Siate curiosi ma non distraetevi. E votate no.”
a cura di Marco Trucco
a vita a volte sa e può sorprenderti. Farti cambiare casa, città e pure lavoro. Ma l’importante è portare sempre con sé il proprio modo di essere, ovunque si vada e qualunque cosa si faccia, senza tradirsi mai.
Lo sa bene Günther Rohregger, ex falegname ed ex maestro di sci, nato in Alto Adige nel 1980, che dopo un incontro fatale sulle sue nevi con una ragazza di nome Iris decide di lasciare tutto e di trasferirsi a Roma, e di diventare un mastro gelataio.
Tanta passione, tanto studio e la gavetta nelle gelaterie-pasticcerie dei suoceri, e quindi, nel tempo, la decisione di aprirne una tutta sua, nel 2014.
Locali che man mano sono diventati tre nella Capitale, sotto l’insegna “Gunther gelato italiano” - al Mercato centrale, a piazza Sant’Eustachio e a via dei Pettinari -, e con i quali ha conquistato i “due coni” (il massimo è tre) nella “Guida gelaterie d’Italia” del Gambero rosso, a riprova del continuo lavoro sulla qualità che il maestro altoatesino porta avanti nelle sue gelaterie. Un impegno quotidiano, che racconta
Günther Rohregger
Il gusto del ricordo
a cura di Francesca Mancosu
lui stesso.
Come si è avvicinato alla creazione di gelati artigianali?
“Mi sono avvicinato in maniera molto spontanea. Sono cresciuto sulle montagne dell’Alto Adige dove la natura, l’artigianalità, il rispetto dell’ambiente sono valori importanti che portiamo con noi dalla nascita. Quando mi sono avvicinato al mondo del gelato non conoscevo altro modo se non questo.”
Come mai ha deciso di aprire le sue gelaterie a Roma?
“Per amore. Ho conosciuto mia moglie in Alto Adige: io facevo il maestro di sci e lei aveva una gelateria a Roma. Il resto è storia!”
Quali sono i segreti e le caratteristiche principali del suo gelato?
“Il segreto sta nella scelta delle materie prime: senza degli ingredienti di estrema qualità è impossibile realizzare un gelato di qualità. Ad esempio io pongo moltissima attenzione anche all’acqua con cui realizziamo i sorbetti alla frutta: l’acqua delle Dolomiti di Fonte Plose. Le caratteristiche principali sono il giusto bilanciamento tra gusti classici della gelateria italiana e gusti geniali. Mi piace proporre gusti puri con cui tutti noi siamo cresciuti, che suscitano un ricordo: fragola, stracciatella, zabaione, diverse tipologie di cioccolato, crema ... e poi proporre gusti innovativi frutto di prove ed esperienze.”
Quali sono i gusti più particolari che ha creato e quelli più amati dai suoi clienti?
“Sicuramente tra i più particolari creati ci sono: latte di bufala e pepe rosa, un gelato dove grassezza e speziatura creano un incredibile equilibrio; cioccolato e gorgonzola, un gioco continuo di sapori e temperature. Ultimo, ma non per importanza, il pino mugo: una passeggiata tra i boschi della mia terra di origine. I gusti più amati probabilmente sono lo zabaione, che realizziamo veramente come una volta con Marsala Florio e Rhum, in estate l’idea di mojito con menta, lime e zenzero, e i cioccolati. Cioccolato e gorgonzola e pino mugo invece sono due gusti che dividono: o li odi o li ami alla follia!”
E il suo?
“Sono molto legato al pino mugo. È il gusto del ricordo.”
Con un cucchiaino di gelato al pino mugo ci si ritrova tra i profumi dei boschi altoatesini, dove Günther Rohregger è nato e cresciuto, e ha poi saputo portare nella Capitale il rigore e la qualità della sua terra d’origine. Ex maestro di sci, ha trasformato la passione per il gelato in un progetto che oggi conta altri due indirizzi: a piazza Sant’Eustachio e all’interno del Mercato Centrale di Roma. Materie prime di altissimo livello sono alla base di un gelato equilibrato e leggero, dove ogni dettaglio è studiato, a
partire dall’acqua pura di montagna. Tra i gusti iconici, il pino mugo, per l’appunto, e la ricotta stregata con liquore Strega, cioccolato fondente e scorze d’arancia, affiancati dai grandi classici come zabaione al marsala e cioccolato fondente Criollo. | sorbetti alla frutta, senza latte né grassi, sono freschi e gustosi. Non mancano semifreddi, biscotti e dolci che omaggiano l’Alto Adige. Servizio cordiale e attento alle scelte di ogni cliente.
LA VALUTAZIONE DELLA GUIDA GELATERIE D’ITALIA 2024 DEL GAMBERO ROSSO
A MOTOGP ESPORT CHAMPIONSHIP LA SFIDA RIPARTE
nche quest’anno sarà la Milan Games Week, a novembre, a incoronare il campione di MotoGp esport Championship. E chissà se l’edizione 2025 (che si gioca sempre sul titolo MotoGp, edizione 2025, sviluppato e distribuito da Milestone) riuscirà a replicare la Global Series dello scorso anno, che ha visto una delle migliori prestazioni esport degli ultimi tempi grazie al pilota britannico Jack Hammer4658, che ha recuperato uno svantaggio di 24 punti sull’italiano danielealoè26 prima del round finale, vincendo tutte e tre le ultime gare e conservando il titolo conquistato nel 2023. E sarà proprio il pilota virtuale britannico, due volte campione del mondo, all’inseguimento del record dell’italiano Trast73 (tre volte campione, nel 2017, nel 2018 e nel 2021), il nome da battere anche in questa edizione. Negli ultimi otto anni la dinamica serie ha celebrato 37 sfide online, 11 eventi in loco e 16 eventi virtuali. Sfide che hanno portato a numeri notevoli: 206 milioni di visualizzazioni video, 811 milioni di impression e 24,7 milioni di interazioni su diverse piattaforme social. E il 50 percento del suo pubblico ha un’età compresa tra i 13 e i 24 anni, a dimostrazione del fatto che sta attirando un pubblico nuovo e più giovane verso questo sport.
La competizione è organizzato da Dorna Sports, la stessa società che detiene i diritti commerciali del campionato Moto Gp. A partire dal 2024, l’organizzazione e la produzione dell’evento sono realizzate in collaborazione con Lvp (del gruppo Mediapro Group), una delle principali realtà mondiali in ambito esports, nota per l’organizzazione di compe-
tizioni basate su League of Legends, Valorant, Fc 25 (con i campionati professionistici Superliga, in Spagna, la Liga Master Flow, in Argentina, e la División de Honor Telcel, in Messico, e infine Cs:Go e Free Fire in Spagna e America Latina.
Il formato del MotoGp esport Championship 2025 è stato modificato rispetto alle edizioni precedenti. Quest’anno saranno quattro le sfide online che ridurranno la concorrenza a una selezione di 30 nomi, di cui 15 provenienti dall’Europa e 15 dal resto del mondo. Da questa selezione, ogni team esport MotoGp avrà la possibilità di scegliere un giocatore che lo rappresenti nella sfarzosa Global Series, una sfida a eliminazione diretta di tre round, in cui 11 finalisti di 11 team diversi si sfideranno per diventare il campione di MotoGp esport 2025.
selezione Pro Draft basata su 4 sfide online. I giocatori che avranno ottenuto più punti dopo l’ultima sfida verranno classificati per la selezione Draft.
Altra novità di quest’anno consiste nel fatto che i dettagli (il pilota “avatar” da usare e il circuito in cui correre) della prima sfida online (che si terrà tra il 2 e il 6 luglio) saranno decisi tramite votazione sui canali social di MotoGp esport. Le sfide successive sono in programma dal 16 al 20 luglio, dal 13 al 17 agosto, e dal 20 al 24 agosto. Le tre sfide finali della Global Series sono già in calendario per il 19 settembre, 31 ottobre e, come detto, 28 novembre, durante la Milan Games Week.
Non si compete solo per la vittoria finale, ma anche per poter assistere a qualche gara dell’edizione 2025 della MotoGp, visto che ogni giocatore che totalizzerà un solo giro in ogni sfida online parteciperà a un’estrazione per vincere biglietti per alcune delle gare rimanenti da qui alla fine della stagione.
Ma i migliori, come detto, proseguiranno la loro corsa e potranno sfidare i campioni nei round successivi.
Dei tre round della Global Series i primi due saranno eventi virtuali, in cui i giocatori si sfideranno da casa, mentre il terzo e ultimo round, come nel 2024, si svolgerà in concomitanza con la Milan Games Week, a novembre 2025, con la città italiana che assisterà all’incoronazione del nuovo campione di esport MotoGp, che come da tradizione tornerà a casa con uno degli ultimi modelli di Bmw (per il secondo c’è una moto e un notebook per il terzo).
Si compete su piattaforme Sony PlayStation, Xbox e Pc in una
Questo il palmares della MotoGp esports championship aggiornato al 2024: Trast73 (2017), Trast73 (2018), AndrewZH (2019), Williams_ Adrian (2020), Trast73 (2021), Adriaan_26 (2022), Jack Hammer4658 (2023), Jack Hammer4658 (2024).
Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports
www.gioconews.it
a cura di Daniele Duso
Jack Hammer4658, campione Moto Gp esport 2024
Da uno dei più attivi produttori di giochi in Italia, ovvero San Remo Games, arriva un nuovo multigioco che promette un’esperienza unica e a dir poco epica.
GRAFICA ›› 18,5 /20
Una slot bella, e lo diciamo subito. Gradevole già a prima vista, anche grazie alle sue ambientazioni molteplici che spaziano dai temi storici, al mito, al Fantasy puro. Senza ricorrere a chissà quali artifici o effetti speciali, la slot si distingue comunque in tutti i singoli giochi per una scelta di simboli accurata e ricca di colori, con una massima reso, grazie anche a un ottimo hardware.
AUDIO ›› 19 /20
Anche nelle sonorità questa slot si fa particolarmente apprezzare, proponendo delle musiche di fondo sempre piacevoli e coinvolgenti, senza mai stancare o annoiare il giocatore. Anzi, al contrario, è proprio grazie alla componente audio che si ottiene il trasporto totale nell’esperienza proposta da ogni titolo e da ogni ambientazione.
GIOCABILITÀ ›› 18,5 /20
Abbiamo a che fare con una slot multigioco con sette titoli diversi, e qualche “chicca” in grado di stuzzicare anche i giocatori più esigenti. Mettendo insieme giochi vari come: “Itaca”, “Il ladro”, “Barone Rosso”, “Vampire Night”, “Napoleone e Giuseppina” e un grande classico come “Cherry Slot”. Offrendo così un mix vario e sicuramente vincente. In tutti i casi si tratta di una slot 5 rulli per 3 con possibilità di frammentare il “bet”
SUPER HERO
Un multigioco epico ma innovativo
LA SCHEDA
NOME_ Super Hero
PRODUTTORE_ San Remo Games / Mpm Service
DATA OMOLOGAZIONE_ aprile 2025
SPECIFICHE NORMATIVE_ comma 6a del Tulps
CICLO_ 28.000 | PAYOUT_ 65%
in 25,50,100,200 o 300. In tutti i giochi l’esperienza è varie e divertente grazie ai vari bonus che intervengono in campo, con il pezzo forte rappresentato dalla nuova Itaca, che oltre a proporre un bonus omonimo, offre anche gli altri due bonus “Polifemo” e “Sirene” in aggiunta a quello di base “Coin Up”.
PRESTAZIONI ›› 19 /20
In un momento in cui il mercato generale delle Awp si trova in crisi profonda con i ricambi che viaggiano al mimino storico, questa slot – come del resto accade spesso per i prodotti di San Remo Games – riesce a farsi notare, sia dai giocatori che, di conseguenza, tra i gestori. Riscuotendo grande interesse fin dal suo debutto. E se il buongiorno si vede dal mattino, il resto va da sè.
BUDGET ›› 19 /20
Oltre alla convenienza intrinseca di ogni prodotto multigioco, in grado di unire cinque slot in una, in questo caso la convenienza è insita anche nell’alto grado di affidabilità garantito dai prodotti della casa produttrice, oltre alla robustezza e durabilità che li contraddistinguono. E la convenienza aumenta ulteriormente tenendo conto del rapporto qualità/ prezzo qui esaltato da un hardware di alto livello.
IL NOSTRO GIUDIZIO
di Vincenzo Giacometti
Scoprila qui:
Una slot piacevole, divertente e “fresca”, in un mercato già più che saturo e in qualche modo stanco. Ma che ancora offre spazio per creare qualcosa di buono, come ha fatto anche questa volta il team di San Remo Games.
GRAFICA
Un nuovo assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale, progettato e realizzato interamente in Italia per offrire supporto immediato, intelligente e continuativo ai clienti finali nei segmenti Awp, Novocash e servizi Admiral Pay.
Tutto questo è Easy Assist, presentato da Novomatic Italia: pensato per semplificare l’esperienza utente e al tempo stesso ottimizzare le risorse interne, rappresenta una vera evoluzione nei servizi digitali rivolti al mondo retail. Il chatbot, attivo 24 ore su 24 su WhatsApp, è accessibile in modo semplice e immediato scansionando un Qr code oppure scrivendo direttamente al numero dedicato: +39 349
NOVOMATIC ITALIA Easy Assist, l’evoluzione dell’assistenza virtuale
647 8920.
Una volta avviata la conversazione, l’utente è guidato attraverso un sistema di opzioni a tendina che permettono di selezionare la categoria di
interesse – tra apparecchi Change, Ricambi, Schede di gioco Awp e servizi Admiral Pay – e successivamente approfondire in modo dettagliato le richieste, fino alla loro risoluzione. La struttura modulare e verticale del percorso consente di individuare rapidamente le risposte, in completa autonomia.
Sviluppato dal team di produzione di Rimini, Easy Assist è progettato per una futura integrazione con un motore di intelligenza artificiale che consentirà di apprendere nozioni, affinando costantemente i contenuti grazie all’interazione con gli utenti e fornendo risposte sempre più pertinenti, coerenti e tempestive.
Dal 27 giugno al 27 settembre la Gamec - Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo e Brightstar promuovono sei appuntamenti speciali alla scoperta di alcuni luoghi storici e iconici della città di Bergamo lungo il percorso espositivo della mostra Seasons di Maurizio Cattelan.
L’itinerario di visita si snoderà tra le quattro sedi del progetto – la Gamec, l’Ex Oratorio di San Lupo, il Palazzo della Ragione e la Rotonda dei Mille –, estendendosi ad alcuni dei quartieri più noti della città, da Borgo Pignolo a Città Alta, fino al centro storico moderno di Città Bassa. Un
“Il conseguimento di queste certificazioni rappresenta un momento di orgoglio per il nostro team e rappresenta una chiara conferma dei significativi progressi compiuti nel rafforzamento del nostro approccio alla sicurezza. Questi riconoscimenti riflettono i progressi compiuti e confermano l’impegno costante di Amusnet nel proteggere i nostri clienti e le no-
BRIGHTSTAR
Alla scoperta di Bergamo e dell’arte di Cattelan
percorso che intreccia arte contemporanea, contesto urbano e riflessione sociale, e che offre l’opportunità di guardare la città con occhi nuovi, di rallentare il passo e di leggere, attraverso l’arte, le trasformazioni che la attraversano.
Due le proposte di visita, una per
AMUSNET
Un’eccellenza certificata nella sicurezza delle informazioni
stre attività con i più elevati standard di sicurezza”.
Così Stoyan Popov, chief information security officer di Amusnet, festeggia il completamento con successo, da parte dell’azienda, dell’audit per il rinnovo della certificazione Iso 27001:2022 (esteso per i prossimi tre anni) e il conseguimento della certificazione Iso 27017:2015.
Un doppio riconoscimento che testi-
adulti e una pensata per famiglie con bambini dai 6 anni, durante le quali i partecipanti, accompagnati dalle educatrici museali della Gamec, guide turistiche della città, potranno vivere un’esperienza condivisa nello spirito del progetto Il Biennale delle Orobie - Pensare come una montagna, che mette in connessione arte, territori e comunità.
monia la maturità del sistema di gestione della sicurezza delle informazioni (Isms) di un fornitore leader, riconosciuto a livello globale per l’offerta di prodotti e soluzioni innovative ad alte prestazioni nel settore del gaming e l’efficacia dei controlli in atto per proteggere i dati di clienti e partner negli ambienti cloud. Questo risultato, sottolineano dall’azienda, è “la conferma del costante impegno di Amusnet nel mantenere standard di sicurezza informatica eccezionali e rafforza ulteriormente il nostro ruolo di partner affidabile e leader nella fornitura di prodotti e servizi sicuri nel settore dell’iGaming”.
Come infine il re Edipo potè sciogliere il suo rebus
a cura di Riccardo Zerbetto (seconda parte)
el numero di giugno della rivista Gioco News avevamo iniziato a parlare, traendo spunto dal ciclo delle rappresentazioni tragiche che si svolge a Siracusa nel teatro greco, delle vicende di “Edipo re”, che si concludono con “Edipo a Colono” nel quale lo stesso Sofocle, prima di morire, ci consegna un epilogo che si apre a un radicale capovolgimento (reversal) del destino tragico: attraverso il processo del disvelamento, coerentemente alla logica apollinea per la quale “la verità vi farà liberi” (nel nostro caso la confessione del parricidio) anche Edipo inizierà un processo di riappropriazione delle sue colpe che lo condurrà finalmente al bosco sacro alle Eumenidi nei pressi di Atene dove, lui maledetto e fonte di sventure (la peste) diviene uomo di benedizione in quanto le sue ossa, come patrono, avrebbero tutelato la città.
Da questo punto ripartiamo per sottolineare che, nonostante il tratto impulsivo del personaggio, è innegabile il processo di affinamento maturativo della personalità che fa dire allo stesso Edipo: “a sapermi accontentare mi hanno insegnato le sofferenze e il lungo tempo che ho vissuto e infine la nobiltà della mia indole”. Abbiamo quindi la possibilità di vedere nel paradigma edipico la storia di un uomo che accetta di perseguire sino alle estreme conseguenze il
“conosci te stesso”, detto che campeggiava sul tempio di Apollo a Delfi e che nessun mortale ha esplorato come il nostro eroe della conoscenza interiore, un paradigma emblematico per ciascun uomo che intraprende il suo descensus ad inferos, il percorso conoscitivo delle parti rimosse della personalità, delle parti dell’Ombra, senza le quali è comunque impossibile accedere a livelli più integrativi del sé. Al di là detta trama narrativa, il significato del “complesso edipico” viene considerato da Freud come quello squilibrio tra un invischiamento affettivo con la figura materna e che spesso riscontriamo anche nei casi di dipendenza da sostanze o “comportamentali” come il gioco d’azzardo, nelle quali non raramente è dato riscontrare questo fattore accompagnato da una relazione problematica con la figura paterna, sia perché assente o marginale come anche perché autoritaria e, in qualche modo. La possibilità di “superare questo complesso” non si rivela facile e anzi è frequente riscontrare come anche nelle relazioni adulte possano permanere tratti riconducibili a un permanere di questi aspetti sintetizzabili in una prevalente “autoindulgenza” e inclinazione al “principio del piacere” (come
direbbe Freud) che coesiste con una resistenza-opposizione al “principio di realtà” rappresentato da dovere e dall’adeguamento alle norme sociali. Abbiamo dato spazio a questa vicenda anche in relazione al tema della “facile conquista del potere” attraverso la soluzione di un rebus (come può avvenire in alcuni “giochi”) salvo che questo successo può rivelarsi caduco e non duraturo se tratti problematici della personalità non vengono “elaborati” attraverso un percorso di consapevolezza che può risanare delle vicende difficili vissute nell’infanzia e che vengono “rimosse” anziché essere oggetto di una più attenta, anche se a volte faticosa, processo di rivisitazione adulta.
Alla vicenda di Edipo viene associata quest’anno anche quella di Elettra che rappresenta un “doppio asimmetrico” al femminile del “complesso edipico” che si presenta quando il figlio non è di genere maschile ma femminile, anche se questa inversione non è del tutto simmetrica e che, per inciso, fu elemento di contrasto tra Freud e Jung.
Riccardo Zerbetto | È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.
L’AUTORE
Gustave Moreau, Edipo e la sfinge , 1864 (particolare)
ARRIVA LA NUOVA COLLEZIONE TV QNED EVO AI
L g Electronics lancia la collezione 2025 di Tv Qned Evo Ai, che integra alcune novità tra cui l’uso dei processori ad alte prestazioni delle serie α9 e α8, l’utilizzo della tecnologia MiniLed e della tecnologia True Wireless 4K 144 Hz, e la certificazione del 100 percento del volume colore. Lo Zero Connect Box trasmette video in 4K fino a 144 Hz per offrire una qualità di immagine eccellente e fluida sia con i contenuti di intrattenimento sia con quelli gaming. Anche la collezione 2025 Qned Evo Ai è provvista dell’apprezzatissimo sistema operativo webOs che offre un’interfaccia veloce e intuitiva e contenuti personalizzati grazie alle sue straordinarie funzionalità di intelligenza artificiale. Il programma webOs Re:New garantisce quattro aggiornamenti della piattaforma per cinque anni per renderla sempre più sicura e in linea con le esigenze degli utenti. Lg infatti lavora costantemente per realizzare collabo-
razioni e partnership con i più amati servizi di contenuti, streaming e cloud gaming per offrire un’offerta di intrattenimento completa e versatile. Una delle più collaborazioni più recenti, per esempio, riguarda l’integrazione dell’app di Xbox all’interno di Lg Gaming Portal che consente agli utenti abbonati al servizio Game Pass Ultimate di giocare in streaming ai propri titoli Xbox preferiti direttamente su Tv, senza necessità di una console esterna. La vocazione gaming della collezione Qned si conferma anche nel 2025 grazie a un refresh rate di 144 Hz in 4K con Vrr e Amd FreeSync Premium, che elimina qualunque problema di tearing o stuttering. Inoltre le 4 porte Hdmi 2.1 e la disponibilità sulla Game Dashboard della funzione Game Optimizer, che consente di selezionare e passare rapidamente tra i vari preset di visualizzazione, rendono l’esperienza di gioco sui nuovi TV incredibilmente semplice e dinamica.
UN GIOCO PER COSTRUIRE CONSAPEVOLEZZA
Polimi Graduate School of Management annuncia il lancio della EcoCraft Challenge, l’iniziativa che unisce creatività, gioco e consapevolezza per sensibilizzare ed educare sui temi ambientali e dell’impatto sociale. Ispirata alla natura libera e aperta del celebre videogioco Minecraft, la challenge invita i partecipanti a immaginare e costruire una città in linea con gli obiettivi di sostenibilità economica, sociale, spaziale, politica e ambientale. Attraverso la challenge, la Business School del Politecnico di Milano of-
fre ai partecipanti l’opportunità di progettare città sostenibili, sperimentare soluzioni innovative e comprendere l’impatto delle loro scelte. Ogni costruzione realizzata diventa un tassello fondamentale per un mondo più equo e consapevole. A valutare le città del futuro sarà una giuria composta da esperti di Polimi GSoM. I 5 progetti più innovativi saranno presentati al pubblico durante un evento speciale il 13 settembre 2025 presso il Campus Navigli di
Polimi Graduate School of Management. Tra questi, uno sarà proclamato vincitore assoluto della EcoCraft Challenge. Inoltre, verranno assegnati cinque premi speciali, uno per ciascuno dei criteri di sostenibilità.
L’EVOLUZIONE DEI MOUSE
S teelSeries annuncia l’arrivo dei mouse da gioco Rival 3 Gen 2 e Rival 3 Wireless Gen 2. Basandosi sull’eredità dei mouse di gamma originali, che hanno debuttato nel 2013, la nuova generazione segna un’evoluzione dell’apprezzata serie Rival 3, offrendo velocità di alto livello, prestazioni inedite e durata a un prezzo incluso nella categoria “lusso accessibile”. Realizzati per garantire versatilità e durata, i Rival 3 Gen 2 e Rival 3 Wireless Gen 2 garantiscono una maratona di prestazioni nel mondo dei mouse da gioco, con un design collaudato che si avvale di interruttori meccanici di precisione garantiti per 60 milioni di clic. La velocità è fondamentale e la latenza di clic ultra-ottimizzata di 1,35 ms (con cavo) e 1,9 ms (wireless), unita ai veloci sensori ottici TrueMove - sviluppati in collaborazione con PixArt - e ai piedini in politetrafluoroetilene al 100 percento per una scorrevolezza ottimale, garantiscono una reattività istantanea e una perfetta accuratezza dei pixel.
Betting at the crossroads between old and new challenges
Charles Mizzi, Ceo of the Malta Gaming Authority, analyzes the evolutions in the sports betting sector
by Carlo Cammarella
How is the world of sports betting changing? What are the new frontiers and above all the behavioral differences between old and new generations of bettors? Nowadays it is impossible to talk about this topic without considering new technologies, such as artificial intelligence, and without thinking about new sectors, such as electronic sports. How is the market evolving and above all what direction is it taking? We talk about it with Charles Mizzi, Ceo of the Malta Gaming Authority, the gaming regulatory body on the Mediterranean island.
In the last edition of the Sbc Malta the Next-Gen Sports Betting took place, where there was talk of sports betting. How important was this event to take stock of the situation?
“We recognise the value of such discussions in exploring the evolving dynamics of the sports betting sector. Industry events like Sbc play an important role in bringing stakeholders together to exchange ideas, examine emerging trends, and address the challenges shaping the future of betting. As the Malta Gaming Authority (Mga), we remain committed to ongoing dialogue with the industry and to ensuring that our regulatory approach continues to reflect the changing landscape.”
Recently, how have the behavior of bettors in Malta changed and how much have new technologies influenced this?
“We have observed a noticeable shift in the behaviour of bettors using the Malta licence, a development closely tied to the rapid pace of technological advancement and evolving user expectations. Bettors today are far more data-driven and digitally savvy. There’s a clear preference for convenience, personalisation, and instant access, which has led to a significant increase in mobile betting and the use of in-play markets.
The widespread use of smartphones, along with Ai-powered algorithms and predictive analytics, has changed the way people engage with platforms.
Bettors now expect real-time data, faster withdrawals, and a seamless user experience. Social media has also emerged as a key influence, with crowd-sourced insights and betting influencers shaping decision-making more than ever before.
From our perspective, this shift has raised the bar for operators to offer more intelligent and responsive platforms while also increasing the importance of robust integrity and compliance frameworks to keep up with the speed and complexity of these changes.”
New technologies are reshaping the sports betting landscape. What role is artificial intelligence playing in this?
“Artificial intelligence is playing a critical role in the fight against match-fixing. Ai systems can analyse vast volumes of betting data in real-time to detect anomalies in account holder behaviour, such as unusual stake sizes, bet timing, or betting on different markets, which may signal attempts to manipulate outcomes.
Moreover, Ai can track irregular odds movements across multiple operators. If odds shift in a way that doesn’t align with the natural progression of a sporting event, this may signal that insider information is being acted upon. These insights can help teams identify suspicious patterns early, potentially linking them to individuals or networks involved in fixing attempts.
While Ai contributes to a more streamlined user experience, its most impactful role lies in enhancing monitoring systems that safeguard the integrity of sports.”
What are operators doing to attract new generation of bettors?
“The new generation of bettors brings with it a distinctly different set of expectations – tech-savvy, socially connected, and drawn to fast-paced, engaging experiences. To attract and retain this audience, operators are shifting their strategies significantly.
Many are investing in mobile-first platforms with sleek, intuitive interfaces, reflecting the habits of users who predominantly bet via smartphones. There’s also a strong focus on in-play betting, instant cash-
La Valletta, Malta
outs, and the availability of a variety of markets that cater to the demand for quick outcomes and constant action.
In addition, operators are incorporating more gamified elements, such as challenges, leaderboards, and loyalty rewards, to boost engagement. Content is also playing a central role. Platforms are increasingly offering statistics, highlights, and influencer-driven content to build communities around betting.
Social responsibility also plays an important role. Younger bettors are more aware of ethical concerns, so operators are putting more emphasis on responsible gambling tools and transparent practices to build trust with this generation.”
What are the differences between old and new generation?
“The differences between the older and newer generations of bettors are quite pronounced, especially in terms of behaviour, preferences, and expectations.
Older generations were more accustomed to betting in physical shops or through desktop platforms. In contrast, the new generation prefers mobile-first solutions, placing bets via apps while on the go and engaging with platforms that offer speed, convenience, and instant results.
Traditional bettors tended to focus on pre-match markets and major sporting events. Today’s generation leans heavily toward in-play betting, a variety of markets, and quick outcomes. They are drawn to the excitement of real-time action and dynamic odds that shift during play.
Traditional bettors tended to focus on pre-match markets and major sporting events. Today’s generation leans heavily toward in-play betting, a variety of markets, and quick outcomes. They are drawn to the excitement of real-time action and dynamic odds that shift during play.
Previous bettors often relied on personal knowledge or printed media. The newer generation uses data-driven insights, social media, and influencer content to guide their decisions, making them more engaged and influenced by digital communities.
evolve rapidly”.
There is a lot of talk about e-sports and betting related to electronic sports. Could this also be a new frontier?
“Yes, esports is definitely emerging as a new frontier in the gaming industry. We’ve observed a clear upward trend in the number of bets placed on esports events, reflecting the growing popularity of competitive gaming, particularly among the younger demographics.
However, this rapid growth has also introduced a new set of integrity challenges. Esports differs from traditional sports in structure, regulation, and accessibility, which can create vulnerabilities. Issues such as the inconsistent governance across games and the ease with which matches can be accessed and influenced online all contribute to increased risk.
As a result, the Authority recognises the need to adapt its monitoring strategies to the unique dynamics of esports. Detecting suspicious betting patterns, identifying irregular gameplay, and collaborating with game publishers and esports bodies are all essential in the effort to prevent match-fixing in this evolving space.”
What could be the ideal regulatory framework, at European level, to allow the ideal performance of sports betting?
“An ideal regulatory framework for sports betting at a European level would strike a balance between harmonising standards and preserving the autonomy of national licensing regimes. Rather than imposing a one-size-fits-all model, the focus should be on establishing a set of minimum regulatory standards across Eu member states, particularly in the areas of sports integrity, responsible gambling, and data protection.
Nowadays, younger bettors often take a more casual and frequent approach to betting, treating it as a form of entertainment. However, they are also more aware of responsible gambling messages and expect transparency, self-limitation tools, and ethical standards from operators. Overall, the new generation demands speed, personalisation, and interactivity, pushing the industry to
These standards should be mutually recognised, allowing each regulator to maintain its licensing model while facilitating cooperation and consistency across borders. Formalised cooperation protocols would further strengthen this structure. These would require national regulators, law enforcement agencies, sports governing bodies, and licensed operators to enter into secure data-sharing agreements and establish common procedures for reporting and investigating suspicious betting activity. Such protocols would promote transparency and trust among all stakeholders, creating a united front against match-fixing and betting-related corruption.
Licensing conditions across the Eu should also include mandatory integrity requirements, such as the use of monitoring systems, obligations to report suspicious bets, and risk profiling of customer behaviour. From the Mga’s standpoint, a regulatory framework of this nature would strengthen the European betting landscape by promoting a collaborative betting environment that supports innovation while protecting players and sports integrity.”
Charles Mizzi
ENDORPHINA TAILOR-MADE ENTERTAINMENT
After having strengthened its presence in Europe, Latin America and beyond, the online slots provider is now focusing heavily on Italy, after having obtained, last February, the Isms certification
F
ounded over twelve years ago in Prague, Endorphina is a respected and widely recognized casino software provider in the global iGaming industry. With a diversified portfolio of over 200 slot machines, over 5,000 partners worldwide and 16 industry awards won, it is a testament to its continued innovation and a position of trust in the market.
After having strengthened its presence in Europe, Latin America and beyond – its games are licensed in 31 regulated jurisdictions – the provider is now focusing heavily on Italy, after having obtained, last February, the Isms certification for our country, strengthening its leadership in security matters, after having passed the audit of the Gli Information security management system, an independent testing laboratory authorized by the Agenzia delle dogane e dei monopoli.
An achievement enthusiastically commented by Endorphina’s compliance manager, Dzangar Jesenov: “Endorphina has been very active on the Italian market this year, in addition to presenting new certified games with a very attractive Rtp, and has fulfilled its regulatory obligations in terms of cybersecurity.
games that combine proven mathematical models, flexible Rtp settings, and advanced volatility profiles. Endorphina slots are designed to meet the demands of modern online casinos, offering seamless integration, robust backend support, and strong player retention features like bonus tools and free spins capabilities. These attributes have made Endorphina a trusted content provider for operators aiming to optimize player engagement and maximize revenue.
Europe stands as Endorphina’s main market, where the company’s classic games consistently demonstrate strong appeal and performance. Titles such as Crown Coins, 2025 Hit Slot, and Lucky Streak 1000 are prime examples of this enduring popularity, consistently resonating with European players. Endorphina also recently released Burning Coins 20, which quickly gained popularity across European markets.
Endorphina’s commitment to strategic expansion into key regulated European markets is unwavering. Italy, in particular, represents a crucial territory for Endorphina, where the company is actively deepening its presence through targeted collaborations and exclusive content.
We have obtained the Isms certification for the Italian market and we are among the few providers who were among the first to comply with this requirement this year. We are constantly improving the level of our products and services, thanks to our team of dedicated professionals. This year, we have planned many new products for Italian players, who already know our titles very well.”
Endorphina’s strength lies in its player-centered approach to game development and a deep understanding of market dynamics. The company has built a strong reputation over the years for delivering high-performance slot
For the Italian market specifically, Endorphina has announced the recent certification of two new games, Fortune Snake and Wild Love, which will soon be live. Additionally, Burning Coins 20 and 2025 Hit Slot are currently under certification, promising even more exciting content for Italian players in the near future.
In June, the exclusive StarVegas Ra slots were launched on our market for StarVegas players in Italy, and Admiral of the Seas, created for the Italian operator AdmiralBet.
FUTURE PROSPECTS AND NEW GAMES ON THE HORIZON
Over the past decade, Endorphina has consistently distinguished itself in the iGaming industry by delivering a diverse portfolio of slot games renowned for their innovative
mechanics, cutting-edge graphics, and compelling narratives. Thanks to its commitment to innovation and a player-centric approach to game development, the company has established itself as a valuable partner for operators aiming to enrich their casino offerings.
Endorphina’s growth is continuous, fueled by a commitment to innovation and strong, long-term collaborations. The company has shared its excite-
ment about the fastest-growing markets, notably Brazil and South Africa, where they are actively tailoring content, including branded slots and local collaborations, to connect deeply with regional audiences.
Looking ahead, Endorphina’s primary focus is on retention-oriented mechanics, prioritizing features that boost player retention, such as advanced bonus mechanics and gamification elements.
STARVEGAS RA, A JOURNEY THROUGH THE TREASURES OF ANCIENT EGYPT
The exclusive customized slot StarVegas Ra is among the latest Endorphina innovations for the Italian market, developed specifically for the Italian online casino operator, StarVegas, and available only to players on StarVegas’ platform, marking a unique collaboration between the companies.
StarVegas Ra is a captivating 6-reel, 5-row slot game that utilizes dynamic cascading reels, inviting players in a quest for hidden treasures within a golden temple. The game introduces exciting mechanics, including scattered payouts where symbols count from any position on the reels. From thrilling Free Games with multipliers and engaging Bonus Pop feature to
ADMIRAL
its high-quality graphics and sound design, StarVegas Ra is designed to resonate strongly with StarVegas audience and elevate their gameplay experience.
Matteo Poli, Account Manager Endorphina, comments: “With ‘Starvegas Ra we wanted to create a unique experience for StarVegas users, an operator who shares our passion for innovation and quality. This slot is designed to deliver a highly immersive experience, thanks to the captivating design that recalls the treasures of ancient Egypt. Collaborating with StarVegas has allowed us to develop a tailor-made game that will not only attract new players, but also build loyalty among existing ones with a truly one-of-a-kind offer.”
Paolo Marchi, Managing Director at StarVegas, adds: “We are proud to
THE SEAS, A PIRATE ADVENTURE
The Endorphina catalogue has recently expanded with the Admiral of the Seas online slot, created exclusively for the Italian operator AdmiralBet, offering a unique gaming experience. Admiral of the Seas is a 5-reel, 3-row slot with 20 fixed paylines, designed to take players on an unforgettable pirate adventure. Capturing the thrill of the pirate lifestyle, Admiral of the Seas offers a dynamic gaming experience, packed with engaging mechanics like Free Respins with extra Wild symbols for an increased winning potential. From the game theme and features to
the cutting-edge graphics and sound design, Admiral of the Seas designed to speak directly to AdmiralBet’s audience and boost engagement on the platform.
Matteo Poli, Account Manager Endorphina,k comments: “We are proud to present ‘Admiral of the Seas,’ an exclusive title created in collaboration with AdmiralBet for the Italian market. This game perfectly embodies our philosophy: combining compelling mechanics with an engaging narrative that will transport players into an authentic pirate adventure. The partnership with AdmiralBet represents an important step in our localization strategy, offering an experience tailored to Italian users. We believe that this slot, available only on AdmiralBet, will soon become a benchmark for
present StarVegas Ra as an exclusive slot for our players in Italy. This collaboration with Endorphina highlights our commitment to delivering not just high-quality content, but also customized experiences that reflect the tastes of our audience. Working with Endorphina has been an exciting and stimulating experience: their creativity, flexibility, and attention to detail perfectly matched our vision. We are confident this game will become a favorite among our users and further strengthen our position as a leading online casino in the market.”
fans in the industry.”
Paolo Marchi, Managing Director at AdmiralBet, affirms: “This collaboration with Endorphina allowed us to bring to life a slot that reflects our brand identity and responds to the tastes of our Italian users. Admiral of the Seas enriches our offer with a high-quality, themed experience that blends storytelling, design, and innovative features. We’ve been genuinely excited to work with a partner like Endorphina, whose creative approach and reliability made the entire process highly rewarding. We are confident it will be appreciated by our community and contribute to further strengthening our position in the market.”
OF
What’s in a name?
Thomas Dodds discovers why licensed products continue to be prominent features of the amusement industry
by Thomas Dodds
Attaching any old, licensed character, film, TV show, artist or band to a game or toy won’t be the sole reason for a product becoming a big hit. However, having that recognisable face or familiar design etched into the side of the cabinet, or featured in the product’s promotional material could give it a decisive edge over its unlicensed competition.
When you put it like that, it’s a no-brainer, every brand-new arcade game or plush toy should be adorned with the most popular licensed name that a company can get their hands on. If it were that easy, then everyone would be doing it.
A company’s intellectual property is often fiercely protected, and rightly so. RelationshIps between manufacturers and rights holders are often formed over lengthy periods to ensure that any game produced is the correct fit for all parties involved. It would be distasteful for classic children’s characters, such
as Noddy or Postman Pat, to appear in a fighting game or shooting game for example.
For Unis Technology, the process of acquiring a licence begins with an evaluation to ensure that the two companies’ brand values are aligned, while still appealing to their core audience, according to the company’s general manager, Steven Tan.
“Once a partnershIp is established, we collaborate closely with the licensor to ensure brand integrity across every element of the game. With titles like Emoji, we’ve worked hand in hand with the Ip holder to reflect the essence of each brand while still injecting that signature Unis gameplay style.”
The popularity of games featuring action characters tends to appeal to a wide audience, according to Antony Maniscalco, Elaut’s executive vice president of sales and marketing, as they create a sense of instant recognition that draws potential players towards the ma-
chines. Although acquiring a licence comes down to one thing, in his opinion: “Money.”
The licensing process isn’t set in stone, it’s flexible and varies depending on the size or scale of a project. Andrew Neerdaels, licensing manager at Dimensional Branding Group, Bay Tek’s in-house licensing company, explained that the first thing to consider is whether the game relies entirely on the licence, or if the brand enhances the gameplay or aesthetic.
“Beyond financial considerations, there are several critical factors to address when pursuing a licence. Ensuring brand authenticity, protecting image and likeness rights, and maintaining brand compliance are all essential.
“When developing a licensed game, there must be a strong synergy between the brand’s voice or www.intergameonline.com
image and the gameplay experience. Simpler formats like traditional pushers or crane games tend to be more universally adaptable to licensed products.
“However, for games with complex or unique mechanics, the connection to the brand must be authentic to resonate with fans. Without that alignment, the game risks feeling disconnected, potentially alienating both repeat players and loyal brand followers.”
Neerdaels noted, “Another critical factor is the demographic fit. The Fec game market often skews towards young adult males. Age range is also an important consideration; selecting a brand with cross-generational appeal can significantly broaden your player base, as opposed to choosing one with a narrow or niche following.”
Some brands are bigger and more recognisable. That’s just the nature of the business, but that doesn’t always mean that it’ll naturally be a better game. That all comes down to the game designers, and how they choose to work the Ip into the gameplay.
Popular brands, such as Star Wars, Godzilla and Dungeons & Dragons, are all brands that Stern Pinball has partnered with in recent years and have all been hits, according to Zach Sharpe, Stern Pinball’s director of marketing, as “they tap into the nostalgia within these
massive fan bases, which makes it easier for people to connect with them.”
While the company puts a large amount of thought into which licences they choose to acquire, Sharpe revealed that “one of the main factors is thinking about how well the licence will translate into a pinball experience.”
“The process of selecting a licence or a brand to work with is very complex. We sell games to a global multicultural audience that is very diverse in terms of age, race, demographics and gender. A licence has to satisfy many parameters beyond just attractive art. It has to fit the company’s sales and marketing strategy for the given timeframe as well as the licensor’s timeframe.”
vance, so sometimes there are no available slots for a particular title and other times there are properties that are just a better fit for us.”
Hologate, an out of home Vr network that has over 450 installations across more than 50 countries, has utilised licensed games to enhance its expansive game library. Its experiences, which feature Ghostbusters and Angry Birds, allow guests to step into an immersive Vr experience which aims to create “unforgettable moments for friends and family.”
Sharpe continued: “We think about the story, characters and moments, and how we can develop engaging gameplay, artwork and sound that feels true to pinball and the licensor.
“We also want the teams to be passionate about the work they do; it’s important that a team be excited and committed to the theme. We typically plan several years in ad-
“A perfect example is our Ghostbusters Vr Academy,” said Leif Peterson, the company’s Ceo and founder. “We are delighted to have collaborated with Sony Pictures Vr on this experience. Set in one of the world’s most beloved franchises, Ghostbusters Vr Academy offers players an amazing shared social experience.
“We see it as a partnershIp where both parties bring their strengths – the licence holder provides a beloved universe, and we bring these worlds to life, allowing players to fully immerse themselves and experience them firsthand through our Vr technology.”
When done right, heavyweight, recognisable Ips provide a sense of familiarity for guests at the arcades and Fecs that choose to install them, according to Player One Amusement Group’s Ceo, John Kolliniatis.
“One benefit is that people want to play games that are associated with what they love, as it gives a sense of connection to that franchise, and for a short time lets fans step into that world.
“One of the biggest benefits for venues is revenue. Licensed games tend to be some of the most played in an arcade, and more plays equals more profit. It is important for >
arcades to have licensed games that appeal to various fans,” he noted.
Though not all licensed games are a good fit for each market, Kolliniatis explained. “There are some markets where licensed products perform better, which is generally determined by the customer demographics of the location.”
Games like Hot Wheels Ultimate Speedway, Icee Slush Rush or Popeye Dizzy Divers are better suited to a location with a younger audience, in Kolliniatis’ opinion, while a more adult-focused market would be better suited to games like Hulkamania and the Marvel Adventure Lab as they “feature characters they grew up with as kids.”
Kolliniatis also noted that licensed games do come with limitations. “Some licensed games may have a shorter lifespan than others,” Kolliniatis explained. “This includes games where the appeal can wear off after several years. The same applies to some games based on apps. While some have long lifespans, like Angry Birds, there have been others that are only popular for a few years before they fade from consumer memory.”
Electrocoin’s sales and marketing manager, John A Stergides, shared similar thoughts to Kolliniatis as he spoke about how some games have proved to be evergreen in nature.
“Dance Dance Revolution has stood the test of time. If you look at the DDR A20 Plus, players can dance along to popular music from the likes of Ariana Grande, David Guetta and Marshmello.”
Stergides explained that even if players don’t know the song, they will have heard it either on the radio or on TV, which gives the product an added edge against its competitors. He stressed the importance of the gameplay, as he added: “The game still has to be good in order to be successful. A licence won’t always generate that much more revenue for a game, so it shouldn’t be added just for the sake of it.”
One area where a licence can
prove beneficial is with kiddie rides, Stergides added. “Something we did was the Postman Pat ride, which was very popular. However, I doubt it would have been as successful with a generic postman and cat in a standard Royal Mail-themed ride. At a younger age, it tends to be important to have a recognised licence, as kids prefer to ride things with a character that they recognise.”
Well-known brands and Fecs are always able to incorporate licensed products into their marketing, Ryan Coppola, a sales representative at ICE explained. He cited Dave & Buster’s as a successful example of a company that has used licensed games to help drive traffic to its locations.
Ryan Davies, managing director at Teddy Mountain, agreed that licensed products can provide an “immediate marketing advantage.”
“Recognisable characters can attract attention, enhance perceived value and encourage more impulse purchases. They also add an emotional and experiential element to visits – children remember the venue where they got their Minon or Peppa Pig plush. That association builds brand affinity and encourages
return visits, which is invaluable for any leisure or retail business.”
Teddy Mountain recently aligned with Cloudco’s Care Bears and Ardman’s Gromit to produce plush toys. Davies explained: “For children especially, there’s an emotional connection to their favourite characters, which elevates the experience from just buying a product to owning a piece of something they love. For venues, this often translates into higher sales and stronger customer satisfaction.”
The most successful licences have often had an enduring cultural impact and have a multi-generational appeal, according to Bandai Namco Amusement Europe’s international and UK sales manager, Mark Richardson. He explained that Pac-Man’s recognisability gives it the scope for a wide range of supporting products, including Pixel Bash and a range of redemption products.
“Simultaneously, blockbuster film franchises such as Top Gun demonstrate immense contemporary pull, driving significant interest in the recently launched Raw Thrills aerial combat experience based on the Top Gun: Maverick sequel.”
Darrell Simmonds, Emea sales manager for the prize division at Bandai Namco Amusement Europe, agreed with Richardson’s belief that the most successful licences come from cultural impact and film franchises.
He described how the licensed products in the plush and prize market are “arguably more prevalent than in the machine market” with
the company having released new Waka Waka products for the 45th anniversary of the Pac-Man brand.
Though he did note that licensed products can come with limitations.
“One limitation is the cost of acquiring and maintaining a licence, which can impact the product’s profitability. Additionally, the creative freedom in developing a licensed product might be somewhat restricted to align with the licensor’s brand guidelines and vision.”
Allison Timberlake, marketing director at LAI Games, shared similar thoughts as to what makes a licence popular. “The most popular licences are those with a strong fan base and cultural relevance,” she began.
“At LAI Games, Cyberpunk 2077: Turf Wars has quickly emerged as a standout, drawing players with its edgy aesthetic and global fanbase. The new NASCAR Pit Stop taps into the passion of motorsports enthusiasts in a two-player, semi-competitive skill-based redemption format.
“It’s important that a licence feels like an organic part of the game, not just a label. With Cyberpunk 2077: Turf Wars, the dystopian visuals, UI and soundtrack all reflect the game’s source material.”
you state this concept, customers know what is involved, whereas an own-brand game can involve a greater level of explanation.
“We’ve seen a real shift in how major Ip owners approach experimental entertainment, and it’s not just film and TV. Whether it’s studios, sports clubs or music artists and bands proactively reaching out to us. They see Immersive Gamebox as a powerful new way to connect with fans, in-person, interactive and truly memorable.
to build from. We’re able to draw on that depth and reimagine it through a new lens.
“One thing that is really important to us is choosing the right partners. The best collaborations happen when both sides are creatively invested, working together to build something unique that plays to the strengths of the Ip and the Gamebox platform. We’re not just looking to license a brand name; we want to co-create something amazing that elevates the experience for everyone involved.”
Licensed games aren’t only prominent features in an arcade, they are also a key feature of location-based entertainment venues like Immersive Gamebox and Zero Latency Vr. Immersive Gamebox, which recently released its new Batman game, has previously worked with Netflix to create a Squid Game experience which the company described as an Ip that was “just too iconic to ignore.”
Having licensed games has helped Immersive Gamebox create familiarity and interest in a crowded marketplace fighting for people’s leisure time. The company’s senior vice president of commercial, Louis Angel Scott, explained: “A licensed product can create clear expectations for the experience. Take our Squid Game experience. As soon as
“That being said, we’re not just waiting for briefs to land. We’re always thinking ahead: what Ip would be perfect for our format? What stories or worlds could we bring to life in a way no one else can? Once we identify the right fit, we take a clear, creative proposal to the rights holder, showing exactly how the game would work, how the audience would interact with it, and how it would feel purpose-built for Gamebox.”
Scott offered up some insight into the complex nature of working with a licensed Ip, saying that it can mean longer timelines and a more detailed approval process.
“Even so, it also opens up incredible creative opportunities. These brands have been developing their worlds for years, sometimes decades, and that gives us rich character backstories and iconic moments
Just like their arcade game counterparts, location-based entertainment can use licensed products to offer a powerful shortcut to connection. A strong licence can also help give a head start in development due to the existing narrative depth and world building that’s in place, according to Zero Latency Vr’s Ceo, Tim Ruse.
“At Zero Latency Vr, we’ve found that working with globally recognised brands like Ubisoft’s Far Cry, or Games Workshop’s 40K: Space Marine gives our experiences an extra layer of immersion. Fans aren’t just watching their favourite worlds unfold; they are stepping inside them.
“Ensuring that a licence is integrated is critical. If the licence feels like a skin rather than the soul of the experience, players will know instantly. Fans are incredibly savvy – they want to see the lore respected, the characters portrayed authentically, and the gameplay deeply rooted in the world they love.
“That’s why we don’t treat Ip as an add-on. From day one, our licensed games are built around the story, themes and the tone of the brand. Whether you are storming through the jungle in Far Cry Vr or donning the armour of an Ultramarine in Space Marine Vr, everything you see, hear and do is designed to honour the Ip and elevate it through immersive gameplay. When done right, players walk away not just entertained but transformed.”
Since I moved to Barcelona to better focus on the Spanish market and to manage a soft landing of the fair in its new local environment, I have also took a bit distance from the events of the British reform and the White Paper. However, the reform is moving forward and I realized this recently, when I discovered the open letter addressed to a British Mp in response to a hearing dedicated to the resources offered to vulnerable players and the funding of the third sector that provides crucial support and therapy services.
The open letter, signed by representatives of various non-profit organisations, that we know well also as exhibitors in the Ice Sustainable Gambling Zone, protests against the negative language used by key witnesses during the parliamentary session, who criticised the contacts between these charities and the sector itself, that often provides financial support, questioning the integrity of the work carried out by them.
Normalising gaming
THE CHALLENGE OF SUSTAINABILITY REQUIRES RAISING THE LEVEL OF DISCUSSION AROUND THIS INDUSTRY, THROUGH STUDY AND RESEARCH
by Ewa Bakun
Gaming Zone, with questions about whether our communication was appropriate or whether we should change how we talk about gaming, risks, healthy and less healthy behaviors, and possible harms. In my previous article, I mentioned this topic, considering how advertising that will soon be allowed in Italy can contribute to a new, more creative way of promoting healthy gaming.
The criticism is part of a broader and negative mood that accompanies the reform in general and that of the funding of charities, which until now were funded by voluntary contributions from the sector itself and now, as proposed by the reform, will be funded by mandatory contributions, estimated as a percentage of the gross gaming yeld (Ggy). However, the decision about who receives the funding will probably pass through the independent institution that managed the funds until now, Gambleaware, to the National Health Service (Nhs), considered less independent from the sector and certainly more contrary to any contact with the sector itself. Part of the criticism expressed in the open letter is aimed at the stigmatizing nature of both the language and the content
of the contributions of the three scholars invited to testify, who warned against the “normalization” of gaming. This is an interesting point, because it is precisely through this normalization, the signers of the letter answer, that the public can be educated about the risks of gaming and the symptoms of a disorder, promote healthy behaviors and the adoption of management and support tools. On the contrary, gambling demonization amplifies the stigma, damaging the sector, preventing cooperation between its various actors and hindering the self-identification of risks by gamblers themselves and their willingness to seek help.
A couple of years ago, the topic of responsible gaming language came up during the discussions held at Ice in the Sustainable
We have chosen this topic as one of the subjects of the scientific research founded by the Ice Research Institute and carried out by a group of scholars associated with the Autonomous University of Barcelona. By analyzing cultural and media representations, the research will propose concrete actions that will mitigate the stigma and negative myths related to gaming, normalizing the use of self-control tools and help resources, such as prevention tools or early self-identification of the gambling problem, before it becomes a serious one and expensive to be treated.
This research is one of three already selected to benefit from the funds made available annually by Ice, with contributions from Fira Barcelona, to build a legacy of the fair beyond its purely economic impact, increasing knowledge of the broader impacts of the sector in society and among consumers. For more information on all the funded research, I invite everyone to visit the website https://www.icegaming.com/ ice-research-institute.
Ewa Bakun | Director of content strategies for Clarion Gaming since 2018, she has been with the group for over 13 years, where she held previous roles of head of content, gaming focused event director and program manager.
Ariete
Ora che l’estate è arrivata vi siete accorti di aver trascurato troppo i familiari e gli amici. È tempo di correre ai ripari, non è troppo tardi! Pensate qualcosa di speciale per ciascuno di loro, in particolare per il partner. Fortunati, ma solo a luglio, al gioco.
Toro
Dovrete rivedere qualche decisione presa e aggiustare qualche giudizio anche su persone a voi molto care. Non saranno dunque momenti facili, ma ogni crisi è anche un’opportunità per crescere e migliorarvi. Vi rifarete con il gioco, sarete infatti molto fortunati.
Gemelli
Nei mesi passati c’è stata qualche tensione in ambito familiare, ma ora che i nodi sono venuti al pettine e sono stati sciolti, torna finalmente a splendere il sole sul vostro desco e potete dunque programmare con gioia le vacanze. Molto bene anche al gioco!
Cancro
Pensate a divertirvi, che un po’ di svago vi metterà nelle condizioni di spirito di affrontare con energia i progetti che avete in animo e che dovrete aspettare ancora un po’ prima di poter realizzare. Gli astri suggeriscono pure di tentare la fortuna al gioco.
PER TENTARE LA FORTUNA
LOTTO 4, 6, 55, ambo e terno su Tutte, Milano e Genova
SUPERENALOTTO
12/24/31/84/87
22/30/60/70/71/86
a cura di Nashira {astrologa e sensitiva}
CHARLIZE THERON attrice e modella sudafricana naturalizzata statunitense
Benoni (Sud Africa), 7 agosto 1975
Leone
Belli dentro e/o belli fuori, risplenderete di luce propria e chiunque avrà la fortuna di frequentarvi se ne accorgerà e resterà ammaliato. Solo un pizzico di modestia, e sarete davvero irresistibili! Anche la dea bendata è innamorata di voi, almeno fino a metà agosto.
Vergine
È forse brutto dirlo, ma certe volte nella vita serve più un pizzico di furbizia che mesi e mesi di duro lavoro. Non vi viene suggerito di fare alcunché di illegale, ma perché non provate a prendere con le buone chi state inutilmente cercando di prendere con le cattive? Gioco: non è il momento.
Bilancia
Cercate di tenere il piede in due staffe, forse in questo periodo due sandali, ma non vi riesce molto bene e state scontentando tutti. Prendete una decisione e assumetevene responsabilità e rischi, sarà comunque meglio dell’atteggiamento attuale, che mai e poi mai sarà vincente. Per giocare attendete agosto.
Scorpione
Potreste anche allentare i ritmi, in questo periodo che certo non è tradizionalmente di grosso lavoro. Allora, perché fare a luglio o agosto quello che può essere fatto più proficuamente in altri e più freschi mesi? Giocate poco, il periodo non vi è propizio.
Sagittario
Anziché intestardirvi su un progetto che dovreste avere capito essere irrealizzabile, fareste bene a concentrarvi su propositi alternativi e forse addirittura più piacevoli. Il momento è buono per dare una svolta alla vostra vita. Fortunati al gioco fino al 20 luglio.
Capricorno
Potete finalmente prendervela comoda, rilassarvi e pensare alle vacanze imminenti, che vi porteranno certamente una ventata di energia dopo le fatiche invernali. Progettatele con il partner e non siate egoisti! Il momento è davvero fortunato al gioco.
Acquario
Non c’è motivo di stare così di cattivo umore, neanche foste appena tornati dal funerale di una squadra di calcio di parenti. Riflettete su quali sono i motivi di tanta insoddisfazione, allo scopo di ritrovare il sorriso e la serenità. L’estate sarebbe foriera di buone nuove... giocate il giusto, non di più.
Pesci
Sarete un po’ frastornati da troppe voci contrastanti e faticherete a prendere la decisione giusta. Nel dubbio, gli astri consigliano di aspettare tempi migliori, e la giusta serenità per valutare tutto con attenzione. La dea bendata vi è lontana questo mese.