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Amica acida

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Traditrice

Traditrice

Amica acida

Ti desti e ti vesti d’astio ostenti ostile isterica astuzia malizia e malagrazia malanimo e mestizia e in ogni frase cogli scogliosi incagli, viscosi appigli per polemizzare leziosi inizi per viziose tenzoni intenzioni sediziose insidiosi interstizi ove ti irretisci intirizzita rigida ad irridenti e tendenziose interpretazioni che usi, e poi accusi gli adusi ai tuoi abusi che confusi e delusi mesti non s’allettano della dialettica che tu, (elèttati a toelettare le letterali allitterazioni) trasformi in rettile e rettale rettificando errori altrui di trucidi erranti eroi eretti a martiri nei riti dei tuoi rutti, nei romiti rii d’erti ritiri dove dirti i diritti dei miti e tirarti dardi e deriderti per redimerti e suggerirti ridicole tiritere e per darti trite recriminazioni

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d’azioni criminose e faziosi dazi ed esiziali ozi che son l’esegesi del tuo esigere stizzita la genesi del tuo ingessare ossessivamente ogni accesso al sorriso, al sismico sole del sesso, all’esile silenzio del sussurro, al serrato torrido rodeo del darsi, al terso dorso teso arso dal morso, perso nell’estasi dell’amarsi. Forse, tra arse e sparse parole, tra sussiegose pose e setole spinose qualche principe azzurro ruzzolerà precipite in prepuziale prodromo a premiarti per primo della prossima promessa preludio e pruderie privatamente provvidi provvederanno forse a far sì che farse e forsennate fissazioni, fisime faziose che t’affossano, possano alfin svanir e finir nel final nirvana e render vani e rari i rodimenti vari e neri che mentendo e mantenendo veri i mentori dei tremiti e i reprobi di trepidi drammi improbi traditori dei desideri, immerdano le menti ed i pensieri.

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