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Istituzione di lince di navigazione sovvenzionate con la Sicilia

necessario. Nella notte tra il 19 e il 20, il comandante ddl'Intrepid preparò un accurato rapporto, indirizzandolo al capitano di vascello Cochran, comandante dell'Amphion e «senior offìcer» (in funzione di commodoro) nel porto della capitale. Il rapporto in questione 0 2> è oltremodo dettagliato e preciso e descrive con sufficiente esattezza gli avvenimenti <li quella settimana cruciale. L'ufficiale inglese riuscì persino a non storpiare eccessivamente i nomi propri dei personaggi italiani, cosicché nd suo «Alfanti Rivera» e nel suo «Laudi» sono facilmente riconoscibili i brigadieri generali borbonici Gaetano Afan de Rivera, in comando a Girgenti, e Francesco Landi, lo sconfitto di Calatafimi. Unico appunto che può essere mosso all'attendibilità dei dati raccolti dal Marryatt, è una notcvok esagerazione nel computare la consistenza numerica delle forze contrapposte ed in particolare degli insorti: ma non si deve dimenticare che era negli interessi stessi di Garibaldi esagerare il numero dei suoi, onde impressionare maggiormente sia i borbonici sia le popolazioni, tanto che il La Masa, buon conoscitore della psicologia dei suoi conterranei, precorrendo la colonna <lei volontari a Salemi, esaltava la forza della spedizione asserendo che 4.000 uomini erano sbarcati a Marsala (13): non c'è quindi da stupirsi se il comandante britannico, pur facendo la debita tara alle voci raccolte nel porto, ne valutava la forza a circa 1.800 unità. «Partito da Malta nel pomeriggio del !(Ìorno 16 scrive dunque il comandante dcll' Intrepid sono arrivato a Cùgenti la matJina seguente ed in 1111a conversazione con il vice-console s11l luogo ho ottenuto le sev,enti informazioni. I ,a forza delle trttppe napolefrme presenti nella città ammonta a 600 nomini. Un migliaio ne sono partiti il 12, rntto il comando del generale Afan de Rivera, per Ccmicattì, ed un altro migliaio alla volta di M arsala o di 1'rapani, il medesimo giorno, sutia nave da guerra ntipoletana ARCHIMEDE». Il Marryatt prosegue dicendo che a Girgenti la gente era in uno stato di estrema agitazione e che il giorno I .3 vi si erano verificati dei tumulti: ma questa, che definisce «revolution», era stata in fondo ben poca cosa, limitata a cinque o sei persone che sventolavano bandiere tricolori, in conseguenza di che le truppe regie erano restate in armi l'intera giornata, effettuando sparatorie per le strade senza alcro effetto che quello di far tappare iu casa tutti i cittadini. Al porto, un reparto di una trentina di uomini al comando di un tenente era stato attaccato da alcuni individui che si erano impadroniti delle armi in dotazione all'ufficio doganale, ma i napoletani erano riuscici a rifugiarsi in luogo sicuro, senza che si lamentasse alcuna perdita né <la una parte né dall'altra. li giorno dopo, il 14, essendo tornato ad accorarsi nel porto l'Archimede, il comandante di questa unità aveva intimato alla popolazione di consegnare le armi entro mez-

(12) Appendice, Il. (l 3) Ac;RATI, l Mille, cit., pag. 246.

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