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“Non è un mercato e c’è altro da fare”

bbiamo altre questioni ben più importanti da affrontare, come il precariato nella sanità e negli enti locali, un ’assistenza territoriale ancora inadeguata alle necessità delle comunità locali, la carenza di personale nei diversi profili sanitari e tecnico amministrativi nei Comuni del territorio, senza dimenticare la condizione contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori del terzo settore, non c’è tempo per farsi distrarre dal calciomercato sindacale, i nostri iscritti e i nostri militanti non lo comprenderebbero, violeremmo il patto etico e morale che abbiamo con loro La Uil e la Uil Fpl, a Taranto come nel resto della Puglia, continueranno a impegnarsi in questa direzione, senza lesinare sforzi. Ai nostri Rsu, iscritti e militanti dico che siamo e continueremo ad essere al loro fianco nell’attività quotidiana, nei posti di lavoro, a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici, valorizzando al massimo il loro impegno e le loro competenze, gli unici fattori che hanno consentito alla categoria di tagliare traguardi importanti Perché la Uil e la Uil Fpl non appartengono a questo o a quel dirigente, non sono trampolini di lancio per coltivare ambizioni personali o per migliorare il proprio status, ma sono patrimonio di chi tutti i giorni, con passione, incarna una missione: la tutela dei diritti dei lavoratori”

Lo dichiara Emanuele Ronzoni, commissario straordinario della

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Uil di Puglia.

“Vogliamo che un messaggio arrivi chiaro, a tutti: la nostra organizzazione - dice Ronzoni - così come le sue categorie, non sono sul mercato. Non partecipiamo e non parteciperemo all’asta sui dirigenti, siamo un sindacato che da sempre si fonda su altri princìpi, più solidi e più elevati. La scelta operata da alcuni dirigenti della Uil Fpl Taranto è incomprensibile, oltreché irrispettosa nei confronti dell’organizzazione, ma soprattutto dei tanti iscritti e delle tante iscritte che avevano riposto in loro fiducia. In particolare perché la scelta di transitare in un altro sindacato non è dettata da scelte politiche, ma da questioni che nulla hanno a che fare con l’attività sindacale”.