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La spedizione Medici e l'affare dell'Utile e del Charles and) ane

rrovaco nulla <li meglio né di più recente da segnalare al contrammiraglio, che una lettera, vecchia di undici anni, contenente le istruzioni alle quali la Marina inglese si era conformata nella lontana estate del 1849 (IO): «È notevole» commenta al riguardo il Mundy «che un documento ufficiale di undici anni prima, redatto in relazione ai mori del Regno delle Due Sicilie in quell'epoca, dovesse essere ripreso come guida per gli ufficiali della Marina nelle presenti difficoltà» ( I I)_ La cosa non appare però affatto strana, se si consideri la continuità delle tradizioni e l'identità dei metodi attraverso il tempo nell'azione politico-militare dell'lnghilcerra. Partito da Malta la sera del 18 maggio, il Mundy passò, nel pomeriggio del 19, al traverso di Marsala, dove lngram dall'Argus gli segnafo che Garibaldi, il 15, aveva sconfitto i borbonici a Calatafimi ed ormai stava marciando sulla capitale. La mattina del 20 maggio, con tempo e mare pessimi, l'Hannib,tl raggiunse Palermo.

12. Nel frattempo aveva farro rotta su Palermo anche il comandante Mar1yau 1.-011 l'lntrej,id . . Marryatr aveva ricevuto <lai vice-ammiraglio fanshawc, a Malta, l'ordine di partire in ricognizione il 16 maggio per Girgenti e Marsala, di osservare la situazione di quel settore, raccogliere la più gran messe possibile di informazioni e quindi procedere verso Palermo: la durata della missione non era stata precedentemente stabilita dal comandante in capo, ma era stata lasciata ampia facoltà al Marryatt di sostare nei porti siciliani canro a lungo quanto ritenesse

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(10) Ibidem: « .•• Accludo per vostra informazione e guida una copia di una lettera, inviata da mr. Addington al comandante W.A.B. Hamilton, concernente !"asilo concesso a rifugiaci polirici a bordo delle navi da guerra inglesi, lettera che ho ricevuto dal Segretario dell'Ammiragliato il 14 u.s.». La lettt:ra in questione, indiriz7.1.ta dal Foreign Office all'Ammiragliato, portava la data del 4 agosto 1849 ed in essa erano espressi assai chiaramente i principi a cui dovevano attenersi gli ufficiali della Manna brrrannica, in comando di navi <la guerra stazionanti in porri esteri, principi non sempre consoni ad una neutralità strettamente i mesa, ma piunosto ispirati a<l un concetto di supremazia della morale e della politica inglese: « ... sulla misura in cui le navi da guerra hriranniche in porti stranieri sono autorizzare ad accogliere a bordo e a proteggere sudditi di un governo estero ... l'opinione di Sua Signoria (lord Palmersron) è che non sarebbe giusto accogliere e dare asilo a bordo di una nave da !,'llerra inglese a persone che fuggono dalla giustizia sotto un'accusa criminale o che intendono sottrarsi alla sentenza di un tribunale. Ma una nave da guerra inglese è stara sempre e ovunque considerata come un sicuro luogo di rifugio per le persone di qualsivoglia paese o partito che abbiano cercato asilo sotto la bandiera britannica per sottrarsi alle persecuzioni dovute alla loro condotta politica e alle loro opinioni, ed una tale prore7.ione è stata ugualmente accordata, sia che il rifugiato fuggisse dagli ani arbitrari di un governo assoluto, sia dall'illegittima violenza di un com.irato rivoluzionario ... Il visconte Palmersron non vede pertanto alcun morivo, perché il fatto che un ufficiale inglese ahhia esercitato simili arti di usuale ospitalità debba autorizzare il governo elci luogo ad ordinargli di lasciare il porco, se gli interessi del servizio di S.M. richiedono che egli vi rimanga». (I I) Ibidem.

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