35 z'or a, socco minaccia d i bombardamento: e parte ne era no state ra ccolte, il r esto era stato di chiaraco o rmai disper so nell'interno <lei paese. «Il commercio - continua il capitano di fregata Ma rryatt - è totalmente fermo e vengono caricate solamente quelle navi, i cui carichi erano stati preparati da tempo. Sono interrotte tutte le comunicazioni con Palermo, sia per telegrafo sia per posta, ma fino al 14 sono arrivati dispacci da M essina via Catania».
L'ufficiale inglese riferisce p oi alcune «voci» raccolte sul posto: il governaco re av rebbe richiamato d 'urgen za d a Canicattì il genera le Afa n d e Rivera; i borbo nici av rebbero manifestato la minacc ia di abbandonare la città al saccheggio della soldatesca in caso J i ribellione; ed infine, Garibaldi avrebbe attaccato Corleo ne, cattura ndovi 20 0 prigionieri . Ma fu a Ma rsala che il Marrya tt ricevette le informazioni più importanti e più esacce: «Salpai da Cirxenti nel pomeriggio del 17 e procedetti verso Marsala, dove xettai le ancore il 18 alle ore 3,30 a fianco del/'ARGUS. Ecco tm riassunto delle notizie attinte in quel porto. Un contadino siciliano, Vincenzo Panzavecchia, avendo sentito dire l'he il comandante della nave da gtterra inxlese desiderava sapere la verità sul combattimento avvenuto a Calatafimi tra le forze di Garibaldi e l'esercito napoletano, è stato indotto da uno dei mdditi britannici residenti a Marsala a venire a bordo: e quivi. alla presenza del comandante Inxram, del vice-console e di me stesso ha dichiarato di essere stato testimone omlare dell'intera battaglia. Martedì 15 i napoletani, forti di circa 5.000 uomini, al comando del xenerale Landi, occuparono una forte poJizione stJ un monte, con lcl città di Calatafimi at!e loro spalle. L e forze di Garibaldi erano composte degli uomini sbarcati dalle navi (circa 1.800), di 600 che li avevano raggiunti dal Castelvetrano e 7. 000 dai monti di Trapani, al comando di Giuseppe Coppola, tutti montati Jtt rava/li o m!!li, e circa 300 che erano ven11ti insieme a lui [a Ga ribal<li} da Marsala; inoltre delle piccole bande erano accorse da ogni villaggio, portando così la sua truppa ad un totale di 15.000 uomini, ttltti armati, perché quelli che non avevano f ucili erano provvisti ·di armi da caccia»< 14).
Ora , a parte l'esagerata valutaz io ne della consistenza e d ell'ar mam ento d elle «sq uad re» siciliane, d elle q uali g li uomini che parteciparono d irettam ente al
(1 4) [)iffìcile è dire in realtà qu anti fo ssero i «picciotti » a Calarafìmi. Secondo una testimonianza del 16 maggio del ga ribaldino M inu ti lii , sarebbero stati un miglia io: cale cifra si r iferisce fo rse a coloro che presero una pa rre a rriva al combartimc nco. Cfr. G . DI STEFANO, Due /e/tere di f<ilippo Min11tilli, e R . COMPOSTO, La f!.Ìomata di Cttl,ttafìmi e il contrihuto del volontarismo sicilùmo, l' uno e l'alrro in Trapani - Rassegna men;ìle della Provincia, r ispettivamente del 15 maggio e del 15 Ottobr e 1960.