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LE CONFRATERNITE DELLA NOSTRA PARROCCHIA
di Fiorenzo Vialetto
La pubblicazione di queste notizie, provenienti dall’archivio della nostra Parrocchia, è stata resa possibile grazie al parroco don Massimo Valente e con la preziosa collaborazione di Alessandro Parolin. Li ringraziamo sentitamente per la disponibilità.
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Nel nostro paese la parrocchia è sempre stata il centro di molte iniziative. Specie negli anni Trenta del secolo scorso sono nate diverse confraternite che avevano lo scopo di aumentare il fervore religioso e di promuovere un più profondo senso di comunità cristiana. Nell’anno 1937 su iniziativa del parroco don Francesco Rossi fu costituita la “Commissione Parrocchiale delle opere missionarie” composta da 18 membri in rappresentanza di tutte le contrade. Si trova anche traccia di un registro della “Unione donne di Azione Cattolica” che riguarda gli anni dal 1949 al 1950, anche questa promossa da don Francesco Rossi. Vi sono annotati i nomi di ben 22 donne distribuite fra tutte fra tutte le contrade della parrocchia. In un verbale del gennaio 1956, redatto dal parroco don Eugenio Toldo, risulta che il presidente della giunta parrocchiale dell’Azione Cattolica era Bernardino Bonato; presidente dell’Unione uomini Prosdocimo Zannini; presidente dell’unione donne Caterina Bonato; presidente della Gioventù maschile Remigio Bonato; presidente della Gioventù femminile Monica Zannini.Risulta anche che nella nostra parrocchia era presente la “Confraternita del S.S. Sacramento”. I membri, uomini, durante le processioni portavano la cotta di color rosso con una veste bianca ed erano soprannominati “i capati”. Nell’anno 1954 risultavano iscritte ben 23 donne in rappresentanza di tutte le contrade. Nel 1955, 12 donne, nel 1956, 13 donne; nel 1958, 14 donne. Gli aderenti a questa confraternita versavano la somma di 50 e poi di 100 lire all’anno.

Nell’anno 1962 risultavano iscritte ancora 13 donne. Esisteva anche la “Confraternita del Carmine”. Sin dall’anno 1940 risultano i resoconti di cassa delle entrate e delle uscite. Con una nota il parroco don Eugenio lasciava scritto: “Sono iscritti alla Confraternita della Madonna del Carmine tutte le famiglie della parrocchia e tutti i membri o quasi di ogni famiglia, offrendo ogni anno la modesta somma di lire 5 (cinque) per persona, offerte che vanno spese in ufficiature per gli iscritti già defunti e in SS. Messe per gli iscritti viventi.”Praticamente dall’anno 1953 viene riportato il resoconto delle entrate e delle uscite della confraternita. Accanto ad ogni nome è diligentemente riportato anche il soprannome della famiglia di origine.
Riteniamo interessante pubblicare questo elenco a parte. Un’altra confraternita attiva in parrocchia era la “Confraternita delle Madri Cristiane”. Come riportato “Le iscritte alla confraternita delle Madri Cristiane versavano ogni anno una quota di lire 30 (trenta) ciascuna che poi va in tante SS. Messe.” Le iscritte nell’anno 1955 erano n. 25; per gli anni 1956 – 57 erano 13; negli anni 1958-1959 erano ben 26. Un capitolo a parte rappresentano gli iscritti all’Azione Cattolica. Questa Associazione stava particolarmente a cuore al parroco di allora don Eugenio Toldo e dagli anni 1958 – 1959 risultano iscritti nell’apposito registro i nominativi della quasi totalità dei fanciulli, degli adolescenti e dei giovani del paese. Poi, dalla fine degli anni Sessanta, le adesioni si affievolirono, fino a scomparire del tutto. Si trova traccia, dal Natale del 1954, anche della “Associazione della Madonna della buona morte”. In via Orlandi c’erano 48 iscritti e la zelatrice era Caterina Orlando di Rocco; in via Zannini e Contarini erano 25 e la zelatrice era Marcella Lovato; in via Lovati erano 40, in via Giusti erano 17 e la zelatrice era Marcella Lovato; in via Vialetti erano 64 e la zelatrice era Carmela Bonato in Vialetto; in via Sotto piazza e Capitello erano in 101 e la zelatrice era Caterina Bonato; per le altre contrade del Centro erano 228 e la zelatrice era Monica Zannini. Sicuramente solo i più anziani ricordano tutti questi organismi legati al culto esistenti nella nostra Comunità religiosa. Si nota che dopo i primi anni Settanta queste associazioni, lentamente ma inesorabilmente, perdono importanza, anche come numero di iscritti, nell’organizzazione religiosa della parrocchia
I tempi cambiano in fretta, nascono nuovi organismi associativi, le persone assumono atteggiamenti più laicisti, meno legati e sensibili alla tradizione. Insomma anche i parrocchiani si sentono meno coinvolti fornendo una risposta più blanda e meno legata ai canoni ecclesiastici per interpretare la loro religiosità. Ciò è stato probabilmente dovuto anche alla maggior mobilità raggiunta degli abitanti del paese che, avendo maggiore possibilità di spostarsi, ebbero a conoscere anche consuetudini diverse, e, seguendo l’evoluzione dei tempi, hanno incominciato a trascurare quelle Associazioni che erano state frequentate e partecipate dai loro padri.