LIBRO II
CARNET DE CULO
LIBRO II CARNET DE CULO
CARNET DE CULO - Preface
Premesse: Da più parti si sentiva una vaga, pallida ma insistente necessità di ricominciare. La latitanza del Fondatore e l’ambiguità delle sue sporadiche risposte avevano accreditato sempre di più le prospettive solipsiste. Al pari dei destini dell’uomo dopo l’illuminismo, anche gli orizzonti di Carne si erano progressivamente allontanati dalle dimensioni ultraterrene della sua vicenda. Molti, tra cui il Pontefice, sostenevano che il male del secolo fosse il relativismo, generato dall’aver riposto un’assoluta fede nella ragione per poi aver dovuto ammettere che la verità oggettiva, al pari della realtà oggettiva, erano solo vane e mutevoli utopie, generate dai molteplici sistemi di rappresentazione. Il Fondatore allora, si sarebbe ritratto vedendo l’abuso che Carne avrebbe fatto del libero arbitrio. Carne aveva le prove del contrario: il libero arbitrio sopravviene quando il
Fondatore si sottrae. Carne, ora, non credeva più a nessun fondatore, ed era nella piena convinzione di essersi autodeterminato. (flack)
CARNET DE CULO Chapter 1, The Smart Set Alle undici di mattina Carnet de Culo se ne stava nella vasca da bagno, mollemente abbandonato nell’acqua leggermente profumata di patchouli. Titillava pigramente le corde del piccolo ukulele, ricordo del suo ultimo viaggio nelle isole del Pacifico, traendone i caratteristici suoni limpidi e lamentosi, secondo una semplice melodia insegnatagli dalla sua vahine nelle chiare notti del tropico. Di quando in quando una breve scoreggia saliva a galla creando graziose bollicine. “Amor... Amor... ti stringo al cuor... ti parlo ancooor... d’amor...” Che noia. A mezzogiorno lo attendeva il consueto appuntamento del giovedì con la giovane Lady Gwendaline, e insieme si sarebbero recati a colazione da Lady Cophetua Hinshelwood. 49