Lavoratori e pensionati attendono risposte dal governo
Si torna in piazza


Avviata la fase di confronto
Anche la Puglia si mobilita per scrivere il proprio futuro

Sicurezza a scuola La scelta I dub bi
Il lavoro nero nega dignità ai lavoratori
Ex Ilva, la Uil non può accettare l’accordo proposto
Il ministro Fitto dia risposte chiare sul Pnrr
MONDO UIL di Puglia (www.uilpuglia.it) - Anno V - Numero 4 - Aprile 2023

Reg. Tribunale di Bari - Numero Registro stampa 8/2019 del 17/4/2019

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Edizione chiusa il 28 aprile 2023

Il mondo del lavoro deve voltare pagina
La Uil, con Cgil e Cisl, ha avviato un percorso che punta ad un serio e concreto confronto con il governo
CGIL, CISL e UIL hanno deciso di avviare unitariamente nei mesi di aprile e maggio una fase di mobilitazione con la realizzazione di una generalizzata campagna di Assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e con l’organizzazione di tre manifestazioni interregionali di sabato (Nord, Centro, Sud), da svolgersi a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio).

La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalle categorie nei confronti del governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di:
- Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati;
- Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie;
- Potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza;
- Basta morti sul lavoro, contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, elimina-
SVOLTA
E’ quella che si attende dal nuovo percorso che intendono portare avanti i sindacati sul futuro del Paese
zione subappalti a cascata, lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato;
- Riforma del sistema previdenziale;
- Politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione
Insomma, un programma fatto di concretezza, su punti importanti che puntano a migliorare complessivamente la situazione dell’occupazione e del mondo del lavoro insenso più ampio possibile. Anche a livello territoriale, sono già tutti al lavoro per dare segnali inequivocabili

DELUSIONE


Le risposte attese non sono arrivate ed il Documento Economico Finanziario non risolve i problemi
Mancano le risposte ai problemi del Paese Il segretario Bombardieri rilancia la mobilitazione e spiega che il Def ignora lavoratori e pensionati
Rilancia la mobilitazione unitaria, il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, e lo fa in occasione del Consiglio confederale della Uil Abruzzo, riunito a L'Aquila proprio sui temi legati al Def e al territorio. "Abbiamo avviato un percorso di mobilitazione unitaria - ha detto Bombardieri - con iniziative a Bologna, Milano e Napoli, per richiamare il Governo al rispetto degli impegni assunti durante la campagna elettorale Nel Def non ci sono le risposte che attendevamo. I lavoratori dipendenti e i pensionati continuano a subire una perdita del loro potere d'acquisto a causa di un'inflazione che, ormai da due anni a questa parte, si aggira intorno al 10% L'intervento sul cuneo fiscale è insufficiente”.
Per Bombardieri “il Governo deve fare di più anche detassando gli aumenti contrattuali di primo e secondo livello e non dando agevolazioni alle imprese che non rinnovano i contratti Sulla salute e sicurezza, poi, nulla si è mosso: anche oggi, c'è stato l'ennesimo infortunio mortale e però si continuano a non fare le scelte necessarie a conseguire l'obiettivo di zero morti sul lavoro. Non ci sono risorse per i rinnovi contrattuali del settore pubblico Non sono previsti investimenti necessari alla riprogettazione del Sistema Sanitario Nazionale che rischia il collasso in quasi tutte le Regioni nei prossimi mesi. Non ci sono politiche a sostegno di una buona e stabile occupazione ed è stato totalmente dimenticato il tema della sicurezza sui luoghi di
lavoro, smantellando la funzione dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro. Scompare la riforma strutturale della Legge Fornero, annunciata dalla stessa Presidenza del Consiglio durante i due incontri con i sindacati. Inoltre, per il segretario Uil “ mancano i provvedimenti attesi sulle pensioni, a cominciare dal ripristino delle originarie condizioni per Opzione donna e dalle decisioni per le future pensioni dei giovani Infine, non ci sono risposte per la sanità pubblica: molte strutture rischiano di chiudere, un fatto inaccettabile dopo quel che è accaduto con la pandemia. Andremo in piazza, dunque - ha concluso - per ricordare che c'è un Paese che soffre e per chiedere che sia restituita centralità e dignità al lavoro".

“Imbarazzante che il confronto sulla Legge Fornero sia eclissato”


“Le dichiarazioni del ministro Calderone circa l'eventuale riapertura, dopo l'estate, del tavolo di confronto sulla riforma della Legge Fornero sono inaccettabili. Il ministro aveva aperto il tavolo, dopo l'incontro di Cgil, Cisl e Uil con il Presidente del Consiglio, lo scorso 19 gennaio. Apprendere dai giornali, dopo 4 mesi di silenzio, che il tavolo si è eclissato è francamente imbarazzante”.
Non usa giri di parole il segretario confederale Domenico Proietti: “La Uil pensa che si è perso troppo tempospiega - e che occorre immediatamente riprendere un confronto per arrivare già nei prossimi mesi a definire un pacchetto di interventi di riforma strutturale della Legge Fornero: introducendo una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 62 anni, affrontando oggi il tema delle future pensioni dei giovani, ripristinando Opzione donna nella versione originaria, diffondendo la previdenza complementare e rivalutando le pensioni in essere al tasso d'inflazione”.
La riforma della Legge Fornero è uno dei temi al centro della mobilitazione programmata da Uil, Cisl e Cgil con le tre grandi manifestazioni del mese di maggio


Il commento del segretario confederale Proietti, dopo quattro mesi di silenzio
PERPLESSITA’
La Uil, con la Cgil e la Cisl, ritiene che il Def non dia le risposte che lavoratori e pensionati attendevano
La Puglia in piazza per scrivere il futuro
Anche nella nostra regione al via la campagna di assemblee sui luoghi di lavoro lanciata da Cgil, Cisl e Uil
na campagna di assemblee su territori e luoghi di lavoro lanciata da Cgil, Cisl e Uil di Puglia per informare e mobilitare lavoratori, cittadini e pensionati: parte la mobilitazione regionale verso la manifestazione unitaria del 20 maggio a Napoli che vedrà impegnate le regioni del Mezzogiorno dopo le piazze di Milano e di Bologna previste il 6 ed il 13 maggio sulle proposte dei sindacati confederali e sulle risposte finora dannose e insufficienti giunte dal Governo per rilanciare l’occupazione, la crescita, i salari, le pensioni, e la tutela i redditi “Un fisco più progressivo, finanziamenti e investimenti su sanità, welfare e istruzione, politiche industriali capaci di affrontare la transizione energetica e digitale, salute e sicurezza
sui luoghi di lavoro Sono solo alcuni dei temi sui quali insistono le nostre proposte e piattaforme per le quali chiediamo – affermano congiuntamente i segretari generali di Cgil e Cisl Puglia Pino Gesmundo, Antonio Castellucci ed il Commissario della Uil Puglia Emanuele Ronzoni – di essere parte attiva nel cambiamento, oggi possibile anche grazie alle riforme e ai finanziamenti previsti dal PNRR, per il quale rilanciamo la richiesta di una governance partecipata a ogni livello per affrontare i nodi irrisolti ed eventuali difficoltà nell’attuazione dei piani. Serve un confronto vero e servono risposte a quella parte di società – in primis pensionati e lavoratori – che più di tutti hanno pagato la crisi legata alla

pandemia e le conseguenze di una guerra che ha spinto l’inflazione sui beni di consumo, trainata dai costi delle fonti energetiche”
Anche in Puglia, terra nella quale sono aperte una cinquantina di vertenze occupazionali che non trovano ancora risposte concrete, resta inoltre il problema del mancato rinnovo dei contratti.
In questa ottica la Uil ritiene che si dovrebbe intervenire per detassare gli aumenti contrattuali sia di primo sia di secondo livello Inoltre, non dovrebbero essere più dati contributi a quelle aziende che non rinnovano i contratti, che non rispettano le norme sulla sicurezza, che delocalizzano e non pagano le tasse in Italia.


Senza una scuola di qualità nessun futuro per le nuove generazioni
La sede regionale della Uil Puglia ha ospitato il consiglio regionale della Uil Scuola Puglia Presenti il segretario nazionale organizzativo e commissario straordinario Uil Puglia Emanuele Ronzoni e il segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile Senza una scuola di qualità, che sappia davvero formare le nuove generazioni e valorizzazione le proprie competenze, non c’è futuro per il Mezzogiorno e per la Puglia.

Riportare la scuola al centro dell’agenda politica e investire nel sistema scolastico adeguando le strutture, stabilizzando i precari, rinnovando i contratti è fondamentale per rilanciare il sistema Paese, per colmare il gap tra Nord e Sud, per dare speranza e nuove prospettive a tanti giovani, per rendere competitivo il Mezzogiorno, per cambiare davvero le cose I risultati della Uil Scuola, anche in Puglia, dimostrano che l’azione sindacale è quella giusta ed è condivisa dai lavoratori e dalle lavoratrici, dalla comunità scolastica regionale, al contrario delle scelte governative, che non solo sulla scuola vanno in controtendenza rispetto alle necessità e alle aspirazioni del Paese reale.



Denatalità in Italia problema strutturale La Uil, con Cgil e Cisl, ritiene
che conseguentemente vada rivista tutta la politica di ingressi regolari
Oltre 30 anni di denatalità ed il conseguente invecchiamento della popolazione attiva in età lavorativa hanno creato gravi squilibri sul mercato del lavoro italiano Questa condizione richiede sempre più politiche di ingressi regolari all’interno di un quadro legislativo sull’immigrazione, oramai, per Cgil Cisl Uil superato nei fatti.
L'emanazione del decreto flussi non è stata in grado di soddisfare nemmeno un terzo delle richieste pervenute dai datori di lavoro, tanto che ne è stato annunciato un altro su base triennale con numeri ben più ampi. Si tratta comunque di un dispositivo farraginoso che ha mostrato nel tempo la sua inadeguatezza a gestire gli ingressi regolari per lavoro.
Secondo Cgil, Cisl e Uil, infatti la gestione dei flussi migratori va affrontata con un programma lungimirante, modificando radicalmente la legge Bossi-Fini, permettendo l’ingresso di stranieri per ricerca di lavoro, l’emersione degli stranieri già presenti irregolarmente nel nostro Paese, ed adottando – per chi fugge da situazioni di guerra – la direttiva UE n. 55/2001, già applicata, giustamente, per la popolazione ucraina; garantendo a tutti il diritto a richiedere asilo o protezione, come previsto dalle normative internazionali Bisogna tra l'altro, accantonare la visione emergenziale che invece viene confermata con l'ordinanza 984

Gli aspetti relativi alla protezione, d’altra parte, non possono essere trattati come un problema marginale da cancellare. Proprio per queste motivazioni, Cgil, Cisl e Uil, alla vigilia della discussione in Senato del Ddl 591/2023, rivolgono un appello al governo ed a tutte le istituzioni, affinché il diritto alla protezione venga salvaguardato, garantendo un esame serio delle domande individualmente presentate, rafforzando il sistema di accoglienza ed integrazione affidato ai Comuni
Oltretutto l'azione del Governo italiano va attivata su più livelli: tra le istituzioni internazionali e l'Europa, tra l'Europa ed i singoli paesi componenti l'unione, all'interno del nostro paese Va costruito un sistema di accoglienza adeguato, ben in-
DENATALITA’

L’Italia è un Paese che non fa nulla per crescere sul piano della natalità, ma il problema è afrontato male
nervato su tutto il territorio nazionale che sappia fronteggiare le diverse caratteristiche dell'immigrazione
È necessario adottare una visione di lungo periodo sapendo che la condivisione tra tutte le forze politiche ed il mondo dell'associazionismo, faranno la differenza su un tema così complesso, che va ben aldilà di una legislatura Ricordiamo che i processi migratori che videro protagonisti il nostro paese, durarono oltre 100 anni tra il 1873 ed il 1985
CGIL CISL UIL sono convinte che un player fondamentale, sempre più importante su questi temi, possa essere il dialogo tra governo e parti sociali, finora insufficiente, sia per la linea d'incontro tra domanda ed offerta di lavoro, sia per la formazione

Il lavoro nero nega dignità ai lavoratori
SCUOLA E CULTURA
La sicurezza sul posto di lavoro non è certo una questione astratta per questo bisogna spiegarla ai ragazzi
Bombardieri: “La
Oltre 300 ragazzi dell'Istituto Tecnico Commerciale "Marconi" di Siderno, in provincia di Reggio Calabria si sono confrontati, a met aprile con il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'iniziativa dà il via a un ciclo di incontri con quattro scolaresche della Regione, organizzato dalla Uil Calabria per sensibilizzare i giovanissimi su uno dei problemi sociali più gravi che funesta quotidianamente il mondo del lavoro e che, nonostante le pressanti rivendicazioni sindacali, non ha trovato ancora soluzioni efficaci
"Per raggiungere l'obiettivo di 'zero morti sul lavoro', si può e si deve fare ancora tanto - ha sottolineato Bombardieri - ma dalla
politica non riusciamo ad avere risposte. Abbiamo chiesto al Governo di aumentare gli investimenti, di far crescere il numero delle ispezioni e degli ispettori e di puntare sulla formazione e sulla prevenzione
La sicurezza - ha sottolineato il leader della Uil - è una questione nazionale e culturale ed ecco perché è importante parlarne anche nelle scuole, tant'è che noi chiediamo al Governo di emanare un provvedimento che la preveda come materia obbligatoria nei programmi scolastici Così come abbiamo rivendicato una trasformazione radicale della normativa in materia di alternanza scuola/lavoro, essenziale per tutelare gli studenti, il cui impegno scolastico deve restare assolutamente prioritario e preminente Inoltre - ha prose-

guito Bombardieri - deve essere chiaro che tutte le risorse per la sicurezza non sono una spesa, ma un investimento E risorse servono anche per gli stessi istituti scolastici che, per oltre il 60%, non sono ancora a norma. Peraltro, quella della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è una parte del tema più generale della legalità su cui è fondamentale sensibilizzare i giovani: a tutti loro dico di non accettare mai situazioni che possano mettere a rischio la propria e l'altrui sicurezza o che li costringa a lavorare nella totale mancanza di diritti e di tutele contrattuali. Il lavoro nero - ha concluso Bombardieri - nega la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori e i giovani devono imparare a rifiutare tutto ciò che è sfruttamento"

sicurezza è una questione culturale e per questo se ne dovrebbe parlare anche a scuola”
I CONTI


La sanità pugliese deve affrontare un buco di bilancio considerevole: si deve correre ai ripari
L’errore non si copre con un altro errore Il vuoto di bilancio nella sanità della Regione Puglia al centro di una analisi molto dettagliata

La Uil aveva bocciato subito l’ipotesi, in un primo momento avanzata dalla Regione, di recuperare fondi a disposizione di altri ripartimenti come cultura, turismo e istruzione per far fronte ai quasi 400 milioni di disavanzo nella sanità Ipotesi poi messa da parte, come riportato nel box a destra “È assurdo – le dichiarazioni sulle pagine de La Repubblica del segretario nazionale organizzativo e commissario straordinario Uil Puglia, Emanuele Ronzoni – che il buco, anzi la voragine nella sanità, che i cittadini pugliesi pagano già caro in termini di qualità ed efficienza del servizio, debba essere risanato a spese di altri settori D’accordo, la Regione Puglia ha a che fare con una co-
perta corta, ma non è certo un problema nuovo, improvviso e soprattutto questo non significa che gli sbagli del passato possano essere ripianati in fretta e furia calando una mannaia su migliaia di lavoratori e lavoratrici già provati da salari inadeguati a coprire i morsi dalla crisi economica e dall’inflazione a due cifre o da un ’occupazione instabile e quantomai precaria. Gli errori non si coprano con altri errori: piuttosto invitiamo la Regione Puglia a coinvolgere le parti sociali, che danno voce al Paese reale e alle difficoltà del mondo del lavoro, in questa delicata fase di programmazione del sistema sanitario e in generale di rilancio del territorio, specie in questo momento storico e con l’opportunità for-
nita dal Pnrr”
CULTURA. “Attingere dai capitoli di spesa della cultura significherebbe di fatto sancire il crack del settore, peraltro per recuperare somme risibili rispetto al buco enorme da coprire nella sanità Infatti, ad oggi sono disponibili appena 4 milioni e, per dare davvero una prospettiva al settore, salvaguardando centinaia di lavoratori, ne servirebbero almeno 11”
TURISMO. “Ridurre le disponibilità economiche avrebbe come conseguenza quella di tirare bruscamente il freno a mano in un settore trainante per la nostra regione, che ha inoltre potenzialità inespresse, anche a causa di legislazioni ormai superate. La domanda è
Un confronto e tutto rientra
Soddisfazione dei segretari generali di Cgil Puglia e Cisl Puglia, Pino Gesmundo e Antonio Castellucci, e Gianni Ricci per la Uil Puglia, dopo l’incontro con il presidente Michele Emiliano, l’assessore al Bilancio Piemontese, l’assessore alla Sanità Palese e il vice capo di Gabinetto della Regione Puglia, De Santis, nel corso del quale sono stati ufficializzati gli esiti del lavoro svolto dalla Regione per coprire il disavanzo registrato nel bilancio della sanità

“Avevamo chiesto un confronto – ricordano i sindacati – affinché le soluzioni adottate per far fronte al buco di bilancio non ricadessero sull’utenza in termini di aumento delle tasse o riduzione dei servizi, in un contesto nel quale stiamo da tempo rivendicando un potenziamento del sistema pubblico. Le risposte vanno in questa direzione e non possiamo che esserne soddisfatti L’impegno e il dialogo devono proseguire per scongiurare nel futuro ulteriori disavanzi e dare risposte in potenziamento del sistema sanitario pubblico pugliese Come sindacato confederale siamo mobilitati nel chiedere al Governo più risorse per il Fondo sanitario nazionale, e a livello regionale abbiamo ribadito la necessità di un impegno a un confronto e monitoraggio strutturato dei processi decisionali e gestionali che interessano le aziende sanitarie locali e quelle ospedaliere”.

tuttora maggiore dell’offerta, tagliare gli investimenti non permetterebbe di elevare il turismo pugliese, di intercettare nuovi flussi e quindi di qualificare forza lavoro penalizzata dalla crisi (vedi vertenza Palace), di far emergere il lavoro nero (piaga estremamente presente nel settore turistico regionale) o addirittura di creare le condizioni per nuova occupazione”
ISTRUZIONE/FORMAZIONE – “La formazione è un grimaldello fondamentale per affrontare una fase critica di transizione ecologica ed energetica, al fine di riqualificare mano d’opera che rischia di finire ai margini dei processi produttivi: mettere mano a quei capitoli di spesa ci auguriamo sia fuori discussione. Così come ci auguriamo che non siano in discussione i fondi destinati alla dispersione scolastica e all’edilizia scolastica: le nuove generazioni meritano un’istruzione sicura e di qualità, per essere davvero competitive con altre realtà italiane ed europee ” .

ROTTURA
La Uil non ha voluto sottoscrivere la proposta di accordo di Arcelor che cancella quella già esistente


Accordo che la Uil non può accettare

All’ex Ilva si consuma l’ennesima rottura dopo che l’azienda prova a cancellare i contenuti del 2018
ino alla fine abbiamo provato a trattare per richiedere che non si determinassero 3000 esuberi strutturali chiedendo tutte le condizioni di garanzia, a partire dalla salvaguardia dei 1600 lavoratori in Ilva AS e dell’indotto senza escludere una giusta integrazione salariale all’ammortizzatore sociale. L’azienda non ha voluto riconoscere, nell’accordo di cigs, la validità dell’accordo del 6 settembre 2018 che rappresenta l’unico atto di salvaguardia ambientale, occupazionale ed industriale dell’ex Ilva In particolare Acciaierie d’Italia ha dichiarato che l’accordo di marzo 2020, tra ArcelorMittal e Commissari di Ilva, abbia cancellato la salvaguardia occupazionale e il rientro a lavoro dei 1.600 lavo-
ratori in AS Dopo queste parole inaccettabili le altre organizzazioni sindacali non hanno reagito in nessuna maniera contro l’azienda Una scelta che la Uilm non accetterà mai perché l’accordo del 2018 non può essere cancellato con una dichiarazione al tavolo” Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Davide Sperti, segretario Uilm Taranto.
“L’azienda – continuano – non ha voluto riconoscere la temporaneità e la transitorietà dello strumento di cigs, determinando la strutturalità degli esuberi dichiarati in procedura Non ha presentato nessun piano industriale di rilancio e di investimenti che assicurasse una reale prospettiva di lungo periodo Non ha dato nessuna certezza su
assetti produttivi, sulla ripartenza dell’AFO 5 e sulla realizzazione forni elettrici e impianto DRI Non ha assicurato che il limite produttivo dei 4 milioni di tonnellate all’anno sia limitato al solo 2023 con piena incertezza per il 2024, prefigurando, di fatto, una cigs senza fine in mancanza di un programma di risalita produttiva. Non ha ridotto nemmeno il numero di lavoratori in cassa integrazione mantenendo inalterato quello del 2022. Non ha aggiunto nessun elemento economico alla maturazione dei ratei di tredicesima, già dichiaratamente disponibili nella precedente procedura; a tal proposito, la Uilm ha chiesto, invece, che si aggiungesse anche il riconoscimento del Premio e la maturazione delle
ferie anche per chi è in cigs Infine, l’azienda non ha concesso nemmeno che ci possa essere un confronto preventivo con RSU e organizzazioni sindacali sulla gestione della cassa integrazione, ovvero uno strumento che quindi sarà lasciato esclusivamente nelle mani del management di Acciaierie d’Italia”.
“Ci chiediamo – spiegano – come è possibile firmare un accordo di proroga di cassa integrazione a queste condizioni? Noi, per il bene dei lavoratori, abbiamo ritenuto di non poterlo fare, così come unitariamente non l’abbiamo fatto precedentemente in cui c ’ erano le medesime condizioni di questa volta”.

“La Uilm non sarà mai complice di un disastro sociale ed industriale. Chi l’ha fatto si è assunto


una grave responsabilità e ne dovrà rispondere ai lavoratori. Non barattiamo migliaia di esuberi dichiarati con la finta carità È intollerabile che si debba scegliere tra tredicesima ed esuberi”, aggiungono.
“Ribadiamo, ancora una volta, che la cosa più grave è quella di una governance che vede al suo interno la partecipazione dello Stato attraverso Invitalia che, fra l’altro, ha finanziato recentemente l’azienda con 680 milioni di denaro pubblico. Adesso, è urgente sapere se il governo vuole salvare veramente il più grande gruppo siderurgico italiano Ora metteremo in atto tutte le iniziative possibili per evitare un disastro ambientale, occupazionale e industriale senza precedenti”, concludono.
Annunciata
la Cigs con un gesto offensivo
“L'azienda ha annunciato la Cigs (cassa integrazione straordinaria) via e-mail ai lavoratori di Acciaierie d'Italia usando il logo di una sdraio con il sole Un gesto offensivo!” Lo sottolinea la Uilm di Taranto criticando la comunicazione dell’ex ILVA ai lavoratori percettori dell’ammortizzatore sociale. La Uilm, con l’USB, non aveva firmato, a differenza di Fim, Fiom, Ugl Metalmeccanici e Fismic, l'accordo sulla proroga della cassa integrazione straordinaria per tremila lavoratori in tutti i siti del gruppo, di cui 2500 a Taranto, partita il 28 marzo. Secondo la UILM il verbale sottoscritto certifica gli esuberi strutturali e abbandona al loro destino i 1600 lavoratori di 11va in As.
“Basta leggere con attenzione il mancato accordo 2022 – conferma in una nota la Uilm del capoluogo ionico - per rendersi conto che quest' anno siamo in condizioni peggiorative perché non sono stati ridotti i numeri delle sospensioni e non è cambiato assolutamente nulla rispetto alla firma che tutte le organizzazioni decisero di non porre l' anno scorso”.
CONTRATTO

E’ scaduto a fine 2022 ma Federlegno ha assunto un atteggiamento ostativo e l’accordo è lontano
Lavoratori del legno a braccia incrociate
I sindacati di categoria portano in 7 piazze italiane la protesta contro Federlegno, che chiude ai lavoratori
ancelli chiusi, parcheggi delle fabbriche vuoti, produzione interrotta o quasi nelle centinaia di aziende del settore legno - arredo che lo scorso 21 aprile hanno visto una massiccia adesione allo sciopero indetto dai sindacati delle costruzioni FenealUil-Filca
Cisl-Fillea Cgil
La protesta è contro “l’inaccettabile comportamento di Federlegno” hanno spiegato in una nota le segreterie nazionali “che sul tavolo della trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale, scaduto a fine 2022, ha posto le sue condizioni, per noi irricevibili: blocco del rinnovo del contratto nazionale per un anno, nessun miglioramento su orario, diritti e tutele e rifiuto di confermare il modello con-
trattuale sottoscritto nel 2016, un impianto che ridistribuisce soldi ai lavoratori quando l'inflazione è più alta, e se inapplicato significherà per i dipendenti una perdita per il solo 2022 di circa 130 euro al mese. E tutto questo mentre l’inflazione è alle stelle e il settore continua a registrare fatturati da record. Dopo l’abbandono del tavolo da parte di Federlegno, sospendere la trattativa e proclamare la mobilitazione e lo sciopero generale era la nostra unica opzione di fronte a questo atteggiamento ostile e offensivo della dignità dei lavoratori e delle stesse relazioni sindacali.”
Dopo un mese di mobilitazione, con assemblee, blocco degli straordinari e le iniziative al
FuoriSalone in occasione del Salone del Mobile di Milano, il 21 aprile in migliaia hanno preso parte alle 7 manifestazioni territoriali di Treviso, La Spezia, Forlì, Pesaro, Matera, Cagliari e Milano, quest’ultima svolta al Salone del Mobile con delegazioni provenienti da tutto il Nord Italia
Dai segretari generali Feneal Filca Fillea, Panzarella, Pelle, Genovesi che hanno chiuso le manifestazioni, rispettivamente, di Milano, Treviso e Forlì, il ringraziamento alle lavoratrici ed ai lavoratori per la grande adesione allo sciopero “ con loro, auspichiamo che ora Federlegno compia un gesto di responsabilità riprendendo il dialogo, a partire dal rispetto del modello contrattuale che

Feneal e Fillea in piazza a Torino, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari il 1° aprile per il lavoro l’ambiente e la sicurezza.

Il segretario generale Panzarella da Torino: “Il pesce di aprile il Governo lo ha fatto in anticipo a tutti i lavoratori e alle imprese del settore edile grazie al quale l’Italia era riuscita ad uscire dalla crisi Non si tratta però di uno scherzo! Con queste modifiche al Codice Appalti rischiamo di tornare indietro di anni mentre le nuove norme sul Superbonus escludono i redditi bassi dalla possibilità di usufruire dei bonus edili Chiediamo pertanto la modifica del decreto 11/2023 in quanto rischia di distruggere 100mila posti di lavoro ma soprattutto di non permettere a milioni di cittadini di migliorare la propria abitazione. Oggi ci mobilitiamo anche contro il nuovo Codice degli #Appalti che liberalizzando i livelli di subappalto e introducendo un ampio ricorso all’affidamento diretto o senza gara pubblica, indeboliscono questo importante strumento di trasparenza e legalità!”
Sul palco di Roma anche i segretari generali Pierpaolo Bombardieri e Maurizio Landini a sostegno degli edili Fanno eco a Panzarella gli interventi dei segretari nazionali Frisenna (Palermo) Franzolini (Napoli) Costa (Cagliari) e Sannino (Roma) che rilanciano “Rendere inesigibili i bonus edilizi è stata una scelta scellerata che porterà alla perdita di oltre 100 mila posti di lavoro al blocco del 60% dei cantieri avviati e al fallimento di migliaia di imprese. Chiediamo che il decreto 11/2023 venga subito cambiato”.

Franco Pappolla eletto nuovo segretario Feneal Puglia:
Franco Pappolla è stato eletto dal consiglio regionale di categoria nuovo segretario generale della Feneal Uil Puglia
“Le incertezze sul bonus edilizio, la riforma del codice degli appalti, la precarietà del lavoro e i troppi infortuni sul lavoro sono alcune delle criticità che la Feneal Uil e la Uil stanno affrontando con determinazione dando voce al Paese reale” ha dichiarato il nuovo segretario che ha indicato le sfide e gli obiettivi della categoria.
“Abbiamo avanzato proposte concrete, abbiamo chiesto che le aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e non applicano i contratti nazionali firmati dai sindacati più rappresentativi non abbiamo accesso alle risorse pubbliche. E poi occorrono maggiori investimenti per controlli più serrati sui cantieri Su bonus e codice degli appalti siamo stati altrettanto chiari. Lo stop al bonus mette a rischio migliaia di posti di lavoro solo in Puglia, servono misure in grado di non abbandonare il settore al proprio destino Il codice degli appalti, così come si vuole riformare, non va, è un passo indietro rispetto a quello che si è fatto fin oggi per combattere la corruzione e quindi per garantire il lavoro sano e sicuro”
Al consiglio era presente anche il segretario generale nazionale della Feneal Uil, Vito Panzarella “L’iniziativa del primo aprile, quando siamo scesi in piazza per chiedere al Governo di fare la cosa buona, è stata importante Abbiamo portato avanti una grande battaglia, trovando un punto di equilibrio che oggi è stato smontato”.
abbiamo sottoscritto insieme nel 2016 e che Federlegno ha rinnegato costringendoci alla mobilitazione, per giungere ad un rinnovo del contratto nazionale equo e giusto In caso contrario non ci fermeremo e, come abbiamo già dimostrato in questo mese di mobilitazione e blocco degli straordinari e con lo sciopero, proseguiremo la nostra lotta per il lavoro, il salario, i diritti, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori” concludono.
Dalle piccole aziende ai grandi gruppi lo sciopero ha avuto grandissima adesione, come alla Natuzzi, con il 92% di media nei suoi stabilimenti, alla Ferretti Group, con adesione che oscilla nei suoi vari stabilimenti tra il 75% ed il 95%, alla Poltrona Frau e alla Scavolini con adesione dell’80%, alla Licar International con il 70%, alla 3B con il 90%, alla Adler di Cassino con il 76%, alla Saviola con il 95%, alla Comolas Legnami con l’80%, ai Cantieri di Viareggio con il 98%, Ilcam Legno con il 90%, Imab Group l’80%, per citare qualche numero dei tanti che ci stanno arrivano
“ Tante le sfide da affrontare”
Edili in piazza in cinque grandi città per protestare contro le modifiche portate al Codice degli appalti
UNA REALTA’
L’Ital è vitale e in grado di offrire efficienza e servizi alla gente: lo dimostrano i numeri e dunque i fatti
Una realtà al servizio della gente: è l’Ital
La parola al neo presidente Zignani:
romagnolo nell’anima E non solo perché gli ha dato i natali Cesenatico, la cittadina dove la storia dello splendido canale leonardesco si intreccia con la modernità delle balere, della piadina e del turismo da spiaggia familiare, ma perché in quel territorio ha costruito la sua identità sindacale. Giuliano Zignani, infatti, ha iniziato a lavorare a vent’anni in uno stabilimento del distretto calzaturiero del Rubicone e, poco dopo, è stato eletto rappresentante sindacale in quelle che allora si chiamavano Commissioni interne Nel febbraio del 1980, poi, gli è stata affidata la responsabilità del settore tessile, sempre nello stesso territorio bagnato dallo storico fiume, e nel febbraio del
1986 è stato eletto segretario della Camera sindacale di Cesena. Incarico, questo, che ha ricoperto per quasi diciotto anni, fino a quando, nel 2014, è stato votato, all’unanimità, al vertice della Uil Emilia Romagna Un quarantennale impegno sul territorio, costellato da successi in termini di iscritti e di consensi e da iniziative, ormai famose, rivolte soprattutto ai giovani, invitati a formarsi e confrontarsi per cimentarsi con l’attività sindacale. Nel febbraio del 2023, infine, Zignani, il suo Rubicone ha deciso di attraversarlo, con intenti più che pacifici, per accettare la nomina a presidente dell’Ital E ora inizia un nuovo corso Ne parliamo con lui, per la prima



volta, da queste pagine Presidente, intanto congratulazioni e auguri per il tuo incarico…
“Vi ringrazio: spero di essere all’altezza di questo nuovo compito. Ho trovato una squadra eccezionale, dalla direttrice agli operatori, con cui faremo sicuramente un grande lavoro”
A ben vedere, non si può parlare di una novità in assoluto. Certo, è la prima volta da Presidente nazionale dell’Ital, ma le tue frequentazioni con il Patronato sono di vecchia data. E’ così?
“Direi di sì. Negli anni Novanta, ho partecipato alle riunioni del Consiglio nazionale dell’Ital Ma il fatto vero e importante è un altro. Io ho sem-
“Abbiamo personale qualificato con le tecnologie all’avanguardia”
Un corso sul contratto sanità
La sede regionale della Uil Puglia ha ospitato il corso di formazione organizzato dalla UilFpl Puglia sul contratto nazionale del comparto sanità 2019-2021, dedicato ai dirigenti sindacali di categoria, alla presenza della responsabile nazionale del coordinamento sanità UilFpl, Fulvia Murru e del sub commissario Uil Puglia Luca Cerusa Collegato in videoconferenza il segretario confederale e commissario straordinario della UilFpl nazionale Domenico Proietti.

"La sanità e gli operatori sanitari - ha detto Proietti - meritano ben altra attenzione da parte del governo e delle istituzioni. Durante la pandemia, in tanti si sono affrettati a chiamarli eroi, grazie alla loro professionalità tante vite umane sono state salvate e si è data al Paese la possibilità di ripartire. Professionalità che quotidianamente sono in prima linea per tutelare la nostra salute, uomini e donne che vogliono vedere riconosciuti i propri diritti, a cominciare dai rinnovi dei contratti. Proprio la sanità e i lavoratori del comparto saranno centrali nella mobilitazione unitaria di Cgil Cisl Uil che sta partendo in questi giorni"
Dell’Anna eletto nuovo segretario UilTucs Puglia
Il consiglio regionale della UilTuCS Puglia, riunitosi a Lecce, ha eletto Marco Dell’Anna, già segretario aggiunto, segretario generale della categoria che tutela i lavoratori del turismo, del commercio e dei servizi. A Marco e al nuovo gruppo dirigente vanno gli auguri di buon lavoro del commissario straordinario Emanuele Ronzoni e di tutta la Uil di Puglia

pre vissuto l’Ital come un ’ esperienza parallela a quella della Uil, perché quando mi recavo nei luoghi di lavoro per incontrare i lavoratori, per fare le assemblee, sistematicamente mi venivano poste alcune domande concrete: la gente, ad esempio, voleva sapere quando sarebbe potuta andare in pensione e quale sarebbe stato l’ammontare dell’assegno. Ebbene, per avere queste risposte, ci veniva in soccorso la capacità tecnica del Patronato che, proprio per tale motivo, ho sempre considerato la colonna portante del Sindacato”
In questi anni di attività sindacale, qual è il giudizio che hai colto tra la gente in merito all’attività dell’Ital?
“Decisamente positivo Io ri-
tengo che i nostri servizi siano tra i migliori in assoluto e che i nostri operatori non siano secondi a nessuno. Quando entri in una sede dell’Ital, ne esci sempre con una soluzione ai problemi che hai posto Ho totale fiducia nelle capacità umane e professionali delle nostre operatrici e dei nostri operatori, anche perché sono supportati da un ’attività formativa molto ben strutturata.
Tant’è che ho sempre consigliato alle lavoratrici e ai lavoratori, prima di andare da un avvocato, di affidarsi a un Patronato e, ovviamente, in particolare, all’Ital, per poter esercitare i propri diritti E i risultati si vedono”.
Qual è il primo obiettivo che ti prefiggi da presidente del-
l’Ital?
“Vorrei far emergere ciò che fa l’Ital, creando l’immagine del lavoro e del “prodotto” che realizziamo. Abbiamo persone qualificate, siamo tecnologicamente all’avanguardia: credo che sia giusto e doveroso rappresentare all’esterno questa realtà. Abbiamo grandi potenzialità, siamo in condizione di remare tutti nella stessa direzione e di valorizzare il lavoro svolto e, non ultimo, in questa fase, il nostro Sindacato di riferimento è al centro del dibattito sociale ed economico. Tutto ciò faciliterà il nostro compito Noi siamo al servizio delle persone e, ne sono certo, le persone ci rinnoveranno la loro fiducia”. (Intervista dal sito www italuil it)

La Natuzzi cerca l’ennesimo rilancio
Manifestazione a Roma per provare a far ripartire un gruppo che è alle prese con una crisi ventennale
Oltre 600 lavoratori del Gruppo Natuzzi, provenienti dalla Puglia e dalla Basilicata, hanno manifestato ai primi di aprile a Roma davanti al Mimit, il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Al centro della mobilitazione, la richiesta di un impegno del Governo sul rilancio del Gruppo, alle prese con una crisi ventennale
Una delegazione delle segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil è stata ricevuta dai rappresentanti del ministero: “Si è trattato di un incontro positivo e proficuo –dichiarano le segreterie nazionali dei tre sindacati – perché è servito a rimettere in moto la cabina di regia, indispensabile
per risolvere questa situazione delicata e complessa”. Il prossimo incontro è stato fissato per martedì 9 maggio prossimo, e servirà a far ripartire il confronto tra i rappresentanti delle istituzioni, l’azienda e le organizzazioni sindacali, monitorando costantemente l’andamento del Piano industriale, vera chiave di volta della risoluzione della vertenza Secondo i sindcatai “lo sblocco delle risorse da parte di Invitalia dei giorni scorsi – sottolineano - è sicuramente un fatto positivo, ma non intendiamo abbassare la guardia e torniamo a chiedere garanzie precise sul mantenimento dei livelli occupazionali e sulla richiesta di proroga del contratto

di espansione, strumento indispensabile per la riuscita del Piano industriale”.
Inoltre, proseguono FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, “nel corso dell’incontro al Mimit abbiamo ricordato che Natuzzi ha siti produttivi in Basilicata e Puglia, occupa circa 2 000 persone e rappresenta ancora un punto di riferimento non solo per il Mezzogiorno ma per l’intero settore manifatturiero e terziario del Paese. Il Governo – concludono Feneal, Filca, Fillea - si impegni a tutelare e difendere questo patrimonio di professionalità e competenze”. Insomma, prosegue una vicenda che sembra non avere mai pace e che ciclicamente si ripropone.

SOLITO COPIONE
Alla prese con una crisi ormai ventennale, la Natuzzi si confronto col sindacato per trovare un rilancio
Il ministro Fitto dia le risposte sul Pnnr

l ministro Fitto in maniera vaga e generica ha dichiarato che alcuni interventi del Pnrr non potranno essere realizzati entro il 30 giugno 2026 e che si tratterebbe di una evidenza scientifica e matematica, creando caos e preoccupazione senza indicare di quali interventi si tratta. Al di là delle dichiarazioni sensazionalistiche, come sindacato chiediamo al ministro se tra questi interventi rientrano anche progetti pugliesi Una comunicazione più puntuale da parte del ministero ci consentirebbe di capire se la Puglia rischia di non sfruttare al meglio l’occasione unica e irripetibile del Pnrr e del suo incrocio con gli altri fondi europei e quindi Fse, Fesr e Fsc. Se al-
cune opere dovessero risultare davvero irrealizzabili, il ministro dovrebbe aprire dei tavoli con gli enti locali e le parti sociali per trovare soluzioni alternative. Piuttosto che perdere i fondi, cercare il modo per recuperare quelle risorse”, dichiara Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo generale della Uil e commissario straordinario Uil Puglia

“Sul fondo di sviluppo e coesione non comprendiamo le ragioni che stanno dietro il mancato trasferimento dei fondi destinati alla Puglia e il silenzio del ministro. Si parla di tre miliardi destinati al finanziamento di politiche di sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale, mirate proprio alla
rimozione degli squilibri tra i territori Da un lato il ministro lamenta lentezza e incapacità da parte dei beneficiari di quei fondi, dall’altro bloccando i fondi al ministero ci impedisce di realizzare interventi ed opere fondamentali per la regione Ridisegnare una Puglia più moderna, più vicina alle esigenze delle famiglie e dei lavoratori, più accogliente e ricettiva per le imprese che intendono investire sul nostro territorio, più in linea con il futuro di cui l’Unione europea ha tratteggiato i contorni è una sfida che non possiamo perdere. I proclami servono a poco, dobbiamo cooperare tutti affinché la Puglia abbia tutti gli strumenti utili per vincere questa sfida” conclude Ronzoni.
Internet è certamente il futuro ed il futuro è già adesso. Ma se si rimane indietro, si perdono opportunità

Senza banda larga poche opportunità
In Puglia carenza cronica di accesso ad internet rispetto al resto d’Italia: così sfumano tante buone occasioni

uasi sei punti percentuali dividono la Puglia dal resto del Paese per l’accesso a internet in casa Il valore medio in Italia è pari all’83,1 per cento, mentre in Puglia solo il 78,2% delle famiglie ha una connessione internet a casa La sofferenza digitale è evidente e limita le opportunità lavorative Analizzando i dati diffusi dall’Istat il problema non è la mancanza di connessione a banda larga dove la Puglia ha una copertura maggiore del resto del Paese. La media nazionale delle aree non servite dalla connessione a banda larga è 1,75%, il Sud scende all’1,25% e la Puglia appena lo 0,45%.

Gli alti costi degli strumenti necessari per connettersi sono la causa principale di questo diva-
rio che impedisce l’accesso a internet per il 7,4% delle famiglie, a differenza della media nazionale che arriva al 6% In particolare, l’alto costo del collegamento impedisce l’accesso al web per il 9,45% dei pugliesi contro la media nazionale ferma al 7,5%
“Gli stipendi troppo bassi dei lavoratori pugliesi limitano la capacità di utilizzare strumenti di lavoro digitali Un terzo della popolazione della regione è a rischio povertà ed esclusione sociale. La polarizzazione sta aumentando sempre più e la forbice sociale si sta allargando – spiega il segretario organizzativo generale della Uil e commissario straordinario della Uil Puglia, Emanuele Ronzoni – Il lavoro da remoto sperimentato
durante la crisi pandemica può essere uno strumento di accesso a posizioni lavorative altrimenti inaccessibili Il reclutamento a distanza è una opportunità per la Puglia La Regione dovrebbe intervenire con politiche attive del lavoro che mirino proprio a ridurre questo gap, a consentire a tutta quella platea di pugliesi in cerca di un lavoro, di poter usufruire anche di questa strumento Il gap digitale è un ostacolo alla partenza anche per i nostri studenti, lo abbiamo visto proprio in questi anni, le difficoltà riscontrate nel raggiungere ogni studente sono oggi inaccettabili e tali difficoltà rischiano di rivelarsi tra qualche anno quando quei ragazzi dovranno presentarsi al
è
e quindi tutti dobbiamo metterci metterci al passo
La comunicazione sta cambiando. L’andamento è chiaro ed inequivocabile, lo dimostrano gli ultimi dati Censis aggiornati a dicembre 2022. Tra i canali di informazione tradizionali l’unica che regge è la radio con il 79,9% degli italiani che la ascolta. Continuano a calare media e stampa che raggiungono solo il 25,4%. I social network primo strumento di comunicazione stanno ridisegnando il loro assetto. Calano Facebook (51,4%) e Twitter (20,1%), restano altissimi i dati di utilizzo di YouTube (83,3%), Instagram (80,9%) e su tutti Whatsapp (93,4%).
Ne ha discusso il professor Franco Liuzzi, docente della facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Bari nel secondo appuntamento di “Qualcosa è cambiato”, ciclo di incontri sulla comunicazione altra, organizzato dalla Uilpa Bari – Bat. “Il mondo del lavoro ha bisogno di comunicare di più e meglio di come fa. Un approccio nuovo per far modificare in meglio i comportamenti delle persone è la sensibilizzazione. Una azione di sistema da fare tutti i giorni sino ad ottenere una partecipazione superiore”.
All’incontro ha preso parte anche il segretario generale della Uilpa, Sandro Colombi, che ha ricordato il cambio di marcia intrapreso dalla Uil sulla comunicazione: “Bisogna definire con precisione i bisogni, noi l’abbiamo fatto. Noi sindacalisti siamo dei comunicatori, una comunicazione efficace non è uno sterile esercizio di stile ma è attrattiva e lo è anche nei confronti della società”, ha spiegato.

mondo del lavoro e competere con pari età di realtà più ‘ connesse ’ ” , continua Ronzoni
“Quando parliamo di un potere d’acquisto ridotto al minimo per le famiglie pugliesi parliamo anche di questo Gli stipendi sono insufficienti a far fronte alle necessità primarie, si viene a creare un circolo vizioso per colpa del quale, chi è in una si-
tuazione di svantaggio non ha gli strumenti per uscirne. Quando parliamo di ridurre le disuguaglianze ci riferiamo proprio a questo: le condizioni di partenza devono essere uguali per tutti, altrimenti la situazione non potrà che peggiorare e l’equità occupazionale e sociale sarà solo un miraggio. Se da un lato ci sono gli investi-
menti per la realizzazione delle infrastrutture, solo il Pnrr finanzia con 500 milioni, progetti di realizzazione o ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche di innovazione, dall’altro non si consente alle persone, lavoratori, pensionati, studenti, l’accesso e l’utilizzo di questi strumenti” conclude Ronzoni

La comunicazione
cambiata
a notizia è stata appresa dagli organi di stampa e dall’assessore alla Sanità della Regione Puglia, sempre a mezzo stampa Riguarda l’avvenuta apertura delle buste contenenti le offerte relative alla gara pluriennale delle mense ospedaliere della Regione Puglia Dalle stesse dichiarazioni riportate sugli organi di stampa si rileva la soddisfazione per l’eventuale risparmio economico che la suddetta gara porterà alla casse della Regione Puglia. “Abbiamo sottolineato – dichiarano Barbara Neglia, Luigi Spinzi e Marco Dell’Anna, rispettivamente segretari generali pugliesi di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - dall’indizione della gara che tale approccio non è condivisibile, poiché la bontà di un servizio ad alta intensità di manodopera deve essere misurata sulla qualità del servizio stesso. Poiché i costi dell’appalto della ristorazione ospedaliera sono determinati in via prevalente dalla componente lavoro, appare quanto mai evidente che, una riduzione dei costi ha una incidenza rilevante sul personale Tuttavia, poiché nel confronto maturato con la Regione Puglia, quest’ultima, nell’espressione dei massimi livelli istituzionali, ha escluso dal tavolo della discussione qualsiasi ipotesi di tagli orari e occupazionali che incida sui redditi, già provati dalla pandemia e dall’inflazione, riteniamo che il confronto debba, ora più che mai, orientarsi verso qualità del servizio, qualifica-
procedure di cambio appalto previste dal CCNL di settore, scongiurando qualsiasi rischio di peggioramento delle condizioni contrattuali.”
Per i sindacati “è questo il tempo delle scelte costruttive e mature In un settore delicato come quello della ristorazione ospedaliera è prioritario orientarsi verso un servizio di qualità che punti decisamente sulla qualificazione del personale e delle competenze, mettendo al centro le persone, che siano pazienti e/o lavoratori e lavoratrici che portano avanti quel servizio da anni, e che costituiscono la spina dorsale su cui l’intero servizio si poggia La ristorazione ospedaliera gioca un ruolo fondamentale nella cura del paziente, e le stesse linee di indirizzo regionali per la ristorazione ospedaliera-
SCONCERTO
Sindacati tagliati fuori e intanto parte un appalto sulle mense ospedaliere che punta solo al risparmio
sottolineano come ‘la complessità del sistema comporta il necessario coinvolgimento di figure professionali con competenze diverse ’ , che devono porre molta l’attenzione nei confronti di questo tipo di ristorazione sia per quanto riguarda l’elaborazione dei menù, che devono essere variati ed equilibrati nello stesso tempo, sia per gli aspetti gestionali-organizzativi e tecnici di preparazione e distribuzione del pasto.

Mense ospedaliere tagli e poca qualità?

zione professionale e stabilità occupazionale A tal proposito, auspichiamo che le scelte fatte dalla Regione Puglia in sede di gara portino all’auspicato miglioramento della qualità del servizio, e la Regione Puglia, attraverso le ASL territoriali, sia presente e al nostro fianco nelle

La Regione fa partire la gara d’appalto e non sente i sindacati
Un salvagente utile contro la povertà
Quasi un percettore di reddito di cittadinanza su dieci in Italia è pugliese La misura di sostegno al reddito introdotta nel 2019 continua ad essere un salvagente per quanti nella regione non riescono a entrare o rientrare nel mondo del lavoro “Se nella crisi pandemica il reddito di cittadinanza ha contribuito a sostenere le famiglie, oggi dimostra la mancanza di una serie ed efficace politica attiva del lavoro. Ci sono 6,6 miliardi messi a disposizione dal Pnrr per le politiche del lavoro ma ad oggi non sappiamo come, quando e quanto queste risorse avranno una ricaduta sul territorio pugliese” afferma il segretario organizzativo della Uil e commissario straordinario della Uil Puglia, Emanuele Ronzoni
In Puglia nel 2019 i percettori di reddito di cittadinanza sono stati 142 371 ovvero il 3,6% della popolazione A febbraio 2023 sono stati 8484, lo 0,2% della popolazione complessiva, ma la quota rispetto al totale dei percettori in Italia è cresciuta passando dall’8,7% al 9,4%. Il dato di incidenza più elevato tra tutte le regioni d’Italia ad esclusione della Campania (21,7%), Sicilia (19%) e Lazio (10,8%). Scorrendo i dati provinciali si nota come l’incremento nell’incidenza sul valore nazionale ha coinvolto le province di Brindisi (passata dallo 0,8% allo 0,9%), Bat (dallo 0,9% all’1%), Lecce (dall’1,6% all’1,7%) e Taranto (dall’1,4% all’1,7%), resta invariata l’incidenza su Bari (2,5%) e Foggia (1,5%)
In tutta la Puglia 103.970 nuclei, per un totale di 238 599 persone, hanno percepito nel 2023 almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, ai quali si affiancano 10 243 nuclei che hanno beneficiato di almeno una mensilità della pensione di cittadinanza
“ una misura che, ricordiamo, contribuisce a sostenere la vita di tanti pensionati”
“I dati pugliesi sono in controtendenza rispetto sia alle regioni del nord che del centro Italia che hanno saputo fronteggiare l’inaspettata crisi economica e sociale legata alla pandemia creando le condizioni per riassorbire nel mondo del lavoro la più ampia platea possibile. Così non è stato in Puglia. Il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno fondamentale, specialmente in questo periodo storico, per chi non riesce ad arrivare a fine mese, ma nulla ha a che fare con le politiche del lavoro Lavoratrici e lavoratori continuano a essere dimenticati quando dovrebbero essere il perno sul quale ruota tutta la politica economica della Puglia Manca una progettualità e mancano anche i controlli sul rispetto dei contratti collettivi Se circa due terzi dei percettori di reddito sono inabili, c’è sempre un terzo che vede nel reddito di cittadinanza l’unica al-
I NUMERI
E’ pugliese un percettore su dieci del reddito di cittadinanza: utile misura contro la povertà

Reddito di cittadinanza
ternativa accettabile Il lavoro povero e i salari bassi sono spesso l’unica offerta disponibile per queste persone La Regione deve e può muoversi per colmare questo gap che ci vede, ancora una volta indietro rispetto al resto del Paese” conclude Ronzoni

secondo i dati, pugliese un percettore su dieci
ncora una volta assistiamo inermi ed attoniti ad una morte sul posto di lavoro nel nostro territorio Ogni parola, ogni commento, ogni affermazione assume ogni volta di più i contorni della stucchevolezza impotente, tanti e tali sono stati – e purtroppo continuano ad essere – gli episodi di infortuni ed incidenti mortali mentre si svolgono le proprie mansioni di lavoro Davanti ad una vita che si interrompe proprio mentre mette in pratica il proprio genio, forza ed abilità ogni commento risulta vano e stucchevole”
Lo dichiarano il segretario nazionale organizzativo e commissario straordinario della Uil Puglia, Emanuele Ronzoni e il coordinatore della Uil Brindisi, Fabrizio Caliolo.
“Il sindacato – continuano Ronzoni e Caliolo – non può e non deve mai perdere la sua voce proseguendo nella condanna forte, prioritaria e senza equivoci di ogni condizione e comportamento sul luogo di lavoro che possa compromettere la sicurezza di chi opera. L’obiettivo “ zero morti sul lavoro” può diventare realistico solo se ci sarà

TRISTEZZA

Ancora un incidente mortale sul lavoro in Puglia, stavolta a Brindisi: un problema ancora irrisolto

Altro decesso altra rabbia
un impegno forte della politica per porre freno a questa strage silenziosa. Le nostre proposte sono chiare, da tempo: incremento dei controlli attraverso nuove assunzioni di ispettori, divieto di accesso a fondi pubblici (a cominciare da quelli del Pnrr) per le aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e non applicano i contratti nazionali di lavoro sottoscritti dai sindacati più rappresentativi, maggiori investimenti in formazione e prevenzione, leggi più severe per chi antepone il profitto alla vita umana risparmiando sulle misure di sicurezza Proposte che purtroppo sono finora rimaste inascoltate dal mondo politico e istituzionale”
“Su Brindisi la sfida è decisiva –dicono ancora Ronzoni e Caliolo
sono troppi gli episodi negli ultimi anni La Uil continuerà a promuovere con ancora maggiore decisione la cultura della sicurezza sul lavoro proseguendo l’azione di una promozione attiva a partire dalle giovanissime generazioni, entrando nelle scuole e nei centri di formazione professionale Alla famiglia del lavoratore tragicamente scomparso stamani le condoglianze e la vicinanza più sentita da parte del Sindacato A tutte le Istituzioni del territorio, a vario titolo coinvolte sul tema della sicurezza sul lavoro, l’invito a lavorare assieme alla sensibilizzazione pubblica e ad un rinnovamento reale e rapido delle modalità con cui si assicura il rispetto delle regole e normative esistenti Perché sia davvero un «mai più».
Nel Brindisino ancora un morto sul
lavoro: “Promuoviamo
la cultura della sicurezza senza stancarci mai”
Centrale di Cerano bene, ma non basta La proposta sulla Giga Factory restituisce un po’ di progettualità ma si deve guardare più lontano

La Uil di Brindisi accoglie con parziale favore il progetto presentato in Commissione da Enel sul futuro della Centrale di Cerano prevedendo una Giga Factory per la produzione massiva di energia solare È una proposta che restituisce un minimo di progettualità ad un sito produttivo il cui futuro è stato più volte messo in discussione Allo stesso tempo, però, il nostro sindacato nota che con questo progetto Enel assegna a Brindisi un futuro di partnership nella strategia energetica nazionale e non di riconosciuta leadership come fino ad oggi avuto dal sito produttivo brindisino Il progetto di una Giga Factory non è di per se una no-

vità e diversi altri progetti simili saranno messi in campo in altre località.
Inoltre è un progetto sperimentale i cui esiti a medio e lungo termine sono ignoti proprio per la novità incerta sul mercato che rappresentano In ultimo quasi per certo la nuova progettualità non riuscirà ad occupare lo stesso numero di maestranze ed operatori oggi impegnati nella Centrale Tutto questo porta ad esprimere la preoccupazione del Sindacato per il futuro del lavoro e dei posti di lavoro attuali e futuri a Brindisi.
Per queste ragioni la Uil di Brindisi non è pienamente soddisfatta del futuro prospettato per il sito di Cerano e per la
degradata posizione che ne deriva per il Sistema Industriale ed economico di Brindisi. La Uil di Brindisi rivolge direttamente alla Società Enel l’appello a prevedere per Brindisi scenari capaci di mantenerne prestigio produttivo e livelli occupazionali Come proviamo a fare da qualche tempo su ogni tematica del territorio, e non potremmo esimerci dal farlo su un settore tanto importante quale quello energetico, per Brindisi occorre programmare oltre le emergenze Insomma, serve un salto di qualità a tutto tondo: obiettivo per il quale la Uil di Brindisi è impegnata da sempre E’ tempo, insomma, di pensare a lunga scadenza.
PROGETTUALITA’
La centrale di Cerano ha necessità di trovare risposte al futuro. Alcune emergeono ma non può bastare
GESTIONE


I territori vanno rispettati con le scelte e con i confronti, come ha fatto la Uil con la provincia di Lecce
Dal confronto nasce rispetto per i territori
Incontro a Lecce tra il coordinatore Fioretti ed il commissario Ronzoni:
Il segretario organizzativo nazionale e commissario straordinario Uil Puglia, Emanuele Ronzoni, ha incontrato, nella sede del coordinamento Uil di Lecce, il coordinatore provinciale Mauro Fioretti e i segretari generali provinciali di categoria
E’ stata un ’occasione per parlare delle vertenze aperte nel Salento, di possibili soluzioni e di iniziative comuni
“La mobilitazione della Uil per dare voce al Paese reale – ha detto Ronzoni – deve partire da momenti come questi Il confronto e l’ascolto nei territori e nei luoghi di lavoro è fondamentale per avanzare una proposta concreta e forte che rimetta il lavoro, i diritti, la giustizia sociale e la sicurezza
tra le priorità assolute dell’agenda politica regionale e nazionale partendo dalle esperienze di chi ogni giorno soffre sulla propria pelle i morsi della crisi, dell’inflazione e del precariato. I dirigenti e i rappresentanti sindacali della Uil, qui a Lecce come in tutta la Puglia, sono la cassa di risonanza delle istanze del mondo del lavoro, hanno la responsabilità di difenderle e valorizzarle, responsabilità che dimostrano quotidianamente con orgoglio e passione. Ecco perché consideriamo il costante confronto con loro alla base del nostro percorso ” .
Secondo Fioretti “la sinergia con la confederazione regionale e nazionale è imprescindibile per dare maggiore efficacia alla
nostra azione quotidiana sul territorio”.
Quindi Fioretti ha aggiunto: “Credo di interpretare il pensiero di tutte le categorie quando dico che stiamo attraversando un momento molto complicato non solo per la provincia di Lecce, ma per tutta la Puglia e oggi più che mai la Uil sta diventando un punto di riferimento per lavoratori, pensionati e cittadini del Leccese, come dimostrano i dati in crescita nel tesseramento e nei servizi: un ruolo che abbiamo l’ambizione di svolgere al meglio per non tradire la loro fiducia”.
Insomma, si sta seminando tutti insieme per poter arrivare a raccogliere i frutti in tempi brevi.

“Sempre più un punto di riferimento”
La scuola ha cambiato gestione e la busta paga è diventata leggera
Quattrocento euro netti in meno in busta paga, a parità di ore e mansioni svolte Tanto è costato, alle educatrici dell’asilo nido comunale “Ilaria Alpi” di Lecce, il cambio di gestione della scuola, che da gennaio scorso è passata alla Cooperativa sociale Gialla con sede a Roma. La “beffa” era già stata denunciata dai sindacati a inizio anno e nel frattempo si è tentata la strada della mediazione, soprattutto per non arrecare disagi alle famiglie nel bel mezzo dell’anno scolastico.

“Dopo due incontri con il Comune di Lecce, lo stesso sindaco Carlo Salvemini ha preso l’impegno di mediare con la cooperativa Gialla che alla fine ha proposto una soluzione a nostro avviso ridicola: mille euro lordi pro-capite in più da assegnare a fine anno al personale”, spiega Azzurra Schirosi, segretaria territoriale della UIL Scuola di Lecce “Ad oggi, con il nuovo contratto ANINSEI sottoscritto a gennaio, le educatrici percepiscono 400 euro netti in meno in busta paga, pur svolgendo le stesse mansioni e ore lavorative, significa quasi 5mila euro in meno all’anno rispetto allo stipendio che percepivano con il vecchio contratto (CCNL per cooperative sociali) sottoscritto con il gestore precedente Ecco di cosa stiamo parlando! Una vergogna, ancor più in un periodo di crisi economica ed inflazione galoppante. La proposta della Cooperativa Gialla non è stata ovviamente accettata e abbiamo iniziato una serie di assemblee con le lavoratrici presso l’asilo, domani (giovedì 23 marzo) ce ne sarà un’altra alla quale parteciperà anche il coordinatore territoriale Uil Lecce, Mauro Fioretti. Venerdì mattina incontreremo nuovamente il sindaco, dopodiché il 28 marzo andremo a Roma per incontrare i vertici della Cooperativa. Siamo pronti a proclamare un nuovo stato di agitazione del personale – annuncia Azzurra Schirosi - se non si arriverà ad una soluzione rispettosa dei diritti e della dignità delle lavoratrici”.

“Quel che davvero indigna – sottolinea Mauro Fioretti, coordinatore territoriale della Uil di Lecce - è che il nuovo gestore si è aggiudicato l’appalto con un progetto che prevedeva anche il rinnovamento degli arredi dell’asilo e servizi aggiuntivi alle famiglie, migliorie che di fatto stanno pagando le lavoratrici! Non è possibile consentire alle aziende di mettere le mani in tasca ai lavoratori e in fase di gara è opportuno vigilare anche e soprattutto sugli aspetti relativi alla tutela del reddito dei dipendenti Quello che chiediamo ora è di restituire dignità al lavoro di tutti i dipendenti dell’asilo Ilaria Alpi. La Uil – conclude - sarà al loro fianco fino a quando non si arriverà a una soluzione che restituisca alle educatrici un salario dignitoso”

Il caso dell’asilo nido comunale “Ilaria Alpi” di Lecce: persi 400 euro netti
ALLEANZA EDUCATIVA


La Uil Pensionati collabora col Comune di Bari ad un progetto di aiuto per gli anziani che hanno difficoltà
Anziani in difficoltà in cerca di una mano
Scattato
a Bari un progetto d’aiuto che mira anche ad educare in modo da gestire al meglio la quotidianità
stata definita “alleanza educativa territoriale” la sinergia tra Comune di Bari, ADA Bari (Associazione per i Diritti degli Anziani) e Uilp Pensionati Puglia, portata avanti in questi primi mesi del 2023 con il progetto “GenerAzioni Sostenibili” Un bilancio dell’attività è stato tratto in una tavola rotonda finale svoltasi all'hotel Sheraton Nicholaus del capoluogo, alla presenza – tra gli altri - dell’assessora al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico, e della segretaria generale Uil Pensionati Puglia, Tiziana Carella
In progetto è confluito qualche settimana fa nell’apertura della Bottega Solidale in Corso Italia
43 a Bari Grazie alla sua istituzione, si è resa possibile la distri-
buzione di beni alimentari, indumenti e beni di prima necessità ad anziani soli e a rischio di isolamento, lavorando in stretta connessione con l’Emporio sociosanitario Sono oltre 200 gli anziani bisognosi che finora hanno potuto trarre giovamento dall’iniziativa che non è soltanto la distribuzione di pacchi, indumenti e generi alimentari, come ha spiegato proprio l’assessora al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico. “L’obiettivo è il benessere della Terza età –ha detto – soprattutto in quartiere con problematiche particolari come il Libertà. Questa struttura e questo progetto vogliono essere un punto di riferimento ed un contrasto alla solitudine, con momenti di condi-
visione e di supporto”
“Il numero dei presidi territoriali diffusi sul territorio comunale a sostegno della terza età – ha ricordato l’assessora Bottalico –continua a crescere anche in un quartiere come il Libertà, che conta molti anziani vulnerabili, in situazione di povertà socio-sanitaria e a rischio isolamento sociale”.
Un altro obiettivo del progetto (finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) è promuovere l’adozione di modelli sostenibili di produzione e di consumo sensibilizzando i cittadini alla riduzione degli sprechi e al riutilizzo delle risorse e delle eccedenze alimentari.
“Il progetto – ha spiegato la segretaria generale Uil Pensionati Puglia, Tiziana Carella - attra-

Barbagallo: “I pensionati vanno rispettati”
“I pensionati non devono né stare dietro a una scrivania a orario pieno, né soprattutto cadere da un tetto mentre lavorano”. Così, Carmelo Barbagallo, segretario generale Uilp, commenta due notizie: l’eliminazione della norma che consentiva ai pensionati di continuare a lavorare nella Pa e la morte dell’operaio 71enne a Senago Il segretario rilancia la proposta del Servizio civile anziani attivi.

“Per la Uilp -continua Barbagallo- le pensionate e i pensionati, che possono e vogliono, devono poter continuare a svolgere le loro attività in sicurezza Per questo la Uilp ha proposto di istituire un Servizio civile di anziani

verso una serie di incontri e laboratori ha voluto incentivare la costruzione di un ruolo attivo sia dei giovani che delle persone anziane in un interessante lavoro di rete per generare, azioni e scelte sostenibili, tese anche al rafforzamento dei legami sociali. Successivamente sono stati atti-
attivi che consenta alle persone anziane che lo desiderano di svolgere attività a loro gradite a servizio della comunità, ovviamente con orari ridotti, flessibili e in tutta sicurezza.

Facendo svolgere ai giovani lavori socialmente utili ai giovani li abbiamo condannati a una vita di precariato. I giovani hanno bisogno di lavoro stabile e ben pagato mentre le persone anziane, svolgendo lavori utili alla comunità, potrebbero essere più inseriti nel contesto sociale e migliorare il proprio potere d’acquisto che, a causa del taglio della rivalutazione e dell’inflazione è ridotto all’osso”
vati anche incontri di formazione sull’educazione alimentare: per costruire la consapevolezza contro lo spreco, promuovere una corretta alimentazione e di conseguenza incentivare le persone anziane verso i corretti stili di vita, in un ’ottica di invecchiamento sano e attivo Inoltre, ci


sono stati i corsi di alfabetizzazione informatica: per ridurre il divario digitale degli anziani attraverso percorsi di solidarietà digitale nei quali i giovani sono stati i formatori ed hanno aiutato i nostri anziani nell’utilizzo dei supporti e strumenti digitali”

ECCELLENZA

Sono tante le aziende pugliesi in grado di tenere il passo sul mercato: per questo vanno tutelate
Le aziende devono puntare sulle persone
A Gioia del Colle una tavola rotonda sulle eccellenze agroalimentari della zona: numeri in buona crescita
Grande successo per la tavola rotonda “Industria alimentare 4.0: la centralità delle persone tra nuove tutele, formazione e professionalità”, il primo appuntamento della rassegna #lauilasiconfronta, svoltosi oggi a Gioia del Colle nel Chiostro Comunale di Palazzo San Domenico

Dopo la relazione introduttiva del segretario generale della Uila Territoriale di Bari, Pietro Buongiorno, sono intervenuti Francesco Arbore, responsabile Risorse Umane dello stabilimento di Bari Birra Peroni; Paolo Luca Bruschi, responsabile per le Relazioni Industriali Italia della Granarolo spa; Antonio Notarnicola, direttore generale della Capurso Azienda Casearia srl La Segreteria Nazionale è stata rap-
presentata dal segretario Michele Tartaglione.
"Qui a Gioia del Colle, terra vocata ai prodotti agroalimentari d'eccellenza come il Primitivo o la Mozzarella - esordisce il segretario generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno - abbiamo posto al centro dell'attenzione i temi del lavoro alimentare legati al valore strategico della formazione, alle nuove tutele ed ai percorsi di valorizzazione delle professionalità Ormai il lavoro alimentare si basa su skill sempre più indispensabili: la conoscenza del digitale, la padronanza delle lingue, la capacità di problem solving che viene non da una attitudine ma da un approccio mentale che si costruisce attraverso la performance e l’esercizio continuo. La competitività azien-
dale non si costruisce solo con le macchine, con un upgrade tecnologico e soluzioni innovative che prevedano la robotica e finanche l’uso dell’intelligenza artificiale No: la competitività si costruisce anche con la formazione e valorizzando le persone Tutto si gioca sul terreno della conoscenza, sulla capacità di lavorare in ambienti digitali, sulla capacità di governare moli di dati che vanno catalogati, interpretati, gestisti in flussi sempre più complessi".
Durante il convegno sono stati presentati i dati di performance del settore L’industria alimentare cresce in valore, produzione ed export in un frangente congiunturale che vede l’industria manifatturiera arrancare. Nel 2022 la produ-

zione dell’agroindustria è stata superiore di oltre 8 punti percentuali a quella media dell’intera manifattura, superando di ben 10 punti percentuali il dato del 2017. Allo stesso tempo, la produzione è cresciuta dell’1,3% rispetto al 2021, anno nel quale si era già registrato un aumento di ben 6 punti percentuali sul 2020. Una tendenza positiva confermata anche a gennaio 2023, con l’indice di produzione del settore che ha fatto registrare un balzo del 6% rispetto allo stesso mese del 2022 Questo dato è sicuramente frutto anche del contributo straordinario offerto dalle lavoratrici e dei lavoratori.
Il sistema sta reagendo meglio alle perturbazioni del mercato interno, grazie alla capacità di esportare il nostro Made in Italy.
Il buono stato di salute della economia italiana è confermato anche dalla dinamica delle esportazioni complessive che, nel 2022, sono cresciute del 19,9% rispetto al 2021, raggiungendo i 625 miliardi di euro. Un contributo notevole è arrivato proprio dall’export del settore agroalimentare che ha sfondato la soglia dei 60 miliardi, arrivando a 60,7 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 10% dell’export complessivo italiano "Bisogna quindi valorizzare il ruolo della persona all’interno dell’azienda - conclude Buongiorno - Parlo di persone e non di lavoratrici o lavoratori perché dobbiamo imporre una nuova centralità della persona all’interno del mondo del lavoro Individui con un proprio vissuto, con

le proprie motivazioni, con le proprie competenze e con i propri bisogni. Solo una lavoratrice o un lavoratore pienamente coinvolto nel percorso che l’azienda sta intraprendendo, può condividere l’identità e la missione della stessa Dal miglioramento della qualità del lavoro dipende anche un rafforzamento dei trend di crescita dell’intero comparto. Da qui la voglia di parlare di questi temi, di confrontarsi con chi è tra i protagonisti del settore dell’agroalimentare per portare avanti un modello di relazioni sindacali che poggia sulla sinergia operativa e sulla condivisione strategica delle traiettorie di sviluppo delle singole aziende che ci vedono coinvolti nella rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori".


Questa autonomia va contro il Sud
A Locorotondo la Uil fa il punto: “Non aiuta affatto il Mezzogiorno”
UilPoste, a Lecce più consensi
Uil Puglia presente con Gianni Ricci a Locorotondo, all’incontro pubblico “Per la salvaguardia del Mezzogiorno: NO all’autonomia differenziata”. Un appuntamento interesante, utile a fare il punto sulla questione.
“La nostra posizione in merito è fin troppo chiara – ha detto Ricci nel suo intervento – oggi il Mezzogiorno paga un ritardo clamoroso rispetto alle realtà centro-settentrionali in settori fondamentali per la vita delle persone come la sanità, l’istruzione, i trasporti e le infrastrutture, solo per citare i più eclatanti Le liste d’attesa in Puglia e al Sud sono infinite, il personale insufficiente e il servizio sanitario inefficiente, troppi giovani sono costretti ad emigrare per lavorare a salari dignitosi o per studiare, i collegamenti al Sud sono carenti e tante regioni sono sempre più isolate, l’occupazione non decolla e i salari restano bassi”
Secondo la Uil “l’autonomia differenziata, come come è stata concepita, convoglierebbe più risorse a chi ne ha di più e priverebbe di risorse chi ne ha meno. E non avrebbe altro effetto se non dilatare quelle differenze e quindi le disuguaglianze, in un momento già di grande crisi Noi siamo il sindacato delle persone, noi diamo voce al Paese reale, condividiamo e rappresentiamo le sofferenze dei lavoratori e dei pensionati. Ecco perché non possiamo accettare che valori costituzionali come la solidarietà, l’equità e la giustizia siano minacciati da una riforma che penalizza metà del Paese”.


Elezioni RSU ed RLS, ottimo risultato raggiunto dalla UilPoste di Lecce, che passa da una percentuale di rappresentatività del 13,85%, relativa alle passate consultazioni, all'attuale 19,77% con una crescita di consensi anche in termini numerici, raggiungendo le 220 preferenze complessive rispetto alle 158 del 2012, eleggendo 3 RSU e 2 RLS (1 in più rispetto al 2012).
Il coordinatore territoriale, Mauro Fioretti, augura “buon lavoro ai tre RSU neo eletti Massimo Tortora, Fabio Minerva e Fernando Greco, e si complimenta per l'ottimo risultato raggiunto con il gruppo dirigente UilPoste di Lecce, in particolare modo, con il segretario generale territoriale di categoria Oreste Amante”.

Dal canto suo, il segretario generale territoriale UilPoste Oreste Amante esprime “la personale soddisfazione verso il proprio gruppo dirigente per il risultato ottenuto a conferma del lavoro svolto nel corso di questi anni. Da oggi, al lavoro per aumentare la sicurezza sul lavoro, colmare le disuguaglianze, affrontare il tema del dumping contrattuale, rinnovare l'organizzazione lavorativa, sempre più tecnologica”

I nuovi contratti contro l’inflazione
uando abbiamo iniziato la nostra mobilitazione nei luoghi di lavoro, l’obiettivo principale era dare voce al Paese reale, a chi soffre sulla propria pelle le difficoltà e le criticità di un ’economia in crisi, di lavorare in condizioni di scarsa sicurezza, di dover ogni giorno garantire la sussistenza della propria famiglia in condizioni di inflazione galoppante, di un ’occupazione instabile. E il confronto di oggi ci ha fornito l’ennesima conferma che il Paese reale non ha voce, che quelle sofferenze sono concrete e urgenti”.
Lo dichiara Emanuele Ronzoni, segretario nazionale organizzativo della Uil e commissario straordinario della Uil Puglia nel corso dell’assemblea con i lavora-
tori dello stabilimento Fassa Bortolo di Bitonto.
“Quello di Fassa Bortolo è uno di quei siti che ha dimostrato sempre massima collaborazione con il sindacato nella gestione virtuosa delle misure di sicurezza, ma è evidente che nel settore dell’edilizia il problema esiste, lo dimostrano i dati Inail, e va affrontato con determinazione Ora con il PNRR abbiamo un ’occasione unica per rilanciare anche questo settore, ma attenzione a non anteporre il profitto alla vita umana: ecco perché chiediamo che le aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali non abbiano accesso ai progetti finanziati con risorse europee ” .

E ancora “La questione salariale è un ’ emergenza L’inflazione sta mettendo in ginocchio milioni di lavoratori e di famiglie. Crediamo che la riforma fiscale non affronti il problema, anzi Abbiamo chiesto di cominciare con il rinnovo dei contratti e con la detassazione degli aumenti contrattuali, di valutare la diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario, di limitare i contratti a tempo determinato, ma dall’Esecutivo non abbiamo ricevuto risposte Ci dicono che i soldi non ci sono, ma la nostra proposta di applicare una tassa sugli extra profitti delle grandi aziende che hanno generato enormi utili negli ultimi anni non è stata presa in considerazione Eppure non serve essere un luminare dell’economia per capire che se non si aumenta il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, specialmente nel Mezzogiorno, la produzione e i consumi non ripartono, il Paese non riparte”.
Alla Fassa Bortolo di Bitonto è arrivato anche il segretario organizzativo nazionale della Feneal Uil, Pierpaolo Frisenna, che ha dichiarato “La nostra priorità è dare valore al lavoro, tutti gli interventi messi in campo dal Governo vanno nella direzione
PIEDI PER TERRA
Interessante confronto alla Fassa Bortolo di Bitonto: sindacato e lavoratori hanno parlato della realtà
opposta, dequalificando il lavoro Per noi è imprescindibile ridare dignità al lavoro e questo passa attraverso l’applicazione dei contratti nazionali, va poi rivista la fiscalità, gli stipendi, che così come sono oggi, non consentono ai lavoratori una vita dignitosa e ai giovani di crearsi un futuro”

I vertici Uil Puglia alla Fassa Bortolo di Bitonto tra i problemi “reali”
Essere donne resta percorso ad ostacoli
oi come sindacato ci abbiamo sempre tenuto a dare il giusto ruolo alle donne Se guardiamo a tutto il tragitto fatto dalle donne nel mondo del lavoro, non possiamo negare che si sono compiuti dei passi avanti Ma ancora oggi se un uomo deve fare i cento metri piani, le donne devono fare i 400 metri ad ostacoli Noi come sindacato abbiamo deciso di avviare percorsi differenziati per comunicare a tutti che il problema donna va affrontato anche con l’uomo” afferma

Paola Bruno, dirigente regionale Uil Puglia durante il terzo appuntamento del ciclo di incontri “Qualcosa è cambiato” organizzato dalla Uilpa Bari-Bat. Al centro del dibattito il lungo

percorso delle donne nella storia e nella mitologia per offrire uno sguardo positivo ed esempi virtuosi ai quali guardare Ad animare l’incontro, Chiara Pepe, scrittrice e dottoressa di ricerca in studi umanistici all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, che nei suoi libri ha raccontato la storia e le vicende di donne della storia e della mitologia, da Bianca Lancia l’ultima sposa di Federico II a Cleopatra, passando per Agrippina minore, mamma dell’imperatore Nerone, Anna Bolena e Arianna la figlia del re Minosse che aiutò Teseo a sconfiggere il Minotauro “Attraverso le loro voci cerco di far venire fuori quello che è sempre stato dietro le quinte, far emer-

IN PRIMA LINEA
Lo donne lo sono sempre e comunque, fossero sul posto di lavoro o tra le mura domestiche
gere le motivazioni che hanno portato loro a fare delle scelte, perché la storia ci dimostra che ci sono stati margini attraverso i quali queste donne hanno avuto incarichi e ruoli apicali”. L’esempio più eclatante è Christine de Pizan, nata in Italia, trasferitasi in Francia, alla corte del re è diventata la prima scrittrice e poetessa di professione “Christine ha deciso di fare una cosa insolita per quel tempo, ha deciso di mantenersi con il suo lavoro Ha aperto uno scriptorium dove venivano realizzati e venduti libri” diventando così scrittrice e imprenditrice nel 1300.
“Le ‘Voci di donna dalla storia’, tema di questo terzo incontro, sono un altro punto di vista sulla comunicazione in tutte le sue forme Nell’esempio di Chiara Pepe si intrecciano più livelli, lei è scrittrice, studiosa, insegnante, è stata politica ed ha avuto una scuola di musica Un esempio perfetto per mostrare una comunicazione altra” spiega Eva Iozzi, segretario territoriale della Uilpa BariBat
Interessante confronto per il ciclo d’incontri
“Qualcosa è cambiato”
Deprecabile ma purtroppo ben presente nella nostra quotidianità la violenza va combattuta sempre e comunque
La violenza non è soltanto un livido
A Taranto interessante confronto per analizzare un fenomeno che è purtroppo presente nella realtà
Il coordinamento della Uil P O Taranto dopo la campagna mediatica dell'8 marzo è tornato a parlare di violenza sulle donne con un evento di sensibilizzazione dal titolo “Vessazioni, no grazie! Violenza invisibile e atti persecutori”, tenutosi nella sala Sandro Pertini della Uil di Taranto Un argomento purtroppo di grande attualità, che necessita di piena consapevolezza.

Un evento organizzato con l’intento di sensibilizzare e focalizzare l’attenzione su un tema tanto sentito come quello delle violenze cosiddette invisibili

“Purtroppo la violenza – afferma Doriana Caleandro, coordinatrice ionica delle Pari Opportunità Uil - non si presenta solo sottoforma di lividi
sulla pelle Basti pensare alle vessazioni e a tutti quei comportamenti sgraditi che una donna è costretta a subire contro la sua volontà e che con l’umiliazione la portano a conseguenze anche tragiche”
L'evento della segreteria di Uil Taranto nasce dopo un confronto e una sinergia di intenti non solo con le coordinatrici delle Pari Opportunità di categoria territoriali ma anche grazie a un numeroso gruppo di donne vicine alla Uil: donne componenti di segreteria, coordinatrici o semplicemente attiviste nell’organizzazione, coinvolgendo colleghe anche provinciali e regionali.
Si è scelto il 24 marzo per onorare il mese della giornata internazionale della donna Un
momento questo di attenta riflessione e analisi per sottolineare che la festa della donna comporta argomenti che vanno affrontati tutto l'anno e non solo l’8 marzo Un dibattito aperto a tutti con interventi anche del pubblico per condividere con i relatori esperienze e spunti per arginare il problema Sono intevenuti la psicologa e psicoterapeuta Brunella Zinzi, l'avvocata Teresa Tatullo, entrambe componenti dell'associazione Alzàia Onlus ETS, e il dottor Pierluigi Bonaro, Sostituto Commissario della Polizia di Stato Ha portato i saluti Pietro Pallini, coordinatore provinciale Uil Taranto, mentre e conclusioni sono state affidate a Paola Bruno della Uil Puglia
