2 minute read

Rilanciare l’Italia ripartendo dal Sud

La Uil, con Cgil e Cisl, in campo per ammodernare finalmente le infrastrutture del Mezzogiorno

Cgil, Cisl e Uil ritengono quello dell’ammodernamento delle infrastrutture un punto fondamentale per il rilancio del Mezzogiorno e del Paese

Advertisement

E’ quanto si legge, in sintesi, in una nota congiunta delle Segreterie nazionali dei sindacati “Cgil, Cisl e Uil ritengono decisivo per il futuro del Sud - riprende il documento - che il Governo intervenga concretamente per la riqualificazione e la realizzazione di quelle opere infrastrutturali prioritarie che sono determinanti per la ripartenza economica e la sostenibilità sociale del territorio meridionale”.

In sostanza, i sincacati chiedono al Governo “di dare continuità alle decisioni assunte dal precedente Esecutivo e di prevedere nella legge di bilancio l’intervento previsto per l’opera pubblica denominata Strada statale 106 che, attraverso quanto previsto dal Documento di economia e finanza, è stata definita un ’ opera strategica con investimenti congrui e finalizzati al completamento dei tratti cantierizzati, alla esecuzione dei restanti e al finanziamento degli studi progettuali dei tratti necessari alla realizzazione di questa infrastruttura su tutto il territorio regionale interessato fino a Reggio Calabria” Nella nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil ricordano al Governo “che l’ammodernamento e la completa realizzazione della Strada statale 106, un ’arteria letale che è stata ribattezzata come famigerata “strada della morte”, rappresenta il punto fondamentale della “Vertenza Calabria” aperta tra Cgil Cisl Uil Calabria e Governo regionale calabrese, sostenuta dalle scriventi Organizzazioni sindacali, che prevede, tra le altre questioni, la richiesta di adeguamento strutturale e ammodernamento di questa opera strategica.

Ovviamente, il discorso, di carattere più generale, implica l’impegno delle risorse da investire con la pianificazione del Pnrr e in particolare con il pieno coinvolgimento, sotto il profilo infrastrutturale, di tutte le regioni del Mezzogiorno d’Italia

Se si vuole rilanciare il Paese, bisogna cominciare dal Sud.

La segretaria confederale Veronese commenta i dati diffusi dallo Svimez

“Affrontare la più grande disuguaglianza del Paese, ovvero ridurre il divario tra Nord e Sud del Paese, deve essere l'impegno di tutti, dal Governo alle Regioni, dalla politica tutta alle parti sociali ”

E’ il commento di Ivana Veronese, segreteraia confederale Uil ai dati presentati dalla Svimez “che mettono plasticamente in evidenza che se non si inverte la rotta, la forbice, invece di ridursi, si allarga. È necessario sapere cogliere le opportunità che l'Europa ci mette a disposizione con il PNRR e i fondi comunitari, superando tutte le contrapposizioni che hanno frenato fino ad oggi lo sviluppo economico, sociale ed occupazionale del Mezzogiorno Nuove politiche industriali ed energetiche, infrastrutture, occupazione di qualità per giovani e donne e non voucher, tutto ciò deve essere la stella polare che dovrà guidare gli investimenti del PNRR coordinandoli con le risorse della coesione europee e nazionali. Al contempo - conclude Veronese - dobbiamo mettere in campo azioni anticicliche per dare sollievo alle famiglie alle prese con il caro prezzi Di questo abbiamo bisogno, di buoni investimenti per garantire i diritti di cittadinanza in tutte le aree del Paese, non di autonomia differenziata che rischia di spaccare in due l'Italia”.

Il Dissenso

La Puglia è una regione con tante vertenze aperte e con il futuro a rischio: la Uil chiede risposte concrete