Mondo UIL - Novembre/Dicembre 2022

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Il Rapporto 2022 La battaglia

La “fotografia” del Censis dice che la Uil ha ragione

Rilanciare l’Italia ma ripartendo dal Mezzogiorno

Ora basta: non siamo un bancomat

Le scelte del governo

Una manovra che lascia molti dubbi e non offre le risposte che i cittadini cercano

Mensile della Uil Puglia (www.uilpuglia.it) - Anno IV - Num. 10/11 - dicembre 2022
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MONDO UIL di Puglia (www.uilpuglia.it) - Anno IV - Numero 10/11 - Novembre-dicembre 2022

Reg. Tribunale di Bari - Numero Registro stampa 8/2019 del 17/4/2019

Direttore responsabile: Michele Fiorentino

Coordinamento giornalistico e grafico: Pino Ricco

Redazione: Corso A. De Gasperi, 226 - Tel. 080-5025676 e 080-5648991 - Copyright Uil di Puglia e di Bari

Stampa: Baldassarre Erasmo - Via Abruzzo-Molise, 3 - 70029 Santeramo in Colle (Ba)

Edizione chiusa il 30 dicembre 2022

2 I n d i c e Ex Ilva, la Uil dice “no” ad atti irresponsabili a pagg 12 e 13 Codice degli Appalti: necessario un confronto a pagg. 14 e 15 Tornano i voucher mercato in pericolo
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Una nuova segretaria per la Uil Pensionati
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Dal Censis quadro poco entusiasmante

Prezioso e puntuale ai primi di dicembre è stato diffuso il lavoro del Censis col suo atteso appuntamento annuale, che rafforza con dati e analisi quanto la Uil sostiene quotidianamente. “L’Italia è ferma e le misure prese nella Legge di Bilancio non aiutano la crescita - attacca il segreteraio generale, PierPaolo Bombardieri - il lavoro, l’emergenza del caro energia e dell’inflazione, non riequilibrano le troppe ingiustizie e iniquità. Gli italiani sono preoccupati perché dopo due anni complicati vedono davanti mesi molto difficili L’impennata dei prezzi dell’energia con conseguenze su molti ambiti di produzione e lavoro sta comportando una perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. Se l'indice dei prezzi al consumo è aumentato nel primo semestre del 2022 del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2021, i salari da lavoro dipendente a tempo pieno sono aumentati solo dello 0,7% E per le famiglie meno abbienti l’incremento medio dei prezzi è pari, addirittura, al 9,8% Aumentano, in questo modo, le disuguaglianze tra le famiglie e quelle

FUTURO

Il quadro dipinto dal Censis è a tinte fosche: l’Italia è alle prese con criticità più volte evidenziate dalla Uil

Bombardieri: “I dati dicono chiaramente che la Uil ha ragione”

con più difficoltà continuano a rimanere indietro, sole a confrontarsi con le difficoltà di questi tempi bui e senza adeguate protezioni sociali”.

Insoma, c’è poco da stare allegri: “Più della metà dei lavoratori dipendenti in Italia, quasi sette milioni, è attualmente in attesa del rinnovo contrattuale È una continua attesa - ricorda Bombardieri - che mediamente dura 3 anni. E con la crisi economica durissima in corso va tenuto conto che nel settore privato oltre 4 milioni di lavoratori non raggiungono una retribuzione annua di 12.000 euro. Il lavoro dipendente non protegge più dai rischi, basta pensare che in povertà relativa si trova circa il 10% degli occupati”.

Poi c’è il tema giovani, “che sono sempre di meno, più qualificati, ma con un tasso di occupazione

decisamente inferiore rispetto gli altri paesi europei e un reddito molto più basso, anche a causa dei lunghi percorsi di precariato che devono affrontare”. Non parliamo, poi, dei pensionati “usati sempre come bancomat, sono tra quelli più esposti all'erosione del potere d'acquisto. Il rapporto, poi, mette ben in evidenza che al Sud le pensioni medie sono di circa il 20% inferiori a quelle del Nord e per quanto riguarda le donne scendono di circa il 28% rispetto a quelle degli uomini La fotografia dall’Istituto dà ulteriore coerenza alla nostra scelta di intraprendere iniziative di mobilitazione per aumentare la consapevolezza e l’attenzione sulle mancate risposte a problemi urgenti che condizionano la vita reale delle persone ”

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Manovra sbagliata non ci sono risposte

La Uil in piazza con la Cgil a Napoli

dopo una intensa settimana di mobilitazione a difesa dei diritti

Giornata clou, quella dello scorso 16 dicembre, della mobilitazione indetta da Uil e Cgil per manifestare contro la manovra del Governo Molte le iniziative che hanno visto le due Organizzazioni sindacali in piazza o nelle sedi sindacali, per spiegare le ragioni della propria contrarietà e per ribadire le proposte sui temi del lavoro, del welfare e del fisco

Il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri è stato a Napoli dove, dopo aver inaugurato una sede della Uil Fpl, la categoria della sanità e degli enti locali, ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori del settore. "È una manovra sbagliata - ha dichiarato Bombardieri - e questa è stata una settimana importante di mobilitazione, perché con le nostre manifestazioni e le nostre iniziative in giro per l'Italia, abbiamo spiegato alle lavoratrici e ai lavoratori che nella manovra ci sono misure che non danno risposte alle emergenze del Paese I salari e le pensioni - ha proseguito il leader della Uil - devono recuperare potere d'acquisto e nella manovra non ci sono scelte che vanno in questa direzione. Noi avevamo proposto di detassare la tredicesima e gli aumenti contrattuali, ma c'è stato solo un parziale intervento sul cuneo fiscale, che si traduce in soli 15 euro lordi al mese Bisogna poi affrontare il problema della precarietà - ha sottolineato Bombardieri - ma la scelta di ampliare l'utilizzo dei voucher va nella direzione opposta Così

come non va bene la decisione su opzione donna Né ci sono risposte sul Mezzogiorno e sulla sanità. Ed è proprio questo il motivo per cui oggi siamo qui a Napoli con i lavoratori di questo settore - ha concluso Bombardieri - duramente provati nel periodo della pandemia"

Peraltro, la posizione della Uil era stata in qualche modo “ confortata” dall’analisi di Bankitalia

“Le autorevolissime osservazioni sul capitolo fiscale della Legge di Bilancio, pervenute oggi da Bankitalia, coincidono con quanto detto dalla Uil nel

CONCRETEZZA

La Uil in piazza a Napoli con la Cgil, per una piena rivendicazione dei diritti dei lavoratori: si attendono risposte

corso della stessa Audizione Parlamentare”, aveva fatto osservare in una nota il segretario confederale Domenico Proietti. “L'elevazione del tetto del contante - si legge - insieme all'uso del Pos a partire da 60 euro sono un incentivo all'evasione fiscale e al malaffare L'estensione della Flat Tax a 85000 euro aggrava lo squilibrio già esistente a danno dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che hanno una tassazione notevolmente più alta. La Uil chiede al Governo e al Parlamento di eliminare questi provvedimenti dannosi per il Paese”

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Documento approvato nella riunione dell’esecutivo

Si è svolta lo scorso 30 novembre la riunione dell'Esecutivo nazionale Uil che, dopo un lungo e approfondito dibattito, ha approvato all'unanimità il seguente documento Nel corso dell'incontro con il presidente del Consiglio dello scorso 9 novembre, la Uil aveva avanzato precise proposte, in coerenza con tutte le piattaforme elaborate unitariamente con Cisl e Cgil, sull'insieme dei temi del lavoro, economici e sociali del Paese

In particolare, la Uil aveva richiesto, per sostenere i redditi delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati, un taglio del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, la detassazione degli aumenti contrattuali e la detassazione degli accordi di secondo livello Su queste e su altre richieste la legge di bilancio non dà risposte significative.

L'aumento dei voucher a 10 000 euro e l'allargamento della platea dei prestatori sono un fatto gravissimo che precarizza i rapporti di lavoro, riduce tutele e diritti e indebolisce la contrattazione in settori strategici per l'economia dell'Italia.

La legge di bilancio, poi, contiene molte scelte che la Uil giudica sbagliate.

In particolare, l'estensione della flat tax fino a 85 000 euro, l'ennesimo condono fiscale, l'au-

Scelte inique non aiutano i lavoratori

mento del tetto all'utilizzo del contante, l'esenzione dell'uso del pos fino a 60 euro.

La legge di bilancio depotenzia la tassa sugli extra profitti, riducendo la platea delle aziende a cui si applica, da 11.000 a 7.000, con conseguente riduzione del gettito da 12 miliardi previsti dal precedente governo a 2,2, miliardi.

La Uil giudica iniquo il blocco della rivalutazione per le pensioni sopra 4 volte il minimo, con un danno rilevante per i pensionati italiani. La legge di bilancio non introduce una flessibilità diffusa di accesso alla pensione, mentre quota 103 risponde in minima parte alle legittime aspettative dei lavoratori precoci

La manovra, poi, non affronta il tema delle future pensioni dei giovani e modifica opzione donna in direzione peggiorativa Nella manovra, anche misure in apparenza vantaggiose per le donne in realtà nascondono effetti negativi.

La Uil ritiene sbagliata l'abolizione del Reddito di cittadinanza La manovra, inoltre, non è legata agli obiettivi di transizione ecolo-

gica previsti nel PNRR. Gli interventi giusti a sostegno delle aziende devono essere legati a condizionalità per una buona e stabile occupazione e al rispetto dei contratti Mancano risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo del Paese. La legge di bilancio non destina risorse al Mezzogiorno necessarie a ridurre drasticamente il divario con il resto del Paese

Per sostenere le piattaforme unitarie sul lavoro, fisco e welfare anche oltre la manovra e per chiedere al governo di modificare le scelte in corso di discussione in Parlamento, la Uil chiede a Cisl e Cgil di avviare un percorso di mobilitazione regionale e\o territoriale e di categorie sui posti di lavoro Percorso da articolare in accordo con i territori e non escludendo nessuno degli strumenti di mobilitazione sindacali.

Proietti: “Flat tax, strumento discutibile”

“La Flat tax è uno strumento contrario ad una tassazione equa e giusta. Prevedere regimi forfettari, a vantaggio di particolari categorie, crea disuguaglianze tra le persone e carica sempre più sulle sole spalle dei dipendenti e pensionati il peso dell’Irpef”. Così il segretario confederale Domenico Proietti, che ha spiegato la posizione della Uil

“Già dalle dichiarazioni 2020 emerge che queste due categorie versano oltre il 96% dell’Irpef netta e ormai rappresentano l’89% dei cittadini che pagano l’Irpef. Un dato che per effetto della Flat tax non potrà che aumentare L’Irpef, più che un’imposta sui redditiha proseguito - è una tassa su salari e pensioni. Nello studio realizzato mostriamo come la differenza tra autonomi con un fatturato di 85 000 € e pensionati e dipendenti con un reddito equivalente, può raggiungere, nei casi estremi, oltre

l’800% di imposte versate in più da parte di questi ultimi. In pratica in questi casi un lavoratore autonomo verserebbe fino a 27 mila euro di Irpef in meno ogni anno, senza contare lo sconto sui contributi previdenziali Una differenza enorme che non trova giustificazione. Uno stato democratico deve fondarsi su un fisco equo e progressivo così come previsto dalla nostra Costituzione”

Per Proietti “serve una vera riforma che diminuisca il carico fiscale per i dipendenti ed i pensionati improntando il sistema ad una piena progressività e allargando la base imponibile dell’imposta sui redditi. Parallelamente si deve investire in una vera forte battaglia all’evasione fiscale, un male endemico del nostro paese, che ogni anno sottrae ai cittadini oltre 100 miliardi di euro, l’equivalente dell’importo speso per 3 leggi di bilancio.

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INFRASTRUTTURE

Il rilancio infrastrutturale del Mezzogiorno d’Italia è un passaggio fondamentale per il rilancio del Paese

Rilanciare l’Italia ripartendo dal Sud

La Uil, con Cgil e Cisl, in campo per ammodernare finalmente le infrastrutture del Mezzogiorno

Cgil, Cisl e Uil ritengono quello dell’ammodernamento delle infrastrutture un punto fondamentale per il rilancio del Mezzogiorno e del Paese

E’ quanto si legge, in sintesi, in una nota congiunta delle Segreterie nazionali dei sindacati “Cgil, Cisl e Uil ritengono decisivo per il futuro del Sud - riprende il documento - che il Governo intervenga concretamente per la riqualificazione e la realizzazione di quelle opere infrastrutturali prioritarie che sono determinanti per la ripartenza economica e la sostenibilità sociale del territorio meridionale”.

In sostanza, i sincacati chiedono al Governo “di dare continuità alle decisioni assunte dal

precedente Esecutivo e di prevedere nella legge di bilancio l’intervento previsto per l’opera pubblica denominata Strada statale 106 che, attraverso quanto previsto dal Documento di economia e finanza, è stata definita un ’ opera strategica con investimenti congrui e finalizzati al completamento dei tratti cantierizzati, alla esecuzione dei restanti e al finanziamento degli studi progettuali dei tratti necessari alla realizzazione di questa infrastruttura su tutto il territorio regionale interessato fino a Reggio Calabria” Nella nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil ricordano al Governo “che l’ammodernamento e la completa realizzazione della Strada statale 106, un ’arteria letale che è stata ribattezzata come

famigerata “strada della morte”, rappresenta il punto fondamentale della “Vertenza Calabria” aperta tra Cgil Cisl Uil Calabria e Governo regionale calabrese, sostenuta dalle scriventi Organizzazioni sindacali, che prevede, tra le altre questioni, la richiesta di adeguamento strutturale e ammodernamento di questa opera strategica.

Ovviamente, il discorso, di carattere più generale, implica l’impegno delle risorse da investire con la pianificazione del Pnrr e in particolare con il pieno coinvolgimento, sotto il profilo infrastrutturale, di tutte le regioni del Mezzogiorno d’Italia

Se si vuole rilanciare il Paese, bisogna cominciare dal Sud.

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La segretaria confederale Veronese commenta i dati diffusi dallo Svimez

“Affrontare la più grande disuguaglianza del Paese, ovvero ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese, deve essere l'impegno di tutti, dal Governo alle Regioni, dalla politica tutta alle parti sociali ”

E’ il commento di Ivana Veronese, segreteraia confederale Uil ai dati presentati dalla Svimez “che mettono plasticamente in evidenza che se non si inverte la rotta, la forbice, invece di ridursi, si allarga. È necessario sapere cogliere le opportunità che l'Europa ci mette a disposizione con il PNRR e i fondi comunitari, superando tutte le contrapposizioni che hanno frenato fino ad oggi lo sviluppo economico, sociale ed occupazionale del Mezzogiorno Nuove politiche industriali ed energetiche, infrastrutture, occupazione di qualità per giovani e donne e non voucher, tutto ciò deve essere la stella polare che dovrà guidare gli investimenti del PNRR coordinandoli con le risorse della coesione europee e nazionali. Al contempo - conclude Veronese - dobbiamo mettere in campo azioni anticicliche per dare sollievo alle famiglie alle prese con il caro prezzi Di questo abbiamo bisogno, di buoni investimenti per garantire i diritti di cittadinanza in tutte le aree del Paese, non di autonomia differenziata che rischia di spaccare in due l'Italia”.

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“Affrontare subito la più grande e storica disuguaglianza del Paese”
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IL DISSENSO

La Puglia è una regione con tante vertenze aperte e con il futuro a rischio: la Uil chiede risposte concrete

La manovra non dà le risposte cercate

Ronzoni: “A dicembre Uil Puglia in piazza in difesa dei diritti in una regione con tante

il in piazza il 13 e il 20 dicembre contro una manovra che non offre alcuna risposta alle rivendicazioni avanzate dal sindacato

Il 13 dicembre, davanti a tutte le prefetture del territorio regionale, sono stati organizzati sit-in ai quali ha fatto seguito la consegna di un documento ai Prefetti con le proposte della Uil

“L’ipotesi di manovra presentata dall’Esecutivo – spiega

Emanuele Ronzoni, commissario straordinario della Uil di Puglia – non ci soddisfa affatto Non c’è traccia, innanzitutto, di vere politiche espansive in grado di ridurre le disuguaglianze che minano la tenuta sociale ed economica e il crescente tasso di povertà e di la-

voro povero Le misure paventate dal Governo non vanno nella direzione della stabilità e sono carenti di incentivi alla creazione di lavoro stabile e sano, vero volano per lo sviluppo complessivo del Paese e in particolare del Mezzogiorno Le nostre richieste di ridurre il cuneo fiscale a lavoratori dipendenti e pensionati, di detassare le tredicesime, gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello, di valorizzare le pensioni (bloccate dal 2011) e di mettere in campo investimenti per l’occupazione giovanile e femminile non hanno trovato spazio nella manovra, che invece alza il tetto dei voucher, non destina risorse alle politiche attive del lavoro, non affronta davvero la questione di

una riforma fiscale e dell’evasione, anzi per certi versi rischia di incentivarla con l’innalzamento del contante”

E ancora “In un momento di crisi come l’attuale, la priorità deve essere quella di aumentare la capacità reddituale dei lavoratori e il potere d’acquisto dei pensionati per far fronte a un’inflazione che non accenna ad arrestarsi, invece le decisioni assunte dal Governo sembrano andare in direzione diametralmente opposta: ecco perché con la nostra mobilitazione chiederemo di fare un passo indietro e di imboccare il sentiero giusto, quello di una maggiore giustizia sociale e di un ’ equa distribuzione della ricchezza, riportando il lavoro al centro dell’agenda politica”.

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vertenze in atto”
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Una delegazione ricevuta dal presidente Emiliano: un confronto produttivo

Anche la Regione Puglia ha condiviso i dubbi sul futuro, manifestati dalla Uil

Una delegazione della Uil Puglia, ha incontrato il 20 dicembre, nella settimana precedente il Natale, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il vice capo di Gabinetto, Domenico De Santis sui temi della manovra economica nazionale in queste ore all’attenzione del Parlamento.

Una manifestazione di lavoratori si è svolta infatti davanti alla sede della Regione e la delegazione, capitanata dal commissario regionale Emanuele Ronzoni, ha chiesto al presidente Emiliano di presentare al Governo nazionale tutti i dubbi del sindacato sulla Finanziaria.

Il sindacato ha consegnato alla Regione un documento con il quale si ripercorrono tutti i punti di disaccordo con la manovra del governo Meloni.

Il presidente Emiliano ha condiviso l’impostazione della Uil, dichiarandosi preoccupato “soprattutto perché le politiche del Governo sul Mezzogiorno non sono all’altezza delle sfide e i Lep potrebbero essere molto pericolosi per l’economia delle nostre regioni. La mobilitazione del sindacato serve: sono stato sul palco con la Cgil e ora accolgo la Uil in presidenza perché la concertazione sia sempre più rafforzata su materie importanti. Ad esempio, abbiamo da richiamare l’attenzione del Governo sull’Ilva e sulle politiche sociali che qui in Puglia abbiamo implementato da subito con il Red - reddito di dignità che ora potrebbe essere un’ancora di salvezza per

chi dovesse perdere il reddito di cittadinanza cancellato dal governo di centro-destra”

Per il vice capo di Gabinetto, De Santis “c’è sintonia con le richieste del sindacato, con un maggior accento sulla preoccupazione per la introduzione dei voucher, provvedimento che colpirà soprattutto i lavoratori di molti settori”.

Il segretario Ronzoni ha infine ringraziato la Regione per la “disponibilità espressa sui temi della Finanziaria che ci preoccupano e che potrebbero anche rallentare l’azione della Regione”.

Una proposta di manovra che avrà ripercussioni anche sulla Puglia, territorio falcidiato da molteplici vertenze irrisolte.

“Per questo motivo – continua Ronzoni – abbiamo chiesto alla

Regione di sostenere le nostre rivendicazioni e di assumersi le proprie responsabilità con un presidio sotto la sede della Regione Puglia il 20 dicembre Migliaia di posti di lavoro a

rischio nel settore industriale, le stabilizzazioni nella sanità e l’adeguamento dell’assistenza sanitaria alle esigenze dei cittadini, la formazione e il sistema scuola ancora troppo penalizzati: sono solo alcuni dei temi che, se l’architettura di manovra messa in piedi dal Governo dovesse andare in porto potrebbero ancora più acuirsi, allargando ulteriormente la forbice tra la Puglia, il Mezzogiorno e il resto del Paese Alla Regione Puglia abbiamo chiesto di moltiplicare l’impegno su questi fronti e al contempo di farsi portavoce autorevole delle istanze dei cittadini e delle cittadine di questa terra, che non può permettersi di perdere altro terreno da una prospettiva di crescita e di sviluppo”.

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SOLITO COPIONE

Non c’è tregua per i pensionati italiani, che continuano ad essere “usati” come se fossero un bancomat

I pensionati usati ancora da bancomat

Anche questo governo commette l’errore dei precedenti e scivola sulla rivalutazione: i nostri conti

Anche l’attuale Governo ripete l’errore dei governi passati, continuando a fare bancomat sui pensionati italiani Dopo meno di un mese dal decreto che ufficializzava la rivalutazione delle pensioni del 7,3%, l’Esecutivo fa marcia indietro con la legge di bilancio, prevedendo un taglio della perequazione per il 2023. Una riduzione di potere d’acquisto che si traduce in una perdita di circa 450 euro l’anno per una pensione superiore a 4 volte il minimo (2.100 euro mensili lordi), ma inferiore a 5 volte (2 600 euro mensili lordi)

È un fatto molto grave perché non dà certezza dei diritti ai pensionati italiani e costituisce un intervento che va in direzione opposta alla necessità di

aumentare il reddito dei pensionati, anche al fine di sostenere i consumi ed evitare che l’Italia vada, nel 2023, in recessione economica La Uil e la Uilp si batteranno anche attraverso forme di mobilitazione affinché questa profonda ingiustizia sia eliminata nel corso dell’iter parlamentare di approvazione della legge. Per questo abbiamo simulato l’impatto che potrebbe avere il nuovo blocco sulla rivalutazione delle pensioni, così come sarebbe prospettato nella prossima legge di bilancio Per la simulazione abbiamo utilizzato il nuovo meccanismo di rivalutazione con i tagli che, in base alle bozze di testo circolanti, dovrebbe essere presente nel disegno di legge di bilancio per il

2023

Questo nuovo meccanismo, innanzitutto, opererebbe il taglio della rivalutazione sull’intero importo della pensione, sostituendo il sistema a scaglioni di importo con quello per importi complessivi dei trattamenti Si tratta di un sistema più penalizzante e meno equo, perché comporta una riduzione dell’intero importo della pensione e perché introduce forti penalizzazioni per chi ha importi di poco superiori alle varie soglie. Questo nuovo meccanismo prevederebbe la piena rivalutazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo; l’80% dell’inflazione per le pensioni complessivamente comprese tra 4 e 5 il minimo; il 55% dell’inflazione per le pensioni complessiva-

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Bombardieri non ha dubbi: “Serve la detassazione delle tredicesime per affrontare subito l’inflazione”

“Per sostenere i redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, falcidiati dai costi dell’energia e dall’inflazione, la Uil chiede al Governo di varare un provvedimento per la detassazione delle prossime tredicesime. Da uno studio realizzato dal Servizio Fisco e Previdenza della nostra Organizzazione si evincono costi e benefici di questa operazione, che comporterebbe non solo vantaggi sociali, ma anche economici”.

E’ la tesi del segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, che rifà peraltro ad uno studio approntato proprio dalla Uil, secondo il quale con una tassazione al 10%, il beneficio medio sarebbe di 257 euro per le lavoratrici e i lavoratori e di 193 euro per le pensionate e i

pensionati Nel caso di una detassazione totale, il beneficio salirebbe, rispettivamente, a 407 euro e a 335 euro.

“La Uil - afferma il segretario generale - ritiene che un intervento siffatto non debba essere considerato un costo, bensì un investimento Non sarebbe solo una scelta di giustizia sociale, ma anche di efficienza economica. Si configurerebbe, infatti, come un contributo rilevante al sostegno dei consumi, in vista delle prossime festività natalizie, con benefici complessivi per il sistema produttivo ed economico e con un ritorno per la finanza statale connesso all’incremento del gettito fiscale complessivo derivante dallo stesso aumento dei consumi”

Proietti: “E’ stato fatto un regalo agli evasori”

mente comprese tra 5 e 6 volte il minimo; il 50% dell’inflazione per le pensioni complessivamente comprese tra 6 e 8 volte il minimo; il 40% dell’inflazione per le pensioni complessivamente comprese tra 8 e 10 volte il minimo; il 35% per le pensioni complessivamente superiori a 10 volte il minimo. Il trattamento minimo Inps è oggi pari a 525,38 euro mensili

lordi

La mancata rivalutazione determinerebbe una vera e propria perdita di potere d’acquisto e quindi di valore delle pensioni con un danno che per una pensione di 2.600 euro lordi sarebbe quantificabile in circa 34,32 euro mensili, corrispondenti a 446,17 euro l’anno Una pensione di 3.100 euro

lordi (tra le 5 e le 6 volte il minimo) perderebbe invece 1.161,75 euro l’anno. Danno che da gennaio 2023 produrrà effetti sulla pensione per il resto della vita del pensionato. Infatti, ogni mancato aumento non ha effetti solo sull’anno di applicazione, ma perdura per sempre sulla pensione diminuendone così in modo permanente il valore Questo ulteriore depotenziamento si aggiunge quindi ai tagli, blocchi e congelamenti che dal 2011 (governo Monti) sono stati operati sulle pensioni fino al 2021, un decennio che ha impattato notevolmente sul potere d’acquisto dei pensionati con gravi danni che si moltiplicarono al crescere del costo della vita.

“Sui temi fiscali il Governo comincia con il piede sbagliato. La rottamazione delle cartelle sotto i 1000 euro e la riduzione sopra i 1000 euro, insieme all'elevazione del tetto dell'uso del contante fino a 5000 euro, sono un vero e proprio regalo agli evasori fiscali”

E’ quanto sostiene il segretario confederale Uil Domenico Proietti.

“La vera pace fiscale - spiega - il Governo la deve fare con i lavoratori dipendenti e i pensionati, riducendo a loro la pressione fiscale, perché sono i contribuenti che prima pagano le tasse e poi prendono lo stipendio e la pensione”

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RESPONSABILITA’

E’ quella che chiede con determinazione la Uil: a Taranto la situazione è sempre più nebulosa

Ex Ilva, diciamo no ad atti irresponsabili

aranto è una realtà molto importante per il nostro settore, ed è anche il luogo che più di ogni altro è legato indissolubilmente alla vertenza ex Ilva È chiaro che le pressioni che l’azienda fa al Governo hanno lo scopo di terrorizzare il Governo, affinché metta le risorse o si rischierà la chiusura”

Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm, si è rivolto al Consiglio territoriale della Uilm Taranto

“Il Governo – aggiunge – deve restare fermo sulla sua posizione, il ministro Urso deve dire chiaramente cosa intende fare e agire di conseguenza. Il Governo non è un bancomat? Siamo d’accordo che non deve dare soldi senza una garanzia Per noi la nazionalizzazione è

al momento l’unica possibilità, seppur temporanea, per mandare via ArcelorMittal. Siamo molto preoccupati – sottolinea il sindacalista della Uilm – il rischio evidente è di una chiusura e di un fallimento. Per queste ragioni continueremo a fare in queste ore tutto quello che è necessario per salvaguardare tutti i lavoratori diretti, indiretti, dell’appalto e di Ilva in As”

Palombella è poi tornato sull’argomento nei giorni successivi: “Apprendiamo da articoli di giornale che il Governo starebbe pensando a una norma da inserire nel prossimo decreto per l’ex Ilva che prevederebbe, non un aumento di capitale per il passaggio in maggioranza di Invitalia, ma un prestito ponte

a 18 mesi di 650-680 milioni di euro per sanare le difficoltà di liquidità finanziaria. Chiediamo al ministro Urso di chiarire la veridicità di questa notizia Se fosse vera si tratterebbe di un atto irresponsabile da parte del Governo, un sottostare a un tentativo di condizionamento da parte dell’azienda, uno sperpero di soldi pubblici senza un minimo di garanzia e straccio di piano industriale”

Per Palombella, insomma, “il paventato prestito non consentirebbe di traguardare la prima metà del prossimo anno, altro che i prossimi 18 mesi, per di più senza alcun progetto strutturale di ripartenza produttiva e salvaguardia occupazionale Sarebbe l’ennesimo schiaffo alle migliaia di lavoratori che sono

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Palombella: “Il governo dica subito e con chiarezza cosa intende fare di un asset strategico per il Paese”
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Rsu, doppio successo Uilm nel Tarantino

Il 14 dicembre hanno avuto luogo le elezioni delle Rsu ed Rls nell’azienda Metal Tirrena Srl di Taranto dove la Uilm, per la prima volta, ha eletto propri rappresentanti guadagnando tre Rsu su tre. L’azienda svolge attività di progettazione e montaggio di impianti industriali e opera presso lo stabilimento Acciaierie d’Italia Congratulazioni ai nuovi delegati Filippo Blandamura, Gaetano Giannone e Massimo Nardò e agli attivisti e i lavoratori che hanno contribuito all’ottimo risultato

I metalmeccanici della Uil, per la prima volta, hanno inoltre eletto i propri rappresentanti ottenendo tre Rsu su tre nell’azienda Cmn Service Srl, a Taranto che svolge attività di costruzione e manutenzione meccanica e opera presso lo stabilimento di Acciaierie d’Italia.

I delegati neoeletti sono Luciano Formisano, Antonio Di Gregorio e Andrea Barone. Anche in questo caso la Segreteria nazionale e il segretario generale, Rocco Palombella, si sono congratulati con gli eletti e i lavoratori

Uno sciopero partecipato che dimostra la nostra unità

“Non si vedeva da anni uno sciopero così partecipato dai lavoratori dell’ex Ilva e dell’indotto. Il Governo deve prendere atto che tutti gli accordi che ha firmato con il Gruppo indiano sono diventati ormai carta straccia per l’irresponsabilità della multinazionale. È ormai irreversibile la sfiducia da parte di tutti i lavoratori, del sindacato e delle comunità interessate, verso la gestione di ArcelorMittal Sarebbe sbagliato sbloccare il miliardo senza il ritorno della proprietà dell’azienda nelle mani dello Stato. Non c’è più tempo da perdere, la situazione rischia di degenerare Il Governo compia un atto di coraggio e difenda ad ogni costo i 20 mila lavoratori, tra diretti, indiretti, dell’indotto e in Amministrazione straordinaria, e il futuro del settore dell’acciaio nel nostro Paese La lotta continuerà fino a che non avremo risposte concrete dal Governo”. Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm.

“Bisogna stabilire uno spartiacque e interrompere la farsa che dura da 10 anni, un tempo lunghissimo per un processo industriale. La situazione - ha spiegato il segretario generale Uilm - è drammatica, di non ritorno Acciaierie d’Italia ha i giorni contati Le 145 aziende dell’appalto ferme, 2mila lavoratori coinvolti, è solo un pezzo. Certo, un pezzo importantissimo che ci ha fatto accelerare ed essere qui oggi, ma che si aggiunge ai 2 500 in cassa integrazione unilaterale iniziata da marzo e ai 1 700 di Ilva in Amministrazione straordinaria. A marzo l’azienda aveva stabilito investimenti e tempi per la risalita produttiva. Si doveva risalire a 5,7 milioni di tonnellate nel 2022, siamo a poco più di 3 milioni di tonnellate. Insomma, continuiamo a non produrre disattendendo gli impegni assunti”.

in cassa integrazione da anni e a chi chiede un vero futuro occupazionale e produttivo. Lo Stato, anziché concedere finanziamenti senza vincoli a gestioni aziendali fallimentari, deve riprendere il controllo dell’ex Ilva per evitare la chiusura definitiva, il dramma occupazionale per 20 mila lavoratori, per garantire il risanamento ambientale e il futuro di intere comunità È ora che il ministro Urso risponda una volta per tutte, dicendo cosa vuole fare realmente il Governo per il futuro di un asset strategico per il nostro Paese. Ci stiamo avvicinando a una situazione di non ritorno, non staremo a guardare Il Governo si fermi prima che sia troppo tardi”.

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Il Codice degli appalti deve essere oggetto di confronto con le parti sociali affinché vi sia una condivisione

Codice degli appalti “serve un confronto”

decreti legislativi che dovrebbero tradurre in norma i principi della legge delega 78/2022, cioè il nuovo Codice degli Appalti, nonostante il lavoro preparatorio del Consiglio di Stato, non sono stati oggetto di qualsivoglia serio e approfondito coinvolgimento delle parti sociali da parte del Governo. Eppure sono norme che riguardano milioni di lavoratori e lavoratrici, le loro tutele economiche, i loro diritti, la loro stessa salute e sicurezza. Quale senso di responsabilità sta agendo il suo Governo in questo momento?”

Lo scrivono i sindacati di categoria FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una lettera aperta nella quale

chiedono l’istituzione di un tavolo di confronto sul tema presso la presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Quando si è insediata – scrivono nella missiva - ha fatto appello a due categorie politiche importanti: ‘coinvolgimento delle parti sociali’ e ‘ senso di responsabilità’ Occorre mettere a terra presto il PNRR, il Fondo Complementare e tutte le altre risorse pubbliche per dare al Pae-se le infrastrutture ed i servizi che servono. Occorre però farlo bene – spiegano i sindacati - valorizzando lavoro stabile e sicuro e favorendo imprese di qualità Le tutele dei lavoratori presenti nel passato Codice e le nuove tutele previste dal decreto 77/2021 e dalla legge delega 78/2021 vanno armonizzate

e rafforzate Va rafforzata l’inderogabilità delle misure a tutela del lavoro, della sicurezza, del contrasto al lavoro nero e al dumping contrattuale, va generalizzata la clausola sociale Occorre essere coerenti con la legge delega ed escludere dalla base d'asta soggetta a ribasso i costi relativi alla sicurezza e alla manodopera, cosi come definiti dai contratti collettivi nazionali e territoriali di settore Siamo contrari all'ipotesi di liberalizzazione del subappalto a cascata – sottolineano Feneal, Filca, Fillea - che rappresenterebbe un ’ulteriore frammentazione dei cicli produttivi e delle aziende, creando zone d’ombra maggiori e minore sicurezza nei cantieri pubblici Il nostro obiettivo è qualificare le imprese del

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Dai sindacati edili parte una lettera aperta alla presidente Meloni: “Subito il tavolo con le parti sociali”
“I pagina 14 e 15 appalti_Layout 1 05/feb/2023 11:47 Pagina 1

La segretaria confederale commenta il nuovo Codice degli Appalti: c’è perplessità

Bocchi: “Il nuovo testo e i punti oscuri”

“Nel riservarci una più attenta lettura del nuovo codice degli appalti pubblici e degli allegati connessi, riteniamo che Il testo approvato in CdM rischi di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per contrastare la corruzione nelle opere pubbliche, a scapito di tutte quelle aziende sane che contribuiscono con il loro lavoro trasparente alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese e che si collocano su un livello di confronto paritario con tutte le altre imprese europee” E’ quanto afferma la segretaria confederale Tiziana Bocchi.

“Già l'anno scorso, l'Autorità antimafia aveva segnalato, alle Commissioni competenti, il rischio che l'eliminazione o la sola contrazione di alcuni paletti di controllo nell'affidamento delle opere avrebbe compromesso la legalità imprenditoriale, basando tale logica sull'apertura al massimo ribasso, alla normalità dell'affidamento diretto senza bando di gara, alla nocività dell'appalto integrato, sottolineando che queste procedure avrebbero solamente favorito imprese malavitose ed ampliato la platea del voto di scambio. Il nuovo testo, invece, rafforza la tesi del massimo ribasso come elemento premiale per vincere un bando, a cui fa eco però un aumento della revisione dei prezzi all'80% vanificando così il ribasso ad aggiudicazione avvenuta e utilizzando il percorso delle varianti in corso d'opera. E che dire - prosegue Bocchi -

del programma di diminuzione e qualificazione delle stazioni appaltanti, quando il nuovo codice eleva l'importo a 500.000 euro per l'affidamento diretto, dichiarando di voler sostenere i piccoli comuni? Senza contare tutto ciò che riguarda le decisioni in merito al subappalto senza limiti e senza controlli, alle varianti in corso d'opera fino all'ampia suddivisione in lotti di un unico appalto e la possibilità che la stessa impresa si aggiudichi più lotti con il general contractor, oltre alla decisione di riesumare al 100% l'appalto integrato che ci riporta indietro al 2001 con la legge obiettivo di cui sono noti i fallimenti ottenuti Inoltre, il nuovo codice appalti abroga il piano dei trasporti e della logistica concepito con una logica di panorama completo della viabilità stradale, ferroviaria e marittima, riducendo tali opere a un elenco di cose da fare senza una visione complessiva di un piano industriale di sviluppo. Infine - conclude Bocchi - il nuovo codice depotenzia e vanifica l'operato dell'Autorità anticorruzione quale garante della trasparenza e della legalità Il codice approvato in CdM non è uno strumento di semplificazione, ma è piuttosto un arretramento in termini di sicurezza, qualità del lavoro e stabilità occupazionale Ci aspettiamo fiduciosi, come rappresentanti dei lavoratori, che il Governo voglia ascoltare anche la nostra voce oltre a quella delle imprese”.

settore attraverso un lavoro stabile e sicuro Dobbiamo concentrarci invece per ridurre ‘i tempi di attraversamento’, riconoscere in automatico l’aumento dei costi di materie prime e lavoro, potenziare le stazioni appaltanti con più tecnici e più digitalizzazione. Dobbiamo mettere la tecnologia al servizio della trasparenza, della lotta alla criminalità e dobbiamo rafforzare i protocolli di legalità e la partecipazione attiva di tutti i soggetti interessati.Insomma abbiamo idee e proposte e per questo Le chiediamo di ‘ essere responsabile’ e di convocare presso la Presidenza del Consiglio uno specifico tavolo di confronto con le principali parti sociali”, concludono le tre Federazioni

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COME SOPRA

Il mondo agricolo sembra fare un salto nel recente passato con uno strumento molto discutibile

Ancora i voucher! Mercato in pericolo

Buongiorno e le scelte del governo:

na destrutturazione completa del mercato del lavoro agricolo che non fa il paio con lavoro regolare e trasparente ”

Il Consiglio regionale della Uila Puglia boccia la reintroduzione dei voucher portata avanti dal Governo Meloni A commentare è il segretario generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno. Il Disegno di Legge di Bilancio 2023 approvato dal Consiglio dei Ministri prevede, all’art 63, modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali che riguardano anche il lavoro agricolo Di fatto si consentirebbe di utilizzare tale prestazione non solo per alcune tipologie di soggetti ben definiti, come previsto dall'attuale norma, ma indiscriminatamente per tutti i

lavoratori, anche i braccianti agricoli iscritti negli elenchi anagrafici pubblicati annualmente dall’INPS

“Non è abbassando i diritti e le tutele dei lavoratori che si risolvono i problemi del settore –continua Buongiorno –soprattutto in agricoltura, ove è ancora significativa la presenza del lavoro irregolare e dello sfruttamento. Perciò non possiamo permetterci di contrapporre presunte semplificazioni alla legalità”.

La decisione dell’esecutivo di eliminare ogni limite alla tipologia di lavoratori da assumere in agricoltura con i voucher, di innalzare i compensi complessivi pagabili dalle imprese per prestazioni occasionali e di aumentare la platea delle aziende

che potranno usufruirne, secondo il Segretario rischia di avere ricadute devastanti per i 170mila operai agricoli pugliesi

“Siamo molto preoccupati, che il Governo, senza alcun preventivo confronto con il Sindacato, cancelli con un colpo di spugna diritti e tutele dei lavoratori del settore –spiega Buongiorno – di fatto non avranno le tutele normative e retributive previste dal Contratto Collettivo Nazionale e dai Contratti Provinciali di Lavoro, non potranno accedere al welfare garantito oggi dagli Enti Bilaterali Agricoli, così come non potranno accedere all’indennità di malattia, maternità ecc ”

Importante è anche l’aspetto

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“La misura non va nella direzione del lavoro regolare e trasparente”
“U pagina 16 e 17 Uila_Layout 1 05/feb/2023 11:47 Pagina 1

Il degrado civile e morale annienta la dignità dei lavoratori nei campi

Dopo la diffusione dei risultati dell’operazione anti-caporalato condotta in Provincia di Foggia dalle forze dell’ordine, è intervenuto il segretario generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno, che così commenta: “I dati resi noti a latere dell’operazione dei carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro in Provincia di Foggia illuminano, ancora una volta, situazioni di degrado civile e morale che annientano la dignità dei lavoratori, costretti a vivere in condizioni disumane ed a ricevere paghe inique, addirittura 4 euro per un cassone che pesa centinaia di chili”

Buongiorno prosegue: “A tal fine riteniamo fondamentale che vengano spesi in modo ottimale i 114 milioni di euro previsti dal PNRR per il superamento degli insediamenti informali dei migranti in Puglia. Regione e Comuni sono chiamati a lavorare alacremente ed in modo concreto affinché vi sia un utilizzo pieno delle risorse per superare in modo definitivo questa divisione netta tra i centri urbani e gli insediamenti di fortuna, una diatesi che non è solo fisica, ma anche culturale ed identitaria. Dobbiamo partire dall’inclusione di queste persone dal punto di vista lavorativo, sociale, eco-

nomico e giuridico”. Per il segretario Uila “è importante anche parlare non solo di infrastrutture, ma anche di servizi, investendo risorse per garantire un servizio di trasporti che consenta a questi lavoratori di arrivare ai luoghi di lavoro in modo sicuro, un tema che è di fatto una delle scommesse più importanti per contrastare il fenomeno del caporalato. Si devono offrire alloggi, pensando a come intermediare domanda e offerta di lavoro ed al contempo permettere a questi braccianti di fruire di servizi indispensabili alla persona che consentano loro di vivere nella legalità ed integrarsi all’interno delle comunità di riferimento. Bisogna, quindi, supportare i Comuni nei quali insistono i ghetti, per metterli nelle condizioni di progettare soluzioni durature per una reale integrazione di queste comunità di migranti nelle nostre affinché non si vivano quegli spazi come gli spazi dell’alterità, dei non luoghi in cui vige la legge del caporale, bensì diventino luoghi di comunità, di una sola comunità Le organizzazioni sindacali e datoriali attraverso gli enti bilaterali possono essere uno strumento per supportare il sistema”.

previdenziale: “Agli svantaggi già elencati si aggiunge l’aggravante che sulle giornate indennizzate mediante la prestazione occasionale (anziché con un regolare contratto di lavoro subordinato) i lavoratori non maturino contributi previdenziali, quindi tali giornate

non sono utili per l’accesso alle prestazioni a sostegno del reddito” La Uila, a tutti i livelli, sta chiedendo un confronto con il Governo: “Come organizzazione sindacale abbiamo elaborato le nostre proposte Siamo e saremo sempre pronti a offrire le soluzioni, non irrigidimenti

sterili e pretestuosi. L’auspicio è che il Governo ci convochi al più presto per correggere questa stortura normativa che destruttura il mercato del lavoro agricolo ed ha un impatto devastante sulla vita lavorativa di un milione di operai agricoli nel nostro paese ” .

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Il
segretario Buongiorno commenta l’operazione anticaporalato a Foggia
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INCERTEZZA

Chi si attendeva che il governo facesse un “regalo” di Natale ai pensionati, è rimasto molto deluso

Ai pensionati niente buone nuove a Natale

Barbagallo: “Sotto l’albero soltanto un taglio della rivalutazione con un futuro all’insegna dell’incertezza”

er i pensionati italiani questo non sarà un ‘Buon Natale’, visto che sotto l’albero si ritroveranno il taglio della rivalutazione ”

Così, Carmelo Barbagallo, segretario generale Uilp commentando le ultime notizie in merito alla norma riguardante l’indicizzazione delle pensioni contenuta nella manovra di Bilancio.

“Riteniamo positiva la misura sulle pensioni minime - dicema si tratta di un piccolo passo avanti, non strutturale e solo temporaneo, che non riguarda tutti e lascia indietro milioni di pensionate e pensionati che si vedono negare il diritto all’adeguamento delle loro pensioni, che continuo a ricordare, non è un aumento ma un parziale

adeguamento all’inflazione (del 7,3% a fronte di una inflazione corrente del 12,5%)”.

Per il segretario Uilp “sul fronte fiscale non ci sono buone notizie: si continuano ad avvantaggiare lavoro autonomo e evasori mentre ci sono briciole per i lavoratori dipendenti e nulla per i pensionati che continuano a pagare più tasse di tutti. Anche sul capitolo Sanità il nostro giudizio è negativo I fondi stanziati - spiega Barbagallo - sono totalmente insufficienti. Su questo fronte sarebbe opportuno, come ribadisco ormai da più due anni, utilizzare i fondi del Mes, così da poter riformare e potenziare l’intero settore sociosanitario, drasticamente indebolito da anni di tagli lineari”.

Altro capitolo dolente di questa manovra di Bilancio è la mancanza di qualsiasi riferimento alla Legge quadro nazionale sulla Non Autosufficienza

“Una legge di civiltà sulla quale si era fatto un importante passo avanti con l’approvazione del DDL Anziani da parte dello scorso Governo - ricorda il leader della Uil Pensionati. La Legge di Bilancio doveva essere l’occasione per arrivare finalmente all’emanazione di questo provvedimento, così da dare risposte adeguate ai problemi di 3,5 milioni di persone non autosufficienti e delle loro famiglie”.

Ma non tutto è perduto: “Ci auguriamo che all’incontro per la riforma della previdenza previsto per gennaio il Go-

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“P pagina 18 e 19 uilp_Layout 1 05/feb/2023 11:47 Pagina 1

Eletta all’unaninità a fine novembre, dopo le dimissioni del predecessore

Uilp Puglia, un tributo a Matarozzo e Tiziana Carella nuova segretaria

La Uilp di Puglia volta pagina. Lo scorso 29 novembre, si è riunito il Consiglio regionale della Uil Pensionati Puglia che dopo aver accettato le dimissioni dello storico segretario Rocco Matarozzo, ha proceduto alla elezione della della nuova segreteria regionale.

Con voto unanime, Tiziana Carella è stata eletta segretaria generale della Uilp Puglia.

Successivamente, sempre con voto unanime, sono stati eletti i componenti di Segreteria, Maurizio Frivoli, Giovanna Leone e il Tesoriere, Vito Chieco

L’assemblea, augurando buon lavoro alla nuova segretaria generale Uilp Puglia e all’intera Segreteria, si è stretta in un caloroso saluto al segretario uscente Rocco Matarozzo che, in tutti questi anni, ha saputo rappresentare e trasmettere i principi della nostra organizzazione alle nuove generazioni.

Al Consiglio regionale erano presenti il segretario generale Uilp, Carmelo Barbagallo, il segretario organizzativo Uilp, Pasquale Lucia, la segretaria nazionale Uilp, Francesca Salvatore ed il segretario organizzativo Uil, Emanuele Ronzoni che ha concluso i lavori dell’assemblea

verno abbia la predisposizione ad ascoltare le nostre proposte su sanità, previdenza e fisco Finora il Sindacato è stato convocato, ascoltato ma il Governo non ci sente Le nostre proposte le abbiamo da tempo, sono contenute nella piattaforma unitaria - ha sostenuto Barbagallo - Come Uilp proponiamo inoltre l’istituzione di un Servizio civile di anziani attivi che consenta alle persone anziane che possono e lo desiderano di svolgere attività a loro gradite, in modo da rendersi ancora più utili e inserite nel contesto sociale e allo stesso tempo integrare il proprio potere d’acquisto, falcidiato dal costo della vita e dalla mancata rivalutazione”

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La Uil ha obiettivi chiari e precisi e non intende perdere tempo in scelte che sembrano un “calciomercato”

“Non è un mercato e c’è altro da fare”

bbiamo altre questioni ben più importanti da affrontare, come il precariato nella sanità e negli enti locali, un ’assistenza territoriale ancora inadeguata alle necessità delle comunità locali, la carenza di personale nei diversi profili sanitari e tecnico amministrativi nei Comuni del territorio, senza dimenticare la condizione contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori del terzo settore, non c’è tempo per farsi distrarre dal calciomercato sindacale, i nostri iscritti e i nostri militanti non lo comprenderebbero, violeremmo il patto etico e morale che abbiamo con loro La Uil e la Uil Fpl, a Taranto come nel resto della Puglia, continueranno a impegnarsi in questa direzione,

senza lesinare sforzi. Ai nostri Rsu, iscritti e militanti dico che siamo e continueremo ad essere al loro fianco nell’attività quotidiana, nei posti di lavoro, a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici, valorizzando al massimo il loro impegno e le loro competenze, gli unici fattori che hanno consentito alla categoria di tagliare traguardi importanti Perché la Uil e la Uil Fpl non appartengono a questo o a quel dirigente, non sono trampolini di lancio per coltivare ambizioni personali o per migliorare il proprio status, ma sono patrimonio di chi tutti i giorni, con passione, incarna una missione: la tutela dei diritti dei lavoratori”

Lo dichiara Emanuele Ronzoni, commissario straordinario della

Uil di Puglia.

“Vogliamo che un messaggio arrivi chiaro, a tutti: la nostra organizzazione - dice Ronzoni - così come le sue categorie, non sono sul mercato. Non partecipiamo e non parteciperemo all’asta sui dirigenti, siamo un sindacato che da sempre si fonda su altri princìpi, più solidi e più elevati. La scelta operata da alcuni dirigenti della Uil Fpl Taranto è incomprensibile, oltreché irrispettosa nei confronti dell’organizzazione, ma soprattutto dei tanti iscritti e delle tante iscritte che avevano riposto in loro fiducia. In particolare perché la scelta di transitare in un altro sindacato non è dettata da scelte politiche, ma da questioni che nulla hanno a che fare con l’attività sindacale”.

Durissima replica del commissario Ronzoni alla scelta operata da alcuni

dirigenti: “Rispetto per gli iscritti”

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DRITTI AL PUNTO
“A pagina 20 Taranto_Layout 1 05/feb/2023 11:48 Pagina 1

SOLIDARIETA’

E’ quella espressa dalla Uil Puglia alla Cgil dopo l’indegno atto di vandalizzazione alla sede di Cerignola

Vandali alla Cgil solidarietà della Uil

Ronzoni:

erma condanna nei confronti degli atti vandalici ai danni della camera del lavoro della Cgil a Cerignola intitolata a Giuseppe Di Vittorio: se qualcuno pensa di fermare l’azione sindacale o di intimorirci con la violenza, si sbaglia di grosso ” .

Lo afferma Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale Uil e commissario straordinario Uil Puglia.

“A nome della nostra organizzazione - dice - esprimo piena solidarietà e vicinanza alla Cgil regionale e ribadisco che non ci piegheremo di fronte a chi vigliaccamente vorrebbe imporre un sistema di illegalità e barbarie che come sindacato abbiamo sempre condannato e combattuto”

Anche la Uila in campo: “Sempre dalla parte di diritti e legalità”

Anche la Uila di Puglia ha condannato con forza la vandalizzazione della Camera del Lavoro della Cgil di Cerignola, perpetrata nel paese di nascita di Giuseppe Di Vittorio, proprio alla vigilia del 65esimo anno dalla sua morte che ricorre il 3 novembre

“In un territorio dove forte è ancora la presenza di fenomeni criminosi che opprimono l’economia e il lavoro agricolo - si legge in una nota - dobbiamo far sentire la nostra voce, ribadendo la ferma volontà di non indietreggiare. Come Uila esprimiamo vicinanza e solidarietà agli amici della Cgil, sentendoci vicini in questa battaglia per la legalità Come Di Vittorio ci battiamo e ci batteremo uniti nel rappresentare le istanze dei braccianti, di coloro i quali campano a giornata, di coloro che lavorano senza una certezza per il futuro, di coloro che vivono sulla loro pelle le conseguenze delle calamità naturali o di una batteriosi che sta dilaniando i nostri territori Ricorderemo Di Vittorio con il nostro atteggiamento, oltre che con le parole: non saremo mai remissivi, mai domi, laddove vedremo violenze e barbarie che tentano di soverchiare diritti e legalità”

N o v e m b r ed i c e m b r e 2 0 2 2 21
“Chi pensa di intimorire o fermare l’azione del sindacato ha fatto molto male i propri calcoli”
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“F pagina 21 Di Vittorio_Layout 1 05/feb/2023 11:48 Pagina 1

PASSO AVANTI

Il nuovo contratto del settore lapideo accende una nuova luce sul settore: interessa ben 30mila addetti

Un nuovo contratto per il settore lapideo

L’ipotesi di accordo interessa ben 30mila addetti in tremila aziende C’è un incremento medio di 123 €

Al termine di una lunga trattativa e in un contesto economico complicato, è stata siglata a metà novembre, dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, e dalle parti datoriali Confindustria Marmomacchine e ANEPLA, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale lapidei e materiali estrattivi industria, in vigore dal 1° aprile 2022 al 31 marzo 2025

Il contratto, che era scaduto il 31 marzo scorso, interessa oltre 30 mila addetti in 3 mila aziende

“Sul versante economico – spiegano i segretari nazionali

Mauro Franzolini, Claudio Sottile, Tatiana Fazi - l’incremento salariale è pari a 123 euro al livello C, parametro 136, diviso

in tre tranches: 40 euro dal 1° gennaio 2023, 39 euro dal 1° gennaio 2024 e 44 euro dal 1° gennaio 2025 Viene inoltre erogato un ‘bonus energia’ di 100 euro nel mese di dicembre 2022, previsto un aumento dello 0.40 sul fondo pensione integrativo Arco, e portato a 210 euro l’elemento di garanzia retributiva per le aziende che non hanno la contrattazione di 2° livello”

Anche sul versante normativo sono previste importanti novità: come spiegano i segretari, “nel testo abbiamo inserito 8 ore di permesso, anche frazionabili, per l’inserimento nella scuola dell’infanzia, 6 mesi retribuiti per le donne vittime di violenza, oltre a quelli già previsti per legge, due giorni aggiuntivi

per i lavoratori stranieri che dovessero recarsi all’estero per decesso di un congiunto, aumento del periodo di comporto e della retribuzione durante la malattia per i lavoratori colpiti da gravi patologie”. Aggiustamenti importanti anche sul lato sicurezza, con l’aumento di 1 RLS (Rap-presentante dei Lavoratori per la Sicurezza) nelle aziende tra i 101 e i 200 dipendenti e con l‘istituzione della giornata della sicurezza con attività formative e informative, puntando altresì l’attenzione sulla formazione delle lavoratrici e lavoratori attraverso l’aumento della percentuale di lavoratori che possono assentarsi contemporaneamente dal posto di lavoro, passando dall’attuale 1.5 al 3%. Soddisfatti i

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“Sugli incentivi per l’edilizia e in particolare sul superbonus non sono possibili decreti o colpi di mano senza un confronto preventivo con le parti sociali del settore e senza garantire un periodo transitorio per permettere ad imprese e lavoratori di riorganizzarsi”

Così dichiarano in una nota Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi, Segretari generali dei sindacati delle costruzioni FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil

“Il superbonus può e deve essere migliorato, puntando su maggiore qualificazione delle imprese, rispetto dei contratti collettivi e delle norme su salute e sicurezza; differenziando le percentuali in proporzione al miglioramento energetico e sismico e mantenendo il 110% e la cessione del credito in particolare per condomini, case popolari e più in generale per incapienti e cittadini a basso reddito. Ma – proseguono i sindacati – va migliorato con un confronto con le parti sociali, imprese e sindacati, e garantendo un periodo transitorio in modo da non fermare i cantieri in essere e quelli già contrattualizzati. Stiamo parlando di mi-

gliaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori che rischiano di saltare Questo non è ammissibile”

Dai Segretari generali degli edili Cgil Cisl Uil la richiesta al Governo “apra subito un tavolo, ricerchi con lealtà e trasparenza –come ha detto ieri lo stesso premier Meloni all’incontro con i sindacati – una mediazione affinché gli incentivi continuino a funzionare Il super bonus non è infatti solo uno strumento che sostiene PIL e occupazione ma è anche e soprattutto una leva fondamentale per ridurre gli sprechi energetici, ridurre il costo delle bollette, mettere in sicurezza case e uffici contro i tanti rischi sismici che anche in queste ore stanno minacciando milioni di italiani” concludono

segretari nazionali: “si tratta di una intesa positiva sotto molti punti di vista – sottolineano –che prova a dare risposte importanti dal punto di vista economico e normativo agli addetti, chiamati nei prossimi giorni ad esprimere il proprio giudizio nelle assemblee. Infine

concludono Franzolini, Sottile, Fazi - si inseriscono nell’ambito del comitato paritetico bilaterale materie attuali come la transizione energetica, il lavoro agile e politiche di inserimento lavorativo di donne in un settore ad alta oc-cupazione maschile, e si allegano al contratto le linee guida per facilitare nel-la contrattazione di 2° livello l’istituzione della banca ore solidale già prevista contrattualmente”

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Per il Superbonus non si può procedere con colpi di mano: è necessario riorganizzarsi
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Gli stranieri? Sono un valore aggiunto Riflessione congiunta di Uil,

Gli stranieri rappresentano quasi il 9% della nostra popolazione ed il 10,1% della nostra forza lavoro: sono fondamentali per la tenuta economica italiana soprattutto nel settore della cura alla persona, nel lavoro domestico, nel commercio, nel turismo e nella ristorazione, nell’agricoltura, nei trasporti e nella logistica e nell’edilizia Contribuiscono alla costruzione del pil italiano per oltre il 9% e senza il loro fondamentale apporto molte delle nostre imprese sarebbero in forte difficoltà.

Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una nota congiunta in occasione della Giornata del Migrante “Si frappongono ancora molte barriere - si legge - rispetto al pieno riconoscimento dei diritti e all'accesso ai servizi da parte degli stranieri, soprattutto per le donne per quanto riguarda la retribuzione, la condizione di lavoro e di accesso alla carriera

Sono anni che il nostro Paese è alle prese con un declino demografico pericoloso

come testimonia l’Istat nel suo rapporto sulla popolazione italiana – non-

RIFLESSIONE

Gli stranieri possono essere un valore aggiunto anche per l’Italia se solo si provasse ad integrarli

Cgil e Cisl nella

Giornata del Migrante

ché una crisi economica che ha spinto negli ultimi anni quasi 6 milioni di nostri connazionali ad emigrare all’estero, con quote crescenti fra i giovani Non possiamo permetterci dunque di non valorizzare l’apporto dei cittadini stranieri

In questo quadro, oltre a costruire le condizioni affinché nuove famiglie possano andare a crearsi, e sostenere quelle già formate, è necessaria la progettazione di un sistema di servizi adeguato che parta dalla prima infanzia, all'adolescenza, nonché garantire un percorso professionale stabile per tutti i nostri cittadini, costruendo un mercato del lavoro inclusivo e di qualità” Cgil, Cisl, Uil nella Giornata Internazionale del Migrante, chie-

dono alle autorità italiane ed europee di impegnarsi a dare ai cittadini stranieri la dignità che meritano, riconoscendoli pienamente alla pari degli altri: “All’Europa chiediamo di modificare il regolamento di Dublino - dicono - contribuendo a costruire una maggiore condivisione rispetto all'accoglienza dei rifugiati ed una legislazione quadro organica e di stampo europeo in materia di immigrazione. Vanno messe al centro politiche che sostengano i canali legali d’ingresso, il rispetto dei diritti umani e la lotta al traffico delle persone ed allo sfruttamento . Come Cgil Cisl Uil chiediamo all'Italia di impegnarsi nel perseguimento di questi obiettivi”.

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Arif, solo confusione lavoratori in affanno

i modifichi la legge regionale su Arif Lede i diritti dei lavoratori e crea confusione in mansioni e inquadramenti”. Così in una nota congiunta Flai Fai Uila

“Con l’art 10 della legge regionale 30/2022,approvata in Consiglio, la Regione Puglia in ottemperanza alle osservazioni della Corte dei Conti intende applicare all'Arif (Agenzia Irriguo e Forestale), a partire dal 01/01/2023, il CCNL degli enti locali in luogo del CCNL idraulico forestale e idraulico agrario, oggi applicato a 740 dipendenti, ovvero al 70% del personale in organico all’agenzia - dichiarano i segretari regionali di Fai, Flai e Uila, Paolo Frascella, Antonio Gagliardi e Pietro Buongiorno - una scelta

che rappresenta, a nostro avviso, un passo indietro rispetto agli impegni assunti in questi anni anche dalla Regione, in ultimo con il rinnovo del CCNL idraulico Forestale del 9/12/2021 e con la sottoscrizione da parte di Arif dell'Accordo ponte per il rinnovo del Contratto Integrativo Regionale del 18/02/2021”

“Abbiamo inoltre evidenziatocontinuano i tre segretari- al fine di offrire un quadro di riferimento, che i rapporti di lavoro degli addetti ai lavori agricoli e forestali assunti con contratto di diritto privato dalle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del D.lgs. n. 165/2001, sono stati, recentemente, disciplinati dall’art 7bis della Legge 8 novembre

2021, n 155 Per queste ragioni oggi abbiamo incontrato in assessorato all'Agricoltura il governatore Emiliano, l’assessore Pentassuglia ed il direttore generale di ARIF Ferraro –continuano Frascella, Gagliardi e Buongiorno - ai quali abbiamo rappresentato le nostre perplessità e ribadito il nostro giudizio avverso ad una scelta del governo regionale che riteniamo ingiustificata, anche alla luce delle intervenute novità normative che hanno dissipato ogni dubbio sulla piena applicabilità del contratto di natura privatistica alle amministrazioni pubbliche La scelta del cambio di contratto, senza peraltro il preventivo confronto con le parti sociali, riteniamo porti con sé gravi iniquità che ledono i diritti dei lavoratori e creano nuovamente confusione nelle mansioni e negli inquadramenti degli stessi, proprio in un contesto che vede assegnare nuove funzioni strategiche ad Arif nella tutela del territorio” Frascella, Gagliardi e Buongiorno hanno poi sostenuto che “il presidente Emiliano si è impegnato a fare tutti gli approfondimenti tecnici, utili a chiudere la delicata questione –concludono - nei prossimi giorni chiederemo alla Corte dei Conti

CAOS

I lavoratori Arif si apprestano ancora una volta a vivere un fine anno all’insegna della confusione

di essere auditi, al fine di argomentare i nostri rilievi, corroborati dalle attuali norme vigenti Nel contempo avvieremo, in tutto il territorio regionale, delle assemblee unitarie per notiziare i lavoratori di quanto potrebbe accadere”.

N o v e m b r ed i c e m b r e 2 0 2 2 25 U i l a
Per Fai, Flai e Uila si deve modificare la legge regionale
“S
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LEGALITA’

Un vero e proprio “tuffo” tra i giovani per spiegare che la contraffazione è un fenomeno negativo

Tra i banchi contro la contraffazione

Doppio appuntamento dell’Adoc all’Amaldi di Statte e al Gesmundo di Terlizzi per educare i ragazzi

Adoc (Associazione dei consumatori della Puglia), è tornata a...scuola, nei plessi dell’Amaldi a Statte (Ta) e della Gesmundo a Terlizzi (Ba), per salutare e premiare con gadget (tshirt, bag e penne in particolare) gli studenti molto meritevoli dei due istituti i quali si sono cimentati in una esperienza “ sociale” scaturita dal progetto promosso dall’Adoc nazionale denominato “Io sono originale”

Infatti, aver coinvolto gli studenti, di una prima secondaria di II grado, diventata seconda, e di una ex terza secondaria di I grado, diventata prima di II grado, ha contribuito a far svolgere un lavoro di gruppo, collettivo, applicatosi nella realizzazione in un “diario della creatività” per il quale sono stati

forniti elementi utili a monte con un incontro di presentazione svolto dall’Associazione, quindi dei suoi scopi sociali al fine di avviare un percorso creativo di attività laboratoriali per giungere alla realizzazione di elaborati originali raffigurativi, anche espressivamente, con disegni e frasi comunicative, trasformate in un caso nella creazione di una tshirt originale (vedi istituto Amaldi); il tutto mirato a contribuire, ad informare, divulgare e a far recepire ai consumatori la “percezione di un fenomeno sociale negativo” Quindi della necessità di portare avanti una lotta contro il falso, anche in merito ai rischi collegati alla contraffazione e ai rischi negativi diretti ed indiretti sulla salute, sull’economia familiare; fino ad

incidere negativamente anche sull'ambiente.

Le iniziative, partite a febbraio e a maggio del 2022, sono state finanziate dal Ministero dello Sviluppo Economico, e sono tese a sensibilizzare i cittadini sulla tutela della proprietà industriale e sulla prevenzione e contrasto del fenomeno contraffattivo, sono state portate a termine anche con l’ausilio e il contributo di fantasia profuso dagli insegnati

“Per quanto riguarda l’Adoc – sostengono dalle sedi del regionale e da quella tarantina, l’obiettivo è stato quello di lasciare una impronta concreta, realizzata sulla base della creatività prodotta dagli studenti con il fine di coltivare, diffondere e salvaguardare la cultura della legalità per ogni generazione”.

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Bocciata la manovra del governo I consumatori chiedono la crescita

La manovra è insufficiente e ancora poco attenta alle istanze dei cittadini. Adoc (l’Associazione nazionale per l’Orientamento e la difesa dei consumatori) ha chiesto un incontro al Governo per individuare interventi urgenti sui consumi a tutela dei cittadini/consumatori; in particolare delle fasce più fragili e deboli del Paese. È necessario individuare azioni per sostenere la crescita e contrastare la spirale inflattiva, tramite un confronto con le Associazioni dei consumatori ed individuare provvedimenti contro il caro bollette e caro carrello È essenziale riconoscere ai consumatori una rilevanza anche costituzionale. La manovra sbaglia laddove ripristina la pratica dei vecchi voucher e delle social card.

Adoc chiede che si tenga conto delle vigorose istanze che provengono dai cittadini e consumatori italiani piegati dagli aumenti generalizzati, che non riguardano solo energia e gas ma anche beni di prima necessità e servizi

Adoc chiede interventi per sostenere la crescita e contrastare la spirale inflattiva per tutti i cittadini, in particolare prima di decidere possibili interventi sul reddito di cittadinanza che impatterebbero negativamente sui cittadini/consumatori già in forte difficoltà economica.

Per Adoc la rivalutazione delle pensioni era e resta uno degli strumenti auspicati così come la riduzione del carico fiscale per i lavoratori e la lotta all’evasione fiscale.

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Per l’Adoc “scelte insufficienti e poco attente alle istanze dei cittadini”
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