Troppo, e sia poesia

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Donna in rosso

Quando, con acidità di diacona agitata gettavi iatture e agivi ghiacciata da indicibile accidia, eccitata e tacita incitando a citare agiti gesti ostentando estatici cimurri, immemore eri di meri pensieri di ieri, più veri, quand’eri in festivi vigori e vestivi estivi cirri recidevi erranti ricci e in ritmici giri in bici, tra mici e tamerici, tiravi tiri mancini agli amici e tacevi tipici, topici e antipatici incidenti, identici momenti di irridente e lampante tronfiezza d’aitante fierezza t’aizzavi ardente ad azzannar seduta stante lo zero circostante, tracotante tra tante attraente, ma francamente castrante, strana, casta, assatanata nella farsa dalla faccia assonnata sana guardiana ma assassina, malsana e allampanata massaia la mattina ma subito mutata in tetragona saetta in trapanante silfide provetta, rigida e crudel anima eletta (tale riappari dopo la toeletta).

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Troppo, e sia poesia by marcovim - Issuu