N° 2 DICEMBRE 2021- anno XXXIX
Direzione, Amministrazione, Redazione: Casella Postale N. 1 - Campolongo sul Brenta (VI)
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ART. 2 COMMA 20/CL L. 662/96
Presidente della Pro Loco Renato Mocellin • Direttore responsabile Giandomenico Cortese
Comitato di redazione: Ruggero Rossi, Fiorenzo Vialetto, Maria Cristina Pizzato, Francesco Mocellin, Giovanni Vialetto, Simone Vigo, Valentina Belletti, Giacomo Todesco, Cristina Marini, Fabrizio Gennaro
Indirizzo: Casella Postale n.1, 36020 Campolongo sul Brenta (VI)
• Autorizzazione: Tribunale di Bassano del Grappa n.1/83
Hanno collaborato: Daniele Bonato, Valerio Bonato, don Massimo Valente
Questo numero è stato inviato a 1033 famiglie (318 a Campolongo, 638 nel resto d’Italia, 77 all’estero)
Stampa: Litografia LA GRAFICA di De Pellegrin Flavino
La foto di copertina è di Fabrizio Gennaro
NATALEeCAPODANNO
2021-2022
Mi rammenta la consorte che il Natale è ormai alle porte e gli auguri da inviare tempo è già di preparare
Cosa allor dovremmo dire a chi ci vorrà sentire?
Sotto l’incubo del virus il 21 è cominciato ma l’arrivo del vaccino la speranza ha riportato.
Il governo ha poi deciso con delibera formale che il futuro del perse dovrà esser digitale.
Si dovrà perciò imparare pur con qualche dispiacere a sbrigar le nostre cose con il video e le tastiere
E per dare alle famiglie una vita più normale è in arrivo da gennaio un assegno universale.
Si comincia finalmente a parlare dell’ambiente ma gli anziani e i pensionati sono ancor dimenticati.
Anche per la gioventù si dovrà fare di più con risorse e attenzione per la loro formazione.
E arrivando a conclusione di codesta riflessione l’Ecclesiaste un dì lontano proponeva questo brano:
“Tutti fanno un gran vociare ma ancor oggi sotto il sole non c’è verso di cambiare”
Ripartiamo allora insieme con impegno ed umiltà il progresso coniugando con un po’ di umanità e la nostra Madre Terra un futuro ancora avrà.
COL NATALE DEL SIGNORE GIOIA E PACE IN OGNI CUORE.
Cari lettori del Vento del Brenta, la Proloco è lieta di raggiungervi con questo numero, per ricordare a tutti che nonostante le difficoltà di organizzare eventi, a motivo dell’emergenza covid che continua ad investirci, l’associazione è attiva e presente nel tessuto della nostra comunità. Ringrazio in particolare tutti coloro che hanno voluto sostenere il Vento del Brenta con un contributo economico; perché è soprattutto grazie a loro che tutti possono ricevere a casa una copia del periodico. Anche in quest’anno, la Proloco ha dovuto rinunciare alla Festa in Brenta e a tutte quelle iniziative a cui, partecipando, le persone ci aiutano a mantenerci e finanziare i nostri progetti. Il vostro sostengo è dunque più importante di sempre!
A tutti voi giungano i nostri più sentiti auguri di gioia, di salute e di pace per il nuovo anno 2022 ormai alle porte.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo!
Il presidente Renato Mocellin
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I colori dell’autunno in Valbrenta ...
PICCOLE REALTÀ, GRANDI AMICIZIE. di
Il Gruppo Poligono “Saraunocio”
Nato nel 2017 da una goliardica idea di David Vialetto (presidente) e Daniele Bonato (segretario), il gruppo poligono Saraunocio è formato da 16 appassionati tiratori che si divertono in amicizia a frequentare i poligoni nazionali.
Le numerose partecipazioni alle gare del territorio (memoriali, alpiniadi, Cat. EX ORDINANZA 100-200500 mt) hanno regalato belle soddisfazioni.
Del gruppo fanno parte, tra gli altri, Marco Scramoncin (vicepresidente) e Luca Zannini, che in virtù del loro tesseramento con il gruppo Alpini di Campolongo partecipano anche ai circuiti di gara organizzati dalle sezioni ANA.
Nella giornata di domenica 13-09 i nostri hanno dato prova della loro precisione al Memorial Menegotto, organizzato dalla sez. di Marostica e svoltosi nella sede del tiro a segno nazionale di Bassano.
Degno di encomio anche il primo posto ottenuto domenica 10 ottobre dal nostro Marco Scramoncin al torneo del gruppo Alpini di Cittadella!
DUE FRATELLI “AL TOP” NEGLI STUDI a cura di
I fratelli Giacomo e Luca Vialetto hanno dato prova di grande eccellenza negli studi; essi sono motivo di orgoglio non solo per la loro famiglia, ma per tutto il paese.
Giacomo si è laureato il giorno 30 luglio 2021 con il voto di 110 e lode in Economia internazionale a Venezia, conseguendo la laurea triennale; proseguirà gli studi magistrali nell’ambito delle scienze finanziarie a Lisbona, in Portogallo.
Luca si è laureato il giorno 25 novembre, con una tesi in fisica dei plasmi. Ha presentato la tesi ad Eindhoven, all’istituto universitario in Olanda, dopo 4 anni di ricerca, ottenendo la lode per il lavoro svolto e diventando così dottore di ricerca in fisica.
Ci fa piacere condividere, seppur brevemente, queste belle notizie arrivate proprio prima di andare in stampa. Ci riserviamo di approfondire in particolare, con il dott.
Luca Vialetto, alcuni dettagli dei suoi studi e spiegare meglio il prestigioso premio di cui è stato insignito, in uno dei prossimi numeri.
Luca si è inoltre classificato al 1° posto per il premio di eccellenza alla 74^ edizione della Gaseous Electronics Conference, una delle più importanti sulla fisica dei plasmi organizzata negli Stati Uniti ad Huntsville Alabama, fatta online causa covid.
I partecipanti sono stati 594, da tutto il mondo e Luca è risultato il vincitore.
Il Vento del Brenta
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19-09-
Daniele Bonato
‘21
Memorial Menegotto, gruppo Alpini Campolongo presente!
Fiorenzo Vialetto
La famiglia Vialetto al completo: Luca (al centro) e Giacomo (a sx) con i genitori Giampietro e Luisella.
INIZIALAPREPARAZIONEDELSINODODIOCESANO2022:
L’UNITA’ PASTORALE MEDIO BRENTA SI RACCONTA
A partire dall’autunno 2021, le comunità della Diocesi di Padova iniziano il cammino di preparazione del SINODO DIOCESANO, indetto dal Vescovo Claudio il 16 maggio 2021.
Il sinodo si aprirà ufficialmente il 5 giugno 2022, solennità di Pentecoste.
L’Assemblea Sinodale sarà costituita da persone scelte per rappresentare attivamente tutto il “Popolo di Dio” della Chiesa diocesana di Padova (laici, presbiteri, diaconi, consacrate e consacrati …), che si raduneranno “nel nome di Cristo, sotto la presidenza del Vescovo, per discernere le sfide pastorali, cercare insieme le vie da percorrere nella missione e cooperare attivamente nel prendere le opportune decisioni in ascolto dello Spirito Santo”
La preparazione del Sinodo
La partecipazione di TUTTI è auspicata attraverso il cammino di preparazione al Sinodo, che, a partire dall’autunno 2021 si propone di coinvolgere attivamente tutte le persone della nostra Unità Pastorale che lo desiderano, attraverso un percorso di “RACCONTO” che coinvolgerà il più possibile tutte le persone e tutti i nostri ambienti di vita: il mondo del volontariato, le case di riposo, le realtà caritative, le realtà formative e culturali, le diverse categorie lavorative, economiche, imprenditoriali, lo sport e le società sportive, ecc.
Saranno attivati degli “spazi di dialogo”, in forma di incontri per piccoli gruppi, coordinati da una persona che si farà carico di promuovere e facilitare la partecipazione ed il dialogo attivo di tutti, e che si occuperà successivamente di sintetizzare e riportare al Consiglio Pastorale.
In “nostro” racconto, assieme a quello di tutte le altre comunità della diocesi, sarà la base di partenza per il lavoro della Commissione Preparatoria del sinodo, e successivamente della stessa Assemblea Sinodale.
Cosa è chiesto di raccontare?
I PUNTI DI ROTTURA: ovvero quelle situazioni che rendono la Chiesa distante dalla vita di fede e dalle domande della gente (“aspetti dell’esistente che rispondono alle domande cosa si è inceppato nella realtà? dove abbiamo perduto il gusto? dove non c’è più corrispondenza tra vita e fede? Sono elementi di frattura, di dissonanza, che spesso diventano anche rivelativi.”)
I GERMOGLI: ovvero i piccoli segni che danno speranza e che potrebbero essere dei punti di forza sui quali fare leva per ripartire (“aspetti dell’esistente che rispondono alle domande cosa dà gusto alla mia vita? dove ritrovo armonia? quando la realtà mi dona pace? Sono elementi generativi, di consonanza, ci aprono ad un sogno.”)
Perché un sinodo e quali sono gli atteggiamenti con i quali la Chiesa diocesana si appresta a questo importante momento
Il riferimento biblico che accompagnerà il cammino del sinodo, è quello della vicenda del patriarca ABRAMO che non ha timore di lasciare la sua terra per seguire la promessa fatta da Dio.
Abramo è un uomo che non ha paura di cambiare, di mettersi in cammino; ma soprattutto è un uomo di fede: un uomo che crede e basa la sua esistenza sulla fiducia verso il progetto che Dio ha per lui.
La Chiesa accoglie questo atteggiamento di Abramo, ed è consapevole delle necessità di un cammino di riflessione e di rinnovamento.
Ecco alcuni brevi passi dalla riflessione del Vescovo Claudio in occasione della Celebrazione eucaristica e Indizione del Sinodo diocesano:
E’ tempo di una sintesi ecclesiale che permetta di guardare al futuro “insieme”, con rinnovato coraggio; anzi con rinnovato entusiasmo. E’ venuto il tempo di favorire il futuro e di andargli incontro mettendoci in ascolto dello Spirito del Signore Risorto. Grazie al cielo non ci sono rotture e tensioni straordinarie. Il nostro è tempo di pace e quindi è tempo favorevole per una riflessione serena e per scoprire la vocazione della nostra Chiesa patavina, per guardare con fiducia avanti (…) Indico quindi il Sinodo: suono, usando una immagine, le campane, invito le comunità e i cristiani, chiedo loro di mettersi in cammino verso il Signore, la sua Parola, la sua Chiesa.
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Una grande opportunità per trovare insieme le strade possibili sinodo.diocesipadova.it
Con due note pastorali del 16 e 23 ottobre, don Massimo Valente, il parroco moderatore dell’Unità Pastorale Medio Brenta (che comprende le comunità di Campese, Campolongo, San Nazario e Solagna) ha condiviso una importante scelta, che mira a portare in un unico organismo consultivo le scelte pastorali dell’UP. Contemporaneamente sono istituiti i Coordinamenti Parrocchiali, a presidio delle attività che riguardano la vita “ordinaria” della parrocchia.
Pace e bene a tutti!
Da quasi 6 anni le nostre quattro comunità parrocchiali sono state invitate a condividere un unico parroco e a cercare di camminare assieme.
In questo senso tanti passi sono stati fatti e non sono mancate belle soddisfazioni assieme a qualche fatica, non ultima, la dura prova dalla pandemia.
Per questo, ora che siamo in un tempo di ripresa, anche come comunità siamo chiamati a guardare avanti con fiducia.
Ci siamo lasciati interrogare e abbiamo cercato di capire cosa il Signore ci sta dicendo in questo momento storico e quali siano le scelte migliori per far crescere l’unità tra le nostre parrocchie.
Dopo essermi consultato e aver dato comunicazione nei Consigli Pastorali Parrocchiali in un confronto franco e sincero, ho deciso di proporre una nuova struttura pastorale con la costituzione di quattro COORDINAMENTI PARROCCHIALI (uno per paese e scelti per elezione) e un CONSIGLIO PASTORALE UNITARIO.
Assieme ai vicepresidenti e ad alcuni membri di ciascun consiglio abbiamo ulteriormente verificato varie ipotesi, tra quelle già praticate in diocesi, concordando questi passaggi:
Il CONSIGLIO PASTORALE UNITARIO (C.P.U.) sarà costituito da due rappresentanti per ogni parrocchia, dai rappresentanti di diritto e quelli chiamati dal parroco secondo lo statuto diocesano.
Tali rappresentanti saranno scelti in seno ai Coordinamenti Parrocchiali (C.P.) e su votazione degli stessi organi.
I COORDINAMENTI PARROCCHIALI (C.P.) saranno costituiti da massimo n°12 elementi con il compito di accompagnare la vita ordinaria di ogni singola parrocchia, interagendo con il C.P.U. per le scelte pastorali unitarie.
È importante indicare persone aperte al cammino di fede; che abbiano a cuore il cammino unitario delle nostre parrocchie; condividano il progetto di comunità secondo lo spirito di “Chiesa in uscita” proposto da papa Francesco; abbiano compiuto i 18 anni di età.
Da sabato 30/10 a domenica 7/11 avverrà la raccolta dei nominativi.
punti possibili del paese (centro parrocchiale o altro).
Dal 7 al 19 novembre i Consigli Pastorali in carica, contatteranno le persone segnalate per verificarne la DISPONIBILITÀ.
Da domenica 20 a venerdì 26 novembre verrà presentata la LISTA di coloro che hanno confermato la loro disponibilità (esponendola nelle bacheche della chiesa, del paese e attraverso i media).
Sabato 27 e domenica 28 novembre si terranno le votazioni per eleggere il COORDINAMENTO PARROCCHIALE tramite schede raccolte in cassette preparate in chiesa. Lo spoglio sarà fatto domenica 28.
Il COORDINAMENTO PARROCHIALE quando si riunirà per la prima volta eleggerà i DUE CONSIGLIERI per il CONSIGLIO PASTORALE UNITARIO.
Chiediamo al Signore luce e la presenza dello Spirito Santo per compiere assieme questo ulteriore passo nel cammino unitario!
Don Massimo
n.d.r. In seguito alla raccolta dei nominativi ed alla richiesta di diponibilità, sono risultate 8 persone eleggibili; non è stato pertanto necessario fare una LISTA e la seconda votazione. Tutti coloro che sono stati segnalati, e che hanno dato disponibilità sono stati ammessi nel Coordinamento Parrocchiale che risulta così formato: Mirco Bianchin, Nazareno Cimolin, Laura Costa, Cristina Marini, Ruggero Rossi, Chiara Rossi, Giuseppe Vendrasco, Ferdinando Vialetto.
Un augurio per le festività a venire ...
Il tema pastorale proposto per l’Avvento e il Natale 2021 “VERSO UN NOI SEMPRE PIU’ GRANDE”, ci chiama a riscoprire il valore dello stare insieme, di cui abbiamo sentito la nostalgia e la mancanza con il distanziamento indotto dalla pandemia. Questo tempo di attesa, e poi di festa, sia per tutti voi l’occasione di riscoprire il valore della comunità, della solidarietà, del bene comune, e della dignità di ogni persona. Non ci siano più gli “altri”, ma solo un “noi”, grande come l’intera umanità!
Buon Natale del Signore! Don Massimo Valente
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LA SCUOLA DELL’INFANZIA MADONNA
Ciao a tutti, siamo i bambini della Scuola dell’Infanzia Madonna del Carmine, vogliamo farvi conoscere dove trascorriamo le nostre giornate, un posto speciale dove possiamo giocare con gli amici, divertirci e scoprire ogni giorno cose nuove! Ci piacerebbe tanto condividere con tutti voi le nostre avventure e far vedere anche a voi tutte le cose speciali che facciamo con le nostre maestre! Con parole e foto cercheremo di raccontarvi il nostro mondo!
EVVIVA L’AUTUNNO!
Ogni stagione porta con sé tanta meraviglia e l’autunno con i suoi colori fantastici ci ha fatto spesso sgranare gli occhi e spalancare la bocca! Abbiamo esplorato l’ambiente intorno alla nostra scuola, vissuto il nostro giardino e osservato i suoi cambiamenti Tutti questi elementi poi li portiamo anche all’interno delle mura della nostra scuola così che la meraviglia non finisca proprio mai!
SAN MARTINO
Un giorno le maestre ci hanno raccontato la parabola di San Martino, usando uno strano strumento che si chiama Kamishibai, una specie di teatrino giapponese, ed è stato molto bello! Il giorno dopo tutti insieme abbiamo costruito delle lanterne usando un palloncino, della carta e delle foglie e una volta asciutte e pronte abbiamo acceso le candele e siamo partiti! Il giorno di San Martino abbiamo portato la luce in tutte le vie del paese ed è stato bellissimo incontrare tanta gente durante il cammino e poter dire loro “Buon San Martino!” Ecco i nostri splendidi lavori!
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#IOLEGGOPERCHÈ DEL CARMINE RACCONTATA DAI BAMBINI
Le nostre maestre ci hanno spesso parlato dell’iniziativa #IOLEGGOPERCHÈ (promossa dall’Associazione Italiana Editori) raccontandoci della sua grande importanza perché aiuta tutte le scuole d’Italia ad arricchire la propria biblioteca! Grazie al preziosissimo contributo dei nostri genitori e di tutti coloro che hanno donato un libro alla scuola, la nostra biblioteca è sempre più ricca di libri di grande qualità! GRAZIE DI CUORE! Quest’anno la nostra settimana della lettura ha visto come protagonista la gentilezza, ogni giorno abbiamo letto tutti insieme un libro diverso e fatto tante esperienze di gentilezza perché la nostra missione è: “Avere un mondo gentile!”.
GRAZIE DI CUORE A CHI SOSTIENE LA NOSTRA SCUOLA!
Anche se il periodo richiede ancora la nostra attenzione e le varie iniziative a favore della scuola non sono ancora riprese in presenza, vogliamo comunque ringraziare tutti gli abitanti e i volontari del nostro paese che con i loro piccoli gesti fanno per noi grandi cose!
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LA NOSTRA BANDA A VALDOBBIADENE
Erano passati quasi due anni dal nostro ultimo ritrovo musicale in occasione del concerto di Natale 2019 in chiesa a Campolongo. Da allora, mentre i nostri strumenti sono rimasti chiusi nelle loro custodie, tutti noi abbiamo sperimentato nuove abitudini, ci siamo salutati dai social, abbiamo imparato il significato della parola pazienza, attendendo però con trepidazione di poter tornare alla normalità.
Ritrovarsi a settembre di quest’anno per le prime prove, con strumenti bisognosi di vibrazioni quasi dimenticate, ci ha ritrasmesso il calore della vicinanza, avevamo bisogno di riprenderci la nostra musica...
Siccome il tempo passa comunque e in questi mesi non ha aspettato nessuno, ad Ottobre sono arrivati puntuali i primi 65 lustri per il nostro Maestro Alvise, assieme ai 59 del presidente Mauro... e siccome le buone abitudini non si perdono di certo per colpa dei lockdown, Domenica 17 siamo finiti tutti noi della banda, a festeggiare il doppio evento sulle colline di Valdobbiadene.
Una gustosa grigliata tra un prosecco e l’altro, ogni tanto un intervallo musicale con i nostri successi; non ci siamo fatti mancare nemmeno di cantare tutti assieme ‘’Sul Ponte di Bassano’’.
Per concludere, prima di salutare il tramonto dietro i vigneti, ancora un bel respiro del Maestro, per soffiare
... Tanti Auguri e grazie da tutti noi per la
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La
sala prove in un normale venerdì e (sopra) una foto della sala prove deserta durante il lock down.
SOFIA ZANNINI: UN SOGNO AZZURRO (a cura di Cristina Marini)
La maggior parte delle ragazze proviene da società di serie A come Inter, Milan, Juve e l’occasione di confrontarmi con loro mi ha stimolato a crescere ed a dare il massimo. Come squadra siamo sicuramente un bel gruppo è questa esperienza ci ha unito davvero molto.
Come concili le esigenze di studio e svago tipiche della tua età, con gli allenamenti imposti dalla tua carriera calcistica?
Non è facile. Chi ama davvero lo sport sa che ci vuole tanto impegno e sacrificio per conciliare il tutto. Io cerco di organizzarmi e di programmare il tempo a disposizione sfruttando al meglio ogni momento della giornata. I momenti di “libertà” non sono molti forse per questo li apprezzo di più.
Prima trasferta con la squadra NAZIONALE UNDER 17 FEMMINILE di CALCIO per la nostra compaesana Sofia Zannini. Si vola in Svezia per la qualificazione al campionato europeo. Abbiamo chiesto a Sofia di raccontarci qualcosa di questa esperienza e della sua vita da sportiva “in carriera”.
Quali emozioni hai provato ad essere convocata per delle partite così importanti?
Sono state una serie di emozioni indescrivibili. Una grande gioia e al tempo stesso quasi un senso di incredulità per aver superato tutte le selezioni ed aver raggiunto un traguardo così alto, che mi ha permesso di entrare a far parte della squadra delle 20 “Azzurrine” convocate per la qualificazione al campionato Europeo in Svezia.
Che effetto fa ritrovarsi con tante ragazze da diverse squadre italiane? Com’è il clima tra le ra-
Come consiglio daresti ai tanti ragazzini di qui che amano e praticano il calcio amatoriale? E in particolare alle femmine?
Il calcio come qualsiasi altro sport deve entusiasmare e soprattutto divertire. Sono queste le emozioni che alimentano in noi ragazzi la passione per lo sport e la voglia di continuare ad impegnarsi; in particolare per me è fondamentale che lo sport e il divertimento siano una cosa sola.
Per le ragazze e le bambine che vogliono avvicinarsi al calcio femminile dico loro sicuramente di provare questa esperienza, magari partecipando agli open day che le società di calcio femminile organizzano solitamente nei mesi estivi.
GRAZIE a Sofia per aver condiviso la sua esperienza con noi; le auguriamo di tutto cuore una sempre più proficua e gratificante esperienza nazionale!
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Lo staff della nazionale al completo in occasione della partita Italia - Galles del 22 ottobre a Goteborg
ANTONIO VIALETTO “FARINATO” UN AMICO DI PAPA PIO X
Rimettendo a posto certi cassetti ha ritrovato una intervista da me fatta a Bortolo Vialetto “degli Alfieri” ancora nell’anno 1982 e precisamente il 6 di novembre. Bortolo era una persona che aveva una vivissima memoria ed era appassionato della storia di Campolongo sul Brenta. Siccome la storia è fatta di ricerche negli archivi ma anche di racconti orali penso sia interessante svelare questo piccolo segreto come me lo ha raccontato Bortolo.
Antonio Vialetto era un grande amico del Papa Pio X° (al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto). La loro amicizia nacque quando Antonio era ancora giovane e andava a Riese, in provincia di Treviso, per vendere il tabacco di contrabbando.
Lo conosceva da quando era chierico e riforniva di tabacco in polvere, per “tabaccare” (fiutare tabacco da naso), anche il papà del futuro papa che faceva il “cusor” (messo comunale che portava i vari avvisi agli abitanti del comune). Insomma i due erano diventati amici intimi tanto che quando il futuro papa Sarto fu nominato patriarca di Venezia Antonio lo andò a trovare nella sede del patriarcato. Era stato invitato di andarlo a incontrare anche a Roma. Ma poi l’avanzare dell’età di entrambi impedì questa visita nella città del Vaticano. Comunque, nella città eterna, il papa ha sempre annusato il tabacco che proveniva da Campolongo sul Brenta inviatogli dal suo amico Antonio. Il giorno che è deceduto Pio X°, alla sera come cena c’era nella tavola della famiglia di Antonio “radici e uvi”. Quando hanno dimezzato l’uovo per mangiare, che era toccato proprio ad Antonio, hanno visto che c’era disegnata una P e una X. Naturalmente tutti erano all’oscuro dei fatti che accadevano fuori dal paese. Il mattino seguente uscì “il Gazzettino” con la notizia che era morto papa Pio X°. Era nato il 2 giugno 1835 e deceduto il 20 agosto 1914. Tutti gli abitanti della contrada Vialetti, sorpresi e con devozione, sono andati a vedere di persona l’uovo che aveva preannunciato la morte del pontefice. Il papa era deceduto improvvisamente, si diceva di crepacuore, per lo scoppio della prima guerra mondiale. Sembra stesse preparando un viaggio a Vienna per incontrarsi con l’imperatore Francesco Giuseppe (Ceco Bepe) per tentare di evitare, in extremis, la guerra.
Non siamo riusciti a rintracciare la foto di Antonio Vialetto “Farinato” ma pubblichiamo questa bella foto nella quale si possono scorgere alcuni maggiorenti del tempo (circa anni Venti del Novecento). Ecco i nominativi: incominciando dalla prima fila da sinistra: Angelo Vialetto “degli Alfieri”, Paolo Bonato “Paulo Massaporchi”, Vittorio Secco “dei Caile”, Pietro Zannoni “Pestenaja”; Seconda fila da sinistra: Sebastiano Vialetto “Farinato” (figlio di Antonio), Bernardino Vialetto “Ciokel”, Bortolo Zannoni “Giaudin”.
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degli Alfieri con la moglie Pierina Dalla Costa.
di Fiorenzo Vialetto
Il Papa Sarto, Pio X° 257° papa della chiesa cattolica.
A PROPOSITO DI SAN PIO X di Valerio Bonato
Che meraviglia!
A proposito di San Pio X, ho imparato, ieri mattina, a teologia, che fu un grande Papa e, che, meraviglia di tutte le meraviglie, fece lavorare Roma alla grande. E noi si sa quanto sia difficile riuscirlo a fare!
Anzi, alla grandissima, vi è riuscito. Da restarne abbagliati, da quanto ha lavorato e fatto lavorare Roma e la Sua Curia.
Vado solo per paragrafi:
1) riformò la Curia Romana che era 500 anni che non la si osava toccare. Un coraggio da leone, ebbe. Riducendola a:
11 Congregazioni;
3 Tribunali;
5 Uffici.
Una Rivoluzione fu per Roma! Uno shock traumatico e funzionale. Epocale. Una cosa da non credere. Il Papa che lo aveva fatto prima era Sisto V. Nel 1588! 4 secoli prima!
2) promosse la redazione del Codice di Diritto Canonico, da quella confusione somma che c’era di leggi e leggine che, “coacervo inestricabile, era diventato cumulo immenso”.
Il tutto, secondo il principio: “Ubi Societas ibi jus!” “Là dove è la società, lì ci deve essere una norma che la regola!”
Vedi il green pass adesso! Altrimenti non si governa!
3) dal caos degli innumerevoli catechismi che c’erano in giro, ne fece uno che doveva, diceva, “tener conto del dato di fede e del destinatario di questo dato”! Geniale la sua intuizione! Modernissima! Attualissima! Lo emise il 12 ottobre 1912, giorno della Scoperta dell’America – mi dico.
4) riforma, perfino, la Pietà! Il modo di pregare. Si oppose alla teoria giansenista del tempo, del tutto perfetto, della pietà rigida, fredda, algida, senza misericordia, del Dio lontano, ottimo, massimo, per proporre e propugnare e perseguire, invece, la devozione al Sacro Cuore di Gesù e alla Madonna, a Dio come Padre Misericordioso. Affettuoso. Che ti vuole bene.
5) i preti dovevano essere preparati, pastori di anime, con la celebrazione eucaristica al centro della loro vita. “Mamma mia, mi dico, conoscendo Roma, che coraggio, quel Papa!
6) la comunione era per lui “non premio per i santi o per i perfetti o per i giusti”, come era in uso credere e far credere allora, ma doveva essere accessibile a tutti perché “l’Eucaristia, diceva, è pane della vita che ti aiuta a vivere e a diventare santo”. Che meraviglia. È pane per i peccatori che vogliono guarire e peccare, ogni giorno, un po’ di meno. Non sono venuto per i sani ma per i malati, è scritto nel vangelo, infatti.
7) delle Suore che, invece, aspettavano a fare la comunione solo quando erano perfette – diceva il Papa! –che “Quelle erano pure come Angeli e superbe come Demoni”. Incredibile! Cose da non credere, e pensare che era Papa e si era nel 1903
1914! 100 anni fa!
8) è il Papa dell’Eucaristia, Pio X! A un Cardinale che, in Concistoro, gli faceva notare che un bambino non poteva ricevere l’Eucaristia, perché, in quanto bambino, non La poteva capire, rispose: “Ma Lei, Eminenza, quanto capisce l’Eucaristia più di un bambino che fa la Comunione!” Interdetto rimase il Porporato e più non disse.
Quindi, bene hanno fatto i miei Genitori e il mio vecchio prete a essere devoti a Papa Pio X – Papa Sarto! Papa Santo. Lo sono andato a trovare, con quel mio vecchio prete, quando, nel 1959, avevo 10 anni, il Papa tornò a Venezia, come aveva promesso. E a inculcarmeNe la devozione, fin da bambino. Un lavoratore fu quel Papa! Un gran lavoratore. Un coraggioso. Un longanime. Una grande Persona! La Madonnina del Grappa, lassù in cima, all’Ultimo Colle, L’ha messa Lui, andandoVi su, Lui, Patriarca di Venezia, a dorso di mu-
Madonnina del Grappa, che, Direttore di Aeroporto, ogni giorno, traguardava e a Cui si rivolgeva, impiedi, con la borsa da lavoro in mano, alla mattina, dal Marco Polo, fermandosi, davanti al Luogo delle Bandiere, per la Preghiera dell’Aviazione, prima di iniziare la giornata.
SETTANTA ANNI FA L’ALLUVIONE NEL POLESINE
Il 14 novembre 1951, esattamente settant’anni fa, una disastrosa alluvione colpì la zona del Polesine, in particolar modo la provincia di Rovigo. Il fiume Po ruppe gli argini in più punti. La popolazione, proprio nel secondo dopoguerra quando tentava di risollevarsi da distruzioni e rovine causate dal conflitto, fu invasa dalle acque che causarono lutti e danni molto considerevoli. Tutta l’Italia, benché povera, si strinse attorno agli sfollati che furono costretti ad abbandonare le loro terre in attesa che venissero rese nuovamente ospitali. Anche il nostro paese diede il suo contributo accogliendo parecchie famiglie, in particolare provenienti da Adria e dai paesi confinanti. Parecchie bambine e ragazzi frequentarono le scuole elementari del nostro paese. I loro genitori provarono a rendere meno triste e pesante il loro soggiorno a Campolongo sul Brenta cercando di trovare un’occupazione per meglio sbarcare il lunario. La loro forza d’animo e la volontà di ritornare e ricostruire quello che era stato distrutto hanno permesso a questa gente fiera e generosa di ritornare nelle loro dimore aumentando il loro tenore di vita e preparando un futuro migliore per i loro figli e nipoti. Quei territori, di una bellezza unica, meriterebbero di essere maggiormente conosciuti. Da parte nostra vada un cordiale saluto, assieme agli auguri di lunga vita, a coloro che, tanti anni fa, da giovani sono stati ospitati nel nostro paese.
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I fratelli Antonio e Cesarina Tecchiati di Adria, ripresi in contrà Vialetti ove vivevano, durante il periodo del loro soggiorno nel nostro paese.
LE CONFRATERNITE DELLA NOSTRA PARROCCHIA
di Fiorenzo Vialetto
La pubblicazione di queste notizie, provenienti dall’archivio della nostra Parrocchia, è stata resa possibile grazie al parroco don Massimo Valente e con la preziosa collaborazione di Alessandro Parolin. Li ringraziamo sentitamente per la disponibilità.
Nel nostro paese la parrocchia è sempre stata il centro di molte iniziative. Specie negli anni Trenta del secolo scorso sono nate diverse confraternite che avevano lo scopo di aumentare il fervore religioso e di promuovere un più profondo senso di comunità cristiana. Nell’anno 1937 su iniziativa del parroco don Francesco Rossi fu costituita la “Commissione Parrocchiale delle opere missionarie” composta da 18 membri in rappresentanza di tutte le contrade. Si trova anche traccia di un registro della “Unione donne di Azione Cattolica” che riguarda gli anni dal 1949 al 1950, anche questa promossa da don Francesco Rossi. Vi sono annotati i nomi di ben 22 donne distribuite fra tutte fra tutte le contrade della parrocchia. In un verbale del gennaio 1956, redatto dal parroco don Eugenio Toldo, risulta che il presidente della giunta parrocchiale dell’Azione Cattolica era Bernardino Bonato; presidente dell’Unione uomini Prosdocimo Zannini; presidente dell’unione donne Caterina Bonato; presidente della Gioventù maschile Remigio Bonato; presidente della Gioventù femminile Monica Zannini.Risulta anche che nella nostra parrocchia era presente la “Confraternita del S.S. Sacramento”. I membri, uomini, durante le processioni portavano la cotta di color rosso con una veste bianca ed erano soprannominati “i capati”. Nell’anno 1954 risultavano iscritte ben 23 donne in rappresentanza di tutte le contrade. Nel 1955, 12 donne, nel 1956, 13 donne; nel 1958, 14 donne. Gli aderenti a questa confraternita versavano la somma di 50 e poi di 100 lire all’anno.
Nell’anno 1962 risultavano iscritte ancora 13 donne. Esisteva anche la “Confraternita del Carmine”. Sin dall’anno 1940 risultano i resoconti di cassa delle entrate e delle uscite. Con una nota il parroco don Eugenio lasciava scritto: “Sono iscritti alla Confraternita della Madonna del Carmine tutte le famiglie della parrocchia e tutti i membri o quasi di ogni famiglia, offrendo ogni anno la modesta somma di lire 5 (cinque) per persona, offerte che vanno spese in ufficiature per gli iscritti già defunti e in SS. Messe per gli iscritti viventi.”Praticamente dall’anno 1953 viene riportato il resoconto delle entrate e delle uscite della confraternita. Accanto ad ogni nome è diligentemente riportato anche il soprannome della famiglia di origine.
Riteniamo interessante pubblicare questo elenco a parte. Un’altra confraternita attiva in parrocchia era la “Confraternita delle Madri Cristiane”. Come riportato “Le iscritte alla confraternita delle Madri Cristiane versavano ogni anno una quota di lire 30 (trenta) ciascuna che poi va in tante SS. Messe.” Le iscritte nell’anno 1955 erano n. 25; per gli anni 1956 – 57 erano 13; negli anni 1958-1959 erano ben 26. Un capitolo a parte rappresentano gli iscritti all’Azione Cattolica. Questa Associazione stava particolarmente a cuore al parroco di allora don Eugenio Toldo e dagli anni 1958 – 1959 risultano iscritti nell’apposito registro i nominativi della quasi totalità dei fanciulli, degli adolescenti e dei giovani del paese. Poi, dalla fine degli anni Sessanta, le adesioni si affievolirono, fino a scomparire del tutto. Si trova traccia, dal Natale del 1954, anche della “Associazione della Madonna della buona morte”. In via Orlandi c’erano 48 iscritti e la zelatrice era Caterina Orlando di Rocco; in via Zannini e Contarini erano 25 e la zelatrice era Marcella Lovato; in via Lovati erano 40, in via Giusti erano 17 e la zelatrice era Marcella Lovato; in via Vialetti erano 64 e la zelatrice era Carmela Bonato in Vialetto; in via Sotto piazza e Capitello erano in 101 e la zelatrice era Caterina Bonato; per le altre contrade del Centro erano 228 e la zelatrice era Monica Zannini. Sicuramente solo i più anziani ricordano tutti questi organismi legati al culto esistenti nella nostra Comunità religiosa. Si nota che dopo i primi anni Settanta queste associazioni, lentamente ma inesorabilmente, perdono importanza, anche come numero di iscritti, nell’organizzazione religiosa della parrocchia
I tempi cambiano in fretta, nascono nuovi organismi associativi, le persone assumono atteggiamenti più laicisti, meno legati e sensibili alla tradizione. Insomma anche i parrocchiani si sentono meno coinvolti fornendo una risposta più blanda e meno legata ai canoni ecclesiastici per interpretare la loro religiosità. Ciò è stato probabilmente dovuto anche alla maggior mobilità raggiunta degli abitanti del paese che, avendo maggiore possibilità di spostarsi, ebbero a conoscere anche consuetudini diverse, e, seguendo l’evoluzione dei tempi, hanno incominciato a trascurare quelle Associazioni che erano state frequentate e partecipate dai loro padri.
Il Vento del Brenta Pag. 12
VITTORIANO (un ricordo di Valerio Bonato)
Il primo ricordo che ho di Lui, sarà 65 anni fa, quando, insieme con Benito, Giampietro e Mimmo, avevano messo su un’officina campale per riparare le biciclette bucate.
Allora, erano gli anni ‘55, c’erano solo quelle! Le strade erano ancora bianche. I copertoni logori e consumati. Le camere d’aria toppate e rattoppate. Mastice bisognava comprarlo. I ferri bisognava averli. E la carta vetrata per grattare la gomma perché poi il mastice facesse presa, invece pure. E, infine, bisognava saper fare il tutto. Saperlo fare bene. In fretta. E a basso costo. Possibilmente anche gratis! Perché soldi allora non ce n’erano.
E allora, i Nostri Magnifici Quattro, capitanati giusto da Vittoriano, hanno deciso di esporre cartello, con su scritto, a caratteri maiuscoli e in stampatello:
“Qui, si giustano biciclette!”
E perché la cosa fosse chiara, pubblica, evidente a tutti, avevano issato proprio sulla sommità di pilastro angolare della recinzione di casa, prospiciente la strada, un cerchione di bicicletta, nudo e crudo, all’impiedi, con i raggi e il cerchio e il perno al centro in bella evidenza, come se fosse un simil ostensorio.
Non so quanti e quali fossero i Loro clienti, so, però, che tutto il giorno presidiavano la strada in attesa di avventori, seduti sul muretto di fronte, pronti a intervenire al primo cenno di chiamata o di necessità.
Il secondo ricordo che ho di lui, saranno stati dieci anni dopo, saranno stati gli anni ‘65, io avrò avuto 15 anni, il silenzio era allora assai assordante in paese, non c’era ancora il ponte, Campolongo era ancora una nicchia isolata in mezzo al mondo al di là del fiume, le macchine passavano di là, il treno passava di là. Tutto il movimento era di là.
Di rumore, di qua, da noi, c’erano sono le campane e il trattore de Ducato. E forse, raramente, la sua moto Guzzi che, Roberto dei Ducati, peraltro, teneva ben riparata nel garage, di angolo in cima alla riva de Micel. Or ecco che la sera, era appena suonata l’Ave Maria ultima, il silenzio tutto attorno, le Nonne ancora sul pergolo di casa a confabulare, parlottando, sulla sera d’estate che stava per andare, or ecco, dico: Vittoriano montato a cavallo di una moto a scoppio risonante blu che, sandali ai piedi, a velocità supersonica - sarà andato a 10 km all’ora! - fa giri e rigiri di piazza, svegliando galline, rondini, colombi, gatti, cani, prete, perpetua, suore, sindaco, medico e fornaio, pecore e buoi e vacche e vitelli e attizzando ad attenzione i bambini che già si apprestavano a dormire. Povere mamme! Grida di protesta somme emergevano dalla Piazza a quel trambusto che svegliava il paese dal suono eterno in cui era immerso, da secoli, al rumore prorompente della vita moderna del tempo che stava per arrivare. E non una, non due, non tre, erano le volte che Vittoriano, con a bordo sua sorella Annamaria, sul seggiolino di dietro, con fazzoletto rosso sgargiante al collo, faceva quel giro e quel rigiro e quel rigiro ancora per la gioia, la meraviglia e la sconcerto di tutti. E scomparire! Poi, Vittoriano, divenne ingegnere. Era una Persona che sapeva ascoltare. Non si meravigliava di nulla. Ascoltava come se tutto lui avesse già visto prima quello che si andava dicendo. Ed era paziente nella forma e sapiente nella sostanza.
Era mio secondo, forse anche terzo cugino. Bonato era di cognome. Loro essendo della Maestra, noi degli Anzolettini.
Quando, mio Nonno partì, chiamammo Lui, come Ufficiale Rogante nella con-divisione dell’eredità. Povere cose, ma tante per chi le cose non sa come sono.
E Vittoriano ha ascoltato e ascoltato e ascoltato ancora e, in due fasi, forse anche tre, di 10 anni alla volta in 10 anni ulteriori e 10 ulteriori ancora, Vittoriano, dico, ha risolto e districato e dipanato quell’inestricabile roveto ardente che era l’eredità di mio Nonno.
Se ne andò nel 1982, la sera del Venerdì Santo, mio Nonno! 91 anni, aveva. Nel 2010, pervenimmo, di grazia, al rogito dei beni! Un’impresa! Ineffabile. Ecco, il Roveto Ardente che Vittoriano, da visionario e stratega e geniere, già allora era, vedeva e immaginava, ora Lo vede di Persona.
E toltosi, i sandali che indossava quand’era giovane, da Novello Mosè, ora, prono a terra, Ne sta ascoltando di Persona le disposizioni, gli ordini e i mandati: per traguardare la sua moto, dopo i tre giri canonici di ispezione di Piazza, verso il paese buono e spazioso dove, si racconta, scorra il latte e il miele.*
Ciao, Vittoriano! E salutami i Miei! Valerio
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L’ingegner Vittoriano Bonato nella veste di consigliere comunale di Campolongo sul Brenta.
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I NUOVI NATI
Anna Sofia Zonta, figlia di Paride e di Giulia Froner, è nata il 5 settembre scorso. Alla neonata e ai genitori giungano le nostre più vive congratulazioni.
FIORI D’ARANCIO
Il 5 settembre Nicola Cimolin, figlio di Lorenza Bonato e Nazareno, e Federica Grazia si sono sposati presso la chiesa parrocchiale di Cassola. Alla coppia vadano le nostre felicitazioni per un radioso futuro.
Il 18 settembre scorso Davide Bonato (figlio di Gianni e Cecilia Mocellin) e Sara Francesca Carrazza hanno coronato il loro sogno d’amore nella chiesa di Campolongo sul Brenta. Ai neosposi giungano i nostri migliori auguri per un felice futuro assieme.
Denis Bonato (figlio di Fausto e Teresita) e Tiziana Berton si sono sposati presso la chiesa di Campese il giorno 11 dicembre scorso. A loro vadano le nostre più vive congratulazioni e l’augurio per un futuro felice e sereno.
Aurora Vialetto, figlia di
È deceduto, il 24 agosto scorso, l’ingegner Vittoriano Bonato, di 84 anni. Aveva ricoperto la carica di consigliere comunale e di componente della commissione edilizia del comune di Campolongo sul Brenta. Alla moglie, alle figlie e ai parenti giungano i sensi del nostro cordoglio.
Eros Malvezzi (figlio di Luciano e Franca) è venuto meno il 27 settembre scorso. Aveva 43 anni. Alla mamma, alla sorella e ai parenti giungano le nostre sincere condoglianze.
Il 7 ottobre scorso è mancato Claudio Grando di anni 59. Giungano le nostre più vive condoglianze alla moglie, ai figli e ai parenti tutti.
Il 4 novembre è mancata Lucia Colpo “Paolina” . A tutta la famiglia giunga il nostro cordoglio per la perdita della loro cara.
Suor Nicoletta Bonato, dell'ordine delle Serve di Maria Riparatrice, (al secolo Corinna Bonato "dei Andoetini") è deceduta il 29 novembre scorso a Valdobbiadene (TV). Aveva 82 anni e per 25 anni era stata missionaria in Africa, in Costa d'Avorio. Ai suoi parenti vadano i sensi del nostro cordoglio.
NOTIZIE DAL GRUPPO DONATORI DI SANGUE
assemblea annuale del Gruppo Donatori di Sangue di Campolongo, con rinnovo del direttivo, che risulta ora così composto:
Alfieri: Francesco Bianchin, Luciano Bonato
Consiglieri: Federico Bonato, Francesco Mocellin occasione per premiare alcuni anno hanno raggiunto traguardi importanti: Antonio Capaldo e Alberto Fiorese DONATORE BENEMERITO per 15 donazioni raggiunte; Luigino Illesi DONATORE EMINENTE per 51 donazioni raggiunte. Un grazie particolare va al presidente uscente Francesco Bianchin, che ha guidato il gruppo negli
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Foto ricordo della serata; in primo piano da sx Alberto Fiorese, Martina Illesi, Francesco Bianchin e Luigino Illesi
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Spett.le redazione de “Il Vento del Brenta”, chiedo la possibilità di rispondere alla vostra intervista al sindaco del comune di Valbrenta sul numero 1 luglio 2021 del vostro bel giornale.
Vorrei semplicemente precisare alcune cose e cioè che da dati della ormai ex Unione Montana del Brenta i paesi con più debito erano il comune di Valstagna (2.200.729,06 al 31/12/2018, quindi ante fusione) e di San Nazario (1.666.376,10 al 31/12/2018), nel frattempo il comune di Solagna (1.141.279,30 al 31/12/2018)
ha finito di pagare anche il palazzetto dello sport quindi il debito si è ulteriormente abbassato.
Il sindaco ha anche rimarcato la necessità che la cittadinanza rimanga unita e solidale per far fronte al nemico comune.
Nei due conflitti mondiali, il nemico era tangibile; oggi il nemico da affrontare è la pandemia: un nemico subdolo, che si insinua a nostra insaputa.
A prescindere dall'orientamento e dalle scelte personali di ognuno, è importante che si collabori assieme per debellare questo pericoloso nemico.
Il parroco don Massimo Valente, ha poi invitato a pregare per le anime dei caduti e per quelle dei loro cari, invocando la benedizione di Dio per loro e per tutti i presenti.
Il complesso bandistico, dopo una lunga e forzata pausa, ha nuovamente ripreso, e ha accompagnato solennemente la cerimonia.
Buon 4 novembre e ONORE AI CADUTI!
LETTERE ALLA REDAZIONE
Riceviamo e pubblichiamo la mail inviataci da Stefano Bertoncello, Sindaco di Solagna, che ringraziamo per la sua attenzione, a riguardo dell’intervista al nostro Sindaco, Luca Ferazzoli, pubblicata nell’ultimo numero del “Vento del Brenta”. In merito alla nascita del nuovo comune di Valbrenta i cittadini dei comuni interessati hanno già espresso, liberamente, il loro punto di vista e, come sostiene, giustamente, il sindaco Stefano Bertoncello occorre guardare al futuro. E ricollegandoci sia al passato che al futuro i rapporti tra la nostra Comunità e il Comune di Solagna, come emerge da una consolidata tradizione e dalla prassi quotidiana, saranno sempre più destinati a intensificarsi.
Sottolineo inoltre il fatto che Solagna, contrariamente a molti comuni della zona, tra i quali Valbrenta, non ha rinegoziato il proprio debito come proposto da Cassa deposito e prestiti per il semplice motivo che riesce ad adempiere alle proprie responsabilità autonomamente pur non avendo entrate da cave, malghe ecc. Ricordo inoltre che il comitato “NO alla fusione” del quale ero tra l’altro presidente, ha svolto un grande lavoro di informazione nei confronti della popolazione, per portare tutti a conoscenza dei vari aspetti, sia negativi (molti) che positivi (pochi), che l’Unione di cinque comuni avrebbe portato. Attività che non è stata fatta dai fautori della fusione se non negli ultimi giorni con volantini tra l’altro non firmati e distribuiti di notte (parlo ovviamente di Solagna). La popolazione ha capito benissimo i nostri messaggi ed ha votato con responsabilità e cognizione di causa, con una percentuale talmente alta per il No alla fusione che non ammette nessun tipo di critica.
Con la stessa informazione, forse anche a Campolongo i numeri sarebbero stati diversi, visto la esigua differenza (mi sembra tre voti) a favore della fusione.
La casa di riposo è una Ipab (ente non comunale) e ha un suo Cda assolutamente autonomo. Ho avuto vari contatti con la direttrice in questi due anni ma mai mi è stata prospettata l’ipotesi, passata e presente, di una fusione tra le due realtà valligiane.
Ma così è andata con buona pace di tutti.
Adesso amministriamo nel miglior modo possibile i nostri Comuni, con la massima disponibilità al dialogo anche con Valbrenta, il periodo della fusione è passato e per quanto mi riguarda guardo avanti.
Auguro le migliori cose al Comune di Valbrenta, ai suoi amministratori e ai suoi cittadini.
Agli amici di Campolongo, che ben conosco per ragioni familiari e amicizie varie, auguro tutto il bene possibile e mando un affettuoso abbraccio.
Stefano Bertoncello Sindaco di Solagna
4 ottobre 2021
Il Vento del Brenta Pag. 15
ONORE AI CADUTI 4 NOVEMBRE
UN LIBRO DA LEGGERE
È uscito recentemente, per i tipi della Einaudi, “Se l’acqua ride” di Paolo Malaguti che ha concorso al Premio Campiello. La lettura scorre veloce percorrendo una trama ambientata nei primi anni Sessanta del secolo scorso. Si scoprono espressioni, abitudini e atmosfere non lontane dai modi di dire e di agire in uso nel nostro paese. Lo scrittore è originario della provincia di Padova e descrive in modo gustoso e reale momenti tipici di un periodo in piena evoluzione che prefigurava mutamenti poi confermati nei decenni successivi.
ELENCO DEI SOSTENITORI DEL VENTO DEL BRENTA
Proseguiamo la pubblicazione dei nominativi di coloro che con il loro indispensabile aiuto economico concorrono, concretamente, alle spese di stampa e spedizione del giornale. Versamenti registrati al 05/12/2021.
113. Ezio Scramoncin – Cagliari
114. Francesca Vialetto – Campolongo S.B.
115. Marianna Secco – Cassola (VI)
116. Gianni Secco – Alicante (Spagna)
117. Michele Secco – Campolongo S.B.
118. Rosalia Bonato e Antonio Scremin – Campolongo S.B.
119. Ildebrando Scremin – Campolongo S.B.
120. Giuseppina Scremin – Campolongo S.B.
121. Mariano Orlando – Campolongo S.B.
122. Roberto Bonato – Padova
123. Natalino Zannini e Ferrari Giovanna – Lainate (MI)
124. Vanna Sacchi e Salvagni – Milano
125. Natalia Pangrazio - Campolongo S.B.
126.Francesco Vialetto – Campolongo S.B.
127.Loredana Vialetto - Bassano D.G. (VI)
128.Gregoriana Vialetto - Bassano D.G. (VI)
La redazione del “Vento del Brenta” ringrazia tutte le persone che hanno contribuito a rendere ricco e interessante questo numero. Il periodico si arricchisce infatti con l’apporto di idee, riflessioni, articoli e foto da parte di tutti, e tutti sono invitati a collaborare.
Ricordiamo anche che il periodico vive grazie al contributo economico dei lettori; oltre alla proposta di contribuire usando il bollettino postale allegato, è sempre possibile effettuare un bonifico al seguente IBAN: IT 30 H 0760111800000010971364
EVITIAMO GLI SPRECHI
Laredazioneinvitaeventuali destinatari diquestapubblicazionechenonfosseropiùinteressatiariceverladi darcenecomunicazione tramitepostao mail (info@procampolongosulbrenta.org) in modo daprocedere alla sospensione dell’invio.
#4stagioni
ESTATE di Fabrizio Gennaro
PRIMAVERA di Mauro Costa
AUTUNNO di Martina Illesi
INVERNO di Giacomo Todesco