C U LT U R A
L A C O D A R D IA IL A R IA M A R T U C C I, 2 D
Leggendo, soprattutto durante la mia infanzia e in particolare libri di genere fantasy, ho incontrato sempre due distinti tipi di personaggi: i coraggiosi e i codardi. I coraggiosi sono di solito i protagonisti, i buoni, che sacrificano la propria vita per gli altri, che affrontano i pericoli per il “Bene” e per il lieto fine. I codardi invece solo coloro che si nascondono nell’ombra di qualcuno, spaventati dalle minacce. È normale, quando si legge, che ci vengano presentati i primi come i migliori, come modelli da imitare, mentre si disprezzano i secondi e si considerano i loro valori come insignificanti. È evidente la distinzione di queste due fazioni, soprattutto nei classici fantasy. In questi, il protagonista è spesso una persona senza macchia e senza paura, piena di risorse, che E t C e t e r a M a jo r a n a
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sfida stupidamente le avversità, rischiando il proprio benessere, la propria salute, e solitamente anche la propria vita. Ci sono poi sempre personaggi secondari, spesso vicini al protagonista, che vengono ridicolizzati per la loro paura nell’affrontare i pericoli. Questo accade probabilmente anche perché i libri sono sempre scritti dal punto di vista del protagonista, che sembra stranamente estraneo alle paure e alle esitazioni degli altri. Quando invece, cosa che accade molto raramente, si riesce a leggere un libro dal punto di vista di qualcuno che non sia il classico eroe dall’armatura scintillante, il “codardo” compie un percorso personale per riuscire ad assomigliare di più al perfetto e coraggioso ideale di eroe. Un più facile e conosciuto esemG e n n a io 2 0 2 2 - N ° 5